Milano 24orenews - italiadagustare | settembre 2018

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MATTEO UVA

«IT: è tempo di cambiare»

LUNA BERLUSCONI

«La mia prima anima»

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Anno 8 - Settembre 2018 • Periodico di Cultura e Società

La Mela è arrivata a Milano



STORIE, MITI E LEGGENDE

IL MOSTRO DEL LAGO GERUNDO A cura di PAOLO MINOTTI

C’

era una volta un lago, Gerundo, con un pestilente drago che terrorizzava il popolo… Sembra l’inizio di una fiaba, eppure il Gerundo era veramente un lago esistito in terre lombarde, tanto tanto tempo fa. Pare che i primi accenni al lago risalgano all’epoca romana (se ne fa riferimento nelle opere di Plinio il Vecchio) ma le descrizioni più dettagliate si hanno nel periodo medievale, negli scritti dello storico del VII secolo d.C. Paolo Diacono e di altri cronisti dell’epoca. Originatosi con tutta probabilità in seguito al ritiro dei ghiacciai durante il Pleistocene, il Gerundo si formò al di sopra di un’ampia zona ghiaiosa grazie alle esondazioni dei fiumi Adda, Serio e Oglio, estendendosi quindi tra i territori di Milano e le provincie di Lodi, Cremona e Bergamo. Il lago, che già a partire dal XI secolo d.C. andò riducendosi di estensione, si prosciugò definitivamente nel corso del XII secolo d.C. Tra le cause più accreditate di questa “misteriosa” scomparsa vi sono le ingenti opere di bonifica intraprese dai monaci cistercensi, benedettini e cluniacensi prima e dal comune

di Lodi poi. Ancor oggi si trovano nel territorio testimonianze tangibili di questo lago paludoso, mentre nell’immaginario della gente ancor più che del lago Gerundo sono rimaste le tracce di un suo antico abitante, ovvero il Tarànto o Tarantasio, il leggendario drago acquatico che ne avrebbe infestato le acque sino al suo prosciugamento. Proprio da questa mitologica creatura prenderebbero il nome Taranta, frazione di Cassano d’Adda, così come le numerose vie della Biscia site nei paesi che all’epoca si ritrovavano lungo le coste del lago. L’uccisione del drago è narrata in diverse leggende, la più nota delle quali racconta che essa avvenne per opera del capostipite dei Visconti, che poi inserì nello stemma della casata il simbolo del biscione, in seguito ripreso da varie realtà come l’Alfa

Romeo, la Fininvest e l’Inter. Sorge spontaneo chiedersi da dove tragga origine la leggenda del Tarantasio. Una spiegazione può venire in parte dalla natura paludosa delle acque del Gerundo: in molti casi, nei secoli passati, le esalazioni mefitiche e la diffusione di particolari malattie erano attribuite al fiato di bestie immonde, come ad esempio il basilisco, responsabile secondo le credenze popolari di avvelenare le acque dei pozzi. Ecco che allora, per spiegare la diffusione della malaria in area padana, le credenze popolari chiamarono in causa il fiato pestilenziale del drago. Ogni tanto il mistero del Lago Gerundo ritorna ad incuriosire milanesi e turisti: sono stati scritti libri, si sono formulate teorie, si organizzano visite a tema e persino… si prenotano sogni! 24oreNews

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BUONENOTIZIE Marta Ghezzi, giornalista del Corriere della Sera, ci ha fatto scoprire - in uno degli inserti “Buone Notizie” di Agosto - la bellissima storia di Daniele Cassioli. Un super campione di sci nautico, cieco dalla nascita, con un palmares da non credere 22 ori mondiali, 20 titoli europei, 31 italiani. Laureato in Fisioterapia dopo il liceo classico, con 110 e lode a soli 22 anni. Una vita ad ostacoli che siamo certi rappresenterà una lettura di grande interesse per tutti voi.

LE MIE VITTORIE A OCCHI CHIUSI Gli studi inguistico a indirizzo classico. «Sono uscito con un buon livello di latino e parlando inglese, francese e tedesco». Poi l’Università, laurea in Fisioterapia. «Ho incontrato mille ostacoli, ma avevo un obiettivo, la laurea. Non mi interessava fare la guerra». Obiettivo raggiunto: 110 e lode, a 22 anni. E poi? «Subito il lavoro». Senza nessun problema? «Va bene, diciamolo, all’inizio venivano da me anche per curiosità e i pregiudizi non sono mancati, compresa la resistenza iniziale dei colleghi». Cassioli oggi lavora in un centro polispecialistico a Castellanza, in provincia di Varese, con un team multidisciplinare di ortopedici e radiologi.

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Come un gioco Arriviamo allo sport. «Un bellissimo gioco, è il mio approccio da sempre». L’atleta ha iniziato a sciare sulla neve, con i volontari Lyons di Verbania («Pazzi scatenati, mi hanno aperto un mondo»), fino alla scoperta della potenza dell’acqua, nell’estate del ‘95, sul lago di Como. «Acque ferme, nessun ostacolo, e soprattutto il fatto di essere solo senza la guida: la libertà totale, mai avvertita prima. È blasfemo se dico che mi sono sentito come Gesù che cammina sull’acqua?». Vola leggero come una farfalla sui suoi successi nessun

accenno al fatto che è considerato il più grande sciatore paraolimpico di tutti i tempi in tutte e tre le specialità: figure, slalom, salto. Recitare la parte del campione non è il suo ruolo. È però consapevole che la sua storia, i suoi successi sportivi, siano importanti per i bambini non vedenti, prima di tutto. Ma anche per gli adolescenti, disabili e non. Per questo motivo Daniele Cassioli gira di continuo per le scuole e via Skype comunica con le classi di tutta Italia. Duemilacinquecento ragazzini incontrati solo quest’anno, da gennaio a oggi. «Parliamo di tutto, non solo di sport - rivela e spesso sono loro a raccontare le cose più pesanti, a tirare fuori i disagi esistenziali, la solitudine, il bullismo». Importante è non cedere mai la sua raccomandazione. 24oreNews

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24 orenews.it

Milano Periodico di Cultura e Società

Anno 8 - N. 9 - Settembre 2018

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PERSONAGGIO Luna Berlusconi: «Il mio sogno uscito dal cassetto»

ARTE E CULTURA Teatro alla Scala: Alì Babà e i 40 ladroni; La Bayadère; La bisbetica domata Milano in mostra La mostra: Epoca Fiorucci

MILANO SI RACCONTA Milano Film Festival: Gabriele Salvatores punta sui giovani Il vicepremier Salvini brinda con gli “Amici” La Mela è arrivata a Milano

FASHION Tendenze Autunno/Inverno 2018-19

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BEAUTY I consigli di Marina Mazzolari

GIROMILANO Milano da scoprire

DESIGN M’illumino d’immenso!

HI-TECH & DESIGN Le ultime novità più interessanti «L’IT iperconvergente: è tempo di cambiare»

AUTO & MOTORI Audi Q2

FINANZA & FUTURO Marchionne: poche parole, tanti fatti

VIAGGI Zara, città millenaria

CONCERTI Milano in concerto

COME STAI? Motore Sanità: governare il cambiamento nel SSN

IL SESSUOLOGO L’esperto risponde: quando tradire “fa bene”

ERBARIO MAGICO L’arancio amaro (Citrus Aurantium) Fendi

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In copertina: Matteo Uva

Settembre Direttore Responsabile Dario Bordet Direttore Editoriale Alessandro Trani Art Director Patrizia Colombo Impaginazione Milano Graphic Studio S.r.l. Hanno collaborato Roberto Bernorio Patrizia Colombo Marica De Bonis Elena Fossati Carlo Kauffmann Antonello Martinez Marina Mazzolari Luca Medici Paolo Minotti Matilde Scuderi Edizioni Le Roy srl - Milano, Viale Brianza, 24 redazione@24orenews.it redazione@le-roy.it www.24orenews.it Telefono: 377.4695715 Promozione & PR Anna Nannini, Dante Colombo, Carlo Kauffmann info@le-roy.it Pubblicità & Advertising Team Entertainment Milano, Via Melchiorre Gioia, 72 info@teamentertainment.eu Telefono: 02.89412141 Stampa La Serigrafica Arti Grafiche Via Toscanelli, 26 - Buccinasco MI Periodico mensile Reg. trib. di Milano n. 321 del 10/06/11 N° iscrizione ROC: 22250 Distribuzione Gratuita Desideriamo informarLa che i suoi dati personali raccolti direttamente presso di lei o fornitici saranno utilizzati da parte di “24orenews.it Milano” nel pieno rispetto dei principi fondamentali dettati dalla direttiva 95/46/CE e dal D.lgs. 171/98 per la tutela della Privacy nelle Telecomunicazioni e dalla direttiva 97/07/CE e dal d.lgs. 185/99 Eventuali detentori di copywriting sulle immagini - ai quali non siamo riusciti a risalire - sono invitati a mettersi in contatto con: Le Roy srl

UN’ESTATE DA CANI Ho fatto un sogno… Giravo uno spot dove protagonista era un cane al volante che scarica un uomo sul ciglio di una strada e se ne va senza uno sguardo! Perché questo sogno, perché un’altra estate volge al termine e ancora una volta abbiamo letto storie di cani abbandonati o addirittura maltrattati nella speranza di farli fuori per poter andare in vacanza in pace! Noi vorremmo guardare in faccia ognuno di questi “padroni” per potergli spiegare alcune cose. Forse non hanno mai visto lo sguardo attonito del “compagno” a quattro zampe appena abbandonato, puntato sull’auto da cui è stato appena scaricato. Se quello sguardo non lo hanno voluto incrociare devono solo provare vergogna… e non si dicano “pentiti” per quello che hanno fatto, perché purtroppo solo il loro cane, nonostante tutto, sarebbe disposto a credergli. Questa estate un individuo ha attaccato una pietra alla sua cagnetta e l’ha buttata in mare per annegarla. Il gran signore una volta scoperto ha avuto il coraggio di dire “volevo solo insegnargli a nuotare”. Purtroppo non avrà nessuna pena, forse una multa… Ma perché non insegnargli a nuotare legandogli una pietra al collo? Qualche giorno fa è stato avvelenato a l’Aquila un pastore tedesco che era diventato famoso per le vite che ha salvato durante il terremoto. Che dire a questo meraviglioso essere umano? Solo di restare per un po’ di ore sotto le macerie nella speranza che il fiuto di un cane lo trovi e lo riporti alla vita normale. Sarebbero delle bellissime e poco cruente punizioni per questi nostri simili, far provare loro tutto quello che hanno provocato ai loro cani. Non sappiamo se impareranno qualche cosa, ma almeno proverebbero le stesse sofferenze… Che sogno meraviglioso! Carlo Kauffmann 24oreNews

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LUNA BERLUSCONI «IL MIO SOGNO USCITO DAL CASSETTO»

Ph Marco Rossi

Intervista a cura di ALESSANDRO TRANI

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24oreNews


PERSONAGGIO

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una Berlusconi, classe 1975, secondogenita di Paolo (e nipote di Silvio) imprenditrice e produttore di molteplici programmi televisivi, parla del suo sogno nel cassetto e della sua vera anima, quella artistica. Autodidatta, coltiva fin da giovanissima una grande passione per la fotografia e per l’arte. Nel 1998 lavora come assistente personale del grande Gino De Dominicis, da cui impara tecniche preziose che tuttora utilizza. La sua prima personale fotografica “Sguardi di Luna. Ritratti dei bambini di Nairobi” (2010) è un racconto toccante dei bambini delle baraccopoli di Korogocho, in Kenia. Nel 2018 espone per la prima volta le sue opere pittoriche a Milano e a Lajatico, dove rimarranno fino al 9 settembre prossimo. Luna Berlusconi artista… è un po’ la tua seconda vita? Ti ringrazio per avermi definita un’artista. Chissà, magari un giorno lo diventerò. Non ti nascondo che sono molto emozionata a parlare di Lunart, anche perché sono più abituata a parlare di televisione e di imprenditoria. Sì, Lunart è la mia seconda vita, anzi dovrei dire “la mia prima vita”. Infatti io mastico arte sin da quando ero bambina… questo però è un sogno rimasto chiuso nel cassetto e ho sempre avuto un po’ paura ad aprirlo. La vita a volte ti porta a fare altre cose: pochi però sanno che ho avuto l’onore di essere stata - all’età di 22 anni - l’ultima assistente del grande Gino De Dominicis. Ho avuto modo di lavorare sui suoi ultimi dipinti, sono stati mesi di grande scuola. Quindi dipingevi già allora? Non proprio. Di tanto in tanto dipingevo delle cose, ma solo per me stessa… e mi piaceva sperimentare. Ho ricominciato circa un anno e mezzo fa, dopo tanti anni, a dipingere ritratti di persone che mi hanno regalato delle emozioni. Questo, del mio compagno, è stato uno dei primi lavori. Fausto, che fa il modello, è guarito due anni e mezzo fa da una grave malattia, dopo essere stato per mesi in chemioterapia, e mi aveva fatto vedere questa foto dove si

era rasato i capelli. Decise, con quello scatto, di ricordare quel difficile periodo. Io in quella foto ci ho visto tutto il dramma, mi sono talmente emozionata e ho sentito il bisogno di ritrarlo. Ho iniziato a rappresentarlo a modo mio e a tirar fuori proprio quella sua anima. E la linea rossa? Quella linea rossa, tra l’altro il rosso è un segno distintivo dei miei quadri, è la linea dell’elettrocardiogramma. È una linea piatta, proprio perché in quel momento tutto appariva piatto, non sapendo cosa sarebbe successo. Oggi Fausto è sano come un pesce, è bellissimo, ha un fisico pazzesco e si è rifatto di tutto. Oggi sono contenta di poter esporre questo ritratto perché ovviamente “quello” è il passato.

Sotto: Luna Berlusconi e Laura Tartarelli


PERSONAGGIO Lajatico. Ritratti: da sinistra: Gillo Dorfles; Fausto Di Pino (“Anima”) e il “Pianista”

Ritorniamo a questa tua anima artistica. Come sei arrivata a Lajatico, proprio dove ti “abbiamo scoperta”? È accaduto tutto all’improvviso e per puro caso, a partire da qualche mese fa. Verso la fine di aprile a Milano, grazie al Salone del Mobile e alla prima edizione di MecenArt, presso le Officine del Volo, ho avuto l’opportunità di esporre in pubblico per la prima volta qualche mio lavoro, forse però senza crederci troppo. Tuttavia è accaduto qualcosa per me di totalmente inaspettato. Dai primi riscontri di critica e pubblico ho iniziato a rendermi conto che questi miei lavori riuscivano davvero a emozionare, a trasmettere “qualcosa” a chi li guarda. Dall’incontro “casuale” con Laura Tartarelli, titolare di una importante galleria di Pietrasanta, in provincia di Lucca, che oggi mi segue, è accaduto tutto così incredibilmente in fretta. Laura ha fortemente voluto che partecipassi con le mie opere ad ArtInsolite, importante appuntamento annuale a Lajatico, che quest’anno ha voluto rendere omaggio al grandissimo intellet10

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tuale, critico d’arte e artista Gillo Dorfles, da poco scomparso, che a Lajatico ha lasciato le sue indimenticabili tracce. Una bella esperienza, a dir poco… Sì. Sono felice e onorata di aver potuto esser presente a Lajatico, dove si respira arte ad ogni angolo, e di aver portato anche un mio lavoro dedicato al grande Gillo Dorfles. La cosa straordinaria, “il miracolo” che è accaduto, è che l’architetto Bartalini, direttore artistico di ArtInsolite, che ogni anno seleziona un artista, ha scelto proprio me per la realizzazione di un’opera che resterà permanente a Lajatico. Dovrò riprodurre il mio ritratto a Gillo Dorfles sulla saracinesca di un garage che si trova di fronte alla banca principale di Lajatico. E questo accadrà alla fine di agosto. Non puoi immaginare quanto sia emozionata e, devo confessare, anche un po’ “preoccupata”… in genere dipingo su una tavola di pioppo”, non su una saracinesca! Hai già in programma nuove mostre? Sì. Quello che è stato fino a ieri solo un hobby, mi sta richiedendo all’improvviso un impegno ben diverso, quello di un secondo lavoro, da artista. Comunque vada, ho realizzato il mio sogno. Però ho tanta voglia di fare e di scoprire man mano questa seconda Luna. Devo innanzitutto ringraziare chi mi sta vicino e mi sta sostenendo in quest’avventura: Fausto, il mio compagno, e le mie figlie. Grazie Luna e in bocca al lupo anche alla “futura artista”. Grazie a te. Grazie di cuore.


ARTE E CULTURA

ALÌ BABÀ E I 40 LADRONI LUIGI CHERUBINI

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Dall’1 al 27 Settembre 2018

Direttore Paolo Carignani Regia Liliana Cavani Musica Ludwig Minkus Durata spettacolo: 2 ore e 47 minuti incluso intervallo opo Die Zauberflöte e Hänsel und Gretel, il progetto di affidare uno spettacolo ogni stagione ai giovani dell’Accademia, facendoli lavorare per un anno con un regista e un direttore di rango, ripropone autori italiani con l’ultima opera di Luigi Cherubini, che manca dal Piermarini dal 1963. I giovani allievi avranno la possibilità di lavorare per un anno con Liliana Cavani e con Paolo Carignani, direttore che ben conosce i segreti del repertorio italiano.

ALÌ BABÀ E I 40 LADRONI: APPUNTAMENTI

3 Settembre: 1|3|5|9|14|17*|19|21|27 h20:00

LA BAYADÈRE DMITRIJ OSTAKOVIC Dal 7 al 10 Settembre 2018

È

Direttore Pavel Sorokin Coreografia Marius Petipa (1877) - Ripresa in una nuova versione coreografica da Yuri Grigorovich Durata spettacolo: 2 ore e 55 minuti inclusi intervalli uno dei balletti cardine del repertorio classico. Un’India da leggenda, gli intrighi e i drammi d’amore della bella Nikiya, danzatrice del tempio, del principe Solor e di Gamzatti, figlia del Rajah: lussureggiante esotismo, nato dal fascino dei paesi esotici nei popoli occidentali e dal successo di opere letterarie come il poema indiano Śakuntalã di Kãlidãsa, la cui leggenda ispirò Marius Petipa a creare una perfetta armonia fra scene di massa e personaggi principali, dai sentimenti contrastanti, con momenti di alto lirismo e fascino poetico.

LA BAYADÈRE: APPUNTAMENTI

3 Settembre: 7|8|9|10 h20:00

LA BISBETICA DOMATA DMITRIJ OSTAKOVIC

intrigato per essere uno dei lavori più sensuali di Shakespeare. Per Maillot, coreografo che ama rinarDall’11 al 13 Settembre 2018 rare una storia classica a suo modo, questa è una Direttore Igor Dronov commedia che parla dell’incontro di due caratteri Coreografia Jean-Christophe Maillot eccezionali (Caterina e Petruccio) che per questo Durata spettacolo: 1 ora e 45 minuti incluso intervallo motivo non possono sopportare l’idea di avere un spirata alla omonima commedia di Shake- rapporto mediocre tra di loro - o con nessun altro. speare, La bisbetica domata è il primo balLA BISBETICA DOMATA: APPUNTAMENTI letto creato da Jean-Christophe per una compagnia che non fosse la sua (Les Ballets de Monte-Carlo). Una trama complessa che lo ha 3 Settembre: 11|12|13 h20:00

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ALTRI APPUNTAMENTI DI SETTEMBRE

Ernani /Prima delle Prime | Emilio Sala: “Tipi melodrammatici” - 18 h18:00 + Concerti Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi | Beethoven, Mahler - 16 h20:00 + Orchestra Sonya Yoncheva - 18 h20:00 + Filarmonica della(soprano) Scala 24 + Jonas Kaufmann (tenore) - 28h20:00 h20:00 +

Opere

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ScalAperta: biglietto sconto 50% 24oreNews

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SETTEMBRE

MILANO IN MOSTRA

FRANCO FOSSA. FIGURE, LUOGHI, RIFLESSI DEL TEMPO. OPERE GRAFICHE (1950-2010) Accademia di Belle Arti di Brera / Via Brera 28 Orari: lun-gio 9.00 - 18.00; ven 9.30 - 17.00 Sino al 28 Settembre 2018 Un omaggio alla ricerca artistica di Franco Fossa (Milano, 1924 - Rho 2010) con una selezione di opere grafiche realizzate a partire dagli anni ‘50, a testimonianza delle fasi evolutive del suo percorso creativo. Fossa fu alunno, a metà del secolo scorso, di quella grandissima e fortunata generazione di Maestri come Marino Marini, Giacomo Manzù e Francesco Messina. Ha dedicato tutta la sua vita all’Arte della Scultura sia a livello creativo sia didattico, con una straordinaria emotività e attenzione ai problemi sociali e a quelli che affliggono l’uomo, contemplato soprattutto nel suo intimo. www.accademiadibrera.milano.it LUXUS - LO STUPORE DELLA BELLEZZA Palazzo Reale / Piazza del Duomo 12 Orari: mar, mer, ven, domenica 9.30-19.30; gio-sab 9.30-22.30; lun 14.30-19.30 Sino al 1° Ottobre 2018 Nelle Stanze del Principe di Palazzo Reale, un percorso che illustra da un punto di vista storico e concettuale i mutamenti dell’idea di lusso con una esposizione eclettica di oggetti per poter apprendere come il lusso abbia accompagnato nella bellezza la cultura occidentale in un costante e geniale intreccio con quella orientale. Una vitale relazione tra antico e moderno, tra tradizione e innovazione, consente di mettere in mostra l’alto artigianato del lusso attraverso il contributo di originali e suggestive scenografie che esaltano la creatività dei suoi artisti. Le Fondazioni “Il Vittoriale degli italiani”, “Gualtiero Marchesi” e del “Teatro alla Scala” hanno collaborato attivamente alla realizzazione dell’evento. www.palazzorealemilano.it AGOSTINO FERRARI. SEGNI NEL TEMPO Museo del Novecento / Via Guglielmo Marconi 1 Orari: mar, mer, ven, domenica 9.30-19.30; gio-sab 9.30-22.30; lun 14.30-19.30 Sino al 28 Ottobre 2018 L’intero percorso dell’artista milanese (Milano, 1938) attraverso un centinaio di opere originali. Nel primo ambiente sono esposte 9 grandi opere, pietre miliari che scandiscono l’ultima parte dell’itinerario di Agostino Ferrari dopo la “rifondazione”: dai Palinsesti ai recentissimi Prosegni compresa un’opera inedita, eseguita appositamente per l’occasione. L’archivio invece accoglie una serie di pezzi piccoli, esemplificativi della prima parte del percorso, dai Racconti del 1963 ai Teatri del Segno, alle Forme totali agli studi per Autoritratto (l’Alfabeto) e le analisi del colore. Moltissimi gli studi e le carte, che offrono un prezioso insight sul metodo creativo e i processi seguiti dall’artista milanese nel suo lavoro. www.museodelnovecento.org LEONOR ANTUNES. THE LAST DAYS IN GALLIATE Pirelli HangarBicocca / Via Chiese 2 Orari: gio-dom 10.00-21.00 Dal 14 Settembre 2018 al 13 Gennaio 2019 Una riflessione sulla tradizione modernista della città di Milano, e in particolare sull’opera di architetti e designer all’avanguardia come Franca Helg (1920-1989), Bruno Munari (1907-1998) e Franco Albini (1905-1977), fonte di ispirazione per una serie di sculture a pavimento e sospese, create appositamente. Materiali tradizionali come corda, legno, ottone, pelle, gomma e sughero sono alla base dell’opera dell’artista portoghese (Lisbona, 1972) attiva a Berlino. Attraverso eleganti sculture e installazioni l’artista si interroga sul significato degli oggetti di uso quotidiano e sul ruolo sociale dell’Arte e del Design come mezzi per migliorare la qualità della vita. www.hangarbicocca.org 12

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ARTE E CULTURA

EPOCA FIORUCCI

A VENEZIA UNA MOSTRA DEDICATA AL GRANDE STILISTA

A cura di CARLO KAUFFMANN

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lio Fiorucci è stato un mito nel periodo che va gadget che popolavano i suoi store. Un “caos ordinato”, dagli anni ‘70 agli anni ‘90, inventando un vero un manifesto della sua creatività nei diversi campi. e proprio “Fiorucci Style”. Ci sono tante ragioni La celebrazione dei mitici negozi Fiorucci è parte inper andare a visitare questa mostra: sia che siate tegrante della mostra - dal primo in Galleria Passarella stati suoi ammiratori sia che non abbiate avuto la for- a Milano, disegnato da Amalia Del Ponte nel 1967, tuna di conoscerlo personalmente scoprirete, a tre anni fino a quello del ‘76 sulla 59th Avenue di New York, dalla sua scomparsa, tanti aspetti della sua magica che ha visto avvicendarsi Andy Warhol, Truman Capote creatività, della sua modernità. Le sue creazioni, unite e una giovanissima Madonna. La mostra racconta peralla passione per l’arte e l’architettura contemporanea, sino il celebre restyling del 1983 dello store di Milano sono i veri protagonisti della rassegna, curata da Ga- a opera di Keith Haring. “Epoca Fiorucci” ricorda i briella Belli, Aldo Colonetti ed Elisabetta Barisoni, più grandi successi di Elio “creativo”. Al motto di “Liche hanno allestito una sorta di “grande mercato delle beri tutti”, la rassegna punta l’attenzione sulla sua riidee e delle cose” che si propone di ripercorrere tutta voluzione denim, perchè Fiorucci rese i jeans un capo la sua straordinaria vita, grazie ai “suoi” prodotti, agli sexy grazie alla combinazione con la Lycra. Poi i panoggetti, ai manifesti, alla documentazione di eventi, taloni dorati in lamé e il bikini e l’utilizzo del latex ai suoi celebri negozi e alle personalità che hanno per abiti ed accessori, nella mostra sono raccolti gli avuto la fortuna di incontrarlo e conoscerlo. Visitare oggetti, i capi e gli accessori prodotti e venduti da Fiorucci in tutto il mondo, per questa mostra è una occasiooltre trent’anni. Un lungo ne per “entrare” nel mondo, Epoca Fiorucci viaggio nel tempo dalla Love inventato da Elio Fiorucci, Venezia, Ca’ Pesaro - Galleria Internazionale d’Arte Therapy ai mitici Fiorucci nuovo nel progettare la moda, Moderna Santa Croce Angels, dai jeans Appaloosa la sua vendita e la sua distri- Fino al 6 gennaio 2019 alle scatole di latta. Epoca buzione: si può ammirare co- Orari: fino al 31 ottobre 10.00 - 18.00 me coesistano diverse forme, Fiorucci, che mondo meradal 1° novembre 10.00 - 17.00 dagli abiti, agli accessori e ai chiuso il lunedì viglioso! 24oreNews

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MILANO SI RACCONTA

MILANO FILM FESTIVAL

GABRIELE SALVATORES PUNTA SUI GIOVANI A cura di MONICA ROTA

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Ph. Fabrizio Zambelli/Ludovico Fossà

n autunno milanese dedicato al Cinema»: ne ha parlato Gabriele Salvatores nel corso della presentazione (lo scorso luglio) del Milano Film Festival 2018, di cui il regista premio Oscar è il nuovo direttore artistico (in co-direzione con Alessandro Beretta, in direzione dal 2011). Tra i primi di settembre e i primi di ottobre gravita attorno al Cinema una serie di manifestazioni milanesi, e l’idea di Salvatores è quella di «creare una specie di network e di continuità tra tutte le individualità e le realtà che in città si occupano di cinema». Una proposta ben accolta dal sindaco Beppe Sala, che ha così commentato: «È una buona idea. Prendiamo le edizioni di quest’anno della Movie Week e del Milano Film Festival come base per costruire qualcosa di ancora più sinergico il prossimo anno». La XXIII edizione di MFF si svolgerà dal 28 settembre al 7 ottobre. Il cuore pulsante dell’iniziativa sarà piazza

XXV Aprile, accanto a cui spiccano venues d’eccellenza del panorama milanese: Anteo Palazzo del Cinema, Piccolo Teatro Studio Melato, Spazio Oberdan, Base Milano, Palazzo Litta e Cascina Cuccagna. La nuova direzione artistica del Festival ha una missione su tutte, che rappresenta anche una grande sfida: puntare al coinvolgimento dei teenager. A giovani e giovanissimi il Festival dedicherà la sezione My Screen, una serie di incontri e proiezioni speciali che coinvolgeranno alcuni tra gli artisti, gli youtuber e gli influencer più conosciuti del panorama teen. Tra questi si conferma la presenza di Francesco Lettieri, regista, tra gli altri, dei videoclip di Calcutta, Fast Animals and Slow Kid, Nada, Motta, Luminal, Clementino e Liberato. Ci sarà anche Camihawke, rappresentante femminile della stand-up comedy formato social, speaker di Radio2, tra le protagoniste del programma tutto al femminile “Pink Different” - che sarà al Festival grazie alla collaborazione con Show Reel. La manifestazione si proporrà come vera e propria rassegna internazionale, ma non solo: l’obiettivo è di diffondere l’ampio programma nelle periferie milanesi nel periodo post-festival. Saranno infatti divulgati nelle sale cinematografiche, ma anche nelle piazze, nei cortili e più in generale negli spazi pubblici delle periferie, i temi che verranno affrontati nel corso della XXIII edizione. www.milanofilmfestival.it

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MILANO SI RACCONTA A cura di ALESSANDRO TRANI

A sinistra: l’arrivo di Matteo Salvini al Four Seasons; sotto: il tavolo d’onore

IL VICEPREMIER SALVINI BRINDA CON GLI “AMICI” «SONO QUASI TUTTI CONTENTI… TRANNE I MIEI DUE FIGLI» ingrazio i City Angels e gli Amici della Lirica per il tanto bene che hanno fatto in questi anni, a parole e nei fatti, perché altri fanno bene a parole ma fanno soprattutto il loro di bene e non il bene del prossimo». Sono le parole di encomio pronunciate dal vicepremier Matteo Salvini, ospite d’onore all’evento benefico organizzato al Four Seasons di Milano il 2 luglio dagli Amici della Lirica che, come da tradizione, precede

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ogni anno la sospirata pausa estiva. Salvini è una vecchia conoscenza (da oltre 15 anni) degli “Amici” della solidarietà lombarda, l’associazione guidata dalla Presidente Daniela Javarone, la quale riesce sempre a riunire la Milano della solidarietà e a stupirla ogni volta con i suoi ospiti esclusivi. «Né io né Daniela - ha detto Salvini sorridendo - avremmo mai immaginato che ci sarebbe stato un giorno in cui sarei venuto ospite da vice Presidente del Con-

siglio». «L’unica nota stonata di questa mia nomina - ha aggiunto il neoministro - è che sono quasi tutti contenti tranne i miei due figli, perché hanno usmato il fatto che quest’anno le vacanze del papà saranno un pochino particolari… Vedremo di unire l’utile al dilettevole». Proprio due anni fa Matteo Salvini aveva ricevuto dagli Amici della Lirica una targa di riconoscimento (“Uomo dell’Anno”) per essere «uno strenuo difensore della milanesità, e non so-


AUTORITÀ, FORZE DELL’ORDINE E TANTI VIP

In alto: Vincenzo Di Vincenzo, Gennaro Sangiuliano, Paolo Del Debbio, Matteo Salvini, Pietro Marrapodi; sopra: Stefano Bolognini, Mario Furlan, Daniela Javarone, Marco Bussetti e Attilio Fontana; a destra in senso orario: Luciana Lamorgese, Marco Bussetti e Evelina Flachi; Daniela Javarone con Abdalla Al Shamsi; Marcello Cardona, Daniela Javarone, Paolo Kalenda, Luca De Marchis; Daniela Javarone con Ivana Spagna e altri ospiti

lo». La presidente Daniela, dopo aver letto la motivazione del premio, aveva aggiunto: «Speriamo che questo premio ti porti fortuna, perché te la meriti». Un augurio, a quanto pare, giunto a buon fine. Nel corso della colazione, il vicedirettore del Tg1 Gennaro Sangiuliano ha presentato i suoi ultimi libri, “Trump Vita di un presidente contro tutti” e “Putin Vita da zar”, affiancato dai giornalisti Paolo Del Debbio e Vincenzo di Vincenzo. I libri sono letteralmente “andati a ruba”: il ricavato è stato devoluto alle attività dei City Angels, i volontari con le giubbe rosse e i baschi blu guidati da Mario Furlan e di cui Daniela Javarone è madrina. Salvini, preso d’assalto dai fotografi e accolto come una star soprattutto dalle lady milanesi (e non), si è reso disponibile ai nu-

In quasi trecento non hanno voluto mancare all’evento, tra cui autorità istituzionali, alte cariche militari e altri esponenti di organizzazioni locali, giornalisti, imprenditori e tantissimi vip. Per citarne alcuni: il Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti; il Governatore lombardo Attilio Fontana con gli Assessori Stefano Bolognini Stefano Bruno Galli; i Consoli Generali a Milano Alexander Nurizade (Federazione Russa) e Abdalla Al Shamsi (Emirati Arabi Uniti); i direttori di testate giornalistiche Pietro Senaldi, Sandro Neri, Riccardo Signoretti e Roberto Alessi; il Prefetto di Milano Luciana Lamorgese e il Questore Marcello Cardona; il Prefetto di Como Bruno Corda; il Colonnello dei Carabinieri Luca De Marchis; il Generale di brigata Paolo Kalenda; il Comandante regionale dei Vigili del fuoco Dante Pellicano; il Segretario Generale di Unione Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza Marco Barbieri; gli imprenditori Giovanni Bozzetti, Alida Catella, Angela Formaggia; l’On. Alessandro Morelli, Paolo Grimogli e Pietro Marrapodi della Lega; il Cav. Mario Boselli, Bob Krieger, Evelina Flachi, Ivana Spagna, Raffaella Curiel, Candida Livatino, Magdi Allam e tanti altri noti personaggi.

merosi selfie, strette di mano e scambi di battute, per poi congedarsi in anticipo dalla colazione per partire per Siena spiegando: «Ho fatto una scommessa: se la Lega avesse vinto a Siena sarei andato a vedere il palio. Io mantengo le promesse e dopo 45 anni a vedere il palio in televisione quest’anno andrò di persona». 24oreNews

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MILANO SI RACCONTA

LA MELA È ARRIVATA A MILANO A cura di MONICA ROTA

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entinaia di persone in coda dal mattino anche se l’apertura ufficiale era prevista per le 17:30, l’immagine rimasta negli occhi in occasione dell’inaugurazione del nuovo Apple Store di Milano di piazza Liberty. Il nuovo “cubone” Apple firmato dall’Archistar Norman Foster, che nel corso degli anni ha progettato edifici come il Millennium Bridge di Londra, l’Apple Park, lo spettacolare campus-astronave nel cuore della Silicon Valley. «Siamo incredibilmente felici di essere nel centro di Milano, città che da secoli unisce creatività e innovazione. In questi mesi lavoreremo per darvi una nuova piazza Liberty», raccontano da Apple. Il nuovo store-icona infatti ha cambiato il volto di una delle più suggestive location della città: la parte centrale della piazza è stata ribassata per far posto ad una scalinata-anfiteatro che conduce ad una parete d’acqua - che all’occorrenza si trasformerà in un maxi schermo - a sua volta sormontata da una fontana di 8 metri al livello della strada, un omaggio alle piazze italiane e allo stretto legame tra Milano e i suoi navigli. Il progetto prevede poi una serie di alberi e aiuole per regalare un tocco di verde all’area. Questo diciassettesimo store a marchio Apple in Italia è completamente

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interrato e occupa gli spazi dell’ex Cinema Apollo. Per accedervi bisogna passare dalle rampe di scale ai lati dell’anfiteatro oppure tra le due pareti d’acqua che formano la grande fontana. L’ascensore è posizionato sulla piazza, mentre il parallelepipedo di vetro simbolo del colosso di Cupertino si erge alle spalle dell’anfiteatro, quasi al confine con via San Paolo, in modo da essere visibile anche da corso Vittorio Emanuele. «Più che un negozio vogliamo creare un punto d’incontro e di ispirazione, un crocevia di tecnologia e creatività nel centro di Milano. Ecco come Apple Piazza Liberty si aprirà alla città per renderla ancora più viva», spiegano dall’azienda. La monumentale scalinata ad anfiteatro che introduce allo store - con tanto di cascata e maxi schermo - è stata infatti pensata come luogo aperto a tutti: una piazza multimediale dove Apple organizzerà ogni anno almeno 8 eventi pubblici gratuiti di alto profilo, concordati con l’amministrazione cittadina, e proporrà al Comune almeno 4 ulteriori eventi annuali. Il calendario si annuncia fittissimo: si va dai programmi per ragazzi alle sessioni per le imprese, oltre ad una serie di incontri creativi con artisti, designer, fotografi e musicisti. La “mela” è arrivata a Milano e già tutti ne parlano.


Un lungo passato‌ vissuto nel Futuro

Since 1979

www.ian.it


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Giorgio Armani

Alberta Ferretti

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Salvatore Ferragamo

Dior

DSquared2

Alanui

Tod’s

Dolce & Gabbana


TENDENZE

INVERNO

Louis Vuitton

Chloé

Dolce & Gabbana

FASHION

A cura di PATRIZIA COLOMBO

Mai come nel prossimo inverno torneremo agli anni ‘80, avanti quindi a pantaloni skinny in oro e argento, stivaloni cuissardes da indossare su abitini a trapezio, ma anche camicie di seta cangianti con maxi fiocchi al collo e maniche a corolla, o tailleur dal taglio sporty. Le paillettes sono protagoniste in quasi tutte le collezioni, così come il maglione, una volta considerato qualcosa da comprare solo per andare in montagna è diventato il capo It da possedere. In passerella dunque, ecco fare capolino a maglioni over dai filati preziosi e talvolta con ricami o bruches, che prendono il posto di giacche o cappotti. 24oreNews

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BEAUTY SUN SPORT - SOLARI Lancaster Per chi vuole fare sport all’aria aperta ma desidera sfruttare i benefici del sole, senza pregiudicare la salute della pelle, Lancaster propone una linea di protezioni solari la cui formulazione è altamente innovativa. Si basa infatti sulla Full Light Tecnology che protegge da tutti e quattro i raggi solari (UVA, UVB, luce visibile ed infrarossi) offrendo una schermatura ad ampio spettro.

Ormai penso di poterlo dire per tutte: le vacanze sono finite! Godiamoci però ancora questi weekend in coda all’estate, se un settembre generoso ce lo consentirà. Amiamo tutte prendere il sole, al mare o in montagna, e trovo che un po’ di colorito doni davvero a tutte, e non solo a noi donne, facendoci sparire occhiaie e tutto lo stress dell’anno. Non dimentichiamo che l’estate non sempre è amica della nostra bellezza, specialmente della salute di pelle e capelli. Cosa dire dei capelli? L’appuntamento dal parrucchiere al ritorno dalle vacanze è davvero necessario? Vi saluto con affetto e vi aspetto! A’ la prochaine fois!

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ACQUA - EAU DE TOILETTE Valentino Uomo Quale uomo non desidera una fragranza fresca impertinente ma elegante per le calde serate d’estate? È un sapiente contrasto tra acqua aromatica e cuoio, un connubio fra freschezza e vigore. Pomodoro verde, salvia, mandarino e cedro le note di testa. In coda un accordo di cuoio con un’assoluta di Iris che ricorda una carezza vellutata.

SERIE EXPERT L’Oréal Professionnel Una linea adatta a tutti i tipi di esigenze, che protegge e nutre i capelli mantenendoli belli e sani. Un trattamento completo basato su un’innovativa tecnologia ad alta precisione molecolare, che tratta zone e bisogni specifici del capello: la superficie, restituendole luminosità e morbidezza; la cuticola, incrementandone la resistenza dalle aggressioni quotidiane, e la corteccia, fortificando la fibra capillare.

NATURA MAGICA Aldo Coppola Dalla ricerca del Gruppo Aldo Coppola nasce “Natura Magica”, prodotti unici e innovativi formulati con estratto di cacahuananche, principio attivo naturale con attività specifica nel trattamento della caduta dei capelli. Miscelato sapientemente con detergenti zuccherini, estratti naturali e derivati cosmetici di nuova generazione per donare nuova vitalità e forza ai capelli stanchi e stressati.


Ben tornati a Milano! Vogliamo segnalarvi alcuni ristoranti dove trovarvi con gli amici per raccontarvi le vacanze da poco terminate. Abbiamo pensato a quattro posti un po’ originali, simpatici per passare un paio d’ore di chiacchiere in compagnia. Siete sempre a Milano ma le atmosfere dei nostri locali vi piaceranno perché la nostra città, in fondo, può farvi rivivere i mari, i monti, i laghi, i Paesi esteri dove avete trascorso la vostra estate. A cura di CARLO KAUFFMANN

GIROMILANO

TRATTORIA BERTAMÈ - L’officina con cucina Tra i ristoranti particolari di Milano dovete provare questa trattoria in zona Città Studi. La scommessa culinaria di Lorenzo Bertamé, già titolare dell’omonima officina, è quella di aver coniugato, nella sua cucina, creatività e radici milanesi e italiane. L’ambiente mischia richiami ad auto e motori in un mix originale e insolito; all’interno c’è anche un giardino nascosto con un glicine secolare, da vedere assolutamente! ➭ Via Lomonaco 13 | www.trattoria.bertame.it

DELICATESSEN - Non solo canederli Ecco un altro imperdibile ristorante, sicuramente insolito, che propone in chiave raffinata (e non è solo un modo di dire) il meglio della cucina dell’Alto Adige. In fatto di arredi, dimenticate l’immagine da rifugio montano per scoprire un ambiente che mescola con garbo l’atmosfera da stube tirolese tutta legno con le ultime tendenze minimali in fatto di design. ➭ Viale Tunisia 14 | www.ristorantedelicatessen.com TENOHA MILANO Il concept store giapponese Ha appena aperto i battenti a Milano: su una superficie di 2500 mq troverete uno store che propone solo articoli made in Japan, il ristorante e la caffetteria con cento posti interni e trenta nel cortile esterno che coniugano il delicato stile giapponese alle tradizioni italiane. Una zona adibita al co-working, con 66 postazioni dotate di stampanti e di tutti i servizi indispensabili. Tenoha è un luogo da visitare più volte, piacevole anche per lavorarci oltre che per mangiare o bere un aperitivo con gli amici. ➭ Via Vigevano 18 www.tenoha.it

MISCUSI - Il ristorante-pastificio Miscusi ha aperto la sua seconda sede a Milano. Ideato da Alberto Cartasegna e Filippo Mottolese e definito “la start up della pasta”, il format Miscusi si fonda infatti sul piatto tipico della cucina italiana, con preparazione a vista dalla trafilatura alla cottura fino al condimento e al piatto pronto, mantenendo l’artigianalità della produzione e garantendo la stagionalità delle materie prime. Tutte le farine scelte per la preparazione della pasta sono di origine italiana. ➭ Piazza San Camillo De Lellis www.miscusi.com 24oreNews

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Lampada Atollo prodotta da O Luce

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ono passati più di cento anni da quando, il 26 gennaio 1917, Giuseppe Ungaretti scriveva la poesia Mattina, ricordata con la celebre frase “M’illumino d’immenso”. Solo due parole per esprimere un concetto di una bellezza abbagliante! La luce, dunque, che anche attraverso il design di lampade storiche riesce a trasmettere un senso poetico del design che lo può “leggere” solo chi, con estrema vena poetica appunto, lo saprà cogliere. Forse un paragone azzardato, ma oggi probabilmente mi sento così, poetico. Ci sono lampade che grazie al design sofisticato e incisivo sono entrate nella storia, pezzi unici, evergreen irrinunciabili, che ancora oggi trasmettono tutta la loro bellezza, proprio come una poesia. Dunque questa personale interpretazione “del bello” comincia con la lampada da tavolo Alfa, disegnata da Sergio Mazza nel 1959. Prodotta da Artemide, ha

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un design razionalista, tipico del design italiano del dopoguerra. Realizzata con materiali di lusso quali il marmo e il cristallo, questa lampada in effetti è stata una rielaborazione moderna della classica lampada da boudoir. Ha un design senza tempo ed è stata la prima lampada fabbricata da Artemide! Altro primato, questa volta firmato dai fratelli Achille & Pier Giacomo Castiglioni, la serie di lampade Cocoon realizzate da Flos. Il modello Gatto, prodotta nel 1962, è stata la prima lampada (e tutta la serie) prodotta in Europa con plastica pellicolante, un innovativo materiale che viene plasmato su una struttura in filo metallico. Il modello Gatto ricorda un’arachide, mentre la superficie ricorda i bozzoli setosi dei bachi da seta. Un’altra lampada da tavolo che è passata alla storia, per il suo design minimalista, ma fortemente connotato dallo snodo flessibile in plastica nera, è il modello Periscopio disegnata nel 1968 da Danilo & Corrado Aroldi. Prodotta da Stilnovo, è una lampada che permette di regolarla praticamente in qualsiasi posizione, è priva di paralume e la lampadina è coperta per metà da una superficie riflettente per evitare l’abbagliamento. Altra icona del design made in Italy è il modello Atollo disegnato nel 1977 da Vico Magistretti. Prodotta da O Luce è forse la creazione più celebre di Magistretti. Dal forte impatto visivo, Atollo è stata disegnata abbinando fra loro tre forme euclidee, la semisfera, il cilindro e il cono, la cui disposizione ricalca il profilo classico di una lampada tradizionale. Una forma scultorea che rende questo modello ancora modernissimo, nonostante abbia già compiuto il quarantunesimo compleanno! Ultima, per chiudere in bellezza questa breve carrellata di “alto design”, il modello Shogun disegnata da Mario Botta nel 1986 per Artemide. “La geometria è equilibrio”, disse l’Architetto svizzero, famoso per il suo interessante e unico utilizzo delle forme geometriche. Questa lampada da tavolo (esiste anche la versione da terra) riflette la sua convinzione che l’illuminazione debba creare un’atmosfera attraverso un uso sapiente delle ombre. Lampade come esseri viventi, che esprimono luce anche quando sono spente! Ci sono altre lampade bellissime, ma io mi fermo a queste, così da avere ancora molte occasioni per raccontarvi la storia di altri splendidi modelli che hanno fatto la storia del design made in Italy. luca@my-home.biz


M’ILLUMINO D’IMMENSO!

DESIGN

Lampada Gatto prodotta da Floss

Gli evergreen dell’illuminazione che fanno sognare A cura di LUCA MEDICI

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HI-TECH & DESIGN di MARIE BORDET

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SAMSUNG GALAXY NOTE 9

SAMSUNG GALAXY WATCH

MAGIC LEAP ONE CREATOR EDITION

GRAMPIT

Il design è simile a quello del “vecchio” Galaxy Note 8, ma la scheda tecnica garantisce le massime prestazioni. Particolarmente evoluto anche il comparto fotografico. Non mancano tutti quei sensori e supporti oggi immancabili per un top di gamma; lo sblocco del terminale può avvenire, dunque, sia tramite impronta digitale che attraverso il riconoscimento facciale e lo scanner dell’iride. Ma la vera novità è il nuovo pennino S-Pen totalmente rivisto per essere più produttivo grazie al supporto Bluetooth. Con un solo clic, è ora possibile scattare selfie e foto di gruppo, presentare diapositive, mettere in pausa e riprodurre video e altro ancora. Prezzi: 1.029€ (128GB) e 1.279€ (512GB).

Design moderno, autonomia elevata e molteplici funzionalità legate al fitness: è disponibile anche in versione dotata di connettività LTE che consente di gestire in modo indipendente le chiamate, i messaggi, la navigazione satellitare e l’ascolto di musica in streaming. Non mancano tutte le funzionalità legate alla gestione della propria dieta giornaliera, al monitoraggio del sonno e dell’attività fisica: troviamo infatti ben 39 esercizi al chiuso, una serie di consigli e attività da eseguire al fine di ridurre il livello di stress rilevato dal dispositivo. Resiste alle immersioni sino a 50 metri. Disponibili dal 7 settembre al prezzo di 309€ (per la versione da 42mm) e di 329€ (46mm), mentre la variante LTE giungerà successivamente in Italia.

Finalmente il primo visore Mixed Reality “consumer grade”, in grado di mostrare a chi lo indossa sia la Realtà Aumentata che la Realtà Virtuale, singolarmente o missate tra loro. Al momento però è acquistabile solo in USA e al prezzo non certo economico di $2,295. È composto da tre componenti principali: un paio di occhiali chiamati Lightwear, un computer indossabile chiamato Lightpack e un controller wireless. La batteria dovrebbe fornire fino a 3 ore di autonomia con una sola carica. Presenti anche Bluetooth e WiFi, ma niente connettività mobile, almeno non in questa prima versione. Nella confezione sono inclusi il visore Lightwear, il computing pack Lightpack, il controller, un Fit Kit per la calibrazione, caricabatterie e una guida di avvio rapido.

Pensato per aiutare le famiglie in cui siano presenti delle persone piuttosto avanti con l’età, è un sistema automatico che interagisce con gli anziani, proprio come una badante, sfruttando una serie di assistenti vocali e di sensori per ricevere informazioni sulle attività dentro e fuori casa. Ricorda all’anziano le cose importanti al momento giusto («è ora di prendere le medicine!»), monitora gli ambienti e la persona cara verificando che le attività quotidiane siano svolte regolarmente, informa quando l’anziano lascia l’abitazione e gestisce le emergenze informando immediatamente la famiglia. Gli avvisi sono disponibili tramite smartphone, tablet o PC. GRAMPiT ottimizza il tempo necessario per prendersi cura dei propri cari e allo stesso tempo migliora il livello di assistenza senza limitare le loro libertà personale.

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HI-TECH

«L’IT IPERCONVERGENTE: È TEMPO DI CAMBIARE»

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ompetizione e velocità: sono le caratteristiche che attualmente lo scenario economico e tecnologico richiede alle aziende. Nuovi workflow, eterogeneità delle risorse, costi da sostenere e digital transformation sono gli elementi cardine di una IT aziendale che diventa sempre più strategica per il core business. Oggi servono soluzioni capaci di offrire livelli di prestazioni, agilità e resilienza richiesti dalle applicazioni mission-critical, offrendo contemporaneamente all’azienda il vantaggio di essere vincente in un ambiente estremamente competitivo. La nuova frontiera dei Sistemi Iperconvergenti, infatti, indirizza al superamento delle vincolanti e poco flessibili infrastrutture tradizionali, migliorando la governance ma, soprattutto, consentendo di esporre i servizi IT da una prospettiva business. Adottare soluzioni IT innovative e funzionali, svecchiare i processi che impattano a livello di costi, affidarsi a un unico interlocutore per un outsourcing di qualità e ripensare la propria struttura interna dedicata alla IT non possono più essere considerate delle opzioni.

IAN: un lungo passato… vissuto nel Futuro Leader in Italia nella progettazione e realizzazione di infrastrutture ICT, fondata nel ‘79 dall’Ing. Alberto Neri e oggi guidata dalla fi28

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glia Federica, I.A.N. Srl (www.ian.it) propone una delle soluzioni più efficienti e innovative del panorama delle infrastrutture iperconvergenti, riconfermando così la capacità di adeguare la propria proposta tecnico-commerciale alle dinamiche del mercato. Un mercato fortemente competitivo in cui IAN ha saputo costruire e man-

tenere una leadership, distinguendosi per professionalità e competenza: lo dimostrano i riconoscimenti di Clienti, Business Partner, nonché quello di azienda “Top of Excellence”, rilasciato dalla Camera di Commercio di Milano a seguito dell’analisi dei risultati conseguiti nel periodo 2004-2008 dalle oltre 200.000 imprese attive


Nella pagina a fianco: Matteo Uva con Alberto Neri; in questa pagina a sinistra: il recente riconoscimento di “Nutanix Elite Reseller” a IAN

MATTEO UVA

nella provincia. Pertanto, non solo soluzioni ICT e tecnologie innovative, ma soprattutto gli elevati standard qualitativi e la dedizione assoluta al Cliente sono i vantaggi garantiti dal rapporto di lavoro con IAN, disponibile a far sì che flessibilità, scalabilità, resilienza delle informazioni sposino le esigenze di decision making time e TCO sempre più bassi. La rete di Business Partner specializzati e qualificati nei rispettivi settori tecnologici di cui IAN si avvale, ed elemento essenziale del paniere di offerta, si è arricchita in questi anni con l’arrivo di Nutanix (www.nutanix.com), azienda nominata Leader nel Magic Quadrant 2018 per le infrastrutture iperconvergenti (HCI). Grazie anche alle importanti partnership tecnologiche, I.A.N. aiuta i suoi clienti a progettare data center sempre più ‘smart’, per aumentare l’efficienza dei servizi e la produttività e per il rilancio della competitività, capitalizzando tutta l’esperienza maturata in questi ultimi anni. Questo ha permesso a IAN di ottenere il primo premio come “Innovation Partner EMEA” alla convention Nu-

Sales Manager Nutanix Italia Matteo Uva ha alle spalle oltre 20 anni di esperienza in importanti aziende del settore IT. Inizia il suo percorso professionale in Thera Group, allora principale rivenditore di prodotti e servizi IT, e successivamente entra a far parte di Novell come Channel Account Manager. Nel 1997 entra in Sun Microsystems dove rimane per sette anni ricoprendo diverse posizioni nel settore vendite e nel 2004 passa in VMware come Channel Director, esperienza durata oltre dieci anni e che gli ha permesso di sviluppare una vasta conoscenza e esperienza nel canale indiretto. Grazie alla grande esperienza delle logiche di mercato del canale e alla riconosciuta capacità manageriale, nel 2016 Uva entra nel team di Nutanix con il compito di gestire e ampliare l’importante business del mercato a valore. Oggi è responsabile dello sviluppo dell’ecosistema di partner e dell’implementazione di strategie partner-centriche nell’ottica di supportare la crescita dell’azienda in Italia.

tanix di Vienna del 2016 e il recente riconoscimento di “Nutanix Elite Reseller”. «Alle aziende che oggi hanno nuove idee di business, e vogliono sfruttarle subito per indirizzare opportunità commerciali», spiega Matteo Uva, Sales Manager di Nutanix Italia, «il cloud pubblico piace per varie ragioni: la velocità con cui permette d’implementare i servizi; il ridotto tempo di gestione dell’infrastruttura IT on-premise, e il fatto che si paga la “nuvola” solo per le risorse effettivamente consumate. Vi sono però dati sensibili, proprietà intellettuale e applicazioni ‘business-critical’ che, per validi motivi, non è pensabile spostare con leggerezza sul cloud pubblico: la soluzione Nutanix risolve anche questa problematica». «La piattaforma Enterprise Cloud - conclude Uva - punta a superare qualunque confine tra cloud privati, pubblici e distribuiti. Per rispondere con tempestività alle esigenze del business e consentire all’IT di concentrarsi su applicazioni e servizi». «La soluzione Nutanix consente all’impresa di allocare il personale e le risorse in modo più efficiente, spostando la conversazione intorno all’IT sempre più dalla manutenzione quotidiana delle infrastrutture a come l’IT può diventare un driver reale del business», afferma la Dr.ssa Federica Neri, Presidente di I.A.N. 24oreNews

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AUDI Q2 La piccola che si sente… grande A cura di LUCA MEDICI

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opo la Q7, la Q5 e la Q3 Audi ha deciso di chiudere il cerchio proponendo, per il segmento B, la piccola Q2, un SUV lungo 419 cm (piccola rispetto alle sorelle, ma non proprio compatta) che ben si adatta a un utilizzo cittadino e a qualche scampagnata fuori porta. Il fuoristrada non è il suo terreno ideale, ma se la cava bene in percorsi misti, magari percorrendo qualche strada sterrata di montagna oppure sulla sabbia. Agile e dalla guida piacevole è una Audi che mi piace soprattutto nel frontale, aggressiva e molto simile agli altri “modelli Q” della casa. Il posteriore invece non mi convince, troppo simile a quello della VW Polo e privo di una certa personalità che ben si adatta su questo tipo di auto, rivolte soprattutto ad un pubblico giovane e attendo al dettaglio. Un altro dettaglio che non mi piace è il massiccio montante posteriore (chiamato blade, lama) che, in molte combinazioni di colore, è veramente troppo eccessivo e vistoso. La linea in generale non è affatto male, ha delle belle proporzioni e il portellone si raccorda bene alla linea del tetto, anche grazie al piccolo spoiler che la rende anche sportiva. Viene proposta a due e a quattro ruote motrici, partendo con un motore a benzina di piccole dimensioni, ma capace di erogare 116 CV, stiamo parlando della versione 1.0 TFSI, fino ad arrivare al più potente diesel 2.0 TDI quattro S da ben 190 CV. Il più adatto a mio avviso è il diesel 1.6 TDI S Tronic (con un fantastico cambio automatico a doppia frizione a sette marce) da 116 CV oppure, per chi desidera la trazione integrale e il cambio automatico, il 2.0 TDI S Tronic da 150 CV. I consumi dichiarati della versione


AUTO & MOTORI 1.600 diesel sono di ben 24,4 km/l, ma quelli rilevati si fermano a 16,6 km/l, comunque è una buona percorrenza per il tipo di auto. Manca una versione ibrida, perfetta per un modello che si rivolge ad un pubblico che lo utilizza per la maggior parte del tempo in città! Passiamo all’abitacolo, un concentrato Audi in miniatura, infatti troviamo il family feeling che troviamo in tutti i modelli della casa, un cruscotto quasi minimalista, dove tutto è collocato al posto giusto, dove tutto è realizzato con cura e dove tutto può essere integrato da una nutrita lista optional, infatti è facile spendere anche oltre 12 mila euro di extra se si vuole una vettura completa. Sia chiaro, tutto quello che serve (soprattutto alla voce sicurezza) è di serie, ma in all’Audi hanno deciso di mettere a pagamento anche la retrocamera, di serie su molti modelli meno blasonati. Si parte, optional esclusi, da euro 25.900 per la versione 1.0 TFSI fino ad arrivare a euro 43.650 per la 2.0 TDI da 190 CV, non proprio poco, ma in linea non il listino Audi. Il piacere di guida, la sicurezza e la tecnologia sono il fiore all’occhiello di questo modello mentre i difetti principali sono il comfort, davanti è buono, ma dietro non è all’altezza del brand (manca il multilink e si percepiscono molto gli scossoni), l’acustica è solo discreta e il bagagliaio ha un volume piuttosto risicato. Tirando le somme, si percepisce che hanno voluto creare un’automobile di sostanza, con un occhio di riguardo ai costi, lasciando all’acquirente la facoltà di decidere se e come personalizzarla. Il solito buon prodotto Audi che senza dubbio convincerà il pubblico!


FINANZA & FUTURO

MARCHIONNE POCHE PAROLE, TANTI FATTI

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evo dire che la scomparsa di Marchionne mi ha molto colpito e addolorato, vuoi per normale solidarietà umana ma anche perché è mancato un manager straordinario, credo unico, che salvò la prima industria italiana da una situazione gravissima. Con lui al timone dal 2004 la FIAT ha raggiunto il trionfo. Questo successo ha suscitato in molti di noi l’orgoglio di veder primeggiare nel mondo un brand italiano che addirittura aveva conquistato una prestigiosa e storica azienda americana come la Crysler. Uomo di pochissime parole ma di tanti, tantissimi fatti. Non nego di essere stato letteralmente nauseato da una parte della stampa che, non appena ricevuta la notizia, (per evidenti orientamenti politici) ha utilizzato una terminologia e uno sprezzo nel commentare la vita di un grande uomo dimenticando anche i basilari principi del rispetto che la humana pietas impone di fronte alla morte, se non altro per i familiari. Non amo i panegirici che accompagnano la morte di qualcuno che, per il solo fatto di essere mancato, diventa persona straordinaria, con doti eccezionali, ma ciò che ho letto per questo intelligentissimo uomo non l’ho letto per acclarati malfattori. Da qui il desiderio di scrivere questo articolo in suo onore. Ho così pensato di riascoltare un discorso che aveva fatto non molto tempo fa e che mi aveva particolarmente colpito. Credo che non occorra commentarlo perché è un discorso talmente straordinario che qualsiasi aggiunta suonerebbe come una nota stonata. Per questo motivo ve ne faccio dono senza aggiungere una virgola. «…a volte nel nostro Paese ho l’impressione che ci sia un atteggiamento passivo nei confronti del presente; un atteggiamento che sta sgretolando uno dei pilastri del nostro stare insieme e del nostro modo di guardare 32

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al futuro. È come se si pretendesse di avere diritto ad un domani migliore senza essere consapevoli che bisogna saperlo conquistare. Da dove nasce tutto ciò? Non sono professore di storia né di sociologia, in ogni caso la risposta che mi sono dato è che, in modo paradossale, ogni tanto le grandi conquiste portano risvolti imprevedibili e non voluti. Così è successo nel ‘68, un movimento di lotta pienamente condivisibile che ci ha permesso di compiere enormi passi avanti nelle conquiste sociali e civili ha avuto, purtroppo, un effetto devastante nei confronti dell’atteggiamento verso il dovere. Oggi viviamo nell’epoca dei diritti, al posto fisso, al salario garantito, al lavoro sotto casa, il diritto di urlare e aspirare, il diritto a pretendere. Lasciatemi dire che i diritti sono sacrosanti e vanno tutelati ma se continuiamo a vivere di soli diritti, di diritti moriremo; perché questa evoluzione della specie è una generazione molto più debole di quella precedente, senza il coraggio di lottare ma con la speranza che qualcun altro faccia qualcosa, una specie di attendismo che è perverso ed è involutivo. Per questo credo che dobbiamo tornare ad un sano senso del dovere, alla consapevolezza che per avere bisogna anche dare, bisogna riscoprire il senso e la dignità dell’impegno e il valore del contributo che ognuno può dare al processo di costruzione dell’oggi e, soprattutto, del domani…»

Prof. Avv. Antonello Martinez Studio Legale Associato Martinez & Novebaci Milano - Via Archimede n° 56 www.martinez-novebaci.it



CITTÀ MILLENARIA 34

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Le antiche mura e il Leone di San Marco Un tempo, Zara era la più grande città fortificata del portfolio veneziano, oggi le mura e le fortificazioni, una volta dedicate alla difesa della città, sono utilizzate come parchi ed itinerari per i percorsi a piedi. Alcune sezioni delle mura furono costruite dagli antichi romani, altre dai veneziani che molto più tardi fortificarono la città contro i Turchi, in incessante attacco durante il Medioevo. Oggi, rimangono solo alcune porzioni delle mura e quattro porte. L’imponente Porta Terraferma (Kopnena vrata), l’entrata principale alla città, divide il centro storico dalla grande fortezza esterna costruita nel 1560. Nella porta si intravedono i resti del Leone di San Marco, simbolo del potere veneziano, e parte di un arco di trionfo romano con un’iscrizione relativa alla storica Battaglia di Lepanto.

ZARA A cura di ELENA FOSSATI

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i origini romane, oggi Zara (Zadar in croato) è una delle città più fiorenti della Croazia. A parte la suggestione unica delle sue strade, caffè, ristoranti e del lungomare, Zara è molto ricca di eventi e patrimonio culturale. Oltre la chiesa di San Donato, la cattedrale di Sant’Anastasia e numerose chiesette interessanti, da non perdere sono assolutamente l’Arsenale, il nuovo Museo del vetro antico, le mura e il “Garden”, l’Organo marino, il Saluto al Sole, la Piazza del Popolo e “Kalelarga” (Narodni trg e Siroka ulica). L’arcipelago zaratino,

che conta 24 isole maggiori e circa 300 tra isolotti e scogli più piccoli, assieme ai parchi naturali Telascica, Velebit e 5 parchi nazionali Paklenica, i Laghi di Plitvice, le isole Incoronate, le cascate di Krka e Velebit settentrionale, rendono questa località e l’area circostante una tra le più importanti mete turistiche croate. Un’altra meraviglia è il Parco Naturale Lago di Vrana, il lago più grande d’acqua dolce in Croazia con una riserva ornitologica dove nidificano ben 110 specie di uccelli. Zara seduce con la sua particolare atmosfera e la sua entusiasmante vitalità: la vita notturna, gli eventi o semplici passeggiate in una città dalla quale si raggiungono le isole e un mare bellissimo in pochi minuti. Il Festival del “Re della frutta” Il 13 e il 14 settembre la città di Zara e la Regione zaratina celebrano il “Re della frutta”, il fico, il frutto più prelibato di tutta la Dalmazia, con il Festival dei fichi. Grazie a questo festival, giunto alla sua XI edizione, oggi il fico fa parte dell’offerta gastronomica dei ristoranti di Zara, e sempre più agricoltori coltivano questo frutto tipico. L’appuntamento principale della manifestazione è il “Ga-


stro smokva”, esposizione con degustazione di prelibatezze dolci e salate presso il Museo del vetro antico (www.mas-zadar.hr). Qui gli chef, i pasticceri, i professionisti del settore enogastronomico e gli studenti degli istituti professionali esibiscono la propria creatività, esaltando le proprietà di questo frutto secolare, un frutto tra i più apprezzati in Dalmazia e in tutto il mondo. Non tornate a casa senza una bottiglia del Maraschino, il Re dei liquori inventato dai farmacisti Francescani di Zadar tre secoli fa e portato a fama mondiale dal patrizio genovese Giacomo Luxardo, è un distillato di ciliegie dalmate marasche. Per ulteriori informazioni: www.zadar.travel.hr | www.zadar.hr L’Organo del Mare e il Saluto al Sole A prima vista sembrano comuni gradoni bianchi ma in realtà fanno parte di un miracolo architettonico, il Morske Orgulje, primo e unico organo marino al mondo che regala il suono del mare a chi passeggia lungo la banchina del porto di Zara. Progettato dell’architetto Nikola Bašić grazie alla collaborazione di diversi consulenti di idraulica marina, e inaugurato nel 2005, l’organo è diventato uno dei simboli della città nonché un luogo di ritrovo per cittadini e turisti. All’interno dei gradoni, di circa settanta metri, sono state installate 35 canne d’organo diverse per forma e lunghezza a metà tra la riva e il mare. Grazie al moto ondoso dell’acqua marina, le canne producono un suono costante e piacevole che fuoriesce dalle aperture della pavimentazione. Vicino all’Organo si trova il Saluto al Sole. Trecento lastre di vetro stratificate danno forma a un cerchio del diametro di 22 metri. Con “il più bel tramonto al mondo” (così proclamato già quarant’anni fa da Alfred Hitchcock), il “Saluto al Sole” si unisce alla musica dell’Organo marino in un magico gioco di luci e musica al ritmo delle onde.


MILANO IN CONCERTO IMAGINE DRAGONS + MÅNESKIN + THE VACCINES Giovedì 6 - Area Expo Experience Milano Un’occasione imperdibile per vedere live una delle band internazionali di maggiore successo nel nostro Paese che hanno conquistato 2 Dischi di Platino per il loro ultimo album “Evolve” che contiene i successi “Thun-der” (4 Dischi di Platino) e “Whatever It Takes” (Disco di Platino e da oltre 3 mesi tra i brani più suonati dalle radio italiane). Con la personalità, il carisma e un sound unico i Måneskin tornano ad esibirsi dal vivo per una speciale data estiva. The Vaccines, uno dei più adorati gruppi britannici della nostra generazione, tornano per un’imperdibile data estiva il 6 settembre insieme a Imagine Dragons in occasione del Milano Rocks.

SETTEMBRE ORE 21.00

MÅNESKIN

MILANO ROCKS

LAURA PAUSINI Giovedì 11 - Mediolanum Forum Il tour segue la release mondiale di Fatti Sentire, l’ultimo album di inediti di Laura pubblicato in tutto il mondo per Atlantic/Warner Music già certificato disco di platino, che contiene anche E.STA.A.TE il nuovo singolo che ha già conquistato le radio. DAVID CROSBY Giovedì 11 - Teatro Dal Verme Torna in Italia in tour il co-fondatore dei Byrds e dei Crosby, Stills & Nash per eseguire i pezzi del suo nuovo album Sky Trails, insieme ad alcune delle sue canzoni più amate e ai suoi più grandi successi. Sul palco insieme a lui ci saranno James Raymond, MaiAgan, Steve DiStanislao, Jeff Pevar e Michelle Willis. PASSENGER Martedì 18 - Alcatraz Mike Rosenberg, aka Passenger, annuncia “Runway” il nuovissimo album in studio, anticipato dal singolo “Hell Or High Water”. Il brano è una fotografia dei paesaggi e delle atmosfere (naturali e musicali) dell’America del Nord e parla della strada come viaggio, sia in senso stretto che come metafora del viaggiatore nascosto in ognuno di noi. 36

24oreNews

LAURA PAUSINI

THIRTY SECONDS TO MARS + MIKE SHINODA Sabato 8 - Area Expo Experience Milano I Thirty Seconds to Mars ha venduto oltre 15 milioni di dischi nel mondo e registrato numerosi sold-out nelle arene e negli stadi di tutta Europa. Durante la loro carriera hanno ricevuto premi e onorificenze, incluso una dozzina di MTV Awards, 1 Billboard Music Awards e un Guinness World Record per il tour più longevo di sempre.

DAVID CROSBY

THE NATIONAL + FRANZ FERDINAND Venerdì 7 - Area Expo Experience Milano I Franz Ferdinand tornano in Italia per uno show unico, assieme alla band vincitrice agli ultimi Grammy Awards nella categoria ‘Best Alternative Album’, i The National, per una serata da non perdere. Il 7° album in studio dei The National s’intitola Sleep Well Beast ed è uscito l’anno scorso.

NICK MASON Giovedì 20 - Teatro degli Arcimboldi I Nick Mason’s Saucerful Of Secrets in un concerto unico per celebrare i primi lavori musicali dei Pink Floyd, che includono i brani tratti dagli album ‘The Piper At The Gates of Dawn’ e ‘A Saucerful Of Secrets’. Nick Mason è uno dei fondatori e l’unico membro ad aver sempre fatto parte del gruppo GIGI D’ALESSIO - IL CONCERTO DEL CUORE Sabato 29 - Teatro degli Arcimboldi Il “cantautore del cuore” salirà sul palco con il suo repertorio di brani più famosi ed emozionanti da “Non dirgli mai” a “Quanti amori”, a “Non mollare mai”, fino ai successi del suo ultimo disco “24.02.1967”, come “La prima stella”, “Benvenuto amore” e “Emozione senza fine”.


COME STAI?

‘SUMMER SCHOOL’ DI MOTORE SANITÀ

GOVERNARE IL CAMBIAMENTO NEL SSN A cura di MATILDE SCUDERI

Claudio Zanon

I

nutile negare l’evidenza: il nostro Servizio sanitario nazionale (Ssn) sta attraversando un momento difficile e sarà probabilmente necessaria una sua profonda trasformazione affinché i cittadini possano continuare ad usufruirne. Tuttavia, come recita un vecchio proverbio cinese, «Quando soffia il vento del cambiamento, alcuni costruiscono muri. Altri mulini a vento» ed è proprio per ‘costruire’ il Ssn del domani che nasce la Summer school di Motore sanità 2018 ‘Governare il cambiamento’, che si terrà il 20 e il 21 settembre presso l’Hotel Gaarten di Gallio (Vicenza). «Il nostro è un sistema universale che ci ha sempre resi molto orgogliosi in Europa e nel mondo, ma i cambiamenti che sta affrontando non sono stati sempre governati in modo ottimale finora - afferma il direttore scientifico di Motore sanità, Claudio Zanon - ‘Governare il cambiamento’ significa incanalare al meglio i mutamenti della sanità italiana, che sta gradualmente passando da sistema a fiscalità diretta a sistema misto ove la presenza del privato è in costante aumento». Ma quali sono i motori di questa trasformazione? «Sono tanti e vengono spesso ignorati - risponde Zanon - il primo è la tendenza alla privatizzazione del

Servizio. Non è necessariamente un male, un nuovo rapporto pubblico può anzi essere un beneficio, ma di fatto segnala che il settore pubblico non riesce più ad affrontare i compiti che gli spettano. Altro cambiamento importante consiste nella rinuncia di molti pazienti a farsi curare, per colpa di liste d’attesa interminabili e che non riusciamo ancora ad alleggerire. Infine è innegabile il progressivo sottofinanziamento del Ssn, che già oggi è uno dei meno finanziati a livello europeo. La tendenza non accenna a invertirsi, tanto che viene stimato che il rapporto tra finanziamento e Pil nel 2020 raggiungerà il 6,4 per cento, al di sotto della soglia del 6,5 per cento indicata dall’Organizzazione mondiale della sanità come ‘limite’ prima di un possibile stato di crisi. A tutto ciò bisogna aggiungere il problema dell’innovazione sia nella velocità di accesso che nel discernimento di che cosa sia veramente l’innovazione, e i pochi margini della medicina territoriale nel gestire la cronicità. Il tutto tenendo a mente - conclude Zanon la grande disomogeneità tra regioni». Un quadro complesso, dunque, ma di cui si prova a parlare in modo costruttivo per offrire risposte e soluzioni alle problematiche cocenti che coinvolgono tutti gli attori del sistema durante la due giorni di Asiago, la Summer school ‘Governare il cambiamento’. 24oreNews

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SESSUOLOGO Dr. Roberto Bernorio Specialista in ginecologia Psicoterapeuta Sessuologo clinico www.robertobernorio.it

VITA DI COPPIA: QUANDO TRADIRE “FA BENE” Il tradimento è solitamente considerato l’espressione della ‘fine’ di una coppia. In realtà spesso le relazioni escono addirittura rinforzate da una storia di adulterio.

Presidente: Prof. Willy Pasini Milano, Via Marostica 35 Corso base di formazione in consulenza sessuale Inizio 17 novembre 2018 Info: www.aispa.it 38

24oreNews

Caro Dr. Bernorio, mi capita spesso, durante le discussioni con gli amici, di sentir dire che il tradimento per una coppia può essere utile. Io non ci credo molto e resto sempre molto perplessa. Visto che Lei ha esperienza in questo campo, ritiene possibile che un paio di corna possano aiutare una coppia in crisi? [Enza]

Direi proprio di sì. L’adulterio è spesso la prima mossa che una coppia muove nel tentativo inconscio di recuperare il rapporto. In che modo può funzionare? Facciamo qualche esempio. • Il traditore può ad esempio sperimentare un forte senso di colpa che lo riporta alla stabilità della coppia originaria con energie nuove. • Oppure può esserci quello che io chiamo “effetto verifica” che possiamo sintetizzare in questo modo: per poter capire quanto tu vali ho la necessità di confrontarti con qualcun altro. Il rischio è quello che il partner possa uscire sconfitto dal confronto. Ma ciò accade molto più raramente di quanto si pensi. • Un’altra possibilità è quella che l’amante o gli amanti si stabilizzino con la loro presenza all’interno del sistema coppia tamponando qualche buco e creando

un nuovo equilibrio (anche se opinabile) a tre. • Per ultimo è importante ricordare che il tradimento può essere un segnale determinante per comunicare all’altro e all’esterno la grave crisi della coppia. Queste sono le persone che inconsciamente fanno di tutto per farsi scoprire. Almeno il 50% delle coppie che ho avuto in terapia, hanno deciso di venire da me proprio a causa di un tradimento scoperto. E grazie a ciò, buona parte di queste coppie ha potuto risolvere la crisi e ritrovare un equilibrio centrato sul benessere. Certo il disagio connesso alla gestione di un adulterio può raggiungere livelli disastrosi, ma se il legame di base all’interno della coppia è saldo, se ne può uscire. Il tradimento non aiuta quando nasce dalla perdita di stima, di attrazione e di affetto nei confronti del partner; in questo caso diventa solo un modo poco elegante per rompere la relazione. Ognuno di noi si augura di non dover mai affrontare problemi di questo tipo, ma considerando l’alto rischio statistico di tradire o essere traditi a cui siamo esposti è bene equipaggiarsi per affrontare le emergenze. Prima di buttare all’aria una relazione importante impariamo a capire il significato degli accadimenti e valutiamo tutte le possibilità costruttive connesse ad un evento sì spiacevole, ma non necessariamente letale per la coppia.


ERBARIO MAGICO

L’ARANCIO AMARO

(CITRUS AURANTIUM) A cura di MARICA DE BONIS

on tutti sanno che prima che l’arancia dolce venisse conosciuta in Italia per quel frutto profumato che è, apprezzato per quel sapore delizioso che tutti (o quasi) amiamo, esisteva da tempo un altro tipo di arancia bella e profumata come quella dolce ma con un sapore più agro: l’arancia amara. La si trova raramente sul mercato ma viene utilizzata per la preparazione di distillati, liquori e altri prodotti specifici come la marmellata di arance amare e i canditi. È noto il suo impiego nell’ambito erboristico, fitoterapeutico e cosmetico ed è apprezzata dall’industria farmaceutica e profumiera per l’essenza aromatica e per le sue qualità medicinali. Dagli estratti e dagli oli essenziali si ricava la maggior parte dei suoi benefici, primo fra tutti l’effetto dimagrante: non a caso l’estratto di arancia amara si trova in moltissimi prodotti snellenti e anticellulite. Le sue foglie e la scorza del frutto sono usate in medicina naturale per favorire la digestione e stimolare l’attività gastrica e cardio-vascolare. Per le sue doti stimolanti a livello di apparato digestivo, l’arancia amara è impiegata in alimentazione e dietetica - grazie al suo alto contenuto di sinefrina (inserita nella lista delle sostanze mediche dal Mi-

N

nistero della Salute) - sia come frutto che come infuso di fiori. La sinefrina è un alcaloide, cioè un composto naturale a base di azoto, che incrementa l’attività dell’organismo, stimola il bruciare dei grassi e aumenta le calorie che l’organismo brucia. L’olio essenziale, che si estrae dalla buccia del frutto dell’arancio amaro, ha un uso antinfiammatorio e disinfettante ed è utile se applicato sulla pelle per contrastare secchezza e irritazioni come

la psoriasi. L’infuso dei suoi fiori e delle foglie è anche consigliato per combattere l’insonnia, mentre la polpa del frutto viene usata come antirughe, amalgamandola e spalmandola sul viso e sul collo. Attenzione: l’arancia amara può causare effetti non desiderati nei casi in cui si soffra di ipertensione, ulcera peptica, acidità e mal di stomaco o nel caso in cui sia assunta insieme a altre sostanze che hanno simili proprietà.

Riassumendo le proprietà e benefici dell’arancia amara: Brucia i grassi. È utilizzata per applicazioni dietetiche e spesso si trova negli integratori alimentari. Aiuta il metabolismo. Questo olio essenziale rilassando i muscoli dello stomaco favorisce il senso di appetito e sazietà, stimola la digestione e libera dai gas. È antispasmodico. L’arancio amaro ha la caratteristica di combattere gli spasmi dello stomaco rilassandone i muscoli. Cura l’insonnia e i disturbi nervosi. Se diffusa nell’aria, l’essenza di arancio amaro scaccia i pensieri negativi, favorisce il rilassamento e il buon umore, infonde calma ed energia; è allo stesso tempo un tonico e sedativo.

24oreNews

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Follia è fare se m pre la stessa

cosa aspettandosi risultati diversi Albert Einstein

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Anno 6 - Settembre 2018

Genga -Tempio del Valadier

Cultura del territorio, Turismo e Benessere

PERSONAGGIO

GABRIELE SALVATORES CHE COS’È REALE OGGI

SCOPRI L’ITALIA

ESPERIENZE DA BRIVIDO A FABRIANO

[ TV DA GUSTARE]

RETEQUATTRO CAMBIA LOOK



Settembre 2018

indice [ PERSONAGGIO] 6

Gabriele Salvatores: «Che cos’è “reale” oggi?»

[ SCOPRI L’ITALIA]

10 Lajatico un piccolo borgo …e due “giganti”

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13 Fabriano e dintorni: esperienze “da brivido”

[ BORGHI PIÙ BELLI D’ITALIA] 16 Peschiera del Garda

[ GOURMET]

17 Felice Sgarra: “La stella di Andria”

[ SALUTE & BENESSERE]

18 Seguire una dieta varia ma equilibrata sin da piccoli

[ TV DA GUSTARE]

19 Retequattro si rifà il trucco!

[ LIBRI]

20 Gianluigi Nuzzi

21 Le nostre recensioni

[ AGENDA ITALIA]

22 Girando l’Italia a settembre

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Direttore Responsabile Dario Bordet Direttore Editoriale Evelina Flachi ViceDirettore Editoriale Alessandro Trani Art Director Patrizia Colombo Progetto grafico/Impaginazione Milano Graphic Studio S.r.l. Hanno collaborato Francesca Bastoni Valerio Consonni Edmondo Conti Francesco Garosci Carlo Kauffmann Sandro Nobili settembre 2018

Milena Passigato Alessia Placchi Gabriella Poli Edizioni Le Roy srl Milano, Viale Brianza, 24 redazione@le-roy.it www.italiadagustare.com Telefono: 377.4695715 Promozione & PR Anna Nannini, Dante Colombo, Carlo Kauffmann info@le-roy.it Pubblicità & Advertising Team Entertainment - Milano Via Melchiorre Gioia, 72 info@teamentertainment.eu Telefono: 02.89412141

Stampa La Serigrafica Arti Grafiche Via Toscanelli 26 - Buccinasco Periodico mensile Reg. trib. di Milano n. 287 del 02/07/12 N°iscrizione ROC: 22250 Distribuzione Gratuita

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LA TUA CASA…

ANZI, MOLTO DI PIÙ!!

Esistono luoghi dove si sogna di poter vivere, posti dove la propria vita ed il proprio lavoro diventano un sogno realizzabile. La propria casa è il luogo centrale della vita quotidiana, il proprio microcosmo, il proprio nido, nella propria casa si trascorrono i momenti più belli, ci si rinfranca dallo stress quotidiano. L’importanza di vivere in una casa che ci rappresenti è forse pari al vivere in una casa che ci dia benessere e al tempo stesso rispetti l’ambiente facendoci anche risparmiare. Immaginate ora la gioia di veder nascere in poco tempo tutto questo.

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SETTEMBRE 2018

Cari lettori, le vacanze, per chi le ha potute fare, sono ormai terminate ed eccoci ritornati alla vita di tutti i giorni, cercando di ripartire con energia e ottimismo! Nostra grande alleata è ancora una volta l’alimentazione, perché è nei cibi che troviamo i nutrienti utili per affrontare al meglio il cambio di stagione. Non dimentichiamoci di fare, grandi e piccoli, una sana colazione, continuando a consumare nella giornata almeno 5 porzioni tra frutta e verdura fresca nei vari colori. Ricordiamoci sempre di bere almeno 2 litri d’acqua al giorno anche sotto forma di infusi o bevande non zuccherate. Possiamo bere centrifugati o estratti di frutta e verdura fresca naturalmente ricchi di acqua oltre che di vitamine e minerali importanti per il benessere della nostra pelle soprattutto dopo l’estate. Sul tema della sana alimentazione non perdetevi, nelle prossime pagine alcuni consigli utili senza dimenticarvi di fare una quotidiana attività motoria per favorire un adeguato consumo calorico e il buonumore. Troverete anche una interessante intervista al grande regista Gabriele Salvatores, il nostro viaggio esperienziale a Fabriano e una visita a Lajatico, minuscola terra molto cara a ben due personaggi di calibro internazionale. Grande novità, a partire da questo numero troverete la rubrica “TV da gustare” curata da Edmondo Conti, produttore di programmi di successo delle principali reti tv ma soprattutto grande appassionato di Televisione. Buona lettura!

SCARICALO ORA! Hai il nostro numero precedente? Se non ce l’hai, non preoccuparti, puoi scaricarlo gratuitamente tramite il nostro sito: www.24orenews.it settembre 2018

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[ per s onaggio ]

Ph. Claudio Iannone

GABRIELE SALVATORES

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«CHE COS’È “REALE” OGGI?» settembre 2018


[ per s ona ggio ]

A cura di Dario Bordet

Come è nata questa collaborazione con il Festival di Milano?

Ho deciso di accettare l’invito del Festival, perché sento che è arrivato il momento di fare qualcosa per la città che mi ha fatto crescere, dove ho iniziato a fare teatro, e diretto i miei primi film. Insieme a Milano Film Festival, non vogliamo fare un festival “di Cinema” ma “sul Cinema”, cioè su tutto quello che c’è intorno - dalla musica al teatro, alle arti visive, al design… Il Cinema sta vivendo un momento molto particolare e bisogna fare riaffezionare il pubblico e in particolare il pubblico giovane che non ha l’abitudine di andarci.

una sala buia, dove non puoi essere collegato, non puoi cambiare canale e dove ti devi abbandonare come nei sogni - al sogno di un’altra persona. È così bello essere passivi ogni tanto. Poi esci e puoi dire “non mi è piaciuto”, ma è stato bello.

Da giovane sceglievi il Cinema d’autore?

Ad essere sincero, sono uno strano spettatore, non particolarmente cinéphile. Sono sempre andato al Cinema per cercare emozioni o indicazioni di vita. Quando sei giovane, ci vai anche perché magari ti puoi innamorare di un personaggio e dire: “Vorrei essere come lui”. Per tanto tempo ho portato, per esempio, degli occhiali simili al protagonista di ‘Fragole e sangue’ (The Strawberry Statement). La scoperta del Cinema d’autore, in particolare di quello italiano, è venuta in un secondo momento. Il mio primo approccio con il Cinema è stato da spettatore curioso e in cerca di emozioni. Come diceva Bertolucci, “Il Cinema è l’arte di tutte le arti”.

So che tra i film più recenti ti piace lo SpiderMan di Sam Raimi. Hai mai sognato di possedere un superpotere particolare?

Mi piacerebbe tanto l’invisibilità, soprattutto nelle giornate di presentazione del film e delle interviste. Forse, per il lavoro che faccio, sarebbe più utile il teletrasporto. E poi, anche se non è proprio un superpotere, quello che racconta bene Woody Allen in Zelig, quando la Ph. Claudio Iannone

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Con la sua macchina da presa ha raccontato storie coinvolgenti tra sperimentazione, fantascienza e attualità, regalandoci una fotografia dell’Italia contemporanea e del futuro: parliamo del grande regista Gabriele Salvatores (Napoli, classe 1950). I suoi film parlano dei cambiamenti della nostra società svelando i lati più oscuri quanto quelli più positivi. Tra i film più noti, oltre a ‘Mediterraneo’ (1991, vincitore del premio oscar al miglior film straniero), ricordiamo Marrakech Express (1989), ‘Sud’ (1993), ‘Nirvana’ (1997), ‘Io non ho paura’ (2003), ‘Come Dio comanda’ (2008) e le due avventure de ‘Il ragazzo invisibile’ (2014; 2018), per citarne solo alcuni. Pioniere dell’era del digitale sul grande schermo, non ama i social network poiché causano solitudine nei giovani. Il maestro Salvatores è il nuovo direttore artistico di Milano Film Festival, giunto alla XXIII edizione, che si svolgerà dal 28 settembre al 7 ottobre. Lo abbiamo intervistato per voi.

Un obiettivo non certo facile…

Beh, i giovani sono difficilmente interpretabili forse come eravamo difficilmente interpretabili noi per i nostri genitori, ma come diceva Miles Davis “se vuoi rimanere interessante suona con gente più giovane di te”. Bisogna quindi stare sempre sulla breccia, sempre in strada.

Cosa ci si deve aspettare da un pubblico tanto esigente come quello dei giovanissimi?

È un rischio affrontarli per il confronto con i comic movies americani, i blockbuster di supereroi di cui vanno pazzi… Ma anche perché sono molto diffidenti verso il Cinema in genere. Però se non si corrono dei rischi, il pericolo è di perdere veramente un’intera generazione, o più, di spettatori. Una o due generazioni, perché sono convinto che la gente tornerà in settembre 2018

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[ personaggio ] psicologa chiede “Ma perché lei si trasforma continuamente?” e lui dice “Perché voglio essere amato”. Ecco, avere un superpotere così sarebbe fantastico.

Come sta cambiando il Cinema italiano?

Come Cinema italiano abbiamo dei genitori importanti e molto difficili: la mamma si chiama “Commedia all’italiana”, il papà si chiama “Neorealismo”. Ci hanno nutrito, ci hanno fatto diventare grandi e ci hanno fatto diventare famosi nel mondo. Però il compito di qualsiasi persona è quello di superare i propri maestri di superare i propri genitori e per superarli devi conoscerli, devi amarli.

È arrivato il momento di superare questi genitori che ci hanno fatto grandi?

Credo di sì. Credo che si sta aprendo una strada diversa per raccontare la realtà non solo attraverso il realismo ma anche usando storie più fantastiche o, se vuoi, non strettamente realistiche. Del resto il termine realismo, dopo la scoperta dell’inconscio da parte di Freud, la realtà virtuale, le nuove tecnologie, le fake news… va ridefinito. Che cos’è “reale” oggi? Il Cinema deve tenere presente questa cosa. Non basta la ripresa della realtà come appare per raccontarla. Quindi sono molto contento che il Cinema italiano sta prendendo anche nuove strade o vecchie strade come quelle dei generi Cinematografici che erano non necessariamente non d’autore. Ci sono autori importanti che hanno frequentato tutti i generi. Sono contento che il Cinema italiano stia andando in questa direzione.

Cosa si può fare in Italia per incentivare questo tipo di produzioni?

Diciamo che una piccola crepa si è creata nel sistema del Cinema italiano. C’è chi riesce a pensare anche a delle storie diverse, che raccontano sempre la realtà, la nostra vita, la vita di noi su questo pianeta,

Gabriele Salvatores durante le riprese de ‘Il ragazzo invisibile Seconda generazione’

però in maniera diversa. Quindi una piccola crepa si è aperta. Il pubblico italiano è molto diffidente verso questo tipo di produzioni. Noi l’abbiamo visto con il primo “Il ragazzo invisibile”: il pubblico è cresciuto pian piano, perché si spargeva la voce che il film era interessante. Questa è una cosa che noi consideriamo ancora patrimonio degli americani… ma non è così: il mondo fantastico appartiene all’Europa e all’Italia da sempre.

Sei tornato quest’anno con ‘Il ragazzo invisibile - Seconda generazione’… Ci sveli il vero motivo di questo sequel? È stato più intimo che razionale. Non ho figli, ma, in qualche modo, da qualche anno ne sto allevando uno Cinematografico… Diciamo da “Non ho paura” in poi. Sinceramente spero che questo mio ‘ragazzo’ che cresce di film in film possa essere di esempio: il mio obiettivo è far capire che “ce la puoi fare…”.

Quali consigli daresti a un giovane che oggi ha come sogno nel cassetto quello di diventare regista? L’unico consiglio che riesco a dare è quello che ho fatto io. Ai miei tempi non era facile fare Cinema e neanche teatro, proprio come oggi. Io ho cominciato col teatro, con un gruppo di amici senza una lira… però insomma ci abbiamo provato. Vedi, oggi puoi girare avendo a disposizione tanti mezzi, un telefonino, una fotocamera… Basta trovare magari delle altre persone che hanno la tua stessa passione. Bisogna provare a farlo, perché se aspetti che qualcuno te lo faccia fare, uhm… puoi aspettare anche tutta la vita! I sogni bisogna provare a metterli giù su carta o “su pellicola”. “Ciak si gira”… Grazie Gabriele e buon lavoro! Grazie a voi. Corro a girare proprio sul set. Ciao ciao



Teatro del Silenzio

N

Non è raro in Italia che un minuscolo, timido angolo - quasi nascosto - sia destinato inaspettatamente a salire alla ribalta, per motivi aver dato i natali a un personaggio diventato celebre. È ciò che è accaduto anche a Lajatico, un piccolo borgo toscano, che di personaggi famosi ne conta addirittura due. Qui ha mosso i primi passi ed è cresciuto uno dei più grandi tenori al mondo, Andrea Bocelli, il quale ha sempre mantenuto un forte legame con la sua terra natia. Per sua volontà nel luglio 2006 è stato eretto il “Teatro del Silenzio”, una suggestiva struttura montata e arroccata tra le colline vicine a Lajatico, nata per ospitare un solo spettacolo l’anno (da qui il nome). Al centro del “palcoscenico” circolare del raggio di svariati metri campeggia una scenografia diversa ogni anno: la più famosa, divenuta simbolo stesso del Teatro, è un’imponente scultura raffigurante un volto umano eseguita dal noto scultore polacco Igor Mitoraj e da lui in seguito donata alla fondazione del teatro. Quest’anno, a troneggiare in mezzo al lago, una riproduzione della “Pietà” di Michelangelo di Gualtiero Vanelli, di oltre 5 metri, realizzata dalla Robot City Italian Art Factory, azienda leader nella lavorazione di alta qualità del marmo di Carrara. Bocelli è tornato quest’estate nella sua terra per presentare ai fan in tutto il mondo il suo primo libro di poesie “Piccoli versi”, 46 composizioni inedite. Ciò è accaduto il 24 luglio in una piazza Vittorio Veneto affollatissima. La presentazione si inseriva nel programma di Extra 2018, le iniziative dedicate a Gillo Dorfles che hanno preceduto il concerto al Teatro del Silenzio (eccezionalmente in doppia data, il 28 e il 30 luglio) dove Bocelli ha portato in scena l’opera di Umberto Giordano “Andrea Chénier”, opera a lui particolarmente cara. Lajatico è legato ad un altro importante personaggio, Gillo Dorfles, uno dei maggiori intellettuali del’900, da poco scomparso. Il paese è stato per più di 80 anni (dal 1936) il luogo della scrittura di alcune delle sue opere più note che, non caso, portano il nome del piccolo borgo toscano, alla fine dell’introduzione. Nato a Trieste il 12 aprile del 1910, Dorfles si era occupato di tutte le forme d’arte sia da critico che da protagonista, come pittore (ricevendo

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LAJATICO UN PICCOLO BORGO …E DUE “GIGANTI” A cura di Alessandro Trani

Gillo Dorfles settembre 2018


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Lunart: rivisitazione della Pietà di Michelangelo

Veronica Berti legge una poesia di Bocelli

numerosissimi riconoscimenti internazionali sia come artista che come critico). «Vorrei essere ricordato come pittore, più che come critico d’arte», aveva spesso detto. Lajatico ha voluto rendere omaggio a questo indimenticabile e grande “amico” trasformandosi in un atelier con una serie di mostre e installazioni dal titolo «Tributo a Gillo Dorfles: l’artista segreto». Ad esse sono state riservate location speciali nelle strade, nei vicoli, nelle cantine e nella sala del consiglio comunale che accoglieranno i turisti e gli appassionati di arte contemporanea fino al 9 settembre. Alla serata inaugurale, insieme al padrone di casa - il sindaco Alessio Barfafieri - erano presenti alcuni critici d’arte e il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani. Ha curato gli eventi l’architetto Carlo Alberto Arzelà sotto l’egida del direttore artistico di ArtInsolite, Alberto Bartalini. Le esposizioni includono lavori di alcuni tra gli artisti più significativi operanti in terre toscane, ma non solo: Giannoni&Santoni, Gianni Lucchesi, Barbara Cardini, Paolo Fiorellini, Lunart, Caterina Sbrana e Gabriele Mallegni di Studio 17, Alessandro Squilloni, Maria Lusia Squarcialupi, Mario Mulas, Aurelio Amendola, Gualtiero Vanelli. Fra le opere degli artisti che a Lajatico non potevamo non notare - noi di Milano 24orenews (e italiadagustare) - la produzione dell’artista milanese Lunart, seguita oggi dalla galleria di Pietrasanta “Laura Tartarelli Contemporary Art”. Lunart espone a Casa Ticciati la mostra “Magnetica”, una serie di opere ad acrilico e… magnete, una tecnica-non tecnica che consente all’artista di ottenere hegelianamente la sintesi degli opposti. Il colore acrilico consente di ottenere campiture piatte e decise, donando unità ed armonia al dipinto, mentre il magnete mescolato all’acrilico aggiunge all’opera di Lunart una tattile matericità. Grazie a questa tecnica l’artista crea soggetti netti e definiti che emergono dal fondo nero come fossero “scolpiti” e modellati. Così appare la sua rivisitazione della Pietà di Michelangelo (quasi 2 metri per 2), una figura maschile che tiene fra le braccia un corpo femminile. Di Lunart è anche un ritratto a Gillo Dorfles, su tavola di pioppo. Il sindaco Barfafieri e l’architetto Alberto Bartalini, che ogni anno in occasione di ArtInsolite selezionano un artista, hanno scelto Lunart per la creazione di un nuovo ritratto a Gillo Dorfles: l’artista milanese lascerà la propria impronta permanente su una saracinesca di fronte alla banca principale di Lajatico.

Le due opere che rivisitano la Pietà di Michelangelo non sono esposte per caso, ma in memoria di un avvenimento storico importante per la Toscana e per l’intero nostro Paese. 500 anni fa, infatti, Michelangelo stipulò a Pietrasanta il primo contratto per l’acquisto dei marmi destinati a alla Basilica di San Lorenzo: quella firma ha segnato il volto e la storia della Versilia. La “via del marmo”, dalla montagna al mare, dalle Apuane al Forte, l’ha aperta lui: Michelangelo Buonarroti.

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ESPERIENZE “DA BRIVIDO”

FABRIANO E DINTORNI A cura di Dario Bordet

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Il viaggio è spesso considerato sinonimo di fuga e relax ma di recente però sono cambiati i parametri di definizione. Da sinonimo di fuga è passato infatti a esperienza di viaggio basato su coinvolgimento, avventura e autenticità dell’esperienza, lontano dai percorsi più turistici per esplorare luoghi meno conosciuti. Capofila della splendida Regione Marche è indubbiamente Fabriano, nella provincia di Ancona, splendida cittadina che l’Unesco ha riconosciuto quale Città Creativa per il Network Crafts and Folk art, che a ben guardare ha tantissimo da offrire anche grazie al comprensorio, da Serra San Quirico a Sassoferrato, passando per le stupefacenti Grotte di Frasassi. Una esperienza da vivere almeno una volta nella vita. Fabriano è conosciuta per la produzione della carta: intere generazioni, almeno una volta, hanno disegnato su un album Fabriano. La città della carta ha però molto altro di cui vantarsi, a partire dall’impianto urbanistico che la fa annoverare tra i borghi medievali più belli d’Italia. Fabriano conserva ancora oggi la propria struttura medievale, raccolta intorno alla scenografica piazza del Comune, di forma quasi

triangolare, su cui si affacciano il Palazzo del Podestà, la Fontana Sturinalto, il Palazzo del Comune e il Loggiato di San Francesco che regala un sorprendente effetto scenico e prospettico. Alle spalle del Comune si erge il Teatro Gentile, uno dei più belli ed eleganti della regione, rinomato per la sua costruzione che facilita la propagazione del suono. Una passeggiata nel centro, lungo vicoli e vie del reticolo urbano, regala scorci di grande suggestione e permette di soffermarsi in particolare su alcuni complessi monumentali che ospitano le eccellenze museali fabrianesi, come il celebre Museo della Carta e della Filigrana o il meno noto, ma assolutamente emozionante Museo del Pianoforte storico. Questo piccolo museo, nato da una collezione pri-

vata di 18 pezzi di valore inestimabile, propone delle visite-concerto di un’ora, in cui assaporare l’evoluzione dal clavicembalo allo strumento che oggi conosciamo. Davvero unico nel suo genere, il Museo delle Arti e dei Mestieri in Bicicletta espone una vasta collezione di biciclette d’epoca utilizzate in antichi mestieri tra gli anni ‘20 e gli anni ‘60, come il norcino, il castagnaio e il barbiere. La più antica, la bicicletta dei pompieri, risale al 1905. Se poi vi hanno sempre affascinato le botteghe di una volta, non perdetevi il Museo della Farmacia Mazzolini-Giuseppucci, una delle più antiche d’Italia. Per completare un originale tour della città vi proponiamo le Cappelle Giottesche del 1300, nella Cattedrale di San Venanzo.

A destra: il loggiato di San Francesco a Fabriano

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[ scopri

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A venti minuti di auto da Fabriano, raggiungiamo il piccolo borgo di Genga, Bandiera arancione del TCI, che ospita uno dei più vasti e spettacolari complessi ipogei d’Italia, le Grotte di Frasassi. Una passeggiata di un’ora e un quarto ci porta a esplorare una serie di grotte suggestive: l’enorme cavità chiamata “Abisso Ancona” (che potrebbe contenere il Duomo di Milano), le bianche stalattiti chiamate “Cascate del Niagara” e le millenarie stalagmiti dei “giganti”. Uno spettacolo unico in natura. Alla visita turistica tradizionale si aggiungono, per gli escursionisti più esperti due percorsi più impegnativi, per provare le emozioni di esplorare una grotta, calarsi in una voragine profonda 30 metri (assicurati con una corda), muoversi a quattro zampe in stretti (ma sicuri) cunicoli. Nelle vicinanze, ai piedi della Gola di Frasassi, si trova lo stabilimento termale di San Vittore. L’acqua, caratterizzata da uno spiccato odore di uova marce dovuto a un alto contenuto di zolfo, è molto buone per le affezioni delle vie respiratorie e dei reumatismi. Un’altra esperienza che lascia senza fiato è il Parco Naturale della Gola della Rossa e di Frasassi, nel ventre della Terra, con la sua unica e spettacolare natura incontaminata. Oltre 10mila ettari di flora e fauna fanno da guscio alla Gola e alle sottostanti Grotte di Frasassi. La Gola è mistero a 360°, perché oltre allo spettacolo sotto terra ce n’è uno anche sopra. Qui, tra milleduecentocinquanta specie vegetali, nidificano ben 105 specie di uccelli, vivono 40 specie di mammiferi e 29 tra rettili e anfibi. Con un po’ di fortuna riusciamo persino ad accarezzare un cerbiatto o a parlare a un Nibbio reale che sembra ascoltarti, nonostante lo sguardo austero, minaccioso e scettico con cui ti osserva. Gli amanti dell’adrenalina possono provare lo “slackline”, una nuova disciplina ideata da un gruppo di ingegnosi ragazzi del posto. In pratica si cammina in bilico su una speciale corda, ovviamente in piena sicurezza, mettendosi in discussione, sfidando l’equilibrio

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Sessa San Quirico Sassoferrato Genga Parco Naturale Regionale Gola della Rossa e di Frasassi

Fabriano


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Dall’alto in senso orario: il tempio del Valadier nella grotta di Frasassi; particolare delle grotte di Frasassi; l’Abbazia di Santa Croce a Sassoferrato; il borgo di Serra San Quirico; la Chiesa di Santa Lucia a Serra San Quirico

Per la gioia dei palati

Non potete tornare a casa senza aver gustato le prelibatezze della zona. Tante le specialità a km zero che offre questo territorio, dalle marmellate ai dolci secchi, dalla pasta con sugo “povero” ai tradizionali vincisgrassi, al salame di Fabriano, passando per un ottimo cinghiale, la porchetta magra, il tartufo e il calcione, un dolce-salato della zona. Il principe delle produzioni tipiche è il vino Verdicchio nelle sue varianti: il Verdicchio dei Castelli di Jesi e il Verdicchio di Matelica. Ugualmente genuini sono l’olio, l’ottimo miele e i gustosi formaggi. Buon appetito!

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psico-fisico, isolandosi dal resto del mondo per tuffarsi - ovviamente in modo figurato - in una indimenticabile esperienza. A strapiombo sul fiume e sulla montagna delle Grotte di Frasassi, percorribile solo a piedi dopo una salita a prova di polmoni, si arriva al Tempio (o Tempietto) del Valadier, costruito nel lontano 1828 in una caverna naturale. Annesso, eretto proprio sulla montagna, vi è l’Eremo di Santa Maria Infra Saxa che era un monastero benedettino di clausura. Una roccia fa da parete alla Cappella. Uscendo dalla Gola della Rossa il nostro viaggio emozionale ci riporta indietro nel tempo a Serra San Quirico, le cui origini risalgono alle civiltà etrusca, picena e romana. Secoli di storia, arte e cultura ci guidano alla scoperta di tesori poco conosciuti, bellezze naturali incontaminate e prodotti di eccellenza che fanno rivivere emozioni dimenticate. Serra è una caratteristica città di pietra, adagiata su una costa rocciosa, dalle sembianze di una nave immersa in uno sconfinato “mare” di verde. Grande attrattiva sono le suggestive “Copertelle” di origine longobarda: passaggi coperti lungo le mura del paese, illuminate da grandi aperture con archi dove in tempo di guerra passavano i soldati e in tempo di pace si svolgevano i mercati. Se si è appassionati d’arte, non potete perdervi la meravigliosa Chiesa di Santa Lucia, autentico gioiello del ‘200. Ultima tappa del nostro itinerario, Sassoferrato, è piccolo centro abitato dominato dalla Rocca Albornoz, una massiccia costruzione militare del ‘300. A 2 km dal centro si trovano le rovine dell’antica città romana di Sentinum, con mura di cinta, strade selciate, alcuni pavimenti a mosaico e i resti di un tempio termale e colonne in granito. Anche Sassoferrato vanta preziosi tesori d’arte, di architettura e beni culturali, segni di un nobile passato, come la trecentesca Rocca Albornoz, che domina dall’alto il centro cittadino, e il Castello. Il borgo fu protagonista dell’eroica Battaglia delle Nazioni del 300 a.C., quando i Romani sconfissero i Galli e i Sanniti, rievocata ogni anno alla fine di luglio.

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[ bor ghi più belli d’italia ]

PESCHIERA DEL GARDA Una bomboniera in riva al lago

Ph. Bastione Tognon

A cura di Gabriella Poli

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Siede Peschiera, bello e forte arnese da fronteggiar Bresciani e Bergamaschi, ove la riva ‘ntorno più discese. (Inferno, canto XX, 70-80)

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Così Dante parla di Peschiera del Garda, la città murata adagiata sulla sponda veronese dell’antico Benaco, nel XX canto dell’Inferno, per bocca di Virgilio, che descrive i suoi luoghi natali indicando dove origina il fiume Mincio per lui fonte di ispirazione. È “bello e forte arnese” perché fortificata, nella prima metà del sec. XIV, da Mastino II per far fronte a eventuali attacchi portati dai Bresciani e dai Bergamaschi (Benvenuto: “castellum satis novum, munitum multis turribus et

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arcibus quasi tutela totius contratae”); data la sua posizione era già stata fortificata dai Romani, e nel sec. X era stata munita di un castello, distrutto poi da Ezzelino da Romano. Peschiera oggi vanta le sue mura a forma di stella a 5 punte ancora intatte e riconosciute, recentemente, patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Città fiorita, è circondata da canali proprio dove il lago si trasforma in fiume. Il territorio è attraversato da piste ciclabili e pedonali che costeggiano il

Garda e il Mincio con le quali si raggiungono le vicine cittadine di Lazise, Bardolino, Valeggio. Possiede vedute meravigliose sul lago e i territori circostanti come si addice ad una vera e propria fortezza. Nel centro storico e nei dintorni ci sono numerosi casermaggi e fortilizi, e, in particolare, la caserma fatta costruire dal generale Radetzky tra il 1854 e il 1857, ora restaurata e adibita a vari servizi pubblici come la biblioteca, l’archivio storico, il museo della pesca, la banda cittadina, sede di varie associazioni, ospita spettacoli teatrali, concerti e mostre d’arte. Poco lontano c’è la Palazzina storica, ora sede di un museo militare, che, dopo la disfatta di Caporetto, ospitò il convegno interalleato, presieduto da Vittorio Emanuele III. Qui gli alleati fissarono la resistenza lungo la linea del Piave l’8 novembre 1917. Fuori dal centro storico, sulla direttrice verso Mantova, c’è il Santuario della Madonna del Frassino, meta costante di pellegrinaggi che, tra l’altro, conserva dipinti di pregevole fattura e perfettamente restaurati, di autori veronesi e bresciani, datati tra il Seicento e il Settecento come Andrea Bertanza, Paolo Farinati, Zenone da Verona, Saverio Dalla Rosa. settembre 2018


FELICE SGARRA

A cura di Dario Bordet

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Alle porte di Andria sulla strada che conduce a Trani, in Puglia, in una magnifica dimora storica dell’Ottocento in un ambiente raffinato, ma nel contempo sobrio e accogliente, sorge un prezioso ambasciatore del gusto italiano, il ristorante “Umami”. Un termine che in giapponese significa saporito: in realtà l’umami venne identificato come un gusto fondamentale - dopo il dolce, l’amaro, il salato, l’aspro - nel 1908, quando un professore di chimica all’Università imperiale di Tokyo isolò il gusto del glutammato monosodico mentre compiva ricerche sul sapore forte del brodo di alghe. E proprio la ricerca, il senso della scoperta, oltre al colore e l’originalità sono ingredienti alla base del successo del giovane e creativo chef Felice Sgarra, che nel 2011 ha dato il via al ristorante insieme a suo fratello Roberto, affabile maître e dotto sommelier, e a Gabriele Leonetti. In soli due anni l’executive chef di Umami è riuscito a conquistare la prima stella Michelin per il 2014, riconfermata anno dopo anno. Felice, che è nato ad Andria nel 1982, punta tutto sulla qualità delle materie prime e, con il suo tocco innovativo, rivisita con successo i collaudati abbinamenti della tradizione locale, prestando grande attenzione anche al “gusto” estetico: la sua cucina è indubbiamente tra le migliori della Puglia. Per incuriosirvi vi citeremo solo qualcuno tra i nostri piatti preferiti: lo “spaghettone, cicala, aglio nero e peperone crusco”, il “calamaro con mandorle di Toritto, cipollotto e il suo nero”, il “baccalà morro, pomodoro galatino e amaretto” e, per finire in dolcezza, il “soufflé dedicato a Gualtiero Marchesi” o la “cassata a mo’ di umami”. Credetemi, ogni piatto è da leccarsi i baffi e… è proprio il caso di dirlo… lascia “l’umami” in bocca!

“LA STELLA DI ANDRIA”

[ gour met ]

SPAGHETTONE “PRIMO GRANO” Ingredienti: Spaghettone Cicale/pannocchie Aglio Olio evo Brodo vegetale Peperone crusco Pepe di mulinello

Preparazione: Mondare cicale e aglio, poi in una padella fare sudare le cicale con l’olio e l’aglio e innaffiare con il brodo vegetale. Fare sobbollire per 10 minuti circa, profumando con del peperone crusco e pepe. Schiumare, se necessario, e infine filtrare con un colino, recuperando dalle cicale solo i filetti puliti. In una pentola versare l’acqua, salare, portare a ebollizione, gettare gli spaghettoni e portarli a 2/3 della loro cottura ideale. Scolarli, passarli in una padella di rame e terminare la cottura irrorandoli con il brodetto di cicale. Per la finitura mantecare gli spaghettoni, a fuoco spento, con olio extravergine di oliva, un pizzico di sale, pepe macinato e completare con i filetti di cicala. Umami Ristorante Via Trani 103, Andria (BT) www.umamiristorante.com

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[ s alute & benes s er e ]

SEGUIRE UNA DIETA VARIA MA EQUILIBRATA SIN DA PICCOLI A cura di Evelina Flachi

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Nella nostra alimentazione quotidiana, l’apporto calorico deve rispettare una specifica distribuzione percentuale delle sostanze nutritive per consentire al nostro organismo di affrontare la giornata senza carenze e senza eccessi. Un’alimentazione varia ed equilibrata è alla base di una vita in salute ancora di più quando parliamo di quella dei nostri bambini. La coscienza alimentare e il relativo comportamento si formano già durante l’infanzia quando il bambino inizia a conoscere gli alimenti. La sana alimentazione è una premessa fondamentale per una perfetta crescita del bambino, che favorisce la buona salute durante tutta la vita. La piramide alimentare è il simbolo della sana ed equilibrata alimentazione e raffigura tre elementi cardine: varietà, moderazione, proporzionalità. La piramide traduce in termini pratici i comportamenti alimentari che bisogna adottare per far seguire al bambino una sana alimentazione. È costituita da 5 sezioni contenti i gruppi alimentari. Ogni alimento di ciascun gruppo fornisce degli apporti nutritivi prevalenti e specifici. Nessun alimento, preso singolarmente può soddisfare le esigenze nutrizionali del nostro organismo. Per una crescita ottimale del bambino è necessario variare gli alimenti ogni giorno attingendo ai diversi gruppi alimentari. Ciascun gruppo alimentare deve essere presente in modo proporzionale alla grandezza della sezione. Alla base della piramide si trovano gli alimenti che si possono utilizzare più liberamente, mentre al vertice quelli che bisogna limitare (grassi, dolci, snack).

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Fonte: Quaderni del Ministero della Salute - 25 ottobre 2015

Quali regole per una corretta alimentazione del bambino? “Mantenere un peso corporeo adeguato e ridurre la sedentarietà” sono i cardini principali per favorire l’acquisizione di abitudini alimentari salutari. Il peso adeguato per un bambino che cresce dipende da molti fattori: sesso, altezza, attività fisica e fattori ereditari. Essere in sovrappeso da bambini significa aumentare il rischio di esserlo anche in età adulta. L’eccesso di peso è un fattore di rischio per l’insorgenza di malattie cardiovascolari, diabete, ipertensione, ecc. Bisogna incentivare i bambini a uno stile di vita attivo, anche attraverso l’organizzazione di attività che coinvolgano tutta la famiglia (bicicletta, passeggiate all’aperto, piscina). È bene limitare le attività di tipo sedentario come la TV, videogiochi etc., mentre all’attività fisica quotidiana - come giocare, fare una passeggiata etc. - è importante associare un esercizio fisico programmato. Quest’ultimo è utile per favorire il dispendio energetico, limitare la sedentarietà e le occasioni di alimentazione eccessiva.

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[ TV da gustar e ]

RETEQUATTRO SI RIFÀ IL TRUCCO! E ALTRE NEWS A cura di Edmondo Conti Da questo numero di italiadagustare andremo alla scoperta anche di una “TV da gustare”. Eh sì, anche nella TV di oggi si possono trovare tanti programmi puliti, educati, interessanti e piacevoli… Ogni mese andremo a scovarli tra i tanti canali disponibili per darvi la possibilità di poterli guardare e assaporare, nella speranza che possano incontrare il vostro gradimento.

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Dall’alto: Gerardo Greco, Nicola Porro e Piero Chiambretti

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Questo mese inizieremo più che da un singolo programma da una rete che ha cambiato pelle dedicandosi a un avvicinamento molto forte all’attualità, all’informazione e al costume con 3 nuovi programmi di prima serata. Da giovedì 13 settembre alle 21.15 a inaugurare il nuovo corso di Retequattro sarà Gerardo Greco, già conduttore di Agorà su Raitre e Direttore di Rai Radio 1, che condurrà W l’Italia, un talk che ospiterà personaggi di spicco della società, che si propone di approfondire i temi più attuali e interessanti della nostra bella Italia. Da lunedì 17 settembre sarà la volta di Nicola Porro ad accendere il dibattito politico con Quarta Repubblica, in cui porterà il suo stile arguto ma nello stesso tempo pacato nell’affrontare le tematiche politiche ed economiche del nostro Paese con ospiti provenienti dal mondo politico e non solo. Infine da mercoledì 26 settembre farà il suo debutto sulla rete diretta da Sebastiano Lombardi, Piero Chiambretti che porterà tutta la sua ironia in Cr4: La repubblica delle donne, in cui siamo certi di ritrovare tanti personaggi divertenti che ci faranno trascorrere un paio d’ore in allegria con un intelligente intrattenimento.

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Ecco un gradito ritorno che arriverà sui vostri schermi da lunedì 10 settembre. Alle 14.00 su Raidue tornerà una nuovissima edizione di Detto Fatto, il tutorial show più amato della TV con una nuovissima conduttrice, l’attrice pugliese Bianca Guaccero, l’immancabile ironia di Giovanni Ciacci e tanti tutor tra cui arriverà la nostra amata nutrizionista la Dottoressa Evelina Flachi.

C anale5 Bianca Guaccero e Gerry Scotti

Sempre da lunedì 10 settembre alle 18.45 su Canale 5 tornerà invece Gerry Scotti con la settima edizione di Caduta Libera, il game show con le botole, che si presenterà con tante novità: una scena parzialmente rinnovata e un nuovo gioco da affrontare per non cadere nelle famose e temute botole - Superclassifica. Appuntamento al mese prossimo per tante novità televisive, tutte da GUSTARE.

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LIBRI A cura di Valerio Consonni

Peccato Originale (2017) Chiarelettere

Via Crucis (2015) Chiarelettere 20

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GIANLUIGI NUZZI

Gianluigi Nuzzi ha una storia veramente curiosa e forte. Ha iniziato a scrivere a 14 anni per la rivista Topolino e poi molti anni più tardi, esattamente nel 2009, scrive ‘Vaticano S.p.A.’, tradotto in quattordici lingue. Nel 2010, un altro libro inchiesta sulla ‘Ndrangheta, dal titolo ‘Metastasi’. Dopo varie trasmissioni televisive in prima serata sull’argomento, pubblica nel 2015 in diverse lingue il libro-inchiesta ‘Via Crucis’, tratto da registrazioni e documenti inediti sulla difficile lotta di Papa Francesco per cambiare la Chiesa. Nuzzi diventa così protagonista di una incredibile vicenda mai accaduta prima in Italia nel mondo dell’informazione, la sottoposizione a processo da parte delle autorità vaticane per la fuga e la pubblicazione di documenti riservati. Presa d’assalto dalla Stampa non solo nazionale, la notizia si è rapidamente diffusa suscitando grande sbigottimento nell’opinione pubblica. Nel novembre del 2017 esce il suo saggio “Peccato Originale” su sesso, soldi e sangue in Vaticano. Il libro a pochi giorni dall’uscita ha innescato diverse polemiche nel Vaticano. Gianluigi Nuzzi ricompone, attraverso documenti

inediti, carte riservate all’archivio Jor e testimonianze sorprendenti, i tre fili rossi, sangue, soldi e sesso, che collegano e spiegano una fitta trama di scandali, dal pontificato di Paolo VI fino ai nostri giorni. Dipinge una ragnatela di storie dagli effetti devastanti, che hanno suscitato nel tempo interrogativi rimasti insoluti, avvenimenti che paralizzano ogni riforma di Papa Francesco. L’autore ricostruisce molte verità rimaste oscure, dalla morte di Papa Luciani e il suo incontro segreto con Marcinkus alla trattiva riservata fra Vaticano e Procura di Roma per chiudere il caso di Emanuela Orlandi; dai conti presso lo Jor di cardinali, attori, politici, tra operazioni milionarie e lingotti d’oro all’evidenza di una lobby gay che condiziona le scelte del Vaticano. Storie per la prima volta documentate. Un potere che continua agire impunito, più forte di qualsiasi papa, sempre capace di rigenerarsi, che ostacola ogni tentativo di riforma. Insomma due libri da cui non ci si vorrebbe mai staccare e mai posarli sul tavolo! E in un qualche modo una serie di dubbi si insinuano nelle nostre teste e ci conducono a riflessioni e a nuove domande. settembre 2018


[ libri ]

GLI 80 DI CAMPORAMMAGLIA

Dopo il terremoto del 2009, “Camporammaglia di Sassa”, immaginario paese in provincia dell’Aquila, corre il rischio di diventare la capitale del dolore, e di attirare tutta l’attenzione dei media e dei politici. Attorno alla casa di Adelio, gli 80 abitanti si muovono come sull’aia di un cascinale, sospesi tra stupore e angoscia: figure di resistenza alla catastrofe naturale e alla mutazione sociale. Valerio Valentini (Editori Laterza)

LA GALASSIA DEI DEMENTI

In un futuro dai confini incerti, attorno al 6.000, un’invasione aliena ha distrutto le città e decimato la popolazione umana, che ora vive insieme ai robot. Tra funamboliche citazioni mitologiche, critiche sociali camuffate da spassose e improbabili vicissitudini, tra campagne distopiche e centri urbani devastati, Cavazzoni ci risucchia nella sua fantascienza ironica, surreale e delirante, dove il futuro ci sembra familiare in modo sospetto, e il paesaggio un posto vagamente conosciuto. Ermanno Cavazzoni (La nave di Teseo)

MIO PADRE LA RIVOLUZIONE

Una raccolta di racconti, ritratti, biografie impossibili e reportage di viaggio attorno alla storia e al mito della Rivoluzione russa, dai protagonisti dell’ottobre 1917 (Lenin, Stalin e Trozkij) a personaggi minori ma non per questo meno affascinanti. Orecchio lavora sulla storia e con questa sua «controstoria» offre una chiave di lettura particolare, per scardinare il passato, per fare i conti coi mostri politici e le speranze tradite del Novecento. Davide Orecchio (minimum fax)

LE ASSAGGIATRICI

Fino a dove è lecito spingersi per sopravvivere? È l’autunno del ‘43, Rosa è appena arrivata da Berlino. Quando le SS ordinano: “Mangiate”, davanti al piatto traboccante è la fame ad avere la meglio; subito dopo, però, prevale la paura: le assaggiatrici devono restare un’ora sotto osservazione, affinché le guardie si accertino che il cibo da servire al Führer non sia avvelenato. Un frammento di storia poco noto questo raccontato mirabilmente dall’autrice. Rosella Postorino (Feltrinelli) settembre 2018

LA RAGAZZA CON LA LEICA

Il 1° agosto 1937 una sfilata piena di bandiere rosse attraversa Parigi. È il corteo funebre per Gerda Taro, la prima fotografa caduta su un campo di battaglia. Proprio quel giorno avrebbe compiuto 27 anni. Questo libro racconta la vita di questa ragazza ribelle, l’amore con Robert Capa, l’avventura di fotografare e la gioia di vivere nella Parigi degli anni Trenta. Helena Janeczek (Guanda)

LE VITE POTENZIALI

Un romanzo che racconta le vicende di tre informatici trentenni - Alberto, Luciano e Giorgio - diversi per carattere e approccio verso la vita, ma contraddistinti da una stessa insicurezza di fondo: insicurezza non correlata (ma comunque in rapporto con esse) alle evoluzioni di forma e di pensiero comportate da una tecnologia ormai onnipervasiva. Francesco Targhetta (Mondadori)

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[ a genda italia ] Avete l’impressione che l’estate sia quasi finita? Eppure settembre è un mese bellissimo e l’Italia di occasioni per vivere una piccola indimenticabile vacanza ce ne offre ancora tante. Ecco quali abbiamo scelto per voi. LA FESTA DELL’UVA A IMPRUNETA

Compirà 92 anni ma resta sempre più giovane e frizzante che mai: è la Festa dell’uva di Impruneta, il borgo sulle colline di Firenze che sin dal 1926 celebra la manifestazione legata alle tradizioni contadine. Una suggestiva sfilata di carri dei quattro rioni, accompagnati da balli e musica nella rappresentazione del tema scelto. L’ultima domenica di settembre l’appuntamento è nel centro storico del paese per ammirare la sfilata dei grandi carri allegorici con spettacoli, balli popolari ma anche degustazioni, mostra mercato del vino e dei prodotti tipici del territorio. FESTA DEL VINO E DEL MONFERRATO

WEEKEND NEI BORGHI AMIATINI

La vendemmia animerà le colline del Monferrato per due interi weekend, dal 14 al 16 e dal 21 al 23 settembre. Un lavoro significativo, perché darà vita, con l’anno nuovo, alla nascita di alcuni dei vini più pregiati e apprezzati al mondo. Sempre questo mese avverrà la mietitura del riso e, accanto a questi prodotti, si potranno gustare altre eccellenze come insaccati e dolci. Al Mercato Pavia a Casale Monferrato (in Piazza Castello) oltre 20 Pro Loco vi proporranno le tante “prelibatezze” del territorio: tanti gli eventi musicali, mercatini di prodotti, mostre… tutti “da gustare”.

Castagne, funghi, vino, olio sono il fil rouge di #AmiatAutunno, un calendario di feste popolari che per tre mesi animano i borghi amiatini. Da settembre a novembre gusto e tradizione si intrecciano e, ogni fine settimana, piccoli paesi ancora a misura d’uomo aprono le loro porte. L’olio è il primo protagonista nel fine settimana del 29-30 settembre quando Montegiovi (comune di Castel del Piano) propone la “45a edizione della Sagra della Bruschetta e dell’Olio Nuovo”. La visita ad uno dei frantoi tra Montegiovi e Montenero è obbligatoria così come la degustazione del Montecucco docg, il re dei vitigni di questo fazzoletto di Toscana. Info www.amiatautunno.it

LA TASSÈRA… “LA PICCOLA TOSCANA”

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La Tenuta La Tassèra sorge alla sommità di una dolce collina aperta da ogni lato sullo splendido panorama dell’Oltrepò Pavese. La struttura si colloca ai due lati del pianoro, lasciando al centro un’area di prato e di vigne che conserva l’atmosfera della raffinata campagna italiana. Prima di giungere alla tenuta si passa per il paese di Santa Giuletta, famoso per il Museo delle Bambole, per arrivare al piccolo borgo di Castello dove è possibile passeggiare nel silenzio e gustare i vini delle locali aziende agricole. Vedendola e visitandola si capisce perché Kikka Tabasso, una delle proprietarie, la definisce da sempre “la piccola toscana” in un magico angolo dell’Oltrepò Pavese. Info www.latasseraoltrepo.com settembre 2018




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