Milano 24orenews novembre 2015

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DANIELA ZUCCOLI BONGIORNO

Anno 5 - Novembre 2015 • Periodico di Cultura e Società

ricordando Mike… ANSELM KIEFER:

I Sette Palazzi Celesti all’HangarBicocca L’HISTOIRE DE MANON

alla Scala di Milano L’È VÙN DE LA SENAVRA

e altre storie di fantasmi



STORIA & LEGGENDA

IL “VECCHIO DELLA SENAVRA” E ALTRE STORIE DI FANTASMI A cura di PAOLO MINOTTI

C

he ci crediate o no, a Milano si può andare a caccia di fantasmi. Sì, proprio così, la nostra città pullula di fantasmi. Sono solo leggende metropolitane? Eppure ci sono le prove. Ma non è la prima volta che vi raccontiamo storie a tal riguardo. Tanto per cominciare, chissà quante volte vi sarà capitato di passeggiare per Corso XXII Marzo non sapendo che stavate passando davanti al vecchio manicomio di Milano - la Senavra - e, peggio ancora, che avreste potuto incontrare il fantasma di un vecchio matto che si aggira dalle parti di Piazza Maggi. L’edificio al civico 50 oggi ospita una chiesa, la parrocchia del “Preziosissimo Sangue di Gesù Cristo”, ma in passato fu sede di ricovero di persone con ‘malesseri psico-fisici’, il primo aperto in città nel lontano 1780 che divenne, nella prima metà dell’Ottocento, la sede del “Manicomio di Milano”. Tornando al nostro “vecchio della Senavra”, fate attenzione se passate di lì a tarda sera, perché il suo fantasma non attende altro che genti da infastidire. Se non volete incontrarlo (…magari per chiacchierare un po’) dovete lanciare una monetina alle vostre spalle: il fantasma si ferma, la raccoglie e poi sparisce. Perciò, se di notte capiterete davanti alla Senavra, tenete qualche centesimo a portata di mano, vi potrà servire. Un altro fantasma che si aggira intorno a Piazza Maggi, pare appartenga a una tale Carlina, protagonista di una ben tragica storia di tradimenti. Ancora un racconto degno di nota parla invece di

In alto la Parrocchia del “Preziosissimo Sangue di Gesù Cristo”, in passato ricovero per malati di mente

un enorme cane fantasma nero che gironzola di sera intorno a via Cadore: il molosso aliterebbe sugli incauti passanti niente meno che acetilene. Sempre in zona XXII Marzo, si narra di altre oscure figure che si aggirano nella nebbia davanti alla chiesa di Santa Maria del Suffragio. Anche altre zone di Milano sono però interessate da misteriose apparizioni. Più testimonianze parlano ad esempio dello spettro di un monaco che apparirebbe tra via Sarpi e via Ceresio, inveendo contro l’immoralità dei costumi odierni e richiamando le genti alla conversione. Poco distante dal Duomo subito dietro via Larga, in piazza Santo Stefano, si sentono invece le urla e gli strepiti del fantasma di un uomo che in passato era stato murato vivo nel campanile dell’omonima chiesa. Sempre in piazza Santo Stefano, ove si trova la piccola chiesa di San Bernardino alle Ossa, si dice che ogni anno, nel giorno della ricorrenza dei morti - il 2 novembre - appaia il fantasma di una bambina i cui resti sono lì conservati. Per ora ci fermiamo qui, avete già abbastanza spettri da cacciare, ma presto torneremo a raccontarvene ancora!

L’È VÙN DE LA SENAVRA Modo di dire milanese equivaleva a tacciare qualcuno di pazzia 24oreNews

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Milano Periodico di Cultura e Società

Anno 5 - No. 11 novembre 2015

In copertina: Mike Bongiorno

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PERSONAGGIO

Novembre

A tu per tu con Daniela Zuccoli Buongiorno

Direttore Responsabile Dario Bordet Direttore Editoriale Alessandro Trani Art Director Patrizia Colombo Photo Editor Nick Zonna Impaginazione Milano Graphic Studio S.r.l. Hanno collaborato Ranuccio Bastoni Roberto Bernorio Cinzia Boschiero Stefano De Angelis Gabriella Fiumani De Simone Paolo Mariconti Marina Mazzolari Luca Medici Angela Minutillo Bertanza Camila Rodrigues Media Partner

ARTE E CULTURA

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Novembre: i teatri Teatro alla Scala: L’Histoire de Manon Novembre: le mostre Anselm Kiefer. I Sette Palazzi Celesti

FASHION

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Anticipazioni moda donna P/E 2016

BEAUTY

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I consigli di Marina Mazzolari

MILANO SI RACCONTA

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Nascerà a Milano “Piazza Allegria” La nuova Fiat 500C tra le star del Milano amfAR galà “Ho vinto il dolore” il nuovo libro di Paolo Mariconti Due abiti per “gli angeli”

GIROMILANO

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Milano da scoprire

SPETTACOLI

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Novembre: i concerti

IL SESSUOLOGO

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Le fantasie sessuali anonime

COME STAI?

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Mesoterapia e cura del dolore I rimedi dell’Omeopatia Unicista Un “diavoletto” che ci aiuta a stare meglio

ANDATA E RITORNO

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Un week end a Torino La mostra di Monet a Torino

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Pubblicità, Promozione & PR Le Roy Advertising - Milano Dante Colombo Carlo Kauffmann Edizioni Le Roy srl - Milano, via Vitruvio 43 telefono: 3774695715 e-mail: redazione@le-roy.it redazione@24orenews.it online: www.24orenews.it Stampa Bieffe Industria Grafica (Recanati - MC) Periodico mensile Reg. trib. di Milano n. 321 del 10/06/11 N° iscrizione ROC: 22250 Distribuzione Gratuita Desideriamo informarLa che i suoi dati personali raccolti direttamente presso di lei o fornitici saranno utilizzati da parte di “24orenews.it Milano” nel pieno rispetto dei principi fondamentali dettati dalla direttiva 95/46/CE e dal D.lgs. 171/98 per la tutela della Privacy nelle Telecomunicazioni e dalla direttiva 97/07/CE e dal d.lgs. 185/99 Eventuali detentori di copywriting sulle immagini - ai quali non siamo riusciti a risalire - sono invitati a mettersi in contatto con: Le Roy srl

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È

stata la protagonista dell’autunno milanese, Daniela Zuccoli Bongiorno, vedova dell’indimenticabile Mike: nel giro di un mese ha organizzato una grande asta benefica di “memorabilia” del marito ed ha ottenuto dal Comune, a neanche sei anni dalla scomparsa del presentatore, che gli venisse intitolata una strada di Milano. Da tempo si diceva infatti che la città di Milano, amatissima da Mike Bongiorno, non avrebbe dimenticato il grande presentatore che proprio nel capoluogo lombardo aveva raccolto i maggiori successi, umani e professionali, diventando nel tempo quasi un creatore della televisione italiana. Daniela Zuccoli Bongiorno si racconta. Seduta in disparte, in una saletta della casa d’aste Il Ponte che ha “battuto” con grande successo i ricordi e le cose più care di Mike Bongiorno, rievoca con calore la sua vita accanto al grande presentatore. E questi ultimi sei anni, trascorsi nella sua struggente mancanza alleviata dall’affetto dei figli e dei nipotini. «Sono stati sei anni difficili - mi spiega Daniela - perché quando una persona con la quale si è condivisa una vita lunghissima viene a mancare, non è retorico dire che una parte di te se ne va. Da quando non c’è più ogni volta che prendo un’iniziativa o affronto

DANIELA ZUCCOLI BONGIORNO «È come se Mike mi seguisse e mi desse un consiglio, ancora oggi» A cura di RANUCCIO BASTONI

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un problema mi viene spontaneo chiedere: lui che cosa farebbe? È come se mi seguisse e mi desse un consiglio, ancora oggi». Sei anni durante i quali Daniela con i figli, Nicolò, Michele e Leonardo, si è battuta perché non svanisse il ricordo di Mike riuscendo a convincere il Comune di Milano a intitolargli anche una strada. La nuovissima via Mike Bongiorno, fra i grattacieli e le strade sospese nel cielo di vetro e cemento, di Porta Nuova. «Negli ultimi anni Mike aveva riscoperto il suo passato eroico. Gli piaceva ricordare di


PERSONAGGIO quando durante l’occupazione tedesca faceva la staffetta per i partigiani e finì anche nel carcere di San Vittore dove fu rinchiuso nella cella accanto a quella di Indro Montanelli. Il suo amore per la città di Milano nasceva anche da queste sue avventurose esperienze». «Ho notato che la “sua” strada a Milano corre parallela al Viale della Liberazione… Un gioco del destino? O forse da lassù Mike, con la sua solita ironia, ha un po’ aggiustato le cose?», conclude con un sorriso. Mike era legato a Milano anche e soprattutto per il suo passato televisivo. Dal capoluogo lombardo il presentatore, infatti, aveva tenuto a battesimo la televisione appena nata contribuendo coi suoi programmi ed i suoi successi (chi non ricorda “Lascia o Raddoppia”?) a farla sviluppare su tutto il territorio nazionale. Negli ultimi anni sia la RAI che Mediaset, che gli dovevano moltissimo, si erano un po’ dimenticate di lui. Ma Mike non demordeva e così, poco prima che morisse, accettò un’offerta di Sky riproponendo un programma storico, “Rischiatutto”. Era il mese di marzo del 2009. «Mike era una miniera di idee. Non stava mai fermo un momento. L’esperienza di Sky lo elettrizzava. “Sono andato sul satellite”, ripeteva, “Mi sento come un uomo sulla Luna”. Lo storico settimanale Grand Hotel gli dedicò allora la copertina di Natale vestito appunto da astronauta».

Mike Bongiorno nello studio della sua abitazione

Sotto: Daniela con i figli, Nicolò, Michele e Leonardo

Daniela ha scritto anche un libro intitolato “Come uno strano profeta”, (un richiamo a come lo aveva ricordato la poetessa Alda Merini) il cui ricavato è servito a finanziare un nuovo reparto di oncologia pediatrica all’Ospedale San Raffaele di Milano. «Nei primi mesi dopo la sua morte, quando più forte avvertivo la sua mancanza, mi sono scoperta a meditare sul fatto che negli ultimi tempi Mike era molto cambiato. Anche se continuava ad essere allegro ed espansivo, sempre più spesso assumeva un tono profetico. Come se sentisse imminente la sua fine e volesse mettere in chiaro aspetti e comportamenti della sua e della nostra vita. Affrontava le cose in modo molto profondo e sembrava che intuisse che ci avrebbe presto lasciato. L’ultima sera, a Montecarlo, ad esempio, durante la cena con una coppia di amici, disse «Glielo dirà poi Daniela…» lasciando tutto in sospeso, come se sapesse che all’indomani lui non ci sarebbe più stato. La mia più grande consolazione rimane il fatto che se ne sia andato senza soffrire, all’improvviso, quella mattina dell’8 settembre 2009 a Montecarlo. Mentre facevamo colazione infatti, arrivò sul cellulare la foto della nostra ultima nipote, Luce, nata da due giorni, fotografata nell’incubatrice sotto la lampada per l’ittero. Mike, guardandola, disse: «Che bella, sembri tu quando prendi il sole». È stata quella l’ultima cosa che mi ha detto». 24oreNews

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CARTELLONE TEATRI NEWSIES IL MUSICAL Ambientato a New York alla fine dell’800, lo spettacolo è ispirato dal vero “sciopero degli strilloni del 1899” e racconta l’esaltante storia di Jack Kelly, il carismatico leader di una banda sgangherata di giovani venditori di giornali. Quando i giganti dell’editoria alzano i prezzi della distribuzione a spese degli strilloni, Jack raduna i giovani strilloni della città per scioperare a favore dei propri diritti. 1-28 Novembre 2015: Barclays Teatro Nazionale

NON TI PAGO! Commedia tra le più brillanti del repertorio eduardiano. Il protagonista Ferdinando, personaggio ambiguo e surreale gestore di un botteghino del lotto a Napoli, è un accanito giocatore eccezionalmente sfortunato. Al contrario un suo impiegato Mario, suo futuro genero, interpretando i sogni, colleziona vincite e addirittura un giorno gli capita di vincere una ricca quaterna di quattro milioni delle vecchie lire. 10-22 Novembre 2015: Piccolo Teatro Strehler

SALOMÉ Composta da Oscar Wilde nel 1891 a Parigi, anarchica, estremistica, insolente, è poco conosciuta in Italia, forse messa in ombra dalla popolarità della versione operistica di Richard Strauss. È un suggestivo atto unico, con brani tratti dalle ultime opere dello scrittore ma anche da testimonianze, interviste e dichiarazioni. 3-22 Novembre 2015: Elfo Puccini – Sala Fassbinder

IL SIGNOR DI POURCEAUGNAC Omaggio a Molière ed alla tradizione comica napoletana, si rifà ai canovacci della commedia dell’arte. Pourceaugnac è un erede della maschera campana di cui assume tutta l’umanità, tutte le funzioni dissacratorie, comiche e poetiche. È ridicolo, goffo, antipatico a volte, ma lo diventa anche a causa dello sguardo che gli altri portano su di lui. È dunque il capro espiatorio della società falsa in cui vive. 10-22 Novembre 2015: Franco Parenti - Sala 3

QUALCUNO VOLÒ SUL NIDO DEL CUCULO La malattia, la diversità, la coercizione, la privazione della libertà sono temi tutti straordinariamente presenti nello spettacolo di Dale Wasserman, tratto dall’omonimo romanzo di Ken Kesey, la cui versione cinematografica diretta da Miloš Forman è entrata di diritto nella storia del cinema. 4-15 Novembre 2015: Carcano SCENDE GIÙ PER TOLEDO “Scende giù per Toledo e va di fretta Rosalinda Sprint, è in ritardo col sarto e deve andare da Marlene Dietrich. Fra mezz’ora e quella non aspetta. Colpa della Camomilla Schulz...”. Così inizia una delle più travolgenti invenzioni letterarie, la storia di un travestito napoletano, emblema della stravaganza e fragilità di una città e dei suoi mutanti abitanti. 10-15 Novembre 2015: Verdi LE DONNE GELOSE È la prima commedia che Carlo Goldoni scrive interamente in veneziano. L’attenzione dell’autore si concentra su una zona circoscritta della città, un vicinato, un periodo preciso, gli ultimi giorni di carnevale, e su un’unica classe sociale di bottegai e mercanti, piccoli borghesi già sulla soglia dell’impoverimento. Fino al 22 Novembre: Piccolo Teatro Studio Melato

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CALENDAR GIRLS Una commedia tutta al femminile, grande successo al cinema e da anni sold out al teatro in Inghilterra. Un gruppetto di signore per realizzare una raccolta di fondi da destinare in beneficenza, realizza un calendario che le vedrà ritratte in normali attività domestiche, ma con un particolare non convenzionale: posano senza vestiti. 12-29 Novembre 2015: Manzoni MAMMA MIA! Torna in Italia il musical dei record, una delle opere più longeve del WestEnd e di Broadway che ha incantato oltre 54 milioni di persone nel mondo: la prima produzione occidentale ad essere stata tradotta in mandarino e rappresentata in Cina. In scena il cast originale londinese, con Sara Poyzer nei panni di Donna, interpretata al cinema da Meryl Streep. Dal 24 novembre al 6 dicembre 2015: Arcimboldi


ARTE E CULTURA

L’HISTOIRE DE MANON Direttore David Coleman Coreografia Kenneth MacMillan Musiche Jules Massenet Dal 12 al 20 Novembre 2015 Durata spettacolo: 2 ore e 30 minuti inclusi intervalli

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l balletto è basato sul racconto “L’ Histoire du Chevalier Des Grieux et de Manon Lescaut” dell’abate Antoine Francoise Prévost. Pubblicato nel 1731, è il settimo e ultimo volume di “Mémoires et aventures d’un homme de qualité” a cui di Manon si sono ispirati anche Auber, Massenet e Puccini per le loro opere liriche. Questo soggetto fu poi ripreso anche in Italia dal coreografo Giovanni Casati, che andò in scena per la prima volta a Milano al Teatro alla Scala nel 1846 e che ebbe una grande fortuna negli anni successivi. Le musiche scelte per la partitura del balletto di MacMillan sono tutte di Massenet, ma nessun brano è stato estratto dalla sua opera Manon. Anche il balletto nacque col titolo “Manon”, ma quando fu presentato all’Opéra di Parigi nel 1990 si rese necessario trasformare il titolo in “L’Histoire de Manon”, come fermamente richiesto dagli eredi del compositore francese che imposero il nuovo titolo anche per le rappresentazioni scaligere del 1994. Nella Francia del secolo dei Lumi le fortune si creano e si disfano con la rapidità di un temporale. Manon, seducente giovane dal fascino pericolosamente innocente, cede alle lusinghe della ricchezza e si fa calcolatrice e corrotta. Per il fratello Lescaut è “merce

di scambio”, per il vecchio Monsieur G.M. è l’oggetto del desiderio; per lo studente Des Grieux è il vero e puro amore. Il personaggio creato da Prévost, diventato popolare grazie al melodramma, acquista una nuova e affascinante vita con la danza: in un eccellente esempio della sua creatività MacMillan delinea il fascino e la tragedia della protagonista e crea splendidi ruoli maschili, per un balletto appassionante, vero e coinvolgente sul piano drammatico, psicologico e coreografico. In scena, per tre serate, tornano le étoiles Svetlana Zakharova e Roberto Bolle.

L’HISTOIRE DE MANON: APPUNTAMENTI

3 Novembre: 12, 14, 15, 17, 18, 19

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, 20 - ore 20:00;

18 - ore 14:30

ALTRI APPUNTAMENTI NOVEMBRE 3 2 - ore 20:00 | Pierre-Laurent Aimard e Tamara Stefanovich in Concerto 3 3, 6, 11, 13 - ore 20:00; 8 - ore 15:00 | Wozzeck 3 4 - ore 20:00 | “Falstaff” 3 5 - ore 15:00; 18 - ore 11:00; 22 - ore 15:00 | Il flauto magico per i bambini 3 5, 7, 9, 10, 21, 22 - ore 20:00 | Filarmonica della Scala 3 10 - ore 18:00 | Prima delle Prime: “L’histoire de Manon” 3 12 - ore 17:00 | Ensemble “Giorgio Bernasconi” dell’Accademia Teatro alla Scala 3 14 - ore 17:00 | Grandi Voci alla Scala: “Piero Cappuccilli” 3 15 - ore 20:00 | Christian Gerhaher (baritono) 3 16 - ore 20:00 | Maurizio Pollini (pianoforte) 3 30 - ore 18:00 | Prima delle Prime: “Giovanna D’Arco” [1]

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ScalAperta: biglietto sconto 50% 24oreNews

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CARTELLONE MOSTRE NOVEMBRE WE LAND. AMA LA TERRA COME TE STESSO The Lont T Art Space Via Senato 24, Milano Orari: lun-dom 10.00-23.00 Un monito al mondo intero per ricordare il bisogno di un lento e calmo “ritorno al futuro” inteso come contemplazione e attenzione intima alla terra. Il progresso spesso ha portato con sé i grandi problemi legati all’ecologia e all’inquinamento. E di fronte a questa folle frenesia dalla seconda metà del ‘900 alcuni artisti hanno sentito forte il ritorno alle origini, il ritorno alla natura: Antonio Biasiucci, Alberto Burri, Pierpaolo Calzolari, Daniele De Lonti, Walter De Maria, Olafur Eliasson, Hamish Fulton, Mario Giacomelli, Frank Gohlke, Andy Goldsworthy, Michael Heizer, Richard Long, Tancredi Mangano, Ana Mendieta, Giuseppe Penone. Per tutti loro diventa esiziale l’esigenza della ripresa del contatto semplice e immediato con la terra, l’acqua, gli alberi, le pietre, le montagne, le nuvole, i campi. Sino al 15 gennaio 2016 ADOLFO WILDT Galleria d’Arte Moderna Via Palestro 16, Milano Orari: lun 14.30-19.30; mar-mer, ven-dom 9.30-19.30; gio 9.30-22.30 Milano celebra uno dei più originali interpreti della scultura italiana e internazionale a cavallo tra ‘800 e ‘900 con una mostra monografica che prosegue l’indagine sui più grandi scultori dell’età moderna e contemporanea avviata dalla Galleria d’Arte Moderna con le esposizioni dedicate ad Alberto Giacometti e Medardo Rosso. Nato a Milano in un’umile famiglia di lontane origini svizzere, Adolfo Wildt entra ad appena 11 anni nella bottega di Giuseppe Grandi, esponente della Scapigliatura milanese: fu il primo contatto con il mondo della scultura, a cui si dedicherà lavorando soprattutto come finitore per i più noti scultori lombardi dell’epoca. Le sculture di Wildt, che ebbe tra i suoi sostenitori la critica Margherita Sarfatti e Gabriele D’Annunzio, portano tutte la memoria della sua formazione di artigiano. Sino al 14 febbraio 2016 LA BELLE ÉPOQUE. LA PARIGI DI BOLDINI, DE NITTIS E ZANDOMENEGHI Gam Manzoni Via Manzoni 45, Milano Orari: mar-dom 10.00-13.00; 15.00-19.00 L’affascinante mondo della Belle Époque è al centro della nuova mostra della Gam Manzoni, che indaga l’opera di 3 eccellenti pittori italiani che seppero confrontarsi con l’arte dell’Impressionismo maturando un linguaggio moderno e autonomo, che fece di loro tra i migliori cantori della Parigi fin de siècle: Giovanni Boldini, Giuseppe De Nittis e Federico Zandomeneghi. Dopo essere entrati in contatto con i Macchiaioli, i 3 artisti italiani si trasferirono a Parigi, rispettivamente De Nittis nel 1868, Boldini nel 1871 e Zandomeneghi nel 1874, ottenendo ciascuno un successo internazionale. La mostra, che presenta in tutto 35 opere, offre l’occasione di approfondire uno dei periodi più interessanti della storia dell’arte dell’Ottocento. Sino al 21 febbraio 2016 FRANCESCO HAYEZ Gallerie d’Italia Piazza della Scala 6, Milano Orari: mar-mer, ven-dom 9.30 - 19.30; gio 9.30 - 22.30 I capolavori di Hayez, tra i protagonisti del romanticismo pittorico italiano ed europeo, arrivano a Milano per una grande mostra a cura di Fernando Mazzocca. Opere come i celeberrimi ritratti del Manzoni o della Principessa Belgiojoso, le opere di ispirazione storica, sacra o mitologica, le suggestioni orientaliste, i meravigliosi e sensuali nudi femminili. In tutto 120 opere provenienti dalle maggiori collezioni, pubbliche e private, con numerose novità, a partire dal ‘Bacio’, dipinto-icona dell’arte di tutti i tempi, qui presente per la prima volta nelle 3e versioni realizzate dal maestro, e dalle lunette affrescate destinate all’ufficio della Borsa di Venezia, a Palazzo Ducale, mai viste in pubblico. Dal 6 novembre 2015 al 21 febbraio 2016 10

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ARTE E CULTURA

ANSELM KIEFER. I SETTE PALAZZI CELESTI A cura di STEFANO DE ANGELIS

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aestose e imponenti, inquietanti e solenni, eppure illuminanti e leggere. L’emozione che trasmettono i ‘Sette Palazzi Celesti 2004-2015’ di Anselm Kiefer, installazione permanente allo Spazio “Navate” dell’HangarBicocca, è una sospensione del respiro. Come ha scritto Vincenzo Trione su ‘La Lettura’, Anselm Kiefer “sa farsi interprete del destino tragico della modernità”. Le sette torri, dal peso di 90 tonnellate ciascuna, che silenziosamente si presentano allo sguardo sono totem di una realtà inquietante, di una contemporaneità che ha perso la direzione e della quale rimangono solo macerie. I grandi artisti hanno un rapporto con la fede molto stretto, profondo, soprattutto privato, a volte consapevole altre inconsapevole. Ma esiste e alla fine esce sempre fuori dalle loro opere. L’installazione di Kiefer, che si completa con cinque grandi tele realizzate tra il 2009 e il 2013, non può che far zittire l’anima, portare lo spettatore a diretto contatto con Dio nel silenzio con se stessi, in maniera spiritualmente coercitiva. La disgregazione della vita nell’opera di Kiefer è potente, il suo ricordare che del nostro sono rimaste solo macerie è drammaticamente reale. Perché quello che viviamo ogni giorno non ci appartiene più. Ecco perché di fronte a questo progressivo sfaldamento morale e fisico Anselm Kiefer, artista tedesco classe 1945, ripete senza mai stancarsi che “quando tutto sarà finito, l’arte continuerà a esistere”. In una conversazione rilasciata a Tim Marlow registrata al Louisiana Museum of Modern

Art nel 2010 alla domanda «L’arte quindi è un’occupazione spirituale?», Kiefer risponde: «Sì, è così. Perché mette in connessione cose che altrimenti sarebbero separate. Un genere di connessione che non esiste più oggi: gli scienziati sono estremamente specializzati e i saperi sono separati tra loro. L’arte è l’unico modo di ricostruire un contesto». Parole che pesano e che mostrano chiaramente il perché Kiefer creda ciecamente nell’arte per ricostruire l’esistenza. Dall’arte può germogliare nuovamente la vita. E lo si vede anche nelle cinque grandi opere esposte ai lati dei sette palazzi celesti. All’assenza del tempo su paesaggi quasi lunari si contrappone la presenza di semi di girasole, segno di speranza. L’installazione ‘site-specific’ de I Sette Palazzi Celesti deve il suo nome ai Palazzi descritti nell’antico trattato ebraico ‘Sefer Hechalot’, il “Libro dei Palazzi/Santuari” risalente al IV-V secolo d.C. in cui si narra il simbolico cammino d’iniziazione spirituale di colui che vuole avvicinarsi al cospetto di Dio. HangarBicocca, Spazio “Navate” Via Chiese 2, Milano Installazione permanente Orari: gio-dom 11.00-23.00 Ingresso Libero

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SCOGNAMILIO

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VERSACE

BLUMARINE

arà molto femminile e seducente, ma sempre con stile ed eleganza, la donna della primavera estate 2016. Tessuti ricchissimi e innovativi, fantasie a fiori, righe e altre forme geometriche, tagli impeccabili e altissimo livello sartoriale, capaci di rendere seducente anche il capo più sportivo. Quanto ai colori, a parte il nero, il rosso e il bianco che non tramontano mai, quello che dominerà la prossima stagione estiva sarà il rosa quarzo. Lilla Grey è una nuance che mixa il grigio al lilla, una sfumatura molto particolare e raffinata, consigliata anche per outfit da indossare nella sfera lavorativa. Una delle tinte più eleganti è certamente l’Iced Coffee, che ha forte richiamo vintage. Si tratta di una sfumatura che ricorda quella di un cappuccino, naturale e delicata. Scarpe e borse sono gli accessori per eccellenza. Le borse, capienti e comode da portare seguono le tendenze degli abiti: geometrie e righe. ROBERTO CAVALLI

ANTICIPAZIONI DONNA PRIMAVERA ESTATE 2016 12

A cura di CAMILA RODRIGUES


Photo di Nick Zonna

PHILIPP PLEIN

LAURA BIAGIOTTI

DSQUARED

FENDI

MISSONI

PRADA

FASHION


BEAUTY

ASCOLTA MARINA… CHANEL N.5 Cipria profumata per il corpo Un tocco vellutato per una pelle leggera e setosa. La cipria profumata per il corpo esprime tutta la femminilità e l’audacia delle note di N°5. Una cipria in polvere libera leggera, setosa e profumata da applicare su tutto il corpo, dopo il bagno o la doccia. Grazie al piumino firmato N°5, la cipria si posa su tutto il corpo come una carezza e profuma delicatamente la pelle. DOLCE & GABBANA Essential Cleasing Gel È un gel detergente che rimuove delicatamente impurità, trucco e sebo in eccesso. La pelle apparirà rinfrescata e pronta per la tua routine di bellezza. Arricchito con il Gold flavo-Silk tricomplex a base di sericina di seta dorata, estratto di olio d’oliva e vitamina b3, è adatto a tutti i tipi di pelle (normale, secca, sensibile, mista/grassa).

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L’autunno incalza e corpo, viso e capelli risentono delle aggressioni del freddo e dell’umidità delle giornate che diventano sempre più grige e piovose. Lanciamoci in profumi esotici, caldi e sensuali, manteniamo belli e luminosi i nostri capelli e coccoliamoci con ciprie delicatamente profumate, vere e proprie carezze per il corpo, che rendano la pelle morbida, setosa e sensuale. Ecco alcune novità da non lasciarsi sfuggire.

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MILANO SI RACCONTA Sotto Daniela Zuccoli con Fabio Fazio; in basso: l’assessore Majorino con Daniela Zuccoli e i figli Leonardo e Nicolò Bongiorno

NASCERÀ A MILANO

All’asta i ricordi di Mike Bongiorno...

Credits Ranuccio Bastoni

A cura di LUCA MEDICI*

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n tanti anni di carriera Mike ha sempre amato promuovere raccolte fondi per i più bisognosi attraverso le sue trasmissioni, e La Fondazione Mike, fortemente voluta dalla famiglia, prosegue con grande impegno l’attività benefica a lui tanto cara. La Fondazione ha organizzato lo scorso 20 ottobre, insieme alla casa d’aste Il Ponte, un’asta benefica per raccogliere i fondi necessari per il rilancio di una piazza adesso senza nome nel quartiere milanese Gratosoglio. Un progetto avviato dalla Fondazione Mike in collaborazione con l'Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Milano: "Piazza Allegria" (è il nome pensato dalla Fondazione) sarebbe un modo per attivare una dose di socialità in una zona del quartiere che da anni ormai langue nell'abbandono più totale. Con l’aiuto attivo degli adolescenti e dei ragazzi del quartiere, si vuole ridare un volto a questa piazza senza nome rendendola fruibile da tutti, ma soprattutto creando una zona più verde per migliorarne la viabilità. Panchine, fontanelle e giochi per bambini, insieme ad animatori ed educatori, svilupperanno progetti per fare incontrare nonni e nipoti e ridare vita ed anima alla piazza. Portare in questo posto quell’allegria che è stata per Mike non solo una parola, ma un vero stile di vita ed un profondo ideale interiore, è stato lo scopo finale dell’asta. L’idea di mettere in vendita questi oggetti è nata


Credits Ranuccio Bastoni

“PIAZZA ALLEGRIA” dalla richiesta di molti suoi ammiratori che hanno scritto alla Fondazione per poter avere un oggetto di Mike, qualcosa che potessero toccare e con cui ricordarlo, da tenere sempre vicino! Molti dicono che Mike porti bene, tanto che si è creata una sorta di rito popolare per cui molte persone si recano a Sanremo oppure a Cervinia a toccare la sua statua.

QUATTROCENTOVENTISETTE LOTTI Oggetti di tutti i giorni che hanno accompagnato Mike sia nei momenti più intensi della sua carriera che nei momenti più intimi e di svago, e parte degli arredi della sua abitazione milanese sono stati mesi all’asta a favore della Fondazione. Lo studio, teatro di tante interviste, è stato ricostruito con tutto ciò che lo circondava, dagli argenti alle immagini dei suoi successi televisivi e sportivi. Quadri, sculture, ritratti e tante caricature tra cui un mezzo busto patinato a finto bronzo e una statua ad altezza naturale; fotografie in bianco e nero come quelle di Lascia o raddoppia e del Rischiatutto, foto autografate da Pavarotti e quelle che lo immortalano al fianco di Andreotti, Fiorello o Berlusconi. Grande spazio è stato dedicato anche ai cimeli della sua avventurosa vita sportiva: dagli sci alle giacche a vento per la scalata del Cervino, dallo zaino della spedizione al Polo Nord, alle immagini delle sue immersioni subacquee. Diverse personalità

di Mediaset e colleghi di una vita come il 'Signor No' Ludovico Peregrini hanno partecipato alla serata condotta non a caso dal noto conduttore Fabio Fazio, che la prossima primavera condurrà su RaiTre una sua versione del “Rischiatutto” di Mike. Dei 427 lotti, ne sono stati venduti 314 per un ricavo complessivo di 106.000 euro. "BatMike" - un Batman in gommapiuma con il volto di Mike, tra i lotti più desiderati, ha avuto un battitore d'eccezione come il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia: se lo è aggiudicato lo stesso Fabio Fazio per la cifra di 4.500 euro, dopo una scherzosa contesa in diretta telefonica con Carlo Conti (che alla fine si è aggiudicato una coppa d’alabastro e la statua del mito televisivo). Al telefono è intervenuto anche Walter Veltroni, che ha ricordato l’amicizia che legava Mike a suo padre Vittorio. Sono state vendute con un’offerta libera anche le ultime copie dell’autobiografia “La versione di Mike”, edita da Mondadori, insieme ad altri libri sulla storia di Mike sempre a cura della Fondazione (ne cito due: “Il Signor Mike” di Giorgio Lazzarini - Frontiera Editore e “Tutta colpa di Mike” di Edmondo Conti e Nicolò Bongiorno - Ladolfi Editore). Insomma, un’idea fantastica che ha saputo dare nuovamente lustro ad un personaggio tanto amato dagli italiani e adesso, grazie a lui, tante persone potranno godere di un nuovo spazio aperto a tutti... sì, ma con tanta “Allegria!”. 24oreNews

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MILANO SI RACCONTA

LA NUOVA FIAT 500C TRA LE STAR DEL MILANO AMFAR GALÀ

A cura di SANDRO NOBILI

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nche quest’anno tra sfilate, presentazioni e party esclusivi, nella Milano della Fashion Week si è fatta largo anche la beneficenza con la tradizionale serata di gala organizzata dalla Fondazione amfAR con il sostegno di Harry Winston e giunta alla settima edizione. Dopo São Paulo, New York e Parigi il Galà benefico è andato infatti in scena al Teatro della Permanente, lo scorso 26 settembre. Tantissime le stelle della moda, del cinema e dello spettacolo e tante star internazionali già in città per assistere ai defilè delle maison più blasonate, si sono ritrovate in via Turati per rinnovare ancora il sostegno ad amfAR nella raccolta fondi a favore della ricerca per la lotta all’AIDS. Protagonisti della serata il marchio Fiat e Garage Italia Customs: due esemplari della nuova 500 sono stati battuti all’asta per una cifra complessiva di 250mila euro che saranno devoluti a sostegno della ricerca sull’AIDS. Acquirenti d’eccezione Renzo Rosso, patron di “Diesel” e Presidente del gruppo di moda OTB, e David Wertheimer, dell’omonima famiglia di industriali francesi. Entrambi potranno personalizzare la vettura con i designer di Ga-

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In alto: Lapo Elkann; sopra a sinistra: Luca Napolitano e Lapo Elkann; a destra: Luca Napolitano, Renzo Rosso e Lapo Elkann; sotto: Michelle Rodriguez e Mohammed Al Turki

rage Italia Customs, nuova società di Lapo Elkann che realizza progetti “su misura” valorizzando la personalità unica di ogni cliente. L’esclusivo galà, arricchito dall’esibizione live di Debbie Harry e del duo svedese Icona Pop, ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Star della moda come Naomi Campbell, Alessandra Ambrosio, Emma Miller, Eva Cavalli e Heidi Klum e del cinema, fra cui Michelle Rodriguez e Dakota Johnson. Tra le star italiane, oltre a Lapo Elkann, anche Valeria Marini, Chiara Ferragni, Alessandra Mastronardi, Cristina Parodi e Giorgio Gori, Claudia Galanti, Raffaella Zardo, Valeria Bilello e Paolo Kessisoglu, per citarne solo alcune.


“HO VINTO IL DOLORE” Il nuovo libro di Paolo Mariconti A cura di MOMI SYMON

Sotto: la copertina del libro; in basso a sinistra: l’autore firma le copie dei libri ai presenti; a destra: Paolo Maricondi con Dalila Di Lazzaro

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Hotel Château Monfort di Milano ha ospitato a metà ottobre la presentazione del nuovo libro del Dott. Paolo Mariconti, specialista della terapia del dolore. Davanti ad una numerosa platea che si è stipata nell’elegante Lounge Bar Mezzanotte dell’hotel, Cristina Lucchini, Direttore Responsabile della rivista Glamour, ha conversato con l’autore cercando di far raccontare a Mariconti le battaglie, le ansie, le “scoperte” da lui racchiuse nel suo nuovo libro “Ho vinto il dolore” edito da Edizioni Virgilio. L’autore non si è certo risparmiato nel cercare di far capire a tutti i presenti che il dolore (soprattutto il dolore persistente) è una malattia e non deve mai essere considerato come una banale e temporanea fastidiosa sensazione. Le dodici storie di pazienti che l’autore ha voluto raccogliere in questo libro sono la rappre-

sentazioni di altrettante storie di vere e proprie battaglie contro il dolore. Sollecitato dalla sua intervistatrice Paolo Mariconti ha voluto concludere questo incontro con una frase che rappresenta bene ciò che vuole fare arrivare alla gente: «Stringere fra le mani la medaglia della propria guarigione è la vittoria che non bisogna mai smettere di voler conquistare». Nel folto pubblico presente, oltre al suo editore Elena Gastaldi, ospiti eccellenti come l’etoile scaligero di fama mondiale Roberto Bolle, l’attrice Dalila Di Lazzaro che ha affrontato un lungo e doloroso calvario a seguito di un incidente stradale, la cantante Ornella Vanoni, la moglie di Mike Bongiorno, Daniela Zuccoli accompagnata da uno dei suoi figli. Paolo Mariconti come molti di voi sanno, lo si può seguire ogni mese sulla nostra rivista.


MILANO SI RACCONTA

DUE ABITI PER “GLI ANGELI” M

Angela Formaggia e Daniela Javarone con alcuni ospiti di rilievo esponenti di Paesi esteri

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y Cultura a Milano e tante donne manager come Cinzia Sasso, Presidente della Associazione Onlus Gomitolo rosa, Emanuela Palazzani, Presidente di WIL Europe (European Network for Women in Leadership) e alcune rappresentanti dell’Associazione Imprenditrici AIDDA. Per non dimenticare le numerose donne dell’alta borghesia e dell’aristocrazia ambrosiana. «Anche quest’anno - dice Daniela Javarone, madrina dei City Angels - la Sartoria di Alta Moda Angela Formaggia ci aiuta donando due abiti per la raccolta fondi a favore dell’impegno costante degli “Angeli” e abbiamo invitato rappresentanti di altri Stati che condividono con noi il valore della solidarietà e dei progetti positivi sul territorio». SARTORIA ANGELA ATELIER & SHOWROOM: Viale Luigi Majno, 19 20122 Milano Tel. - Fax +39.02.76008059 www.sartoria-angela.eu

Ph Dario Raimondi

Ph Dario Raimondi

entre ancora non si erano spenti i riflettori di Mode à Paris (che dopo New York, Londra e Milano ha chiuso, come da tradizione, le Fashion Week dedicate alle anticipazioni della moda donna per la prossima calda stagione), le luci si sono riaccese sulle passerelle milanesi il 6 ottobre. Oltre 200 persone hanno potuto ammirare la nuova collezione primavera/estate 2016 di Alta Moda della Sartoria Angela, nello storico Palazzo Visconti di Modrone. «Fare sartoria di Alta Moda richiede passione e spirito di sacrificio» - spiega Angela Formaggia, titolare della Sartoria milanese - «Ogni nostra realizzazione è curata nei minimi dettagli e la tipologia, sia di tessuto che di lavorazione, è frutto di anni di esperienza nella produzione del Made in Italy». La Sartoria Angela da anni lavora con discrezione per grandi stilisti e per negozi di gran prestigio in tutto il mondo. La titolare si reca dalle sue clienti Vip all’estero per seguire personalmente le loro prove e per curare ogni dettaglio quando indossano gli abiti che crea appositamente per loro. Alla sfilata erano presenti ospiti di caratura internazionale, come i Consoli Generali a Milano Marisela Morales (Messico), Narcisa Soria Valencia (Ecuador), Karla Georgina Martinez Herrera (Repubblica di El Salvador) e Cobanaj Luljeta (Albania), la quale indosserà, alla Prima della Scala il 7 dicembre, un abito creato per lei dalla Sartoria Angela. Erano inoltre presenti Guamàn Allende, Direttore Generale della Sezione Letteraria e Presidente del CEACM “Centro Ecuadoriano de Arte



GIROMILANO

MILANO DA SCOPRIRE CIBO, FIORI, MUSICA In via Salasco 17, accanto alla Bocconi, c’è un locale molto speciale: ristorante, bistrot, ove si può ascoltare buona musica ma anche… comprare dei fiori! Proprietaria del “Potafiori” (così si chiama il locale) è Rosalba Piccinni, fioraia e cantante jazz bergamasca, che lo gestisce con il giovane chef Giorgio Bresciani, come lei amante della musica. È aperto sette giorni su sette: si può entrare alle 8 del mattino per fare colazione e uscire a mezzanotte dopo l’ultima canzone, l’ultimo calice di vino o l’ultima tisana.

Ecco altre segnalazioni di locali da scoprire passeggiando per Corso Garibaldi o nell’area dei navigli, o in Corso di Porta Ticinese o nella “mitica” via Gluck. Ma anche accanto alle Università milanesi c’è di che rimanere piacevolmente sorpresi… seguiteci! 22

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IL “SOFA” DEL NAVIGLIO GRANDE Il Sofa Cafe è nato da una idea di 5 giovani amici milanesi. Location d’obbligo i navigli, grandi vetrate e luci soffuse. Sopra al bancone troneggia una vecchia vespa anni ‘70, l’atmosfera riporta ai locali di Soho. Musica soft, rete wi-fi gratuita per chi abbia con sé un tablet o un ebook-reader. Non mancate di informarvi del programma di eventi del “Sofa Sundays”, troverete sicuramente l’occasione per tornare. IL MONDO DEI VINILI E DEL VINTAGE Un tempo a questo numero 100 di c.so di Porta Ticinese c’era un negozio di supporti fonografici. Oggi c’è Serendeepity, uno store che mette insieme libri e fotografie d’epoca, abiti e accessori vintage con un grande spazio dedicato ai “vinili” di ogni genere musicale, così “rifornito” da fare impazzire gli appassionati. IL BOUQUET FIORITO DI FRIDA’S Se amate i mercatini dei fiori del nord

Europa o le caratteristiche atmosfere che circondano i fiorai disseminati nei boulevard parigini, vi consigliamo di fare quattro passi in c.so Garibaldi dove in un angolo “delizioso” troverete Frida’s un piccolo negozio con un nuovo modo di proporre i suoi fiori in tanti bouquet, dove i colori dei petali dipingono incredibili tavolozze, quasi tutti esposti sul corso. Un piccolo spazio da visitare per la scelta di piante e fiori sempre presenti, mai banale. IL MUSEO DEL FERMO IMMAGINE Ricordate la celebre canzone di Adriano Celentano, il ragazzo della via Gluck? Proprio in via Gluck al n.45 si trova un museo dedicato al cinema assolutamente da visitare. Il museo, ospita una vasta collezione di manifesti cinematografici, di libri d’epoca, di gadget, di fumetti, di abiti. Le mostre, che si rinnovano durante l’anno, sono dedicate a grandi attori e registi. Un’ultima annotazione non perdete di dare uno sguardo alla saletta con i cimeli del “molleggiato”.


CARTELLONE CONCERTI

JOVANOTTI

CESARE CREMONINI SCORPIONS

SIMPLY RED

TIZIANO FERRO

MAX PEZZALI

NOVEMBRE

MAX PEZZALI A due anni dal fortunatissimo “Max 20 Live”, che ha collezionato sold-out in tutte le 30 date in calendario, Max è tornato dal vivo con un nuovo spettacolo, che porterà nei palasport delle principali città italiane fino a metà novembre 2015. Venerdì 6 e Sabato 7 - Mediolanum Forum MOTLEY CRUE E ALICE COOPER Con un’unica data italiana, il tour di novembre di una delle più leggendarie ed iconiche rock band di sempre sarà l’ultimo della storia della band e porterà sul palco la più grande produzione ed il più importante show di fuochi mai visto. Martedì 10 - Mediolanum Forum SCORPIONS La band che ha scritto le pagine più importanti della storia con brani come “Wind Of Change” e “Still Loving You”... festeggia i 50 anni di carriera con il tour “Return to Forever - 50th Anniversary”. Saranno tre le date italiane: Roma (9/10), Milano e Trieste (13/10). Mercoledì 11 - Mediolanum Forum CESARE CREMONINI Sono diciotto i concerti che da ottobre a fine novembre riporteranno l’artista sul palco dei più importanti palasport di tutta Italia, con “Più che Logico Tour 2015”, uno spettacolo totalmente rinnovato. Venerdì 13 e Sabato 14 - Mediolanum Forum SIMPLY RED Nato a Manchester l’8 giugno 1960, Mick Hucknall - leader unico ed indiscusso dei Simply Red - è uno degli artisti più famosi del

mondo per gran parte degli anni ‘80 e ‘90. Ha venduto 40 milioni di dischi. Domenica 15 - Mediolanum Forum TIZIANO FERRO Dopo aver dominato l’estate con il successo de “Lo Stadio Tour” (che in 8 concerti ha portato negli stadi oltre 300mila spettatori) l’artista torna live con uno show irresistibile e un carisma travolgente che lo confermano sempre di più performer e artista di caratura internazionale. Lunedì 16 e Martedì 17 - Mediolanum Forum NEK Un ritorno live attesissimo dai numerosi fan dell’artista di Sassuolo, tornato ad esibirsi dal vivo nei più importanti teatri italiani, a distanza di quattro anni dall’ultimo tour. Il nuovo album, “Prima di Parlare” include il brano “Se Telefonando”, tra i più trasmessi nelle radio. Giovedì 19 e Venerdì 20 Teatro Degli Arcimboldi SIMPLE MIND Con oltre 30 anni di carriera e più di 60 milioni di album venduti in tutto il mondo l’amata band scozzese torna in Italia per un’unica data con un nuovissimo album ed un nuovissimo tour; uno show durante il quale sarà possibile gustare tutti i loro più grandi successi, vecchi e nuovi. Sabato 21 - Mediolanum Forum BOB DYLAN Dopo i sold out estivi in Italia, Bob Dylan, pietra miliare della musica degli ultimi cinquant’anni, ha deciso di allungare e terminare nel nostro Paese il suo tour portando, dopo gli stadi e le arene, il suo spettacolo in teatro a novembre. Sabato 21 e Domenica 22 Teatro Degli Arcimboldi JOVANOTTI Il nuovo spettacolo debutterà il 19 novembre a Rimini a pochi mesi dal trionfale successo di Lorenzo negli Stadi, il tour che con un linguaggio innovativo ha ufficialmente aperto una nuova era degli spettacoli dal vivo e che ha già conquistato, emozionato, travolto 500 mila spettatori. Da Venerdì 27 a Lunedì 30 Mediolanum Forum 24oreNews

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IL SESSUOLOGO

LE FANTASIE SESSUALI ANONIME A.I.S.P.A. Associazione Italiana Sessuologia Psicologia Applicata Via Marostica 35, Milano www.aispa.it 20 novembre - Seminario: “Nutrire il Benessere sessuale” 27 novembre: Inizio nuovi corsi

Dr. Roberto Bernorio Specialista in ginecologia Psicoterapeuta Sessuologo clinico www.robertobernorio.it

Ettore e Andromaca, Giorgio de Chirico 24

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Mi capita spesso di immergermi in fantasie sessuali che mi danno piacevoli sensazioni di eccitazione e di piacere. Mi sono accorta che la maggior parte di queste fantasie sono con sconosciuti; ci può essere un motivo? Ho provato a parlare di queste cose con un paio di amiche ma mi hanno dato della pervertita. Violetta

L’anonimato può essere il migliore amico delle fantasie erotiche femminili. Intensifica infatti il romanticismo e aggiunge quel pizzico di drammaticità che contribuisce ad aumentare il piacere e ad eliminare i sensi di colpa, terribili e potenti nemici dell’immaginario sessuale. Gli elementi di anonimato che si riscontrano nelle fantasie femminili sono numerosi; il buio della notte; un’improvvisa mancanza di corrente al cinema o al ristorante; la mascherina igienica indossata dal dottore; l’uomo che stimola da dietro in modo da non essere riconosciuto o l’uomo che se pur visibile sia totalmente sconosciuto… Le scene mentali che si costruiscono intorno al tema dell’anonimato sono quasi sempre strutturate nel contesto di un’avventura effimera; questo insieme funziona bene nel liberare dai sensi di colpa e nel procurare al contempo una sensazione di libertà e grande eccitazione, aumentando le sensazioni di piacere. Il non conoscersi, il non sapere lei chi sia lui e lui chi sia lei, riduce entrambi a oggetti sessuali, riduce il rapporto a qualcosa di puramente fisico, senza nessun impegno precedente o futuro e il fatto che tutto avvenga nello spazio temporale limitato di una breve avventura viene vissuto come poco minaccioso per la propria struttura di vita reale; così la donna vede allontanarsi le inibizioni e sente l’autorizzazione a viversi nel mondo fantasmatico come un personaggio trasgressivo rispetto alle sue regole. È difficile parlare di fantasie sessuali senza essere fraintesi; il perbenismo del pensiero comune è subito pronto a darne un giudizio negativo ancor prima di aver provato a comprenderne il significato che hanno o la funzione che svolgono. Meglio quindi custodirle gelosamente nella propria intimità.


COME STAI? Dr. Paolo Mariconti Specialista in Anestesia e Farmacologia Esperto in Medicina del Dolore guarireildolore@gmail.com

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a mesoterapia, o intradermoterapia distrettuale, è una metodica che consiste nella somministrazione locale di piccole quantità di farmaco, che viene iniettato con le stesse indicazioni dell’uso sistemico in un’area corrispondente alla proiezione superficiale di un organo o nella sede di un processo patologico. Metodiche similari, anche se in forma differente, erano già state proposte nel 400 a.C. da Ippocrate, ma la sua diffusione nel mondo medico scientifico avvenne negli anni ‘50 grazie agli studi e all’entusiasmo del medico francese Michel Pistor. La mesoterapia consente di ottenere ottimi risultati terapeutici utilizzando dosi ridotte di principio attivo, che agisce dove serve e a lungo, con una conseguente riduzione degli effetti collaterali. I farmaci utilizzati possono essere di tipo tradizionale, omeopatici o della medicina biologica. Vengono iniettati con punture multiple mediante appositi aghi corti e sottili, gli ‘aghi di Lebel’, lunghi 4 o 6 mm con un diametro di 0,4 mm. La mesoterapia è indicata in diversi ambiti: in dermatologia e medicina estetica, in flebologia, in medicina sportiva e, con ottime risposte, nel trattamento del dolore osteo-articolare e muscolo tendineo. Generalmente in Medicina del Dolore si utilizzano, a seconda

MESOTERAPIA E CURA DEL DOLORE dei casi, anestetici locali, antinfiammatori, e miorilassanti. I cicli di cura, generalmente di 6-8 sedute, prevedono inizialmente sedute settimanali, con trattamenti di richiamo a cadenza mensile, a volte necessari per consolidare il risultato terapeutico e ridurre le possibilità di recidiva. La mesoterapia a scopo antalgico, quando associata ad altre modalità di intervento, diventa parte di una stra-

tegia terapeutica complessa. Le indicazioni più comuni sono le coxalgie e le gonalgie, il dolore cervico-lombare, l’artrosi delle mani, la cefalea cervicale, la periartrite scapolo-omerale, alcune forme di sciatalgia e nevralgia, e il dolore muscolare. Quando praticata da mani esperte, gli effetti collaterali, sia locali sia sistemici, sono generalmente transitori e di lieve importanza. 24oreNews

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I RIMEDI DELL’OMEOPATIA 26

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Angela Minutillo Bertanza Specialista in Pediatria Omeopata Unicista angela.minutillo@fastwebnet.it

L’OMEOPATIA UNICISTA omeopatia unicista è diffusa in tutto il mondo e ha due secoli di meritata storia. La cura è sempre ‘individualizzata’ con il medicinale omeopatico unitario (detto anche rimedio unitario) che consta di un solo principio curativo alla volta, scelto tra più di 5000 rimedi unitari. Il rimedio comprende la totalità dei sintomi e delle caratteristiche del paziente. Esso non può essere prescritto solo sulla base dei sintomi che il paziente presenta, il che porterebbe ad avere un farmaco per ogni disturbo: l’obiettivo è individuare il filo conduttore che caratterizza il paziente e giustifica i vari disturbi comparsi anche in periodi differenti della vita. Occorre quindi “individualizzare” il paziente, che significa considerare solo i sintomi peculiari

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in lui che lo differenzino da tutti gli altri soggetti affetti dalla stessa malattia (ad es. la mancanza di sete durante uno stato febbricitante). In tal modo si riesce a trovare quel ristretto numero di rimedi che, somministrati ad un soggetto sano, presentano quei sintomi peculiari. Tra questi ve ne sarà uno in grado di coprire tutti i sintomi e le caratteristiche del paziente nella sua globalità (le sue caratteristiche ereditarie, il suo trascorso come malato, le cure effettuate, i sintomi mentali, generali e locali, sia presenti da sempre che attuali). Durante il colloquio col paziente, il medico omeopata mira a tracciare un suo ritratto sintomatologico completo al fine di poter individuare il suo specifico rimedio. Il medico considera nei minimi particolari una moltitudine di

aspetti gli legati agli eventi di malattia, disturbi, fastidi, sensazioni di malessere, ma anche allo stile di vita e alla storia della persona, il carattere, i desideri e le avversioni, il sonno e i sogni, l’appetito e la sete, la sudorazione, le reazioni ai fattori climatici, ai luoghi chiusi, alle circostanze sociali e molto altro... In tal modo anche la malattia locale apparentemente più comune diviene unica e individuale. La Prescrizione medica di omeopatia unicista contiene la denominazione del medicinale unitario (ossia il nome dell’unico principio curativo presente) seguita dal grado di dinamizzazione o potenza. Poiché non esistono posologia e indicazioni standard, la confezione del rimedio unitario non contiene alcun foglietto illustrativo. L’omeopatia unicista utilizza esclusivamente formulazioni farmaceutiche in granuli, globuli e gocce, da assumere per bocca. Per le malattie che durano da tempo si utilizzano di solito medicinali unitari di potenza medio-alta, spesso assunti in dose unica ogni 3040 giorni; per le malattie acute, medicinali unitari di potenza più bassa, ripetuti più volte al giorno, secondo l’indicazione del medico.


COME STAI? Gabriella Fiumani De Simone Erboristeria Officinale Mediolanum Via A. Volta 7 - 20121 Milano Tel. 02 6572882 www.erboristeriamediolanum.it

UN “DIAVOLETTO” CHE CI AIUTA A STARE MEGLIO

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Harpagophytum Procumbens, comunemente conosciuto col nome di “Artiglio del Diavolo”, è una radice preziosa principalmente usata per la cura dei reumatismi. È certamente uno degli esempi più eloquenti della ricchezza di certe medicine empiriche indigene che solo in questi ultimi anni stanno trovando conferma sulla loro ampia utilità grazie ad approfonditi studi scientifici condotti, ormai, da numerosi gruppi di studiosi, con sede nelle più svariate nazioni. L’Artiglio cresce spontaneamente nel deserto del Kalahari e nelle steppe africane della Namibia, sviluppandosi fino a un

PREPARAZIONE DELLA TISANA Mettere un cucchiaio da tavola di radice in 750 ml. di acqua fredda. Portare ad ebollizione e lasciar bollire per 3 minuti. Riposare tutta la notte. Al mattino si filtra e se ne beve una tazza prima di colazione, pranzo e cena. Di sapore amaro al quale, però, ci si abitua presto. Raramente ha un blando effetto lassativo iniziale, basta ridurne la dose. Dà comunque conforto sapere che, anche dopo l’interruzione dei trattamenti, sembra che il procedimento di miglioramento non finisca. L’infiammazione diminuisce e i dolori reumatici si riducono sensibilmente.

metro di profondità per cercare l’umido che permette alla radice di resistere al calore ed alla disidratazione. Infatti, da 100 kg di radice fresca, si ottengono solo 6 kg di radice essiccata. Come spesso accade in questi luoghi, l’Artiglio rientra da antichissima data negli usi degli stregoni dell’Africa del Sud. Curiosamente, fu proprio seguendo uno di questi stregoni che si ven-

ne a scoprire dove lo raccoglieva e come lo preparava per usarlo principalmente per la cura dei reumatismi e dei vari dolori articolari. Questa pianta fu poi introdotta in Europa dagli Inglesi ai tempi della rivolta degli Ottentotti (1904 d.C.) confermando scientificamente le virtù medicamentose. Secco, presenta numerose escrescenze a forma di dita dotate di numerosi uncini, alcuni rivolti all’insù ed altri all’ingiù. Quando i frutti si seccano, rotolano spinti dal vento della savana, quindi possono andare a conficcarsi nella pelle degli animali che, grattandosi, non riescono più a liberarsene, soffrendo molto. Da qui il nome della pianta come la conosciamo. Gli sono riconosciuti dei principi attivi come: arpagoside, arpagide e glucochinine che possiedono diverse attività. L’arpagoside è principalmente antinfiammatoria ed anche analgesica. Le glucochinine hanno azione antidiabetica, probabilmente diminuendo/ inibendo gli enzimi responsabili alla degradazione dell’insulina. Chi vuole avere un sollievo, totalmente naturale, dai fastidiosi dolori articolari, lo può usare tranquillamente sia nella fase acuta che cronica. 24oreNews

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UN WEEK END A TORINO A cura di CARLO KAUFFMANN

TORINO, CITTÀ DAI MILLE VOLTI. ANTICA CAPITALE SABAUDA, CULLA DEL RISORGIMENTO, CAPITALE DELL’INDUSTRIA, CITTÀ D’ARTE E DI CULTURA, POLO DELL’INNOVAZIONE CON IL SUO IMMENSO PATRIMONIO EREDITATO DA SECOLI DI STORIA 28

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imminente edizione di Choccolatò, la manifestazione tutta dedicata al cioccolato made in Italy e internazionale che tornerà a Torino dal 21 al 30 novembre, è l’occasione giusta per concedervi un weekend ‘dolce’ ma non solo nella capitale sabauda. Oltre ai portici e i negozi dove lo “chic” è una normalità, scoprirete quanto sia bella la città in questa stagione autunnale grazie ai colori che avvolgono la sua collina e i suoi parchi cittadini. Una visita e una sosta sono d’obbligo in uno dei tanti caffè dove si respira la “storia” e dove pare che il tempo si sia fermato e dove si possono consumare eccezionali cioccolate. Passeggerete in una città romantica, forse una delle città più belle da visitare in questo periodo. Naturalmente Torino non è solo “Choccolatò”. In questi ultimi anni Il Salone del Libro e Il Salone del Gusto sono diventati appuntamenti internazionali di grande rilievo. Il Salone del Libro con i suoi prestigiosi incontri con autori ed editori, Il Salone del Gusto, soprattutto dopo la grande avventura di Expo Milano 2015, riproporrà i temi che da sempre lo hanno ispirato, l’amore, la cultura, la passione per la propria terra, confermando ancora una volta con quanto impegno con quale passione Carlo Petrini e il suo Slow Food hanno voluto questa grande manifestazione. Inoltre, se siete appassionati d’arte, non perdetevi alla GAM di Torino la più grande monografica su Monet mai realizzata in Italia fino al 16 gennaio 2016 (articolo a pag. 30).

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PALAZZI, PIAZZE, MUSEI E… IL PO Un week end a Torino vi darà l’imbarazzo della scelta nelle visite da fare., La Mole Antonelliana, simbolo della città con il suo Museo del Cinema, piazza Castello, vero cuore storico della città, il Palazzo Reale e i suoi giardini la galleria dell’Armeria, un vero tuffo nel passato, il Teatro Regio, il Palazzo Madama, il Duomo intitolato a San Giovanni, patrono della città, che custodisce la Sacra Sindone. Per non dimenticare il Parco del Valentino con il suo Castello, lo straordinario Museo Egizio, recentemente ristrutturato ed ampliato, secondo solo a quello del Cairo, il Teatro Cari-


ANDATA E RITORNO IL CAPOLUOGO PIEMONTESE OFFRE AL VISITATORE UNA PERFETTA COMBINAZIONE DI GIOIELLI ARCHITETTONICI E MONUMENTALI, MUSEI, GALLERIE D’ARTE, EVENTI DI FAMA INTERNAZIONALE

gnano, il Museo dell’Automobile che consente di ripercorrere la fantastica storia dell’auto. Sul tetto del vecchio Lingotto una idea spaziale di Renzo Piano per raccogliere i dipinti della Pinacoteca Gianni e Marella Agnelli. In questa piccola pinacoteca potrete trovare dipinti di Canova e Tintoretto, opere dei futuristi italiani e di grandi impressionisti francesi. E poi lo spettacolo che offre la collina di Torino che trovi dolce e gradevole al di là del Po. E ancora l’estrema eleganza di Piazza San Carlo e di via Roma... senza dimenticare mai a Torino di far visita ad una delle sue “botteghe” di formaggi. Torino merita assolutamente un lungo week end sarebbe la scelta migliore per vivere questa città “magica”, non solo perché si è sempre respirata l’aria delle arti magiche, ma perché oggi la si deve osservare con la voglia di scoprirla passo dopo passo, camminando per le sue strade e stradine, i viali e le piazze anche in quelle alle quali i torinesi hanno cambiato nome, come la piacevolissima Piazza Carlina, in realtà Piazza Carlo Emanuele II, situata poco vicino al Museo Egizio e con la sua Chiesa di Santa Croce oggi dedicata al rito ortodosso. Non si deve essere appassionati di calcio per fare una visita allo Juventus Stadium, un vanto della città primo stadio in Italia senza barriere architettoniche. Non si può visitare Torino senza ricordarsi magari verso l’imbrunire di affacciarsi sullo scorrere lento del Po provando la sensazione davvero magica di percepire nello scorrere delle sue acque le tante storie e le tante favole di questa città.

Nella pagina a fianco: uno scorcio della città sul fiume Po; a sinistra: la Mole Antonelliana con il Museo del Cinema; sotto: la Reggia di Venaria Reale

LA REGGIA DI VENARIA REALE Essere a Torino e non visitare la Reggia sarebbe una grave mancanza che vi obbligherebbe a tornare perché è uno straordinario gioiello architettonico. L’imponente complesso della Reggia si sviluppa su un tracciato di 2 km, notevoli la Galleria Grande e la Cappella di San Uberto (santo dei cacciatori) meravigliosi i giardini del grande parco. Un particolare da sapere la Reggia di Venaria Reale è stata dichiarata dall’UNESCO patrimonio dell’umanità ed è fra i primi 5 siti culturali più visitati del nostro Paese. 24oreNews

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ANDATA E RITORNO

MONET A cura di STEFANO DE ANGELIS

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on ci si stanca mai. Questa la verità. Vi sono artisti e correnti che sono capaci di annullare il tempo, o meglio di rimanere sempre contemporanee a quest’ultimo. Aspetto che vale più che mai per l’Impressionismo, la cui sorprendente attualità estetica è puntualmente confermata dal consenso globale che riceve ogni qualvolta viene allestita una mostra che ne racconti un periodo o uno dei suoi tanti protagonisti. Così come accade oggi alla GAM, la Galleria d’Arte Moderna di Torino, che sino al prossimo 31 gennaio ospita una rassegna monografica dedicata al maestro Claude Monet (1840-1926), capofila della grande stagione impressionista accanto a Manet, Renoir, Degas, Pissarro e Cézanne. Curata da Guy Cogeval, Presidente del Musée d’Orsay e del Musée de l’Orangerie, Xavier Rey, Conservatore presso il Musée d’Orsay, e Virginia Bertone, Conservatrice della GAM di Torino, la mostra ripropone la felice coproduzione fra la città di Torino, la GAM e Skira, consentendo questa volta di cogliere alcuni tratti decisivi dell’evoluzione artistica di Monet attraverso quaranta dipinti provenienti delle collezioni del Museo d’Orsay di Parigi, dei quali sette per la prima volta esposti in Italia, tra cui il o ‘Le dejeuner sur l’herbè’. Data fondamentale per l’Impressionismo e la sorte di molti artisti fu il

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Claude Monet, (1866) olio su tela, 124×181; Musée d’Orsay, Parigi

15 aprile 1874, quando al numero 35 del boulevard des capucines presso la casa del fotografo Felix Tournachon, detto Nadar, si aprì la mostra degli artisti che avevano aderito alla società “Las Chronique des Arts et de la Curiosité”. Monet, figlio di un piccolo commerciante parigino di generi coloniali, partecipò all’esposizione insieme a Cézanne, Degas, Renoir, Pissarro e Sisley, presentando l’opera ‘Impression, soleil levant’, dalla quale il critico Louis Leroy prese spunto per coniare, ironicamente, il termine di «impressionismo», senza sapere che quel movimento avrebbe cambiato la storia dell’arte. La pennellata, i colori, la luce, gli spazi, gli orizzonti. Tutto fa di Oscar-Claude Monet, nato

a Parigi il 14 novembre 1840 e trasferitosi dopo pochi anni a Le Havre in Normandia, un esempio unico di rottura e innovazione del pensiero pittorico, capace di rinnovare drasticamente la rappresentazione della vita moderna e della figura umana. ‘Le dejeuner sur l’herbè’ (1865-66), ‘La Pie’ (1868-79), ‘Les Villas à Bordighera’ (1884), ‘Essai de figure en plein air Femme à l’ombrelle tournée vers la droite’ (1886), ‘En norvégienne’ (1887), ‘Fête du 30 juin 1878’ (1878) sono solo alcuni esempi della modernità e della forza espressiva di Monet, considerato il padre dell’Impressionismo sì, ma quel che più conta fedele alla sensazione visiva, dipingendo direttamente l’oggetto sulla tela.

GAM TORINO Via Magenta 31, Torino Sino al 31 gennaio 2016 Orari: mar-mer-gio-ven-sab-dom 10.00-19.30




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