Milano 24orenews - giugno 2017

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Anno 7 - Giugno 2017 • Periodico di Cultura e Società

13 GIUGNO 1933

Quando un ufo cadde su Milano

L’ERBARIO MAGICO

Una tisana per combattere l’afa

LELLA COSTA «Nostra regina del monologo»



STORIE, MITI E LEGGENDE

13 GIUGNO 1933 Quando un ufo cadde su Milano A cura di PAOLO MINOTTI

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a mattinata era calda, mancava solo qualche giorno all’estate dell’anno XII dell’era fascista, quando il cielo di Milano viene attraversato dal volo radente di un “aeromobile natura et provenienza sconosciute” (il termine UFO è stato coniato solo nel ‘47) che precipita nelle campagne circostanti. Mussolini è immediatamente allertato. Sin dalla mattina di quel memorabile 13 giugno 1933 l’agitazione tra Roma e Milano sale ai massimi livelli. È il caos: una raffica di telegrammi con la scritta “riservatissimo” piomba sulle autorità di Stato mentre nel pomeriggio l’efficientissima macchina della censura dell’epoca diffida chiunque, tra i testimoni civili e giornalisti (in primis l’Agenzia di Stampa Stefani, l’Ansa di allora), a darne notizia o del farne parola. Pena il deferimento al tribunale di sicurezza dello Stato. Il giorno dopo l’allora questore di Milano, Pietro Bruno, viene sostituito per “ragioni sconosciute” da Gaetano Laino, questore di Trieste. “È caduto un meteorite”, questa la ver-

I tre telegrammi partiti dall’agenzia Stefani di Milano con precise istruzioni di insabbiamento riguardo lo schianto al suolo dell’UFO

sione ufficiale “di comodo” data in pasto alla stampa. Il caso è stato rivelato negli anni passati da Alfredo Lissoni e Roberto Pinotti, Presidente del Centro Ufologico Nazionale (CUN), venuti in possesso di documenti riservatissimi siglati con misteriosa lettera F, uno scambio epistolare tra Mussolini e il genero Galeazzo Ciano,

allora Ministro degli Esteri. Le lettere facevano riferimento anche a un certo “caso Moretti”, uno sconosciuto testimone oculare dell’accaduto, che per sicurezza era stato internato in un manicomio. Il misterioso oggetto volante, stando alle ricostruzioni “liberate” dalla censura del Ventennio, sarebbe stato trasportato e “ricoverato” nei sotterranei degli stabilimenti Caproni in via Mecenate (oggi sede degli “studios” televisivi, le gallerie di artisti e designer e altre attività creative). In seguito ciò che restava di questa navicella spaziale veniva trasferito in un magazzino della SIAI-Marchetti a Vergiate, in provincia di Varese. Il 17 marzo del ‘43 un capannone dello stabilimento di Vergiate viene dato alle fiamme. Qualche giorno dopo un commando (partigiani?) tenta di distruggere alcuni aerei pronti al decollo... e qui rispunta il nome Moretti. Una curiosità: lo stabilimento SIAI di Sesto Calende fu risparmiato dai bombardamenti alleati, mentre quello di Vergiate, distante solo qualche chilometro, fu colpito ben 9 volte. C’era qualcosa in uno degli hangar di Sesto Calende? Qualcosa che doveva essere preservato? Se c’era, è sparito. L’area dove fu ricoverata la navicella è stata oggetto di successive ricostruzioni, ma i reperti sono scomparsi o andati distrutti. Ma forse qualcosa è rimasto… si potrebbe scavare sotto i loft e gli “studios” di via Mecenate!?! 24oreNews

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24 orenews.it

Milano Periodico di Cultura e Società

Anno 7 - N. 6 - Giugno 2017

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PERSONAGGIO

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Lella Costa: «Nostra regina del monologo»

ARTE E CULTURA

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Teatro alla Scala: La Bohème; Die entführung aus dem serail

FASHION

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A bordo piscina… o in riva al mare: gli accessori moda

BEAUTY & BELL’ESSERE

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I consigli di Marina Mazzolari IPC Method®: come dimagrire senza grandi sacrifici!

DESIGN

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GIROMILANO

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Regolamento UE privacy (GDPR): “prevenire, non curare”

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Poche, semplici azioni per tutelarsi dai rischi del web 24oreNews

Giugno: le mostre Giugno: i teatri Giugno: i concerti

COME STAI?

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I rimedi dell’omeopatia Auricoloterapia e dolore

ERBARIO MAGICO

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Gymnema Silvestre, calma la voglia di zucchero Una tisana per combattere l’afa

IL SESSUOLOGO

HI-WEB

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Capo Verde: l’Africa come non si era mai vista

SPETTACOLI

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Milano da scoprire

IMPRESE & PRIVACY

Toyota Prius Plug-In

VIAGGI

Illuminare risparmiando: ecco qualche idea e consiglio Le nostre amiche api L’agro alimentare italiano in “vetrina” La Rinascente un nome, cento anni di storia Black Light Art, la luce che colora il buio

Novità dalla rete

RUOTE & MOTORI

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MILANO SI RACCONTA

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HI TECH

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L’esperto risponde


LOVE In copertina: Lella Costa www.agendalugano.ch

Giugno Direttore Responsabile Dario Bordet Direttore Editoriale Alessandro Trani Art Director Patrizia Colombo Impaginazione Milano Graphic Studio S.r.l. Hanno collaborato Roberto Bernorio Patrizia Colombo Stefano De Angelis Carlo Kauffmann Paolo Mariconti Marina Mazzolari Luca Medici Angela Minutillo Bertanza Andrea Monepi Mauro Rossi Media Partner

Pubblicità, Promozione & PR Le Roy Advertising - Milano Dante Colombo Carlo Kauffmann Anna Nannini Edizioni Le Roy srl - Milano, viale Brianza, 24 telefono: 3774695715 e-mail: redazione@le-roy.it redazione@24orenews.it online: www.24orenews.it Stampa Bieffe Industria Grafica (Recanati - MC) Periodico mensile Reg. trib. di Milano n. 321 del 10/06/11 N° iscrizione ROC: 22250 Distribuzione Gratuita Desideriamo informarLa che i suoi dati personali raccolti direttamente presso di lei o fornitici saranno utilizzati da parte di “24orenews.it Milano” nel pieno rispetto dei principi fondamentali dettati dalla direttiva 95/46/CE e dal D.lgs. 171/98 per la tutela della Privacy nelle Telecomunicazioni e dalla direttiva 97/07/CE e dal d.lgs. 185/99 Eventuali detentori di copywriting sulle immagini - ai quali non siamo riusciti a risalire - sono invitati a mettersi in contatto con: Le Roy srl

Questo mese vorrei parlarvi di verde, di alberi, di aiuole, di balconi, perché ho sempre pensato che intorno a questi argomenti ci sia una grande mistificazione. Milano ‘città del cemento’ ‘città grigia’ che non sa cosa siano i parchi. Certo che sarebbe bello abitare a Londra, a Berlino, a Parigi e a New York, tanto per citare alcune grandi metropoli… lì sanno cosa vuol dire verde pubblico! Sono un milanese ‘atipico’ e vi dico che Milano è una città ricca di parchi, di aiuole fiorite, di cortili e giardini da fotografare e di una varietà davvero notevole di piante, anche rare, a dimora nei nostri parchi cittadini. Milano è poi una città circondata da un ‘perimetro verde’ davvero straordinario ricco di biodiversità, di aziende agricole che ancora, oggi anno di grazia 2017, producono eccellenze per le nostre tavole. Purtroppo è nella nostra mentalità credere di essere sempre un passo indietro rispetto agli altri. Non è bastata la grande lezione di Expo 2015 che ha fatto vedere al mondo intero le nostre eccellenze territoriali, presenti in tutte le città e in tutte le regioni. Lo sostengo da anni, bisogna adottare una nuova materia scolastica, ‘la cultura del territorio’, servirebbe per i giovani e forse anche per gli adulti. Provate, qui a Milano, a salire su un tram e guardatevi attorno, preferendo per una volta vedere i balconi fioriti e le terrazze verdeggianti della città allo schermo piatto e scuro del telefonino… Sarà una bella esperienza, credetemi sulla parola. Carlo Kauffmann 24oreNews

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IL PERSONAGGIO

LELLA COSTA «NOSTRA

REGINA DEL MONOLOGO» Intervista cura di DARIO BORDET

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lasse 1952, milanese, Lella Costa (Gabriella in anagrafe) è una delle più importanti interpreti del teatro nazionale, famosa soprattutto per i suoi monologhi. Dopo essersi diplomata all’Accademia dei Filodrammatici - con tanto di Medaglia d’oro esordisce nel 1980 con il suo primo monologo da attrice: “Repertorio, cioè l’orfana e il reggicalze”. Nei primi anni di carriera si è cimentata con autori contemporanei (tra cui Renzo Rosso e Mrozek), ha partecipato a trasmissioni radiofoniche all’avanguardia e si è sempre di più avvicinata al cabaret. Dopo i primi successi ha cominciato a frequentare trasmissioni televisive (per qualche tempo è stata ospite fissa e gradita del “Maurizio Costanzo Show”), e inoltre ha preso parte ad alcune esperienze cinematografiche interessanti (il debutto con ‘Ladri di Sapo-

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nette’ di Maurizio Nichetti, 1989). È molto attiva nel mondo no-profit, promuovendo da anni l’attività di Emergency di Gino Strada, ente di cui è portavoce. Impegnata strenuamente nella difesa per i diritti civili, è stata per anni anche la voce di Peacereporter, interprete degli spot nazionali. Lella Costa, attrice, ma non solo… È stata definita “nostra regina del monologo”: ci si ritrova? Intanto è molto lusinghiero e, se posso permettermi di aspirare a questo titolo, sicuramente va condiviso con delle grandi maestre che lo sono state prima di me, su tutte Franca Valeri, che rimane la regina della comicità, dell’intelligenza, della sapienza, certo non soltanto femminile. Da qualche tempo ho lasciato il monologo per fare anche altro, però rimane una mia


Ph. Poldi-Pezzoli

espressione, un modo di lavorare che mi piace moltissimo, anche se tutt’altro che facile. Devo dire che dopo i primissimi monologhi la mia ispirazione è stata quella di fare spettacoli teatrali con un solo interprete, non semplicemente “il monologo”, la chiacchierata cabarettistica, che va benissimo e che faccio ancora con entusiasmo. Artisticamente si è cimentata anche in radio, televisione e cinema… ha una preferenza? Il mio mestiere è lo spettacolo dal vivo, quindi innanzitutto il teatro. Tra gli altri media sicuramente la radio, e non perché sto parlando ad un microfono. Secondo me la radio è molto più difficile, soprattutto in radio non puoi barare, ma è una grande soddisfazione, un grande piacere. Provo molta ammirazione per chi sa fare la radio. In tv è stata tante volte ospite da Maurizio Costanzo, che ricordo ne ha? Ho avuto la fortuna di frequentarlo spesso, tra l’89 e il ‘92, quando erano ancora gli anni d’oro del Maurizio Costanzo Show. Lì ho avuto l’occasione di incontrare persone straordinarie, mi è capitato tante volte di fare l’ospite muta, perché ascoltavo gli altri. Il mio è un ricordo di grande gratitudine, perché credo che quella sia stata una televisione “educativa” per il Paese, perché non era una televisione troppo gridata, poi magari c’erano dei personaggi un po’ più folkloristici… Però insomma si poteva davvero imparare molto. Non dimentichiamo i suoi libri e i molti recital scritti, una passione quella di scrivere? Un conto è, come mi è capitato di fare, scrivere e pubblicare i testi dei miei spettacoli. Credo che sia diverso essere uno scrittore “che poi dice” da uno scrittore che invece si affida completamente alla parola scritta: in questo senso non credo di essere una scrittrice, penso di avere una scrittura piacevole, ma sicuramente la mia è una scrittura “parlata”, non è una “scrittura scritta”.

La “memoria” è un tema a Lei molto caro, può svelarci perché? Perché credo che perdere la memoria, individualmente e collettivamente, sia davvero un enorme dolore, un’enorme perdita. Credo che un Paese con una memoria corta come, aimè, ogni tanto mi capita di pensare che sia il nostro, sia un Paese non in grado di investire nel futuro, perché non ha le basi, perché non si ricorda, perché non sa da dove viene. E individualmente penso che la memoria sia un tesoro inestimabile, ma proprio del saper riconoscere quanto vale e sapere davvero che quello che siamo oggi è grazie a noi e ad altri prima di noi. Nel 1992 va in scena con “Due”, unico caso in cui non si presenta da sola sulla scena... Nella fase monologhi sì, fino a quell’anno… Ultimamente faccio anche spettacoli con altri interpreti. Mi è sempre piaciuto scrivere con gli altri, cosa non sempre facile, perché è estremamente stimolante, vuol dire che metti lì una serie di suggestioni. Due era stato un bell’esperimento di scrittura, uno spettacolo interessante anche perché giocavamo con il cinema: era una coppia che si parlava e alcune co-

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IL PERSONAGGIO A fianco: Lella Costa durante l’inaugurazione della nuova Darsena di Milano con Giuliano Pisapia e il sindaco Beppe Sala

se un po’ difficili e un po’ ostiche da dire, un po’ intime, un po’ provocatorie, si dicevano attraverso la citazione cinematografica. È stata persino la prima conduttrice di Amici nel 1992 Però c’è la prescrizione ormai per questo tipo di reati no? (Scherza, sorridendo…). Maria De Filippi era già la produttrice di Amici, mi aveva incontrata al Costanzo Show e mi aveva voluta fortemente come conduttrice, perché cercava un volto non già televisivo. Per me è stata una esperienza difficile, perché non era il mio mestiere e non ero perfettamente a mio agio. Ricordo che avevo lasciato perché ero incinta della mia seconda figlia e lei mi chiamava durante l’estate dicendomi (imita perfettamente la voce di Maria - ndr) «ma non ti puoi rendere conto di chi mi propongono di sostituirti, ma dei pazzi…». È andata esattamente così, ci tengo a dirlo perché qualcuno dice «ah, l’avrà cacciata»… assolutamente no! Maria è sempre stata di una grande correttezza e a me è anche molto simpatica. Una vita sotto i riflettori, vissuta sempre con grande discrezione. Anche un po’ di fortuna? Bè, tanta fortuna. La fortuna di rendersi conto di essere dei privilegiati e di riconoscere, mentre ti accadono le cose, quanto valore hanno e quindi quanto devi essere grata alla vita. La fortuna di aver avuto 8

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dei compagni di strada straordinari da cui non si poteva che imparare, con cui è stato bello condividere, e poi anche la fortuna di avere iniziato questo mestiere quando già avevo curiosato altrove, e quindi con un po’ più di chiarezza di che cosa conta nella vita. Questo è un mestiere meraviglioso, probabilmente il più bello del mondo, però non è tutta la mia vita. C’è soprattutto la mia famiglia, le mie figlie… insomma delle ancore molto precise, molto concrete, che mi hanno permesso di capire che cosa conta e che cosa no, e poi di andare sul palcoscenico a raccontare cose, storie che davvero riguardano la vita e il cuore delle persone. Milanese doc, che rapporto ha con la sua città? Mi piace tanto, sono molto sobriamente orgogliosa di essere milanese e credo che quella sobrietà, quel gusto anche della non ostentazione che, ahimè, per alcuni anni sembrava sparito, stia un pochino tornando come valore. Trovo soprattutto che la mia città si sia data una mossa, sia diventata di una bellezza, di una vitalità. Mi piace questo coraggio di avere rivoluzionato alcuni profili della città, pur mantenendo la propria identità. Poi Milano è diventata una città verdissima, è veramente bella io ne sono fiera anche perché esiste una tradizione culturale milanese che è “patrimonio dell’umanità” o almeno di tutto il Paese, ed io sono molto fortunata di averne conosciuto qualche protagonista vero. Per concludere, un messaggio, un “monito” ai nostri lettori milanesi Di essere consapevoli, ma credo che lo siano, che questa nostra città è un grande patrimonio e quindi di essere molto accorti nel tutelarlo e nello spenderlo in tutti i sensi, sia da quello architettonico, artistico e culturale ma anche dell’etica del lavoro che nella nostra città è sempre stata molto importante, nell’etica non retorica dell’accoglienza, dello sguardo verso gli altri… insomma da Milanese però so che è così. Grazie per questa piacevolissimo “dialogo”, e in bocca al lupo per tutti i progetti futuri. Grazie a voi, ricambio di cuore soprattutto per il futuro.


LA BOHÈME Giacomo Puccini Direttore Evelino Pidò Regia e scene Franco Zeffirelli Opera in quattro quadri Dal 7 giugno al 14 luglio 2017

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pparsa per la prima volta nel 1963, la Bohème di Franco Zeffirelli è uno degli allestimenti più longevi della Scala del dopoguerra, che ha incantato generazioni di spettatori e coinvolto una schiera lunghissima di interpreti prestigiosi. Dirigeva allora Karajan, cantavano Mirella Freni e Gianni Raimondi. Poi Pavarotti, poi sul podio Kleiber. Accanto al soprano Sonya Yoncheva, al suo debutto scaligero, un cast composto dalle migliori voci italiane: Carlo Colombara, Mattia Olivieri, Fabio Sartori e Simone Piazzola. Dirige Evelino Pidò, la cui brillante carriera internazionale lo ha portato a dirigere regolarmente nuove produzioni a Londra, Vienna e New York.

LA BOHÈME: APPUNTAMENTI

3 Giugno: 7, 10, 13, 15, 20, 30 - ore 20:00 3 Luglio: 5 - ore 20:00

DIE ENTFÜHRUNG AUS DEM SERAIL Wolfgang Amadeus Mozart Direttore Zubin Mehta Regia Giorgio Strehler Scene e costumi Luciano Damiani Durata spettacolo: 2 ore e 40 minuti inclusi intervalli Dal 17 giugno al 1° luglio 2017

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opera va in scena in occasione dei 20 anni dalla scomparsa di Giorgio Strehler e in occasione dei 10 anni dalla scomparsa di Luciano Damiani. L’indimenticabile gioco di silhouette con cui Giorgio Strehler restituiva l’incanto del Singspiel mozartiano fu concepito per il Festival di Salisburgo dove andò in scena nel 1965 con la direzione di Zubin Mehta, per essere poi regolarmente ripreso alla Scala a partire dal 1972. La Scala ripropone il celebre allestimento chiamando sul podio chi lo diresse la prima volta, il maestro Zubin Mehta. La vertiginosa parte di Konstanze è cantata da Lenneke Ruiten, già applaudita nel Lucio Silla del 2015, cui si affianca Mauro Peter (Belmonte), tenore mozartiano emergente.

DIE ENTFÜHRUNG AUS DEM SERAIL: APPUNTAMENTI

3 Giugno: 17, 19, 21, 27, 29 - ore 20:00 3 Luglio: 1 - ore 20:00

ALTRI APPUNTAMENTI DI GIUGNO 3 1 - ore 20:00 | Opera: “Progetto Händel” | Scalaperta, biglietto 50% 3 3, 6 (Scalaperta, 50%) - ore 20:00 | Opera: “Don Giovanni” 3 5 - ore 20:00 | Concerto: René Pape (basso), Camillo Radicke (pianoforte) 3 8, 9, 12 - ore 20:00 | Concerto: Filarmonica della Scala | Direttore Riccardo Chailly | J. Brahms 3 14 - ore 18:00 | Prima delle Prime: “Die Entführung aus dem Serail” | A cura di Andrea Chegai 3 15 - ore 17:45 | Un Museo da Salotto | Oltre l’opera. Eventi al Museo Teatrale 3 20 - ore 18:00 | Prima delle Prime: “Sogno di una notte di mezza estate” | A cura di Silvia Poletti 3 22 - ore 19:00 | Quartetti per Laura: Quartetto Noûs | Giacomo Puccini | Ingresso libero 3 23, 24, 26 - ore 20:00 | Concerto: Coro e Orchestra del Teatro alla Scala | Direttore Bernard Haitink 3 28 - ore 20:00 | Opera: “Sogno di una notte di mezza estate” | Prima 24oreNews

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BALENCIAGA

A.P.C.

CHANEL

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A BORDO PISCINA…

1. Fascia per capelli con stampa Flora Snake, Gucci. 2. Costume intero con stampa Teddy bear tabs, Moschino. 3. Bauletto intrecciato con applicazioni multitexture, Dolce&Gabbana. 4. Anello Sapphire Flower in oro giallo 18 carati con zaffiri colorati, diamanti e pavé di diamanti, Bulgari. 5. Dalla collezione Iconic Charms la mini borsa Alma in oro rosa e giadeite lavanda, Louis Vuitton. 6. Sandali con tacco in raso e Swarovski, DSquared2.

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di PATRIZIA COLOMBO

BLUMARINE

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DSQUARED2

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FASHION 1

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1. Cappello in paglia, H&M. 2. Occhiali, Céline. 3. Girocollo con pendente a forma di gelato, Alice Olimpia Attanasio. 4. Costumi interi con i giorni della settimana, by Alberta Ferretti. 5. Sandalo piatto in camoscio e morbida nappa, Aquazzura. 6. Mini abito in Denim, Marc Jacobs. 7. Sneaker bassa Ace in tessuto broccato, Gucci.

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ESTATE 2017 PAROLA D’ORDINE:

OSARE

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LAURA BIAGIOTTI

…O IN RIVA AL MARE 24oreNews

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ARRIVA L’ESTATE? LE BOUQUET DE LA MARIÉE Guerlain Il Parfumer Guerlain ha composto un delicato bouquet floreale composto dai fiori d’arancio, un vero e proprio portafortuna per la sposa. Esso è accompagnato da delicate note confetto, un must del matrimonio. I bottoni bianchi puri che avvolgono il flacone richiamano la varietà di rosa “Bouquet de la Mariée”, creata nel 1828. I LOVE GAULTIER Jean Paul Gaultier I più famosi supereroi interplanetari: Wonder Woman e Superman, oggi collaborano per un’imperdibile missione. Un mélange di note olfattive e superpoteri. Un profumo costruito attorno ad un accordo puro e fresco come una canottiera appena lavata e stesa al sole.

IDEAL FILLER SUPPORT Booster La tua fonte di bellezza, il tuo alleato di giovinezza. Ultra leggero, setoso e intensamente idratante. Filler con sistema idro-tensore, apporta potenti benefici anti-senescenza alla pelle. Attivo al 100%, formulato con acido jaluronico in tre differenti pesi molecolari (alto, medio e basso), di purissima qualità e di origine biotecnologico.

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HUILE AFFINANTE AU GINGEMBRE BLANC Sisley Offre una risposta globale alle donne che soffrono di senso di pesantezza alle gambe. Associato a una particolare tecnica di massaggio. La sensazione di disagio viene immediatamente lenita. La pelle è più morbida, più levigata, più tonica. Lascia un velo satinato sulla pelle. Le sue essenze aromatiche, associate a un profumo dalle note fresche, favoriscono una sensazione di assoluto benessere.

La primavera è già nell’aria da qualche settimana e con la natura anche il corpo si risveglia dal torpore invernale. È il momento giusto per regalarsi qualche coccola beauty in più e sbirciare tra le novità: profumi, trattamenti, creme e maschere di ultima generazione faranno la felicità di ogni beauty addicted. Fiori, fiori e ancora fiori: solo loro i protagonisti dei nuovi bouquet di stagione, come potrebbe essere altrimenti? Rosa, tuberosa, gelsomino sposano agrumi e ylang ylang, muschi e patchouli, impossibile resistere.



BEAUTY & BELL’ESSERE

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IPC METHOD A cura di ALESSANDRO TRANI

COME DIMAGRIRE SENZA GRANDI SACRIFICI!

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chi non è mai capitato di dire “da lunedì sono a dieta!”, di iniziare una dieta fai da te senza portarla a termine, oppure di aver ripreso il peso perso anche con gli interessi? Certo, per poter perdere peso e mantenere la nostra forma migliore dobbiamo cambiare qualcosa nel nostro stile di vita. Dieta e attività fisica non sono sufficienti senza un atteggiamento mentale che instauri un rapporto positivo con il cibo, con il nostro corpo e con lo stare bene. Proprio sulla base dell’indissolubile combinazione tra psicologia, scienze della nutrizione e bell’essere, Daniela Pierotti ha ideato IPC Method®, una soluzione innovativa e concreta nata per chi ha come reale obiettivo il proprio benessere. È un metodo rivoluzionario che aiuta a risolvere in modo efficace e duraturo i problemi di natura estetica, che si tratti di chili in eccesso, cellulite, lassità cutanea o rughe. Il risultato, “un abito cucito su misura”, non richiede grandi sacrifici!

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Dicono di… IPCMethod Body Il programma di dimagrimento IPC Body consente di perdere peso (fino a -12 kg di grasso corporeo) in soli 3 mesi, senza rinunciare al piacere del cibo. Chi finora ha creduto in questo metodo “naturale”, ha potuto apprezzarne i risultati: sono tante le testimonianze positive di persone (tra cui alcuni VIP) che dichiarano di aver seguito il programma di IPC Method® senza eccessivi sacrifici e di aver perso con facilità il peso in eccesso mantenendo i risultati nel tempo. «Ho perso -22 kg e 4 taglie in 5 mesi: un risultato del tutto inaspettato!», dichiara la signora Susanna Alessandrini, affermata pediatra della Repubblica di San Marino, «Questo metodo non mi ha dato un pesce ma mi ha insegnato a pescare!

Certe cose facevano già parte del mio bagaglio, perché sono un medico, ma sicuramente la nutrizionista mi ha aiutato a focalizzare nuovi importanti aspetti».

Susanna Alessandrini



DESIGN

ILLUMINARE RISPARMIANDO ecco qualche idea e consiglio

A cura di LUCA MEDICI

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e lampade a LED negli ultimi anni sono diventate sempre più tecnologiche e attente all’ambiente. Le prime non avevano una durata molto lunga, facevano una luce “fredda” e costavano molto. Quelle di ultima generazione invece sono più economiche, durano mediamente tre volte di più di una qualsiasi lampada ad incandescenza ed emanano una bella luce “calda” o “bianca naturale”. Sono molte le aziende che propongono questo tipo di illuminazione, noi vi raccontiamo la storia di Feelled, realtà emergente del settore, azienda particolarmente attenta anche al benessere dell’ambiente. Mauro Rossi, il fondatore, ci racconta che l’illuminotecnica, soprattutto a livello industriale e commerciale ha avuto un forte incremento negli ultimi tre anni, periodo durante il quale Feelled ha sviluppato soluzioni commerciali innovative basate sulle tecnologie LED. Sul nostro territorio, ad oggi, sono ancora molte le aziende (circa il 90%) che illuminano i propri spazi con lampade tradizionali. Esse contengono sostanze nocive per l’ambiente che impattano in maniera significativa sul nostro futuro. La tecnologia a LED, oltre a generare un importante risparmio in termini

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di costi per l’utilizzo, non contiene nessun gas o materiale nocivo. Il tutto favorisce la salvaguardia dell’ambiente e migliora la qualità della vita all’interno degli spazi. Il risultato ottenuto è un’eccellente qualità visiva per gli individui riducendo il consumo Kw/h grazie ai bassi consumi elettrici. Feelled si occupa di fornire un servizio su misura in tutte le fasi progettuali con prodotti di elevata qualità oltre ad offrire una formula di pagamento unica: il “Noleggio Operativo”. Questa formula è uno strumento di pagamento attraverso rate mensili oppure trimestrali certe, per un periodo ben definito (36/48/60 mesi). Questo strumento non impatta sul cash flow aziendale e non prevede alcun anticipo e può essere totalmente detraibile in bilancio sotto la voce di costo. In sintesi, optare oggi per l’illuminazione a LED significa investire sulla qualità ottenendo da subito un importante cost saving. Feelled ha realizzato importanti progetti e già molti clienti hanno scelto di dare fiducia a questa azienda totalmente made in Italy. Illuminare con la tecnologia a LED conviene, il nostro ambiente ringrazia, inoltre i benefici economici e gli sgravi fiscali sono tanti, perché non provare?



MILANO SI RACCONTA

LE NOSTRE AMICHE API

A cura di MONICA ROTA

ll’inizio di maggio si è svolta la tradizionale manifestazione di Orticola 2017 ai giardini pubblici di Milano. Un tripudio di fiori e di colori che hanno avvolto la folla di visitatori facendo scoprire, se mai ce ne fosse bisogno, la bellezza del vivere la natura e il piacere di imparare a riempire anche i balconi e le terrazze di casa. È stata l’occasione per andare a scoprire le nuove idee di Claudia Zanfi, studiosa ed esperta d’arte e giardini, per la sua Green Island. Associazione che da sempre sviluppa azioni di divulgazione, promozione culturale, formazione, nell’ambito della tutela ambientale e dello sviluppo eco-sostenibile veri patrimoni per le generazioni future. Durante il periodo di Expo, avevamo già seguito Claudia nella presentazione del suo straordinario progetto degli “Alveari Urbani” per la salvaguardia delle api e del loro pre-

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ziosissimo contributo al nostro benessere e al nostro patrimonio naturale. Ci eravamo emozionati e ci eravamo subito messi a disposizione per seguire con le nostre pagine il raggiungimento degli obiettivi di Green Island. Da quel giorno sono accadute storie importanti. Green Island ha vinto il premio Expo in Città, ha lanciato un concorso internazionale per designer che disegnavano “arnie d’artista” e ha dato vita alla realizzazione del primo “Apiario d’artista al mondo”, creando una oasi verde negli Orti di via Padova a Milano in collaborazione con Legambiente, con la comunità locale e con molti partners del mondo culturale e gastronomico. In questa area verde, restituita a Milano, è nato un giardino condiviso dove hanno preso dimora 12 arnie originali, colorate, firmate da designers e creativi internazionali, circondate da un vero tappeto fiorito di specie botaniche adatte ad

attirare gli impollinatori, pensando anche all’utilizzo di una miscela di semi selvatici utili alla biodiversità. Abbiamo così assistito al primo miracolo (tra le lacrime di gioia di Claudia), la prima raccolta di miele certificato MI-MI Miele di Milano! Il primo “miele urbano”. Come ci confida la stessa Claudia Zanfi, prima di partire per New York per partecipare ad un “festival” del design dove porterà il racconto degli alveari urbani di Green Island. Soprattutto presenterà un’altra idea originalissima che vi sveleremo il prossimo mese, perché speriamo davvero di essere chiamati a condividerla in prima persona. Questa storia avvincente delle api continua, come il loro incessante lavoro per conservare il nostro ambiente. Un racconto emozionante pieno di sorprese piccole e grandi, tutte straordinariamente educative, che continueremo a raccontarvi nei prossimi numeri, vi aspettiamo!


MILANO SI RACCONTA

L’AGRO ALIMENTARE ITALIANO IN “VETRINA” A cura di CARLO KAUFFMANN

recento operai sono al lavoro per completare gli 80.000 mq del grandioso parco alimentare in via di realizzazione a Bologna. È possibile che FICO, acronimo di Fabbrica Italiana Contadina, fortemente voluto dalla passione per la “terra” di Oscar Farinetti, già ideatore e patron di Eataly, possa essere inaugurato il 4 ottobre 2017 giorno di San Petronio, patrono di Bologna. Questo grandioso parco alimentare sarà gestito da Eataly Word, nuova società costituita da diversi partner e guidata da Tiziana Primori che è fiduciosa che i tempi vengano rispettati. Il 17 maggio, nella storica sede del Touring Club Italiano, in corso Italia 10 a Milano, è stato siglato un prestigioso accordo fra TCI e FICO con l’intento di promuovere al meglio le eccellenze italiane, valorizzandone le tradizioni legate al mondo agroalimentare, i territori, i patrimoni culturali, naturalistici e artistici. «Per noi - afferma Franco Iseppi, Presidente del TCI - la cultura enogastronomica e agroalimentare dei territori italiani è un valore primario per realizzare una forma di turismo finalizzato alle crescita socio-culturale dei visitatori italiani e stranieri». «FICO è una grande Arca creata per valorizzare territori, patrimoni enogastronomici e persone inimitabili per capacità e dedizione al loro territorio» risponde l’AD di FICO, Ti-

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Sopra: tortelloni e tortellini work in progress; a destra: Franco Iseppi con Oscar Farinetti

ziana Primori, onorata per la sigla di questo patto culturale con il TCI. «FICO è ciò che mancava al nostro Paese, - sostiene nel suo intervento Oscar Farinetti, fondatore di Eataly - sarà un nuovo argomento per convincere il mondo a visitare l’Italia. In questo immenso luogo si può capire il primato della nostra biodiversità, immergendosi tra divertimento, studio, godimento stupore, in tutte le fasi che accompagnano il percorso del cibo dalla terra al piatto. FICO avrà storie fantastiche da raccontare e non potrà essere dimenticato». FICO Eataly Word è il più grande parco agroalimentare del mondo. 8 ettari per le meraviglie della nostra biodiversità, 2 dedicati a campi e stalle, 6 a 40 fabbriche, 40 luoghi di ristoro, a botteghe, mercati, ai bambini, alla lettura, ai servizi. E poi ancora 6 aule didattiche, teatro, cinema, un centro congressi dalla capienza modulabile da 50 a 1000 persone. Da FICO si verrà per capire la bellezza della nostra agricoltura, la trasformazione alimentare, per un giro sulle 6 “giostre educative” dedicate al fuoco, alla terra, al mare, agli animali, alla bottiglia, al futuro. Da FICO si gira a piedi o in bicicletta da soli o assistiti da “ambasciatori” della biodiversità italiana. Lasciamo la sede del TCI con il desiderio che ottobre arrivi presto, per raccontarvi dal vivo questa fantastica “fabbrica”.


MILANO SI RACCONTA

In alto da sinistra: Serge Libiszewski, servizio fotografico per la Rinascente sul tetto del grande magazzino; il manifesto di Albe Steiner per la riapertura; sotto: il manifesto creato da Dudovich e in basso: l’ingresso della mostra LR100

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n secolo di storia del costume e della cultura di Milano e dell’Italia raccontato in una mostra che celebra i 100 anni del nome della grande azienda milanese che ha scritto capitoli importanti della storia del costume, della comunicazione e della grande distribuzione. “La Rinascente” fu il nome che Gabriele D’Annunzio - il Vate - aveva ideato nel 1917, su commissione del Senatore Borletti, per questo palazzo che prima di diventare il punto vendita che conosciamo era conosciuto sotto le vesti di Grandi Magazzini Bocconi. Cominciava così una storia fatta di passione, talento e capacità di visione tale da suscitare, già a partire dai primi del ‘900, un impatto innovativo sui modelli di consumo e sull’evoluzione che portò Milano ad affermarsi come motore economico dell’Italia postunitaria. A Palazzo

LA RINASCENTE UN NOME, CENTO ANNI DI STORIA

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Reale fino al 24 settembre, la mostra è articolata su un percorso tematico dedicato agli ambiti in cui l’azienda ha dimostrato una particolare capacità progettuale e realizzativa: la storia della Rinascente dal 1865 ad oggi; Marcello Dudovich e la nascita della cartellonistica; cinema e video; cataloghi e house organ; la nuova comunicazione e la nuova grafica dagli anni Cinquanta in avanti; gli allestimenti e gli eventi; i nuovi consumi; il costume e la moda con la rivoluzione del prêt-à-porter; il centro design Rinascente; la nascita del Compasso d’oro (1954-1964); lo scenario futuro. L’allestimento si snoda in 11 stanze che rispecchiano la varietà espositiva tipica dei grandi magazzini, passando dalla moda al design, con opere di Depero, Munari, Melotti, Fontana, Soldati, Ceroli, Rotella, Warhol, Pistoletto, Manzoni e altri ancora.


MILANO SI RACCONTA

BLACK

LIGHT

ART L

LA LUCE CHE COLORA IL BUIO

a “luce nera” è uno dei protagonisti della suggestiva mostra che a Palazzo Lombardia coinvolgerà fino al 9 giugno i visitatori dello Spazio Espositivo, via Galvani 27, in una “magica” esperienza sensoriale. La Black Light Art si basa sul dominio delle variazioni cromatiche generate da una superficie colorata illuminata da fonti luminose diverse per creare movimenti, forme e spazialità sorprendenti. La sua prima espressione risale al 1949, quando l’artista Lucio Fontana presentò alla galleria del Naviglio a Milano una installazione basata su elementi fosforescenti appesi al soffitto, illuminati da luce nera e fluttuanti liberamente. Questa però fu l’unica sua esperienza con luce nera. Per trovare un’espressione artistica matura di questa Arte dobbiamo aspettare i primi anni ‘70, grazie alle opere di Mario Agrifoglio, che sviluppò una tecnica pittorico-estetica legata al controllo del colore sotto luce ultravioletta, ancora

oggi attualissima. “Black Light Art” presenta alcune opere di Mario Agrifoglio e quelle di altri 15 artisti: Nino ed Emanuele Alfieri, Alessio Ancillai, Carlo Bernardini, LeoNilde Carabba, Claudio Sek De Luca, Giulio De Mitri, Nicola Evangelisti, Maria Cristiana Fioretti, Daniela Forcella, Federica Marangoni, Yari Miele, Sebastiano Romano, Marco Nereo Rotelli e Olga Serezhina. La mostra è curata da Fabio Agrifoglio, Presidente della Fondazione Mario Agrifoglio, e Gisella Gellini, docente presso la Scuola di Design del Politecnico di Milano. È stata realizzata grazie al contributo della Regione Lombardia e con il sostegno dell’Accademia di Brera, di Banca Mediolanum, di Billy Boy Editore e di Microsys. “Black Light Art, la luce che colora il buio” è concepita come mostra itinerante, dopo Milano si sposterà in autunno a Padova, in una location di Banca Mediolanum e a dicembre presso la sede del museo della Rocca Albornoz di Spoleto. Seguiranno altre tappe.

Dall’alto: l’opera dell’artista Mario Agrifoglio e quella di Daniela Forcella

Info: http://milano.blacklightart.org 24oreNews

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GIROMILANO

MILANO DA SCOPRIRE Questo mese il nostro viaggio in città intende segnalarvi “luoghi di dolcezza” pasticcerie, gelaterie, terrazze, perché è vero che a Milano “si corre” ma quando ci fermiamo a fare due chiacchere con gli amici la città ci offre angoli di pace davvero impagabili A cura di CARLO KAUFFMANN

OTTOLINA CAFÈ La storica torrefazione milanese fondata nel 1948, ha appena inaugurato il nuovo flagship store firmato Caffè Ottolina a Palazzo Lombardia, in via Galvani 27. È un’autentica caffetteria contemporanea dal design curatissimo, basato sulla scelta di materiali ricercati ma sostenibili, la cui offerta gastronomica punta su una visione esperienziale del food grazie anche alla prestigiosa collaborazione di James 1599 per un’inedita selezione di dressing speziati. In un’ottica di rinnovamento ed espansione del marchio, Fabio Ottolina introduce così un nuovo concept di ristorazione, in linea con le tendenze internazionali più contemporanee. ➭ www.ottolinacafe.com CAFÈ DE GÈNIE Ormai quasi tutti lo conoscono: “Éclair” la famosa pasta choux francese è diventata infatti l’ultima tendenza in fatto di dolci. Il delizioso pasticcino glassato dalla forma allungata ha la stessa pasta del bignè ed è farcito di crema pasticcera al caffè o cioccolato, e con glassa del medesimo aroma e colore del ripieno. Possiamo degustare l’intera linea “L’Éclair de Génie” del pastry chef d’Oltralpe Christophe Adam, in Corso Garibaldi 55, e in Corso di Porta Ticinese 76. Se vi fermate a pranzo da Eclair suggeriamo una zuppa a scelta e due eclair salate (imperdibili quelle al pesce spada). ➭ www.leclairdegenie.it/

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SUGAR In via Vincenzo Monti fra il verde degli alberi si stagliano le insegne bianche di Sugar, una elegante pasticceria che ti accoglie con una sfilata di prelibatezze dolci dove c’è solo l’imbarazzo della scelta. Il bar offre un servizio attento e premuroso, tanti i prodotti dolci anche salati, per uno spuntino gradevole nel corso della giornata di lavoro. Sugar offre anche servizi per buffet e servizi a domicilio: tutti i prodotti sono realizzati artigianalmente con l’utilizzo delle migliori materie prime, nel grande laboratorio attiguo alla pasticceria. Un consiglio, provate una pausa nel bianco di Sugar. ➭ www.sugarmilano.it


IL MASSIMO DEL GELATO Di nome e di Fatto! Qui, in via Castelvetro 18, si danno appuntamento i cultori del gelato al gusto di cioccolato. In questa storica gelateria se ne trovano una decina di varianti tutte ugualmente buone, dal Criollo al Domori Venezuelano al 75% con peperoncino, cannella, arancio farcito candito e Grand Manier. Il diamante di questa gelateria è denominata “oro puro” con cacao al 100%... ovviamente da provare. ➭ www.ilmassimodelgelato.it

SKY TERRACE BAR

CIACCO. GELATO SENZ’ALTRO Come resistere a proposte originali che rispecchiano l’essenza della sana golosità? Dopo l’ormai super affermato via Spadari 13, anche il punto vendita di via Marghera 29 conferma il grande successo di questi gelati prodotti senza alcun additivo, grazie a una breve lista degli ingredienti, latte per le creme, acqua per i sorbetti, zucchero fibre e proteine naturali, miscelate insieme. Anche per chi soffre di intolleranza al lattosio o vuole seguire la cucina etica Vegan. Fantastico il cioccolato aromatizzato al peperoncino. ➭ www.ciaccogelato.it

Riparte la stagione “green e glamour” dell’Hotel Milano Scala che con la sua fantastica terrazza al 7° piano offre panorama mozzafiato a 360 gradi sui tetti e lo skyline della città, tra cui spuntano le guglie del Duomo. Perfetto per un happy hour elegante e romantico… Il tramonto è a dir poco fantastico! La grande novità dell’hotel è l’orto urbano (una rampa di scale più giù), dove si possono trovare piante inusuali come le bacche di goji o erbe aromatiche come la citronella, che lo chef coglie per arricchire i suoi piatti e finger food serviti all’aperitivo “a passo 0”. ➭ www.skyterracemilanoscala.it

GELATO GIUSTO Cortesia e un bel sorriso danno un felice benvenuto! Un team di infaticabili ragazze, sempre brave e attente al particolare, ha portato alla ribalta questa gelateria di via San Gregorio 17. Vittoria, che guida il team, ha deciso di usare dal primo giorno solo ingredienti freschi e naturali, dal latte alla frutta di stagione, rigorosamente italiani. Pochi gusti ma fantastici: il gusto banana con granella di cioccolato e noci ė una delle combinazioni più gustose, divertenti e genialmente bilanciate. ➭ www.gelatogiusto.it/

LA TERRAZZA DI VIA PALESTRO

In via Palestro 2 si trova una delle location più piacevoli di Milano che si contraddistingue per essere

completamente immersa in una delle aree verdi più belle della città, i giardini di Porta Venezia. Qui il servizio è di elevata qualità, il personale è estremamente garbato e gentile, assolutamente professionale. È ideale per aperitivi in atmosfera molto piacevole e rilassante, buona musica di sottofondo e, anche quando pieno, non diventa confusionario e chiassoso. ➭ www.laterrazzadiviapalestro.com

TERRAZZA 12 Un altro panorama incantevole e mozzafiato sulla skyline di Milano si può godere dalla terrazza al 12° piano del palazzo che ospita il Brian&Barry Building di Piazza San Babila. Molto accogliente (personale cordiale, celere e professionale), offre ottimi aperitivi tra arredi vintage e rilassante musica in sottofondo. Se volete proseguire la serata senza uscire da questo palazzo di via Durini 28, potete cenare da “Asola cucina sartoriale”, e gustare la speciale cucina di Matteo Torretta: la serata, grazie alle luci della città, scalda ancora di più l’atmosfera. ➭ www.terrazza12.it

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IMPRESE & PRIVACY

li attacchi hacker ai sistemi informatici continuano a seminare terrore sconvolgendo il mondo intero, attirando regolarmente l’attenzione dei media e l’opinione pubblica a livello internazionale. La vulnerabilità della sicurezza non riguarda solo le piccole aziende ma colpisce indistintamente qualsiasi realtà pubblica o privata, inevitabilmente dotata di sistemi informativi e informatici. Tutto questo ci convince sempre più dell’importanza della “prevenzione”, piuttosto che la cura, per evitare danni elevatissimi e molto spesso irreparabili. A tal fine il Nuovo Regolamento Europeo UE 679/2016 impone a tutti i professionisti, alle imprese e alla Pubblica Amministrazione, di essere a norma con la Legge Europea sulla Protezione dei Dati e dei Sistemi Informatici. «Non aggiornare i pc è un atto di negligenza o ingenuità incredibile» afferma Andreas Schwab, capo della Commissione sicurezza informatica dell’Europarlamento. Verificare che sia messo in opera l’adeguato processo per “mettere al sicuro” i sistemi e i dati è certamente uno dei principali compiti della figura del DPO (Data Protector Officer) ormai divenuta obbligatoria in molte realtà. Il DPO è infatti la figura chiave per mettere a norma professionisti e imprese, e per certificare le protezioni ai sistemi informatici. Al DPO sono affidati compiti complessi, deve infatti sorvegliare la corretta applicazione della normativa sulla protezione dei dati europeo ed italiana, nonché l’osservanza del politiche interne, anche compiendo

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REGOLAMENTO UE PRIVACY (GDPR) «PREVENIRE, NON CURARE» attività di verifica, azioni formative ed informative. Egli deve, tra l’altro, fornire pareri e sorvegliare alla corretta esecuzione di una Data Protection Impact Analysis (DPIA), e fare da referente/contact point dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali anche nell’ambito delle verifiche preliminari. La nostra società Monepi & Partners si occupa di Privacy e Protezione Dati da circa 20 anni, è specializzata in Risk Management ed è in possesso delle certificazioni

professionali (tra cui il DPO) previste dal Nuovo Regolamento Europeo. Ha sede a Milano ma opera in tutta l’Italia: con il brand “Azienda Protetta” forniamo al mondo imprenditoriale qualificati servizi di assistenza, consulenza, formazione ed informazione (sia in ambito normativo che legale), ossia tutto il supporto professionale necessario per affrontare, risolvere e gestire nel tempo tutte le problematiche connesse al tema della Privacy e della Protezione Dati.

Andrea Monepi Monepi & Partners srl Milano - Viale Monza, 1 (P.le Loreto) Telefono: +39 366 7292119 info@aziendaprotetta.it www.monepiepartners.it 24oreNews

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HI-WEB Luca Toffoloni General Manager Blue Ocarina® S.r.l. Milano, Via F.lli Bronzetti 11 www.blueocarina.com www.lucatoffoloni.it

POCHE, SEMPLICI AZIONI PER TUTELARSI DAI RISCHI DEL WEB

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n questi giorni balza agli onori della cronaca un virus informatico chiamato WannaCry. Di cosa si tratta? La tipologia del virus è denominata Cryptolocker, in sostanza, vuol dire che tutti i file del computer infettato, ed eventualmente quelli della rete locale connessa, subiranno un processo di blocco e non saranno più accessibili dall’utente. In questi casi, “basta” pagare per recuperare i propri file e, all’atto del pagamento, riceverete per mail una chiave per decriptare tutti i file e tornare in possesso del vostro archivio. Questa è una nuova forma di minaccia, ricatto o, a conti fatti, una vera e propria estorsione, a causa della quale, normalmente, vengono colpiti solo i medio piccoli utenti che non hanno né la preparazione né il capitale per potersi 26

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proteggere da questi tipi di attacchi. I grandi gruppi, sempre normalmente, non rischiano nulla, anche perché questo tipo di virus è semplicissimo da realizzare e quindi da prevenire. Le case produttrici di antivirus si adoperano per prevenire questo tipo di rischi per gli utenti, ma non possono evitarli in assoluto. Ma cosa possiamo fare per tutelare noi stessi e la nostra proprietà intellettuale? Ecco una serie di brevi ma efficaci consigli: 1) Fare giornalmente il backup di tutto il computer, in caso di infezione basterà ripristinare il backup del giorno precedente. Attenzione però che l’hard disk di backup non deve essere connesso al computer al momento dell’infezione se no risulterà lui stesso infettato. Quindi, in questo caso, mentre state facendo backup evitate il più possibile di controllare la posta o aprire file. 2) Salvate il vostro archivio su un servizio in Cloud come potrebbe essere Google Drive di Google, Onedrive di Microsoft o Dropbox. Il virus non ha le funzioni

né la capacità di superare le difese delle multinazionali. L’unico rischio, in questo caso, riguarda l’eventuale necessità di assistenza se qualcosa non funzionasse e anche la proprietà intellettuale di quanto contenuto nei vostri file, che in molti servizi cloud decadono nel momento stesso in cui vengono caricati grazie al servizio. Leggete sempre bene il contratto prima di affidarvi a una multinazionale del Cloud. 3) Affidatevi a un esperto del Web e attivatevi un vostro servizio in Cloud, per una piccola cifra annuale avrete il totale controllo dei vostri file e la sicurezza necessaria a prevenire infezioni di questo e dei generi a venire. È incredibile che, nel 2017 dopo tutto il terrorismo psicologico che abbiamo subito in questi anni a causa dei pericoli del Web, possa ancora esistere qualcuno che si trovi costretto a pagare un riscatto per avere accesso ai suoi dati. Difendersi è semplice e i mezzi ci sono già.


HI TECH di MARIE BORDET

GAMES WITH GOLD

HUAWEI MATEBOOK X Huawei firma 3 nuovi MateBook che vanno ad ampliare la gamma di offerte mobile. MateBook X ha uno schermo da 13 pollici con risoluzione 2160×1440 pixel, 8 GB di RAM e SSD da 256 GB. Il tutto in uno chassis che misura 286x211x12,5 mm e pesa 1.050 grammi. Interessante è il design fanless, ossia senza ventole, grazie ad una tecnologia impiegata in campo aerospaziale che sfrutta materiali capaci di disperdere il calore meglio di quelli tradizionali. In Italia a partire da fine giugno avremo la versione color grigio scuro, al prezzo di 1.399€.

Microsoft ha annunciato i titoli del programma Games with Gold di giugno. La ricorrente promozione mensile vede la casa di Redmond offrire due titoli gratuiti per Xbox One e Xbox 360. Per poter, però, ottenere i giochi in forma gratuita, gli utenti dovranno aver aderito all’abbonamento Xbox Live Gold che oltre agli sconti ed alle offerte permette di accedere ad alcuni servizi di valore aggiunto tra cui il multiplayer per i giochi Xbox. È una ghiotta opportunità per rinnovare ed ampliare il proprio parco giochi.

MASTERCARD: IMPRONTE DIGITALI TIM CITY LINK Ritorna la cabina telefonica. È “intelligente”, perché offre all’utente diverse soluzioni hi-tech: pannello touch screen che permette di effettuare chiamate telefoniche ma anche navigare gratis sul web e avere info sulla disponibilità dei taxi in zona, sui trasporti pubblici e sapere tutto ciò che accade in città, eventi o manifestazioni culturali. Tramite l’app Tim City Link è inoltre possibile connettersi alla rete wi-fi del totem tramite il proprio device. TIM ha installato la sua prima cabina a Firenze, ma presto arriverà anche nelle altre città italiane.

Tra qualche mese, grazie a MasterCard, i pagamenti nei negozi potrebbero diventare molto più sicuri, grazie a una nuova generazione di carte di credito che saranno dotate di lettore per le impronte digitali. Per il pagamento dovremo semplicemente premere il dito sul sensore. Non si tratta di una vera rivoluzione ma è la prima volta che un sensore biometrico arriva ufficialmente per tutti su questo genere di prodotti. In realtà, le nuove carte sono ancora in test ma dovrebbero arrivare entro la fine dell’anno.

TOMTOM VIA 53 CON WI-FI® TomTom ha realizzato questo nuovo il navigatore che aggiorna a vita le mappe e il software senza dover essere collegato al computer, grazie agli update via Wi-Fi®. Si connette allo smartphone per leggere ad alta voce le notifiche da SMS e iMessage ed è compatibile con gli assistenti vocali Siri e Google NowTM: è stato progettato per permettere agli utenti di effettuare chiamate di alta qualità, senza usare le mani, e rimanere connessi. È disponibile ad un prezzo di 200€ ca. 24oreNews

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RUOTE & MOTORI

TOYOTA PRIUS PLUG-IN… 100 km con 1 litro di benzina? ora è possibile (o quasi)!

A cura di LUCA MEDICI

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a Toyota da anni ci ha abituati alle sue proposte ibride, timidamente questo tipo di propulsione si è proposta come valida alternativa ai motori termici fino a raggiungere picchi di vendita forse inaspettati. Merito ai prezzi di listino mai esagerati, complici le varie campagne promozionali e grazie all’ottima affidabilità queste auto si sono guadagnate un meritato successo. I clienti Toyota sono fra i più soddisfatti al mondo! La nuova Prius Plug-In vanta un primato, rispetto ovviamente ai modelli precedenti, infatti la casa dichiara un consumo medio di 100 km/l, un dato assolutamente pazzesco. Le cose ovviamente su strada non sono così, la realtà è ben diversa, ma il dato reale di circa 32 km/l è comunque un valore molto interessante (tragitto misto-veloce). Le auto ibride, va

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ricordato, che danno il meglio in città. A mio avviso “lo strillone” che le case dichiarano dovrebbe almeno essere il più vicino possibile alla realtà, invece i dati sono sempre molto diversi. Torniamo alla Prius, cosa significa Plug-In? Si tratta della versione “ricaricabile”, ma sempre abbinata al motore a benzina di 1.798 cc che, grazie alle nuove batterie più grandi, garantiscono una percorrenza di circa 50 km solo in elettrico. La carica completa è veloce, alle colonnine con prese di tipo Mennekes si fa in sole due ore. La potenza di 122 CV è la medesima delle altre Prius, non molta, ma adatta al tipo di auto. Il bagagliaio, a fronte di 10 cm in più di lunghezza della carrozzeria, è più piccolo (360 litri) poiché

la presenza della grande batteria sottrae spazio. Gli interno sono stati migliorati mentre l’estetica “spinta” della carrozzeria è una mescolanza confusa di “archi, parentesi e tagli”, personalmente la trovo troppo sovraccarica, avrei preferito uno stile deciso, ma più elegante e raffinato. Guardandola c’è sempre qualche elemento di troppo che rovina l’insieme. Opinioni personali a parte resta un’auto interessante, soprattutto alla voce consumi e costi di esercizio, il sistema Plug-In è senza dubbio valido e, come spesso ho scritto nelle mie valutazioni, tutte le case automobilistiche dovrebbero prendere spunto dalla Toyota, vivremmo in città meno inquinate. www.my-home.biz


VIAGGI

CAPO VERDE L’AFRICA COME NON SI ERA MAI VISTA

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piagge bianchissime e mare blu cobalto a sole 5 ore da Milano: un viaggio a Capo Verde è un’esperienza straordinaria. Un patrimonio naturale intatto che ammalia per la propria esoticità: qui si alternano paesaggi lunari, deserto, ampie spiagge e un mare di uno straordinario colore turchese. Capoverde è un arcipelago composto da dieci isole collinose e ventose che si trovano allineate come un collier di gioielli nell’Oceano Atlantico a poco meno di 600 chilometri dalle coste del Senegal. E pensare che fino a poco tempo fa la bellezza delle isole di Cabo Verde (come le chiamarono i colonizzatori portoghesi) è stata in gran parte mantenuta segreta. Le spiagge più attrezzate offrono anche la possibilità di sfruttare le onde dell’Oceano e i suoi venti per gonfiare le vele di windsurf e kitesurf. Inoltre, i suoi fondali ricchi di vita marina rendono irresistibili immersioni, snorkeling e pesca d’altura. A Capo Verde tutti parlano portoghese ed è portoghese anche la gastronomia anche se non mancano le specialità locali, come il “pastel com diablo dentro” ovvero la pasta con dentro il demonio, fatta con cipol-

le, pomodori e tonno fresco in una pasta di patate e farina, il tutto fritto e poi servito bollente. Molto saporite le zuppe locali, come il “Caldo de Peixe” (a base di pesce) con verdure speziate. Alla scoperta di Boa Vista Tra le destinazioni meno note, vera perla dell’arcipelago, c’è l’isola di Boa Vista (Buona Vista in portoghese). Sal Rei, il capoluogo, ha case in stile portoghese, basse, con le facciate dipinte di vari colori. Sull’ampia piazza alberata ci sono la Chiesa di Santa Isabel (1857) e il Bar Naida, che prepara ottimi piatti di pesce. Di fronte, si vede l’isolotto sul quale si trovano i resti del forte di Bragança, che serviva a difendere la popolazione dai pirati. A pochi chilometri di distanza, la vasta baia di Boa Espercança, uno dei litorali più famosi dell’isola, un paradiso costiero dove si trova il relitto della Santa Maria, famosa carcassa di un mercantile

spagnolo che si trova lì dal 1968. Più a sud, sulla spiaggia di Curral Velho a giugno si possono ancora avvistare le tartarughe marine mentre depositano le uova nella sabbia per riprodursi, uno spettacolo davvero emozionate. Imperdibile il passaggio per la spiaggia di Santa Monica, simbolo di Capo Verde, dalla sabbia bianchissima e il mare color verde smeraldo, trasparente. Spostandosi ancora più giù si arriva a Praia de Chaves, con le dune che si spingono fino al mare. 24oreNews

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GIUGNO

CARTELLONE MOSTRE DA MONET A BACON CAPOLAVORI DELLA JOHANNESBURG ART GALLERY Villa Reale di Monza Orari: mar-mer-gio-sab-dom 10.30-19.00; ven 10.00-22.00 Un inno alla bellezza dell’arte con 60 opere, tra olii, acquerelli e grafiche che ripercorrono oltre un secolo di arte internazionale, attraverso i suoi maggiori interpreti, da Claude Monet a Edgar Degas, da Dante Gabriel Rossetti a John Everet Millais, da Pablo Picasso a Francis Bacon, da Roy Lichtenstein a Andy Warhol, da Paul Cézanne a Pierre Bonnard, da Vincent Van Gogh a Edouard Vuillard. Prodotta da Nuova Villa Reale, Cultura Domani e ViDi, con la collaborazione di ArtGlass, curata da Simona Bartolena, la mostra consente al pubblico di scoprire l’affascinante storia della Johannesburg Art Gallery, aperta al pubblico nel 1910, che vanta un patrimonio di inestimabile valore artistico. Sino al 2 luglio 2017

FANG ZHAOLIN. SIGNORA DEL CELESTE IMPERO Museo della Permanente / Via Turati 34 Orari: sino al 31 luglio lun-dom 10.00-19.30; dal 1 agosto al 10 settembre: mar-dom 10.00-13.00 | 14.30-18.30 Patrocinata dal Comune di Milano, curata da Daniel Sluse in collaborazione con Jean Toschi Marazzani Visconti, l’esposizione milanese è la prima grande retrospettiva italiana dedicata all’arte pittorica di Fang Zhaolin, erede della tradizione artistica cinese, ma capace di creare uno stile che rispecchia lo spirito moderno del suo tempo. Considerata oggi una delle figure prominenti della pittura cinese del XX secolo, capace con la sua pittura di creare un ponte tra l’arte cinese e quella occidentale, Fang Zhaolin approfondisce la conoscenza della storia occidentale, ma è sulla Cina che verte tutta la sua opera: una Cina dai paesaggi grandiosi, popolata da una vita intensa che anima la sua memoria e scaturisce dai suoi pennelli, nella capacità di creare un ritmo musicale attraverso pennellate libere, incisive, in costante alternanza fra inchiostri leggeri e spessi. Dal 15 giugno al 10 settembre 2017

AMALIA DEL PONTE ONDE LUNGHE E BREVISSIME Museo del Novecento / via Marconi 1 Orari: lun 14.30-19.30; mar-mer-ven-dom 9.30-19.30; gio-sab 09.30-22.30 La personale di Amalia Del Ponte ha due sedi, il Museo del Novecento e allo Studio Museo Francesco Messina. In particolare l’esposizione al Museo del Novecento, a cura di Iolanda Ratti, introduce il tema della luce attraverso la ricostruzione del percorso legato alle ricerche sul plexiglas. Dalle prime sculture trasparenti realizzate nel 1964, si passa alla serie dei Tropi, e si chiude con la realizzazione, nel 1973, dell’Area Percettiva per la XII Biennale Internazionale d’Arte di San Paolo. Fra le 10 sculture presenti anche l’opera monumentale “How do you feel?” del 1971, donata al Museo del Novecento nel 2014 e oggi presentata al pubblico per la prima volta. Completano la mostra gli studi sugli indici di rifrazione e riflessione della luce, e una selezione di documenti storici e fotografie dell’epoca. Sino al 1 ottobre 2017 EU: SATOSHI FUJIWARA Milano Osservatorio / Galleria Vittorio Emanuele II Orari: lun-mar-mer-gio-ven 14.00-20.00; sab-dom 10.00-20.00 Una mostra antologica del fotografo giapponese con alcuni dei suoi lavori più significativi e “5K Confinement”, una commissione realizzata per “Belligerent Eyes”, il progetto di ricerca sulla produzione contemporanea di immagini proposto dalla Fondazione nell’estate 2016 a Venezia. Curata da Luigi Alberto Cippini in un allestimento di Armature, la mostra propone un’alternativa ai regimi rappresentativi che stabilizzano l’attuale “identità fotografica europea”. Fujiwara, attraverso una peculiare scelta delle inquadrature, della distanza focale dai soggetti ritratti e della definizione eterogenea delle fotografie, devia dai canoni standard del foto-giornalismo e da una dimensione esclusivamente documentaristica, producendo in questo modo un nuovo lessico emergente. Dal 7 giugno al 16 ottobre 2017 30

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CARTELLONE TEATRI QUALCOSA A CUI PENSARE 5 - 6 Giugno 2017 - Piccolo Teatro Grassi Qualcosa a cui pensare, commedia romantica, è un appuntamento con se stessi, con la generazione degli Anni ‘90 di fronte all’età che cambia. I protagonisti Jeer e Plinn sono consapevoli che non si può restare uguali e indifferenti dinanzi ai disastri, ai mutamenti del mondo, senza riuscire a capire, però, cosa essere, cosa diventare. VA TUTTO BENE 5 - 9 Giugno 2017 - Elfo Puccini - Sala Fassbinder Una tragicommedia sul tema dell’abbandono, declinato in diverse forme. Attilio, figlio quasi 18enne timido e inesperto, deve fare i conti con l’ingombrante assenza del padre Ruggero e con la frustrante presenza della madre Annamaria, tv-dipendente. Si affida all’amico Edo, un “vero maestro di vita”, ma l’arrivo della bellissima e misteriosa Lilly, gli sconvolgerà la vita. BRECHT SUITE - UN SALTO IN CIELO 8 - 18 Giugno 2017 - Teatro Menotti Un viaggio alla scoperta del grande autore tedesco, della sua umanità, della malinconia per le cose del passato, del suo amore per gli esseri della Terra e il suo sdegno per la crudeltà, la bassezza del vivere sociale. Il teatro, la poesia, le canzoni, le schegge, i frammenti, le osservazioni lancinanti sul mondo e l’arte intessono una vera e propria biografia letteraria, culturale e sociale della prima metà del ‘900. JOHN E JOE 12 - 16 Giugno 2017 - Elfo Puccini - Sala Bausch Essere primi o ultimi, nella società, è un fatto di predestinazione. Spettacolo poetico, struggente e comico. È lirico e clownesco, come sa esserlo il mondo, sedotto dagli affari. Con tenerezza Agota Kristof ritrae i suoi clochard smontando nella loro metafora la serietà dell’economia mondiale. Una sorridente storia di crudeltà insensate, capitali e rovine.

CATTIVERIE 12 - 17 Giugno 2017 - Teatro Libero Una commedia scandita in 3 capitoli, che sarcasticamente attingono a tre saggi della provocazione e dell’impegno. “Una modesta proposta” (1729) di Jonathan Swift, “L’assassinio come una delle belle arti” (1827) di Thomas De Quincey e “Yossl Rakover si rivolge a Dio” (1946) di Zvi Kolitz. Queste 3 partiture di fatto sono altrettante boutades lanciate contro la logica del profitto, il voyerismo della cronaca criminale e l’esercizio del criticismo etico. IL MEDICO SUO MALGRADO 14 - 25 Giugno 2017 - Piccolo Teatro Grassi La Carlo Colla & Figli mette in scena la versione per marionette di una divertente commedia di Molière che si fa beffa dell’umana credulità facendo la parodia delle pratiche mediche del tempo. Sullo sfondo l’amore di due giovani, contrastato dall’avidità di un padre tirchio nei soldi e nei sentimenti, che alla fine trionferà grazie alla furbizia di Sganarello. MILANOFLAMENCOFESTIVAL 28 - 29 Giugno 2017 - Piccolo Teatro Strehler 28 “Reversible” è uno spettacolo ancorato alle profonde radici del flamenco e accompagnato da un parterre di musicisti e ballerini eccezionali. Un viaggio emotivo attraverso ricordi primordiali e giochi infantili nel quale Manuel Liñán recupera i primi impulsi, una sosta al centro di se stessi, lì dove risiede l’essenza dell’essere. 29 La espina que quiso… Olga Pericet apre un canale per mostrare il suo io più profondo. Un viaggio personale in cui la forza della sua danza ci trascina negli angoli più nascosti dell’anima. Una galleria di giochi drammatici in cui la donna è sempre forte e determinata in un mix di immagini scultoree e trasformazioni. PICCOLO TEATRO GRASSI Via Rovello 2 Orari: mar-gio-sab 19:30; mer-ven 20:30; dom 16:00 TEATRO LIBERO Via Savona 10 Orari: lun-sab 21:00 TEATRO MENOTTI Via Ciro Menotti 11 Orari: mar-sab 21:00; dom 16:00 TEATRO ELFO PUCCINI Corso Buenos Aires 33 Orari: lub-sab 19:30; dom 16:00 PICCOLO TEATRO STREHLER Largo Greppi 1 Orari: mer-gio 21:00

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CARTELLONE CONCERTI

GIUGNO ORE 21.00

SLAYER Giovedì 8 - Alcatraz Sono diventati un’istituzione all’interno della comunità metal mondiale, una band di culto che ha scritto le pagine più importanti del genere. Formatasi a Los Angeles nel 1981, assieme a Metallica, Megadeth e Anthrax sono parte dei quattro gruppi più importanti della storia dell’heavy metal, con testi che toccano temi riguardanti satanismo, nazismo, guerra, violenza, morte e serial killers. CRANBERRIES Lunedì 12 - Teatro degli Arcimboldi Torna in Italia dopo 5 anni la band irlandese, che proporrà i brani più famosi del loro repertorio in un set acustico e accompagnati da un quartetto d’archi. Hanno venduto oltre 40 milioni di album e si sono esibiti per milioni di fan in tutto il mondo. Il loro tour del 2016 ha registrato sold-out in Europa e Perù, dimostrando di essere anche uno dei gruppi più popolari al mondo. BRUNO MARS Giovedì 15 - Mediolanum Forum (ore 20:00) A 4 anni dal grande successo internazionale Moonshine Junge World Tour, che ha venduto più di 2 milioni di biglietti nel mondo, il nuovo tour è dedicato al 3° album in studio del cantante statunitense, 24K Magic. L’album è fortemente influenzato dalla musica degli Anni ‘80 e ‘90, e presenta sonorità che puntano su un R&B tradizionale, fortemente influenzato da funk e hip hop. TIZIANO FERRO Venerdì 16, sab 17 e lun 19 - Stadio San Siro Dopo il grande tour negli stadi italiani e nei palazzetti europei del 2015, Tiziano torna finalmente on stage con un nuovo spettacolo 32

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che da giugno farà tappa negli stadi più importanti della penisola. Nel tour esibirà i brani de “Il Mestiere della Vita”, uscito in dicembre due anni dopo la pubblicazione di TZN – The Best of Tiziano Ferro, certificato 7 Platino per oltre 350.000 copie vendute. RADIO ITALIA LIVE Domenica 18 - Piazza Duomo Il più grande evento live di musica italiana vedrà sul palco Andrea Bocelli oltre Alessandra Amoroso, Benji & Fede, Francesco Gabbani, Giorgia, J-Ax & Fedez, Fiorella Mannoia, Nek, Samuel e Umberto Tozzi. Inoltre Anastacia sarà l’ospite internazionale del momento Radio Italia World mentre Elodie e Lele saranno protagonisti di Radio Italia 3.0, dedicato ai giovani talenti. BROOKLYN TABERNACLE SINGERS Venerdì 23 - Teatro Nuovo Finalmente in Italia il coro vincitore di 5 “Dove Awards” e 6 “Grammy Awards”, che ha pubblicato decine di albumi e venduto oltre 4 milioni di copie, dopo essersi esibiti in teatri come la Carnegie Hall, Radio City Hall, e al Madison Square Garden Theater di New York. Con la partecipazione di Jim Cymbala, pastore da oltre 40 anni della chiesa “The Brooklyn Tabernacle” e sua moglie Carol Cymbala, direttrice del coro. DEPECHE MODE Martedì 27 - Stadio San Siro Il nuovo tour live di una delle band più influenti al mondo, con più di 100 milioni di album venduti e concerti per oltre 30 milioni di fan in tutto il globo. Il Global Spirit Tour, ove verranno esibiti i brani del loro nuovo (14°) lavoro discografico “Spirit”, offrirà a fan vecchi e nuovi la grande opportunità di vedere la band dal vivo, in uno dei loro entusiasmanti e incredibili show.



I RIMEDI DELL’OMEOPATIA 34

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Angela Minutillo Bertanza Specialista in Pediatria Omeopata Unicista angela.minutillo@fastwebnet.it

IL “CAFFÈ” DI MATTEO oco più di un anno fa, in primavera, venne da me in visita, accompagnato da sua madre, Matteo, un bel ragazzino di 13 anni alto, magro, piuttosto intelligente e vivace. La madre, dopo alcuni vani tentativi (si era rivolta persino a uno psicologo) era abbastanza affranta. Si era rivolta a me su indicazione di una sua amica, nella speranza che potessi aiutarla a risolvere i disturbi del sonno di cui Matteo soffriva da qualche anno, un sonno con frequenti interruzioni che non gli consentivano un riposo adeguato. Mi spiegò che Matteo era un ragazzino iperattivo, un vulcano di idee e che il suo cervello continuava a lavorare senza mai staccare; inoltre aveva un carattere molto irritabile e soffriva di frequenti emicranie. In passato ho avuto diversi pazienti afflitti da simili problematiche. Sono molti i rimedi omeopatici che si possono proporre a una persona che soffre di insonnia e di altre patologie direttamente collegate ad essa: la scelta, da parte dell’omeopata unicista, del rimedio più adatto dipende dalle sia caratteristiche dell’insonnia della persona che dalle sue note individuali. Ho prescritto a Matteo “coffea cruda”, un rimedio ricavato, come suggerisce lo stesso nome, dal seme verde, non torrefatto, della pianta di caffè. Ho seguito con una certa attenzione Matteo soprattutto durante le prime settimane di assunzione del rimedio, durante le quali ho avuto l’opportunità di affinarne il dosaggio. Dopo poco più di un mese la madre mi disse che le cose andavano molto meglio sotto tutti i punti di vista. Durante l’estate scorsa i disturbi del sonno erano definitivamente scomparsi. Oggi Matteo è sempre un ragazzo vivace e creativo… i

P

mal di testa sono soltanto un ricordo e anche il suo carattere irritabile e il suo umore sono notevolmente migliorati. L’insonnia si manifesta in varie forme: può esprimersi con un ritardo della fase di addormentamento, con interruzioni brevi o prolungate del sonno (da cui deriva una scarsa qualità del riposo che non permette al corpo di recuperare le energie fisiche e mentali) o da risvegli precoci. Il sintomo può derivare da una serie di fattori: è una spia di molte patologie organiche ma la sua causa primaria risiede nella psiche e nei conflitti emotivi. Coffea cruda è un rimedio omeopatico molto utile in caso di insonnia da iperattività mentale. Il tipo Coffea è in genere alto, magro curvo, di carnagione scura. Gli aspetti più caratteristici della sua personalità sono l’eccitamento, l’iperattivismo, la vivacità ideativa con facilità di comprensione e memorizzazione, l’innalzamento del tono dell’umore, l’iperestesia e l’abnorme risonanza affettiva a qualsiasi stimolo ed emozione soprattutto se gioiosa e piacevole. Coffea svolge un’azione calmante sul sistema nervoso centrale ed è in grado di attenuate reazioni eccessive. Troverete gli altri miei articoli su www.24orenews.it


COME STAI? Dr. Paolo Mariconti Specialista in Anestesia e Farmacologia Esperto in Medicina del Dolore guarireildolore@gmail.com

AURICOLOTERAPIA E DOLORE

L’

auricoloterapia consente di curare numerose patologie intervenendo sul padiglione auricolare: mediante questo trattamento si controlla efficacemente il dolore grazie alle connessioni dell'orecchio con il sistema nervoso. Le origini dell’auricoloterapia sono molto antiche. Già proposta da Ippocrate nel IV secolo a.C. e, in epoche più recenti - nel X secolo - il medico e filosofo persiano Avicenna curava il mal di testa con una particolare incisione sulla parte posteriore dell'orecchio. L'auricoloterapia si diffuse come vera e propria terapia in Francia nel 1956 a seguito degli studi di Paul Nogier, che per primo individuò la corrispondenza tra i punti auricolari e i diversi organi sovrapponendo l’immagine dell’orecchio a quella di un feto umano visto con la testa rivolta verso il basso. Sono infatti rappresentati nella conca dell’orecchio i visceri come il cuore o gli organi addominali, mentre la colonna vertebrale ha punti riflessi sull’antelice, l'arco di cartilagine che circonda la conca. Nella seconda metà del ‘900 l'auricoloterapia è stata oggetto di studio e utilizzo sistematico in Cina e, più tardi, in altri Paesi inclusi U.S.A. e Italia. Nel 1990 l’Organizza-

zione Mondiale della Sanità ha standardizzato 43 punti auricolari. La sua efficacia è attualmente riconosciuta anche dal mondo scientifico. È utile per curare anche asma e ipertensione, mentre in Medicina del dolore le indicazioni più frequenti sono la cefalea, la lombosciatalgia, la nevralgia del trigemino e il dolore mestruale. Il padiglione auricolare è innervato dai nervi cranici e dal nervo vago: la sua stimolazione interferisce pesantemente sull'attività del sistema nervoso, influenzando anche i centri vitali che controllano fame, tono dell’umore e ritmo sonno-veglia. Si distinguono due tipi diversi di punti. I punti riflessi sono direttamente “connessi” a organi o a parti del corpo, mentre i punti funzionali sono adatti per sollecitare funzioni specifiche di riequilibrio generale. Il trattamento si suddivide tradizionalmente in fasi successive. La prima consiste nell'osservazione e nella rilevazione di aree dove siano presenti lesioni o cambiamenti di colore della cute. Poi si procede alla palpazione dell’orecchio, per verificare la presenza di zone dolenti, e infine alla detersione e, mediante uno specillo, alla precisa localizzazione dei punti su cui intervenire. Il metodo più classico e diffuso di trattamento è l’agopuntura; i punti possono anche essere massaggiati o stimolati dal laser e da microcorrenti, oppure vi si possono applicare piccoli cerotti che mantengono in sede i semi di vaccaria, la cui forma sferica ben si presta a questo scopo. Questa particolare modalità di applicazione, chiamata "auricolo a dimora", permette al paziente di continuare da solo la stimolazione dei punti tra una seduta e l' altra, aumentandone i benefici. L'auricoloterapia presenta poche controindicazioni: è da evitare nei primi mesi di gravidanza e nei pazienti che presentano patologie dermatologiche che interessano l'orecchio. 24oreNews

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ERBARIO MAGICO

GYMNEMA SILVESTRE

Calma la voglia di zucchero A cura di MARICA DE BONIS

L

a gymnema silvestre è un rampicante nativo dell’India e diffuso soprattutto nelle zone tropicali di Africa, Asia e Australia. L’estratto di questo vegetale è largamente utilizzato in medicina ayurvedica; in hindi è conosciuta col nome di ‘gurmar’ che in quella lingua significa “distruttore di zuccheri”. Risale almeno a 2000 anni fa il suo utilizzo per il trattamento del diabete: gli indiani già allora ne masticavano le foglie non appena colte e, ancora oggi, la coltivano nei giardini di casa per questo uso. Oltre che nella cura del diabete, la medicina ayurvedica utilizzava la pianta nelle patologie degli occhi legate all’aumento eccessivo del glucosio. I medici indiani ne consigliano l’utilizzo anche per integrare gli additivi destinati alla cura dell’obesità e della carie. An-

che se l’utilizzo maggiormente diffuso è in India, questa pianta è adoperata per le sue numerose proprietà anche dalla popolazioni australiane, vietnamite e giapponesi. Antidiabetico Anticolesterolo Dimagrante La gymnema si trova comunemente in erboristeria. Le foglie, dalle quali si ricavano gli integratori in gocce o in polvere, sono ricche di acidi glicosidici, di cui il più attivo è l’acido gymnemico A1, che svolge un’azione ipoglicemizzante attraverso due meccanismi principali: inibisce l’assorbimento degli zuccheri a livello intestinale, e stimola la trasformazione metabolica del glucosio a livello cellulare. Gli acidi glicosidici contribuiscono a tenere sotto controllo i trigliceridi, i grassi “cattivi” che appesantiscono l’attività della

ghiandola, evitando l’insorgenza di pancreatiti. La capacità della gymnema di sintetizzare e agevolare lo smaltimento degli zuccheri le conferisce anche un’azione dimagrante, se associata ad un regime alimentare appropriato e ad una adeguata attività fisica: facilita la perdita di peso, dovuta a un’alimentazione ricca di zuccheri e carboidrati (zuccheri complessi) come dolci, pane e pasta, blocca l’accumulo di grassi a livello dei tessuti adiposi, e riduce notevolmente il desiderio di consumare prodotti dolci. Infatti la pianta ha anche un’azione “antidolce”: mettendone sulla lingua una piccola quantità in qualche istante è annullata la percezione del dolce e dell’amaro (lasciando inalterata invece la percezione del gusto salato, acido e metallico), e si ha appunto meno voglia di “dolce”. La gymnema è inoltre considerata uno dei rimedi più potenti per la salute del pancreas: alcune evidenze scientifiche suggeriscono che parallelamente le sostanze presenti nelle foglie stimolerebbero la rigenerazione delle cellule endocrine del pancreas e la produzione di insulina, ormone necessario al metabolismo degli zuccheri e alla loro trasformazione in energia per le cellule.


ERBARIO MAGICO

UNA TISANA PER COMBATTERE

L’AFA Quando comincia il caldo ed insieme all’afa sono insopportabili è difficile per il nostro organismo mantenere l’efficienza abituale. Cosa fare allora? Bere bibite gassate? The freddo? Spremute? Prevenire è meglio, per cui, evitate di arrivare alla disidratazione e cercate di bere molta acqua. Se la normalità sono 2 litri di acqua al giorno cercate di berne di più. Evitate di bere acqua fredda ma preferite bevande a temperatura ambiente o calde. Infatti per contrastare la sete e dare sollievo al nostro organismo durante i mesi caldi vi consigliamo queste particolari tisane che possono essere assunte anche fredde e sostituire le bibite dolcificate più caloriche, per contrastare la sensazione di affaticamento dovuta al caldo, ma anche per alleviare le difficoltà digestive dovute all’aerofagia.

TISANA ALLA MENTA 1 Fate bollire 1 litro di acqua 2 Mettete nell’acqua 30 gr. di foglie di menta piperita 3 Lasciate in infusione per 5 minuti Curiosità. La menta è un aroma essenziale del Mojito, a base di rum, zucchero di canna, lime e acqua tonica. Ad inventare il famoso cocktail è stato il noto barman del ‘Bodeguita di Cuba’ a L’Avana, Angelo Martinez, il quale preparava questo cocktail ad Ernest Hemingway.

TISANA ALLA VALERIANA, TIGLIO E FIORI D’ARANCIO 1 Fate bollire 1 litro di acqua 2 Mettete nell’acqua in infusione: • 20 gr. di radice di valeriana • 30 gr. di fiori di tiglio • 40 gr. di fiori d’arancio. 3. Lasciate in infusione per 10 minuti Curiosità. Pare che il pifferaio di Hamelin incantasse topi e bambini oltre che con il suo flauto magico, anche con la valeriana. Per il suo caratteristico profumo, il tiglio, è stato considerato l’albero della femminilità, associato a divinità greche mitologiche come “Afrodite”. I fiori d’arancio, da sempre, vengono associati al candore e alla purezza e i Saraceni erano soliti utilizzarli per adornare gli abiti delle spose.

TISANA ALL’ANICE 1 Fate bollire 1 tazza di acqua 2 Mettete nell’acqua un cucchiaino di semi d’anice 3 Lasciate in infusione per 10 minuti Curiosità. In Inghilterra, ai primi del ‘300, l’anice era così popolare che il re Edoardo I decise di imporre una tassa sulla compravendita di questa erba per reperire i soldi necessari a riparare il Ponte di Londra. Nell’antica Grecia era diffusa la credenza secondo cui chi si addormentava dopo aver bevuto un po’ di anice era certo di fare “dolci” sogni per tutta la notte! 24oreNews

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IL SESSUOLOGO

Dr. Roberto Bernorio Specialista in ginecologia Psicoterapeuta Sessuologo clinico www.robertobernorio.it

L’omosessualità è l’orientamento sessuale di alcuni uomini e donne che trovano il loro soddisfacimento emotivo e sessuale principale con persone dello stesso sesso. L’intolleranza e la discriminazione sociali possono spesso impedire agli omosessuali di esprimere se stessi con l’insorgenza di un grosso malessere

A.I.S.P.A. Presidente Prof. Willy Pasini Milano, Via Marostica, 35 Info: www.aispa.it Convegni - Milano 24 novembre: Sessualità di coppia e fasi di vita - Mestre 27 ottobre: Piacere sessuale e qualità di vita Corso base di Formazione in Consulenza Sessuale 2017/2018 - Milano: inizio 25 novembre 2017 - Mestre: inizio 11 novembre 2017 38

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Salve dottore, avrei un dubbio. Ho 24 anni e sono gay. Volevo sapere se è possibile guarire, se è solo una questione psicologica o se invece si nasce così. Il mio stato mi procura molta sofferenza perché non so se devo amare un uomo e quindi ascoltare il mio cuore o invece salvaguardare la mia immagine e mettermi con una donna anche se non provo niente. Mi aiuti. [Piero] Ormai da diversi anni l’omosessualità non è più considerata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità una malattia. Questo però non è purtroppo sufficiente a cancellare pregiudizi, stereotipi e luoghi comuni che si perpetuano nel tempo senza senso critico. Responsabili ne sono le influenze culturali dettate dalle maggiori religioni; Cattolicesimo, Giudaismo e Protestantesimo, ad esempio, hanno condannato per lungo tempo con intransigenza gli atti di omosessualità ritenendoli contro natura. La cosa interessante è che l’accanimento

è sempre stato rivolto soprattutto alla omosessualità maschile rispetto a quella femminile con la conseguenza che anche ai giorni nostri nessuno si stupisce di veder due amiche camminare tenendosi per mano o andare in bagno insieme, salvo inorridirsi se a far ciò sono invece due amici. Un problema nel problema visto che tu sei un uomo, per di più estremamente preoccupato del giudizio e dell’accettazione da parte degli altri. Le teorie psicologiche e biologiche sull’origine dell’omosessualità sono disparate, ma nessuna è ancora in grado di darci elementi scientificamente validi e corretti. L’omosessualità è espressione di un orientamento sessuale ed emotivo rivolto principalmente a persone dello stesso sesso; non è quindi una scelta, ma un elemento costituzionale dell’individuo. Quindi tu puoi scegliere se essere te stesso o essere quello che gli altri vorrebbero che tu sia. Considerando la discriminazione e l’intolleranza a cui sono sottoposti gli omosessuali è comprensibile che questi elementi contrastanti generino in te una sensazione di sofferenza molto forte. Ritengo personalmente che accettarsi per ciò che si è e portare a maturazione la propria identità sia fondamentale per ogni essere umano; se non ce la fai da solo, puoi sempre chiedere l’aiuto di un terapeuta qualificato.




Anno 4 - Giugno 2017

Otranto - Lecce

Cultura del territorio, Turismo e Benessere

Personaggio

MARINA SPADAFORA LA MODA ETICA

Scopri l’Italia

SULLE TRACCE DELL’ANTICO SALENTO

[STILE ITALIANO]

PASTIGLIE LEONE LE MITICHE SCATOLETTE GIALLE



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Giugno 2017

indice

[ PERSONAGGIO] 6

Marina Spadafora: «La moda etica può cambiare il mondo»

14

[ SCOPRI L’ITALIA]

10 La via dei marmi di Michelangelo

14 Sulle tracce dell’antico Salento tra “Maldive”, barocco e pomi d’oro

[ STILE ITALIANO]

17 1857-2017: quella mitica scatoletta gialla

[ SALUTE E BENESSERE]

18 Le ricette di lunga vita

[ LIBRI]

20 J.D. Vance: Elegia americana 21 Le nostre recensioni

[ AGENDA ITALIA]

22 Weekend di primavera

18

Direttore Responsabile Dario Bordet Direttore Editoriale Evelina Flachi ViceDirettore Editoriale Alessandro Trani Art Director Patrizia Colombo Progetto grafico/Impaginazione Milano Graphic Studio S.r.l. Caporedattore Riccardo Lagorio Hanno collaborato Francesca Bastoni Valerio Consonnii Francesco Garosci Carlo Kauffmann giugno 2017

Luca Medici Sandro Nobili Milena Passigato Alessia Placchi Monica Rota Media Partner

Pubblicità, Promozione & PR Le Roy Advertising - Milano Edizioni Le Roy srl redazione@le-roy.it www.italiadagustare.com Stampa Bieffe Industria Grafica (Recanati – MC)

Periodico mensile Reg. trib. di Milano n. 287 del 02/07/12 N°iscrizione ROC: 22250 Distribuzione Gratuita

Desideriamo informarLa che i suoi dati personali raccolti direttamente presso di lei o fornitici saranno utilizzati da parte di “Italia da Gustare” nel pieno rispetto dei principi fondamentali dettati dalla direttiva 95/46/CE e dal D.lgs. 171/98 per la tutela della Privacy nelle Telecomunicazioni e dalla direttiva 97/07/CE e dal d.lgs. 185/99. Eventuali detentori di copywriting sulle immagini - ai quali non siamo riusciti a risalire - sono invitati a mettersi in contatto con: Le Roy srl

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[ editor iale ]

Care Lettrici e Cari Lettori,

turismo internazionale. Per parlarvi

apriamo questo numero con una

di “Stile italiano” abbiamo

lunga intervista a Marina Spadafora,

partecipato alla specialissima “dolce”

stilista di grandi qualità, che ad un

festa di compleanno delle mitiche

certo punto della sua vita ha cercato

Pastiglie Leone, che compiono 160

di dare una svolta etica ad un mondo

anni. Avete presente le storiche

spesso fatuo e disattento. Leggetela

scatolette gialle, contenenti deliziosi

con attenzione e ne resterete colpiti:

zuccherini? E come è capitato a noi

come si fa a non esserlo quando ad

scoprirete un mondo di ricordi, di

esempio afferma che «…cambiare il

professionalità, di gusto italiano e di

mondo si può e provarci è bellissimo».

grande imprenditorialità femminile.

Il nostro “giro d’Italia” prosegue con

Abbiamo dato la consueta attenzione

altre due tappe in territori che non

al cibo e alla tavola, pensando sempre

smetteranno mai di incantarci: vi

al benessere che deve essere al centro

porteremo in Versilia lungo “la via dei

della nostra vita quotidiana. Per la

marmi”, in un itinerario tanto

nostra rubrica “Agenda Italia”

inconsueto quanto affascinante e poi

abbiamo selezionato alcuni

ci spingeremo fino alle “Maldive

appuntamenti davvero intriganti come

italiane”, nel tacco d’Italia, passando

“i giorni del San Daniele” o

dai borghi storici del Salento. Insieme

l’appuntamento a Forlimpopoli con la

esploreremo quell’incantevole tratto di

grande festa a Pellegrino Artusi. Tutto

Puglia, tra due mari, dove gli

questo per offrirvi, attraverso le nostre

splendori della Natura si

pagine, un buon mix di emozioni,

sovrappongono alle meraviglie

scoprendo e condividendo con tutti voi

artistiche, alle tradizioni storiche, alle

le meraviglie di questa nostra Italia

bontà della terra… che la rendono

davvero “da gustare”.

una delle più attraenti mete del

giugno 2017

Evelina Flachi

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[ per s onaggio ]

MARINA SPADAFORA «LA MODA ETICA PUÒ CAMBIARE IL MONDO» Intervista a cura di Dario Bordet

M

Marina Spadafora è stata tra le stiliste più d’avanguardia del panorama milanese negli anni ‘90. Nata Anima creativa del maglificio di famiglia, da Bolzano dove è nata si trasferisce diciottenne negli Stati Uniti per diplomarsi al Fashion Institute di Los Angeles. Lavora ad Hollywood come costumista e lì incontra il primo marito, Sean Ferrer, figlio della leggendaria Audrey Hepburn e del regista-attore Mel Ferrer. Rientrata in Italia, nel 1987 debutta con successo sulle passerelle milanesi con la prima collezione di maglieria. Dalla maglia al prêt-à-porter completo, il passo è breve. A Milano apre nel ‘90 il suo primo showroom e nel ‘96, in via della Spiga, la prima boutique monogriffe. Nel ‘97 arriva anche la linea uomo e in anni più recenti il suo brand include anche gli occhiali da sole e i profumi. Nel 2002 viene giugno 2017


[ per s ona ggio ] A destra: Marina Spadafora con Audrey Hepburn e i figli Sean e Luca Beverly Hills 1985

venduta l’azienda di famiglia. La moda è anche libertà intellettuale e Marina decide di liberarsi dei cliché dell’industria del fashion: la sua moda si basa su una ricerca di forme stilizzate, di materiali e tecniche innovativi, rendendo unico e inconfondibile il suo stile. Ama sperimentare e proiettarsi nel futuro, le sue sfilate riflettono il suo pensiero e lanciano messaggi originali: celebre è rimasta la sua sfilata del ‘94 in cui ignorando le differenze fra i sessi fa sfilare ragazzine ed efebi in abiti femminili. Proprio nel 1994 sposa in Tibet, con rito buddista, l’attuale marito, il regista e produttore Jordan Stone, da cui ha avuto 3 figli. Oggi vive tra l’Italia dove hanno sede gli uffici di Auteurs du Monde (linea etica di AltroMercato), New York dove risiede parte della sua famiglia e Santo Domingo, dove dirige la nuova succursale della Parsons School For Design di New York curando i corsi di fashion design, textile design, ethical fashion e fashion careers. Nel giugno 2015 ha ricevuto presso la sede dell’ONU a New York il Women Together Award (prestigioso riconoscimento internazionale) per il suo impegno nella moda etica e sostenibile.

La moda come tradizione di famiglia e l’esperienza americana. Ci spieghi il percorso?

Sono nata in una famiglia che faceva moda, avevamo una industria per la maglieria e dopo il liceo Io mi sono trasferita negli Stati Uniti. Ho fatto un percorso personale sia di studio che di stilista per vari marchi e ho anche lavorato nel cinema a Los Angeles come costumista. Poi sono tornata in Italia e ho fondato il mio brand Marina Spadafora e ho fatto sfilate per 10 anni a Milano, poi ho collaborato con Prada, Miu Miu, Ferragamo.

Poi c’è stata la svolta…

Dopo anni nella Moda, a un certo punto ho sentito fortissimo il desiderio di fare qualcosa che avesse un senso più profondo per me, volevo fortemente che la mia professionalità potesse essere messa al servizio di progetti che rispecchiavano i miei ideali, e così mi sono data a ciò che io chiamo “Fashion with a mission”. Mi sono data una moda che mi assomiglia di più e che è una moda che riesce anche a fare “del bene”. Nel 2007 mi fu offerto di seguire giugno 2017

una collezione che sarebbe stata a filiera interamente africana e realizzata in tessuti organici. Un’avventura meravigliosa che mi portò a vedere molti paesi africani e a lavorare a stretto contatto con alcune realtà locali.

Quando arriva AltroMercato?

Nel 2010, mi offrirono di assumere la direzione creativa della linea di moda etica di abbigliamento ‘Auteurs du Monde’ (produzioni artigianali e maglieria fatta a mano), che curo tutt’ora per promuovere una moda etica e sostenibile. I nostri abiti vengono prodotti da artigiani in 15 Paesi nel Sud del Mondo. Ogni nostro produttore appartiene al ‘World Fair Trade Organization’, associazione internazionale che regola il commercio equo e solidale. L’obiettivo di creare sviluppo in economie emergenti, attraverso la moda, mi ha dato l’occasione di collaborare anche con Franca Sozzani, per l’iniziativa Fashion for Development.

Hai sempre lanciato messaggi originali, che riflettono il tuo pensiero, abbandonando i cliché dell’industria della moda. Celebre è rimasta una sua sfilata del 1994 in cui modelli e modelle giovanissimi sfilarono in abiti femminili. Sì, diciamo che era una cosa che ha precorso i tempi perché adesso è molto di moda la “genderless fashion” che vuol dire la moda senza gender, quindi senza sesso e la moda unisex e ai tempi noi abbiamo appunto fatto questa cosa ed ha avuto molto successo.

Sei stata sposata con Sean Ferrer, figlio di Mel Ferrer e Audrey Hepburn. Qualche ricordo della grande attrice

Audrey Hepburn è stata mia suocera e per tanti anni. Era una persona meravigliosa, anche lei come me aveva questa vocazione per fare del bene e infatti è stata l’Ambasciatrice dell’Unicef più di successo, che ha portato più fondi di tutta la storia degli Special

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[ personaggio ]

Ambassadors. Avevamo una relazione molto molto forte, molto vicina e ci volevamo molto bene. Tutte e due del Toro, io 3 maggio e lei 4 maggio, è stato un “grande amore”.

Sopra: Marina Spadafora in uno dei suoi viaggi; in alto con il marito Jordan Stone; a fianco e sotto: la collezione P/E 2017 di Altro Mercato Auteurs du Monde

Poi hai sposato il regista Jordan Stone, da cui ha avuto tre figli. Proprio una grande passione per il Cinema!

Sì, è vero. È buffo... se non fanno Cinema non li sposo (ride…). A me piace moltissimo il mondo del Cinema, lavorare come costumista è stata una esperienza meravigliosa. Mi piacciono le persone creative per cui anche Jordan appunto nel modo del cinema lo è, siamo sposati da 24 anni, è una persona meravigliosa… siamo una famiglia di creativi.

Il tuo lavoro ha sempre coinvolto un forte interesse sociale e ambientale. Progetti Futuri?

Continuerò in questo. Sono molto interessata anche a tutto ciò che è educazione, quindi, oltre a continuare a disegnare le collezioni di Altro Mercato Auteurs du Monde, sono anche Direttore della Carriera di Moda di una scuola a Santo Domingo che è gemellata con la Parsons School of Design di New York. Noi siamo un po’ la testa di ponte per tutto quello che è il Sud America e il Centro America, e quindi io viaggio tra Milano, New York e Santo Domingo.

Come ti trovi a Milano?

Amo Milano anche perché la sento molto a misura d’uomo. Sono particolarmente affezionata a Brera e dintorni, la trovo così accogliente, così affascinante, così milanese!

Un messaggio per i giovani aspiranti stilisti…

Comportatevi con coscienza, cercate di portare l’innovazione e la trasparenza in tutto ciò che fate.

Grazie Marina, e in bocca al lupo per tutti i tuoi progetti. Grazie a voi.

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LA VIA DEI MARMI DI MICHELANGELO A cura di di Sandro Nobili

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Grazie alle importanti cave sfruttate sin dalla metà del I secolo a.C., in Versilia ha preso forma una vera e propria civiltà del marmo. Fra il ‘300 e il ‘400 le cave di marmo versiliesi fornirono materiali per le chiese e i palazzi di Pisa, Lucca e Genova. Nell’era dei Medici l’industria del marmo ebbe in Versilia un forte impulso; un concreto sviluppo prese avvio a seguito del lodo del ‘513 di Papa Leone X, che restituì ai fiorentini il territorio di Pietrasanta. Il Papa scelse gli schizzi di Michelangelo Buonarroti a quelli di altri famosi artisti (tra cui Raffaello) per il progetto a Firenze della facciata della Chiesa di San Lorenzo, rimasta incompiuta. Dopo aver assegnato la Versilia ai fiorentini, Giovanni de’ Medici ordinò a Michelangelo di utilizzare i marmi estratti nei monti di Seravezza e di realizzare la strada dalle cave al mare. L’impresa impegnò Michelangelo dal 1518 al 1520 tra mille difficoltà, ma quando finalmente i primi marmi giunsero a Firenze, nel ‘521, il progetto della facciata ormai era stato abbandonato per problemi tecnici e finanziari.

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Carrara

Seravezza Forte dei Marmi

Stazzema Querceta Pietrasanta

«L’ORO BIANCO» DELLA VERSILIA Faremo con voi un viaggio tra le splendide terre del marmo, un territorio da visitare in ogni stagione dell’anno, dai luminosi lidi tirrenici alle vette apuane attraverso i secolari oliveti della piana e della prima collina, le valli verdissime e ricche di torrenti, le cave di marmo e i piccoli borghi che, come antiche fortezze, vegliano su questa terra dalla lunga e originale storia. Capoluogo della Versilia Storica, tra le Alpi Apuane e il mare, meta ideale per gli amanti della cultura e dell’arte, Pietrasanta è un pittoresco borgo mediegiugno 2017


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vale. Deriva il suo nome dal nobile milanese Guiscardo Pietrasanta che, durante il suo mandato come podestà di Lucca, la fondò nel 1255. Crocevia di scultori provenienti da tutto il mondo, vanta radici antichissime nella lavorazione del marmo ed è ricca di botteghe e di laboratori artigianali in cui si respira un’aria michelangiolesca. Passeggiando per le vie del centro si possono ammirare ad ogni angolo opere di rinomati pittori e scultori del calibro di Igor Mitoraj, Jean Michel Folon, Fernando Botero, Pietro Cascella, Kan Yasuda, Arnaldo Pomodoro, Joan Mirò. Il centro storico è anche sede di numerosi monumenti tra i quali il Duomo romanico-rinascimentale di San Martino e la chiesa sospesa al culto di Sant’Agostino, del ‘300. Meritano una visita il Museo archeologico e la Casa natale di Giosué Carducci. La città possiede anche una rete di cunicoli sotterranei, oltre a opere difensive strategiche quali le mura di cinta ben visibili dalla piazza centrale e raggiungibili grazie a un sentiero che termina alla Rocca di Sala, dalla quale si può ammirare la piana versiliese da Viareggio a Forte dei Marmi e, nelle giornate più limpide, l’arcipelago toscano e la costa ligure. Per gli amanti della scultura imperdibili sono anche il Parco Internazionale della Scultura, il Musa, museo reale e virtuale di scultura e architettura, e il Museo dei Bozzetti (ospitato nei loggiati dell´ex convento di Sant´Agostino) che raccoglie i più significativi gessi e disegni preparatori realizzati dagli scultori che hanno lavorato e lavorano nei laboratori versiliesi dai primi del ‘900 a oggi.

A sinistra: una cava nelle Alpi Apuane; in questa pagina dall’alto: la casa di Giosué Carducci a Pietrasanta e una veduta del pittoresco borgo medievale; qui sopra: Forte dei Marmi

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Non lontano da Pietrasanta si trova la celebre località balneare di Forte dei Marmi, perla della Versilia, che deve il suo nome ad un magazzino di marmi nel quale venivano raccolti i marmi in attesa di essere caricati sui “navicelli”. Il magazzino era ubicato nei pressi del forte, detto “il Fortino”, fatto costruire alla fine del ‘700 dal Granduca Pietro Leopoldo. Elegante, marina, montana, collinare, Forte dei Marmi è un un luogo affascinante dove rilassarsi tra la bellezza di una natura conservata gelosamente ma anche dove inseguire, tra boutique e locali alla moda, una vivace vita notturna, movimentata e mondana. Molto da vedere, dunque, e molto da visitare: tra mare, spiagge, negozi e l’ormai celebre mercato, tanto rinomato da diventare un appuntamento itinerante in diverse città italiane. Da non perdere il quartiere Roma Imperiale, con le sue antiche Ville Nobiliari, fra le quali spiccano Villa Agnelli, Villa Antonietta e Casa Mann Borghese, spesso “riviste” da grandi architetti contemporanei

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[ scopri

l’ita lia ] In basso: il palio dei Micci; sotto: Piazza Alberica a Carrara; a destra: nel ’900 a Seravezza, il trasporto di un blocco di marmo

prattutto per il famoso Museo del lavoro e delle tradizioni popolari della storica Versilia, ospitato dal Palazzo Mediceo e all’interno del quale si possono ammirare gli strumenti e i macchinari usati nell’antica arte della lavorazione del marmo. Infine, a Pomezzana, un piccolo paese appartenente al comune di Stazzema, si trova l’antica “ferreria Milani”, aperta al pubblico e interessante in quanto vi si fabbricavano gli strumenti usati per lavorare il marmo.

Carrara, la nota capitale mondiale del marmo, era

come Giò Ponti o Giovanni Michelucci. A Vittoria Apuana si trova invece Villa Bertelli e, nei suoi pressi, la casa naturale-museo dello scultore Ugo Guidi che ospita la maggior parte delle sue opere ed è una importante galleria di arte contemporanea.

Querceta (frazione di Viareggio) è una zona ricca di

laboratori artistici impegnati nel commercio estero. Si tratta di un punto di partenza ideale per visitare le cave di marmo situate sul monte Altissimo e nella zona del Corchia. Il luogo è anche ricco di tradizioni: una in particolare è il palio dei Micci (che nel dialetto locale significa asini). Lo spettacolo venne organizzato per la prima volta nel 1956 con lo scopo di dare maggiore risalto ai festeggiamenti del patrono San Giuseppe; negli intenti dell’epoca doveva essere la copia satirica del palio di Siena, ma fin dalla 2a edizione si caratterizzò come manifestazione storico-folkloristica intenta a far rivivere la storia e le leggende del luogo. Non lontano, Seravezza merita una visita so-

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nota in tutto il mondo già a partire dall’epoca romana. Oggi parlare di Carrara significa evocare il marmo e le sue cave, così prezioso da essere definito “oro bianco”, così noto da richiamare artisti e uomini illustri di ogni epoca e di ogni luogo. Tappa d’obbligo nel magnifico centro storico che vanta un Duomo risalente all’XI-XIV secolo, il campanile in marmo, la fontana del “Gigante” e la casa dove visse Michelangelo. Da non perdere l’edificio che ospita l’Accademia di Belle Arti, costituito dall’antico Castello e dal principesco Palazzo Rinascimentale, la duecentesca Casa Repetti e la Piazza Alberica, una fra le più belle piazze realizzate intorno al ‘600. Merita più di una visita il Museo del marmo, che ospita la più ricca collezione nazionale di diversi tipi di marmo, graniti e pietre decorative, in aggiunta a vari tipi di strumenti e a una collezione di disegni tecnici e di antiche foto di opere d’arte moderna. Vivere Carrara significa guardare i suoi panorami, respirare i suoi profumi e, perché no, assaggiare almeno alcuni dei suoi numerosi prodotti tipici. Impossibile non iniziare dal lardo di colonnata, che deve il suo gusto eccezionale proprio alla stagionatura che avviene all’interno di conche di marmo (all’interno delle quali vengono riposti, a strati alterni, falde di lardo ed aromi vari tra cui pepe, cannella, coriandolo, rosmarino). Tra i tanti piatti locali segnaliamo inoltre alcune divertenti lavorazioni della farina: gli ‘sgabei’ da una parte (pasta di pane lievitata, tagliata a strisce e poi fritta), la farinata dall’altra (farina stemperata e cotta in acqua, nel latte o nel brodo). giugno 2017



[ s copri l’ita lia ] Conosciuto per la bellezza del Barocco, il Salento racchiude secoli di storia che si dipanano tra costruzioni antiche e grotte rupestri, città e monumenti che raccontano di due civiltà, quella marina e quella contadina, che viaggiano di pari passo, raccontando di una terra in cui si intrecciano affascinanti leggende, storie, colori e costruzioni. Secondo un’antica leggenda deve il suo nome al Re Sale, mitico re dei Messapi. Ecco un interessante itinerario, tra Lecce e l’estrema punta del tacco, sulle tracce della sua affascinate storia e delle bellezze naturali, architettoniche ed enogastronomiche

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Iniziamo il nostro viaggio dallo storico borgo leccese di Aradeo, dal latino “altare di Dio” (legato probabilmente alla profonda religiosità dei suoi fondatori), poco distante dalle coste del Mar Ionio. È qui che vive la giovane cantante di successo Emmanuela Marrone (in arte Emma) che ha contribuito a dare notorietà alla cittadina.

SULLE TRACCE DELL’ANTICO SALENTO A cura di Dario Bordet

TRA “MALDIVE” BAROCCO E POMI D’ORO

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Galatina Aradeo

Barbarano del Capo Morciano di Leuca Pescoluse

Castrignano del Capo

Santa Maria di Leuca

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[ s copr i Aradeo vanta una cultura notevole dovuta alla moltitudine di dominazioni subite, come quelle greca, romana, saracena, spagnola, francese e tedesca. Tra le storiche testimonianze, simboli del potere signorile, nel centro storico troviamo il Palazzo Baronale Grassi e l’imponente Palazzo Baronale “Tre Masserie”, conosciuto come “il Castello”, entrambi del ‘500. Degno di nota è il ‘Tiro dei cavalli da forza’, una tradizione che da 116 anni si svolge nel mese maggio, dove si può assistere alle prove di forza dei cavalli, organizzato nel rispetto delle norme contro ogni forma di maltrattamento degli animali. Per gustare i sapori tipici del-

punto per garantirne la salubrità e la qualità. Per un soggiorno di relax e benessere, tra profumi di zagare ed essenze mediterranee, troverete l’eccellenza dell’ospitalità al Resort San Giorgio sulla Provinciale Noha-Collepasso - Cutrofiano.

Galatina, a pochi km da Aradeo,

è il terzo maggior centro abitato della provincia di Lecce, anche se l’area era già abitata in epoca preromana e romana, e in seguito dominata dai Goti. Il massimo splendore arrivò sotto il domino di “Raimondello” Orsini Del Balzo che nel 1355 la ampliò e la cinse di mura: vi erano ben cinque porte

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Santa Caterina d’Alessandria e la Chiesa Madre dei Santi Pietro e Paolo (del ‘600). Imperdibile, in Piazza Alighieri, anche l’opera di un illustre figlio di Galatina, Gaetano Martinez, la ‘Lampada senza Luce’ conosciuta come “la pupa” (bambola): una enigmatica figura di bagnante completamente nuda adagiata su un manto e ritratta in una posa liberamente tratta dai sepolcri medicei di Michelangelo, come asseriva lo stesso Martinez. A Galatina è ancora vivo il fenomeno delle “tarantate” che tra il 27 e il 29 giugno eseguono un ossessivo e frenetico ballo per liberarsi dagli effetti del morso della tarantola.

Da sinistra: il ‘Tiro dei cavalli da forza’; la Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria; il porto di Santa Maria di Leuca; in basso: il Resort San Giorgio

la tradizione salentina è d’obbligo una sosta al Ristorante Giorè, in Piazzetta Grassi, nato da un ex frantoio del ‘600: qui le antiche ricette, rivisitate dal fantasioso Chef Alessandro, sono preparate con prodotti stagionali rigorosamente a Km 0. Tra i prodotti d’eccellenza della zona, la “penda” è pomodoro invernale tipico del Salento nella varietà “Ponderosa”, di color giallo oro, recuperata da anziani agricoltori e coltivata seguendo un disciplinare messo a giugno 2017

di accesso alla città, di cui oggi ne sono rimaste solo tre, Porta Luce, Porta Nuova e Porta dei Cappuccini. Tra i pregevoli palazzi troviamo il Palazzo Ducale, del sec. XVI, fu la casa della nobiltà galatinese. Tra gli altri monumenti importanti, il Sedile (XV-XVIII secolo), che oggi ospita i Vigili Urbani, presenta sulla facciata il cosiddetto ‘cartiglio in pietra’, la Torre dell’Orologio, dedicata a Vittorio Emanuele II Re d’Italia. Di primaria importanza anche la trecentesca Chiesa di

A sud della penisola, a soli 3 km dalla costa, Morciano di Leuca è un altro suggestivo paese ricco di bellezze artistiche. Sorta dalle ceneri dell’antichissima città di Vereto, fu distrutta dai Saraceni nel IX secolo d.C. Il principale monumento di Morciano è il Castello Castromediano - Valentini, realizzato su volontà di Gualtieri VI di Brienne nella prima metà del XIV secolo, per difendere la zona dai continui attacchi nemici. Una nota particolare va alla Cappella della

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[ scopri

l’italia ]

Madonna di Costantinopoli, risalente alla seconda metà del XVI secolo. Ciò che la rende preziosa è un enorme monolite, un autentico menhir in pietra locale, sul cui fronte piatto è affrescata una stupenda Madonna col Bambino, probabilmente risalente al XVI secolo, venuto alla luce di recente a seguito di un restauro della chiesetta. Morciano comprende anche la frazione di Barbarano del Capo, nota per le sue “vore” carsiche e il Santuario di Santa Maria di Leuca del Belvedere, nota anche tra le popolazioni del luogo con il nome di Leuca Piccola. Deve il suo nome all’usanza di sostarvi nei secoli passati da parte dei pellegrini

pensate portano pena perciò prima pensare poi parlare”. Il Capo di Leuca affascina soprattutto per il suo mare e le sue coste. In appena pochi chilometri di costa si possono trovare a levante scogliere alte e frastagliate, a volte difficilmente praticabili per i non esperti, che scendono a picco nel mare Adriatico, e a ponente piccoli arenili che interrompono scogli bassi o ancora ampie distese di spiaggia sabbiosa dal colore giallo-oro. A rendere ancora più interessante tutto il litorale, è la presenza di numerose grotte carsiche, circa una trentina, a cui la fantasia e l’immaginazione dell’uomo hanno attribuito nomi alquanto

Polpo alla pignata

diretti al Santuario “De finibus terrae”. Il complesso comprendeva la Chiesa per la preghiera, la locanda per il ristoro, i sotterranei con le nicchie per il riposo, i pozzi per l’approvvigionamento idrico, le scuderie e le mangiatoie per i cavalli e gli asini. Una curiosità è data dal fatto che, secondo gli anziani del paese, un tempo sul fronte del locale adibito a locanda vi era una lastra di pietra leccese con incise le 10 P: “parole poco

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vece, la pasta con le cozze, le “sagne torte”, fettuccine arrotolate su se stesse e condite con un sugo di pomodoro e polpette, e la “sciuscella”, polpette realizzate con un impasto di uova, formaggio grattugiato, farina e pan grattato e cotte in un brodo a cui si aggiunge della salsa di pomodoro.

Non cercate altrove le Maldive. Sono proprio qui nel Salento a Pescoluse, nell’estrema punta del tacco d’Italia dove le acque di due splendidi mari si incontrano. Un paesaggio stupendo, spiagge bianche e sabbia finissima, acque particolarmente limpide e profumate, dune di sabbia, acacie e tamerici,

Pescoluse

singolari come la Grotta Porcinara, o le grotte “del Diavolo”, “del Drago”, “del Presepe”, “delle tre Porte”. La verde macchia mediterranea, ricca di pinete e uliveti, circonda il Borgo di Castrignano del Capo. Qui ci spostiamo per assaporare le tradizioni culinarie locali, tra cui spiccano alcune ricette come il “polpo alla pignata”, polipo in umido con le patate, servito con fette di pane di grano casereccio. Tra i primi, ricordiamo in-

un orizzonte ampio con infiniti e rossi tramonti dove perdere i propri pensieri e le proprie ansie. Se cercate il vero Paradiso è qui: Il lido “Le Maldive del Salento” dell’imprenditore Vito Vergine, nel corso degli anni, ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti: è una delle 11 più belle spiagge del Mediterraneo, secondo Lonely Planet. Proprio qui nel Salento, sarete ammaliati dalla bellezza del paesaggio e dalla limpidezza dei colori. giugno 2017


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1857-2017 QUELLA MITICA SCATOLETTA GIALLA A cura di Carlo Kauffmann

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In Piemonte ancora oggi per dire a qualcuno che è molto in gamba si dice ‘sei Marca Leun’. Quella delle pastiglie Leone non è solo la storia di una Azienda, dopo 160 anni possiamo ben dire che è un po’ la storia del nostro Paese. È la storia di ognuno di noi che ha trascorso la sua vita tenendo fra le mani le mitiche “scatolette Leone”. Lo possiamo definire un amarcord collettivo che si riaccende ogni qual volta parliamo di quei dolcissimi zuccherini colorati. Le pastiglie Leone, una vera istituzione, hanno conservato nel tempo un primato invidiabile, la riconoscibilità, un vero unicum nel panorama vastissimo del mondo dolciario. Luigi Leone riuscì, sul finire del 1800, a far entrare le “dolci pastiglie”, stipate in quelle inconfondibili scatolette gialle, nelle borsette delle dame e nei taschini dei gentiluomini. Una brillante operazione di marketing, come la definiremmo oggi. Non sappiamo dire se realtà o leggenda, ma si narra che anche Camillo Benso di Cavour, prima di ogni suo intervento, si rinfrescava la gola con una “gommosa” Leone alla liquerizia aromatizzata alla violetta. Alla morte di Luigi Leone, acquistò la confetteria la Signora Gisella Balla Monero, proprietaria di un “ingrosso dolciario” che vendeva i prodotti Leone. I risultati dimostrarono ben presto la sua capacità manageriale tanto da poter essere definita oggi, una vera e propria pioniera della imprenditorialità femminile. Abbiamo visitato il nuovo stabilimento Leone a Collegno, dove l’azienda si è trasferita nel 2006 per fare fron-

te alle nuove “sfide” produttive, abbandonando, non senza malinconia, la sede storica di Corso Regina Margherita a Torino. Qui c’è anche una linea che produce cioccolato realizzando il sogno di conservare intatte le più antiche tradizioni cioccolatiere piemontesi. Un grande stabilimento moderno, efficiente, guidato dagli eredi Monero, che nel 2016 ha portato all’estero in Paesi come Australia, Canada, Stati Uniti, Giappone, Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna, il 15% della sua produzione. Buon Compleanno “Pastiglie Leone”! Sopra: la famiglia Monero; a sinistra: la lattina creata per festeggiare i 160 anni dell’Azienda

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[ s alute & benes s er e ]

LE RICETTE DI LUNGA VITA A cura di Evelina Flachi

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Le mie ricette “di lunga vita” sono nate nel 2010 nell’ambito di un progetto di educazione alimentare realizzato con il supporto della Camera di Commercio di Milano e proposto in alcuni ristoranti cittadini. Il menu di lunga vita comprende 16 ricette “primavera/estate” e altrettante “autunno/inverno”, elaborate includendo gli ingredienti della cucina mediterranea. È dedicato a tutti i consumatori che considerano l’alimentazione un mezzo utile al mantenimento del benessere e alla prevenzione dei più comuni problemi di salute. Per poter interpretare questi menu è importante conoscere le principali funzioni bionutrizionali di alcuni alimenti di origine vegetale ricchi di antiossidanti protettivi come le vitamine C, A, E, i polifenoli, i carotenoidi, i sali minerali e gli acidi grassi omega-3, contenuti in maggior percentuale nel pesce azzurro. Ecco due delle ricette presenti nel progetto, adatte a mantenere la linea e la salute senza perdere il gusto e il piacere di stare a tavola.

Le ricette sono tratte dal libro “La dieta del 5”

RISOTTO CON FIORI DI ZUCCA, ASPARAGI E ZAFFERANO Ingredienti per 4 persone 300 gr di riso Carnaroli 8 fiori di zucca 20 gr di burro ½ cipolla (40 gr) 400 gr di asparagi 10 gr di pistilli di zafferano 1 cucchiaio di prezzemolo tritato sale

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370 kcal a porzione

Preparazione

Pulite, lavate gli asparagi e lessateli, conservando l’acqua di cottura. Pulite i fiori di zucca e tagliateli a striscioline. Fate fondere in una casseruola 20 gr di burro e fateci appassire la cipolla affettata finemente. Quindi alzate la fiamma e aggiungete il riso; fatelo insaporire mescolando, in modo che la cipolla non bruci. Poi unite l’acqua di cottura degli asparagi bollente e portate a cottura girando

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CALAMARI RIPIENI AGLI ASPARAGI SU NERO DI SEPPIA 160 kcal a porzione Ingredienti per 4 persone 600 gr di calamaretti 1000 gr di asparagi 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva sale Preparazione

Da sapere

Pulire i calamaretti, conservando le vescichette dell’inchiostro. Altrimenti acquistare due bustine di nero di seppia o di calamaro reperibili nei supermercati e nelle pescherie. Mondare gli asparagi eliminando la base fibrosa e farli cuocere in acqua bollente salata per 10 minuti, quindi sgocciolarli e affettarli. Tritare i tentacoli dei calamaretti, unire agli asparagi e utilizzare il composto per farcire le sacche, chiudendole con uno stecchino. Non riempire troppo perché cuocendo si restringono, rischiando così di lacerarsi. Disporre in un ampio tegame con l’olio i calamaretti, coprirli e lasciarli cuocere a fiamma bassa per 5-6 minuti. A fine cottura togliere i calamaretti dal tegame, unire qualche cucchiaio d’acqua e mescolare in modo da sciogliere le incrostazioni caramellate formatesi in cottura. Aggiungere le vescichette con l’inchiostro o le bustine di nero, stemperarle bene, e quando si avrà un liquido nero leggermente sciropposo versarlo nei piatti; disporvi sopra i calamaretti e servire.

Gli asparagi sono ricchi di vitamina B9 (acido folico), necessaria alla moltiplicazione e al rinnovamento cellulare. Svolgono un’azione benefica sull’intestino perché contengono fibre delicate, utili a stimolare e regolarizzare il transito intestinale senza produrre irritazioni. Sono poveri di sodio e hanno proprietà diuretiche. Quelli selvatici e verdi, ricchi di clorofilla rispetto a quelli bianchi che non la contengono, una percentuale maggiore di vitamina A (155 mcg) e di vitamina C (23 mg) rispetto a quelli coltivati in serra. Il calamaro presenta un buon contenuto di vitamina A, di calcio e fosforo, ed è un’ottima fonte di proteine a basso tenore calorico. Ovviamente occorre astenersi dal consumarlo fritto; preferibilmente, va gustato in insalate di mare con poco olio (meglio aceto balsamico) oppure in umido con altri molluschi. Un consiglio per la pulizia: per spellare più facilmente i calamari, metterli mezzo minuto in acqua bollente e passarli poi in acqua fredda.

spesso. Dopo 10 minuti unite gli asparagi tagliati a dadini e i pistilli di zafferano, sciolti in un po’ di brodo. Quando il riso risulta cotto unite i fiori di zucca tagliati, aggiustate di sale, spolverate con il prezzemolo tritato, mantecate e servite.

Può riequilibrare le funzioni del fegato e depurare l’organismo. Fa parte dei carboidrati, fondamentali per innescare le reazioni biochimiche che consentono di bruciare i grassi accumulati nell’organismo. È opinione comune che i carboidrati ingrassino perché molto calorici, ma si tratta di un mito da sfatare: 1 gr di carboidrati, infatti, produce solo 4 calorie (esattamente come 1 gr di proteine) contro le 9 di una pari quantità di grassi. Gli asparagi hanno una spiccata azione diuretica e possono avere controindicazioni individuali. Lo zafferano è uno stimolante delle secrezioni gastriche.

Da sapere

Il riso è un alimento energetico indicato in tutti i tipi di alimentazione, in particolare durante la crescita, la convalescenza e in caso di sovraffaticamento. Ha proprietà astringenti, soprattutto se brillato, e può combattere le fermentazioni intestinali.

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LIBRI

ELEGIA AMERICANA

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«Quest’anno non leggerete un libro più importante sull’America» ha scritto recentemente “The Economist” A cura di Valerio Consonni

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J.D. Vance racconta senza indulgenza la storia, in filigrana, di un Paese intero, di quel proletariato bianco degli Stati Uniti che nelle recenti elezioni presidenziali ha espresso la sua frustrazione portando alla vittoria Donald Trump. L’ opera prima di J.D. Vance racconta l’ascesa difficile ma coronata dal successo di un abitante degli Appalachi nel secondo dopoguerra. Una terra violenta e povera, arretrata, dove la rudezza era al limite dell’assurdo, da cui negli anni ‘50 e ‘60 molta gente è emigrata verso l’Ohio, verso l’industria fiorente, nella speranza di una vita migliore. Uno spostamento traumatico perché ci si lasciava indietro una tradizione importante, un legame che nonostante la sua bruttura, aveva forgiato quella schiatta di uomini, ma nello stesso tempo un’ultima generazione dedita ad alcool e droghe. La narrazione intreccia i racconti personali della vita del protagonista, Vance, con interessanti riferimenti a studi sociologici relativi alla povertà dei bianchi di quella regione. Una pagina importante di una storia sociale, nell’arco di tempo di tutto il secondo dopoguerra, in una delle regioni più povere degli Stati Uniti. Ma quel sogno di benessere e riscatto è solo sfiorato: più tardi quando la deindustrializzazione colpisce il mondo operaio, ritorna la miseria di un tem-

po, la violenza, la droga, il crollo dei valori, la disgregazione delle famiglie. La madre tossicodipendente di Vance è una figura centrale di questo progressivo calo dei valori: simbolo del disfacimento generale di quel mondo di operai si unisce a 5 uomini nullafacenti, gettando i figli nella solitudine più nera fra vicini di casa alcolisti capaci solamente di sopravvivere con i sussidi e lamentarsi del Governo. La vita del ragazzo è anche una vita di continui insuccessi scolastici. I nonni saranno quindi le sue figure di riferimento, la salvezza e risalita verso un avvenire migliore. Ma la vera svolta avverrà in modo imprevisto: entrare a far parte del corpo dei Marines e poi l’Iraq dove Vance fu inviato. Le brutture del passato non sono nulla di fronte alla guerra. Poi un altro destino: l’università, la laurea, il matrimonio, la sicurezza economica… la realizzazione del sogno americano. Fortuna? No. Impegno, volontà. Ora Vance è in grado di affrontare la vita. E J.D. Vance diventa così il cantore, brutale e appassionato di conquista di un modello, di un’idea, nata dall’implosione di un mondo in disfacimento. Un libro intenso, che fa riflettere… Vance è straordinario quando ci descrive quell’America che credevamo di conoscere, ma che in realtà abbiamo capito quanto poco comprendiamo. giugno 2017


[ libri ] SANT’AMBROEUS Il dolce salotto di Milano

Nel 1936 nasce questo storico caffè pasticceria, uno dei luoghi simbolo della città. Maria Canella, storica del costume e della moda, ne ricostruisce vicende e protagonisti, svelando la ricetta di questo successo, delineando un ritratto della sua clientela. È una fotografia inedita della società meneghina che trova in questo “dolce salotto” un equilibrio perfetto fra eleganza, stile, riservatezza. Maria Canella (Skira)

ANNA STA MENTENDO

Questo è un romanzo da leggere per comprendere come molte volte la nostra moderna tecnologia ci mette di fronte a realtà non realtà che possono tormentare arrivando a cancellare ogni specificità del nostro animo umano. L’invito intrigante a scaricare una applicazione curiosa chiamata nel romanzo “Whats true” condizionerà la vita del personaggio intorno al quale ruota tutta la storia. Federico Baccomo (Giunti)

IO E LEI Confessioni della sclerosi multipla

Un libro da leggere con emozione. Cosa dire di questo dialogo fra due “lei” dove una è nientemeno che la “sclerosi multipla” egocentrica, irriverente quando l’autrice le fa dire “sono dentro di lei più di chiunque altro”. C’è un altro grande significato, questa è una storia che profuma di vita non di malattia. Fiamma Satta (Mondadori)

DORMIRE E MANGIARE NELL’ORTO

È la prima guida all’ospitalità rurale in Italia: 300 dimore con vista orti dove dormire, mangiare, provare il calore dell’ospitalità e dell’accoglienza contadina. Piccole aziende agricole familiari biologiche e biodinamiche, agriturismi “veri”, dove si lavora la terra e si preparano in casa pane e companatico. Un viaggio nella convivialità rurale per tutte le tasche. Massimo Acanfora-Roberto Brioschi (Altraeconomia)

I LOVE TOKYO

I Love Tokyo è lo sguardo di La Pina su questa città meravigliosa. Un libro capace di farti sentire gli odori dei ristorantini di Shimbashi, vivere l’ebbrezza dei minuscoli bar di Golden Gay, sentire il frastuono delle piazze di Shibuya e vedere gli interni delle case a Shimokitazawa. Questo libro vi farà vivere il Giappone… comodamente appollaiati sul divano di casa. La Pina (Vallardi)

ANIME E ACCIUGHE

Ma che storia è? Cosa c’entrano le anime con le acciughe? C’entrano perché siamo nell’aldilà, come non lo avreste mai immaginato, dove tutto è all’insegna della leggerezza. Ci sono incontri surreali con personaggi famosi da Radetzky a Eco a Fiorucci, dialoghi e naturalmente tante altre incredibili storie tutte piacevolmente da scoprire.

Achille Mauri (Bollati Boringhieri)

CONFESSIONI AUDACI DI UN BALLERINO DI LISCIO

Il racconto parte dal compleanno, 50 anni, della più famosa balera del Polesine, “Il Sorriso dancing club”. Frank Saponara, il proprietario, organizza una grande festa: Frank è un ballerino di liscio che ha avuto molte donne, ma solo tre sono davvero entrate nella sua vita. Manca solo l’amico Vladimiro. Frank scopre che la vita è come il liscio: si balla in due e bisogna andare a tempo. Paola Cereda (Baldini e Castoldi)

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[ a genda italia ]

WEEKEND DI PRIMAVERA La nostra agenda di questo mese vi consiglia alcuni appuntamenti di grande interesse per trascorrere un piacevole fine settimana un po’ diverso dal solito, in località che meritano una visita soprattutto se non ci siete mai stati

TRIESTE, LA CITTÀ DEL MARE E DEL VENTO Giugno è un mese ideale per trascorrere un lungo weekend a Trieste. Città che va vissuta nei suoi luoghi simbolo, dal Castello di Miramare a quello di Duino, a Piazza dell’Unità d’Italia, dal centralissimo Viale 20 settembre ai vicoli più vecchi e caratteristici, al maestoso porto. Una sosta nei locali più antichi è d’obbligo, così come al nuovo Eataly Trieste, uno spazio definito da subito “figlio del vento e del mare” risultato del bel restauro del vecchio edificio del 1902, magazzino di stoccaggio delle botti provenienti dall’Istria e dalla Dalmazia.

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FESTA ARTUSIANA XXI EDIZIONE “Apocalittici e integrati in cucina”: dal 24 giugno al 2 luglio a Forlimpopoli (FC) si trasforma nella capitale del mangiar bene, per omaggiare il suo concittadino più illustre: Pellegrino Artusi. Una piacevole occasione per un divertente fine settimana dove si festeggia con un fitto calendario di manifestazioni: 150 appuntamenti, 20 incontri sul cibo, 60 ristoranti, tante cucine dal mondo, molti spettacoli.

A MILANO L’ARCH WEEK Se vi trovate a Milano dal 12 al 18 giugno potrete vivere una settimana dedicata al futuro dell’architettura urbana e alle nuove competenze da mettere in campo per realizzare grandi spazi verdi, oltre a quelli già esistenti. Un ricco calendario di incontri, letture e conferenze, con tanti nomi importanti a livello mondiale. Triennale, Politecnico, Teatro Burri le sedi che ospiteranno le manifestazioni. Promotore e Direttore Artistico di questa Arch Week, l’architetto Stefano Boeri.

ARIA DI SAN DANIELE Venerdi 23 giugno, alle ore 19, nella piazza principale di San Daniele del Friuli (UD), con il taglio della prima fetta di San Daniele DOP, prenderanno il via tutte le manifestazioni organizzate per festeggiare una delle più celebri prelibatezze italiane. Si partecipa a degustazioni, aperture speciali, lezioni di cucina e tanto altro. Dal 23 al 25 giugno, locali, ristoranti, e prosciuttifici saranno aperti per consentire a tutti di vivere in un unico grande percorso enogastronomico.

BEIGUA UNESCO GLOBAL GEOPARK Riviera di Ponente. Provate la bellezza di una passeggiata con i vostri figli seguendo i sentieri che si snodano in una natura che ti fa riscoprire i valori importanti per amare la terra. Qui al Beigua si può davvero capire l’importanza della biodiversità e con l’iniziativa “bimbi gratis” la Direzione del Parco ha preparato un programma ricco di iniziative per tutta la famiglia (venerdì 2, sabato 10 e domenica 18 giugno).

giugno 2017




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