Milano 24orenews luglio agosto 2013

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CRISTINA PARODI

«Il mio bicchiere mezzo pieno» HAPPY BIRTHDAY BAYER! GIOVANNA E AMADEUS

«La nostra casa del sole» MILANO CHIC

Anno 3 - Luglio/Agosto 2013 • Periodico di Cultura e Società

«Le mie amiche dicono che…»



MILANO, CITTÀ D’ACQUE A cura di PAOLO PIVETTI

Stando a quanto narra Tito Livio, mentre su Roma regnava Tarquinio Prisco, il sesto dei famosi sette re, nell’anno 590 a.C., nel centro della Pianura Padana il capo dei Galli Insubri, Belloveso, fondava quel borgo che sarebbe diventato poi nei secoli la Grande Milano. Perché Milano è nata proprio qui, dove ancora ci troviamo? Perché, dicono gli studiosi, questo è il punto d’incontro tra la linea di comunicazione nord-sud e la linea est-ovest delle risorgive che sin d’allora, dai tempi di Belloveso, fornivano al territorio quella ricchezza incommensurabile che è l’acqua. Già dalle origini il legame di Milano con l’acqua è fondamentale. Conquistata dai Romani tre secoli e mezzo dopo, Mediolanum si allarga, si abbellisce, è cinta di solide mura. I Romani creano il primo canale artificiale della storia milanese, la Vettabbia, che raccoglie le acque del Seveso e le porta fino al Lambro. Lo storico Landolfo Seniore, secolo XI, parla della Vettabbia come via di collegamento di Milano con il Lambro, di conseguenza col Po nel quale il Lambro sfocia, e infine con il mare. Molti secoli dopo l’Impero Romano, la rinascita di Milano come città d’acque si deve ad un altro imperatore: il Barbarossa. Fu per difendersi dalle sue incursioni che i Milanesi scavarono un fossato tutto attorno alla città, e siamo agli anni tra il 1156 e il 1167. In quest’opera gigantesca per l’epoca è già tracciato il percorso dei Navigli, che ritroviamo ancor oggi, purtroppo interrati, lungo le vie Fatebenefratelli, Senato, San Damiano, Visconti di Modrone, Francesco Sforza, Santa Sofia, Molino delle Armi, De Amicis, Carducci, Foro Buonaparte, Pontaccio: un cerchio completo. Che nel secolo seguente, il XIII, viene collegato al Ticino attraverso grandi opere di canalizzazione. Nei due secoli suc-

cessivi, sotto il principato dei Visconti prima e degli Sforza poi, il sistema idrico milanese è ampliato e perfezionato, con l’apertura della Martesana, che porta a Milano le acque dell’Adda, mettendole in collegamento con quelle del Ticino. Anche Leonardo interverrà nella progettazione, occupandosi soprattutto delle chiuse. Milano è ormai diventata non solo città d’acque, ma regina delle acque. Questo immenso patrimonio, di inestimabile valore economico, culturale e identitario, è stato lasciato in abbandono a partire dall’inizio del Novecento. Oggi troviamo cemento e asfalto dove una volta passavano i navigli. E troviamo una maleodorante palude al posto della Darsena, che in antico fu uno dei più importanti porti fluviali d’Europa. Vedremo la rinascita dei Navigli? L’Expo ci dà qualche speranza. Vettabbia, 1880

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Milano Periodico di Cultura e Società

Anno 3 - No. 6 Luglio/Agosto 2013

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Cristina Parodi: «Il mio bicchiere sempre mezzo pieno»

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Teatro alla Scala: Un ballo in maschera; Il lago dei cigni La stagione 2013/2014 Triennale… e sono già 80! Happy Birthday Bayer! Cartellone mostre

ARTE E CULTURA

EXPO CHE VERRÀ

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Acqua: un bene prezioso A spasso con… il Chianti “Bijoux”, il vino e le stelle

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Arriva la carta “touch”; Spotify: musica anti-pirateria

HI TECH NEWS COME STAI?

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I rimedi dell’omeopatia

La casa del sole di Giovanna e Amadeus Domusnova Una casa nel bosco

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Non solo “lato B”

FASHION

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Piante in camera da letto? È come dormire con il gatto

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La “prima” di Barilla da McDonald’s I piaceri della… pizza I giovedì lunghi del Camparino

HOME DESIGN

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IL SESSUOLOGO RISPONDE GIARDINI MAGICI

Un tocco di glamour in riva al mare

MILANO SI RACCONTA

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Alfonso Signorini: sognando con Zelda e Scott Pink Brunch aspettando l’estate Time to be sparkling: pink dimension Orticolario 2013: storie che stanno dietro alle foglie… Le mie amiche dicono che…

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Cartellone concerti

GOURMET

ANDATA E RITORNO

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SPETTACOLO

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Dalla Baronessa: un’e…state in Puglia Di cultura si vive! “Il salone del libro” di Torino Beirut: cogli l’attimo…


In copertina: Melissa Satta indossa costume Emamo

BASTA LUOGHI COMUNI

Luglio/Agosto 2013 Direttore Responsabile Dario Bordet Direttore Editoriale Alessandro Trani Art Director Patrizia Colombo Photo Editor Nick Zonna Hanno collaborato Roberto Bernorio Marie Bordet Renata De Lucia Cora Fraumm Giuseppina Lisa Manno Luca Medici Angela Minutillo Giovanna Moldenhauer Sandro Nobili Paolo Pivetti Maria Helena Polidoro Alberto Zonna Pubblicità, Promozione Pubbliche Relazioni Le Roy Advertising - Milano Dante Colombo Carlo Kauffmann Edizioni Le Roy srl redazione@24orenews.it www.24orenews.it

Arriva l’estate e nella nostra città tornano le solite battute: “a Milano solo cemento” “ci fosse un po’ di verde si vivrebbe meglio”… Bisognerebbe lanciare un nuovo servizio pubblico “venite a vedere la Milano verde”, per mettere a tacere queste inutili litanie. Milano è circondata da una serie di “polmoni verdi” come il Parco Forlanini, il Parco di Trenno con i suoi 600mila mq. di verde attrezzati e tutti “vivibili” e il bellissimo Parco Sud che praticamente lega Milano a Pavia in un susseguirsi di vecchie cascine, mulini e agriturismi. Entriamo in città e scopriamo i 150mila mq. del Parco delle Cave, ricco di percorsi che si snodano nei boschi dai quali emergono laghetti, orti urbani, cascine storiche. Scopriamo in un’altra parte della città i 130mila mq. del Parco Lambro e in altre zone ancora il Parco Sempione che circonda l’imponente Castello Sforzesco, il Parco Ravizza proprio a fianco dell’Università Bocconi. Quasi superfluo a questo punto parlare dei tanti giardini pubblici esistenti, ricchi di una grande varietà di piante. A tutti coloro che comunque non vogliono cambiare idea, un ultimo consiglio: guardate la città dal basso in alto e troverete macchie verdi straordinarie con tanti fiori, piccoli capolavori “verticali”. Questa è la Milano verde che vi aspetta per cambiare idea. Carlo Kauffmann

Stampa Bieffe Industria Grafica (Recanati – MC) Periodico mensile Reg. trib. di Milano n. 321 del 10/06/11 N° iscrizione ROC: 22250 Distribuzione Gratuita Desideriamo informarLa che i suoi dati personali raccolti direttamente presso di lei o fornitici saranno utilizzati da parte di “24orenews.it Milano” nel pieno rispetto dei principi fondamentali dettati dalla direttiva 95/46/CE e dal D.lgs. 171/98 per la tutela della Privacy nelle Telecomunicazioni e dalla direttiva 97/07/CE e dal d.lgs. 185/99 Eventuali detentori di copywriting sulle immagine - ai quali non siamo riusciti a risalire - sono invitati a mettersi in contatto con: Le Roy srl

RICORDANDO UN AMICO Quante serate abbiamo trascorso insieme a te e ai tuoi familiari nell’avveniristico “spazio” di via Durini, a parlare di design e di progetti futuri, ad intervistare architetti grandi star. Hai visto lontano creando Meritalia e quella tua serie infinita di rapporti umani. Non volevi mai sentirlo dire, ma anche tu per tutti noi eri una vera star. Ciao Giulio.


IL PERSONAGGIO

Cristina Parodi con la sorella Benedetta

CRISTINA PARODI:

«IL MIO BICCHIERE SEMPRE MEZZO PIENO» Intervista di DARIO BORDET

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evo confessare che Cristina Parodi è proprio come la vediamo in video. Cortese, dotata di una naturale eleganza, sempre pronta ad accompagnare le sue risposte alle mie domande con un tenerissimo sorriso. Cristina, per anni ha portato nel nostro salotto di casa i mille personaggi che incontrava tutti i giorni a “Verissimo” senza scivolare mai nel gossip, qualità più unica che rara. Nelle sue trasmissioni televisive niente risse, niente parole sconvenienti e, ciò nonostante, niente noia, nessuna stanchezza di stare ad ascoltare questa ex promessa del tennis che un tal giorno si innamorò della TV. Tre figli, un marito, una casa, il giornalismo, la TV... una vita superattiva ma sempre con il sorriso sulle labbra Beh… dico che sono un'inguaribile ottimista, una persona positiva, quindi di solito tendo a vedere un bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto… È una questione di carattere. C'è ancora un pò di spazio per lo sport, il tennis ad esempio? No, ahimè, per il tennis no. Fa parte ormai della mia giovinezza. È stato importantissimo, ho giocato tanto e mi ha insegnato tanto, a 20 anni ho lasciato

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l'agonismo e poi più avanti ho abbandonato anche il tennis amatoriale. Lo sport però c'è sempre nella mia vita perchè io comunque sono sempre una “sportivona”. Alessandria, Bergamo, Milano. Che cosa le lasciano dentro queste tre città così diverse fra loro? A queste tre, bisogna aggiungere Roma, dove ho vissuto quando per quattro anni ho condotto il telegiornale. Diciamo che io vengo da una città di provincia come Alessandria, che è la mia città, a cui sono comunque legata, ma alla fine ho scelto di trasferirmi in una città come Bergamo che è più o meno simile, come dimensioni… come tipo di persone…come tipo di vita… ma Bergamo è più bella. Roma mi piace da morire, forse ci avrei vissuto anche per sempre, però avendo sposato un bergamasco e avendo avuto l'idea di metter su famiglia a Bergamo, così abbiamo fatto e devo dire che non me ne sono mai pentita. Ho conosciuto bene Bergamo grazie a Giorgio (mio marito) e me ne sono innamorata. Per 15 anni sono andata avanti e indietro da Bergamo a Milano e non ho mai pensato di trasferirmi. Milano mi piace molto ma… c’è Bergamo nel mio cuore. Prima piccole emittenti, poi Mediaset, oggi La7: una lunga esperienza televisiva. Si ho fatto un lungo percorso, ho debuttato a Odeon TV, poi il grande salto quando ho avuto l'occasione



IL PERSONAGGIO

di lavorare in Mediaset, che è stata la mia vita per 23 anni. Poi ho pensato di provare qualcosa di nuovo. Cambiare, comunque, ti arricchisce, così non ho rimpianti per il fatto di aver lasciato Mediaset per La 7. Certo non è il momento più facile per la rete ma ci sono grandi professionalità e sono fiduciosa che, anche grazie alle capacità di Cairo, si darà vita ad una grande stagione televisiva. Tanti anni come conduttrice di una trasmissione di successo come Verissimo, tanti personaggi, tante storie, quali ricordi hanno lasciato un segno? Ho condotto Verissimo per 9 anni, allora la televisione aveva veramente un altro passo ed altri ascolti, noi facevamo il 30% di ascolto, adesso sarebbe impensabile. Ricordo che sull'onda del successo avevamo fatto anche delle versioni serali che si chiamavano le “Storie di Verissimo”. Confesso che sono particolarmente legata a quel periodo, ho nel cuore alcune bellissime interviste a personaggi incredibili, molti purtroppo non ci sono più come ad esempio Sandra Mondaini. Una sorella tutti i giorni davanti ai fornelli… Ma lei che rapporto ha con la cucina, qual è il suo piatto preferito e quale il piatto più amato dagli amici? Io con la cucina ho un rapporto abbastanza normale, potrei definirmi “capace” ma senza raggiungere livelli di eccellenza. Non sono una brava cuoca come Benedetta che ha una vera passione. Amo i cibi molto semplici: per me una pasta asciutta con il pomodoro fresco è la cosa più buona del mondo. Mi piacciono molto le verdure e adoro le frittate. Sono abbastanza brava a fare i primi, i risotti in particolare. Benedetta sforna libri a ripetizione, ora scala le classifiche con un libro di favole per i bambini (...dove si parla comunque di cucina) e Lei ? Non pensa ad un bel libro, con tutto quello che ha da raccontare? Sì, a volte ci penso ma in realtà non mi decido mai per8

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Photo: Francesco Ponzoni

Monza, AIDS Running in Music: Cristina Parodi con il marito Giorgio Gori, Francesco Facchinetti e Mauro Moroni (presidente di Anlaids sezione Lombarda)

ché sono un po’ pigra ma anche perché, avendo una sorella e un fratello che sfornano libri, la famiglia Parodi è già abbastanza presente nel mondo editoriale. Siamo decisamente curiosi quali sono i suoi progetti per il futuro. Cosa bolle in pentola? Sui progetti futuri non posso sbilanciarmi più di tanto perché, come sa, Cairo si è insediato a La7 solo a maggio, quindi in questi giorni ci sono una serie di incontri per organizzare al meglio i prossimi palinsesti, ma non c'è ancora una linea definitiva. Il mio progetto per il 2013/ 2014 non posso ancora dirlo, ma sicuramente sarò su La7. Un sogno nel cassetto? I miei sogni per ora li ho realizzati tutti, non ho un sogno al quale attaccarmi. Sono una persona molto serena, felice di quel che ha e di quello che ha conquistato. Quindi “il sogno” è mantenere questa serenità e trasmetterla ai miei figli, che invece vedo in una posizione un po’ più complicata di quella che avevamo tutti noi quando ci affacciavamo al mondo del lavoro, conclusi gli studi. Il mio sogno è che riescano a realizzare i loro. Quale consiglio darebbe ai più giovani? Un consiglio è sempre difficile… Direi loro di tenere duro, di perseverare gli obiettivi e di non lasciar cadere i loro sogni, anche se il momento non è facile. L'augurio che questo momento così difficile per l'Italia possa risolversi, soprattutto essere un po’ più favorevole alle nuove generazioni. Grazie Cristina. Il nostro augurio: “un bicchiere sempre pieno!”



ARTE E CULTURA

UN BALLO IN MASCHERA Giuseppe Verdi Direttore Daniele Rustioni Regia Damiano Michieletto Dal 9 al 25 Luglio Durata spettacolo: 2 ore e 45 minuti inclusi intervalli

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ratto dal “Gustavo III di Svezia” di Eugène Scribe, è senza dubbio una delle più emozionanti opere che Verdi abbia mai scritto, e anche tra quelle che hanno avuto più successo. Inizialmente l'opera doveva essere rappresentata (nel 1858) al Teatro San Carlo di Napoli e si doveva intitolare “Una vendetta in domino”, ma il soggetto non

fu accettato dalla censura borbonica: essendo Napoli un regno all'epoca non poteva essere messa in scena un'opera dove un re fosse ucciso, per di più dal suo migliore amico, e infine dopo avergli quasi violato la moglie... Di conseguenza Verdi dovette apportare alcune modifiche, spostando in particolare l'azione dalla Svezia del ‘700 alla Boston coloniale del ‘600 e trasformando il re in un governatore: la prima ebbe luogo solo un anno dopo, nel 1859, al Teatro Apollo di Roma.

UN BALLO IN MASCHERA: APPUNTAMENTI

3 Luglio: 9, 12, 15,16, 19, 22, 25 - ore 20.00

IL LAGO DEI CIGNI Coreografia e Regia Rudolf Nureyev Da Marius Petipa e Lev Ivanov Direttore Paul Connelly Dal 17 luglio al 18 Ottobre Durata spettacolo: 2 ore e 35 minuti inclusi intervalli

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n omaggio a Rudolf Nureyev, in questo 2013 che segna il ventennale della scomparsa, la Scala riporta in scena il “suo” Lago dei cigni, in due diversi momenti della stagione, a luglio e a ottobre. Il “Lago dei cigni” rimane il titolo più amato del grande repertorio, grazie alla partitura di Čajkovskij che trasformò il balletto romantico in opera danzata. Innumerevoli le versioni di questo balletto che da sempre ha ispirato gli autori, nel passato e nel presente: dalla nascita a Mosca nel 1877, alla prima Pietrobur-

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LA “TRAVIATA” APRIRÀ LA STAGIONE 2013/2014

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a nuova stagione si compone di 16 spettacoli, 10 di opera e 6 di balletto. Sette titoli d’opera su dieci sono di autori italiani (Verdi, Rossini, Donizetti, Mascagni) e su libretto in lingua (“Così fan tutte di Mozart”). Giuseppe Verdi è ancora in posizione dominante, con tre titoli: “La traviata”, “Il trovatore” e “Simon Boccanegra”. Daniel Barenboim, Direttore Musicale del Teatro, dirigerà tre opere: “La sposa dello Zar” di Rimsky Korsakov, in una produzione nuova con la regia di Dmitri Tcherniakov; “Simon Boccanegra” di Verdi, ripresa nello spettacolo del 2010; “Così fan tutte” di Mozart, nuova produzione con regia di Claus Guth. Daniel Barenboim sarà impegnato anche nella Stagione sinfonica del Teatro in marzo, nella Stagione della Filarmonica in febbraio e in un concerto speciale in giugno. La Traviata chiude le celebrazioni di quest’anno, come ottavo titolo verdiano, e apre la nuova Stagione il 7 dicembre, con il ritorno di Daniele Gatti sul podio dell’opera, il debutto di Diana Damrau come Violetta sul nostro palcoscenico e la regia di Dmitri Tcherniakov. La Stagione del Ballo inizia il 17 dicembre con una Serata Ratmansky firmata dal coreografo russo del Concerto DSCH: tre pezzi, due dei quali in prima esecuzione. Ma ci sarà un’anticipazione e un’aggiunta: nella serata mista in cui viene ripresa “Cavalleria Rusticana”, vengono proposti “Le Spectre de la rose” di Fokin e “La rose malade” di Petit. L’intera Stagione di danza è consacrata a titoli del repertorio classico: “Jewels” di Balanchine, “Il Lago dei Cigni”, “Serata Petit” (“Le Jeune homme et la Mort” e “Pink Floyd Ballet”), “Don Chisciotte”, “Romeo e Giulietta”. Fra le étoile e gli artisti ospiti: Svetlana Zakharova, Roberto Bolle, Massimo Murru, Natalia Osipova, Leonid Sarafanov, Polina Semionova, Ivan Vasiliev, Friedemann Vogel. Un Ciclo Strauss rende omaggio ai 150 anni della nascita del musicista tedesco, con tre programmi sinfonici (per tre serate ciascuno) diretti da Esa-Pekka Salonen, Riccardo Chailly e Philippe Jordan. All’interno del Ciclo Strauss sono inserite tre prime esecuzioni di altrettante nuove commissioni della Scala: a Bruno Mantovani, Luca Francesconi, Wolfgang Rihm. Un nuovo Ciclo Pollini in quattro programmi pone in dialogo Beethoven e il nostro tempo, con 11 Sonate per pianoforte e brani di Boulez, Sciarrino, Stockhausen, Lachenmann. Ne faranno parte Pierre Boulez come direttore, l’Ensemble Intercontemporain di Parigi, il Klangforum Wien e Musikfabrik Köln. ghese del 1894/95, alle versioni dell’età sovietica, agli artisti che, avendola prima danzata, hanno poi sentito l’esigenza di darne una personale lettura. Tra questi è Rudolf Nureyev, che ha lavorato sia sulla partitura originale sia sul personaggio di Siegfried, dandone una propria visione narrativa, partendo sicuramente dalle sue radici, al Kirov, per arrivare al suo presente di danzatore e coreografo. La sua lettura prende vita a Vienna nel ‘64, ma nel 1984 prende corpo all’Opéra de Paris una nuova versione, la stessa che approda alla Scala nel ’90: Nureyev tiene per sé il ruolo chiave, equivoco, speculare, di Wolfgang/Rothbart. Una versione introspettiva, quella di Nureyev, e complessa sul piano tecnico e interpretativo, una tragedia totale che non lascia spazio a lieto fine o riscatto eroico.

IL LAGO DEI CIGNI: APPUNTAMENTI

3 Luglio: 17, 18, 23, 24 - ore 20.00 3 Ottobre: 14, 15, 17, 18 - ore 20.00 24oreNews

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ARTE E CULTURA

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TRIENNALE…

E SONO GIÀ 80!

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ttant’anni e non sentirli. Era il 10 maggio 1933 quando a Milano si inaugurava la Triennale nel nuovo Palazzo dell'Arte progettato dall’architetto Giovanni Muzio. Da allora la Triennale ha prodotto mostre memorabili, dalle prime esposizioni con artisti del calibro di Fontana, Sironi, De Chirico… fino agli eventi in anni più recenti dedicati a maestri della Pop Art come Andy Warhol o Roy Fox Lichtenstein, oltre ad organizzare convegni ed eventi culturali di ogni genere (arte, moda, design, architettura, cinema ecc.). Nel 2007 è nato il Triennale Design Museum, un museo che cambia look e si trasforma di continuo nel percorrere la storia e gli ecclettici stili dell'intero sistema del design. Dal 2011 Palazzo dell'Arte ospita anche il Teatro dell'Arte, nuovo punto di riferimento per progetti culturali e arti performative. Ottant’anni di vita che hanno fatto della Triennale un luogo cult della nostra città, conosciuto ormai in tutto il mondo. Passato, presente, futuro La Triennale ha voluto festeggiare l’importante anniversario con un ampio programma di eventi ed esposizioni speciali. Una su tutte, a maggio, la mostra fotografica «Triennale di Milano, 80

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anni. 1933-2013» che ha permesso al pubblico di ripercorrere la storia dello storico palazzo e dell’istituzione culturale che accoglie. Spazio (fino al 23 giugno) ad un altro suggestivo allestimento fotografico, «Collateral Landscape», un racconto dell'Afghanistan moderno attraverso le fotografie di Antonio Ottomanelli. Si potrà invece visitare fino al 25 agosto «E subito riprende il viaggio…», mostra che espone opere dalle collezioni del Museo MA*GA, gravemente danneggiato da un incendio lo scorso 14 febbraio. La mostra poi proseguirà a Monza presso la Villa Reale. Non poteva infine mancare uno spazio dedicato all’Esposizione Universale, con la mostra «Pianeta Expo 2015», una sorta di anteprima del mega-evento che per sei mesi colorerà Milano nel 2015. Ma non solo mostre Per i suoi 80 anni la Triennale ha proposto anche un vivace calendario di eventi collaterali, da «Run4T», la corsa non competitiva organizzata al Parco Sempione, alla seconda edizione, a «Triennale bFlat Jazz Festival», tre serate al Teatro dell’Arte dedicate ai maestri del genere con performance live e ospiti imperdibili. Alla Triennale, insomma, annoiarsi è impossibile. Buon Compleanno, Triennale!



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ra il 1° agosto 1863 quando in Germania nasceva - a Wuppertal - a 30 km da Düsseldorf - la "Friedr. Bayer et comp.". Fondata dall’imprenditore Friedrich Bayer e dal tintore Johann Friedrich Weskott, Bayer inizialmente produceva coloranti sintetici, ma la gamma di prodotti crebbe significativamente nel corso degli anni e quella piccola fabbrica di coloranti si è trasformata in un colosso multinazionale riconosciuto per la qualità dei suoi prodotti, l’elevata professionalità delle risorse umane, l’ottima performance e la capacità innovativa. È presente in quasi tutti i Paesi del mondo con oltre 112.000 tra dipendenti e collaboratori. Da sempre ricerca e innovazione rivestono per Bayer un ruolo primario. Più di 180.000 brevetti, 70.000 marchi di fabbrica evidenziano appieno l’attività svolta al servizio del progresso scientifico. Uno tra i punti di forza di un Gruppo globale è l’innovazione in quanto garantisce concrete prospettive per il futuro. Bayer è un player mondiale all’avanguardia nei settori della Salute, della Nutrizione e dei Materiali Innovativi. Un impegno che si concretizza in forti investimenti per ricerca e sviluppo a livello internazionale. “Bayer: Science For A Better Life” è lo slogan che sintetizza pienamente l'impegno del Gruppo in questa direzione. Oggi la ricerca farmaceutica di Bayer HealthCare si concentra principalmente nei campi della cardiologia ed ematologia, oncologia, salute della donna e diagnostica per immagini. L’agricoltura rappresenta un ulteriore punto focale della ricerca Bayer. Quando, nel 1892, l’azienda ha iniziato a commercializzare Antinonnin, il primo inset-

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HAPPY

BIRTHDAY ticida sintetico al mondo per il controllo della limantria monaca, è iniziata una storia di successo. Oggi, Bayer CropScience è un leader mondiale nel suo campo. Questo successo è basato su innovazioni, non solo prodotti chimici e biologici per la protezione dei raccolti in grado di offrire soluzioni sostenibili, ma anche su sementi di alta qualità. A ciò si aggiunge un’ampia gamma di prodotti e servizi per applicazioni domestiche e per il giardinaggio.

“Bayer: Science For A Better Life” Una mostra e un dirigibile in tour Bayer sta celebrando i suoi 150 anni di attività con eventi e manifestazioni in giro per il mondo nell’arco del 2013, impegnando le diverse filiali del gruppo e coinvolgendo dipendenti, clienti, partner e le comunità locali dove si trovano sedi e stabilimenti. Il calendario ha visto protagonista anche il nostro Paese: si è fermata anche a Milano, infatti, “Science For A Better Life”, la mostra interattiva che, inaugurata a febbraio a Leverkusen (dove l'azienda ha la sede centrale), sta girando tutto il mondo con 30 tappe in città quali Londra, San Paolo, Shanghai e Sydney. A Milano la mostra è stata aperta dal 27 al 29 maggio, ed è stata allestita al Centro Comunicazione della sede Ba-

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yer. L'esposizione tocca i temi legati alla salute, all'agricoltura e ai materiali innovativi ed è costituita da 21 box di circa 2 metri d'altezza, con lettere maiuscole, ognuna delle quali fa riferimento a un campo di attività dell'azienda, dalla A di Aspirina – introdotta sul mercato da Bayer nel 1899 e tuttora uno dei prodotti di punta – fino alla R di riso o alle E di Efficienza energetica per la mobilità. I visitatori possono partecipare attivamente maneggiando microscopi, camere a immagine termica e giochi digitali. «Molte persone hanno una familiarità solo indiretta con i servizi e i prodotti di Bayer. Quanto viene esposto è preso da esempi


A destra: Daniele Rosa, Mauro Chiassarini con Giuliano Pisapia

tangibili della vita reale ed ha lo scopo di rendere chiaro in che modo Bayer, attraverso la ricerca e i suoi prodotti innovativi, aiuti a migliorare le vite di milioni di persone in tutto il mondo» ha spiegato Daniele Rosa, Direttore Comunicazione del Gruppo Bayer in Italia. Parallelamente alla mostra è in tour anche un dirigibile con il logo aziendale che, dall'alto, accompagna gli eventi spostandosi nei cinque continenti. Anche un libro sarà dedicato alle 150 storie relative alle invenzioni più significative dei ricercatori Bayer e grande spazio anche ad internet per la diffusione di notizie “curiose” ma destinate a rimanere nel tempo come quella dove l’astronauta Buzz Aldrin racconta come l’aspirina sia stata il primo farmaco sulla luna. 24oreNews

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CARTELLONE MOSTRE LUGLIO - AGOSTO GALLERIA VITTORIO EMANUELE II Leonardo3 Il Mondo di Leonardo Un percorso interattivo e multimediale alla scoperta del genio rinascimentale. Macchine interattive, modelli fisici, manoscritti e disegni: Il percorso è un viaggio appassionante nelle creazioni ingegneristiche del Maestro, tra invenzioni suggestive come la Clavi-Viola, il Leone Meccanico e l’Automobile-Robot. Fiore all'occhiello dell'iniziativa è la possibilità di esperienze interattive in 3D per il pubblico di tutte le età. Fino al 31 luglio MUSEO DEL NOVECENTO Andy Warhol’s Stardust Un’esposizione dedicata a una delle icone internazionali dell’arte del dopoguerra, Andy Warhol (1928-1987). Lo spazio espositivo del museo ospita alcune delle stampe più significative dell’artista provenienti dalla collezione Bank of America Merril Lynch. La polvere di stelle evocata dal titolo non è solo la polvere di diamante utilizzata in molte stampe, ma è la capacità di Warhol di creare icone scintillanti e immortali. Attraverso un percorso espositivo cronologico che inizia con le serigrafie degli anni ‘70 e si conclude con quelle create nel corso degli anni ‘80, la mostra è un’occasione per tornare su alcune delle tappe salienti della produzione artistica di Warhol. Fino all’8 settembre PAC Apartheid Ideata dall’International Center of Photography di New York la mostra esplora il lavoro dei fotografi sudafricani durante 50 anni di Apartheid. Dal 9 luglio al 15 settembre 16

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PALAZZO REALE Modigliani Soutine e gli artisti maledetti La collezione Netter Per la prima volta in Italia, oltre 120 opere in mostra ricostruiscono il percorso degli artisti che vissero nel quartiere di Montparnasse agli inizi del ‘900: Modigliani, Soutine, Utrillo, Suzanne Valadon, Kisling e molti altri. La mostra espone opere che da più di settant’anni non venivano mostrate al pubblico. È il mondo di Jonas Netter (1867 - 1946), mecenate, amateur illuminato e acuto riconoscitore di talenti, senza il quale molti di questi artisti non avrebbero avuto di che vivere e sostentarsi. Fino all’8 settembre Quelli che... Milan Inter '63 La leggenda del Mago e del Paròn Una storia leggendaria: la rivalità, la carriera e l’amicizia, di due icone del calcio italiano e internazionale, Helenio Herrera e Nereo Rocco, il Mago e il Paròn degli anni ‘60 milanesi. Un percorso di immagini, ricordi e documenti che racconta anche la Milano di quegli anni, che stava trasformandosi nella città di riferimento in Europa, non solo per lo sport, ma anche per la cultura, lo spettacolo, il design, la moda, le sue grandi aziende. Fino all’8 settembre ROTONDA DELLA BESANA Manga Festival 200 Anni di Manga Esordisce a Milano la prima edizione del Manga Festival, la più grande mostra antologica dedicata al mondo dei Manga, affiancata da un’eccezionale serie di incontri con la cultura Giapponese. “200 Anni di Manga”, curata da Isao Shimizu, riunirà per la prima volta quasi 500 tavole

di altrettante opere, creando così la più grande mostra antologica sull’arte Manga. Uno sforzo titanico che ha coinvolto le venti più importanti case editrici giapponesi. Fino al 21 luglio SPAZIO OBERDAN La Lombardia e le Alpi nel 150° anno di fondazione del Club Alpino Italiano È una delle manifestazioni più importanti fra quelle destinate a celebrare i 150 anni di vita del CAI/Club Alpino Italiano: una rassegna senza precedenti dedicata alle montagne della Lombardia, alle sue genti e al loro rapporto con le realtà metropolitane, per raccontare e far rivivere il lungo sviluppo dell’alpinismo in Lombardia dall’800 ai giorni nostri. La mostra raccoglie materiali storici, documenti rari, attrezzi alpinistici, fotografie con panorami unici, provenienti dalle sezioni lombarde del CAI. Fino al 7 luglio TRIENNALE DESIGN MUSEUM Design. La Sindrome dell'Influenza Un’attitudine propria del design italiano è la capacità di assimilazione, la curiosità e il desiderio di confrontarsi con altri linguaggi e altre culture per avviare nuovi progetti e nuove elaborazioni. Per restituire la complessità di questo fenomeno, la sesta edizione del museo è organizzata in tre parti, corrispondenti a tre zone del percorso espositivo e a tre momenti della vicenda narrata dal dopoguerra a oggi attraverso un racconto corale e polifonico. Tra le installazioni: Lorenzo Damiani / Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Martino Gamper / Gio Ponti, Italo Rota / Joe Colombo. Fino al 23 febbraio 2014

WOW SPAZIO FUMETTO La coscienza di Zero È la prima personale di Zerocalcare, all'anagrafe Michele Rech (classe 1983), il fenomeno editoriale del fumetto italiano degli ultimi due anni. La mostra intende analizzare il fenomeno cercandone le ragioni del successo attraverso un'inedita forma di mostra-intervista. Sono esposte un'ottantina di tavole originali tratte dal blog e dai libri, accompagnate da domande e risposte che faranno luce sugli aspetti più interessanti delle opere e del metodo di lavoro. Fino al 6 ottobre Belgio, il Regno del Fumetto Nell’ambito del ciclo di mostre dedicate alla grande produzione internazionale, dopo il Giappone e gli Stati Uniti, WOW propone un viaggio indimenticabile in Belgio, alla scoperta di una raffinatissima produzione fumettistica che ha regalato al mondo personaggi indimenticabili come i Puffi, Lucky Luke e Tintin, solo per citarne alcuni. Tavole originali, pubblicazioni d’epoca, albi e giornali raccontano quasi 100 anni di fumetti belgi e del loro lungo viaggio editoriale verso il nostro Paese alla ricerca di un successo mai negato. Fino al 31 luglio


GALLERIA VITTORIO EMANUELE II Sale del Re Piazza della Scala MUSEO DEL NOVECENTO Orari: lun: 14:30-19:30; mar, mer, ven e dom: 09:30-19:30; gio-sab: 09:30-22:30 PAC Via Palestro, 14 Orari: lun: 14:30-19:30; mar-mer e ven-dom: 09:30-19:30; gio: 09:30-22:30 PALAZZO REALE Piazza del Duomo, 12 Orari: lun: 14:30-19:30; mar-mer-ven-dom: 09:30-19:30; gio-sab: 09:30-22:30 ROTONDA DELLA BESANA Via Enrico Besana 15 Orari: lun: 14.30 - 19.30; mar-dom: 9.30 - 19.30 (gio e sab 22.30) SPAZIO OBERDAN Viale Vittorio Veneto, 2 Orari: mar-dom: 10:00-19:30; mar e gio: 10:00-22:00 TRIENNALE DESIGN MUSEUM Viale Emilio Alemagna, 6 Orari: mar-dom: 10:30-20:30; gio: 10:30-23:00 WOW SPAZIO FUMETTO Viale Campania, 12 Orari: mar-ven: 15:00-19:00; sab-dom: 15:00-20:00



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Tutte le immagini del servizio sono di Fabio Novelli

n appartamento al 15° piano di un moderno grattacielo fra C.so Sempione e zona “ex fiera”, con la Rai a due passi e il nuovo quartiere City Life proprio di fronte. Arrivo in tarda mattinata con il fotografo e le domande in tasca. Ci apre la porta Amadeus, che con un sorriso ci fa accomodare. Pochi secondi dopo arriva anche Giovanna, splendida, in jeans e camicia bianca. L’appartamento è spazioso, molto regolare e la luce che filtra dalle grandi vetrate è pazzesca. La giornata è nuvolosa, ma la vista su Milano è a dir poco magnifica, spazia a 360° su tutta la città. Ci accomodiamo sul grande divano, Amadeus e Giovanna scherzano fra loro e l’atmosfera è di quelle rilassate “fra amici”...si comincia!

Qual è il vostro rapporto con la casa e come la vivete? A Viviamo molto la nostra casa, non siamo mondani dunque la casa per noi ha un valore molto intimo. Non è una casa di rappresentanza, questa è la nostra casa, punto! Una casa che ci rappresenta. G È il nostro nido. Qual è stato l’elemento che vi ha fatto capire che questa sarebbe stata la casa giusta per voi? G Il piano alto e la vista! A Abitavamo al primo piano in un palazzo in centro a Milano, siamo andati nella prima agenzia immobiliare sotto casa e fra le varie proposte siamo arrivati in questo cantiere. Proprio così, era ancora un cantiere! Siamo saliti con il montacarichi e appena arrivati in questo appartamento ci ha colpiti lo spazio e la vista su Milano. G Io ero anche incinta di Josè - sorride (avevo promesso a Giovanna che non avrei scritto questo aneddoto, ma questa affermazione ha aperto un simpatico “teatrino” fra Giovanna e Amadeus su questo bellissimo ricordo) - e siamo saliti con

LA CASA DEL SOLE DI GIOVANNA E AMADEUS

A cura di LUCA MEDICI

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il caschetto giallo in testa. A Mi è piaciuta la vista, quasi newyorchese! Chi si è occupato degli arredi e quali sono state le linee guida che avete scelto? (Amadeus sorride e mi dice: “a questa domanda risponde solo Giovanna!”) G “Ama” mi ha dato un sacco di consigli ed ha approvato le mie idee... in linea di massima le linee guida che ho seguito sono poche e semplici. Il bianco è stato il colore dominante, scaldato da effetti dorati poi luce, sole e allegria. L’idea di utilizzare tante fotografie e non quadri è stata una scelta voluta. Una scelta che rappresenta la famiglia... pensa che devo frenare Amadeus poichè lui vorrebbe mettere fotografie ovunque. Qual è il pezzo d’arredo che più di ogni altro avete desiderato? G Senza dubbio la parete tv! Non volevo una parete banale, dunque ho studiato una libreria che fosse composta da vari elementi che rappresentassero le nostre iniziali (A di Amadeus, G di Giovanna, J di Josè e A di Alice). Il risultato mi piace tanto, è il punto della casa che più amo... le iniziali sono state realizzate su misura e in foglia oro, un risultato pazzesco! A Il “mio sole”! Quando abbiamo arredato questa casa, la grande parete nella zona pranzo era rimasta libera. Si è pensato a dei quadri, foto... poi ad uno specchio, ma l’idea non mi convinceva del tutto. Ho pensato dunque di far realizzare un grande specchio a forma di sole, quasi a rappresentare il simbolo di questa casa. Non è stato facile, ma il risultato mi piace tanto. (Questo elemento caratterizza in modo unico la zona giorno, che, insieme alla libreria di Giovanna, sono i due punti d’attenzione di questo appartamento) Qual è il locale che amate vivere di più? A La cucina, senza dubbio questo locale è quello che viviamo maggior20

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mente. È conviviale e spazioso e poi riusciamo a stare tutti insieme. G Stiamo spesso in cucina (la cucina di questa casa è molto grande, ben concepita, moderna e funzionale e fornita di tutto il necessario, è un vero ambiente domestico, dove accogliere tutta la famiglia), ma quando Josè va a dormire ci “trasferiamo” in salotto a guardare un bel film. Ci piace godere di momenti di relax sul divano e guardare la tv. Il rapporto con i fornelli? A Il mio rapporto con i fornelli è disastroso, potrei anche non averli... giusto carico i piatti nella lavastoviglie e preparo un caffè! G Con il Bimby mi sono reinventata, non amo la cucina tradizio-

«L’idea di utilizzare tante fotografie e non quadri è stata una scelta voluta. Una scelta che rappresenta la famiglia... pensa che devo frenare Amadeus poichè lui vorrebbe mettere fotografie ovunque…»


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nale, con questo apparecchio preparo di tutto e mi diverto... sperimento per noi e i nostri amici e i risultati sono ottimi. A Amo la cucina di Giovanna, mi piace tutto quello che fa! Se vi trovaste a dover partire all’istante, quale oggetto a cui non potreste proprio rinunciare portereste via? G Mi porterei via il Bimby (ride e dice ad Amadeus, “rispondi prima tu!”... e subito dopo mi riconferma il Bimby, è molto convinta! Il Bimby, per chi non lo sapesse, è un elettrodomestico da cucina tuttofare). A Le mie lenti a contatto, non potrei farne a meno, sono miope!!! Sai, io non mi affeziono agli oggetti, ogni casa ha una sua anima, non

mi sono mai portato dietro degli oggetti. G Oltre al Bimby, porterei via le nostre cornici, le foto e le mie statuine di porcellana! (Giovanna colleziona le bellissime porcellane di Lladrò) A Una cosa però penso metta d’accordo tutti e due. Anni fa abbiamo acquistato in un mercatino di Parma due poltroncine antiche, le abbiamo fatte restaurare ed abbiamo cambiato loro volto, rivestendole con un bellissimo tessuto Fornasetti (il tema è sempre il sole). Ecco, queste due poltroncine ci seguono in ogni casa! Oltre al vostro “nido”, qual è la vostra casa dei sogni? G Una casa fronte mare, sulla

spiaggia... con un bel giardino! A Una casa in un posto esotico, dove fa sempre caldo. G Mi piace l’idea vedere Alice e Josè che giocano tranquilli in spiaggia... proprio di fronte casa. Una visione tranquilla e serena di pace e tranquillità. A Se devo proprio sognare mi piacerebbe una casa con enormi vetrate, un bel giardino, una grande piscina... poi una spiaggia di sabbia bianca e il mare. Mi piace l’idea di poter decidere cosa utilizzare e cosa fare... relax in giardino, una nuotata in piscina, sole sulla spiaggia e poi un bel tuffo in mare! Chiudiamo questa intervista, ma prima voglio spendere due parole su questa bellissima coppia, con la C maiuscola! Il tempo sembra sia volato, questa splendida casa rappresenta in pieno la solarità di Amadeus e Giovanna, due persone semplici che sanno trasmettere tanta serenità. Una serenità che si fonde con gli arredi, con gli oggetti, come fosse un tutt’uno con i proprietari. L’atmosfera “intima” e rassicurante si contrappone agli arredi moderni e funzionali, la vista fantastica abbraccia la città. Una casa da vivere, una casa per farsi coccolare! luca@my-home.biz www.my-home.biz 24oreNews

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HOME DESIGN Sotto: la famiglia Manzoni

«FEDELI ALLA TRADIZIONE, PROIETTATI NEL FUTURO»

DOMUSNOVA DESIGN A cura di SANDRO NOBILI

ra il 1881 quando Pietro Manzoni fondò a Oggiono, nel cuore della Brianza, la “Manzoni Mobili”. In quella “bottega” si iniziarono a progettare e produrre mobili destinati ad arredare gli alberghi più importanti e le più esclusive dimore. Il carattere del fondatore ha caratterizzato fin dagli esordi la produzione: creatività, passione, qualità, eleganza e stile, tutte doti perfettamente tramandate di generazione in generazione, fino ad oggi. Nel 1966 l’azienda cambiò denominazione in “Domus Nova Architettura d’interni”. Oggi alla sua guida troviamo Gian Pietro e Nicoletta Manzoni con i figli Marco e Carlo, un eccellente team di designer che sa ben coniugare la tradizione con idee sempre nuove e al passo con l’innovazione e l’evoluzione tecnologica, come esplica la missione dell’azienda “fedeli alla tradizione, proiettati nel futuro”. Nel 2010 è stato inaugurato a Milano, in via Manzoni 17, l’esclusivo showroom da visitare per non perdere gli splendidi esempi di architettura d’interni e le ele-

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ganti proposte di arredo casa dei designer Domus Nova. La sede comunque è sempre ad Oggiono: è lì, come più di 130 anni fa, che parte la progettazione delle architetture d’interni di ville, yacht, hotel o nuovi concept di mobili, cucine, argenti e complementi. E voi, cosa state aspettando? La famiglia Manzoni vi attende nell’elegante show-room di via Manzoni, rimarrete incantati! 24oreNews

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UNA CASA...

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a sfida che ha ispirato la riqualificazione di quest’area, che restituirà alla città un’area di oltre 290.000 metri quadrati fra verde e nuovi edifici, è stata unica nel suo genere. L’idea è stata quella di ricongiungere i quartieri storici, C.so Como, Isola e Varesine, attraverso la creazione di un unico piano pedonale di oltre 160.000 metri quadrati, dotato di 5 Km di piste ciclabili e di un parco pubblico di ben 90.000 metri quadrati. Fra i vari progetti, oggi vi racconto uno dei miei preferiti: il “bosco verticale”. Si è scritto tanto su questo progetto, ma io ho voluto saperne di più. Non mi sono accontentato di leggere i vari articoli dedicati, ho deciso di carpire nuove informazioni direttamente dai protagonisti che hanno progettato le due torri del progetto "bosco verticale". Ho contattato lo studio di architettura Barreca&La Varra e ho chiesto un incontro. I due architetti sono soci dal 2008 di Stefano Boeri e insieme hanno firmato il progetto. Arrivo allo studio dove mi accoglie Gianandrea Barreca;

Emanuela Borio e Laura Gatti, hanno studiato quali essenze fossero le più adatte per questo tipo di progetto mai realizzato prima. Oltre alla difficoltà del “trasporto”, bisogna capire e studiare come si comporterà la pianta stessa, anche in funzione degli agenti atmosferici.

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una stretta di mano, due parole su quello che desidero sapere, poi ci raggiunge anche Giovanni La Varra. Cominciamo a parlare del progetto “bosco verticale” e si percepisce chiaramente quanto entusiasmo li animi! Si alternano battute e si definiscono concetti, ma soprattutto mi raccontano le difficoltà che hanno dovuto superare per creare le due torri, rispettivamente alte 110 e 76 metri. Si entra nel vivo del discorso: il verde! La caratteristica di questi edifici è senza dubbio la presenza di spazi aperti. Ogni appartamento è caratterizzato da ampie terrazze con vere e proprie “vasche” di terra per contenere diverse specie di piante, altre fino a 9 metri, oltre ad arbusti e piante floreali. I numeri sono sbalorditivi: 900 alberi messi a dimora con una superficie boschiva pari a 10.000 metri quadrati. Ma “il bosco verticale” non è solo verde, è un sistema che ottimizza, recupera e produce energia. Il verde aiuta a creare un microclima e a filtrare le polveri sottili create dall’ambiente urbano. Ma il bello deve ancora venire. Gianandrea e Giovanni mi raccontano come si è arrivati a concepire questo


NEL BOSCO

Con il progetto “Porta Nuova” Milano si proporrà al pubblico in una veste totalmente inedita, quasi da città del futuro! A cura di LUCA MEDICI

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Boeri Studio Stefano Boeri Gianandrea Barreca Giovanni La Varra

verde verticale. Due Botaniche, Emanuela Borio e Laura Gatti, hanno studiato quali essenze fossero le più adatte per questo tipo di progetto mai realizzato prima. Pensate cosa significa portare a dimora una pianta, magari alta oltre sei metri, a quota 100 metri. Oltre alla difficoltà del “trasporto”, bisogna capire e studiare come si comporterà la pianta stessa, anche in funzione degli agenti atmosferici. Per fare ciò, e per fare comprendere la grandiosità della sfida, si è partiti dalla selezione. Barreca e La Verra mi spiegano che tutti gli alberi sono stati acquistati in vivai di tutta Italia, portati a Milano e piantati provvisoriamente in un luogo “di studio”, una specie di nursery dove allevare le piante, studiarle e capire il loro ciclo di vita. Una volta che ogni specie ha dato le informazioni necessarie, le piante sono state collocate nello spazio precedentemente “pensato” per loro, la messa a dimora infatti non è stata casuale, bensì studiata a tavolino per andare incontro alle esigenze di ogni singola essenza. Sulle facciate a sud sono state inserite piante diverse rispetto alle facciate nord, est e ovest proprio per assecondare le esigenze di luce di ogni singola specie. Ma non è finita qui. Per garantire al verde verticale la manutenzione necessaria è stato studiato un planning, suddiviso in sei interventi annui, che garantirà tutti i cicli di concimazione, potatura e antiparassitari necessari alle piante per vivere bene e a lungo.

Squadre di giardinieri specializzati effettueranno gli interventi sia all’interno delle terrazze che all’esterno, garantendo sempre un effetto curato delle due “torri verdi”. Un altro aspetto fondamentale è l’acqua. Le piante vivono se ci sono luce e acqua. Per garantire il giusto approvvigionamento idrico, un sofisticato sistema di irrigazione automatica provvederà a fornire l’acqua necessaria ad ogni singola pianta. Un sistema di rilevamento dell’umidità, studiato per ogni singola specie, calcolerà la giusta dose d’acqua da somministrare! Una vera chicca tecnologica. Ma le torri sono anche luogo per abitare, gli appartamenti sono composti non solo da bellissimi spazi esterni, ma anche di lobbies, aree comuni, area gioco per bambini, sala fitness, sala lettura, sala biliardo e sala home theatre. Oltre ciò, le due torri sono munite di sorveglianza a 360°, domotica, drop-off per auto con ingresso diretto all’ingresso dei palazzi, una conciergerie diurna e notturna, un posteggio biciclette, uno per passeggini e un’area di attesa per gli ospiti. Insomma, tutto è stato curato in ogni minimo dettaglio per garantire ai suoi abitanti il massimo del comfort! Milano si è aperta a nuovi e fantastici progetti! A breve, passeggiando per questo nuovo quartiere, si avrà la sensazione di essere circondati dal verde. Il Bosco Verticale è un progetto che senza dubbio cambierà il volto della città, mettendo in competizione Milano con le altre grandi metropoli europee e mondiali. Un plauso agli Architetti che hanno osato, che hanno saputo reinventare il concetto di verde al servizio dell’architettura e della città. Un verde fruibile da tutti, bello da vedere e utile, uno dei nuovi simboli della Milano che verrà.



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GLAMOUR IN RIVA AL MARE A cura di RENATA DE LUCIA

Crema solare, occhiali, telo da spiaggia e… costume! Pronti per lasciarvi alle spalle la grande città e tuffarvi in un week end sulla spiaggia? Ecco le ultime tendenze sui bikini da indossare quest’estate, che abbiamo scelto per voi che certamente non vorrete rinunciare a un tocco di glamour anche in riva al mare. Stampe vivaci e colori sgargianti per chi vuole osare con Agogoa; un look retrò e dai colori teneri per la donna di Domani; chi vuole essere un po' gipsy ed esploratrice troverà quel che le serve in Emamo; stampe psichedeliche e colori che ricordano la giungla vestono la donna al mare di Miss Bikini e Parah; ed in fine, ma non ultimo per stile, intrecci di corde colorate e sopra le righe per Palladini. Noi la borsa per il mare l'abbiamo già preparata... e voi? 28

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1. e 4. Miss Bikini; 2. Agogoa; 3. Domani; 5. e 7. Palladini; 6. Parah; 8. e 9. Emamo; 9 24oreNews

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MILANO SI RACCONTA

SOGNANDO CON ZELDA E SCOTT

CENA DI GALA DA GIANNINO A cura di CARLOS LÒPEZ

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na piacevole serata in compagnia di tanti “amici” di quella Milano generosa che accoglie, sempre volentieri, iniziative all’insegna della solidarietà e della cultura ma anche del glamour e (perché no) del buon gusto. Una cena di gala organizzata dal Presidente degli “Amici della Lirica” Daniela Javarone e dal suo fondatore, il marchese Alberto Litta Modignani: l’evento si è svolto il 30 maggio da “Giannino”, noto ristorante tra i più frequentati dalla ricca borghesia milanese. Ospite d’onore Alfonso Signorini, che ha 30

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presentato il suo recente lavoro “Amore folle amore”, l’affascinante storia d’amore di due tra i più intriganti protagonisti dell’America dei cosiddetti “anni ruggenti”: la biondissima Zelda Sayre, la “maschietta” che turbò l’America, e Francis Scott Fitzgerald, di cui fu moglie e musa. Numerosissimi gli ospiti che hanno acquistato il libro e si sono messi in coda per la dedica con la firma dell’autore. Il ricavato della vendita è stato totalmente devoluto all’associazione Onlus “City Angels”, che opera da quasi vent’anni in molte città d’Italia grazie agli affiliati volontari.


ALFONSO SIGNORINI: «Queste storie le scrivo… perché non le vivo» Da Giannino sono arrivati più di 150 invitati, imprenditori, vip e tanti personaggi del mondo milanese: Silvana Giacobini, Cristiano Malgioglio, Evelina Flachi, Samy Gattegno, Andrea Mascaretti, Mariolina Moioli, Paola Neri, Rosaria Alibrandi, Federica Pittaluga,

ta, quindi ha inizio la cena. Tra un buon risotto agli asparagi e calici di ottimi vini a scelta tra rosso e bianco, prende la parola Silvana Giacobini che, dopo aver ricordato il lungo “pezzo di strada” condiviso professionalmente con Alfonso, a cui è anche legata da una profonda amicizia, presenta il libro “Amore folle amore”. La Giacobini introduce (ma senza dilungarsi

re… È la più mélo delle storie. Queste storie, sapete, le scrivo… perché non le vivo – dice ridendo -. Non è una storia romantica ma è nuda e molto cruda, nella fisicità come nei sentimenti: mi porterò sempre dentro le intense emozioni che Zelda e Scott mi hanno dato, e spero di essere riuscito nell’intento di trasmetterle a chi leggerà questo mio libro».

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Nella pagina accanto: Silvana Giacobini, Alfonso Signorini e Daniela Javarone; Alfonso Signorini con le volontarie dei City Angels; Alena Babaseva; Alfonso Signorini firma il suo libro; sotto a sinistra: in alto, Manuela e Samy Gattegno; Michele Bove e Lorenzo Tonetti titolari di Giannino; a destra: Silvana Giacobini, Alfonso Signorini, Daniela Javarone, Mario Furlan e Cristiano Malgioglio

Giordana Mill, il nuovo direttore de “Il Giorno” Giancarlo Mazzuca e i giornalisti Ivan Rota e Raffaella Parisi, per non citarli tutti. Dopo il frizzante cocktail di benvenuto a base di bionde bollicine gustando deliziosi stuzzichini, “Daniela Javarone” invita gli ospiti a recarsi in sala per accomodarsi ai propri posti, a tavola. Spazio ai tradizionali saluti e ringraziamenti, prima ad Alfonso Signorini e agli altri ospiti e infine a quanti avevano contribuito ad organizzare la sera-

troppo) i due protagonisti Zelda e Scott, come li ha visti e narrati l’autore, poi elogia la scelta dell’avvincente storia, le doti di scrittura dell’autore e l’intensità di emozioni che lascia il suo racconto, e conclude: «è un libro che farà sognare e lascerà forti emozioni». «Perché questo libro? Perché Zelda e Scott?», prende quindi la parola Alfonso Signorini, e spiega: «mi ha affascinato il loro amore estremamente raffinato, mai banale, spregiudicato ma mai volga24oreNews

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PINK BRUNCH ASPETTANDO L’ESTATE A cura di CARLA DE SANTIS

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n imperdibile appuntamento tutto al femminile (o quasi). Anche quest’anno le ragazze di “Casa Neri”, Paola, Federica e Marianna, non senza l’aiuto di papà Alberto, hanno organizzato il consueto brunch “in rosa” per salutare le amiche poco prima dell’arrivo dell’attesissima estate. Più di centotrenta ragazze di ogni età e look hanno dato il 10 giugno un bel tocco di colore al salone delle feste del “Principe di Savoia”. Eleganza, chiacchiere, gusto, divertimento e, come sempre, una buona causa. Lo scopo di tutti è infatti quello di unire al di-

vertimento dell’evento anche la gioia di partecipare ad un’iniziativa benefica in favore di chi, magari neanche troppo lontano da noi, quotidianamente soffre. Tra una chiacchiera e l’altra, allietate da un ricco e raffinato buffet e calici di ottimi vini, le signore hanno potuto anche “gustare” i capi di “Time to be sparkling”, le nuove elettrizzanti creazioni Made to Measure di C-room, il brand creato qualche anno fa dalla frizzante Federica Neri. Buona Estate a tutti!

REGALIAMO UN SORRISO Un contributo, anche piccolo, da parte di

ognuno di noi può aiutare qualcuno a ritrovare il sorriso: è questo il messaggio di fondo che un’iniziativa come questa vuole trasmettere. Non tutti sanno che Alberto Neri è autore di diversi volumi di fiabe, ricchi di illustrazioni, per il divertimento dei più piccini (e non solo): durante il Pink Brunch le ospiti hanno potuto acquistare il libro “Il Figlio del Visir” (Billy Boy editore) il cui ricavato verrà devoluto all’Associazione “Ascolta e vivi”. La Onlus, nata nel ’99 e presieduta da Loredana Lechiancole Vergani, è da sempre impegnata nella lotta alla sordità sia in Italia che nei Paesi in Via di sviluppo.

In questa pagina in senso orario: Paola Neri con la figlia Federica, Dora Invernizzi, Daniela Forcella e modelli; Alberto Neri con Loredana Vergani; Tania Missoni e Antonella Mantovani; Daniela Javarone, Piero Addis, Maria Cristina Romano e Svetlana Nikolic

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Photo Nick Zonna

TIME TO BE SPARKLING: PINK DIMENSION

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elle come tela su cui dipingere e da far indossare, quindi, anche la sera. Questa l’intuizione con cui Federica Neri debutta nel mondo della moda nel 1996, quando fa sfilare a Montecarlo modelli e modelle in modo divertente e accattivante e dove desta l’attenzione del mercato. Nata a Milano nel 1970, Federica raccoglie dal mondo informatico nel quale si è immersa sin subito dopo essersi laureata, la velocità e la schizofrenia che l'aiutano a far diventare un sogno una realtà. Ma il lavoro la determinazione e la costanza aiutano a continuare le sfide delle sfilate e degli eventi mondani quali il Festival di Cannes, il Word Music Awards che la mettono a confronto con artisti di fama internazionale. Sempre per essere originali e divertenti presenta dei mood che rappresentano il modo di essere per poter indossare, perché bisogna portare i capi non farsi portare. Quindi a febbraio 2013 annuncia il nuovo mood molto coerente ai tempi attuali: “Time to be sparkling”. Ciò significa per C-room realizzare dei capi “Made to Measure” per dar vita ad una nuova concezione di esperienze sartoriali con Look unici ed esclusivi e confezionamento su misura in accordo con le necessità del cliente e la possibilità di per-

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sonalizzare finiture e dettagli senza paura di osare e sperimentare. Così si presenta anche la Pink Dimension: Pink si ispira alla primavera e alle essenze di una donna chic e femminile con linee avvolgenti ma con un aggettivo da non dimenticare ugualmente importante e basilare: elegante. Perché se è vero che all'Art director Federica Neri piace sempre stupire con pezzi dal design e dai colori stravaganti, al limite della provocazione, è altrettanto assodato che ha un grandissimo stile, e che dimostra con capispalla e abiti perfetti per la serata più esclusiva. Il leitmotiv dell’estetica del Pink è sempre energia e grinta: la designer dà vita a capi dai desideri irriverenti, pieni di humour e fantasia, e che fanno subito tendenza, plasmati in colori carismatici e sgargianti, fucsia, corallo, verde smeraldo, e nei pellami più di qualità, che meritano un posto di pieno di diritto nei must have più brillanti della stagione. La Pink Lady di C-room rivela se stessa con la sua verve scintillante e delicata, un appeal raffinato, e spigliato, riesce sempre a catturare l'attenzione con un concetto unico di lusso alternativo. Immergiti nella Pink Dimension di C-room e lasciati coinvolgere dall' elisir di allegria e brillantezza, da sfaccettature sensuali e uniche.


In apertura: Federica Neri; in questa pagina: alcuni capi della collezione C-Room

PINK DIMENSION


MILANO SI RACCONTA

ORTICOLARIO 2013 Storie che stanno dietro alle foglie… A cura di MARIE BORDET

In alto: Moritz Mantero con Vittorio Tarantola; sopra: Jean Marc Droulers

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“P eccati di gola in giardino”: è questo il tema intrigante che dà il titolo ad Orticolario 2013. Giunta alla quinta edizione, l’ormai attesissima rassegna di giardinaggio evoluto si svolgerà come ogni anno a Villa Erba a Cernobbio, sul lago di Como, dal 4 al 6 ottobre, ed è stata presentata al pubblico e alla stampa a Milano, il 27 giugno, presso l’accogliente Spazio Ethimo di Corso Magenta. Ad introdurre la nuova edizione è stato il Presidente di Orticolario, Moritz Mantero: «… lungo il percorso, tra espositori vivaisti ed artigiani, giardini allestiti e installazioni artistiche, i visitatori viaggeranno all’interno del gusto inteso nel suo significato più ampio: dal senso che si sviluppa attraverso la percezione dei cinque sapori fondamentali, al senso estetico dell’eleganza». Orticolario infatti non è solo manifestazione dedicata a fiori, piante e oggetti legati al verde, ma esperienza sensoriale assoluta, aperta a suggestioni di moda, gusto, arte, design… tra le innumerevoli storie che stanno dietro alle foglie… «Siamo molto fe-

lici di ospitare Orticolario - ha dichiarato il Presidente di Villa Erba Jean Marc Droulers durante la presentazione - perchè rappresenta l’eccellenza del giardinaggio del nostro Paese, in perfetta sinergia con i temi che saranno trattati nell’Esposizione Universale di Milano 2015». Quest’anno prenderanno posto nel parco oltre 200 espositori provenienti da tutta l’Italia, dalla Francia e dalla Svizzera. Sarà la Dahlia il fiore protagonista di Orticolario 2013; il padiglione centrale di Villa Erba invece si trasformerà in una vera e propria giungla con piante tropicali, subtropicali ed equatoriali. A dare un carattere ancora più coinvolgente saranno le opere inedite di Michele Vitaloni, scultore iperrealista e rappresentante di spicco a livello internazionale della Wildlife Art: le sue sculture, animali in via d’estinzione come rinoceronti, zebre e gorilla, saranno immerse nella vegetazione creata nel padiglione centrale e si riveleranno ai visitatori in una convivenza tra amore per la natura e passione per l’arte. Michele Vitaloni è stato presente il 27 giugno allo Spazio Ethimo insieme con i progettisti degli spazi e dei giardini creativi a Villa Erba e con lo chef Vittorio Tarantola. Al termine della presentazione, un anticipo dei “peccati di gola” preparati e illustrati dallo chef.



A sinistra: Elio Fiorucci e Alessandra Moschillo; a fianco: Giovanni Ferrario; sotto: la Mercedes che è stata protagonista alle Mille Miglia 2013

LE MIE AMICHE DICONO CHE… Gli indirizzi segreti della Milano chic A cura di NICK ZONNA

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è una Milano “nascosta” che pochi hanno il privilegio di conoscere, fatta di suggestivi angoli, vecchi cortili e botteghe di un tempo, che sopravvivono in un’epoca in cui è “il globale” a farla ormai da padrone. Ora la possiamo tutti scoprire grazie ad un gruppo di ben 51 gran dame tra le più chic dell’alta società meneghina che hanno accettato di raccontarsi, anche con un pizzico d’ironia, svelando i loro luoghi del cuore nel libro “Le mie amiche dicono che... Gli indirizzi 38

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segreti delle milanesi” (edito da Electa). L’iniziativa ha uno scopo benefico: il ricavato della vendita del libro sarà interamente devoluto alla fondazione umanitaria “City of Joy Aid” di Dominique Lapierre che, fondata nel 1982, ogni anno assiste più di venti mila persone in tutto il Mondo, e in particolare i bambini che affollano le bidonville indiane. E proprio a Calcutta, in occasione dell’ottantesimo compleanno di quella personalità straordinaria che è Lapierre, è nata l’idea di questo libro, concretizzatasi oggi

a Milano. Tra le autrici spiccano, fra gli altri, i nomi di Annamaria Bernardini de Pace, Emanuela Bonomi Croce, Andreina Longhi, Albertina Marzotto, Alessandra Moschillo, Liliana Querci Innocenti, Melba Ruffo di Calabria Vicens Bello, Maddalena Tronchetti Provera e Ornella Vanoni. Le mie amiche dicono che... non è il solito inventario di negozi di grido, ma un ben più raffinato taccuino privato che raccoglie indirizzi di piccole realtà e chicche finora gelosamente custoditi: dalla pasticceria al risto-


MILANO SI RACCONTA

Sopra: Andreina Longhi e Ornella Vanoni; Mario Lavezzi e il figlio Marco; Dominique Lapierre; Davide Oldani e Annamaria Bernardini De Pace; Maria Luisa Trussardi; Sotto: Laura Teso, Roberto Spada, Nicoletta Poli Poggiaroni, Susanne Pfeifer e Radek Jelinek; in basso: Bruno Ermolli e Paolo Berlusconi con una ospite

rante preferito, dalla sarta che fa rinascere il nostro abito del cuore, purtroppo rovinato, al coiffeur di fiducia, dal piccolo negozio vintage al caffè senza tempo. Uscito in libreria il 4 giugno, il libro è stato presentato in anteprima il 23 maggio da Melba Ruffo di Calabria Vicens Bello presso l'avveniristico Mercedes-Benz Center Milano. Hanno partecipato all’evento le personalità di spicco dell’imprenditoria milanese che da sempre si impegnano attivamente sulle scene della charity internazionale. Hanno allietato la serata dell’ottima musica, un fantastico buffet e tante bionde bollicine gentilmente offerte da Moet & Chandon. Le mie amiche dicono che… un libro tutto da leggere!


CARTELLONE CONCERTI ROBBIE WILLIAMS Dove: Stadio San Siro Piazzale Angelo Moratti Quando: 31 luglio

MAX GAZZÉ

DANIELE SILVESTRI

JOHN LEGEND

"Take the crown" é il suo più recente e 9° album in studio (novembre 2012) preceduto dal singolo "Candy" scritto assieme a Gary Barlow. "Different" e "Be a boy" gli altri singoli estratti.

SANTANA


Inizio concerti ore 21.00 se non diversamente indicato SINEAD ÒCONNOR Dove: Villa Arconati Bollate, Via Madonna Fametta Quando: 2 luglio – ore 21.30 Una delle artiste più significative e di maggior spessore tecnico/compositivo del panorama musicale, dotata di una carica e un vigore espressivo unici. Del febbraio 2012 il suo album più recente "How about I be me (and you be you)". VAN DER GRAAF GENERATOR Dove: Teatro di Villa Clerici via Giovanni Terruggia 14 Quando: 3 luglio In attività dalla fine degli anni ‘60, sono stati tra i gruppi più importanti del rock progressive inglese. Gran parte della formazione originaria é immutata (Hammill-BantonEvans) e continua a tutt'oggi un'intensa attività dal vivo alternata ai singoli progetti solisti e di gruppo. SIMONA MOLINARI Dove: Ippodromo del Galoppo Via Diomede 1 Quando: 6 luglio - ore 20.00 La cantautrice napoletana ha partecipato al Sanremo di quest'anno in coppia con Peter Cincotti presentando " La felicità " (che si è classificata 13a) e " Dr. Jekyll Mr. Hyde ", che dà anche il titolo al suo 4° album. JOHN LEGEND Dove: Ippodromo del Galoppo Via Diomede 1 Quando: 9 luglio Cantante-pianista-compositore statunitense fortemente influenzato dal rhythm 'n' blues e dal soul "old style". In uscita nel 2013 il suo 4° album "Love in the future" a 5 anni da "Evolver".

DANIELE SILVESTRI Dove: Villa Arconati Bollate, Via Madonna Fametta Quando: 10 luglio - ore 21.30 Dopo Sanremo, dove ha presentato "A bocca chiusa" e "Il bisogno di te (ricatto d'onor)", ha pubblicato l'EP "Che nemmeno Mennea", a cui farà seguito il nuovo album d'inediti (l'ottavo). NEGRO AMARO Dove: Stadio San Siro Piazzale Angelo Moratti Quando: 13 luglio Uno dei concerti-evento dell'estate 2013 per il gruppo salentino che a novembre ha fatto uscire la raccolta doppia "Una storia semplice", 24 vecchi successi e 6 nuovi brani inediti. WU - TANG CLAN Dove: Ippodromo del Galoppo Via Diomede 1 Quando: 13 luglio Attivo dai primi anni ‘90, é un supergruppo hardcore rap proveniente da New York e collaborazioni con numerosissimi artisti hip-hop. FRANCESCO DE GREGORI Dove: Villa Arconati Bollate, Via Madonna Fametta Quando: 13 luglio - ore 21.30 "Sulla strada" é il suo nuovo e ventesimo album d'inediti (novembre 2012), a 4 anni di distanza da "Per brevità chiamato artista" (maggio 2008). SALMO Dove: Carroponte Sesto S. Giovanni - Via Granelli, 1 Quando: 17 luglio - ore 21.30 Rapper sardo attivo dalla fine degli anni ‘90 che vanta numerose collaborazioni e 3 album; quello più recente (aprile) é "Midnite", di gran suc-

LUGLIO AGOSTO cesso, contenente i singoli "Russell Crowe" (feat. Cyberpunkers) e "Rob Zombie" (feat. Noyz Narcos). DEPECHE MODE Dove: Stadio San Siro Piazzale Angelo Moratti Quando: 18 luglio Il 13° album in studio "Delta machine" é uscito a marzo coi primi singoli estratti "Heaven" e "Soothe my soul". NINA ZILLI Dove: Villa Arconati Bollate, Via Madonna Fametta Quando: 18 luglio - ore 21.30 L'album più recente risale al febbraio 2012, "L'amore é femmina", 2° della sua discografia. Assieme al trombettista Fabrizio Bosso e una band, con "We love you jazz'n'soul", proporrà brani di Amy Winehouse, Nina Simone, Otis Redding, Etta James ed altri. TOOTS AND THE MAYTALS Dove: Carroponte Sesto S. Giovanni - Via Granelli, 1 Quando: 18 luglio - ore 21.30 Storico gruppo giamaicano attivo dai primi anni ‘60 dai ritmi ska e rocksteady e dalla corposa discografia, col lavoro più recente risalente al 2012, "Unplugged on Strawberry Hill", 30 tracce col meglio del loro repertorio. MAX GAZZÉ Dove: Carroponte Sesto S. Giovanni - Via Granelli, 1 Quando: 19 luglio - ore 21.30 Un 2013 che si é aperto con la partecipazione a Sanremo,

a seguire l'uscita del nuovo album "Sotto casa" e una tournee che lo porterà in giro per l'Italia e l'Europa. DAVIDE VAN DE SFROSS Dove: Ippodromo del Galoppo Via Diomede 1 Quando: 20 luglio Il "Teritoritur" estivo ci riserva 2 ore di puro spettacolo in cui i protagonisti sono proprio il territorio e la gente dei luoghi sede dei concerti, nel solco del progetto "Terra&Acqua", il format multimediale di cui Davide é autore, regista e conduttore. EARTH WIND AND FIRE Dove: Ippodromo del Galoppo Via Diomede 1 Quando: 23 luglio Un'autentica macchina del suono che dal lontano ‘69 ha spaziato dal R&B al soul, al funk, alla disco con album e singoli memorabili. PATTI SMITH Dove: Carroponte Sesto San Giovanni - Via Granelli,1 Quando: 25 luglio - ore 21.30 Un'esibizione della musicista statunitense é un'occasione imperdibile per l'enorme spessore artistico e per l'intensità senza pari delle sue performance dal vivo. Un anno fa é uscito il suo 11° album "Banga". SANTANA Dove: Ippodromo del Galoppo Via Diomede 1 Quando: 26 luglio Un'autentica leggenda della musica rock con alle spalle una carriera ultraquarantennale la cui ultima uscita discografica risale a maggio 2012 ed è l'album "Shape shifter". 24oreNews

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UN BENE PREZIOSO A

A Palazzo Reale si parla di acqua noi occidentali sembra quasi una esagerazione dedicare un convegno all’acqua, ma sanno bene gli organizzatori di Expo 2015 quanto questo bene prezioso per la vita degli esseri umani, per garantirne la sopravvivenza, rientri nel tema da sviluppare nell’edizione milanese “Nutrire il Pianeta - Energia per la Vita”. L’acqua e i problemi derivanti dalla sua scarsità e dal suo spreco sono stati i temi portanti dell’incontro “Saving the Future Drop by Drop: la strategia sull’acqua di Expo Milano 2015”, che si è tenuto il 21 maggio a Palazzo Reale di Milano. Il convegno, organizzato in collaborazione con il Comune di Milano ed Expo 2015, ha rappresentato il punto fondamentale del Congresso annuale dello “United

Nations Secretary General’s Advisory Board on Water and Sanitation” (UNSGAB), la commissione delle Nazioni Unite che si occupa di acqua e igiene nel mondo. All’incontro, presente sua Maestà Willem-Alexander, re dei Paesi Bassi, è intervenuto il ministro degli Affari Esteri Emma Bonino che ha illustrato come Expo Milano 2015 potrà contribuire a risolvere le principali emergenze legate alla mancanza d’acqua o al suo cattivo utilizzo. Il Ministro ha colto l’occasione del convegno milanese per auspicare che Expo 2015 rappresenti una vera festa di integrazione culturale che guardi al futuro. Numerose le personalità provenienti da tutto il mondo che hanno affollato il salone di Palazzo Reale, tra cui il Segretario Generale del “Bureau International des Expositions” Vicente Gonzalez Loscertales, il Da sinistra in senso orario: il Principe Willem Alexander al suo arrivo con Giuseppe Sala; Giuliano Pisapia; sotto da sinistra: H.E.Chen Lei, Eduardo Rojas-Briales, Giuseppe Sala, Vincente Gonzalez Loscertales e Guglielmo Alessandro

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CHE VERRÀ Commissario Generale delle Nazioni Unite per la partecipazione a Expo Milano 2015 Eduardo Rojas-Briales, il Ministro delle Risorse Idriche della Repubblica Popolare Cinese Chen Lei il, sindaco di Milano Giuliano Pisapia e il Commissario Unico per Expo Milano 2015 Giuseppe Sala. Il presidente Romano Prodi, Inviato Speciale delle Nazioni Unite per il Sahel, ha partecipato all’appuntamento con un video messaggio. L’Esposizione universale di Milano dovrà considerarsi anche come un «Expo delle donne», ha auspicato Emma Bonino, proprio in virtù dei suoi temi principali “nutrizione ed energia”, un Expo capace di unire le

culture dei paesi partecipanti a partire dall’Italia. «Nessuno di noi sia chiamato a sconfessare le proprie radici», ha premesso il ministro aggiungendo subito dopo «ma non esiste futuro se si guarda solo alle radici». Per favorire questa integrazione fra persone, la Bonino ha osservato che Milano è il luogo giusto, perché è una città accogliente e cosmopolita. Accanto al ministro degli esteri, Giuseppe Sala ha aggiunto di augurarsi «che gli americani confermino entro un anno prima dell’evento, come hanno fatto con Shanghai: questa è la priorità, anche se auspico che intorno alle vacanze arrivi qualche forma di conferma”.

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In alto da sinistra: H.E.Chen Lei; Emma Bonino durante il suo intervento; Emma Bonino saluta Diana Bracco con al centro Giuliano Pisapia

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CHE VERRÀ A cura di ALESSANDRO TRANI

Marco Alessandro Bani

A SPASSO CON… IL CHIANTI L

a storia di un territorio in un calice. In occasione degli Expo Days di Milano, Le Roy ed Encanto Public Relations - in collaborazione con l’Associazione Commercianti di Brera, l’Associazione Kayròs di Don Claudio Burgio, i docenti dell’Osservatorio Astronomico di Brera ed il Comune di Milano - hanno organizzato in maggio, durante la Food Week, un evento dedicato al vino dove il Consorzio Vino Chianti è stato il principale protagonista. Il “Brera Expo Wine Tour - le vie del Chianti in città”, un tour degustativo dedicato al “nettare degli dei” attraverso i profumi e i sapori delle terre di Toscana, ha coinvolto negozi e locali nell’affascinante atmosfera del celebre quartiere degli artisti di Milano, stimolando l’interesse e la curiosità dei cittadini. L'evento si inseriva all’interno degli “Assaggi di Expo”, un anticipo dell’Esposizione del 2015 sulle tematiche dell’enogastronomia di qualità e della salute. Gli allestimenti urbani sono stati curati da alcuni studenti dell’Accademia di Belle Arti di Brera, mentre le vetrine erano arricchite da una scenografia a tema con uva, tralci, bicchieri, bottiglie di vino e colorate locandine dell’evento. Calici di vino Chianti docg e stuzzichini preparati dal catering dei ragazzi ex Beccaria potevano essere gustati gratuitamente nei tanti bar e nei ristoranti che hanno aderito all’iniziativa. Anna Wolter


“BIJOUX”,

L’

elegante cornice dell’Hotel Milano Scala ha ospitato il 20 maggio la conferenza stampa di presentazione ufficiale dell’evento, presente il direttore del Consorzio Vino Chianti - Marco Alessandro Bani che ha virtualmente “tagliato il nastro” del primo vigneto urbano nato a Brera. Tra gli altri ospiti della conferenza, brillantemente condotta da Dario Bordet, Direttore responsabile di Milano 24orenews, il Presidente dell'Associazione Commercianti di Brera Eleonora Scaramucci, il fondatore dell'Associazione Kayròs Don Claudio Burgio, l'astrofisica dell’Osservatorio di Brera Anna Wolter e il

IL VINO E LE STELLE

direttore del Punto Enel di Milano via Broletto Dario Corrisio. Al termine della conferenza gli ospiti hanno degustato ottimi vini del noto consorzio toscano accompagnati dal gustoso formaggio brie offerto dal noto produttore francese Paysan Breton e altre delizie preparate e offerte dai ragazzi del Catering della Comunità Kayròs. Sorpresa finale il "Bijoux al Chianti", uno squisito semifreddo al mosto d'uva Chianti, ricoperto di cioccolato, una "Limited Edition" della Cremeria di Enzo Franchi preparato appositamente per la speciale occasione. Un vero "Bijoux" artigianale unico e “totally handmade", ossia tagliato e confe-

zionato a mano in un elegante incarto dorato. Durante una delle prime tappe del tour, il Punto Enel di Via Broletto ha ospitato un evento davvero originale: un incontro con Anna Wolter sul tema “EnoG-Astronomia: rosso marziano, l’universo etilico. Come si producono tutti gli elementi che si trovano sulla Terra e che regolano la nostra chimica, cioè la vita”. Un breve percorso dalla formazione delle stelle al loro accrescimento, fino agli stadi finali della loro evoluzione", illustrato con grande semplicità e chiarezza dalla brillante astrofisica. Chi l'avrebbe mai detto che stelle e vino hanno molto in comune... 24oreNews

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HI TECH NEWS di ALBERTO ZONNA

ARRIVA LA CARTA “TOUCH” Ultimamente il mondo della tecnologia ci stupisce quasi ogni mese con nuove scoperte ed invenzioni: questa volta è Fujitsu a sorprenderci, per aver inventato un dispositivo in grado di convertire un foglio di carta in un tablet. La struttura del foglio, immagini e testo, viene scannerizzata e memorizzata in modo da renderla usufruibile nelle sue diverse parti. Per esempio se sul foglio è presente una foto possiamo selezionarla e manipolarla all’interno dello spazio di lavoro così come si fa normalmente in un tablet. Tutto ciò è realizzabile grazie ad una innovativa videocamera capace di individuare i vari elementi presenti sul foglio ed il movimento delle dita delle mani che selezionano le aree del foglio. È interessante sapere che questa tecnologia potrà essere utilizzata anche per la misurazione dei battiti cardiaci delle persone in base alla luminosità del viso in quel momento. Il lancio sul mercato è previsto per l’anno prossimo.

SPOTIFY: MUSICA ANTI-PIRATERIA In Italia da febbraio, Spotify è già un fenomeno di massa, soprattutto fra i giovani. Si tratta di un servizio online che permette di ascoltare musica in streaming mettendo a disposizione dell’utente un catalogo composto da tutte le più famose hit internazionali. Nessun download, nessun filesharing: la canzone scelta non viene scaricata e salvata sul proprio PC. Il sistema è attualmente fruibile attraverso PC, Mac, iPhone, i-pad, Android, BlackBerry (in versione beta limitata) e molti altri dispositivi portatili. Lanciato nell’ottobre 2008 dalla startup svedese Spotify AB, il servizio raggiunge oggi oltre 24 milioni di utenti worlwide. Circa un quarto di queste hanno scelto di usare la versione a pagamento, che offre alcuni servizi aggiuntivi (rispetto alla versione gratuita) consentendo di ascol-

tare la musica senza periodiche interruzioni pubblicitarie. Uno dei punti di forza è rappresentato dalla sua connotazione marcatamente social: Spotify non è solo uno strumento dedicato alla fruizione di brani, album o playlist, ma una piattaforma che consente la condivisione dei pezzi su Facebook e Twitter, il loro incorporamento su siti o blog, l’interazione con i propri amici e molto altro ancora. A guadagnarne sono sia gli artisti e le band (oltre 500 milioni di dollari già versati ai detentori del diritto d’autore) sia gli utenti, con un servizio accessibile in qualunque momento, da qualsiasi postazione e soprattutto economico, anche nel caso in cui si scelga di sottoscrivere un abbonamento. Salvaguardando il diritto d’autore, Spotify avvicina gli artisti al loro pubblico in modo del tutto legale.


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I RIMEDI DELL’OMEOPATIA 48

24oreNews

A cura della Dott.ssa ANGELA MINUTILLO BERTANZA

iei cari amici, di vecchia data e sizione al mattino, veramente contrariata perché non, e comunque lettori curiosi nel pomeriggio avrebbe dovuto partecipare ad o appassionati all’omeopatia. Sa- una gara di tennis alla quale teneva molto. Le rebbe più giusto parlare di casi ho consigliato di prendere il rimedio in modo questa volta, perché vi raccon- frequente e abbondante. La stessa sera mi ha terò due episodi occorsi a due telefonato sua madre incredula e stupita. Faragazze, due sorelle, che sono in cura con il loro biola si è ripresa rapidamente ed è stata in grado rimedio costituzionale omeopatico. Contraria- di sostenere la sua gara. Gaia è un’altrettanto mente all’opinione comune che associa questa bella e notevole ragazzina, bravissima in tutto terapia a risultati molto lenti, il rimedio ha gua- quello che fa, scuola, sport teatro e altro. Ha rito in brevissimo tempo una patologia acuta e “Causticum” come rimedio costituzionale, un ha evitato una malattia in una situazione di con- sale preparato da Hahnemann stesso. Come tagio quasi certo. Ho in cura fin dai primissimi prevede il suo rimedio, lei ama prendersi cura mesi della loro vita queste due sorelle nate a di persone e animali, è molto attenta a rispettare distanza di 15 mesi l’una dall’altra. Hanno ora le regole e a fare in modo che le rispettino anche 14 e 15 anni, Fabiola e Gaia. Fabiola è una bel- gli altri. Sempre nello stesso periodo mi ha la ragazzina che eccelle in tutto, scuola, sport, mandato una e-mail dicendomi che nella sua musica e teatro. Il suo rimedio è “Carcinosi- classe erano tutti più o meno malati compresi num”, un rimedio preparato con materiale bio- i suoi due compagni di banco e che lei, invece, grazie a Causticum stava belogico, detto per questo anche nissimo. Questa volta vi ho nosode. Rimedio adatto a permostrato un aspetto del rimesone che amano gli animali, dio costituzionale in una pala natura, molto suscettibili e tologia acuta e come il suo molto attente a non ferire gli uso possa portare alla guarialtri. Quest’inverno nel periogione in tempi incredibildo delle epidemie influenzali mente brevi. Ai nuovi lettori Fabiola si è ammalata con suggerisco come sempre di sintomi tipici dell’epidemia SPECIALISTA IN PEDIATRIA leggere il Piccolo Vademecum in corso, tosse raffreddore mal OMEOPATA UNICISTA di gola, febbre spossatezza, di Omeopatia sul sito Tel./Fax 02.2131008 dolori ossei e muscolari. Mi www24orenews.it, nella seangela.minutillo@fastwebnet.it ha riferito questa sua indispozione “Salute & Benessere”.

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IL SESSUOLOGO RISPONDE

NON SOLO “LATO B” COME CAMBIA L’ESTETICA FEMMINILE

L’

atteggiamento delle donne nei confronti dei propri genitali è radicalmente mutato dalla beat generation ad oggi. Da zona del corpo da nascondere, a parte del corpo da esporre durante l’atto sessuale. Tale cambiamento non è prevalentemente legato ad una “moda” imposta dall’esterno, ma rappresenta piuttosto la logica conseguenza della liberazione sessuale femminile. Gli ultimi decenni hanno visto una profonda trasformazione del significato attribuito alla sessualità da parte della donna; non più un dovere legato alla procreazione, ma un diritto legato al piacere. La sperimentazione ludica ha allargato gli orizzonti delle pratiche sessuali e tra queste è importante evidenziare come il cunnilingus sia diventato progressivamente uno tra i comportamenti erotici più diffusi. Questo è significativo, perché per ricevere una stimolazione orale la donna deve esporre i suoi genitali alla vista del partner e di conseguenza può preoccuparsi del giudizio estetico (e olfattivo) anche per questa parte del suo corpo. Sempre più spesso si sente parlare di cosmesi vulvare intendendo con essa l’insieme di quei trattamenti (intesi come interventi manuali o strumentali) e preparati usati per migliorare, abbellire, rendere più attraente,

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24oreNews

Dr. Roberto Bernorio Ginecologo - Psicoterapeuta Sessuologo clinico www.robertobernorio.it robernorio@aispa.it

ringiovanire ed adeguare alla moda corrente la vulva. Ma quanto è diffusa questa pratica? Riporto i risultati preliminari di uno studio osservazionale orientato sulla cosmesi del pelo pubico/vulvare eseguito su un campione randomizzato di 320 donne italiane afferenti a due ambulatori di ginecologia per visite di controllo (Età del campione compreso tra 18 e 50 anni) che stiamo realizzando all’interno di AISPA. Nell’86,25% delle donne del nostro campione è stato rilevato un intervento cosmetico sul pelo pubico con un 20% di depilazione totale. Dato interessante, tra tutte le donne la depilazione totale è presente nel 46,3% delle under 25 e decresce con l’età fino al 6,5% delle over 40. Se l’acconciatura del pelo pubico è quindi diventata pratica estremamente diffusa tra tutte le donne, la rasatura totale è soprattutto una prerogativa delle più giovani. Effetto moda? Difficile dirlo per ora, ma a breve indagheremo con un altro studio i perché legati alla cosmesi vulvare. Per ora prendiamo atto di una significativa modificazione culturale e transgenerazionale riferita alla cura estetica della vulva. A.I.S.P.A. Associazione Italiana Sessuologia Psicologia Applicata Presidente Prof. W. Pasini Via Marostica, 35 20146 - Milano


GIARDINI MAGICI

PIANTE

IN CAMERA DA LETTO?

È COME DORMIRE CON IL GATTO tanchezza, mal di testa, allergie. Piccoli malesseri quotidiani che rovinano la giornata e mettono a dura prova l’umore. Spesso la colpa è dell’aria avvelenata che respiriamo, non solo per strada, ma anche tra le mura domestiche. Infatti nelle nostre abitazioni respiriamo quotidianamente le sostanze tossiche immesse nell’aria da oggetti, mobili, pareti ecc… per non parlare di quelle che giungono in casa dall’esterno, dalla strada, provocando danni più o meno seri alla nostra salute, come ad esempio le allergie. Il cosid-

S

detto “inquinamento indoor” oggi si può combattere anche con l’aiuto della natura: negli ultimi anni è stato infatti scientificamente dimostrato che la presenza di alcune piante in casa consente di filtrare le sostanze tossiche disperse nell’aria, che vengono da esse assorbite. Un tempo si suggeriva di non tenere piante nella camera da letto, perché la maggior parte delle piante di giorno immettono ossigeno nell'aria, mentre di notte immettono anidride carbonica. Una teoria ormai da smentire. Per cominciare esistono piante che anche di notte immettono ossigeno nel-

MIGLIORANO ANCHE L’UMORE Per ottenere i benefici del nostro filtro naturale dell’aria non è necessario creare un bosco in casa, ma è sufficiente avere un paio di piante in ogni ambiente. Si tratta per lo più di piante decorative, facili da trovare e coltivare: il ficus benjamin, il pothos, il filodendro, l’aloe e persino l’orchidea, per citarne solo alcune. Queste piante migliorano la qualità dell'aria assorbendo residui di etilene, trielina, formaldeide e monossido di carbonio. Le tillandsie sono particolarmente adatte invece a rimuovere il pulviscolo dall'aria. La presenza di piante in casa poi porta ad una diminuzione anche dell'ozono, molto nocivo se presente. Oltre a purificare l’ambiente, è stato provato che la presenza di piante nelle abitazioni migliora anche l'umore e la capacità di concentrazione delle persone; la presenza di elementi naturali ed il colore verde infatti migliorano le nostre capacità intellettive.

l'aria, sottraendo anidride carbonica, e sono la maggior parte delle succulente: quindi avere in camera un cactus, o una sanseveria, può migliorare la quantità di ossigeno nell'aria, di giorno, così come di notte. Inoltre, ogni pianta immette piccole dosi di anidride carbonica, pari più o meno a quella che potrebbe immettere un animale domestico o il nostro partner: sarebbe come suggerire a qualcuno di non dormire con il gatto o con il partner. A cura della dott.ssa GIUSEPPINA LISA MANNO

BIOLOGA E NATUROPATA • Info: 347.4401763 www.giardinimagici.com 24oreNews

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GOURMET

LA “PRIMA” DI BARILLA DA A cura di CORA FRAUMM

onno, pomodori, peperoni, capperi, olive, un pizzico di origano, sale e… pennette Barilla. È il nuovo piatto presente da fine maggio nei menù di tutti i ristoranti Mc Donald d’Italia. Ad avere il piacere di assaggiare la prima forchettata di pasta mai consumata in un McDonald`s è stata Belen Rodriguez madrina della serata di presentazione di questo evento milanese, organizzata nella nostra città da Mc Donald’s e Barilla. Roberto Masi, Amministratore Delegato di McDonald`s Italia, ha detto di essere «orgoglioso di questa collaborazione con Barilla, Azienda simbolo della pasta e icona del made in Italy». Ha voluto sottolineare come in questi ultimi anni Mc Donald’s Italia abbia proposto, all’interno dei suoi hamburger e delle sue insalate, tanti prodotti tipici della tradizione italiana, come il Parmigiano Reggiano DOP, lo Speck dell’Alto Adige IGP, la

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mozzarella e l’Asiago DOP, che hanno avuto un grande successo in una clientela sempre più numerosa. Claudio Colzani Amministratore Delegato di Barilla, ha espresso la sua soddisfazione per questa nuova operazione alimentare promossa dal colosso americano dei fastfood che, con la presenza di questo piatto a base di pasta Barilla, assicurerà ai suoi clienti non solo maggiore varietà di gusto, ma sicuramente maggiore equilibrio nutrizionale. Preparata al momento e disponibile in confezione monoporzione in plastica PET riciclabile al

100% è in menù a soli 4 euro e 90 centesimi. Un’altra scommessa vinta da Mc Donald’s Italia, in questo cammino molto importante, è stata quella di introdurre nei suoi ristoranti i prodotti della tradizione enogastronomica italiana. Questo arrivo di un piatto di pasta (e che pasta se si parla di Barilla) nel menù del fast-food farà si-

sedersi più volte in una settimana ai tavoli dei ristoranti Mc Donald’s, troveranno una nuova opportunità per scegliere Mc Donald’s. Questa continua fusione fra tipici menù da fast-food con decine di varietà di hamburger e gusti e sapori dei prodotti della più alta qualità italiana di-

Sopra: Roberto Masi con Belen Rodriguez

curamente da collante fra clienti giovani e meno giovani, questi ultimi spesso incerti nel pensare di

mostra nel migliore dei modi l’attenzione che il noto brand, a dispetto delle critiche a volte inappropriate, ha per una tavola attenta alle nostre irrinunciabili tradizioni alimentari. 24oreNews

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GOURMET

I PIACERI DELLA…

PIZZA

P

ur essedo la pizza entrata ufficialmente nell’olimpo delle eccellenze alimentari, patrimonio dell'umanità, c'è pizza e pizza. Se desiderate togliervi almeno per una volta la voglia di pizza “doc” mangiando a volontà i vostri gusti preferiti, ad un prezzo imbattibile (12 euro, eccetto il sabato), andate al Cactus Juice Cafè di Milano, via Gaudenzio

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24oreNews

Fantoli 7. Si perché, oltre al “Girocarne” (altra specialità assolutamente da non perdere), il menù del locale propone un indimenticabile “Giropizza”: l’incredibile prezzo comprende anche la birra o altro “soft drink” ed il caffè. Ogni sera gli esperti pizzaioli del Cactus sfornano di continuo un’ampia gamma di colorate pizze dal diametro di 50 centimetri, che vengono tagliate in otto fette: tanti gusti che a rotazione vengono serviti ai tavoli. La formula è

“all you can eat”: avete capito bene, potete gustare tutta la pizza che volete. La quantità, però, non è il principale pregio. Al Cactus trovate soprattutto la qualità: la pizza è molto leggera e digeribile, preparata con ingredienti biologici controllati che garantiscono un valore nutritivo eccellente e nessuna contaminazione di sostanze chimiche. L’impasto rispetta le più antiche tradizioni della panificazione con tempi di lievitazione lunghi ed è fatto con


TRA LEGGENDA E TRADIZIONE

Cactus Juice Cafè Via Gaudenzio Fantoli, 7 Milano tel 02 5060407 www.cactusjuicecafe.it

una varietà di farine biologiche macinate a pietra e lavorate a mano. Insomma, una pizza ad alta digeribilità che elimina i tipici problemi di gonfiore, pesantezza e sete inestinguibile. La digeribilità della pizza è strettamente legata alla trasformazione dell’amido, contenuto nella farina, in zuccheri semplici. Questo laborioso processo richiede: conoscenze biochimiche, perizia artigianale, etica e… senso di responsabilità ver-

so i Clienti. Al Cactus la priorità è riservata alla selezione delle materie prime, alla lievitazione naturale ed alla cottura in forno rigorosamente a legna: è tutto questo che fa sentire veramente la differenza di sapore dalla “solita pizza”... È un prodotto di eccellenza, di qualità, diverso, più sano (indicato perciò anche per i più piccini) da gustare in un'atmosfera accogliente, particolare, unica. Provare per credere!

“A pizza nu pranzo po’ puveriello e nu sfizio pà nobiltà”, ed infatti la pizza è sempre stato un piatto del popolo invidiato dalla nobiltà. La tradizione vuole che nel giugno 1889 la Regina Margherita di Savoia invitò a corte il più famoso pizzaiolo della città, per assaggiare il piatto che tanto piaceva al popolo napoletano. Fu così che Raffaele Esposito della pizzeria Brandi (la nota pizzeria fondata nel 1780 e ancora oggi attiva in una traversa di via Chiaia, a Napoli) per onorare la regina d'Italia preparò tre varietà di pizza, una con olio, formaggio e basilico; una con i “cecenielli” (bianchetti) e una con mozzarella e pomodoro a cui la moglie aggiunse una foglia di basilico, ispirata dal colore della bandiera sabauda: verde basilico, bianco mozzarella e rosso pomodoro, e la chiamò proprio come la regina. Da allora sono passati 124 anni, ma cronologicamente, la pizza napoletana più antica è la "mastunicola", la cui origine dovrebbe datare 1660. Una storia infinita, che parte da lontano e sconfina nella leggenda. Si narra che nel 1772, Ferdinando di Borbone, re di Napoli dal 1751 al 1825, avesse violato le regole dell'etichetta entrando nella pizzeria di Antonio Testa detto n'Tuono, che aveva la bottega alla Salita S. Teresa. Il re volle assaggiare quell’alimento così amato dal suo popolo e, a Corte, lo descrisse con parole ispirate. Allora nobiluomini e nobildonne della Corte napoletana lo imitarono e la "pizzeria" divenne un locale alla moda. Già nel 1830, un certo "Riccio", nel libro “Napoli, contorni e dintorni”, aveva descritto una pizza a base di pomodoro, mozzarella e basilico. Francesco De Bourcard nel 1866, parlando delle tradizioni di Napoli riporta la descrizione dei principali tipi di pizza, ossia quelli che oggi prendono il nome di pizza marinara, pizza margherita e calzone: «Le pizze più ordinarie, dette coll'aglio e l'oglio, han per condimento l'olio, e sopra vi si sparge, oltre il sale, l'origano e spicchi d'aglio trinciati minutamente. Altre sono coperte di formaggio grattugiato e condite collo strutto, e allora vi si pone disopra qualche foglia di basilico. Alle prime spesso si aggiunge del pesce minuto; alle seconde delle sottili fette di mozzarella. Talora si fa uso di prosciutto affettato, di pomodoro, di arselle, ecc... Talora ripiegando la pasta su se stessa se ne forma quel che chiamasi calzone.» (Francesco de Bourcard, “Usi e costumi di Napoli”, Vol. II)


GOURMET

I GIOVEDÌ LUNGHI

DEL CAMPARINO

Da sinistra: Je an

Jaques Dubau , Teresa Chiari, Franco e Orlando D'Alfonso

es Dubau Jean Jaqu

A cura di MOMI SYMON

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inalmente è arrivata l’estate e cresce sempre più la voglia di gustare un buon gelato e perché no anche un fresco cocktail. Il rito dell’aperitivo è un momento ormai quasi irrinunciabile per i milanesi: sono tanti i locali in cui godersi un buon aperitivo ma senza dubbio al Camparino in Galleria Vittorio Emanuele è possibile gustare i cocktail che hanno fatto la storia. Ora più che mai: infatti ogni giovedì fino alla fine luglio si potrà vivere l’inebriante atmosfera del “Red Aperitif”, un’esperienza unica firmata Campari e Campari Accademy. L’aperitivo nel salotto del lusso sarà caratterizzato da tradizionali cocktail come l’Americano, il Ne-

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groni e il Campari rinnovati con sapori dal gusto forte e deciso come l’afrodisiaco zenzero, il pepe rosa e il vivace orange passion. A “creare” gli aperitivi e spiegare la loro storia e preparazione sono gli insegnanti della Campari Academy, sorta a Sesto San Giovanni per la formazione dei barman. È un racconto ricco di storia, profumato di dettagli e curiosità inedite, un intrattenimento “vero” che riporta il pubblico del Camparino a vivere questi giovedì, con apertura prolungata fino alle 22,00. Una iniziativa insolita, che va comunque sostenuta perché come detto anche dall’Assessore al Commercio, Franco D’Alfonso, è «un modo per rilanciare il Salotto di Milano» anche quando, aggiun-

giamo noi, i milanesi si trasferiscono altrove in vacanza. Un luglio decisamente gradevole al “Camparino” che consente a tutti di rivivere il piacere ritrovarsi con gli amici davanti ad un fresco e gustoso aperitivo. La magia del Salotto di Milano ti aspetta, con i colori del mondo e tutte le sue lingue e tutte le sue fogge che ti passano davanti agli occhi mentre ti gusti uno degli aperitivi della tradizione Campari. Dimenticavo, se per caso vi distraete dal guardare in Galleria, davanti a voi c’è sempre il Duomo, il Museo del Novecento, la Piazza in tutta la sua vastità accecata da mille luci. Sarete comunque soddisfatti di essere venuti ad uno di questi “giovedì lunghi” del Camparino.



ANDATA E RITORNO

E…STATE IN PUGLIA

OMAGGIO A DE CHIRICO COLORI, PROFUMI E SAPORI DEL SALENTO

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istese di uliveti, splendide città d’arte e località balneari che poco o nulla hanno da invidiare alle destinazioni più esotiche: questo è il Salento, tra le mete preferite dai viaggiatori italiani di ogni età. Un tuffo tra barocco, uliveti, buona cucina e mare cristallino. Dalla casa vacanze “La Baronessa”, a Tiggiano (Lecce), alle acque blu della costa salentina bastano pochi minuti. Qui si trovano tanti chilometri di spiagge bianchissime,

grotte, ulivi dai tronchi secolari le cui fattezze sembrano disegnate da artisti alla ricerca della loro più originale opera d’arte. Il Salento è un territorio adatto non solamente ai vacanzieri alla ricerca di sole, spiagge e mare, ma anche a chi desidera tuffarsi nel mondo dell’arte, della storia, della cultura, della musica dai ritmi a volte sfrenati come quelli della celeberrima “Taranta”, che a fine agosto celebra l’attesissima “Notte della Taranta”. Le tradizioni salentine meritano di essere scoperte in tutta la loro ricchezza, sia di musiche e usanze tramandate sin dai tempi antichi che delle straordinarie proposte enogastronomiche del territorio. Questo e molto altro ancora è il Salento e proprio qui in questo magico ambiente vi aspetta “La Baronessa”, una casa per le vostre vacanze, dove l’accoglienza e l’ospitalità sono vera e propria cultura di vita.

Un grande evento giunge per il quinto anno consecutivo al Castello Aragonese di Otranto, a poca distanza da Tiggiano. Dopo aver accolto oltre 200mila visitatori con le mostre di Joan Mirò, Pablo Picasso, Salvador Dalì e Andy Warhol, l’antico maniero idruntino ospita fino a domenica 29 settembre la mostra “Giorgio de Chirico - Mistero e poesia” a cura di Franco Calarota. A margine della mostra, un ricco programma degli eventi dal titolo "Metafisica a sud, enigma di un pomeriggio d'estate" è dedicato al grande artista nato il 10 luglio di 125 anni fa.

LA BARONESSA Via Della Repubblica n.65 73030 Tiggiano (Lecce) info@labaronessabedandbreakfast.it www.labaronessabedandbreakfast.it


LIBRI

Matteo Renzi OLTRE LA ROTTAMAZIONE (Mondadori) Con il suo stile veloce, la battuta pronta, e ironico come solo un fiorentino sa essere, Matteo Renzi traccia i confini di un'Italia possibile e futura. Perché adesso basta rottamare. È il momento di andare "oltre". Questo libro è il manifesto politico di una bella Italia, che parla di lavoro, di politica e di futuro.

Luca Bianchini IO CHE AMO SOLO TE (Mondadori) Il matrimonio di Chiara e Damiano è un evento che mobilita tutta la città di Polignano a mare (Bari). Tanti i personaggi che popolano questa storia, ognuno con il suo carattere spesso sopra le righe. Il titolo del romanzo è un omaggio al grande Sergio Endrigo e non è ambientato in Puglia per caso, ma è un atto d’amore per questa terra e per i lettori perché possano divertirsi e sognare.

Andrea Vitali UN BEL SOGNO D’AMORE (Garzanti) Trecentosettanta pagine ambientate come sempre a Bellano, su “quel ramo del Lago di Como…” alle spalle di Lecco, dove l’autore è medico condotto da oltre 20 anni. Col suo talento non comune di scrittura riesce a trasformare i segreti locali in narrazioni dove l’ironia non manca mai. In questa vicenda siamo negli anni ‘70, quando la proiezione di Ultimo tango a Parigi scatena varie tensioni.

Paola Mastrocola NON SO NIENTE DI TE (Einaudi) Nella sala di uno dei più prestigiosi college di Oxford, centinaia di persone aspettano l’inizio di una conferenza. Dopo qualche minuto entrano – nel silenzio generale – decine di pecore: bianche, lanose, ordinate e moderatamente belanti, guidate da Filippo Cantirami. Il giovane economista italiano, imperterrito, comincia il suo intervento sulla crisi dei mercati…

Camilla Läckberg IL BAMBINO SEGRETO (Marsilio) Frugando in un vecchio baule appartenuto alla mamma, Erica scopre un camicino da neonato, macchiato di sangue, nel quale è avvolta una medaglia, di epoca nazista. Cerca di saperne di più, da un professore che non le svela niente di importante, ma che poco dopo viene trovato morto. Erica capisce che questa storia nasconde qualcosa di terribile e inizia ad indagare.

Graeme Simsion L’AMORE È UN DIFETTO MERAVIGLIOSO (Longanesi) Simsion, australiano, è uno sceneggiatore cinematografico al suo esordio nella narrativa. Non aspettatevi la classica storia d’amore a lieto fine: nelle 303 pagine deliziosamente riempite di un umorismo leggero e mai banale, la lettrice può scoprire o rispolverare, in una chiave più scanzonata, quei meccanismi relazionali che tanto spesso presentano gli uomini, mentre il lettore maschio può provare a ridere un pò di sé stesso.


DI CULTURA SI VIVE!

LO DIMOSTRA “IL SALONE DEL LIBRO” DI TORINO A cura di ANNA DE BERNARDIS

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umeri da capogiro, numeri che fotografano una realtà certamente in controtendenza con l’attualità del momento che stiamo vivendo. Qualcuno ha detto che qui a Torino abita la speranza, come non crederci di fronte a questi dati: 300.000 visitatori più 4% rispetto allo scorso anno, vendite presso gli stand più 20% nei confronti del 2012, oltre 70.000 presenze agli eventi programmati nelle varie sale del Lingotto. Più di 3.000 giornalisti provenienti da 19 paesi del mondo, fra i quali Marocco, Egitto, Brasile e Taiwan, hanno presenziato a questa edizione straordinaria del Salone del Libro di Torino. Un successo che - come sottolineato anche dal Presidente del Salone, Rolando Picchioni - può solo spronare a fare ancora meglio per la prossima edizione. Edizione per la quale già sono state confermate due presenze di grandissimo peso, la Regione Lombardia, ospite d’onore in vista di Expo 2015 e la Frankfurter Buchmesse, prima manifestazione libraria al mondo.

Anteprime, Eventi, Vendite Quest’anno, al Salone del Libro, la regione ospite era la Calabria. Omaggio dovuto anche all’apertura presso la Reggia di Venaria della mostra di Mattia Preti, caravaggesco pittore calabrese, protagonista dell’arte del ‘600. Una ricca iconografia religiosa e una intensa serie di ritratti femminili: la mostra è stata curata da Vittorio Sgarbi. Il noto critico d’arte è stato anche il protagonista della Lectio Magistralis “Nel nome del figlio, maternità e passioni”, domenica 19 maggio, davanti ad un foltissimo pubblico. Sgarbi ha spiegato come sia «estremamente indicativo che la più grande rivoluzione della storia sia legata al nome di un Figlio». «Le rivoluzioni - ha proseguito - non le fanno i padri, le fanno i figli». Ha quindi concluso la sua Lectio Ma60

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gistralis con una affermazione che ha riscosso il grande applauso del pubblico: «Dio ha creato il mondo, ma suo Figlio lo ha salvato». Ci piace ricordare che “In nome del Figlio” edito da Bompiani è il titolo dell’ultimo lavoro di Vittorio Sgarbi. Come anticipato, nelle varie sale del Lingotto, si sono tenuti tanti incontri con autori o personaggi del mondo dello spettacolo, della politica, della società civile. Grande l’interesse, anche da parte del pubblico più giovane, per Roberto Saviano, Umberto Eco, Eugenio Scalfari, Serena Dandini, Vinicio Caposela e Francesco de Gregori. Gremiti i 1900 posti dell’Auditorium per l’incontro con lo scrittore israeliano David Grossman e con il Sindaco di Firenze Matteo Renzi. Un capitolo a parte meritano i risultati di vendita dei propri libri che gli editori presenti, hanno ottenuto ai loro stand durante tutte le giornate del Salone. Meglio di tutti ha fatto Feltrinelli, grazie all’ultimo volume di Roberto Saviano “ZeroZeroZero”. Poi Mondadori con l’exploit di vendite del libro di Dan Brown “Inferno”. Ottima performance per Einaudi nella saggistica e nella narrativa, settore nel quale primeggia con “Non so niente di te” il recentissimo lavoro di Paola Mastrocola. Merita una segnalazione anche RCS libri con due titoli molto apprezzati dal pubblico del Salone, “Lui è tornato” di Timor Vermes e “Ferite a morte” di Serena Dandini. Arrivederci al 2014!


ANDATA E RITORNO

In apertura: Giorgio Napolitano in video messaggio durante la conferenza; da sinistra: Giovanni Reale, Ferruccio de Bortoli e Umberto Veronesi; Daniel Libeskind con Ernesto Ferrero; Roberto Cota, German Guerrero Pavez e Piero Fassino

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In alto da sinistra in senso orario: Vittorio Sgarbi; Henry Winkler; Lilian Thuram durante la presentazione del suo libro con Tommaso Pellizzari; Alberto Angela; David Grossman 24oreNews

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VIAGGI NEL MONDO Milena Polidoro con il Console Generale del Libano Walid Haidar

BEIRUT: COGLI L’ATTIMO… A cura di MILENA POLIDORO

Conti Tour Via Montenapoleone 19 Tel 0276023448 info@contitour.com

Conti Tour ha selezionato un viaggio

dall’11 al 14 ottobre 2013 al costo di euro 1.150,00 più spese x visto di entrata

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ià dall’aereo Beirut appare incredibile: una grande città adagiata su una spiaggia candida ed un mare turchese e alle spalle un dolce territorio collinare ricco di vegetazione. Nell’antichità le foreste di cedro del Libano coprivano ampie fasce di territorio e costituivano una fonte di ricchezza per i fenici che ne esportavano il legname estremamente pregiato e profumato. Pensate solo che l’edificio originario del tempio di Salomone a Gerusalemme fu costruito con questo legno, così come diversi sarcofagi scoperti in Egitto. Beirut, crocevia di tre continenti Asia, Africa e Europa, è una capitale unica al mondo. Considerata negli anni sessanta la Parigi del Medio Oriente quando le star internazionali arrivavano con splendidi yacht per folleggiare tutta la notte nei suoi alberghi sul lungomare, rappresenta oggi il trionfo della rinascita sulla distruzione; la ricostruzione del quartiere centrale, infatti, è stata una delle principali sfide che il governo ha dovuto affrontare dopo la guerra civile. Beirut è anche il simbolo di mille contraddizioni. Se si passeggia nei quartieri più animati, Beirut sembra cogliere l’attimo, si vive senza un domani, ma con grande ottimismo, se invece si cammina lungo la tristemente famosa Linea Verde, che divideva la città mussulmana da quella cristiana ai tempi della disastrosa guerra civile che squassò il Paese dal 1975 al 1990, la città appare come un luogo di tristi memorie. Se per alcuni Beirut è pericolosa per altri è sinonimo di libertà. Per gli armeni significa la salvezza, per gli ebrei la paura. Gli abitanti di Beirut sono fieri, con un forte orgoglio nazionale ed un irrefrenabile ottimismo, adorano la loro cucina in tutte le forme e questo vi darà modo di assaggiare qualche piatto delizioso in qualsiasi punto della città vi troviate, e hanno un vero e proprio rito per il caffé che deve essere “nero come l’inferno, forte come la morte e dolce come l’amore”. Insomma, nonostante la situazione politica sia sempre sull’orlo del baratro e costringa a vivere in condizioni di continua precarietà, Beirut con i molti luoghi che raccontano la sua storia millenaria, i grandi musei, le Università internazionali, le diciotto confessioni religiose, è una capitale ospitalissima, viva, attiva e ricca di energia. Ne rimarrete incantati.




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