Milano 24orenews idg aprile 2018

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Anno 8 - Aprile 2018 • Periodico di Cultura e Società

KITO FUSAI

Al Royal Free Hospital si parla “italiano”

PALAZZO CITTERIO

Restauri finiti

STARE BENE

Ricarichiamo le batterie!



STORIE, MITI E LEGGENDE

LA RIVOLTA DI MILANO E LA TRAGICA FINE DEL PRINA A cura di PAOLO MINOTTI

T

ra i personaggi più nefasti e deleteri che hanno contrassegnato la storia di Milano nel corso dei secoli, Giuseppe Prina merita un posto speciale: nessuno più di lui fu maledetto dal popolo che ne fece un simbolo da abbattere. Fu molto stimato e apprezzato da Napoleone, al punto che questi lo volle ininterrottamente al suo servizio dal 1802 al 1814. La sua integrità, l’onestà, l’azione decisa senza remore e condizionamenti, la vicinanza a Napoleone gli attirarono l’odio di personaggi influenti, che decretarono la sua morte e la cancellazione del suo ricordo. Portò allo stremo la città e nel 1814 la pagò cara. Fu infatti assassinato a soli 47 anni a Milano durante un tumulto provocato dall’aristocrazia. Il Prina è più conosciuto per la sua proverbiale drammatica fine che per quello che fece nella sua vita. Eppure fu un uomo dotato di grandissima intelligenza, di eccezionali capacità e di una volontà ferrea. Ministro delle Finanze prima del Regno di Sardegna (a soli trentadue anni), poi della Nazione piemontese, quindi della Repubblica italiana e del Regno italico,

fu capace di risanare i bilanci di tutti questi Stati, di sconfiggere corruzione, concussione, evasione fiscale, contrabbando e di impostare un sistema di tassazione efficace ed equo. Come ha scritto Leonardo Sciascia, «il Prina coltivava l’utopia di far pagare le tasse a chi doveva pagarle». Prina abolì privilegi e monopoli delle classi più abbienti imponendo, con una ferrea volontà di esazione, imposte progressive sul lusso; bloccò le spese ingiustificate e gli abusi nell’assegnazione di appalti, combatté il contrabbando e, in un momento di particolare difficoltà dello Stato, rinunciò a oltre un terzo del proprio stipendio. In anticipo su ogni altro Stato europeo e non solo, Giuseppe Prina introdusse la pubblicazione del rendiconto dell’amministrazione finan-

ziaria nazionale, il “budget”. L’opera del Prina attirò, come prevedibile, l’odio di personaggi influenti i quali, dopo aver cercato di infangarne il nome, ne decretarono la morte fomentando un tumulto che il 20 aprile 1814, subito dopo la caduta di Napoleone, dalla sua casa davanti alla chiesa di San Fedele lo costrinse fra le mani della folla armata di bastoni, mazze e - dettaglio non trascurabile - ombrelli di seta. Il genio delle finanze di Napoleone morì così e finì in una fossa comune presso il cimitero della Moiazza, senza lapide o sepoltura, dimenticato dalla memoria storica. Milano deve ancora fargli il funerale. A Milano il detto «fare la fine del povero Prina» è stato popolare a lungo. Oltre a Sciascia, gli hanno dedicato attenzione autori milanesi del passato come Tommaso Grossi, Giuseppe Rovani e Giovanni Biffi. La sua lezione, andrebbe ben studiata anche oggi. Sotto: l’uccisione del ministro Prina in una stampa dell’epoca

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BUONENOTIZIE Nata e cresciuta a Milano, classe 1989, Diana Cavalcoli scrive per il Corriere della Sera occupandosi di lavoro, startup e innovazione. Ci è piaciuto molto il suo racconto sul viaggio italiano del Salone della CSR (Corporate Social Responsibility) e dell’Innovazione Sociale per la presentazione di nuove idee e progetti. Sapevamo da tempo che le aziende avrebbero dovuto, in un mondo così variegato, scoprire e promuovere la cultura che coniuga insieme “Etica e Business”

“ETICA E BUSINESS” LA ROTTA POSSIBILE Dopo le tappe di Salerno, Torino, Udine e dell’8 marzo scorso a Roma crescono sempre di più i temi di mobilità green e cultura della sostenibilità. La CSR (in italiano RSI - Responsabilità Sociale d’Impresa) è entrata formalmente nell’agenda dell’UE a partire dal Consiglio Europeo di Lisbona del marzo 2000. Nel ‘Libro Verde della Commissione’, edito nel 2001, la responsabilità sociale è definita come «L’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali e ambientali delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei rapporti con le parti interessate». La CSR va oltre e individua pratiche e comportamenti che un’impresa adotta, nella convinzione che il tutto si traduca in una politica aziendale che sappia conciliare gli obiettivi economici con quelli sociali e ambientali del territorio di riferimento, in un’ottica di sostenibilità futura. Queste ‘rotte’ sono state intraprese da aziende piccole, medie e grandi. È indicativo di una ‘coscienza socio-ambientale’ sempre più diffusa pur nel rispetto del primo obiettivo di una impresa, fare business. La 6a edizione del Salone, dopo 10 tappe percorse, il 2-3 ottobre sarà alla Bocconi di Milano. Ecco due esempi tratti dalle “Buone Notizie” che dimostrano quanto fin qui raccontato.

L’ORTO IN TAVOLA CON UN CLICK Nasce da una idea di Eva De Marco, 36enne ingegnere di Udine, che ha realizzato una applicazione per pc e smartphone ‘Orto in tasca’ - che consente tramite geolocalizzazione di trovare su mappa tutte le aziende agricole in grado di consegnare i prodotti in una certa area. Attivo per ora a Udine, il servizio sarà presto esteso ad altre città. Ci si registra sul portale e si inserisce l’indirizzo di residenza. Una volta pagato l’ordine online, frutta e ortaggi arrivano entro qualche ora.

MISSIONE ZERO RIFIUTI E PLASTICA RICICLATA Questa è la meta a cui tende il grande colosso Procter&Gamble (5 miliardi di clienti in oltre 150 Paesi del mondo). «In Italia dove operiamo da 60 anni - racconta Riccardo Calvi, responsabile della comunicazione - sappiamo che oltre a produrre ottimi prodotti, serve agire come buoni cittadini». «L’obiettivo 2020 è azzerare i rifiuti nei nostri 100 siti nel mondo (oggi siamo a 72) e raddoppiare l’uso di plastica riciclata, già oggi elevatissimo (34 mila tonnellate)». 24oreNews

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Milano Periodico di Cultura e Società

Anno 8 - N. 4 - Aprile 2018 PERSONAGGIO

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Kito Fusai: eccellenza italiana al Royal Free Hospital di Londra

ARTE E CULTURA

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Teatro alla Scala: Francesca Da Rimini; Le Corsaire Milano a teatro La mostra: l’eleganza femminile di Boldini Milano in mostra

MILANO SI RACCONTA

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Un welfare “ante litteram” nella Milano del ‘700 Sfilata di auto storiche “D’Annunzio, libri e motori” Palazzo Citterio: restauri finiti

FASHION

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Ricarichiamo le batterie! Collezione P/E 2018: Angela alta moda su misura

DESIGN

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Sunny Valley Kelo Mountain Lodge Green Island 2018 “colora” l’Isola

BEAUTY

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I consigli di Marina Mazzolari Ipc Method® inaugura il suo primo monomarca

GIROMILANO

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Milano in concerto Milanoda scoprire

FINANZA & FUTURO

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I “pericoli” della privacy

RUOTE & MOTORI

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La suv mania... contagia la Ferrari!

HI-TECH

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Le ultime novità più interessanti

VIAGGI

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A caccia di emozioni forti nel deserto del Kalahari

IL SESSUOLOGO

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L’aggressività

COME STAI?

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Tumori e dieta, quali cibi fanno bene alla salute?

ERBARIO MAGICO

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Le mille virtù del tarassaco

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In copertina: Kito Fusai

Aprile Direttore Responsabile Dario Bordet Direttore Editoriale Alessandro Trani Art Director Patrizia Colombo Impaginazione Milano Graphic Studio S.r.l. Hanno collaborato Roberto Bernorio Marica De Bonis Patrizia Colombo Elena Fossati Carlo Kauffmann Antonello Martinez Marina Mazzolari Luca Medici Paolo Minotti Monica Rota Media Partner

Pubblicità, Promozione & PR Le Roy Advertising - Milano Dante Colombo Carlo Kauffmann Anna Nannini Edizioni Le Roy srl - Milano, viale Brianza, 24 telefono: 3774695715 e-mail: redazione@le-roy.it redazione@24orenews.it online: www.24orenews.it Stampa La Serigrafica Arti Grafiche Via Toscanelli, 26 - Buccinasco MI Periodico mensile Reg. trib. di Milano n. 321 del 10/06/11 N° iscrizione ROC: 22250 Distribuzione Gratuita Desideriamo informarLa che i suoi dati personali raccolti direttamente presso di lei o fornitici saranno utilizzati da parte di “24orenews.it Milano” nel pieno rispetto dei principi fondamentali dettati dalla direttiva 95/46/CE e dal D.lgs. 171/98 per la tutela della Privacy nelle Telecomunicazioni e dalla direttiva 97/07/CE e dal d.lgs. 185/99 Eventuali detentori di copywriting sulle immagini - ai quali non siamo riusciti a risalire - sono invitati a mettersi in contatto con: Le Roy srl

SCRITTORI E INFORMATICI Nello scorso mese di marzo a Milano si sono svolte due importanti eventi in due luoghi simboli della nostra città. Prima “Tempo di libri” a Milano Fiera City che ha visto la presenza di decine di Editori, di centinaia di scrittori italiani e stranieri e la partecipazione di oltre 100 mila visitatori. Pochi giorni dopo alla sede del BASE area magistralmente recuperata in via Bergognone, ha preso il via la prima edizione della Milano Digital Week, fortemente voluta dall’Assessore ai servizi digitali, Roberta Cocco, forte di una brillante carriera in Microsoft. Come lei stessa ha dichiarato si prevedevano per questa prima edizione un centinaio di eventi alla fine ne abbiamo contati 400! Un vero successo che ha illustrato i grandi risultati che Milano va raggiungendo. Avrei voluto partecipare almeno ad alcuni di questi appuntamenti, come ho fatto quando, giorni prima si parlava di libri, ma lo confesso mi sentivo un po’ inadeguato. Capisco che la “cultura digitale” sta cambiando la nostra vita, le nostre abitudini quotidiane e che, volenti o no, ci riguarda proprio tutti. Sogno da tempo di fare una chiacchierata con l’Assessore Cocco perché sono curioso di capire come una donna con una laurea umanistica sia diventata una “fan” dei mondi digitali. Anche se ne conosco le difficoltà, vorrei sapere anche da lei se sarà mai possibile arginare il “cattivo uso” di internet, di instagram, di twitter e dei social media in genere, soprattutto oggi che sempre più giovani e giovanissimi li frequentano. Permettetemi di ricordarvi un illuminante pensiero di Umberto Eco «I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima potevano parlare solo al bar dopo un bicchiere di vino senza danneggiare nessuno. Ora hanno lo stesso diritto di parola di un premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli». Carlo Kauffmann 24oreNews

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PERSONAGGIO 8

KITO FUSAI

È

stato difficile imparare convivere con due culture e pensieri: quello italico e quello britannico? All’inizio, la cosa più difficile è stata imparare l’Inglese, perché quando sono arrivato in Inghilterra lo parlavo in maniera molto scolastica. Nel primo mese di attività a Cambrige ho perso 5 kg correndo avanti e indietro per la mancanza di “fluenzy in English”. La lingua è la cosa più importante, ovviamente. Quale influenza ha la Brexit sul suo lavoro? Influisce molto. Abbiamo avuto sempre moltissimi ragazzi che venivano dall’Italia a fare dei periodi di formazione chirurgica nel nostro istituto e la Brexit ha scoraggiato moltissimi giovani chirurghi a venire a Londra dall’Italia. Gli Inglesi son noti per essere educati, riservati e “politically correct”. Proprio vero? Soltanto in parte. Sicuramente gli Inglesi sono capaci di fare sembrare vero spesso quello che vero non è. Hanno un grandissimo rispetto per la forma, che in qualche modo preserva la sostanza. Quindi, in questo senso… sì, è vero. Noto è anche l’humour inglese, in genere tendente al sarcastico. I trasporti pubblici Londinesi meritano la fama di cui godono? I trasporti pubblici Londinesi sono i più funzionali ed efficienti riconosciuti al mondo. Parliamo della London Underground con l’iconico simbolo rosso e blu, delle ‘black cars’ cioè i taxi neri e dei rinomati bus rossi a due piani, che viaggiano giorno e notte per il centro e le periferie della Capitale. La guida a sinistra non le crea problemi quando rientra in Italia? No, mi è successo una volta soltanto. Possono creare qualche problema le rotonde, perché il senso di precedenza è diverso. Per il resto la guida è automatica, istintiva. Ma come mangia un Italiano a Londra? Può mangiare un ottimo cibo Italiano. È disponibile la maggior parte dei nostri prodotti, forse con l’eccezione di alcune cose, tipo frutta e verdura, della qualità che possiamo avere solo in Italia. In Inghilterra ci sono moltissimi ristoranti italiani: li ho evitati per i primi dieci anni, ma adesso

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ne conosco tanti a Londra dove, devo dire, si mangia molto bene. “Gli inglesi sono freddi” è un luogo comune? No, è assolutamente vero. Dopo quasi 25 anni di Inghilterra, tante volte ancora non riesco a capire cosa pensano. La famiglia, il lavoro, sono percepiti come in Italia? Non vedo differenze sostanziali. C’è forse meno il concetto della famiglia allargata che abbiamo noi in Italia. Inoltre, i ragazzi inglesi tendono a lasciare la famiglia abbastanza presto, anche per perseguire il loro corso di studi. Inoltre è difficile che un giovane frequenti l’università nella stessa città dove vive la famiglia. Cosa pensano della politica italiana? Per tanti anni credo l’abbiano vista in maniera comica, questo forse il modo l’aggettivo migliore che possa trovare, sicuramente critica, ma comica… forse è il termine giusto. Gli Inglesi amano il nostro cibo? Follemente. Gli Inglesi adorano la cucina e i cibi italiani. Amano sicuramente tutti i tipi di pasta che vengono cucinati, amano moltissimo ogni genere di prodotti italiani, vini, olio, frutta e verdure… Lo scorso autunno ero in un ristorante inglese, dove avevano appena ricevuto in omaggio un tartufo da Asti. Lo tenevano sotto una campana di vetro ed erano proprio orgogliosi di avere avuto questo prodotto italiano. Comunque tutto ciò che è Made in italy ha un grande successo in Inghilterra. Senza dimenticare la Moda… Sicuramente sono innamorati della moda italiana, specialmente a Londra. Mi capita spesso che qualche assistente o collega mi chieda da dove ho comperato questo o quell’abito, la camicia, o la cravatta che indosso. A un giovane Italiano che vorrebbe espatriare e cercare fortuna in Inghilterra, Lei cosa direbbe? Di armarsi di determinazione. Sicuramente avrà ostacoli da superare, ma un periodo di formazione all’estero, secondo me, è essenziale per chiunque voglia avere successo, e crescere professionalmente nel proprio lavoro anche quando tornasse in Italia.


AL ROYAL FREE HOSPITAL SI PARLA “ITALIANO”

Toscano di nascita, ma milanese “di adozione”. Kito Fusai arriva con la famiglia a Milano quando ha solo 5 anni. Inizia la sua formazione in Chirurgia Generale laureandosi con lode nel 1987 all’Università di Milano e nel 1992 consegue il Master of Surgery presso l’Università di Parma. Al rientro dal servizio militare viene assunto, mentre si sta specializzando, nell’Ospedale di San Donato Milanese, in un reparto di Chirurgia. Dopo anni di tentativi in Italia di soddisfare la sua ambizione di specializzarsi in Chirurgia di fegato e pancreas, il lavoro che con fermezza avrebbe voluto fare, si trasferisce nel Regno Unito nel 1995. Viene selezionato per una supplenza di un mese, presso il Cambrige Addenbrooke’s Hospital, come assistente di Sir Roy Calne, uno dei più illustri chirurghi di trapianti del mondo e il primo in Europa ad aver effettuato un trapianto di fegato. Nel 1996 diventa Fellow del Royal College of Surgeons di Edimburgo. Inizia qui il suo importante percorso nel sistema di training inglese. Nel 2005 è nominato Consultant Surgeon e Honorary Senior Lecturer nella Liver Unit presso il Royal Free Hospital NHS Trust di Hampstead, a Londra. Il suo principale interesse clinico e accademico è nelle metastasi epatiche e nel carcinoma pancreatico e nelle modalità di trattamento dei pazienti con malattia avanzata, compresa la ricostruzione vascolare. Vive a Londra da 23 anni, ma il suo cuore è sempre italiano e “politically correct”.

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ARTE E CULTURA

FRANCESCA DA RIMINI RICCARDO ZANDONAI

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Dal 15 Aprile al 13 Maggio 2018

LE CORSAIRE ADOLPH ADAM, CESARE PUGNI, LÉO DELIBES,

Direttore Fabio Luisi RICCARDO DRIGO, PRINCE OLDENBOURG Regia David Pountney Durata spettacolo: 2 ore e 43 minuti incluso intervallo Dal 20 Aprile al 17 Maggio 2018 Direttore Patrick Fournillier a prima rappresentazione avvenne al Tea- Coreografia Anna-Marie Holmes tro Regio di Torino nel 1914. Assente dal Durata spettacolo: 2 ore e 19 minuti inclusi intervalli palcoscenico scaligero dal 1959 (quando Gianandrea Gavazzeni diresse Magda Olivero e Mario del Monaco) la trascinante vicenda di passione e gelosia scritta da Gabriele D’Annunzio pensando a Dante e messa in musica da Zandonai è consegnata a una nuova produzione firmata da David Pountney, nome di punta della scena registica britannica. Interpreti: Maria José Siri, Roberto Aronica, Gabriele Viviani, Luciano Ganci.

FRANCESCA DA RIMINI: APPUNTAMENTI

3 Aprile: 15|18|21|26|29 h20:00 3 Maggio: 2|6|10 h20:00; *13 h15:00

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omplessa e articolata l’evoluzione di questo balletto. Questa produzione della coreografa canadese Anna-Marie Holmes, autorevole specialista dei grandi balletti ottocenteschi, ha debuttato con il Boston Ballet, prima compagnia di danza non russa ad eseguire il titolo, e con l’American Ballet Theatre nel 1998. Rimontata da allora per innumerevoli compagnie, è ora alla Scala con una veste tutta nuova. In un’ambientazione esotica, tra pirati e schiavi, tempeste e rapimenti, uccisioni e cospirazioni, una grotta, un pascià e il sogno in un bellissimo giardino, le avventure del pirata Conrad per salvare la sua amata Medora riempiono la storia d’amore con un irresistibile spirito d’avventura.

LE CORSAIRE: APPUNTAMENTI

3 Aprile: 20|*22|27 h20:00 3 Maggio: 9|11|16|17 h20:00

ALTRI APPUNTAMENTI DI APRILE Mahler10/Petite Mort/Boléro - *5|7 h20:00 + Opere Pasquale - 3|6|11|14|17|19|24|28 h20:00 + Don Francesca Rimini /Prima delle Prime - 11 h18:00 + Le Corsaireda/Prima Prime - 18 h18:00 + Il barbiere di Sivigliadelle /Grandi Opere per i bambini - 15|16 h11:00 + Concerti dell’Accademia di perfezionamento per cantanti lirici - 17 h17:00 + Solisti Quartetto del Teatro alla Scala - 9 h16:00 + Filarmonicad’archi della Scala - 9|16|30 h20:00 + Ottoni della Scala /Concerti per i bambini (con Angela Finocchiaro) - 22 h16:00 + Ensemble “Giorgio Bernasconi” dell’Accademia Teatro alla Scala - 17 h20:00 + Rotterdam Philharmonic Orchestra / a favore della CRI - 23 h20:00 +

Balletti

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ScalAperta: biglietto sconto 50%



MILANO A TEATRO FUORI MISURA Dal 5 all’8 aprile: Leonardo da Vinci IL Leopardi come non ve l’ha mai raccontato nessuno. In scena un bravissimo Andrea Robbiano che ci trasporta nel mondo della poesia, dell’arte accompagnandoci con stralunata dolcezza da quella siepe all’infinito. Un monologo originalissimo, divertente, appassionato che, in questo suo quarto anno di vita ha già superato le duecento repliche in tutta Italia. NON MI HAI PIÙ DETTO TI AMO Dal 5 al 22 Aprile: Manzoni La famiglia è ancora cardine della società e nostro punto di riferimento assoluto? Come si stanno evolvendo le nostre famiglie alla luce delle trasformazioni sociali, politiche ed economiche in atto? È questo il tema attualissimo sul quale si sviluppa questa ironica e sorprendente “pièce” teatrale. Una commedia ironica, intelligente, appassionante. ROBIN HOOD IL MUSICAL Dal 6 al 15 aprile: Nuovo Torna in scena il musical che ha incantato grandi e piccini, ripercorrendo le gesta di uno degli eroi più amati di sempre. Manuel Frattini torna a vestire i panni dell’impavido eroe che ruba ai ricchi per dare ai poveri, affiancato da Fatima Trotta, giovane attrice rivelazione, nota al grande pubblico come conduttrice di Made in Sud, che svelerà le sue doti di performer nel ruolo di Lady Marian. FILAX ANGHELOS (ANGELO CUSTODE) Dal 10 al 15 aprile: Filodrammatici Filax e Anghelos sono una sola persona che, fra le mura di un manicomio, vive uno sdoppiamento di personalità che condensa i mutamenti più laceranti avvenuti nel nostro Paese dal dopoguerra a oggi. In scena, Massimiliano Loizzi interprete di un personaggio ambiguo e folle nelle sue componenti maschili e femminili.

ARTURO BRACHETTI - SOLO Dall’11 al 18 aprile: Arcimboldi Il grande maestro internazionale di ‘quick change’ ritorna con oltre 60 nuovi personaggi. Ma in ‘Solo’ Brachetti propone anche un viaggio nella sua storia artistica, attraverso le altre affascinanti discipline in cui eccelle: grandi classici come le ombre cinesi, il mimo e la chapeugraphie e sorprendenti novità come la poetica sand painting e il magnetico raggio laser. LA VEDOVA SCALTRA Dal 12 al 22 Aprile: Carcano La vedova scaltra di Carlo Goldoni non è solo una divertente commedia che ruota intorno al tema del corteggiamento e del rapporto tra ragione e sentimento, ma rappresenta anche un punto di svolta nella storia del teatro: essa segna il punto di passaggio tra la commedia dell’arte, basata sull’improvvisazione, e la commedia di carattere, ed è l’opera con la quale si affermò la riforma del teatro goldoniano. SHEN YUN Dal 21 al 22 aprile: Arcimboldi Oltre cento artisti tra ballerini e musicisti, 400 costumi colorati e stupefacenti paesaggi come sfondo danno vita a uno spettacolo esaltante, che si muove rapidamente attraverso regioni, dinastie e leggende della Cina. L’elevato livello atletico, i tamburi di battaglia e i prodigiosi cantanti sono tutti accompagnati da fondali animati che ti trasportano in un altro mondo. TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI Viale dell’Innovazione, 20 Orari: mar-sab h21; dom h16:00 TEATRO CARCANO Corso di Porta Romana, 63 Orari: mar-gio, sab h20:30; ven h19:30; dom h16:00 TEATRO LEONARDO DA VINCI Via Ampere, 1 Orari: gio-sab h20:30; dom h16:30 TEATRO FILODRAMMATICI Via Filodrammatici, 1 Orari: mar, gio, sab h21:00; mer, ven h19:30; dom h16:00 TEATRO MANZONI Via Alessandro Manzoni, 42 Orari: mar-sab h20:45; dom h15:30 TEATRO NUOVO Corso Matteotti, 20 Orari: mar-sab h20:45; sab e dom h15:30

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ARTE E CULTURA

L’ELEGANZA FEMMINILE DI BOLDINI A cura di STEFANO DE ANGELIS

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n pittore straordinario, conteso fra due città eleganti come Ferrara e Parigi, che seppe incarnare perfettamente lo spirito del suo tempo, la Belle Époque, e che riuscì a dare un volto alla femminilità di fine Ottocento. Giovanni Boldini (1842-1931), romagnolo basso e deforme come il suo carattere ma con le mani tozze di chi sa dipingere e la materia la conosce bene, frequenta i salotti altolocati della Firenze intellettuale e pensosa, entrando in contatto con i Macchiaioli. Nel 1871, agli albori dell’Impressionismo, si stabilisce definitivamente a Parigi, la città che lo consacrerà al successo, seguendo tuttavia una strada diversa. Di Parigi Boldini coglierà soprattutto la vita mondana e i suoi protagonisti, diventando ben presto il più richiesto ritrattista d’Europa e del mondo. Soprattutto dalle donne. E proprio alle sue signore sensuali, galanti e garbate tutte, la GAM Galleria d’Arte Moderna di Milano dedica una mostra, “Ritratto di Signora” di grande suggestione, organizzata in collaborazione con il Museo Giovanni Boldini di Ferrara. Icone fragili le donne di Boldini, tratteggiate con garbo in uno stile tutto suo, caratterizzato da pennellate rapide, guizzi che toccano la tela. Queste donne vengono rappresentate così come esse volevano essere rappresentate. Eppure nella definizione degli sguardi e dei volti di queste nobildonne, Boldini riesce a cogliere un attimo, immerso tra tessuti

dai colori delicati, garze e fiori, che ci rivela l’identità vera dell’anima di queste figure femminili. Esposte a Milano trenta opere fra dipinti, pastelli, incisioni e disegni, provenienti dalla collezione ferrarese, che dialogano con le opere di Boldini conservate alla Galleria d’arte Moderna, tra cui la “Treccia bionda” delle collezioni dell’Ottocento del museo e “L’Americana” della collezione Grassi, vero e proprio approfondimento sul tema del ritratto femminile tra ‘800 e ‘900. Le opere di Giovanni Boldini vengono così a dialogare con le prove di due grandi interpreti del mondo femminile della Belle Époque, il pittore e incisore francese Paul Helleu, amico e emulo di Boldini, e lo scultore Paul Troubetzkoy, cresciuto vicino all’ambiente della Scapigliatura. La straordinaria sequenza costituita dai tre grandi dipinti “La contesse de Leusse” (1889), “La passeggiata al Bois de Boulogne” (1909) e la celebre “Signora in rosa” (1916), mostra la committenza femminile di Boldini: internazionale e cosmopolita, colta e ricchissima, mondana e inquieta. Donne da lui dipinte precise, scollate, di una bellezza fotografica, quasi onirica… ma soprattutto in movimento. GAM MILANO Via Palestro 16 Sino al 17 giugno 2018 Orari: da martedì a domenica 9.00-17.30 24oreNews

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MILANO IN MOSTRA APRILE OUTSIDE THE IVORY TOWER: CREATIVITY MAKES A BETTER LIFE Laboratorio Formentini / Via Marco Formentini 10 Orari: mar-dom 10.30-19.30 Dal 17 al 22 aprile 2018 Una nuova visione della cultura cinese nel cuore di Milano, una mostra straordinaria sulle nuove frontiere del design in Cina organizzata da Guangzhou Academy of Fine Arts e il Guangzhou National Advertising Industrial Park, due realtà industriali e culturali cinesi in continua espansione. Realizzata con l’appoggio di TVN Media Group Italia in occasione del Fuorisalone 2018, la mostra è la realizzazione di un processo di integrazione tra accademia e industria che è in continua crescita, fondata su tre punti focali: produzione, apprendimento e ricerca. Il risultato è una nuova visione della Cina attraverso l’esplorazione di nuovi orizzonti del design e dell’industria pubblicitaria. Quattro I pilastri su cui si muove l’esposizione: time development, regional culture, urban construction e life aesthetic, 4 elementi fondamentali per mostrare il progetto dell’area di Guangzhou.

YA BASTA HIJOS DE PUTA. TERESA MARGOLLES PAC Milano / Via Marconi 1 Orari: lun 14.30-19.30; mar,mer,ven,dom 9.30-19.30; gio-sab 9.30-22.30 Sino al 20 maggio 2018 Violenza, disuguaglianze, crimine organizzato. Diego Sileo cura la personale dedicata all’artista messicana Teresa Margolles (Culiacán,1963), che con il suo stile minimalista ma di forte impatto testimonia le complessità della società contemporanea, sgretolata da un’allarmante violenza che sta lacerando il mondo e soprattutto il Messico. Vincitrice del Prince Claus Award 2012, Teresa Margolles ha rappresentato il Messico alla Biennale di Venezia nel 2009 e le sue opere sono state esposte in numerosi musei, istituzioni e fondazioni internazionali. Le 14 installazioni in mostra esplorano gli scomodi temi della morte, dell’ingiustizia sociale, dell’odio di genere, della marginalità e della corruzione generando una tensione costante tra orrore e bellezza. 14

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ITALIANA. L’ITALIA VISTA DALLA MODA 1971-2001 Palazzo Reale / Piazza Duomo 12 Orari: lun 14.30-19.30; mar,mer,ven,dom 9.30-19.30; gio,sab 9.30-22.30 Sino al 6 maggio 2018 Un progetto in forma di mostra e libro, ideato e curato da Maria Luisa Frisa e Stefano Tonchi, lungo trent’anni. Un viaggio che attraversa la moda italiana e ne restituisce il valore di fenomeno policentrico, capace di rapportarsi con vari saperi e intelligenze. L’itinerario intreccia una pluralità di oggetti e visioni e dispiega una narrativa della moda in tre decenni cruciali che l’hanno vista definirsi in rapporto simbiotico con la storia sociale, politica e culturale del nostro paese. “Italiana” celebra il sistema italiano della moda nel trentennio seminale che cementa relazioni e scambi tra gli esponenti di una generazione di stilisti, industriali, designer, artisti, architetti e intellettuali che ha definito l’immagine dell’Italia nel mondo e l’ha inserita nelle rotte della cultura internazionale.

ERAVAMO CACCIATORI DI TESTE Mudec. Museo delle Culture / Via Tortona 56 Orari: lun 14.30-19.30; mar,mer,ven,dom 9.30-19.30; gio-sab 9.30-22.30 Sino all’8 luglio 2018 Una mostra affascinante e straordinaria per scoprire gli Asmat, fra i più affascinanti popoli della Nuova Guinea sud-occidentale, politicamente appartenente all’Indonesia ma culturalmente legata al mondo oceanico. L’esposizione racconta i profondi mutamenti sociali e culturali avvenuti in seno alla ricchissima tradizione rituale e artistica delle popolazioni Asmat nel corso del XX secolo e nasce dalla forte volontà di valorizzare una parte della collezione permanente solitamente conservata nei depositi del Mudec. Attraverso 150 fra armi, strumenti musicali, oggetti d’uso e rituali, si potranno approfondire non solo gli aspetti legati alla vita quotidiana degli Asmat, ma conoscerne anche i complessi di una vita rituale ricca e sentita, da sempre fortemente legata alla pratica scultorea.



MILANO SI RACCONTA

UN WELFARE “ANTE LITTERAM”

NELLA MILANO DEL ‘700 A cura di MONICA ROTA

L’

appuntamento è in via Dante, ove fino al prossimo 30 aprile rimarrà allestita l’esposizione a cielo aperto dal titolo “250 anni di Trivulzio. Dall’eredità del ‘700 al welfare del futuro”. Milano ha deciso così di onorare i duecentocinquanta anni trascorsi dalla morte del Principe Trivulzio. Un Principe filantropo, Antonio Tolomeo Trivulzio, da quando decise alla sua morte che il suo palazzo sarebbe dovuto diventare la casa dei poveri indigenti della città di Milano, fino a diventare nella nuova struttura una sede capace di ospitare più di mille persone. Il racconto visivo si dipana lungo i

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250 anni tra tradizione e innovazione, dal lascito e profondo legame con la città di Milano, alle trasformazioni e al contributo continuo di servizio svolto da questa grande istituzione meneghina. I pannelli illustrativi ripercorrono i primi due secoli e mezzo di assistenza e cura del Trivulzio e anticipano le importanti sfide del futuro. È giusto ricordare che dall’unificazione con le altre due storiche istituzioni, Martinitt e Stelline, che hanno educato nomi illustri come Angelo Rizzoli, Edoardo Bianchi e Leonardo Del Vecchio, Milano ha dato il via ad un vero e proprio sistema di welfare già dal lontano ‘700. Non si devono

poi dimenticare le produzioni agricole delle terre del Trivulzio, che si estendono per millesettecento ettari nella bassa Lombardia. Ha certamente ragione Paolo Biscottini, direttore emerito del Museo Diocesano, quando afferma: «Con questo lavoro vogliamo restituire ai milanesi una storia di cui essere fieri. La Milano dal cuore in mano deve essere orgogliosa di quello che ha saputo costruire nei secoli e non deve temere le sfide che l’attendono nella cura delle persone più fragili, anziani e minori». La mostra è stata realizzata con il patrocinio di Regione Lombardia, Città Metropolitana di Milano e Comune di Milano.


MILANO SI RACCONTA

SFILATA DI AUTO STORICHE NEL CUORE DI MILANO Venticinque gioielli d’epoca, costruite tra i primi del ‘900 e il 1935, hanno “sfilato” a Milano nel mite pomeriggio di una bellissima giornata primaverile, lo scorso 8 marzo, in occasione dell’inaugurazione della Fiera “Tempo di libri”. Partendo dell’Aeroporto di Milano Linate, nei pressi del Comando Militare della 1a Regione Aerea, il corteo di auto storiche ha puntato dritto al cuore della città per raggiungere le vie del Quadrilatero della Moda. “Stella” dell’evento la Renault Voiturette Type C del 1900, che alla “folle” velocità di 30 km/h ha fatto da battistrada alla carovana di auto storiche, opportunamente scortata dalla Polizia Municipale. A dare loro il benvenuto, all’incrocio di Via Sant’Andrea con Via Montenapoleone, un’accoglienza in grande stile, con la fanfara dell’Aeronautica Militare e un folto pubblico di curiosi e appassionati. Per qualche ora, la bellezza intramontabile di vetture come Lancia 12HP “Alfa” 1908 (la più antica Lancia esistente al mondo), Locomobile 1915, Fiat 503 Torpedo 1927, Bugatti T37A 1930, Alfa Romeo 6C 1750 1933, Lancia Aprilia, Fiat 515, Riley Nine, Aston Martin Le Mans e Dodge, ha arricchito la già scintillante via della moda tra le più famose al mondo. Nel tardo pomeriggio, ospiti dello showroom Larusmiani in Via Verri 5, il giornalista e storico Giordano Bruno Guerri e il Generale Silvano Frigerio hanno salutato i presenti ricordando il volo su Vienna di Gabriele D’Annunzio di cui ricorre quest’anno il centenario. Per l’occasione, i presenti hanno potuto ammirare una foto storica dell’epoca, a testimonianza dell’impresa del “Vate”, e la bisaccia originale nella quale D’Annunzio trasportò i volantini che sparpagliò poi il 9 agosto 1918 sulla capitale austriaca per chiedere la resa dell’Austria. La manifestazione è stata organizzata dal Club Milanese Automotoveicoli d’Epoca in collaborazione con il collezionista Corrado Lopresto e con Tempo di libri, Fondazione Il Vittoriale degli Italiani (casa di Gabriele D’Annunzio a Gardone Riviera), il Presidente Giordano Bruno Guerri, MonteNapoleone District e il Presidente Guglielmo Miani.

“D’ANNUNZIO, LIBRI E MOTORI” A cura di SANDRO NOBILI 24oreNews

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MILANO SI RACCONTA

PALAZZO CITTERIO RESTAURI FINITI A cura di CARLO KAUFFMANN

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inalmente, dopo i restauri, riaprirà al pubblico il prossimo 11 aprile. Il piccolo Palazzo Citterio (via Brera 12-14) già Furstenberg, poi Rosenberg Colorni, risale al 1764, ma ha subito cambiamenti nell’Ottocento, ricostruzioni e aggiunte dopo la seconda guerra mondiale. Fu acquistato dallo Stato nel 1972 poiché, grazie alla continuità spaziale fra il Palazzo di Brera e quello Citterio attraverso il giardino di quest’ultimo e l’orto botanico si presentava come il candidato ideale per risolvere i problemi di spazio della Pinacoteca di Brera e dei suoi uffici. Da allora si sono succeduti diversi progetti per il suo recupero. La consegna a Brera è prevista in questi giorni, seguirà l’allestimento delle opere del ‘900 tra cui quelle donate da Emilio e Maria Jesi, con nomi come Medardo Rosso, Boccioni e Severini, Morandi, Carrà, De Pisis, Sironi e Picasso. Nel giardino sarà inoltre collocata un’opera di Mimmo Paladino, il “Muro Longobardo”, realizzata in parte riutilizzando le macerie architettoniche lasciate per lungo tempo nel cantiere che era diventato il giardino. Come ha detto Paladino, questo muro non è una citazione nostalgica, ma l’espressione di come il passato possa essere ispiratore del presente, e quindi sempre vivo e contemporaneo. Come spesso succede quando lavori di restauro durano decenni e passano di mano fra diversi interpreti, nascono discussioni, critiche, approvazioni. Il primo a parlare aper-

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tamente dei lavori di restauro di Palazzo Citterio è stato Philippe Daverio, che fa parte del comitato scientifico. Daverio ha visitato i lavori alcuni mesi fa e come ha dichiarato al Corriere della Sera «…mi è sembrato una gaffe estetica senza limiti, senza logica, progettualità e destino preciso degli spazi». Il giudizio di Daverio è severissimo anche sui lavori eseguiti nel giardino dove le aiuole sono definite «…aiuolette da ferrovie dello Stato». Ma anche lo scalone del Palazzo viene stroncato come “un crimine architettonico” al contrario Giovanni Carbonara, professore emerito Sapienza Università di Roma e consulente della Sovrintendenza nella progettazione per Palazzo Citterio, difende il lavoro svolto. «L’antico edificio era stato ampiamente manomesso negli anni, anche da architetti di qualità, con una serie di interventi non compiuti ora il Palazzo non solo espone le opere d’arte, ma si autoespone con la sua storia complessa. Diventa un racconto del suo passato che abbiamo delicatamente di ricucito». «Il restauro è stato scrupolosissimo e raffinato.», aggiunge Carbonara, «E lo scalone ha una sua monumentalità, in scala con i grandiosi spazi museali». Non resta che aspettare il giudizio del pubblico per vedere quale sarà il parere su questi lavori. Anche Daverio lo pensa concludendo così la sua dichiarazione al Corriere della Sera: «Forse sono troppo severo io. L’unica cosa sarà chiedere un giudizio ai Milanesi».



BEAUTY

RICARICHIAMO LE BATTERIE!

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uando lo stress ha la meglio, relax e benessere sono fondamentali per ricaricare le batterie Dopo un lungo inverno, l’aria primaverile finalmente ha iniziato a farsi sentire. D’inverno spesso eccediamo con il cibo, prendiamo più farmaci e accumuliamo più tossine. Inoltre, il corpo è soggetto a fenomeni di affaticamento dovuti alla spiccata instabilità atmosferica, al continuo passaggio tra l’esterno e gli ambienti interni spesso surriscaldati e alla scarsa attività fisica all’aperto. Ecco che il corpo arranca appesantito e anche l’epidermide, di conseguenza, appare spenta, opaca e disidratata mettendo più in evidenza rughe e segni del tempo. Con la primavera la natura si risveglia e anche il nostro corpo ha bisogno di depurarsi e prepararsi ad affrontare la bella stagione nel modo migliore, per poter stare bene sia dentro che fuori. È importante saper scegliere a chi affidarsi per regalarsi il giusto momento di benessere.

“Stare Bene” ti aiuta a “Stare Meglio” L’esperienza maturata in più di venticinque anni di attività ha fatto di “Stare Bene” un centro nel territorio milanese tra i più qualificati del settore. «La nostra Mission - spiega Giuseppina Leserri, titolare del centro benessere - è quella di aiutare i clienti a star bene con se stessi e a migliorare la qualità della propria vita. Rendere, inoltre, le donne più attraenti e più affascinanti valoriz20

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zando la loro bellezza naturale. Le aiutiamo a riconoscere i loro punti di forza e lavoriamo soprattutto su quelli che vengono percepiti come più critici e che creano un certo disagio, perché si sentano belle, davvero». Grazie al lavoro di squadra del proprio qualificato staff, “Stare bene” si occupa della persona in maniera completa, cercando di comprenderne i bisogni e stabilire per ciascuno il percorso individuale di bellezza. Un approccio che parte dalla chiara consapevolezza che ogni persona ha la sue interiorità, le sue esigenze e le sue tensioni che influenzano anche l’aspetto esteriore. «Trattiamo ogni inestetismo - conclude Giuseppina - rispettando la naturale fisiologia del nostro corpo, integrando estetica e benessere, mirando all’eliminazione dell’inestetismo visibile e al miglioramento dello stato di stress presente nella persona. La nostra filosofia olistica ci porta a curare ogni dettaglio nel creare trattamenti sempre personalizzati, perché ogni individuo è unico». “Stare Bene” con “l’abito naturopatico” Stare Bene può contare sull’attività di esperti del settore che garantiscono qualità e professionalità attraverso metodologie selezionate e particolarmente efficaci, grazie anche all’utilizzo dei migliori prodotti in circolazione e di tecnologie sempre all'avanguardia per dimagrimento, il drenaggio e il rassodamento del corpo (T-Shape), l'antiaging e la depilazione definitiva eseguita utilizzando il laser Diodo. Grande atten-

zione è riservata all’utilizzo di pratiche naturopatiche di cui, fiore all’occhiello, è un particolare trattamento accelerante del metabolismo e potente detossinante. Si tratta di un “abito naturopatico”, un bendaggio a base di un composto di sali vulcanici e oligoelementi in grado di attrarre come un magnete le tossine accumulate dal nostro corpo. Ideato dal medico naturopata tedesco Gustav Glatt, è stato continuamente migliorato e perfezionato nel tempo. Il risultato è una notevole perdita di centimetri, un rimodella-


mento globale della figura e un miglioramento delle funzionalità organiche. Grazie a questo trattamento i clienti riescono a constatare un risultato immediato, fin dalla prima seduta, oltre a godere di una profonda sensazione di benessere dovuta alla disintossicazione. Da non di-

menticare, tra i punti di forza di Stare bene, altri trattamenti naturali come il fieno di Asiago, che con più di novecento erbe diverse mantiene intatte tutte le proprietà e i principi attivi rilasciandoli una volta rigenerato e idratato con la metodologia dei rituali Hope Pergh. Il collegamento energetico trasmesso dal fieno al corpo agisce sulle componenti essenziali della vita agendo sugli inestetismi, favorendone l’eliminazione delle cause. I rituali Hope Pergh, anche per l'ambiente rilassante e le manualità avvolgenti, sono particolarmente indicati per combattere gli stati ansiosi, di stress e insonnia. Stare Bene - Centro Benessere Via Giovanni Battista Piranesi, 43 Tel. 02 7010 6251

Epilazione con Laser Diodo EpilMagic

Smalto semi-permanente

Trattamento T-Shape corpo

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COLLEZIONE PRIMAVERA ESTATE 2018 FASHION

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ALTA MODA SU MISURA

A N G E LA

A cura di PATRIZIA COLOMBO

Donne con la ‘d’ maiuscola. La Primavera Estate dell’Atelier Angela Couture offre per il giorno crepelle con le nuances brillanti con intarsi estrosi su tessuti double, e sete stampate con colori vivaci e luccicanti per una giornata al mare. Immancabili i tessuti Chanel e Principi di Galles rivisitati. Il cocktail e la cerimonia diventa scintillante, abbinata a soprabiti in jaquard ed organze colorati. Introducono la sera i lunghi kaftani stampati su seta e impreziositi da cristalli, affiancati da abiti da sera leggeri e sfumati. Punta di diamante della collezione, l’abito da sposa. Una sposa colorata ed estrosa in cui la maxi stampa si rilegge nel gioco di volumi creati con l’organza.

www.sartoria-angela.eu


DESIGN

SUNNY VALLEY KELO MOUNTAIN LODGE A cura di LUCA MEDICI

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“COCCOLE AD ALTA QUOTA”

ade in Italy con influenze lapponi, ecco la sintesi per descrivere il Sunny Valley Kelo Mountain Lodge che si trova a Santa Caterina Valfurva, precisamente a duemilasettecento metri d’altitudine. Costruito con pietra locale e legno d’abete “seccato in piedi”, chiamato in lingua lappone “Kelo”, si tratta di una tradizione che consiste nel tagliare la pianta solo al termine del suo ciclo vitale, dopo ben 400/500 anni, offrendo così al legno una caratteristica unica, cioè è capace di resistere fino a -50°. Il lodge è visibile solo quando la cabinovia supera la cresta del monte Sobretta, ma si può anche raggiungere con il battipista: lo scenario che si apre ha dell’incredibile, una valle bianca d’inverno e verde d’estate, circondata da vette rocciose e ghiacciai. Nel cuore del parco nazionale più grande d’Europa, il Parco dello Stelvio, troverete questo lodge “dal design di montagna”, ma con influenze hi-tech che regala ai fortunati ospiti delle 10 suite (oltre ad un’ampia family suite), un soggiorno da favola. Affacciato direttamente sulle piste da sci del comprensorio “ski area Santa Caterina Valfurva” con vista sulla catena del Brenta e Adamello, il lodge offre accoglienza, relax, sport, natura e benessere. Quest’ultima voce comprende la “kelo-terapia” che si può fare nella Spa. Si tratta di un percorso che comprende una sosta nella sauna seguita da un’immersione nella neve fresca (anche questa è una tradizione lappone). Ma è

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il design che caratterizza questo lodge: tutto è studiato per accogliere in modo confortevole le suite, molto ampie (da 40 a 160 mq) e rivestite in legno e pietra, che dispongono di vasca open con vista mozzafiato, rivestimenti in resina nei bagni, ampia doccia, sanitari sospesi, camino, chaise longue e ampia zona living. I tessuti sono caldi e caratterizzati dalle molte tonalità rassicuranti dei grigi, le luci sono soffuse e calde mentre gli imbottiti garantiscono comfort per una buona lettura, ideali anche per il relax dopo lo sport. Un’interpretazione sofisticata del design d’alta quota Made in Italy con influenze artiche che garantiranno soggiorni unici immersi nella natura. Il design si è spinto oltre la banale interpretazione di un gusto di alpino, ma in questo caso ha saputo creare un ambiente sofisticato garantendo tutti i comfort necessari per godere della montagna con un tocco di modernità, che non guasta mail, anche a tremila metri d’altezza!

Silenzio. Pace. Tempo che rallenta. E un panorama mozzafiato, che vale il viaggio. Se amate le Alpi e la montagna c’è un posto dove almeno una volta nella vita bisogna andare. Questo posto si chiama Sunny Valley



ECO&DESIGN

E GREEN ISLAND 2018 “COLORA” L’ISOLA INFO: www.amaze.it

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co-design e valorizzazione dell’artigianato, è il progetto proposto quest’anno dalla 18a edizione di Green Island, durante la Milano Design Week (17/22 Aprile). L’area compresa tra la Stazione Garibaldi e il Quartiere Isola si trasforma in un colorato giardino. Varie tappe si diramano nelle vie del quartiere, formando un circuito di ‘vetrine fiorite’ segnalato da ‘indicazioni vegetali’ disegnate sul marciapiede. Tappa principale dell’evento sarà lo showroom di eco-arredamento Riva Viva Milano. “Green Island 2018 - Flora” propone installazioni inedite in alcuni laboratori artigianali del quartiere Isola, in un percorso naturale declinato in 3 differenti temi. Il primo, dedicato alla ‘Stanza Botanica’, presenta presso lo spazio Riva Viva le opere di Cinzia Castagna, designer e fotografa piacentina. I suoi ‘ritratti di fiori’ riescono a catturare il momento magico della fioritura attraverso immagini tridimensionali in un sapiente gioco di luci e di ombre. Nel successivo percorso della ‘Stanza dei Legni’ (Algranti lab) l’esperto artigiano/designer racconta la storia di questa ‘materia viva’ evidenziando le caratteristiche di nuovi mobili di design e sapienti lavorazioni artigianali. Si prosegue con la ‘Stanza della Creatività’ (Spazio MoMo), ideata per coinvolgere visivamente il visitatore e trasportarlo verso la conoscenza di un artigianato etnico e di design dall’Africa. Il progetto artistico è ideato da Claudia Zanfi, storica dell’arte e paesaggista. Green Island è il primo progetto che ha portato il design per le vie del Quartiere Isola, creando una rete di oltre 100 realtà locali per lo sviluppo di laboratori artistici e artigianali, e realizzando “DID-Distretto Isola Design”, vincitore del Premio Regione Lombardia, per la valorizzazione del territorio. Dalla rivalutazione delle erbe spontanee, ai giardini d’artista curati dagli abitanti del quartiere, fino alla pionieristica proposta di apicoltura urbana con la realizzazione dell’unico “Apiario d’Artista” in Europa (presso gli Orti di Via Padova/Legambiente) - già vincitore del Premio Expo in Città e del Premio Timberland - da sempre Green Island sviluppa azioni di divulgazione e promozione culturale nell’ambito della tutela ambientale, dell’eco-design e dell’educazione creativa verso temi quali il paesaggio e creatività. Il progetto è realizzato in collaborazione con il Comune di Milano, Polidesign, Legno Urbano, Atelier del Paesaggio. Tra i media-partner: Artribune, Zero, Gardenia, 24orenews. Inoltre Green Island è un progetto “Pet&Bike friendly”: potrete seguirlo in bici con il vostro amico a 4 zampe!


BEAUTY

La primavera è arrivata. Nell’aria, come sempre un grande desiderio di cambiamento. La stessa sensazione che avverte anche la vostra pelle: l’epidermide, dopo il ‘letargo’ invernale, ha bisogno di rinnovarsi, di uscire allo scoperto e per fare questo necessita di nuova vitalità. Quello che ci vuole è proprio una sferzata di nuova energia. Ecco quindi, che dopo i mesi freddi, la pelle ha bisogno di maggiori cure: oggi più che mai necessita di idratazione, tono e vitalità. Ecco le cure per viso, corpo e capelli durante il cambio di stagione.

MAKE UP RUNWAY COLOR SS18 Tom Ford Pochi ed essenziali prodotti che puntano il focus sul trucco occhi, per un eye look fatto di linee geometriche e colori brillanti. I glitter impreziosiscono tonalità scure per un look da sera dal sapore metropolitano.

RESVERATROL BE CE FERULIC A.G.E. INTERRUPTER SkinCeuticals Un programma efficace per migliorare e mantenere giovane l’aspetto della pelle: prevenzione, protezione e correzione. La filosofia alla base dei prodotti SkinCeuticals è costruita attorno a questi tre principi. Impegnata a prevenire gli effetti prematuri dell’invecchiamento, proteggere la pelle dai segni dei danni dei raggi UV e correggere i segni visibili, SkinCeuticals offre formule ad elevata efficacia e risultati unici della ricerca scientifica più avanzata.

HAIR RITUEL BY SISLEY Sisley Paris Hair Rituel by Sisley non è il solito brand dedicato alla cura della vostra chioma. Si occupa sia del bulbo capillare - la parte vivente del capello - sia della fibra capillare che è la parte visibile. A dare più forza alla chioma è il mix di ingredienti presenti in tutti e sei i prodotti della linea: da un potente concentrato di estratti di origine vegetale e oli essenziali, ai minerali, dalle vitamine alle proteine che dinamizzano il bulbo capillare e ristrutturano la fibra.

BEACH HUT WOMAN Amouage In questa fragranza si sviluppa il tema del mare, presentato in una composizione vivace, espressiva, molto romantica e sensuale. Le fresche e friabili foglie di bergamotto vengono spruzzate con l’acqua marina pian piano lasciando il posto a un raffinato bouquet di ylang – ylang che avvolge nella sua incantevole e sensuale magia.

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BEAUTY & BELL’ESSERE

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IPC METHOD

INAUGURA IL SUO PRIMO MONOMARCA

quattro anni dalla sua nascita (avvenuta il giorno 17 marzo), il progetto IPC Method® apre a Bologna le porte del suo primo monomarca, il prossimo 16 aprile. La scelta è stata fortemente voluta dalla proprietà perché sono numerose le richieste che provengono da clienti che, in sovrappeso o in forte sovrappeso (obesità), ricercano professionisti che li accompagnino 24h durante tutto il loro percorso di dimagrimento e sino al raggiungimento dell’obiettivo. Questo per molti di loro è da sempre una lotta che va avanti da una vita. Sono stati anni di lavoro intenso questi quattro anni, che hanno però consentito di mettere a punto una

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metodologia di assistenza continuativa per monitorare costantemente il cliente, grazie anche a sistemi di assoluta avanguardia. Ciò aumenta la compliance al progetto e i casi di successo, altro carattere distintivo e forte plus del programma IPC Method®, contrariamente ai frequenti insuccessi di altri programmi di dimagrimento e cura dell’obesità che si trovano sul mercato. La sua multidisciplinarità, che si basa sulle differenti competenze professionali dell’equipe che si occupa dei clienti, unita alla sinergia tra i programmi di alimentazione personalizzati e alle tecnologie d’avanguardia adottate, rendono questo metodo imbattibile nel focalizzare il dimagrimento là dove il cliente ha maggiormente bisogno di perdere peso. I casi di successo ottenuti in questi quattro anni, grazie anche ai numerosi centri affiliati alla metodica in Italia, hanno soddisfatto con grande successo più di mille clienti. Questo ha spinto Daniela Pierotti, ideatrice del metodo, a consolidare il valore del progetto sul mercato con un monomarca direzionale dove implementare novità come fornire dei “packed lunch” giornalieri dalle caratteristiche dettate dai programmi alimentari normoproteici, ipocalorici e dal basso indice glicemico. Ciò è ideale soprattutto

per i clienti più impegnati, che quindi hanno poco tempo, oppure per i più pigri. È stato deciso di implementare in occasione del lancio del monomarca anche il comparto diagnostico, inserendo a fianco dell’antropometria 3D un secondo strumento per rilevare la stratificazione adiposa localizzata. Questa apparecchiatura si chiama adipometro ed è un ecografo che realizza una vera e propria stratigrafia dell’adipe e delle sue varie nature ed età. Grazie a questo ulteriore strumento diagnostico si è in grado di mettere sempre più a fuoco la problematica e il punto di partenza del cliente e di certificarne i risultati alla fine del suo percorso. La proprietà ha come obiettivo un monomarca a Milano entro la fine di quest’anno. Sotto: Daniela Pierotti



BOB DYLAN Lunedì 9 - Teatro degli Arcimboldi Tre anni densi di avvenimenti per il mitico cantautore americano che lo hanno visto pubblicare tre album (“Fallen Angels” nel 2016, “Triplicate” e il tredicesimo album discografico “Trouble No More” nel 2017), essere insignito della Medal of Freedom da Obama e soprattutto aggiudicarsi il Premio Nobel per la Letteratura nel 2016, onore mai conferito prima ad un musicista.

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ENNIO MORRICONE GIANNA NANNINI

ROBY FACCHINETTI E RICCARDO FOGLI Sabato 7 - Mediolanum Forum Grande ritorno per Roby Facchinetti e Riccardo Fogli con “Insieme”, il nuovo straordinario lavoro discografico uscito il 3 novembre che ha riunito Roby Facchinetti, anima dei Pooh dal 1966 al 2016 e Riccardo Fogli (componente dei Pooh dal 1966 al 1972). In occasione della reunion del gruppo, nel 2016, è nato fra i due il desiderio di realizzare un progetto comune.

MASSIMO RANIERI

MASSIMO RANIERI Giovedì 5 - Teatro dal Verme Da ‘Malafemmina’ di Totò a ‘Dove sta Zazà’, passando per ‘Strada ‘nfosa’ di Modugno e ‘Torero’ di Carosone, Ranieri arriva al secondo capitolo del suo personale viaggio nella canzone napoletana declinata in versione jazz, iniziato nel 2015 con l’album Malia - Napoli 19501960. L’artista sarà accompagnato in questo inedito percorso da alcuni dei più grandi jazzisti italiani.

APRILE ORE 21.00 GIOVANNI ALLEVI

BOB DYLAN

MILANO IN CONCERTO

GIANNA NANNINI Venerdì 13 - Mediolanum Forum Un appuntamento che si inserisce nel calendario del nuovo viaggio live della rocker prodotto e organizzato da F&P Group, che la vedrà protagonista sui palchi italiani e tedeschi più prestigiosi. I concerti seguono la pubblicazione di ‘Amore gigante’, il 18° album di inediti, con il quale la Nannini è tornata alla sua dimensione di unica cantautrice rock italiana famosa in tutta Europa.

GIOVANNI ALLEVI Martedì 10 - Teatro Nazionale CheBanca Continua la tournée di pianoforte e archi che vede l’artista sul palco con il pianoforte accompagnato da 13 selezionati Archi dell’Orchestra Sinfonica Italiana. Una inedita e intima formazione che dà vita alle magiche note dell’ultimo progetto discografico di Allevi, “Equilibrium”. In scaletta i brani più celebri della sua carriera e nuove composizioni.

NEGRITA Sabato 14 - Mediolanum Forum La rock band torna a Milano per presentare il nuovo album “Desert Yacht Club”. Attiva dagli anni ‘90, ha all’attivo 9 album in studio, 2 dischi dal vivo e 2 raccolte. Tra i brani più celebri: Rotolando verso sud, Gioia infinita, Magnolia, Che rumore fa la felicità, Brucerò per te. L’ultimo brano ‘Adios Paranoia’ è stato composto in California e ne ricrea le atmosfere di spensieratezza.

ANGELO BRANDUARDI Martedì 10 - Teatro Nazionale CheBanca L’artista torna sul palco per esibire i brani più celebri della sua quarantennale carriera. Un concerto di grande trasporto nel quale il suono diventa magia ed irrompe nella vita di ogni giorno: ci insegna un modo diverso di vivere, lontani dal “qui ed ora”, nel quale gli spettatori diventano “come giardini segreti magici la mattina presto in cui si entra a piedi nudi per non fare rumore”.

NEK MAX RENGA Giovedì 19 e Venerdì 20 - Mediolanum Forum Un live con più di trenta brani in scaletta: oltre due ore e mezza di musica in cui i tre artisti reinterpretano i più grandi successi delle loro straordinarie carriere, unendo i loro incredibili repertori venticinquennali, colonna sonora di intere generazioni. Sul palco Nek, Max Pezzali e Francesco Renga saranno accompagnati da una super band (chitarra, basso e tastiere) di nove elementi.

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GIROMILANO

A cura di CARLO KAUFFMANN

FERRAMENTA VIGANÒ Via Montevideo, 8 In zona Porta Genova dal 1927 c’è una ferramenta davvero storica. Si può ben dire che entrando nel negozio di Pietro Viganò puoi trovare qualunque tipo di prodotto ti serva per la casa o il lavoro, dalla viteria all’ampia scelta di utensileria, bullonerie e kit per il fai da te. La qualità degli articoli trattati e la ricerca di materiali sempre all’avanguardia anche a livello estetico e di design, fa di questa antica ferramenta milanese un vero punto di riferimento di questo settore. ➭ www.myferramenta-milano.it

LEGATORIA CONTI BORBONE Corso Magenta, 31 Nel cuore della città, si trova la legatoria Conti Borbone che conserva, fra i suoi tesori tre volumi, splendidamente rilegati, editi nel lontano 1886 per l’allora Cardinale Massaia. I “fregi” catalogati sono più di duemila. Si fanno ancora produzioni eccellenti come le carte marmorizzate a mano. Entrando in questa antica bottega sembra di fare un salto nel passato, l’arredo dei primi del ’900, le vecchie cassettiere per i caratteri, i punzoni che fanno bella mostra, gli scaffali ricolmi di volumi e carte, l’affascinante laboratorio, dove ancora oggi tutto è fatto rigorosamente a mano! Questa è l’arte niente affatto “minore” del famoso Mastro Legatore Conti Borbone. ➭ www.contiborbone.it

GIORGIA

A volte è particolarmente piacevole girare per Milano scoprendo antiche attività tramandate da generazioni sempre con la stessa passione. Si trovano botteghe che resistono al passare del tempo concedendo poco alla “galoppante” modernizzazione

COSE VECCHIE - Via Foppa, 9 Da oltre 40 anni chi cerca un pezzo di antiquariato, chi desidera un restauro accurato, chi è alla caccia di oggetti di modernariato per la propria casa di città o di campagna sa dove rivolgersi. Andrea Reggiani e suo padre hanno messo a disposizione dei loro “amici clienti”, perché molti lo sono diventati nel corso degli anni, passione per il proprio lavoro, pazienza e competenza nella ricerca, abilità nell’affido dei restauri più delicati. Le “Cose vecchie” meritano una visita perché una chiacchiera con i Reggiani vi farà scoprire un mondo.

LIBRERIA BOCCA - Galleria Vittorio Emanuele II, 12 La storica Libreria Bocca apre a Torino nel 1775. In quell’anno in America scoppiava la Guerra di Indipendenza poi arrivarono la Rivoluzione Francese, la dominazione austriaca, Napoleone, le Guerre di Indipendenza, il Novecento con le due più micidiali guerre della Storia, la Grande Crisi del ‘29 e quella ancora più grande iniziata nel 2008 …e la Bocca c’è sempre. Sì, ha cambiato varie sedi prima di trovare la sua collocazione definitiva in Galleria a Milano, restando la più antica azienda libraria in attività con la promozione di eventi culturali, mostre di artisti, presentazioni di libri, conferenze e dibattiti. Oggi la Bocca è Locale Storico d’Italia con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. ➭ www.libreriabocca.com 24oreNews

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FINANZA & FUTURO

I “PERICOLI” DELLA PRIVACY I PUNTI OSCURI DEL GDPR E ALCUNI CONSIGLI SU COME GESTIRLI

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utti ne parlano ma pochi sanno cosa fare. Tutti si riempiono la bocca di parole come tutela e riservatezza dei dati, ma pochi si sono effettivamente resi conto dell’impatto che questo intervento normativo avrà sulle nostre relazioni commerciali. Un primo punto da chiarire è che il Regolamento Europeo in materia di Protezione dei Dati Personali n. 679/2016 è già entrato in vigore da ben due anni (24 maggio 2016) e, dunque, non vi saranno proroghe. I Regolamenti sono infatti direttamente applicabili in ciascuno Stato membro contestualmente alla loro approvazione da parte del Parlamento Europeo, e la data del 25 maggio 2018 rappresenta davvero il termine ultimo per adeguarsi agli standard europei. Il GDPR, visto ora come il mostro nero del business, non si pone quale obiettivo quello di rallentare e complicare le relazioni commerciali tra imprese e tra imprese e consumatori, bensì mira a uniformare tutti gli Stati membri a delle best practice in materia di privacy che una volta ‘metabolizzate’ renderanno i processi aziendali più sicuri, rapidi ed efficienti e che, ovviamente, garantiranno il corretto trattamento dei dati di cui le aziende vengono in possesso. Resta il fatto che, per il momento, come se l’imprenditore non fosse già soffocato dalla burocrazia con circa mille adempimenti annuali, oggi si deve obbligatoriamente preoccupare di porsi in regola per ciò che riguarda anche la nuova Privacy che, si badi, non è cosa semplice. Basti pensare che all’interno del nostro Studio abbiamo dovuto formare un pool di professionisti con esperienza nel campo della compliance, della contrattualistica e nel contenzioso avanti al Garante al fine di fornire alle im32

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prese nostre Clienti un adeguato supporto completo e multidisciplinare. Andando quindi oltre quello che sarà certamente una buona Legge che uniformerà tutti gli Stati membri, che è cosa importante perché il tema dei dati personali coinvolge tutti (anche se, i maligni, sostengono che la stessa sia un mega regalo per le grandi imprese che utilizzano il ricchissimo mercato dei ‘Big data’) resta il fatto che per le Imprese oggi il GDPR non è solo privacy e buoni propositi, ma soprattutto un serio impegno anche economico che prevede pesantissime sanzioni fino a 20 milioni di euro per i privati e per le imprese non facenti parte di gruppi e fino al 4% del fatturato consolidato per i gruppi societari e profili di responsabilità - anche penale nei confronti del Titolare del trattamento inadempiente. La complessità dell’intervento normativo attuato col GDPR impone, dunque, un approccio programmatico e concreto che anche per le imprese più piccole dovrà partire da alcuni presupposti imprescindibili: mappatura dei trattamenti, definizione dei ruoli e delle responsabilità (DPO, Titolare e incaricato/i), definizione delle procedure organizzative e documentazione della conformità.

Prof. Avv. Antonello Martinez Studio Legale Associato Martinez & Novebaci Milano - Via Archimede n° 56 www.martinez-novebaci.it


RUOTE & MOTORI

a notizia è di quelle che farà inorridire i puristi del marchio del cavallino, ma di questi tempi, molti altri noti e blasonati marchi ci hanno abituati a vere e proprie rivoluzioni. La Suv mania ha contagiato anche la Ferrari. Sergio Marchionne lo ha dichiarato al Salone di Detroit: entro il 2020 arriverà la prima sport utility marchiata Ferrari. Si affiancherà, ma senza sostituirla, alla “GTC4 Lusso”, avrà molto più spazio a bordo, 5 porte, monterà soltanto motori V8 (si parla anche di una versione ibrida dove il V8 verrà accoppiato a due motori elettrici) e avrà anche la trazione a quattro ruote motrici. Sergio Marchionne, AD del gruppo FCA, ha precisato che non sarà una vera Suv, ma più precisamente una Crossover e ha detto: «Le Suv continueremo a farle con il brand Jeep!». Nella stessa intervista ha anche confermato la “baby Levante”, una Suv Maserati del segmento D, costruita sulla piattaforma Alfa. Verranno abbandonati per questa nuova Maserati i motori diesel a favore di motori a benzina a quattro cilindri con variante ibrida. Diminuisce la carrozzeria in casa Maserati, ma crescerà quella in casa Alfa. Nascerà infatti, sulla stessa piattaforma della Stelvio, la nuova Suv del biscione di segmento E, diventando di fatto la “sorella maggiore della Stelvio”. In questo caso sono stati confermati sia i motori a benzina a quattro e sei cilindri, sia quelli diesel a quattro e sei cilindri. Questi tre nuovi modelli avranno un filo conduttore, il vero piacere di guida al centro del progetto! Sì, perché quando si parla di Ferrari, Maserati e Alfa Romeo, il piacere di guida deve essere la caratteristica principale che un affezionato a questi brand esige. Non sarà solo la prima volta che Ferrari si cimenta in un nuovo segmento, ma proporrà al pubblico la sua prima auto ibrida (si parla anche di una versione totalmente elettrica). L’ordine di uscita sarà questo: vedremo per strada prima il nuovo modello Alfa Romeo, si dice antro il 2019, a seguire la baby Maserati, infine la nuova Ferrari. Ultima news che chiude, almeno per il momento, il cerchio, sarà una Suv Alfa Romeo più piccola della Stelvio, portando a tre i modelli Suv di questo storico marchio made in Italy che vedremo nei prossimi anni!

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LA SUV MANIA... CONTAGIA LA FERRARI!

A cura di LUCA MEDICI

24oreNews

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HI - TECH di MARIE BORDET

SAMSUNG QLED TV Sottili, eleganti, si appendono al muro come un quadro e ci tengono compagnia anche quando sono spenti. I nuovi QLED TV sono stati progettati per aumentare la qualità dell’immagine, la praticità, la connessione e la condivisione dei contenuti. La nuova gamma di TV include 4 linee di prodotto, dimensioni da 55 fino a 88 pollici, con tre principali novità. Il ‘Direct full array’, che permette di migliorare il contrasto e offrire una resa visiva sorprendente. La ‘modalità Ambient’, grazie a cui il display della TV si può mimetizzare perfettamente con il colore o il motivo della parete di casa; la funzione rende inoltre disponibili sul display le fotografie sul nostro smartphone oppure servizi come news, previsioni meteo e dati sul traffico. ‘One invisible connection’, un solo cavo (trasparente) utilizzato per l’alimentazione e in grado di trasmettere dati audio/video ad alta capacità e a velocità elevate. In aggiunta la nuova linea di QLED si propone come hub per controllare tutti i dispositivi elettronici connessi che abbiamo in casa, dal frigorifero al citofono.

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Un lungo passato‌ vissuto nel Futuro

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NEL DESERTO DEL KALAHARI 36

24oreNews

A cura di ELENA FOSSATI

S

e svegliarsi prima dell’alba, uscire scortati per non diventare la cena di un leone quando è ancora buio, imbattersi in un serpente nella toilette, soffrire l’assenza di copertura del cellulare e volare su aeroplanini da dieci posti atterrando su strisce di terra generosamente definite piste, sono per voi sacrifici insormontabili, allora potete fermarvi qui. Ma se sentite ruggire dentro di voi il richiamo della natura e siete a caccia di emozioni forti, è il momento di partire. Il Botswana è l’oasi del safari perfetto. Questo “gioiello” africano, ancora poco conosciuto, è un posto sicuro e autentico, con un fascino che cancellerà ogni timore da cittadini incalliti. A vigilare sulla vostra sicurezza durante i safari penseranno guide professionali e rassicuranti; sarete coccolati con aperitivi serali organizzati nel bel mezzo della savana dallo staff dei lodge e dei campi tendati. Inoltre, potreste vedere un elefante uscendo sul terrazzo e addormentarvi guardando le stelle! Il deserto del Kalahari e il Delta dell’Okavango sono le attrazioni naturalistiche più apprezzate e conosciute del Paese. Il Kalahari, il cui nome significa “la terra della grande sete”, è un deserto aridissimo e piatto di sabbia rossa e rilievi rocciosi esteso due volte e mezzo l’Italia. L’Okavango nasce nell’Angola centrale e dopo un percorso di milletrecento chilometri entra nel Botswana e all’impatto con le sabbie del Kalahari forma un delta

paludoso della grandezza di Piemonte, Liguria e Lombardia messi insieme. Questo ha originato un vero paradiso naturalistico di canali, lagune e isole piene di vegetazione, da esplorare anche in canoa. È un luogo magico abitato esclusivamente da animali come elefanti, leoni, leopardi, gnu, zebre, antilopi d’acqua, ippopotami e coccodrilli, oltre che da miriadi di uccelli tra cui fenicotteri, aironi, pellicani e cicogne in un sempre variegato paesaggio. Il periodo migliore per una visita del Botswana va da aprile a settembre, quando il caldo non è eccessivo ed il clima è secco e la scarsa vegetazione permette la ricerca degli animali selvatici con più facilità.

A CACCIA DI EMOZIONI FORTI


SESSUOLOGO Dr. Roberto Bernorio Specialista in ginecologia Psicoterapeuta Sessuologo clinico www.robertobernorio.it

Salve Dottor Bernorio, leggo spesso la Sua rubrica e così mi sono deciso a porle anch’io un quesito. La sessualità femminile è tradizionalmente vista come più remissiva, passiva e dolce di quella maschile; io sostengo che sia una questione naturale, la mia ragazza che sia una questione culturale. Dove sta il vero? [Piercarlo] Entrambi gli aspetti sono importanti. Dal punto di vista naturale gli ormoni androgeni producono un aumento dell’aggressività. Poiché tali ormoni sono presenti in alta concentrazione negli uomini, la sessualità maschile risulta connotata da una maggior carica aggressiva rispetto a quella femminile che a confronto sembra quindi più dolce e remissiva. Dal punto di vista culturale possiamo riscontrare dei ruoli rigidi stereotipati in cui ognuno è praticamente obbligato a recitare la sua parte per mantenere l’identità. Queste sono regole che ognuno di noi apprende fin da bambino anche giocando con giochi diversi, ad esempio. Il maschio viene educato all’azione, alla capacità di decidere, al contenimento dell’emotività; di conseguenza in campo sessuale viene delegato ad assumere un ruolo di tipo propositivo. Per opposto alle femmine viene scoraggiato l’utilizzo dell’intraprendenza nei confronti degli uo-

Aggressività e passività nei rapporti sessuali assumono connotazioni maschili e femminili sia per motivi biologici che culturali

mini onde evitare danni di immagine pubblica e condanne morali. Dal punto di vista strettamente sessuologico è importante sottolineare come ad esempio all’interno del rapporto coitale ci sia una visione dell’uomo attivo che penetra e della donna passiva che viene penetrata; la conseguenza più immediata di questo stereotipo è che l’uomo si sente responsabile del piacere della donna, ed ella resta in attesa di questo piacere come fosse un dono. Proviamo ad immaginare che sia la vagina ad abbracciare e a massaggiare attivamente il pene… la meccanica può sembrare la stessa, ma il significato intrinseco ne esce totalmente rivoluzionato. Per concludere, caro Piercarlo, la verità sta ancora una volta nel mezzo; utilizzatela, magari, per migliorare la vostra intesa sessuale.

Seminari di aggiornamento: 13 aprile 2018 | ore 14-18 Sessualità e disabilità intellettiva 16 aprile 2018 | ore 8:45-18 Terapia sessuale sistemica Dove Collegio delle Università milanese Via San Vigilio 10 (MM Famagosta)

Presidente: Prof. Willy Pasini Milano, Via Marostica 35 Info: www.aispa.it 24oreNews

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COME STAI?

TUMORI E DIETA QUALI CIBI FANNO BENE ALLA SALUTE?

BRCA TEST Limitare nell’alimentazione l’assunzione di carni lavorate e di insaccati è molto importante. Oltre a condurre uno stile di vita sano e alimentarsi correttamente, occorre anche sottoporsi a test genetici, come ad esempio il “BRCA test”, fondamentali nella prevenzione del cancro alla mammella o all’ovaio. Il 10% dei casi di tumore mammario e il 15% di quelli alle ovaie, sono legati alle mutazione ai geni BRCA1 e BRCA2. Per effettuare uno screening genetico o ai primi sintomi di un tumore al seno o all’ovaio è consigliabile consultare uno specialista.

A cura di SORGENTE GENETICA

I

n Occidente l’alimentazione è connessa allo sviluppo del 30% dei casi di tumore. L’alimentazione è uno tra i fattori più importanti nella prevenzione dei tumori, come il tumore alle ovaie, al seno, allo stomaco, all’esofago. Nutrirsi correttamente e condurre uno stile di vita sano ed equilibrato: questi sono passi importanti per prevenire lo sviluppo di neoplasie. È stato prodotto, nel 2007, un lavoro di revisione delle ricerche scientifiche, frutto della collaborazione tra 150 esperti provenienti da tutte le nazioni e il Fondo mondiale per la ricerca sul cancro (World Cancer Research Fund). È emerso che per prevenire varie forme tumorali si dimostra utile il mantenimento del peso forma, la limitazione del consumo di alcolici, di sale, di carni rosse o lavorate, l’allattamento al seno per almeno 6 mesi. Grazie a nuovi metodi e tecnologie, nel tempo è nato un nuovo ramo della ricerca scientifica: l’epidemiologia nutrizionale. Gli alimenti troppo calorici inducono all’insorgenza di obesità, che può favorire lo

sviluppo di tumori. Tuttavia alcuni cibi molto calorici, come la frutta secca, si dimostrano benefici perché apportano grassi salutari, fibre e micronutrienti. Attenzione a non eccedere con zuccheri e grassi o cibi lavorati industrialmente o poveri di acqua e fibre. Cibi alleati della salute sono frutta e verdura, ricche di vitamine, sali minerali, acqua e fibre, ma anche cereali, legumi e semi oleosi, oltre a spezie ed erbe aromatiche. I cibi consigliati per la prevenzione dei tumori sono per lo più di origine vegetale, e si mostrano utili anche nella prevenzione dell’obesità. La dieta corretta ideale prevede: • cereali integrali (orzo, grano, amaranto, ecc.); • legumi (ceci, lenticchie, fagioli, ecc.); • frutta e verdura: ❍ verde (kiwi, asparagi, zucchine, ecc.); ❍ arancio-giallo (carote, albicocche, peperoni, ecc.); ❍ viola-blu (prugne, more, melanzane, ecc.); ❍ rossa (lamponi, pomodori, barbabietole, ecc.); ❍ bianca (cipolle, porri, verza, ecc.).

Per maggiori informazioni: www.brcasorgente.it 38

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ERBARIO MAGICO

LE MILLE VIRTÙ DEL

TARASSACO

A cura di MARICA DE BONIS

conosciuto con molti altri nomi tra cui ‘dente di leone’, ‘dente di cane’, ‘piscialetto’ e ‘soffione’. Anche se viene considerato dai più un’erbaccia infestante, si tratta in realtà una pianta dalle mille virtù, utilizzata sia in cucina come alimento, che come erba medicinale utile per la prevenzione e per la cura di diverse patologie. “Taraxakos” in greco significa “io guarisco” e infatti le sue proprietà curative sono ben note nell’antichità. Durante il Medioevo il tarassaco viene identificato come rimedio specifico per il fegato mentre nella medicina tradizionale cinese è impiegato come depurativo per mitigare il calore, eliminare le tossine a livello epatico e gastrico. Questa pianta è ricca di minerali, vitamine, sostanze amare e inulina. Grazie alla presenza di tarassicina, il tarassaco facilita e migliora la digestione stimolando la produzione di saliva, succhi gastrici e pancreatici. Promuove la flora batterica e il transito intestinale e svolge un’azione lassativa a dosi elevate grazie alla presenza di inulina. Possiede proprietà diuretiche grazie ai flavonoidi e ai sali di potassio che agiscono a livello renale stimolando la produzione di urina e l’eliminazione dei liquidi in eccesso, con effetto depurante

È

dalle tossine. È quindi indicato in caso di ritenzione idrica e cellulite, insufficienza epatica e biliare, cattiva digestione, stitichezza cronica. IN CUCINA Con il suo sapore lievemente speziato, il tarassaco viene utilizzato in cucina principalmente per le sue proprietà disintossicanti. Da sola o in combinazione con altre verdure, è infatti ingrediente per tisane, decotti e insalate depurative. Le foglie possono essere anche stufate in padella, solo con olio e uno spicchio d’aglio, e poi condite con del limone; sono buonissime aggiunte alle frittate, nelle torte salate e nelle zuppe, ma anche nel ripieno della pasta fresca. I fiori possono essere utilizzati per dare più sapore alle insalate; alcuni li conservano sott’olio, o sott’aceto. I boccioli sono ideali per preparare gustose marmellate o gelatine. Con le radici tostate si prepara il caffè di tarassaco,

una bevanda digestiva simile al caffè d’orzo o di cicoria. Una ricetta tradizionale che viene preparata in molte regioni europee è la marmellata di tarassaco, di consistenza simile al miele. IN TRENTINO Tra aprile e maggio, in Alta Val di Non, si tengono “Le settimane del dente di leone”, un festival culinario interamente dedicate a questo prodotto. Una rete di ristoranti e alberghi della valle propongono piatti a base di questo fiore appena raccolto, portando in tavola tutto il suo sapore e le sue proprietà.

IN PIEMONTE Nella tradizione piemontese vi è l’usanza di servirlo con le uova sode per il giorno di Pasquetta.

24oreNews

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Anno 5 - Aprile 2018

Porto San Giorgio (FM)

Cultura del territorio, Turismo e Benessere

PERSONAGGIO

GENNARO ESPOSITO RICORDARE LE PROPRIE ORIGINI

SCOPRI L’ITALIA

IL 45° PARALLELO NELL’OLTREPÒ PAVESE

[ STILE ITALIANO]

ELETTO PRODOTTO DELL’ANNO 2018


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cosa aspettandosi risultati diversi Albert Einstein

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Aprile 2018

indice

[ PERSONAGGIO] 6

Gennaro Esposito: «Nel mio mestiere dimenticare le proprie origini è un “peccato mortale”»

[ SCOPRI L’ITALIA]

10 La magia del 45° parallelo: nelle terre dell’Oltrepò

13 Fermo e dintorni: alla scoperta del sud marchigiano

16 È nato ‘Discover Italy’

[ GOURMET]

17 Andar per asparagi tra i colori dell’Istria

[ STILE ITALIANO]

18 L’innovazione protagonista di “Eletto prodotto dell’anno 2018”

[ LIBRI]

20 Dürer e il Rinascimento tra Germania e Italia

21 Le nostre recensioni

[ AGENDA ITALIA]

22 Aria di primavera Direttore Responsabile Dario Bordet Direttore Editoriale Evelina Flachi ViceDirettore Editoriale Alessandro Trani Art Director Patrizia Colombo Progetto grafico/Impaginazione Milano Graphic Studio S.r.l. Caporedattore Riccardo Lagorio Hanno collaborato Francesca Bastoni Valerio Consonni Francesco Garosci Carlo Kauffmann aprile 2018

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Luca Medici Sandro Nobili Milena Passigato Alessia Placchi Momi Symon Media Partner Pubblicità, Promozione & PR Le Roy Advertising - Milano Edizioni Le Roy srl redazione@le-roy.it www.italiadagustare.com Stampa La Serigrafica Arti Grafiche Via Toscanelli 26 - Buccinasco

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A P R I L E

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Aprile dolce dormire… Nei proverbi, si sa, risiedono grandi verità. In effetti, quando i primi caldi primaverili si fanno sentire, è normale avvertire una sensazione di sonnolenza e stanchezza diffuse, soprattutto in aprile. Per contrastare questo senso di spossatezza, la soluzione ideale è passare del tempo all’aria aperta e preferire una dieta equilibrata e ricca di vitamine, sali minerali, proteine e potassio. Questo mese vi parleremo dello chef campano Gennaro Esposito, due stelle Michelin e già giudice della terza edizione di Junior MasterChef Italia. La sua cucina è un trionfo di profumi, sapori, equilibri, innovazione. I nostri itinerari vi guideranno alla scoperta dei profumi e dei sapori nelle terre dell’Oltrepò pavese e in quelle del fermano, il paradiso dello shopping per chi ama le scarpe. Non perdetevi i “prodotti dell’anno 2018”, “Discover Italy” - la nuova piattaforma online lanciata da Alitalia in collaborazione con Touring Club Italiano e Gambero Rosso - le consuete rubriche dei libri scelti per voi e la nostra Agenda Italia, che vi propone per il weekend sport e relax in completa armonia con la natura e i suoi mille colori, tra verdi distese, laghetti, e corsi d’acqua di magiche oasi popolate da tante varietà di fiori e graziosi animali. Buona lettura!

SCARICALO ORA! Hai il nostro numero precedente? Se non ce l’hai, non preoccuparti, puoi scaricarlo gratuitamente tramite il nostro sito: www.24orenews.it aprile 2018

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[ per s onaggio ]

GENNARO ESPOSITO

«NEL MIO MESTIERE DIMENTICARE LE PROPRIE ORIGINI È UN ‘PECCATO MORTALE’» 6

aprile 2018


[ per s ona ggio ]

Intervista di Alessandro Trani

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Due Stelle Michelin, tre Forchette Gambero Rosso e tre Cappelli della Guida dell’Espresso. Ne ha fatta di strada Gennaro dalle cucine di Vico Equense, ancora giovanissimo, all’alta cucina di Montecarlo e Parigi, passando da quelle di Giancarlo Vissani e Alain Ducasse. Ma la nostalgia per la sua terra e per il suo mare è stata più forte, e dopo Montecarlo e Parigi - dove ha imparato la ferrea disciplina del lavoro e la cura maniacale dei dettagli - sceglie la sua terra natale, Vico Equense, dove nel 1992 inizia l’avventura della sua Torre del Saracino. È stato uno dei primi cuochi ad affacciarsi in Tv, nel ‘94, nel programma Numero Uno condotto da Pippo Baudo. Poi hai partecipato a tanti programmi sporadici da Uno Mattina, a La vita in diretta, La prova del cuoco, fino a Junior MasterChef e persino Un posto al sole. Gennaro ama le sfide, e riesce ogni volta a stupirci con i suoi menù perché è sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo.

Qual è il momento in cui hai detto “da grande farò lo chef”?

Frequentavo la scuola alberghiera e la prima volta che entrai in cucina, durante una esercitazione, il mio insegnate mi disse che era meglio che cambiassi mestiere, che non sarei mai diventato un bravo cuoco. Fu lì che decisi che quello sarebbe stato il mio mestiere. Adoro le sfide.

Sei stato nella cucina di Vissani, di Alain Ducasse e in quella del Plaza Athènèe a Parigi. Nella tua cucina c’è traccia di ognuno?

Direi di sì. Ora non potrei indicarne una in particolare, ma tutte le esperienze che ho fatto sino ad oggi sono sicuramente “dentro” la mia cucina. Penso che anche nelle cucine di questi grandi Chef c’è una traccia più o meno visibile di quelle che sono state le loro esperienze, è tutto un insieme.

le verdure, la freschezza, la stagionalità, la coerenza con il territorio, la cucina con un anima mediterranea. Questo per gli abituè. Chi invece viene per la prima volta è curioso ma si lascia consigliare.

Per i tuoi bimbi, Emanuele e Isabella, cucini tu?

Diciamo che a casa faccio volentieri l’ospite, mi lascio molto volentieri coccolare. Ai bambini di solito ci pensa Ivana, mia moglie. Mi capita ogni tanto di cucinare per loro, mi piace solleticare la curiosità e il palato dei miei bambini, anche se il mio compito è quello della ricerca delle materie prime.

Usi ancora le terracotte della nonna?

Certo, le adoro. Per alcuni piatti uso solo quelle. Io penso che la buona cucina presuppone l’utilizzo di strumenti e tecniche di cottura tradizionali ma anche il saper usare con intelligenza le novità della tecnologia per cucinare meglio la tradizione.

C’è un piatto, una ricetta particolare, che hai nel cuore?

Mio nonno, che era un bravissimo cuoco, faceva una linguina con la “pera ‘e Mast’Antuono”, che è una piccola pera selvatica delle colline vicane. È una pera in via di estinzione, se ne trovano poche e poi tra l’altro maturano in fretta. È una pera molto gustosa, croccante, soda e lui la preparava ripiena con del formaggio, uovo, prezzemolo, uva passa, pinoli e la cuoceva nella salsa di pomodoro. Un piatto straordinario, stranissimo ma di un sapore antico che non dimenticherò mai. Purtroppo faccio questo piatto a fatica, anche perché queste pere maturano tutte in una settimana.

Oltre alla Cucina, c’è qualche altra passione che coltivi o avresti voluto coltivare? La musica e il cinema sono le mie due grandi passioni ma, ahimè, ora non riesco a coltivarle per mancanza di tempo.

Quali emozioni ti dà la TV?

Sì, per me è molto importate restare qua, raccontare la mia terra in cucina e lo sarà sempre di più, anche se talvolta appare una missione impossibile. È innegabile che fare impresa al sud comporta certe difficoltà.

La trovo un’esperienza divertente. C’è sempre qualcosa da imparare, qualcosa che ti incuriosisce e io sono un curioso di natura. La televisione è una cosa importante ma anche impegnativa. Apparire in tv è anche una grande responsabilità, perché tu parli a tanta gente che ti prende sul serio.

I miei clienti sono sempre più curiosi, vogliono sempre qualche cosa di nuovo. I piatti più richiesti sono quelli che rappresentano la filosofia della “Torre”, il pesce,

Ogni tanto sì. Viene spesso a trovare i genitori, che abitano non molto lontano da me e ogni volta che viene passa a trovarmi.

Alla fine hai deciso di fare questo mestiere nel tuo territorio… lo senti un po’ come una missione?

Parliamo della Torre del Saracino. Quali sono i tuoi piatti più richiesti?

aprile 2018

So che tu e Antonino Cannavacciuolo siete amici. Riuscite a frequentarvi?

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[ personaggio ]

Hai ideato anni fa la “Festa a Vico”, e l’edizione 2017 si intitolava “Non siamo di un altro mondo”. Ci spieghi il messaggio?

Sì. Praticamente si parlava dello chef che oggi viene visto un po’ come una star, una figura di un altro mondo. Siamo degli artigiani che ogni giorno si mettono al lavoro in cucina. I media mostrano soltanto la copertina di quello che realmente siamo. Sono sempre di più gli chef impegnati sul fronte sociale. La grande partecipazione di tanti colleghi a quest’evento di beneficenza del 2017 ne è stata una grande dimostrazione.

Aumentano ogni i giovani che aspirano a diventare chef… Secondo te è più una moda che una reale passione?

Diciamo che negli ultimi anni i media hanno puntato molto i riflettori sulla figura dello chef intesa come professione, creando di sicuro molta curiosità e attenzione anche nei giovani. Comunque anche qui, come per altre mode o simili fenomeni, ci si aspetta un momento di assestamento.

A questi giovani aspiranti chef che messaggio ti sentiresti di dare?

Dico che è un mestiere meraviglioso, che ti premia e ti restituisce tutti i sacrifici che fai, e non sono pochi. Io consiglio sempre di approcciarsi con grande curiosità, con spirito di divertimento, con passione, con serietà e con lealtà, soprattutto nei confronti dei clienti. Noi portiamo a tavola un piatto che la gente mangerà. Cucinare per qualcuno è un atto d’amore e per me è anche un po’ un rito sacro. Questo non deve mai essere dimenticato.

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CANDELE SPEZZATE CON TRIPPA DI BACCALÀ E CARCIOFI ARROSTITI

Tempi di preparazione: 90 minuti Ingredienti per 4 persone: Per i carciofi arrostiti 4 carciofi di media grandezza 10 gr di strutto 10 gr di aglio novello 10 gr di prezzemolo 15 gr di olio extravergine di oliva sale grosso q.b. Per le braciolette d trippa di baccalà 180 gr di trippette di baccalà (pulite) 10 gr di aglio novello 10 gr di prezzemolo 20 gr di uva passa (reidratata) 20 gr di pinoli 20 gr di pecorino 10 gr di olio extravergine di oliva sale q.b. pepe q.b. Per le candele spezzate 320 gr di Candele Spezzate 80 gr di Olio extravergine di oliva aglio novello peperoncino erbette aromatiche miste (timo, rosmarino, basilico, mentuccia e finocchietto).

Preparazione Per i carciofi arrostiti Tritare grossolanamente l’aglio ed il prezzemolo, aggiungere lo strutto ed il sale grosso. Farcire il cuore dei carciofi con il trito ottenuto e cuocere sulla brace a carbonelle per circa 20 minuti. Una volta cotti privare i carciofi delle foglie esterne e tagliare a jiulienne. Per le braciolette d trippa di baccalà Farcire le trippette di baccalà con il prezzemolo, i pinoli, l’aglio tagliato a fettine, l’uva passa, il pecorino, sale, pepe, chiudere a modi involtino e legare con dello spago da cucina. Cuocere in un coccio a fuoco lento per circa 40 minuti. Per le candele spezzate Soffriggere in una padella aglio, olio e peperoncino, avendo cura di eliminarli quando imbionditi. Aggiungere i carciofi, le erbette, un mestolo di brodo e le trippette tagliate a julienne. Cuocere le candele in abbondante acqua salata, scolare e saltare nella salsa.

Composizione del piatto: Porre al centro di un piatto le candele e decorare con qualche fogliolina di basilico. Terminare il tutto con un con un filo d’olio.



[ s copri l’ita lia ]

LA MAGIA DEL 45° PARALLELO

NELLE TERRE DELL’OLTREPÒ

A cura di Riccardo Lagorio

Il Castello Visconteo di Voghera

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A

A guardarlo sulla mappa, l’Oltrepò pavese appare come un imbuto, un fluido territorio - lombardo di bandiera - incuneato tra le abitudini e i sapori emiliani e piemontesi che stringono da est e da ovest, con le brezze marine della Liguria che spirano da mezzogiorno. Colline, valli, borghi silenziosi e sparsi sempre più minuscoli man mano che si scende verso sud e i valichi si impennano. Ancora in pianura, Stradella fa rima con fisarmonica. Le sue note si spandono tutto intorno e hanno come sottofondo il fruscio del torrente Versa, che porta in pianura il profumo dei vini. Una delle più antiche cooperative vitivinicole d’Italia è nata sulle sue rive, a Santa Maria della Versa. A Broni si pas-

seggia sotto i portici alla ricerca delle pasticcerie che sfornano i ‘brasadè’, una sequenza di biscottini rotondi tenuti insieme da filo di cotone. Anche Voghera è porticata, ma bisogna spostarsi al Castello Visconteo, del Trecento, per allungare lo sguardo su uno dei monumenti meglio conservati di questo periodo. Da sempre centro di produzione di frutta e verdura, la spesa a Voghera si fa presso la ‘Butega di urtlan’, con prodotti provenienti da attività di agricoltura sociale. Lungo la Valle Staffora è d’obbligo una pausa “remise en forme” pre estiva presso le terme di Godiasco Salice Terme prima di arrivare a Cecima. Nelle formelle del portale in cotto della chiesa dei Santi Martino e Lazzaro aprile 2018


[ s copr i

l’ita lia ]

Prime Alture

Un territorio attraversato dal 45° parallelo, lo stesso che in Francia attraversa Bordeaux, in California la Napa Valley e in Italia le migliori zone vinicole del Piemonte per poi proseguire attraverso la fascia collinare dell’Oltrepò Pavese. In questa terra, da oltre quattromila anni vocata al vino - in particolare il Pinot Nero - sorge tra le colline di Casteggio Prime Alture Wine Resort, un’azienda famigliare che sa combinare alla produzione del vino il piacere di un ambiente caldo e accogliente. La cultura di una vita semplice e sana, scandita dagli affetti, dal prendersi cura di ogni dettaglio, dal voler assaporare ad occhi socchiusi i piaceri della vita circondandosi di tutto ciò che è bello, è da sempre la filosofia di Roberto Lechiancole, patròn di Prime Alture. Il “colpo di fulmine” arriva casualmente nel 2006, durante una gita nell’Oltrepò Pavese in cui l’ imprenditore milanese e sua moglie Anna restano totalmente affascinati dalla bellezza di quei luoghi. Sono nate così le Prime Alture, dall’idea di trasformare un’antica cascina in un’elegante dimora per riunire gli affetti, gli amici più cari e altri ospiti. Qui si è in definitiva trasferita l’intera famiglia, Roberto, Anna, la figlia Simona col marito Fausto e i loro figli. Un’oasi di qualità, in un’elegante atmosfera accogliente, calda, famigliare. Un autentico tempio dei vini e del soggiorno agreste, in un panorama mozzafiato che corre dal Monviso al Resegone. Tutto questo, oggi, è Prime Alture. aprile 2018

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[ scopri

l’italia ]

Dove dormire Prime Alture Wine Resort Strada Vicinale Madonna Casteggio (PV) Telefono 038383214 La posizione, sulle prime alture, dà il nome alla struttura. L’eleganza e i dettagli delle camere si ritrovano nella sala pranzo. Si acquistano i vini della proprietà.

Dall’alto in senso orario: il Salumificio Magrotti; i biscotti ‘brasadè’ di Broni; l’eremo di Sant’Alberto di Butrio; Maurizio Tombornini con il Montecorno

si può leggere la testimonianza della vocazione vitivinicola di queste colline sin dal Quattrocento. La perpendicolare Valle Ardivestra conserva il Castello di Montesegale. Nasce come fortezza militare intorno al Mille, ora è utilizzato come residenza privata e, in alcune sale, a Museo di Arte Contemporanea. Poche centinaia di metri lo dividono dal Salumificio Magrotti, dove si fa provvista di Salame di Varzi DOP. Chi va alla ricerca di pace interiore può bussare alle porte dell’eremo di Sant’Alberto di Butrio, a Ponte Nizza, immerso in boschi di castagni. Fratel Ivan e i confratelli svelano volentieri i segreti delle api da cui traggono il miele venduto nel piccolo spaccio. Sosta nel piccolo

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centro di Pizzocorno, dove in posizione isolata Maurizio Tambornini alleva capre. Ha dato nome Oranami alla propria azienda: squisito il formaggio Montecorno. Sempre verso sud, Varzi sorge in posizione soleggiata. Il centro storico è delimitato dalle due torri, un tempo le porte del borgo. Bisogna salire alle frazioni di Pietragavina e Bosmenso per la visita al Castello Dal Verme e alla chiesa di San Giorgio, del XII secolo. Lasciato il fondovalle, la strada s’impenna e sfiora i 1000 metri di Brallo di Pregola. Presso la chiesa di San Lorenzo, il 3 maggio si tiene la Questua, ancestrale cerimonia che, al ritmo di pifferi e fisarmoniche, dona ai visitatori strofe beneauguranti. Un’occasione in più per visitare l’Oltrepò pavese. Per approfondimenti: oltrepopavese.com

Park Hotel Olimpia Località Pregola Brallo di Pregola (PV) Telefono 0383500425 Da prenotare la Suite nel Bosco. Lo stile alpino delle camere e la cordiale ospitalità sono solo il preludio ai momenti di relax nella Spa. Dove mangiare Ristorante Bazzini Via Roma, 11 Canneto Pavese (PV) Telefono 038588018 I due giovani gestori puntano sui piatti classici. Voi puntate sui ravioli al brasato. Acquisti di prodotti locali nella bottega. Osteria del Giuse Via Mazzini, 4 Stradella (PV) Telefono 038540612 Il piatto: il Risotto giallo. Si dorme nelle camere ai piani superiori: fanno parte dell’Hotel Italia.

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> FERMO E DINTORNI ALLA SCOPERTA DEL SUD MARCHIGIANO Le Marche sono una regione ricca di meraviglie da scoprire: dai piccoli incantevoli borghi sparsi lungo la costa e nell’entroterra alle grandi città, dai sapori della cucina tradizionale al profumo dei vini locali, dalle pennellate di giallo e verde delle campagne al blu profondo del mare Adriatico, dove Porto Sant’Elpidio, Porto San Giorgio, Pedaso e Fermo da anni si fregiano delle prestigiose bandiere blu del Touring Club Italiano A cura di Sandro Nobili aprile 2018

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Porto San Giorgio

Porto San Giorgio Comincia qui il nostro viaggio. I marchigiani doc lo chiamano semplicemente ‘Lu Portu’, ricordando la storia ma anche il presente perché il suo porto resta tra i più grandi della costa. Era in passato il porto di Fermo; oggi è una bella località balneare dalla spiaggia di sabbia con un lungomare arricchito di palme centenarie e un tripudio di ville Liberty ed edifici storici di grande bellezza. Risalgono al ‘400 i grandi archi ogivali che delimitano il Castello, oggi centro storico della cittadina, circondato da torri merlate. Qui possiamo ammirare le testimonianze del ricco passato di questa città come la splendida Rocca Tiepolo, costruita nel 1200 per difendersi dai pirati, che oggi è un meraviglioso teatro all’aperto, l’arco gotico del castello medievale, o la magnifica Villa Bonaparte, costruita da Girolamo Bonaparte per la moglie. Non potete lasciare Porto san Giorgio senza aver assaggiato il tipico brodetto ed esservi fermati nei bar per giocare a Trucco, il gioco di carte dei marinai. Raggiungiamo Porto Sant’Elpidio. Qui, incamminandosi nel cuore del paese, si possono ammirare l’antica Torre dell’Orologio, simbolo della città, e la settecentesca Villa Baruchello. Di grande interesse sono anche la Pinacoteca Civica e la suggestiva Basilica Lateranense di Maria SS.ma della Misericordia, riedificata a partire

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Sant’Elpidio

dal 1575, ricca di dipinti e affreschi. L’economia di Sant’Elpidio a Mare è oggi fortemente caratterizzata dalla produzione calzaturiera, sviluppatasi essenzialmente nel secondo dopoguerra. Sono numerosi i negozi e gli outlet di grandi marchi dove poter acquistare scarpe di grande qualità. Collegato a tale ormai storica attività manifatturiera è il Museo della Calzatura. Una curiosità: è di questa zona anche Armando Di Rocco, l’autore della scarpa più grande del mondo e l’artigiano personale delle scarpe di George Clooney. Proseguiamo nel piccolo comune di Pedaso, 15 km a sud di Fermo, dove si possono fare lunghe passeggiate e godere il magnifico panorama in ogni stagione. Dai pendii del borgo spuntano la “Chiesolina”, una deliziosa chiesetta settecentesca, l’osservatorio astronomico e il faro, che ospita in estate suggestivi concerti, mentre in centro si trova la Chiesa di Santa Maria e San Pietro apostolo, sulla cui facciata è visibile San Pietro pescatore di uomini, che getta le reti in mare, quasi a testimoniare la lunga tradizione della pesca di Pedaso. Curioso è il bel “Lungomare dei cantautori”, al quale si accede attraverso diversi sottopassaggi intitolati appunto a diversi cantautori del nostro secolo. Ci addentriamo a circa 10 km dalla costa, per raggiungere, sulla cima di un colle, la bella città di Fermo. La città medievale possiede un magnifico centro storico racchiuso all’interno di una cinta muraria quattrocentesca, in parte ancora visibile. I vicoli del centro svelano scorci di rara bellezza, tra palazzetti quattrocenteschi ed edifici d’epoca rinascimentale che s’alternano a emozionanti vedute panoramiche che fanno da cornice alla città, sui vicini monti e sul mare. Il cuore della città è la rinascimentale Piazza del Popolo, già Piazza Grande, dominata dal cinquecentesco Palazzo dei Priori, che ospita la Pinacoteca Civica (con importanti dipinti di scuola veneta e marchigiana e la “Natività” del Rubens) e la Sala del Mappamondo (che prende il nome dal mappamondo disegnato dal cartografo Amanzio Moroncelli di Fabriano nel 1713). Fermo custodisce un preziosissimo teatro storico, il Teatro dell’Aquila, che si colloca tra i più imponenti teatri del ‘700 delle Marche. Me-

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San Marcello

ANCONA

Jesi

Porto Sant’Elpidio Fermo Montappone Pedasso

Fermo

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Porto San Giorgio


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Antonio Trionfi Honorati nella sua piantagione di canapa

San Marcello

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rita una visita il Museo diocesano, dove è custodita la preziosa casula di San Tommaso di Canterbury, ricamata in oro e seta. Testimonianza della Fermo romana sono le Cisterne Romane, un’opera edilizia ipogea di età augustea (40 d.C.), della superficie di circa 2mila mq, formata da 30 camere comunicanti, poste su 3 file parallele, realizzate per raccogliere e depurare l’acqua piovana e sorgiva che alimentava l’acquedotto cittadino. Proseguiamo nell’entroterra del Fermano per giungere a Montappone, un grazioso paesino famoso in tutta Italia e non solo per la sua produzione di cappelli. Qui è infatti possibile visitare il Museo del Cappello, il quale raccoglie tutte le fasi della lavorazione e rappresentazioni singolari di cappelli di ogni tipo, da quelli storici, come quello indossato da Federico Fellini, al cappello più piccolo, quello di una bambola, a quello più grande, l’eccentrico parasole largo due metri. Ci trasferiamo più a nord a Jesi, per visitare l’azienda agricola di Giulia e Antonio Trionfi Honorati. Da ormai 15 anni Antonio ha lasciato il lavoro di architetto a Roma per dedicarsi all’azienda di famiglia. Così oggi, che ha un grosso allevamento a stabulazione libera di vacche e bufale, produce latte che rivende alla sorella Giulia che a sua volta produce più di 30 tipi di formaggi. Antonio è una fucina di progetti. Ha creato una filiera corta della canapa nella Vallesina dove, fino agli Anni ‘60, era una coltura tradizionale. Da sette anni coltiva la canapa e la trasforma in diversi prodotti: pasta, farina, pane, biscotti, cioccolata, grissini, sapone, creme e olio, dalla molitura del seme, ricco di omega3. Si dedica persino alle energie rinnovabili, sui tetti aziendali c’è un impianto fotovoltaico e con il letame dei suoi animali alimenta l’impianto di biogas, soddisfacendo il fabbisogno energetico dell’azienda. Non perdetevi l’occasione di visitarla! Il nostro viaggio termina a San Marcello, in provincia di Ancona, sul più alto colle a sinistra dell’Esino. Il paese è dotato di mura castellane con grandi torrioni quadrangolari e cilindrici. Qui è d’obbligo una visita al Museo del Telefono, dove sono esposti apparecchi telefonici provenienti da tutto il mondo. Il territorio collinare, di notevole interesse paesaggistico, è particolarmente vocato alla coltivazione della vite. Qui infatti si producono I’Esino, il Rosso Piceno, il Verdicchio dei Castelli di Jesi classico e il Lacrima di Morro d’Alba.

Fermo, ospita da ormai 26 anni l’evento “Tipicità”, la fiera dei migliori sapori e prodotti tipici marchigiani. Citiamo, tra i piatti tipici del fermano, le paste all’uovo - come i vincisgrassi, versione marchigiana delle lasagne, e i maccheroncini di Campofilone - e il fritto misto composto da carni impanate e fritte e dalle olive all’ascolana. La caciotta del fermano, il ciauscolo, il salame fermanello, il vino cotto del fermano e l’anisetta sono tra i prodotti tipici più famosi. Tra i dolci, il ciambellotto della trebbiatura e il frustingo, tipico dolce natalizio di Fermo, a base di frutta secca e fichi.

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È NATO ‘DISCOVER ITALY’

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Idee di viaggio e itinerari tematici per promuovere il Belpaese e le sue eccellenze, e incrementare il turismo in Italia, soprattutto dall’estero. È questo l’obiettivo di ‘Discover ltaly’, la nuova piattaforma editoriale lanciata da Alitalia in collaborazione con Touring Club Italiano e Gambero Rosso. Il nuovo portale è stato presentato il 21 febbraio a Milano nella sede del Touring Club Italiano dal Chief Commercial Officier di Alitalia - Fabio Maria Lazzerini, dal Presidente del Touring Club Italiano - Franco Iseppi e dal Presidente di Gambero Rosso - Paolo Cuccia. ‘Discover Italy’ contiene informazioni, consigli, guide ed esperienze di viaggio e offre un’attenta e ampia selezione di destinazioni del nostro Paese. I diversi itinerari tematici con cui viene narrata ogni località spaziano dall’enogastronomia all’architettura, dal cinema alle feste popolari, dal Iifestyle allo sport. Editoriali, ricette, suggerimenti sulle migliori esperienze da vivere, tutorial, foto, video, test e altri contenuti interattivi: sono questi gli strumenti con cui vengono raccontati i territori italiani su ‘Discover Italy’, in un’ottica di continuo coinvolgimento emotivo dell’utente. Un tool di ri-

cerca degli argomenti, inoltre, aiuterà il viaggiatore a farsi ispirare nella scelta della prossima vacanza in Italia. L’obiettivo di Alitalia è di promuovere il nostro Paese in un modo coinvolgente ed emozionale, e attirare sui propri voli più turisti, soprattutto dall’estero, offrendo al visitatore un racconto emozionale delle tipicità e delle unicità delle diverse località turistiche italiane, attraverso il nuovo portale. «Abbiamo lavorato a lun-

go per essere partner di questo accordo che abbiamo condiviso - ha affermato Franco Iseppi, Presidente del Touring Club Italiano - consapevoli che sia fondamentale promuovere con autorevolezza le eccellenze del nostro Paese». Gli ultimi dati del settore turistico confermano l’attenzione e l’interesse crescente per l’enogastronomia made in Italy e come questa sia diventata una spinta motivazionale per l’incoming nel nostro Paese, rivestendo la stessa importanza della storia, della cultura e dei beni archeologici che ogni anno richiamano milioni di turisti. L’Italia è incomparabile per la straordinaria presenza di eccellenze legate ai territori, unici nei loro paesaggi e nella loro biodiversità.

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ANDAR PER ASPARAGI Un salto nel passato tra i colori dell’Istria A cura di Riccardo Lagorio

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A meno di 50 km da Trieste, in Istria, si trova Umago. Residenza estiva degli antichi romani, l’entroterra presenta ancora tracce dello sfarzo di tempi passati, che si fonde con le case che ricordano Venezia e che colorano il centro storico. Proseguendo lungo la costa, a una quindicina di chilometri si raggiunge Cittanova, cinta dalle mura cittadine che ne hanno conservato il patrimonio artistico, storico e culturale. Cittanova ha mantenuto il fascino del tranquillo borgo di pescatori, fatto di vita legata al mare. Volgendo verso l’entroterra ettari di vigneti e uliveti si alternano a distese di prati e boschi. Qui si trova Verteneglio, con chiese e cappelle ben conservate e località alla giusta distanza dal mare,

appena una decina di chilometri. Ancora più nel cuore dell’Istria nord occidentale e a 15 minuti d’auto si incontra Buie. D’obbligo la vista da lontano, con i due campanili e una sorta di anfiteatro di costruzioni caratteristiche strette intorno alla chiesa. Nei dintorni si trova anche una delle più famose strade del vino della Croazia. In queste contrade quando arriva la primavera è tempo di asparagi. Quelli istriani sono irrinunciabili per sapore. Così le quattro cittadine organizzano sino al 13 maggio le “Giornate dell’asparago istriano”. 25 ristoranti e trattorie, per un totale di 47 menu, propongono tanto i grandi classici della tradizione istriana come frittate, zuppe, pasta fatta in casa e risotti, quanto originali combinazioni che vedono gli asparagi preparati con carne e pesce o addirittura come dessert. L’abbinamento tra il gusto leggermente amarognolo che contraddistingue l’asparago selvatico con la freschezza dei prodotti tipici dell’Istria può entusiasmare chiunque. Si va da piatti dell’entroterra come a Buie (Da Sergio propone la vellutata di asparagi e tarassaco mentre San Servolo le costolette d’agnello con salsa d’asparagi) alle pietanze marinare di Cittanova e Umago (San Benedetto a Daila offre il risotto d’asparagi e canestrelli mentre Melon a Petrovia l’insalata di seppie con asparagi sbollentati). Maggiori informazioni su: www.coloursofistria.com

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L’INNOVAZIONE PROTAGONISTA DI

ELETTO PRODOTTO DELL’ANNO 2018 A cura di Alessandro Trani Eletto Prodotto dell’Anno continua a crescere e rag

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Eletto Prodotto dell’Anno continua a crescere e raggiunge più di sessanta categorie. Il 42% degli iscritti è rappresentato da realtà nuove: il dato interessante è che oltre il 40% del totale è costituito da piccole e medie imprese, una parte essenziale del nostro tessuto imprenditoriale. Probabilmente le PMI, grazie alla propria flessibilità, sono capaci di adeguarsi ai cambiamenti e raccogliere per prime le esigenze del consumatore. Guardando ai comparti, il più rappresentato si conferma il cibo, che raggiunge la metà circa del totale. Segue il “non-food” con un 20%, e a scalare personal care, elettronica e farmaceutica. Una bella sorpresa sono i Servizi. L’esordio è dello scorso anno e nel 2018 c’è stato un incremento delle adesioni, tanto che sono state create tre categorie ad hoc. Questo è il segno dei tempi e della rivoluzione digitale. Si sono moltiplicati quei servizi innovativi che grazie alla tecnologia semplificano la nostra vita quotidiana.

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La cerimonia di premiazione dei prodotti e servizi che possono fregiarsi del Logo “Eletto Prodotto dell’Anno 2018” si è svolta il 15 marzo a Milano nell’elegante Spazio Alcatraz. I 63 premiati sono stati eletti da dodicimila consumatori attraverso la più importante ricerca di mercato sull’innovazione. Dall’indagine, condotta a settembre da IRI, istituto indipendente e leader mondiale, emerge come per gli italiani l’innovazione sia un elemento fondamentale per il successo dei nuovi prodotti. «Per gli italiani - spiega Simonetta Flores, Amministratore unico di Marketing e Innovazione Italia - il contenuto di innovazione è un elemento essenziale. I consumatori, rispetto al passato, sono sempre più consapevoli e informati. Hanno voglia di sperimentare e sono disposti a cambiare punto vendita per trovare un assortimento più ampio e persino a pagare qualcosa in più». La vera star di questa edizione sono i superfood, presenti come ingredienti in numerosi prodotti candidati: dalle farine alla frutta secca, al cioccolato, ai preparati per bevande calde, agli estratti freschi, ai burger vegetali, agli olii di semi e perfino negli integratori, rivolti non solo ai vegani ma a un pubblico molto più ampio. aprile 2018


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Nell’altra pagina da sinistra: la premiazione di yoyo, il sistema estensibile di FITT per innaffiare e lavare che è stato eletto “prodotto dell’anno 2018”; tutti i premiati delle varie categorie; un momento della serata e a fianco: Simonetta Flores

Qualità al giusto prezzo Lo scenario dei consumi

è mutevole e frenetico e impone alle imprese di adattarsi alla nuova domanda del consumatore. Consumatore che è più consapevole nelle scelte e più informato, disposto a sperimentare nuovi prodotti, a cambiare punto vendita e a pagare di più per godere di una vera innovazione. “Qualità al giusto prezzo” resta il primo driver d’innovazione per il 40% dei consumatori, che però sceglie prodotti innovativi sempre più in base alla qualità e al valore percepito del prodotto oltre che al prezzo. È emerso inoltre che il 33% dei consumatori si informa sul web prima di fare acquisti, documentandosi online da casa e attraverso lo smartphone all’interno dei punti vendita. La scelta del bio Le abitudini alimentari stanno cambiando, si registra una forte tendenza a consumare prodotti biologici. I consumatori orientano le proprie scelte anche in base alla provenienza e alla sostenibilità delle materie prime. La scelta del bio ha aprile 2018

preso sempre più piede anche grazie agli assortimenti più ampi, con scaffali dedicati e prezzi sempre più accessibili grazie alle economie di scala. I nuovi stili alimentari sono una realtà evidente: vegetariano, vegan, organic, raw, free from, nuove parole che entrano ogni giorno nei nostri carrelli e sulle nostre tavole. L’Healthy food è ormai sdoganato e oggi si presenta con packaging molto attrattivi. I consumi veg infatti, oltre ai risaputi aspetti nutrizionali e salutistici, sono diventati un “fenomeno cool”: non si tratta più di un consumo di nicchia, limitato a pochi fobici, che sostengono esclusivamente il vecchio motto “perché fanno bene”, ma siamo passati a una strategia del “sono buoni e attraenti” dove non sono solo ragioni etiche o salutistiche a facilitare la prova e l’acquisto. Infatti, quella che a prima apparenza poteva sembrare solo una moda di passaggio, si sta affermando come una vera e propria cultura alimentare che sta mutando radicalmente l’offerta e la domanda nel mercato.

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LIBRI A cura di Valerio Consonni

DÜRER E IL RINASCIMENTO TRA GERMANIA E ITALIA

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Ecco un libro-catalogo che merita di essere nella libreria di ciascuno di noi. La mostra “Dürer e il Rinascimento tra Germania e Italia”, curata da Bernard Aikema, professore di Storia dell'arte moderna all'università di Verona, sarà visitabile a Palazzo Reale di Milano fino al 24 giugno 2018. Promossa dal Comune di Milano-Cultura, espone circa 130 capolavori dell’acmè del Rinascimento tedesco nel suo momento di massima apertura verso l’Europa, sia al Sud (soprattutto Italia settentrionale) sia al Nord (Paesi Bassi), in una magnifica e rappresentativa selezione di opere di Dürer e di alcuni dei suoi più importanti contemporanei tedeschi e italiani. Albrecht Dürer, artista universale di Norimberga, che visse tra il 1471 ed il 1528, è da considerare un protagonista assoluto del Rinascimento tedesco ed europeo all’epoca della sua più alta espressione, attorno al 1500. Questo libro, oltre alla sua grande figura, racconta anche l’affascinante quadro dei rapporti artistici tra i molti pittori europei tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento, il dibattito religioso e spirituale come substrato culturale delle opere di Dürer, il suo rapporto con la committenza attraverso l’analisi della ritrattistica, dei soggetti mitologici, delle pale d’altare, la sua visione della natura

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e dell’arte tra Classicismo e Anticlassicismo, la sua figura di uomo e le sue ambizioni d’artista. Portò l'arte dell'incisione a vette mai raggiunte prima, realizzando il primo libro pensato, illustrato, stampato ed edito da un artista occidentale. Il suo “Leprotto” e la sua “Zolla di terra” oggi a Vienna, sono considerati da molti studiosi i più begli acquarelli mai creati da mano umana. I suoi bellissimi effetti cromatici precorrono di 4 secoli gli impressionisti. Questi brevi accenni permettono di entrare nel vivo del libro-catalogo che, articolato in sei sezioni e supportato da più di cento immagini, si pone appunto l’obiettivo di inquadrare i molteplici rapporti culturali e artistici che intercorrono fra la Germania meridionale e il nord Italia, nel periodo del pieno Rinascimento. E poi ancora le incisioni, i quadri, le lettere e i diari di viaggio restituiscono con grande freschezza, a cinque secoli di distanza, il ritratto di un personaggio magnetico, di straordinaria attualità, del tutto consapevole del proprio ruolo e del proprio irresistibile fascino. Un Dürer dotato di una personalità aperta e sensibile, di una intelligenza vivace e di una capacità di giudizio libera e autonoma. Un libro veramente splendido da essere letto e contemplato fino all’ultima pagina! aprile 2018


[ libri ] STORIA DELLA MIA ANSIA

La malattia, un tumore al seno, arriva all’improvviso e apre a una nuova vita. C’è tanto di autobiografico e dalle prime pagine la Bignardi svela come sarà il racconto: “senza pelle le emozioni si sentono di più e la mia ansia era la benzina per tutto: scrivere e vivere. Quando viene un tumore si è costretti a farsi un esame di coscienza”. È un racconto autentico, doloroso, bellissimo, che va oltre la malattia alla scoperta di se stessi. Daria Bignardi (Rizzoli)

ANCHE LA SOFFERENZA HA LA SUA DATA DI SCADENZA

Francesca Genti, poetessa, curiosa e divertente, adora osservare le donne che incontra ogni giorno e trasformarle in poesie. Questo volume è una raccolta di folgoranti istantanee sul variopinto e volubile mondo femminile. Un percorso originale, dolce e amaro, spesso umorale come le sue protagoniste, da leggere saltando da una pagina all’altra in cerca di piccole verità che fanno sorridere e riflettere. Francesca Genti (Harper e Collins)

LA LIBRERIA DOVE TUTTO È POSSIBILE

Nel cuore di York, nel Nord dell’Inghilterra, c’è una piccola e fornitissima libreria. È il rifugio preferito di Loveday Cardew, l’unico luogo che sia mai riuscita a chiamare “casa”. Qui si prende cura dei libri proprio come i libri si prendono cura di lei, perché è attraverso le loro pagine che la giovane libraia riesce a comunicare le emozioni e i sentimenti più profondi: la solitudine di Anna Karenina; la gioia di vivere di La fiera della vanità; le passioni travolgenti di Cime tempestose… Stephanie Butland (Garzanti)

UOMINI CHE RESTANO

Fosca e Valeria s’incontrano per caso, svuotate entrambe da due dolori simili inflitti loro da due uomini che non hanno mai saputo essere compagni. Quel vuoto le avvicina, ma a unirle più profondamente sarà ben presto un’amicizia vera, di quelle che fanno sentire a casa. Perché la stessa vita che, senza preavviso, ti strappa ciò a cui tieni, non esita a stupirti con tutto il buono che può nascondersi dietro una fine. Sara Rattaro (Sperling e Kupfer)

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SONO SEMPRE IO

È il terzo capitolo della saga che ha per protagonista Mary Louisa Clark, uno dei personaggi più amati usciti dalla penna della scrittrice inglese. Se nel bellissimo “Io prima di te” la vita di Louisa era cambiata grazie alla sua relazione con Will Traynor, un uomo che aveva amato ma che non aveva potuto salvare, in “Dopo di te” ritroviamo una Lou più consapevole ma comunque ferma ed ancorata al passato, in “Sono sempre io” finalmente assistiamo a quel cambiamento che Will aveva così tanto desiderato per lei. Joio Moves (Mondadori)

GLAM A 40 ANNI

I 40 anni sono i nuovi 30. Riviste, studi sociologici, top model lo ripetono sempre. “Glam a 40 anni” è un manuale dettagliato in 10 capitoli di dritte e consigli. Non c’è niente da temere al risveglio degli “anta”, va tutto bene! Le lancette dell’orologio funzionano, il little black dress si può portare ancora sopra il ginocchio. Ci si scopre più consapevoli, più serene, a volte addirittura in attesa di un nuovo amore. Si è diventate giovani adulte e inizia forse il periodo più interessante della vita. Michaela K. Bellisario (Morellini)

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ARIA DI PRIMAVERA

Finalmente è finito l’inverno e per questo vogliamo proporvi alcuni luoghi dove famiglie, bambini e sportivi possono praticare nel weekend attività nella natura, e nel contempo osservare tra i boschi magici laghetti, piccoli fiumi e tante varietà di fiori, alberi, uccelli e altri graziosi animali. Piemonte, Liguria e Lombardia ospitano le aree che vi segnaliamo questo mese OASI ZEGNA (BI)

A circa 5 chilometri da Trivero nelle Alpi Biellesi, si trova questo meraviglioso parco naturale, costruito da Ermenegildo Zegna che riqualificò le alture piantumando oltre 500 mila conifere, centinaia di rododendri di varie specie e coloriture ed ortensie blu, spettacolari grazie alle condizioni climatiche e alla composizione del terreno. Da non perdere la Conca dei Rododendri, che da maggio a giugno si trasforma tra in una tavolozza di straordinari colori, e il Bosco del Sorriso, sentiero ad anello, per scoprire i benefici bioenergetici delle piante sull’organismo. PARCO DELL’AVETO (GE)

Questo Parco è nell’entroterra del Tigullio e tutela una delle zone più bella dell’Appennino Ligure che comprende le valli d’Aveto, di Sturla, di Graveglia. Da non perdere gli “Alberi monumentali”, esemplari plurisecolari come il cipresso di Borzone, il castagno del Poggio, la sequoia gigante di Allegrezze. Tra la ricca fauna presente, il Lupo rappresenta un richiamo per migliaia di visitatori, grazie ai sentieri che consentono di avvicinarsi in sicurezza sulle sue tracce.

PARCO DI MONTEVECCHIA E DELLA VALLE DEL CURONE (MB)

A meno di un’ora da Milano si trova questo luogo incantevole dove uomo e natura convivono in perfetta armonia. Qui troverete zone di grande interesse ambientale, centri urbani, zone agricole e zone per l’allevamento. Non mancano monumenti architettonici di grande valore artistico. Il Parco del Curone rappresenta l’estremo lembo verde della Brianza tra la pianura e le alture del Triangolo Lariano. Nel borgo di Montevecchia Alta si erige il Santuario della Beata Vergine del Carmelo, da cui si gode uno splendido panorama. Nel Parco potrete percorrere anche a cavallo o in mountain bike ben 11 percorsi in un’area protetta.

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BOSCO NEGRI (PV)

Quest’oasi naturalistica situata all’interno del Parco del Ticino, alle porte di Pavia, è un posto ideale dove trascorrere tempo di qualità nella natura, insieme ai bambini. Qui possiamo notare la Quercia farnia, che raggiunge dimensioni notevoli, il Biancospino e il Ciliegio a grappoli, dalle spettacolari e profumatissime fioriture all’inizio della primavera, oltre alle stupende fioriture di Anemone dei boschi e di Mughetto. Molte le specie di animali da ammirare, dalle volpi ai tassi, alle donnole, alle puzzole, alle faine. Una curiosità è poi nidificazione del Martin pescatore, che scava in pieno bosco le gallerie-nido nel terriccio trattenuto dalle radici dei grossi alberi abbattuti dal vento.

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LA TUA CASA…

ANZI, MOLTO DI PIÙ!! www.casebio.it



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