Milano 24orenews - Italia Da Gustare Gennaio 2021

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Credit: dal programma di RAI1 “È sempre mezzogiorno”

ANTONELLA CLERICI Anno 11 - Gennaio 2021 • Periodico di Cultura e Società

«Porto la mia vita in tv, con onestà, trasparenza e spensieratezza»

L’ITALIA RINASCE CON UN FIORE

La campagna dei vaccini anti-Coronavirus

CHIARA FERRAGNI E FEDEZ

Tra i protagonisti dell’Ambrogino d’Oro



MILANO TRA STORIA E LEGGENDA

IL BALLO EXCELSIOR E IL TRIONFO DEL PROGRESSO A cura di PAOLO PIVETTI

orreva l’anno 1881. Da vent’anni l’Italia era uno Stato unitario e Milano ne aveva assunto il ruolo di capitale morale, oltre che economica. Ci si avviava alla conclusione di quel secolo di trasformazioni e di corsa rapida verso la modernità che fu l’Ottocento. Questo momento di euforia e di ingenuo ottimismo ebbe il suo suggello, proprio alla Scala, in uno degli spettacoli più sorprendenti che il grande teatro abbia mai prodotto: il Ballo Excelsior. Si trattava di un’azione coreografica ideata e messa in scena da Luigi Manzotti su musica di Romualdo Marenco, basata sul tema della vittoria della Luce e del Progresso contro il Regresso, della Civiltà contro l’Oscurantismo. Nei quadri che si succedevano erano rappresentate alcune tappe fondamentali di questa epica guerra: nuovi mezzi di trasporto come il battello a vapore e il piroscafo; invenzioni come la pila di Volta, il telegrafo, la lampadina di Edison; grandi realizzazioni come il Canale di Suez e il traforo del Moncenisio: innovazioni tecniche e opere gigantesche che stavano cambiando il mondo. L’allestimento scenico fu imponente. Gli undici quadri, ricchi di speciali effetti scenici, furono interpretati da un corpo di ballo di 450 elementi. L’entusiasmo fu così espresso sulle pagine del Corriere: “È il paradiso, il trionfo dell’umanità incivilita, una festa del pensiero, ricco e splendido”. In questo scorcio finale dell’Ottocento la filosofia positivista diventa una specie di esaltazione collettiva attorno ai trionfi della scienza, e con essa va di pari passo la retorica patriottica

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Un quadro dell'opera di Manzotti al Teatro alla Scala nel 1908

in un’Italia appena nata dove si cerca di nascondere gli immensi problemi sociali e culturali sollevati dall’unità dietro il garrire del Tricolore. La sala stessa del teatro, anche al di fuori della scena, abbandonata la tradizionale compostezza, è pavesata di tricolori: è l’esaltazione di un mondo nuovo in cui, secondo il pensiero dominante del tempo, regneranno la modernità e la pace. Il successo dell’Excelsior fu travolgente. Dopo quella sera trionfale dell’11 gennaio seguono ininterrottamente 103 repliche scaligere nello stesso 1881. E poi, via per altri trionfi in tutta Europa e anche in America. Nel 1895 è rappresentato all’Esposizione Universale di Parigi. Nel 1913 il regista Luca Comerio ne trae un film di cui restano oggi pochi frammenti. Scossa di dosso la polvere dei secoli, l’Excelsior è tornato a risplendere alla Scala nel 2000 per festeggiare il nuovo millennio; ed è poi rientrato nel cartellone del grande teatro milanese. Tra gli interpreti, Roberto Bolle. 24oreNews

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24 orenews.it

Milano Periodico di Cultura e Società

Anno 11 - N. 1 Gennaio 2021

In copertina: Antonella Clerici

PERSONAGGIO

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Antonella Clerici: «Porto la mia vita in tv, con onestà e trasparenza»

Gennaio

MILANO SI RACCONTA

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Chiara Ferragni e Fedez tra i premiati dell’Ambrogino d’Oro 2020 La Scala al tempo del Coronavirus Da Milano all’Himalaya in moto L’Italia rinasce con un fiore Attività storiche: le new entry; Milano disegna il suo futuro

MILANO CHE VERRÀ

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Milano: la nuova sfida

FASHION

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Il nuovo Breitling Chronomat per donne Street Style

BEAUTY

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I consigli di Marina Mazzolari Il rimodellamento dei 7 punti del viso

DESIGN

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Design quotidiano

RUOTE & MOTORI

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Nuova Lexus LS 2021

HI-TECH

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Novità hi-tech

VIAGGI

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I favolosi Sixties a Liverpool!

FINANZA & FUTURO

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Innocenti, manette e gogne mediatiche

COME STAI?

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Non esiste solo il coronavirus Perché raccontare le storie ai bambini?

ERBARIO MAGICO

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Genziana: dal dolce all’amaro che fa bene

AMICI A 4 ZAMPE

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Cani aggressivi

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24oreNews

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EDITORIALE

L’ANNO CHE VERRÀ Lucio Dalla nella sua bellissima canzone “L’anno che verrà” con immagini a volte surreali, “Sarà tre volte Natale” “Festeggeremo tutto l’anno”, ci disegnava i giorni futuri… giorni di speranza. La vulgata tradizionale recita “Anno nuovo vita nuova”, sperando in giorni migliori. L’anno che ci siamo lasciati alle spalle è stato davvero un anno horribilis. La pandemia ci ha cambiato la vita, ci ha tolto il piacere dei rapporti sociali, ci ha costretto a vivere per DPCM, tutti, dai più piccoli senza i giochi del parco, senza amichetti, ai giovani che si sono ritrovati con la scuola dentro un computer, agli anziani sempre più soli e demoralizzati nel poter vedere i loro cari solo dentro un telefonino. In questo anno abbiamo riscoperto però anche il valore dell’uomo per ciò che ha studiato, ricercato, ideato e costruito nel tempo, tanto da consentirci di poter continuare a vivere anche in questo 2020 terribile. A Napoli neppure il sangue di San Gennaro si è sciolto il 16 dicembre e a Milano il 17 dicembre c’è stato un terremoto che la nostra città non accusava da quasi 500 anni!!! Fine. Stiamo entrando nel 2021: arriveranno i vaccini e torneremo alla nostra vita. Dobbiamo tornare davanti alle scuole ad aspettare i figli, dovremo abituarci a stare di nuovo insieme a pranzo, a bere un caffè o a mangiare un gelato e sono sicuro che ci sembrerà tutto più bello che mai. Non abbiamo potuto festeggiare in piazza l’ultimo dell’anno, ma la musica tornerà presto a farci cantare insieme nei concerti dei nostri interpreti più amati. L’uomo crea i disastri (basta pensare alle guerre, ai dissesti del territorio ecc.) ma poi si rende conto che su questa Terra deve viverci e inventa, ricerca, studia, crea e produce sempre “qualità per la Vita”. È sempre stato così nel corso degli anni. Auguri a tutti… tranquilli, presto “l’anno che verrà”, come diceva Dalla, tornerà ad essere “festa tutto l’anno”. Carlo Kauffmann 24oreNews

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ANTONELLA CLERICI

È entusiasmo allo stato puro Antonella Clerici che, reduce dal successo di The Voice Senior - 20% di share alla 1a puntata, venerdì sera su Rai 1, con oltre 4 milioni e mezzo di telespettatori per un format “rivisitato” in chiave over 60 - vive oggi un debutto anche in libreria con “È sempre mezzogiorno - Ricette e racconti della mia cucina” (Rai Libri), un viaggio nella tradizione italiana, oltre 100 ricette in un volume edito da Rai Libri A cura di EVELINA FLACHI 6

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Porto la mia vita in tv, con onestà, trasparenza e quanto basta di spensieratezza. È un patto che ho fatto con il mio pubblico

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ntonella, ti rendi conto che hai fatto un miracolo, portando sorrisi e serenità in questo 2020 così difficile? Non penso di fare “miracoli”. Quello che so fare è tenere compagnia, portare un sorriso e un po’ di buonumore perché le persone hanno bisogno di distrarsi, soprattutto in questo


Credits: foto dal programma Rai1 “È sempre mezzogiorno”

PERSONAGGIO difficile periodo. Quando vado in onda immagino al di là dello schermo le persone intente a cucinare, con i loro pensieri e le loro sofferenze. Cerco di informare e intrattenere, offrendo un po’ di serenità a chi ci segue. Io sono così, mi piace avere un rapporto affettuoso e diretto col mio pubblico, soprattutto con i bambini e i loro nonni, che sono le due facce della stessa medaglia. Mi trovo bene in cucina perché per me è da sempre il centro della casa. Cerco di trasmettere quello che è per me: il luogo dell’amore, della famiglia, del ritrovarsi insieme. “È sempre mezzogiorno” viaggia in un mare di consensi da parte del pubblico. Potevi sperarlo… ma magari ha superato le tue aspettative? Ho cercato di trasmettere in ogni puntata il mio entusiasmo e positività, ingredienti importanti per avere il consenso del pubblico e poter alzare gli ascolti. Il debutto di un nuovo format è sempre una sfida e ho cercato di affrontarla, secondo il mio istinto, nel migliore dei modi, trasmettendo allegria e spensieratezza al mio pubblico, portando nelle case dei nostri ascoltatori un po’ di leggerezza, un po’ di serenità e anche un po’ di gentilezza. Credo sia per questo che il programma stia diventando per molti un appuntamento

fisso da non perdere, tanto che abbiamo raggiunto e superato l’obiettivo degli ascolti prima del previsto. The Voice senior” è la sorpresa dell’anno in termini di ascolti. Lo avresti mai immaginato? Ho già detto in altre interviste che è stata una grande sfida: quella di tenere compagnia ai telespettatori e portare un po’ di leggerezza e spensieratezza nelle loro case proprio perché i partecipanti non dovevano diventare famosi o aspettarsi una carriera luminosa. Per questo ho tolto la parola “talent”. In realtà sono cantanti concorrenti che partecipano a un grande gioco. Per la prima volta gli over 60 hanno un palcoscenico dove esibire il loro talento senza nessuna velleità. È stato senza dubbio questo il segreto di uno show che ha conquistato il pubblico. Abbiamo avuto un esordio inaspettato che ha sorpreso me e persino i telespettatori più scettici. Tu, come conduttrice, rappresenti anche il talento delle donne in tv. Ogni conduttrice ha la propria personalità che proietta nella sua attività! Oggi le donne in tv hanno un peso in più rispetto a qualche anno fa. Io sono stata una antesignana, ho fatto lo sport, ho iniziato a fare la cucina, ho condotto il Festival di Sanremo da sola. Io non amo e non uso l’arroganza ma la gentilezza, l’educazione, ma anche la fermezza e il rigore che, se lo applichi, gli altri te lo riconoscono soprattutto se hai un valore. La professionalità e la cultura sono la base di tutto. Qual è il segreto dei successi di Antonella Clerici? Sarà anche che tu fai la tv come se dall’altra parte dello schermo ci fosse un gruppo di amici? Sento la responsabilità di fare compagnia agli italiani come se fossero tutti ospiti a casa mia e cerco di tratA fianco: Antonella Clerici con Evelina Flachi; sotto: i giudici di The Voice Senior, la conduttrice (al centro) con (da sinistra) Loredana Bertè, Clementino, Al Bano, Jasmine Carrisi e Gigi D'Alessio

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PERSONAGGIO

tarli da amici come quelli che invito in studio. Desidero creare un’atmosfera di armonia e complicità anche con chi partecipa ai nostri giochi e vorrei che tutti potessero vincere i nostri premi e sentirsi come me, anche se per poco, protagonisti del programma. Empatia, semplicità, spontaneità, trasparenza… sono elementi che ti distinguono. C’è qualcosa che dovrei aggiungere? Sono una persona semplice e nella quotidianità vivo la vita di tutti: faccio la spesa, chiacchiero con chi mi vuole intrattenere nel negozietto vicino a casa, mantenendo sempre le distanze consigliate per essere anche un buon esempio. Mai come in questo periodo sono alla ricerca di gentilezza, calore e natura. E come me la maggior parte degli italiani. Aggiungerei quindi la “gentilezza”. Parliamo del nuovo libro “È sempre mezzogiorno - Ricette e racconti della mia cucina (Rai Libri)”. Si distingue dai tuoi precedenti libri? È un nuovo volume che parla di cibo (ma non solo), collegato all’omonimo programma in onda sull’ammiraglia Rai dal lunedì al venerdì alle ore 12. Oltre cento le ricette molte delle quali donate dagli amici di una vita: anche la tua Evelina! Ci sono le ricette degli chef della trasmissione, ma anche persone che nel quotidiano fanno altro come Enrica, la mia amica architetto che vive vicino a me e che ha realizzato la mia nuova casa qui ad Arquata Scrivia un piccolo paradiso terrestre nei boschi tra la Val Borbera e la Valle Spinti. Poi c’è Simona, la farmacista del paese e con lei Tatiana, Chiara e Ursula tante donne che mi hanno accolto e aiutato come fossi da sempre una di loro quando, due anni or sono, ho deciso di lasciare la città per la provincia. Porto le loro storie in tv e, ora, anche in questo libro. È diverso dagli altri miei libri perché in questo parlo del bosco, degli amici che mi hanno regalato le ricette di famiglia, dei nostri piatti del cuore e della mia grande passione per il cibo. È il mio mondo di oggi dopo un cambiamento importante di vita! Inoltre le oltre cento ricette sono arricchite di divertenti aneddoti familiari e antiche tradizioni. Quando parli della tua ‘Casa nel bosco’ spesso ti brillano gli occhi. Ti fa sentire un po’ come 8

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‘Alice nel paese delle meraviglie?’ Mi sento una persona fortunata! L’ho scritto anche nella prefazione del libro di ricette che ho appena pubblicato: quando dicevo ai miei amici romani che mi sarei trasferita in “una casa nel bosco” tutti commentavano «vedrai come ti annoierai». Oggi invece abbiamo tutti scoperto quanto faccia bene poter stare all’aperto e chi mi segue ha capito l’importanza della natura e dei suoi tempi. Non mi sento come Alice nel paese delle meraviglie ma come chi ha il privilegio di conoscerla, viverla e rispettarla. La natura e la vita in un bosco vanno avanti, malgrado tutto e questa osservazione mi ha aiutato psicologicamente durante il lockdown e per questo ho voluto trasmettere le mie sensazioni al mio pubblico. Ormai lo senti dire ovunque: “Antonella Clerici, la più brava”. Ti preoccupa o ti stimola a fare sempre di più? Con tutte le mie imperfezioni e le mie forme posso piacere o meno come tutti! Non voglio essere diversa da quella che sono. Se vi piaccio sono così anche con le mie fragilità o palesi emozioni! Cosa speri e cosa ti aspetti per il 2021? È stato per tutti un 2020 difficile e per molti un anno colmo di grandi sofferenze e dispiaceri di vario genere! Siamo stati senza abbracci per tanto tempo, ma spero che presto, in Italia e nel mondo, possa tornare quella serenità determinata dalla sconfitta del Covid-19 che ci permetterà anche di tornare alla normalità, agli abbracci, alle cene, ai pranzi in famiglia e ai viaggi con i nostri amici.



MILANO SI RACCONTA

CHIARA FERRAGNI E FEDEZ

TRA I PREMIATI DELL’AMBROGINO D’ORO 2020 A cura di ALESSANDRO TRANI

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gni anno il 7 dicembre, in occasione dei festeggiamenti di Sant’Ambrogio la città di Milano esprime la propria gratitudine ai personaggi che hanno dedicato la propria vita al bene comune, con progetti e iniziative a favore della comunità, donandogli l’Ambrogino d’Oro, durante una cerimonia solenne. Vengono assegnati fino a un massimo di 15 medaglie d’oro e 20 attestati di benemerenza civica. I premiati vengono scelti dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale di Milano, ma al sindaco spetta il diritto di veto. Dopo 21 anni la consegna degli Ambrogini d’oro, solitamente tenuta nel Teatro Dal Verme, quest’anno si è svolta a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, a porte chiuse a causa delle restrizioni imposte per limitare la diffusione del virus. Nell’anno della pandemia le medaglie sono state vinte da chi ha combattuto in prima linea contro il Coronavirus e da chi ha contribuito in ogni modo a contenere l’emergenza sanitaria. La Grande Medaglia d’Oro alla memoria è stata infatti consegnata agli operatori sanitari vittime del Covid-19 che hanno svolto il loro dovere con dedizione a costo della vita. Protagonista della celebrazione, premiata con l’importantissima onorificenza milanese, anche l’arcinota coppia Chiara Ferragni-Fedez. I due hanno ricevuto il premio dalle mani del sindaco di Milano Beppe Sala. Mascherine nere per entrambi e un look molto sobrio ed elegante per la coppia che lo scorso marzo aveva donato

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100mila euro all’Ospedale San Raffaele di Milano, premiata per l’impegno nella raccolta fondi che ha permesso di realizzare in tempi record una nuova terapia intensiva al Covid Hospital del San Raffaele. Oltre a questo Fedez a metà novembre aveva anche lanciato “Scena Unita”, iniziativa per aiutare i lavoratori dello spettacolo duramente colpiti dalla crisi economica post emergenza, che in poco tempo aveva raccolto 2 milioni di euro. “Durante la prima fase dell’emergenza sanitaria, hanno messo la notorietà al servizio della lotta al Co-


Lo sapevate? L’Ambrogino d’Oro è una medaglia che viene consegnata da quasi un secolo: la prima cerimonia avvenne nel 1925. L’origine della moneta risale al periodo della Prima Repubblica (1250-1310), durante la quale la città di Milano iniziò a coniare una propria valuta. L’Ambrogino d’Oro originale aveva da un lato l’effige di Sant’Ambrogio e dall’altro quella di San Gervasio e San Protasio, mentre quello attuale ha sempre da un lato l’effige del Santo protettore della città e dall’altro lo stemma del Comune di Milano.

vid-19 per provare a lenire le ferite della loro città”, si legge nelle motivazioni del premio. “Con un racconto ironico sulla vita da famiglia milanese in quarantena, hanno sensibilizzato sull’importanza di osservare le regole per contenere il contagio. Con altruismo unito a senso pratico, hanno lanciato una raccolta fondi per l’ampliamento in tempi record del reparto di terapia intensiva dell’Ospedale San Raffaele. A questo risultato straordinario si aggiunge l’impegno come volontari dell’iniziativa ‘Milano Aiuta’. Preparando la spesa e pedalando per la città per consegnare cibo alle famiglie in difficoltà, hanno mostrato quanto sia importante, anche con gesti semplici, porgere la mano ai più fragili nel segno di un autentico spirito ambrosiano”. Fotografati in Galleria Vittorio Emanuele II prima dell’ingresso per la cerimonia trasmessa in streaming anche suor Anna Monia Alfieri, Isabel Fernandez Presidente dell’Associazione EMDR Italia, e Giorgio Vittadini e Franco Casabianchi di Caf onlus. Sono stati premiati anche il cantautore Fabio Concato, Beppe Allegri, Ambrogio Beccaria, Daniela Bertazzoni, Antonietta Romano Bramo, Cosima Buccoliero, Loredana Bulgarelli, Cristina Cattafesta, Elisabetta Dejana, Ernesto Emanuele, Sergio Escobar, Siusy Liuzzi, Susanna Mantovani, Raffaele Masto, Vincenzo Mazzaferro, Gabriella e Gigi Pedroli, Mauro Resmini, Giuseppe Selvaggi, Claudio Trotta, Gino Vezzini. 24oreNews

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MILANO SI RACCONTA

LA SCALA AL TEMPO DEL CORONAVIRUS UNA “PRIMA” COME NON SI ERA MAI VISTA

Daniela Javarone 12

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er la prima volta dal Dopoguerra l’inaugurazione della nuova stagione della Scala si è svolta a porte chiuse. È stata una Prima unica nel suo genere. Tre ore di show inedito: a partire dalle 17 il concerto-evento intitolato “A riveder le stelle”, diretto da Riccardo Chailly con la regia di Davide Livermore, ha sostituito la tradizionale Prima di Sant'Ambrogio ripercorrendo la letteratura operistica dell'Ottocento, italiana e non solo. Lo spettacolo è stato trasmesso in diretta Rai, proposto da Rai Cultura con la conduzione di Milly Carlucci e Bruno Vespa. In scena 24 tra le arie più famose di sempre: il repertorio italiano è stato il grande protagonista della serata inaugurale della stagione scaligera, ma non sono mancate anche le grandi firme dell’opera su scala europea. In onda il meglio di compositori come Giuseppe Verdi, Gaetano Donizetti, Giacomo Puccini e Gioachino Rossini a Georges Bizet, Francesco Cilea, Jules Massenet, Richard Wagner, passando per le musiche dei balletti di Pëtr Il’ič Čajkovskij e Davide Di Leo e le coreografie di Manuel Legris, Rudolf Nureyev e Massimiliano Volpini. Un intreccio di forme d'arte con balletti e intervalli con letture e interpretazioni sui testi di Montale, Bergman, Hugo e Racine e citazioni di Ezio Bosso. Il tutto alla scoperta del grande Teatro, nei diversi spazi dell'edificio, tra palchi e dietro le quinte, nelle sale, nei corridoi e persino sulle scale. Ad aprire la serata è stato l'Inno di Mameli. Tra i protagonisti sul palco Placido Domingo, Roberto Bolle, Roberto Alagna, Vittorio Grigolo, Marina Rebeka. Insomma una Prima “speciale”, “unica”, totalmente insolita, soprattutto per tutti i fedelissimi della Prima, costretti a sostituire la poltrona e il red carpet della Scala con il divano e il tappeto vintage di casa. Non tutti però, costretti in casa dalla pandemia a guardare la Scala in TV, hanno goduto lo spettacolo indossando abiti “casual”. La presidente degli “Amici della Lirica” e Vicepresidente del Conservatorio di Milano, Daniela Javarone, ha goduto lo spettacolo da casa senza però rinunciare all’eleganza della Prima: ha infatti indossato per l’occasione un abito sartoriale e i gioielli di famiglia. Patriotticamente anche Marinella Di Capua, altra habituée della Prima, ha organizzato la serata “Viva l’Italia”, nella sua casa di Montecarlo, rigorosamente in abito da sera. Che dire, auguriamoci un prossimo 7 dicembre ricco di “abbracci” e tradizionali “abiti della Prima”!



MILANO SI RACCONTA

DA MILANO ALL’HIMALAYA IN MOTO “IL VIAGGIO” di OSVALDO VERRI

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stato presentato in streaming, il 22 dicembre, “Il viaggio” - il nuovo libro del regista Osvaldo Verri, autore dal 2001 della trasmissione “Le Iene”. Un itinerario “On the road, da Milano all’Himalaya” realizzato completamente in solitaria in cui la moto è l’unica inseparabile compagna di viaggio dell’autore. In un momento storico in cui il rimanere in casa e l’impossibilità di viaggiare sono diventati una condizione necessaria, l’evento virtuale è stato un’opportunità unica per vivere il viaggio a 360° consentendo di apprezzare luoghi nascosti attraverso un punto di vista unico e in grado di raccontare nel dettaglio personaggi e territori ancora inesplorati ai più. L’evento è stato organizzato grazie al contributo di Intesys Networking, Top Tag ed Encanto Public Relations. Filmati, immagini e social hanno regalato l’emozione di vivere i principali luoghi della via della seta, frontiera dopo frontiera, arricchiti da approfondimenti di cronaca che Osvaldo Verri ha vissuto nei suoi anni di carriera come regista, viaggiando in moltissimi Paesi. Il Lago Aral, situato tra l’Uzbekistan e il Kazakistan è solamente uno dei tanti luoghi attraversati, vissuti e narrati in prima persona da Verri. Quello di Verri è infatti un libro vivo che, anche grazie al fascino della sua moto, richiede la diretta partecipazione del lettore e la sua capacità di immedesimarsi in atmosfere magiche e cariche di significato. Si tratta di una riflessione personale lunga migliaia di chilometri, da zero a ottomila metri che trasporta ed emoziona scoprendo realtà e sfaccettature di Paesi sconosciuti.

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Il tutto con la testa sotto il casco e sopra a due ruote che sfrecciano dentro e fuori alla ricerca della propria anima dopo il sessantesimo anno di età. Autore di reportage per le maggiori reti italiane, per Tv3 Catalunya e France 2, Osvaldo Verri è autore da 20 anni per la trasmissione “Le Iene” di Italia 1 ed è stato regista del film Moltitudini, evento al festival del cinema di Locarno nel 2001. Con reportage realizzati in tutto il mondo in Siria, Palestina, Afghanistan e Colombia ha vinto il festival di Bellaria con il documentario “I cancelli della memoria”. “Il viaggio” è edito da La Casa Editrice Dantebus Edizioni, che nasce nel 2018 da un’idea del giornalista Andrea Rosario Fusco ed è la prima casa editrice a prendere vita da un social network per artisti: Dantebus.com. Dantebus coniuga l’amore per l’editoria tradizionale di qualità a nuove forme di sviluppo tecnologico (E-book, App personalizzate per Artisti, Gallerie virtuali 3D, Booktrailer professionali, Videopoesia). Nel 2020 Dantebus ha inaugurato in via Margutta 38 la sua prima Libreria/Galleria d’arte nel cuore di Roma.


MILANO SI RACCONTA

L’ITALIA RINASCE CON UN FIORE arà un fiore, una primula, il simbolo della campagna dei vaccini anti-coronavirus presentata dal commissario straordinario Domenico Arcuri e dall’architetto Stefano Boeri, che ha elaborato, insieme a un team di consulenti, e a titolo gratuito, il concept architettonico e comunicativo del progetto. «Abbiamo voluto, grazie all’immagine di un fiore primaverile, una primula, creare un’architettura che trasmettesse un segno di serenità e rigenerazione - spiega Boeri -. Se il virus ci ha chiuso negli ospedali e nelle case, il vaccino ci riporterà finalmente a contatto con la vita sociale e con la natura che ci circonda. Vaccinarsi sarà dunque un passo di fiducia nel futuro, responsabilità civile e di amore verso gli altri». Una proposta integrata che prevede 3 elementi: il logo della campagna e la sua declinazione, il progetto dei padiglioni temporanei da utilizzare per la somministrazione del vaccino nelle principali piazze italiane, e un agile totem informativo da localizzare nei luoghi pubblici. La primula, sbocciando per prima dopo il lungo inverno, annuncia il risveglio della primavera; questo fiore sarà il filo conduttore di tutti gli elementi della campagna tanto da costituire la stessa matrice della pianta circolare dei padiglioni destinati alle piazze italiane dove sarà ben visibile dall’alto, essendo disegnato in grandi

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dimensioni sulla superficie delle loro coperture e anche su pareti laterali e totem. Le piazze sbocceranno, quindi, visivamente con un fiore. A questo elemento, simbolo del ciclo della natura e della rinascita continua, si ispira anche il pay-off della campagna identitaria: “L’Italia rinasce con un fiore”. La struttura circolare del padiglione, smontabile e ri-assemblabile, poggerà su una pedana in legno prefabbricata utilizzata per la distribuzione degli impianti nelle sale interne. Lo scheletro portante sarà realizzato in legno strutturale e il rivestimento

esterno con materiale tessile composto dall’accostamento di diversi materiali idrorepellenti, riciclabili e biodegradabili. La copertura ospiterà un sistema di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica per soddisfare il fabbisogno dell’intero padiglione. Le partizioni interne degli spazi saranno realizzate con sistemi prefabbricati in tessuto, anch’essi caratterizzati da leggerezza, flessibilità, assorbimento acustico e trasparenza. L’organizzazione degli spazi interni del padiglione prevede sia gli spazi necessari per la somministrazione del vaccino che quelli per l’accettazione e l’attesa dopo la vaccinazione. Il nucleo centrale del padiglione circolare è invece adibito a zone di servizio per gli operatori (back office, deposito, spogliatoi, servizi igienici dedicati, etc).

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MILANO SI RACCONTA A cura di SANDRO NOBILI

ATTIVITÀ STORICHE: LE NEW ENTRY Sono 353 le attività e i negozi storici riconosciuti da Regione Lombardia nel 2020: un’edizione che nei numeri è da record. Si tratta di 183 negozi storici, 108 locali storici e 62 botteghe artigiane storiche. Sono tutti caratterizzati dalla continuità nel tempo, per almeno 40 anni, della gestione, dell’insegna e della merceologia offerta e da altri fattori, quali la collocazione in strutture di pregio e la conservazione di arredi e attrezzature storici. Le nuove attività riconosciute vanno ad arricchire l’elenco regionale delle attività storiche e di tradizione, che comprende in totale 2.118 imprese. A Brescia c’è stato il maggior numero di riconoscimenti, 79. A seguire Milano, con 53 riconoscimenti. Tra queste vogliamo citare come esempio il punto vendita aperto da Antonietta Montagna e Rinaldo Paladini nel 1958 a Milano, in Viale Jenner 60, per l’attività di assistenza e vendita di materiale elettrico e idraulico. Nel tempo l’attività incrementa i propri spazi e servizi e il timone passa nelle mani del figlio Sergio. A partire dal 2000 il punto vendita si aggrega al Gruppo Expert con il principale intento di offrire prodotti e servizi sempre più competitivi, all’avanguardia e in linea con le esigenze del mercato. Sergio Paladini è stato per 21 anni (dal 1991) presidente del Gruppo Coeco. Oggi Daniela Paladini porta avanti con orgoglio, insieme a mamma Francesca e a papà Sergio, il “lavoro” iniziato dai nonni più di 60 anni fa.

MILANO DISEGNA IL SUO FUTURO Nuovi alberi, 68 km di metro in più, 100 di ciclabili in un anno. Il consiglio comunale ha approvato in dicembre il “Piano Aria clima”. Il piano, che sarà perfezionato prima di ritornare a palazzo Marino per l’approvazione finale, riporta una serie di azioni che immaginano la “Milano che verrà” puntando su ambiente, verde, trasporti e lotta all’inquinamento. Un piano con le strategie e le sfide per Milano, per ridurre l’inquinamento dell’aria e le emissioni di Co2 con scadenze precise al 2025, 2030 e 2050. Esso prevede il dimezzamento al 2030 del traffico delle automobili, che non riguarderà moto e trasporto merci. Per raggiungere l’obiettivo si seguirà la strada percorsa dalla gradi città europee: 55% in più di km di metropolitana e metrotranvie, passando da 127 a 195 km al 2030 e altri 60km nei 15 anni successivi. Nuovi percorsi ciclabili di cui 100 in 12 mesi tra 2020 e 2021, più che raddoppio delle zone 30 in un anno; piano parcheggi per residenti in struttura verticale sotto o sopra terra; potenziamento dei 16

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parcheggi di interscambio, un piano per la logistica. Tra le altre azioni, una riguarderà i rifiuti per cui si punta al 75% al 2028 di rifiuti in raccolta differenziata e il resto produzione di calore per le abitazioni, zero discarica. Case popolari con un piano di manutenzione per dimezzamento dei consumi di combustibile e incentivi per gli edifici privati per cambio caldaie e coibentazione degli edifici. Il tutto verrà “abbellito” con 220mila nuovi alberi, passando dagli attuali 480mila a 700mila nel 2030.



LA NUOVA SFIDA

MILANO A cura di CARLO KAUFFMANN

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i ricordate le immagini del “Decumano” pieno di gente proveniente da ogni angolo del mondo e del “Cardo” invaso dai giovani che parlavano mille lingue differenti, accalcati sotto l’albero della vita? Sono stati il simbolo di Milano Expo 2015. Sei anni dopo «Gru e Ruspe» saranno i nuovi simboli per la realizzazione del Mind - Milano innovation district - che occuperà tre quarti del milione di m2 dell’area Expo. Qui di seguito troverete una serie di “appunti” che abbiamo realizzato per raccontarvi, ancora sommariamente, come nascerà la nostra “Silicon Valley”. Vi porteremo nel nuovo Parco della Scienza e dell’Innovazione per scoprire come sarà questa “città nella città”, poi al Mind Village e al nuovo Campus dell’Università Statale. E ancora alla nuova TorreOspedale e alle realizzazioni “private” inserite in questa vasta area a ridosso della ex Fiera. Ultimo sguardo a quelli che abbiamo definito “I super eroi”… una vera scoperta che siamo certi sorprenderà anche voi. UNA CITTÀ NELLA CITTÀ Sta nascendo il Parco della scienza e dell’innova-

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zione. Una città nella città che, nel 2023, avrà 20mila abitanti dei 60-70mila che a regime la frequenteranno ogni giorno. Ci si occuperà di Scienze della vita, ricerca, smart city: temi che la pandemia ha reso ancora più strategici per il futuro. Ed è su questi fronti che, chi già abita l’ex sito o chi arriverà come il centinaio di aziende che hanno firmato intese per prenotare spazi ancora disponibili, hanno iniziato a lavorare a “progetti comuni”.


MILANO CHE VERRÀ A sinistra lo Skyline di Milano; nella pagina a fianco in senso orario: il Mind Village; il Campus dell’Università Statale; lo Human Technopole e il nuovo ospedale Galeazzi

IL CAMPUS DELL’UNIVERSITÀ STATALE Se resta da definire il futuro di Città Studi, si avvia ufficialmente l'iter che porterà alla nascita del campus nel nuovo polo, che si estenderà su un totale di oltre 190.000 m2 e ospiterà una comunità di oltre 23mila persone, tra cui circa 18mila studenti. Il Campus si svilupperà intorno a cinque corti circondate da altrettanti edifici in mattoni: un tributo alla tradizione architettonica milanese e in modo specifico alla Ca’ Granda, l'antica sede centrale dell'ateneo, a pochi passi dal Duomo. Notevoli gli spazi verdi che comprenderanno una grande piazza centrale di quasi 10.000 m2 affacciata sul cardo dell’ex area Expo. Il verde si declinerà anche su una sequenza di terrazze attrezzate e giardini ipogei, ribassati rispetto al livello degli edifici. L’OSPEDALE TORRE E I NUOVI QUARTIERI Nella parte più a ridosso della Fiera i lavori sono arrivati al tetto del nuovo Galeazzi: un ospedale-torre di 16 piani alto 90 metri che aprirà le porte nel 2022. In questa porzione dell’ex sito, prenderà il via anche la realizzazione del primo “quartiere” della parte privata della Città della Scienza: fatto di uffici, residenze negozi, un hotel. Un’area del parco sarà dedicata a cibo e salute con orti e farmers market. Un luogo che ha l’ambizione di essere un laboratorio per la smart city del futuro, con palazzi modellati in dimensioni più vivibili e spazi fruibili all’aria aperta. MIND VILLAGE L’attività aumenterà nel 2021, nel “Mind Village”: una sorta di concentrato che anticiperà ciò che avverrà, con un migliaio di desk ricavati in un ex cluster di Expo riconvertito. Palazzo Italia è da tempo il quartier generale di Human Technopole, il polo per le Scienze della vita, ed entro la prossima primavera apriranno i laboratori dove alla fine dell’anno lavoreranno 250 studiosi.

I NUOVI “SUPER EROI” Nei primissimi mesi del 2021, Krios, Glacios, Aquilos e Talos, i microscopi crioelettronici, più potenti in Italia e tra i più avanzati d’Europa, saranno a disposizione dei ricercatori di Human Technopole per studiare la struttura delle macromolecole. La nuova sfida per la Milano del futuro è iniziata e anche il nostro racconto è solo all’inizio. 24oreNews

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FASHION

IL NUOVO BREITLING CHRONOMAT PER DONNE

SOTTO I RIFLETTORI

harlize Theron, Misty Copeland e Yao Chen le protagoniste d’eccezione della nuova Spotlight Squad di Breitling. Indossano la nuova linea di orologi chronomat 36 E 32: per donne di stile, determinazione e azione. «Per questa nuova collezione ci siamo ispirati alla vera e propria donna Breitling, rappresentata nella nostra campagna #squadonamission: una donna di stile, determinazione e azione al massimo delle sue capacità», afferma il CEO di Breitling Georges Kern. Alcune persone hanno padroneggiato l’arte non solo di brillare sotto i riflettori, ma anche di illuminare gli altri e di ispirare il cambiamento nel mondo. Tre di loro sono nella nuova Spotlight Squad: Charlize Theron, Misty Copeland e Yao Chen. Queste straordinarie performer sono le migliori in ciò che fanno e hanno infranto gli stereotipi legati al loro genere e ai rispettivi ambiti. Originaria del Sudafrica, l’attrice vincitrice del premio Oscar Charlize Theron ha dimostrato la sua versatilità in numerosi ruoli e generi. Nel 2004 ha vinto l’Oscar come migliore attrice, dopo aver interpretato una serial killer in Monster. Nel 2019 ha re-

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citato e co-prodotto il dramma Bombshell, per il quale è stata nominata per un Academy Award. Nel 2007, la ballerina Misty Copeland è stata la seconda donna afroamericana a essere promossa solista all’American Ballet Theatre (ABT); nel 2015 è stata la prima donna afroamericana a diventare prima ballerina. In quell’anno, la rivista Time l’ha nominata una delle 100 persone più influenti al mondo. L’attrice televisiva e cinematografica cinese Yao Chen ha vinto numerosi premi, tra cui quello della categoria «Audience Choice» del Golden Eagle Award cinese (2010) e come miglior attrice al Busan International Film Festival (2016, Asian Content). Nel 2019 ha conseguito il premio alla carriera Golden Mulberry Award for Lifetime Achievement al Far East Film Festival. Tenaci nel superamento dei propri limiti Oltre a eccellere

sullo schermo e sul palcoscenico, queste tre donne non esitano a prendere il controllo della propria vita, cercando al tempo stesso di migliorare quella degli altri. In effetti, formano una tenace squadra di donne pronte a difendere le loro convinzioni e le questioni cui tengono. Il CEO di Breitling Georges Kern aggiunge: «Chi meglio di Charlize Theron, Misty Copeland e Yao Chen per puntare i riflettori sulle principali cause globali, ridefinendo anche il concetto di donna forte? Tre star di spicco note per essere agguerrite e superare i limiti. Ciò che le unisce è la Spotlight Squad e la dedizione di Breitling al cambiamento, alla diversità e al rimodellamento del mondo in cui viviamo». «Oggi, la nuova collezione Chronomat 36 e 32, dedicata proprio alle donne, incarna il fascino, la sicurezza e uno stile di vita attivo».


Fm Accessori

Accessori in argento 925 placcati oro 24KT interamente realizzati a mano da abili orafi italiani locali - Valenza, Vicenza. Anelli e bracciali personalizzati. INFO Instagram @fmaccessori


A cura di PATRIZIA COLOMBO

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Siete un po’ stanche di tute, leggings, loungewear vario ed eventuale per stare in casa? Eccoci allora a fare il punto della situazione per aggiungere brio al guardaroba di stagione. Scegliete voi su cosa puntare, nelle foto di questo servizio avrete tutta l’ispirazione necessaria per sfruttare - e mixare - i capi statement più cool del momento. Coprifuoco permettendo!


STREET STYLE

FASHION

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BEAUTY THE JOSS FLOWER ATKINSONS Profumo Unisex Il Fiore di Joss è un’esperienza in sensuali fiori e note orientali esotiche. Abbraccia un’audace apertura di spezie con incenso affumicato, noce moscata e pepe rosa rosa. Note centrali addolciscono la fragranza con ylangylang, pesca, iris e gardenia. Le note base di patchouli, sandalo e ambra completano la fragranza.

Nel 2020, complice il coronavirus, abbiamo usato prodotti trucco viso più leggeri, più idonei a essere portati sotto la mascherina. Siete curiose di sapere quali saranno i beauty trend 2021 più interessanti, le tendenze makeup, skincare, capelli, le idee e i prodotti più nuovi e originali di cui non potremo più fare a meno? Venite a scoprirli!

FIGUE BLANCHE VERSACE Profumo Donna Una sontuosa fragranza ottenuta grazie a componenti di qualità superba, tecniche innovative e artigianalità. Figue Blanche contiene note di fico fresco abbinate alla polpa e agli oli essenziali del mandarino italiano. I caldi toni olfattivi sono accompagnati da aromi frizzanti di bergamotto e neroli. La fragranza è arricchita da petali di gelsomino e di rosa. Il flacone scultoreo è racchiuso in un cofanetto di cartone ornato da una inconfondibile Chiave Greca color oro dipinta a mano.

TOY BOY MOSCHINO Profumo Uomo La nuova essenza esclusiva di Moschino reinterpreta l’eleganza con ironia: parla a un uomo unico nel suo genere, dinamico e passionale che non teme però di svelare il suo lato più tenero e giocoso. La fragranza si compone di ingredienti innovativi di alta qualità e di deliziosi accordi che parlano di un teddy bear seducente e giocoso, il cui abbraccio non lascia scampo. Toy Boy è racchiusa in un prezioso flacone in vetro nero laccato lucido con eleganti finiture argentate.

NAJ OLEARI ITALIAN BEAUTY Palette viso Palette all-in-one per un viso naturalmente radioso e scolpito in pochi semplici gesti. Le tre polveri cotte, deliziosamente profumate alla vaniglia, sono state realizzate con il 97% di ingredienti di origine naturale per un tocco setoso e un finish aderente e confortevole. Tre tonalità - Terra, Fard e Illuminante - adatte a tutte le carnagioni, da usare da sole o combinate per creare l’effetto desiderato.

MAD EYES & INTENSE LINER GUERLAIN Mascara & eyeliner Il cofanetto Mon Look Yeux Intense Mad Eyes contiene un mascara e un eyeliner: il mascara dona un volume modulabile alle ciglia che sono più dense, più lunghe e più incurvate per 24 ore. Dopo 4 settimane di utilizzo, anche senza trucco, le ciglia sono più lunghe, più folte e incurvate. L’eyeliner liquido ha un tratto grafico, intenso e a lunga tenuta fin dal primo passaggio. La punta estremamente sottile, ispirata ai pennelli calligrafici, permette tutti i tipi di tratti. Facile da struccare.

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BEAUTY Dr.ssa Francesca Bocchi Medico Estetico Medico di Medicina Generale Consulente in sessuologia clinica www.dottoressafrancoise.com

IL RIMODELLAMENTO DEI 7 PUNTI DEL VISO un protocollo per l’iniezione di acido ialuronico in 7 punti strategici (parte laterale della guancia, angolo della mascella e del mento), che ci consente di ripristinare o abbellire l’ovale del viso. È stato progettato nel 2019 da Mauricio de Maio, l’inventore dei codici MD, per la nuova generazione di acidi ialuronici, che offre una proiezione tre volte superiore. Questi acidi ialuronici sono molto più utili di quelli degli anni 2010, che trattenevano l’acqua e riempivano solchi e rughe. Questi nuovi acidi possono proiettare i tessuti senza trattenere l’acqua (sono solo debolmente idrofili), il che significa che possiamo creare angoli e fornire supporto senza che il viso appaia “gonfiato”. Li iniettiamo fino all’osso e vengono riassorbiti lentamente in 18-24 mesi. In precedenza, per proiettare i tratti del viso, servivano interventi chirurgici e utilizzare innesti o impianti ossei. Alcuni dei miei colleghi in passato hanno utilizzato prodotti non riassorbibili, ma il rischio di complicanze era alto. Con questi nuovi acidi ialuronici possiamo ottenere risultati equivalenti ma con un eccellente profilo di sicurezza. Parliamo sempre di acido ialuronico, ma i prodotti sono tutti abbastanza diversi. Ora possiamo tra-

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scrivere accuratamente la nuova tecnica di trattamento: ad esempio, un trattamento per farti sembrare meno stanco (zigomi, tempie e cavità sotto gli occhi) sarebbe scritto: CK1 + T1 + CK2 + CK3 + Tt1 + Tt2 + Tt3. Questo potrebbe sembrare incomprensibile, ma non per un collega che ha imparato i codici MD. Saprà quali punti sono stati iniettati, a quale profondità e quale quantità di prodotto è stata utilizzata. Questo è fondamentale perché stiamo entrando nell’era della prevenzione dell’invecchiamento del viso e tratteremo i pazienti per diversi decenni. Il rimodellamento dei 7 punti prevede l’iniezione in 7 punti chiave: la parte laterale della guancia (CK1 + CK4), l’angolo della mascella (Jw1) e il mento (C1 + C2 + Jw4 + Jw5). L’acido ialuronico che utilizzo contiene un anestetico locale e quindi non fa male. I risultati

sono immediatamente visibili e i pazienti possono tornare subito alla loro vita quotidiana. Potrebbe esserci un leggero gonfiore per 48 ore, ma è molto discreto e tutti i pazienti dicono che i loro amici e familiari non hanno notato nulla. L’architettura facciale di ogni paziente è diversa e il mio ruolo è quello di consigliare e adattare i miei trattamenti in base al viso di ogni paziente. Bisogna saper adattare il protocollo dei 7 punti per ottenere risultati attraenti e dall’aspetto naturale. Anche se si tratta di trattamenti non invasivi e che non prevedono anestesia o particolari controindicazioni, questo non significa che chiunque sia in grado di tenere in mano una siringa sia autorizzato a eseguire filler o biostimolazioni. Infatti, è sempre di fondamentale importanza affidarsi a un medico estetico professionista. 24oreNews

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DA MOLTI ANNI QUESTI OGGETTI SONO DIVENTATI FEDELI COMPAGNI DI VIAGGIO DEL NOSTRO VIVERE QUOTIDIANO, LI UTILIZZIAMO IN CASA, IN UFFICIO, VENGONO GUSTATI NEL TEMPO LIBERO, MA SOPRATTUTTO SONO BELLI DA VEDERE… E SAPETE IL PERCHÉ? PERCHÉ IL LORO DESIGN INTRAMONTABILE, UN VERO DESIGN EVER GREEN, HA RESISTITO AL TEMPO E ALLE MODE, RESTANDO SEMPRE FEDELE A SE STESSO. HO SELEZIONATO PER VOI 5 ICONE DEL DESIGN ITALIANO CHE AMO MOLTO E CHE SONO AL TEMPO STESSO L’EMBLEMA DEL VERO MADE IN ITALY.

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A cura di LUCA MEDICI

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artiamo con la colla Coccoina. Chi non ha mai avuto sulla propria scrivania un barattolo argentato di questa famosissima colla che profuma di mandorla e che si stende con un pennellino posto al centro della confezione? Nasce nel 1927 la “colla bianca solida da ufficio” e dopo ben 94 anni di fama è destinata a macinare ancora tanto successo. Numerose le imitazioni, ma lei resta l’unica e intramontabile colla con un accattivante design che la rende unica e molto riconoscibile. La formula segreta (una pasta bianca profumata) e l’originale iconica confezione (nei tradizionali contenitori metallici) hanno un’unica, precisa origine: Balma, Capoduri & C. Quando ero piccolo, dai nonni, bevevo la Cedrata Tassoni, una bibita che mi riporta all’infanzia, ma che è venduta ancora oggi. Nata nel 1793 come Spezieria, Cedral Tassoni è un’azienda italiana con sede a Salò, sulla riva bresciana del Lago di Garda, dove ancora oggi risiedono gli uffici e lo stabilimento produttivo. Nel 2018 l’azienda ha celebrato 225 anni di attività, un traguardo raro e importante. Nel 1921 l’azienda entra in una nuova fase di espansione e crea un nuovo prodotto, la Cedrata Tassoni. I bellissimi manifesti della Cedral Tassoni rappresentano un classico del gusto pubblicitario anni ’20 e ’30. Viene lanciato in questo periodo lo slogan “è buona e fa bene” che verrà usato fino ai caroselli con Mina. Dall'evoluzione del tradizionale sciroppo di cedro, addizionato con acqua e soda, nasce nel 1956 la Tassoni Soda: la bibita gassata e rinfrescante, da consumare in ogni stagione dell’anno, definita “la Cedrata già pronta nella sua dose ideale”. La bottiglietta di vetro è un vero must, immediatamente riconoscibile, ma soprattutto dal bellissimo design vintage.


DESIGN

Un’altra mia passione sono le amarene, ma quelle Fabbri. Le origini della “Marena con Frutto” risalgono al 1905 quando Gennaro Fabbri, rilevando una vecchia drogheria a Portomaggiore (in provincia di Ferrara), dava inizio all’attività della “Premiata Distilleria Liquori G. Fabbri”, inizialmente specializzata in liquori di diverso tipo. Dopo pochi anni l’azienda si spostava a Bologna e nel 1915 nasceva la celebre Amarena, che da allora delizia i palati di grandi e piccini, nata da un’idea di Rachele Buriani, moglie di Gennaro. La notorietà della “Marena con Frutto” fu dettata, oltre che dalla sua bontà, anche dall’uso dei raffinati vasi in ceramica che, oggi come allora, custodiscono il delizioso sciroppo con amarene. La tradizione vuole che il primo esemplare di vaso in ceramica fu commissionato da Gennaro Fabbri come dono alla moglie Rachele per ringraziarla di aver ideato la ricetta di quel nuovo delizioso sciroppo. Il quarto oggetto è la mia cucitrice preferita, la Zenith 548. La prima che utilizzai ai tempi della scuola era del nonno e da allora per me è rimasta l’unica e inimitabile cucitrice per antonomasia. Nata nel 1948 su disegno di Aldo Balma, viene ancora oggi considerata una delle più belle e funzionali cucitrici sul mercato. Realizzata interamente in metallo, dall’inconfondibile profilo che ricorda una balena, fa della sua robustezza un vero cavallo di battaglia. Nel 1954 riceve l’ambito premio del “Compasso d’Oro”, la prima edizione della più alta onorificenza italiana nel campo del design. L’azienda produttrice è la stessa della Colla Coccoina, la Balma, Capoduri & C. Finiamo questa breve carrellata di oggetti dal design unico e riconoscibile con Timor, il

mio calendario preferito, un modello perpetuo da tavolo prodotto da Danese, disegnato da Enzo Mari nel 1967. Questo calendario iconico, grazie alle fascette in pvc apribili a ventaglio, consente di scegliere le palette che identificano mese, numero e giorno della settimana, fissate a un perno. Possiede le caratteristiche di componibilità, flessibilità, lavabilità, trasformabilità garantite dalla plastica, il tutto abbinato ad un design ever green che lo rende ancora oggi moderno e funzionale.

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RUOTE & MOTORI

NUOVA LEXUS LS 2021 Restyling d’alto rango per l’ammiraglia LS A cura di LUCA MEDICI

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l 2021 sarà un anno ricco di novità in casa Lexus, ci sono rumor su un’imminente uscita di una nuova baby suv che dovrebbe collocarsi sotto la UX, ma la prima grande novità già annunciata da tempo è stato il restyling dell’ammiraglia LS. Nuove tecnologie, nuove dotazioni e nuovi dettagli di design, ecco gli ingredienti principali di questa rinnovata LS. Partiamo dagli esterni. Troviamo paraurti rimodellati, con la griglia a clessidra che ha una nuova finitura metallica scura. Rivisti anche i gruppi ottici con un sottile e triplo proiettore con luci di marcia diurne integrate e disposte a L. Tro-

viamo inoltre nuovi cerchi in lega da 20 pollici con finitura nera lucida a contrasto e una gamma colori arricchita da una nuova tinta Argento che viene abbinata agli interni Nishijin e Haku realizzati a mano in nero. Nell’abitacolo non troviamo solo un design degno del marchio, ma soprattutto artigianalità e cura dei dettagli. Il design degli interni diffonde un senso di contemporaneità con un’estetica tradizionale giapponese che si esprime al meglio nei particolari. L’opzione Nishijin e Haku combina due tecniche che trovano applicazione nei pannelli delle porte sulle quali si intrecciano il nero e l’argento in


un motivo organico ispirato alle onde che brillano al chiaro di luna. A questa si aggiunge una nuova finitura Ash Open Pore (frassino poro aperto) realizzata a laser che utilizza legno naturale tinto nero con un effetto contrastante con lo strato di metallo argentato sottostante. L’impianto infotainment con schermo da 12,3” è completamente nuovo, la LS monta infatti un sistema multimediale di ultima generazione che offre la massima connettività con la presenza del sistema di navigazione e dei protocolli Android Auto e Apple CarPlay per accedere a funzionalità e app direttamente dal proprio smartphone. La versio-

ne 500h migliora il comfort e le prestazioni rendendo questa ibrida un tappeto volante per qualità di vita a bordo. La fluidità di guida è stata migliorata grazie ad un maggior contributo della batteria agli ioni di litio, rendendo la marcia molto più silenziosa. Migliorate anche le prestazioni del motore benzina V6 turbo con una nuova mappatura del cambio automatico a 10 marce, i passaggi di marcia sono impercettibili. Un gran passo in avanti è stato fatto per tutti i sistemi Adas più evoluti, la nuova Lexus LS è migliorata anche sul fronte del comfort di guida grazie ad una serie di interventi migliorativi su pneu-

matici, sospensioni adattive variabili (AVS), barre antirollio e sedili con nuove imbottiture in poliuretano a densità differenziata. La dotazione si è arricchita con l’introduzione del sistema Advanced Park completamente automatizzato che agevola le manovre di parcheggio, oltre ai fari abbaglianti adattivi, allo specchietto retrovisore interno digitale e al sistema 360° Panoramic View Monitor con rilevamento dei pedoni. Insomma, un gran passo avanti per questa ammiraglia. Tanti contenuti, tanta tecnologia e comfort da prima della classe. www.my-home.biz 24oreNews

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HI-TECH by VILLAGGIO TECNOLOGICO www.villaggiotecnologico.it

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APPLE AIR POD MAX

UBSOUND FEEL E VELVET 2021

POLTI VAPORETTO SV460 DOUBLE

ROWENTA ULTIMATE EXPERIENCE

Da Apple arrivano le nuove cuffie wireless over-ear che combinano un design acustico su misura, chip H1 e software evoluto con equalizzatore adattativo, cancellazione attiva del rumore, modalità Trasparenza e audio spaziale. Grazie a un driver dinamico da 40 mm sono in grado di offrire bassi ricchi e profondi, frequenze medie accurate e alte frequenze nitide e cristalline. L’esclusivo motore con doppio magnete ad anello in neodimio permette inoltre una distorsione armonica totale inferiore all’1% nell’intera gamma udibile, persino al massimo volume. Utilizzando ciascuno dei 10 core audio dei chip, sono poi in grado di eseguire ben 9 miliardi di operazioni al secondo. Sono disponibili in 5 diverse colorazioni: grigio siderale, argento, celeste, verde e rosa.

Ubsound lancia le serie Feel e Velvet edizione 2021, interamente fatte a mano. Ogni singolo diffusore viene infatti lavorato, costruito e verniciato con laccatura a spruzzo: in tutte le fasi produttive il diffusore viene controllato attentamente e testato singolarmente. Per la realizzazione di queste due serie, Ubsound ha messo a punto l’innovativa tecnologia HDNSS, capace di riprodurre con alta fedeltà un’impressionante quantità di dettagli audio. La serie Feel 2021 mantiene le 4 colorazioni Nero elegante, Bianco puro, Rosso sport e Giallo fashion e si presenta nelle 2 versioni FL32 da scaffale o stand e FL38 da pavimento a torre. La serie Velvet 2021 adotta la colorazione Nero profondo assoluto satinato opaco ed è disponibile nelle 2 versioni VL42 da scaffale o stand e da pavimento a torre.

È l’ultimo nato in casa Polti, dal doppio uso: scopa a vapore se corredato dall’impugnatura e dalla spazzola Vaporforce per pavimenti, e pulitore portatile a cui aggiungere i 17 accessori in dotazione per eliminare lo sporco in ogni angolo e superficie. Pronto all’uso in 15 secondi, è in grado di sfruttare la potenza del vapore per eliminare e rimuovere fino al 99,9% dei virus, germi e batteri. Con Polti Vaporetto SV460_Double, inoltre, non servono detersivi chimici, ma la sola acqua di rubinetto, che viene “addolcita” automaticamente dal filtro integrato, accompagnato anche da un ricambio. Nella confezione sono poi compresi anche 4 panni per pavimenti. L’alleato ideale per la pulizia quotidiana dei pavimenti senza rinunciare alla massima igiene.

Rowenta lancia la gamma Ultimate Experience, con una linea completa di asciugacapelli, piastra e spazzola rotante. L’asciugacapelli è dotato della doppia azione ionica della tecnologia Air-To-Care: gli ioni positivi favoriscono il ripristino di un equilibrio naturale dei capelli contro polvere e smog, mentre gli ioni negativi riducono l’elettricità statica e l’effetto crespo. La piastra è estremamente versatile e pronta all’uso in pochi secondi: la Tecnologia Thermo Control permette la massima gestione della temperatura e la diffusione omogenea del calore. La nuova spazzola rotante, infine, è rappresentata da uno strumento 2in1 e con un flusso d’aria costante, che ambisce a riprodurre la tecnica professionale di asciugare e modellare contemporaneamente.

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AB OIL & GAS SRL è una società di ispezioni, certificazioni e collaudi fondata nel 2014 in base ad un’esperienza specifica principalmente nell’ambito oil & gas ed energia. Società giovane, dinamica, motivata e professionale si avvale della collaborazione di professionisti del settore, opera sul mercato con sistema di qualità certificato ISO 9001:2015 (TUV) al fine di assicurare la massima performance ai clienti a livello mondiale. Le sedi operative sono a: Busto Arsizio (VA) Bergamo (BG) China (Suzhou)

In funzione della consolidata esperienza e competenza siamo in grado di poter soddisfare le più restrittive richieste dei clienti nel settore OIL & GAS, valvole ed attuatori, Impianti industriali, componentistica elettrica/pneumatica/idraulica, skid completi, imballi, pompe, verniciature, energia rinnovabile, materiali metallici anche con servizi di verifica qualitativa.

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A cura di TEOBALDO FORTUNATO

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I FAVOLOSI SIXTIES A LIVERPOOL!

nno nuovo, itinerari magari noti, ma noi ve li proponiamo in un’ottica differente: suggeriti da chi abita i luoghi dove sogniamo di andare, appena questo tempo terribile di angoscia e insicurezza sarà dietro di noi! La nostra guida è Sean Joseph Kenny, un artista d’eccezione di origini irlandesi, ma nato nel sud di Liverpool. Sean che è sempre stato un outsider, dopo aver lavorato per anni per il teatro e l’opera di Liverpool, è tornato all’entusiasmo degli esordi verso la pittura. Ed è Liverpool, la nostra tappa di gennaio, uno dei porti più importanti della Gran Bretagna. «Per capire Liverpool - esordisce Sean, un ritrattista snob quanto basta - si deve immaginare un antico porto dove mercanti ed etnie differenti hanno creato una tavolozza di ideologie, cucine e culture differenti; un’isola metaforica di creatività,

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situata nel nord-ovest dell’Inghilterra vicino al Galles. Addentrarsi nelle antiche taverne con il pavimento in legno, significa interagire con l’ottimismo dei nativi! Sicuramente, una visita meriterebbero i pittoreschi paesi lungo il litorale: 35 miglia di passeggiate nella campagna inglese sulla penisola di Wirral, destinazione del traghetto sul fiume Mersey. Va sottolineato che Liverpool è un porto che si apre nel mare d’Irlanda, fondato sul commercio marittimo mondiale. È stupendo godere l’esperienza itinerante e indulgere in parchi, musei e gallerie d’arte. La città offre idilliaci giardini, passeggiate per i flâneurs, 2 cattedrali, innumerevoli gallerie e un grande palazzo Tudor: un microcosmo autosufficiente nella cultura e nell’arte, lo spirito di Liverpool è un arazzo multietnico che vive in sinergia: Ebrei, Neri, Nordici, Cinesi,


VIAGGI

Latini, Polacchi e Irlandesi convivono, mantenendo le proprie culture, costruendo i luoghi di culto e preservando le proprie tradizioni culinarie. È la patria dei Beatles che hanno cambiato l’industria musicale perché a differenza della maggior parte degli artisti americani, hanno scritto le proprie canzoni. Erano personaggi divertenti e attirarono l’attenzione sulla città fino alla fine degli anni ’60». Ma, la città ha molte opere d’arte e luoghi interessanti per trascorrere qualche giorno. «Liverpool è la sede della Cattedrale di Cristo Re, denominata dagli abitanti “Paddy’s Wigwam”, costruita con i soldi raccolti dalla gente del posto» ci spiega Sean «somiglia a una tenda gigante legata alla terra da archi rampanti. La costruzione iniziò nel 1962 e fu completata nel 1967. È senza soluzione di continuità. Nessun punto di riferimento; Il crocifisso dell’altare in bronzo è di Elizabeth Frink. Alla fine di Hope Street, è la grande Cattedrale Anglicana, considerata una delle più belle chiese al mondo. Anche il quartiere cinese ha il suo fascino, con la porta cinese più grande d’Europa, alta 50 mt e larga 15. Una visita merita Port Sunlight, lungo la penisola The Wirral. È un villaggio in mattoni rossi, in un bosco costruito per gli operai da Lord Lever-Hulme, ispirato da William Morris e dai modelli dell’architettura fiamminga. L’obiettivo principale è un viale di case adorabili e una sfilata di rose che conduce alla galleria d’arte di Lady Lever che ospita principalmente dipinti e sculture del XIX secolo. Essere circondati dall’arte è lo stile di vita della gente del posto». Anche una gita in traghetto sul Mersey è un viaggio emozionante attraverso il fiume fino ai 2 porti opposti. Offre una

Nella pagina a fianco da sinistra: lo skyline di Liverpool; il traghetto sul fiume Mersey; sopra: le tipiche case di Port Sunlight; a sinistra: la Cattedrale di Cristo Re e sotto lo storico locale The Cavern Club

magnifica vista sul lungomare storico e sui moli georgiani, con in sottofondo “Ferry across the Mersey” di Gerry & The Pacemakers direttamente dagli anni ’60! Ma, nel centro non bisogna perdersi una passeggiata a Matthew Street; un fascino di tempi perduti che rievoca la storia di Liverpool. E qui, è troppo entusiasmante assistere ad un concerto dal vivo al The Cavern Club, dove si sono esibiti i Beatles, i Who, Sir Elton John, i Rolling Stones; magari, ci suggerisce Sean Joseph Kenny, sorseggiando una Guiness scura, la birra irlandese come i suoi antenati! 24oreNews

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FINANZA & FUTURO Prof. Avv. Antonello Martinez Studio Legale Associato Martinez & Novebaci www.martinez-novebaci.it

INNOCENTI, MANETTE E GOGNE MEDIATICHE

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algrado nella mia lunga attività di Avvocato ne abbia davvero viste di tutti i colori, non riesco ad abituarmi a vedere patire un innocente per errori giudiziari, per ingiusta detenzione o anche semplicemente per processi che durano decenni per poi chiudersi con l’assoluzione piena che attesta che l’imputato non aveva commesso il fatto… Ma, in realtà, ha comunque pagato una pena sanguinosa che, in particolare tra le persone più note, parte dalla violenta e irrefrenabile gogna mediatica laddove - come purtroppo accade sempre al momento dell’arresto o del semplice avviso di garanzia - vengono dedicate pagine e pagine di giornali per poi riservare un piccolo e insignificante trafiletto quando c’è l’assoluzione o il proscioglimento. Il calvario dei malcapitati prosegue con dei processi che, aldilà dei costi, ti devastano la vita per la loro durata e per la rabbia che per anni uno si porta dentro per poi sentirsi dire: “è vero eri innocente”. Pur avendo negli occhi e nel cuore l’immagine indelebile del grande Enzo Tortora

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che veniva portato via con le manette ai polsi, ancora una volta, semplicemente tra le persone più conosciute, le recenti cronache hanno evidenziato la sofferenza, tra gli altri, di Nunzia De Girolamo. Una sofferenza causata da una furtiva e proditoria registrazione clandestina durante una riservata riunione politica effettuata a casa del padre, a seguito della quale fu imputata e rinviata a Giudizio, circostanza che la costrinse a dimettersi da Ministro delle Politiche Agricole, per poi risolversi con una piena e inconfutabile assoluzione. Ma aldilà di queste drammatiche vicende sono semplicemente inorridito nel vedere nello straordinario sito errorigiudiziari.com tra le tante nefandezze del nostro sistema giudiziario anche unicamente un piccolo segmento riguardante il numero impressionante di persone, poi dichiarate innocenti, che ogni anno hanno subito la custodia cautelare e quanto queste errate custodie cautelari costino allo Stato in termini di risarcimento e indennizzo. Ricordo che, per un’attenta riflessione, va sempre tenuta presente la grande differenza tra le vittime di ingiusta detenzione (in sostanza chi ha patito una custodia cautelare in carcere o agli arresti domiciliari, per poi essere assolto) e coloro i quali sono vittime di errore giudiziario che per la Legge viene configurato per coloro i quali dopo aver patito una cd condanna con sentenza definitiva, vengono poi assolti in seguito a un processo di revisione. Le elaborazioni di tali ineffabili ricercatori prendono in considerazione i dati che partono dal 1992 (anno dell’attivazione degli specifici registri tenuti presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze) e sono aggiornati al 31 dicembre 2019 e, ripeto, in analisi sono unicamente i casi di ingiusta detenzione per la quale si sono registrati 28.702 casi con una media quindi di 1025 innocenti in custodia cautelare ogni anno. Il tutto per una spesa che supera i 757 milioni di euro in indennizzi, per una media di poco superiore ai 27 milioni di euro l’anno.



COME STAI?

Dr. Cristiano Messina Studi Medici Vercelli www.studimedicivercelli.it

NON ESISTE SOLO IL CORONAVIRUS n tempi di coronavirus parliamo delle principali infezioni che possono colpire gli organi sessuali maschili e femminili. Vari tipi di infezioni batteriche prevalentemente di origine intestinale come l’escherichia coli e l’enterococco fecalis o derivanti dall’apparato respiratorio come lo streptococco e lo stafilococco. Questi germi non hanno caratteristiche particolari: vanno diagnosticati con un tampone vaginale nella donna e un tampone uretrale o la spermiocoltura nell’uomo. Danno rossore bruciore e perdite aspecifiche. La terapia si esegue in base al referto dell’antibiogramma che ci indica quali sono gli antibiotici sensibili tra i vari dosati. La gardnerella vaginalis è un batterio particolare con sintomi simili agli altri ma con una caratteristica secrezione maleodorante (tipo pesce andato a male) che crea grossi disagi a chi ne soffre nella vita di relazione. Qui spesso la diagnosi è clinica per il tipo di secrezioni caratteristiche altrimenti anche in questo caso può essere utile il tampone vaginale. La terapia caratteristica se non si è allergici è il metronidazolo da far assumere alla coppia come in tutti i casi di queste infezioni a trasmissione sessuale se si hanno rapporti non protetti. Esiste poi la famosa candida o micosi o mughetto, tanti nomi per indicare una infezione da fungo che da caratteristicamente sintomi di prurito molto fastidioso e le caratteristiche perdite bianche con grumi tipo ricotta. La diagnosi si effettua clinicamente o con il tampone vaginale. La terapia è con fluconazolo o similari per uso orale o clotimazolo o similari per uso locale. La durata del trattamento varia molto da singole somministrazioni, nei casi occasionali lievi, fino a terapie combinate orali e locali che possono arrivare a durare anche mesi, perché facilmente queste infezioni possono re-

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cidivare e diventare quindi molto più difficili da eradicare. Importante in questo caso avere precauzioni alimentari evitando i dolci e i carboidrati che aumentando i livelli della glicemia favoriscono lo sviluppo del germe che vive bene negli ambienti ricchi di zucchero tanto da essere molto presente nei pazienti diabetici. Importante poi avere precauzioni nell’ambito del vestiario evitare biancheria intima non di cotone e con colori chimici che irritano la zona o pantaloni attillati che provocano sfregamento locale. In queste infezioni come in tutte le altre è importante regolare in modo corretto la funzionalità intestinale spesso le infezioni si riproducono a questo livello e diventano una riserva per la loro persistenza e se non si elimina questa riserva il quadro non si risolve. Importante quindi una dieta attenta e l’utilizzo di prodotti idonei come i fermenti lattici e in casi disperati l’utilizzo dell’idrocolonterapia che comporta la pulizia completa dell’intestino e poi comporta la somministrazione di abbondanti dosaggi di fermenti lattici per ristabilire la corretta flora lattobacillare.


COME STAI?

PERCHÉ RACCONTARE LE STORIE AI BAMBINI? A cura di FILIPPO MITTINO

C’

era una volta... Chissà quante volte abbiamo sentito e usato queste parole per entrare nel mondo della fantasia e dell’immaginazione, divertendoci noi stessi in quella dimensione. Da sempre gli uomini ascoltano e raccontano storie perché esse danno forma e contenuto alla nostra mente: sin da piccoli, infatti, iniziamo a relazionarci in modo efficace con gli altri quando abbiamo gli strumenti per raccontare la nostra storia. Raccontare le storie ai bambini significa quindi mostrar loro come si fa a costruire trame e narrazioni, così che possano a piccole dosi imparare a costruire quella della loro vita quotidiana. Con il diventare grandi poi le storie assumono altre due importanti funzioni:

• Educare ai sentimenti: seguire i personaggi mettendosi nei loro panni permette di identificarsi con le emozioni che essi sperimentano così da comprenderne il significato profondo. In questo modo è possibile acquisire una maggior consapevolezza dei propri stati emotivi e di quelli altrui. • Simulare problemi reali: possiamo identificarci con il personaggio apprendendo da lui la via per la salvezza oppure distaccarci da lui e ipotizzare altre soluzioni possibili. È possibile quindi pensare che le informazioni apprese dalle storie potrebbero ripresentarsi nel momento in cui ci si ritrova in situazioni simili nel mondo reale e favorire le scelte. L’invito è quindi quello di continuare a lasciare affascinare dal mondo delle storie e quindi della fantasia perché, come sostiene Rodari, ciò permette di

coltivare l’utopia ovvero accettare il mondo per quello che è ma allo stesso tempo pensare a come migliorarlo. L’invenzione di storie è lo strumento che utilizza il Labobimbi di Attivecomeprima, il laboratorio creativo realizzato per aiutare i figli piccoli delle persone che si sono ammalate di cancro. Oggi Attivecomeprima Onlus prosegue Labobimbi grazie al finanziamento ottenuto dal crowdfunding di Eppela. Invitiamo i lettori e i loro conoscenti che siano nella situazione di utilizzare questo servizio gratuito a mettersi in contatto con Attivecomeprima Onlus attraverso l’indirizzo e-mail segreteria@attive.org o il numero telefonico 02.6889647. Labobimbi è attivo online, come tutte le altre offerte di aiuto psicologico, medico e psicocorporeo dell’Associazione. 24oreNews

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ERBARIO MAGICO

GENZIANA

DAL DOLCE ALL’AMARO CHE FA BENE

A cura di MARICA DE BONIS

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urante una passeggiata in montagna, diciamo sopra i 1500 metri di altitudine, non è difficile imbattersi in una genziana, una pianta bellissima nel suo aspetto e dalle mille proprietà. Sembra che il nome genziana abbia origini molto antiche. La tradizione vuole che esso derivi da Gentius, re dell’antico popolo balcanico degli Illiri, che per primo scoprì le sue virtù medicamentose. Nel suo libro di Storia Naturale, Plinio il Vecchio afferma che quest’erba era considerata un buon antidoto al veleno dei serpenti. Essa era molto popolare tra i Romani, e la sua diffusione ebbe inizio quando vennero scoperte le sue proprietà naturali per curare disturbi intestinali e contro i vermi. Attualmente viene utilizzata sia nel mondo della medicina naturale che in cucina come ingrediente di base in antipasti e amari, mentre in cosmetica l’infuso di genziana si usa per detergere le pelli grasse e lentigginose. La sua radice ha un sapore caratteristico subito dolciastro, poi amarissimo e persistente: viene utilizzata per la preparazione di liquori tonici ma anche come aromatizzante, ad esempio negli amari o in bibite analcoliche. La genziana lutea è la varietà utilizzata per i nostri digestivi e liquori. Questi prodotti uniscono il territorio montano italiano: troviamo liquori a base di radice di genziana in diverse regioni, come per esempio in Piemonte, nel Lazio, in Abruzzo, in Trentino. Proprietà terapeutiche. Le proprietà della genziana sono tutte raccolte nei suoi fiori e nella sua radice, che tuttavia deve essere assunta una volta essiccata perché fresca è velenosa: per questo motivo per utilizzarla deve essere somministrata sotto forma di

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estratto secco, in infuso o decotto, come tintura madre o liquore. Questa pianta dalle mille proprietà allevia i problemi dell’apparato gastrointestinale, migliora gli inestetismi della pelle ed è anche un ottimo tonico in grado di migliorare le difese del sistema immunitario. La Genziana ha spiccate proprietà terapeutiche a carico del sistema digerente. Infatti, è stimolante delle funzioni gastriche, digestive, toniche, antifermentative, vermifughe, stomachiche, febbrifughe e depurative. È anche utile contro l’affaticamento e l’anemia, perciò si utilizza per riprendersi da lunghe convalescenze e come difesa contro le infezioni. Virtù magiche. La sua radice profumata viene adoperata per sviluppare e risvegliare l’amore e per proteggersi dalle stregonerie e dalle maledizioni. Viene aggiunta all’acqua del bagno e nei sacchetti per l’amore. Inoltre, grazie al suo potere catalizzatore, può rinforzare le virtù magiche delle erbe che entrano in contatto con essa.


AMICI A 4 ZAMPE

Dr. Ferdinando Asnaghi Medico Veterinario Specialista in Patologia e Clinica Animali da affezione Giudice ENCI/FCI Allevamento Granlasco - Pavia

CANI AGGRESSIVI

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merican Bulldog, Cane da pastore di Charplanina, Cane da pastore dell’Anatolia, Cane da pastore dell'Asia centrale, Cane da pastore del Caucaso, Cane da Serra da Estreilla, Dogo argentino, Fila Brazileiro, Perro da canapo majoero, Perro da presa canario, Perro da presa mallorquin, Pit bull, Pit bull mastiff, Pit bull terrier, Rafeiro do alentejo, Rottweiler, Tosa inu: ecco l’elenco delle razze cosiddette pericolose. Ma nella realtà esistono davvero razze pericolose? Esistono davvero razze per la cui detenzione bisognerà avere un patentino? Diciamo subito per sgombrare il campo da falsi miti che alcune razze sono per così dire molto più impegnative di altre a livello di addestramento e rapporto con l’uomo.

In natura non esiste un cane aggressivo a se stante ma esistono razze che per la loro natura hanno diffidenza verso l’estraneo che può sfociare in aggressività. Poi è l’addestramento dell’uomo che fa la differenza. Ma spesso è l’ignoranza del futuro proprietario a fare danni irreversibili. L’acquisto di una razza che si crede avere un eccellente carattere come cane da compagnia che si rivela invece un cane guardiano e quindi relativamente aggressivo con gli estranei che entrano nel suo territorio e il danno è fatto: esempio il bianco maremmano che è in realtà un cane guardiano del gregge acquistato per un periodo natalizio rivela poi la sua vera attitudine. Insomma prima regola acquistare un razza di cane che abbia determinate caratteristiche. Se

si vuole un cane da compagnia rivolgersi a razze del gruppo cani da compagnia come barboni, Bouledogue francese, Carlino, Maltese etc. oppure se si vuole un cane atletico un Labrador, un Golden, un Jack Russell Terrier, un Setter etc. etc. Non cadete nell’errore di prendere un cane con attitudini non confacenti alle vostre esigenze. Se poi volete cani impegnativi tipo il Rotweiller cercate seri allevatori e prendete cani equilibrati per selezione genetica e sopratutto imparate a gestirli. Tutti i cani infatti anche il piccolo Chihuahua può diventare aggressivo e mordace se gestito in maniera errata. Insomma il vero addestramento dall’ABC in poi è sopratutto per il proprietario che deve imparare a gestire correttamente il rapporto col cane. 24oreNews

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Anno 8 - Gennaio 2021

PERSONAGGIO

ERNST KNAM «VIVO OGNI GIORNO COME UNA SFIDA»

BORGHI PIÙ BELLI

PERGOLA: “LA CITTÀ DEI BRONZI DORATI”

[GOURMET]

IL PANETTONE A VILLA TERZAGHI

Teatro greco- Tempio di Taormina Stefano Guindani - Sicilia: Lamborghini Urus, 2018, Rosso Anteros di Segesta, Trapani

Cultura del territorio, Turismo e Benessere


Via Vanzaghello 4 - Busto Arsizio (VA) 21052 Phone: +39 0331 629662 www.aboilgaservice.com • e-mail: info@aboilgas.it


Gennaio 2021

indice

[ ITALIA DA GUSTARE] 6

Ristoranti del Buon Ricordo: le New Entry 2021

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Ernst Knam: «Vivo ogni giorno come se fosse una sfida»

[ PERSONAGGIO]

[ SCOPRI L’ITALIA]

10 Lamborghini “With ltaly, for ltaly” 12 L’artigianato artistico ampezzano

[ BORGHI PIÙ BELLI]

16 Pergola “la città dei bronzi dorati”

[ GOURMET]

18 Villa Terzaghi, il panettone protagonista assoluto

[ TV DA GUSTARE]

19 Il “Fenomeno Clerici”

[ LIBRI]

20 Il libro: L’assemblea degli animali 21 Libri da gustare nel nuovo anno

[ L’ITALIA DI CARTA]

22 Ulrico Hoepli il libraio editore

Direttore Responsabile Dario Bordet Direttore Editoriale Evelina Flachi ViceDirettore Editoriale Alessandro Trani Art Director Patrizia Colombo Progetto grafico/Impaginazione Milano Graphic Studio S.r.l. Hanno collaborato Valerio Consonni Edmondo Conti Elena Fossati Carlo Kauffmann Paolo Minotti Sandro Nobili Gennaio 2021

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«Se in Paradiso non c’è cioccolato, io non ci vado». Così recitava l’invito per la festa dei vent’anni della sua Pasticceria. L’amore che Knam ha per questo ingrediente è sconfinato, totalizzante. Marco Riva Momi Symon Edizioni Le Roy srl Redazioni: Milano | Roma redazione@le-roy.it www.italiadagustare.com Telefono: 377.4695715 Promozione & PR Anna Nannini, Dante Colombo, Carlo Kauffmann info@le-roy.it Pubblicità & Advertising Team Entertainment - Milano Via Melchiorre Gioia, 72 info@teamentertainment.eu Telefono: 02.89412141

Stampa La Serigrafica Arti Grafiche Via Toscanelli 26 - Buccinasco Periodico mensile Reg. trib. di Milano n. 287 del 02/07/12 N°iscrizione ROC: 22250 Distribuzione Gratuita

Desideriamo informarLa che i suoi dati personali raccolti direttamente presso di lei o fornitici saranno utilizzati da parte di “Italia da Gustare” nel pieno rispetto dei principi fondamentali dettati dalla direttiva 95/46/CE e dal D.lgs. 171/98 per la tutela della Privacy nelle Telecomunicazioni e dalla direttiva 97/07/CE e dal d.lgs. 185/99. Eventuali detentori di copywriting sulle immagini - ai quali non siamo riusciti a risalire - sono invitati a mettersi in contatto con: Le Roy srl

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G E N N A I O

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Cari lettori, abbiamo lasciato un anno complesso, triste e difficile per molti di noi ma dobbiamo guardare avanti e pensare positivo!!! Anche per questo abbiamo voluto iniziare questo nuovo anno in “dolcezza” intervistando il “re del cioccolato”, il simpatico Maître Chocolatier - Pastry Chef Ernst Knam. Scopriremo insieme le 6 new entry dei Ristoranti del Buon Ricordo, la prima associazione di ristoratori nata in Italia che, nonostante le gravi difficoltà per il comparto causate dal Covid-19, è più che mai coesa e propositiva, e non si farà trovare impreparata quando si tornerà alla “normalità”. Grazie al progetto “with Italy for Italy”, esploreremo e gusteremo “virtualmente” l’Italia delle regioni insieme a 21 fotografi, piloti di 21 meravigliose automobili Lamborghini del passato e del presente. Poi faremo una tappa alla scoperta delle tradizioni ampezzane e a Pergola, uno dei borghi più belli d’Italia. Vi sveleremo inoltre chi sono i 10 qualificati alla finale della Coppa del Mondo del Panettone - prevista a Milano il 20 febbraio - decretati da una giuria della presieduta da Carlo Cracco. Non perdetevi infine le pagine dedicate ai libri e soprattutto la nostra nuova rubrica dedicata ai grandi editori italiani. Auguro Buon Anno a tutti!

SCARICALO ORA! Hai il nostro numero precedente? Se non ce l’hai, non preoccuparti, puoi scaricarlo gratuitamente tramite il nostro sito: www.24orenews.it Gennaio 2021

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[ ita lia da gus tar e ] Sotto da sinistra il segretario generale Luciano Spigaroli e il presidente Cesare Carbone; a destra: le new entry 2021

I 4 ristoranti che hanno cambiato la loro specialità

RISTORANTI DEL BUON RICORDO

LE NEW ENTRY 2021

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Sei nuovi ristoranti entrano nel 2021 a far parte dell’Unione Ristoranti del Buon Ricordo, la prima associazione di ristoratori nata in Italia, che - nonostante le gravi difficoltà per il comparto dettate dall’emergenza Covid 19 - è più che mai coesa e propositiva, e non si vuole far trovare impreparata quando finalmente si potrà tornare a lavorare. Queste le 6 new entry, con le specialità che li rappresentano: a Montagnana (Padova) l’Hostaria San Benedetto con gli “Gnocchi dolci di patate con uvetta, zucchero e cannella al burro versato”, a Bornio (Rovigo) la Trattoria al Ponte con la “Coscia d’oca sotto onto”, a Fidenza (Parma) il Ristorante Sanafollia-Gluten Free con i “Tortelli della Via Francigena”, a Cressogno (Como) l’Osteria La Lanterna con la “Insalatona piccolo mondo antico”, a Brianzone (Sondrio) Altavilla con “La Süpa Sciücia”, a Siena il Ristorante Il Mestolo con le “Capesante con pappa al pomodoro”. Sono quindi 103 i ristoranti (di cui 9 all’estero, fra Europa e Giappone) che fanno parte del sodalizio, fondato nel 1964 per salvaguardare e valorizzare la cucina regionale italiana che - come scriveva Vincenzo Bonassisi - era “sconosciuta o negletta” e correva il rischio di essere soppiantata dalla moda della cosiddetta cucina internazionale. A ideare il Buon Ricordo fu Dino Villani, uomo di cultura e maestro di comunicazione (a cui si devono,

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fra l’altro, il primo concorso di Miss Italia, il Premio Suzzara ideato con Zavattini, l’idea di far diventare il 14 febbraio la Festa degli Innamorati) e al suo appello rispose un gruppo di ristoranti di qualità uniti dall’obiettivo di ridare notorietà e prestigio alle tante espressioni locali della tradizione gastronomica italiana, a quell’epoca poco valorizzata. A caratterizzare ciascun ristorante, e a creare fra loro un trait d’union, è oggi come un tempo il “piatto-simbolo dipinto a mano” dagli artigiani della Ceramica Artistica Solimene di Vietri sul Mare su cui è effigiata la specialità del locale, che viene donato in memoria di una piacevole esperienza gastronomica agli ospiti che degustano il “Menu del Buon Ricordo”, di cui è sempre la portata principale, che ciascun ristorante può variare a piacere anche varie volte all’anno, in modo da far fare agli ospiti un excursus esemplare nella cucina della sua terra. Lo Statuto del Buon Ricordo prevede che i ristoranti possano cambiare periodicamente la loro specialità. Per il 2021, lo hanno fatto in 4. La Guida del Buon Ricordo racconta i ristoranti associati (e le loro specialità) e gli Hotel Special, che hanno al loro interno un ristorante del Buon Ricordo. La Guida 2021 è sfogliabile e scaricabile dal sito www.buonricordo.com o la si può trovare in distribuzione gratuita nei ristoranti del gruppo. Gennaio 2021


[ per s ona ggio ]

ERNST KNAM «VIVO OGNI GIORNO COME SE FOSSE UNA SFIDA» A cura di Dario Bordet

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Lo incontriamo sempre volentieri e ormai Ernst è un grande amico di “italiadagustare” e di tutti noi. È però trascorso troppo tempo dall’ultima sua intervista sul nostro magazine, in occasione del Salon du Chocolat di febbraio 2017: per questo siamo andati a trovarlo ma soprattutto, in un periodo difficile come questo che stiamo vivendo, per iniziare “in dolcezza” con voi questo nuovo Anno 2021! Gennaio 2021

Com’è nata l’idea di coinvolgere la sua “Frau Knam” per il suo ultimo libro “Knam&Knam con Noi tutti posso diventare pasticceri”?

Come tutti sappiamo, il primo lockdown ci ha sopresi inaspettatamente, catapultandoci in una quotidianità che ci ha messi a dura prova. Alessandra in quei giorni era giù di morale e notavo la sua difficoltà nel gestire la paura causata dalla pandemia, per questo

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[ personaggio ] A sinistra: Ernst Knam durante il Salon du Chocolat; a fianco: con la moglie Alessandra; sotto da sinistra: il cast di Junior Bake Off Italia, Flavio Montrucchio, Alessia Mancini, Damiano Carrara e Ernst Knam; la copertina del libro

motivo ho sentito la necessità di dover fare qualcosa per migliorare il suo umore. Un giorno, infatti, ho preso la situazione in mano e le ho detto «Vieni Alessandra, impastiamo!». L’ho introdotta al meraviglioso mondo della pasticceria con un semplice biscotto cioccolato e sale e da lì ha preso il via da sola, esortandomi di volta in volta a preparare sempre nuovi dolci insieme.

Gli alberelli, i pupazzi di neve, le renne, gli orsi e gli altri divertenti animaletti della Christmas Collection Knam 2020: da dove nasce l'idea?

Alla base di tutti i nostri prodotti c’è un lungo lavoro di ricerca realizzato da Alessandra e me. Io e lei ci consultiamo, facciamo caso alle tendenze del momento, prendiamo spunto dalle varie realtà del mondo e molto spesso ci lasciamo ispirare dai nuovi film della Disney. Per queste festività abbiamo pensato di ricreare tutti i classici personaggi del Natale, le renne, Babbo Natale, pupazzi di neve, rivisitandoli in una chiave più divertente. Non mancano personaggi creati per contribuire a diffondere messaggi sociali: ad esempio Willy, l’orso polare, nasce con l’intento di sensibilizzare al problema dei cambiamenti climatici e del surriscaldamento globale. L’importante è che tutto ciò che viene creato sia accat-

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tivante per il pubblico… e soprattutto buono.

Ci parla della campagna “Fai durare le Feste più a lungo”?

Il progetto di Too Good Too Go ha alla base un tema a me molto caro, quello dello spreco di cibo. Nella loro Mistery Box è possibile trovare tantissimi alimenti prossimi alla scadenza e che vengono per questo venduti a un prezzo ridotto. Questa, oltre ad essere un’iniziativa importante, è anche divertente perché non si sa mai cosa si può trovare all’interno delle scatole. In Italia ogni anno vengono sprecate tonnellate di cibo che potrebbero essere riutilizzate in tantissimi altri modi. Specialmente durante le feste capita che avanzino panettoni, cioccolato e tanti altri dolci, per questo il consiglio che do io è di reiventarsi in cucina, sfruttando questi ingredienti per creare nuove ricette o per preparare dei dolci più classici come il tiramisù o il panettone ripieno.

Com’è nata la ricetta della “Crostata con crema frangipane, mele e rosmarino” che ha proposto a Striscia la notizia?

La ricetta è nata un po’ di anni fa per puro caso. Di solito nel mio frigo ho tutti gli ingredienti ben separati, le erbe a destra, la frutta al centro e le spezie a sinistra, invece quel giorno il rosmarino era finito sopra Gennaio 2021


[ per s ona ggio ]

le mele. Quando mi sono avvicinato il profumo pungente del rosmarino combinato a quello dolce delle mele Golden mi ha catturato ed è per questo che ho deciso di realizzare una nuova torta che avesse come protagonisti questi due ingredienti. Dopo aver fatto molte prove ed aver aumentato l’aroma del rosmarino caramellandolo, l’ho aggiunto alla crema frangipane e ne è uscito questo capolavoro che ho deciso di dedicare a mia moglie, Frau Knam, dato che è un’amante di queste materie prime.

Fa parte del team dei Maestri di Acadèmia insieme a Oldani, Iginio Massari, Hirohiko Shoda. Ci racconta di questa esperienza?

Questa iniziativa nasce dall’idea di combinare più esperienze per regalare al pubblico la possibilità di imparare l’arte della cucina comodamente da casa. Le registrazioni dei corsi, durate ben 4 giorni, mi hanno messo di fronte ad una sfida stancante ma, allo stesso tempo, soddisfacente. Spero ci saranno altre occasioni per rivivere un’esperienza del genere.

Il successo di Bake Off Italia 2020… la vittoria a sorpresa di Sara Moalli. Ha qualche aneddoto per i nostri lettori?

100 puntate, 8 edizioni e tanti ma tanti dolci. Questo è Bake Off Italia! Anche quest’anno la stagione che ha visto trionfare Sara Moalli è stata un grande successo. La sua vittoria non è stata proprio inaspettata sia la sua determinazione che per la preparazione tecnica. Di tutte le edizioni non posso non ricordare forse il miglior aspirante pasticcere di tutta Bake Off Italia, Federico Prodon, un ragazzo non professionista ma che ha investito molto nella pasticceria, arrivando ad avere una cucina quasi al pari di quelle dei grandi Chef. Ricordo una delle ultime prove durante la semifinale, che prevedeva la realizzazione dei mignon classici e lui era molto nervoso poiché la sua cucina era più in chiave moderna. La tensione e gli errori hanno giocato a suo sfavore non permettendogli di portare la prova a termine e perdendo l’opportunità di vincere Bake Off Italia. Questo è un aneddoto per dimostrare che in questo mondo non basta solo essere bravi, ma anche capaci di adattarsi ad ogni situazione e di affrontare le difficoltà.

Nella sua attuale partecipazione al programma “Junior Bake Off Italia”, come trova questi ragazzi? Gennaio 2021

Io amo i bambini, sono unici, non hanno peli sulla lingua e molto spesso hanno una manualità migliore degli adulti. Anche in questa edizione di Junior Bake Off mi trovo benissimo con i piccoli aspiranti pasticceri perché risvegliano in me quel voler restare un eterno bambino, con la consapevolezza di essere un adulto. Inoltre i loro sorrisi mi riempiono di gioia e le loro lacrime, quando non riescono a creare un dolce, mi toccano nel profondo. Insomma è un vero e proprio vortice di emozioni.

Com’è nato il cioccolato Frau Knam Señorita 72? È nato dopo il mio ultimo viaggio per la ricerca di fave di cacao, quando sono andato in Perù con il mio fotografo circa due anni e mezzo fa. Ci siamo concessi un po’ di svago in alcuni dei ristoranti più buoni di Lima tra cui “Central” di Virgilio Martinez e poi ci siamo addentrati nelle piantagioni peruviane dove ho mangiato cacao crudo per giorni, avendo poi qualche effetto collaterale. Da questa ricerca ne è uscito il Frau Knam Señorita 72, la tipologia di cioccolato che ho dedicato a mia moglie e che, come si suol dire in gergo calcistico, mi ha permesso di fare goal con i miei dolci.

Si è parlato di una sua nuova pasticceria con il mood “dolci senza burro, glutine e lattosio”. È la nuova sfida di Knam?

Io vivo ogni giorno come se fosse una sfida perché sono della convinzione che “ogni lasciata è persa”. L’idea di aprire una nuova pasticceria non nasce, però, dalla necessità di voler intraprendere una nuova sfida, ma dalla voglia di realizzare un qualcosa in cui credo fortemente. Il mio intento è quello di riuscire a combinare la qualità con la voglia di poter dare a tutti la “possibilità” di poter mangiare dei dolci buoni e golosi.

Come si prospetta per Lei questo 2021… ci dà qualche anticipazione?

Sicuramente il nuovo anno vedrà la nascita di due grandi progetti: l’apertura della nuova pasticceria in Via Anfossi 10 per tutti coloro che hanno intolleranze e l’apertura del negozio di Frau Knam, dove sarà possibile acquistare tutte le sue creazioni che sono visibili su www.frauknam.com. Per ora non vi dico altro, ma ci sono tante sorprese in arrivo che svelerò man mano. Intanto vi auguro un “Dolce e sereno 2021” e vi mando tantissimi baci cioccolatosi.

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[ s copri l’ita lia ]

WITH ITALY, FOR ITALY LAMBORGHINI

Restituire valore all’Italia, esaltarne l’ethos, la bellezza, l’unicità, l’eccellenza attraverso l’arte fotografica. A cura di Alessandro Trani

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Una iniziativa di grande rilievo culturale e sociale che sposa perfettamente la mission e lo spirito del nostro brand “Italia da Gustare”, nato per valorizzare e promuovere la cultura del territorio italiano partendo dal concetto del gusto in tutte le sue forme ed espressioni. “With ltaly, for ltaly” il progetto culturale di Automobili Lamborghini lanciato lo scorso settembre sui propri canali social e pensato per valorizzare e supportare Paese in un periodo di sfide globali come quello attuale, è diventato anche un libro fotografico. Il volume, di 240 pagine, edito da Skira, rappresenta l’atto d’amore di un’Azienda per il proprio Paese e si traduce in un grande affresco composto di 20 “opere” realizzate da altrettanti talenti italiani della fotografia contemporanea, di cui molti affermati ma anche alcuni emergenti, capaci ciascuno di interpretare una delle venti regioni insieme a una delle venti Lamborghini del passato e del presente secondo il proprio stile autorale. A questi si è unita la grande foto-

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grafa Letizia Battaglia, a cui è stata affidata una speciale interpretazione della sua amata Palermo. La volontà di sperimentare nuovi linguaggi andando oltre la tipica autorefenzialità del mondo automotive ha spinto alla scelta di artisti quasi tutti estranei a questo settore, capaci di raccontare l’Italia con approccio autorale. Essi nella loro costante ricerca di armonia tra territori, persone e design (quello delle supersportive Lamborghini) ci accompagnano con i loro scatti artistici in un suggestivo viaggio virtuale in lungo e in largo attraverso il nostro Paese, unico al mondo, per contemplare la sua “grande bellezza”. A confer-

ma del valore culturale del progetto, la prefazione del volume è stata affidata a Davide Rampello, noto regista televisivo e già direttore artistico e curatore di grandi eventi e progetti culturali tra cui il Carnevale di Venezia o il Padiglione Zero di Expo Milano 2015. Oltre a lui, nella prefazione, troviamo anche Stefano Guindani, tra i più noti esponenti nazionali della fotografia di moda e lifestyle, coinvolto all’origine di questo progetto da Lamborghini in qualità di art director. Guindani, nel suo viaggio con la Lamborghini Urus, ha voluto celebrare la Sicilia (interpretando la sua naturale eleganza e la sua struggente bellezza) attraverso il Gennaio 2021


[ s copr i

l’ita lia ]

Nella pagina a fianco: Anna Prospero - Lazio, Lamborghini Aventador S, 2019, Rosso Nestor (colore Ad Personam) Tempio di San Francesco, Gaeta; in questa pagina in senso orario: Guido Taroni - Calabria, Lamborghini Urus, 2020, Blu Eleos - Resti del tempio di Hera Lacinia, Capo Colonna, Crotone; la copertina del libro; Fulvio Bugani - Valle D’aosta, Lamborghini Siàn Roadster, 2020, Blu Uranus - Campo da golf presso Breuil-Cervinia, Aosta; Camilla Ferrari Basilicata, Lamborghini Aventador S, 2019, Nero Maia (colore Ad Personam) - Matera

linguaggio del lifestyle e della street photography, creando un’immagine dove l’auto appare e scompare all’interno della cornice rappresentata dal territorio. Nel suo team, insieme a Letizia Battaglia (Palermo) e ad Alberto Selvestrel (Liguria), giovanissimo talento della fotografia di paesaggio, hanno collaborato al progetto altri 18 fotografi di vari settori: fashion e lifestyle - Piero Gemelli (Emilia Romagna) e Guido Taroni (Calabria); fotoreporter - Fulvio Bugani (Valle d’Aosta), Alessandro Cinque (Umbria) e Gabriele Micalizzi, (Puglia); documentaristi - Marco Casino (Campania), Camilla Ferrari (Basilicata) e Gabriele Galimberti (ToGennaio 2021

scana); architettura e interni - Valentina Sommariva (Abruzzo); arte - Anna di Prospero (Lazio); auto Davide De Martis (Sardegna) e Wolfango Spaccarelli (Marche); musica - Chiara Mirelli (Piemonte); sociale - Mattia Balsamini (Friuli Venezia Giulia) e Roselena Ramistella (Molise); un direttore creativo e un content creator legati al mondo di istagram - Simone Bramante (Trentino Alto Adige) e Marco Valmarana (Veneto). Il bellissimo libro è in vendita al prezzo di 60€ nelle librerie, e online su: www.lamborghinistore.com/it www.skira.net e sulle principali piattaforme e-commerce.

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Credit: Archivio storico Zardini

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L’ARTIGIANATO ARTISTICO AMPEZZANO OGNI ARTIGIANO DI CORTINA HA UN TALENTO SPECIALE A cura di Marco Riva

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Nelle botteghe e nei negozi di Cortina d’Ampezzo i prodotti artigianali testimoniano la più genuina e originale espressione artistica valligiana. L’offerta è ricca e allettante: dalla lavorazione artistica del legno per arredamento, alla produzione di oggetti in ferro, rame, ottone e vetro; dalla produzione delle stufe di maiolica, alla realizzazione di oggetti d’arredo impreziositi con le tecniche dell’intarsio e del mosaico; dai deliziosi gioielli in filigrana, alla produzione di oggetti artigianali realizzati con arnica, Stella alpina e piante autoctone, fino ai monili derivanti dalle corna caduche di cervo.

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Gli artigiani ampezzani sono spesso chiamati a realizzare i loro lavori in tutt’Italia e all’estero. Ogni artigiano di Cortina ha un talento speciale, che si esprime in creazioni uniche e originali, con un forte legame con la tradizione. Tra le loro creazioni quelle in filigrana, un’arte antica trasmessa di generazione in generazione, ha dato vita a capolavori conosciuti in tutta Europa già a metà ‘800. Con questa tecnica sono stati prodotti preziosi oggetti e gioielli molto ricercati e utilizzati dalle donne di Ampezzo, che li usano per ornare l’abito tradizionale. Ancora oggi l’abito viene portato rispettando le regole di sempre, ornando il ‘coiu’ (l’acconciatura) con i ‘tremui’ (piccoli e lavorati gancetti preziosi), allacciando il ‘palegren’ (grembiule) con le ‘zoletes’ (special fermagli artigianali) o chiudendo il fazzoletto o ‘tul’ con il ‘pontapeto’ (spilla). Oggi è rimasto un solo artigiano in paese che lavora ancora la filigrana, ma alcuni di questi preziosi gioielli si possono ammirare presso il Museo Etnografico delle Regole d’Ampezzo. Il museo permette un vero e proprio viaggio nel tempo alla scoperta delle radici ampezzane e degli usi degli abitanti originari di Cortina: nelle sue sale trovano posto infatti, oltre ai gioielli in filigrana, antichi utensili e attrezzi tipici della cultura agro-silvo-pastorale locale. Sono inoltre esposti lavori artistici e artigianali in metallo, ferro battuto, rame e oggetti d’arte sacra. Il Museo è l’esempio tangibile di come Cortina abbia saputo preservare nel tempo il proprio patrimonio culturale insieme alla memoria delle proprie origini. La valle ampezzana è da sempre preziosa custode di tecniche artigiane altrove dimenticate, costanteGennaio 2021

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LE GIOIE DEL PALATO

mente aggiornate e supportate dalla forte sinergia che lega il mondo dell’artigianato a quello dell’architettura. A partire dalla Scuola Industriale di inizio ‘900, Cortina ha infatti sempre investito nell’eccellenza. Divenuta poi Scuola d’Arte (un’istituzione educativa unica nel suo genere, fondata nel 1846) ha raccolto l’esperienza delle maestranze locali e su tale base ha formato generazioni di validissimi artigiani. La casa ha raggiunto nella conca d’Ampezzo livelli espressivi di indubbia qualità. Tecniche e materiali tradizionali delle Dolomiti sono stati rielaborati, coniugando con equilibrio fantasia e rigore: gli arredamenti, le decorazioni, gli oggetti lavorati con la tecnica a intarsio chiamata ‘tarkashi’ oppure in corno intagliato, il legno, il ferro battuto, le stufe, il vetro, i tessuti hanno vissuto un nuovo rinascimento, sostenuti da committenti raffinati, di grande cultura e sensibilità. Tutti hanno voluto riprendere, all’interno della propria abitazione, il fascino e l’armonia della valle, i segni dell’architettura spontanea alpina, l’arredo semplice e armonioso. Dai ‘toulà’ con i loro ‘buje’ alle cassapanche, dalle ‘stue’ con i soffitti intagliati agli architravi decorati con sapiente maestria, è nata e cresciuta una competenza progettuale e artigianale che non ha eguali. I progettisti e gli artigiani ampezzani sono richiesti non solo nel ristretto ma esigente ambito della montagna dolomitica, ma in tutta Italia, in Svizzera, fino a Mosca e Dubai.

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In un percorso alla scoperta della tradizione ampezzana, non può certo mancare la cucina. Da sempre terra di confine, la Regina delle Dolomiti racchiude in sé tutti i sapori del Veneto e del Tirolo, che storicamente si contesero il dominio della zona. Entrambe le tradizioni sono tutt’oggi presenti all’interno della cucina locale. Tutte le specialità tipiche e molte altre ancora possono essere gustate nei moltissimi ristoranti e all’interno dei caratteristici rifugi, che alla gastronomia locale uniscono l’amore per la montagna a panorami unici. Il piatto ampezzano più noto e tipico è quello dei ‘casunziei’, ravioli a forma di mezza luna che possono essere rossi se ripieni di rape o verdi se impastati con spinaci o erbe mangerecce, che crescono spontaneamente sui prati in primavera. Anche la fava è un caratteristico prodotto locale con il quale si preparava la ‘faariesa’, una minestra di fave secche, carne affumicata e patate. Le fave venivano raccolte e lasciate maturare sulle ‘arfe’, grandi strutture di cui ogni nucleo abitativo era provvisto, divenute nel tempo simboli storici della valle. Dal Tirolo arrivano i canederli, polpette di pane tagliato a dadini e ripieno di speck e spinaci, da servire in brodo o con burro fuso. Anche gli ‘späetzel’, gli gnocchetti verdi conditi con panna e speck tipici della tradizione d’oltralpe, sono entrati a pieno titolo nella gastronomia locale. Dalla cucina veneta provengono poi i piatti a base di polenta. Istituzione tradizionale di Cortina, anche i Sestieri d’Ampezzo che la domenica di Carnevale realizzano i carri folcloristici, animati da farse in ladino ampezzano, e organizzano il Palio invernale: gara a staffetta con gli sci da fondo tra le sei agguerrite squadre degli stessi. A Pasqua si gioca a ‘peta vo’, con le uova sode colorate, e la prima domenica di luglio si vive ‘ra Sagra d’Anpezo’, con giochi e sfide tra i sestieri. Ad aprire la sagra, il tradizionale concerto del Corpo Musicale di Cortina in Piazza Angelo Dibona, al quale segue il Palio delle contrade con minipalio, palio, taglio del ceppo e tiro alla fune. Grazie ai Sestieri si mantengono vive anche le feste campestri nelle rispettive contrade: Cadin, è rinomata per le speciali frittelle di mele fatte al momento; Cortina, è famosa per le squisite omelettes; Chiave, per i suoi tirtlen di spinaci o marmellata; Alverà per le ‘fartaies’, i tipici dolci fritti con marmellata di mirtilli rossi e zucchero a velo; Zuel per i frutti di bosco con panna e Azon per le sue deliziose frittelle, come tradizione gastronomica locale vuole.

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“LA CITTÀ DEI BRONZI DORATI”

PERGOLA A cura di Sandro Nobili

Questo piccolo borgo delle Marche è un gioiello dalla lunga storia. È ricco di tradizioni, di storie, di leggende, di tradizioni culturali, di delizie enogastronomiche pregiate. Immerso nel cuore del Valcesano, in provincia di Pesaro e Urbino, e parte di un territorio abitato sin dalla Preistoria, è noto come “La Città dei Bronzi dorati”, per le arti ultramoderne ma anche per i suoi tartufi. Il suo “Museo dei Bronzi dorati e della Città di Pergola” custodisce preziosi reperti unici e straordinari: il gruppo dei “Bronzi dorati da Cartoceto di Pergola” è infatti l’unico gruppo di bronzi dorati esistente al mondo giunto dall’età romana ai nostri giorni. Visitarlo è un’occasione unica per ammirare un pez-

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zo di storia antica. Costruito come fosse una passeggiata tra le vie della città, il museo espone straordinarie opere provenienti dai palazzi della cittadina e dalle tante chiese medievali. Perché è proprio un’atmosfera medievale che a Pergola si respira, soprattutto nei suoi edifici religiosi riportati al loro antico splendore, come la Concattedrale col suo Capo Secondo, raro esempio d’oreficeria tardo-gotica, la Chiesa di San Francesco, la barocca Chiesa dei Re Magi e l’antichissima Chiesa di Santa Maria di Piazza, che conserva affreschi tra i più belli del ‘400 marchigiano. Da non perdere anche il Teatro Angel dal Foco, all’interno degli antichi magazzini del Monte di Pietà, con una pianta realizzata a ferro di mulo per adattarsi alla struttura in cui fu realizzato. Ma le attrattive del borgo non finiscono qui: Pergola è anche una delle meraviglie botaniche della Riviera marchigiana e del Mediterraneo: i Giardini di Villa della Pergola, nati a fine ‘800 e portati a splendore dalla famiglia Hambury nel secolo scorso, si affacciano sul mare offrendo un panorama davvero unico. Il Parco si estende su una superficie di 22mila m2 ed è celebre per la ricchezza della sua flora mediterranea e piante esotiche sempreverdi. Ma Pergola è anche sinonimo di buon cibo. Qui il tartufo si può trovare tutto l’anno, il bianco come il nero. Nelle prime tre domeniche di ottoGennaio 2021


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In senso orario: il Blooming Festival; il tartufo bianco; presentazione del video e progetti promozionali; una suggestiva veduta di Pergola

bre si svolge tradizionalmente la “Fiera Nazionale del tartufo bianco pregiato di Pergola”: a causa del coronavirus la 25a edizione della Fiera prevista nel 2020, è stata rinviata all’autunno 2021. Un altro appuntamento che non si è potuto svolgere nel 2020 è la CioccoVisciola di Natale, la festa del cioccolato, visciolato e tartufo bianco pregiato, da anni in scena, secondo tradizione, nel weekend dell’Immacolata. Si è invece svolto venerdì 11 e sabato 12 settembre 2020 - per il 4° anno consecutivo - nonostante le difficoltà e le limitazioni dettate dalle norme anti-Covid, per cui il programma è stato ridotto e rivisto, il Blooming Festival. Un evento che si affianca all’antico folGennaio 2021

klore delle feste tradizionali di Pergola, dedicato alla promozione delle espressioni artistiche di ricerca nel campo della cultura digitale, della musica e delle arti elettroniche che ospita artisti e studi creativi internazionali. La manifestazione è diventata talmente celebre da ospitare, oggi, anche artisti e studi creativi internazionali che vengono a Pergola per proporre le loro originali installazioni, le videoproiezioni e le performance all’interno di otto location uniche, dalle facciate dei palazzi più belli agli interni delle chiese gotiche. Insomma, non mancheranno certo le occasioni per scoprire da vicino questo straordinario angolo d’Italia.

“Pergola le semplici magie di uno dei borghi più belli d’Italia”, è il titolo del video realizzato nell’ambito del nuovo progetto di promozione presentato presso il Museo dei Bronzi dorati dall’amministrazione comunale, alla presenza dei professionisti, delle aziende e della BCC di Pergola e Corinaldo, che hanno realizzato il progetto e collaborato. Una narrazione emozionale, immagini stupende che spaziano dal borgo alle colline, dai tesori d’arte alle eccellenze enogastronomiche. Un viaggio a Pergola tra bellezze, tipicità, esperienze, che cattura e coinvolge, emoziona e trasporta chi lo guarda. Un video dalle atmosfere autunnali-invernali, visibile su https://youtu.be/UAaxyEX11Es.


[ gour met ]

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Una giornata interamente consacrata al panettone, con mostri sacri della cucina e pasticceria italiana uniti dal desiderio di valorizzare e promuovere un prodotto unico: a Villa Terzaghi si è celebrato il lievitato per eccellenza, con la Selezione italiana Nord della Coppa del Mondo del Panettone; la Festa del Panettone, ovvero il fuori concorso che ha visto il coinvogimento degli studenti della scuola di cucina e ristorante didattico dell’associazione Maestro Martino; infine momenti istituzionali per la creazione del Polo internazionale del Panettone. La giuria della Coppa del Mondo del Panettone, presieduta da Carlo Cracco in qualità di membro onorario, ha valutato con attenzione i panettoni in gara decretando i 10 qualificati che passano alla Finale Italia, prevista per il 20 febbraio a Milano: Claudio Colombo di Barasso (Varese); Andrea Bovo Cossato di Biella, Antonio Losito di Nibionno (Lecco); Matteo Tavarini di Luni (La Spezia); Damiano Pagani di Dello (Brescia); Bruno Andreoletti di Brescia; Guido Finotto di Noventa di Piave (Venezia); Carlo Pavesi di Corsico (Milano); Valerio Santi di Pizzighettone (Cremona); Emanuele Valsecchi di Oggiono (Lecco). Durante la selezione

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VILLA TERZAGHI IL PANETTONE PROTAGONISTA ASSOLUTO

del nord Italia della Coppa del Mondo del Panettone, sabato 12 dicembre a Villa Terzaghi si è svolta con successo la Festa del Panettone. Davanti a un pubblico di professionisti di eccellenza costituito dai grandi maestri della pasticceria italiana, le brigate della scuola di cucina e ristorante didattico della villa hanno presentato una proposta fuori concorso dedicata all’innovazione del panettone. Gli studenti hanno proposto 2 tipi di panettone (uno con le ciliegie e uno con gorgonzola dop e amarene), un cocktail dedicato al panettone creato sotto la direzione del bartender Mattia Pastori, docente di Villa Terzaghi, e il gelato al Panettone prodotto con i maestri Antonio Amati e Roberto Luraghi della Gelato University di Carpigiani. L’assessore regionale Fabio Rolfi accompagnato dal sindaco di Robecco sul Naviglio Fortunata Barni e dal Presidente del Parco del Ticino Cristina Chiappa hanno potuto degustare le varie rappresentazioni del dolce lombardo più conosciuto al mondo e definire con lo chef Carlo Cracco i contenuti per un pro-

tocollo d’intesa che l’associazione Maestro Martino firmerà con Regione Lombardia all’inizio del nuovo anno e che conferirà a Villa Terzaghi il titolo di “Polo Internazionale del Panettone”. La scuola di cucina e ristorante didattico dell’associazione Maestro Martino, che da oltre dieci anni si impegna nella promozione dei prodotti enogastronomici italiani e in particolare della Lombardia, sarà il luogo perfetto non solo per studiare il panettone nella sua ricetta classica e normata, ma anche per realizzare nuovi abbinamenti con ingredienti particolari. Il panettone sarà un prodotto presente tutto l’anno nel menù del ristorante didattico, operativo da gennaio 2021.

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[ tv da gus ta re ]

IL “FENOMENO CLERICI” A cura di Edmondo Conti

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Tutti abbiamo atteso l’arrivo del 2021 per cercare di dimenticare un anno che ci ha messo a dura prova, eppure, dal punto di vista televisivo il 2020 è stato un anno di rinascita per un grande personaggio, una star molto amata! Sto parlando di Antonella Clerici, conduttrice di grande valore che ha iniziato il suo percorso negli anni ’80 con le tv private, per poi approdare in Rai prima nell’area sportiva al fianco dell’indimenticato Gianfranco De Laurentiis e successivamente con Uno Mattina, La prova del Cuoco, Il treno dei desideri, Ti lascio una canzone e Sanremo. Proprio nell’anno più complicato di sempre, Antonella Clerici ha avuto un coraggio da leoni: ha deciso di ripartire dalla sua amata fascia del mezzogiorno con un nuovo programma. Antonella ha fissato dei punti assolutamente non discutibili: voleva uno studio in cui far vivere le atmosfere del suo bosco che circonda la sua nuova casa di Arquata Scrivia, in provincia di Alessandria; voleva tante ricette realizzate dai suoi chef più cari; voleva la sua amata nutrizionista Evelina Flachi; voleva chiacchierare confidenzialmente con degli ospiti a lei cari, collegandosi con le loro case; e infine voleva riallacciare i rapporti col suo pubblico con semplici giochini telefonici. E così il 28 settembre 2020 è nato “È sempre mezzogiorno”. Gli ascolti inizialmente non sembravano soddisfacenti ma Antonella ha insistito, non ha stravolto le sue idee, anzi, le ha tenacemente difese fino a trasformarsi essa stessa in un format vivente, imponendo lo “Stile Clerici”, fatto di solarità, di chiacchiere, di risate e di tanta, tanta simpatia. E il successo è tornato a bussare alla sua porta. E come se non bastasse, il 27 novembre è tornata anche in prime time con uno show che in Italia non aveva mai completamente attecchito come “The Voice”; ma per farlo diventare adatto al grande pubblico di Raiuno ha scelto la versione “The Voice Senior”, nella quale a essere chiamati a partecipare sono esclusivamente cantanti oltre i 60 anni che non Gennaio 2021

sono mai riusciti a raggiungere la celebrità nazionale. Per rendere lo show ancora più popolare, ha fortemente voluto come coach Al Bano con sua figlia Jasmine Carrisi, Loredana Bertè, Gigi D’Alessio e la grande scommessa il rapper Clementino. Anche in questo caso Antonella ha avuto ragione e lo show ha incontrato per la prima volta in Italia un grandissimo successo. Ecco, il “fenomeno Clerici” è il mio più grande augurio per un 2021 di rinascita, senza mai lasciarsi spaventare dalle difficoltà e perseguendo con coraggio e tenacia le idee in cui si crede. Buon anno… tutto da gustare!

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LIBRI A cura di Valerio Consonni

L’ASSEMBLEA DEGLI ANIMALI Filelfo Editore: Einaudi

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L’ASSEMBLEA DEGLI ANIMALI

Come dice la quarta di copertina: “Il libro che i ragazzi leggeranno agli adulti e che gli adulti leggeranno ai bambini”, L’assemblea degli animali è una fiaba che racconta una storia moderna ma anche molto più antica e misteriosa. Filelfo, l’autore, nato in Grecia, è di origine italiana, con un nonno piemontese affiliato alla Partecipanza dei Filelfi, antica corporazione dei mestieri. Dopo gli studi classici, è stato traduttore e redattore di enciclopedie. Oggi vive e insegna nell’Agro Romano. Filelfo ci dice subito che il racconto non è stato dettato dalle muse, ma da una progenie molto antica, quella degli animali. Sono stati loro, continua l’autore, a parlargli delle foreste, dei cieli, della natura dell’anima mundi, di un arca che ognuno di noi a dentro di sé e di come ritrovarla: “Al nessuno che sono, nell’Anno del Topo, le bestie hanno affidato un messaggio: semi e raccolti, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte non cesseranno - ma solo finché dura la Terra”. Un corvo deve raggiungere un luogo segreto che tutti gli animali conoscono dall’inizio del mondo. Ci sono tutti gli animali; anche l’uomo una volta conosceva quel luogo, ora non più. Sono lì per salvare la Terra dal disastro ambientale. Dapprima decidono di inviare un terribile avvertimento, ma presto scopriranno che per salvare la Terra dovranno prima salvare l’uomo da un male antichissimo. Narrato con la voce degli animali secondo i canoni della letteratura antica e moderna, l’autore usa a volte parole non sue, nascondendo fra le righe citazioni letterarie - Plotino, Omero, Shakespeare, Ermete Trismegisto, Calvino… - sassolini che il lettore deve rintracciare e come fosse Hansel e Gretel per ritrovare il sentiero dimenticato. La sua scrittura apparentemente facile e divulgativa, è costruita su un minuzioso edificio di fonti letterarie, filosofiche, teologiche sulla natura, sugli animali, sull’anima del mondo in senso antico. Tutto ciò lo si può scoprire nelle fonti e nei commenti bibliografici: “il frinire… il ronzare”, il più lungo elenco lessicografico di voci emesse dagli animali in Svetonio, Liber de Naturis Rerum, per finire nelle Avventure di Pinocchio di Collodi o in Calvino con “Ultimo viene il corvo” e poi ancora e ancora… Dimenticavo di dirvi che il libro è dedicato ad Ash, il primo koala nato dopo l’ultimo Grande Incendio australiano, il 26 Maggio 2020, dalle ceneri di milioni di animali. Sulla copertina bianca sono disegnati un corvo e un falco ai bordi di una foresta in fiamme, dalla quale un canguro cerca di scappare e un koala aggrappato ad un tronco ci guarda spaventato e sembra chiederci aiuto. Il libro è stato raccontato a novembre nel ciclo Rai Radio 3 “Uomini e Profeti”, in 5 puntate dal titolo “Queste anime viventi. Animali, anima e mondo” con Silvia Ronchey, accademica e filologa classica italiana. Gennaio 2021


[ libr i ] C’ERA UNA VOLTA ADESSO

Quando nel 2020 il mondo da un giorno all’altro si chiude in casa, Mattia - 9 anni - si ritrova nel microcosmo di un condominio di ringhiera a vivere con quel padre che l’aveva abbandonato quando aveva solo tre anni. L’ansia e la paura prendono il sopravvento, la scuola viene racchiusa in un computer, ma Mattia, grazie all’aiuto di una nonna tenera e saggia, e di una sorella ribelle e affettuosa, comincerà a capire che diventare grandi significa anche provare a scommettere sugli altri e imparare a fidarsi. Massimo Gramellini (Longanesi)

L’APPELLO

E se l’appello non fosse un semplice elenco? Se pronunciare un nome significasse far esistere un po’ di più chi lo porta? Questo è un romanzo dirompente che racconta di una classe che da accozzaglia di strumenti isolati diventa un’orchestra diretta da un maestro cieco. Proprio lui, Omero Romeo, costretto ad accogliere le voci stonate del mondo, scoprirà che sono tutte legate da un unico respiro. Alessandro D’Avenia (Mondadori)

CAMBIARE L’ACQUA AI FIORI

Violette è un personaggio femminile indimenticabile, permeato di grazia e generosità malgrado il dolore che l’ha necessariamente cambiata. Sua madre Irène, l’avvocato Prudent e l’amica Célia sono personaggi di contorno, ma svolgono un ruolo decisivo nella vicenda di Violette, una storia profumata come i fiori che coltiva, piena di colore, di amore, di sapori, di poesia e di musica, una colonna sonora nella quale ci ritroviamo tutti. Valerie Perrin (Edizioni E/O)

FIORI PER I BASTARDI DI PIZZOFALCONE

Stavolta l’autore ci immerge nella storia di un delitto che si è svolto in una splendida mattina di primavera con nell’aria l’odore del mare e il profumo del glicine e della ginestra. La vittima è Savio Niola, il proprietario di uno storico chiosco di fiori della zona di Pizzofalcone, un anziano amato e benvoluto da tutti nel quartiere, una specie di “nonno civico”, che dava aiuto a chiunque ne avesse bisogno. Eppure è stato letteralmente massacrato… chi può aver compiuto un gesto simile? Maurizio De Giovanni (Einaudi) Gennaio 2021

L’ARTE DELLA SUPERCAZZOLA

Per una leadership senza contenuti, la supercazzola diventa l’unica via. La frase fatta come eterno strumento di bugia seriale da non mantenere, con la classe politica italiana attuale che - tranne rarissime eccezioni, naviga a vista e la loro unica speranza, bugia dopo bugia, è quella di confidare sulla memoria corta e/o l’indifferenza dei cittadini. Quindi un libro sull’arte della supercazzola scritto dai paladini del Muoviculismo si pone oggi il diritto-dovere di palesarsi come un manuale-manifesto di azione-reazione, perché è inimmaginabile poter stare su un qualunque mercato senza saper “leggere” una supercazzola e interpretarla per quello che è.

Alberto Forchielli Michele Mengoli (Baldini & Castoldi)

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[ l’ita lia di car ta ] A sinistra: Ulrico Hoepli; sotto: la libreria Hoepli in Corso Vittorio Emanuele

ULRICO HOEPLI IL LIBRAIO EDITORE Inauguriamo in questo 2021 una nuova rubrica dedicata ai “grandi” dell’editoria e del giornalismo italiano, che piacerà soprattutto a coloro che amano entrare in una libreria per assaporare quel profumo unico della carta stampata tutta, quotidiani, riviste, fumetti, libri, manuali. Siamo dieti di iniziare col rendere omaggio al mitico Ulrico Hoepli, fondatore della omonima casa editrice fiore all’occhiello dell’editoria italiana e non solo, di cui la “maledetta pandemia” ci ha impedito di festeggiare “a dovere”, nel 2020, la ricorrenza dei 150 anni. Ulrico Hoepli nasce a Tutwill nel cantone svizzero della Turgovia il 18 febbraio 1847. Già all’età di 15 anni manifestò una grande passione per i libri tanto da cercare un impiego a Zurigo presso una nota libreria e, più tardi, al Cairo. Queste esperienze lo convinsero ad aprirne una tutta sua e così il 7 dicembre 1870 inaugurò la sua libreria a Milano in Galleria De Cristoforis, in pieno centro cittadino. Il giovane Hoepli aveva scelto Milano perché la reputava una città

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Prima edizione del Manuale dell’Ingegnere civile ed industriale

culturalmente molto avanzata e molto vivace, una città già europea. Felice intuizione o fortunata coincidenza, il suo arrivo a Milano fu proprio nel giorno in cui si celebra il suo patrono Sant’Ambrogio, il 7 dicembre. La passione non era comunque solo quella di vendere libri: Hoepli voleva anche produrli. Nel 1871, ad appena un anno dall’apertura della libreria, Hoepli edita il suo primo testo in lingua francese e via via altre collane: non si può non ricordare quella del “libri mignon”, con le straordinarie edizioni della Divina Commedia e

dell’Orlando Furioso. Fu lui a coniare il termine “manuale” e nel 1875 pubblicò “Il Manuale del Tintore” e dopo poco “Il Manuale dell’Ingegnere” di Giovanni Colombo (84 edizioni), un cult per tutte le ultime generazioni di ingegneri italiani. Già nel 1897 la collana contava oltre 500 titoli. Seguirono i libri d’Arte e nel 1908 la prima rivista di viaggi “La prima metà del mondo vista dall’auto” e subito dopo “Da Pechino a Parigi” di Luigi Barzini, tradotto quasi contemporaneamente in 12 lingue. Ulrico Hoepli muore nel 1935 privando Milano di un grande personaggio di spicco nella vita culturale della città. Il lavoro di Hoepli continuò con i suoi famigliari e già nel 1948 i titoli della Casa Editrice Hoepli erano oltre 4.000. Oggi nella via che Milano ha voluto dedicargli e che porta il suo nome, la libreria casa editrice si estende su 6 piani ed è la più grande della città. Un’ultima doverosa citazione va al nipote Ulrico che non solo ha consolidato la casa editrice ma, a conferma del grande amore che Hoepli nutriva per Milano, ha donato alla città il Planetario di Corso Venezia, vero e proprio centro di incontro per la cultura a ricordo di un grande editore libraio. Gennaio 2021




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