MICHELLE HUNZIKER
Anno 8 - Marzo 2018 • Periodico di Cultura e Società
Una vita apparentemente perfetta
MILANO FASHION WEEK…
Far invidia alle capitali della Moda
MODELLE “AL CIOCCOLATO”
Ph. Marco Piraccini
Al Salon Du Chocholat
STORIE, MITI E LEGGENDE
IL GARIBALDINO CHE SMASCHERÒ LA MEDIUM A cura di PAOLO MINOTTI
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e storie di donne che hanno a che fare con l’occulto, il macabro e i delitti affascinano da sempre l’immaginazione di scrittori e studiosi, ma non solo. Un nome da inserire in questo ricco filone, sconosciuto ai più, è quello di Eusapia Palladino, che riuscì a far parlare di sé tutto l’Occidente, a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento. Di lei prima che diventasse famosa come medium si sa abbastanza poco, salvo che nasce nel 1854 a Minervino Murge, in Puglia, in una famiglia di contadini e che presto rimane orfana. Comincia a muovere i primi passi nel mondo medianico sotto la tutela di Giovanni Damiani, uno dei pionieri dello spiritismo italiano, che inizia a diffonderne la fama tra esperti, amatori e appassionati, in Italia e nel Regno Unito. In poco tempo la Palladino è richiesta in varie città europee per organizzare sedute medianiche insieme a scrittori, scienziati, psicologi e medici, tutti terribilmente attratti dai suoi poteri soprannaturali. Durante questi incontri si verificano levita-
zioni, materializzazioni di spiriti e comunicazioni dirette con il suo spirito guida, un corsaro inglese di nome John King. Nel 1892 Eusapia tiene 17 sedute spiritiche a Milano, a casa del professore di fisica Giorgio Finzi, dove viene riunita una speciale commissione per fare luce suoi presunti poteri. Esse rappresentano un momento decisivo per la sua vita, e da allora diviene una delle personalità più discusse e note nel mondo scientifico italiano e internazionale. Alle sedute prendono parte varie personalità tra cui Ercole Chiaia - napoletano appassionato di occultismo e impresario della medium,
Giovanni Schiaparelli - direttore dell’Osservatorio astronomico di Brera, Alexander Aksakof - Consigliere di Stato dell’Imperatore Russo, Cesare Lombroso - padre della moderna criminologia e l’ex-ministro Giuseppe Colombo. Partecipa a diverse sedute anche Luigi Barzini, uomo di punta e reporter del Corriere della Sera, uno dei pionieri del giornalismo moderno. Alla fine del ciclo di sedute, mentre tutti sembrano entusiasti, Barzini chiarisce il suo punto di vista, che è anche quello del garibaldino napoletano Eugenio Torelli Viollier, direttore del Corriere della Sera (di cui fu ideatore e cofondatore, nel 1876), il quale inizia una decisa campagna denigratoria nei confronti di Eusapia: «Nei miracoli dell’Eusapia non c’è nulla di sincero, assolutamente nulla, che tutti sono l’effetto d’una semplice ciurmerìa». Negli anni successivi la reputazione della “medium” è compromessa da vari episodi. Dopo una vita da star ha una fine ingloriosa e muore in un ospedale di Napoli, povera e sola, nel 1918. Ingenui tavoli danzanti e sedute spiritiche sono l’espressione storica di un afflato umano ben più vasto e profondo e la triste vicenda di Eusapia, oggi dimenticata, ne è una piccola, contingente, a tratti grottesca parabola umana. Illustrazione raffigurante una delle sedute svoltesi a Milano nel 1892 24oreNews
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BUONENOTIZIE FEDERICA VINCI, 21 anni, di Catania, dove ha studiato al liceo artistico. Grazie al progetto della Fondazione Cologni si è trovata catapultata nei laboratori di Pomellato. Grazie ad un regalo importante, un gioiello, che le fece sua nonna Federica cambiò idea e da possibile architetto volle diventare una disegnatrice di gioielli. Pomellato ha deciso di tenerla con sè ed ora lavora allo sviluppo della collezione DoDo per il 2019.
Valeria Di Cerce, ventisettenne di Campobasso, voleva fare il medico ma oggi disegna i ricami destinati alle sfilate. È venuta a Milano per imparare il ricamo a “crochet” tecnica complessa che si utilizza per l’alta moda. Dopo lo stage è stata arruolata da Pino Grassi nel suo atelier per progettarli. Prima del ricamo per Valeria c’era stata l’Accademia di Belle Arti NABA e un corso per sarte e costumisti alla Scala di Milano. Oggi i suoi disegni vanno regolarmente in scena nelle sfilate di moda.
Questo mese abbiamo deciso di segnalarvi la “buona notizia” che ci ha fatto scoprire Paola d’Amico con il suo servizio sulla Fondazione Cologni di Milano (istituzione privata no-profit nata a Milano nel 1995) che promuove le “arti dimenticate”. Negli atelier degli artigiani, giovani diventano orafi, liutai, ricamatrici, restauratori, grazie ad una selezione rigorosa che oggi porta, per alcuni di loro, anche a mini master con Bocconi, IULM, Politecnico. La Fondazione con il suo progetto “Una scuola, un lavoro” prende per mano questi giovani neodiplomati o laureati organizzando tirocini nelle botteghe più prestigiose. Ad oggi sono più di duecento i giovani entrati negli atelier dei maestri artigiani. Eccovi 4 belle storie.
Sara Callegari, oggi trentenne, deve la sua attività odierna ad un vero “colpo di fulmine” quando quindicenne, visitando l’Accademia di Brera con la sua classe, rimase affascinata dalla delicatezza e dalla serenità con la quale un restauratore si dedicava ad un’opera d’arte. Ecco la sua futura “professione”. Dopo un triennio all’Accademia di Brera, e la laurea magistrale in restauro, ho svolto il tirocinio presso il Museo Egizio di Torino grazie alla borsa di studio della Fondazione Cologni. Oggi Sara lavora presso il centro di restauro e conservazione della Venaria Reale di Torino.
Jimmi Pavan, 25 anni e una storia da favola, da muratore “intonacatore” a meccanico di F2. Jimmi non ama passare ore sui libri di scuola e, per poter lavorare presto, decide di iscriversi al triennio di edilizia. Ma non funziona, lui ama la meccanica. Un giorno decide di iscriversi a Monza ad una scuola che organizza corsi per meccanici di auto da corsa. È la svolta: Jimmi è primo nella graduatoria finale e grazie al progetto “Una scuola, un Lavoro” approda al team di monoposto Trident Motorsport per un tirocinio, diventato oggi il suo lavoro, che lo porta a vivere in pista le emozioni della F2. 24oreNews
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24 orenews.it
Milano Periodico di Cultura e Società
Anno 8 - N. 3 - Marzo 2018
PERSONAGGIO
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Michelle Hunziker: “Una vita apparentemente perfetta”
ARTE E CULTURA
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Teatro alla Scala: Mahler10/Petite Mort/ Boléro; Don Pasquale Milano a teatro Milano in mostra Edoardo Sylos Labini interpreta un D’Annunzio inedito
FASHION & BEAUTY
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I consigli di Marina Mazzolari Milano Moda Donna - A/I 2018-2019
MILANO SI RACCONTA
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Milano capitale della moda e della cultura Al Salon du Chocolat è record di presenze San Valentino “beautiful” per i City Angels
FINANZA & FUTURO
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Basilea 3… forse 4 Come la Cina si avvicina sempre più all’Europa
HI WEB
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Come scegliere il social network giusto
GIROMILANO
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Milano da scoprire Milano in concerto
HI-TECH
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Le ultime novità più interessanti
DESIGN
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Living nature. La natura dell’abitare
RUOTE & MOTORI
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La lunga storia targata Toyota
VIAGGI
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L’India meno conosciuta: il Sikkim
IL SESSUOLOGO
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La seduzione
ERBARIO MAGICO
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Amamelide, la “strega nocciola”
24oreNews
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TEMPO DI LIBRI In copertina: Michelle Hunziker fotografata da Marco Piraccini
Marzo Direttore Responsabile Dario Bordet Direttore Editoriale Alessandro Trani Art Director Patrizia Colombo Impaginazione Milano Graphic Studio S.r.l. Hanno collaborato Roberto Bernorio Patrizia Colombo Carlo Kauffmann Antonello Martinez Marina Mazzolari Luca Medici Sandro Nobili Luciano Riella Gian Carlo Rosini Luca Toffoloni Media Partner
Pubblicità, Promozione & PR Le Roy Advertising - Milano Dante Colombo Carlo Kauffmann Anna Nannini Edizioni Le Roy srl - Milano, viale Brianza, 24 telefono: 3774695715 e-mail: redazione@le-roy.it redazione@24orenews.it online: www.24orenews.it Stampa La Serigrafica Arti Grafiche Via Toscanelli, 26 - Buccinasco MI Periodico mensile Reg. trib. di Milano n. 321 del 10/06/11 N° iscrizione ROC: 22250 Distribuzione Gratuita Desideriamo informarLa che i suoi dati personali raccolti direttamente presso di lei o fornitici saranno utilizzati da parte di “24orenews.it Milano” nel pieno rispetto dei principi fondamentali dettati dalla direttiva 95/46/CE e dal D.lgs. 171/98 per la tutela della Privacy nelle Telecomunicazioni e dalla direttiva 97/07/CE e dal d.lgs. 185/99 Eventuali detentori di copywriting sulle immagini - ai quali non siamo riusciti a risalire - sono invitati a mettersi in contatto con: Le Roy srl
L’attesissima kermesse torna a Milano da giovedì 8 a lunedì 12 marzo. «Una delle novità è l’idea di una festa dei libri e della cultura, una buona notizia per tutta la società della conoscenza», aveva sottolineato Barbara Stefanelli vicedirettore vicario del ‘Corriere’ - nell’indicare le novità della 2a edizione, tra cui la direzione affidata ad Andrea Kerbaker e la sede, a Milano e non più a Rho. Cinque i temi, uno per giornata, che animeranno gli oltre 650 eventi in calendario con 900 ospiti: l’8 marzo “Donna”, il 9 “Ribellione”, il 10 “Milano”, l’11 “Libri e immagine” e il 12 “Mondo digitale”. La giornata della donna proporrà incontri su temi chiave, la violenza, la campagna #MeToo, i tabù ancora vivi, e a parlarne saranno personalità come Giuseppe Sala, le scrittrici Eva Cantarella e Valeria Parrella, la giornalista Daria Colombo, Geppi Cucciari. Venerdì 9 si parlerà di rivoluzioni russe con Ezio Mauro e di primavere arabe con Yasmine El Rashidi, passando dall’anatomia di una crisi politica nazionale che è piena di ribellismi: ne discuteranno Luciano Fontana, Massimo Gramellini e Venanzio Postiglione. Il sabato sarà dedicato alla città di Milano e alla “gran pletora di autori milanesi”. Domenica 11 sarà la volta di incontri con Muccino e Pupi Avati, Nino Frassica, gli scrittori Joe Lansdale, Roddy Doyle e la blogger Sofia Viscardi. Infine, il 12 marzo, uno sguardo sul presente e il futuro dell’editoria, della società e delle nostre abitudini di lettori e comunicatori, creatori e consumatori di contenuti (ospiti 5 direttori di grandi quotidiani, fondatori di start up e blogger, YouTuber e Instagrammer) e l’appuntamento sul “Telegatto”, in occasione dell’uscita del libro di TV Sorrisi e Canzoni curato da Rosanna Mani. Ospiti annunciati Pippo Baudo, Michelle Hunziker e Gerry Scotti. Partecipate a questi giorni di “Tempo di libri” ricordando questa frase di Tiziano Terzani “…ho scoperto prestissimo che i migliori compagni di viaggio sono i libri: parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio. Fanno compagnia senza essere invadenti. Danno moltissimo, senza chiedere nulla” Carlo Kauffmann 24oreNews
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MICHELLE HUNZIKER UNA VITA APPARENTEMENTE PERFETTA È tornata alla vita “normale” dopo la “travolgente esperienza” sul palco dell’Ariston. Parliamo di Michelle Hunziker, protagonista indiscussa del 68º Festival di Sanremo insieme a Claudio Baglioni e Pierfrancesco Favino. La bella e solare conduttrice televisiva, modella e attrice svizzera (nasce a Sorengo il 24 gennaio 1977), naturalizzata italiana, ha trovato (si può dire) la Svizzera in Italia. Esordisce come modella negli anni ‘90 con una provocatoria campagna pubblicitaria per la biancheria intima Roberta; debutta in tv su RAI1 nel programma ‘I cervelloni’ al fianco di Paolo Bonolis e trova il successo su Italia 1 con l’edizione ‘97-’98 di ‘Colpo di fulmine’. Negli anni successivi conduce ‘Zelig’, ‘Scherzi a parte’, ‘Paperissima’, ‘Striscia la notizia’, oltre al ‘Festivalbar’ 2002 e 2003 A cura di DARIO BORDET 8
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utti avevano paura di questo Festival, soprattutto dopo il successo di Carlo Conti dell’anno scorso. Tu non ci hai pensato due volte. Sì. Quando Claudio mi ha chiesto di fare il Festival ho detto subito sì, senza pensarci nemmeno un attimo. Mi piace rischiare, buttarmi nelle sfide, non amo rimanere ferma in un metro quadro di certezza. Qualche momento del Festival che rimarrà, per te, memorabile. Ce ne sarebbero tanti. Ad esempio quello in cui in cima alla scala ho pensato che sarei rimasta senza scarpe: “Oddio, ho passato tutta la vita a nascondere il mio alluce valgo e adesso avrò un dettaglio proprio sul mio piede…” Un ricordo del tuo primo Festival a fianco a Pippo Baudo. Ero alle prime armi e mi ritrovai ad affiancare un mostro sacro della televisione italiana. Ero molto emozionata, tesissima e intimorita. Pippo era (ed è) sempre protettivo, paterno e questo fu per me la salvezza sul palco dell’Ariston nel 2007. Mi lega a Pippo anche il
IL PERSONAGGIO
fatto che la prima volta che misi il piede in Italia fu proprio a Militello, la sua città. Allora ero “zita” con un barbiere, imparavo il dialetto siciliano e facevo i “pellegrinaggi” sotto casa del grande Pippo Baudo. Chi avrebbe mai detto che un giorno lo avrei rincontrato. Come è cambiato Sanremo dal 2007? È cambiato molto, si è modernizzato tantissimo, è molto giovane, molto social… Io allora ero acerba, immatura e tesissima; questa volta l’ho vissuto con più consapevolezza e maturità: sono partita con l’idea di godermelo e divertirmi. Raccontaci “la fatica” del Festival. Un po’ ti senti Ironwoman, ho avuto i piedi pieni di vesciche e dormivo tre ore a notte per la tensione. Ma non mi lamento, eh! La scarica di adrenalina, le emozioni che si provano sono impagabili. Farei questa fatica tutta la vita. Cosa ti manca di Sanremo? È arrivata la “saudade”. Questo Sanremo è stato magico... La vita normale mi fa riflettere su cos’è stata questa bella esperienza. Siamo diventati amici con Claudio e Pierfrancesco, una cosa bellissima: fare squadra davvero, e non per dire, è stato molto bello. Ce la siamo goduta e abbiamo riso tanto. Hai deciso di raccontare in un libro, “Una vita apparentemente perfetta”, un periodo buio della tua vita: cinque anni prigioniera di una setta. È stato il periodo più brutto della mia vita. Avevo
nascosto tutto persino a mia madre, l’unico con cui ne avevo parlato è mio marito Tomaso. Una volta uscita da lì è stato un continuo tentativo di ricostruire la mia vita. Non è stato facile accettare che fosse successo proprio a me: ho sofferto di attacchi di panico e per anni ho creduto che sarei morta di lì a poco, per soffocamento, come aveva previsto la setta. Spero che la mia testimonianza possa aiutare altri giovani a non lasciarsi abbindolare e trascinare all’interno di strade contorte. La sensibilizzazione sul tema della violenza sulle donne è cresciuta, ma c’è ancora molta strada da fare. Sono 10 anni che mi occupo di questo tema, bisogna estirpare una radice culturale profonda, basta pensare che fino a un po’ di tempo fa la parola stalking non esisteva. C’è stata una grande presa di coscienza, ora le donne denunciano; il problema è che non vengono ascoltate: lo Stato non sta facendo abbastanza. #iosonoqui e l’iniziativa del ranuncolo a simboleggiare la lotta contro la violenza sulle donne partita dall’Ariston avrà un futuro? #iosonoqui è diventato un hashtag virale, un sacco di gente prende un fiore, lo indossa, si fotografa e scrive sui social. Dobbiamo dare un seguito a questa iniziativa e farla diventare qualcosa di più importante. A Sanremo le dichiarazioni dei cantanti, anche uomini, sono state importanti per dare lo slancio iniziale a qualcosa che vorrei continuasse. Ci stiamo lavorando. In tv c’è parità tra uomini e donne? Direi che oggi le donne sono ben rappresentate. Vent’anni fa, quando ho iniziato, bisognava combattere per avere spazio, per non essere spogliata, per non farsi cucire addosso un ruolo sexy e poco parlante. Perché all’epoca era quello il cliché, erano tutti abituati a vedere una bella ragazza messa lì. Oggi invece ci sono molte donne che conducono e che contano in televisione. Nel nostro caso c’è stata una grande emancipazione. So che non è questo il quadro del Paese, dove non c’è ancora parità. Ma ci arriveremo. Ci sveli almeno uno dei tuoi futuri progetti? Tra qualche giorno ho la prima riunione per un programma di prima serata che andrà in onda a maggio su Canale 5. Sarà uno show tutto mio, ma non posso dire di più, anche se mi piacerebbe farlo. 24oreNews
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ARTE E CULTURA MAHLER10/ PETITE MORT/ BOLÉRO GUSTAV MAHLER/ W. A. MOZART/ MAURICE RAVEL
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Dal 10 Marzo al 7 Aprile 2018
Direttore David Coleman Durata spettacolo: 1 ora e 30 minuti incluso intervallo ahler 10. Sull’Adagio della Sinfonia n.10 di Mahler, Aszure Barton - coreografa acclamata a livello internazionale - coinvolgerà in maniera ampia gli artisti del ballo, attraverso la potente partitura che si sviluppa con un arco incessante di emozione, per parlare alla bellezza e la fragilità dell’essere. Prima assoluta. Petite Mort. Questo balletto di Jiˇrí Kylián torna ad affascinare dopo oltre dieci anni con il suo fluido inanellarsi di momenti di gruppo e splendidi passi a due dalle diverse tonalità, creato su commissione del Festival di Salisburgo nel secondo centenario della morte di Mozart, sulle sezioni lente di due tra i concerti per pianoforte più belli e famosi. Boléro. Un altro maestro del ’900, Maurice Béjart, un altro “cult”, Boléro. Per la prima volta, Roberto Bolle nel ruolo della Melodia. In altre recite si alterneranno gli artisti scaligeri e, per una recita ciascuno Elisabet Ros e Julien Favreau, ospiti dal Béjart Ballet Lausanne.
DON PASQUALE GAETANO DONIZETTI
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Dal 3 Aprile al 4 Maggio 2018
Direttore Riccardo Chailly Durata spettacolo: 2 ore e 25 minuti incluso intervallo ommedia amarissima, miracolo di leggerezza, umanità ed equilibrio dei tempi teatrali scritto per il Théâtre Italien di Parigi nel 1843, Don Pasquale torna alla Scala in una nuova produzione firmata da Davide Livermore. Protagonista è Ambrogio Maestri, il Falstaff per eccellenza di questi anni, che con Don Pasquale approfondisce un’altra figura sospesa tra commedia e malinconia alle prese con le disillusioni del tempo.
MAHLER10/PETITE MORT/BOLÉRO: APPUNTAMENTI
DON PASQUALE: APPUNTAMENTI
3 Marzo: 10|13|16|20|23|27|29|30 h20:00; 13 h14:30; 25 h15:00 3 Aprile: 3|6|11|14|17|19|24|28 h20:00 3 Aprile: *5|7 h20:00 3 Maggio: *4 h20:00
ALTRI APPUNTAMENTI DI MARZO Goldberg-Variationen - 2|21|*22 h20:00 + Opere Boccanegra - 1|*4|6 h20:00 + Simon Orphée et Euridice - 3|11|*14|17 h20:00 + Mahler10/Petite Mort/Boléro /Prima delle Prime - 7 h18.00 + Il barbiere di Siviglia Opere per i bambini - 11|12 h11:00 + h15:00 + Don Pasquale /Prima /Grandi delle Prime - 27 h18.00 + Concerti dell’Accademia di perfezionamento per cantanti lirici - 2h17:00; 19 h16:00 + Solisti Archi della per bambini - 4 h16:00 + FilarmonicaScala della - 7|8|9|19|26 h20:00 + Ensemble “GiorgioScala Bernasconi” dell’Accademia Teatro alla Scala - 8 h20:00 + Giuseppe Di Stefano (tenore) /Grandi Voci alla Scala - 10 h17:00 + ScalAperta: biglietto sconto 50%
Balletti
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MILANO A TEATRO FATHER AND SON Dall’1 all’11 marzo: Arcimboldi Una riflessione sul nostro tempo, sul rapporto padre-figlio in una società di “dopo-padri”, educatori inconcludenti e nevrotici, e di figli che preferiscono nascondersi nelle proprie felpe, sprofondare nei propri divani, circondati e protetti dalle loro protesi tecnologiche, rifiutando o disprezzando il confronto. Ispirato a “Gli Sdraiati” e “Breviario comico” di Michele Serra, con Claudio Bisio. LA DIVINA COMMEDIA - OPERA MUSICAL Dall’8 all’11 marzo: Ciak Il musical di Marco Frisina, ispirato al poema di Dante Alighieri, si trasforma in uno show ricco di storia effetti speciali e magia. Un vivace team artistico crea le linee di un nuovo allestimento nel quale il fascino antico del testo, la potenza espressiva moderna si fondono in uno spettacolo che racconta il più straordinario viaggio mai vissuto dall’uomo. LA FAMIGLIA ADDAMS Dal 9 al 25 marzo: Nuovo Direttamente da Parigi arriva la nuova produzione della commedia musicale basata sui personaggi creati da Charles Addams negli anni Trenta. La famiglia Addams racconta una storia originale, che è in realtà l’incubo di ogni padre! In un’enorme e fatiscente villa di stile vittoriano, decisamente sinistra, vive la ricchissima ed eccentrica famiglia di Gomez e Morticia Addams… OBLIVION THE HUMAN JUKEBOX Dal 13 al 29 marzo: Leonardo da Vinci Gli Oblivion hanno in repertorio tutti i grandi della musica italiana e internazionale e sono pronti ad affrontare sfide sempre più difficili a colpi di cazzotti, parodie, duetti impossibili e canzoni strampalate. Dai Ricchi e Poveri ai Rapper, da Ligabue ai Cori Gospel, da Morandi ai Queen, tutte le canzoni senza farne nessuna.
ENRICOMINCIO DA ME Dal 16 al 25 marzo: Ciak Campione indiscusso del teatro italiano, amato dal pubblico che lo premia con la sua folta presenza a ogni spettacolo, Brignano, arrivato ai 30 anni di carriera, decide di rimettersi in discussione. Intraprende un viaggio nel tempo ponendosi di fronte a bivii da ripercorrere prendendo una strada diversa da quella fatta, per il gusto di scoprire dove lo avrebbe condotto. GLI UOMINI VENGONO DA MARTE, LE DONNE... Dal 27 al 31 marzo: Manzoni Si pensa troppo spesso che l’altro funzioni come noi, dimenticando che è fondamentalmente diverso. Paolo Migone con la sua comicità surreale e irridente ci ricorderà le principali differenze di funzionamento tra uomo e donna, basandosi su situazioni quotidiane che conosciamo tutti, tenendo presente il confronto di ogni generazione. Uno spettacolo divertentissimo. DISGRACED Dal 20 al 25 marzo: Filodrammatici Ayad Akhtar, autore di origini pakistane nato in America, narra un’America ricca e liberale, ma solo in apparenza. Tratta temi, di fortissima attualità, dalla tensione fra le fedi religiose alla difficile convivenza fra le diverse identità etniche, esplorandone le possibili aperture ma anche le ipocrisie e i pregiudizi che tuttora “segretamente persistono anche nelle cerchie culturali più progressiste”. TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI Viale dell’Innovazione, 20 Orari: mar-sab h21; dom h16 TEATRO CIAK Viale Puglie, 26 Orari: gio-sab h20:30; dom h16:00 TEATRO LEONARDO DA VINCI Via Ampere, 1 Orari: gio-sab h20:30; dom h16:30 TEATRO FILODRAMMATICI via Filodrammatici, 1 Orari: mar, gio, sab h21:00; mer, ven h19:30; dom h16:00 TEATRO MANZONI Via Alessandro Manzoni, 42 Orari: mar-sab h20:45 TEATRO NUOVO Corso Matteotti, 20 Orari: mar-sab h20:45; sab 17 e dom h15:30
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MILANO IN MOSTRA MARZO FRIDA KAHLO. OLTRE IL MITO MUDEC. Museo delle Culture / Via Tortona 56 Orari: lun 14.30-19.30; mar, mer, ven, dom 9.30-19.30; gio, sab 9.30-22.30 Sino al 3 giugno 2018 Una delle più importanti retrospettive dedicate al genio di Frida Kahlo. La mostra, curata da Diego Sileo, intende andare oltre la visione semplicistica della relazione tra la vita e l’opera dell’artista messicana, dimostrando che per un’analisi seria della sua poetica è necessario spingersi al di là dei limiti di una biografia. La sofferenza vitale, la ricerca cosciente dell’Io, l’affermazione della “messicanità”, la leggendaria forma di resilienza dell’artista, sono alcune delle tematiche permetteranno ai visitatori di percepire la coerenza profonda che esiste, molto più in là delle sue apparenti contraddizioni, nell’opera di Frida Kahlo. Gli stessi temi si rifletteranno nel progetto d’allestimento della mostra, che si svilupperà - secondo un criterio analitico delle opere attraverso quattro sezioni: Donna, Terra, Politica, Dolore. LIANA GHUKASYAN CREDO NEI PROSSIMI 7 MINUTI Galleria Après-Coup Arte / Via Privata della Braida 5 Orari: mar-sab 8.30-22 Dall’8 marzo sino al 4 maggio 2018 Le sue storie dipinte, ricolme di passione e sofferenza, raccontano con forza disarmante di lei e, inesorabilmente, anche della sua identità di donna e artista armena. La nuova personale di Liana Ghukasyan, curata da Sarah Lanzoni, è l’espressione diretta dei sentimenti dell’artista attraverso oltre 20 opere fra oli su tela, disegni su carta e incisioni, realizzate dal 2009 ad oggi. La drammaticità che esprimono i suoi lavori viene raccontata dall’artista in maniera schietta, senza filtro. Lo sgomento, l’inquietudine e il senso di turbamento che trasmettono sono in perfetto equilibrio con la spiccata vivacità che emerge dalle immagini dipinte. L’efferatezza dei suoi racconti viene esaltata da una tavolozza di pochi colori, scelti per comunicare in maniera diretta un messaggio privato, eppure universale.
BOLDINI. RITRATTO DI SIGNORA Galleria d’Arte Moderna / Piazza Duomo Orari: mar-dom 9-17.30 Dal 16 marzo al 17 giugno 2018 Grazie alla collaborazione con il prestigioso Museo Giovanni Boldini di Ferrara, la GAM di Milano offre l’affascinante ritratto di uno dei migliori rappresentanti della Belle Époque, grazie alla maturazione di uno stile originalissimo basato su pennellate guizzanti che rendono perfettamente la vitalità di quel momento storico. La mostra intende evidenziare l’elaborazione da parte di Boldini di una particolare versione del ritratto femminile borghese e aristocratico, destinato ad avere una grande fortuna internazionale nei primi del Novecento, oltre ad offrire una vasta panoramica sulla pittura della Belle Époque, grazie alla possibilità di confronto tra i dipinti di Boldini e le opere di Paul Helleu, Giuseppe De Nittis e Henri de Toulouse-Lautrec della Collezione Grassi della Gam di Milano.
POST ZANG TUMB TUUUM. ART LIFE POLITICS: ITALIA 1918-1943 Fondazione Prada / Largo Isarco 2 Orari: lun, mer, gio 10-19; ven-dom 10-20 Dal 18 febbraio al 25 giugno 2018 Milano presenta la più ampia e approfondita manifestazione espositiva dedicata all’arte italiana a cavallo tra le due guerre. Attraverso la presentazione di fotografie, pubblicazioni originali, lettere, e filmati d’epoca, la mostra racconta il contesto storico, politico, culturale nel quale sorsero i più importanti movimenti artistici dell’epoca, dal Futurismo alla Metafisica, da Novecento italiano a Corrente, con un occhio di riguardo all’architettura e al design. La riproduzione in scala naturale delle fotografie degli ambienti espositivi privati e pubblici, quali studi d’artista, abitazioni di collezionisti o spazi delle rassegne nazionali e internazionali, consentirà al pubblico di apprezzare maggiormente le opere esposte e compiere un vero e proprio viaggio nel tempo. 24oreNews
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ARTE E CULTURA
EDOARDO SYLOS LABINI INTERPRETA UN D’ANNUNZIO INEDITO A cura di MATTEO GAVIOLI
A 80 ANNI DALLA SUA SCOMPARSA
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24oreNews
on tutti ne sono a conoscenza ma, oltre ad essere stato un grande scrittore, seduttore e linguista dall’innata creatività, D’Annunzio fu inventore di neologismi, marchi e vocaboli entrati a far parte della vita quotidiana di milioni di italiani, che ancora oggi citano il Vate senza nemmeno rendersene conto. Il motto “me ne frego”, la Rinascente e il tramezzino sono solo in parte i neologismi nati dalla penna creativa del poeta. Il Vate era un amante delle novità, curioso scopritore che sperimentava in prima persona i cambiamenti rivoluzionari dell’epoca. La sua eredità ha cambiato notevolmente la vita degli italiani ispirando numerosi artisti come l’attore e regista Edoardo Sylos Labini che ha deciso di raccontare gli ultimi anni di vita del poeta, tra amore, passione e grande letteratura, con lo spettacolo “D’Annunzio Segreto”, andato in scena al Teatro Manzoni lo
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scorso febbraio. L’attore ha messo in luce il lato più intimo e fragile di D’Annunzio fornendo un ritratto inedito del Vate: «La figura di Gabriele D’Annunzio è oggi più viva che mai, il suo spirito rivoluzionario e provocatorio, il suo porre la cultura al centro delle sue battaglie è un esempio sempre attuale.» spiega Labini «Del resto soltanto l’arte e la poesia sono immortali e il Vate ci ha lasciato delle pagine indimenticabili di grande letteratura». Tra un’amante e l’altra e i vari litigi con Mussolini ricorda e parla con l’unica donna che egli abbia veramente amato ma che ora non c’è più: Eleonora Duse. La divina Duse, interpretata da Viola Pornaro, diventa la sua coscienza mettendo in luce il lato più fragile e intimo del poeta. Protagonista della pièce teatrale è anche la grande letteratura: in scena le prove teatrali della “Città morta”, lo scandalo pubblico del romanzo “Il fuoco” e un’emozionante interpretazione de “La pioggia nel pineto”.
D’ANNUNZIO IL CREATIVO Dal cibo allo sport, fino ai marchi Rinascente e Saiwa. Oltre ad aver lasciato in eredità le celebri opere letterarie, D’Annunzio ha coniato neologismi e modi di dire che hanno cambiato per sempre la lingua italiana e il gergo di milioni di connazionali. Egli trovava ispirazione in ogni aspetto della vita letteraria e traeva spunto anche dall’arte e dal cibo. Infatti, in un momento storico in cui il processo di italianizzazione prendeva forma e quindi anglicismi e francesismi erano aboliti, il termine sandwich doveva essere tradotto. Mentre il Vate soggiornava in un bar di Torino esclamò: «Ci vorrebbe un altro di quei golosi tramezzini» ispirandosi al termine architettonico tramezzo. Egli era un grande conoscitore della lingua italiana in costante competizione con Dante Alighieri, tanto da vantarsi di aver usato 40mila parole nelle sue opere, mentre il Sommo Poeta solo 12mila. A corredo, fu anche lui a inventare il famoso motto “Io ho quel che ho donato” che svetta all’ingresso del Vittoriale oppure l’espressione “tener-a-mente”. È un gioco di parole presente su moltissimi bigliettini e fotografie che il Vate dedicava alle sue donne, tra cui Luisa Baccara e Olga Levi Brunner, a significare il dolce ricordo delle amanti.
Ma anche il mondo dello sport deve a D’Annunzio un tributo. «A lui per esempio dobbiamo l’invenzione dello scudetto» racconta Labini. L’idea dello scudetto, nacque da una partita di calcio disputata dal Vate durante l’occupazione di Fiume nel 1920. Sulle maglie dei giocatori, invece dello scudo sabaudo come era in vigore, decise di applicare uno scudetto di rimando araldico con i colori della bandiera italiana.
Fu D’Annunzio a stabilire nel 1926 che l’automobile è di genere femminile La sua idea si rivelò geniale e a tal proposito, in un editoriale, il Presidente del Vittoriale degli Italiani, Giordano Bruno Guerri ha raccontato: «Il vero trionfo calcistico del Vate avvenne quasi dieci anni dopo la sua morte, nel 27 ottobre 1947, quando la nazionale Italiana di calcio giocò a Firenze contro la Svizzera, stravincendo nella sua prima partita postbellica: gli azzurri avevano sul petto lo scudetto tricolore di D’Annunzio, quello sannitico». D’Annunzio era un vero e proprio creativo e ideò anche due marchi molto famosi al giorno d’oggi, ‘Rinascente’ e ‘Saiwa’. Il primo gli venne in mente quando nel 1917
un grande magazzino di Milano fu distrutto dalle fiamme e lui per l’occasione ribattezzò quello nuovo con il termine Rinascente. Il marchio dei rinomati biscotti invece nacque nel 1922, quando la piccola pasticceria genovese denominata Società Accomandita Industria Wafer e Affini si trasformò in una delle prime imprese europee per la produzione di dolci, di cui il Vate era un goloso consumatore. D’Annunzio semplificò il nome utilizzando solo le iniziali della società, tramutandolo nell’acronimo Saiwa. Il Vate mise in pratica per primo anche il concetto di marketing, accostando per esempio il cioccolato all’automobile. Famoso per questa sua passione, fu convocato dal senatore Agnelli che gli chiese di aiutarlo a formulare una réclame per l’uscita della nuova autovettura di lusso, la Fiat Tipo 4. Era il secondo decennio del ‘900 e D’Annunzio rispose che la migliore pubblicità sarebbe stata quella di associare un cioccolatino all’auto, scegliendo il cremino a base di mandorle e nocciole tostate prodotto da Majani. Aveva quattro strati come il numero 4 della macchina e durante la presentazione il Vate lanciò cioccolatini suscitando clamore e consacrando il successo della Fiat, oltre che del marchio Majani.
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Soprattutto durante la stagione fredda, il nostro corpo, e il viso particolarmente, ha bisogno di prodotti e cure mirate per proteggersi dalle rigide temperature. Siamo soliti identificare le temperature rigide dell’inverno con una vacanza in montagna tra piste da sci e rifugi. In realtà anche in città di questi tempi non si scherza con la rigidità del clima. E la pelle, soprattutto quella più delicata del viso, esige trattamenti specifici per uscire indenni dall’inverno, e arrivare alla primavera senza aver danneggiato troppo la nostra pelle.
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Mo sch ino
Max Mara
Gucci
Moncler
FASHION
MILANO MODA DONNA
64 sfilate (tre doppie), 92 presentazioni, tre presentazioni su appuntamento e 18 eventi in calendario, per un totale di 156 collezioni. Un’edizione ricca di novità, con Moncler che ha aperto ufficialmente la Milano Moda Donna fall/winter 2018-19. Tanto nero, pennellate d’oro, spalle decise, abbondanti e avvolgenti volumi eighties, capi daywear e abiti da sera pieni di carattere e di potenza. Camicie a scacchi e pantaloni in vinile dialogano con veli sottili e luccicanti ricami di strass e paillettes, maglioni norvegesi e abiti lingerie si fanno da controcanto reciproco, maschile e femminile si compensano con equilibrio, come ormai la moda ci ha insegnato deve essere.
AUTUNNO INVERNO
Alberta Ferretti
A cura di PATRIZIA COLOMBO
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MILANO CAPITALE DELLA MODA E DELLA CULTURA
S Maria Luisa Frisa con lo stilista Giorgio Armani, Pierpaolo Piccioli e Stefano Tonchi ideatori e curatori della mostra
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i sono da poco spente le luci della “Milano Fashion Week”, collezioni donna Autunno Inverno 2018-19, andata in scena dal 20 al 26 febbraio con un programma di sfilate, eventi e mostre più ricco che mai. In sei giorni si sono susseguite oltre sessanta sfilate, più di novanta presentazioni e una ventina di eventi, con tante novità. In aggiunta, inaugurazioni, mostre, feste, opening per un totale di circa centosessanta collezioni che hanno raccontato le tendenze del prossimo autunno inverno. Un calendario così ricco da fare persino invidia alle altre capitali della Moda, New York, Parigi e Londra. Oltre ai nomi storici quali Armani, Dolce & Gabbana Gucci, Prada, Versace, questa edizione della Milano Fashion Week ha visto il debutto di Moncler, Tommy Hilfiger, Erika Cavallini e Francesca Liberatore, oltre al grande ritorno sulle passerelle di Emilio Pucci. Per la moda italiana questo è un anno ricco di anniversari da festeggiare. La Camera Nazionale della moda italiana festeggia i 60 anni a Palazzo Reale con la mostra retrospettiva “Italiana. L’Italia vista dalla moda 1971-2001”, che celebra la crea-
tività italiana e il made in Italy nel corso di trent’anni che sono stati fondamentali per la sua affermazione a livello internazionale. La mostra, che rimarrà aperta al pubblico fino al 6 maggio 2018, racconta in 9 stanze la Moda italiana nelle sue manifestazioni più significative, non in modo cronologico ma tematico, attraverso gli abiti dei grandi stilisti, arte contemporanea, oggetti di moda e di design, fotografie, riviste e schizzi, che dialogano con le opere d’arte di grandi artisti come Michelangelo Pistoletto, Maurizio Cattelan, Vanessa Beecroft. Festeggia il 60esimo anche il marchio Mila Schön, poi ci sono i 50 anni di Etro e i 40 anni di Versace, che sfila nella suggestiva sala delle Cariatidi di Palazzo Reale. Imperdibile anche la mostra da poco inaugurata alla Fondazione Prada dal titolo: “Futurista. Post Zang Tumb Tuuum. Art life politics: Italia 1918-1943”, che espone in tutti gli spazi della Fondazione oltre 600 fra dipinti, sculture, disegni, arredi, foto, manifesti di più di 100 autori, a cui vanno aggiunti 800 documenti. Una rassegna dall’ampiezza mai vista prima. Insomma Milano si conferma capitale della Moda e della Cultura.
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SALON DU CHOCOLAT È RECORD DI PRESENZE A cura di SANDRO NOBILI
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ffluenza record al Padiglione MiCo Lab, lo spazio di Fiera Milano adiacente al vibrante quartiere Citylife, che ha ospitato la terza edizione italiana di Salon du Chocolat che ha chiuso i battenti domenica 18 febbraio. Sono stati 4 giorni ricchi e intensi che confermano la voglia di cioccolato di qualità dell’Italia. Tantissimi appassionati, addetti del settore, buyers e chocolovers hanno “invaso” la più golosa “festa” del cioccolato recandosi dagli oltre cento brand ed espositori presenti per scoprire le numerose nuove proposte di quest’anno, la grande varietà e la qualità dei prodotti presenti in fiera. Quest’anno più che mai Salon du Chocolat si conferma come il punto d’incontro tra produttori di cioccolato, trasformatori, pasticceri, buyers, rivenditori e
CHOCOLATE FASHION SHOW Un appuntamento diventato ormai cult è la Chocolate Fashion Show, la sfilata con abiti in cioccolato che quest’anno ha sbalordito il pubblico con opere di grande fascino ispirate alla belle époque grazie agli stilisti del Teatro della Moda, che hanno disegnato i modelli, ad AMPI (Accademia Maestri Pasticceri Italiani). Gino Fabbri e Iginio Massari hanno realizzato le opere in cioccolato mentre il World Chocolate Master Davide Comaschi, direttore della Chocolate Academy Milano, ha curato la sfilata con la collaborazione di Maison Boissier e degli chef Paolo Griffa e Jeffrey Cagnes.
grande pubblico. Tutti legati dalla profonda passione per il cioccolato d’eccellenza. Un calendario ricco e fitto di incontri che ha visto oltre 90 eventi, di cui 47 showcooking, 36 presentazioni e 14 laboratori per bambini affollati con entusiasmo da oltre 11mila appassionati. Spettacolari dimostrazioni di pasticceria e dell’uso del cioccolato e del cacao in cucina sono stati tenuti da grandi chef del calibro di Iginio Massari, Alessandro Borghese, Chicco Cerea, Davide Comaschi, Gino Fabbri, Luigi Biasetto. Affollatissima anche l’area Chocofocus, il Salotto delle Eccellenze della Compagnia del Cioccolato, i sommelier del cacao guidati tutto l’anno da Gilberto Mora, che ha registrato numerose presenze durante tutti i suoi incontri dove si sono susseguite degustazioni e lezioni sul cioccolato. Un grande riscontro anche per l’area Fermento Cacao, a cura dell’omonimo movimento, con i suoi 17 produttori conferma il desiderio degli italiani di approfondire la tematica del cioccolato e di riscoprire una cultura che in Italia c’è da sempre, ma che per troppo tempo è rimasta trascurata. 24oreNews
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SAN VALENTINO “BEAUTIFUL” PER I CITY ANGELS A cura di ALESSANDRO TRANI
R In senso orario: Daniela Javarone, Daniel McVicar e Elena D’Ambrogio; Mario Furlan e Daniela Javarone; Daniela Javarone, Liliana Succi e Raffaello Tonon; Mario Pinna
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omanticismo, eleganza e un tocco di Hollywood, ecco cosa si respirava la sera del 14 febbraio a Milano in piazza Velasca 4. Nella calda e accogliente atmosfera che ogni romagnolo “doc” sa ben creare, il ristorante “Giuliano a Milano” ha festeggiato San Valentino e il suo primo anniversario nella metropoli con una cena di gala benefica organizzata dalla madrina dei City Angels, Daniela Javarone. Ospite d’eccezione della serata l’affascinante attore statunitense Daniel McVicar, noto al pubblico televisivo per aver interpretato per anni l’indimenticabile bellissimo stilista di
“Beautiful” Clarke Garrison, marito di Sally Spectra. L’attore vive da diversi anni in Italia, a Torino. Il menù è stato offerto dalla titolare ed Executive Chef Liliana Succi che ha preparato gustose ricette a base di pesce, all’insegna della cucina romagnola. Dopo l’ottima cena, allietata dalla suadente voce di Annalisa Cantando, gli oltre cento ospiti del Galà si sono dati alle danze tra le musiche degli anni ‘70, ‘80 e ‘90 proposte alle tastiere dal Maestro Mario Pinna. L’intero ricavato della serata è stato devoluto ai City Angels, l’associazione dei volontari dalle giubbe rosse e i baschi blu fondata da Mario Furlan, per i progetti della sede di Milano.
FINANZA E FUTURO
BASILEA 3… FORSE 4 A cura di GIAN CARLO ROSINI
asilea 3” è un articolato insieme di provvedimenti di riforma, predisposto dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria al fine di rafforzare la regolamentazione, la vigilanza e la gestione del rischio del settore bancario. Tali provvedimenti mirano a migliorare la capacità del settore di assorbire shock derivanti da tensioni economiche e finanziarie indipendentemente dalla loro origine, migliorare la gestione del rischio e di governance, rafforzare la trasparenza e l’informativa delle banche. L’insuccesso di Basilea 3, bypassata dall’eurosistema e non solo, fa parlare di Basilea 4. La riforma verte sulla regolamentazione a livello di singole banche, e concorrerà a rafforzare la loro resistenza nelle fasi di stress, nonché sulla amplificazione pro-ciclica di tali rischi nel tempo a livello macro-prudenziale di sistema. L’abbassamento dei tassi fa cambiare il core business della banca. Le banche tendono a far pagare le riserve indotte da Basilea con l’applicazione delle spese e commissioni per servizi e pareggiare i costi del personale con i ricavi da tali servizi. Inoltre, con le nuove norme, si è introdotto il concetto di “perdite attese”. Lo
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sconfinamento diventa, quindi, una perdita attesa ed il suo 30% va accantonato a riserva. Ne consegue una minore possibilità di erogazione del credito. Questo provvedimento rischia di portare la banca a una perdita tecnica e non gestionale, con la conseguenza di una nuova minore disponibilità all’erogazione creditizia. Questi elementi negativi impongono alla banca di fare riserva, persino i crediti andati in bonus e i crediti sotto osservazione sono soggetti nuovamente a riserva anche se forfettaria. Le banche probabilmente perseguiranno
Gian Carlo Rosini Genium S.r.L. Consulenza aziendale Via Uberto Visconti di Modrone, 7 Milano www.geniumsrl.com
un mix di strategie per affrontare queste carenze, tra cui la contrazione di utili futuri. In realtà l’accordo di Basilea 2 entrato in vigore solo nel 2008, dopo una lunga fase di gestazione, prevedeva il vincolo di non discostarsi troppo dalle regole precedenti almeno per i primi anni. Per le nostre logiche bancarie, Basilea è stato un fallimento. La storia industriale e finanziaria italiana non è come quella degli Stati Uniti, epicentro dello tsunami finanziario. Gli USA non solo sono stati recalcitranti ad accettare le nuove norme, ma ne prevedevano l’applicazione a partire dal 2009 e solo per una parte limitata del sistema bancario, preferendo mantenere le regole nazionali, meno sofisticate e meno risk-sensitive. Northern Rock, Bear Stearns e Lehman Brothers, per citare solo tre vittime eccellenti della crisi finanziaria, non applicavano Basilea 2. Ritenere responsabile una normativa entrata in vigore all’epoca da pochi mesi o addirittura non ancora applicata, sembra effettivamente eccessivo. Basilea 2, 3 e 4 non c’entrano nulla… o quasi. Se, da un lato, non è corretto attribuire alle regole di Basilea la responsabilità della crisi, va però detto che il Comitato di Basilea non l’ha varata in tempo utile per prevenirla.
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FINANZA & FUTURO
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e negli ultimi decenni abbiamo spinto le nostre aziende a rivolgere sempre più lo sguardo a Oriente e a sognare il successo del proprio export nella Terra di Mezzo (questo il significato della parola Cina, in cinese 中国), ci troviamo ora di fronte a un’inevitabile inversione di tendenza: è la Cina a espandere ora la propria influenza in Occidente. Dal 2014 ad oggi gli investimenti cinesi all’estero sono progressivamente cresciuti registrando un vero record (più di 18 miliardi) nel 2015 di cui ben 7,8 miliardi solo in Italia grazie al deal Pirelli. Come evidente, non si tratta solo di amore per le griffe e i prodotti europei, bensì da diversi anni, Pechino promuove in questo modo l’internazionalizzazione delle sue aziende (cosiddetta “Go Global strategy”) per portarle a livelli di maggiore competitività sulla scena economica mondiale. Questa strategia è stata fortemente incentivata dalle politiche attuate dal governo cinese di Xi Jimping, soprattutto offrendo alle società cinesi varie forme di sostegno per aiutarle a insediarsi all’estero, a esportare e ad attenuare i rischi commerciali.
ONE BELT, ONE ROAD Gli incentivi all’internazionalizzazione (veri e non soltanto presunti…) sono poi stati accompagnati dal finanziamento, da parte del Governo cinese, di numerosi progetti infrastrutturali in Paesi in via di sviluppo in cambio di clausole preferenziali a vantaggio delle aziende cinesi per quanto riguarda l’accesso ai mercati e alle risorse locali (si pensi all’Africa, al Sud America, ecc.). In questo panorama, il più grandioso dei progetti avviati dal presidente Xi è certamente il piano ‘One Belt, One Road’ che non ha solo l’obiettivo di favorire una maggiore integrazione economica tra i numerosi paesi coinvolti, ma rientra nella più ampia strategia di internazionalizzazione e affermazione della potenza cinese a livello globale. La ‘One Belt, One Road’ coinvolgerà 65 nazioni e collegherà via terra l’Europa (Rotterdam) e la Cina centrale (Chengdu) dopo aver attraversato l’Asia Centrale, il Medio Oriente e la Russia, e ripristinando una delle più antiche rotte commerciali marittime che collegano il Mediterraneo alle coste mediorientali e dell’Africa Orientale fino al Sudest Asiatico. Questa nuova “cintura terrestre” ha certamente l’obiettivo di rafforzare il ruolo della Cina nell’area Euroasiatica attraverso la realizzazione di mo26
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N A COME LA CINA SI AVVICINA SEMPRE PIÙ ALL’EUROPA
GLOBAL STRATEGY”
derne infrastrutture logistiche ed energetiche, ma inevitabilmente cambierà in maniera radicale le relazioni commerciali (nonché ovviamente politiche e diplomatiche) tra Occidente e Oriente e qualsiasi strategia di internazionalizzazione avviata a livello europeo o anche solo nazionale non potrà non tenerne conto. UN PANORAMA IN CONTINUA EVOLUZIONE Da avvocato d’impresa che spesso ha accompagnato i propri Clienti all’estero e che in molte occasioni ha suggerito la Cina quale punto di sbocco preferenziale per molti prodotti del Made in Italy, l’inversione di tendenza delle politiche cinesi si è fatta prontamente sentire. Regolarmente, infatti, siamo interessati da parte di veri e propri colossi e fondi di investimento cinesi, tanto che in più occasioni si sono rivolti al nostro Studio intere delegazioni di imprenditori asiatici, alla ricerca di operazioni commerciali milionarie con partner italiani di eccellenza nei settori più diversi, ma principalmente alta tecnologia, automotive, industria di precisione, green-technology e real estate. Questo importante segnale di ripresa degli investimenti in Europa, non significa che il mercato cinese sia ormai precluso ai più, ma semplicemente che anche il nostro approccio deve subire un mutamento. Non è più pensabile, infatti, esportare merce in Cina senza le adeguate cautele ma soprattutto senza preparazione. Nello specifico della Cina, è fondamentale monitorare le tendenze e, per quanto possibile, prevedere le situazioni che potrebbero verificarsi nel corso degli anni, questo perché la Cina cambia in modo estremamente rapido e frequente e ciò che è attuale oggi, dopo tre anni è già obsoleto. Investire significa anche valutare i rischi e le opportunità e in un panorama così vasto, eterogeneo e in continua evoluzione è fondamentale prepararsi e capire bene come e cosa fare, prima ancora del dove, valutando il mercato non solo come è al momento, ma soffermandosi anche sui segnali che già oggi denotano i cambiamenti nel prossimo futuro.
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HI-WEB Luca Toffoloni General Manager Blue Ocarina® S.r.l. Milano, Via F.lli Bronzetti 11 www.blueocarina.com www.lucatoffoloni.it
COME SCEGLIERE
IL SOCIAL NETWORK GIUSTO
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social network fanno ormai parte della nostra vita quotidiana e sono diventati importantissimi. Essere sui social vuol dire avere un canale privilegiato e interattivo per comunicare con i clienti o potenziali clienti, ma non tutti i social network funzionano e sono efficaci nello stesso modo. Come fare, quindi, per scegliere il social più giusto in relazione ai nostri obiettivi? Ogni social network ha la sua specificità e le sue caratteristiche: cerchiamo quindi di capire quale può essere il social network più adatto per pubblicizzare la nostra attività
Facebook è diventato il social network per eccellenza, arrivando perfino a essere quotato in Borsa. Il più grande vantaggio della pubblicità su Facebook è senza dubbio l’enorme numero di persone che possono essere messe a conoscenza e aggiornate sulle offerte e sulle novità proposte dall’azienda, in ogni settore e target di mercato. Adatto a quegli imprenditori che ci vedono lungo e stanno cercando un modo efficace per trovare nuovi clienti e aumentare il fatturato. Funziona molto bene quando il nostro business è rivolto al cliente finale (B2C).
Linkedin è il social network dedicato ai rapporti professionali (B2B). Attualmente più di cento milioni di professionisti lo usano per scambiarsi informazioni, idee e opportunità. In Italia raggruppa una community formata da circa un milione e settecento iscritti ed è in assoluto il social network più utilizzato per cercare lavoro. La forza di Linkedin è quella di essere una vetrina professionale mondiale per il professionista che si vuole “vendere” e una piazza dove fare affari per l’azienda in cerca di contatti con dipendenti di aziende che potrebbero essere potenziali clienti.
Twitter va immaginato come una vetrina sul web, dove gli utenti lanciano messaggi rapidi e sintetici con la speranza che essi siano letti da più persone possibile. Twitter può essere un buon completamento in una campagna di informazione e pubblicità di un’attività, permettendo di fare ottimi botta e risposta con visitatori e clienti. Tuttavia è uno strumento che deve essere aggiornato continuamente e senza interruzioni: una pagina Twitter che dà un’idea di abbandono e decadimento può nuocere all’immagine dell’impresa.
Non mi dilungo su tutti i Social esistenti, i tre che ho proposto sono sicuramente quelli principali e più diffusi per pubblicizzare la vostra attività. La scelta di quale o quali social network appare piuttosto semplice e scontata. Se Facebook e Twitter sono molto utili nel rapportarsi e farsi conoscere da una vasta platea di persone (B2C), Linkedin consente invece di poter ampliare i propri contatti professionali e di conseguenza aumentare il raggio di affari (B2B). 28
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Un lungo passato‌ vissuto nel Futuro
Since 1979
www.ian.it
GIROMILANO Questo mese vi proponiamo cinque locali originali, che vi invitiamo a provare. Bistrot, caffè letterari, librerie, spazi per “fare musica”, per mostre, per incontri. Discorso a parte per un take away per soli amanti della pasta e per un “chiosco” che ci riporta ad atmosfere parigine. Crediamo di conoscere Milano e invece ogni volta che la “giriamo” c’è sempre una sorpresa!
EXIT Piazza Erculea 2 A pochi passi da Piazza Duomo, all’interno di un vecchio chiosco, sorge il locale firmato da Matias Perdomo, già chef dello storico Pont de Ferr e attualmente ai fornelli del Contraste, Thomas Piras e Simon Press. In questo nuovo bistrot dalle grandi vetrate e una carta ridotta con solo una decina di portate, tutte ottime, respirerete un’aria parigina dal mattino fino alla sera. ➭ www.exit-milano.com ITER Via Mario Fusetti 1 Siamo vicini alla zona dei Navigli e questo locale si è affermato per originalità e ottimo servizio. Si beve bene e spesso si “mangia” anche molto bene. Si incontrano esperienze di diverse nazioni e delle regioni italiane che oggi sono presenti nella lista dei cocktail in declinazioni eccellenti.
A cura di CARLO KAUFFMANN
HUG Via Venini 83 In fondo a via Venini una ex fabbrica di cioccolato è stata trasformata in un “locale multitasking, problem solver” come lo definiscono simpaticamente le tre amiche (Alberica, Sara e Loredana) che lo hanno ristrutturato e che oggi lo gestiscono. Di giorno piacevole bistrot, coworking e punto WeMi del Comune, di sera concerti, corsi, laboratori, eventi, incontri. ➭ www.hugmilano.com PASTA À GOGO Viale Abruzzi 89 Questo piccolo locale colorato è praticamente un take away solo per veri amanti della pasta. Ovviamente si possono gustarne di tutti i tipi con tante varianti di sughi da abbinare. Ogni porzione è servita in scodelle ecologiche. ➭ www.pastaagogo.it 30
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WALDEN Via Vetere 14 Una nuova idea di locale pubblico milanese: boutique e libreria, bistrot di cibo sostenibile e spazio per mostre ed eventi, luogo di design e di consultazione riviste, angolo di studio e progetto ma anche oasi di pace per famiglie con bambini. Dalla colazione all’aperitivo, per pranzo o per una pausa, per leggere o per pensare, per sorridere o per riflettere, per comprare un libro o un buon vino, una marmellata o un pezzo di torta. ➭ www.waldenmilano.it
ENNIO MORRICONE Martedì 6 - Mediolanum Forum Morricone ha composto più di 500 colonne sonore per il cinema (ricordiamo le musiche per il film C’era una volta il West, Per un pugno di dollari, The Untouchables e Mission) e la televisione e più di 100 composizioni di musica assoluta. Le musiche per il film ‘Il buono, il brutto e il cattivo’ è al 2° posto in una classifica delle 200 migliori colonne sonore per il cinema della storia.
GIORGIA
PFM - EMOTIONAL TATTOOS Venerdì 2 - Teatro dal Verme Nata nel 1971, la band ha guadagnato rapidamente un posto di rilievo sulla scena internazionale. Dal Giappone agli Usa, dalla Korea agli UK, dal Canada al Mexico, ovunque PFM è accolta come masterpiece del rock d’autore e della musica immaginifica. Recentemente la PFM è stata premiata con la posizione n. 50 nella “Royal Rock Hall of Fame” fra i 100 artisti più importanti al mondo.
GIANNI MORANDI PATTY PRAVO
MARZO ORE 21.00
ENNIO MORRICONE
MILANO IN CONCERTO
PATTY PRAVO Martedì 6 - Teatro Nazionale CheBanca Torna ad esibirsi dal vivo Patty Pravo, una delle più grandi cantanti di tutti i tempi, con la tournée battezzata “La cambio io la vita che”, come l’incipit del ritornello di “...E dimmi che non vuoi morire” (Festival di Sanremo 1997). Un racconto attraverso la musica della sua carriera artistica in cui presentera tutti i suoi successi pop-rock accompagnata dalla sua band.
THE JIMI HENDRIX REVOLUTION Venerdì 23 - Mediolanum Forum Un viaggio appassionante attraverso le parole, le note e i colori del chitarrista che ha rivoluzionato il mondo della sei corde e del rock, supportato da dipinti e da brevi racconti che inquadrano la vita e l’arte di questo straordinario personaggio. Sul palco uno straordinario trio: Andrea Cervetto, voce e chitarra, Alex “Polipo” Polifrone alla batteria e Fausto Ciàpica, basso e voce.
GIORGIA Mercoledì 7 e Giovedì 8 - Mediolanum Forum La nota cantante torna a Milano con il tour “Oronero Live” per esibire live i brani del suo ultimo album, che include alcuni brani inediti prodotti da Michele Canova. Con più di vent’anni di carriera artistica con oltre 7 milioni di dischi venduti, Giorgia è unanimemente considerata una delle più grandi artiste italiane di sempre.
RENZO ARBORE - L’ORCHESTRA ITALIANA Lunedì 26 - Teatro Ciak Tre ore dense di spettacolo, durante le quali lo showman foggiano non si risparmia mai per il suo pubblico. Lo showman italiano più conosciuto al mondo gira ininterrottamente, da 26 anni, con la sua Orchestra, da un’estremità all’altra, dagli Stati Uniti alla Cina, dal Messico al Canada con innumerevoli concerti acclamatissimi ovunque in un clima da record.
TOTO Sabato 10 - Mediolanum Forum Una leggendaria carriera che include 17 album e più di 35 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Il loro album “Toto IV” li ha fatti entrare nella storia rendendoli i primi artisti a vincere 6 Grammy Awards. I membri storici della band statunitense sono tornati in studio l’anno scorso per realizzare un nuovo Greatest Hits. Il tour mondiale dei Toto fa tappa in Italia in due uniche date.
GIANNI MORANDI Mercoledì 28 - Mediolanum Forum Dopo il fortunatissimo “Capitani Coraggiosi”, che ha visto Morandi riempire i palazzetti di tutta Italia insieme all’amico e collega Claudio Baglioni, il cantante torna con il tour dal titolo “D’Amore D’Autore”. Dopo 53 milioni di copie vendute in carriera e a 4 anni dal suo album “Bisogna vivere”, Morandi torna con un nuovo disco di inediti d’autore. 24oreNews
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HI - TECH
Il mondo dell’Hi tech ci propone ogni giorno tante idee innovative. Un numero crescente di oggetti intelligenti popola le nostre case, cambiando le nostre abitudini e rendendoci la vita più facile. Scopriamone tutte le ultime novità più interessanti
di MARIE BORDET
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HARMAN KARDON INVOKE™
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TADO Grazie alla geo-app, questo sofisticato “assistente climatico” riconosce la tua posizione rispetto casa ed abbassa o alza la temperatura in base alle tue esigenze. È in grado di rilevare una finestra aperta e spegnere automaticamente il riscaldamento, oppure ridurre la temperatura quando non c’è nessuno in casa, portandola ai valori desiderati poco prima del rientro. I clienti possono inoltre accedere al report di Risparmio Energetico che mostra, su base mensile, quanta energia è stata risparmiata.
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Questo sofisticato altoparlante si attiva con comandi vocali e si avvale del tuo “personale assistente digitale”: Cortana di Microsoft. Può trasmettere la musica, gestire calendari, attività e promemoria, controllare il traffico, informare delle ultime notizie. È possibile effettuare e ricevere tramite Skype chiamate verso cellulari e altri apparecchi abilitati e verificare i dispositivi domestici che utilizzano la voce per compiere azioni come spegnere la luce o gestire la temperatura. Per ora disponibile solo negli USA.
ROADIE Per l’ennesima volta, hai perso le chiavi dell’auto e non riesci a trovarle. Niente paura, ci pensa Roadie, il dispositivo GPS prodotto dalla ditta francese Invoxia che consente di sapere sempre dove si trovano l’auto, la bicicletta, le chiavi e, a seconda delle impostazioni scelte, tracciare anche i movimenti delle persone care. Non necessita di SIM card perché si appoggia sui Low-Power Network, le reti wireless a basso consumo (l’acquisto del dispositivo dà diritto a un abbonamento di tre anni).
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LIVING NATURE
LA NATURA DELL’ABITARE A cura di LUCA MEDICI
uasi pronta la 57a edizione del salone del Mobile di Milano, più ricca che mai, ma soprattutto più attenta ai diversi modi di vivere il mondo dell’abitare, strizza l’occhio al risparmio energetico. Dal 17 al 29 aprile, in Piazza del Duomo a Milano, dalle 10:00 alle 22:00, davanti a Palazzo Reale, il Salone offrirà alla città il progetto “Living Nature. La natura dell’Abitare”. 500 mq concepiti come quattro microcosmi naturali e climatici che permetteranno alle quattro stagioni di coesistere nello stesso momento. I visitatori potranno immergersi nella natura e vivere i cambiamenti che caratterizzano le stagioni. L’obiettivo sarà quello di far coesistere gli spazi domestici e urbani con la natura, proponendo soluzioni sostenibili in modo reale. La climatizzazione, per esempio, spesso viene associata a consumi eccessivi, ma che, in questo caso, viene proposta in modo innovativo e sostenibile, basata sull’utilizzo del sistema fotovoltaico. Pen-
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sate che il tetto dell’edificio che ospiterà questo evento, sarà ricoperto da una membrana in Crystal Responsiva, cioè dotata di sensori capaci di reagire alle condizioni di luce, consentendo un’accurata regolazione delle condizioni climatiche al suo interno. Una serie di pannelli fotovoltaici organici, ossia dotati di celle solari di ultima generazione, ispirate al processo di fotosintesi clorofilliana, saranno integrati in questa copertura, fornendo l’energia necessaria per raffrescare l’area invernale. A partire da questa produzione di energia, grazie a un sistema di scambio di calore, sarà possibile riscaldare l’area estiva. Il progetto offre dunque un nuovo punto di partenza e una diversa prospettiva su come affrontare i temi della sostenibilità ambientale e del cambiamento climatico per poter migliorare le nostre condizioni di vita in casa e in città. Un appuntamento da non perdere, insieme alle altre molte proposte del Salone del Mobile 2018!
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La lunga storia targata
MERCATO DELL’IBRIDO
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A cura di LUCA MEDICI
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ra il 1994 quando i vertici della Toyota vararono un progetto ambizioso, creare l’auto per il XXI secolo. Tre anni dopo vennero presentati al pubblico (inizialmente per il solo mercato interno) due modelli di auto full hybrid, la più famosa si chiamava, e tutt’ora si chiama, Prius. Sostanzialmente la Toyota è stata in grado di unire al motore termico due unità elettriche che funzionano in modo autonomo oppure combinato con una dichiarata missione, ridurre in modo drastico le emissioni! Da allora la storia dell’automobile è cambiata, tanto da riscrivere la storia di questo segmento. Pensate che il sistema ibrido Toyota è arrivato alla 4a generazione, ha venduto oltre 10 milioni di autoveicoli di cui il 40% in Europa. Il mercato europeo è stato il più
florido e i motivi sono molteplici, affidabilità del sistema ibrido Toyota, distribuzione capillare sul territorio, incentivi della casa e statali, sensibilizzazione all’argomento “riduzione degli agenti inquinanti”, silenziosità di marcia, riduzione dei consumi e conseguentemente meno spese di gestione, tecnologia percepita, un listino completo che offre ad oggi molteplici scelte, prezzi accattivanti ed una politica orientata al “green” che ha fatto breccia nei cuori degli autisti più avveduti. L’Italia, come sempre, si è mossa in ritardo, ma piano piano è stato recuperato il tempo perso. Oggi nel nostro Paese (dati riferiti al 2017) circolano circa 32.500 veicoli ibridi e circa 1.250 plug-in (ibridi = senza presa elettrica - plug in = con presa elettrica), ma in Norvegia pensate che circo-
RUOTE & MOTORI
lano ben 10.600 veicoli plug-in, questo perché i sistemi di ricarica sono capillari e permettono di fare lunghi tragitti in tutta serenità. Però va detto che in Italia le vendite sono aumentate negli ultimi due anni di circa il 70% per le ibride e il 60% per le plug-in, questo significa che il mercato “chiede” auto ecologiche e che lo Stato e le Regioni non possono far finta di non “ascoltare” le esigenze dei propri cittadini. Pensate che da un recente sondaggio, il 48% dei cittadini italiani nati dopo il 1980, hanno dichiarato che sono orientati all’acquisto di un’auto ibrida o plug-in. In attesa di un futuro totalmente elettrico il sistema ibrido è una tappa importante, tanto che le stime parlano chiaro, le alimentazioni alternative, nel 2030, supereranno di molto (le stime ci dicono che il diesel avrà un crollo vertiginoso nei prossimi anni) le vendite dei veicoli diesel abbassando le emissioni di CO2 da 120 g/km nel 2015 a 60 g/km nel 2030. Vi racconto qualche dato interessante che vi farà comprendere meglio il fenomeno di queste auto. Il 60% dei clienti Toyota ha scelto negli ultimi anni la propulsione ibrida, il 70% dei clienti ha dichiarato che acquisterà un’ibrida nei prossimi anni e il 90% del nuovissimo modello C-HR è stato venduto nella versione ibrida. Dati che non lasciano spazio a nessun dubbio, i clienti che hanno provato l’ibrido sono stati molto soddisfatti della scelta
e una nuova fetta di pubblico vuole avvicinarsi a questo sistema di propulsione. Pensate che la sola Toyota, dal 1997 ad oggi e con oltre 10 milioni di veicoli ibridi venduti, ha permesso di non immettere nell’atmosfera (aria che respiriamo tutti i giorni) ben 77 milioni di tonnellate di CO2... pensate se tutte le case costruttrici esistenti avessero percorso la stessa politica!!! Questi dati infatti non sono passati inosservati, negli ultimi anni molte marche di automobili hanno introdotto modelli ibridi, non tutti efficienti come il sistema Toyota, ma è pur sempre un inizio. Molte case blasonate hanno introdotto modelli con propulsione alternativa, ma più per moda, abbassando di fatto solo di poco le emissioni di CO2, quasi per dire “anche noi abbiamo l’ibrida da offrire ai nostri clienti”. Ma il cliente tipo è attento, controlla i dati tecnici ed è attento all’evoluzione dell’ibrido, non basta abbinare un sistema elettrico tanto per proporre un modello alternativo, il sistema ibrido e plugin è un sistema evoluto e raffinato, fatto di numeri e di successi, con una clientela affezionata che esige sempre di più in termini di emissioni e tecnologia rinnovabile, una clientela colta che negli ultimi anni ha saputo evolversi insieme alle tecnologie proposte, che si aspetta per il futuro sempre più ecologia e meno emissioni nocive! www.my-home.biz
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L’INDIA MENO CONOSCIUTA 36
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IL SIKKIM A cura di LUCIANO RIELLA
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l’India che non ci immaginiamo, una meta preferita dal turismo ecologico e, fortunatamente, ancora lontana dal turismo di massa. Parliamo del Sikkim, un piccolo Stato situato sulla catena montuosa dell’Himalaya rimasto indipendente fino al 1975, anno in cui entrò a far parte all’India per sfuggire alle continue pressioni della Cina, che lo rivendicava come proprio territorio. Fare un viaggio in questa terra significa prendere il tempo e sospenderlo, godendone ogni istante. È un viaggio adatto a tutti, basta saper scegliere bene i tempi e gli spazi, le attività e le avventure. È anche l’occasione unica di cogliere il mistero e il modo di vivere di antiche popolazioni, pacifiche, tranquille e con un grande senso dell’ospitalità. Il territorio è animato da incantevoli scenari naturali di Poiché nel Sikkim non esistono né ferrovie né aeroporti, il modo più diffuso per raggiungerlo è di arrivare in una delle città di confine tra Bengala Occidentale e Sikkim e prendere una jeep adibita a servizio pubblico. Le strade sono abbastanza percorribili. Per mettersi in viaggio avere una jeep o suv è indispensabile. Si possono noleggiare jeep collettive ma la cosa migliore è noleggiare una jeep personale con la quale stabilire percorso, tariffa definitiva e tempistica. È sempre bene affidarsi ad agenzie locali che dispongono di mezzi affidabili, sicuri, revisionati e con una certa cilindrata. Molti luoghi da visitare si trovano in sentieri tra boschi o su alture.
incomparabile bellezza, dove le tradizioni del passato, monasteri e tranquilli paesaggi rurali coesistono in piena armonia con le più alte montagne del pianeta. Qui spicca con i suoi 8586 metri il Kanchenjunga, montagna sacra, la terza cima più alta del mondo. Con i suoi duecento monasteri sparsi sulle colline il Sikkim è il luogo ideale per la meditazione, dove regnano la pace e la tranquillità dei monaci buddisti dalla tunica rossa. I monasteri di Rumtek, poco distante da Gangktok, e quello di Pemayangtse sono tra i più visitati del Paese. Il “Losar” o capodanno tibetano e il “Saga Dawa”, un importante festival religioso che celebra il nirvana di Buddha dell’Himalaya, che quest’anno si terrà dal 20 maggio al 4 giugno, sono manifestazioni culturali-religiose da non mancare. Nel Sikkim il clima è quello tipico degli altopiani tropicali. Qui la torrida estate indiana (aprile-giugno) è praticamente assente e pertanto i periodi migliori per visitare il Paese sono quelli tra marzo e giugno oppure tra settembre e novembre. L’ambiente è caratterizzato da una incredibile varietà di flora e fauna che cambia in base al diverso tipo di altitu-
VIAGGI
dine. Le foreste incontaminate del Sikkim sono l’habitat di numerosi animali tra cui diverse specie di cervi, il panda rosso (simbolo nazionale), l’orso himalayano, il goral rosso, la pecora blu, la shapi e il leopardo delle nevi. Inoltre coesistono più di 550 tipi di uccelli e oltre 400 specie di farfalle. Dopo il monsone le sue valli accolgono una rigogliosa e multiforme vegetazione tra cui spiccano i bambù e, tra i fiori, ben 600 specie di orchidee e 30 specie di rododendro. Gangtok, la capitale, nata come luogo di pellegrinaggio buddista intorno al 1840, rimane un importante centro di culto per il buddismo tibetano. È un punto di partenza per gli escursionisti, per ottenere permessi e mezzi di trasporto per salire sulle montagne dell’Himalaya. Tra le maggiori attrazioni locali, da non perdere il Namgyal Institute of Tibetology, fondato dall’attuale Dalai Lama, che vanta una delle più estese al mondo collezioni di libri e manoscritti buddisti oltre ai thangka (dipinti tibetani su stoffa), oggetti sacri come il kapali (una ciotola ricavata da un teschio umano) e oggetti d’arte. In marzo, quando fioriscono le orchidee, merita una visita il Flower Exhibition Centre, una piccola serra tropicale traboccante di piante esotiche. Curiosità. Lo stato del Sikkim vanta il più basso tasso di omicidi al mondo (soltanto un caso dal 1900 ad oggi). Il serial killer più efferato della storia fu l’indiano Thug Behram, un seguace della Dea Kalì, che strangolò con una sciarpa di seta 931 persone tra il 1790 e il 1840. Roba da far morir d’invidia persino Jack lo Squartatore. 24oreNews
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IL SESSUOLOGO Dr. Roberto Bernorio Specialista in ginecologia Psicoterapeuta Sessuologo clinico www.robertobernorio.it
La seduzione si articola su vari livelli che dobbiamo adeguare al contesto che ci sta intorno. Evitare gli atteggiamenti di superiorità o di competizione ci può aiutare ad essere più interessanti agli occhi degli altri
24 marzo 2018 Seminario di aggiornamento: SEX LEX Principi di diritto, leggi, sentenze in materia di sessualità
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LA SEDUZIONE Mi chiamo Anna, ho 21 anni e le scrivo perché ho la tremenda paura di non riuscire a piacere agli uomini. Quando usciamo in compagnia io mi ritrovo ad innervosirmi visto che se conosciamo qualche ragazzo, quasi sempre per merito mio, sono poi le mie amiche ad essere prese in maggiore considerazione. Eppure dottore le assicuro che sono la più carina del gruppo. Cos’è che mi può aiutare a sedurre un uomo? La seduzione deriva dall’insieme di vari fattori; vediamo i più importanti. • Il livello estetico è il primo ad entrare in gioco. L’impatto visivo che creiamo sugli altri con il nostro corpo innesca spesso il desiderio di conoscenza. Ecco perché spendiamo tempo e denaro da parrucchieri, centri estetici, negozi di abbigliamento; ci prepariamo ad attirare l’attenzione su di noi. • Il secondo livello che viene preso in considerazione è quello comportamentale. Il modo con cui ci muoviamo, ci atteggiamo, parliamo, mangiamo, fornisce agli altri ulteriori informazioni sulla nostra personalità.
• Il terzo livello è quello caratteriale. La simpatia, l’antipatia, la tranquillità, il nervosismo, la tenerezza, l’aggressività che sappiamo dimostrare può far sì che gli altri si avvicinino ulteriormente a noi o prendano le distanze. • Il quarto livello, l’intellettivo, consolida l’attrazione e può far scaturire l’innamoramento. È il livello che ci fa sentire in piena sintonia. • Il quinto livello, legato alla posizione socio-economica, è senz’altro il meno romantico ma non per questo va trascurato. Quante persone attraggono in virtù di ciò che possiedono piuttosto di ciò che sono? Da quanto scrivi, mi pare di capire che ti incastri al secondo-terzo stadio. Prova a comprenderne il motivo. Forse proprio perché sei la più carina assumi inconsapevolmente degli atteggiamenti di superiorità che ti fanno sembrare antipatica o irraggiungibile. Una famosa attrice che ho avuto come paziente mi disse: «il rischio più grande per una donna carina è di tirarsela troppo». Devi sì centrare il livello giusto per sedurre, ma devi soprattutto adeguarti al contesto. Evita se puoi di metterti in diretta competizione con le tue amiche; ti sentirai meno nervosa, più spontanea e riuscirai senz’altro ad essere più seduttiva.
ERBARIO MAGICO
AMAMELIDE
LA “STREGA NOCCIOLA” A cura di MARICA DE BONIS
ra nota come pianta officinale fin dai tempi degli Indiani, d’America ovviamente, che conoscevano molto bene le proprietà emostatiche e cicatrizzanti, con cui curavano irritazioni di bocca e gola, febbre, crampi mestruali, febbre e raffreddori, ustioni, punture d’insetti mal di testa. Proprietà racchiuse in una sola pianta: l’amamelide. Era anche uno strumento di lavoro per gli sciamani a quei tempi, loro sapevano come utilizzare al meglio il potere magico di foglie e corteccia dell’amamelide e ne dispensavano dosi abbondanti durante le loro pratiche rituali e propiziatorie. Successivamente i coloni europei appresero i segreti e le virtù di questa pianta e li applicarono, esportandola anche in Europa. In Nord America l’amamelide è nota anche con il nome “witch hazel”, letteralmente “strega nocciola” anche se la denominazione di “strega” non ha nulla a che vedere con quelle delle favole. In origine “witch” (strega) era “wiche”, che in inglese del XVII secolo voleva dire “pieghevole” o “curvabile”. Quindi
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“nocciolo pieghevole”. Oggi l’amamelide è utilizzata per uso sia interno sia esterno, sotto forma di estratti fluidi, molli o secchi, e in cosmesi, per preparare acque distillate, colliri, tonici decongestionanti per i bambini, dopobarba lenitivi. È utilizzata per le pelli con couperose, per lenire gli eritemi so-
lari e l’arrossamento della pelle del volto provocato dall’acne rosacea, ma anche le antiestetiche borse sotto gli occhi. Le sue notevoli proprietà sono riconducibili all’elevata concentrazione di principi attivi: in essa, infatti, sono presenti tannini, flavonoidi, fenoli ed oli essenziali che svolgono un’azione deconge-
stionante, antiemorragica e antinfiammatoria. Grazie a queste sostanze, l’amamelide è ritenuta un rimedio naturale efficace da utilizzare in caso di disturbi legati alla circolazione, come flebiti, vene varicose, emorroidi o gambe gonfie. Per la sua attività antisettica e antibatterica, inoltre, è consigliata per il trattamento di gengive infiammate, mal di gola e laringite. Per le sue proprietà astringenti e per la forte concentrazione di tannini, dalle proprietà antimicrobiche, aiuta a purificare la pelle ed è molto efficace in presenza di pelle acneica o grassa, impura e con eccessiva secrezione sebacea oppure arrossata o con couperose. L’amamelide è una pianta che da sola non presenta alcun pericolo per la salute. Ma se utilizzata come automedicazione, non superare mai le dosi giornaliere consigliate. Prima di utilizzare un integratore alimentare, è comunque preferibile chiedere consiglio al proprio medico curante o al farmacista di fiducia, a prescindere dalle finalità per cui si assume l’integratore o dai disturbi che si intende curare. 24oreNews
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Follia è fare se m pre la stessa
cosa aspettandosi risultati diversi Albert Einstein
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Anno 5 - Marzo 2018
La Focara di Novoli (LE)
Cultura del territorio, Turismo e Benessere
PERSONAGGIO
PERSEO NEGRI TENNIS MANIA… ITALIA VS USA
SCOPRI L’ITALIA
VIAGGIO NEL SALENTO “IL RITO DELLA FOCARA”
[G O U R M E T ]
BOLOGNA NUOVE “STELLE” SOTTO LE DUE TORRI
Marzo 2018
indice [ PERSONAGGIO] 6
Perseo Negri si racconta!
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Nelle terre del Salento
[ SCOPRI L’ITALIA]
12 Borghi e sapori di montagna, la Valchiavenna
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[ GOURMET]
14 Più cibo, meno food
16 Cambio ai fornelli del ristorante “I portici”
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[ STILE ITALIANO]
17 Uliveto “acqua della salute”
[ SALUTE & BENESSERE]
18 Devi davvero metterti a dieta?
[ LIBRI]
20 “Chiamami col tuo nome” di André Aciman
21 Le nostre recensioni
[ AGENDA ITALIA]
22 Vacanze di Pasqua
Direttore Responsabile Dario Bordet Direttore Editoriale Evelina Flachi ViceDirettore Editoriale Alessandro Trani Art Director Patrizia Colombo Progetto grafico/Impaginazione Milano Graphic Studio S.r.l. Caporedattore Riccardo Lagorio Hanno collaborato Francesca Bastoni Valerio Consonni Francesco Garosci Carlo Kauffmann marzo 2018
18 Luca Medici Sandro Nobili Milena Passigato Alessia Placchi Momi Symon Media Partner Pubblicità, Promozione & PR Le Roy Advertising - Milano Edizioni Le Roy srl redazione@le-roy.it www.italiadagustare.com Stampa La Serigrafica Arti Grafiche Via Toscanelli 26 - Buccinasco
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Desideriamo informarLa che i suoi dati personali raccolti direttamente presso di lei o fornitici saranno utilizzati da parte di “Italia da Gustare” nel pieno rispetto dei principi fondamentali dettati dalla direttiva 95/46/CE e dal D.lgs. 171/98 per la tutela della Privacy nelle Telecomunicazioni e dalla direttiva 97/07/CE e dal d.lgs. 185/99. Eventuali detentori di copywriting sulle immagini - ai quali non siamo riusciti a risalire - sono invitati a mettersi in contatto con: Le Roy srl
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Care Lettrici e Cari Lettori, anche a febbraio il freddo si è fatto sentire non poco. Vi ricordo che per difendersi dal rigido freddo e dai conseguenti malanni di stagione, la buona tavola è un nostro grande alleato. Con l’ avvicinarsi della primavera, come di consueto, qualcuno ha già deciso di mettersi a dieta, mentre qualcun altro penserà a recuperare il proprio peso forma dopo le festività pasquali. Apriamo questo numero con un bel personaggio sportivo poco conosciuto in Italia. La sua innata passione per il tennis lo ha condotto sin da ragazzo negli Stati Uniti dove vive e lavora ormai da 27 anni. Il suo cuore però è rimasto in Italia. Questo mese i nostri itinerari vi propongono due interessanti percorsi: il primo nella Valchiavenna, in Valtellina, e il secondo nelle splendide terre pugliesi. Nella sezione “Salute & Benessere” questa volta vi parlerò della “Sindrome metabolica”, una malattia tipica del nostro tempo, argomento come sempre tratto dal mio libro “La dieta del 5”. Non perdetevi infine le rubriche dei libri che abbiamo scelto per voi e la nostra Agenda Italia, che vi propone una serie di luoghi dove poter trascorrere la Pasqua tra arte e natura, sport e relax, con tutta la famiglia.
SCARICALO ORA! Hai il nostro numero precedente? Se non ce l’hai, non preoccuparti, puoi scaricarlo gratuitamente tramite il nostro sito: www.24orenews.it marzo 2018
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[ per s onaggio ]
TENNIS MANIA... ITALIA VS USA
PERSEO NEGRI SI RACCONTA!
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Intervista di Luca Medici
Perseo Negri nasce a Roma il 24 aprile 1975. La sua passione per il tennis sboccia molto presto e nel 1990 riceve una borsa di studio presso la prestigiosa Tennis Academy di Nick Bollettieri a Bradenton, Florida, in qualità di miglior atleta italiano nella categoria under 14. Fra il ‘90 e il ‘94 fa parte del gruppo esclusivo “Top Gun Group” composto dalle migliori promesse mondiali presenti nell’accademia, restando costantemente fra i 5 migliori giocatori negli Stati Uniti per la categoria Junior e tra i cinquanta migliori giocatori
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al mondo (battendo Razvan Sabau e Brian Dunn, entrambi numeri uno al mondo nell’ ITF). Comincia a insegnare non appena laureato, e presto diviene uno degli allenatori più competitivi del New Jersey e di New York. Nel 2009 diventa High Performance Director del Center Court Athletic Club a Chatham, New Jersey e nel 2010 fonda la “High Performance Tennis”, una compagnia dedicata all’élite della categoria juniores del New Jersey. Una storia davvero interessante, ma lasciamocela raccontare direttamente da Perseo… marzo 2018
[ per s ona ggio ]
Quando nasce la tua passione per questo sport?
La mia passione per il tennis è nata nell’estate del 1985. Per caso in televisione ho visto una partita di tennis, era la finale di Wimbledon fra un Boris Becker diciassettenne, e l’australiano Kevin Curren. Mi affascinò dal primo minuto. Subito dopo la partita trovai nel garage una vecchia racchetta di legno di mio padre e iniziai a giocare contro i muri di casa. Quel giorno cambiò il percorso della mia vita, per sempre!
Qual è il tuo tennista preferito?
Oggi giorno Federer è sinonimo del tennis ed è diventato un’icona indiscussa. Federer rappresenta la perfezione tecnica, con la sua fluidità e un’eleganza mai vista prima. Detto ciò, sono un devoto estimatore di Sampras (si potrebbe scherzosamente dire che ne sia un partigiano). Ho fatto da sparring partner a Pete per oltre un anno, e vederlo in azione, dal vivo tutti i giorni, è stata un’esperienza unica e indescrivibile.
Ci racconti un aneddoto curioso di un tennista famoso che hai avuto modo di conoscere?
Potrei scrivere un libro con i vari aneddoti di tutti i giocatori che ho conosciuto e frequentato durante la mia lunga carriera. Un ricordo simpatico è quando con Greg Rusedski (numero 4 al mondo e finalista allo US Open), allora freschi diciottenni ed entrambi ancora senza patente, sfruttavamo la “disponibilità” della mamma per farci portare al mall di Tampa Bay per incontrare le nostre prime fiamme!
Che legame hai con la tua Nazione d’origine, l’Italia?
Nonostante i 27 anni vissuti negli Stati Uniti, il cuore è sempre rimasto in Italia. Torno più volte all’anno a visitare la famiglia e gli amici godendomi le infinite bellezze. Ogni tanto torno anche nella mia amata Roma, per qualche partita all’Olimpico!
Un buon motivo per praticare il tennis…
lI tennis ti permette non solo di giocare contro avversari di tutti i livelli, ma è soprattutto una sfida contro te
stesso. Richiede tantissima tecnica, preparazione fisica, equilibrio mentale ed emotivo. Questo equilibrio è fondamentale per poter affrontare la pressione dovuta al costante cambio di strategia dell’avversario a cui devi rispondere con ingegno ed una precisa, studiata tattica. Penso che il fascino del tennis sia dovuto al fatto che ti porta a migliorarti sempre, è un continuo percorso di crescita e maturazione che poi diventa una filosofia che si applica a tutti gli aspetti della propria vita.
Un consiglio ai nostri giovani lettori. Come avere successo in questo sport?
Lo sport offre spesso delle grandi lezioni di vita, come in qualsiasi altro settore, per avere successo, bisogna lavorare più del tuo avversario, con umiltà, ma anche con grande passione, ambizione e determinazione! Bisogna non ascoltare le negatività che ci circondano, credere in se stessi, nelle proprie abilità, ma soprattutto avere quella volontà che ti fa raggiungere l’obiettivo che ti sei prefissato.
Un sogno nel cassetto?
Il mio sogno nel cassetto è di avere l’opportunità di fare da coach ha un ragazzo nei primi 20 al mondo ATP. Ho avuto l’immenso piacere di allenare Anastasia Myskina nel 2004 e assieme abbiamo vinto un Roland Garros. Magari aiutare una forte promessa italiana per poi andare a vincere lo US Open!
Oltre a quanto avete letto vi racconto che Perseo Negri ha una Laurea in Scienze Politiche ed un Master in Diplomazia e Relazioni Internazionali conseguiti alla Seton Hall Uni, è stato allenato da Nick Bollettieri, Alvaro Betancur e Jimmy Brown e si ritiene un “avido sportivo” (pratica il calcio e il basket). Ama la fotografia, l’arte e la musica... ingredienti fondamentali per avere successo nella vita. Non ci resta che augurare a Perseo un grande in bocca al lupo e speriamo di vederlo presto in Italia a coronamento del suo sogno!
A sinistra: Perseo Negri con John McEnroe e Nick Bollettieri alla Tennis Academy marzo 2018
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A cura di Dario Bordet
NELLE TERRE DEL SALENTO TRA NATURA, ARTE E “CULTURA DEL BUON VIVERE”
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Ecco il posto ideale per chi cerca un angolo di paradiso, tra i più apprezzati e frequentati dal turismo nazionale ed internazionale, pur senza essere contaminato dal turismo di massa. Stiamo parlando del Salento, una tra le zone più gettonate quando si parla di vacanze al mare. Parlare solo di mare è però riduttivo, perché qui, nel Salento, c’è molto di più: ci sono arte e cultura, tradizioni e folklore, architettura e gastronomia, qui c’è una “cultura del buon vivere”, dell’ospitalità davvero fuori dal comune
Uno dei tanti luoghi magici che questa terra ci offre sono le marine di Melendugno, che sorge nella parte centro-orientale del Salento e si affaccia sul mare con oltre 15 km di litorale, delimitato da Torre Specchia e Torre Sant’Andrea, costellato da insenature, piccole spiagge, calette, dune, iso-
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lotti e faraglioni. Questa zona si raggiunge percorrendo, dalla Marina di Lecce, la panoramica costa adriatica verso Otranto. Ciò che si presenta agli occhi del visitatore quando giunge a destinazione è un panorama da cartolina dove la spiaggia impalpabile si alterna alle rocce calcaree
che paiono innevate, in netto contrasto con il mare cristallino e con il cielo azzurro e terso. Il nome Melendugno rimanda alla produzione del prelibato e ricercato miele, infatti lo stemma civico reca l’immagine di un pino con uno sciame d’api. Uno dei suoi aspetti più caratteristici è la sua splendimarzo 2018
[ s copr i
l’ita lia ]
salento da parte marina, con una costiera che si affaccia sull’Adriatico articolandosi in un insieme di piccole frazioni confinanti. Ciononostante il comune presenta comunque diversi monumenti e luoghi di interesse, tra cui vanno citati la Chiesa parrocchiale di Maria SS. Assunta e il piccolo Castello dei D’Amelj, entrambi realizzati nel ‘500 ma rimaneggiati un secolo dopo secondo lo stile barocco. Degni di attenzione sono anche le case a corte medievali e i frantoi ipogei (detti anche “trappiti”), antri che venivano scavati nel banco calcareo e venivano utilizzati per la produzione dell’olio d’oliva. Una delle più antiche manifestazioni religiose e civili è il rito della Focara, strettamente legato alla coltivazione dell’ulivo di cui Melendugno è leader, che rievoca il tempo in cui, finita la stagione della potatura, i contadini erano soliti festeggiare intorno al fuoco e condividere un momento di gioia, realizzando un grande fuoco di comunità. Tra le marine di Melendugno la cittadina di San Foca è quella che dà il benvenuto: si tratta di un pittoresco centro di pescatori, la cui presenza di “vecchia data” è testimoniata dal fatto che, ancora oggi, è usanza per loro quella di lasciare l’attrezzatura della pesca nelle marzo 2018
grotte che un tempo fungevano proprio da “abitazioni” dei pescatori. Oggi queste suggestive grotte sono dei “depositi” naturali per loro. I più romantici possono visitare la Grotta degli Amanti, così chiamata perché la leggenda narra che offrì riparo a una coppia di innamorati. Ma ciò che ha di più incredibile questa località è la vista all’orizzonte delle montagne dell’Albania. Quando il cielo è limpido si scorge la sagoma delle Monti Albani, distanti circa 72 miglia dalle spiagge di San Foca. Uno spettacolo imperdibile. Oltre a San Foca anche Roca Vecchia affascina e richiama i turisti. Si tratta di una zona costiera dove paesaggio e storia divengono
Melendugno propone numerosi prodotti tipici come l’olio DOP. La pasta più caratteristica sono le orecchiette di semola di grano duro, mentre se parliamo di pane a farla da padrona sono le Friselle di orzo e di grano. Parlando di carne è impossibile non sottolineare la qualità degli insaccati della zona, mentre i vini autoctoni figli dei vitigni più celebri (Negro Amaro, con eventuale aggiunta di Malvasia nera di Brindisi e/o Lecce) sono raggruppati sotto la denominazione Salenti IGT.
BRINDISI Mesagne
Oria
LECCE
S. Foca Roca Vecchia Melendugno
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[ scopri
l’italia ]
Interno della Cattedrale di Oria
Castello di Mesagne
una cosa unica. Roca è il tratto di costa delle Marine di Melendugno più suggestivo, nonché sede di una delle dieci piscine naturali più belle del mondo: la Poesia. La Grotta della Poesia deve il suo nome a un’antica leggenda che narra che una bellissima principessa amasse fare il bagno nelle acque salutifere della grotta. Infatti per questo attirava schiere di poeti provenienti da tutto il Sud dell’Italia per comporre versi ispirati alla sua folgorante bellezza. Alle meraviglie della natura si unisce il fascino della storia di questo luogo incantato. Non lasciamoci ingannare da ciò che Roca appare oggi, un piccolo centro turistico lontano dalla mondanità. Roca va immaginata come la fiorente città messapica che è stata nell’antico passato. Da Roca ci spostiamo verso Mesagne, una delle città più grandi e più popolose di tutto il Salento,
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tra le più rappresentative del barocco pugliese. Il centro storico dalle tipiche viuzze molto strette si fa notare soprattutto per la sua forma a cuore. Tra gli edifici di architettura religiosa val la pena di visitare la Chiesa di Sant’Anna (XVII sec.) progettata da Francesco Capodieci, così come imperdibile è il Castello di Mesagne, risalente al sec. XI, al cui interno è allestito il Museo Archeologico Ugo Granafei. Molto suggestivi sono anche il frantoio ipogeo e la cinta muraria risalente al XV secolo, oltre ai resti archeologici delle necropoli messapiche in via Castello. Tra i tantissimi i piatti tipici locali ricordiamo “riso, patate e cozze”, “orecchiette (stacchioddi) al ragù”, “favi cu li feddi” (fave con pezzi di pane), “lampascioni lessi” (cipollotti selvatici) e “Cozzi cu la Panna” (lumache con l’epifragma). Tipici piatti tradizionali sono anche le pittule (frittelle salate) e la Fucazza Chena (focaccia ripiena di cipolla e olive). Tra i dolci, i pasticciotti sono una vera delizia per il palato. Vere dolcezze natalizie sono i bocconotti, i purcidduzzi, i mustazzueli, le cartellate, li fatuli e i butta ca’ šcatti. Invece, nel periodo pasquale, si gustano le puddiche con l’uovo lesso al centro. Il nostro viaggio nel passato per ora termina a Oria, un paese ricco
di storia, attraversato nel corso dei secoli dai Messapi e dai Romani, con un trascorso, nel Medioevo, anche come comunità ebraica. Qui merita una visita il Castello (XIII sec.), che fu fatto erigere da Federico II, mentre l’edificio religioso più importante di Oria è la Basilica Cattedrale, ricostruita nel XVIII secolo a causa di un devastante terremoto. Essa custodisce dipinti dal XVII al XX secolo, pregiati stucchi, marmi e statue tra le quali quelle dei Santi Medici di scuola veneziana, mentre l’annessa Pinacoteca conserva pregevoli tele di scuola napoletana. Per non dimenticare il nuovo Museo Archeologico di Oria e dei Messapi, ospitato nel settecentesco Palazzo Martini. Altri luoghi di grande bellezza ed interesse che consigliamo di visitare sono la Cripta dei Santi Crisante e Daria, la Porta degli Ebrei, Torre Palomba ed il Ghetto Ebraico. A Oria si svolge uno degli eventi più suggestivi dell’estate del Salento, il Corteo di Federico II. Quest’anno Federico II sarà interpretato sabato 11 agosto dall’attore spagnolo Iago García, noto al grande pubblico italiano perché è stato uno dei protagonisti delle serie televisive Il Segreto (il cattivo Don Olmo Mesía) e Una Vita (Don Justo). marzo 2018
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LA VALCHIAVENNA
BORGHI E SAPORI DI MONTAGNA
A cura di Riccardo Lagorio
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La Valchiavenna è il naturale prolungamento del Lario verso nord; testimoni il lago di Mezzola, alimentato dal fiume Maira, e il nome affidato al paese all’inizio della valle, Samolaco (Summus Lacus). È in questo luogo di frontiera che la civiltà della parola ha disegnato uno dei più singolari confini fra le parlate del bric (così suona il no a ovest del Maira) e del minga (a oriente del fiume). Appartiene a quest’ultima Verceia, centro che si stende sul fondovalle e da cui si possono intraprendere numerosi sentieri, magari risalendo la Valle dei Ratti, fuori dai circuiti più conosciuti. Chiavenna è la cittadina principale. Raccoglie nel suo centro storico le tracce della vitalità dei secoli passati, quando era punto di snodo delle merci che dalla penisola venivano esportate verso l’Europa centrale o viceversa. La contraddistinguono palazzi dalle ricche facciate, piazzette con numerose fontane e opere di grande valore artistico come la Collegiata di San Lorenzo, fondata nell’XI secolo. A quel tempo risale il fonte battesimale, in pietra ollare. Appena fuori dall’abitato si può visitare la Riserva naturale delle Marmitte dei Giganti mentre di grande suggestione sono le Cascate dell’Acqua Fraggia, in Comune di Piuro. Qui marzo 2018
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è d’obbligo una sosta a Palazzo Vertemate, elegante dimora rinascimentale che attesta la notevole prosperità raggiunta dalle famiglie piurasche grazie al commercio con l’Europa centrale dei laveggi, le pentole in pietra ollare, e della seta proveniente dal Comasco. Per apprezzare il panorama sulle cime che fanno da confine con la Svizzera si sale dal fondovalle a Starleggia, una frazione di Campodolcino a 1565 metri di quota. Fino agli anni Ottanta era abitata tutto l’anno mentre oggi è una località di soggiorno per vacanze. Nelle patate originarie di Starleggia, coltivate in questi anni in Valle Spluga, la presenza di cianotina, dalle riconosciute proprietà antiossidanti, ne ha determinato il colore blu violaceo. Madesimo è invece una delle località turistiche più attive della Lombardia, grazie alla sua particolare posizione capace di attrarre gli amanti dello sci in inverno e delle escursioni in estate. Seggiovie, telecabine e la prima funicolare sotterranea in Italia caratterizzano il parco degli impianti di risalita sugli oltre 50 km di piste. Chi ama lo sci alpino sceglie le piste della Val di Lei, i più arditi ed esperti praticano la pista Canalone, nota per la sua bellezza e la sua difficoltà. Il mercoledì e il sabato sera è possibile sciare anche in notturna, mentre le guide alpine organizzano nelle notti di plenilunio delle ciaspolate intorno a Madesimo, con gli itinerari che variano in base alle condizioni metereologi che e della neve. In Valchiavenna, dopo una passeggiata lungo i sentieri o una discesa con gli sci, la tavola viene apparecchiata nei crotti, cantine naturali formatesi sotto i massi di antiche frane da cui spira il sorel, una corrente d’aria a temperatura costante, fresca d’estate e tiepida d’inverno. Alcuni, trasformati in osterie, sono ideali per l’invecchiamento del vino e per la stagionatura dei salumi locali, dove spiccano il violino di capra e la bresaola, e dei formaggi. marzo 2018
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[ gour met ] Pubblichiamo volentieri questo articolo di Anna Prandoni, giornalista e scrittrice, che da anni si occupa di cibo, con particolare attenzione alla storia dell’alimentazione e alla sua influenza sulla cultura e sulla società italiane. È stata direttore de La Cucina Italiana e da gennaio è al timone di Italian Gourmet
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PIÙ CIBO, MENO FOOD
In Italia, quando vogliamo rendere una cosa accattivante, normalmente le diamo un nome inglese, perché questo semplice passaggio la rende subito più intrigante. Così è successo col cibo, che ad un certo punto è diventato ‘food’ e ha smesso di essere un argomento da massaie o da cuochi ed è diventato un tema di cui tutti sanno, di cui tutti parlano e che non può non essere citato ovunque e comunque. Preferire il termine ‘cibo’ al termine ‘food’, per me, equivale a smettere di parlare di un fenomeno di moda, di puro entertainment, e provare a riportarlo al suo significato più autentico. Mangiare è un atto culturale: fin dalla scelta di che cosa usare per nutrirsi, passando per la sua produzione e arrivando fino alla cucina, che è il tramite tra noi e la natura. Io non mi stanco di sottolineare che “quello che mangiamo diventa noi”. Non entra solo nel nostro corpo transi-
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tandovi, ma ne diventa parte integrante e fondante. Pensiamoci bene, ogni volta che decidiamo di farci del male con cibo cattivo, cucinato male, o non etico. Quando il cibo era solo ‘cibo’, Mario Soldati lo raccontava con indimenticabili pezzi di bravura, con tanto contenuto e poco spettacolo, dove il protagonista era il prodotto e non i conduttori dello show. Forse un po’ lento, per noi spettatori contemporanei, forse un po’ troppo didascalico, ma sicuramente efficace e puntuale, di servizio, e davvero in grado di farci apprezzare gli ingredienti, il territorio, il lavoro e la sapienza artigianale. Oggi, con il cibo diventato ‘food’, siamo nel momento della massima spettacolarizzazione di questo tema, che in televisione raggiunge il suo apice con programmi come Masterchef o simili. Il cibo lo impiattiamo, lo annusiamo, lo contestiamo, lo giudichiamo e - orrore! - lo gettiamo. Co-
sì, per fare spettacolo. Per gioco. La strada è quella giusta? Secondo me, no. Usare il cibo come divertimento fine a se stesso, buttarlo per dimostrarsi critici competenti è un’aberrazione del suo significato più alto e importante. Il cibo è nutrimento e come tale va rispettato. Possiamo andare ‘oltre’? Cambiando la nostra comunicazione attorno al cibo, smettendo di spettacolarizzarlo e facendolo tornare un atto simbolico importante, restituendogli la sua valenza profonda di nutrimento. Ritornando a chiamarlo cibo, smettendo di instagrammarlo ad ogni costo usandolo come status symbol, togliendogli l’allure modaiola e riscoprendo che quello che abbiamo nel piatto - gli alimenti con cui ci nutriamo - sono più importanti e vanno conosciuti meglio del suo ‘impiattamento’, dello chef che ce l’ha preparato o della tecnologia che usiamo per trasformarlo. marzo 2018
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CAMBIO AI FORNELLI DI “I PORTICI” “l’unico stellato sotto le due Torri di Bologna” A cura di Riccardo Lagorio
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Chi entra nella sala in stile liberty de “I Portici” di Bologna, il locale che dal 2012 vanta una cucina stellata sotto le due Torri, è riportato indietro nel tempo, agli sfarzi d’inizio Novecento dei café chantant. Da poco ne è al timone Emanuele Petrosino, 32 anni, romano. Ha frequentato prestigiose cucine prima di approdare in questo ristorante dalle fattezze d’antan: dal Coutanceau di La Rochelle in Francia a Piazza Duomo di Alba, nel Cuneese. Si tratta in verità di un ritorno: Petrosino aveva già prestato il proprio estro al ristorante, prima di affinarsi al Danì Maison di Ischia (NA). Alla corte di Nino Di Costanzo, Petrosino ha appreso il valore della cucina moderna e il metodo della scelta accurata delle materie prime per dare vita a piatti di grande ampiezza sensoriale. Nella definizione della nuova carta il cuoco ha curato nei minimi dettagli ogni piatto per esaltarne il ventaglio di sapori e colori e coniugando gusti mediterranei e padani. Da provare, per averne conferma, i Carciofi, gamberi rossi e bufala; il Maialino di Mora romagnola, verza, patate e mela annurca; il Risotto alla zucca, ricci di mare, alghe e lime.
TORTELLO IN BIANCO CON GAMBERI, CALAMARI SPILLO E LIMONE
Ingredienti (per 1 persona) Per la pasta fresca: 100 g di farina bianca 80 g di rossi d’uovo a pasta gialla Per il ripieno: 70 g ricotta di bufala montata con sale pepe e limone
Come preparare Stendere la pasta sottile e formare i tortelli. Per la salsa al Parmigiano: ridurre 100 g di panna e frullarci dentro 25 g di Parmigiano Reggiano setacciare. Per il limone candito: la buccia di un limone fatta a julienne e poi far riposare il tutto una notte in uno sciroppo di 100 g d’acqua e 30 g di zucchero. Per la crema di limoni: il succo di 1 limone ridotto e frullato con le sue bucce sbollentate per 4 minuti. 1 gambero viola e 3 calamaretti spillo sbollentati leggermente in court bouillon per 30 secondi e poi marinarli con sale, olio evo e menta. Germogli di spinaci per decorare. Come impiattare Mettere sul fondo la salsa al Parmigiano e adagiarci sopra i tortelli, distribuire i calamari e i gamberi su tutto il piatto, mettere il limone candito sul pesce e la pasta di limone sui tortelli, decorare con i germogli di spinaci.
Ristorante I Portici Via dell’Indipendenza, 69 Bologna Tel. 0514218562 www.iporticihotel.com/ristorante-i-portici
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ULIVETO “ACQUA DELLA SALUTE” È
È una lunga storia… la storia di questa acqua che è riuscita ad entrare nel nostro quotidiano, a casa come al lavoro, quasi come un’amica di famiglia, “limpida” e “sportiva”. Non a caso è via via diventata, con il passare del tempo, l’acqua degli sportivi, partner di grandi eventi dello sport e di molte federazioni sportive nazionali. Questa incredibile avventura tutta italiana sarà merito di quella incredibile sorgente scoperta a Uliveto Terme, un piccolo paese fra le colline Toscane, che faceva e fa sgorgare un’acqua dissetante e dal sapore unico, tanto che nel lontano Medioevo venne definita con il nome di “Bagno Antico”, una vera sorpresa per chi aveva bisogno di curare la fatica e l’apparato digerente. Le particolarità dell’acqua di quella sormarzo 2018
gente iniziarono ad essere motivo dei discorsi delle popolazioni dei comuni circostanti, tanto da pensare che si dovesse convogliare l’acqua di quella fonte all’interno di un sistema idrico che potesse farla arrivare a tutti. Oggi, grazie alla realizzazione di uno stabilimento all’avanguardia, completamente automatizzato, il viaggio della “magica” acqua, dalla fonte alla bottiglia, non si svolge mai a contatto con l’aria o con altri agenti esterni. I continui controlli chimici e di qualità ne garantiscono tutte quelle proprietà che hanno consentito di definire Uliveto “l’acqua della salute, per digerire meglio e vivere in forma”. È bene sottolineare che tutte le bottiglie sono in PET, riciclabili al 100%. Il PET è un materiale sicuro e affidabile che, oltre alle doti di sicurezza, resistenza, trasparenza e maneggevolezza, contribuisce alla difesa dell’ambiente e si ricicla completamente. Uliveto ha mantenuto l’affidabilità e la resistenza delle bottiglie e ridotto la quantità di plastica utilizzata offrendo un vantaggio in più per la tutela dell’ambiente. Per chi, come Uliveto, lega il suo nome a un bene essenziale
Da 150 anni insieme A cura di Carlo Kauffmann
come l’acqua, il benessere fisico e spirituale è un valore fondante. Ed è proprio pensando a questo che l’Azienda dedica da tempo un grande impegno nel sostenere iniziative e progetti di responsabilità sociale che si prefiggono obiettivi alti e ambiziosi. Per continuare ad aprire nuove strade al benessere, Uliveto festeggia 150 anni ma non può che guardare al futuro facendo tesoro della sua magica storia con le famiglie italiane.
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DEVI DAVVERO METTERTI A DIETA? CONTROLLA SE SEI IN FORMA
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A cura di Evelina Flachi
Quanti errori facciamo quando decidiamo di metterci a dieta, e ne scegliamo una restrittiva e squilibrata rispetto alle nostre esigenze? Mettersi a dieta guardando solo l’ago della bilancia è un modo superato di affrontare il problema, perché la bilancia non misura solo il grasso e il peso è influenzato da fattori costituzionali come la muscolatura e l’ossatura, o da fattori variabili come i liquidi in eccesso. Se, per esempio, andiamo in palestra e i chili continuano a salire è bene farsi fare dallo specialista un’attenta analisi corporea (impedenziometria e analisi antropometrica) e valutare i parametri che descrivo in “La Dieta del 5”, prima di considerarsi in sovrappeso o grassi senza motivo. Quindi, prima di agire, leggete bene il 2° capitolo del mio libro e munitevi di calcolatore e centimetro! PERCHÉ INGRASSIAMO? Si aumenta di peso quando le calorie che introduciamo con l’alimentazione non vengono “bruciate” dal nostro organismo con l’attività fisica. Per avere un’idea, basta ricordare che ingerire 7000 calorie settimanali in più rispetto a quelle di cui avrebbe bisogno il nostro organismo, porta all’aumento di 1 chilo del nostro peso. GRASSO ADDOMINALE: ATTENZIONE ALLA SINDROME METABOLICA La sindrome metabolica è una malattia tipica del nostro tempo, correlata oltre che all’alterazione di altri indici (BMI, centimetri del punto vita) anche all’aumento del grasso addominale. Che oggi è considerato non più solo un accumulo di grasso inerte ma piuttosto come un organo (come il fegato o il cuore) che segnala alterazioni di alcuni ormoni (leptina, adiponectina, grelina) e di altri valori ematici (glicemia, colesterolo, indice di insulino-resistenza,
valori epatici). Questa sindrome è considerata un disordine multifattoriale, dovuta cioè a più elementi, con complesse interazioni tra fattori genetici, ambientali, metabolici e ormonali. C’è sicuramente una predisposizione ereditaria, che porta l’organismo predisposto a immagazzinare più di quello che farebbe un individuo senza questo problema, ma l’ambiente e lo stile di vita possono aumentare il rischio. Nonostante vi siano numerose cause è molto probabile che il verificarsi della sindrome metabolica sia dovuto all’insorgenza dell’insulino-resistenza, conseguente a un anomalo aumento di peso. I meccanismi che creano l’insulino-resistenza sono molteplici: ormonali, metabolici e derivanti da fattori genetici e ambientali. Ma è chiaro che l’aumento di peso, soprattutto quando porta alla formazione del grasso addominale viscerale, deriva da uno sbilancio tra entrate e uscite caloriche. In sostanza, a fronte di un aumento delle calorie ingerite, il nostro organismo non è in grado di attivare efficacemente la termogenesi, ovvero la capacità dell’organismo di bruciare le calorie introdotte. La sindrome metabolica si scatena quindi per un’alimentazione ricca di calorie che si abbina una scarsa o insufficiente attività fisica. La presenza nell’organismo di geni “risparmiatori” porta poi a un maggiore immagazzinamento di nutrienti. Una caratteristica che in passato ha avuto i suoi aspetti positivi, perché ha permesso a chi ne era portatore di sopravvivere con più facilità nei periodi di carestia. Ci sono poi meccanismi ormonali [… ]. Oggi esistono anche alcuni test, che sono considerati predittivi della possibilità della sindrome metabolica.
Tratto dal libro “La dieta del 5” 18
marzo 2018
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LIBRI A cura di Valerio Consonni
André Aciman Guanda editore Ottava edizione Dicembre 2017 Pag.271
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CHIAMAMI COL TUO NOME
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Romanzo di esordio di André Aciman, autore americano ma nato ad Alessandria d’Egitto (insegna letteratura comparata alla City University di N.Y.), ‘Chiamami col tuo nome’ è una storia d’amore delicata, scritta in maniera impeccabile, con echi di Marguerite Dumas e Patrick White, raccontata in prima persona da Elio che all’epoca dei fatti narrati ha 17 anni, un ragazzo introverso con la passione per la letteratura e la musica, e che è solito trascorrere le vacanze estive nella villa di famiglia sulla riviera ligure. Il padre, uno stimato professore, è solito accogliere ogni anno uno studente straniero per permettergli di approfondire le lingue antiche e lavorare ai propri progetti. In una di queste estati arriva Oliver, 24enne americano, bello, simpatico e i modi disinvolti, che si fa subito ben volere da tutti, anche da Elio. Come attratto da una misteriosa forza di gravità, Elio subisce l’indiamento di Eros e questa fascinazione crescerà fino a trasformarsi in un amore profondo e magico. I due condividono, oltre alle origini ebraiche, molte passioni: discutono di film, libri, fanno passeggiate e corse in bici. Tra loro nasce un desiderio inesorabile, inatteso, vissuto fino in fondo, dalla sofferenza all’estasi. Il loro incontro è un momento perfetto, tutto ciò
che gli sta attorno subisce invece l’influsso del tempo che tutto corrode; anche per questo la promessa di chiamarsi l’uno con il nome dell’altro, vuole testimoniare una perfetta mimesi tra i due che permette loro, in uno stato di possessione reciproca, una sospensione dalla realtà che ha che fare con l’incantesimo. Ma Elio scopre anche il suo corpo e ciò che esso vuole «...ma l’unica cosa che volevo davvero era pelle, solo pelle», e con esso la brevità delle grandi felicità a cui solo a pochi è permesso di accedere. Ma anche cosa vuol dire essere buoni: «Intelligente? Era molto più che intelligente Oliver» dice il papà di Elio «Quello che c’è stato tra voi c’entrava e non c’entrava con l’intelligenza. Lui era una persona buona, avete avuto fortuna a trovarvi, perché anche tu sei una persona buona». ‘Chiamami col tuo nome’ è un bel libro perché riesce a coniugare ottimamente una narrazione lieve, sfumata con un racconto ricco di forti emozioni che si legge davvero tutto d’un fiato. Da questo libro il film di Luca Guadagnino ‘Chiamami col tuo nome’ nominato agli Oscar 2018 per le categorie: ‘Miglior canzone originale’, ‘Miglior sceneggiatura non originale’, ‘Miglior film’, ‘Miglior attore protagonista’. marzo 2018
[ libri ] MILANO E IL SECOLO DELLE CITTÀ
Giuseppe Sala, sindaco di Milano e artefice del successo di Expo, racconta in questo libro, scritto con grande passione, l’identità complessa di questa “sua” città e dimostra a chi la guarda perché oggi essa rappresenta una grande opportunità per l’Italia e per l’Europa. Milano deve ancora risolvere sfide impegnative ma è pronta a consegnare al Paese tante buone pratiche da imitare che legano insieme cultura, servizi eccellenti, solidarietà, università, creatività e tecnologia. Giuseppe Sala (La Nave di Teseo)
LE MAGNIFICHE RIBELLI: 1917-1921
Un libro che finalmente racconta una verità storica spesso negata. Non sono stati solo gli uomini i protagonisti della rivoluzione russa, ma anche tante donne, appassionate e coraggiose, spesso vittime dei loro ideali. Le prime a capire che sarebbero state tradite proprio dalla rivoluzione che non le avrebbe mai “liberate” ed “emancipate” ma avrebbe oppresso ancor più la vita della Russia. Lorenzo Pezzica (Eleuthera)
IL GIARDINO DEI COSACCHI
Questo libro ci racconta la storia di una grande amicizia tra Alexander von Wragler, procuratore giudiziario in una piccola località della Siberia e Fedor Dostoevskij scampato ad una esecuzione per una grazia dello Zar e inviato in Siberia. Qui si incrociano le loro strade, le loro vite, i racconti di una esistenza, gli amori. Incontri sinceri a volte duri, sempre in una piccola dacia fiorita appunto, il giardino dei cosacchi. Un libro da leggere per provare tutte le emozioni di una amicizia vera. Jan Brokken (Iperborea)
FAREMO FORESTA
Vi troverete a leggere un romanzo delicato che vi racconterà storie che appartengono alla vita di tutti noi. Malattia, la fine di un matrimonio, un figlio da crescere, una vita da riprogrammare rispetto a ciò che si era previsto. Nuovi compagni, scelte discutibili, giuste, sbagliate. Anna la protagonista di questa storia, si concederà una nuova vita grazie alle parole, al cibo, ai piccoli gesti quotidiani. Solo così può rinascere la vita, come una foresta che nel tempo si rigenera sempre. Ilaria Bernardini (Mondadori)
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BELLA MIA
Come si può fare a ritrovarsi madre, idea abbandonata da tanti anni, di un adolescente taciturno, spigoloso, quasi uno sconosciuto? Questa è la domanda a cui la brava Donatella autrice di questo romanzo cerca di rispondere. Leggerete un libro di grande intensità, dove si parla spesso di amore di ciò che ognuno di noi prova nel perderlo, della speranza nel futuro, della rinascita così complicata in una città squassata da un sisma devastante che rende difficile credere nella vita. Donatella Di Pietrantonio (Einaudi)
CROMORAMA
Questo originalissimo libro illustrato ci spiega come il “colore ha cambiato il nostro sguardo”. I protagonisti sono il verde (che Mondrian non usava mai), il blu (di cui Flaubert vestiva Madame Bovary), il giallo (le cui matite sono le più vendute) e gli altri toni della tavolozza. Dà risposte al mistero della percezione e diventa così quasi un romanzo pieno di notizie che incrociano di continuo la nostra vita, mostrandoci l’assoluta meraviglia di cose mai viste, o finora osservate ma con poca, troppo poca attenzione. Riccardo Falcinelli (Einaudi)
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PASQUA
Pasqua cade quest’anno il 1° aprile e le famiglie con figli a scuola possono fruire di alcuni giorni di vacanza dal 29 di marzo al 2 aprile. Vi segnaliamo alcune località che rappresentano sicuramente scelte piacevoli per tutta la famiglia. TRIESTE
Pasqua è una buona occasione per andare a visitare questa città ricca ed elegante. Andate in Piazza Unità d’Italia, la più grande piazza d’Europa, aperta sul mare. I suoi monumenti, i caffè storici, il porto antico sono parti essenziali di questa città dalla storia cosmopolita. Nelle vicinanze ci sono vere e proprie perle da vedere, come il Castello di Miramare e il Castello di Duino, con il romantico “sentiero Rilke” 2 km a picco sul mare, con una vista mozzafiato. LAGO DI GARDA
Il Lago di Garda è una meta perfetta per una vacanza tra natura, arte, sport e relax. Su di esso si affacciano splendide cittadine come Peschiera del Garda e Sirmione, ricche di storia e monumenti, con mura fortificate e castelli, terme, scorci incantevoli sul lago e soprattutto un grande parco di divertimenti come Gardaland. Da esplorare anche l’entroterra del lago, fino al Parco del Mincio che arriva a Mantova, mentre la bella Verona è a pochi chilometri di distanza. MADONNA DI CAMPIGLIO
Per chi ama la neve quest’anno la gita di Pasqua si passa sugli sci! con il suo centro storico alla moda, pieno di negozi e locali, Madonna di Campiglio è un incantevole borgo incastonato tra le Dolomiti del Brenta e le Alpi dell’Adamello, in uno scenario molto pittoresco in provincia di Trento. Offre numerose piste da sci, ancora perfettamente innevate, fra le quali è d’obbligo ricordare la “mitica” 3Tre. Per la sera non mancano le occasioni per il divertimento.
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DELTA DEL PO
Altra meta per una vacanza immersa nella natura, è la visita al Delta del Po, con le diramazioni del grande fiume in oasi naturali suggestive, da attraversare con gite in barca ad osservare la ricchezza di flora e fauna. I bambini si divertiranno ad osservare uccelli e fiori. Portateli poi a fare un’escursione al Bosco della Mesola e visitate la città di Comacchio. Se avete tempo, non mancate di visitate la bella Ferrara. CASTELLI DEL DUCATO DI PARMA E PIACENZA
Ecco una serie di fortezze, rocche e manieri storici che piaceranno molto ai vostri bambini, anche per le storie che nascondono di cavalieri e fantasmi. Alcuni formano borghi caratteristici che offrono strutture ricettive, con tutti i comfort, servizi ristorante e anche centri benessere. Il posto ideale dove portare i vostri figli è il Castello di Gropparello, in provincia di Piacenza, che organizza tantissime iniziative per i più piccoli, incluso un itinerario nel Parco delle Fiabe. marzo 2018