Milano 24orenews Ottobre 2018

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Anno 8 - Ottobre 2018 • Periodico di Cultura e Società

DREAM K43

Il megayacht in multiproprietà FASHION WEEK

Milano come Hollywood

LUISA SPAGNOLI

90 anni di stile

PAOLA MARELLA

«Il mio modo di fare TV»



STORIE, MITI E LEGGENDE

LA CASA 770 DI VIA POERIO A cura di PAOLO MINOTTI

A

l civico 35 di via Carlo Poerio, in uno dei quartieri con i palazzi Liberty più belli di Milano, c’è una casa molto particolare, ricca di fascino e mistero. Le sue linee architettoniche in stile neogotico (mattoncini rossi, lunghe finestre e guglie appuntite) richiamano le tipiche abitazioni dei Paesi Bassi. Ma l’aspetto singolare non è la sua unica particolarità: la chiamano “Casa 770” ed è una delle dodici ‘case 770’ esistenti nel mondo. La prima, l’originale che ha prestato il modello architettonico alle altre, si trova al numero 770 di Eastem Parkway, a Crown Heights, Brooklyn, New York. Fu lì che trovò rifugio il rabbino Menachem Mendel Schneerson, nel 1940, dopo essere fuggito da Parigi a causa delle persecuzioni naziste. Dopo di lui la casa fu abitata da suo genero, il rabbino Menachem Mendel Schneerson, guida del movimento Chabad-Lubavitch e fondatore dei centri di incontro delle comunità Chabad nel mondo. Quella casa al numero 770 di Eastem Parkway divenne un luogo molto caro alla comunità ebraica, tanto che diversi componenti decisero di replicarla in altre città. Per questo motivo case uguali o simili a quella si trovano nel New Jersey, a Cleveland, Los Angeles, in Canada, in Israele a Ramat Shlomo, vicino a Tel Aviv e Haifa, in Brasile, Argentina, Australia, Cile, Ucraina e, appunto, in Italia, a Milano in via Poerio, dove la comunità Chabad è molto diffusa. La singolare abitazione di Milano, unica ‘casa 770’ d’Europa, è diventata un importante luogo di aggregazione e punto di riferimento culturale per la città. Qui si organizzano eventi che spaziano dalle esposizioni artistiche agli assaggi della tipica cucina ebraica, pietanze rigorosamente kosher, come tra-

dizione ebraica comanda. Non è noto l’anno di fondazione dell’edificio in via Poerio, anche se si può ipotizzare che non sia di molto posteriore agli anni vicini al secondo conflitto bellico mondiale. Si sa che la comunità cominciò il suo insediamento a Milano nel 1959, anche se i primi contatti con la città risalgono a subito dopo la guerra. Furono ebrei milanesi a richiedere l’arrivo di Rav Gershon Mendel Garelik, che diede il via alle attività del ‘Merkos L’Inyonei Chinuch’ (Centro per l’Educazione Ebraica), ovvero l’associazione che sovrintende al movimento Lubavitcher e che nel 1986 fu riconosciuto come ente morale. Da quella data i progetti della comunità sono andati aumentando con la fondazione di una scuola, un asilo e la costituzione di un’organizzazione giovanile Lubavitch. Gli appartenenti alla sede religiosa che fa capo alla ‘Casa 770’ sono spesso riconoscibili in giro per la città, nei loro vestiti tradizionali ortodossi e i grandi cappelli neri a larghe tese. I Lubavitcher hanno scelto Milano per replicare il loro tempio, e Milano li ha accolti. 24oreNews

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BUONENOTIZIE Questo mese vi proponiamo degli “estratti” da alcuni servizi realizzati dai giornalisti del Corriere della Sera che dimostrano ancora una volta l’importanza di questo fascicolo del martedì. Ci uniamo agli auguri per il primo compleanno di “Buone Notizie - L’impresa del bene” ringraziando ancora in questa occasione il Direttore del Corriere, Luciano Fontana, che ci ha permesso di realizzare la nostra pagina di “Buone Notizie”.

Da “L’UOMO DEL MARKETING

AFFAMATO DI CULTURA” di Marta Ghezzi

«Cosa fai nella vita? La domanda più classica mi ha sempre trovato esitante, come non sapessi cosa rispondere. Ieri ho letto un testo che parlava dell’importanza del coraggio. Ho subito pensato ecco cosa faccio: l’incoraggiatore. Io cerco di infondere coraggio», dice sorridendo Oscar di Montigny - Direttore Marketing Comunicazione Innovazione di Banca Mediolanum. Non è finita, con voce allegra aggiunge «gli esseri umani sono ancora la migliore tecnologia che esista sul pianeta». Montigny, padre di 5 figli, è l’ideatore della Mediolanum Corporate University e di Centodieci community che propone eventi gratuiti e aperti in tutta Italia. L’elenco degli ospiti del manager filosofo è di una qualità eccelsa. Oggi Centodieci aggiunge un nuovo format “Elementi essenziali-Dialoghi sulla conoscenza” che si terranno a MiDa “QUEL TOCCO DI SOFIA, lano a Palazzo Biandrà (la casa PIANISTA SPERICOLATA” della consulenza Mediolanum di Margherita De Bac inaugurata a giugno). Il 5 novemSofia è una delle pochissime bambine al mondo che suona bre sarà ospite Giovanni Soldini, in una orchestra di professionisti. Un talento, una promessa il 3 dicembre Mario Cucinelli. per la musica. Ma Sofia è una bambina e come tale capita che giocando si possa fare del male. Voleva far vedere ai suoi amichetti una verticale seguita da un ponte perfetto, ma è bastato appoggiare le mani in modo maldestro per sentire un doloroso crack. Quel giorno nacque la grande paura che Sofia avesse compromesso il suo rapporto con il pianoforte, anche da parte dei suoi genitori, insegnanti di flauto la mamma e di pianoforte il papà. Operata al Bambino Gesù di Roma per ridurre la frattura a ulna e radio, un mese di gesso, una lunga riabilitazione per muovere le dita nel migliore dei modi sui tasti bianchi e neri del suo pianoforte, Sofia è di nuovo felice ed è già tornata ad esibirsi. Il suo mito: Martha Argerich. I Oscar di Montigny suoi idoli: Bach, Beethoven. 24oreNews

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24 orenews.it

Milano Periodico di Cultura e Società

Anno 8 - N. 10 - Ottobre 2018

PERSONAGGIO

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Paola Marella: «Il mio modo di fare tv»

ARTE E CULTURA

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Teatro alla Scala: La finta giardiniera; L’histoire de manon Milano a teatro Milano in mostra

BEAUTY

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I consigli di Marina Mazzolari

FASHION

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Milano Moda Donna - Primavera/Estate 2019 Moda & Design Dream K43, il megayacht in multiproprietà

MILANO SI RACCONTA Luisa Spagnoli, una sfilata lunga 90 anni Green Carpet Fashion Awards 2018 Starbucks apre a Milano!

Armani Casa

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GIROMILANO

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Milano da scoprire

AUTO & MOTORI

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Lexus ES: la nuova berlina ibrida da 218 CV

VIAGGI

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Oman, fra tradizione e modernità

CONCERTI

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Milano in concerto

FINANZA & FUTURO

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TRUST: campi di prevalente applicazione

HI-TECH & DESIGN

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Le ultime novità più interessanti

COME STAI?

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Il test genetico preconcepimento Lombardia, una regione che ‘ha a cuore’ la Prevenzione

IL SESSUOLOGO

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L’esperto risponde: “tempi diversi”

ERBARIO MAGICO

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Maca, il “ginseng peruviano”

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In copertina: Paola Marella

Ottobre Direttore Responsabile Dario Bordet Direttore Editoriale Alessandro Trani Art Director Patrizia Colombo Impaginazione Milano Graphic Studio S.r.l. Hanno collaborato Roberto Bernorio Patrizia Colombo Marica De Bonis Elena Fossati Carlo Kauffmann Antonello Martinez Marina Mazzolari Luca Medici Paolo Minotti Matilde Scuderi Edizioni Le Roy srl - Milano, Viale Brianza, 24 redazione@24orenews.it redazione@le-roy.it www.24orenews.it Telefono: 377.4695715 Promozione & PR Anna Nannini, Dante Colombo, Carlo Kauffmann info@le-roy.it Pubblicità & Advertising Team Entertainment Milano, Via Melchiorre Gioia, 72 info@teamentertainment.eu Telefono: 02.89412141 Stampa La Serigrafica Arti Grafiche Via Toscanelli, 26 - Buccinasco MI Periodico mensile Reg. trib. di Milano n. 321 del 10/06/11 N° iscrizione ROC: 22250 Distribuzione Gratuita Desideriamo informarLa che i suoi dati personali raccolti direttamente presso di lei o fornitici saranno utilizzati da parte di “24orenews.it Milano” nel pieno rispetto dei principi fondamentali dettati dalla direttiva 95/46/CE e dal D.lgs. 171/98 per la tutela della Privacy nelle Telecomunicazioni e dalla direttiva 97/07/CE e dal d.lgs. 185/99 Eventuali detentori di copywriting sulle immagini - ai quali non siamo riusciti a risalire - sono invitati a mettersi in contatto con: Le Roy srl

UNA “RACCONTATRICE” STRAORDINARIA Pensavo di parlarvi delle notizie ed eventi che hanno animato o animeranno Milano in questi giorni. La grande settimana della moda che colloca la nostra città fra le prime al mondo per la pluralità di marchi di grandi stilisti e di super modelle che prendono parte alla fashion week milanese. Le oltre 60 sfilate che hanno coinvolto le location più prestigiose della città. Le due fiere Micam e Mipel che hanno chiuso con un successo record. Le nuove idee su cibo e vino che prendono sempre più spazio da Expo, delle quali vi daremo conto nella nostra rubrica “Milano si Racconta”. Ma tutto è un po’ cambiato perché il 20 settembre è mancata Inge Feltrinelli forse l’ultima vera regina dell’editoria internazionale. Nel suo passato c’è una straordinaria galleria di personaggi che la giovane Inge ha immortalato con la sua macchina fotografica: da Picasso a Hemingway, da Castro a Kennedy, da Anna Magnani a Greta Garbo… In una intervista ad Aldo Cazzullo dichiarò: “tecnicamente ero maldestra, però sapevo cogliere quello che Cartier Bresson chiamava il momento decisivo. Come quando fotografai Greta Garbo che starnutiva ad un semaforo. Vendetti l’immagine a LIFE per 50 dollari e mi mantenni a New York per un mese”. Era una straordinaria “raccontatrice” di questi suoi incontri. Ha gestito la Casa Editrice Feltrinelli con grande acume rendendola una delle più affermate fonti di cultura. Nella nuova avveniristica sede si percepisce lo spirito, la voglia di futuro che Inge non ha mai smesso di trasmettere. Parafrasando quanto affermato dal Sindaco Sala, Inge Feltrinelli resterà a pieno titolo nel novero di quei personaggi illustri che hanno fatto grande Milano. Carlo Kauffmann 24oreNews

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PERSONAGGIO

Milanese, classe 1963, Paola Marella è una famosa conduttrice televisiva e mediatrice immobiliare italiana. Si laurea in Architettura di Interni al Politecnico e comincia a fare gavetta nei cantieri come agente immobiliare. Nel 1993 decide di fare il grande salto mettendosi in proprio. Suo marito Nico è come lei appassionato d’arredamento: per la loro casa hanno scelto mobili classici e molte luci, che sono una delle cose che Paola ama di più. Hanno un figlio, Nicola, nato nel ‘95. Poi è la volta della carriera in tv. Nel 2007 conduce su Real Time ‘Cerco casa disperatamente’ seguito da ‘Vendo casa disperatamente’: dispensa consigli di stile e di arredamento, e diventa un vero e proprio punto di riferimento per i telespettatori italiani. Nel 2013 è la volta di ‘Welcome Style’ e ‘Shopping Night: Home Edition’, ma anche di ‘Ma come ti vesti’ con Enzo Miccio (la moda è la sua seconda passione). Continua con il suo lavoro da agente immobiliare e tiene corsi di formazione per Home Stager. Nel 2016 approda a Cielo con I Consigli di Paola. Ha pubblicato due libri: Arredo casa disperatamente (2011) e Welcome Style (2013).

Intervista a cura di LUCA MEDICI 8

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PAOLA MARELLA

«IL MIO MODO DI FARE TV»

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ita pubblica e vita privata per lei sono una cosa unica. Elegante (con il suo irrinunciabile tacco 12), sorridente, lei è come la vedete in tv, anche quando le telecamere sono spente: sto parlando di Paola Marella, nota conduttrice televisiva e mediatrice immobiliare. Conosco Paola da molti anni e non faccio mai fatica a scrivere qualche cosa di interessante su di lei poiché è una donna che ha molto da raccontare. Non tutti sanno che è “un’accumulatrice seriale” di libri e riviste... magazine di architettura e design ovviamente, che stanno a Paola come il nettare per le api! L’ho raggiunta (metaforicamente) a Formentera per voi, mentre trascorreva qualche giorno di meritato riposo.

Come è nata la Paola Marella televisiva che tutti conosciamo? Tanti anni fa. Dopo la Laurea in Architettura e molto prima di iniziare a fare televisione, lavoravo presso i cantieri e svolgevo un doppio compito, la gestione del cantiere e la parte vendita. Come potrai immaginare il mio ufficio era un container e


l’ambiente dove lavoravo era prettamente un mondo al maschile. La tv non mi ha cambiata, ma semplicemente ho portato in tv la Paola che sono sempre stata. Il mondo televisivo mi ha aiutata a migliorare, qualche consiglio sul trucco, cose del genere. Pensa che ho cominciato a fare televisione nel 2006, ma il ciuffo bianco faceva già parte del mio look dal 1999! Sei una moglie e una mamma, come sai conciliare la vita pubblica con quella privata? Faccio semplicemente come tante altre donne di oggi, utilizzo un termine molto inflazionato, ma che ben si addice alla vita di molte lavoratrici, sono multitasking. Sembra un termine strano, ma noi donne siamo così, capaci di adeguarci e plasmarci alle situazioni, dunque sappiamo essere mamme affettuose e presenti, mogli, figlie, sorelle e grandi lavoratrici. Mi arrivano molti messaggi privati da donne e c’è una cosa che ci accomuna tutte: mettiamo in pratica quello che il DNA femminile, per natura, ci suggerisce. Ho sempre lavorato molto ed ho sempre tentato di conciliare tutto. Ma di una cosa sono molto orgogliosa: sono stata soprattutto una mamma presente! Arredare oggi: come è cambiato il rapporto degli italiani con la loro casa dall’avvento dei programmi tv sul mondo dell’interior?

La tv ha fatto passare un concetto molto importante e cioè che è possibile ristrutturare e arredare senza spendere una fortuna. Il mio modo di fare tv, che poi è quello che in questi anni mi ha ripagato con tante soddisfazioni, è comunicare concetti semplici, chiari, ma che fanno sognare. Piccoli trucchi e molte idee che tutti possono mettere in pratica, ma sempre con un occhio rivolto al portafogli. La tv ha educato il pubblico, lo consiglia, diventa un’amica e il design democratico che porto in televisione è il mio biglietto da visita. Mi piace pensare che le persone da casa siano aiutate a creare cose belle con il nostro aiuto. Qual è un aspetto o un complemento di arredo irrinunciabile per chi deve arredare una casa? Amo le luci, per me sono come le scarpe, una vera passione! Mi piace illuminare gli ambienti con pezzi evergreen, l’illuminazione giusta in una stanza fa già parte dell’arredo. Una stanza illuminata male sminuisce tutto il progetto. Per me le lampade sono complementi di arredo irrinunciabili, come un bel paio di scarpe per una donna, ti cambiano il look! Tendenze & stili, cosa ci riserva il mondo del design e cosa farà tendenza nei prossimi anni? Secondo me stiamo andando nella direzione contraria rispetto a quanto proposto in questi ultimi anni e cioè sta abbandonando il discorso di “total look”. Basta con il minimalismo e basta con gli stili cliché, la nuova tendenza è senza dubbio arredare mixando, ovvero creare ambienti nuovi, ma senza dimenticare la personalizzazione. Ogni casa deve essere comoda e funzionale, ma deve anche rispecchiare il gusto di chi la vive. Utilizzare oggetti che hanno una storia, magari abbinati ad un layout più contemporaneo, sarà senza dubbio una tendenza futura! Hai nuovi progetti che ci vuoi raccontare? Ci sono molte cose che bollono in pentola, ma per scaramanzia non ne parlo finché non saranno confermate, ti posso solo dire che per il momento sto lavorando molto con i miei sponsor, sto lavorando con le case e all’immobiliare, ma soprattutto ci sono i Social, che mi stanno regalando tante soddisfazioni. Si conoscono tante persone e si creano nuove opportunità di lavoro! Bene, non mi resta che augurare a Paola un mega in bocca al lupo per tutto, ma soprattutto spero di conoscere presto i suoi nuovi progetti. Ciao Paola! 24oreNews

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ARTE E CULTURA

LA FINTA GIARDINIERA WOLFGANG AMADEUS MOZART

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Dall’8 al 29 Ottobre 2018

Direttore Diego Fasolis Regia Frederic Wake-Walker Durata spettacolo: 3 ore e 14 minuti incluso intervallo iego Fasolis dirige il “dramma buffo” composto da Mozart a 19 anni e andato in scena al Cuvilliés Theater di Monaco. Per la Scala, dove si ricorda un’esecuzione alla Piccola Scala nel 1970 con Zoltán Peskó e la regia di Filippo Crivelli, è una prima assoluta nella sala storica. Il cast comprende alcune delle migliori voci della nuova generazione di cantanti (e attori) mozartiani, già applaudite nel Don Giovanni del 2017: con Hanna-Elisabeth Müller cantano Anett Fritsch, Bernard Richter, Giulia Semenzato e Mattia Olivieri. A loro si aggiungono Kresimir Spicer e Lucia Cirillo, protagonisti dei due precedenti successi händeliani alla Scala.

LA FINTA GIARDINIERA: APPUNTAMENTI

3 Ottobre: 8|11|16|23|26|29 h20:00; 20* h14:00

L’HISTOIRE DE MANON JULES MASSENET

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Dal 17 Ottobre al 2 Novembre 2018

Direttore Felix Korobov Kenneth MacMillan Durata spettacolo: 2 ore e 35 minuti inclusi intervalli uno dei balletti cardine del repertorio classico. Un’India da leggenda, gli intrighi e i drammi d’amore della bella Nikiya, danzatrice del tempio, del principe Solor e di Gamzatti, figlia del Rajah: lussureggiante esotismo, nato dal fascino dei paesi esotici nei popoli occidentali e dal successo di opere letterarie come il poema indiano Śakuntalā di Kālidāsa, la cui leggenda ispirò Marius Petipa a creare una perfetta armonia fra scene di massa e personaggi principali, dai sentimenti contrastanti, con momenti di alto lirismo e fascino poetico.

L’HISTOIRE DE MANON: APPUNTAMENTI

3 Ottobre: 17|19|24|27 h20:00; 20* h20:30 3 Novembre: 2 h20:00

ALTRI APPUNTAMENTI DI OTTOBRE - 2|6|9|13*|18 h20:00 + Ernani La finta giardiniera/Prima delle Prime | “Triangoli, travestimenti e lieto fine” - 4 h18:00 + Elektra/Prima delle Prime | “Una spietata fedeltà” - 25 h18:00 +

Opere

+ L’histoire de Manon /Prima delle Prime | “Tra purezza e inganno, un destino al femminile” - 11 h18:00 Balletti

e Orchestra del Teatro alla Scala/ Dir. Ádám Fischer - 10|12 h20:00 + Coro Grandi Scala: Renata Tebaldi - 6 h17:00 + I virtuosiVocidelalla Teatro alla Scala - 7 h 16:00 + Lucerne Festival Orchestra, Dir. Riccardo Chailly/Serata a favore del FAI - 14 h20:00 + Filarmonica della Scala - 21|28|30|31 h20:00 +

Concerti

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ScalAperta: biglietto sconto 50%



MILANO A TEATRO DIO RIDE Dal 2 al 14 Ottobre: Piccolo Teatro Grassi A 25 anni dal primo Oylem Goylem, Moni Ovadia mette in scena un nuovo spettacolo che ritrova il vecchio ebreo errante con nuove storie, umorismo e riflessione drammatica, racconto e canzoni, musica e barzellette. MARY POPPINS Dal 5 Ottobre al 31 Dicembre: Nazionale CheBanca! La magica storia della tata più celebre del mondo in uno show fatto di incredibili effetti e coinvolgenti coreografie, ma soprattutto canzoni indimenticabili come ‘Supercalifragilistichespiralidoso’, ‘Cam caminì’, ‘Com’è bello passeggiar con Mary’ e ‘Un poco di zucchero’.

NEL NOSTRO PICCOLO - GABER, JANNACCI, MILANO, NOI

IL BERRETTO A SONAGLI

A TESTA IN GIÙ Dall’11 al 28 Ottobre: Manzoni Dal testo del francese Florian Zeller, è la storia di Daniel che invita a cena, contro il consiglio di sua moglie, il suo migliore amico Patrick e la sua nuova conquista Emma per la quale ha lasciato la moglie. Emma, giovane e carina, funge da catalizzatore provocando una tempesta negli animi dei commensali, scuotendo certezze, risvegliando frustrazione, gelosia e invidia.

NEL NOSTRO PICCOLO GABER, JANNACCI, MILANO, NOI Dal 23 Ottobre all’11 Novembre: Nuovo Ai due grandi artisti Gaber e Jannacci e “all’aria di Milano” si sono ispirati Ale&Franz per questo spettacolo che parla del coraggio di vivere storie non sempre vincenti, della forza di trasmettere emozioni vere, di raccontare anche i fallimenti, la delusione degli ideali, i sentimenti profondi, come l’amore.

ROMEO E GIULIETTA - AMA E CAMBIA IL MONDO Dal 12 al 14 Ottobre: Arcimboldi La storia d’amore più popolare di ogni tempo porta la prestigiosa firma di Giuliano Peparini alla regia e direzione artistica, con un cast di prim’ordine: Giulia Luzi è ‘Giulietta’ mentre il giovane Renato Crudo si alterna a Davide Merlini nel ruolo di ‘Romeo’. Parte del ricavato dei biglietti andrà in favore della grande raccolta fondi di Mediafriends (Fabbrica del Sorriso 2018).

IL BERRETTO A SONAGLI Dal 23 al 28 Ottobre: San Babila “Una commedia nata e non scritta”, così Pirandello definì questo suo lavoro. Sebastiano Lo Monaco ha costruito una regia viva e non scritta. Il Berretto a sonagli è la storia di un uomo giovane, poco più di quarant’anni, che, tradito dalla moglie, accetta la condanna e la pena di spartire l’amore della propria donna con un altro uomo pur di non perderla.

BELLA FIGURA Dal 18 al 28 Ottobre: Carcano Un uomo e una donna, nel parcheggio di un ristorante fuori città. Lei, Andrea, madre single e impiegata in una farmacia, è ancora in macchina. Il suo amante, Boris, un piccolo imprenditore di verande, sta cercando di convincerla ad uscire, malgrado il passo falso che ha appena commesso: farsi scappare che quel ristorante gli è stato consigliato da sua moglie. DIO RIDE

TEATRO SAN BABILA Corso Venezia, 2/A Orari: mar-gio-ven-sab h20:30; mer-sab-dom h15:30 TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI Viale dell’Innovazione, 20 Orari: ven-sab h21; sab-dom h16:00 TEATRO CARCANO Corso di Porta Romana, 63 Orari: mar-gio, sab h20:30; ven h19:30; dom h16:00 TEATRO NAZIONALE CHEBANCA! Via Giordano Rota, 1 Orari: mer-gio-ven-sab h20:45; sab-dom h15:00; dom 19:30 TEATRO MANZONI Via Alessandro Manzoni, 42 Orari: mar-sab h20:45; dom h15:30 TEATRO NUOVO Corso Matteotti, 20 Orari: mar-sab h20:45; sab e dom h15:30 PICCOLO TEATRO GRASSI Via Rovello, 2 Orari: mar-gio-sab h19:30; ven h20:30; dom h16:00

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MILANO IN MOSTRA OTTOBRE CARRÀ A MILANO Palazzo Reale / Piazza Duomo 12 Orari: lun 14.30-19.30; mar-mer-ven-dom 9.30-19.30; gio-sab 9.30-22.30 Dal 4 ottobre 2018 al 3 febbraio 2019 Milano rende omaggio a uno dei più importanti esponenti dell’arte italiana del ‘900, protagonista dei principali movimenti che hanno segnato la storia di quel secolo, dal Futurismo alla Metafisica fino al gruppo Novecento. Nato in provincia di Alessandria, Carrà si dedicò all’arte fin da giovane in qualità di decoratore. Dopo Londra e Parigi, Milano divenne la sua città di adozione. Insieme a Boccioni, Russolo, Balla e Severini entrò a far parte del movimento futurista. Durante il servizio militare fu ricoverato nell’ospedale psichiatrico di Ferrara. Nella città emiliana conobbe Giorgio De Chirico e Filippo De Pisis coi quali definì i principi della Metafisica. Il rientro a Milano coincise con l’adesione al cosiddetto ritorno all’ordine che caratterizzò l’arte in Italia tra le due guerre.

PAUL KLEE E IL PRIMITIVISMO Mudec / Via Tortona 56 Orari: lun 14.30-19.30; mar-mer-ven-dom 9.30-19.30; gio-sab 9.30-22.30 Dal 31 ottobre 2018 al 3 marzo 2019 Tocca al Mudec offrire una nuova prospettiva dell’opera di uno dei più originali interpreti della pittura del ‘900. Le immagini incantate e ricche di mistero di Klee, tra colore e segno grafico, se da un lato sembrano provenire dal mondo dell’infanzia, dall’altro affondano le proprie origini nel fenomeno del Primitivismo che attraversò la cultura europea tra fine ‘800 e inizio ‘900. La mostra indaga proprio questo specifico aspetto della produzione dell’artista svizzero ponendo a confronto una significativa selezione dei suoi dipinti, acquerelli e disegni con oggetti dell’antichità classica e manufatti della collezione etnografica del Mudec, in un percorso arricchito dalla presenza di riviste e documenti d’epoca legati alla formazione di Klee.

MARGHERITA SARFATTI Museo del Novecento / Via Guglielmo Marconi 1 Orari: lun 14-19.30; mar-mer-ven-dom 9.30-19.30; gio-sab 9.30-22.30 Sino al 24 febbraio 2019 Un omaggio alla grande protagonista della cultura italiana della prima metà del ‘900. Organizzata in collaborazione con il Mart di Rovereto, che ne conserva l’archivio, la mostra racconta la mille sfaccettature di una donna dalla personalità complessa e affascinante che con la sua attività di giornalista e di critica d’arte ha saputo farsi interprete di uno dei momenti culturali più importanti attraversati dall’Italia, contribuendo in massimo grado a dettare il gusto e lo stile del proprio tempo. Margherita Sarfatti aderì al Partito socialista giungendo più tardi a collaborare con l’organo di stampa del partito, l’Avanti! Nel 1922 fondò il gruppo Novecento a cui aderirono Anselmo Bucci, Achille Funi, Pietro Marussig, Ubaldo Oppi, Mario Sironi e altri grandi artisti.

ROMANTICISMO Gallerie d’Italia / Piazza della Scala 6 Orari: mar-mer-ven-sab-dom 9.30-19.30; gio 9.30-22.30 Dal 26 ottobre 2018 al 19 marzo 2019 Organizzata in collaborazione con il Museo Ermitage di San Pietroburgo, la mostra propone una vasta panoramica sul movimento artistico che si diffuse in tutta Europa nella prima metà dell’Ottocento, segnando l’affermazione dell’individualità, della soggettività e del sentimento nell’arte. Anticipato in Germania dal movimento dello Sturm und Drang, che per primo pose l’accento sull’interiorità e la libertà dell’artista e sul rapporto tra uomo e natura, il Romanticismo si distinse dal Neoclassicismo, ancora presente a inizio ‘800, per l’affermazione di temi pittorici indicatori di una nuova sensibilità che rifiutava l’idea illuministica della ragione a favore di un’esplorazione nell’irrazionale.

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BEAUTY SKIN CAVIAR LUXE CREAM SHEER - LA PRAIRIE Crema viso Formulata con una potente concentrazione di prezioso estratto di caviale e del nostro esclusivo complesso cellulare, esalta e ridefinisce i contorni. Questa crema rassodante e leggera idrata in profondità, senza appesantire: è così impalpabile e delicata che ti chiederai come possa avere un effetto così intenso, con tanta facilità. Delicato piacere, effetto lifting leggendario.

Negli scorsi anni abbiamo visto labbra di tutti i colori, da quelle nude a quelle scurissime, ma mat. Il mat, infatti, è stato il cavallo di battaglia della maggior parte dei brand di alta profumeria e non, in particolare durante lo scorso anno. Quali saranno i rossetti che andranno di moda il prossimo autunno? Eccovi i trend e alcune novità beauty dell’Autunno Inverno 2018-2019. A’ la prochaine fois! Vi aspetto!

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CARTIER CARAT Fragranza femminile Come un diamante, Carat, il nuovo profumo della Maison, riunisce i sette colori che compongono la luce in un’unica fragranza bianca, pura e limpida. Il lusso in una boccetta: il flacone, sfaccettato secondo la tradizione Art Déco, è attualizzato da Cartier nelle linee a formare spigoli vivi. Cattura la luce, diffrange tutti i colori del prisma, i riflessi sfavillanti giocano sulle molteplici superfici del vetro tagliato netto.

LA PETITE ROBE NOIRE ROLL’INK LINER GUERLAIN Eyeliner La Petite Robe Noire Guerlain ha trovato il nuovo must-have beauty! Una nuova generazione di eyeliner con un applicatore roller unico che scivola sulla palpebra in un batter d’occhio per tracciare qualunque linea, dalla più sottile alla più spessa! Questo eyeliner nero, notransfer, waterproof resisterà anche alla più frenetica delle giornate con una tenuta 12 ore!

GUCCI BLOOM Fragranza femminile Una fragranza fresca e floreale, perfetta per le donne forti e indipendenti che vogliono esaltare la propria sensualità con un semplice profumo. Come un giardino in fiore, Gucci Bloom fonde note di tuberosa naturale, estratto di gelsomino e Rangoon Creeper, un fiore che sbocciando cambia colore sfumando dal bianco al rosso.

ROUGE DIOR INK LIP LINER Lip-liner labbra Un balsamo dalla Dior Ink Lip Liner sono i nuovi lip-liner labbra, studiati dal brand con la stessa tecnologia che caratterizza gli eyeliner. La punta morbida in feltro dal design ultra fine permette di disegnare con semplicità il contorno labbra. La formula, liquida, assicura la lunga tenuta del prodotto mentre il finish, semi opaco, contribuisce a rendere il make up labbra intatto per non meno di 12 ore.



Ca va lli

Tod’s

Ro be rto 24oreNews

CALA IL SIPARIO SULLE SFILATE DELLA SETTIMANA MENEGHINA

A cura di PATRIZIA COLOMBO

colori fluorescenti sono uno dei trend più forti di stagione, qui il diktat è non passare inosservati. Che siano pantaloni o giacche l’importante è che siano rigorosamente colorate! Tinte fluo quindi per la giacca sartoriale o quella lunga a un bottone. Rosa shocking, da indossare con camicia rossa a contrasto. La borsa? Quella più cool si porta alla cinta. Dimenticate il vecchio marsupio votato alla sportività, perché le nuove versioni sono modelli très très chic che vogliono stare al centro dell’attenzione.

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Alberta Ferretti

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Jil Sander

Salvatore Ferragamo

MODA DONNA

Giorgio Armani

MILANO


Blumarine

Agnona

Brunello Cucinelli

Philipp Plein

DSquared2

Prada

Tom Ford

Dolce & Gabbana

FASHION


FASHION

MODA &DESIGN Milano, capitale del design, ha creato un connubio con la moda per offrire al pubblico la magia delle passerelle, senza dimenticare la storia del design italiano, vera icona che tutto il mondo ci invidia! A cura di LUCA MEDICI

Armani Casa

Trussardi casa 18

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ilano è sempre stata la capitale della moda, il fenomeno è nato fra la fine degli anni ‘70 e l’inizio degli anni ‘80, quando il prêt-à-porter italiano si è affiancato all’haute couture, di fatto rendendo disponibile la moda di qualità ad un’ampia fascia di pubblico. Sono nati molti stilisti di fama in quegli anni, che hanno reso la città meneghina un crocevia di persone che sono arrivate da tutto il mondo per vedere le sfilate, acquistare i capi per le boutique o semplicemente per partecipare a questo mondo fatto di esclusività. La moda però è sempre stata per pochi, non solo per motivi di portafogli, ma perché il suo mondo chiuso è sempre stato appannaggio degli addetti al settore, dove la percezione vista dall’esterno è sempre stata quella di un palcoscenico esclusivo fatto per pochi. Poi sono arrivati gli anni ‘90 e, con il Salone Internazionale del Mobile (nato il 24 febbraio del ‘61, ma cresciuto in modo esponenziale dal 1998 in avanti) Milano e il design hanno saputo rendere “disponibile” a tutti un mondo fatto di arredi di alta classe, dove la percezione è stata da subito quella del “anche io posso avere un pezzo di design”. Con il passare degli anni il design ha aperto le porte a tutti, non solo facendo entrare i non addetti al settore negli stand della Fiera, ma creando veri e propri eventi negli show room, feste in piazza e cooking show. Milano diventa per una settimana un mega evento, dove tutti si sentono “addetti al settore”, un modo intelligente per avvicinare il pubblico ai prodotti Made in Italy. La moda ha visto in questo settore un business da cavalcare, così quasi tutte le maison con sede nel Quadrilatero hanno creato la “linea casa”. Gli stilisti hanno saputo creare arredi e oggetti di design, trasportando il loro gusto nel mondo della casa, hanno arredato hotel di lusso e hanno creato eventi durante la settimana del design. La moda ed il design si sono uniti e, a volte, noti brand dei due settori si sono fusi per creare uno stile unico, riconoscibile, ma soprattutto caratterizzato dalla qualità tipica dei prodotti Made in Italy. Possiamo dire che il design ha aperto le porte alla moda, facendo raggiungere ad un ampio pubblico la percezione del bello, ma accessibile. Il design è fatto di “total look”, esattamente come nella moda, ogni brand esprime un gusto ben preciso, come una griffe espone in vetrina un total look che abbina perfettamente tessuti, colori e accessori.

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DREAM K43 IL MEGAYACHT IN MULTIPROPRIETÀ A cura di MOMI SYMON

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loating Life, società svizzera specializzata nel management di charter e vendita di super e megayacht, si apre al design degli yacht e presenta Dream K43, il progetto di un innovativo 43 metri pensato per essere condiviso da vari armatori, secondo due nuove formule di multiproprietà. Con l’intento di fare anche il giro del mondo. Il progetto è stato presentato a Milano il 18 settembre, giorno di inaugurazione della Milano Fashion Week, nel nuovo concept store multibrand Montenapoleone 14. L’azienda, fondata nel 2002 da Andrea Pezzini e Barbara Tambani, gestisce “l’azienda - barca” offrendo moltissimi servizi esclusivi e customizzati per l’armatore, sollevandolo da tutti i possibili problemi legati alla gestione del proprio yacht. Inoltre dal 2009 opera nel settore degli ‘yacht in multiproprietà’, gestendo gli yacht di Yacht Plus: tre 41 metri realizzati dai cantieri Rodriquez e progettati appositamente dall’archistar Sir Norman Foster (Ocean Emerald, Ocean Pearl e Ocean Sapphire). Forte dell’esperienza e delle conoscenze del suo cofondatore, Andrea Pezzini, Floating Life, ha pensato di alzare l’asticella e di espandere le proprie competenze anche nel campo della progettazione di yacht con la Serie K che include unità di varie lunghezze, dai 36 metri sino ai 45 metri, altamente personalizzabili. Ha già visto la luce il primo, K40M/Y Kanga, ed entro la fine del 2018 sarà varato il K42, attual-

mente in costruzione ad Ancona presso la sede del Cantiere delle Marche. Il progetto Dream K43 è un Expedition Yacht estremamente lussuoso, con carena in acciaio e sovrastrutture in alluminio totalmente vetrate per una maggiore condivisione dello spazio. È uno yacht molto versatile che si presta a una particolare personalizzazione delle aree armatoriali. Gli interni, generosi e razionali, prevedono zone di intrattenimento multifunzionali e aree relax e di benessere perfettamente attrezzate. Nel progetto, anche due piscine: una con acqua dolce e una con acqua salata. Nella zona prodiera una suite armatoriale con grandi finestre per viste mozzafiato. Dream K43 è il primo yacht che sarà venduto in multiproprietà a 7 armatori, secondo due nuove e moderne formule rispetto alla precedente sviluppata su Ocean Pearl, che attualmente ha 8 proprietari. Gli acquirenti potranno godere di periodi di proprietà più lunghi (in slot da 8-10 giorni e anche per più periodi) e scegliere tra due tipologie diverse di multiproprietà: a porzione di yacht (Fractional Ownership) oppure a periodo di tempo (Time Sharing). In questo secondo caso l’utente non sarà il proprietario dello yacht (ed è quindi scarico di qualsiasi responsabilità gestionale) ma il fruitore del tempo acquistato (formula che permette anche di subaffittare a un terzo soggetto). 24oreNews

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LUISA SPAGNOLI UNA SFILATA LUNGA 90 ANNI A cura di MONICA ROTA

a moda passa, Luisa Spagnoli è per sempre», questo il messaggio lanciato da Nicoletta Spagnoli, da oltre 30 anni alla guida dell’azienda di famiglia che ha festeggiato 90 anni con un libro e una sfilata - la prima nella storia del marchio - a Palazzo Reale, in occasione della Milano Fashion Week. «Novant’anni sono un traguardo importante ed era giusto - spiega Nicoletta, AD e Direttore creativo del brand - organizzare un festeggiamento consono. Non tante aziende arrivano in salute a questo anniversario, e poi noi siamo la stessa proprietà da 4 generazioni». Fu nel 1928 che cominciò a prendere corpo l’attività nel settore tessile che ancora oggi porta il nome della sua fondatrice. Luisa Sargentini, conosciuta in tutto il mondo come Luisa Spagnoli, nacque a Perugia nel 1877. Donna di straordinaria modernità e grande creatività, diede vita a due grandi aziende, la Perugina e la Luisa Spagnoli, che hanno svolto un ruolo primario nel processo di industrializzazione dell’Umbria e dell’Italia stessa. Luisa ha anticipato di mezzo secolo l’evoluzione della presenza femminile nel campo del lavoro, non solo per la sua figura di imprenditrice, ma anche per l’inserimento della donna nell’attività industriale. A Lei dobbiamo il piacere ancora oggi di poter gustare il “bacio Perugina” creato da una sua intuizione nel lontano 1922. Alla sua morte prima Mario Spagnoli e poi

«L Sopra: Nicoletta Spagnoli; a sinistra: Luisa Spagnoli in un momemto di relax; sotto: la Duchessa di Cambridge che ha indossato in diverse occasioni delle creazioni di Luisa Spagnoli

Lino Spagnoli presero le redini della società proseguendo nel cammino di innovazione avviato da Luisa. Lino, prevedendo gli sviluppi sociali ed economici elabora una nuova strategia che permetterà all’azienda di rafforzarsi, quella di creare un gran numero di imprese artigiane satelliti, gestite principalmente da personale proveniente dall’impresa madre e da questa dotate del know-how e della tecnologia necessari. Nel 1986, l’improvvisa scomparsa del padre porta Nicoletta Spagnoli ad assumere in prima persona, con l’incarico di Amministratore Delegato, la guida di un’impresa già nota ed affermata nel mercato italiano dell’abbigliamento femminile. Il dinamismo e le idee di Nicoletta hanno un grande impatto sull’azienda che sotto la sua guida occupa vaste aree di mercato non più solo nazionali. Facendo leva soprattutto sull’innovazione, applicata al prodotto e all’immagine, acquisisce nuove fasce di mercato riguardanti una clientela più giovane e di tendenza rispetto a quella tradizionalmente legata al brand. Il risultato è il riposizionamento del marchio, che diviene un punto di riferimento unico per soddisfare il bisogno di un’eleganza sicura, trasversale a tutti gli stili di abbigliamento delle diverse fasce di età. Nicoletta continua il cammino di questa grande azienda italiana di abbigliamento con nuove intuizioni che oggi trovano posto nei numerosi punti di vendita “Luisa Spagnoli” presenti nelle nostre più importanti città.



Palazzo Marino rivestito per l’occasione da colori sgargianti di fiori tropicali e colibrì

GREEN CARPET FASHION AWARD 2018 Da Cindy Crawford a Julianne Moore, da Cate Blanchett a Colin Firth. Sono molte le celebrità che hanno partecipato all’evento che celebra la moda sostenibile che si è svolto il 23 settembre al Teatro alla Scala A cura di PATRIZIA COLOMBO

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tmosfera da gran soirée, ospiti da tutto il mondo e un po’ di emozione. Sono andati in scena, al Teatro alla Scala, quasi a chiudere con gran classe una Fashion Week che ha colorato Milano con le collezioni Primavera Estate 2019, i Green Carpet Fashion Awards 2018, seconda edizione dei premi dedicati alla moda sostenibile, organizzati da Camera Nazionale della Moda Italiana ed Eco-Age, con il supporto del Ministero dello Sviluppo Economico, ICE Agenzia e del Comune di Milano. Una serata da Oscar, che ha portato Milano sul podio del glamour: tredici i premi per tredici diverse categorie e un unico vincitore tra cinque finalisti. Tra le prime a salire sul palco la giornalista di moda inglese Suzy Menkes, che è stata insignita del Visionary Award premiata da Pierpaolo Piccioli di Valentino. «È stata la prima a parlare di sostenibilità nel mondo del lusso e per questo può essere considerata una vera visionaria», hanno fatto sapere Carlo Capasa e Livia Firth. I finalisti di questo premio sono stati scelti lo scorso luglio durante la settimana di Haute Couture a Parigi da una giuria. Il vincitore si aggiudica un anno di mentorship completamente sponsorizzato da The Bicester Village Shopping Collection. Tutti i vincitori hanno ricevuto, invece, una statuetta d’oro ‘fairmined’, ovvero estratto da miniere che tutelano i diritti dei lavorati, raffigurante una donna scolpita a mano da Chopard. Tra i vari riconoscimenti, l’Art and Craftmanship Award è andato a Ferruccio Ferragamo, premiato da Julianne Moore. Cindy Crawford ha invece celebrato Donatella Versace con il Recognition for Sustainability Award. Infine Angela Missoni ha dato il Changemaker Award a Cameron Russell, modella, blogger e attivista per i diritti femminili.


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In senso orario: Cate Blanchett; Suzy Menkes con Pierpaolo Piccioli; Donatella Versace con Cindy Crawford; Livia Firth; Sara Maino, Gilberto Calzolari, Federica del Sale, Jeremy Irvine, Desiree Bollier, Armie Hammer; Alessandra Ambrosio; Sara Sampaio con Alberta Ferretti; Julienne Moore


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STARBUCKS

Francesco Micheli, Gabriella Gavazzeni Moroni, Andrea Gori, Paola Manfrin, Sara

APRE A MILANO! A cura di JOHN REDDY

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a data è di quelle da ricordare, almeno per i fan della catena numero uno al mondo del caffè da asporto. Il 6 settembre 2018 ha aperto ufficialmente il primo Starbucks italiano, che ha anche un primato, è il più grande d’Europa. Dalle ore 16:00 una numerosa folla ha gremito la centralissima Piazza Cordusio. Una vera festa in piazza, patrocinata dal comune di Milano, ha dato il via ai festeggiamenti per questa tanto attesa apertura. “Oggi Milano è ancora più internazionale” hanno detto i presenti, infatti il colosso americano è da tempo che aveva annunciato l’apertura nel cuore di Milano, ma le voci sono spesso state smentite per poi essere riconfermate. Dopo l’apertura dello store Apple in Piazza Liberty, la città meneghina adesso ha anche il suo Starbucks, a due passi dal Duomo, dal Castello Sforzesco e affacciato sull’isola pedonale più importante della città. La location è storica, infatti Starbucks ha scelto il Palazzo delle Poste per aprire il suo primo negozio in Italia e lo ha fatto in grande stile, tutta la zona è stata completamente chiusa al traffico (tram inclusi) per garantire all’evento sicurezza e tranquillità. Dalle 16:00 a mezzanotte la Polizia Locale ha vigilato su tutta l’area, un evento grandioso, con tanto di proiezione su maxischermo del film che ripercorre la storia del fondatore, Howard Shultz, ballerini del Teatro alla Scala e 1.200 persone che su invito sono potute entrare nella caffetteria. Attualmente ci sono circa 13.000 store in quasi tutti gli stati del mondo, il primo fu aperto il 30 marzo 1971 in Pike Place Market a Seattle, ma nella storia di questo brand c’è anche un po’ di Italia! Pensate che il fondatore e AD, dopo aver fatto un viaggio in Italia nel 1983, ebbe l’idea di sviluppare il concetto di caffetteria italiana da esportare in America. Rimase affascinato dai nostri bar, tanto da esportare il concetto e i suoi segreti negli Stati Uniti. Volle utilizzare le migliori qualità di caffè nel mondo ispirandosi ai metodi di torrefazione tipici del nostro Paese, ma poi estese il concetto anche ad altri prodotti, personalizzando un proprio listino che oggi è diventato famoso in tutto il globo. Oltre al caffè espresso sarà possibile gustare biscotti, bevande al cioccolato, il famoso “frappuccino”, torte, tramezzini salati, succhi di frutta e molto altro... la scelta del menù ovviamente è personalizzata seguendo il gusto degli italiani, con un occhio di riguardo ai best seller del brand, che ovviamente saranno anche i più gettonati. Lo stile degli arredi è quello tipico degli ultimi negozi aperti in giro per il mondo, ci si sente a casa, coccolati da colori caldi, tessuti morbidi, spazi all’aperto con gazebo, luci soffuse e dalla presenza del legno naturale. Si dice che non sarà l’unico Starbucks meneghino, infatti sono previste in futuro nuove aperture nella city... Dunque, tutti a gustare un buon caffè (io prenderò il mio preferito, l’American Coffee con cannella nel mitico bicchiere d’asporto con il logo verde!) e una buona fetta di torta!

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GIROMILANO Questo mese vi segnaliamo quattro posti da vedere che rappresentano una assolutà novità per la nostra città. Sorprese di tecnologia ed ecosostenibilità e uno straordinario “luogo del cuore” del FAI A cura di CARLO KAUFFMANN

DAL CINEMA ASTRA AL “CINEMA ZARA” La ristrutturazione del negozio milanese di Zara porta la firma dello studio di architettura spagnolo di Elsa Urquijo, che ha recuperato lo storico Cinema Astra. Il nuovo store si sviluppa su 4 piani, conservati l’atrio d’ingresso la doppia scalinata a ferro di cavallo, il mosaico che decora le pareti e il lampadario centrale realizzato in vetro di Murano. A portare il cinema dentro la riapertura del negozio Zara è il maxischermo a tutt’altezza (21 metri), nella stessa posizione di quello originale, che trasmette informazioni legate alle nuove collezioni, infine da osservare il pavimento originale del cinema, fatto di marmi Breccia Aurora e Rosso Verona. Grande attenzione alla sostenibilità e alla tecnologia. Una visita è assolutamente consigliata! ➭ Corso Vittorio Emanuele | www.zara.com/it

CA’ GRANDA SVELA I SUOI SEGRETI Hanno aperto al grande pubblico l’Archivio Storico e il Sepolcreto della Ca’ Granda, oggi Policlinico di Milano, uno dei più antichi ospedali d’Italia. Costruito nel 1637 dal Richini, l’Archivio è un vero gioiello nascosto della città, non solo per le migliaia di documenti storici che conserva, ma anche per il pregio artistico del posto, “luogo del cuore” del FAI. Una visita è importante per scoprire realtà impensabili e ammirare le bellezze della stanze, dei soffitti, delle mura, dei colori. ➭ Via Francesco Sforza, 32 www.arsemilano.it

IL PRIMO 4 STELLE “VERDI” A MILANO Si chiama E.c.ho (Ecological contemporary hotel) ed è il primo hotel interamente ecosostenibile di Milano, a pochi passi dalla Stazione Centrale. Si può definire un 4 stelle verdissime! Pannelli solari sul tetto, materiali riciclati e naturali, riutilizzo del calore e dell’acqua, isolamento termico e acustico di ogni ambiente. L’offerta enogastronomica dell’hotel è firmata da Eataly, grazie al ristorante e al bar Orto. il menù segue il ritmo delle stagioni. Vera chicca di E.c.ho è il suo urban garden, un’oasi verde dove passare le ore di relax tra piante e fiori. Un giardino segreto in pieno centro città. ➭ Viale Andrea Doria, 4 | www.starhotels.com 26

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L’ECO PIUMINO “SAVE THE DUCK” SCEGLIE MILANO Ha aperto nella nostra città, il primo store del marchio di piumini 100% eco Save the Duck proprio in tempo per la stagione autunno-inverno. “Sono estremamente soddisfatto del risultato raggiunto e invito tutti a visitare questo nostro primo store”, ha commentato l’amministratore delegato Nicolas Bargi, fondatore del brand che ha annunciato un piano di aperture nelle città fashion più note”. ➭ Viale Solferino, 12 ww.savetheduck.it


airmauritius.com …connecting to the future

Air Mauritius, compagnia di bandiera dell’isola di Mauritius; nata nel 1967 si è posta obiettivi ambiziosi che l’hanno vista affermarsi come una delle più importanti Compagnie Aeree a livello internazionale per la qualità del servizio e l’eccellenza degli standard operativi conseguendo importanti riconoscimenti come la classificazione 4-stelle Skytrax e il premio come miglior compagnia dell’Oceano Indiano. Air Mauritius raggiunge 24 destinazioni in Europa, Asia, Africa, Australia, Oceano Indiano. Dall’Italia opera voli plurigiornalieri via Parigi, voli settimanali via Amsterdam, Londra e Ginevra, con comodi collegamenti dalle più importanti città Italiane.

Con Air Mauritius la vacanza inizia a bordo!


LEXUS ES La nuova berlina ibrida da 218 CV

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n Europa sostituisce la GS, berlina molto apprezzata per le sue doti dinamiche, in Italia arriverà solo la versione ibrida ed è appena stata commercializzata, vediamo le sue caratteristiche. In vendita da settembre 2018, la nuova berlina media di lusso giapponese è una novità assoluta poiché questo modello adotta per la prima volta il pianale a trazione anteriore, dunque non scarica la potenza sulle ruote posteriori come avveniva per la GS. Altra novità interessante è che per la ES è stata progettata una piattaforma molto evoluta che garantisce la stessa rigidità strutturale di quella a trazione posteriore utilizzata per la coupé LC e l’ammiraglia LS. Pensate che sulla versione F Sport è possibile avere le sospensioni a smorzamento controllato! Bella, filante, elegante e sportiva... la guardi da ogni angolo e non trovi un difetto nel design, molto curato in ogni dettaglio. Linee tese, ma che a volte si mescolano sapientemente a linee più morbide, che creano un mix complesso, ma mai eccessivo. Il posteriore presenta una sorta di alettone nella parte superiore del baule che la rende leggermente massiccia, ma il design sottile dei fanali posteriori, insieme al frame in acciaio lucido che percorre l’intera larghezza dell’auto, alleggeriscono questo effetto rendendo il tutto molto fluido. Bello invece il frontale (fari a LED molto slanciati, dall’inconfondibile family feeling), slanciato, aggressivo e sfuggente, con l’immensa mascherina “a clessidra” tipica del linguaggio estetico degli ultimi modelli di questo brand. Per dimensioni e prezzo sfida il meglio del segmento, cioè Mercedes classe E, Audi A6 e BMW serie 5, infatti con i suoi 496 cm di lunghezza, 187 cm di larghezza e un passo

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A cura di LUCA MEDICI


RUOTE & MOTORI

di 287 cm garantisce un abitacolo comodo sia davanti che dietro, garantendo ampio spazio a tutti i suoi occupanti. Forse la linea spiovente del tetto, che rende la vista laterale molto slanciata, potrebbe creare qualche problema ai passeggeri più alti che siedono dietro. L’abitacolo, come di consueto in casa Lexus, è ben fatto, i materiali sono morbidi, i pellami di alta qualità, le plastiche ben assemblate e tutto si trova al posto giusto. Il design del cruscotto è molto bello, leggero e i numerosi pulsanti sono studiati per agevolare il guidatore, oltre che molto intuitivi e ben fatti... presente uno “schermo touch” di 12,3” posto nella parte alta della consolle, dunque ben visibile in ogni circostanza di guida. Come ho scritto in apertura, in Italia sarà distribuita solo la versione ibrida, chiamata ES 300h, equipaggiata con un valido motore a benzina 2.500 cc a ciclo Atkinson (che risulta leggermente più economico rispetto ai tradizionali motori a benzina) abbinato ad un’unità elettrica, più compatta rispetto al precedente modello, che dovrebbe garantire, dati del costruttore, un consumo medio di 20 km/l per una potenza totale di ben 218 CV, niente male! Grazie al pacco batterie di dimensioni ridotte, poste sotto il divano posteriore, nessuno spazio viene “rubato” ai bagagli, garantendo spazio a sufficienza per trasportare tutto il necessario. Inutile dire che il comfort di marcia è veramente elevato, si viaggia nel silenzio, avvertendo solo qualche fruscio aerodinamico e il rotolamento delle gomme sull’asfalto, ma solo ad andature elevate, nel traffico cittadino gli ospiti possono chiacchierare a voce bassa, senza essere disturbati, questo è uno dei tanti vantaggi di viaggiare su un’automobile ibrida!

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OMAN È

uno dei Paesi rivelazione del 2018 e tra i più sicuri della penisola arabica: parliamo dell’Oman, un Paese velato di fascino e di mistero, saldamente appoggiato a tradizioni antiche, ma con una forte vocazione alla modernità. Se Dubai e i vicini Emirati sorprendono per lo sfarzo e la magnificenza di grattacieli scintillanti, il Sultanato dell’Oman spicca per eleganza e sobrietà: le facciate bianche dei palazzi con decorazioni color ocra, i pavimenti di marmo splendente, le fontane scroscianti, e a disegnare un arredo urbano impeccabile pensano aiuole fiorite e prati all’inglese. Il tutto nella cornice di un territorio di 310mila km2 percorso da ampie strade perfettamente asfaltate che collegano l’Oman nella sua interezza. Il merito è del Sultano Qaboos Bin Said che, alla guida del Paese dal 1970, ha dato il via alla cosiddetta “rinascita” del Paese. In soli 48 anni gli omaniti, un popolo gentile e pacifico, hanno saputo trasformare una terra arida e rocciosa in una delle mete più ambite dal turismo internazionale, senza però stravolgerne la natura o rinunciare alle loro tradizioni. Muscat, città di mare e arte Antica città di navigatori, Muscat - la capitale dell’Oman - si presenta oggi orgogliosa del proprio passato ma con una veste tutta nuova. Quella di una dinamica realtà turistica che si affaccia al mondo. Non basta un giorno intero per scoprire tutti i vicoli e i negozi del vecchio Suq, pieno di bancarelle di tessuti, artigianato e alimentari, e un’ampia zona interamente dedicata all’oro. Magnifico in tutta la sua imponenza è il Diwan (Palazzo Reale), il Palazzo del Sultano. Tra i monumenti più belli in assoluto c’è la Sultan Qaboos Grand Mosque, la più maestosa ed impressionante moschea dell’Oman, inaugurata nel 2011, che può accogliere 20mila fedeli. Alcune delle meraviglie 30

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FRA TRADIZIONE E MODERNITÀ A cura di ELENA FOSSATI


VIAGGI

Sopra da sinistra: Sua Maestà il sultano Qaboos Bin Said Al Said; la Sultan Qaboos Grand Mosque; i porto di Muttrah; il piatto tipico shuwa; il mare di Salalah

L’OMAN A TAVOLA La cucina dell’Oman ha un volto multietnico con contaminazioni provenienti da Asia, Africa e Levante. Tra le ricette tradizionali, da assaporare durante un viaggio in Oman, da non perdere la shuwa, preparata principalmente in occasione delle feste, una pietanza a base di carne di capra o agnello in un composto speziato avvolta in foglie di banano e cotta alla brace. Il samak bil narjeel è invece un piatto di pesce, in prevalenza tonno e sardine, marinato con zenzero, peperoncino lime e sale, e poi cucinato in una salsa di latte di cocco e aglio. Tra i dessert prediletti dagli omaniti l’umm ali, una crema densa e servita calda a base di miele, datteri, pistacchi e mandorle. Il più popolare, l’halwa, (in arabo “dolce”), simbolo dell’ospitalità omanita, è una torta gelatinosa a base di noci e mandorle e profumato di acqua di rose, cardamomo, zafferano, cumino. Un capitolo a parte merita il caffè omanita, simbolo dell’intero Paese e della sua grande ospitalità, preparato con chicchi tostati e mischiati con polvere di cardamomo: il qahwa è il caffè arabo per eccellenza, forte e aromatico preparato nella tipica

che si trovano al suo interno sono il luccicante lampadario interamente costituito da cristalli Swarovski - dal peso totale di oltre 10 tonnellate, un tappeto di seta intrecciato da 600 donne iraniane in un unico pezzo e che è stato, per qualche tempo, il tappeto più grande del mondo e le pareti e le colonne della sala di preghiera principale, ricoperte interamente di marmo bianco di Carrara. Sempre nel 2011 fu inaugurata anche la Royal Opera House, il Teatro dell’Opera, il primo di tutta la penisola arabica, che ospita spettacoli di balletto, concerti di jazz e musica classica. A Muscat ci sono tantissimi musei, tra cui il Museo Bait al Zubair, sulla storia dell’Oman, l’Omani French Museum, piccolo spazio espositivo che racconta nei dettagli il legame tra Oman e Francia e contiene numerosi oggetti coloniali risalenti al XIX secolo, il Muscat Gate museum che contiene reperti e installazioni che ripercorrono la storia dell’Oman dal neolitico ai giorni nostri. L’ere-

dità culturale e le tradizioni omanite più antiche sono custodite al National Museum, aperto nel 2016. Meritano una visita anche l’Acquario e centro di scienza marina di Muscat, che ospita una vasta gamma di specie marine con particolare attenzione a quelle in via d’estinzione e, alla rotonda di Bustan, il Sohar boat - un vascello costruito nei cantieri di Dhow. Nel 1980 Tim Severin con un equipaggio omanita salpò con questa nave dall’Oman diretto verso Guangzhou in Cina sulle orme del leggendario viaggio di Sinbad il marinaio. Da non perdere, infine, la corniche, il lungomare bordato di palazzi, moschee e locali, piacevole soprattutto al tramonto. La corniche arriva fino al porto di Muttrah dove i pescatori portano il loro carico. Muttrah è conosciuta soprattutto per il suo souq coperto dove si trova di tutto gioielli, tappeti, spezie, vestiti e Khanjar, i pugnali tradizionale decorati in argento e avorio. 24oreNews

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MILANO IN CONCERTO

OTTOBRE ORE 21.00 ®Ray Tarantino

CESARE PICCO - “BLIND DATE” Domenica 7 - Conservatorio Verdi Un concerto straordinario, capace di trasmettere emozioni forti e intense. La nuova tournée del “Blind Date - Concerto al buio” con il pianista e compositore Cesare Picco, promossa da CBM Italia Onlus, riparte dal Conservatorio di Milano il 7 ottobre per poi attraversare l’Italia intera sino alla prossima primavera. (Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria: https://www.cbmitalia.org/blind-date/tour/). Le note di Cesare Picco trasportano lo spettatore in una dimensione ignota, nell’alternanza luce-buio-luce, che sorprende e fa riflettere. Il “Blind Date” non è solo un concerto, ma un’esperienza sensoriale di grande impatto emotivo: la profondità del buio più totale nel quale si viene accompagnati fa rivivere quella dimensione di privazione alla quale sono costretti migliaia di persone in tutto il mondo, e che CBM cerca di combattere ogni giorno nei Paesi del Sud del Mondo. Infatti, grazie a una semplice operazione chirurgica o a un lavoro di prevenzione, molte malattie agli occhi possono essere curate. Dopo Milano, tra le città in cui il “Blind Date” farà tappa c’è anche Como, al Teatro Sociale martedì 27 novembre.

GHALI Lun 29 - Mediolanum Forum Il talento di Ghali va al di là dei confini della scena rap dalla quale proviene. L’artista continua a conquistare numeri straordinari su tutte le piattaforme e i social: le views dei suoi video su YouTube hanno superato i 450 milioni.

RESTA QUEL CHE RESTA - TRIBUTO A PINO DANIELE Venerdì 12 - Teatro dal Verme (ore 20:30) Il Teatro dal Verme ospiterà la VJO – Verdi Jazz Orchestra, diretta dal Maestro Pino Jodice e accompagnata dal trombettista Fabrizio Bosso in un concerto tributo al grande cantautore Pino Daniele. In programma i brani celebri di Pino Daniele riletti in chiave jazz.

THE MUSICAL BOX ‘A GENESIS EXTRAVAGANZA’ Mercoledì 31 - Teatro degli Arcimboldi La band canadese famosa in tutto il mondo per la capacità di far rivivere le emozioni del repertorio e dei costumi dei Genesis, torna in Italia con l’inedito show. Per la prima volta in assoluto, in 25 anni, la band fa un incredibile viaggio nei primi Genesis.

J-AX 15|16|17|21|22|25|27 - Fabrique Dopo il grandissimo successo de “La Finale” del 1° giugno, con cui ha riempito lo stadio di San Siro insieme a Fedez per concludere insieme la collaborazione artistica durata due anni, J-Ax torna ad esibirsi sul palco da solista per festeggiare i suoi primi venticinque anni di carriera. DAVID GARRETT AND HIS BAND - EXPLOSIVE LIVE Sabato 20 - Mediolanum Forum Il nuovo tour di David Garrett iniziato a novembre 2016, ha fatto e sta facendo numeri da record e il successo non accenna a diminuire. Ha venduto quasi 200.000 biglietti nelle sole prime tre settimane, e altri 100.000 la scorsa primavera. CLAUDIO BAGLIONI - AL CENTRO TOUR 26|27|28 - Mediolanum Forum Il cantautore a ottobre tornerà ad esibirsi on stage nelle principali arene indoor d’Italia con un palco sbalorditivo per consentire ai fan una visione a 360 gradi, dello spettacolo. ‘Al Centro Tour’ farà di ripercorrere insieme all’artista mezzo secolo di suoi indimenticabili successi. 32

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A destra, sopra: David Garrett and his band; in basso: Ghali. Sotto: Claudio Baglioni

®Maciej Drewniak

U2 - EXPERIENCE + INNOCENCE 11|12|15|16 - Mediolanum Forum (ore 20:00) Dopo l’acclamato The Joshua Tree Tour dell’anno scorso, il tour degli U2 arriva in Italia con 4 date per continuare l’avventura musicale ispirata ai loro album del 2014 e del 2016, intitolati rispettivamente Songs of Innocence e Songs of Experience.

GHALI


FINANZA & FUTURO

CAMPI DI PREVALENTE APPLICAZIONE

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n questa sede ho già avuto modo di parlare dei Trust in generale offrendone un quadro tecnico che descrivesse le sue caratteristiche e duttilità che rendono questo strumento applicabile con grande successo, in diversi campi. Avevo anche sostenuto che non esiste una “tipica utilizzazione” del Trust, così come non esiste “un” Trust, ma piuttosto molteplici Trusts, secondo le esigenze del Disponente e lo scopo da raggiungere. In questo articolo voglio completare il quadro generale andando a vedere da vicino quelle che, per mia esperienza, sono le applicazioni più frequenti: 1) Trust per la famiglia a) Tutela di soggetti deboli b) Disposizioni successorie c) Detenzione e prestito di Opere d’Arte 2) Trust per l’imprenditore a) Passaggio generazionale b) Detenzione quote Societarie c) Patti parasociali 3) Trust di garanzia a) Costituzione di garanzia b) Depositi fiduciari A mio giudizio alcuni di questi trust meritano una particolare attenzione e un maggior approfondimento.

IL TRUST PER LA DETENZIONE E IL PRESTITO DI OPERE D’ARTE

Questo particolare impiego nasce dalla considerazione che negli ultimi anni molte persone hanno deciso di investire in oggetti di arte considerandoli, peraltro a ragione, beni rifugio, e che non pongono particolari problemi di circolazione (almeno che non si tratti di opere sottoposte al controllo dei Beni Culturali). IL TRUST PER LA DETENZIONE DI QUOTE SOCIETARIE

Questo impiego consente di creare delle regole di governance e di partecipazione alla vita societaria in modo estremamente flessibile, potendo definire delle posizioni beneficiarie differenziate e così, a mero titolo esemplificativo, avere dei Beneficiari dotati di tutti i poteri/diritti spettanti ad un socio (diritto di voto e diritto a percepire gli utili) e dei Beneficiari dotati di solo alcuni di questi poteri/diritti (tipicamente, ma non esclusivamente, solo il diritto a percepire gli utili). Altrettanto possibile sarebbe prevedere che vi sia una partecipazione agli utili in misura diversa dalla rappresentatività di voto. Tutto ciò può essere estremamente utile in varie situazioni e soprattutto nei processi di passaggio generazionale e non può essere ottenuto con le rigide regole dettate dal codice civile vigente. 24oreNews

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FINANZA & FUTURO LA SUCCESSIONE

Con il termine successione si indica solitamente l’istituto giuridico in virtù del quale uno o più soggetti subentrano nella titolarità di un patrimonio o di singoli diritti patrimoniali al precedente titolare, il de cuius, a seguito della morte di quest’ultimo. Più in generale però, il termine successione viene utilizzato per indicare il processo attraverso il quale un soggetto pianifica il trasferimento del proprio patrimonio ad altri soggetti, che spesso si sostanzia in una serie di comportamenti posti in essere durante la propria vita, attraverso diversi negozi giuridici. In questo ambito rientrano per esempio le donazioni o gli altri negozi dispositivi fatti in vita, le polizze vita, e sempre più frequentemente i trusts. Da qualche anno a questa parte, infatti, la cultura del Wealth Management e della pianificazione patrimoniale ha acquisito sempre maggior rilevanza. Chiunque operi in questo settore deve fornire risposte esaustive alle complesse e variegate esigenze che caratterizzano il patrimonio di un singolo individuo o di una famiglia, dovendo avere la capacità di spaziare dal settore finanziario a quello legale, passando pe le iniziative filantropiche.

saggio generazionale: tema imprudentemente sottovalutato nell’attuale panorama aziendale, nonostante l’importanza che lo contraddistingue. È una fase inevitabile che si presenta nella vita di ogni azienda: prima o poi qualsiasi imprenditore dovrà necessariamente “passare il testimone”, e si troverà a dover scegliere se lasciare la propria impresa orfana o se, al contrario, assicurarne la continuità. Il passaggio generazionale, invero, non deve essere interpretato come un peso da subire, quanto piuttosto come un momento fisiologico della vita di un’impresa, un’ottima occasione per adeguarla alle sfide di un mercato sempre più globale e competitivo e garantire alle generazioni successive un futuro sicuro. Un’adeguata pianificazione consentirà, infatti, di gestire e governare al meglio il trapasso e dovrà avere riguardo alle dinamiche aziendali, tanto quanto a quelle familiari, e tenere in considerazione gli aspetti industriali, legali e fiscali. È proprio in questo ambito che il trust viene individuato da qualche anno a questa parte quale strumento maggiormente efficace e si registrano sempre più frequenti casi di utilizzo.

PASSAGGIO GENERAZIONALE

Nell’ambito della successione e del più ampio tema della pianificazione patrimoniale, assume particolare rilevanza il passaggio generazionale delle imprese e delle aziende familiari. Secondo le più accreditate stime di settore, il 60% delle piccole-medio imprese italiane è guidato da imprenditori over 60, e di questi il 60% non ha ancora affrontato la questione del pas-

Prof. Avv. Antonello Martinez Studio Legale Associato Martinez & Novebaci Milano - Via Archimede n° 56 www.martinez-novebaci.it


HI-TECH & DESIGN di MARIE BORDET

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APPLE IPHONE XS E XS MAX

APPLE WATCH E VODAFONE ONENUMBER

SPECCHIETTI RETROVISORI “DIGITALI”

Più tempo libero grazie a un instancabile aiutante. RC 3 ha un sistema di navigazione con camera laser, con il quale mappa inizialmente ogni stanza e poi pulisce seguendo una sequenza logica, senza mancare nessun angolo. La sua spazzola laterale garantisce inoltre una corretta pulizia dei bordi. Nella modalità “spot” RC 3 si dedica solo alla pulizia di un’area specifica, selezionata tramite la comoda app. La funzione calendario ti consente di stabilire esattamente quando il robot deve entrare in funzione; inoltre è possibile osservare lo stato di avanzamento e autonomia direttamente dal tuo smartphone e rimandare il tuo pulitore alla stazione di carica in qualsiasi momento. Costa 699€.

Il design è quello dell’iPhone X: solo l’iPhone Xs Max si fa notare per via delle sue dimensioni più generose (6,5 pollici contro 5,8 di Xs). Le novità più importanti sono l’arrivo della certificazione di resistenza a liquidi e polvere IP68 (questo significa poterlo immergere in fino a 2 metri in acqua), l’arrivo della nuova colorazione oro (sempre in acciaio inox) e un nuovo rivestimento in vetro per display e retro, “il più resistente di sempre”, dice Apple. I nuovi iPhone dispongono di LTE Gigabit e supporto Dual SIM, nuovi altoparlanti stereo molto più potenti e definiti. Anche il comparto fotografico è del tutto nuovo. Prezzi a partire da 1.189€ (64GB) per Xs e da 1.289€ (64GB).

È arrivato in Italia il nuovo servizio che permette ai nuovi Apple Watch serie 4 di collegarsi a Internet e ricevere chiamate. Con questa nuova tecnologia sarà possibile infatti condividere il proprio numero di telefono e la propria offerta con Giga e minuti abilitando la eSIM presente sull’Apple Watch e rimanendo sempre connessi anche quando lo smartphone non si trova in prossimità. Vodafone OneNumber potrà essere attivato direttamente nei negozi Vodafone, sul sito vodafone.it e attraverso l’app ‘my Vodafone’ e soprattutto con l’obbligo di avere già un’offerta che include traffico dati in 4G sullo smartphone.

Una soluzione anticipata da molte concept e che ora inizia a essere applicata anche ai modelli di serie. Al posto degli specchietti retrovisori esterni convenzionali saranno installate delle piccole telecamere che garantiscono una visione più ampia e nitida dell’area attorno al veicolo, essendo sagomate per resistere all’accumulo di pioggia, neve o sporco. Le immagini verranno trasmesse su due monitor all’interno dell’abitacolo. Audi farà debuttare questa tecnologia sul suo primo modello elettrico di serie - il Suv e-tron, mentre Lexus la applicherà in prima battuta sulla nuova ES (berlina concorrente di BMW Serie 5 e Mercedes Classe E).

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COME STAI?

U

na coppia di genitori che desidera un figlio dovrebbe sottoporsi, anche prima dell’instaurarsi della gravidanza, a controlli e medici e test che verifichino il proprio stato di salute. Tra i tanti possibili accorgimenti per tutelare la salute del nascituro, ci sono anche i test preconcepimento, test in grado di individuare eventuali anomalie genetiche trasmissibili. In questo modo i genitori verificano di non essere portatori sani di malattie autosomiche recessive o di malattie genetiche recessive legate al cromosoma X. È un test consigliato per diverse malattie genetiche ereditarie, tra cui la fibrosi cistica, causata da una mutazione del gene Cystic Fibrosis Transmembrane Regulator (CFTR). La malattia si manifesta quando il bambino eredita due copie alterate del gene CFTR. I genitori con una sola una sola copia mutata del gene, pur non presentando la malattia, sono dei “portatori sani” del gene e possono dunque trasmetterlo ai figli. Solo

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IL TEST GENETICO PRECONCEPIMENTO in Italia si registrano circa 200 nuovi casi di fibrosi cistica all’anno, che corrispondono più o meno a 1 neonato ogni 2.500-3.000 nati. La diagnosi avviene con un test del sudore, nel quale si misura la concentrazione di sale nel sudore. A conferma della presenza della malattia, c’è l’identificazione della mutazione nel gene CFTR. La fibrosi cistica è una malattia genetica che colpisce le ghiandole che producono muco e sudore. Il grado di coinvolgimento è variabile e in alcuni casi la sintomatologia è minore e in altri maggiori. Ci sono persone che dal punto di vista fisico non manifestano il minimo segno della malattia, tanto che viene definita la “malattia invisibile”. Ciononostante, le conseguenze possono essere molto gravi e coinvolgere il pancreas e gli apparati respiratorio,

digerente, riproduttivo. Nelle persone che ne soffrono il muco è più denso del normale e tende a creare depositi, che bloccano vie respiratorie e apparato digerente. Il muco ostruisce i dotti, tra i quali quelli che uniscono pancreas e intestino tenue. Di conseguenza si riscontrano problemi di assorbimento dei nutrienti: molte persone faticano a digerire grassi, amidi e proteine. Questo provoca il deficit di vitamine liposolubili, che porta alla perdita progressiva della funzione polmonare. Inoltre i depositi di muco aumentano il rischio di infezioni batteriche. Chi soffre di fibrosi cistica è quindi soggetto a infezioni respiratorie ripetute, che possono danneggiare i polmoni. Rischia inoltre problemi intestinali e soffre spesso di dolori addominali. Nonostante tutto questo, le capacità intellettive non vengono toccate. I principali sintomi di fibrosi cistica sono: sudore salato; scarso accrescimento in altezza e peso; diarrea cronica; frequenti infezioni bronchiali e polmonari; tosse cronica; affanno; respiro sibilante. Attualmente, la malattia viene trattata con la terapia dei sintomi che viene affiancata a terapie personalizzate.


COME STAI?

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roattività, prevenzione e consapevolezza: sono queste le parole chiave della Giornata mondiale del cuore 2018, iniziativa patrocinata dalla World Heart Federation e promossa in Italia da Fondazione Italiana per il Cuore (FIpC) insieme a Conacuore. Da quest’anno all’iniziativa - che tiene con cadenza annuale ogni 29 settembre - collabora anche un partner istituzionale, la Regione Lombardia. «Adottare e promuovere scelte di vita salutari al fine di ridurre il rischio di malattie cardiovascolari è una priorità di Regione Lombardia - afferma Giulio Gallera, Assessore al Welfare, Regione Lombardia - Perché ogni anno le malattie cardiovascolari sono responsabili di 17,5 milioni di morti premature nel mondo. È quindi d’obbligo ricordare che queste patologie sono in buona parte prevenibili adottando ogni giorno scelte di salute, come smettere di fumare, fare esercizio fisico, mangiare e bere in modo sano, cioè prevenendo i fattori di rischio modificabili. La prevenzione è fondamentale, per questo Regione Lombardia ha come obiettivo quello di rendere sempre più consapevoli i cittadini, attraverso programmi che fanno capo al Piano Regionale della Prevenzione». Le patologie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nel nostro Paese - sono infatti causa del 44 per cento di tutti i decessi - e il numero di persone che si ammalano ogni anno di patologie cardiocircolatorie è in costante aumento. «Siamo davvero onorati di essere in Regione Lombardia, che tanto ha fatto e sta facendo per la

LOMBARDIA UNA REGIONE CHE ‘HA A CUORE’ LA PREVENZIONE A cura di MATILDE SCUDERI

salute della popolazione: da anni, infatti, percorriamo la stessa strada combattendo un nemico comune, le malattie non trasmissibili che si trasformano in patologie croniche - afferma Emanuela Folco, presidente dell’associazione Fondazione Italiana per il Cuore (FIpC) - Tra le promesse che vogliamo mantenere c’è il raggiungimento dell’obiettivo di ridurre del 25 per cento l’incidenza delle malattie non trasmissibili entro il 2025, il cosiddetto 25 by 25 goal, richiesto dall’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) nel 2011 ai propri stati membri. Con il dibattito aperto quest’anno vogliamo sottolineare la responsabilità di ciascun cittadino nel mantenere e promuovere le buone pratiche e i corretti stili di vita, come dice il motto della Giornata Mondiale per il Cuore di quest’anno: ‘Facciamo delle promesse al nostro cuore’. Queste promesse poi manteniamole e condividiamole con l’hashtag #WorldHeartDay».

Sotto da sinistra: Paolo Magni, Sergio Pecorelli, Giulio Gallera, Emanuela Folco e Maria Rita Montebelli

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SESSUOLOGO Dr. Roberto Bernorio Specialista in ginecologia Psicoterapeuta Sessuologo clinico www.robertobernorio.it

“TEMPI DIVERSI” I tempi diversi tra uomo e donna per raggiungere l’eccitamento sessuale sono spesso alla base di incomprensioni all’interno della coppia. Una esplicitazione diretta e reciproca dei propri bisogni è alla base del benessere sessuale della coppia

Presidente: Prof. Willy Pasini Milano, Via Marostica 35 Info: www.aispa.it 38

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Caro Dottore, ho 49 anni, 2 figli adulti e sono divorziata da 7 anni. Il mio matrimonio è stato un completo fallimento fatta eccezione per l’aspetto sessuale che invece ha sempre funzionato a meraviglia. Ora frequento da circa un anno un uomo più giovane (41 anni) anche lui separato. Mi trovo bene in tutto tranne che sessualmente. Lui è molto frettoloso passa subito all’atto vero e proprio, mentre io vorrei prolungare il rapporto con i preliminari, a me necessari per raggiungere l’eccitazione, quindi per quanto mi riguarda è un problema di qualità e non quantità. Come posso fare per affrontare l’argomento in modo completo, anche se penso di avergli mandato chiari segnali più volte, senza creare problemi e inutili arrabbiature? [Cinzia] I tempi di reazione all’interno del ciclo di risposta sessuale sono diversi per gli uomini e le donne. La fase di eccitazione, indispensabile per il raggiungimento del plateau che precede l’orgasmo, si sviluppa generalmente in modo diverso e più lento nel sesso femminile. Un uomo ottiene la massima erezione in poche decine di secondi mentre una donna realizza il massimo della lubrificazione e del turgore vulvovaginale dopo alcuni minuti di stimo-

lazione adeguata. La mancata conoscenza e comprensione di questa importante differenza tempistica è spesso alla base di problemi analoghi al tuo. A peggiorare le cose c’è poi lo stereotipo maschile che valuta il grado di soddisfazione sessuale utilizzando prioritariamente il parametro quantitativo rispetto a quello qualitativo. Mi fa piacere che tu, da donna, ti opponi a questa interpretazione dando così uno spunto di riflessione molto importante agli uomini che leggeranno la tua lettera su questa rubrica. Dedicare spazio e tempo ai preliminari consente di sviluppare un raffinamento sensoriale delle percezioni corporee e questo vale tanto per le donne quanto per gli uomini. L’intimità si costruisce soprattutto basandosi sullo scambio di attenzioni e stimolazioni durante la fase che precede il coito; non a caso le prostitute sono poco disposte in tal senso per evitare coinvolgimenti emotivi inopportuni. Penso che questo argomento così importante debba essere affrontato non con ‘segnali’ indiretti, spesso fonte di incomprensione, ma con un dialogo diretto. Per rompere il ghiaccio fagli magari leggere questa risposta. Poi spiegagli i tuoi bisogni e fatti raccontare in dettaglio i suoi. Scoprirete entrambi che non è poi così difficile imparare a considerare la sessualità come un gioco di complicità che i problemi, anziché crearli, li risolve.


ERBARIO MAGICO

MACA IL “GINSENG PERUVIANO” A cura di MARICA DE BONIS

uesta straordinaria pianta, poco conosciuta, cresce ad alta quota tra la Bolivia e il Perù, dove viene utilizzata fin dall’antichità come alimento energetico, anti fatica e persino afrodisiaco. Secondo una testimonianza del frate Antonio Vásquez de Espinoza risalente all’anno 1598, la Maca era nota per le sue qualità afrodisiache e rinvigorenti, capaci di aumentare il desiderio sessuale e la fertilità, sia negli uomini che nelle donne. L’interesse del mondo scientifico per questo potente tubero è tuttavia molto recente. La radice contiene tutti i più importanti principi nutritivi, essenziali al nostro organismo, che la rendono praticamente un alimento completo. Ricca di aminoacidi essenziali (10,2%), sali minerali, vitamine, carboidrati, acidi grassi e fibre, la Maca rappresenta un prodotto naturale completo nella sua composizione chimica. Grazie a questi costituenti è considerata un adattogeno molto utile nei cambi di stagione, essendo in grado di aumentare la capacità di adattamento del nostro corpo a situazioni di stress (fisico o mentale): non a caso la pianta è anche chiamata “Ginseng peruviano”. La presenza degli aminoacidi (costituenti elementari delle strutture muscolari) le conferiscono proprietà anabolizzanti, perché aiuta ad aumentare la massa mu-

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PROPRIETÅ Ricca di vitamine A, C e del complesso B, di calcio, ferro e zinco, la Maca agisce beneficamente sul sistema nervoso ed è consigliata nella cura dell’anemia per la capacità di elevare il livello di emoglobina; e per rinforzare il sistema immunitario nel combattere tutti i sintomi influenzali come febbre, tosse e raffreddore. Per il suo contenuto in polifenoli è un forte antiossidante: contrasta, cioè, la formazione dei radicali liberi. Aiuta a perdere peso: lo iodio stimola la tiroide, riduce la fame e attiva il metabolismo. È un afrodisiaco naturale. Infatti è anche nota come ‘Viagra delle Ande’: negli uomini favorisce un incremento del volume seminale, aumentando la quantità di sperma per eiaculazione, e migliora la motilità dello stesso; nelle donne agisce come stimolante della maturazione dei follicoli di Graff e dell’ingrossamento nell’endometrio.

scolare negli sportivi e quindi è indicata come supplemento alimentare nelle attività ad alto consumo energetico. La radice di Maca ha un gusto tutto suo particolare, che oscilla tra amaro e piccante e può essere dissimulato miscelandola a estratto di vaniglia. Ad oggi ne sono state descritte 13 varietà, cui corrispondono altrettante colorazioni. Gusto e proprietà variano a seconda dei colori, che vanno dal giallo crema al rosa, dal rosso violaceo al nero. Essa può essere consumata cotta, sia fresca che secca, o in forma di farina, per preparare per esempio gallette e biscotti mischiandola con la farina di grano. Tuttavia, per preservare intatte proprietà e nutrienti, si consiglia il consumo crudo: ottima nelle insalate, può essere anche aggiunta a centrifughe e frullati.

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Follia è fare se m pre la stessa

cosa aspettandosi risultati diversi Albert Einstein

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Anno 6 - Ottobre 2018

Cultura del territorio, Turismo e Benessere

PERSONAGGIO

GIANCARLO MORELLI TORNARE CON I PIEDI PER TERRA

SOMMELIER

I GRANDI VINI DELLA MAREMMA

[ TV DA GUSTARE]

TRE DIVERTENTI DEBUTTI



Ottobre 2018

indice

[ PERSONAGGIO] 6

Giancarlo Morelli: «Torniamo con i piedi per terra»

[ SCOPRI L’ITALIA]

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10 Autunno in Alto Adige, sulle tracce della Grande Guerra 15 Borghetto sul Mincio e “il nodo d’amore”

16 Antichi sapori, profumi, colori nelle terre dell’Amiata

[ SOMMELIER]

18 I grandi vini della Maremma

[ SALUTE E BENESSERE]

18 Cancro e inquinamento, Italia maglia nera per i tumori infantili

[ TV DA GUSTARE]

19 Le giuste scelte in televisione

[ LIBRI]

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20 Raffaele La Capria e Silvio Perrella: Di terra e mare 21 Le nostre recensioni

[ AGENDA ITALIA]

22 Weekend di ottobre

Direttore Responsabile Dario Bordet Direttore Editoriale Evelina Flachi ViceDirettore Editoriale Alessandro Trani Art Director Patrizia Colombo Progetto grafico/Impaginazione Milano Graphic Studio S.r.l. Hanno collaborato Francesca Bastoni Valerio Consonni Edmondo Conti Francesco Garosci Carlo Kauffmann Sandro Nobili ottobre 2018

Milena Passigato Alessia Placchi Gabriella Poli Edizioni Le Roy srl Milano, Viale Brianza, 24 redazione@le-roy.it www.italiadagustare.com Telefono: 377.4695715 Promozione & PR Anna Nannini, Dante Colombo, Carlo Kauffmann info@le-roy.it Pubblicità & Advertising Team Entertainment - Milano Via Melchiorre Gioia, 72 info@teamentertainment.eu Telefono: 02.89412141

Stampa La Serigrafica Arti Grafiche Via Toscanelli 26 - Buccinasco Periodico mensile Reg. trib. di Milano n. 287 del 02/07/12 N°iscrizione ROC: 22250 Distribuzione Gratuita

Desideriamo informarLa che i suoi dati personali raccolti direttamente presso di lei o fornitici saranno utilizzati da parte di “Italia da Gustare” nel pieno rispetto dei principi fondamentali dettati dalla direttiva 95/46/CE e dal D.lgs. 171/98 per la tutela della Privacy nelle Telecomunicazioni e dalla direttiva 97/07/CE e dal d.lgs. 185/99. Eventuali detentori di copywriting sulle immagini - ai quali non siamo riusciti a risalire - sono invitati a mettersi in contatto con: Le Roy srl

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O T T O B R E

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Cari lettori, dopo una lunga estate è ormai giunto l’Autunno. I colori della natura in questa stagione sono un vero spettacolo, con sfumature e tonalità che vanno dal verde al giallo, dal rosso all’arancione fino al marrone. Ottobre è il mese migliore per mantenere una buona attività motoria, camminando all’aria aperta, e per godere la temperatura ancora mite e l’aria tersa soprattutto se abbiamo la possibilità di fare salutari passeggiate in un paesaggio che incanta come mai in questa stagione o nei boschi per raccogliere gustose castagne. Iniziamo questo numero con l’intervista a Giancarlo Morelli, un brillante e creativo cuoco bergamasco, brianzolo di adozione, che ha inventato una bizzarra linea di occhiali, a suo uso e consumo, dalla storia divertente. È stellato ma è convinto che la moda degli “star chef” dovrà essere ridimensionata perchè «Bisogna tornare con i piedi per terra». Insieme attraverseremo magici territori ricchi di leggende, sulle rive del Mincio e tra i borghi medievali della Toscana, su una delle tre strade del vino e dei sapori della Maremma. Non perdetevi il secondo appuntamento con la “TV da gustare” curata da Edmondo Conti, produttore di programmi di successo delle principali reti TV, con una grande passione per la Televisione. Buona lettura!

SCARICALO ORA! Hai il nostro numero precedente? Se non ce l’hai, non preoccuparti, puoi scaricarlo gratuitamente tramite il nostro sito: www.24orenews.it ottobre 2018

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[ per s onaggio ]

GIANCARLO MORELLI

«TORNIAMO CON I PIEDI PER TERRA» Intervista a cura di Dario Bordet

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ottobre 2018


[ per s ona ggio ]

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Classe 1959, bergamasco di nascita ma brianzolo d’adozione. Fin da piccolo ha avuto ben chiaro in testa cosa volesse fare da grande: il cuoco. Parliamo di Giancarlo Morelli. Creativo, eclettico, travolgente, è fermamente convinto che il cibo sia la poesia della terra, che un piatto debba scatenare emozioni, attivare la memoria e generare benessere per l’individuo. Dopo il diploma all’Istituto Alberghiero di San Pellegrino Terme, parte e inizia la sua gavetta in giro per il mondo. Nel 1993 apre il Pomiroeu a Seregno (dal 2010 unica Stella Michelin in terra brianzola), un nome che rivendica quel legame viscerale con la terra ed i suoi frutti, che distinguerà sempre di più la sua arte culinaria. Dal 2014 si occupa della gestione estiva del Phi Beach in Costa Smeralda. A Milano ha aperto due ristoranti: la Trattoria Trombetta, nel 2016, di Largo Bellintani (viale Tunisia) e il Ristorante Morelli, nell’estate 2017, all’interno dell’Hotel Viu nell’emergente area di Porta Volta.

o del professore universitario. Fino a 10 anni fa questo non accadeva. Credo che dobbiamo tutti tornare un po’ con i piedi per terra.

Chef stellato di fama internazionale, imprenditore di successo e 6 locali da gestire. Solo una grande passione può portare fin qui.

Hai lasciato piuttosto presto Bergamo la tua città natale. Cosa è rimasto della cucina bergamasca?

Sì, una passione nata da bambino. È stato un sogno che si è trasformato in realtà: volevo diventare un cuoco, un cuoco di successo, ma a 8-10 anni non potevo immaginare il cuoco così come lo si vede oggi. Purtroppo questa figura è uscita un po’ fuori dai suoi binari. Il cuoco alla fine è una persona che deve trasmettere qualche cosa che ti dia gioia, che ti dia emozione, ma non bisogna confondere questo lavoro con quello dell’opinionista, dell’uomo di spettacolo

Da giovane hai fatto la tua gavetta a fianco di chef come Loiseau, Vergé, Ducasse… Qual è stato il tuo maestro?

Beh, sarebbe troppo facile dare uno di questi nomi. Dico sempre che il pennello di Giotto era di Giotto e tutti i suoi allievi non hanno mai fatto quanto ha fatto Giotto. Ho avuto un maestro su tutti, un maestro di vita. Era un uomo della terra che arrivava da un piccolo paese della Val Brembana, Zogno, era un reduce degli Alpini di Russia della ritirata di Nikolajewka, perciò pensiamo quale carattere e quale voglia di vivere che aveva, essendo un sopravvissuto. Mi ha insegnato l’umiltà, la serietà, che ognuno di noi deve partire dalle proprie basi. Anche il cuoco deve partire dalle basi, dai fondi, dalle salse. Questa è la mia filosofia perciò chi ricordo con grandissimo piacere sopra tutti, senza fare torto a nessuno dei grandi, è Ferruccio Traini.

Sì, è vero, avevo 14 anni quando mi sono un po’ allontanato dalla tradizione “del fuoco” della mia famiglia bergamasca. Però forse quando ti allontani da così giovane ti rimangono nella bocca e nel naso, e nella mente, tutte le cose più belle. Perciò io rimetto in ogni piatto un po’ dalla mia giovinezza e un po’ della mia Bergamo. Tutti i miei piatti hanno sempre qualche cosa che ti riporta, dopo la seconda forchettata, coi piedi per terra.

Sappiamo che hai legame particolare col Perù… ce ne parli?

Il Perù è stato per me una grande scoperta da dieci anni a questa parte. Prima di allora non avrei mai immaginato di potermi innamorare di un Paese così lontano, lontano come distanza, lontano come cultura… Invece è bastato un viaggio per illuminarmi su tante cose, perché i viaggi aiutano a crescere. Riguardo alla cultura del cibo, legata agli ingredienti e ai prodotti locali, questa esperienza mi ha aiutato a migliorare le mie conoscenze. Il Perù fa parte di questi ultimi 10 anni della mia vita e ha contribuito non poco alla mia trasformazione come cuoco, ma anche come persona.

I tuoi figli condividono questa passione? Seguiranno le tue orme?

Ho due figli meravigliosi e tutti e due sanno cosa vuol

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[ per s ona ggio ] dire lavorare nella ristorazione. Però chiedo sempre a ciascuno di loro di fare il proprio percorso, di fare quello che vorrà nella vita, perché forse è meglio avere qualche soldo in meno in tasca ma fare quello che ti piace, perché questo non ha prezzo. Perciò non sta a me spingerli a fare questo lavoro… Spero che facciano quello che a loro piacerà di più.

C’è un alimento, un piatto particolare che hai nel cuore?

A dir la verità sono due. Il primo che fa parte delle mie tradizioni, è il mais, tradotto in polenta, per un bergamasco. Il secondo è il riso, il cibo del mondo. Secondo me è una delle grandi ricchezze dell’uomo, per cercare di portare, da questo piccolo chicco, una uguaglianza alimentare nel mondo.

È nota la tua passione per il golf. Come è nata e come trovi il tempo per praticarlo? In effetti oggi ho davvero poco tempo. La passione per il golf risale a tanti anni fa quando, da giovane, mi trovavo negli Stati Uniti. Un lavapiatti indiano mi volle portare un giorno in un campo pratica comunale a giocare a golf e da lì mi nacque una scintilla d’amore che non si è mai spenta. Allora avevo un po’ di tempo e così imparai anche a giocare piuttosto bene. Oggi lo faccio anche per andare a prendermi qualche mezz’ora d’aria, però purtroppo è sempre poca l’aria che prendo col golf!

Parliamo della tua originalissima linea di occhiali. Come è nata?

È una cosa divertente. Era un periodo in cui andavano di moda i piatti quadrati. Avevo un nuovo menù e avevo appena disegnato su un foglio un piatto quadrato e uno rotondo posizionando nel centro di entrambi lo stesso piatto del menù. Ad un tratto mi ha squillato il telefono: avevo in mano un pennarello nero e nello spostarmi per prendere il telefono ho fatto involontariamente una riga su questi due piatti. Quando mi sono girato mi sembrava di aver disegnato un paio di occhiali e mi son detto “ho inventato i miei occhiali!”. Ma perché rotondo e quadrato? Perché a questo punto ho pensato: “è come la mia vita, con un ponte tra certi momenti in cui è stata tutta rotonda, ogni cosa andava per il meglio, e ti faceva volare e altri momenti in cui era quadrata, spigolosa, piena di difficoltà… e ti riportava con i piedi per terra”. È così un po’ per tutti… Così sono i miei occhiali ed è anche un po’ un mio modo per sorridere della vita.

Aumentano ogni giorno gli aspiranti chef… è ottobre 2018

più una moda o reale passione?

Credo che oggi sia soprattutto una moda e come sempre le mode fanno tanti proseliti. Poi però sono pochissimi quelli che rimangono. Perciò ben venga la moda che ci dà la possibilità di avere tantissimi che vogliono provare, ma poi rimangono solo i talenti. Ne trae beneficio solo l’utente finale, cioè il cliente.

Un sogno nel cassetto?

Vorrei staccare per un anno e andare nei paesi più bisognosi dall’Africa o dell’India a cercare di insegnare il mio lavoro ai bambini, perché se vogliamo salvare una parte del nostro futuro dobbiamo lavorare su quella che è la coscienza dei ragazzi. Allora mi piacerebbe riuscire a costruire delle scuole di formazione per i bambini che vivono una situazione difficile, per non dire disperata, perché alla fine il lavoro del cuoco, del cameriere, il lavoro della ristorazione, dell’accoglienza, è un lavoro per persone con l’anima gentile, perché devono essere sempre a disposizione, sempre sorridere… non c’è al mondo persona più adatta di chi ha sofferto per aiutare gli altri, per vederli sorridere quando tu gli porti un piatto o che gli dai un bicchiere d’acqua. Questo è un po’ il mio sogno.

Grazie, Giancarlo Morelli

Grazie a voi… e un saluto particolare a tutti i vostri lettori.

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[ s copr i l’ita lia ]

AUTUNNO IN ALTO ADIGE SULLE TRACCE DELLA GRANDE GUERRA

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Ci sono almeno tre modi per vivere la montagna: lo si può fare sfrecciando sugli sci lungo piste innevate, assaporando il brivido della velocità e il piacere del controllo; lo si può fare “armati” di moschettoni e casco, per mettersi alla prova e superare i limiti o lo si può fare lentamente, godendo del sapore del bosco, ammirando i colori delle foglie che si tingono di giallo, rosso e arancio: un’armonia di colori che fa pensare alle tele di Monet. Noi abbiamo scelto questa terza strada quando ci siamo recati in val Fiscalina, in Alto Adige, nel comune di Sesto, porta d’accesso per il Parco naturale Tre Cime, che comprende le famose Dolomiti di Sesto. È qui infatti che si trovano le Tre Cime di Lavaredo (2.999 metri slm),

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tre colonne di roccia che si stagliano contro il cielo come segni di un ancestrale passato. Fermarsi ad ammirarle significa sentirsi parte di una storia che trascende l’uomo e i suoi futili conflitti che diventano nulla di fronte alla magnificenza della natura. Eppure queste montagne raccontano anche una storia diversa, quella di giovani ragazzi italiani e austriaci costretti a combattere gli uni contro gli altri per una guerra decisa da altri. Da un lato il magnifico tramonto sulle Dolomiti, dall’altro il fuoco dei cecchini. Passeggiare su questi sentieri, ammirando i dolci colori della natura rende ancor più stridente questo contrasto. Ma ne vale la pena, per riscoprire la storia e ritrovare se stessi. ottobre 2018


[ s copr i

Dal “Sentiero dei camosci” alle “trincee austriache”

La nostra passeggiata è cominciata a Moso, frazione del comune di Sesto (Bz), meta frequentatissima soprattutto nella stagione invernale. Qui, a pochi metri dall’hotel Bad Moos, una cabinovia conduce i visitatori ai prati di Croda Rossa, un altopiano a circa 1925 metri s.l.m. da cui si dipartono numerosi percorsi escursionistici. Ci siamo affidati all’esperienza e competenza di Pietro, dell’associazione storica Bellum Aquilarum, ONLUS che si occupa di valorizzare le testimonianze storiche della “Grande Guerra” soprattutto attraverso visite guidate nei vari settori del “Museo all’aperto” che si sviluppa lungo i sentieri che un tempo furono percorsi da giovani soldati. Abbiamo preso il “Sentiero dei camosci”, che dai Prati di Croda Rossa conduce alle trincee austriache, per poi fare ritorno passando per i Costoni di Croda Rossa. In totale abbiamo percorso circa cinque chilometri per due ore e mezza circa di passeggiata, non troppo faticosa, a dire il vero. Dopo circa quarantacinque minuti di cammino, accompagnati dai meravigliosi colori dell’autunno e dalla vista delle imponenti Dolomiti di Sesto che si stagliavano di fronte a noi, abbiamo raggiunto la “Porta dei Sassi”. Si tratta di uno stretto passaggio tra le rocce che, fino al 1916, era la ‘porta di accesso agli accampamenti austriaci’. Stando bene attenti, a lato di quest’apertura si possono rico-

l’ita lia ]

noscere i resti di una ripida scalinata che un tempo portava alle infermerie, dove i malati trovavano un minimo sollievo tra rocce, freddo e privazioni di ogni tipo. Proseguendo lungo il sentiero è possibile avvistare lo storico Passo Sentinella, conquistato dagli italiani nel 1916, al fianco del quale si stagliano spettacolari pinnacoli naturali come la torre di roccia che gli abitanti della Val Pusteria hanno battezzato “Bambina che prega” perché, in effetti, la forma delle rocce sembra richiami quella di due piccole mani giunte in preghiera o come la Torre Vinatzer (2.965 metri) che prende nome da due fratelli austriaci deceduti nel corso del conflitto su queste montagne. Lasciata alle spalle la Porta dei Sassi siamo giunti al luogo da cui un tempo arrivava la teleferica, fondamentale per portare in quota armi e strumenti, ma soprattutto cibo e altri generi di conforto per permettere ai giovani soldati di resistere ai rigori dell’inverno che ferivano più dei colpi del nemico. Accompagnati dai racconti di Pietro, che ci hanno permesso di rivivere gli episodi della Grande Guerra, la nostra escursione ci ha condotto fino alle trincee austriache, stretti corridoi di roccia mimetizzati nel cuore della montagna. È stata l’ultima tappa di questo interessante viaggio nel nostro passato. (tratto da “itinerari-e-weekend” | www.touringclub.it)

A sinistra: le Tre Cime di Lavaredo; sotto: il panorama delle Dolomiti e al centro la struttura del Bad Moos Dolomites Spa Resort; a destra: una trincea ancora visibile durante il percorso

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LA TUA CASA…

ANZI, MOLTO DI PIÙ!!

Esistono luoghi dove si sogna di poter vivere, posti dove la propria vita ed il proprio lavoro diventano un sogno realizzabile. La propria casa è il luogo centrale della vita quotidiana, il proprio microcosmo, il proprio nido, nella propria casa si trascorrono i momenti più belli, ci si rinfranca dallo stress quotidiano. L’importanza di vivere in una casa che ci rappresenti è forse pari al vivere in una casa che ci dia benessere e al tempo stesso rispetti l’ambiente facendoci anche risparmiare. Immaginate ora la gioia di veder nascere in poco tempo tutto questo.

www.casebio.it


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BORGHETTO SUL MINCIO E “IL NODO D’AMORE” A cura di Gabriella Poli

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C’è una leggenda che narra di una storia d’amore tormentata, tra la ninfa Silvia e il capitano Malco, ambientata in epoca medievale sulle rive del Mincio che scorre a Borghetto, antica terra di confine tra Lombardia e Veneto. La leggenda racconta l’amore tra un capitano delle armate dei Visconti, Malco, e una ninfa, Silvia. Il capitano Malco, innamoratosi di lei a prima vista, la seguì nelle acque del Mincio per diventare suo sposo, lasciando il mondo terreno. Silvia abbandonò sulle rive del fiume un fazzoletto di seta gialla annodato, come ricordo del loro amore. Da quel giorno le donne del paese, in loro onore, crearono una sfoglia sottile come un velo per realizzare dei tortellini chiamati “nodo d’amore”. Fu così che nacque una vera specialità gastronomica che attrae ogni anno a giugno, migliaia di turisti, partecipanti a una tavolata, lunga un chilometro, imbandita sul ponte visconteo, con le specialità locali: tortellini ovviamente, pesche sciroppate, trota e vino bianco di Custoza. Una visita al Borghetto al tramonto, quando il sole infuoca e fa guizzare pesci d’argento tra le rapide del Mincio è uno spettacolo che si può ammirare dalle terrazze dei numerosi ristoranti e relais, aperti nelle antiche case dei pescatori, costruite proprio in mezzo al fiume con i mulini ad acqua che girano vorticosamente, i cigni e le anatre che riposano sulle secche. La leggenda ottobre 2018

Piatto Milo di Manara Nodo d’Amore 2014

di Silvia e Malco è ripresa dell’artista orafo veneziano, Alberto Zucchetta, che ogni anno, in occasione della cena sul ponte, realizza un piatto commemorativo. Nel 2014 anche il noto artista Milo Manara si cimentò nella realizzazione di un bellissimo piatto ricordo. Ma torniamo alla storia medievale. I Templari avevano un’affezione speciale per la figura della Vergine e qui gestivano la chiesa intitolata a Santa Maria, oggi scomparsa ad eccezione di un abside in stile romanico che si può vedere accedendo al cimitero situato dietro l’attuale chiesa di S. Marco (rifatta completa-

mente nel 1759 in stile neoclassico). Molto venerata è l’icona della Madonna all’interno, ritenuta miracolosa. Di fronte alla chiesa c’è il piccolo ponte S. Marco, fatto di legno e pietra per volere della Repubblica Veneta (che governò dal 1405 al 1796). Incassata in una nicchia a destra a protezione del ponte una piccola statua di San Giovanni Nepomuceno, patrono dei fiumi e dei ponti. Dal ponte si possono ammirare scorci meravigliosi: da un lato un tranquillo paesaggio scandito dallo scorrere placido del fiume, dall’altro la forza delle acque che girano in mulinelli e rapide.

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NELLE TERRE DELL’AMIATA

ANTICHI SAPORI, PROFUMI, COLORI A cura di Sandro Nobili

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Terra ibrida e complessa, compresa tra la Val d’Orcia e la Maremma del sud, l’Amiata è un grande museo all’aperto, un parco ambientale in cui arte, cultura e natura convivono in perfetta armonia. Intorno al monte che dà il nome a questo territorio, sì è forgiato il carattere di questa zona, un carattere fortemente legato alle forze naturali e alla presenza di questo antico vulcano, attivo tra 400mila e 200mila anni fa, le cui eruzioni hanno per secoli inondato le basse colline circostanti di cenere, lapilli e lava che, una volta condensati e stratificati al suolo, sono diventati tufo, contrassegno ed emblema di un’intera civiltà, quella etrusca. La montagna è per metà in provincia di Grosseto e per metà in quella di Siena che insieme hanno costruito un sistema di riserve naturali protette, in quella che lo scrittore Ernesto Balducci, nato a Santa Fiora, chiamava un’isola in terraferma. Il Monte Amiata è una importante meta turistica: nei mesi inottobre 2018


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Da sinistra in senso orario: una bella veduta della la Val d’orcia: la vite della Tenuta Poggio Mandorlo; il paese di Santa Fiora e un particolare del paese di Arcidosso

POGGIO MANDORLO

vernali il richiamo principale sono le piste da sci (con 15 impianti di risalita), mentre nei mesi estivi le località attorno alla montagna diventano rinomate stazioni di villeggiatura estiva. È la terrazza della Maremma, il belvedere della Toscana. Dall’alto dei suoi 1738 metri si possono vedere, nelle giornate più nitide, le cime appenniniche della Toscana, dell’Emilia, della Romagna, dell’Umbria, e delle Marche, si vedono i monti del Lazio, le isole dell’Arcipelago, e poi ancora la Sardegna, e la Corsica. E sempre d’estate e d’inverno - folle di fedeli vanno a rendere omaggio all’antico vulcano, al gigante della Maremma che sa di eterno e d’infinito, alla leggendaria montagna che profuma di tempi remoti. Se decidete di arrivare fino in cima alla vetta, non aspettatevi di vedere un cratere vulcanico: troverete una monumentale croce in ferro (del 1910, alta 22 metri) ed un panorama dominato dalle tipiche cupole di lava. ottobre 2018

Quattro amici, di diversa provenienza, spinti da una comune passione per l’Alta Maremma decidono di realizzare insieme un sogno: nasce così nel 2001 nel comune di Seggiano, ai piedi del vulcano spento Amiata - nella zona del Montecucco DOC - la Tenuta Poggio Mandorlo. Questo angolo di Toscana dalla suggestiva bellezza paesaggistica si trova proprio al crocevia tra la Val d’Orcia (a 12 km da Montalcino e 5 km dalla famosa Abbazia di Sant’Antimo), e gli avamposti collinari della maremma (a 10 Km da Arcidosso e 60 Km da Grosseto). L’azienda agricola si sviluppa in un incrocio di diverse condizioni climatiche ed agronomiche: le pendici dell’Amiata non sono solo un paesaggio premontano ma anche e soprattutto un susseguirsi di microzone ad altissima vocazione vinicola. Il microclima mitigato dai venti della Maremma e la straordinaria ricchezza dei suoli vulcanici rendono questa zona un piccolo paradiso per la produzione di vini di qualità. Poggio Mandorlo è una realtà fatta di terra, passione e conoscenza, dove la qualità assoluta premia ogni giorno il lavoro delle persone che dedicano la loro vita a produrre grandi vini. È una delle realtà vitivinicole più interessanti della provincia di Grosseto, la cui produzione è un ottimo esempio di espressione di un territorio che utilizza vitigni internazionali. Le vigne sono state impiantate con cloni rari e unici di Merlot e Cabernet Franc di provenienza francese, dalla zona di Saint Emilion (Bordeaux), poi acclimatati in questo territorio unico (intorno ai 400 metri s.l.m.) che si contraddistingue per requisiti di ricchezza e complessità molto utili ai fini della personalità e della espressività del vino. L’immancabile Sangiovese invece proviene dalle ultime popolazioni di Sangiovese accuratamente selezionate a Montalcino. La grande tecnologia disponibile in cantina, la cura certosina dei vigneti e la profonda conoscenza della zona consentono di operare in modo ottimale e di ottenere vini molto diversi tra loro, affascinanti ed unici nella loro complessità. Informazioni info@poggiomandorlo.it • www.poggiomandorlo.it


[ scopri

l’italia ]

Sotto: Tortelli Maremmani e a destra: le Terme di Saturnia

LE TERME

L’Amiata offre numerose sorgenti di acque termali caldissime (dai 37 ai 45°C), frutto della residuale attività vulcanica che continua a sopravvivere all’interno della montagna. Queste acque termali, ricche di zolfo e di altri elementi curativi, sgorgano ancora oggi in prossimità di quasi ogni borgo, da Bagni di San Filippo, a Bagno Vignoni, da Santa Fiora a Saturnia. Ognuno di questi paesi ha sviluppato un sistema di raccolta delle acque termali che ha permesso la nascita di moderni centri della salute, con piscine, saune, salemassaggio e così via. Per i più avventurosi, esistono ancora molte sorgenti, tra i boschi o in aperta campagna, dove tutto è rimasto immutato da migliaia di anni. La Strada del Vino Montecucco… Qui, in questa fascia di terra compresa tra le pendici del Monte Amiata e la zona costiera compresa tra Castiglione della Pescaia e Orbetello si snoda - tra borghi medievali, filari di uliveti e vigneti, castelli e oasi naturalistiche di rara bellezza - la Strada del Vino Montecucco e dei Sapori d’Amiata. Arcidosso, Campagnatico, Castel del Piano, Castell’Azzara, Cinigiano, Civitella Paganico, Roccalbegna, Santa Flora, Seggiano e Semproniano sono i 10 comuni (in ordine rigorosamente alfabetico) attraversati dalla Strada. È la più recente delle tre “Strade del Vino della Maremma Toscana”, quella che si colloca in un contesto vitivinicolo di grande prestigio, con vicini blasonati come il Morellino di Scansano o il Brunello di Montalcino, tanto per fare qualche esempio. Protagonista principale della “strada” è il Vino di Montecucco doc. Nel 1998 sono state, infatti, riconosciute le quattro tipologie di vino della categoria: il Rosso, il Sangiovese, il Bianco e il Vermentino. I due vini rossi sono intensi, persistenti e ben strutturati, perfetti in abbinamento

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con i piatti di carne, i primi di terra e i formaggi più stagionati. Più delicati, fruttati e leggeri i due bianchi, che si rivelano ideali per accompagnare i piatti di pesce e i formaggi meno strutturati. Il Vin Santo Occhio di Pernice di Montecucco doc, infine, si sposa perfettamente con i ricchi dolci della tradizione. …e dei Sapori d’Amiata La cucina maremmana ha origini antichissime e trae i propri elementi fondamentali dalle tradizioni contadine e marinare: ingredienti semplici per piatti nati “poveri” ma dai sapori genuini e spesso anche intensi. Tra gli antipasti più caratteristici troviamo i salumi di cinghiale, crostini maremmani (a base di fegatini di pollo o di coniglio) e la bottarga. Le zuppe dell’entroterra, come l’Acquacotta, si alternano con il Risotto di Femminelle (di Orbetello) o le paste - come le Pappardelle o i Tortelli Maremmani - condite con sughi a base di selvaggina o con i preziosi tartufi e gustosi porcini locali. Per i secondi piatti si parte dal Baccalà alla Maremmana o l’Anguilla dorata oppure secondi a base di cinghiale, lepre e agnello, come il Buglione, una sorta di spezzatino che contiene tutti e tre i tipi di carne e un crostone di pane. Frugali ma gustosissimi anche i dolci, tra cui citiamo il Castagnaccio, il Panficato, il Ciaramito e i Topi di Castell’Azzara. Da menzionare sono i prodotti tipici come il prestigioso olio extra-vergine di oliva di Seggiano, la castagna del Monte Amiata, il Pecorino Toscano DOP e della Carne di Vitellone IGP, il Miele, il tartufo sia bianco che nero, presente soprattutto nei boschi di Castell’Azzara, e lo Zafferano purissimo di Maremma di Campagnatico, il Biscotto Salato di Roccalbegna, il Salame e la Salsiccia di Cinghiale. ottobre 2018


[ s ommelier ]

I GRANDI VINI DELLA MAREMMA

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La Maremma è terra fantastica, con una tradizione vinicola molto antica. La presenza contemporanea e ravvicinata di mare, montagna e colline, la rendono unica, inoltre gli inverni non sono mai troppo rigidi e le estati mai eccessivamente calde. Le sue peculiarità climatiche, pedologiche e morfologiche, molto diverse tra loro, caratterizzano e rendono unici i vini prodotti in queste terre: suoli vulcanici a est del fiume Fiora, nel comprensorio di Pitigliano e Sorano; formazioni prevalentemente marnose e marnoso-pelitiche sui rilievi collinari tra il fiume Fiora e l’Ombrone; suoli argillosi e argilloso-limosi nell’Alta Maremma, sui rilievi costieri di bassa collina e sulla piana alluvionale. In Maremma troviamo vini di altissimo spessore tra i rossi, bianchi, rosati, passiti, vinsanti, i vendemmia tardiva, ed anche tra le bollicine. Nessun altro territorio in Toscana può offrire una scelta così variegata di vini, con vitigni autoctoni (come Ciliegiolo, Alicante, Sangiovese, Vermentino, Trebbiano, Malvasia, Grechetto, Pugnitello, Aleatico) e varietà internazionali (Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Syrah, Viognier, Chardonnay, Petit Verdot). Il Sangiovese è la più diffusa e versatile varietà italiana: da essa si producono sia vini di eccellente qualità che vini di quotidiano consumo, dal Chianti Classico al Brunello di Montalcino, dal Morellino di Scansano a svariati “Super Tuscan”. Il Clima caldo e la vicinanza al mare conferiscono al Sangiovese prodotto qui un buon un livello alcolico, un carattere deciso e la caratteristica sapidità del finale. Oggi in Maremma troviamo una DOCG, sette DOC, due IGT e inoltre tre… Strade del Vino. In questo contesto, numerose aziende del settore sono divenute piacevoli realtà, conosciute ed apprezzate a livello internazionale.

Poggio Mandorlo “La Querce” 2012, Montecucco Sangiovese

Rosso rubino intenso con riflessi granato. Complesso ed elegante, al naso esprime un buon impatto olfattivo con espressioni di rosa, viola e glicine, poi marasca e mora, cioccolato, bastoncino di liquerizia, ginepro e foglia di tè. All’assaggio si presenta con un gusto pieno ed equilibrato, con una struttura di nerbo, grazie alla sua acidità a cui si accompagna un tannino ben definito e integrato. Chiude con finale persistente. Abbinamenti: accompagna molto bene il Filetto al pepe nero, i Bocconcini di agnello in umido, la Tagliata di chianina e la Polenta con gorgonzola. Temperatura di servizio: 16-18°C

Giuseppe Vaccarini Miglior Sommelier del Mondo A.S.I.® Presidente dell’Associazione della Sommellerie Professionale Italiana

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[ s alute & benes s er e ]

CANCRO E INQUINAMENTO

ITALIA MAGLIA NERA PER I TUMORI INFANTILI

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Ambiente e salute, un legame indissolubile, considerando la stretta correlazione tra l’uomo e lo spazio che lo circonda. È ormai noto come l’inquinamento di acqua, aria e terra abbia ricadute negative sul nostro benessere e rappresenti un fattore determinante nello sviluppo di malattie a carico dell’apparato respiratorio e cardiovascolare e di patologie oncologiche. Di questo tema si è discusso il 19 settembre a Roma, in occasione del convegno “Emergenza cancro – Fattori ambientali modificabili e stili di vita non corretti”, organizzato dal Dr. Alessandro Miani, Presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA), in prima linea nella tutela della salute umana tramite la salvaguardia della natura, in collaborazione con Confassociazioni Ambiente. All’evento partecipano oltre 60 rappresentanti del Governo, del Parlamento, delle Associazioni di consumatori, della scienza e dell’imprenditoria, riuniti per fare il punto sulle criticità nel rapporto tra ambiente e condizione fisica e proporre possibili soluzioni per ridurre gli effetti dell’inquinamento sulla salute e qualità di vita. Nel 2016 il Ministero della Salute ha diffuso una mappa delle aree più contaminate presenti nel nostro Paese, associata all’eventuale rischio di sviluppare malattie oncologiche. I dati hanno evidenziato un incremento anche del 90% in soli 10

anni: cancro alla tiroide, alla mammella e il mesotelioma i tumori più diffusi nelle zone prese in esame, causati dall’esposizione a sostanze tossiche, quali diossina, amianto, petrolio, policlorobifenili e mercurio. L’Italia, inoltre, detiene la maglia nera in Europa per quanto riguarda l’incidenza di malattie oncologiche in età pediatrica. È quanto emerge da uno studio condotto in 62 Paesi dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), in collaborazione con l’Associazione Internazionale dei Registri del Cancro e pubblicato nel 2017 su “Lancet Oncology”1. La maggiore incidenza di tumori si registra nei bambini tra 0 e 14 anni e negli adolescenti tra i 15 e i 19 anni nell’area del Sud Europa che comprende, oltre all’Italia, Cipro, Malta, Croazia, Spagna e Portogallo. Anche l’ultimo rapporto Sentieri (Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento) a cura dell’Istituito Superiore di Sanità rileva una “emergenza cancro” tra i più giovani. I dati raccolti nel periodo 2006-2013 in 28 dei 45 siti italiani maggiormente inquinati hanno infatti sottolineato un incremento di tumori maligni del 9% nei soggetti tra 0 e 24 anni, registrando picchi del 50% per i linfomi Non-Hodgkin, del 62% per i sarcomi dei tessuti molli e del 66% per le leucemie mieloidi acute.

Sopra: Paola Fermo, Evelina Flachi, Vincenzo Belgiorno, Antonino Di Pietro, Annalisa Manduca, Barbara Valenzano; a sinistra Alessandro Miani

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[ tv da gus ta re ] A cura di Edmondo Conti Eccoci al secondo appuntamento con la TV DA GUSTARE, una rubrica che si propone di dimostrare come ancora oggi la TV possa essere tutta da gustare, con le giuste scelte. Siamo arrivati con ottobre nel pieno della stagione autun-

nale e tutte le reti sono impegnate a proporre i loro pezzi migliori: grandi show serali ma anche appuntamenti quotidiani interessanti e rassicuranti. In prima serata vi voglio parlare di 3 divertenti debutti.

Da martedì 25 settembre ‘Raidue’ ha dato il via alla quarta edizione di STASERA TUTTO È POSSIBILE, il gioco spettacolo condotto da Amadeus in cui un gruppo di simpatici ospiti si sottopone a una serie di divertenti prove al solo scopo di intrattenere il pubblico in studio e a casa. Il culmine dello show è costituito dalla prova della “Stanza inclinata” in cui i concorrenti devono cercare di rimanere in equilibrio in una stanza con il pavimento inclinato di 22.5°, improvvisando uno sketch in base alle indicazioni fornite da Amadeus. Contemporaneamente su ‘Sky Uno’ Alessandro Cattelan è stato promosso nella prestigiosa fascia del prime time con il suo E POI C’È CATTELAN, in onda dal Teatro Franco Parenti di Milano con le sue argute e pungenti interviste a personaggi celebri e con numerosi momenti di spettacolo. La comicità è di casa anche sul canale ‘Nove’ dove anche quest’anno, a partire da venerdì 28 settembre è tornato Maurizio Crozza con la terza edizione di FRATELLI DI CROZZA, in cui ha già iniziato a interpretare i personaggi della più stretta attualità a cui si aggiungeranno nuove ed esilaranti imitazioni. In day time due signore del piccolo schermo si occuperanno di informare il loro pubblico sui fatti legati alla cronaca, alla politica e all’attualità.

Ogni mattino su ‘Canale 5’, già dallo scorso 10 settembre Federica Panicucci è tornata per il decimo anno alla guida dell’elegante contenitore MATTINO CINQUE affiancata dal giornalista Francesco Vecchi. La grande novità è invece rappresentata dall’arrivo di Barbara Palombelli alla conduzione di STASERA ITALIA in onda già dal 3 settembre ogni sera alle 20.30 su ‘Retequattro’ per raccontare con estrema chiarezza e obiettività le situazioni più calde e discusse del nostro Paese. Appuntamento al prossimo numero per parlare di un sensazionale show che tornerà dopo più di 30 anni sul piccolo schermo.

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LIBRI A cura di Valerio Consonni

Raffaele La Capria e Silvio Perrella

È Raffaele La Capria e Silvio Perrella Editori Laterza

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DI TERRA E MARE

È il dialogo ironico e malinconico di un’amicizia, scritto a quattro mani da Raffaele La Capria e Silvio Perrella, e edito da Laterza. Sette capitoli stratificati nel tempo, oltre trent’anni di racconti, di viaggi, di sentimenti. Un libro bellissimo e struggente. Ci si sente a bordo di un guscio di noce che viene trasportato dalle onde del mare. Ci si sente amati e basta. Volando sopra i grandi temi universali della vita (felicità, passione, amore, dolori, ricordi, sul mare, sull’abbandono…) grazie alla sensibilità dell’ormai novantacinquenne la Capria che dialoga con un suo amico (e collega), ci si immerge in una dimensione spirituale in cui luce e mare invadono l’esperienza di lettura. «Di terra e mare ci indica come girare il vento a favore anche quando appare avverso», sottolinea Perrella. Ma è anche «un testo carico di umorismo, come del resto lo è sempre stata la mia amicizia con La Capria, tanto che l’ultimo capitolo termina con una risata...». I due scrittori dichiarano che “Di terra e mare” è un dialogo essenziale scritto con la voce: «Se tu scrivi con la voce e la depositi nell’orecchio di un’altra persona, rimane. Il foglio, il foglio su cui scrivi con la voce, non è fatto di carta ma è l’anima dell’altro, la pagina mutevole dell’altro» (p. 59). Tutto il delizioso dialogo a due, a volte condotto di persona altre volte al telefono tra Roma e Napoli, è un continuo accostare percezioni diverse, toccando i temi più disparati e lambendo i messaggi dei grandi scrittori del passato che hanno cambiato la vita di La Capria. Con Napoli e il Palazzo Donn’Anna, abitazione dello scrittore per molti anni a partire dalla sua infanzia e fonte di ispirazione di molte delle immagini ricorrenti dei suoi romanzi, sempre sullo sfondo, si spazia da Proust che «riscatta la frantumazione del tempo con la sua idea di circolarità» (p. 39) all’amica Anna Maria Ortese con cui ha condiviso tante riflessioni sulla vita e l’esistenza umana, da Virginia Woolf e la sua poetica dolorosa alle “epifanie” di James Joyce, dalle scelte espressive di Goffredo Parise fino ai drammi artistici della famiglia De Filippo. Un romanzo tratto direttamente dal disordine della vita. ottobre 2018


[ libri ] IL MERCANTE DI LUCE

Questa è la cronaca degli ultimi dieci giorni di un ragazzo colto e curioso, emozionato di fronte a quello che sa della vita, e di un padre che gliene spiega il senso, l’unico che conosce. Il filo che li unisce, che trasforma il pensiero in un racconto che non potrà essere dimenticato, è la poesia greca: un excursus appassionato, un viaggio luminoso in cui si rincorrono i grandi gesti e le tenere paure di poeti e poetesse dell’unico tempo possibile, quello tra il mito e l’invenzione dell’amore. Roberto Vecchioni (Einaudi)

LASCIATE UN MESSAGGIO DOPO IL SEGNALE

Marina, Carmela, Sara e Viviana non si conoscono. Qualcosa però le accomuna: tutte parlano con una segreteria telefonica per alleviare le proprie angosce, le paure, le diverse solitudini. Almeno un po’. C’è chi sa che qualcuno dall’altra parte è in ascolto, chi invece sa che nessuno ascolterà mai, e chi ci spera. Arantza Portabales (Solferino)

MAL CHE VADA CI INNAMORIAMO

Arriva il primo romanzo di Mary G. Baccaglini. Opinionista in televisione e speaker radiofonica, è un fenomeno della rete, la sua pagina Facebook conta più di 120mila fan. Una storia sui sentimenti quando sono troppo grandi da gestire. Una storia sulla solidarietà femminile fatta di indimenticabili chiacchierate. Un romanzo d’autore sulle continue sorprese - come la vita - che l’amore riserva a tutti noi. Mary G. Baccaglini (Garzanti)

VETRINA INGANNO

Tre ragazzi, il Sudtirolo, il terrorismo secessionista degli anni Sessanta. Sono questi gli elementi chiave del nuovo libro di Lilli Gruber, terzo episodio della saga altoatesina scritta dalla giornalista, iniziata con “Eredità” e proseguita con “Tempesta”. Un mix di storia e fiction, con al centro i fatti avvenuti in Sudtirolo alla fine degli anni Cinquanta. Lilli Gruber (Rizzoli)

I COLORI DELL’INCENDIO

I colori dell’incendio è il secondo attesissimo romanzo della trilogia inaugurata con ‘Ci rivediamo lassù’ - premio Goncourt 2013, tradotto in ventisei lingue e un milione di copie vendute nel mondo - un’opera in cui ritroviamo appieno il talento straordinario, l’originalità visionaria e la lingua immaginifica di Pierre Lemaitre. Fin dall’inizio l’autore tiene i lettori con il fiato sospeso con una scena altamente drammatica che cambierà il destino di molti. Pierre Lemaitre (Mondadori)

LA MIA NAVE

Un capitano racconta i 50 anni di storia della sua nave, la Clementine, dagli anni ‘30, quando fu costruita e varata, passando attraverso i suoi numerosi viaggi attorno al mondo, in periodo di guerra e poi di pace, fino alla sua fine, sul fondo del mare. In questo straordinario libro, le illustrazioni piene di dettagli di Roberto Innocenti portano in vita una nave e la sua storia. Un libro per tutti, grandi e piccoli. Roberto Innocenti (La Margherita) ottobre 2018

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[ a genda italia ] Ottobre è un mese particolarmente ricco di feste e di sagre in molte parti della nostra penisola. Ovviamente la parte del leone è svolta dall’enogastronomia e dalle tradizioni della civiltà contadina che rappresentano un vero patrimonio del nostro passato. ALPEN FEST Livigno (SO) 21 Settembre - 13 Ottobre

ISERA IN VALLAGARINA Isera (TN) 12-14 Ottobre

Isera vi aspetta per una grande festa durante il secondo weekend di ottobre. Questi terreni della Vallagarina sono i migliori per la produzione del Marzemino, il vino trentino conosciuto ormai nel mondo della enologia più raffinata. Si premierà il vigneto più curato domenica 14, ma wine tasting, laboratori per grandi e piccini, visite guidate per apprezzare luoghi d’arte, precederanno la cerimonia ufficiale di premiazione. Tante le occasioni per un fine settimana più che piacevole.

Ph. Fabio Borga

Ghirlande e campanacci preziosi, decorazioni in stile rustico, sono gli elementi dell’atmosfera contadina che si respira durante i giorni di questa manifestazione voluta per salutare l’estate e celebrare l’arrivo dell’autunno. Allevatori e contadini celebrano così la passeggiata di bovini, ovini, asini, cavalli e capre per la transumanza stagionale, i pastori in occasione delle sfilate a tema montano, intratterranno grandi e piccini con numerosi eventi. “TRA TERRA E LUNA” Alba (CN) 6 Ottobre - 25 Novembre

Torna il fascino della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba dove si svolgerà la 88a edizione, tra cultura, territorio, esperienze sensoriali e gastronomiche. L’appuntamento con il grande re di questo splendido territorio del Roero e delle Langhe del Monferrato, il “tartufo” inizia il 6 ottobre e prosegue fino al 25 novembre. Sono weekend di grande rilievo per l’enogastronomia, che lo scorso anno ha visto la presenza di oltre 600mila persone.

SAGRA DELLA CASTAGNA Ranchio (FC) 14 Ottobre Giunta al suo 30° compleanno, si svolge la seconda domenica di ottobre a Ranchio, cittadina della Val Borello, la tradizionale festa dedicata alla castagna. Diverse le proposte messe in campo per attirare gli ospiti. Prima di tutto il mercato dei prodotti tipici di stagione: funghi, miele, formaggi, salumi e naturalmente castagne a iosa! Ci saranno anche i ciccioli tipici di questa zona, da assaggiare caldi e croccanti e poi menù tipici e ricette di dolci a base di castagne.

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