Milano 24orenews settembre 2013

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Anno 3 - Settembre 2013 • Periodico di Cultura e Società

SERGIO CASTELLITTO

60 anni d’oro

ANDREA CASTRIGNANO

«La casa dei miei sogni»

WILLY PASINI

La Perversione Soft



A cura di PAOLO PIVETTI

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erché quel bel viale semicircolare che gira tutto attorno al Castello Sforzesco, con un ampio percorso dall’Arena a Largo Cairoli alla Stazione Nord, si chiama Foro Buonaparte? La risposta è ovvia: perché la sua origine risale a Napoleone Buonaparte. Ma per capirne la genesi, soprattutto per capire come avrebbe dovuto essere nei progetti napoleonici, dobbiamo immaginare qualcosa di completamente diverso da quanto vediamo oggi. Dobbiamo immaginare un’immensa piazza perfettamente circolare, di ben 540 metri di diametro, con al centro il Castello Sforzesco, delimitata nel suo perimetro da un canale e, oltre il canale, da una quinta di portici neoclassici. In questo porticato lungo nel suo insieme oltre tre kilometri avrebbero dovuto aprirsi residenze e botteghe, alternate con quattordici edifici monumentali, anch’essi disposti semicircolarmente, uno dopo l’altro. In questi edifici, secondo il progetto, avrebbero trovato posto un museo, le terme, le scuole, la dogana, la Borsa, nientemeno che un Pantheon, e poi sale per assemblee eccetera. Si capisce come in questo progetto, messo su carta da Luigi Canonica, e poi completato da Giovanni Antonio Antolini nel 1801, ci sia lo zampino lievemente megalomane del famoso Imperatore. Milano era in quegli anni città capitale. Capitale della Repubblica Cisalpina, poi Repubblica Italiana. Ad una capitale si addiceva dunque lo sfarzo monumentale di un grande progetto urbanistico. L’idea centrale era questa: creare attorno alla fortezza del Castello Sforzesco la “Città Buonaparte”: una città ideale a forte impronta illuministica, totalmente laica, anzi esplicitamente anticattolica nell’idea di un Pantheon, tempio nel quale fossero venerate le più varie divinità a far corona alla Dea Ragione. L’impostazione laicista è accentuata tracciando, a partire dalla facciata del Castello, una grande arteria di

Sopra: Planimetria generale del progetto; sotto: veduta di Foro Bonaparte dalla Barriera del Sempione

scorrimento, quella che oggi è via Dante, che penetri nel cuore della città, ma tagliando fuori il Duomo e dirigendosi direttamente al Palazzo Reale. Oggi la grande piazza del Duomo, molto posteriore a tutto ciò e inesistente ai tempi di Napoleone, confonde un pò le idee, ma osservando il tracciato di via Dante, con la continuazione di via Orefici, ci si rende conto che punta direttamente sul Palazzo Reale, non sul Duomo. Gran parte di queste grandiose elaborazioni è rimasta nel mondo dei sogni, a noi è arrivato quel viale semicircolare di alto impatto residenziale che avrebbe dovuto essere parte del perimetro della famosa immensa piazza. Con l’inizio dell’Ottocento, e con la caduta dell’Imperatore, i grandiosi progetti della Milano napoleonica vengono abbandonati. Milano non è più capitale, la Storia cambia direzione. Resta soltanto una domanda: fu vera gloria?

FORO BUONAPARTE una Milano per l’Illuminismo 24oreNews

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Milano Periodico di Cultura e Società

Anno 3 - No. 8 Settembre 2013

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Riflessioni sul futuro

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Federico Grom

ARTE E CULTURA Teatro alla Scala: La scala di seta; L’altra metà del cielo Hitchcock: “Brivido” a Palazzo Reale Sulle orme di Leonardo Settembre: le mostre

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Andrea Castrignano… «La mia casa a cielo aperto!» A casa di… B&B Italia

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Anticipazioni moda A/I 2013-2014

Expo 2015: l’Italia, l’Europa, il mondo a Milano

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iWatch: il “polso della salute” I video dello smartphone sulla tv di casa

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Violetta: delirio in Piazza Duomo Autunno in TV

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Addio tristezza Manteniamo l’abbronzatura L’effetto sole sul maschio

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Catauba: risveglia la tua passione!

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La perversione soft… di Willy Pasini

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Cactus Juice: a Milano come a New York Bolllicine: l’evoluzione della specie

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A Villa Erba Orticolario 2013 Delfini all’acquario di Genova 43° Convegno dei giovani imprenditori 66° Festival di Locarno

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Patagonia, terra selvaggia A Dubai tutto è possibile…

HOME DESIGN

FASHION LUXURY & LUXURY

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Tesla “Model S”: l’elettrica di lusso

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Il “Leone di terracotta” di Silvana Giacobini Ascolta e vivi… a un soffio dall’estate I ‘segreti’ della Milanesiana

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Scelti per voi

MILANO SI RACCONTA

LIBRI SPETTACOLO Settembre: i concerti

EXPO CHE VERRÀ

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IL PERSONAGGIO

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55 HI TECH

TV NEWS

COME STAI?

GIARDINI MAGICI IL SESSUOLOGO RISPONDE GOURMET

ANDATA E RITORNO

VIAGGI NEL MONDO


In copertina: Sergio Castellitto fotografato da Nick Zonna al Festival di Locarno

Settembre 2013 Direttore Responsabile Dario Bordet Direttore Editoriale Alessandro Trani Art Director Patrizia Colombo Photo Editor Nick Zonna Hanno collaborato Roberto Bernorio Renata De Lucia Giuseppina Lisa Manno Luca Medici Angela Minutillo Giovanna Moldenhauer Sandro Nobili Willy Pasini Paolo Pivetti Maria Helena Polidoro Alberto Zonna Pubblicità, Promozione Pubbliche Relazioni Le Roy Advertising - Milano Dante Colombo Andrea Colombo Carlo Kauffmann Edizioni Le Roy srl redazione@24orenews.it www.24orenews.it Stampa Bieffe Industria Grafica (Recanati – MC) Periodico mensile Reg. trib. di Milano n. 321 del 10/06/11 N° iscrizione ROC: 22250 Distribuzione Gratuita Desideriamo informarLa che i suoi dati personali raccolti direttamente presso di lei o fornitici saranno utilizzati da parte di “24orenews.it Milano” nel pieno rispetto dei principi fondamentali dettati dalla direttiva 95/46/CE e dal D.lgs. 171/98 per la tutela della Privacy nelle Telecomunicazioni e dalla direttiva 97/07/CE e dal d.lgs. 185/99 Eventuali detentori di copywriting sulle immagine - ai quali non siamo riusciti a risalire - sono invitati a mettersi in contatto con: Le Roy srl

NON È UN “BEL VEDERE” Per lavoro e talvolta per piacere, in questi mesi estivi mi sono trovato a “girare” spesso per le vie del centro di Milano. Piazza Duomo, la Galleria, via Dante, Corso Vittorio Emanuele, via Manzoni, le vie del quadrilatero della moda, Piazza San Babila: non vi nascondo, però, il mio sconcerto. Molti milanesi pensano sempre più spesso di vivere da giugno ad agosto in una gradevole cittadina di mare. È il trionfo dell’infradito, dei pantaloni corti, dello scamiciato, delle borse mare. Pare sparita, sia per le donne che per gli uomini, la piacevole moda estiva fatta di abiti di lino e di altri tessuti lavorati e colorati. Possiamo dire che si aspettava giugno per rinnovare dopo un anno, il piacere di incontrare nelle nostre strade le tante “tonalità” più trendy della moda d’estate. Certo tutte le nostre consolidate abitudini sono oggi messe in discussione dai difficili tempi che stiamo vivendo, ma io credo che in profonda crisi sia andato soprattutto il buongusto. Capiamoci, non possiamo pretendere dai turisti un abbigliamento “modaiolo” ma ai milanesi possiamo chiedere un abbigliamento che non faccia passare Milano per la spiaggia di Rimini o via Montenapoleone per la via dell’amore alle Cinque Terre. Credetemi non c’è alcun moralismo in ciò che ho colto in questa estate milanese, vorrei solo che educazione e buongusto tornassero ad occupare il loro posto in società. Troppo spesso perdiamo il senso delle cose, i grandi del mondo che si credono “à la page” perché si fanno fotografare “scravattati” nella loro rituale foto di gruppo, molti nostri parlamentari che hanno scambiato le aule solenni di Montecitorio e di Palazzo Madama per le tribune di uno stadio. Credetemi, non è un “bel vedere”. Carlo Kauffmann 24oreNews

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Milano

INCONTRA…

RIFLESSIONI

SUL FUTURO

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prodotti Bayer sono diventati indispensabili per le nostre vite”. Abbiamo voluto ripartire da queste affermazioni del CEO della nota azienda tedesca, Dekkers, per comprendere meglio perché ci è parso così importante organizzare con Bayer, in occasione dei suoi 150 anni, un evento per “riflettere sul futuro” discutendo di Ricerca, Mobilità e Smart City, Abitare domani e Nutrizione: aspettando Expo 2015. Primo tema “La Ricerca”, intesa come approfondimento su tutto ciò che si sta facendo per migliorare la qualità e le nostre aspettative di vita. Secondo tema “Mobilità e Smart City”, una riflessione complicata dal mutare continuo della città che porta ad un traffico difficilmente sopportabile spesso anche per la nostra salute. Come apportare soluzioni, come far convivere le due con le quattro ruote, come migliorare il trasporto pubblico e promuovere altre linee metropolitane. Ancora una volta Bayer faciliterà la riflessione, perché da anni grazie ai suoi materiali leggeri si producono auto più leggere abbattendone i consumi. È grazie anche all’invenzione dei rivestimenti a base di poliuretano che molti oggetti si possono conservare più a lungo. Questi problemi legati alla mobilità sono molto importanti per non arrivare impreparati all’appuntamento che la nostra città avrà con il mondo ad Expo 2015. Terzo tema, “Abitare Domani”. Cambiando la città cambia quasi inevitabilmente il “modello abitativo”, cambiano i materiali da adottare non solo per garantirsi una migliore qualità della vita, ma anche per rispondere alle esigenze di un necessario risparmio energetico. Quarto ed ultimo tema, “Nutrizione, aspettando Expo”, “Nutrire il pianetaEnergia per la vita” sarà infatti il titolo dell’Esposizione Universale. Un tema ricco di significati impegnativi perché i 132 paesi presenti a Milano sanno che su questo dovranno confrontarsi lasciando tracce concrete per il dopo Expo 2015. A “riflettere” abbiamo chiamato uomini di cultura e di scienza, fra i più noti ed esperti. Gli appuntamenti saranno per settembre, ottobre, novembre, dicembre, sempre alle ore 18. Sul sito www.24orenews.it si potranno trovare tutte le notizie relative al progetto “Riflessioni Sul Futuro” e al suo programma.

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IL PERSONAGGIO

Intervista a Federico Grom

MURA MURA, L’OASI DEL GELATO

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iete nati in una piccola bottega a Torino. Oggi Federico Grom è il Bill Gates del gelato. Più talento o più fortuna? Certamente fortuna e poi non credo che esista davvero il talento. C’è un bellissimo libro che parla di talento scritto da un ex campione mondiale di ping pong che individua nel talento la determinazione, non esiste cioè un talento innato ma la voglia di confrontarsi con sé stessi e allenarsi, qualunque talento si insegua, per raggiungere capacità che vengono definite talento… In realtà sono solo persone normali che si sono date tanto da fare. Ma davvero tutto ha avuto inizio da una frase di Carlin Petrini di Slow Food? Verissimo! Più che una frase si trattava di un articolo apparso su La Stampa nell’agosto 2002, letto dal mio socio Guido Martinetti - perché in fondo questa è un’avventura che nasce dall’amicizia di due persone, come racconta il nostro libro “Grom, storia di un’amicizia” - edito da Bompiani - nel quale Carlin Petrini descriveva con la solita competenza la perdita di co-

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noscenza che esisteva nella produzione del gelato artigianale italiano, schiacciato dalla presenza sul mercato di una grande quantità di semilavorati industriali. Così Guido, spinto dalla voglia del buono (è un goloso di natura) e dalla voglia di intraprendere, mi ha proposto questa idea “folle”, per due ragazzi che di gelati non avevano nessuna esperienza, di provare a fare il meglio possibile con le migliori materie prime del mondo. Quindi certamente Carlin Petrini, che è un guru assoluto, è stato in questo caso la prima scintilla che ha portato poi il fuoco ad accendersi. Anche il gelato Grom, come la Coca Cola, ha la sua formula segreta? No, non c’è nessuna formula segreta, ma l’attenta gestione dell’agricoltura perché in realtà se si vuole fare qualità nel food tutto deve partire dalla terra, nel senso di “madre terra”. Il nostro segreto è di investire in agricoltura … e cercare di ottenere, con i nostri fornitori delle migliori materie prime e con la nostra azienda agricola Mura Mura, il miglior prodotto possibile. Mi creda le riporto una deliziosa battuta ascoltata un pò di tempo fa : «Da un letame di grande qualità si arriva ad una coppetta di sorbetto straordinario!»


Viola Berlanda

Viola Berlanda

Federico Grom e Guido Martinetti

Parlano tutti della Crema Grom. Cosa avrà mai di così unico? È un gusto molto accattivante. Di base è una crema all’uovo, è la crema della nonna, alla quale vengono aggiunti una granella di cioccolata Domori e piccoli pezzi di biscotto di pasta di meliga. La combinazione è molto piacevole e gratificante per il palato: devo dire che è uno dei gusti più venduti in tutti i nostri negozi. Federico, com’è nata l’idea di Mura Mura ? Noi compravamo quelle che erano considerate le migliori pesche a pasta bianca d’Italia, molto care come tutte le “star”, quando un giorno mia madre arriva in laboratorio con alcune pesche provenienti da un albero della piccola vigna di un vicino e chiede a Guido di fare un sorbetto per gli ospiti che avrebbe avuto a cena. Da queste pesche piccole e piuttosto bruttine venne fuori un gelato straordinario, enormemente migliore di quello che avevamo nei negozi in quel momento. A quel punto, pensando ad esempio al lavoro dei contadini delle nostre vigne, alla selezione dei grappoli ecc… ci siamo detti: facciamo “Gaia” con la frutta (Gaia è un esempio di eccellenza piemontese). Dopo vari mesi abbiamo trovato un terreno a Co-

stigliole d’Asti, ed è diventato Mura Mura, la nostra azienda agricola, che credo oggi possa essere considerata un’eccellenza qualitativa nella gestione della frutta e presto sarà un’area protetta del WWF. Come Grom sceglie i suoi gusti? Rispettiamo la stagionalità della frutta. Da Grom non troverà mai la fragola d’inverno e il mandarino d’estate. È anche un modo per fare cultura alimentare, spiegare ai bambini che è giusto seguire la stagionalità nella frutta e nella verdura. Ogni mese creiamo per i nostri consumatori una piccola novità da assaggiare. A parte il mondo del gelato, chi è Federico Grom? Sono un ragazzo, oramai quarantenne, che 10 anni fa è partito insieme ad un amico, dal niente. Ho la fortuna di fare un lavoro che mi piace, con tanta passione e una vera ossessione per l’eccellenza… Ho poco tempo libero, che dedico allo sport e alla mia compagna che mi è accanto da moltissimi anni. Tornando ai gelati… ci svela i gusti preferiti da Federico Grom? D’inverno preferisco la crema di Grom con panna montata, d’estate impazzisco per la granita al limone. Grazie Federico. Ci lasciamo con una promessa: incontrarci a Mura Mura per poter raccontare ai lettori la nostra avventura nell’oasi del gelato. Certamente una visita che le consiglio, non me ne occupo di persona perché è Guido che fa tutto, ma da “visitatore” appassionato le dico che è una bella esperienza, da fare anche con la famiglia. Tutti i sabati abbiamo molti visitatori che fanno visite guidate per conoscere un’agricoltura che raramente si trova in giro. Amore per la natura, qualità assoluta. È questo il senso di GROM, un libro che racconta una delle più sorprendenti e straordinarie storie italiane degli ultimi anni.



ARTE E CULTURA

LA SCALA DI SETA Gioacchino Rossini Direttore Christophe Rousset Regia Damiano Michieletto Dal 20 al 30 Settembre Durata spettacolo: 2 ore e 10 minuti inclusi intervalli In collaborazione con Accademia Teatro alla Scala Produzione del Rossini Opera Festival di Pesaro

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a farsa giovanile di Rossini ha un intreccio di origine francese che è più facile da vedere che da raccontare. Il soggetto è simile a quello de Il matrimonio segreto di Cimarosa, e ne è protagonista una certa Giulia che srotola dal balcone, col favore delle tenebre, una scala per far salire nella stanza il giovane Dorvil, sposato in segreto. Perché proprio di seta? Forse in attesa delle scale speleologiche di nylon. Il vecchio tutore della “ragazza” le sceglie un altro fidanzato, lei lo rifila a una cugina. C’è pure un servo spione che confonde tutti. Gelosie, malintesi, narcisismi, puntigli, fremiti, arrampicate mul-

tiple su per la scala e benedizione finale delle due coppie. Lo spettacolo di Michieletto, già visto al “Rossini Opera Festival”, è di fortissimo impatto visivo perché mostra la recitazione ripresa anche dall’alto, grazie a uno specchio inclinato, e obbliga gli interpreti a recitare a volte nel vuoto per il raggiungimento dell’effetto visivo. Per una vicenda tutta giocata su personaggi nascosti, lo svelamento bidimensionale è d’aiuto.

LA SCALA DI SETA: APPUNTAMENTI

3 Settembre: 20, 21, 23, 24, 25, 26, 27, 29, 30 - ore 20.00

L’ALTRA METÀ DEL CIELO Coreografia e Regia Martha Clarke Musica e drammaturgia Vasco Rossi Dal 6 al 13 Settembre Durata spettacolo: 1 ora e 8 minuti inclusi intervalli

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artha Clarke e Vasco Rossi: due mondi lontani si sono incontrati, mettendosi in gioco. Al centro la donna. Le donne cantate da Vasco nella sua lunga carriera diventano drammaturgia, libretto e “colonna sonora” dello spettacolo. Un arrangiamento musicale creato ad hoc, in chiave sinfonica e classica, accompagna Albachiara, Silvia e Susanna: tre personaggi-simbolo che vivono adolescenza, maturità, crescita e abbandono. Le stagioni della vita in una galleria di canzoni che cantano una triplice storia. Sempre più attratta dagli aspetti teatrali della danza, Martha Clarke ha cercato il cuore dei personaggi, dei danzatori e delle canzoni. In una chiave visiva poetica, essenziale e raffinata, ha interpretato l’universo femminile, attraverso movimento, gestualità, danza, e tutti gli elementi dell’allestimento.

L’ALTRA METÀ DEL CIELO: APPUNTAMENTI

3 Settembre: 6, 7, 9, 10, 11, 12, 13 24oreNews

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ARTE E CULTURA

«Se fai esplodere una bomba il pubblico ha uno shock di dieci secondi, mentre se lo metti semplicemente al corrente della presenza di una bomba, la suspence può essere dilatata e il pubblico mantenuto in sospeso per cinque minuti» Alfred Hitchcock

“BRIVIDO”A PALAZZO REALE

Omaggio alla carriera di Alfred Hitchcock A cura di SANDRO NOBILI

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33 anni dalla morte è ancora in grado di sorprendere, terrorizzare e catturare gli spettatori che si avvicinano ai suoi capolavori. Il protagonista è il “Maestro del brivido”, l’artefice del thriller per eccellenza, a cui Palazzo Reale di Milano dedica l’eccezionale mostra foto-cinematografica: “Alfred Hitchcock nei film della Universal Pictures”. Promossa e prodotta dal Comune di Milano - Cultura, Palazzo Reale e Alef-cultural project management con la collaborazione speciale della Universal Pictures Italia, la mostra rimarrà aperta al pubblico fino al prossimo 22 settembre. Il percorso espositivo racconta la figura di Alfred Hitchcock attraverso i principali capolavori firmati Universal Pic12

tures, la celebre casa di produzione che, acquisendo la Paramount Pictures, ha prodotto i suoi film dal 1940 al 1976. Se opere come “Psycho”, “Gli Uccelli”, “La finestra sul cortile”, “La donna che visse due volte” non hanno bisogno di presentazioni, per gli appassionati del genere sarà molto più stimolante andare alla scoperta di titoli forse dimenticati dal grande pubblico oppure lasciati in secondo piano, come “L’ombra del dubbio” (1943), “L’uomo che sapeva troppo” (1956), oppure Il sipario strappato (1966) che riconquistano la scena grazie all’attento lavoro di restauro curato

dalla casa cinematografica. Un percorso attraverso decenni di grande cinema che si conclude solo con “Complotto di famiglia” (1976), il suo ultimo film. La mostra presenta 70 fotografie e contenuti speciali provenienti dagli archivi della major americana che, per preservare la qualità di queste opere, ha restaurato le 14 pellicole originali nell’audio e nel video portandole in alta definizione su disco Blu-ray per la visione in home video. Il lavoro svolto per la riedizione di questi film e il materiale raccolto è la base su cui è stata strutturata la mostra. Una mostra che offre l’opportunità unica di immergersi nei backstage dei principali film di Hitchcock scoprendo particolari curiosi sulla realizzazione delle scene più celebri, sull’impiego dei primi effetti speciali, sugli attori e sulla vita privata del grande maestro.

24oreNews Filippo del Corno


SULLE ORME DI LEONARDO IL CODICE ATLANTICO

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A cura di CARLOS VINTEM

Sopra: Pietro Marani curatore della mostra e esperto in studi su Leonardo e Don Franco Buzzi prefetto dell’Ambrosiana durante la conferenza di presentazione

naugurata nel 2009, rimarrà fino al 2015, nella Sala Bramante della chiesa di Santa Maria delle Grazie e presso la Pinacoteca Ambrosiana, la prima mostra tematica sul Codice Atlantico di Leonardo da Vinci, organizzata dalla Veneranda Biblioteca Ambrosiana e dalla Fondazione Cardinale Federico Borromeo in collaborazione con il Comune di Milano ed Expo 2015. Esposti i fogli della grande opera del Maestro, ovvero 1750 disegni e 100 pagine manoscritte su 1119 fogli raccolti in 12 volumi, che rappresentano la più ampia raccolta di disegni e scritti del genio toscano. Negli spazi espositivi nella Sacrestia del Bramante presso la chiesa di Santa Maria della Grazie, sono illustrati testi di grande valore poetico, disegni e studi di figure fantastiche, che permettono al visitatore di entrare nel laboratorio creativo di Leonardo, e di comprendere i meccanismi alla base della sua scrittura e i procedimenti d’invenzione dei personaggi. Vengono illustrate inoltre numerose favole sulla natura, incentrate soprattutto su piante ed animali, dove il punto di vista prettamente scientifico si fonde in maniera armonica con l’interpretazione morale e l’interesse letterario. È infine esposta una serie di caricature grottesche e di disegni osceni che dà modo di conoscere un altro aspetto della personalità multiforme di Leonardo: quello legato alla burla, al gioco, all’appunto scherzoso. Il Codice, nel corso dei secoli, è stato protagonista di vicende complesse, talvolta avventurose. Esso venne allestito alla fine del ‘500 dallo scultore Pompeo Leoni, che era riuscito a recuperare una parte degli studi autografi di Leonardo dagli eredi di Francesco Melzi, il fedele allievo a cui il Maestro aveva affidato i propri scritti in punto di morte. Il curioso nome “Atlantico” gli venne attribuito in realtà per le sue dimensioni, infatti i fogli su cui Leoni montò gli scritti di Leonardo erano del formato utilizzato all’epoca per realizzare gli atlanti geografici. Il Codice venne poi donato alla Biblioteca Ambrosiana nel 1637, ma nel 1796 la preziosa raccolta venne requisita e trasferita a Parigi in seguito alla conquista di Milano da parte di Napoleone e rimase al Louvre per 17 anni, fino quando il Congresso di Vienna non sancì la restituzione di tutti i beni artistici trafugati dal Bonaparte ai legittimi paesi di appartenenza e il Codice Atlantico fu restituito all’Ambrosiana, sua sede naturale dove è conservato ancora oggi. 24oreNews

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CARTELLONE MOSTRE SETTEMBRE GALLERIA VITTORIO EMANUELE II Leonardo3 Il Mondo di Leonardo Un percorso interattivo e multimediale alla scoperta del genio rinascimentale. Macchine interattive, modelli fisici, manoscritti e disegni: Il percorso è un viaggio appassionante nelle creazioni ingegneristiche del Maestro, tra invenzioni suggestive come la Clavi-Viola, il Leone Meccanico e l’Automobile-Robot. Fiore all’occhiello dell’iniziativa è la possibilità di esperienze interattive in 3D per il pubblico di tutte le età (servizio a pag. 34). Fino al 28 febbraio 2014 CIVICO MUSEO ARCHEOLOGICO Da Gerusalemme a Milano. Imperatori, filosofi e Dei alle origini del Cristianesimo In occasione dei 1700 anni dalla promulgazione del cosiddetto Editto del 313 d.C., con cui l’imperatore Costantino, proprio dal Palazzo Imperiale di Milano (di cui restano tracce a poche decine di metri dal Civico Museo Archeologico) concesse libertà di culto in tutto l’Impero ponendo le basi per l’affermazione del Cristianesimo come religione di Stato, la mostra illustra il contesto storico, politico e religioso in cui è nato il Cristianesimo e le correnti filosofiche e religiose che interagiscono con il suo progressivo affermarsi tra il I e il IV secolo d.C., nonché i complessi rapporti tra la Chiesa Cristiana e il potere imperiale. Il percorso espositivo, articolato in sei sezioni, è visitabile nella cripta cinquecentesca della Chiesa di san Maurizio. Fino al 20 giugno 2014 14

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FERMO IMMAGINE Vampiri, Zombi e Lupi Mannari I vampiri, gli zombi e i lupi mannari sono i signori indiscussi di un genere, l’horror, che ha conquistato il grande pubblico fin dagli albori della Settima Arte. A partire da quel lontano 1922 che vide comparire sui grandi schermi l’ombra inquietante di Nosferatu fino ai vampiri belli e tormentati di Twilight, dagli zombi Made in Italy di un maestro del genere come Romero a quelli dell’attesissimo World War Z, dal lupo mannaro di Lon Chaney Jr. ai licantropi palestrati di ultima generazione. In esposizione oltre 150 manifesti cinematografici originali accompagnati da gadget, fumetti, libri, edizioni rare, foto di scena, memorabilia, statuette, trucchi in lattice usati sui set e tante sorprese. Un viaggio in un mondo tutto da scoprire, fatto di innovazione e tradizione, paura e terrore, ma anche tanto, tanto divertimento. Fino al 30 ottobre MUSEO DEL NOVECENTO Andy Warhol’s Stardust Un’esposizione dedicata a una delle icone internazionali dell’arte del dopoguerra, Andy Warhol (1928-1987). Lo spazio espositivo del museo ospita alcune delle stampe più significative dell’artista provenienti dalla collezione Bank of America Merril Lynch. La polvere di stelle evocata dal titolo non è solo la polvere di diamante utilizzata in molte stampe, ma è la capacità di Warhol di creare icone scintillanti e immortali. Attraverso un percorso espositivo cronologico che inizia con le serigrafie degli anni ‘70 e si conclude con quelle create nel cor-

so degli anni ‘80, la mostra è un’occasione per tornare su alcune delle tappe salienti della produzione artistica di Warhol. Fino all’8 settembre PAC Apartheid Ideata dall’International Center of Photography di New York la mostra esplora il lavoro dei fotografi sudafricani durante 50 anni di Apartheid. Fino al 15 settembre PALAZZO REALE Il volto del ‘900. Da Matisse a Bacon I grandi capolavori del Centre Pompidou Con circa 80 opere dal Musée National d’Art Moderne Centre Pompidou la mostra racconta in 5 sezioni il mutamento negli stili e nei caratteri nella raffigurazione umana e della ritrattistica. Capolavori assoluti di artisti celebri (come Matisse, Modigliani, Magritte, Bonnard, Bacon, Mirò, de Chirico, Picasso…) affiancati da nomi meno noti al grande pubblico. Una panoramica dei cambiamenti e delle innovazioni che hanno segnato non solo la storia dell’arte del XX secolo, ma quella dell’Uomo. Dal 25 settembre al 9 febbraio 2014 Alfred Hitchcock nei film della Universal Pictures Una mostra dedicata al “Maestro del brivido”, l’artefice del thriller per eccellenza. Il percorso espositivo racconta la figura di Alfred Hitchcock attraverso i principali capolavori firmati Universal Pictures, la celebre casa di produzione che, acquisendo la Paramount Pictures, ha prodotto i suoi film dal 1940 al 1976. Sono esposte settanta fotografie e

contenuti speciali provenienti dagli archivi della major americana che ha restaurato le quattordici pellicole originali nell’audio e nel video. Il lavoro svolto per la riedizione di questi film e il materiale raccolto è la base su cui è stata strutturata la mostra (servizio a pag. 12). Fino al 22 settembre TRIENNALE DESIGN MUSEUM Design. La Sindrome dell’Influenza Un’attitudine propria del design italiano è la capacità di assimilazione, la curiosità e il desiderio di confrontarsi con altri linguaggi e altre culture per avviare nuovi progetti e nuove elaborazioni. Per restituire la complessità di questo fenomeno, la sesta edizione del museo è organizzata in tre parti, corrispondenti a tre zone del percorso espositivo e a tre momenti della vicenda narrata dal dopoguerra a oggi attraverso un racconto corale e polifonico. Tra le installazioni: Lorenzo Damiani / Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Martino Gamper / Gio Ponti, Italo Rota / Joe Colombo. Fino al 23 febbraio 2014 WOW SPAZIO FUMETTO Belgio, il Regno del Fumetto Un viaggio indimenticabile in Belgio, alla scoperta di una raffinatissima produzione fumettistica che ha regalato al mondo personaggi indimenticabili come i Puffi, Lucky Luke e Tintin, solo per citarne alcuni. Tavole originali, pubblicazioni d’epoca, albi e giornali raccontano quasi 100 anni di fumetti belgi e del loro lungo viaggio editoriale verso il nostro Paese alla ricerca di un successo mai negato. Fino al 6 ottobre


GALLERIA VITTORIO EMANUELE II Sale del Re - Piazza della Scala Orari: lun-dom: 10.00 - 23.00 CIVICO MUSEO ARCHEOLOGICO Corso Magenta 15 Orari: mar-dom: 9.00 - 17.30 FERMO IMMAGINE Museo del Manifesto Cinematografico Via Gluck, 45 Orari: mar-dom: 14.00 - 19.00 MUSEO DEL NOVECENTO Palazzo dell’Arengario Via Marconi, 1 Orari: lun: 14:30-19:30; mar-mer-ven-dom: 09:30-19:30; gio-sab: 09:30-22:30 PAC Via Palestro, 14 Orari: lun: 14:30-19:30; mar-mer e ven-dom: 09:30-19:30; gio: 09:30-22:30 PALAZZO REALE Piazza del Duomo, 12 Orari: lun: 14:30-19:30; mar-mer-ven-dom: 09:30-19:30; gio-sab: 09:30-22:30 TRIENNALE DESIGN MUSEUM Viale Emilio Alemagna, 6 Orari: mar-dom: 10:30-20:30; gio: 10:30-23:00 WOW SPAZIO FUMETTO Viale Campania, 12 Orari: mar-ven: 15:00-19:00; sab-dom: 15:00-20:00



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n lunedì mattina, una Milano illuminata da un sole stupendo e alle 9.30 Andrea mi riceve con un sorriso nel suo appartamento al 5° piano di un palazzo del 1920 nel centro della città. La casa è disposta su due livelli, con una disposizione originale: il piano inferiore è dedicato alle camere, ai bagni, alla zona di servizio

ANDREA CASTRIGNANO… «LA MIA CASA A CIELO APERTO!»

A cura di LUCA MEDICI

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HOME DESIGN (a casa di…) e a una bellissima zona living, in cui si entra direttamente dall’ascensore. Al piano superiore invece troviamo la cucina e il magnifico terrazzo, da cui si gode una magnifica vista sul simbolo per eccellenza della città meneghina, la Madonnina del Duomo. Il venerdì sera la Madonnina viene illuminata a giorno e la vista lascia a bocca aperta! Il terrazzo è la cosa che inizialmente mi ha colpito di più. Oltre alla vista spettacolare (sembra quasi di poter toccare la chiesa di Santa Maria della Passione, a pochi metri di distanza), questo ambiente è articolato in diverse scene. La zona pranzo open air, la zona relax, una bella veranda con zona pranzo “all seasons” e un’altra scala che conduce ad un terzo livello dove si trova il solarium. Quando Andrea mi ha fatto accomodare sul divano della zona living, ho notato l’attenzione e la cura del dettaglio che caratterizza invece tutto l’appartamento. L’ambiente è moderno, ma non minimal e i dettagli su cui porre l’attenzione sono tanti... ma lasciamo raccontare al padrone di casa il suo mondo! Come vivi la tua casa? La casa è il mio rifugio. Cerco di creare la casa come se fosse la mia cuccia (Il riferimento a Tobias, il suo splendido gatto Norvegese viene spontaneo. Tobias, mentre intervisto Andrea, è intento a giocare con il laccio del mio telefono). Dopo una giornata di stress hai voglia di essere circondato dalle tue cose e che queste quattro mura siano accoglienti e ti facciano stare bene per ricominciare un’altra giornata. (La casa di Andrea Castrignano è caratterizzata da colori basic ma caldi, l’accoglienza è data da tanti elementi, un mix che ti abbraccia e che ti fa stare bene, non è solo una casa da copertina!) Quale elemento ti ha fatto dire: “questa è la mia casa!” Prima di trovare questa casa ne ho vissute otto! Cercavo una casa con un grande terrazzo poiché volevo 18

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una zona giorno a “cielo aperto” e in questa casa ci sono riuscito. (Andrea mi racconta che nello stesso condominio aveva acquistato un appartamento al secondo piano, aveva ristrutturato tutto e dopo un anno di lavori era entrato. Nemmeno sei mesi dopo ha scoperto che era in vendita l’attico e lui ha fatto il diavolo a quattro per poter acquistare questa casa, quella che desiderava da sempre!) Quali sono state le ispirazioni e le linee guida del progetto di questa casa? Innanzitutto io faccio la casa per me e non per gli altri, scelgo prima di tutto quelle cose che mi stanno bene addosso. La casa oggi deve calzare a pennello come fosse un bell’abito! Lo stesso faccio per i miei clienti. Io cerco ti tagliare a misura tutto, dagli spazi fino alla scelta dei colori. E per l’arredo? Ho piacere ad avere prima di tutto i ricordi di una vita e i ricordi della mia famiglia, che mi seguono in tutte le mie case. È giusto avere dei pezzi contemporanei, ma affiancati da pezzi che ricordano la tua provenienza. Secondo me la casa è il teatro dell’anima e devi essere convinto che tutto ciò che ti circonda ti appartenga, è inutile creare una casa per apparire. La casa deve rappresentarti. (Andrea ha perso la mamma quando era molto giovane e conserva un suo ritratto a cui è molto affezionato!) C’è un oggetto che porteresti sempre con te, di cui proprio non puoi fare a meno? È difficile rispondere. Io viaggio molto, mi è capitato durante i miei viaggi di acquistare dei pezzi che mi ricordano un preciso momento. A me piace molto l’arte non convenzionale... può anche non avere valore un determinato oggetto, ma se mi colpisce al cuore allora significa che è quello giusto. Porti con te gli oggetti perché fanno parte della tua storia, non ce n’è uno solo,

ma un insieme di cose che rappresentano il tuo mondo. (Davanti il divano c’è un bellissimo coffee table di Fornasetti, realizzato appositamente per Andrea, un pezzo unico! Tutta la casa è ricca di oggetti ed opere d’arte provenienti da tutto il mondo.) Come te la cavi tra i fornelli? Ho un ottimo rapporto con la cucina, mi diletto ai fornelli e mi piace ricevere ospiti, a tavola penso sia il momento più bello per conoscere le persone. Sono un buongustaio,

mi piacciono le belle e le buone cose! A tavola c’è sempre un’empatia diversa. Soprattutto quando sono in vacanza cucino molto, mi rilasso e mi diverto. Il cibo è un filo conduttore che aggrega le persone! Quale ambiente della casa ti piace vivere di più? Sicuramente il mio grande terrazzo e la zona pranzo... il mio soggiorno a cielo aperto, dove posso spaziare nella bella stagione a 360°. È il motivo per il quale ho acquistato questa casa! (Il terrazzo di Andrea è una vera chicca poiché è molto articolato, ma


soprattutto regala scorci inaspettati di una Milano tutta da scoprire. Gli spazi da vivere inoltre sono inconsueti, è quasi un secondo appartamento all’aria aperta!) Qual è la casa dei tuoi sogni? Mia mamma ha vissuto a Miami. Aveva questa casa con un’enorme vetrata sull’oceano. Questo sogno mi è rimasto dentro! La vista non era contaminata da altre costruzioni, questo aspetto mi è sempre rimasto nel cuore, regala un senso di grande libertà. La sensazione di essere so-

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lo, questa pace, questa luce... Miami style. Questa potrebbe essere la casa dei miei sogni (sorride). Prima di salutare Andrea chiedo lui le future novità televisive. Vi ricordo che Andrea, su La5, è stato protagonista della terza serie di “Cambio Casa, Cambio Vita”. Otto puntate grazie alle quali il pubblico si è ulteriormente affezionato a questo format e che ha spinto Mediaset a riconfermare la quarta stagione con Andrea. A primavera 2014 quindi, rivedremo Andrea in TV alle prese con nuove puntate, ma soprattutto con nuove sfide. Da parte mia un grosso in bocca al lupo ad Andrea Castrignano e mi permetto di dare a tutti voi un consiglio: seguite la nuova serie poichè gli spunti per la casa saranno ancora tanti e tutti molto interessanti!


Sedute Canasta

A CASA DI…

B&B ITALIA A cura di LUCA MEDICI

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i sono tante aziende che si occupano di design, ma poche di loro possono vantare una storia come quella di B&B Italia, che oggi vi racconterò. L’azienda è famosa in tutto il globo, ma io non volevo limitarmi a scrivere l’ovvio, volevo proporvi qualche cosa di nuovo, quasi un “dietro le 20

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quinte” di un Made in Italy ancora da scoprire. Ho quindi chiamato Fiorella Villa, PR&Communication Manager dell’azienda, e ho fissato un appuntamento nella storica sede di Novedrate. Quando si arriva in B&B Italia, se si è amanti del design, si resta affascinati già dall’edificio degli uffici. Un progetto di un giovanissimo Renzo Piano e Richard Rogers risalente

al ‘72, ma di una modernità tutt’oggi disarmante. Il parallelo con il Centre Pompidou di Parigi, inaugurato nel ‘77, è quanto mai ovvio. L’ambiente è luminoso, moderno, a tratti essenziale. La gente si muove da un ufficio all’altro, intenta a far muovere una grossa realtà, e a far bene il proprio lavoro, con passione. Il complesso è diviso in tre strutture: la palazzina degli


HOME DESIGN

Poltrone Febo

Poltrone Papilio

Tavolini Recipio

uffici, la produzione (la prima ad essere stata costruita verso la fine degli anni ‘60) e l’edificio che ospita il CR&S e lo showroom (dove troviamo anche un’area “museo” dedicata alle pubblicità storiche e ai riconoscimenti che in tanti anni B&B Italia ha conquistato, come i quattro Compassi d’Oro, il riconoscimento più significativo nel campo del design industriale italiano). Il fondatore, Piero Ambrogio Busnelli, uomo caparbio, capace di intuire le esigenze di mercato, convinto delle proprie idee e intuizioni, ha saputo spingere la sua azienda al limite della perfezione! Quando si parla di B&B Italia infatti, è quasi superfluo parlare di qualità, poiché è parte integrante del DNA dell’azienda, da sempre. Quando il design “non invecchia” In B&B ITALIA la qualità è scontata. Meglio allora raccontare la tecnologia, la ricerca e la cura maniacale per creare oggetti che devono durare nel tempo. Mi dicono che ci sono clienti che, a distanza di tantissimi anni, chiedono di sostituire le fodere di un divano ancora in perfetto stato, come se fosse stato consegnato il giorno prima. Visito la produzione, dove macchinari specializzati iniettano poliuretano a freddo schiumato in stampi che girano in modo ordi-

nato. Ogni stampo corrisponde ad un prodotto. Mi fanno vedere come vengono realizzati un divano, una sedia e una poltrona. L’anima di qualsiasi complemento d’arredo parte da questa idea innovativa e complessa, ma capace di creare strutture che devono resistere al passare del tempo. Passo poi al reparto dove vengono tagliati i tessuti e le pelli. Gli addetti controllano scrupolosamente ogni centimetro di tessuto, ogni pelle, scartando le parti non idonee al confezionamento. Questo reparto prepara “la pelle” che viene indossata da ogni divano, sedia, poltrona o letto. Tutto deve calzare a pennello, senza margine d’errore! Ogni pezzo viene realizzato solo dopo che il cliente ha fatto l’ordine e, a campione, viene costantemente verificato che si rispettino gli standard qualitativi prefissati. Tutto parte dal CR&S, Centro Ricerche e Sviluppo, dedicato a Piero Ambrogio Busnelli, nel quale l’azienda investe annualmente più del 3% del fatturato. Un edificio di 8.000 mq, su tre piani, progettato da Antonio Citterio, Patricia Viel and Partners, in cui sono situati gli uffici di ricerca, i laboratori di sviluppo prodotto, l’archivio storico, la sala fotografica, grafica e pubblicità e aule per la formazione e lo showroom. Ho visitato tutto, tranne l’area “top secret”, dove na24oreNews

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HOME DESIGN a re

Divano Andy

oA lin o v Ta

scono i nuovi prodotti, la vera fucina delle idee, dove i migliori Designer al mondo convergono per condividere progetti e fantasie! Solo un ristrettissimo numero di dipendenti sono autorizzati ad entrare, questa è l’unica area interdetta di tutta l’azienda... fantastico!!! Mi è piaciuto molto questo aspetto, trasmette quell’atmosfera di “segreto” che anticipa grandi cose. B&B in triennale La mia visita prosegue nello showroom, lo spazio dove si trova buona parte della produzione, sia B&B Italia, sia Maxalto. La prima si caratterizza per la capacità di interpretare il contemporaneo, la qualità, il forte contenuto di design, innovazione e tecnologia (grazie alla collaborazione di nomi eccellenti del design internazionale), la seconda, nata nel ‘75 e oggi coordinata da Antonio Citterio, si è distinta per l’eccellenza nella lavorazione del legno e rappresenta oggi una gamma completa di arredi di sapore “new classic” a cavallo tra l’artigianato sofisticato e le nuove tecnologie. Il sito istituzionale, www.bebitalia.com, racconta tutto, ma ci sono due coLuca Medici www.my-home.biz luca@my-home.biz 22

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se che ancora vorrei aggiungere. Attraverso i due marchi, B&B Italia e Maxalto, l’azienda è diventata membro della fondazione Altagamma (www.altagamma.it), che riunisce aziende italiane di reputazione internazionale che operano nella fascia più alta del mercato ed esprimono la cultura e lo stile italiano nel mondo. Inoltre, per gli amanti di mostre e design, dal 6 aprile 2013 al 24 febbraio 2014, B&B Italia partecipa alla sesta edizione del Triennale Design Museum dal titolo “Design. La sindrome dell’influenza”. L’installazione è dedicata ad un’attitudine propria del design italiano, cioè quella capacità di assimilazione, interazione e confronto con altri linguaggi e altre culture atta ad avviare nuovi progetti e nuove elaborazioni. Una cosa in più da scoprire dell’immenso mondo B&B e un altro esempio di come questa azienda sposi sempre più il futuro e l’innovazione mantenendo salde le sue origini di un vero made in Italy, apprezzato in tutto il mondo! B&B ITALIA Store Milano Via Durini, 14 www.bebitalia.com

Pouff e tavolini Hive

Tavolo Tobi-Ishi

Letto Alys



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Anticipazioni mo

Just Cavalli

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Trussar di

UN TRIONFO DI COLORI! Siete ansiosi di sapere quali saranno le tendenze moda donna del prossimo autunno? Certo è che ne vedrete di tutti i colori, nel vero senso della parola. Mai come per l’autunno inverno che verrà, infatti, trionferanno tonalità accese, passionali, per niente vicine all’idea della moda austera e castigata che normalmente sottolinea la stagione invernale. Nuovi tessuti, colori frizzanti, stili diversi e look ricercati per la donna che ama essere sempre fashion e cool. Grande ritorno della pelliccia, proposta in versione full, su cappotti e giacchi, su top e gonne, inserti e accessori. La meravigliosa riscoperta di questo tessuto così pregiato, iconicamente riservato da sempre alla nobiltà e all’alta borghesia, è totale. Guardate un pò qui e preparatevi a fare spese per la prossima stagione!

Roberto Cavalli

oda A/I 2013-14 A cura di RENATA DE LUCIA


L

a nostra redazione è da sempre attenta alla mobilità sostenibile e quando ho avuto l’opportunità di occuparmi di questo interessante settore ho deciso di farlo in grande stile, contattando il Sig. Roberto Toro, Communications Manager di Tesla Motors. Ancora in tanti si chiedono chi sia Tesla. Io ho avuto la fortuna di conoscere questa azienda durante un mio recente viaggio negli U.S.A. Una sera, passeggiando per Santa Monica, in California, mi sono imbattuto in una concessionaria che esponeva auto fantastiche, modelli di cui non ero a conoscenza. Mi sono informato e il venditore mi ha raccontato la storia di Tesla, giovane azienda Californiana nata da un’intuizione semplice ma quanto mai geniale: creare automobili belle, veloci e assolutamente ecologiche, 0 emissioni allo scarico! Detto e fatto, nel 2003 Elon Musk ha creato, a mio avviso, quelle che diventeranno le auto più cool dei prossimi anni! La capostipite è la Roadster, una fantastica sportiva biposto, ma subito dopo la necessità di avere a listino un modello di punta ha spinto questa casa automobilistica a creare la Model S, un’ammiraglia 5 porte dalle linee accattivanti e uno spirito da vera sportiva: ha ben 416 cv, tali da far rabbrividire l’intera concorrenza!

TESLA “MODEL S” IL FUTURO È GIÀ ARRIVATO... 26

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Amore a prima vista! Ma andiamo con ordine. Prendo un appuntamento per un test drive, un martedì pomeriggio in una soleggiata Milano, ci sono 32 gradi. Arrivo allo show room Tesla in Via Cerva 31 angolo Via Borgogna, in centro città. L’ambiente è moderno, tecnologico e in bella mostra c’è un pianale che mette in evidenza le caratteristiche green dell’auto. Alle pareti c’è una vasta gamma di combinazioni per allestire e personalizzare la propria auto. I colori della carrozzeria sono tanti e tutti molto belli, i cerchi in


LUXURY & LUXURY

lega eleganti e sportivi ma, scusate la deformazione professionale da Interior Designer, la scelta per gli interni è ancora più bella. Gli abbinamenti cromatici fra pellami, piping (il bordino arrotondato che caratterizza il profilo dei sedili), legni e materiali tecnologici sono veramente vari. Si può personalizzare l’auto a piacimento, come un vestito su misura! Roberto, dopo una breve chiacchierata, mi invita a provare l’auto. La Model S è posteggiata di fronte allo show room e il primo sguardo è quello che decreta l’amore a prima vista fra me e lei. La linea è sinuosa, elegante, ma allo stesso tempo sportiva e piacerà tanto anche alle Signore, ne sono sicuro! Roberto mi indica il lato guida, le maniglie “si offrono” ai passeggeri (quando l’auto è ferma o in viaggio sono a scomparsa!) uscendo dalla carrozzeria ed io mi accomodo sull’ampio sedile (regolabile in tutte le direzioni). Volare a… “bassa quota” Avete presente un bambino al parco divertimenti? Ecco, quando l’auto si è “accesa” (nessun rumore viene percepito poiché l’auto è

elettrica) ed il cruscotto illuminato, penso che la mia espressione abbia parlato da sola! Wow! Un concentrato di tecnologia mai visto prima su un’ auto. Il control panel principale è in sostanza un mega iPad (doppio nelle dimensioni) da cui si possono comandare tutte le funzioni dell’auto. La componentistica minore, di origine Mercedes, lascia intuire il feeling che corre fra le due case. Si parte. Il silenzio è totale. Le performances sono da prima della classe: lei ti asseconda, ti coccola, ma se schiacci sull’acceleratore tira fuori i muscoli. Sul pavé di Milano scivola via tranquilla, gli assemblaggi sono molto validi e i materiali di buona fattura, non si avverte alcun scricchiolio, la sensazione di qualità è percettibile sin dall’inizio. La visibilità è buona e gli ingombri assolutamente gestibili. Quando si inserisce la retromarcia si accende una telecamera posteriore per tenere d’occhio cosa succede dietro. L’auto è equipaggiata con Press Office: www.my-home.biz

tutti gli accessori necessari e non, per un piacere di guida a 360° e il fattore sicurezza si vede che è stato al centro dell’attenzione dei progettisti. L’auto è sicura in ogni situazione! Gli interni presentano ottimi spunti di discussione che potrebbero essere esposti in un museo d’arte moderna. Belle le maniglie esterne, ma altrettanto belli gli appigli interni delle portiere, sembrano delle sculture! Il cruscotto è lineare, semplice, minimal, ma se cerchi c’è tutto ciò che serve. Il cambio è fluido e i cambi marcia impercettibili, anche in questo caso “le signore” apprezzeranno molto. Vedo già questa Tesla nei posti più chic della città, ma agile nel traffico e al servizio di Manager e famiglie (il baule è veramente ampio e ben rifinito!). Un’auto elettrica ad ampia autonomia, 500 km, facile da ricaricare (si ricarica anche da una normale presa domestica 220V) e che sicuramente farà parlare di sé. Signori, il futuro è già arrivato, e se tutti potessimo avere la fortuna di guidare auto di questo tipo pensate come potrebbe cambiare la qualità della vita nelle nostre città!!! 24oreNews

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Sopra: Guido Podestà, Antonio Pennino e Samuel Gattegno; a destra: Silvana Giacobini

LA METAFORA DEI “LEONI DI TERRACOTTA”

Giancarlo Mazzuca e Silvana Giacobini “insieme” agli Amici della lirica A cura di ALESSANDRO TRANI

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manzo giallo, ambientato nel suggestivo paesaggio delle Langhe, la cui protagonista Margot, scrittrice di gialli di successo, accoglie la richiesta di aiuto di una ex compagna di collegio per far luce sulla misteriosa scomparsa, avvenuta ormai molti anni addietro, del fratellastro James. Nell’incalzare crescente dei colpi di scena niente è come appare e il lettore viene trasportato nell’intrigante storia in cui, dietro i rapporti famigliari in apparenza solidi e indissolubili, si celano talvolta ombre che nascondono torbidi segreti. «Se la lettura di questo libro - conclude la Giacobini - potrà aiutare qualcuno a capire che “nulla è ciò che sembra”, sarà per me una grande gioia». «Premetto che il mio libro è molto più brutto di quello di Silvana Giacobini: non è un romanzo, è un libro abbastanza serio, pesante, amaro, autobiografico, che racconta 5 anni di legislatura». Con queste parole scherza poco dopo Giancarlo Mazzuca, direttore de Il Giorno, con alle spalle una carriera giornalistica di tutto rispetto (ha lavorato al Corriere della Sera, Il Giornale, La Voce e ha diretto il QN e il Resto del Carlino), tornato alla sua professione giornalistica

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ilano, 3 luglio: ultimo appuntamento degli Amici della Lirica prima della consueta pausa estiva. Questa volta, la presidente Daniela Javarone ha voluto dedicarlo a ben due ospiti d’eccezione, Silvana Giacobini e Giancarlo Mazzuca, che rispettivamente hanno presentato i loro ultimi libri: “Il leone di Terracotta” e “Compagni di Camera”. Due personaggi profondamente diversi ma con una grande passione in comune, quella per il “mestiere della penna”. Dopo i consueti saluti e ringraziamenti a chi ha contribuito ad organizzare l’evento (ricordiamo, oltre all’aspetto ludico-culturale, il costante impegno dell’associazione per la solidarietà) Daniela Javarone ha consegnato le “targhe della bontà degli Amici della Lirica” a due persone, Mariolina Moioli e Andrea Mascaretti, che si distinguono da sempre per l’impegno sociale, occupandosi dei più deboli. A conquistare per prima la scena è la storica direttrice di “Gioia” e fondatrice di “Chi” e di “Diva e donna”, Silvana Giacobini, qui in veste di scrittrice. “Il leone di terracotta” narra l’avvincente vicenda del suo ro-

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MILANO SI RACCONTA

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it news.

In senso orario: Mariolina Moioli e Andrea Mascaretti premiati da Daniela Javarone; Colussi Maria Giacinta; Daniela Javarone presenta Giancarlo Mazzuca che parla del suo libro; Eva Leitgeb e Ita Franchini Klinger; Bob Krieger e Gabriella Dompé; Cesare Cadeo, Evelina Flachi, Mario Girardi e Arianna Podestà; Federica Torti e Raffaello Tonon; Marcello Manca con la sua opera che ritrae Daniela Javarone e Silvana Giacobini

dopo la sua (forse troppo) lunga esperienza di deputato. «Ho scritto “Compagni di camera” dopo aver letto il libro dal titolo “I moribondi di Palazzo Carignano”, di un giornalista parlamentare - Fernando Petruccelli - del primo Parlamento del Regno d’Italia. Ho scoperto che molti dei problemi, delle amarezze di questo mio collega di 150 anni fa erano gli stessi che ho avuto io nei miei 5 anni di legislatura». Quando nel 2007 Silvio Berlusconi si presentò nel suo ufficio per offrirgli una candidatura al Parlamento, Mazzuca, allora direttore del “QN” e del “Carlino”, fu sorpreso, lusingato e molto combattuto. La curiosità, tipica del “vero” giornalista, lo indusse però ad accettare, mai immaginando che in un lustro avrebbe raccolto solo delusioni e amarezze… «All’inizio mi sono rimboccato le maniche, ma sono “rimaste rimboccate per 5 anni” […]. Sulla retrocopertina, in cima, si vede l’aula di Montecitorio deserta e desolata. In realtà una persona c’era, si intravede una mano: ero io che chiedevo di parlare... Un’esperienza, comunque, che non rinnego, un’esperienza di vita che mi ha completato».


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Dall’alto in senso orario: Gian Piero Biancolella, Emanuela Folliero e Ernesto Mauri; Paola Neri, Vittorio Gucci, Loredana Lechiancole Vergani e Umberto Ambrosetti; Filippo Vergani, Ludovico Bonaccorsi e Stefano Vergani; Stefano Bona e la moglie Eva Sasvari

A UN SOFFIO

DALL’ESTATE on è il titolo di un film, ma quello della cena di gala organizzata all’inizio dell’estate dall’Associazione Ascolta e Vivi Onlus, al Principe di Savoia di Milano. In tantissimi hanno risposto all’appello della presidente Loredana Lechiancole Vergani, imprenditori e personalità di ogni professione e settore, uomini della cultura, delle istituzioni e dello spettacolo: il ricavato per la partecipazione alla serata andrà a sostegno diretto dei progetti dell’associazione, a favore dei bambini con problemi

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di udito. Ad allietare ulteriormente la piacevole serata ci ha pensato lo showman Vittorio Gucci, noto al pubblico televisivo, che ha brillantemente intrattenuto i graditissimi ospiti. Questi eventi, iniziative di sensibilizzazione e raccolta fondi, sono molto importanti perché uniscono il divertimento alla solidarietà, richiamando l’attenzione di quella Milano sempre pronta a dare il proprio generoso contributo a favore dei più deboli e bisognosi. Dai una mano anche tu Ascolta e Vivi Onlus (AEVO) è

A cura di DARIO BORDET

stata fondata a Milano nel 1999 da diversi professionisti volontari del settore medico: otorinolaringoiatri, audiometristi, audioprotesisti e logopedisti. Si occupa di persone con problemi di udito, in particolare bambini, nei Paesi in Via di Sviluppo, sia con l’aiuto diretto sul campo, sia tramite la formazione di operatori sanitari e tecnici locali. Il loro intervento è rivolto a garantire alle strutture del luogo i mezzi, la formazione e l’autonomia necessari a proseguire nel tempo l’opera da loro avviata.



MILANO SI RACCONTA

I ‘SEGRETI’ DELLA MILANESIANA

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n un momento in cui la parola d’ordine sembra essere ‘trasparenza’ cerchiamo di indagare il suo opposto, il segreto, nei suoi aspetti positivi, irrinunciabili, poetici, e naturalmente, se gli artisti lo vorranno, anche negativi». Con queste parole Elisabetta Sgarbi aveva annunciato la Milanesiana 2013, il prestigioso appuntamento annuale di Letteratura, Musica, Cinema, Scienza, Arte, Filosofia e Teatro: il ‘segreto’ è stato infatti il filo conduttore della 14a edizione della kermesse da lei ideata e magistralmente diretta a Milano dal 19 giugno al 9 luglio. Quaranta appuntamenti e oltre 160 ospiti di 18 Paesi, fra i quali spic-

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cano John Coetzee, Wole Soyinka e Gao Xingjian, ma anche un Pulitzer: Michael Chabon. Momento centrale della vita culturale lombarda, l’evento è promosso dalla Provincia di Milano in collaborazione con il Comune e il sostegno della Regione. Una proposta artistica internazionale che ha visto la presenza di alcune fra le più autorevoli voci della letteratura italiana contemporanea (da Paolo Giordano ad Andrea De Carlo) oltre alla fedele e costante partecipazione di Umberto Eco, e poi le performance musicali di artisti come Gianna Nannini e Ramin Bahrami, la riscoperta di voci quasi “segrete” ma sempre vive come quella magica di Alice. I ricordi struggenti ma


Da sinistra: Novo Umberto Maerna e Cristina Cappellini; Umberto Eco; Filippo Del Corno

LA ROSA SBOCCIA A TORINO Per il terzo anno consecutivo e dopo il successo delle precedenti edizioni, la rosa è sbocciata anche a Torino, dal 25 al 26 giugno, con alcuni dei prestigiosi ospiti della kermesse milanese: è un felice ritorno a testimonianza della volontà di condividere progetti, sperimentazione e cultura tra le due città.

Nella pagina accanto: Alain Elkann e Michelangelo Pistoletto con il suo libro; Ada Lucia De Cesaris con Antonio Calbi; Lazzarina Caroli premia con Elisabetta Sgarbi e Antonio Gnoli, Andrea De Carlo, Wole Soyinka, John Coetzee; Michael Chabon; in basso Elisabetta Sgarbi

senza nessuna finta malinconia dei “segreti” di Enzo Jannacci. E poi le serate con i protagonisti della scena culturale mondiale. Un’edizione, quest’anno, che ha anche conservato le assegnazioni di premi ormai diventati tradizione di questo particolarissimo Festival. Il premio Fernanda Pivano è andato a Michael Chabon, il premio Montblanc – ‘La Milanesiana. Protagonisti del cambiamento’- ad Andrea De Carlo, a Wole Soyinka e a John Coetzee, il premio ‘Rosa d’oro della Milanesiana’ a Ginevra Bompiani e il premio Omaggio al Maestro Lav

Diaz. Una chiusura inedita per il festival con La Rosa monografica, ultima sezione, dedicata all’approfondimento di una sola arte. Il pubblico ha potuto assistere all’anteprima assoluta dello spettacolo teatrale “Un anno dopo”, firmato da Tony Laudadio e da lui stesso interpretato a fianco di Enrico Ianniello. Ha potuto inoltre conoscere più da vicino il cinema del geniale Lav Diaz, autore di origini filippine pluriaffermato a Cannes, e apprezzare l’opera di Jurij Borisovič Norštejn, tra i più grandi cineasti di animazione viventi, che di rado

accetta di partecipare ai Festival. La Milanesiana 2013 si è chiusa con una performance di Paolo Fresu e Flavio Soriga, tra letteratura, musica e improvvisazione, anticipata – a sorpresa – dalla lettura del neovincitore del Premio Strega 2013, Walter Siti, e dal prologo dello scrittore Nicolai Lilin. Arrivederci alla Milanesiana 2014, che l’estro, la volontà e l’inesauribile ‘curiosità’ per tutto ciò che può sorprendere il pubblico, sarà messo ancora in campo da Elisabetta Sgarbi e dal suo team per regalarci una nuova straordinaria esperienza. 24oreNews

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Libri scelti per voi Nataša Dragnić ANCORA UNA VOLTA IL MARE

Portia da Costa L’INCONTRO. LA PROMESSA (Newton e Compton) Quando Lizzie Aitchison incontra John Smith al bar del lussuoso Waverley Grange Hotel, l’attrazione tra loro è palpabile sin dal primo sguardo. John è bello, raffinato, elegante. Lizzie però capisce che l’uomo sta cercando una squillo e pensa di aver trovato quello che cercava. Lizzie però non è affatto una squillo ma, attratta da quest’uomo meraviglioso, capisce che l’unico modo per sedurlo è fingere di essere una escort.

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Jonathan Coe EXPO 58 (Feltrinelli) L’Expo di Bruxelles del 1958 è il primo grande evento dopo la seconda guerra mondiale. Siamo In piena “guerra fredda”, dietro la facciata di una manifestazione che dovrebbe avvicinare i popoli della Terra, le grandi potenze si spiano a vicenda. Incaricato di sovrintendere al pub del padiglione inglese è Thomas Foley, giovane copywriter del Central Office of Information di Londra, che si troverà così al centro di una serie di intrighi internazionali.

(Feltrinelli) Un giorno la diciannovenne Roberta, una delle tre sorelle Alessi, si innamora di Alessandro, un uomo di qualche anno più grande di lei. Stanno insieme per molto tempo finché Roberta non si convince che anche le sue sorelle abbiano avuto una relazione con lui. Anni dopo, tutte e tre si ritrovano nella villa di famiglia all’Elba. Il richiamo della casa e del mare sarà più forte delle rabbie e dei dolori, e vincerà il perdono.

Ugo Riccarelli L’AMORE GRAFFIA IL MONDO (Mondadori) Questo bel libro è il ritratto appassionante di una donna più forte delle proprie fragilità. È la storia dell’amore più viscerale, quello tra una madre e il figlio, e della speranza più visionaria. È la celebrazione della forza dell’immaginazione di una donna capace di trarre un abito dalle pieghe di un foglio di carta, perché bastano pochi semplici gesti per vestire di bellezza il mondo.

Emanuele Fortunati L’INQUIETUDINE E LA SPERANZA (Moma) Cosa può accadere quando a venti anni ci si trova a dover scegliere fra la grande passione per il teatro, e la volontà dei genitori di vederti brillante avvocato. La bellezza del fare l’attore o esaudire i propri genitori? L’autore ha coniugato le due esigenze scovando le affinità fra teatro e diritto. In questo bel libro c’è la vittoria sull’inquietudine di un uomo che guardandosi indietro può solamente sorridere, sapendo che nella vita vale sempre la pena di provarci per non dover dire mai “avrei potuto farcela”.


CARTELLONE CONCERTI Inizio concerti ore 21.00 se non diversamente indicato RENATO ZERO Dove: Mediolanum Forum Assago Via Giuseppe Di Vittorio, 6 Quando: 10, 11, 13, 14, 16, 17 settembre A metà marzo é uscito il nuovo album d’inediti “Amo - Capitolo I”, 14 brani registrati tra Italia, Londra e Budapest avvalendosi della produzione di Trevor Horn (coi Buggles e in seguito artefice dei successi di Yes, Pet Shop Boys, Frankie Goes to Hollywood, Grace Jones, Seal, Tina Turner, McCartney, Genesis, Mike Oldfield, Robbie Williams e numerosi altri). STATUS QUO Dove: Alcatraz Via Valtellina, 25 Quando: 15 settembre Parlano per loro i record: 120 milioni di dischi venduti, 65 singoli piazzati in hit parade dal ‘68 ad oggi, più di 6000 concerti dal vivo, e il riff di “Whatever you want” (1979) entrato di diritto nella storia del rock. JOE BASTIANICH Dove: Blue Note Via Pietro Borsieri, 37 Quando: 15 settembre Il noto giudice di MasterChef Italia suonerà con la sua band blues Joe Bastianich and The Ramps, gruppo che il cuoco ha deciso di formare nel 2011 dopo aver sentito suonare Dan Amatuzzi e Nicholas Coleman (rispettivamente wine director e olive oil specialist di Eataly), portandolo a unire fornelli e musica e portare in giro un mix di classici e inediti che vanno dal country al blues passando per il rock, tutto rigorosamente ‘made in Usa’.

SELENA GOMEZ Dove: Alcatraz Via Valtellina, 25 Quando: 16 settembre Cantante (e attrice) texana che dopo alcune colonne sonore per la Disney ha formato 5 anni fa il suo gruppo “Selena Gomez & The Scene” pubblicando a oggi 3 album (“When the sun goes down” del 2011 quello più recente). Per quest’anno atteso il quarto lavoro.

SETTEMBRE

HIP HOP TV B-DAY PARTY Dove: Mediolanum Forum Assago Via Giuseppe Di Vittorio, 6 Quando: 24 settembre - ore 20.00 Una grande festa dedicata all’hip hop made in Italy coi nomi piu’ autorevoli del genere: tra i tanti, Fedez, Emis Killa, Clementino, Andrea Nardinocchi, Baby K, Ensi, Gue’ Pequeno, Nesli e Salmo. MARCO MENGONI Dove: Teatro degli Arcimboldi Viale dell’Innovazione, 20 Quando: 26 settembre Vincitore dell’ultimo Sanremo, ha fatto uscire il nuovo e 5° album “#PRONTOACORRERE” dal quale sono stati estratti i singoli “L’essenziale” e “Pronto a correre”.

MORENO Dove: Alcatraz - Via Valtellina, 25 Quando: 1 ottobre Rapper genovese (freestyle) che quest’anno ha vinto la dodicesima edizione del talent show “Amici” di Maria De Filippi, e subito dopo ha pubblicato l’album d’esordio “Stecca” con produzione/collaborazione di Fabri Fibra. Il singolo di lancio é “Che confusione”.


CHE VERRÀ

EXPO 2015: «E L’ITALIA, L’EUROPA, IL MONDO A MILANO

xpo Milano 2015 è un’occasione straordinaria per lo sviluppo dell’Italia nel suo insieme». Così il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha aperto il Convegno ‘Verso Expo 2015’ che si è tenuto in luglio presso la Villa Reale di Monza. Nel corso del suo intervento, il Presidente ha voluto sottolineare il ruolo strategico che l’Esposizione Universale giocherà nel «superamento della crisi che stiamo vivendo, della recessione che sta ponendo a dura prova l’Europa». «Sono qui - ha aggiunto - per testimoniare il valore nazionale e unitario che ha per epicentro Milano, ma rappresenta e coinvolge tutto il Paese».

Il rilancio del made in Italy L’incontro di Monza, promosso per illustrare al Capo dello Stato e al premier il progetto Expo Milano 2015, si è aperto con la notizia del raggiungimento di “quota 131” adesioni da parte del Commissario Unico Giu-

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Roberto Scanagatti, Diana Bracco, Enrico Letta, Giuseppe Sala

Giorgio Napolitano al suo arrivo

Giorgio Napolitano e Roberto Maroni

seppe Sala: «Ancora una volta l’Italia conferma la sua attrattività sulla scena internazionale. La strada che ci attende - ha spiegato Sala - è ancora lunga, ma questa settimana che ha visto prima l’incontro con le Regioni d’Italia e poi con la Commissione di Coordinamento per le attività connesse a Expo 2015 (COEM) ha segnato una svolta che, siamo sicuri, rappresenterà un cambio di passo nella preparazione e nella conduzione di questo grande evento». Diana Bracco, Commissario Generale del Padiglione Italia, ha illustrato al Capo dello Stato e a tutti gli ospiti del convegno il progetto di quella che sarà la “casa” di Regioni e Comuni del nostro Paese durante i 184 giorni dell’Esposizione Universale: «Il Padiglione Italia sarà la ‘porta d’ingresso’ del nostro Paese, una straordinaria piattaforma di relazioni internazionali e un brand formidabile che potrà aiutare il nostro Made in Italy a penetrare in nuovi mercati e a trovare ulteriori opportunità di crescita. L’obiettivo - conclude - è far rinascere a livello

globale il desiderio di voler visitare il Bel Paese». In collegamento video Il presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso ha sottolineato l’importanza di Expo Milano 2015 nel promuovere i valori dell’UE. «Sono certo - ha detto Barroso - che l’Expo avrà successo. Sarà un’occasione unica per tutta l’Europa per aumentare la nostra visibilità e la voce dell’Ue nel mondo». Mentre il vicepresidente della Commissione, Antonio Tajani, presente all’incontro di Monza, ha spiegato che l’Europa intende dare risorse e idee per Expo ed è quindi una occasione importante per contribuire ad una rinascita industriale, civile e culturale del nostro vecchio continente. «Expo… non di uno ma di tutti» È toccato poi al Presidente del Consiglio, Enrico Letta, ribadire che «L’Italia riparte dunque dall’Expo del 2015, per guardare al mondo, grazie a un tema forte e condiviso: “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. 24oreNews

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CHE VERRÀ

Sotto in senso orario: Giuseppe Sala; Diana Bracco; Enrico Letta e Antonio Tajani; a destra: Roberto Arditti con Giovanni Allevi

«L’Expo sarà il cuore della ripresa del Paese - ha spiegato il presidente del Consiglio - a partire dalle tematiche: si legano a parole come ricerca, innovazione, sicurezza alimentare e toccano scenari globali che ci interessano, come le risorse idriche, la denutrizione e l’obesità». Il premier ha ribadito il sostegno del Governo per la riuscita della manifestazione: «Ai primi di settembre - ha aggiunto - ci sarà la firma e il lancio della agenda 2015 di tutti i ministeri in vista della manifestazione. Expo funzionerà se sarà l’Expo non di uno ma di tutti, di tutto il Paese: vuol dire impegnarsi tutti». World expo tour: prima tappa Nel suo discorso di saluto, il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha lanciato il World Expo Tour, il percorso itinerante che la Regione intende avviare a partire da settembre tra le capitali del mondo per promuovere Expo 2015: 38

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«Quello di oggi – ha affermato - è solo il primo di vari appuntamenti che da qui al 2015 toccheranno le capitali dei Paesi che aderiscono all’esposizione». Il Governatore lombardo ha poi tenuto a evidenziare che Expo Milano 2015 non resterà nella memoria per le sue faraoniche costruzioni, ma per i significativi contenuti che saranno sviluppati nell’ambito del tema generale di questa grande manifestazione. La giornata “monzese” del Presidente Napolitano, del Premier Letta e delle numerose autorità presenti si è chiusa con l’esecuzione dell’Inno nazionale interpretato al piano da Giovanni Allevi che, prima del concerto, ha spiegato come Expo Milano 2015 possa essere un’opportunità per far innamorare il mondo della nostra bellezza, arte e creatività. «Mi auguro – ha aggiunto – che questa grande manifestazione internazionale possa essere una vetrina per molti artisti». Press Office Expo 2015



HI TECH NEWS di ALBERTO ZONNA

I VIDEO DELLO SMARTPHONE SULLA TV DI CASA? Ora si può! Il video del concerto della nostra rockstar preferita, la festa con gli amici per l’addio al celibato… Sono tante le occasioni che ogni giorno immortaliamo con i nostri smartphone. Questi video restano spesso sullo schermo ridotto dei cellulari. Bene ora è possibile riprodurre i video sullo schermo della Tv di casa e di farli vedere agli amici, grazie a Netgear. L’azienda, specializzata nello sviluppo di soluzioni di networking tecnologicamente avanzate, ha infatti realizzato PTV3000, un adattatore wireless piccolo quanto una carta di credito che si collega in wireless allo smartphone, al tablet o al portatile e invia alla Tv i contenuti memorizzati sui dispositivi mobili: video, foto… consentendo anche di ascoltare musica e di utilizzare app e giochi. L’adattatore può essere utile anche in ambito professionale quando si tratta di proiettare sul monitor le presentazioni contenute nel tablet, seguire tutorial online, e navigare in internet su uno schermo più grande, quello della Tv.

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iWATCH “IL POLSO” DELLA SALUTE

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rmai sembra chiaro a tutti che uno dei prossimi dispositivi Apple sarà sicuramente l’iWatch, un orologio con funzioni avanzate e integrazione con iPhone: tutto il web ne parla da tempo, ma ufficialmente ancora non esiste. Le solite indiscrezioni hanno vociferato di tutto, e molti parlavano di uscita nel 2013. Apple vorrebbe lanciarlo per il 2014: secondo il Financial Times l’annuncio tarda ad arrivare a causa di alcuni problemi che i tecnici della Mela starebbero incontrando nella realizzazione di questo “smart watch”. Gli analisti prevedono che Apple possa vendere 5 milioni di iWatch nel primo anno di disponibilità e che, tra le varie funzioni, ci siano proprio una serie di caratteristiche legate allo sport e alla salute dell’utente. Con un apposito scanner, infatti, lo smartwatch Apple dovrebbe essere

in grado di monitorare le condizioni di salute dell’utente; una prova di questa possibile implementazione sta nel fatto che Apple ha raggiunto una serie di accordi con due importanti produttori di sensori biometrici. L’iWatch sarà davvero la prima mattonella della Apple del terzo millennio? Del resto lo stesso CEO di Apple, in una recente intervista, aveva parlato del fatto che la tecnologia, nel prossimo futuro, sarebbe divenuta sempre più da “indossare”, facendo al tempo stesso capire che gli occhiali (Google Glass) non fossero la sua soluzione favorita. Preferenza per gli orologi da polso? Il ritardo nel lancio sta però rischiando di lasciare troppo spazio alla concorrenza: già adesso sono in commercio numerosi smart watch di qualità, come ad esempio l’ultimo “Sony Smart Watch 2”. Che vinca il migliore!


DELIRIO IN PIAZZA DUOMO

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artina Stoessel, la giovanissima interprete di “Violetta”, la serie tv Disney che ha sbancato gli ascolti su Disney Channel, è arrivata a Milano con alcuni altri protagonisti, per presentare la seconda serie televisiva. Migliaia di teen ager in delirio li aspettavano in Piazza Duomo, dove erano attesi per una conferenza stampa al Mondadori Multicenter. Violetta e compagni si sono poi affacciati al balcone della terrazza suscitando grandi manifestazioni di gioia. Tutto assolutamente nella norma, visto che Violetta e i suoi giovani compagni sono ormai famosi ovunque. La serie va in onda in 20 Paesi, dall’Argentina all’Ucraina. Il primo episodio della seconda stagione (andato in onda su Disney Channel e Sky Uno il 3 giugno) ha registrato oltre 350.000 spettatori. Quasi 2 milioni di euro al box office per “Violetta - L’Evento” con 275mila “ V-Lovers” che hanno affollato i cinema nel week end del 18 e 19 maggio. sita la g Tra i primi 5 libri Vi per ragazzi più venduti in Italia 4 sono di Violet-

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ta, “Il Mio Diario-I Miei Segreti” in primis. E poi un magazine ufficiale, 2 cd in hit parade, zainetti, giocattoli, accessori, abbigliamento e cartoleria. È bene ricordare che, con i 40 episodi della prima stagione, Violetta è stato sempre il primo programma nella classifica degli ascolti nella sua fascia oraria. Girata a Buenos Aires racconta la storia di una teenager, interpretata dalla sedicenne attrice argentina. La serie contiene tutti gli ingredienti giusti: la musica, il ballo, l’amicizia, l’amore, i conflitti tipici dell’età adolescenziale. Il cast è formato da begli attori, fra i quali spiccano gli italiani Lodovica Comello, Simone Lijoi, Ruggero Pasquarelli. Martina, durante la conferenza stampa, si è concentrata su diversi temi: «Violetta - ha spiegato - è una serie TV che possono vedere tutti, c’è la musica, ci sono i video clip e soprattutto sono trasmessi tanti buoni valori». Ha poi congedato il pubblico in sala con un ultimo ricordo «le fan sono davvero incredibili, per loro sono un esempio e questo mi sembra davvero esagerato, sanno tutto di me e ovunque vada mi guardano come se fossi appena uscita dalla televisione».

Dall’alto: Martina Stoessel; il cast di Violetta: Martina Stoessel, Lodovica Comello, Clara Alonso, Jorge Blanco, Diego Dominguez; la folla sotto la finestra del Mondadori Multicenter; due fan a Piazza Duomo 24oreNews

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TV: LE SFIDE D’AUTUNNO A COLPI D’INFORMAZIONE RAI, MEDIASET, LA7: ecco i nuovi palinsesti Conferma le sue “carte vincenti”, da “Affari tuoi” (ritorna Flavio Insinna) a “Tale e quale show” con Carlo Conti, a “Ballando con le stelle” con Milly Carlucci. Mara Venier torna a “Domenica In”, mentre a “La vita in diretta” arriva Paola Perego con Franco di Mare. Super conferme per Antonella Clerici a “La prova del cuoco” e per Veronica Maya a “Verdetto Finale”. Ripartono le fiction più amate: da “Don Matteo” a “Un caso di coscienza”, “Un medico di famiglia” e “Provaci ancora Prof”, con la brillante e bravissima Veronica Pivetti.

Presenta una novità importante, la guida di “Quelli che il calcio” passa da Vittoria Cabello a Nicola Savino; prosegue “Virus” condotta da Nicola Porro e tornano “Pechino express” e “Detto Fatto” con Caterina Balivo. Tornano “Mezzogiorno in famiglia” con Amadeus, Laura Barriales e Sergio Friscia, e Roberto Giacobbo con tre distinti appuntamenti. “Voyager”, Voyager factory” e “Voyager inside the world”. 42

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Conferma tutti i programmi che contraddistinguono la rete, “Che tempo che fa”, “Ballarò”, “Report”, “Presa Diretta”, “Ulisse”, “Alle falde del Kilimangiaro” e “Chi l’ha visto”. Fazio, Gabanelli, Sciarelli, Piero e Alberto Angela, Licia Colò, Giovanni Floris i volti ormai familiari al pubblico di RAI3. Al giovedì sera al via le nuove serie americane di “Scandal” e “News Room”. Grande attesa per il ritorno di “Gazebo” condotto da Diego Bianchi in arte Zoro e il debutto di “Masterpiece”, un talent per nuovi scrittori.


TV NEWS La vera novità è l’arrivo della nuova proprietà di Urbano Cairo: la rete non cambia e si affida al racconto delle notizie politiche, economiche, di cronaca e di costume, affidato a Enrico Mentana,Santoro, Riccardo Formigli e ai nuovi “arrivati” Gianluigi Paragone e Salvo Sottile. Conferme alle “Signore della rete”: da Lilli Gruber a Daria Bignardi, Marta Merlino, Tiziana Panella e Silvia Tortora. Lo spazio dedicato alla comicità sarà sempre occupato da Maurizio Crozza, mentre continuerà nel suo successo la serie di “Gray Anatomy”.

Resta forte l’impronta informativa che vedrà schierati due volti nuovi per le reti del biscione: Gianluigi Nuzzi e Luca Telese. Proseguirà “Quinta colonna” con Paolo Del Debbio e tornerà “Terra” condotto da Tony Capuozzo. Grande l’offerta di programmi leggeri affidati come a sempre a Gerry Scotti, Paolo Bonolis, Federica Panicucci, Barbara d’Urso, Aldo Giovanni e Giacomo, Ale e Franz, Ilary Blasi e Teo Mammuccari. Continueranno i programmi di successo di Maria De Filippi, in primis “Amici”. Come sempre confermato il calcio sia di Champions che di Europa League, Superbike e MotoGP. Si aspetta il ritorno di Claudio Bisio alla guida di Zelig, ma per ora non ci sono conferme. Grande attesa invece per le due nuove trasmissioni di Piero Chiambretti.

Ci pare di poter affermare che l’autunno televisivo sarà ancora battaglia fra RAI, MEDIASET e LA7 a colpi di informazione politica, economica e culturale, più attenzione quindi alla vita quotidiana dei telespettatori, ma non mancheranno le occasioni per sorridere con le battute e gag dei personaggi da sempre più amati.


I RIMEDI DELL’OMEOPATIA A cura della Dott.ssa ANGELA MINUTILLO BERTANZA

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to che lei ha una depressione che si potrebbe chiamare congenita con la quale convive da quando lei ha cognizione di sé e in alcuni periodi ha dovuto ricorrere anche all’assunzione di psicofarmaci. Il rimedio omeopatico che le ho prescritto è “Arsenicum album”, l’arsenico omeopatico. Le persone che hanno bisogno di questo rimedio sono in genere persone molto ordinate, precise, eleganti con una perenne ansia di fondo più o meno importante. Abbiamo avuto contatti telefonici abbastanza frequenti che mi hanno permesso di variare la posologia del rimedio. L’ho avuta in visita per due volte e dopo avermelo già annunciato per telefono, mi ha detto che lei in tutta la sua vita non si mai sentita così bene. Non è depressa e ha cominciato a ridurre i farmaci per l’artrite reumatoide che va molto meglio. Giovanna è una bella donna elegante, nella prima visita il suo abbigliamento era tristemente elegante, l’ultima volta che l’ho vista, poco prima delle vacanze, indossava un abito aderente a fiori bianchi e rossi con una collana rossa e aveva un volto SPECIALISTA IN PEDIATRIA disteso e sorridente. Mi viene questa OMEOPATA UNICISTA considerazione: per la depressione Tel./Fax 02.2131008 angela.minutillo@fastwebnet.it non psicofarmaci ma il giusto rimedio omeopatico.

iei cari lettori abituali e lettori occasionali, i primi conoscono già le mie storie omeopatiche che a volte possono assomigliare a leggende anche se corrispondono alla più omeopaticamente scientifica realtà, ai secondi consiglio di leggere il “Piccolo Vademecum di Omeopatia” che è in rete nella sezione “Salute & Benessere” del sito www.24orenews.it che in modo chiaro e conciso introduce il lettore ai concetti fondamentali dell’Omeopatia Unicista. ADDIO TRISTEZZA!

Il caso che sto per presentarvi riguarda la signora Giovanna. È venuta in visita in marzo dell’anno in corso consigliata da una sua amica che a sua volta mi era stata inviata da una mia paziente di vecchia data. Giovanna si è rivolta a me perché affetta da “artrite reumatoide” malattia autoimmune solo parzialmente curabile con farmaci abbastanza invasivi e con importanti effetti collaterali tipo il cortisone e il metotrexate che è un chemioterapico. Oltre a questa sintomatologia già importante mi ha det44

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COME STAI?

MANTENIAMO

L’ABBRONZATURA

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e vacanze sono ormai dimenticate, ma tutte noi desideriamo mantenere l’abbronzatura col suo colore lucente e dorato che però, purtroppo, tende a perdersi in poco tempo, a causa del fatto che in circa 28 giorni si completa il naturale ricambio cellulare della pelle, ma, già poco più di 10 giorni da quando non ci si espone più al sole, lo strato superficiale della cute appare squamoso e secco. Bisogna prestare attenzione anche all’ambiente: i condizionatori tendono a seccare l’aria e quindi a disidratare la pelle. Quindi è assolutamente obbligatorio, per mantenere l’abbronzatura, idratare. Dall’interno, bevendo almeno due litri di acqua al giorno ed arricchendo l’alimentazione con frutta e verdura di colore giallo,

arancio e rosso ricchi di vitamine A e C. Importante è anche integrare l’alimentazione con la vitamina E che si trova ad esempio nell’olio d’oliva e nella frutta secca ed è un potente antiossidante che aiuta le cellule del nostro organismo a proteggersi dai radicali liberi, responsabili principali dell’invecchiamento. Dall’esterno, applicando abbondantemente un prodotto doposole, come ad esempio, il ristrutturante doposole di Avene che è senza parabeni, ipoallergenico e non comedogeno, dopo la doccia che deve essere fatta detergendovi con bagni schiuma particolarmente delicati ed asciugandovi con un asciugamano in morbida spugna, tamponando con delicatezza la pelle.

Duomo Vittoria Canonica Pontaccio Sempione Manzoni Sant’Agnese Vercelli Lima Baiamonti Colombo Lamarmora

Effetto seta Al ritorno delle vacanze, aggrediti dal sale, dal sole e dai frequenti lavaggi, i capelli possono apparire sfibrati, aridi e crespi. Si può ovviare usando delle maschere, come ad esempio la maschera riparatrice doposole al burro di palma che ristruttura in profondità la fibra del capello, lasciando i capelli morbidi e setosi, nutriti e riparati. Si applica ciocca per ciocca, sui capelli lavati e tamponati, si lascia in posa per due minuti, quindi si risciacqua abbondantemente. Un altro prodotto molto valido è la maschera di KLorane al dattero che essendo ricca di acidi grassi e proteine, ripara e nutre in profondità il capello rovinato, migliorandone la resistenza e l’elasticità. Press Office COFA

Via Orefici, 2 (Piazza del Duomo) Via Fontana, 1 (Corso di Porta Vittoria) Via Luigi Canonica, 6 Via Pontaccio, 22 Piazza Sempione, 8 Via Bigli, 28 (ang. Via Manzoni) Giardino A. Calderini, 3 (ang. Via S. Agnese) Corso Vercelli, 5 Via Plinio, 1 (Piazza Lima) Piazza Baiamonti, 1 Corso C. Colombo, 1 Via Lamarmora, 2 (ang. Corso Porta Romana)

www.cofa.it

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COME STAI?

A settembre raddoppia il desiderio

L’EFFETTO SOLE

SUL MASCHIO

A cura di CRISTIANO FOSSATI

amo il sole, non ho fastidio del caldo e associo l’estate al piacere di sentire i suoi raggi sulla pelle. Mi rendo conto, però, che per molti questa gioia genuina è adombrata da diversi dubbi sui suoi effetti sulla salute. A tutti ripeto una sola raccomandazione: il sole fa bene, ma con gradualità». È l’inizio un articolo di Umberto Veronesi pubblicato su Grazia lo scorso anno. Non tutti però conoscono gli effetti benefici del sole sul desiderio sessuale maschile. Secondo uno studio svolto dall’Università di medicina di Graz (in Austria), una produzione sufficientemente elevata di vitamina D,

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stimolata dall’esposizione ai raggi UV da parte del corpo umano maschile, ha effetti positivi sui livelli di testosterone a vantaggio, tra le altre cose, della loro libido. La ricerca dimostra inoltre che il valore medio dell’ormone sessuale maschile più importante è soggetto nel corso dell’anno alle stesse oscillazioni del livello di vitamina D. Entrambi i valori iniziano a diminuire da ottobre, con l’inizio del periodo invernale, e raggiungono il livello più basso a marzo: la diminuzione dei valori di vitamina D in inverno dipende dall’irradiazione solare più debole tipica di questa stagione. L’abbronzatura estiva è in

grado di migliorare le prestazioni sessuali maschili, fino addirittura al 70%. A settembre, insomma, il corpo libera tutte le sostanze chimiche in grado di aumentare il desiderio sessuale. Sport, dieta e relax aiutano a mantenere i livelli di questo ormone anche durante la lunga stagione invernale. Occorre curare la dieta e fare una regolare attività fisica proprio nel periodo autunnale, per evitare l’aumento della massa corporea e con essa il declino del testosterone. Per quanto riguarda la dieta, per assicurarsi buoni livelli di testosterone occorre scegliere alimenti ricchi di grassi monoinsaturi, come pesce e frut-

ta secca, ed evitare gli eccessi di alcol che possono causare un crollo degli ormoni maschili. Per lo sport, ideale è il body building: gli uomini che rinforzano i muscoli hanno infatti un incremento del 50% del livello di testosterone libero. Lo stress, sia quello mentale che quello fisico, può far scendere rapidamente i livelli di testosterone, poiché causa un aumento del cortisolo, un ormone che riduce la capacità dell’organismo di produrre testosterone. Bisogna quindi trovare la giusta misura anche nel fare sport, poiché anche un allenamento, se stressante, può fare abbassare il testosterone invece di aumentarlo.


GIARDINI MAGICI

CATUABA

RISVEGLIA LA TUA PASSIONE!

a mancanza di desiderio o la difficoltà di avere un rapporto sessuale soddisfacente è un disturbo in continuo aumento che riguarda sia le vecchie che le nuove generazioni soprattutto nei paesi occidentali. Anziché utilizzare la oramai più che nota “pilloletta blu”, molti uomini e donne affrontano il problema rivolgendosi alla medicina erboristica. Nonostante spesso sia un problema di origine psicologica, molte coppie cercano infatti un aiuto dalla natura al fine di evitare i probabili effetti collaterali dei farmaci. Sono molte le piante che si ritiene possano dare un aiuto, tra queste merita attenzione certamente la catuaba, una delle più famose piante afrodisiache del Brasile (conosciuta anche con il nome di “viagra del Brasile”). Si tratta di un piccolo albero (tra i 2 e i 4 metri d’altezza) che produce fiori gialli ed arancioni. Il suo nome scientifico è Erythroxylum catuaba, ma viene spesso chiamato anche con altri nomi, a seconda della località. I principi attivi sono contenuti nella corteccia e nella radice. Questa pianta è arrivata molto lentamente in Europa: da noi non si trova, per il momento, che sotto forma di polvere di colore rosso o in capsula. La catuaba ha un lungo passato in fitoterapia come afrodisiaco sia per l’uomo che per

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la donna. Le sue qualità notevoli sono state elogiate per secoli nei canti degli indiani Tupi del Brasile che furono i primi a scoprire le sue proprietà. Esiste un vecchio detto: “Se diventi papà entro i 60 anni, il figlio è tuo, dopo i 60 il figlio è di Catuaba”. Si racconta anche che dopo aver bevuto per un periodo continuato 3-4 tazze di thè, i primi sintomi di catuaba sono sogni erotici e poi un forte desiderio sessuale. In Brasile il decotto della corteccia è utilizzato per insonnia, ansia, tremori, ipocondria, nervosismo, nevrastenia, disturbi

della memoria… ma è nell’area dell’impotenza maschile che si sono avuti i risultati migliori (agirebbe come un vasodilatatore). Non sono stati evidenziati effetti secondari nemmeno a lungo termine. Si racconta che dopo aver bevuto 3-4 tazze di thé per un periodo di tempo continuato, i primi sintomi sono di solito sogni erotici e poi un desiderio sessuale in aumento. Ad ogni modo, sebbene la catuaba sia considerata inoffensiva e senza alcun effetto collaterale, se state pensando di utilizzarla, è bene consultare prima il vostro medico!

A cura della dott.ssa GIUSEPPINA LISA MANNO

BIOLOGA E NATUROPATA • Info: 347.4401763 www.giardinimagici.com 24oreNews

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IL SESSUOLOGO RISPONDE

LA PERVERSIONE MILANO, 15 NOVEMBRE 2013 CONVEGNO MONOTEMATICO SALUTE SESSUALE; MEDICINA E PSICOLOGIA A CONFRONTO

Info: www.aispa.it a passione sessuale e l’esperienza erotica sono aspetti fondamentali della vita relazionale e affettiva di un individuo. A partire dalla svolta storica del ‘68, che ha liberato la sessualità dai suoi tabù, sesso sentimenti hanno iniziato a viaggiare, sempre più spesso, su binari diversi. Così è nata la voglia di trasgredire, la voglia di sperimentare il sesso al di là dei sentimenti. Medici, psicologi e sessuologi hanno sempre incontrato difficoltà nel definire i confini tra normalità e anormalità in campo sessuale. Dobbiamo distinguere tra la perversione “hard”, quella classica, e quella “soft”, più moderna. La prima è una malattia a tutti gli effetti, un disturbo psico-sessuale legato ad impulsi irrefrenabili in cui giocano un ruolo fondamentale oggetti inanimati, sofferenza o umiliazione di se stessi o del partner, di bambini o altre persone non consenzienti. La seconda, invece, è qualcosa a metà tra il gioco e l’esperimento:

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SOFT la coppia smette di fantasticare e sceglie di provare. Scambio di coniugi, incontri di gruppo, uomini che indossano indumenti femminili, pratiche omosessuali messe in atto solo per il gusto di provare … : sono tutti comportamenti di cui si sente sempre più spesso parlare e che non possiamo identificare con la perversione patologica (parafilia). La perversione soft è spinta dalla curiosità e dal desiderio di esprimere liberamente nuove e inabituali esperienze, dando sfogo a comportamenti sessuali una volta solo fantasticati. Si è liberi di scegliere se adottarli, se proseguirli o abbandonarli. In questo senso la libertà dell’individuo è salvaguardata e valorizzata. Una nota positiva quindi, a favore di coloro i cui desideri sessuali stravaganti causano spesso disagi sociali o senso d’inadeguatezza infondati. Il limite è, comunque, il pudore del partner. Ben altro è la perversione hard che lega l’individuo a un determinato atteggiamento e lo rende schiavo, ne limita la libertà e danneggia quella altrui. Niente a che vedere con il sesso spinto! Il parafiliaco è schiavo di un copione, deve necessariamente soddisfare le sue fantasie malate. È questo che distingue profondamente i pervertiti hard dai pervertiti soft: le persone normali possono produrre fantasie molto trasgressive o bizzarre senza nuocere a se stessi o gli altri! Willy Pasini Presidente A.I.S.P.A. Associazione Italiana Sessuologia Psicologia Applicata Via Marostica, 35 20146 - Milano



GOURMET

A MILANO A cura di ALESSANDRO TRANI

Cactus Juice Cafè Via Gaudenzio Fantoli, 7 Milano tel 02 5060407 www.cactusjuicecafe.it

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i sarà sicuramente capitato, per una vacanza o per ragioni di lavoro, di poter trascorrere alcuni giorni nella ormai mitica metropoli americana di New York e, siamo certi che sarete tornati con mille emozioni e mille ricordi, perché New York (proprio come Milano) o si ama o si odia. Oltre ai suoi grattacieli, alla sua grandezza, vi sarà rimasto negli occhi l’immagine dei famosi loft, sempre presenti in tanti film di successo. E che dire delle meravigliose “bistecche” e degli hamburger... A Milano in via Fantoli 7 ha aperto nel 2007 il Cactus Juice Cafè, in un riadattato grande loft di 900 metri quadrati, proprio come vi sarà capitato di vedere a New York. Materiali moderni, ferro e legno grezzo, vetro e acqua, tinte calde alle pareti e luci soffuse fanno del Cactus Juice Cafè un locale davvero speciale per la nostra città. Ci piace ricordarvi che i “Cactus Juice” sono una catena e quindi in una vostra scorribanda sul lago di Como o a Lecco, non mancate di andare a mangiare in uno dei due “Cactus” e di respirare l’atmosfera particolare dei due locali. Uno ricavato in una vecchia tintoria per la seta ed uno in un antico e dimenticato vecchio mu-

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lino. Cactus Juice Cafè è prima di tutto “atmosfera” perché si è pensato da subito che i clienti per tornare avrebbero dovuto ricordare oltre al cibo, i momenti trascorsi a tavola creati proprio grazie agli ambienti particolarmente accoglienti. Il cibo merita un capitolo a parte, perché a Milano come a Como e a Lecco i menù serali non finiscono mai di stupire. Qui nel Loft riadattato di via Fantoli 7, fra le tante sorprese prima di tutto è la tavola a stupire grazie alle migliori specialità Tex-Mex, dai burritos alle fajtas e ai tanti piatti di carne veramente superlativa e poi ancora

alle invenzioni tipiche del Cactus Juice Cafè che già vi abbiamo ampiamente raccontato negli scorsi numeri della nostra rivista, il Girocarne e il Giropizza. Allora se ci avete seguito in questo viaggio fra i Cactus, oggi approfittatene per risolvere i desideri che sempre vengono ad ognuno di noi quando ci si deve impegnare per fare un regalo originale ad una amica o amico del cuore, un compleanno, una festa di laurea, una festa di carnevale, di Natale, di fine anno, insomma scegliete di “regalare una cena” al Cactus Juice Cafè. Sarà una scelta vincente credeteci, per tutti i motivi che fin qui vi abbiamo raccontato, ma anche perché vi colpirà la cortesia del personale, la preparazione dei piatti e la loro superba presentazione, la musica che accompagnerà tutta la vostra serata. Avete capito la particolarità… oggi il “regalo” è una cena al “Cactus”. Se pensate come crediamo che questa possa essere una buona idea-sorpresa sappiate che potete acquistare direttamente al ristorante, magari in una vostra visita con gli amici a un Giropizza o a un Girocarne, i Cactus Gift Certificates, attestanti il vostro regalo-idea. La cena stupenda in questo vecchio loft riadattato di via Fantoli sarà un ricordo piacevole per voi e per i destinatari della vostra idea regalo, perché Cactus Juice è una location che non si può dimenticare. 24oreNews

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GOURMET

in dalla sua nascita lo spumante è sinonimo di festa e gioiosità; con le festività infatti si consuma la maggior parte della produzione di questo vino e tutti a casa ne abbiamo una bottiglia pronta per il ‘botto’ di Capodanno. La leggenda narra che il vino spumante sia nato nel XVII secolo in Francia per mano del frate benedettino Don Pierre Perignon. In realtà non vi è una data certa: in Italia nel 1622 un altro benedettino, Don Francesco Scacchi di Fabriano, nel suo ‘De Salubri potu dissertatio’ già scriveva di spumante e di spumantizzazione, descrivendo le caratteristiche di produzione dei vini rifermentati in bottiglia (gli antesignani dei moderni spumanti). Oggi gli spumanti sono tanti e diversi e si producono in ogni parte del mondo: l’Italia è certo in cima alla classifica dei produttori di qualità. I migliori spumanti italiani non hanno nulla da invidiare al ben più famoso “cugino” champagne: alcuni sono già noti, altri non ancora… proprio come “Charling”, un brut che non tarderà a far parlare di sè.

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«Datemi i lussi della vita, e io volentieri farò a meno delle necessità» Frank Lloyd Wright Una bella idea che merita attenzione è quella del progetto “BOLLLICINE” (sì - proprio con tre elle), un nuovo brand creato per riunire le eccellenze di tante piccole cantine di diverse regioni d’Italia e farle conoscere e apprezzare nel mondo. In cima alla lista troviamo “Charling di 30 C\E”, il primo uvaggio ideato, sviluppato e prodotto in esclusiva per 3O C\E in Veneto dall’azienda Le Contrade, da 3 generazioni eccellente produttore di vino che applica nei propri vigneti le tecniche più rigorose di coltivazione. È un raro Spumante Brut Millesimato (2011) e Biologico di Uve Chardonnay e Riesling Renano, dalla “bolllicina” sottile con profumi fruttati e sul finale un avvolgente sfumatura di frutta esotica. Nato in occasione del 52° Salone del Mobile, è stato “battezzato” a Milano in luglio all’Armani/ Ristorante di via Manzoni, all’evento di presentazione di Bolllicine, con la creazione di sofisticati piatti per degustarlo a tutto pasto, anche se è speciale come aperitivo. È già presente ed apprezzato in Asia in alcuni dei migliori locali e ristoranti tra Hong Kong e Shanghai. 52

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BOLLLICINE Evoluzione della Specie


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In questa foto: Alessandro Fedalto con lo Chef Giandomenico Melandri, Marco Santin, Chicco Dalla Mora e altri ospiti

Prenotate le vostre Bolllicine contattando l’Azienda: info@bolllicine.com www.charling .it www.bolllicine.com (con 3 LLL)

TRE ELLE PER UN RECORD Il design della bottiglia è stato studiato per ottenere una migliore qualità del prodotto: un collo meno lungo di quelle classiche aiuta a ridurre la quantità di ossigeno, mentre l’originale forma sferica della bottiglia con rivestimento nero e lo speciale tappo Jeroboam favoriscono una migliore conservabilità del vino. Inoltre, la finitura gommata e l’anello in silicone sul collo della bottiglia danno uno “special touch” al progetto, personalizzabile per eventi e occasioni speciali. Si fanno anche notare le tre elle che caratterizzano il logo Bolllicine: «Abbiamo girato il mondo in “stretto e in largo” alla scoperta dei brut migliori - spiega Alessandro Fedalto, ideatore e designer fondatore di Bolllicine - e abbiamo capito quanto le bollicine siano sinonimo di festa, gioia e allegria. Nessuno però dice quanto siano amati i brut italiani e quanto potrebbero esserlo ancora di più. Per questo è nata la nostra azienda e si è creato il brand Bolllicine. Perché mai Bolllicine “con tre elle”? Perché per gioco, da sempre, nello stesso angolo del giardino di casa abbiamo stappato bollicine provenienti da tutto il mondo, guardando poi quale bollicina riuscisse ad inviare il tappo più lontano. Il record è sempre stato francese e l’abbiamo contrassegnato “con due elle”… Poi è nato Charling e grazie al suo tappo non c’è più stata competizione. Oggi il record è italiano e così sono nate le tre Elle...».


ANDATA E RITORNO

ORTICOLARIO 2013 fiori, colori, profumi ed altri incantesimi… tutte le emozioni che ci regala la natura girovagando tra i colori ed i profumi dei suoi magici giardini è dedicato Orticolario 2013, che si terrà dal 4 al 6 ottobre a Villa Erba, Cernobbio, sul lago di Como. Fiore protagonista di questa quinta edizione sarà la Dahlia che, con le sue innumerevoli varietà, riempirà di colori le aiuole del parco di Villa Erba. Sarà il gusto il “senso conduttore” di quest’anno, che istigherà i visitatori a commettere - incessantemente e senza rimorso - “Peccati di gola in giardino”. Orticolario è non solo una manifestazione dedicata a fiori, piante e oggetti legati al verde, ma molto di più: è una esperienza sensoriale assoluta, aperta a suggestioni di moda, gusto, arte, design. Per solleticare la vostra curiosità, ecco qualche piccola anticipazione… Un viaggio nella “giungla” Il Padiglione Centrale di Villa Erba si trasformerà in una vera e propria giungla con piante tropicali, subtropicali ed equatoriali, che sarà realizzata su progetto di Alfredo Ratti (uno degli ideatori di Orticolario, purtroppo recentemente scomparso). A dare un carattere ancora più coinvolgente alla giungla di Orticolario saranno le opere inedite di Michele Vitaloni, scultore iperrealista e rappresentante di spicco a livello internazionale della Wildlife Art, originario di Barzanò (LC). Le sue sculture, che riproducono alla perfezione animali in via d’estinzione come rinoceronti, zebre e gorilla, si riveleranno ai visitatori in un perfetto connubio tra amore per la natura e passione per l’arte. Tra mitologia e bachi da seta Ciascuna delle tre ali (Ala Lario, Ala Cernobbio e Ala Regina) sarà arricchita da installazioni progettate e

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A sinistra: Moritz Mantero

realizzate per Orticolario. Dal Pergolato di Dioniso, dedicato al dio greco che rappresenta e riassume in sé il ciclo della vita vegetale, si passa alla Via del Sidro: una passeggiata tra filari di meli e di peri a spalliera, un omaggio a due antichissimi frutti che hanno ispirato leggende, dalla mitologia greca al medioevo, ai racconti arturiani e celtici. L’Ala Regina, infine, come lo scorso anno, ospiterà la Via della Seta in una versione evoluta e rinnovata. Alla scoperta dei sapori Ricco è il programma offerto dalle “Tavole rotonde saporose”, laboratori condotti da esperti, per guidare il pubblico alla scoperta dei sapori e delle caratteristiche di prodotti derivanti dalla natura. Anche i bambini saranno coinvolti in questa avventura grazie ad alcuni laboratori didattici, come quello condotto da Angela Berlingò e Annalisa D’Onorio di Slow Food.

www.orticolario.it Press Office Orticolario


ACQUARIO DI GENOVA RENZO PIANO FIRMA LA NUOVA CASA DEI DELFINI

A cura di SANDRO NOBILI

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al mese di luglio i delfini presenti all’Acquario di Genova, Linda, Naù, Betty, Mia, Teide e Robin, hanno cambiato casa trasferendosi nella loro nuova abitazione firmata Renzo Piano. Una struttura alta come un palazzo di sette piani, ben 23 metri, lunga 94 metri, larga 28 metri. Dopo aver ridisegnato tutta l’area del Porto Antico di Genova, Renzo Piano ha voluto superarsi nella realizzazione di quest’opera veramente imponente. Arrivata via mare, la nuova casa dei delfini, è stata adagiata sul fondo e fatta stabilizzare come deve essere trattandosi di un’opera che rappresenta l’ideale proseguimento del pontile sul quale poggia l’intero acquario. Questa nuova perla dell’acquario è stata aperta al pubblico sin dalla fine di luglio. Oggi l’opera è una realtà destinata ad

esaltare ulteriormente (se mai ce ne fosse bisogno) l’ingegno di Renzo Piano. Come capita spesso, l’archistar ligure, non vuole esaltarsi per questo suo lavoro, che lui afferma si è potuto svolgere nel migliore dei modi solo grazie alla speciale collaborazione dei biologi dell’Acquario. Venendo dall’esterno colpisce la grande vetrata che alleggerisce l’impatto visivo con questa opera imponente. I visitatori possono muoversi su due li-

velli espositivi, uno aereo, che permette di osservare le evoluzioni dei delfini, il loro addestramento, persino di ascoltare il loro linguaggio. Il secondo livello permette di ammirarli da una visuale totalmente subacquea. Per i ragazzi disabili ci sarà la possibilità di potersi accostare alla vasca e ai delfini. Come potete immaginare adesso c’è un motivo in più per andare a Genova, non solo per andare a vivere le atmosfere delle sue stradine del centro antico che richiamano le note accorate di Fabrizio de Andrè, non solo per i Palazzi ricchi di storia, le Chiese dall’architettura che sa di antico, non solo per godere di un momento nella magia di Boccadasse ad immaginare Gino Paoli e la sua “gatta” a guardare il mare da quella piccola finestra blu: oggi i delfini vi aspettano nella loro nuova bellissima casa firmata Renzo Piano. 24oreNews

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ANDATA E RITORNO

Pietro Grasso

“SCATENIAMOCI” 43° Convegno dei giovani imprenditori di Confindustria A cura di ANNA DE BERNARDIS

Giorgio Squinzi

Alessandro Benetton

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Enrico Giovannini

Matteo Bruno Lunelli

Jacopo Morelli

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Federico Ghizzoni

enza prospettive per il futuro l’unica prospettiva diventa la rivolta»: con queste parole del Presidente dei Giovani di Confindustria, Morelli, si è aperto il 43° congresso di Santa Margherita Ligure. Spesso soprannominato “il Renzi degli imprenditori”, il 37enne Jacopo Morelli, Presidente e Amministratore Delegato dell’azienda di famiglia EmmeEmme Spa (operante nel settore dell’arredamento) ha constatato la pressione davvero esagerata che questa crisi sta imponendo a tutta la società italiana e ad alcuni settori della stessa, in particolare. A Santa Margherita il giovane Presidente ha fatto ricorso a toni certamente accesi e polemici, ma non dimentichiamoci che già nel 2012 a Capri aveva avvertito «il tempo della pazienza è finito». Morelli ha ribadito che serve un governo che faccia finalmente scelte coraggiose: «non c’è più tempo per l’attendismo, non c’è più spazio per invenzioni all’italiana, non servono miracoli. Servono strategie, scelte coraggiose senza timidezze e senza paure». D’altra parte bastava leggere il titolo del Convegno - Scatenia-

moci, liberiamo l’Italia da vincoli e catene - per capire che aria si poteva respirare entrando in sala. La sempre minore credibilità della classe politica è pietosamente emersa in tutta la giornata del Convegno. Morelli ha ricordato non senza ironia che i politici invitati lo scorso anno si erano impegnati su molte cose e naturalmente sulla “irrinunciabile” (dicevano) riforma della burocrazia e riforma della legge elettorale. Ovviamente ad un anno di distanza nulla è cambiato e quindi i toni sono diventati, se possibile, ancora più veementi, e infatti il Presidente dei Giovani Industriali ha concluso affermando: «Vogliamo un Paese che sappia cosa significa essere giovani e intraprendenti. Un Paese dove il coraggio e l’entusiasmo siano benvenuti e non temuti o, peggio, ostacolati. È tornato il tempo di guardare avanti: con orgoglio, con fiducia, con dignità. Tocca a noi. Scateniamoci! ». Un lungo e convinto applauso ha sommerso le parole finali di Morelli, che ha raccolto i complimenti del Presidente di Confindustria Squinzi, e dei rappresentanti delle Istituzioni, il Presidente del Senato Grasso e la Presidente della Camera Boldrini. 24oreNews

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66° FESTIVAL DI LOCARNO PARDO D’ORO CATALANO

A cura di DARIO BORDET

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i è conclusa in Piazza Grande il 17 agosto, davanti a quasi seimila spettatori, la 66a edizione del Festival del film Locarno, la prima per il nuovo Direttore Artistico, Carlo Chatrian. Consolidati i positivi risultati degli scorsi anni, pur con un leggero aumento: nell’arco degli undici giorni hanno partecipato al Festival circa 163mila spettatori (nel 2012 erano stati 161.700). Il Pardo d’Oro è andato a ‘Historia de la Meva Mort’ di Albert Serra. Molto amato dai cinefili ma ancora poco conosciuto al grande pubblico, Serra si conferma uno dei maggiori talenti del cinema europeo contemporaneo. Il film racconta in lingua catalana gli ultimi giorni di vita di Giacomo Casanova in cui, in modo romanzato e fantastico, il suo razionalismo messo alla prova in un bizzarro incontro con il Conte Dracula a cavallo tra il XVIII e il XIV secolo. Al Palmarès si aggiungono il Premio speciale della giuria a ‘E Agora? Lembra-me’ del portoghese Joaquim Pinto e il Pardo per la miglior regia al coreano Hong Sangsoon per ‘U Ri Sunhi’. Il premio miglior regista emergente è andato invece Lois Patino per “Costa da Morte” (Spagna). L’unico titolo italiano in concorso, ‘Sangue’ di Pippo Delbono, si è dovuto accontentare del premio Don Quijote, assegnato dalla federazione internazionale delle società cinematografiche. Premi speciali anche ai numerosi ospiti della kermesse di calibro internazionale come Jacqueline Bisset, Faye Dunaway, Christopher Lee, Victoria Abril, Sergio Castellitto, Werner Herzog, Douglas Trumbull, e Otar Iosseliani. Dall’alto in senso orario: Faye Dunaway; Lois Patino; Sergio Castellitto; Albert Serra; Douglas Trumbull; Victoria Abril; Werner Herzog; Otar Davidovič Iosseliani; Christopher Lee

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ANDATA E RITORNO

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PARDO D’ORO ALLA CARRIERA Un bel “regalo di compleanno Sergio Castellitto ha ricevuto a Locarno il “Pardo alla carriera”, premio che il 66° festival svizzero gli ha dedicato per i 25 anni di attività. Il noto attore e regista nasce a Roma il 18 agosto di 60 anni fa. Dopo aver frequentato l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica esordisce a teatro sotto la guida di registi come Luigi Squarzina e Aldo Trionfo. Il debutto al cinema avviene nel 1982 con il film ‘Il generale dell’armata morta’ di Luciano Tovoli, con Marcello Mastroianni. Attore poliedrico, lavora negli anni successivi con i maggiori esponenti del cinema italiano: Ettore Scola, Mario Monicelli, Marco Ferreri, Francesca Archibugi, Giuseppe Tornatore, Gabriele Muccino, Marco Bellocchio, Gianni Amelio. Molti di noi ricorderanno La famiglia (1986), Rossini! Rossini! (1991), La carne (1991), Il grande cocomero (1993), L’uomo delle stelle (1995), L’ora di religione (2002), Il regista di matrimoni (2006), per citarne alcuni. Sul piccolo schermo Castellitto è stato Fausto Coppi nel film tv ‘Il grande Fausto’ di Alberto Sironi e nel 1999, con grandissimo successo di critica e di pubblico, il santo di Pietralcina in ‘Padre Pio’ di Carlo Carlei. Alterna la sua attività fra cinema, televisione e teatro dove debutta nella regia nel 1996 con ‘Manola’, dirigendo Nancy Brilli e Margaret Mazzantini, che ha sposato e con la quale ha quattro figli: «i miei quattro Oscar», come li definisce l’attore. L’esordio alla regia avviene nel 1999 con Libero Burro, ma è con ‘Non ti muovere’ (2004) che Castellitto raggiunge il vero successo dietro alla macchina da presa. Il film, recitato assieme a Penelope Cruz e tratto dall’omonimo racconto della moglie Margaret, ottiene il consenso di critica e pubblico. Tra i film più recenti, ha scritto, diretto e recitato ‘La bellezza del somaro’ (2010) e ‘Venuto al mondo’ (2012).

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VIAGGI NEL MONDO

PATAGONIA

Ghiacciaio Perito Moreno

A cura di MILENA POLIDORO

TERRA SELVAGGIA Adolfo Gustavo Moreno, Console Generale argentino con la consorte e Milena Polidoro

Conti Tour ha selezionato un viaggio

dal 12 al 25 gennaio 2014 al costo di

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olo il nome evoca terre con una natura selvaggia, spazi infiniti, cime frastagliate e fiumi impetuosi. In questa regione, la più meridionale del Sud America, il visitatore può vivere esperienze straordinarie e ammirare una ricchezza infinita di paesaggi. Questa terra ha affascinato personaggi di ogni genere, da Bruce Chatwin che ne diede un’interpretazione cubista nel suo libro “In Patagonia”, diventato una sorta di guida al pellegrinaggio in questa regione, ad Antoine de Saint-Exupéry, pilota e scrittore francese, che nel suo “Il piccolo principe” evoca le immagini di questa terra che lo scrittore portava sempre con sè mentre sorvolava questi paesaggi spogli e desolati, sfidando venti incessanti. Lungo la costa orientale, la RN 3 procede verso sud collegando le cittadine del boom petrolifero con i resti di antiche foreste caratterizzate da ceppi pietrificati, lunghi anche cento metri, trascinati da forti correnti fluviali che circa 65 milioni di anni fa trasportarono gli alberi giù dalle montagne. Troviamo gli insediamenti di coloni gallesi, che furono i primi colonizzatori a giungere in Patagonia nel 1865, e la spettacolare Penìnsula Valdés casa di elefanti marini, leoni marini e della più grande colonia di milioni di pinguini di Magellano. Uno spettacolo unico osservare a Puerto Madryn il passaggio delle balene franche australi a poche miglia dalla spiaggia che tornano ogni anno a riprodursi nelle acque del Golfo Nuevo. Scendendo ancora da non perdere la visita alla storica estancia di Bahìa Bustamante dove gli animi più romantici apprezzeranno la steppa sconfinata, le dolci dune erbose e le spiagge di ciottoli. Costeggiare in barca il fronte di 3.000 metri del Perito Moreno, il più famoso e spettacolare ghiacciaio, dalle sfumature blu, la terza riserva d’acqua dolce al mondo e dai cui si staccano costantemente gigantesche torri di ghiaccio che cadono con fragore nel lago sottostante, da solo vale il viaggio. Arrivare infine all’estremo sud per ammirare bellissimi scenari nelle terre dove i primi abitanti, gli indios Ona, usavano accendere grandi fuochi e visitare la vicina Ushuaia, l’affascinante città della Terra del Fuoco, famosa per essere la città più australe del mondo. Patagonia… impossibile non amarla!

euro 3.810,00 24oreNews

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VIAGGI NEL MONDO A cura di MILENA POLIDORO

Giovanni Favilli, Console generale italiano a Dubai con Milena Polidoro

Per informazioni: Conti Tour Via Montenapoleone 19 Tel 0276023448 info@contitour.com

A DUBAI

TUTTO È POSSIBILE…

siste una meta che potete raggiungere in poche ore di aereo e che vi darà la possibilità di fare mille attività diverse nello stesso luogo. Quali? Distendervi al sole su una spiaggia candida davanti ad un mare cristallino, bellissimo certo, ma niente di incredibile, se non fosse che a dieci minuti di taxi potrete indossare una tuta imbottita e farvi una sciata su una neve compatta, scegliendo tra cinque piste e perfino una “black diamone” per chi di voi non vuole rinunciare al brivido. Qui tutto è un contrasto. Salire sull’edificio più alto del mondo, capolavoro avveniristico di architettura e ingegneria, che sfiora le nuvole con i suoi 828 m. di altezza e assistere poco fuori città ad un’emozionante corsa di cammelli, una delle tradizioni più antiche di questi luoghi. Assistere ad una tappa del Campionato Medio orientale di Rally e ripercorrere la storia, la cultura e le tradizioni del luogo, visitando in poco più di un’ora l’eccellente Museo della città. Gironzolare in totale sicurezza nel souk dell’oro più fornito d’oriente e assistere ad uno spettacolo suggestivo fatto di getti d’acqua che on-

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deggiano leggiadri come danzatrici del ventre e raggiungono i 150 metri di alAllora benvenuti a tezza, sincronizzati a travolgenti musiche Dubai, moderno da tutto il mondo. Fare shopping nel cenparadiso mediorientale, tro commerciale più grande del mondo frutto dell’ambizione e con più di 1.200 negozi: vero e proprio dell’intraprendenza di parco di divertimenti per le famiglie con uno sceicco. L’edificio mille attrazioni come un acquario in cui più alto del mondo? Una nuotano ben 33.000 creature marine o pista da sci nel deserto? la pista di pattinaggio su ghiaccio di diIsole a forma di mondo?... a Dubai tutto mensioni olimpioniche. Scivolare lungo è possibile, provare per le acque del fiume su un’imbarcazione d’altri tempi arrivando al punto più pitcredere! toresco e caotico della città e vivere un’avventura emozionante nel deserto con un barbecue in un campo beduino, fumando una shisha standosene comodamente sdraiati su cuscini sparsi sopra un letto di tappeti persiani. Concedersi una vera esperienza da Notti Arabe assistendo ad uno spettacolo di dimensione disneyane con tanto di dervisci rotanti, esibizioni di cammelli e danzatrici del ventre e concludere affari importanti in una delle molteplici banche dello Stato.

...ANCHE SCIARE

Conti Tour ha selezionato un viaggio

dal 27 novembre all’1 dicembre al costo di

euro 950,00 in hotel 5*




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