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Il carmagnolese DAVE LONGO presenta “Racconti fatiscenti”

“Racconti fatiscenti”, del carmagnolese Dave Longo, è una raccolta di storie angosciose e problematiche, frutto di un percorso frastagliato che l’autore ha attraversato sin dalla sua nascita. Il libro nasce in un periodo buio della sua vita, l’apice di tutte le sofferenze che lo avevano da sempre accompagnato. «Sin da piccolo sono stato educato al pessimismo e alla repressione -spiega l’autore- Mio padre era violento e alcolizzato, mia madre usava la sua fede smisurata per soffocarmi e vivevo nel costante terrore di mia sorella». Dave inizia così sin dalla più tenera età ad abbracciare uno stile di vita tetro e dark; viene alimentata in lui una filosofia di vita autodistruttiva che gli ricorda ogni istante l’inevitabile fine di ogni cosa, e quindi la loro futilità.

Andando avanti con gli anni, la sofferenza di Dave continua a divorarlo, finché nel 2015 raggiunge la sua massima espressione: «È stato in quel momento di estremo sconforto che ho iniziato a guardami in giro e a domandarmi perché il mondo ce l’avesse con me». Inizia ad analizzarsi sempre più profondamente, confrontandosi anche con altre storie. In quel periodo, infatti, lavora in diverse Rsa, Comunità e soprattutto ospedali psichiatrici e si ritrova ogni giorno circondato da persone con problematiche affini alle sue. L’analisi e il confronto lo aiutano a capire che la vita che stava vivendo non gli apparteneva a pieno, ma era solo il frutto di una costante censura del suo vero essere. Decide così una volta per tutte di dare una svolta alla propria esistenza e di liberarsi di tutte le angosce. «Ho iniziato a scrivere il libro per sfogare tutto quello che avevo sempre represso, attraverso dei racconti. Ho scritto così 26 storie mie o di altri, a ognuna delle quali è dedicato un capitolo. Ho inserito personali vicende traumatiche della

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Lucia Cadei

mia vita, ma anche racconti di miei conoscenti, amici o persone della comunità psichiatrica in cui lavoravo», spiega I racconti hanno uno stimolo terapeutico per Dave e gli fanno intravedere una luce in fondo al tunnel. Inizia per lui un periodo di svolta, con decisioni difficili,ma giuste per poter rinascere. Decide di tagliare i rapporti con la famiglia e si rimette a studiare: «Questo è un libro che nasce per me, è stato la mia medicina, ma vorrei che potesse diventarlo anche per altri, per coloro che vedono attorno a sé solamente buio».

Osservando il mondo che lo circonda, l’autore crede che il noir che ha caratterizzato la sua infanzia sia ancora molto presente nella nostra società, che -complici anche i social network- reprime l’individuo imponendogli cosa sia giusto o sbagliato fare. Il senso di questo libro non è quindi solo quello di testimonianza, ma anche e soprattutto quello di spronare a rimettersi in gioco e a riprendere la propria vita in mano, per quanto faticoso o lungo possa essere il processo: «Da piccolo ero convinto che la tristezza sarebbe sempre stata parte di me, ma non è stato così. Oggi sono una persona solare e riesco a condurre la mia vita in una serenità che mai avrei pensato di conoscere».

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