intervista
intervista
di Vincenzo Oliva
“LAZIO mia, sono rimasto un tuo grande tifoso” Altra grandissima intervista di Lazialità. Il mese scorso è stato il turno di Bobo Vieri, stavolta è quello di un altro eccezionale attaccante: Pierluigi Casiraghi. Una lunga intervista che ripercorre tutto il cammino di Gigi, in biancoceleste e non solo. Dalle grandi gioie in Nazionale, a quel maledetto incidente con la maglia del Chelsea che ne compromise la carriera. Tutto in rigorosa esclusiva per voi fedeli lettori.
Pierluigi
casiraghi
34 | Marzo 2012 Lazialità
Ciao Gigi. È con enorme piacere che mi accingo a farti questa intervista per Lazialità. Come va innanzitutto? Tutto bene grazie. Sono felice di tornare a parlare di Lazio con la vostra rivista. Partiamo dall’inizio della tua esperienza in biancoceleste. Ci racconti come andò la vicenda del tuo passaggio dalla Juventus alla Lazio? Venivo da 4 stagioni giocate con la maglia della Juventus, dai 20 ai 24 anni. Nell’ultima stagione, la 1992/93, c’era poco spazio lì davanti. Giocavo con calciatori del calibro di Roberto Baggio, Gianluca Vialli e Fabrizio Ravanelli. Io, facendo parte del giro
della Nazionale, avevo bisogno di giocare e decisi quindi che era arrivato il tempo di salutare. Prendesti una decisione molto coraggiosa. Lasciare la Juventus per andare in una squadra come la Lazio, che stava iniziando una fase di ricostruzione. Cosa ti convinse a farlo? La presenza in panchina di Dino Zoff, che conoscevo già da tempo, unita alla voglia e all’entusiasmo di Cragnotti. Aveva in mente di fare una grande squadra e rimasi colpito dal suo progetto. Che ricordo hai e che rapporto avevi con Sergio Cragnotti? Lazialità Marzo 2012 | 35