Francesco INTERVISTA
di Alessandro De Luca
RUTELLI
LAZIO, sarò sempre al tuo fianco Grande esclusiva di Lazialità, il Sen. Francesco Rutelli, leader di Alleanza per l’Italia, (API) racconta dalle nostre pagine la sua vita a tinte biancocelesti. La passione per i colori del cielo, l’orgoglio di appartenere alla più antica squadra della capitale e l’antagonismo romanista, lo hanno da sempre accompagnato anche nelle tante battaglie politiche.
Mai nascostosi dietro altre bandiere alla ricerca di maggiori consensi, ha manifestato in ogni occasione l’attaccamento viscerale alla maglia trasmessogli dal nonno. Un’intervista a tutto campo, dai primi anni da “semplice” tifoso in curva, passando per i trionfi scudetto, fino alle esperienze e gli aneddoti, a volte curiosi, vissuti da Sindaco capitolino. Una vita tra politica e Lazio, due passioni tanto diverse, vissute con la stessa dedizione e passione. Curiosando maggiormente nel privato, scopriamo che ad accendere le domeniche calcistiche è il derby in famiglia, dove biancoceleste e giallorosso si incrociano frequentemente. La moglie Barbara infatti, giornalista per Mediaset e Radio 44 | Novembre 2011 Lazialità
2, è tifosa romanista, ma inevitabilmente a prevalere sui quattro figli è la fede paterna. Scopriamo e approfondiamo insieme il volto laziale di Francesco Francesco Rutelli. Rutelli Ex Sindaco
La Lazio nel cuore, di Roma da dove nasce questo amore biancoceleste? Sono laziale dalla nascita, e magari prima, chi lo sa. Avevo tre o quattro anni quando mio nonno, Mario, mi mostrò la sua tessera degli anni gloriosi di Piola. Ma non serviva: con quei colori bianco e celeste, la scelta fu per la squadra più antica e, perché no, in minoranza. Bastava seguire il cuore.
È riuscito, nonostante l’antagonismo di sua moglie, a trasmettere la “Lazialità” ai figli? Direi, su quattro figli: due laziali, una romanista, uno agnostico. Hanno scelto loro, e può andare bene così. Avendo avuto la fortuna di vivere i due trionfi scudetto, può descriverci le sensazioni provate facendo un distinguo fra la Lazio di Lenzini e quella di Cragnotti? La differenza è grande per la mia biografia personale, ma l’emozione è stata identica. Nello scudetto della Lazio di Lenzini ero un ragazzo della Curva e anch’io ho partecipato alla festa in campo, sul prato dell’Olimpico. Per quello dell’anno 2000, ero sindaco di Roma. E, lo ricordo, Roma vinse quell’anno anche lo scudetto del rugby, del volley e della pallanuoto, un record eccezionale, impreziosito dallo scudetto biancoceleste. Si, ho l’onore di essere stato l’unico Sindaco