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WiIliam Kentridge in mostra a Palermo

LA SPERANZA CHE SI FA POESIA

YOU WHOM I COULD NOT SAVE. WILLIAM KENTRIDGE A PALERMO FINO AL 12 GENNAIO

William Kentirdge, Carte de France Divisée en 86 departementes (2006-2007). Arazzo della Porter Series tessuto da marguerite Stephens Weaving Studio. 250x350 cm.
©William Kentridge

Al Monte dei Pegni di Santa Rosalia molte famiglie depositavano gli abiti buoni per ottenere il denaro necessario per la traversata dell’Atlantico. Emigravano con la speranza di una vita migliore o almeno possibile. La stessa speranza di coloro che oggi, tra la certezza della fame e l’incertezza del naufragio, attraversano il Mediterraneo, evocati dalle musiche e dal coro di sette voci dell’installazione video-sonora site specific You Whom I Could Not Save che William Kentridge ha realizzato a Palazzo Branciforte e che danno il titolo alla mostra ideata da Antonio Leone e curata da Giulia Ingarao e Alessandra Buccheri.

Non c’è mai denuncia o indignazione nelle opere del poliedrico artista sudafricano ma soltanto la constatazione di come si muove il mondo, la consapevolezza storica e la profonda convinzione che per quanto male possano andare le cose c’è sempre una speranza perché senza la speranza l’umanità avrebbe smesso di esistere da un pezzo.

Il riferimento al Monte dei Pegni non è casuale perché lo spazio fa pensare all’interno di una barca di legno, e perché oltre all’installazione (a cui è affiancato il video Sybil, del 2020) e a sculture in bronzo e bronzo dipinto e una sequenza di arazzi, sono in mostra 16 disegni inediti realizzati da Kentridge sulle pagine di un antico libro contabile dove venivano registrati i beni ricevuti in pegno e le somme erogate: pagine palinsesto dove danzano figure tracciate a carboncino che, come in processione, rimandano all’effimero dell’esistere. Sagome ibride di memoria surrealista e collage di forme geometriche puntellate da volti ricorrenti nel lavoro dell’artista, protagonisti dell’incedere in un mondo dove la sfortuna scorre come in un fiume.

Ma la necessità di sperare rimane e trova senso nella magia di immagini e suoni che l’artista compone e che invitano all’immersione in una profondità celeste che abbraccia tutti, anche se non tutti potrà salvare.

You Whom I Could Not Save è organizzata da ruber.contemporanea e sostenuta da Fondazione Sicilia con il coordinamento di Sicily Art and Culture ■

William Kentridge ritratto da Norbert Miguletz.
©William Kentridge
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