VistaCASA N°62

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ARREDAMENTO ARCHITETTURA BIOEDILIZIA DESIGN

62 /14 05/06

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EDITORIALE

‘Di maggio va adagio, di giugno allarga il pugno”. Pochi di noi non ricordano parte di questo antico e divertente adagio contadino tramandatosi di generazione in generazione sino ai giorni nostri. Sono saggi consigli sempreverdi solitamente di natura metereologica e legati ai cicli della semina e raccolta nei campi. VistaCasa preferisce interpretarlo come metafora di una stagione economica, e non solo ,di “cauto ottimismo”. Ne troviamo conferma nel recente Salone Internazionale del Mobile di Milano qui raccontato dallo staff di Design-Up!, il portale dell’arredamento di design italiano, dal naturale e salutare diffuso desiderio di aria nuova ed aperta di molte realtà del settore determinate ancora a seminare, consce che senza tale impegno e cura non ci sarà alcun raccolto seguente. Dal sacrosanto diritto per tutti all’inizio di una bella stagione dell’anno, e vogliamo auguraci, ed auguravi, di più anni a venire. Che non va da sè!

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Illustrazione di Paola Moretti per VistaCasaa


SOMMARIO

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Via Cotonificio, 47 Loc. Feletto Umberto 33010 Tavagnacco (UD) T. 0432 570047

AGENDA LIBRI_6 AGENDA EVENTI_9 VISTACASA INFORMA_14 BOIS DE ROSE_THE LUXURY OF BEING ‘NOMADI DI MONTAGNA’_18 ARCHITETTURA_A MANTOVA UN ATTICO “TAYLORMADE”_24 ARCHITETTURA D’INTERNI_A UDINE IL RESTYLING DI GROSMI CAFFÈ_32 ARTE_ANTONIO CENDAMO_38 SPECIALE FRIULI-AUSTRIA _A UDINE SUITE INN HOTEL_49 SPECIALE GIARDINI_69 REPORTAGE_A MILANO SALONE DEL MOBILE 2014_DESIGN-UP! RACCONTA_75 DESIGN_A SCUOLA DI DESIGN_84 EVENTO_DA SINCEROTTO LA TERZA EDIZIONE DI “IL DESIGN FA RUMORE“_90 FOTOGRAFIA_IL GIARDINO_94 LA RICETTA_ DA ROTTERDAM LO STUDIO OBSERVATORIUM ED IL SUO ‘BOERENKOOL MET WORST’_100 LE STANZE DA ABITARE_103

FOTO DI COPERTINA_HOTEL SUITE INN Photo Tassotto & Max

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AGENDA LIBRI

AGENDA EVENTI

Prima Materia

ELENA DELLA PIANA, FIORELLA BULEGATO IL DESIGN DEGLI ARCHITETTI ITALIANI 1920-2000 L’affermazione del disegno industriale, specialmente nel secondo dopoguerra, si deve all’attività svolta dagli architetti diventati protagonisti del passaggio dalla dimensione artigianale a quella industriale delle imprese, tanto nell’arredo quanto nell’industrial design. Attraverso l’analisi della produzione dei più importanti progettisti del Novecento italiano Fiorella Bulegato e Elena Dellapiana evidenziano coincidenze e distanze di approcci metodologici e pratici tra l’attività del designer e dell’architetto. Electa Editore € 35

MODERN GARDEN DESIGN Un’insuperabile rassegna di angoli verdi e giardini vi aiuterà ad apprezzare e valorizzare gli spazi verdi intorno a voi. Un invito ad ammirare la bellezza della natura che ci circonda e a imboccare la strada verso un futuro sostenibile. Sono giardini che entrano in casa e spazi abitativi che aprono i loro confini al verde: non esistono più spazi predefiniti e rigidamente separati, ma ogni elemento può confluire naturalmente nell’ altro. Modern garden design con 600 pagine di splendide fotografie a colori, è una rassegna di meravigliosi pati, terrazze, giardini o semplici angoli verdi da cui trarre ispirazione.

Curatori: Caroline Bourgeois e Michael Govan Fino al 31 Dicembre 2014 Venezia, Punta della Dogana Per informazioni: www.palazzograssi.it/it/mostre/prima-materia Aperto tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 19 tranne martedì. Giorni di chiusura: 25 dicembre. Ingresso: € 15 Le innovazioni artistiche dei tardi anni sessanta, espresse spesso nell’astrazione, e a volte attraverso il vuoto, avevano come sfondo le immagini esplicite e onnipresenti di guerre, proteste e rivolte sociali. Negli stessi anni nasceva una nuova visione dell’eguaglianza sociale e si prendeva coscienza di problemi come la condizione presente e futura dell’ambiente in cui viviamo. Oggi la scienza e la tecnologia ci offrono la possibilità di connetterci globalmente attraverso i social network, una quantità infinita di immagini sempre accessibili e, in prospettiva, un’aspettativa di vita più lunga e l’uso di energie rinnovabili. Eppure viviamo ancora in un clima di ansia spesso generata da avversari invisibili e astratti, come il riscaldamento globale o il terrorismo tecnologico. Siamo immersi in una cacofonia d’immagini e di suoni mediatici.

Logos Editore € 49,95

Trame di Cinema

ERRI DE LUCA L’OSPITE INCALLITO Accosto la fronte alla tua, si toccano,
dico: «È una frontiera».
Fronte a fronte: frontiera, mio scherzo desolato, ci sorridi.
Col naso ci riprovo, tocco il naso, 
per una tenerezza da canile:
«E questa è una nasiera», dico
per risentire casomai
un secondo sorriso, che non c’è.
Poi tu metti la mano sulla mia 
e io resto indietro di un respiro.
«E questa è una maniera», mi dici.
«Di lasciarsi?», ti chiedo. «Sì, così».
 Effetti personali, Natura, Historia, Persone: tra questi quattro cantoni si gioca la partita di queste pagine. Le scrive uno che non è mai stato residente ma neppure si è dato per disperso. Le scrive un ospite incallito, dotato di fermezza ma mai di arroganza nei confronti della vita degli uomini. 2014 Einaudi Editore - Collezione di Poesia eBook € 6,99

RICCARDO FALCINELLI CRITICA PORTATILE AL VISUAL DESIGN DA GUTENBERG AI SOCIAL NETWORK

«Nel mondo contemporaneo il design è ovunque: può essere usato, abitato, fruito, maneggiato, goduto, sfruttato, sprecato, distrutto, riciclato; ma soprattutto il design può essere “visto”. Questo è l’argomento del nostro libro: i linguaggi e i saperi del visual design, cioè di tutte quelle cose progettate anzitutto per lo sguardo». Come informano, narrano e seducono i linguaggi che ci circondano. 2014 Einaudi Editore - Stile Libero Extra € 17

Danilo Donati e la Sartoria Farani I costumi nei film di Citti, Lattuada, Faenza, Fellini, Pasolini, Zeffirelli 9 marzo 2014 - 22 giugno 2014 Passariano (UD), Villa Manin Per informazioni: www.villamanin-eventi.it/mostra_trame_di_cinema.php Aperto dal martedì al venerdì: 10-13 / 15-19; sabato, domenica e festivi: 10-20; chiuso lunedì; 21 aprile e 2 giugno aperto. Ingresso: € 8 La mostra ospita la straordinaria collezione di costumi disegnati da Danilo Donati, nel corso della sua carriera di scenografo e costumista, e realizzati dalla storica Sartoria Farani, oggi diretta dal friulano Luigi Piccolo. Nelle diciotto stanze sono presenti centoundici abiti, perfettamente restaurati, commissionati da alcuni dei più importanti maestri del cinema italiano, da Federico Fellini a Pier Paolo Pasolini, da Franco Zeffirelli a Alberto Lattuada, da Sergio Citti a Roberto Faenza. Le voci dei registi, le colonne sonore e una selezione di testi accompagnano il visitatore in un viaggio nei set ricostruiti con ingrandimenti fotografi ci e con la proiezione di sequenze dei film. Il lavoro dell’officina Donati/Farani è inoltre documentato dai bozzetti preparatori del costumista e dalle immagini del lavoro quotidiano all’interno della sartoria di via Dandolo a Roma. I film che costituiscono il fil rouge di questa avventura sono alcuni dei capolavori di Federico Fellini da Fellini-Satyricon (1969) a I Clowns (1970), da Amarcord (1973), con l’abito dell’indimenticabile Gradisca, a Intervista (1987), fino a Il Casanova di Federico Fellini (1976), con il costume del protagonista Donald Sutherland. De La mandragola (1965) di Alberto Lattuada si potranno ammirare gli abiti indossati da Philippe Leroy, mentre per La bisbetica domata (1967) di Franco Zeffirelli ci saranno quelli indossati da Richard Burton. Di Storie scellerate (1973) diretto da Sergio Citti, allievo prediletto di Pier Paolo Pasolini, si potranno ammirare i costumi carnevaleschi, assieme a quelli di Marianna Ucrìa (1997) di Roberto Faenza.


AGENDA LIBRI

AGENDA EVENTI

WHAT DESIGN ARE YOU ?

ELENA DELLA PIANA, FIORELLA BULEGATO IL DESIGN DEGLI ARCHITETTI ITALIANI 1920-2000

L’affermazione del disegno industriale, specialmente nel secondo dopoguerra, si deve all’attività svolta dagli architetti diventati protagonisti del passaggio dalla dimensione artigianale a quella industriale delle imprese, tanto nell’arredo quanto nell’industrial design. Attraverso l’analisi della produzione dei più importanti progettisti del Novecento italiano Fiorella Bulegato e Elena Dellapiana evidenziano coincidenze e distanze di approcci metodologici e pratici tra l’attività del designer e dell’architetto. Electa Editore € 35

MODERN GARDEN DESIGN Un’insuperabile rassegna di angoli verdi e giardini vi aiuterà ad apprezzare e valorizzare gli spazi verdi intorno a voi. Un invito ad ammirare la bellezza della natura che ci circonda e a imboccare la strada verso un futuro sostenibile. Sono giardini che entrano in casa e spazi abitativi che aprono i loro confini al verde: non esistono più spazi predefiniti e rigidamente separati, ma ogni elemento può confluire naturalmente nell’ altro. Modern garden design con 600 pagine di splendide fotografie a colori, è una rassegna di meravigliosi pati, terrazze, giardini o semplici angoli verdi da cui trarre ispirazione.

Prima Materia

Curatori: Caroline Bourgeois e Michael Govan Fino al 31 Dicembre 2014 Venezia, Punta della Dogana Per informazioni: www.palazzograssi.it/it/mostre/prima-materia Aperto tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 19 tranne martedì. Giorni di chiusura: 25 dicembre. Ingresso: € 15 Le innovazioni artistiche dei tardi anni sessanta, espresse spesso nell’astrazione, e a volte attraverso il vuoto, avevano come sfondo le immagini esplicite e onnipresenti di guerre, proteste e rivolte sociali. Negli stessi anni nasceva una nuova visione dell’eguaglianza sociale e si prendeva coscienza di problemi come la condizione presente e futura dell’ambiente in cui viviamo. Oggi la scienza e la tecnologia ci offrono la possibilità di connetterci globalmente attraverso i social network, una quantità infinita di immagini sempre accessibili e, in prospettiva, un’aspettativa di vita più lunga e l’uso di energie rinnovabili. Eppure viviamo ancora in un clima di ansia spesso generata da avversari invisibili e astratti, come il riscaldamento globale o il terrorismo tecnologico. Siamo immersi in una cacofonia d’immagini e di suoni mediatici.

Logos Editore € 49,95

ERRI DE LUCA L’OSPITE INCALLITO

RICCARDO FALCINELLI CRITICA PORTATILE AL VISUAL DESIGN

Accosto la fronte alla tua, si toccano,
dico: «È una frontiera».
Fronte a fronte: frontiera, mio scherzo desolato, ci sorridi.
Col naso ci riprovo, tocco il naso, 
per una tenerezza da canile:
«E questa è una nasiera», dico
per risentire casomai
un secondo sorriso, che non c’è.
Poi tu metti la mano sulla mia 
e io resto indietro di un respiro.
«E questa è una maniera», mi dici.
«Di lasciarsi?», ti chiedo. «Sì, così».
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DA GUTENBERG AI SOCIAL NETWORK

«Nel mondo contemporaneo il design è ovunque: può essere usato, abitato, fruito, maneggiato, goduto, sfruttato, sprecato, distrutto, riciclato; ma soprattutto il design può essere “visto”. Questo è l’argomento del nostro libro: i linguaggi e i saperi del visual design, cioè di tutte quelle cose progettate anzitutto per lo sguardo». Come informano, narrano e seducono i linguaggi che ci circondano.

2014 Einaudi Editore - Stile Libero Extra IL NUOVO PORTALE DI ARREDAMENTO € 17 DI DESIGN ITALIANO

2014 Einaudi Editore - Collezione di Poesia eBook € 6,99

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Trame di Cinema

Danilo Donati e la Sartoria Farani I costumi nei film di Citti, Lattuada, Faenza, Fellini, Pasolini, Zeffirelli 9 marzo 2014 - 22 giugno 2014 Passariano (UD), Villa Manin Per informazioni: www.villamanin-eventi.it/mostra_trame_di_cinema.php Aperto dal martedì al venerdì: 10-13 / 15-19; sabato, domenica e festivi: 10-20; chiuso lunedì; 21 aprile e 2 giugno aperto. Ingresso: € 8 La mostra ospita la straordinaria collezione di costumi disegnati da Danilo Donati, nel corso della sua carriera di scenografo e costumista, e realizzati dalla storica Sartoria Farani, oggi diretta dal friulano Luigi Piccolo. Nelle diciotto stanze sono presenti centoundici abiti, perfettamente restaurati, commissionati da alcuni dei più importanti maestri del cinema italiano, da Federico Fellini a Pier Paolo Pasolini, da Franco Zeffirelli a Alberto Lattuada, da Sergio Citti a Roberto Faenza. Le voci dei registi, le colonne sonore e una selezione di testi accompagnano il visitatore in un viaggio nei set ricostruiti con ingrandimenti fotografi ci e con la proiezione di sequenze dei film. Il lavoro dell’officina Donati/Farani è inoltre documentato dai bozzetti preparatori del costumista e dalle immagini del lavoro quotidiano all’interno della sartoria di via Dandolo a Roma. I film che costituiscono il fil rouge di questa avventura sono alcuni dei capolavori di Federico Fellini da Fellini-Satyricon (1969) a I Clowns (1970), da Amarcord (1973), con l’abito dell’indimenticabile Gradisca, a Intervista (1987), fino a Il Casanova di Federico Fellini (1976), con il costume del protagonista Donald Sutherland. De La mandragola (1965) di Alberto Lattuada si potranno ammirare gli abiti indossati da Philippe Leroy, mentre per La bisbetica domata (1967) di Franco Zeffirelli ci saranno quelli indossati da Richard Burton. Di Storie scellerate (1973) diretto da Sergio Citti, allievo prediletto di Pier Paolo Pasolini, si potranno ammirare i costumi carnevaleschi, assieme a quelli di Marianna Ucrìa (1997) di Roberto Faenza.

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DOVE SOGNAMO DI FARE CASA

Da un’estesa indagine con oltre venti quesiti formulati (scenari immobiliari “Domus Nostra”), emerge che il desiderio degli intervistati pone: al primo posto una casa nel verde, al secondo tranquillità e privacy, al terzo la sicurezza. A Borgo Cjastelut le case sono immerse nel verde che garantisce tranquillità e privacy e sono protette da recinzione forte per la massima sicurezza.

Il 22 Aprile u.s. è iniziata la costruzione della prima Villa... A breve ne seguiranno altre...

Questa villa rappresenta uno dei vari modelli che potrai personalizzare e realizzare a Borgo Cjastelut

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Nella scelta del verde, nelle curvature delle strade, nelle attente altimetrie del terreno, Borgo Cjastelut perpetua una storia di natura. L’intervento nasce insieme ad un suggestivo parco pubblico, una grande area di 50.000 mq preclusa ai mezzi a motore, dove i bambini potranno giocare in assoluta sicurezza liberi e felici.


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/VISTACASA INFORMA A CURA DI FRANCESCA DELLA PIETRA

LA

CASA IN

LEGNO

Il legno è uno dei materiali più antichi del pianeta Terra ed è anche il materiale strutturale più sperimentato. In Europa le prime costruzioni in legno conosciute risalgono al 2500 a.C. Fu infatti nell’età della pietra che l’uomo, per garantire la sua sicurezza, iniziò a costruire le palafitte. Grazie alla grande disponibilità di materia prima si svilupparono addirittura diverse tecniche di costruzione. Il legno è stato un materiale da costruzione largamente utilizzato fino alla fine dell’Ottocento quando, con l’introduzione del cemento armato e dell’acciaio, ha risentito di un progressivo regresso fino al XIX secolo. Tale recesso si è sentito particolarmente in alcune zone, quali l’Italia, mentre in altre quali la Scandinavia, non ha conosciuto flessioni. Grazie ai recenti sviluppi nell’ambito delle nuove tecnologie costruttive a basso impatto ambientale nonché alla sensibilizzazione globale verso la tutela dell’ambiente e la protezione del clima, le case in legno hanno oggi ripreso quel posto fondamentale che è giusto occupino nello scenario delle costruzioni.

Sono moltissimi i nomi di illustri architetti che hanno utilizzato il legno come elemento strutturale, primo tra tutti Renzo Piano che ha costruito interi quartieri con il sistema a pannelli strutturali in legno multistrato (x-lam). Nel tempo si sono sviluppate diverse tecnologie costruttive che possiamo però suddividere in due macro gruppi: le costruzioni leggere o a telaio e le costruzioni massicce. La costruzione leggera si caratterizza per un uso minore di legno a favore di un ampio utilizzo di materiali isolanti. La struttura è quindi costituita da montanti in legno disposti ad interasse ridotto (circa 62.5 cm.) intervallati da pannelli di materiale isolante e da tamponamenti. Il primo sistema costruttivo a telaio nacque agli albori del grande processo di industrializzazione del 1800 con il nome di Balloon Frame e consisteva nell’utilizzo di montanti di altezza di due piani senza interruzione all’altezza del solaio. Successivamente questo metodo si perfezionò nel platform frame che prevedeva l’interruzione dei pilastri alla soletta del primo piano che fungeva quindi da piattaforma del piano superiore, termine da cui deriva la denominazione del sistema. La costruzione massiccia, invece, prevede un grande ricorso al materiale ligneo che garantisce ottime prestazioni termiche estive (sfasamento termico) mentre, se non adeguatamente coibentate, hanno prestazioni termiche inferiori rispetto alle costruzioni leggere (trasmittanza termica). Uno dei sistemi di costruzione più antichi è il Blockbau o Blockhaus che consiste nella sovrapposizione orizzontale di travi o tronchi fino a formare pareti massicce, gli incastri avvengono di norma sugli angoli tramite degli intagli o delle connessioni di carpenteria che garantiscono sia una funzione portante che un irrigidimento della struttura. Questo metodo era particolarmente radicato in Svezia, Russia e Europa dell’est grazie alla grande disponibilità di legname delle loro foreste. Tuttavia il sistema maggiormente utilizzato oggi tra le costruzioni massicce è l’x-lam cioè pannelli in legno massiccio ad assi incrociati con funzione portante. Ma vediamo nello specifico quali sono i principali vantaggi di una casa in legno: - tempi rapidi di realizzazione: in media una casa in legno viene costruita in 3/5 mesi circa a seconda della metratura; - costi predefiniti: le aziende costruttrici solitamente chiudono gli appalti a corpo pertanto il prezzo che viene concordato rimase fisso dalla firma del contratto alla consegna della casa; - risparmio energetico assicurato: una casa in legno, se adeguatamente progettata, necessita di pochissima energia per essere riscaldata; - coscienza ecologica: perché 1 kg di legno libera nell’atmosfera 0,5 kg di anidride carbonica e consuma 600 W e assorbe 0,5 kg di CO2 (un kg di acciaio consuma 14.000W, un kg di cemento consuma 3000W); - resistenza agli incendi: la struttura in legno collassa solamente quando l’elemento va oltre la sezione minima mentre una struttura in cemento armato collassa, per dilatazione, non appena raggiunge la temperatura di fusione dei ferri. Grazie alla bassa conducibilità termica del legno, in caso d’incendio si viene a

creare uno strato superficiale di carbone, in grado di proteggere il legno sottostante dall’aggressione del fuoco. Inoltre, a differenza di quanto avverrebbe con una struttura in metallo, prima di collassare a causa di un incendio, la struttura in legno scricchiola, avvisando eventuali persone presenti all’interno del rischio imminente. Inoltre, quando brucia il legno non si deforma né si fonde, permettendo di avere sempre delle vie di fuga sicure per l’evacuazione dell’edificio; - resistenza termica: si caratterizza da una bassa conducibilità ed elevata inerzia termica; - resistenza acustica: la velocità di trasmissione dei suoni attraverso il legno è molto bassa pertanto ne fa un buon isolante acustico; - resistenza al sisma: una parete in legno pesa circa 6 volte di meno rispetto ad una parete dello stesso spessore in mattoni e quindi le sollecitazioni sismiche incidono ben 6 volte in meno in quanto le forze agenti su una costruzione in caso di sisma sono proporzionali alla massa della costruzione stessa. A parità di massa, la resistenza meccanica del legno è fra le migliori in assoluto, questo significa che le strutture in legno sono in grado di assorbire senza danni anche sollecitazioni importanti. Il legno inoltre è un materiale elastico e quindi sopporta facilmente una lieve deformazione, questo significa che durante l’azione del sisma la maggiore deformabilità della costruzione permette un migliore assorbimento dell’onda sismica. La casa in legno non è un corpo monolitico ma è formato da diversi elementi collegati tra loro attraverso giunti meccanici. Questi, se ben progettati e realizzati, fungono da ulteriore elemento a favore della deformabilità della costruzione e contribuiscono a dissipare l’energia sprigionata dal sisma, evitando così il crollo strutturale. Basti pensare che i giapponesi, abitanti di una fra le zone sismiche più pericolose al mondo, utilizzano il legno per la costruzione dei loro templi da secoli. Un esempio è il tempio Horuiy, realizzato nell’ottavo secolo, che ha superato indenne anche il terremoto di Kobe del 1995 (magnitudo 7,2 della scala Richter). Non meno importante è il fatto che una casa in legno danneggiata da un sisma può essere in alcuni casi riparata sostituendo le parti o i collegamenti danneggiati e in casi fortunati la si può rendere nuovamente abitabile; - benessere interno: l’ottimo isolamento delle case in legno garantisce un’uniformità di temperatura all’interno dei locali che evita che l’epidermide umana percepisca delle differenze di temperatura e che allerti il nostro sistema nervoso; - durabilità: è da sfatare la falsa credenza che una casa in legno abbia bisogno di manutenzione, i legnami utilizzati sono essiccati in autoclave per non essere soggetti alle aggressioni di muffe e parassiti e subiscono dei trattamenti che riducono al minimo la manutenzione. Naturalmente si presuppone che le strutture siano studiate in modo da garantire una diffusione aperta al vapore che garantisce la salubrità dell’abitazione e la sua durabilità nel tempo. In media una casa in legno supera di gran lunga i 60 anni di durata anche se troviamo esempi di strutture in legno ormai secolari sparse in tutto il mondo.

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L’essere specialisti nell’ambito del tappeto ed in particolare dei tappeti contemporanei d’Oriente non significa perdere di vista l’obiettivo principale: offrire al cliente la possibilità di scegliere il prodotto migliore, il pezzo che sia in grado di valorizzare ogni ambiente, spaziando attraverso le collezioni delle più importante aziende tessili, gli innovativi scorritenda, i complementi d’arredo e le originalissime carte da parati. Famoso non solo per i bellissimi tappeti, oltre alla risaputa meticolosità che dedica alle varie fasi di lavorazione dei tendaggi o del restauro di vecchi imbottiti, Marchi riserva una particolare cura ed attenzione anche alla scelta delle collezioni di carte da parati e rivestimenti murali. Non più semplicemente un rivestimento ma un vero e proprio elemento d’arredo, la carta da parati sta assumendo un ruolo sempre più importante nella decorazione d’interni. Affidarsi all’esperienza degli esperti del settore diventa quindi indispensabile sia per quanto riguarda l’aspetto scenografico sia per la scelta dei materiali che corrispondano a standard qualitativi garantiti. Elitis, Chivasso, Agena, Sahco, Wall & Decò sono alcuni dei brand più famosi che assieme a molti altri si possono ammirare allo Spaziomarchi dove esperti professionisti sapranno indirizzare l’acquirente verso il prodotto più consono.

IL PREFERITO DAI PROFESSIONISTI

Foto Matthias Parillaud

Basta poco per rivoluzionare l’aspetto di una stanza senza necessariamente cambiare la disposizione dei mobili ma semplicemente personalizzando ed arricchendo una parete vuota con un rivestimento murale adeguato creando un’illusione ottica, cioè amplificando la prospettiva dell’ambiente aprendo uno scorcio su un paesaggio, una finta scala, un’inesistente finestra un’immaginaria libreria dando la sensazione di una spazio reale ma irraggiungibile. Oppure arricchire un’asettica parete con una sorta di boiserie a tutt’altezza caratterizzata da uno spettacolare effetto tridimensionale e da piacevoli contrasti lucido/opachi con un rivestimento murale realizzato con poliuretano, poliammide poliestere e gomma che funziona anche come isolante acustico. L’effetto tridimensionale, la carta da parati panoramica l’illusione ottica sono l’evoluzione di quello che conosciamo come ‘Trompe l’oeil’: tradizione e innovazione, due modi di guardare il mondo che contraddistinguono l’operato di Marchi nel rapportarsi con chi desidera trasformare i propri sogni in realtà.

MARCHI - tende - tappeti - tessuti (12.1 km) Via Venezia 44 / 46 - 31020 San Vendemiano (TV) , Italy, Tel. 0438 / 21020 www.marchigierre.it


/BOIS DE ROSE

Portable hortus

A CURA DI CHIARA FANTIG, FLOWER DESIGN BOIS DE ROSE UDINE SET DESIGNER MARINO FANTIG, FOTO DI MATTHIAS PARILLAUD

Light living

The luxury of being ‘NOMADI DI MONTAGNA’ Non dovremmo negare che l’essere nomadi ci ha sempre riempiti di gioia. (Cristopher McCandless)

TAGETE Piantina rustica annuale dai fiori molto allegri e vivaci, si possono usare per baldanzose aiuole o per contenitori nei patii. Posizione soleggiata. Finita la fioritura e il ciclo annuale se ne fa un’ottimo concime. BEGONIA (fam. Begoniaceae) Questo genere comprende oltre 900 specie. Pianta annuale poco costosa che si adatta a svariate condizioni di esposizione. Presenta per tutta la stagione un aspetto ordinato e decorativo. I fiori vengono prodotti in continuazione - begonia semperflorens-semprefiorita”, per tutta la stagione calda. INSALATINA DOLCE Proprietà Ricca di acqua (nel contiene il 95%), vitamine, elementi minerali (specialmente iodio, nichelio, cobalto, manganese e rame), cellulosa. Questo ortaggio contribuisce al buon funzionamento del sistema nervoso e gode di azione rinfrescante, emolliente e depurativa.

Sliding through the grass...

DENDROBIUM Le dendrobium gialle sono fiori facenti parte della famiglia delle orchidee. Sono fiori di una bellezza indescrivibile, che nella loro bellezza appunto, parlano da soli… RODODENDRO FUSHIA Bella pianta ornamentale, le specie rustiche vengono coltivate in piena terra, nei giardini come gruppi isolati o in vaso sui terrazzi per la formazione di alberelli e cespugli.

Folding turquoise

Tavolino pieghevole Flip, potoccospa.com

Piante messe a disposizione dal vivaio Effe di Fiore, Paderno.

ESTETA E VIAGGIATORE BOHEMIEN

Quarantott’ore di totale nomadismo generato dal richiamo della natura e della montagna, lontano da tutto e da tutti. Desiderio di fuga, evasione, libertà? Ricerca di esperienze coinvolgenti, sensazioni nuove? C’è una gioia nei boschi inesplorati, C’è vita, laddove nessuno s’intromette. Io non amo l’uomo di meno, ma la Natura di più. (George Gordon Byron)

Eyeing the future

Tappeto in pelle mod.T85, parentesiquadra.eu

Pouffing around

Pouf Fjord, moroso.it

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Creative brainstorm

Ventilatore da terra in Giunchino Wind L, gervasoni1882.it

Stavoli sul Monte Matajur, Fam. Salut, Fam. Marseu

Hanging shade

Lampada a sospensione Bell 95, gervasoni1882.it IRIS (fam. Iridaceae) Il nome del genere deriva dal greco e significa arcobaleno, con riferimento alla ricca gamma cromatica dei fiori, include tutte le tonalità dell’azzurro, rosso, porpora, giallo, con sfumature sempre nuove. Stupendo anche reciso nei vasi.

L’essenza dello spirito dell’uomo sta nelle nuove esperienze. (Christopher McCandless)

Creative brainstorm

Wave Soft, tononitalia.com


Ivan Rizzato nasce a Udine nel 1985, dopo gli studi artistici intraprende la strada del pittore inglobando l’arte nel settore edile, sia come pittore, sia come decoratore di pareti uniche. Attualmente oltre alla sua professione è impegnato in mostre e manifestazioni.

La mia attività artistica, a prescindere che sia realizzata su quadro o parete, è svolta sempre nella ricerca di una sintesi di due polarità, quella emotiva e quella razionale. Offrendo al cliente la rara opportunità di condividere attivamente al processo creativo con l’artista, le mie pareti sono realizzate su misura per soddisfare le esigenze dei clienti in termini di stile, colore e finitura. UN MIX PERFETTAMENTE BILANCIATO DI RILIEVI, COLORE E IMMAGINI GRAFICHE ACCOPPIATO CON MATERIALI LAVORATI A MANO CREANO UN MURO ARTISTICO DANDO VITA AD UNA PERSONALE FORMA D’ARTE. Sto sviluppando via via il mio quesito pittorico esplorando alcune possibilità espressive e proponendo sempre nuove dimensioni percettive, non si tratta di mantenere colori e forme, il mio è un “work in progress”. Sto creando una materia tutta mia, organica, plasmabile in un primo momento ma che si solidifica poi come una roccia,e in cui ogni forma che viene data o assunta,ogni colore, ogni pigmento, ogni granello di polvere sono come un insieme di cellule che non possono fare a meno le une dalle altre, le suggestioni si amalgamano in un unico pensiero, un’unica vita: le mie opere... che siano quadri o pareti non importa. La superficie, anche quando è lasciata allo stato puro ed originario, viene esaltata come spazio non certo fisico ma spirituale con le connesse profondità, dal quale e sul quale i grumi, le macchie ,i segni, le spirali, i moduli, le campiture di colore si organizzano in strutture, mai statiche ma dense di una ritmica effervescente, oppure si scandiscono in un permanente dinamismo definito da un movimento.

IMMAGINARE UN MURO NON SEMPLICE MATERIA… MA UN’ANIMA. L’intento fondamentale è di suggerire l’ ipotesi, se non di una sintesi, almeno di una possibilità di convivenza tra parte razionale e parte emotiva-informale, definendo la prima un oggetto dalla tela, alla parete di una casa, ad un pezzo di arredamento, dove staticità e matematica regnano sovrane, e la seconda un’ indomabile fantasia creativa al limite di un’ introspezione emotiva che si contrappone alla razionalità più lucida e rigorosa originando pezzi unici. IVAN RIZZATO Via Piave 9/3 / Codroipo (UD) M. 346 7550754 www.ivanrizzato.com / info@ivanrizzato.com


A CURA DI ARCH. ARIANNA SUBIAZ PROGETTO: ARCH. MASSIMO NICOLINI FOTO: FEDERICA BOTTOLI CON ARCH. MASSIMO NICOLINI

ATTICO TAYLORMADE FAR EMERGERE LE POTENZIALITÀ INESPRESSE DI UNO SPAZIO


L’intervento si trova all’interno di un edificio dalla caratteristica forma planimetrica ad angolo nel centro storico di Mantova, al quarto e quinto piano. Un appartamento dal carattere deciso: questo il desiderio di una coppia eclettica di imprenditori che l’arch. Nicolini si trova a soddisfare. La richiesta di un luogo per i momenti conviviali, ma anche di relax privato, con la possibilità di dominare con lo sguardo parte della città e al tempo stesso chiudersi in spazi raccolti a misura d’uomo. Cogliendo le potenzialità dell’ubicazione in quota e del fabbricato in sé, la trasformazione operata dall’arch. Nicolini parte da un’attenta lettura dell’esistente. Lo stato di fatto presentava una successione di spazi risultanti di semplici estrusioni in alzato della superficie in pianta, che andavano ridimensionati e ridistribuiti, interessanti per le differenti sezioni volumetriche e lo snodo a raggiera che raccorda le ali laterali.

In nuovo accesso all’attico interviene a calibrare gli spazi dell’abitare dividendo le superfici di servizio dalle zone pubbliche e private. Lo spazio di forma trapezoidale di incontro tra le due ali laterali diventa perno dell’intero intervento e regia dal quale leggere un’opera unitaria ma allo stesso tempo attento alla specificazione di ogni stanza attraverso finiture, materiali e arredi su progetto particolari. L’apparente svantaggio del sottotetto che lambisce lo spazio living centrale, diventa la cornice che impreziosisce e conferisce qualità caratterizzante alle funzioni che accoglie. La cucina, sviluppata ad elle, è lavata dalla luce dall’alto. Diversamente, la tessitura orizzontale del legno, dietro la vasca da bagno padronale, aumenta la lettura dello spazio dinamico. Il soffitto, sempre inclinato ma caratterizzato da travi disposte a raggiera, valorizza la sala tv-home teather, che, in continuità visiva con l’ambiente principale del living, si prolunga in lunghezza nella zona raccolta dedicata alla lettura, ricca di oggetti e ricordi di viaggi lontani. La pavimentazione in rovere vulcano spazzolato veste tutto l’appartamento, conferendo uniformità agli spazi che non sono segnati da separazioni nette, anche perché, le aperture presenti li pongono in comunicazione diretta, creando la sensazione di un unicum ricco di piani verticali sfalsati e sfondamenti prospettici.

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Le superfici di tutte le pareti sono decorate con una peculiare tecnica artistica di stratificazioni di colore che, oltre a dare matericità ai muri, crea una scenografia sempre diversa data dalla modulazione della luce naturale che le colpisce. La palette colori è varia e coinvolge ogni componente dello spazio e dell’arredo, intervenendo a rafforzarne il carattere. Proseguendo al piano superiore, la scala in foglio di acciaio, a ridosso di un lucernario trasparente ad azionamento scorrevole in orizzontale, si conquista la terrazza panoramica di nuova realizzazione. Distribuita su tre livelli e rivestita in teak, pone in contatto con l’orizzonte tramite una balaustra in vetro chiarissimo.

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PARTNERS

MASSIMO NICOLINI ARCHITETTO via Piave, 22/17 Codroipo (UD) T./F.+39 0432 905801 M.+335 6286008 max.arch@me.com

Lo studio di progettazione si occupa di architettura a diversa scala, dall’ambiente privato, al retail, a lavori pubblici e al progetto di prodotti industriali in serie, fino al disegno in dettaglio dell’oggetto. L’attenzione progettuale viene sempre posta verso l’utente, l’abitante delle opere, che nasce dai primi segni a matita su velina. Ogni realtà architettonica, nel senso creazione o rielaborazione di volumi, viene considerata come momento di lavoro per parti dove contenuto e contenitore si fondono per dar vita all’unicum. Qui lo spazio, la superficie, la luce, i volumi, l’arredo, vengono considerati come micro-architetture che in sommatoria portano a spazi unici e leggibili, un iter sartoriale che mira a creare il vestito ad hoc per ogni committente ed utente. La lettura per parti dinamiche e susseguenti degli ambienti è specifica di ogni progetto. Nella fattispecie dell’attico qui illustrato, la ridistribuzione totale della pianta, vincolata in parte alle strutture preesistenti, ha reso possibile l’ordine tra gli spazi pubblici e privati dell’ambiente domestico. Anche qui il lavoro di sommatoria per parti ha reso possibile l’apparente semplicità di un sistema in realtà assai complesso. Il modus operandi compositivo per ambienti dinamici, prospettive e quinte, ha portato ad un cambio di fotografia continuo e sensibile ad ogni piccolo spostamento e mutamento all’interno degli ambienti. Superfici e materiali sensuali per spazi molto sofisticati portano poi ad un comfort domestico e ad un piacere dell’abitare, svincolati dalle mode del periodo. Il “senza tempo” è una delle caratteristiche progettuali dell’arch. Nicolini, che applicato al caso di specie, fa sì che gli ambienti disegnati, pur nel loro

divenire, ovvero nel divenire di chi li usa e li trasforma,mantengano la propria specifica identità.

MAFI ITALIA SRL via San Daniele, 28 Fiume veneto (PN) M. 348 7016497 marc.office@libero.it www.mafi.com

La MAFI è una ditta austriaca situata a pochi chilometri da Salisburgo e con sede italiana a Bolzano, che si dedica da molti decenni alla lavorazione di alta qualità del legno e alla produzione di pavimenti in legno naturale, unendo tradizione e innovazione. Lo slogan dell’azienda è: MAFI “walk on art”. Ogni singolo pezzo di legno viene trattato nella sua crescita naturale come un’opera d’arte: ogni pavimento è un pezzo unico e unisce in sé le più alte caratteristiche di qualità, naturalezza e design. Le differenti collezioni e le molteplicità di finiture rispondono alle più varie esigenze di design, gusto estetico e d’impiego. Tutte le essenze MAFI sono di origine europea: vi è una perfetta conoscenza della provenienza del legname. L’azienda segue, infatti, tutta la filiera produttiva: dal taglio dell’albero all’essicazione delle lamelle, fino all’oliatura finale delle tavole. I listoni hanno struttura a tre strati con leggera bisellatura lungo i lati: strato di legno nobile di ca. 4 mm, controbilanciatura in essenza di 4 mm ca., strato intermedio in legno tenero, incollato trasversalmente che garantisce un’eccellente stabilità di forma. La spazzolatura, che esalta la struttura naturale del legno, intensificandone il colore, avviene con olio composto da materiali naturali, al 100% biodegradabili. Dopo l’indurimento, la superficie è estremamente resistente, pur rimanendo con i pori aperti e attivamente traspirante. Il colore omogeneo scuro di alcune finiture è ottenuto naturalmente, in differenti tonalità cromatiche, mediante “termocottura”, trattamento che consente al legno di ricevere una tonalità cromatica più scura lungo tutta la

sezione del materiale e acquisire inoltre resistenza e grande stabilità oltre che salubrità. Tra le innumerevoli finiture che si possono ammirare nel nuovo catalogo MAFI, vi è anche quella di ROVERE VULCANO, utilizzata per la realizzazione in oggetto.

MODULA GROUP via Spilimbergo, 203 Martignacco (UD) T. 0432 570301 F. 0432 573771 info@modulagroup.it www.modulagroup.it

Modula Group srl è una realtà giovane e dinamica che si propone al mercato come azienda polivalente in grado di dare molteplici soluzioni di qualità nell’ambito della realizzazione di serramenti su misura e di finiture a secco. Grazie alla scelta di partner di livello internazionale come Schüco, Knauf, Sapa, Metra, ad un ciclo di produzione automatizzato con un’elevata flessibilità e alla scelta di personale competente e motivato, Modula Group srl è in grado di rispondere rapidamente alle richieste specifiche della clientela offrendo allo stesso tempo una vasta gamma di prodotti e soluzioni. Elemento distintivo del proprio operato è l’attenta analisi delle necessità dei propri clienti allo scopo di poter offrire una proposta sempre in linea alle mutevoli esigenze abitative. Un esempio di personalizzazione lo troviamo nel progetto illustrato dove è stata progettata e realizzata una copertura vetrata totalmente apribile con automatismo elettrico. Soluzione unica nel suo genere che ha consentito di ricavare un ottimo vano di accesso alla terrazza, usufruendo di vetrate con ampie superfici luminose, estremamente sicure ed affidabili. E’ questo un esempio delle molteplici possibilità che il nostro personale qualificato, con il supporto dei propri partner, è in grado di studiare, realizzare e porre in opera, al fine di realizzare dei componenti unici nel proprio genere e perfettamente inseriti nel contesto del progetto.

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RE-STYLING GROSMI CAFFÈ

COME IMPREZIOSIRE IL TEMPO DI UN CAFFÈ

A CURA DI ARCH. ARIANNA SUBIAZ PROGETTI: ABITARE E DINTORNI FOTO: STEFANO BENEDETTO


PARTNERS ABET LAMINATI RUMIZ F.LLI SRL

via Nazionale, 95 33010 Tavagnacco (UD) T. 0432 572753 F. 0432 573233 info@rumizfratelli.it

Rumiz F.lli Srl è agenzia con esclusiva per il Friuli Venezia Giulia di tutti i materiali prodotti da Abet Laminati. Specializzata nel commercio di laminato plastico HPL per interno e per esterno, da 50 anni collabora con gli studi di architettura, designer e progettisti offrendo un servizio di consulenza e affiancamento nella ricerca di superfici decorative. È specializzata inoltre nel commercio di pavimenti di elevata qualità e resistenza, soprattutto in laminato plastico PARQCOLOR e nella fornitura di pannelli per facciate ventilate MEG. La continua ricerca e collaborazione con le più rappresentative aziende del settore del mobile, con gli arredatori e con i produttori di cucine hanno fatto sì che Rumiz F.lli sia leader in regione per la distribuzione di materiali da rivestimento. Con più di 100.000 mq di laminati pronti a magazzino è in grado di soddisfare con tempestività tutte le esigenze dei clienti.

AIRTECH SERVICE SRL

A Udine non esiste posto più frequentato. Inversamente proporzionale alla sua capacità dimensionale è la quantità di persone che ogni giorno desidera passarci la tipica, fugace ma intensa, pausa caffè. Ed è pensando ai fruitori dello spazio che lo studio Abitare e dintorni e la proprietà hanno fissato il comfort come scopo principale dell’intervento di rinnovamento. Completare con la qualità dello spazio la qualità sublime del prodotto offerto. Il metodo scelto è quello di rassicurare la clientela tradizionale attraverso operazioni di riordino e linee semplici rispetto ad una situazione esistente caotica, costruita nel tempo con aggiunte stilistiche incoerenti. I colori e tonalità naturali utilizzati sono stati ricercati in base alle indicazioni dei proprietari, al fine di creare una cornice di presentazione rappresentativa del proprio mondo, non eccessivamente carica, elegantemente inquadra i prodotti veicolandone i valori e sapori di autenticità. Colori pastellati e materiali naturali: pietra, ferro, legno e sfumature di verde caratterizzano gli arredi e le superfici. Il colore sabbia delle pareti di fondo e del retro banco è neutro ma presente, sostiene l’importanza degli accenti degli accessori esistenti e l’eterogeneità dei prodotti esposti. Per il bancone si è scelto un piano in corian colore verde salvia chiaro che dialoga con le mensole e le vetrine color verde bosco, mentre il fronte è rivestito con un laminato effetto ferro che ritorna su delle mensole interne che giocano con il pavimento in piasentina esistente. L’insieme equilibrato di colore, texture materiche e linee semplici trasformano la consumazione al banco e l’acquisto in una piacevole permanenza, spingendo ad esplorare il negozio fino in fondo e creare la voglia di stare e occupare non più timidamente lo spazio.

p. Valle del But, 6 33100 Udine T. 0432.543202 F. 0432.405147 info@airtechservice.it www.airtechservice.it www.facebook.com/airtechservice.it

Affiliato esclusivo del marchio Daikin Aerotech per tutto il Friuli Venezia Giulia, AIRTECH SERVICE è il punto di riferimento in regione nella climatizzazione di alta qualità. AIRTECH SERVICE è uno spazio dedicato all’esposizione, alla progettazione, alla vendita, all’installazione e all’assistenza di tutta la gamma dei prodotti Daikin: split system, multi split, sistemi VRV e sistemi idronici. Specializzato nell’energia pulita, AIRTECH SERVICE offre soluzioni top di gamma e un servizio totale anche nel settore del fotovoltaico, dei pannelli solari e delle pompe di calore, con fornitori leader come Sunpower e Rotex. Sinonimo di efficienza e affidabilità, AIRTECH SERVICE è da molti anni partner di fiducia per clienti privati, enti pubblici e non, imprese commerciali, piccole e grandi industrie. Da sempre proiettato verso il futuro, AIRTECH SERVICE propone soluzioni all’avanguardia ed ecosostenibili, come l’innovativa tecnologia integrata amica dell’ambiente, che si concretizza nel binomio fotovoltaico e pompa di calore. Per diventare partner affiliato di zona Daikin

Aerotech e aggiudicarsi il selettivo partenariato con Sunpower, AIRTECH SERVICE ha dovuto superare un rigido controllo a partire dalla procedura d’installazione all’assistenza tecnica e manutenzione degli impianti. Affidabile e presente sul territorio, AIRTECH SERVICE opera in regime di qualità totale. Squadre di tecnici specializzati e di esperti artigiani lavorano quotidianamente con grande impegno e passione per garantire interventi tempestivi e mirati. Certificata UNI EN ISO 9001:2008, AIRTECH SERVICE è una struttura organizzata, capace di gestire un progetto globale: è consulente strategico, installatore fidato e manutentore capace. AIRTECH SERVICE si interfaccia con i propri clienti, attraverso un numero verde attivo, due showroom, a Udine e Trieste, e offrendo sopralluoghi e preventivi gratuiti.

INDAF SAS

DI MAURO DAMIANI & C. via Liguria, 96 33100 Udine T. 0432 565971 F. 0432 566828 info@indaf.it www.indaf.com

Dal 1948, anno in cui il padre dell’attuale titolare iniziò l’attività di falegnameria, la Indaf arredamenti si è sempre distinta per la qualità delle sue realizzazioni, per il servizio al cliente e per l’attenzione alle novità di materiali e tecniche costruttive che il mercato propone. L’attuale produzione si avvale di una struttura moderna, dotata di macchinari di ultima generazione e di personale altamente professionale, in grado di affrontare le sfide che di volta in volta i progetti personalizzati richiedono. L’evoluzione continua ha permesso lo sviluppo e lavorazione di materiali quali il Corian e altri nuovi materiali tecnologici che si affiancano alla tradizionale lavorazione del legno. La Indaf è cresciuta negli anni in costante collaborazione con architetti e designer, fonte di notevole arricchimento tecnico, culturale e artistico; queste caratteristiche fanno si che il cliente possa trovare un interlocutore attento e preparato, pronto a fornire soluzioni di grande soddisfazione. L’esperienza di molti anni nel campo specifico del “contract” ha permesso di creare una rete di collaboratori esterni complementari, affidabili e di qualità, che permette la realizzazione di lavori “chiavi in mano” Nello specifico dell’arredo realizzato per il caffè Grosmi, si sono utilizzati materiali tecnologici quali il Corian e il Pral; è stata adottata la tecnica costruttiva, specificamente progettata dall’ufficio tecnico interno, che prevede nella realizzazione degli arredi bar, un telaio di base interamente in acciaio

zincato che oltre alla robustezza della struttura, garantisce una durata illimitata e scongiura ogni possibile rischio di danneggiamento dovuto a perdite occulte di acqua. Questa soluzione, scaturita da lunghi anni di esperienza nella realizzazione di arredi per bar, fa si che i nostri arredi siano affidabili nel tempo.

GROSMI CAFFÈ

p. Matteotti (S. Giacomo) 33100 Udine T. 0432 506411

Da oltre 50 anni Grosmi importa caffè di pregio per farne, dopo la tostatura e la miscela, un prodotto di totale qualità per una clientela attenta a ricercare, nella tazzina di ogni giorno, il giusto equilibrio tra aroma e sapore. Per questo Grosmi importa i suoi caffè da tutto il mondo (Brasile, Guatemala, Colombia, India, Giava, Uganda, Portorico, Salvador e altri Paesi dell’America Centrale) e prepara miscele di alta qualità che consentono di conciliare le proprietà naturali delle varie coltivazioni con le esigenze di un gusto italiano, sempre più finemente ricercato. Tuttavia la tostatura e l’accurata preparazione delle miscele sono solo il primo passo per una buona degustazione finale. La conservazione del caffè, la manutenzione delle macchine, la professionalità degli “addetti ai lavori” sono elementi altrettanto determinati per garantire tutta la qualità del prodotto: ed è ciò che Grosmi intende offrire in più alla propria clientela attraverso la gestione diretta dei suoi negozi. Entrare in una Torrefazione Grosmi significa, infatti, saper attribuire alla tazzina di caffè un valore che non è solo determinato dal gusto, ma anche dalla conoscenza della qualità e dall’impegno che da cinquant’anni l’azienda offre ai propri clienti. Sarà oltretutto un’occasione per ricercarvi quei prodotti che impreziositi dalle confezioni regalo, rappresentano oramai per i negozi Grosmi un segno di semplice ma qualificata tradizione.


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/ARTE A CURA DELLA DOTT.SSA FRANCESCA ROMANA ROSSI CRITICA D’ARTE

ANTONIO CENDAMO Antonio Cendamo cerca di colpire lo spettatore nell’intimo, andando alla ricerca dei suoi turbamenti tra realtà e finzione, lasciando così lo spazio allo spettatore, non per convincerlo, ma perchè il suo occhio abbia uno sguardo a 360°, guardando il dipinto fuori e, soprattutto, dal di dentro. Nella sua pittura viene espresso il sentimento interiore dell’esistere. La sua poetica si basa sul concetto che oltre alla realtà del mondo esterno esiste la realtà inconscia, una soggettività che conferisce maggiore intensità e verità all’opera. Natura, esistenza, società, tutto è in movimento e non si vede l’approdo: può dare fastidio, può angosciare, ma questa è un’ immagine veritiera del nostro tempo e del flusso di vita in cui siamo immersi. Egli resta aggrappato alla realtà sulle orme dei grandi autori del passato, ma al contempo sviluppa un interesse per le forme antropomorfe, per l’ambiguità insita in esse e trovando infine la propria personale dimensione in un realismo esasperato, agli estremi limiti della figurazione. L’artista alla ricerca di un’arte che nasce da un presente aspro, violento, orrido, spesso umanamente inabitabile, si è ostinato a pretendere come materiale principale volutamente queste immagini. Questa sua ricerca pittorica e plastica è stata per molti motivo di stupore se non di repulsione, andando contro anche un facile mercato che evita le provocazioni. Tuttavia, pur sugli stimoli di un presente tanto doloroso, non si è sentito obbligato a mutare il suo punto di vista, ne nelle forme, ne nel potere dell’occhio e della mano. La sua arte, continua tra la memoria ed il presente, con un repertorio di immagini disgreganti, dove la sua avventura poetica ha ancora molte carte da giocare, forte di un carattere che accomuna ricerche e risultati tanto diversi, investigando in profondità, respingendo e abolendo i limiti, per apportare una grandiosità rituale, forte di una interpretazione esistenziale. Un pittore che ha sempre ascoltato la voce umana, il grido dell’angoscia. Egli è riuscito a riflettere la condizione dell’essere umano. una sorta di animale in balia di un mondo senza sicurezze, soggetto alla naturale incombenza del dolore e della paura. Un uomo in cui il suo “io” si specchia in una carne deformata e scomposta. Socrate definì il bello “ ciò che conveniente e rispondente allo scopo o anche a ciò che si ama”. Il nostro artista alle volte scherza con l’arte e si diverte a rendere spigliata la composizione e tutto ciò che riguarda l’atto stesso del dipingere con immediatezza e prontezza, anche se può identificarsi con soggetti spesso raccapriccianti. Ogni individuo desidera, in questo caso, leggere l’oggetto dello spirito in quantità maggiore al valore effettivo dei sensi, mentre l’artista riflette l’intenzione d’un giudizio critico che, in fondo, è un giudizio morale. La base dell’arte è dunque intuizione, ma non è detto che sia una facoltà dell’artista. non l’ha voluta, non l’ha creata, non è stata generata dalla sua volontà, ma è venuta fuori all’improvviso, imprevista, cogliendolo di sorpresa.

Egli ne è rimasto assoggettato, perchè sa che questa forza creante si serve di lui senza mai competergli, tenendolo alla stregua d’un puro mediatore. La pittura di Antonio Cendamo si manifesta, si forma e si consolida in tempi e modi contrastanti se non addirittura opposti, al clima generale e alle mode particolari, con una innovazione che punta non tanto al mondo delle forme quanto a quello delle idee, optando così per situazioni e comportamenti estremi. Egli probabilmente non ha niente da dire sulla condizione umana, ma con la sua pittura, vuole far aprire gli occhi per vedere l’attuale sfacelo alla ricerca della verità. Una visione pittorica che si manifesta in lui quasi con metodo, accumula solo prove e testimonianze, lontano dalla scienza basata su precisi codici anatomici ed estetici, mettendo in primo piano i fatti, non gli antefatti, non le conseguenze, ma semplicemente i fatti. Dipinge il grido prima dell’orrore: il primo si registra, ed è un fatto, il secondo si descrive, si evoca, ed è lo stato d’animo. Una pittura che assale l’occhio con la conscia intenzione di una ricerca spinta al massimo della sensazione e del sentimento. Un desiderio quindi di violentare lo spettatore, di fargli accettare la visione appassionata che caratterizza la sua opera, senza per questo pretendere che la sua arte sia l’espressione dei suoi sentimenti, ma semplicemente la mano che annota spietata e implacabile la fatalità della morte nel disfacimento del corpo sconfitto nella sua ultima battaglia. In altri termini possiamo affermare che per Cendamo la visione è alla pari tra ciò che il pittore sa e ciò che scopre vedendo nel suo lavoro, perchè egli sa che l’uomo è solo. Interpreta la figura umana con una concezione anticlassica della bellezza, la cui espressione si forma con la vita stessa e si accentua fino ad esaltarsi quando la vita urge più intensa. Cogliendo ed isolando questi momenti, non li fissa come apparizioni, ma dà loro il carattere di fatti e di situazioni costanti, evidenziando al massimo la vita nascosta dell’uomo con tutto il suo carico tremendo di traumi e di passioni. Una poetica esistenziale che si incarna nell’oggetto dipinto, stimolando o forse disorientando chi osserva il suo ritratto, ma al tempo stesso, creando un contrasto che dà l’esatta sensazione di un nuovo tipo di violenza fredda: la nevrosi. La capacità di cogliere la verità profonda, spesso celata, di ciascuna immagine proveniente dal mondo reale, sino ad esprimere l’inquietante ossessione della vita, conferisce alle sue opere qualcosa in più degli altri, l’istinto. Le ombre di esseri reali o irreali sono immagini che ci scuotono, ci fanno capire che la realtà e’ un’altra, che ci sono fatti che evocano la storia dell’umanità senza il bisogno di interferenze di concetti verbali. Le sue opere agiscono sul sistema nervoso, toccandolo a tutti i livelli, e gli creano quella carica ossessiva che gli ha fatto risolvere un problema essenziale per la pittura, quello di catturare una realtà senza mai nominarla. Molti accostano la pittura di Antonio Cendamo a quella del più famoso e celebrato maestro Francis Bacon, ma non è proprio così, e ve lo voglio dimostrare, sfatando questo luogo comune.


Ogni movimento di pittura moderna sorto nel mondo ha creato una corrente che si è sviluppata in un linguaggio formale aderente alla tematica dei “caposcuola”, ricercando soluzioni individuali con riscontri di larga risonanza e offrendo un suo contributo, oltre che nelle arti figurative, anche nella configurazione di forme industriali, nella letteratura e nel cinema. Nella pittura, si sa, nessuno ha inventato qualcosa di nuovo. Una valutazione critica sulla cultura artistica dell’arte moderna e contemporanea, in un’epoca ancora così fluida per l’azione costante di studi, di revisioni, di verifiche, come è quella della cultura attuale, appare ancor oggi per certi aspetti problematica. La libertà di pensiero sul modo di concepire l’arte spesso non ha alcun significato. Si parla quindi di uno stile, anche se alle volte si è influenzati e condizionati da quelle opere che non perseguono nessun fine. Quindi concepire l’arte sviluppando una ricerca unitaria, vicina al suo “fondatore”, rappresenta un punto di convergenza alla ricerca di forme di espressione sul contenuto dell’intuito dell’artista. Sconcertare il pubblico, non rapido come la critica a recepire nuove istanze, alle volte è il gioco sottile dell’ artista, che non imita, ma crea ed esprime se stesso con argomentazioni che si allacciano a teoremi già note di altre correnti. Henry Moore, pur non essendo un seguace della scuola di Parigi, deve la sua indipendenza al modo critico con cui si accosta all’arte primitiva grazie anche all’influenza avuta da giovane dalla pittura del Masaccio, la scultura antica del Messico e, in minima parte, dall’arte di Picasso. La base di partenza di un pittore non è il processo di imitazione, perchè il quadro non imita nulla, ma configura la sua realtà interiore in forme rinnovative della concezione artistica dove la sua opera tenta di dare allo spettatore la stessa sensazione che egli ha provato. Da questi scenari chiusi a tendaggi, dall’atmosfera claustrofobica, da queste espressioni stravolte del corpo e del volto umano, si protendono verso di noi degli esseri, la cui presenza spettrale ambigua e inaspettata, domina qualsiasi sfondo in cui essi si rappresentino, facendo parere ombre gli esseri reali. Sono altrettanto paurose che affascinanti, perchè queste sono creature confrontate dal loro tragico destino, dove le figure aprono la bocca per gridare con l’urlo demente di un dittatore pazzo o con il terribile grido di Edipo, di Don Giovanni, o dell’ infermiera nella “Nave Potemkin”. Attorniate da altre figure che stanno sedute immobili e meditano sulla propria rovina imminente lanciano il loro grido lacerante che il più delle volte rimane un suono muto. Se queste immagini ci scuotono, è per costringerci a prendere coscienza della realtà, e, per quanto l’urto causato dal contatto sia dovuto al fatto che esse contengono implicitamente un dramma e che evocano fatti di storia dell’umanità, alla lunga è il peso opprimente delle loro realtà obbiettiva che ci perseguita perchè esse non sono semplicemente i fantasmi di un’immagine letteraria. Antonio Cendamo più di ogni altro pittore sembra rispecchiare, con lucida indifferenza, l’assurdità del nostro essere perchè non è soltanto l’ultimo di una lunga schiera di artisti romantici con il gusto del macrabo, pittori di nome, ma illustratori di fatto. Egli è un pittore che discende da Rembrandt, da Goya, da Soutine. Quello che ha da comunicare egli lo trasmette con la pittura stessa. nelle sue immagini, riscontriamo la rappresentazione di volti rovinati da orrende ferite, dove la disgregazione della forma agisce direttamente sui nostri nervi e basta a realizzare la tragedia senza bisogno di spiegazioni. E vi sia o non vi sia questa ambiguità, questo rifuggire della descrizione persiste in tutte le sue pitture, con coerenza, se pure in modo meno spettacoloso. La sua pittura spontanea, il rifiuto della visione conscia, il caos dell’inconscio, la struttura indifferenziata della percezione sublimale, diventano virtù e sono le vere fontio della sua creatività.

Possiamo dire che Antonio Cendamo ha risolto il problema essenziale della pittura direttamente, senza l’interferenza di concetti verbali, catturando una realtà senza mai nominarla. Egli dispiega intorno a se le proprie distanze e descrive perfettamente l’illusione di coloro che fuggono verso mete irragiungibili, ossessionati dal capire la propria diversità nell’uniforme grigiore della loro vita quotidiana. L’artista ha bisogno dell’“altro” per realizzare le strutture del proprio essere, confermando la propria esistenza per poter determinare il rapporto del proprio essere con l’essere dell “altro” e dimostrando così, attraverso il corretto uso delle immagini, ciò che egli vuole esprimere. Nessuno puo’ negare che, indipendentemente dal gusto, le opere di Cendamo posseggano una loro potenza come opera d’arte; esse rappresentano una forma di creazione artistica particolare, quella visionaria. Getta in pasto dell’osservatore quel sadismo epilettico, disperato, orrido delle sue figure, tutte vittime consapevoli di un feroce massacro che egli riversa sul palcoscenico dell’arte. Una carica emotiva distribuita in graduale crescendo e perciò avvincente, con gli aspetti animaleschi delle figure urlanti oltre l’umano, consce della loro deformazione straziante. Un pittore le cui opere sanno di poesia incantata che va oltre ai contenuti e che la critica ha dimenticato con disinvolta trascuratezza, la stessa che dovrebbe reclamare una profonda meditazione, senza accuse indiscriminate, quasi ad indicarci la corresponsabilità di un esame superficiale e gli anni della negazione settaria sulla sua opera. Si può obbiettare che non c’è una vera esigenza che l’artista sia presente nella propria opera, dal momento che lo è sempre, in qualunque senso lavori. Egli vuole rompere violentemente con la banalità e con quello che egli desidera rappresentare, con le sue forme ossessionanti, che rimangono relegate nella zoana equivoca delle false apparenze, come se l’atto di dipingere debba essere quello dell’artista posseduto dalla furia di afferrare una verità. Il suo uomo è lì, fuori di ogni avventura come da un mito, mostrato nei propri comportamenti anzichè nei propri gesti, una particella effimera dell’universo biologico e al tempo stesso un intero mondo a se stante. Intensamente vivente, questo personaggio è dotato di una specie di esistenza che lo trasforma in un essere di carne, lontano dalla simbologia di un fantasma, le cui forme risvegliano l’idea di una presenza anzichè essere relegate nella zona equivoca delle false apparenze. Egli si offre agli sguardi degli spettatori con una presenza lancinante, strappandoli da una troppo abituale neutralità per portarli alla coscienza acuta di essere lì, conscio di proporsi in maniera netta e perentoria e di offrire loro ciò che è passato per il cervello e la mano di un altro. Sono tutti testimoni di questo tumulto dove la sinuosità delle linee è un segno di vita intensa e le loro apparenti contorsioni ricordano l’ardore di una battaglia, dove i corpi dei guerrieri celti erano sconvolti orribilmente nelle fattezze. In questo artista la realtà di un evento che sopraggiunge crea l’invenzione formale e la traduzione del movimento in termini gioco forza immobili, alterando i corpi, quasi voglia ridare carne e sangue a questi corpi alterati facendoli diventare “presenti”. Volendo fare un parallelo letterario si potrebbe accostarlo a Edgar Allan Poe. Le sue figure sono state precorse dalla vittima de “Il pozzo e il pendolo”, dove ella poteva scegliere o la morte fra le più atroci sofferenze fisiche, o la morte fra i più spaventosi tormenti morali. la vittima di Cendamo di sicuro ha scelto quest’ultima! dott.ssa Francesca Romana Rossi (Commissario della Biennale Internazionale di Firenze)

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Nach dem heurigen Salone del Mobile in Mailand steht fest, wohin die Reise im Bereich Design/Einrichtung und somit auch im Bereich Architektur gehen wird: Klassische Formen, traditionelles Handwerk, wertbeständige Materialien und deren Verarbeitung, gemütliche Farben, schöne Oberflächen, kurz gesagt: “Schönes mit Beständigkeit” Wir freuen uns auf Neues, von Bestehendem inspiriert, jedoch neu interpretiert mit heutigem Know-how und neuen Verarbeitungstechniken. Dies wird sich sicherlich auch in Architektur und Bauen widerspiegeln, indem etwas geschaffen wird, was bleibt und lange Freude bereiten wird. Unserer Meinung nach bezieht sich dies nicht nur auf Italien, sondern man kann durchaus von einem weltweiten Trend sprechen, welcher ein neues Bewußtsein in Bezug auf Qualität und Handwerk entstehen läßt. Wer würde dafür nicht besser ins Bild passen als Italien und Österreich? Dies wirkt sich natürlich auch auf die „Hospitality“ aus und auf neue, echte, gelebte Gastlichkeit, wo auch seit jeher Italien und Österreich Vorreiterrollen einnehmen. Ein schönes Beispiel haben wir mit dem Hotel „Suite Inn“ im Zentrum von Udine gefunden, welches wir auf den folgenden Seiten vorstellen. Vielleicht sehen nun auch eine neue Generation von Hoteliers und Unternehmern die Notwendigkeit, sich in neuem Look zu präsentieren, an Inspirationen und Ideen wird es jedenfalls nicht mangeln. Schreiben Sie uns - wir freuen uns, von Ihnen und Ihren Ideen und Plänen zu hören! infoaustria@vistacasa.org Viel Freude mit der neuen Ausgabe! arch. Michael Atzenhofer

EDITORIALE

Dopo l’edizione del Salone del Mobile 2014 sembra essere più chiaro dove stiamo andando nel design ed in qualche modo anche nell’architettura: forme classiche, mestieri tradizionali, materiali di pregio, resistenti ed elaborati, colori accoglienti, belle finiture. In breve: “Cose belle che persistono”. Siamo lieti del nuovo che avanza, ispirato da ciò che già esiste ma reinterpretato con il know-how e le tecnologie di oggi. Sicuramente questo si rifletterà anche nel settore dell’edilizia e dell’architettura, creando qualcosa che rimane e che durerà per tanto tempo. Questo si riferisce non solo all’Italia ma a nostro parere, si può certamente parlare di una tendenza globale, che fa nascere una nuova coscienza in termini di qualità e artigianalità. Chi meglio dell’Italia e dell’Austria che già la possiedono? Naturalmente, questo influenza anche “l’ospitalità”, una nuova, genuina ospitalità, in cui l’Italia e l’Austria hanno sempre avuto un ruolo di primo piano. Un esempio concreto si trova proprio in centro a Udine con l’Hotel “Suite Inn” che presentiamo sulle pagine seguenti. Forse, come ci auspichiamo, una nuova generazione di albergatori e imprenditori è pronta per presentarsi sotto una nuova luce, fatta di ispirazioni, naturalezza e idee. Scriveteci - non vediamo l’ora di conoscere le Vostre idee e progetti! infoaustria@vistacasa.org Buon divertimento col nuovo numero! arch. Michael Atzenhofer

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Heute ist das Hotel Suite Inn ein Hotel mit Persönlichkeit, mit auffallenden Baulösungen, die jeden verfügbaren Raum nutzen und seine Funktion für die verschiedenen Augenblicke eines Hotelalltags verdoppeln. Die zweite Frauengeneration hat sich für eine Renovierung eingesetzt, bei der die Räume für einen angenehmen Arbeitsplatz, der auch gleichzeitig den Gast empfangen soll, ganz nach ihren Wünschen gestaltet wurden, wobei der Geist der Vergangenheit und des Stammvaters mit seinem Geschäftssinn erhalten blieb. Entscheidend war die Symbiose mit den örtlichen Projektentwerfern und den Fachkräften, die während der Bauarbeiten auch vom menschlichen Standpunkt aus ihren Beitrag an Erfahrung und Professionalität gaben. Die Atmosphäre der Vergangenheit wurde in den ursprünglichen Bauelementen bewahrt, wie z.B. die Balkendecken, die unverputzten Backsteine, die Holztreppe, die mit modernen Materialien und Einrichtungsstücken harmonieren, die wegen der ursprünglichen Unregelmäßigkeit der Ecken und Wände unbedingt nach Maß realisiert werden mussten. Die geschmackvolle Auswahl von Textilien und Dekor-Gegenständen verleiht den Räumen erst die richtige persönliche Note und passen sie den wandelnden Trends an. Oggi l’Hotel Suite Inn è un Hotel di personalità dalle originali soluzioni di interni, volte a sfruttare ogni spazio utile e a duplicarne la funzione per i diversi momenti di vita di un albergo. La seconda generazione al femminile ha fortemente voluto una ristrutturazione che trasformasse gli ambienti a propria somiglianza per rendere piacevole quello che è un luogo di lavoro e allo stesso tempo di accoglienza dell’ospite, nel rispetto del passato del luogo e del capostipite con indole commerciale. Determinante è stata la simbiosi con i progettisti e le maestranze, tutte locali e coinvolte umanamente nell’apportare il proprio contributo di esperienza e professionalità durante la vita da cantiere. Si è conservata l’atmosfera del passato in elementi architettonici originari, quali le travi, le tavelle a vista, le scale in legno, in armonia con materiali e arredi moderni realizzati necessariamente su misura per adeguarsi alla irregolarità originaria di angoli e pareti. Le scelte di gusto su tessuti e complementi personalizzano ulteriormente gli spazi e li aggiornano al modificarsi delle tendenze. Nelle camere come negli ambienti comuni si respira la leggerezza, l’informalità non casuale e l’attenzione per i dettagli sinonimo di cura alle cose e alle persone di una proprietà e direzione tutta al femminile.


In den Zimmern und den gemeinschaftlichen Räumen atmet man die Leichtigkeit, die nicht ganz zufällige Informalität und die Liebe für das Detail, das als Zeichen für die Sorgfalt und Aufmerksamkeit gewertet werden können, die von einer nur aus Frauen gebildeten Geschäftsleitung den Gästen geschenkt wird. Die Zimmer im ersten Stockwerk mildern die Wesentlichkeit der modernen Einrichtung und spielen informell mit den lebhaften Wandfarben. Die Farbnuancen setzen sich auch in den Badezimmern in den Textilien und Stildetails fort. Im zweiten Stockwerk hat die Entdeckung der ursprünglichen Balkendecken während der Bauarbeiten das anfängliche Projekt verändert, die Volumen wurden höher und tragen jetzt zu einer gedämpften Atmosphäre bei. Diese gab die Anregung zu einem anderen Hotelangebot, das bei Gästen beliebt ist, die auf “Dejavu-Reisen” gehen, und bei wahren Romantikern. Neben dem Hauptgebäude des Hotels Suite Inn wurden mit einer vor kurzem erfolgten Investition in dem angrenzenden Gebäude Q_Inn neue Gasträume geschaffen. Die Begegnung mit dem mailändischen Architekt Tintori, erst als Gast, dann als Berufstätiger, hat eine neue Projektformel geschaffen, um das Wohngefühl mit einer größeren Aktualität zu interpretieren: Design-Lösungen, ohne Extremismus, Gestaltungen, die mit dem geografischen Kontext des Ortes harmonieren und die sich wiederum durch Handwerksarbeiten des Friauls auszeichnen und in Geometrien und Täfelungen zum Ausdruck gebracht werden, die die Natürlichkeit und Anpassungsfähigkeit des Holzes zur Geltung bringen. Es heißt, dass die Frau drei Ecken des Hauses stützt. Und die Herausforderung eines neuen Unternehmens wurde hier gerade von einer Frau angenommen und von dem Mehrwert der einzigen sicheren Ressource, über die sie verfügte, um die Familie zu unterstützen. Und noch bevor sie wusste, was Feng-shui überhaupt bedeutet, hat sie die Vergangenheit eines Ortes und seine Energie berücksichtigt.

Le camere al primo piano stemperano la rigidità delle linee moderne e giocano con l’informalità di tinte vivaci alle pareti. Le nuance di colore si allungano su tessuti e dettagli di stile anche nelle zone bagno, fondamentali nella loro comodità per l’ospite. Al secondo piano la scoperta delle travi a vista in corso lavori ha modificato il progetto iniziale regalando ampi volumi e una atmosfera ovattata che poi ha ispirato una diversa proposta di ospitalità, amata da chi percorre viaggi “dejavu” e animi romantici. Oltre al corpo centrale dell’Hotel Suite Inn, un recente investimento e progetto ha aggiunto nuovi spazi di accoglienza nell’adiacente edificio Q_Inn. L’incontro con l’ architetto milanese Tintori, in qualità di ospite prima e di professionista poi, ha creato una nuova formula progettuale per interpretare una maggiore attualità dell’abitare: soluzioni di design senza estremismi, rese armoniche con il contesto geoografico locale e caratterizzate nuovamente dalla artigianalità friulana, ben espressa in geometrie e boiserie che fanno apprezzare la naturalezza e flessibilità del legno. Si dice che la donna regga tre angoli della casa. E la sfida di una nuova impresa qui è nata proprio da una donna e dalla valorizzazione dell’unica risorsa certa che aveva per reggere l’economia di famiglia. E prima ancora di sapere cosa fosse il Feng-shui, ha rispettato il passato di un luogo e la sua energia.


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Costruzioni edili S.r.l. Ein Unternehmen, das seit vier Generationen mit der Erfahrung von über fünfzig Jahren auf seinem Gebiet arbeitet. Der Betrieb ist sowohl im Bereich des Neubaus als auch im Bereich der Renovierung und der Sanierung tätig. Azienda che opera nel settore da quattro generazioni con un’esperienza accumulata in oltrecinquant’anni di lavoro nel settore. L’impresa può operare sia nel ramo delle nuove costruzioni, sia nel ramo della ristrutturazione e recuperi conservativi.

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Die Tischlerei wurde bereits 1950 vom Vater gegründet. Stefano Cecconi, der Inhaber, arbeitet selbständig und in Zusammenarbeit mit anderen Firmen aus der Region, sowohl in Italien als auch im Ausland. Im Laufe der Jahre hat er sich unter anderem auf Möbelrestauration spezialisiert, fertigt nach Maß Möbel an, die jeweils vor Ort montiert und eingepasst werden.

L’azienda è nata sotto questo profilo dalla precedente azienda del padre, falegname dal 1950. Lavora in proprio ed in collaborazione con altre realtà della regione, in Italia e all’estero. Il titolare, Stefano Cecconi, ha maturato negli anni una particolare esperienza nel settore del restauro dei mobili, oltre che nella produzione artigianale di mobili su misura che vengono seguiti puntualmente nel loro montaggio ed adattamento in loco.


TRE DOMANDE A/TRE DOMANDE A Luigi Billiani

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arch. Michael Atzenhofer trifft Luigi Billiani, Grado, Febbraio 2014 arch. Michael Atzenhofer incontra Luigi Billiani, Grado, Febbraio 2014

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Klasse statt Masse, die Zukunft im Möbeldesign? Zählt Handwerkskunst heute noch? Sehr viel, weil diese den Wert in der Sesselproduktion hervorhebt.

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Qualità, non quantità. Qual’è il futuro del design del mobile? Conta ancora il lavoro artigianale? È anche e soprattutto nell’artigianalità, un plus unico che, in particolare nella produzione di sedie in legno, sa valorizzare al massimo la materia. Zählt „Made in Italy“ heute noch in der Welt des Designs? Ja, wenn verbunden mit qualitativ hochwertigen, dynamischen Produktionsprozessen.

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Il ‘Made in Italy’ secondo lei conta ancora nello scenario del design mondiale? Si se questo è un legame unico con le attività produttive dinamiche di qualità.

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Wie stellt Ihr Euch als Traditionsunternehmen mit einer mehr als 100 jährigen Geschichte auf die Zukunft ein, und wo seht Ihr Euch in zehn Jahren? Viele Firmen weltweit stellen qualitativ hochwertige Stühle her, in der Zukunft wollen wir uns mit der Produktion von Sitzmöbel und Designobjekten hervorheben, die für sich selbst sprechen und in der Geschichte des Industrial Design ihren Platz finden. Billiani 1911, un’azienda con tradizione da più di cento anni, dove vi vedete fra dieci anni? Sono in molti a produrre nel settore delle sedie di buon livello, Credo che in questo futuro sapremo distinguerci ulteriormente producendo sedute ed oggetti d’arredamento che facciano parlare di loro, che rimangano nella storia dell’industrial design.

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Think Global, Build Social! Think Global, Build Social! Bauen für eine bessere Welt Architekturzentrum Wien - Alte Halle 15.03.2014 - 30.06.2014 täglich 10-19 Uhr Mit der gemeinsam konzipierten Ausstellung “Think Global, Build Social! Bauen für eine bessere Welt” widmen sich das Architekturzentrum Wien (Az W) und das Deutsche Architekturmuseum (DAM) der Frage nach der gesellschaftlichen Verantwortung zeitgenössischer Architektur. “Die relevanteste Architekturausstellung dieses Jahres gilt es nicht zu versäumen”. The gap, März 2014. http://www.azw.at/event.php?event_id=1444

Think Global, Build Social! Costruire per un mondo migliore Architekturzentrum Wien - Alte Halle 15 marzo 2014 - 30 giugno 2014 lun. - dom. 10-19 Uhr “Think Global, Build Social! Costruire per un mondo migliore”, ideata ed organizzata congiuntamente, dall’“Architekturzentrum Wien (Az W)” e dal “Deutsche Architekturmuseum (DAM)” che si dedicano alla questione della responsabilità sociale dell’architettura contemporanea. “La mostra di architettura più rilevante dell’anno da non perdere”. The gap, marzo 2014. http://www.azw.at/event.php?event_id=1444

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Als Tischlerei in der zweiten Hälfte der 60er Jahre enstanden, ist Legno Arredi ein auf Inneneinrichtung spezialisierter Handwerksbetrieb, sozusagen das Kind der handwerklichen Erfahrung einer ganzen Generation. Raffinierter Handwerker, hochtalentierter Tischler von größter Präzision, ein wahrer Kreativer und ein Profi auf dem Gebiet der massgeschneiderten Inneneinrichtung. Dies ist das Profil von Maurizio Rizzi, Inhaber eines Unternehmens aus dem Herzen des Friaul, dessen Ruf die regionalen Grenzen längst überschritten hat und dessen Markenzeichen Synonym ist für erste Wahl und höchste Qualität. Als Alleininhaber von Legno Arredi seit 2001 war Maurizio Rizzi in der Lage das Erscheinungsbild seiner Firma zu verändern, indem er sowohl die Zahl der verfügbaren Produkte als auch das Angebot der Dienstleistungen erweiterte und so eine traditionelle Werkstatt in die Zeit der Moderne überführte.

Nata come falegnameria nella seconda metà degli anni Settanta, Legno Arredi è un’azienda artigiana specializzata in arredamento d’interni, figlia dell’esperienza manuale di un’intera generazione. Artigiano finissimo, falegname di grande talento e precisione estrema, vero creativo dell’ immagine e professionista degli interni d’autore. Questo è il profilo di Maurizio Rizzi, titolare di un’ azienda dal cuore friulano, la cui fama ha varcato i confini regionali, il cui marchio è sinonimo di ricercatezza e di alta qualità. Proprietario unico di Legno Arredi dal 2001, Maurizio Rizzi è stato capace di trasformare negli anni l’ immagine della sua ditta, ampliando la disponibilità dei prodotti offerti e la rosa dei servizi proposti al cliente, convertendo il laboratorio della tradizione al tempo della modernità.

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...sono arrivata a ritroso fino a Zoroastro e so che sembra strano ma sto capendo molte cose...riesco ad avere una visione unitaria della “linea del tempo” e tutte le info che ho finalmente prendono il posto in caselle definite...i persiani avevano già capito tutto...la nostra civiltà eurocentrica ha molti fardelli dei quali liberarsi per riuscire a comprendere le cose!!! Rita Gusella, Tecnico per la Progettazione del Verde

le nostre creazioni hanno sempre il pregio di essere pezzi unici, adattandosi perfettamente ai vostri spazi. realizziamo su progetto qualsiasi tipo di arredamento, dal classico al moderno.

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E’ arrivata la primavera!

Finalmente il brutto tempo ha lasciato spazio a belle giornate, dopo lunghi mesi di abbondanti piogge finalmente si può fare una passeggiata tra il verde. Quest’anno l’inverno non è stato molto freddo, per cui le piante hanno avuto un riposo vegetativo relativamente breve (favorito dalle temperature miti) e, salendo verso le colline, tra i boschi e sui pendii rivolti verso sud si sono potute vedere fioriture abbondanti di primule e crochi, per non parlare degli iris selvatici (Iris pseudacorus), chiamato anche giaggiolo acquatico che, proprio in questo periodo sta colorando in abbondanza con il suo giallo acceso i fossi e canali di scolo accompagnando gli automobilisti nel loro viaggio. Chi, percorrendo una qualsiasi strada in automobile, non ha notato le spettacolari fioriture bianche e rosa di biancospini, susini selvatici,dei prugnoli, di qualche ciliegio selvatico ai margini delle strade dove i campi lasciano spazio a qualche albero temerario? Le rondini sono già arrivate e stanno facendo pulizia nei nidi, portano con loro sapori di terre lontane, il loro volo è affannoso, incessante, si stanno preparando per accogliere la nidiata. Ecco, noi siamo immersi in questa dinamica che ci fa percepire il desiderio di rinascita, forse in città, dove il cemento e i palazzi limitano il nostro sguardo, siamo meno attenti a ciò che sta accadendo, ma abbiamo notato anche noi che su qualche aiuola non ancora sfalciata qualche fiore giallo è fiorito e che tra i sampietrini spunta qualcosa di verde. È una sensazione profonda, che nasce dal nostro più intimo desiderio di contatto con la natura, del legame che ci lega alla terra. Ci sentiamo più felici, il sole ci ricarica e vorremmo correre a piedi nudi su un prato verde o stare distesi tra l’erba a goderci il sole. È scientificamente provato che osservare un paesaggio universalmente bello ed interessante porta benessere, ma non serve uno studio per sapere che guardare un tramonto stupendo o un paesaggio naturale ci fa bene. Noi nel weekend fuggiamo dalle città per andare negli agriturismi, in montagna, al mare, tutti ambienti naturali che ci portano a rilassare e a stare meglio con noi stessi; e allora perché non cominciare “vivendo il nostro giardino”? Ci sono i primi lavoretti da fare, l’erba da tagliare, ma se non abbiamo fretta, e ne abbiamo la possibilità, lasciamo un pezzo di prato senza tagliare, cosi facendo potremo godere di qualche fiore sconosciuto che ci potrà donare i suoi splendidi colori: le api vi ringrazieranno e voi con poco ne potrete andare fieri. Se avete delle siepi, e hanno già fiorito, si possono potare, ma fate attenzione perché vi potrebbero essere dentro degli inquilini alla ricerca di un posto tranquillo per fare il nido. Cercate di non disturbarli troppo, vedrete che in poche settimane sentirete il cinguettio dei nuovi arrivati, e questo si che può essere una bella esperienza. Se volete aiutare gli uccellini a nidificare nel vostro giardino, ci sono in vendita delle casette artificiali da poter fissare agli alberi o potete fabbricarle voi con un po’ di pazienza, cercate di utilizzare materiali naturali e non trattati, è preferibile porli a dimora in luoghi sicuri da predatori come il gatto di casa o lontani da luoghi troppo trafficati (vanno disposti con l’apertura preferibilmente verso sud). Il giardino non è soltanto ad uso esclusivo nostro, ma vi sono migliaia di inquilini che lo rendono ricco e fanno si che le piante, i fiori e gli alberi siano sani e fioriferi, dobbiamo abituarci a convivere con questi animali, e non fa nulla se ci sono le formiche o qualche insetto sconosciuto, sicuramente è nel nostro giardino per un buon motivo, e ce abbastanza spazio per una convivenza felice. Proviamo a camminare a piedi nudi tra l’erba, a sentire il solletico e la sensazione di fresco ai piedi, il profumo di erba tagliata ci riporta indietro nel tempo a quando eravamo piccoli e il nostro prato era il campo di mille battaglie, di giornate intere a nasconderci ad arrampicarci tra alberi che ci sembravano immensi, a costruire rifugi contro i fratelli più grandi o i cugini antipatici; chi di noi non ha sognato la casa sull’albero? Se chiudiamo gli occhi e lasciamo correre i nostri pensieri al vento sicuramente un sorriso scorrerà sul nostro viso al ricordo di quei tempi spensierati. Dentro di noi sopravvive il bimbo che siamo stati e giocare tra la natura ci viene in modo intuitivo: una coperta, un buon libro, della musica o anche ascoltando soltanto i rumori che ci circondano e abbiamo tutto per stare bene. Usciamo e riprendiamoci il tempo per stare all’aperto, appendiamo un’amaca tra due alberi e rimaniamo fino al buio a guardare le stelle; lasciamo stare tutto il resto, iniziamo a sognare ad occhi aperti, ci è permesso fantasticare. (C.Z.)

Rita Gusella

Lodari…550 definizioni minuziosamente selezionate sul “piacere senza tempo” che gli spazi aperti offrono…; il giardino è un arcano, ad esso dovrebbe essere dedicato almeno uno dei 21 arcani maggiori dei Tarocchi, in quanto nei secoli il suo valore simbolico si è accresciuto a dismisura fino a diventare per i suoi appassionati, come me, un continuo tema di riflessione e occasione per conoscere meglio la propria anima e le emozioni profonde che ci legano alla natura e alla storia dell’umanità. Un vezzo e una ricerca di perfezione, uno status symbol, un esercizio di stile.Nel celeberrimo testo “Progettare la natura”* il Prof. Arch. Franco Panzini apre con una citazione dal De natura deorum* di Marco Tullio Cicerone, scritto nel 45 a.C….sconcertante per la sua attualità: “È opera nostra lo sfruttamento dei monti e delle pianure, i fiumi ed i laghi sono in nostro potere, siamo noi che seminiamo i cereali, che piantiamo gli alberi, che fecondiamo i terreni con opere di canalizzazione e di irrigazione, che arrestiamo, che incanaliamo, che deviamo il corso dei fiumi, che ci sforziamo, in ultima analisi, di costruire in seno alla natura una specie di seconda natura”… Come appare evidente dal testo, lo “sfruttamento” della terra e della sua fertilità, della sua infinita bontà, sono progredite tecnicamente con l’evoluzione stessa del genere umano…di pari passo. La gestione dell’acqua è il minimo comune denominatore di tutte le prime grandi civiltà…immagino gli ingegneri brillanti che nel sesto secolo a.C portarono con sapienti opere idrauliche l’acqua nel deserto Iracheno per acclimatare e nutrire le migliaia di alberi piantati sui giardini pensili di Babilonia…La mitica città situata a nord dell’attuale Baghdad è celebre per il modello di giardino immaginifico che ci è stato tramandato da tutti gli storici…pare che l’opera sia attribuita al sovrano babilonese Nebuchadrezzar II (Nabuccodonosor) per compiacere la sua sposa Amytis, originaria del boscoso Kurdistan. Sullo stampo costruttivo degli ziggurat, si diede vita a quello che da allora sarebbe diventato un Mito più che un semplice luogo, un giardino che univa il sovrano al cielo, che tramite un sistema di scale terrazzate, consentiva alla sposa di salire come su di un monte Curdo verso prossimità divine. La regina egizia Hatshepsut…(XVsec. a.C.) che amava farsi ritrarre con sembianze maschili come fosse un Faraone, fece ornare la sua residenza di Dehir el-Bahri con raffigurazioni della mitica spedizione botanica da lei voluta nella terra di Punt (attuale costa somala) dalla quale importò due alberi che avrebbero cambiato le abitudini propiziatorie nei secoli a venire: la Boswellia sacra, e la Commiphora myrra dalle cui resine si ottengono rispettivamente incenso e mirra, sostanze odorose che vennero impiegate per profumare l’ambiente durante l’imbalsamazione dei cadaveri, oltre che per riti iniziatici e liturgici e che sarebbero state una delle principali merci dei traffici via mare e via terra tra oriente ed occidente…Il giardino per i persiani (stirpe di nomadi cavalcatori) diventa oasi necessaria per una vita piacevole nel deserto…all’ombra di palme da dattero, pini d’aleppo e ginepri, importati dalle prodi imprese botaniche del re assiro Tiglath Pileser I (1115-1077 a.C) si possono anche coltivare piante orticole…Era d’uopo per i re onorare le tante divinità cingendo i templi con parchi magnifici e fecondi, si narra visitati dalle divinità stesse, e chiedere grazie e favori in cambio…Nel Corano e nella lingua araba, le cui radici affondano proprio nella cultura persiana, il termine Jannat, letteralmente cielo, per estensione diventa il giardino-paradiso con fiumi di latte e miele e delizie di ogni genere…il giardino inoltre è ordine, simmetria: il chahar bagh (in persiano: ) è un tipo di disposizione che divide lo spazio in quattro parti tramite

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percorsi pedonali o corsi d’acqua. - significa infatti ‘quattro’ e “bagh” In persiano, “Char” significa ‘giardino’. Fuori dal giardino regna il caos… il disordine cosmico…Per assunto potremo quindi definire il giardino come uno spazio cintato attiguo alla residenza dove trovare ristoro…La storia del giardino è una materia appassionante, potenzialmente infinita, che non prescinde dalla botanica, dalla geografia, dalla filologia, dalla letteratura…dall’arte…in un giardino convivono tutti questi aspetti che rimandano ad un disegno più grande di noi e della nostra stessa percezione…Cos’è il giardino per me? Forse non l’ho ancora capito…è comunque una dimensione mistica dell’essere, un luogo per esercitare il mio personale culto di me stessa o forse, più semplicemente è l’idea di potermene stare sdraiata sotto ad un albero… lo stesso di Adamo ed Eva, di Newton e di Buddha… aspettando oziosamente il serpente, la mela, o l’illuminazione… Riferimenti: “Che cos’è il giardino” Carola Lodari – Umberto Allemandi & C. “Progettare la Natura” Franco Panzini – Zanichelli

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MILANO, APRILE 2014. LO STAFF DI DESIGN-UP! RILEVA E RIVELA UNA TANTO SPERATA ED ATTESA EDIZIONE DEL SALONE DEL MOBILE. E QUEST’ANNO, POSSIAMO DAVVERO DIRLO, È STATA DAVVERO UP!

MILANO. SALONE INTERNAZIONALE DEL MOBILE 2014. EUROCUCINA, SALONE INTERNAZIONALE DEL BAGNO, SALONE INTERNAZIONALE DEL COMPLEMENTO D’ARREDO, SALONE SATELLITE.


La nostra terza esperienza al Salone Internazionale del Mobile quest’anno si è aperta con un grande scoop se si può dire, per noi lo è! L’intervista fatta all’Architetto Mario Bellini per Meritalia, Architetto e designer di fama internazionale è stato premiato otto volte con il Compasso d’Oro e insignito di riconoscimenti internazionali, tra cui la Medaglia d’oro conferita dal Presidente della Repubblica Italiana per la diffusione del design e dell’architettura nel mondo (2004) e la Medaglia d’oro di Benemerenza Civica del Comune di Milano (Ambrogino d’Oro, 2011). Ha tenuto conferenze nei più importanti centri culturali del mondo ed è stato direttore della rivista Domus dal 1985 al 1991. È presente con 25 opere nella collezione permanente del Museum of Modern Art di New York che nel 1987 gli ha dedicato una retrospettiva personale. Numerosi gli allestimenti di mostre d’arte, design e architettura, in Italia e all’estero. Dagli anni ’80, dedicandosi intensamente all’architettura, ha realizzato – tra le tante opere - il quartiere Portello di Fiera Milano, il Centro Esposizioni di Villa Erba a Cernobbio (Como), il Tokyo Design Center in Giappone, il Natuzzi America Headquarters negli Stati Uniti, la Fiera di Essen in Germania, la National Gallery of Victoria a Melbourne, il quartier generale della Deutsche Bank a Francoforte, il complesso Verona Forum, il Museo della Storia della città di Bologna, il Dipartimento delle Arti Islamiche al Louvre di Parigi, e il nuovo Milano Convention Center, il più grande centro congressi d’Europa. Attualmente è in corso di progetto di ristrutturazione e riallestimento della Pinacoteca di Brera, mentre è in fase di ultimazione il complesso del Parco scientifico-tecnologico sulla collina degli Erzelli a Genova e la Piazza civica dei marmi a Carrara. In fase di studio, infine,è la “città nuova” di Zhenjiang in Cina e un grande complesso residenziale, culturale e sportivo a Doha, in Qatar.

Salone_MERITALIA_Pad. 5 Stand C15-D08, Milano

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Niente male direi, questa bella esperienza ci ha dato una gran carica per affrontare gli ultimi tre giorni di corse fra Rho ed il Fuori Salone di Brera e Ventura - Lambrate che quest’anno sono state le nostre mete da raggiungere. Potremo parlare per ore di tutti i mervagliosi stand che abbiamo visitato, delle linee di arredo create con un numero così vasto di materiali nuovi che mai pensereste, dello stile Italiano che da sempre si evidenzia ed illumina i visi delle persone che guardano con meraviglia il grande divano in pelle di Baxter o il tavolo creato con linee sinuose di legno e vetro di Porada, la stessa linea di arredo dell’Arch. Bellini per Meritalia che crea grazie alla luce di un lampadario delle ombre fantastiche, oppure la nuova linea d’arredo di Gervasoni, la nuova linea presentata da Glass di arredo bagno...

ma quello che desideriamo mettere in evidenza è stato il numero di visitatori del settore che abbiamo incontrato durante il nostro viaggio, abbiamo ascoltato discorrere tutte le lingue europee, abbiamo parlato con l’America, il Giappone e gli Emirati, abbiamo notato che la maggior parte degli espositori sorridevano ed appurato in realtà che sì, per tutti è stato un gran Salone quest’anno ! Vi lasciamo con il nostro reportage di immagini che pensiamo vi daranno sicuramente l’idea di quanto abbiamo tentato di raccontarvi, sicuramente c’era ancora un mondo da scoprire, abbiamo fatto quello che abbiamo potuto, il tempo è contro il tempo al Salone del Mobile ! Al prossimo anno !!! Silvia Tassan

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MISSION

L’innovazione, spinge la ricerca progettuale verso nuove funzioni. La curiosità e l’interesse per gli spazi del nostro quotidiano, ad esplorare nuove interpretazioni dei prodotti. L’essenza degli ambienti in cui vivere, in cui esaltare il proprio gusto e le proprie scelte. Una progettazione attenta a queste esigenze, a quelle del mercato unite dalla capacità produttiva di una azienda, sono il giusto mix per realizzare prodotti di successo.

CLAUDIO PAPA DESIGNER • INDUSTRIAL E INTERIOR DESIGN • MODELLI E PROTOTIPI • FOTOGRAFIA • POST PRODUZIONE • GRAFICA

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via Tarcento 1 San Daniele del Friuli (UD) M. 335. 62.65.844 www.claudiopapa.it cpdesigner@netilink.com



/DESIGN

A CURA DI CLAUDIO PAPA

A scuola di Design!

Perchè designer si nasce, più spesso lo si diventa

Il nostro mestiere è il design, da queste pagine ne parliamo, raccontiamo dei protagonisti più o meno noti, dando loro voce ne pubblichiamo le attività, cercando di capire e spiegare cosa ci sia dietro un’idea che diventa prodotto. Esiste un altro aspetto del mondo del design e del lavoro del designer di cui si parla poco ed è la sua formazione professionale. In un momento storico come il nostro, colmo di difficoltà e cambiamenti socio economici, a gran voce si parla di ridare centralità alla scuola per ripartire verso una nuova preparazione culturale che dia slancio ai giovani nel loro tentativo di inserirsi nel mondo del lavoro. Vediamo quali sono nella nostra regione e nel confinante Veneto, le scuole che hanno come obbiettivo la cultura e la formazione di nuovi professionisti del design, nelle varie forme. Tra le realtà, pubbliche e private,presenti sul territorio, ho avuto modo di visitare e approfondire l’argomento, in due istituti che anche se uguali nel fine, definirei opposti nella struttura e per la tipologia di studenti a cui si rivolgono. Il primo: l’Istituto Professionale di Stato – Arredi e forniture di interni , IPSIA con sede a Brugnera (PN) è un istituto professionale statale, a cui si accede dopo la licenza media. Il secondo: lo IED (Istituto Europeo di Design), con sede a Venezia, è una scuola universitaria privata, con iscrizione post liceo. Inevitabile notare la grande diversità tra le due scuole, ma il design e quindi anche il suo insegnamento, è fatto di grandi contraddizioni, di opposti che si attraggono, di hard e soft, di Ying e Yang e a noi le diversità e gli opposti piacciono e spesso nel design sono fonte di ispirazione.

IPSIA di Brugnera

Entrando alla scuola del mobile di Brugnera, si capisce subito che l’intenzione è quella di raccontare e far vivere ai propri studenti un‘altro tipo di scuola. Si respira subito aria di sperimentazione, di attività giornaliere fatte di manualità e cultura del progetto, ne è simbolo la grande sala che ospita decine di prodotti realizzati dagli studenti, che già dal primo anno si cimentano nella realizzazione di vari oggetti colorati espressione della loro fantasia e passione, guidati da ancor più appassionati insegnanti tra cui il coordinatore dei corsi, l’architetto Antonel Mirto, che mi ha accompagnato durante la visita alla scuola, raccontandomi di come sin dall’inizio, studenti in giovanissima età, imparano con grande entusiasmo la progettazione, con le tecniche i materiali e l’uso di macchinari che si possono trovare all’interno del ciclo produttivo di una azienda per la lavorazione del legno, principale materia con cui gli studenti si confrontano. L’architetto Mirto, mi racconta come negli anni ‘60 la scuola nasce, sviluppandosi fino ad oggi, con la necessità di allora di formare i giovani addetti di quello che poi diventerà il polo industriale del mobile. La zona con la più alta concentrazione di attività artigianali tra Frìuli Venezia Giulia e Veneto, e la zona con la più alta concentrazione di aziende legate al settore legno-arredo d’Europa. Partita in alcuni locali di fortuna con attrezzature dismesse delle aziende limitrofe, si sviluppa e negli anni 80 assume la struttura di scuola del mobile con la sede attuale a Brugnera (PN), divenendo tra le più importanti realtà a livello nazionale. Un insegnamento basato sui concetti della produzione artigianale ma che si è evoluto legandosi alle problematiche e alla cultura del prodotto industriale con grande attenzione al design. Ponendosi come obbiettivo, quello di dare ai propri studenti, una formazione professionale per un agevole e qualificato inserimento nel mondo del lavoro, senza trascurare una formazione di base, stimolo per future attività professionali o ulteriori sviluppi nello studio.

Altro obbiettivo dell’istituto, è quello di acquisire una posizione di leader nell’ambito della formazione professionale sul territorio, utilizzando un dialogo continuo e privilegiato con le aziende di settore del distretto e con le associazioni di categoria, anche a livello nazionale. La scuola è anche consapevole di doversi aprire ad una realtà meno provinciale e più europea, per questo da diversi anni, ha iniziato a dialogare e collaborare con altre scuole come quella di HEZNING in Danimarca, con annuali scambi di esperienze e competenze tra insegnanti e studenti, con un ottimo incremento delle capacità creative ed interpersonali. Altro fiore all’occhiello è il corso post diploma, per il raggiungimento della qualifica di “Tecnico superiore per il disegno e la progettazione industriale-design e marketing” La scuola ogni anno, con i propri studenti ed insegnati, partecipa ed organizza, in Italia e all’estero, vari concorsi in cui ha ottenuto importanti riconoscimenti e premi.

IPSIA di Brugnera Tecnici dell’Industria del mobile e dell’arredamento – Brugnera (PN) via Galilei 7 – 33070 Brugnera (PN) Telefono: 0434-623857 Fax: 0434-623074 www.ipsiabrugnera.it

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IED di Venezia Allo IED (Istituto Europeo di Design), si entra con la stessa riverenza e attenzione, con cui si entra in un museo. Complice la bellissima sede di Palazzo Franchetti, edificio di fine ‘400 con affaccio sul Canal Grande, al piano nobile dell’edificio in stile gotico veneziano, che si racconta abbia ospitato anche un Mozart in giovane età. Nei vari secoli tra il susseguirsi di aristocratiche nobiltà e interventi di restauro, diventa nei primi del 900, sede dell’Istituto federale di credito del Risorgimento e del suo Casellario centrale di cui ne rimane il grandioso arredo in legno (attuale aula magna dell’istituto) Viene quasi spontaneo chiedersi come possa convivere una scuola di design, in un posto in cui le mura sono rivestite di storia e preziosi broccati, ma la preziosità e l’eleganza della location è solo un biglietto da visita per il mondo, mi assicura Igor Zanti, storico e critico d’arte prestato alla direzione e coordinatore dell’istituto veneziano, qui ci si sporca le mani come in qualsiasi altra scuola di design, in cui progettare vuol dire anche sperimentare. Indubbiamente quella di Venezia è la sede più prestigiosa delle decine sparse nel mondo. Lo IED al suo esordio era una realtà fortemente innovativa, per il suo modello pragmatico ma ugualmente ricco di cultura, volutamente lontano dai limiti delle scuole professionali e da quelli esclusivamente culturali delle accademie. Come si legge nel manifesto dell’istituto, IED si vuole affermare come scuola del “Sapere e saper fare”, felice intuizione del suo fondatore Francesco Morelli. Oggi IED è un network universitario internazionale, con sedi operative in diversi continenti e con particolare attenzione ai paesi protagonisti della ‘new economy’. Per questo , quello dello IED, vuole rimanere un progetto culturale e imprenditoriale in costante evoluzione seguendo attentamente quelle che sono le tematiche dei nostri tempi: Ambiente, Sostenibilità, Arte, le eccellenze del Made in Italy e i New Media, sono solo alcuni degli indirizzi dei vari percorsi formativi offerti dallo IED. Una particolare attenzione al design e a tutti gli aspetti spesso di contorno, fanno dello IED uno dei maggiori e importanti istituti universitari riconosciuti nel mondo. Qui la Mission è: sviluppare il talento creativo dei propri studenti, fornendo gli strumenti concettuali progettuali e organizzativi, per diventare professionisti preparati e competitivi. Con particolare enfasi, mi viene fatto notare il continuo confronto che l’istituto ha instaurato con il mondo del lavoro e della produzione.

Il metodo è formare gli studenti con il contributo di professionisti/docenti, coinvolgendoli direttamente nei progetti partecipati da aziende, seguendo la logica anglosassone del “Learning by doing”, un impegno che ogni anno l’istituto assolve con il coinvolgimento di oltre 100 imprese, nella propria attività didattica. Progetti di ricerca, concorsi di idee, i work shop, sono di fatto le grandi opportunità per generare relazioni di studio e di confronto mirate al lavoro. Il risultato? Una percentuale molto alta degli studenti IED, riesce ad inserirsi velocemente nel mondo del lavoro entro il primo anno dopo il diploma. Claudio Papa

IED Venezia Palazzo Franchetti, Campo Santo Stefano, S. Marco 2842, 30124 Venezia Tel.: 041 2771164 Fax: 041 2413886 www.ied.it

Si ringrazia per il supporto e la gentilezza: l’architetto Antonel Mirto, della “Scuola del mobile” di Brugnera; il dott. Igor Zanti, school manager dello IED - Venezia. Per onore di cronaca segnaliamo: ISIA (Istituto Superiore Industrie Artistiche), sede di Pordenone (Disegno industriale); Istituto A.Malignani, sede di San Giovanni al Natisone (Tecnologie dell’arredo); Liceo Artistico Sello, sede di Udine (Moda, design, arredamento); Università IUAV - Venezia (Disegno industriale, sede Treviso / Moda, sede Venezia)

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VITA ALLA TUA PISCINA

Presenta

La casa di Tea

Progettazione realizzazione e ma Piscine di ogni forma e dimensione, dei vostri desideri e delle vostr Anni f a una c , mettendo asa ch s e mi a u casa, pe ns s somig Mentr liasse avo : “vorr e ei ” riosa a poco a poco prende quest gliosa va for a m m mi ass ente pensa a, la guard entità mis tev avo ed o o m : “ ig v lia o lunga più be sse, ma tu levo qualco orgollo di s t me!!! to ciò è di a che Ad un ” grand è cos certo punt ì bella o ho an casa d p i Lore erchè è, p che pansat e dana, non m r la maggio o: “ Beh, Ma po r part ia...” e, i, perso riflettendo n visto e si conos , ho capito c l vorrei a loro casa ono meglio che: “se le , c mia pe he tanta b il loro giar dopo aver ellezz d rsona a risp ino, ect ec lità! ecchia t E nel sse la , caso impro GRAZ ba quest IE per aver bile che c iò o, tirato fuori fosse vero , da me altrim tutto e in un nti GRAZI sacco E di rich per avermi a ieste stram ssecomdat be...” o

concessionaria

Tea

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ANTONELLA SCARPITTA CHRISTIAN ZANELLA DESIGN D’ELITE FERDI GIARDINI GIAMPAOLO ALLOCCO STEFANIA VOLA

www.facebook.com/pages/Sincerotto-Arredamenti-a-Buttrio/184782981550161

Bruno Sincerotto ‘IL DESIGN FA RUMORE’ è giunto oramai alla sua terza edizione diventando un grande contenitore di eventi che per una settima intera, dal 21 al 28 marzo 2014, ha portato in quel di Buttrio (UD) nella location di SINCEROTTO ARREDAMENTI designer, convegni e mostre tutti con un timbro specifico e ben marcato. I sei designer (studi) partecipanti sono stati il frutto di una intensa selezione con la volontà principale di portare delle personalità forti ma molto diverse tra loro per formazione e storia. Quest’anno inoltre si è tenuto a battesimo anche il premio alla memoria ‘BRUNO SINCEROTTO’ voluto proprio per ricordare la figura di quest’uomo che seguendo le orme paterne ha portato avanti questa longeva attività che nel 2018 compirà ben cento anni di vita. Il premio ‘BRUNO SINCEROTTO’ quest’anno ha deciso di premiare il prolifico designer friulano WERTHER TOFFOLONI che nelle serate dal 21al 28 marzo ha presentato una sua retrospettiva: ospite d’onore della serata anche il prof. Roberto Grandinetti dell’università patavina che ha presentato la serata e ha intervistato Werther Toffoloni. Nel venerdì 28 marzo si è ospitato un importante convegno nazionale sul tema dell’arredamento e degli spazi per bambini con ospiti illustri e qualificati. Presenti per l’appunto: Luciano Mazzetti, presidente del Centro Internazionale Montessori di Perugia, Lucio Lombardi, responsabile della Fondazione Chiaravalle Montessori (paese natale di Maria Montessori), il dott. Andrea Giavon direttore del Catas ed il brand FLOWERSSORI di Pisa che ha sviluppato una serie di arredi dedicati ai bimbi ispirandosi proprio al mondo Montessoriano. L’anima pulsante di Flowerssori sono due giovani architetti: Angelica Meucci e Hans Kruger Goffiche sono stati i veri ospiti d’onore della serata, con la presentazione di una loro realizzazione da poco inaugurata nella località di San Frediano a Settimo, nel comune di Cascina, che vedrà anche la presenza del Sindaco di Cascina (PI). Per tutta la durata de ‘IL DESIGN FA RUMORE’ sono state esposte anche le tele di un artista trevigiano che mai aveva esposto le sue tele in pubblico, uno dei tanti artisti di cui il nostro paese è ricco, e noi orgogliosamente lo abbiamo tenuto a battesimo. Non più giovanissimo (classe 1941) Mario Buongiorno dipinge da sempre le sue tele con una tecnica propria ed un uso del colore insolito per un autodidatta. ‘Il DESIGN FA RUMORE’ si conferma dunque non solo grande contenitore di eventi, ma anche vetrina importante per il lavoro e le opere di designer italiani affermati ed emergenti.

‘Grow’ per Zava, Giampaolo Allocco

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NORDIC

BALAUSTRE IN PVC

Le balaustre in PVC non si scolorano e non si sverniciano, non temono né il caldo più torrido né il gelo, e inoltre non saranno neppure in minima parte fonte di inquinamento dopo la loro lunga vita, la cui durata è stimata dai 40 ai 50 anni, visto che i materiali sono riciclabili al 100%. Una lunga vita che per il suo corso non necessiterà di alcuna manutenzione, dunque stop ai lavori lunghi e scomodi come il grattare e il ridipingere! La progettazione delle balaustre NORDIC, curate nell’estetica e nel design, non si limita ai modelli standard, ma prevede una personalizzazione a seconda del luogo e delle esigenze. La proposta inoltre prevede una verifica sul posto, sia per verificare la soluzione migliore, che per suggerire il modello più indicato non solo alla casa, ma anche al contesto globale del luogo in cui si trova. La progettazione e la produzione delle balaustre avviene a Pederobba (TV) da personale interno specializzato. NORDIC si muove su tutto il bacino del nord-est Italia.

NORDIC è un salto evolutivo nel nostro modo di “sentire” una superficie, di immaginare e vivere un terrazzo. Innovativi e paragonabili solo a se stessi, i nuovi profili in PVC riciclato e riciclabili, uniscono la forza alla flessibilità, la resistenza alla versatilità, la bellezza all’ecologia; per andare dritto all’essenza dell’arredare ed esaltare la creatività dei designer. Con NORDIC tecnologia e natura vanno oltre se stesse. Non c’era. L’abbiamo fatto. Adesso c’è.

www.nordicbalaustre.com

Via Feltrina, 27 Onigo di Pederobba (TV) T. 0423 681463 F. 0423 688630


/APPUNTI DI FOTOGRAFIA

06_ Il Giardino

DI ALBERTO MORETTI

Tim Hetherington, ‘The face of war’ 2008 Karl Blossfeldt

Karl Blossfeldt, tedesco di Schielo nato nel 1865, fu animato per tutta la vita dall’interesse per le piante. La sua fama internazionale è però legata al suo lavoro documentario di fotografo. Bellissimo. Modernissimo. Ineccepibile e concettualmente formidabile, in cui si evidenzia che la Fotografia è una disciplina, non un fatto artistico estemporaneo o casuale. Blossfeldt visse quei primi vent’anni del ‘900 tedesco pervasi da un interesse sociale e culturale per la natura di cui molti fotografi documentarono le performance di danza, ginnastica e attività corporee all’aperto. Blossfeldt non è però interessato dal fenomeno di massa, anche se lo Zeitgeist certamente lo influenza e lo ispira. Blossfeldt aveva cominciato a fotografare la sua ossessiva passione fin dalla fine dell’’800 con una fotocamera fatta in casa. In un’epoca in cui ogni immagine fotografica costa minuzioso e lungo lavoro, Blossfeldt fa circa seimila scatti. In questo il senso del fare fotografico tout court: ininfluenza del mezzo meccanico-tecnologico, forza dell’idea, visione del mondo, metodo e perseveranza. Le piante di Blossfeldt non hanno profumo né colore. Sono ridotte a tipo, come si è fatto con l’insegnamento dell’Architettura per molto tempo. Austerità ascetica, introspezione sulla materia, ossessione per la forma pongono Blossfeldt nel territorio comune di Scienza e Fotografia: raccoglieva le denigrate erbacce nei prati, nelle scarpate ferroviarie e le rendeva superbe regine del regno vegetale. Fotografia. Della più pura.

“E’ il 16 settembre, al tramonto: un soldato del secondo plotone della Compagnia Battle, che fa parte del secondo battaglione del 503° Reggimento Fanteria statunitense, crolla esausto su un terrapieno del bunker Restrepo, nella Valle di Korengal, in Afghanistan. La valle è l’epicentro dei combattimenti americani contro i militanti islamici in Afghanistan, nonché teatro di alcuni fra i conflitti più mortali della regione.” È il 2008. L’autore della fotografia, vincitore con questa immagine del più importante concorso mondiale di fotogiornalismo, il World Press Photo, il 20 aprile 2011 viene ucciso in Libia da una bomba. Il suo sito web è tuttora attivo, come una lapide digitale: “Tim Hetherington 1970-2011”. Le guerre di oggi, che i media spesso ci vendono come tecnologiche, continuano ad essere invece sporche guerre, dove la battaglia è lurida battaglia, in cui il corpo subisce strazianti fatiche e la mente sollecitazioni inimmaginabili. In queste guerre continuano ad esistere bunker fangosi, che diventano la casa del soldato e del fotografo. E fuori il giardino del bunker, la trincea, l’immondo giardino del soldato e del fotografo che come Tim vuole raccontare la Grande Storia in forma di piccola storia con una fotografia, ponte tra l’uomo-fotografo e il pubblico. La fotografia è così anch’essa sporca, fuori fuoco, allucinata, disperata, buia e, con un amaro gioco di parole, s-granata. Altro mirabile esempio che la Fotografia può non essere tecnica, non è fotocamere costose e luccicanti, è modo di sentire, è testimonianza di uno stato, è forza di un’idea, è una vita perduta.

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© 2014 Alberto Moretti

Anna di Prospero, ‘Self Portrait at home’ 2007-2009

“Il set è la mia casa. Qui nasce il mio primo progetto fotografico. Self Portrait at home 2007-2009”. Anna di Prospero è una fotografa italiana. Ventisettenne, fa parte di quella nutrita famiglia di fotografe che ha come centro della loro narrazione la rappresentazione di se stesse. Il modo in cui affronta l’autoritratto l’ha resa però evidente all’osservatorio internazionale. La di Prospero ha la particolarità di saper sviare la moltiplicazione di sé in svariate situazioni – a casa sua, nella sua città, in case temporanee, al cospetto di note architetture, con la sua famiglia, coi suoi amici, con estranei - con composizioni e scelte visive che ne mascherano l’esibizione e quasi inteneriscono, aiutata da una scelta cromatica tipica delle pellicole di un’epoca passata. Gli anni passeranno, non potrà più essere la giovinetta eterea ed eterna, vedremo cosa s’inventerà. L’aspetto rimarchevole, inoltre, è che ciò che ha impostato nel suo primo lavoro l’ha perseguito e continua a perseguirlo con indefessa ossessione. La di Prospero ha anche molti detrattori. Personalmente ritengo che sia un eccellente esempio di come la Fotografia possa essere la fortuita combinazione tra Spirito del Tempo e istinti e attitudini individuali.

Alessandro Imbriaco, ‘Il Giardino’ 2011

“Da circa cinque anni mi occupo di documentare il disagio abitativo nella città di Roma, che mi ha portato a esplorare in modo sempre più capillare quelle zone marginali e nascoste all’interno del territorio urbanizzato della città che, grazie alla loro natura liminale, sono cresciute a ridosso della speculazione edilizia creando quasi delle roccaforti autarchiche di sopravvivenza. Il Giardino è una di queste zone. In realtà si tratta di una piccola palude dell’Aniene, situata sotto un cavalcavia molto trafficato nella periferia est di Roma, una zona che nel tempo è stata sottoposta a vari tentativi di tutela ambientale per preservare la sua fauna specifica, e che poi – del tutto abbandonata – si è trovata a preservare altre forme di vita. È qui, infatti, dove è nata e cresciuta Angela, una bambina di sei anni, e i suoi genitori Piero (siciliano) e Luba (Russa) in una baracca nascosta sotto al cavalcavia. Il Giardino racconta i luoghi, le atmosfere e la mutata funzione di questa zona che non protegge più fagiani o gallinelle d’acqua, ma le persone che in questo pezzo di terra hanno trovato un rifugio sicuro, un’alternativa di vita quasi inimmaginabile per chi tutti i giorni passa in macchina sopra quel cavalcavia”. Alessandro Imbriaco.

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Sandix, azienda regionale presente e attiva sul mercato da oltre 50 anni, si distingue per la sua specializzazione nel settore delle schermature solari, delle tende di protezione e di zanzariere offrendo una gamma completa di prodotti. Dalle classiche veneziane alle strutture ombreggianti per esterno, comprendendo anche una varietà di sistemi di tende tecniche assolutamente all’avanguardia che produ­ce direttamente, come il sistema frangisole a lamelle orientabili in alluminio o le tende tecniche a rullo proposte in diverse misure e formati, Sandix si caratterizza per il suo costante impegno nella ricerca e sviluppo. Particolarmente ampia e diversificata è anche la gamma di tende da sole. L’utilizzo di schermature solari come le tende per esterno o le veneziane frangisole oltre all’importan­te funzione di ombreggiamento, svolgono anche un ruolo determinante nel contribuire a ridurre i consumi di energia impiegati per il funzionamento di impianti di ventilazione e condizionamento. Respingendo la quasi totalità dell’energia termica trasmessa dal sole, un idonea schermatura solare aiuta, infatti, a mantenere una temperatura notevol­mente più bassa negli ambienti interni , senza penalizzarne la luminosità che rimane dosabile e personalizzabile dal cliente. La Sandix, grazie alla sua partnership con le più importanti aziende del settore, propone e fornisce prodotti qua­litativamente affidabili e sempre tecnologica­mente avanzati proponendosi sia ad imprese che direttamente ai privati, con soluzioni destinate a edifici residenziali, industriali e pubblici. Tra le proposte dall’azienda vi è l’esclu­siva produzione di tende a braccia della ShadeLab, un nuovo concetto di tenda sola­re che mira a ottenere prodotti più facili da montare, più rapidi da installare e più emo­zionali per l’acquirente finale. Un’innovativa gamma di tende che reinventa il design tra­dizionale, rimodellandone linee e funzionalità per assicurare caratteristiche costruttive e di resistenza che la collocano in posizione di eccellenza sul mercato. Altro fiore all’occhiello della Sandix è l’innova­tiva tenda “Dallas”: una tenda a rullo casso­nettata applicata ad una struttura in sospen­sione su guide in tondino di inox. Questo particolare sistema di ancoraggio permette di posizionare le tende in modo tale da ottenere anche la copertura di facciate inclinate. Infine merita senz’altro di essere menzionata anche “Ilios”: una tenda a caduta verticale con cassonetto tondo, guidata lateralmente da un cavalletto di acciaio inox. La particolare conformazione del cassonetto, unita all’innovativo terminale a scomparsa totale, rende la linea di Ilios assolutamen­te essenziale e poco invadente, permettendole di adattarsi a tutti i contesti architettonici, siano essi moderni o classici. Tra le altre tipologie di tendaggi tecnici da esterno Sandix realizza tende oscuranti e filtranti a rullo con guide zip: robuste ed affidabili sono ideali per tutti i casi in cui non sono presenti scuri o tapparelle o nel caso in cui le dimensioni da schermare siano molto importanti.

soluzioni tecnologiche per l’ombreggiamento tende tecniche | zanzariere oscuranti | tende da sole

SANDIX S.r.l. Strada per Oselin, 16/8 33047 REMANZACCO (UD) Tel. 0432 667025 - Fax 0432 667459 www.sandix.it

NUOVO SHOWROOM presso il Centro Commerciale Città Fiera di Martignacco piano Terra nella nuova Galleria (zona Città Flora)


LA CENA È SERVITA PROGETTATA

/LA RICETTA A CURA DI FABIO FLORA

da OBSERVATORIUM Eccoli che arrivano su rossi bicicli. Sbucano dalla sinistra e imboccano il selciato a fianco del canale. Schierati, uno accanto all’altro. Ruud ha una mano sulla spalla di Geert, Andre armeggia con la tracolla, Lieven sorseggia dalla borraccia, Maila dice qualcosa a Suze. Ora i mezzi riposano allineati, li puoi vedere dalla finestra sul cortile. E loro seduti ad un tavolo imbandito, parlano e … mangiano boerenkool met worst. (F.F.)

‘BOERENKOOL MET WORST’ (cavolo nero con salsiccia) L’origine di questo piatto risale alla guerra degli ottant’anni (1568-1648). I conquistatori spagnoli si trovavano in Olanda: una piccola terra con niente altro che maiali, patate e cavoli. Affamati, ebbero presto bisogno di un pasto sostanzioso: presero tutto quello che riuscirono a trovare di buono e lo misero in una grande pentola. Unendo insieme cose che erano già lì, gli spagnoli crearono il famoso “Boerenkool met worst” olandese. Non importarono il loro cibo, ma ricavarono il meglio da una situazione negativa. Ingredienti: 500 g / 600 g cavolo nero 1 salsiccia grossa rookworst 100 g / 150 g pancetta a cubetti 1kg di patate 50 g burro Latte: quanto basta per rendere il tutto morbido 1 dado da brodo 2 cucchiai di aceto Sale, pepe A piacere: mostarda, formaggino, formaggio morbido alle erbe, salsa gravy Preparazione: far bollire il cavolo nero e le patate, cuocere la salsiccia e la pancetta. Quando tutti gli ingredienti sono pronti, ridurli in piccoli pezzi e mescolare tutto fino ad ottenere un composto morbido, ma non troppo omogeneo: i vari ingredienti devono conservare la loro identità. Solo la salsiccia rimane intera e viene servita stendendola sul composto. Accompagnare con abbondante Amstel Bier ghiacciata.

OBSERVATORIUM Rotterdam. Dal 1997 i tre artisti Geert van de Camp, Andre Dekker e Ruud Reutelingsperger realizzano sculture e installazioni per creare relazioni tra arte, spazio, e società. Le loro opere sono grandi sculture e installazioni che si inseriscono tra design urbano, architettura, architettura del paesaggio ed arte, in modo da essere usate e restituire un senso al luogo. Uno dei loro motti è: “Design what is there”. Lo staff è attualmente composto da: Geert van de Camp Andre Dekker Ruud Reutelingsperger Collaboratori-tirocinanti: Lieven Poutsma Suze Hoek Maila Mangiapanello www.observatorium.org Elaborazione grafica di OBSERVATORIUM

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LA CASA DEI SOGNI

Non è possibile realizzare la propria casa ideale senza sognare ad occhi aperti. La casa dei nostri sogni esprime e rivela le nostre aspirazioni ed i nostri desideri. Lo spazio domestico offre lo scenario ideale per l’espressione personale e per qualsiasi cambiamento ed è uno dei pochi ambiti in cui è possibile concretizzare i propri desideri più profondi. Un ruolo importante in questo senso è giocato dalle scelte di progetto, arredo e decorazione degli interni: lungi dall’essere superficiali o esteriori queste scelte concorrono ad infonderci un senso di benessere. Le case racchiudono i sogni della nostra vita. Il fatto di sognare ad occhi aperti non significa semplicemente immaginare i propri desideri ma anche individuare soluzioni possibili che ci stimolino ad agire.

LE

“SOBRIETÀ È LA PAROLA D’ORDINE!” “UNA LOGICA NEUTRALE” “LAVORI IN CORSO”

STANZE DA ABITARE A CURA DI “ABITARE E DINTORNI”

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SOBRIETÀ È LA PAROLA D’ORDINE!

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COLORI SUSSURATI E LINEE PULITE PER UN INTERNO FLESSIBILE ED ELEGANTE.

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407 C 462 C

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3. SINCEROTTO BOXES di Minotti Italia in vendita da Sincerotto Arredamenti, Buttrio. Boxes è un sistema di mensole in legno e metallo che crea sulle pareti un gioco grafico di apparente casualità. Allo stereotipo classico della mensola in legno si sono aggiunti i vani in metallo, consentendo di disporre l’oggetto in orizzontale e verticale, nelle 4 posizioni che si ottengono ruotandolo di 90° per volta. In questo modo i due modelli della collezione, differenti per lunghezza e numero di vani, sembrano moltiplicati in una serie numerosa che offre divertenti possibilità compositive. Per maggiori informazioni visitate www.sincerotto.it

1. LIVEBETTER Piscina ed illuminazione di LiveBetter, green and water projects a Udine in via Ipplis. L’azienda propone piscine interne, esterne, classiche o naturali, bordo sfioro o skimmer, vasche idromassaggio, saune e bagni turchi, centri benessere completi, arredi da bordo vasca o giardino. Il sistema più tradizionale d’illuminazione prevede fari incassati nelle pareti della vasca. L’utilizzo di lampade led garantisce un’illuminazione di maggior durata e minor consumo rispetto alle lampade ad incandescenza. Per maggiori informazioni visitate www.livebetter.it

4. URSELLA DIVANI Modello ARES, Ursella: divani da oltre 40 anni. La salotti Ursella nasce produce divani dal 1967. Nel corso degli anni si adatta alle più svariate richieste del mercato lavorando indirettamente sia per il mercato italiano che per il mercato estero. Ursella Armando insieme alla moglie Isalia,creano un laboratorio artigiano ove eseguono vari lavori di tapezzeria, rifoderatura divani, sistemazione divani e lavorazione di divani e poltrone conto terzi. La buona qualità delle lavorazioni e la crescente richiesta, fanno in modo che il piccolo laboratorio assuma ben presto una dimensione più importante, diventando una realtà con diversi dipendenti. Le collaborazioni con importanti ditte di arredamento del Friuli e del Veneto per la produzione di divani conto terzi contribuisco ulteriormente allo sviluppo dell’azienda. Per maggiori informazioni visitate www.divaniursella.it

2. SPAZIO MARCHI Osare, innovare, esplorare il campo dei tessuti d’arredamento, dei rivestimenti murali rimasti fino ad ora piuttosto tradizionali: ecco la filosofia dello Spazio Marchi. Studiare prodotti molto attuali ed essere sempre di una tecnica avanti agli altri, questo potrebbe essere il loro motto. Dotati di uno studio creativo interno, un vero e proprio alveare in stile laboratorio iniziatico, Spazio Marchi punta alla ricerca, alla diversità e al confronto. In questa immagine propone una nuova generazione di rivestimenti murali, una carta da parati con effetto 3D del marchio Elitis: due anni di ricerca che ne sono valsi l’attesa! Per maggiori informazioni visitate www.marchigierre.it

5. LEGNO ARREDI Mobili su misura zona living di Legno Arredi, esecutori di immagine. Nata come falegnameria nella seconda metà degli anni Settanta, Legno Arredi è un’azienda artigiana specializzata in arredamento d’interni, figlia dell’esperienza manuale di un’intera generazione. Artigiano finissimo, falegname di grande talento e precisione estrema, vero creativo dell’immagine e professionista degli interni d’autore. Questo è il profilo di Maurizio Rizzi, titolare di un’azienda dal cuore friulano, la cui fama havarcato i confini regionali, il cui marchio è sinonimo di ricercatezza e di alta qualità. Per maggiori informazioni visitate www.legnoarredi.info

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UNA LOGICA NEUTRALE

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LO SFONDO BIANCO GENERA UNA SUPERFICIE INDISTINTA PRONTA AD ACCOGLIERE BREVI ECCESSI CROMATICI. YELLOW 396 C 420 C

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1. LIVEBETTER Piscina di LiveBetter. Il leitmotiv dell’attività LiveBetter è, non a caso, l’emozione, la stessa che si prova nel godere di realizzazioni d’eccellenza, frutto di un’esperienza ventennale dei tecnici operanti in azienda, della rappresentanza di sole case leader nel settore e della stretta collaborazione con i migliori architetti. Che si tratti di una piscina, di una sauna o di un completo centro benessere realizziamo ogni cosa con l’ausilio delle migliori tecnologie, conferendo ad ogni struttura un’impronta unica che la rende sorprendentemente sensazionale. Per maggiori informazioni visitate www.livebetter.it 2. SPAZIO MARCHI Spazio Marchi presenta una nuova collezione di tappeti tuftati a mano concepita dallo studio svedese By Henzel. Oggi, By Henzel è tra i marchi di tappeti più quotati al mondo grazie allo straordinario lavoro di ricerca e sviluppo di nuovi temi grafici condotto da Calle Henzel, il cui stile non è inquadrabile in alcun movimento particolare. Nelle sue opere infatti il designer spazia dall’arte figurativa all’astrattismo non disdegnando inoltre l’utilizzo di collage di immagini e testi. Tutti i pezzi sono realizzati a mano utilizzando lana neozelandese al 100% e possono essere prodotti nelle misure richieste dal cliente. Per maggiori informazioni visitate www.marchigierre.

3. SINCEROTTO Letto TADAO, di Vico Magisteretti per FLOU. E’ considerato un classico. Come i migliori pezzi di Vico Magistretti. Che con Tadao ha codificato lo stile del dormire contemporaneo. Muovendosi verso l’essenzialità di ispirazione orientale. Sobria e minimale. Dove la forma è espressa dalla struttura: doghe portanti in legno multistrato, a lastra intera, che salgono in verticale a formare la testata. Il risultato è misurato ed elegante, nello stile del suo creatore. Per un letto leggero e solido nello stesso tempo: facilmente trasportabile grazie alle ruote posteriori. Garantisce la comodità il nome Flou, azienda leader nel settore, specialista del bedding. Ampia scelta di prodotti del marchio disponibile da Sincerotto Arredamenti. Per maggiori informazioni visitate www.sincerotto.it 4. URSELLA DIVANI Modello GENOVA, divani Ursella. Nei primi anni ottanta l’azienda compie l’importante passo di realizzare un catalogo proprio di divani e poltrone per proporre i propri modelli di divani. L’abilità artigiana dei tapezzieri unita alla sobrietà dei modelli proposti hanno fatto diventare Ursella un marchio molto conosciuto in Europa. Francia, Inghilterra, Irlanda, Slovenia, Croazia, Repubblica Ceca, Slovacchia, sono i paesi in cui si è consolidata di più le rete vendita. L’azienda diventa “di famiglia”. I figli Sabrina e il marito Vanni Mauro e la moglie Diana e Massimo entrano (in tempi diversi) assumono importanti ruoli nella gestione dell’azienda. Questo permette di avere un attento controllo di tutte le fasi di lavorazione in modo da garantire la massima qualità. Per maggiori informazioni visitate www.divaniursella.it 5. LEGNO ARREDI Gazeb su plateau autoportante di Legno Arredi. Architetti degli spazi e geometri della forma, costruttori d’immagine e consulenti di stile, artigiani del legno ed esecutori d’opera collaborano sotto il segno del marchio unico Legno Arredi per la creazione di contesti abitativi e aree professionali di assoluta qualità. E da oggi anche gli spazi esterni possono essere firmati Legno Arredi. Per maggiori informazioni visitate www.legnoarredi.info

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LAVORI IN CORSO

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UNA CASA CON UN’IDENTITÀ SOSPESA, IN CONTINUA EVOLUZIONE. MATERICA, DINAMICA, ACCOGLIENTE.

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325C 411C

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1. LIVEBETTER Vasca idromassaggio HOTSPRING di LiveBetter. Eleganza, tecnologia, comfort, garanzia. Alcune delle caratteristiche che contraddi stinguono queste magnifiche Vasche Idromassaggio. Divise in tre categorie: Highlife, Limelight e Hotspot, queste vasche sono in grado di soddisfare le richieste di tutti – dai 2 agli 8 posti – offrendo un piacevole spazio dove potersi rilassare. Dalle forme confortevoli ai getti rivoluzionari, passando per le pompe di calore ed il sistema di circolazione, le vasche Hotspring possiedono tutte le ultime tecnologie in campo di risparmio ed efficienza tecnologica. Per maggiori informazioni visitate www.livebetter.it 2. SPAZIO MARCHI Tappeto annodato a mano, in vendita da Spazio Marchi a San Vendemiano (Treviso). Marchi è il nome ed il logo di un’azienda a conduzione familiare, nata negli anni ’70 che da sempre si è dedicata all’arredamento tessile della casa riservando ai diversi settori la stessa attenzione e la stessa passione. Nel 2005, raggruppando le nostre diverse locations sparse nel territorio, a San Vendemiano ha inaugurato “Spazio Marchi”, uno showroom nel quale trovano spazio le collezioni delle migliori aziende tessili, gli innovativi scorritenda di ultima generazione, complementi d’arredo, originalissime carte da parati e fantastiche collezioni di tappeti orientali contemporanei. Nei laboratori di sartoria e tappezzeria vengono effettuate tutte le fasi di lavorazione e manutenzione dei prodotti tessili garantendo efficacia, precisione e responsabilità a garanzia del prodotto finito. Per maggiori informazioni visitate www.marchigierre.it

progetto d’interni: arch. Alessio Princic

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3. SINCEROTTO Contenitori di Minotti Italia in vendita da Sincerotto Arredamenti, Buttrio (Udine). Dal 1918 Sincerotto rappresenta ‘L’ARTE DI VIVERE E DI ABITARE’. Dal 1918 Sincerotto mette nel lavoro la passione, la cura e la profonda conoscenza per l’alta qualità. L’esperienza è alla base di tutti i progetti, una sintesi di arte e competenza per garantire ai clienti la migliore soluzione possibile a qualsiasi esigenza dell’abitare. Da tre generazioni Sincerotto esprime con amore e dedizione il meglio del design italiano grazie ad un’attenta consulenza e a un servizio accurato e puntuale. Per maggiori informazioni visitate www.sincerotto.it 4. URSELLA DIVANI Divano tessuto Lego, divani Ursella. Nell’ultimo periodo, la collaborazione con importanti designers, ha arrichito la proposta di modelli di divani sia in tessuto che pelle. La continua collaborazione con le più importanti ditte produttrici permette di essere sempre aggiornati sia come proposte di tessuti di rivestimento per divani, sia come pellami di vario tipo, colore e finiture, nonchè di essere all’avanguardia come soluzioni di divani letto e pronotoletto. L’esperienza data da più di 40 anni di esperienza è una garanzia di qualità per un divano destinato a durare nel tempo. Ursella è a Buia, in provinciadi Udine. Per maggiori informazioni visitate www.divaniursella.it 5. LEGNO ARREDI Cucina su misura di Legno Arredi. Il vivo interesse di Legno Arredi per tutte le componenti dell’abitare si traduce in un’offerta poliedrica, in una varietà di proposte per gli interni: dai serramenti in legno alle porte in cristallo, dai portoncini blindati alle scale a chiocciola, dai rivestimenti in marmo ai complementi di design, dai mobili su misura pensati per la casa al complesso d’arredo peruffici. Per maggiori informazioni visitate www.legnoarredi.info

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LE AZIENDE Abet Laminati Rumiz F.lli Srl Via Nazionale, 95 Tavagnacco (UD) T. 0432 572753 F. 0432 573233 info@rumizfratelli.it Abitare e Dintorni Via Marco Volpe, 2 Udine T. 0432 1744144 F. 0432 1744144 info@abitareedintorni.it www.abitareedintorni.it Airtech Service S.r.l. p. Valle del But, 6 33100 Udine T. 0432.543202 F. 0432.405147 info@airtechservice.it www.airtechservice.it www.facebook.com/ airtechservice.it Al Castelletto S.r.l. Via Mazzini, 18 Pasian di Prato (UD) Mob. 335 5375959 info@borgocjastelut.it www.borgocjastelut.it Archedil S.r.l. Via Cotonificio, 47 Loc. Feletto Umberto Tavagnacco (UD) T. +39 0432 570047 F. +39 0432 689682 Claudio Papa Designer Via Tarcento,1 San Daniele del Friuli (UD) M. 335. 62.65.844 www.claudiopapa.it cpdesigner@netilink.com DomusGaia S.r.l P.zza Mazzini n°1 Tricesimo (UD) Tel. 0432 855055 info@domusgaia.it www.domusgaia.it Edilvalli Arredi S.n.c. Via Nazionale, 31 Pradamano (UD) Tel. 0432 671681 www.edilvalli.com info@edivalli.com Sillòn di Emmetre s.r.l. via Napoleonica, 27 Cornino di Forgaria (UD) T. 0427 808036 F. 0427 809442 info@sillon.it www.sillon.it

Fabbro Serramenti S.r.l. Via Polvaries, 63 Buja (UD) Tel. 0432-962347 www.fabbroserramenti.it info@fabbrob.it

LiveBetter S.r.l. Via Ipplis, 6 Udine (UD) Tel/Fax: 0432 581994 info@livebetter.it www.livebetter.it

Friul Pavimenti S.r.l. Via Biella, 79 33100 Udine T. 0432 477458 www.friulpavimenti.it friulpavimenti@alice.it

Mafi Italia S.r.l. via San Daniele, 28 Fiume veneto (PN) M. 348 7016497 marc.office@libero.it www.mafi.com

Gallomobili Località Pannelia, 21 Sedegliano (UD) Tel. 0432 918179 www.gallomobili.it info@gallomobili.it

Maison Magique Via Verona, 6 Udine, Loc. Cussignacco Mob. 339 6304571 info@maisonmagique.com www.maisonmagique.com

Grosmi Caffè p. Matteotti (piazza S. Giacomo) 33100 Udine T. 0432 506411

Massimo Nicolini Architetto via Piave, 22/17 Codroipo (UD) T./F.+39 0432 905801 M.+335 6286008 max.arch@me.com

Il Quadrifoglio S.a.s. di Bottarel D. & C. Via Feltrina, 27 Onigo di Pederobba (TV) T. 0423 681463 F. 0423 688630 www.ilquadrifo.com Indaf S.a.s. di Mauro Damiani & C. via Liguria, 96 33100 Udine T. 0432 565971 F. 0432 566828 info@indaf.it www.indaf.com

Metal Costruzioni S.r.l. Rusinox Via degli Artigiani 4 San Pier d’Isonzo (GO) Tel. 0481 70717 email info@rusinox.it Modula Group via Spilimbergo, 203 Martignacco (UD) T. 0432 570301 F. 0432 573771 info@modulagroup.it www.modulagroup.it

Ivan Rizzato Via Piave 9/3 Codroipo (UD) M. 346 7550754 www.ivanrizzato.com info@ivanrizzato.com

Omnia Energy S.r.l. Via Truppe Alpine, 2 San Giorgio (PN) Tel. 0427 51487 www.omniaenergy.eu info@omniaenergy.eu

Spazio Marchi (12.1 km) Via Venezia 44 / 46 San Vendemiano (TV) Tel. 0438 / 21020 www.marchigierre.it

Perusini Scale di Perusini Flavien Via Diego di Natale, 28 Sedegliano (UD) Tel. 0432 915367 www.perusiniscale.com info@perusiniscale.com

Legno Arredi di Rizzi Paolo Maurizio Strada Del Torre 57 Remanzacco (UD) Tel. 0432 667613 www.legnoarredi.info rizzi2@libero.it

Radio Punto Zero Corso Italia, 2 Trieste (TS) Tel. 040 363322 www.radiopuntozero.it info@radiopuntozero.it

Rizzi Serramenti ed Arredamenti di Rizzi Gianpiero Via Cividale, 780 Udine (UD) Tel. 0432 582639 www.falegnameriarizzi.it info@falegnameriarizzi.it Sandix S.r.l. Str. di Oselin 16 Remanzacco (UD) Tel. 0432 667025 www.sandix.it sandix@sandix.it

Seven Italia

Via G. Marconi, 81/G Tavagnacco (UD) Tel. 0432 600600 www.sevenitalia.it info@sevenitalia.it Sincerotto Mobili Via Nazionale, 7 Buttrio (UD) Tel. 0432 674633 www.sincerotto.it info@sincerotto.it pag. 122-123 Ursella Divani d’autore Via Casele, 6, Buja (UD) Tel. 0432 960306 Trieste-Loc. Domio, 137 Tel. 040 2820920 www.divaniursella.it info@divaniursella.it Vetreria Artistica Malisan Michele Via Zorutti, 40 San Lorenzo di Sedegliano (UD) Tel. 0432 916148 www.malisan.com info@malisan.com

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO MATTHIAS PARILLAUD Nasce a Parigi . La passione per la fotografia lo accompagna fin da giovanissimo, grazie in parte alla sorella attrice che lo introduce nel mondo del cinema e dell’ immagine. Dopo alcuni anni londinesi vissuti ad alto indice di creatività – che decide di farne una professione. Rientrato a Parigi, “entra a bottega” presso importanti studi fotografici della capitale. Contemporaneamente si appassiona al mondo del prodotto d’arredo e dell’oggettistica, realizzando molti servizi dedicati alle case d’autore e innumerevoli still life per la stampa specializzata quale Art et Decoration, Marie Claire Maison, Donna Moderna, Vivere Country, Le Figaro…e per marchi internazionali dei diversi settori, L’Oreal Coiffure, Chaumet, Boucheron, Leroy Merlin, Roche Bobois, Delonghi, Sephora, Bakel. Nel 2007, spinto dal desiderio di offrire ai figli uno stile di vita a misura d’uomo e più vicino alla natura, si trasferisce con la famiglia in Friuli – terra d’origine della moglie – e apre un nuovo studio a Udine. Da alcuni anni, conduce una personale ricerca fotografica sul mondo dei fiori . Questa particolare sensibilità artistica lo porta ad essere l’interprete esclusivo scelto da Bois de Rose, prezioso concept store sbocciato nel cuore antico della città di Udine. per trasporre in immagini la propria essenza, fatta di arte floreale e arte della bellezza. www.photomatthias.com FABIO FLORA Sono nato in mare, al largo di Ajaccio. Ho trascorso l’infanzia a Marsiglia ed il meriggio a Gibuti. Amo il mare ed il silenzio. Camminare. Cerco archetipi. Per capire li frammento. A volte li ricostruisco. Nel 2008 ho ricevuto la Segnalazione al XXI Compasso d’Oro ADI per i mobili “Flora Collection” di Fantoni. Collaboro con Fantoni, Varaschin, Blues, Ideal Form Team, Creativando, Lumicharm, Karboxx, Damiani/ Indaf e Tafaruci. www.fabioflora.com

ARIANNA SUBIAZ Si laurea nel 2007 a Venezia in Architettura per la Sostenibilità dopo aver vissuto l’esperienza Erasmus all’Università di Lubiana. Dal 2006 al 2011 svolge importanti collaborazioni presso studi architettura, come quella con lo studio dell’arch. Alessio Princic, nelle quali affronta temi progettuali di vario tipo e alle diverse scale, seguiti dalla fase preliminare a quella esecutiva, acquisendo un metodo di lavoro e sviluppando capacità organizzative e di relazione con tutti gli attori del progetto. Dal 2009 fa parte del team tecnico dell’azienda millimetri4srl, assieme al quale ha progettato e realizzato la sede amministrativa, e curato fin dalla sua nascita l’immagine istituzionale oltre che i prodotti aziendali. Nel 2011 e 2012 assiste alla docenza il Prof. Arch R. Fein in corsi di composizione architettonica presso l’Università degli studi di Udine e presso la Polis University di Tirana. Partecipa a numerosi concorsi nazionali e internazionali ottenendo buoni piazzamenti. Dal 2012 svolge la libera professione, autonomamente e in collaborazione con altri professionisti. http://ariannasubiaz.carbonmade. com PAOLA MORETTI Paola Moretti nasce il 24 giugno 1980, originaria di Moggio Udinese (UD), dal 2002 risiede a Udine. Diplomanta all’Istituto statale d’Arte nel 1999, nel tempo si è dedicta sempre più alla pittura e all’illustrazione per l’infanzia. Un mondo quello rappresentato della Moretti che evoca paesaggi fantastici, irreali, che sembrano nascere da fotografie scattate nel tempo con gli occhi sognanti dell’infanzia, custodite gelosamente in qualche angolo remoto della memoria... Un fitto archivio di istantanee, di emozioni del momento, che si fondono tra loro, nascendo dalla sua interpretazione. Nelle sue opere si nota una certa predisposizione verso quel genere che viene definito “Realismo Magico”, che nasce dallo stravolgimento della realtà, una realtà inventata e magica per l’appunto. (https://it-it.facebook.com/ pages/Paola-Moretti-artista/252982548150577)

ALBERTO MORETTI Alberto Moretti, fotografo freelance, architetto di formazione, è operativo in vari ambiti della Fotografia. La sua attività di ricerca è da molti anni indirizzata ai paesaggi del corpo, al quale si è esclusivamente dedicato per 10 anni, fino al 1998, facendo il fotografo di scena nei teatri d’Europa. Nel 2002 è stata discussa presso la Facoltà di Lettere di Venezia una tesi di laurea la cui parte monografica aveva per oggetto la sua attività di ricerca. Nel 2008 è entrato a far parte della short list del WPO nella sezione Art & Performance entrando a far parte dei primi 10 fotografi al mondo. Ha all’attivo 6 pubblicazioni editoriali e svariate mostre, tra le quali, oltre che in alcuni Paesi europei, a New York nel 2011, a Mosca nel 2012, a San Pietroburgo, Milano e Shangai nel 2013. La sua attività di fotografo è costantemente alimentata dallo studio della Fotografia nelle sue diverse declinazioni. Insegna in corsi e workshop per tutte le età, dagli 8 anni in su, e per tutti i livelli di preparazione. Sue fotografie fanno parte di collezioni private. www.albertomoretti.it CHIARA FANTIG “Bois de Rose” Italiana per origini, famiglia, cuore, cultura e spirito sceglie, da giovane, l’Inghilterra e Londra, dove inizia a scoprire la vastità dei processi creativi. Poi, il colpo di fulmine per Parigi, dove scopre l’universo della moda, della bellezza e del design. Nella capitale francese costruisce un’attività professionale molto florida, che la porterà ad essere Art Director e Responsabile Creativa per Maquillage di marchi internazionali come Nina Ricci, L’Occitane, Strand Cosmetique, VH Cosmetiques, Gamma Croma. Da Parigi allarga i suoi orizzzonti professionali ed inizia una intensa collaborazione con la azienda di cosmetici Faberlic e la Russia. Dopo 25 anni di ricca vita metropolitana lascia Parigi, dove mantiene alcune prestigiose consulenze, e ritorna nella terra di origine per concretizzare il suo sogno. Nel 2008 apre a Udine uno spazio che non si era mai visto prima: ‘Bois de Rose’, in cui confluiscono le sue attività di color designer e make up con quelle della decorazione floreale. www.boisderosemantica.com

CRISTIANO ZANELLO Nato a Udine, cresciuto in un paese agricolo sulla linea delle risorgive dove ha sempre avuto un rapporto viscerale con la natura, fin da piccolo ha vissuto a stretto contatto con gli animali e la campagna alla scoperta del paesaggio agricolo della zona. Laureato alla facoltà di Scienze dell’Architettura di Udine nel 2009, si è poi specializzato alla Scuola Agraria di Monza come Tecnico Progettista di Spazi Verdi nel 2013. Ha sempre lavorato nel settore del verde come giardiniere, sperimenta costruzioni in salice vivo da portare nei giardini come arredo o strutture gioco, crea allestimenti temporanei con materiali di riutilizzo, si interessa al recupero e alla valorizzazione degli ambienti naturali friulani. Attualmente affianca alla progettazione alcune collaborazioni con diversi giardinieri e professionisti della zona.

CLAUDIO PAPA Nasce a Catania il 5 maggio 1964. Consegue il diploma di laurea in Industrial Design presso l’I.S.I.A. di Roma nel 1990. Per redigere la sua tesi collabora con l’azienda Piaggio alla progettazione di uno scooter. Lavorerà successivamente come designer, per un anno, al Centro Stile della Piaggio veicoli europei. Contemporaneamente agli studi inizia la collaborazione con diverse aziende italiane maturando la sua professionalità in diversi settori operativi. I più significativi sono quelli dell’arredamento per interni (mobili, divani, poltrone, lampade, accessori per la cucina) e dell’arredo bagno (mobili, accessori, sanitari, vasche e docce idromassaggio in metacrilato, rubinetterie). La curiosità e l’interesse per gli spazi del nostro quotidiano la ricerca verso nuove funzioni sono il filo conduttore dei suoi progetti. Dal 2013 vive a San Daniele del Friuli, dove ha aperto il suo nuovo studio di design industriale www.claudiopapa.it

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IL PROSSIMO NUMERO IN EDICOLA DA LUGLIO VISTA CASA bimestrale di arredamento, architettura, bioedilizia e design del Friuli Venezia Giulia Anno X° numero 62 Maggio/Giugno 2014

lA prImA ed uNIcA veTrINA dell’eccelleNzA dell’ABITAre IN FrIulI veNezIA GIulIA

Pubblicazione bimestrale registrata presso il Tribunale di Udine il 14 maggio 2007, n. 16 Iscrizione R.O.C. n. 97194 del 06/03/2007

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Hanno collaborato a questo numero Abitare e Dintorni, Alberto Moretti, Fabio Flora, Paola Moretti, Chiara Fantig, Matthias Parillaud, Claudio Papa

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Commerciale Stefano Sanna

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