Altroconsumo Ottobre 2016

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307 ottobre 2016

Anno XLII - Altroconsumo: via Valassina 22, 20159 Milano - Poste Italiane s.p.a. Spedizione in a.p.- D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI In caso di mancato recapito, restituire al Cmp di Milano Roserio per la restituzione al Mittente previo pagamento resi - 11 euro

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RINUNCIARE AL TELEFONO FISSO? LE MIGLIORI TARIFFE SE VUOI SOLO INTERNET INCHIESTA NELLE MENSE SCOLASTICHE: I MENÙ DELLA DISCORDIA TEST

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LA SPESA CHE NON PESA

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Sommario CHE COSA C’È DI NUOVO 06 EDITORIALE La parola al direttore.

cittadini. Ma anche novità, consigli e gli aggiornamenti sulle nostre attività.

06 PRIMO PIANO

58 A PRIMA VISTA

Dibattito, denunce, segnalazioni. A 360°, da tutto il mondo, per i nostri diritti di consumatori e

ottobre 2016

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TEST 68 I NOSTRI TOP 5 Asciugatrici, stampanti, macchine per il pane, televisori, acqua frizzante: cinque prodotti tra i migliori, scelti tra le centinaia a confronto sul nostro sito.

Impressioni e giudizi sui prodotti appena usciti sul mercato: quelli promettenti e quelli da evitare.

70 QUALE LAMPADINA Alogena, led o fluorescente? Vince la lampadina led: dura molto, consuma poco e rende la bolletta leggera.

INCHIESTE 12 CANONE RAI IN BOLLETTA: È CAOS

20 CORRUZIONE NELLA SANITÀ: COSTI PER TUTTI

Doppi addebiti e tanta burocrazia: come farsi valere e la petizione per abolirlo.

Appalti truccati e corruzione: le pesanti ricadute per il Ssn e per i cittadini.

di Matteo Metta

di Stefania Villa

di Sonia Sartori

72 PER IL FAI DA TE Trapani a batteria e a percussione: il test ti aiuta a scegliere modello e tipo. di Natalia Milazzo

15 MENSE SCOLASTICHE Siamo andati in 19 scuole di 6 città a vedere cosa mangiano i bambini. di Simona Ovadia

24 FARE LA SPESA La nostra guida ai supermercati: puoi risparmiare oltre tremila euro all’anno.

64

Epilatori a luce pulsata: cari, ma efficaci e sicuri

di Beba Minna

46 TROPPO CALDO Negozi e uffici pubblici non rispettano i limiti di legge per le temperature. di Luciana Grosso

50 SHARING ECONOMY Non convince ancora gli italiani: i risultati della nostra indagine.

60 MICROONDE

64 LUCE PULSATA

Alla prova i modelli combinati capaci di sostituire il forno di casa e quelli più economici da usare soprattutto per riscaldare e scongelare.

Niente più peli: gli epilatori a luce pulsata funzionano. Ecco quelli con il miglior rapporto tra qualità e prezzo. di Simona Ovadia

di Elisa Gerardis

54 TELEFONO FISSO Dove la spesa è più conveniente? L’inchiesta in 922 punti vendita di 67 città

CHIEDILO A NOI 78 ADESSO LO SAI Caldaia, cosa fare per la manutenzione? Guardaroba: come fare il cambio di stagione - In bici sui mezzi pubblici - Primi dentini: le collanine d’ambra sono pericolose e inutili

80 LETTERE Le testimonianze dei soci. Scriveteci. 2 Altroconsumo 307 • ottobre 2016

Nell’era dei cellulari, rinunciare al telefono fisso? Non sempre conviene. di Natalia Milazzo

Se interessa poco il design e tanto la prestazione, sul mercato ci sono ottimi modelli a buon prezzo. di Luciana Grosso

di Luciana Grosso

24

75 FRULLATI PERFETTI

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I NOSTRI VALORI INDIPENDENTI Le nostre pubblicazioni non contengono pubblicità. Non accettiamo prodotti gratuiti e non realizziamo test su richiesta dei produttori. Scegliamo solo laboratori competenti e indipendenti da qualunque interesse. L’indipendenza è totale, a garanzia di obiettività di giudizi e consigli.

EFFICACI Il nostro metodo di lavoro si basa su criteri di rigore scientifico, efficienza e competenza. A test e inchieste lavorano tecnici qualificati e specialisti di settore, che mettono la loro professionalità al servizio dell’informazione, della consulenza, della risoluzione concreta dei problemi.

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La nostra missione è esclusivamente orientata a soddisfare le necessità dei consumatori e a tutelare i loro diritti. Per questo offriamo servizi di consulenza individuale e portiamo la voce e le istanze dei consumatori presso gli interlocutori istituzionali e sociali.

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Incidente con un’auto Enjoy? Compila bene la constatazione amichevole.

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Alla prova dieci modelli di frullatore tradizionale: il migliore non è il più caro

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EDITORIALE

ROSANNA MASSARENTI DIRETTORE

Dopo il terremoto È commovente lo slancio di generosità che tutti noi dimostriamo quando succede qualcosa di terribile, come il terremoto dello scorso 24 agosto. Siamo tutti lì, con le mani e con il cuore. Una rete di volontari che mette a disposizione, giorno e notte, senza risparmiarsi, il proprio lavoro, cittadini che inviano abiti, cibo, farmaci, coperte... Anche la raccolta di fondi, attivata dalla Protezione civile, da giornali e tv e da molte associazioni impegnate nel sociale, non lascia nessuno indifferente e ognuno dà quello che può. Ma tutto avviene dopo: dopo terremoti o disastri come alluvioni e frane. Prevenirne le disastrose conseguenze sarebbe più che possibile, oltre che doveroso, e comunque dovrebbe essere già disponibile un fondo per le calamità, da usare per gli aiuti immediati e la ricostruzione. Prima, invece, ci sono gare al ribasso, lavori appaltati e mal eseguiti per la messa in sicurezza di case, scuole, ospedali ed edifici storici, ristrutturazioni al risparmio, materiali scadenti, fondi spariti. Il nostro è un Paese fragile, esposto a rischi sismici e idrogeologici, strapazzato da cementificazione e abusivismo edilizio che questi rischi li hanno ingigantiti. Il governo ha lanciato lo scorso anno la struttura #Italiasicura, con lo scopo proprio di lavorare sulla prevenzione, attivando “un monitoraggio attento degli interventi nel dissesto idrogeologico, nelle infrastrutture idriche e nell’edilizia scolastica che hanno lo scopo di mettere in sicurezza le persone e i loro beni, consentire di ottimizzare la spesa pubblica e di attuare una politica di gestione del territorio capace di guardare al futuro e di fare scelte rispettose delle persone e dell’ambiente”. Si parla anche di adeguamento alla normativa antisismica. Ma quando vedremo qualche risultato? Molti cantieri sono stati aperti, è vero, ma la condizione di sicurezza di centinaia di scuole continua a rimanere drammatica (come quella di Amatrice, crollata anche se dichiarata antisismica dopo ben due ristrutturazioni). Ora siamo nella fase di passaggio dall’emergenza alla ricostruzione e, per fronteggiare truffe e malaffare, abbiamo bisogno di un commissario straordinario del governo, che lavorerà anche a contatto con l’autorità nazionale anticorruzione. Vedremo, aspettando le piogge autunnali e l’inverno.

Per l’incuria cronica eventi naturali anche non estremi hanno effetti devastanti

6 Altroconsumo 307 • ottobre 2016

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PRIMO PIANO

Dire fare cambiare

Clima, il sì di Usa e Cina

Torna la paura del nucleare

Cina e Stati Uniti hanno annunciato di voler ratificare l’accordo sul clima di Parigi, raggiunto nel dicembre 2015 durante la Conferenza mondiale conosciuta come Cop21. L’accordo, firmato da 195 paesi, tra cui Cina e Stati Uniti, prevede che i paesi aderenti assumano impegni per ridurre le emissioni inquinanti e contenere l’aumento globale delle temperature. L’accordo sarà valido quando sarà ratificato da almeno 55 Paesi. Cina e Stati Uniti sono le principali economie mondiali e insieme sono responsabili per circa il 38% delle emissioni. L’Unione europea deve ancora ratificare l’accordo e con essa l’Italia.

In Giappone è stato riavviato il reattore nucleare di Ikata, dopo uno stop durato cinque anni deciso a seguito della catastrofe di Fukushima. L’impianto utilizza combustibile Mox, un mix considerato pericoloso dagli ecologisti. Attualmente in Giappone sono in funzione solo altri due reattori, Sendai 1 e 2, situati sempre nel Sudovest dell’arcipelago. Altri due reattori, Takahama 3 e 4, erano stati riattivati e poi bloccati dalle autorità incaricate della sicurezza nucleare. Tra la popolazione giapponese è tornata la paura: non piace la scelta del governo conservatore di Shinzo Abe di rilanciare l’energia nucleare.

SABRINA D’ALESSANDRO URPS - Ufficio Resurrezione Parole Smarrite La pispilloria è il clamore degli stormi in volo o il vociare indistinto di molte persone, spesso associato a maldicenza. Da pispigliare, voce onomatopeica per bisbigliare, che trae origine dal cinguettio degli uccelli per poi scivolare nella miseria del pettegolezzo corale, dove il vero e il falso si confondono in una vacua mormorazione. Al di là della poesia della parola, la pispilloria lascia in effetti il tempo che trova.

Fonte: Le Monde

Con la cultura non si mangia? Forse sì

38%

Intervista di Beba Minna

Le emissioni di gas serra prodotte da Cina e Stati Uniti

Ttip: fallito davvero? Del fallimento dell’accordo commerciale transatlantico (Ttip) tra Usa ed Europa si sente parlare da tempo e le perplessità di Francia e Germania sulla sorte dei colloqui farebbero pensare a un futuro incerto. Lo scenario più probabile è che del Ttip si riparlerà dopo le elezioni presidenziali americane: il nuovo presidente potrebbe essere il vero ago della bilancia della questione. www.altroconsumo.it

Un’iniezione di liquidità da 600 milioni di euro per la cultura, dal cinema ai musei passando per la musica, l’arte e i teatri. Il finanziamento della Commissione Ue, in collaborazione con il Fondo europeo per gli investimenti, punta a rilanciare il settore. Cosa cambierà con i finanziamenti europei? Si aiutano le imprese del settore - medie o piccole - ad accedere al credito, in un momento in cui i finanziamenti tradizionali sono sempre più scarsi e ovviando alla difficoltà da parte delle banche a valutare portafogli dal valore intangibile e modelli economici diversi. I bandi europei sono stati pubblicati e ci attendiamo una buona partecipazione anche da parte degli operatori Italiani. Quali sono i problemi delle aziende che operano nel settore creativo? Uno dei problemi più urgenti è il finanziamento inadeguato e la bassa capacità di accesso al credito, spesso legato anche alle dimensioni medie, piccole, a volte piccolissime di questo tipo di aziende. Oppure alla scarsa capacità del settore finanziario di capire il modello economico dell’impresa culturale e creativa. www.altroconsumo.it

Come si trasforma la cultura in industria culturale, in ricchezza? Bisogna rinnovare il rapporto con i propri clienti, ovvero con il pubblico. Il pubblico oggi, sia che si tratti dei visitatori di una mostra, degli spettatori di un film o di uno spettacolo teatrale, o degli acquirenti di un CD o di musica digitale, vuole giocare un ruolo più attivo. Ed è fondamentale che gli imprenditori del settore sappiano intercettare le indicazioni del pubblico. Quanto la cultura alimenta l’economia? Il ministero dei Beni Culturali presiede a un settore che ha una rilevanza economica sempre maggiore, allo stesso tempo gestisce il patrimonio materiale e immateriale di un paese, ossia la sua identità, la sua anima, il suo futuro. Il Belpaese ha enormi potenzialità, qual è lo stato di salute del settore nel resto d’Europa? Si dice che la cultura è il petrolio d’Italia. Penso che sia assolutamente vero e la stessa affermazione è valida anche per l’Europa che ha nella ricchezza e diversità culturale una delle proprie ragioni fondatrici. Ma cultura significa anche ricchezza economica, lavoro. Secondo gli ultimi dati di Eurostat, quasi 6,5 milioni di

La cultura genera una ricchezza pari al 4,5% del Pil globale europeo

Roberto Viola Responsabile della Direzione generale per la comunicazione e la tecnologia europei sono impiegati nel settore culturale e creativo. Si tratta del 3% della forza lavoro europea. Ė molto ma non ancora abbastanza. L’industria culturale in passato era considerata poco redditizia. I tempi sono cambiati? I dati sul lavoro che ho citato poco fa parlano da soli. Aggiungo che l’insieme del settore culturale e creativo genera una ricchezza pari a quasi il 4,5% del PIL globale europeo. In un contesto di grande concorrenza a livello planetario, noi europei abbiamo un vantaggio competitivo proprio nel settore culturale e creativo. Sarebbe un delitto non sfruttarlo appieno. ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 7


PRIMO PIANO Notizie

Risparmiare sul riscaldamento A ottobre riparte il gruppo di acquisto per il riscaldamento a pellet a prezzi esclusivi, grazie all’iniziativa di CasaRinnovabile.it

a cura di Beba Minna

DIESELGATE

Una stangata per Volkswagen Multata dall’Antitrust, la casa automobilistica continua a ingannare.

L’Antitrust, l’autorità garante della concorrenza e del mercato, per prima in Europa ha punito Volkswagen. La multa da 5 milioni di euro è dovuta alle “pratiche commerciali scorrette” utilizzate dall’azienda automobilistica tedesca per manipolare a proprio favore le emissioni delle proprie vetture e aggirare così i limiti europei previsti per contenere l’inquinamento. In una parola, il dieselgate. Una strategia

villorejo / Shutterstock.com

Gli automobilisti hanno diritto al risarcimento

5 mln di euro la multa dell’Antitrust

RYANAIR INVESTE NEL TURISMO ITALIANO Per il 2017 Ryanair investirà nel mercato italiano un miliardo di dollari, aprirà 44 nuove rotte e aumenterà del 10% il traffico in Italia. Il nuovo piano di sviluppo potrebbe consentire il rilancio di alcuni aeroporti a rischio chiusura. 8 Altroconsumo 307 • ottobre 2016

TV

ingannevole quella di Volkswagen che ha condizionato per anni le scelte dei consumatori, convinti ad acquistare automobili con consumi ed emissioni diversi da quelle reali. A settembre 2015, dopo che Volkswagen ha ammesso di aver venduto autovetture truccate, Altroconsumo ha diffidato l’azienda e ha avviato una class action proprio per pratica commerciale scorretta. Lo scandalo dieselgate ha coinvolto circa 700 mila proprietari di auto diesel, che ora devono essere risarciti: secondo la nostra stima, hanno diritto al 15% del prezzo di acquisto del veicolo. Intanto la casa madre si ostina a commettere scorrettezze e a ingannare i consumatori. Altroconsumo ha portato in laboratorio l’Audi Q5 2.0 TDI 110 KW (auto del gruppo Volkswagen) e ne ha analizzato le emissioni di ossidi di azoto (NOx) prima e dopo la rimozione del software illegale: superano ancora di circa il 25% i limiti di legge per ottenere l’omologazione Euro 5. Ecco perché Altroconsumo chiede che il ministero dei Trasporti e la KBA, l’Autorità federale tedesca dei Trasporti, facciano delle verifiche sul caso.

Stop agli spot sull’azzardo

Stop alla pubblicità del gioco d’azzardo sulla tv generalista e su quella dedicata ai minori. Lo prevede il decreto entrato in vigore lo scorso agosto, che pone un limite all’invasione di spot sul gioco d’azzardo. Il provvedimento stabilisce che gli spot sul gioco legale non possano andare in onda nella fascia oraria dalle 7 alle 22 sui canali generalisti Rai (Rai1, Rai2 e Rai3), su quelli Mediaset (Canale 5, Italia 1 e Rete4), su La7, Tv8 (ex Mtv) e la Nove, oltre ai canali tematici indirizzati ai minori (alcuni di questi appartengono al Gruppo De Agostini,

proprietario tra l’altro di Lottomatica). La pubblicità continuerà ad andare in onda senza limiti sui media “specializzati”, sui canali tematici, sulle piattaforme a pagamento (quindi Sky o Mediaset Premium, per esempio), sulle emittenti locali e sui canali radiofonici. Secondo dati diffusi da Ficom Leisure, il settore dei giochi ha investito nella pubblicità circa 50 milioni di euro. Si tratta della stessa cifra che il governo ha stanziato per contrastare la ludopatia, la dipendenza patologica dal gioco, secondo quanto stabilito nel documento di stabilità 2016.

da 100 a 500mila euro

le possibili sanzioni che l’Agcom potrà infliggere alle reti o alle società che violano il decreto sull’azzardo www.altroconsumo.it

SUSSIDI

Assegno sociale: è ora di chiederlo

Anche quest’anno è previsto l’assegno sociale, cioè l’aiuto economico pensato per le persone anziane a basso reddito: un massimo di 448,07 euro al mese (13 mensilità) per chi è in difficoltà. Una boccata di ossigeno per chi è senza occupazione o ha un reddito minimo ed è penalizzato dal momento di forte difficoltà economica che l’Italia sta vivendo e che si rispecchia nei dati sempre più allarmanti sulla disoccupazione. Ecco come si può presentare la domanda, i requisiti e i limiti di reddito necessari per ottenere il beneficio: cittadinanza italiana o di un Paese membro dell’Unione europea, mentre gli extracomunitari devono essere in possesso del permesso

di soggiorno CE; residenza in Italia; soggiornare in Italia da almeno 10 anni in via continuativa; essere privi di reddito o con reddito inferiore ai limiti stabiliti. Per fare domanda di assegno sociale nel 2016, è necessario avere un’età pari ad almeno 65 anni e 7 mesi. Il momento per andare in pensione si sta allontanando sempre di più e anche l’assegno sociale, che in realtà non è tecnicamente una pensione, sta subendo comunque l’effetto dell’innalzamento dell’età pensionabile. Per poter presentare la domanda di assegno sociale, il cittadino può disporre di diversi canali: online sul sito ufficiale www.inps.it, presso i patronati, i Caf, e i liberi professionisti.

LIBRI

Autori vari Ecomafia 2016 Edizioni Ambiente 192 pagine - 22€ Ne consigliamo la lettura

TELEFONIA

Tre e la soglia “extra” Addebiti ingiustificati: chiedi il risarcimento. Proseguono le segnalazioni di soci che lamentano strani addebiti in bolletta da parte dell’operatore telefonico Tre, dovuti a traffico o servizi attivati senza volerlo. Si tratta in alcuni casi di piccole somme, difficilmente individuabili in bolletta, ma che si assommano mese dopo mese. A volte, invece, si parla di cifre ben più elevate, anche 60 o 80 euro al mese. Spesso gli addebiti in bolletta hanno voci di difficile comprensione, come “Contenuti sotto copertura Tre” oppure “Pagine sotto copertura Tre”, ma non sono le uniche formule segnalate e contestate dagli utenti. Tre informa che si tratta di visite a pagine web a pagamento “extrasoglia”, ovvero al di fuori del pacchetto di dati acquistato. Secondo l’Agcom si tratta di addebiti non trasparenti: per questo ha condannato l’azienda al pagamento di una multa di quasi mezzo milione di euro. Se hai scoperto questi addebiti, vai su www.altroconsumo.it per indicazioni su come contestare. www.altroconsumo.it

Perché la corruzione è sempre più un’emergenza nazionale e il territorio ne è la prima vittima, compresi i beni culturali. Sono più di 27mila i reati ambientali accertati nel 2015, un numero che nella sua lapidaria sintesi rivela la diffusione dell’ecomafia, neologismo resosi necessario per descrivere l’emergenza legata agli incendi dolosi, al caporalato, ai fondi gestiti in modo opaco, ai trafficanti di rifiuti, alle mafie dei boschi (si può dimenticare il recente tentativo di gambizzare il presidente del parco dei Nebrodi in Sicilia, che aveva cercato di sottrarre le terre ai ladri di biodiversità?). Gli autori dell’ultimo rapporto Ecomafia, a cura di Legambiente, si soffermano anche sulla piaga dell’abusivismo edilizio, che riporta alla mente le immagini delle case sbriciolate dopo il terremoto. Un capitolo è dedicato alle proposte per migliorare l’azione preventiva e repressiva del fenomeno, grazie anche alla nuova legge sugli ecoreati, finalmente previsti dal Codice penale. Un primo raggio di sole in una fitta nebbia. Beba Minna

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Mutui obbligati Multa dell’Antitrust per Banca Popolare di Vicenza: dopo le nostre denunce, è arrivata la sanzione di 4 milioni e mezzo per pratica commerciale scorretta relativa ai mutui.

PRATICHE DIGITALI: OBIETTIVO DIFFICILE I comuni e gli enti pubblici devono usare documenti digitali: è scaduto il termine per adeguarsi alla legge. Riuscirà la rivoluzione della pubblica amministrazione? La legge non prevede sanzioni, ma se si farà il salto digitale si risparmieranno carta e denaro. E magari ci sarà anche meno burocrazia.

A BERGAMO

PREZZI

La frenata del trasporto pubblico

Un anno tranquillo il 2016 sul fronte dei mezzi pubblici. Secondo l’ultima rilevazione di Altroconsumo, rispetto allo scorso anno nelle principali città italiane praticamente non ci sono stati rincari. Il costo dell’abbonamento annuale urbano è rimasto sostanzialmente invariato, in linea con il 2015. Di certo hanno influito due fattori: l’inflazione, ferma da tempo, e il drastico calo dei costi energetici legato al ribasso del petrolio. Ciò significa, in pratica, che anche lasciando i costi di abbonamento invariati i profitti delle

aziende municipalizzate del trasporto pubblico locale possono preservare i propri bilanci. Però guardando la cosa in un’ottica di lungo periodo, lo scenario cambia e di parecchio. Se prendiamo come riferimento l’ultimo quinquennio (20112016), emerge che a Milano i costi degli abbonamenti sono aumentati molto più dell’inflazione, con punte davvero elevate (+10% per l’abbonamento ordinario e +18% per gli studenti). A Napoli l’abbonamento per studenti è cresciuto del 4%, mentre a Roma non ci sono stati rincari.

L’AUMENTO DEGLI ABBONAMENTI NEGLI ULTIMI 5 ANNI Milano

Roma

Napoli

ORDINARIO

+10%

+9%

+6%

STUDENTI

+18%

0%

+4%

Appuntamento con la scienza ETICA

Spreco di cibo, ora si cambia La legge italiana sullo spreco alimentare punta a incentivare le donazioni e a sensibilizzare i cittadini. Dopo la Francia, l’Italia. Con la legge 166 del 2016, entrata in vigore lo scorso settembre, siamo il secondo paese in Europa ad adottare una legge contro lo spreco alimentare. A febbraio scorso, infatti, anche Oltralpe è stato approvato un provvedimento analogo, ma con una logica ben diversa. In Italia si è scelto di imboccare la via degli incentivi e della semplificazione burocratica; Parigi, invece, aveva deciso di sanzionare gli sprechi con multe salate e pene detentive. In Italia esisteva già una legge che in qualche modo si occupava di favorire la donazione di cibo alle persone indigenti (la legge 155 del 2003), ma il recente decreto ha introdotto tante novità. Obiettivo della nuova norma è ridurre gli

sprechi in tutte le fasi, dalla produzione fino alla somministrazione del cibo. Sono state varate linee guida per prevenire lo spreco anche in mense scolastiche, aziendali e ospedaliere. Sarà possibile donare le eccedenze alimentari anche oltre il termine minimo di conservazione, purché l’imballaggio sia integro e il cibo sia stato conservato in modo ottimale. La legge prevede anche benefici fiscali per chi dona: i comuni possono applicare una riduzione della Tari proporzionata alla quantità delle donazioni. Al ristorante poi non dovremo vergognarci a chiedere la doggy bag per portare a casa gli avanzi: i ristoratori dovrebbero dotarsi di contenitori in materiale riciclabile, per consentire ai clienti questa possibilità.

ETICA

Dal 1 al 16 ottobre si svolge la XIV edizione di BergamoScienza, festival della cultura scientifica che ospita conferenze, mostre, spettacoli, laboratori ed esperti internazionali. I temi, trattati sono tanti: dalle neuroscienze allo spazio (ospite l’ex astronauta Guidoni), dalla tecnologia (l’ingegnere nucleare Mario Rasetti rifletterà sulla delicata gestione dei Big data), all’ambiente (si parlerà del caso Xylella, il batterio che sta infestando gli ulivi in Puglia).

La pellicola nel piatto: classifica dei food film

Dal 22 luglio scorso è entrato in vigore il Decreto ministeriale 121, conosciuto come Decreto “uno contro zero”, relativo al ritiro dei rifiuti elettrici ed elettronici di piccole dimensioni, come smartphone, mp3, rasoi elettrici, tablet, ma anche lampadine. I negozi più grandi - almeno 400 metri quadri di superficie - dovranno ritirare i piccoli Raee ( la spazzatura hightech) anche se i cittadini non fanno acquisti in negozio.

Cinema per nutrire la mente e riflettere. La ong Foodtank ha stilato una lista di film e documentari che vogliono portare l’attenzione e allargare il punto di vista su temi legati al cibo e all’agricoltura nel mondo. Ogni film esplora un aspetto specifico, alcuni con un taglio di equità sociale, altri con approfondimenti sulla salute dell’uomo. Una classifica che può coinvolgere tutti, dall’attivista, al contadino fino all’appassionato di cibo. Sono 19 i film che soddisfano ogni appetito cinematografico: lo spreco di cibo, la catena di produzione, gli allevamenti di carne, la dignità del lavoro dei braccianti, il potere delle grandi major alimentari, la sostenibilità della produzione alimentare. Vai nella sezione notizie di www.foodtank.com

Lo spreco di cibo costa lo 0,5% del Pil, cioè più di 8 miliardi di euro (fonte: Last Minute Market) 10 Altroconsumo 307 • ottobre 2016

RIFIUTI HI TECH: IL NEGOZIO RITIRA SENZA ACQUISTI

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ATTUALITÀ Canone in bolletta

per maggiori informazioni www.altroconsumo.it/bastacanone

PagheRai Addebiti doppi, richieste di esenzioni andate perse, complicazioni per il rimborso, nuovi adempimenti burocratici e scadenze. La tassa più odiata dagli italiani ora lo è ancora di più. di Matteo Metta

M

etti il canone Rai nella bolletta della luce ed è subito buio. Nella confusione stanno annaspando migliaia di italiani, vittime prima delle incertezze sulla procedura per chiederne l’esenzione e ora degli addebiti errati, con tutti gli strascichi burocratici per ottenere il rimborso e tempi per il riaccredito tutt’altro che definiti. Così fioccano a migliaia le richieste di aiuto che arrivano al nostro servizio di consulenza fiscale e al numero verde 800 131 889, appositamente attivato da Altroconsumo. Altro che snellimento del metodo di riscossione del balzello più odiato (e perciò più evaso) dagli italiani: l’inserimento del canone Rai nella fattura dell’elettricità, utile solo a far subito cassa, si sta rivelando un inestricabile ginepraio. Come del resto era prevedibile, perché presuppone un fitto scambio di informazioni tra diverse banche dati (Agenzia delle entrate, Acquirente unico e gestori dell’energia elettrica), ma anche perché i fornitori di elettricità sono stati costretti a improvvisarsi riscossori di imposta, con tutto quel che ne segue in termini di aggiornamento dei sistemi informatici, organizzazione di nuove procedure, versamento all’erario dei canoni incassati, comunicazione dei mancati pagamenti e gestione dei casi problematici (per esempio quelli dovuti quando si passa da un fornitore di elettricità all’altro). C’è da giurare che i disguidi continueranno anche nei mesi a venire.

IN SINTESI Il caos degli errati addebiti in bolletta del canone Rai Cosa fare per chiedere il rimborso La petizione per chiedere l'abolizione del canone e la riforma del servizio pubblico

canone Rai di 100 euro annui, che dal 2017 sarà diviso in cinque rate da 20 euro sulle prime cinque bollette elettriche bimestrali (da gennaio a ottobre), è dovuto da tutti i possessori di televisore solo una volta per nucleo famigliare anagrafico, indipendentemente dal fatto che la famiglia abbia uno o più apparecchi, in una o più case.

Abbonati nel dimenticatoio Va da sé che finché si è proprietari di una sola casa, che è anche l’abitazione di residenza della famiglia, e si possiede effettivamente il televisore, si può stare tranquilli.

Una nuova rogna La legge di Stabilità 2016, legando la riscossione del canone televisivo al contratto di energia elettrica allacciato nella casa di residenza, ha introdotto anche il principio di “presunzione di detenzione” dell’apparecchio televisivo in ogni abitazione principale. Di conseguenza chi non ha un televisore ed è titolare di un'utenza elettrica residenziale, per evitare che il canone fosse addebitato

I problemi maggiori ci sono stati sulle utenze elettriche delle seconde case sulla bolletta, ha dovuto presentare — e deve farlo ogni anno, in barba alla sbandierata volontà di semplificare la burocrazia — la dichiarazione di non detenzione, scaricandola dal sito internet dell'Agenzia delle entrate (vedi schema qui in basso). Chi non l'avesse fatto, deve pagare il canone 2016. La richiesta di esenzione per il prossimo anno va presentata entro il 31 gennaio 2017, ma dato che il modulo è già disponibile, meglio togliersi il pensiero quanto prima. Per chi invece attiva per la prima volta un contratto di elettricità “residenziale” e non ha la TV, per non pagare il canone deve presentare la dichiarazione di non detenzione (Quadro A, della cosiddetta “dichiarazione sostitutiva”) entro la fine del mese succes-

sivo alla data di attivazione della fornitura elettrica. È stato chiarito che nella definizione di televisore non rientrano computer, tablet, smartphone né i semplici monitor — anche se usati per guardare i programmi in streaming — ma solo i televisori in senso stretto, cioè gli apparecchi in grado di ricevere, decodificare e visualizzare il segnale digitale terrestre o satellitare, direttamente.

Richieste perse nell'etere Che fare se nonostante l’invio della richiesta di esenzione ci si è ritrovati in bolletta l’addebito non dovuto del canone? C’è chi seguendo il consiglio dato in prima battuta dalla Agenzia delle entrate tramite Facebook ha optato per il pagamento parziale della bolletta incriminata: in pratica ha compilato un nuovo bollettino e, scorporando dall’importo totale quello relativo al canone, ha pagato solo la quota relativa all’energia elettrica; procedura rischiosa, perché l’azienda elettrica può impiegare diverso tempo per ricollegare quel bollettino alla relativa fattura. E se nel frattempo è sopravvenuta la scadenza della bolletta, potrebbe attivare la

RIMBORSO O NUOVA RICHIESTA DI ESENZIONE, ECCO COME PROCEDERE Ti hanno addebitato il canone Rai nella bolletta della luce ma non dovevi pagarlo? Chiedi il rimborso

Una volta per famiglia Aumentando i passaggi e gli operatori, e complicando il meccanismo (quant’era semplice il vecchio bollettino postale!), il rischio di errore aumenta. Ed ecco che arriviamo alle bollette pazze di luglio (o di agosto, visto che le fatture per l’energia elettrica sono bimestrali), quelle sulle quali ha debuttato il nuovo metodo di riscossione del canone Rai. La somma di 70 euro (oppure 80 euro, per le bollette ricevute ad agosto), relativa alla maxi tranche di canone 2016 fino a quel momento maturata, è stata addebitata in tantissimi casi anche sulle utenze delle seconde case o a chi aveva fatto richiesta di esenzione perché non in possesso di alcun apparecchio televisivo. Ricordiamo che il 12 Altroconsumo 307 • ottobre 2016

Solo in teoria, però. Infatti anche in questo caso la perfezione non è stato il forte di queste fatture, dal momento che ai nostri telefoni si sono rivolti anche alcuni abbonati storici della Rai, che non hanno trovato nelle bollette elettriche di luglio (o agosto) la voce canone Rai. Difficile dire se la dimenticanza sia dell’azienda elettrica o dell’Agenzia delle entrate, che si è persa per strada alcuni nominativi. Che fare? Meglio aspettare la bolletta successiva, e se neppure in quella compare l’addebito, entro il 31 ottobre versare i 100 euro di canone Rai del 2016 attraverso il modello F24. Altra scadenza, altra incombenza burocratica, tanto per gradire.

Scarica il modulo

Raccomandata

Tramite la posta

Applicazione online

Il primo passo per il rimborso è scaricare l'apposito modulo dal sito dell'Agenzia delle entrate e compilarlo leggendo attentamente le istruzioni

Il modulo compilato, facendo attenzione a indicare il codice associato alla motivazione dell'errore, può essere inviato tramite raccomandata

Scarica dal sito dell'Agenzia delle entrate la "dichiarazione di non detenzione", compilala e inviala alla stessa Agenzia con raccomandata "senza busta"

In alternativa il modello può essere compilato e inviato tramite l’apposito servizio web disponibile sul sito dell'Agenzia delle entrate

Applicazione online In alternativa puoi inviare la richiesta tramite l’apposito servizio web dell'Agenzia delle entrate, previa registrazione ai servizi telematici

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Nessuno in famiglia ha la TV? Per il 2017 devi inoltrare di nuovo la "dichiarazione di non-detenzione"

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Intermediario

Intermediario

Scadenza

Se hai bisogno di aiuto, puoi chiedere a un intermediario abilitato (CAF, commercialisti, consulenti del lavoro...) di inviare la richiesta via web per te

Se sei poco pratico, rivolgiti a un intermediario abilitato (CAF, commercialisti, consulenti del lavoro...) che può inviare la richiesta per te

La richiesta di esenzione vale un anno. Quella presentata da oggi e fino al 31 gennaio 2017 ha effetto per l’intero canone dovuto per l’anno 2017

ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 13


ATTUALITÀ Canone in bolletta

500 mln

È l'aumento di gettito che ci si attende dalla riscossione del canone Rai tramite la bolletta elettrica nel 2016. Finora dal canone arrivava alla Rai quasi un miliardo e seicento milioni di euro

95€

Dai 100 euro attuali ai possibili 95 euro nel 2017: è la seconda sforbiciata sul canone Rai promessa dal premier Matteo Renzi. Staremo a vedere. Nel 2015 il canone era di 113,50 euro

procedura di recupero crediti. Ma è rischiosa anche perché se qualcosa non funziona nel flusso di comunicazione con l'Agenzia delle entrate, l’insolvenza del canone, anche parziale, fa scattare la procedura di accertamento da parte della stessa Agenzia. L’iter meno spinoso, tra l’altro l’unico percorribile da parte di chi ha la domiciliazione bancaria delle utenze, è quello della richiesta di rimborso. L’Agenzia delle entrate ha reso disponibile sul proprio sito (www.agenziaentrate.gov.it) il modulo da scaricare, con tanto di istruzioni, da leggere attentamente prima della compilazione. Il modulo può essere inviato tramite raccomandata postale, assieme alla copia di un documento di identità, all'indirizzo: Agenzia delle entrate, Direzione Provinciale 1 di Torino, Ufficio di Torino 1, S.A.T. – Sportello abbonamenti TV – Casella Postale 22 – 10121 Torino. In alternativa è possibile ricorrere all’applicazione web disponibile sul sito dell'Agenzia delle entrate oppure a uno degli intermediari abilitati (CAF, commercialisti, consulenti del lavoro...). Nel caso della raccomandata fa fede il timbro postale, mentre negli altri due casi la ricevuta viene rilasciata per via telematica.

Poco chiari i tempi del rimborso I rimborsi avverranno direttamente nella bolletta elettrica. Con quali tempi? Non è dato saperlo perché l'Agenzia delle entrate dà scadenze agli altri ma non a sé stessa. Dice infatti «entro 45 giorni dalla ricezione, da parte delle stesse imprese elettriche, delle informazioni utili all’effettuazione del rimborso, trasmesse dall’Agenzia delle entrate». Peccato che non specifichi quanto tempo impiegherà nella valutazione delle richieste. 14 Altroconsumo 307 • ottobre 2016

817mila Sono le richieste di esenzione giunte all'Agenzia delle entrate. La maggior parte è arrivata per raccomandata, mentre sono state 220mila quelle telematiche

30% Nel 2014, era il tasso di evasione del canone della tv pubblica in Italia. In Gran Bretagna è del 5% mentre è praticamente assente in Francia e Germania (1%)

Esenti gli over 75 con reddito annuo inferiore a 6.713 euro, ma devono farne richiesta Tra moglie e marito A giudicare dalle lamentele pervenuteci, il problema più frequente è legato alle duplicazioni di addebito del canone, dovute al fatto che una stessa famiglia anagrafica ha attive più di un’utenza elettrica, soprattutto quando intestata a familiari diversi, per esempio una casa al marito e una seconda casa alla moglie. È abbastanza comune che, per risparmiare, entrambe le utenze elettriche vengano fatte risultare come “residenziali”, cioè prima casa, così si usufruisce della tariffa agevolata. Anche in questo caso vale il principio che una stessa famiglia anagrafica paga una sola volta. Per evitare il doppio addebito, che in tanti casi c'è stato, bisognava comunicare all’Agenzia delle entrate su quale utenza (indicando il codice fiscale dell'intestatario) doveva essere addebitato il canone Rai dovuto dalla propria famiglia. Il modulo da usare era quello della cosiddetta “dichiarazione sostitutiva”, lo stesso per l’esenzione, compilando però il Quadro B. Chi non l’avesse fatto e si è visto addebitare il canone su entrambe le utenze, può fare richiesta di rimborso, avvalendosi della procedura riportata nel paragrafo precedente: il modulo di rimborso e i canali di presentazione sono identici, cambia solo il codice legato al diverso motivo per il rimborso. L'Agenzia sottolinea, però, che non dovrebbe sussiste-

re più di un’utenza elettrica di tipo domestico residenziale nell’ambito di una stessa famiglia anagrafica: quindi la situazione va regolarizzata. Nel caso in cui i due conuigi abbiano residenze diverse, dovranno pagare il canone due volte, perché appartengono a due nuclei anagrafici distinti. E se è la stessa persona ad avere intestate due utenze elettriche con contratto residenziale? È scorretto, dovrà cambiare tariffa perché una persona non può avere più utenze elettriche residenziali. Lo ha chiarito il direttore dell'Agenzia delle entrate, Rossella Orlandi, in un'audizione alla Camera lo scorso giugno.

Defunto con televisore Un altro nodo venuto al pettine è quello relativo alle utenze intestate a defunti. Spesso gli eredi, per continuare a usufruire della tariffa agevolata per residenti e non sobbarcarsi i costi di voltura, hanno continuato a pagare le bollette della luce a nome della persona deceduta. Su questa utenza residenziale è stato automaticamente addebitato il canone Rai. Cosa deve fare l'erede che già paga il canone sulla bolletta della propria famiglia? Per evitare l’addebito sull’utenza intestata al deceduto, l'erede avrebbe dovuto mandare la dichiarazione sostitutiva, compilando il quadro B e indicando il proprio codice fiscale come codice fiscale utile per l'addebito. Chi non l'avesse fatto, può comunque inoltrare la richiesta di rimborso del canone addebitato al defunto, indicandone il motivo. Sarebbe meglio poi fare la voltura del contratto, perché i defunti non possono essere intestatari di contratti. Molte le richieste arrivate al nostro servizio di consulenza da parte di persone che hanno genitori di oltre 75 anni e con la pensione minima, ai quali è stato addebitato in bolletta il balzello. La legge prevede che siano esonerati dal pagamento del canone Rai tutti gli over 75 con un reddito annuo non superiore a 6.713 euro. Dovevano però mandare un'apposita richiesta, compilando il relativo modulo presente sul sito dell'Agenzia delle entrate. Ingiustamente, a nostro parere, l'Agenzia non ha previsto un rimborso per chi, pur avendo i requisti, ha dimenticato o non sapeva di dover inviare questa richiesta. Per il 2016 dovrà pagare, ma per essere esonerato il prossimo anno dovrà inviare il modulo entro aprile 2017. Meglio farlo subito.

FIRMA LA PETIZIONE altroconsumo.it/bastacanone Vogliamo una Rai diversa: un solo canale di servizio pubblico vero, senza pubblicità e finanziato con la fiscalità generale. Il resto va privatizzato, il canone abolito. Hanno firmato la nostra petizione in 200.000. E tu, cosa aspetti?

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INCHIESTA Mense scolastiche

Diritto alla mensa Siamo andati a vedere cosa mangiano i bambini in diciannove scuole di sei città. Molti non gradiscono, soprattutto la verdura, ma non dipende dalla qualità. di Simona Ovadia

IN SINTESI I risultati della nostra inchiesta sul servizio di ristorazione in 19 scuole di 6 città La sentenza "pro panino" nelle scuole e i rischi della liberalizzazione Le rappresentanze dei genitori raccontano

F

igli che escono da scuola affamati o che - nei casi peggiori - raccontano con disgusto di insalate coi vermi e di peli nelle lasagne. Genitori allarmati, che denunciano e chiedono verifiche. La qualità della refezione scolastica è oggi un tema particolarmente sensibile: è cresciuta la consapevolezza che la buona salute passa anche dall'alimentazione e di pari passo anche la sfiducia verso le società di ristorazione che vincono le gare d'appalto per fornire il servizio alle scuole. L'ultimo colpo di cannone alla mensa scolastica lo ha dato la recente sentenza della Corte d'appello di Torino che ha stabilito il diritto di portare il pranzo al sacco e consumarlo nel tempo dedicato alla mensa, ingiungendo alle scuole del capoluogo piemontese di trovare una soluzione organizzativa che non discrimini chi non si avvale del servizio di refezione.

La mensa è anche momento educativo La battaglia per il "panino libero", nel momento in cui scriviamo, è in pieno svolgimento: molti genitori insoddisfatti, da www.altroconsumo.it

Milano a Napoli, stanno chiedendo di poter fare lo stesso. Il servizio mensa era già stato duramente messo in discussione dalle ispezioni dei carabinieri dei Nas, che si sono svolte durante lo scorso anno scolastico per volontà del ministro della Salute Lorenzin. Su 2.678 controlli sono state trovate 670 situazioni non conformi. Il conto del ministro è piuttosto salato: una mensa su quattro non è in regola. Anche se i casi di alterazione o cattivo stato degli alimenti fortunatamente si contano sulla punta delle dita (tre), tra le centinaia di carenze igieniche e strutturali riscontrate (393).

La nostra inchiesta in sei città «Attenzione a non fare inutilmente allarmismo», avverte però Emanuela Bianchi coordinatrice dell'Ufficio studi alimentazione di Altroconsumo, «La situazione non è così drammatica come vogliono farci credere i giornali. Sicuramente ci sono molti aspetti critici e situazioni da migliorare, ma nel complesso nelle scuole italiane non si mangia poi così male. La sentenza di Torino apre uno ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 15


INCHIESTA Mense scolastiche

INCHIESTA Mense scolastiche

Si stima che nelle mense scolastiche vengano consumati 424 milioni di pasti all'anno scenario preoccupante: la mensa è un diritto che va difeso, una conquista preziosa sia in termini di equità sociale, perché garantisce a tutti i bambini a prescindere dal reddito della famiglia d'origine almeno un pasto bilanciato al giorno, sia in termini di educazione alla sana alimentazione», continua Bianchi. In effetti, il panorama che emerge dalle nostre ispezioni in diciannove mense scolastiche di sei città è piuttosto positivo. «Uno dei problemi dei servizi di refezione è riuscire a venire incontro ai gusti dei bambini senza perdere di vista il giusto equilibrio nutrizionale dei pasti - spiega l'esperta - Abbiamo riscontrato molto spesso che gli studenti non gradiscono e scartano i classici alimenti tabù come il pesce e la verdura, benché siano, a giudizio dei nostri ispettori, piatti gustosi e ben preparati».

I centri cottura sono cucine organizzate per preparare migliaia di pasti ogni giorno. Qui un addetto scola la pasta.

Visite e analisi di laboratorio Grazie alla collaborazione delle amministrazioni comunali di Milano, Roma, Napoli, Bologna, Genova e Venezia scuole e centri di preparazione dei pasti hanno aperto le porte ai nostri tecnici esperti. I loro occhi hanno verificato lo stato di manutenzione delle strutture e delle attrezzature di cucine e refettori e misurato il rumore presente nei locali all'ora dei pasti; hanno valutato il modo in cui venivano distribuiti i cibi, le temperature delle pietanze, il gradimento da parte dei bambini sulla base del consumo; hanno assaggiato e giudicato a loro

Il cibo arriva dal centro cottura a scuola chiuso in scatole termiche. Il nostro ispettore ne misura la temperatura.

Milano

I GENITORI RACCONTANO

volta il piatto proposto. Sono stati prelevati e analizzati alcuni campioni di cibo sia per verificarne l'igiene (carica batterica, ricerca di batteri pericolosi...) sia per controllare la presenza di residui di pesticidi (sono state cercate più di 500 sostanze nella frutta e nella verdura proposta). Infine il nostro ufficio studi ha controllato l'equilibrio nutrizionale del menù proposto (nel momento dell'indagine, ovvero aprile-maggio 2016, era in vigore il menù "estivo") giudicando la varietà dei piatti, l'alternanza delle diverse fonti proteiche - per esempio la presenza non soltanto della carne, ma anche di pesce, latticini e legumi - e che fossero sempre presenti frutta e verdura.

Milano: varietà accettabile «La ristorazione scolastica nel capoluogo lombardo è affidata a una società municipalizzata. Abbiamo visitato due dei loro principali centri cottura, in grado di produrre fino a 10mila pasti in un giorno, e due mense presenti in due scuole primarie» - racconta Emanuela Bianchi - Sulla varietà del menù non ho molto da dire. Buona l'alternanza delle fonti proteiche e la presenza costante delle verdure. Mancano però le uova servite come tali e gli affettati, che sono stati sostituiti da formaggio, forse per via delle recenti indicazioni dell'Oms che sconsigliano il consumo di salumi», spiega ancora l'esperta. Per quanto riguarda le ispezioni e le degustazioni dei tecnici non c'è nulla da segnalare,

Tariffa massima del servizio: 6,50 euro a pasto Equilibrio nutrizionale menù estivo

C

RESPONSABILE EDITORIALE

Foodinsider.it

Cos'è Foodinsider? «È una piattaforma creata da alcune mamme e papà che hanno fatto o ancora fanno i commissari mensa nelle scuole pubbliche. L'obiettivo è quello di raccogliere e condividere il maggior numero di esperienze, per aumentare la consapevolezza dei genitori sull'importanza della qualità della mensa e come incidere per migliorarla in qualità di commissari mensa. Perché non sempre nelle mense sono rose e fiori, anzi. Le società che hanno in appalto la ristorazione scolastica hanno come principale obiettivo quello del profitto. Certo, devono rispettare la qualità prevista nel capitolato, ma non sempre questo avviene e soprattutto non sempre sono così trasparenti e

collaborative con noi genitori che chiediamo di verificare. Dalla lunga esperienza che ho maturato posso dire che là dove c'è un'amministrazione che ascolta noi genitori le mense funzionano e sono apprezzate anche dai ragazzi». Perché le commissioni mensa sono così importanti? «Perché controllano il servizio. Sono l'organo di rappresentanza dei genitori: hanno un ruolo di collegamento tra l’utenza, il Comune e il gestore e si fanno carico di riportare i suggerimenti e i reclami che pervengono dall’utenza stessa. I genitori che ne fanno parte fanno anche un monitoraggio: assaggiano i cibi proposti, vanno nelle cucine a verificare come funzionano, se sono pulite, se le materie prime

Ci sono in tutte le scuole? «Purtroppo le commissioni mensa non sono ancora diffuse in tutte le scuole d'Italia. Molto dipende dalla consapevolezza dei genitori, dato che l'incarico è volontario e richiede un certo investimento di tempo. NeIle scuole della mia zona l'esperienza è molto positiva e le commissioni mensa organizzano anche incontri sulla sana alimentazione. Ogni giorno ci sono almeno due genitori che vanno ad assaggiare il cibo, ma è difficile trovare realtà così attive». Quali sono gli aspetti più critici? «La frustrazione di non essere sempre ascoltati e di essere indicati come genitori allarmisti. E poi una certa reticenza nel fornire tutti i documenti necessari per capire la vera qualità di ciò che viene servito: per esempio non sempre le commissioni hanno accesso ai capitolati, i contratti di fornitura tra l'amministrazione pubblica e le società appaltatrici, anche quando li richiedono. Non

parliamo poi delle possibilità decisionali sulle forniture, praticamente inesistenti. Ma più le commissioni mensa sono forti e seguite dall'opinione pubblica e dai genitori delle scuole, maggiore è il loro ambito d'azione. Penso per esempio alle commissioni mensa di Perugia, che attualmente hanno diritto di parola nella scelta dei fornitori delle materie prime». Qual è la situazione attuale nelle scuole che lei conosce direttamente? «Il riscontro che abbiamo è che i bambini quando escono hanno ancora fame, cosa confermata dalle montagne di cibo che rifiutano. Le commissioni fotografano tutto, addirittura conteggiano le quantità e sono in grado di identificare nel dettaglio i piatti poco graditi. Poi girano tutto all'amministrazione e alla società appaltatrice, chiedendo aggiustamenti e modifiche. Nella mia zona, per esempio, è stata fatta una petizione per togliere le polpette. I genitori per protesta chiedevano la dieta in bianco il giorno in cui questo piatto veniva proposto. Ma purtroppo non sempre c'è stata la volontà di ascoltare la nostra voce».

Bologna

Venezia

Genova

Tariffa massima del servizio: 680 euro l'anno Equilibrio nutrizionale menù estivo

CLAUDIA PALTRINIERI

sono adeguate. Verificano anche gli aspetti nutrizionali dei menù proposti, perché l'equilibrio della dieta è uno dei temi che sta più a cuore».

D

Tariffa massima del servizio: 4,25 euro a pasto Equilibrio nutrizionale menù estivo C

Tariffa massima del servizio: 5,20 euro a pasto Equilibrio nutrizionale menù estivo C

CUCINA: SAMMARTINI, Via Sammartini 73 Strutture e attrezzature cucina A SCUOLA: MARTIRI DI GORLA, Via Cesalpino 38 Strutture e attrezzature refettorio C Servizio A Rumore C

CUCINA: UCELLI DI NEMI, Via Ucelli di Nemi 54 Strutture e attrezzature cucina A SCUOLA: COLLETTA, Via Colletta 49 Strutture e attrezzature refettorio B Servizio B Rumore C

CUCINA: LADISA, Via Adamoli 469 Strutture e attrezzature cucina B SCUOLA: GILBERTO GOVI, Via F. Cavallotti 12 Strutture e attrezzature refettorio B Servizio A Rumore C

CUCINA: VILLAGGIO LAGUNA Piazzale Zendrini 36 Strutture e attrezzature cucina A SCUOLA: GIOVANNI PASCOLI, Via Passo 3/G Strutture e attrezzature refettorio D Servizio B Rumore C

CUCINA: CASTELDEBOLE, Via Galeazza 55/2 Strutture e attrezzature cucina A SCUOLA: EDMONDO DE AMICIS, Piazza Pallavicini 6A Strutture e attrezzature refettorio B Servizio A Rumore E

CUCINA: NUOVO FOSSOLO, Via Canali 1 Strutture e attrezzature cucina A SCUOLA: LIVIO TEMPESTA, Via Martelli 37 Strutture e attrezzature refettorio B Servizio A Rumore C

MENÙ SERVITO ASSAGGIO Pasta al sugo di pomodoro con tonno Caciotta biologica Pomodori in insalata Arancia Pane

MENÙ SERVITO ASSAGGIO Misto insalata e pomodori Pizza margherita Gelato Pane

MENÙ SERVITO ASSAGGIO Ravioli al sugo di pomodoro Bocconcini di pollo impanati Fagiolini saltati Banana Pane

MENÙ SERVITO ASSAGGIO Pasta al pesto Polpette di tacchino con carote Insalata verde Banana Pane

MENÙ SERVITO ASSAGGIO Farfalle con sugo al ragù vegetale Merluzzo gratinato al forno Caponata di verdure miste Pera Pane

MENÙ SERVITO ASSAGGIO Spaghetti con sugo aglio e olio Cotoletta di platessa al forno Fricandò di verdure Pera Pane

Alunni

Esperti

A A E E E n.v.

C A A E

Alunni E A A n.v.

Esperti E A A C

Alunni A A E A n.v.

Esperti A A C A A

Alunni A C C A n.v.

Esperti C A C A C

Alunni

Esperti

A A C C C n.v.

C A C E

Alunni A C C A n.v.

Esperti A C A C E

La qualità è indicata con un numero di stelle, da uno (pessimo) a cinque (ottimo). n.v. non valutato

16 Altroconsumo 307 • ottobre 2016

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INCHIESTA Mense scolastiche

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a parte un giudizio pessimo su un'insalata mista con pomodori che poi è risultata anche poco pulita, con uno stato igienico non accettabile. I ragazzi non hanno gradito il formaggio e le insalate, mentre al top delle loro preferenze troviamo la pizza. La mela e l'arancia che abbiamo portato in laboratorio avevano sulla buccia piccole tracce di pesticidi, ma i residui erano molto inferiori ai limiti massimi ammessi dalla legge.

Buona la situazione dell'unica cucina che abbiamo visitato e il gradimento dei ragazzi, che hanno mangiato praticamente tutto ciò che veniva loro proposto quel giorno, con un leggero scarto per i fagiolini. Giudizi pienamente positivi anche dal nostro incaricato. Niente da segnalare per quanto riguarda l'igiene, ma abbiamo trovato residui di pesticidi che non dovrebbero esserci in un campione di albicocche indicate biologiche.

Genova e il finto bio

Venezia: piatti e forchette da casa

«Nella città ligure, pur affacciandosi sul mare, il pesce proposto è quasi sempre un prodotto panato e prefritto - racconta Bianchi - La carne fa ancora la parte del leone ed è proposta troppo spesso. Si trascurano molto le altre fonti proteiche. Per questo, il giudizio sull'equilibrio nutrizionale del menù non può essere pienamente sufficiente».

A Venezia il nostro ispettore ha visitato un solo centro di produzione pasti gestito da Cir e una scuola primaria di Mestre. «A Venezia la particolarità riscontrata è che i ragazzi si devono portare le stoviglie da casa, un'idea ecologica sì, ma forse non del tutto sicura dal punto di vista igienico - racconta Bianchi - E se le condizioni strutturali e igieniche

della cucina non hanno dato problemi, non possiamo dire altrettanto del refettorio della scuola, che presentava arredi e condizioni vetuste e un livello di rumorosità veramente eccessivo». Il menù è equilibrato, sia per quanto riguarda la varietà sia rispetto al sapore dei piatti, ma segnaliamo che due dessert alla settimana sono troppi. Buono il livello di igiene delle pietanze analizzate.

Bologna, dove sono i tortellini?

La mensa scolastica è anche un momento educativo e di socializzazione importante

Nella città emiliana l'ispettore è andato in due scuole e due centri cottura gestiti da Gemeaz e Camst. «Il menù è piuttosto vario, peccato che manchino le uova - racconta la nostra esperta - ma soprattutto mi ha stupito non vedere tra le proposte la pasta ripiena, vanto della cucina del territorio». Ineccepibili le verifiche microbiologiche sulle pietanze e l'igiene delle cucine, mentre la ricerca dei pesticidi ha rilevato in uno dei due frutti analizzati la presenza di una sola sostanza in tracce minime e sotto i livelli di legge. I punti deboli delle mense di questa città? Il rumore eccessivo, con picchi sopra i 100 decibel. E il pane, giudicato gommoso.

Roma Tariffa massima del servizio: 80 euro al mese Equilibrio nutrizionale menù estivo

C

CUCINA: LA CASCINA GLOBAL SERVICE Strutture e attrezzature cucina A SCUOLA : NOBEL, Via Rio nell'Elba 145 Strutture e attrezzature refettorio D Servizio B Rumore C

CUCINA: CONSORZIO NAZIONALE SERVIZI (CNS) Strutture e attrezzature cucina A SCUOLA : DALMAZIO BIRAGO, Via Collatina 103 Strutture e attrezzature refettorio A Servizio A Rumore C

CUCINA: VIVENDA Strutture e attrezzature cucina A SCUOLA : SALVATORE QUASIMODO, Via Latina 550 Strutture e attrezzature refettorio B Servizio A Rumore E

MENÙ SERVITO ASSAGGIO Farfalle al burro e parmigiano Filetti di nasello gratinati Spinaci all'olio Mela Pane

MENÙ SERVITO ASSAGGIO Rigatoni al pomodoro e basilico Bollito di bovino all'aceto balsamico Insalata verde Banana Pane

MENÙ SERVITO ASSAGGIO Tortellini al burro e parmigiano Formaggio provolone dolce Bieta ripassata Mela Pane

Alunni A E E C n.v.

Esperti A C A C A

CUCINA: CIR FOOD Strutture e attrezzature cucina SCUOLA : SAN CLETO, Via Nicola Maria Nicolai 85 Strutture e attrezzature refettorio Servizio Rumore

A A E

MENÙ SERVITO ASSAGGIO Mezze maniche all'ortolana Polpettone di bovino al forno Insalata verde Kiwi Pane

Esperti A C A C C

Alunni A A E C n.v.

18 Altroconsumo 307 • ottobre 2016

Alunni Esperti A A A C C C n.v.

A A E

A CUCINA: DUSSMAN SERVICE Strutture e attrezzature cucina SCUOLA : LUIGI VOLPICELLI, Via delle Alzavole 21 Strutture e attrezzature refettorio Servizio Rumore

B A E

MENÙ SERVITO ASSAGGIO Pasta al pesto Frittata Spinaci all'olio Kiwi Pane

Esperti A A A A C

Alunni A C E C n.v.

A

Alunni A C E C n.v.

Esperti A A A C C

CUCINA: SERENISSIMA RISTORAZIONE Strutture e attrezzature cucina B SCUOLA : DON MILANI, Via Orbasso 69 Strutture e attrezzature refettorio B Servizio A Rumore E MENÙ SERVITO ASSAGGIO Pasta al burro e parmigiano Prosciutto cotto Insalata mista Mela Pane

Alunni A C E C n.v.

Esperti A A A C C

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Roma: le spine e il rumore Nella capitale la maggior parte delle scuole ha la cucina interna. Queste cucine sono gestite da sei società diverse che hanno vinto la gara d'appalto del Comune fino al 2017. In teoria, stando anche a ciò che da tempo sostengono molti genitori italiani, i ragazzi dovrebbero mangiare meglio, perché i cibi non subiscono il trasporto e sono preparati a ridosso dei pasti. È così? «Dalle nostre rilevazioni non emergono particolari differenze di qualità rispetto alle città dove i pasti sono preparati nei centri cottura centralizzati», racconta Bianchi. «La presenza della cucina a scuola - prosegue - non è da sola un fattore in grado di determinare la qualità della ristorazione scolastica, ma contano molti altri aspetti, compresi la qualità degli ingredienti, la varietà del menù, l'igiene e il comfort dei refettori». A questo proposito una costante delle mense romane è proprio il rumore assordante dei refettori. Le cucine, invece, sono risultate impeccabili, solo in una il flusso delle merci non era razionale e sono state viste alcune formiche. Il gradimento complessivo delle pietanze da parte del nostro ispettore è positivo (anche se il polpettone di bovino proposto era leggermente crudo al cuore), mentre i ragazzi capitolini non hanno granché gradito il piatto di pesce, forse perché aveva qualche spina, e i contorni di verdura in generale. Nessun problema per quanto riguarda le analisi sui pesticidi e sull'igiene (solo una frittata aveva una carica batterica superiore alla norma).

Napoli: menù inadeguato Napoli è la città dove si riscontrano più criticità. A partire dal menù, decisamente poco equilibrato. «La nostra valutazione qui è sotto la sufficienza», conferma Bianchi, «A penalizzarlo troppi secondi piatti impanati o prefritti, poca verdura e un eccesso di carne. La frutta, poi, non sempre viene servita fresca». La refezione scolastica della città partenopea è gestita da ben sette società differenti, cosa che ha richiesto altrettanti sopralluoghi. Molto spesso i bambini mangiano in classe perché non ci sono refettori, portandosi piatti e posate da casa. Alcuni inciampi sul servizio che abbiamo riscontrato soltanto qui sono: le temperature delle pietanze calde non sempre adeguate (troppo fredde), la pasta in un caso scotta, la mancanza di personale in quantità sufficiente rispetto al numero di bambini da servire. «Una società di ristorazione non ci ha permesso di entrare a visitare le cucine, dicendoci che erano in ristrutturazione - racconta ancora Emanela Bianchi - Le analisi su due pietanze cucinate lì hanno rilevato una carica batterica elevata e microrganismi indice di scarsa pulizia». Solo una coincidenza? www.altroconsumo.it

In Italia almeno due milioni e mezzo di bambini e ragazzi con meno di 14 anni mangiano a scuola una volta al giorno

Napoli Tariffa massima del servizio: 4,50 euro a pasto Equilibrio nutrizionale menù estivo

D

CUCINA: E.P., Via Tiberio 15 Strutture e attrezzature cucina A SCUOLA : I.C. DOMENICO CIMAROSA, Via Posillippo 88 Strutture e attrezzature refettorio A Servizio B Rumore E

MENÙ SERVITO ASSAGGIO Pasta con patate Sovracoscia di pollo Bieta all'agro Polpa di frutta alla mela Pane

MENÙ SERVITO ASSAGGIO Riso al pomodoro Arista di maiale al forno Insalata verde Banana Pane

CUCINA: ME.CA., Via Giambattista Vela 170 II Traversa Strutture e attrezzature cucina A SCUOLA : I.C. RADICE SANZIO AMMATURO - PLESSO SELVA CAFARO, Via Rosa dei Venti 2 Strutture e attrezzature refettorio A Servizio B Rumore A

Alunni A A E A n.v.

Esperti A C A A A

CUCINA: GESTIONE SERVIZI INTEGRATI, Via Don Bosco 8 Strutture e attrezzature cucina A SCUOLA : I.C. CUOCO - SCHIPA PLESSO CUOCO, Via Salvator Rosa 118 Strutture e attrezzature refettorio A Servizio B Rumore E MENÙ SERVITO ASSAGGIO Pasta al pomodoro Prosciutto cotto Zucchine Arancia Pane

Alunni A A E A n.v.

Esperti A A C A A

CUCINA: TORTORA, Via Ponti Rossi 224/230 Strutture e attrezzature cucina A SCUOLA : 21° C.D. MAMELI ZUPPETTA, Viale Colli Aminei 18/D F. Cavallotti 12 Strutture e attrezzature refettorio A Servizio B Rumore C MENÙ SERVITO ASSAGGIO Pasta al pomodoro Uova strapazzate al formaggio Succo di frutta alla pesca Pane

Alunni A A A n.v.

Esperti A C A A

CUCINA: GE.RI.CO., Via Generale Calà Ulloa 3 Strutture e attrezzature cucina A SCUOLA : I.C. GENNARO CAPUOZZO, Centro Direzionale Isola G/9 Strutture e attrezzature refettorio A Servizio A Rumore E

MENÙ SERVITO ASSAGGIO Pasta con piselli Tacchino arrosto Carciofi stufati Polpa di frutta alla pera Pane

Alunni C C E A n.v.

Alunni C A E A n.v.

Esperti E A A A C

Esperti A C C A A

CUCINA: VEGEZIO, Via Scipione Bobbio 45 Strutture e attrezzature cucina A SCUOLA : 36° C.D. LUIGI VANVITELLI, Via L. Giordano 128 Strutture e attrezzature refettorio C Servizio A Rumore E MENÙ SERVITO ASSAGGIO Pasta alla siciliana Bocconcini di tacchino al limone Fagiolini al pomodoro Banana Pane

Alunni A C E A n.v.

Esperti A A E A A

CUCINA: SAGIFI, Via Gianturco 13/A Strutture e attrezzature cucina n.v. SCUOLA : 48° C.D. MADRE CLAUDIA RUSSO, Via delle Repubbliche Marinare 301 Strutture e attrezzature refettorio A Servizio B Rumore C MENÙ SERVITO ASSAGGIO Risotto con zucca Cotoletta di pesce Insalata verde Succo di frutta alla pera Pane

Alunni C A E A n.v.

Esperti C A A A C

ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 19


ATTUALITÀ Corruzione in sanità

ATTUALITÀ Corruzione in sanità

COSTI CHE PESANO SUI PAZIENTI La corruzione è diffusa nei nostri ospedali, con pesanti ricadute per il sistema sanitario e i cittadini. I dirigenti si dicono consapevoli, ma molti non usano gli strumenti di prevenzione a disposizione.

37%

Strutture sanitarie con casi di corruzione negli ultimi 5 anni

40%

77%

Strutture che non hanno svolto l'analisi dei rischi di corruzione prevista per legge

Sì, sono possibili episodi di corruzione nel mio ente

Quanta salute persa Casi di corruzione in quattro strutture sanitarie su dieci. Una malattia cronica del Ssn che costa allo Stato, ma anche alla qualità dei servizi ai pazienti. Ecco in che modo.

Fonte: Curiamo la Corruzione - Percezioni, rischi e sprechi in sanità (Transparency International Italia, Censis, ISPE – Sanità e RiSSC)

Alcuni dei rischi più probabili negli acquisti di beni, servizi, opere (indicati nei Piani anticorruzione)

Ambiti a maggior rischio di corruzione secondo dirigenti e responsabili sanitari

di Stefania Villa

F

ebbraio 2016: 21 persone vengono indagate e arrestate per corruzione nella sanità lombarda; alcuni imprenditori avrebbero pagato tangenti a funzionari pubblici per aggiudicarsi i servizi odontoiatrici di varie aziende ospedaliere. Maggio 2016: vengono indagate una cinquantina di persone tra dirigenti sanitari e aziende mediche accusate di aver truccato gli appalti al Policlinico di Modena, tra mazzette e favoritismi. Sono solo due delle più eclatanti e recenti indagini per corruzione nella sanità italiana, una malattia ormai cronica che secondo le stime costa allo Stato sei miliardi di euro all’anno (Libro Bianco 2014, Ispe – Sanità): sei miliardi sottratti a innovazione e cura dei pazienti, già messe alla prova da tagli e inefficienze varie. A fare una fotografia della

20 Altroconsumo 307 • ottobre 2016

IN SINTESI I risultati dell'Indagine "Curiamo la Corruzione" Come vengono truccati gli appalti in sanità Cosa si sta facendo nella lotta alla corruzione

Varianti in corso d’opera per far lievitare i guadagni dell’impresa situazione è l'ultimo rapporto di Transparency International Italia, Censis, ISPE – Sanità e RiSSC, "Curiamo la corruzione" (i dati qui a fianco): secondo quanto dichiarano 150 dirigenti e responsabili, nel 37% delle strutture sanitarie ci sono stati episodi di corruzione negli ultimi cinque anni. Si tratta di quasi quattro ospedali su dieci. E in circa un terzo dei casi questi episodi non sono stati affrontati in modo appropriato.

Bando di gara su misura per favorire una certa impresa

83%

66%

31%

Acquisto di beni e servizi

Realizzazione di opere

Assunzione del personale

Revoca del bando per annullare una gara vinta da un’impresa diversa da quella attesa o per dare indennizzi

Troppi soldi tra corruzione e sprechi (in euro all'anno)

Una lunga storia D'altronde, la nostra, è una storia con origini tristemente illustri: Mani Pulite, la più grande inchiesta per tangenti, ha avuto inizio proprio dalla scoperta di una mazzetta in sanità, che nel febbraio del ’92 veniva consegnata al presidente del Pio Albergo Trivulzio di Milano da parte di un imprenditore che

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110 miliardi Spesa pubblica nella sanità

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6 miliardi Costo della corruzione per il Servizio sanitario

1 miliardo

Sprechi in spese non collegate alle cure (pulizie, mense...) ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 21


ATTUALITÀ Corruzione in sanità

ATTUALITÀ Corruzione in sanità

«MAI CHIUDERE GLI OCCHI, MA CON INTELLIGENZA»

DAVIDE DEL MONTE DIRETTORE - TRANSPARENCY INTERNATIONAL ITALIA

Associazione contro la corruzione

Qual è la situazione dell'Italia quanto a corruzione in sanità? «L'Italia è divisa a metà, ma non tanto per il rischio di corruzione, che c'è dappertutto, quanto per le modalità e le ricadute sulla qualità del servizio. In alcune regioni - come Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Veneto - che hanno una qualità del servizio sanitario tra le più alte in Europa, la corruzione ha un effetto negativo soprattutto sulla spesa: potremmo avere la stessa qualità spendendo di meno. In altre regioni, come Campania e Calabria - in cui la spesa sanitaria è la stessa, ma la qualità è tra le peggiori in Europa -, la corruzione ha evidentemente un effetto negativo anche sulla qualità del servizio. Anche le modalità cambiano: in Lombardia, ad esempio, la lente d'ingrandimento dovrebbe essere messa sul sistema degli accreditamenti e delle convenzioni con il privato; in altre regioni, come la Calabria, è invece molto diffuso il clientelismo». Quali sono gli strumenti finora messi in campo? Sono efficaci? «Dei passi avanti ci sono stati. Dal 2012 la legge Severino anticorruzione prevede che ogni ente pubblico abbia un responsabile per la prevenzione che deve fare un Piano anticorruzione analizzando da dove possono venire i rischi e mettendo in atto delle contromisure. È un obbligo anche il “whistleblowing”, cioè dare ai dipendenti un canale con cui fare segnalazioni anonime. Il problema è che gli strumenti esistono, ma in una forma basilare e spesso come pura formalità: molte Asl nel 2015 hanno pubblicato il documento del Piano anticorruzione, sì, ma spesso vuoto; e per le segnalazioni anonime dei dipendenti in tanti hanno aperto

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semplicemente un indirizzo mail senza neanche comunicarlo e senza rispettare il requisito dell'anonimato. Ora stiamo sperimentando altri sistemi informatici gratuiti con sei Asl, molto semplici e crittografati, tramite cui si può inviare una segnalazione anonima. Anche la nostra associazione lo usa, si chiama Alac (Alac.transparency.it, ndr) e chi vuole può fare segnalazioni, non solo sulla sanità. Noi analizziamo le informazioni, aiutiamo la persona a capire se è corruzione o meno e diamo consigli su come comportarsi. Altri strumenti da potenziare sono la trasparenza delle informazioni delle Asl, come la pubblicazione delle gare d'appalto, in modo che tutti possano accedervi. E poi c’è la formazione, intesa soprattutto come sensibilizzazione etica. In Italia non è poi così chiaro che la corruzione, anche quella più “spiccia”, è un danno alla collettività, che se assumi qualcuno solo perché è un parente e non perché competente, vuol dire che poi i pazienti - anche tuoi parenti - dovranno andare altrove per curarsi bene; che, in una lista d’attesa indebitamente allungata, qualcuno ci può anche morire». Cosa dovrebbe fare un cittadino che sospetta un caso di corruzione? «Deve agire, sempre. Ma con intelligenza. Primo passo: prendere nota di quello che si è visto e rivolgersi a un’associazione competente di cui ci si fida. Inutile esporsi sul posto di lavoro prima di sapere se si tratta davvero di corruzione e prima di conoscere le proprie tutele che nel caso dei dipendenti privati possono essere inferiori. Se ad esempio nel contratto c'è una clausola di riservatezza si rischia, da un lato, di far scoprire un caso di corruzione, ma dall'altro di poter essere licenziati».

così si era garantito il servizio pulizie. Ma ancora: non si può dimenticare la Clinica Santa Rita di Milano, nota come “clinica degli orrori”, dove diversi anziani sarebbero stati operati senza motivo, solo per ricevere i rimborsi del Servizio sanitario nazionale; cambiando regione, l’Ospedale Molinette di Torino, dove in cambio di tangenti date da un'impresa brasiliana sono state acquistate valvole cardiache difettose che causarono la morte di alcuni pazienti. Perché alla fine di tutto - delle tangenti, della corruzione, del malaffare - c’è questo: la salute delle persone. Non è solo questione di etica: si parla di perdita di quantità e qualità di servizi essenziali per il benessere dei cittadini. Si parla della perdita di diritti: di quello alla salute, ma anche di quei diritti all’equità e all’uguaglianza fondanti per il nostro Paese e di cui il servizio sanitario dovrebbe essere espressione. Nell'abitudine della cronaca, il rischio è che la corruzione in sanità passi quasi come una cosa che non ci riguarda da vicino, è che "tanto si sa, è destinata a succedere". Ma addentrandosi nei meccanismi concreti della corruzione - per quanto astuti o tremendamente semplici - si può avere una misura della ricaduta che potrebbero avere sulla qualità dell'assistenza sanitaria: perché scegliere l'azienda che corrompe e non quella migliore per qualità e prezzo può voler dire non solo spendere di più togliendo risorse ai pazienti, ma anche avere strumentazioni di scarso livello, bisturi o tac scadenti, valvole cardiache pericolose, stanze non igienizzate o cibo non controllato.

Appalti, terra di nessuno Torna in aiuto la ricerca "Curiamo la corruzione" che, nella parte curata da RiSCC (Centro Ricerche e Studi su Sicurezza e Criminalità), individua i rischi di corruzione specifici più gravi e più probabili nell'ambito dell'acquisto di beni, servizi e opere: il settore degli appalti pubblici, i contratti con cui si acquista dai privati, è in effetti tra i più esposti. A dichiarare questi rischi sono le stesse strutture sanitarie nei Piani anticorruzione che per legge devono contenere un'analisi dei pericoli di corruzione nella loro struttura e le necessarie contromisure. Peccato che, analizzandoli, si sia scoperto che il 40% delle strutture non abbia svolto nel 2015 nessuna analisi, ma abbia fatto solo un copia-incolla del modello fornito: in sostanza, se degli strumenti anticorruzione ci sono, sono stati spesso considerati solo una pura formalità.

IL NOSTRO ESPERTO

Franca Braga Responsabile Alimentazione e salute

partecipare le imprese con certi requisiti di professionalità per aggiudicarsi il lavoro). In pratica con questo trucchetto, le aziende non gareggiano davvero, ma si mettono d’accordo prima su come “spartirsi la torta” del denaro pubblico attraverso i subappalti. Fanno quindi in modo che vinca una certa ditta, che poi assegnerà dei lavori necessari per quel contratto (in subappalto, appunto) alle altre società, che potranno così guadagnarci comunque. Risultato? I costi sono più alti perché, non essendoci concorrenza vera con le altre imprese, non c'è la necessità di fare un prezzo basso; lo Stato spende di più e dei privati ne traggono indebitamente vantaggio, togliendo denaro alle cure dei pazienti.

Rimodulare i tempi Qualche funzionario, adeguatamente ricompensato, potrebbe stabilire delle tempistiche per la fornitura del servizio o dell’opera sufficientemente generiche ed elastiche, in modo che l’azienda possa allungarsi nella consegna, ottimizzare le sue spese e far lievitare i costi. Non solo lo Stato spende di più, ma servizi o forniture importanti non arrivano nei tempi previsti e necessari, non permettendo ai pazienti di accedervi quando serve.

Nomine “speciali” Altro ambito a rischio individuato è la possibile corruzione da parte delle imprese dei membri delle commissioni di gara a cui spetterà valutare, in teoria in modo imparziale, tutte le fasi di selezione. Ma se qualcuno favorisce una ditta in tutte le fasi, quale può essere la reale garanzia sulla sua professionalità, sulla qualità degli strumenti diagnostici o dei dispositivi medici che fornirà? E

Diritti in salute: è un progetto sostenuto dal ministero dello Sviluppo economico, in collaborazione con Acu-Associazione consumatori e utenti, per conoscere meglio i propri diritti di paziente. Di che cosa si tratta? «Grazie a questo progetto, dal 1° ottobre, i cittadini avranno a disposizione degli strumenti che li aiuteranno a districarsi al meglio tra i tanti dubbi e difficoltà che si potrebbero incontrare come pazienti. Sul sito sarà possibile trovare tutte le informazioni, supervisionate da un comitato scientifico qualificato, sull'assistenza

ancora una volta, sono i pazienti a farne le spese, mentre altri, funzionari pubblici e imprese, ci guadagnano illegalmente, anche a scapito del tessuto produttivo italiano. Che possibilità hanno imprese valide di andare avanti e innovare se i grandi lavori vengono affidati a chi corrompe?

concorrenza tra più partecipanti, di fatto, diventa solo una farsa. Succede anche che, spinti dall'interesse personale, si possa revocare il bando annullando una gara: così si evita che l'appalto venga aggiudicato a un'impresa diversa da quella attesa o si garantisce a chi aveva vinto un indennizzo.

Regali interessati

Grandi e "piccoli" corruttori

Supponiamo che un’azienda regali attrezzature, farmaci, dispositivi alle strutture sanitarie. In regalo si fa per dire, perché l'intento è di spingere a nuovi ordini, con spese non previste o necessarie: ad esempio, un'azienda potrebbe regalare una tac all'Asl che, però, funziona solo con le lastre vendute dalla stessa impresa, che magari sono anche le più costose sul mercato. E non è detto che chi regala garantisca anche qualità. Di nuovo, il rischio è tutto del paziente.

Tanti soldi in gioco (circa 110 miliardi di spesa pubblica all’anno per la sanità), l'intervento della politica nella nomina dei dirigenti sanitari, scelti dalle Regioni, rapporti pubblico-privato non sempre trasparenti, infiltrazioni della criminalità organizzata: sono tante le ragioni che possono rendere la sanità «terreno di scorribanda da parte di delinquenti di ogni risma», come ha detto il presidente dell'Anac (Autorità nazionale anticorruzione), Raffaele Cantone. E non ci sono solo gli appalti milionari. Corruzione è anche quella dei “piccoli corruttori”, a stretto contatto con i pazienti: di chi fa scalare una lista d’attesa per denaro (una denuncia recente a Salerno: fino a seimila euro al primario per essere operati prima) o dei medici che spingono a richiedere una prestazione privata nel proprio studio. Alcuni strumenti anticorruzione (da migliorare) ci sono e l'Italia si distingue sempre per le eccellenze del suo sistema sanitario, ma potrebbe capitare a chiunque di scontrarsi con piccole-grandi anomalie di questo tipo, con tutta la vulnerabilità della sua condizione di paziente. Ad aumentare questa fragilità, c'è poi quella "asimmetria informativa" tipica del rapporto con tutta la complessità del servizio sanitario, per cui spesso non si hanno informazioni sufficienti su come funzionano le cose. E quando la conoscenza resta solo da una parte, compiere abusi è più facile. Se da un lato serve una lotta alla corruzione seria nelle Asl, dall'altro conoscere i propri diritti di pazienti resta la migliore arma da affilare per difendersi.

Varianti in corso d’opera Mettiamo che un’impresa garantisca un prezzo basso per aggiudicarsi un appalto solo perché sa che, poi, ci sarà un funzionario pubblico, corrotto, disposto ad accettare senza troppi problemi delle varianti in corso d’opera che - guardacaso - gli fanno recuperare lo sconto offerto in sede di gara. Facile vincere così. È un altro astuto meccanismo, annoverato tra i rischi di corruzione più probabili: costi per il servizio sanitario, tempi che lievitano e cittadini che perdono ancora.

Bandi su misura e revoca ad hoc E che dire se un bando di gara viene scritto da qualcuno con condizioni tecniche o economiche o altre specifiche che favoriscono di fatto un’impresa a scapito delle altre? La

Accordi per spartirsi la torta Da quanto risulta dall’indagine, il rischio di corruzione può annidarsi soprattutto negli accordi preventivi tra i partecipanti a una gara d'appalto (l'asta a cui possono

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I trucchi negli appalti sono i più comuni: le regole ci sono, ma l'impegno è spesso formale www.altroconsumo.it

sanitaria a cui si ha diritto: si va dalle esenzioni dal ticket, ai tempi d'attesa, dalle visite per cui bisogna pagare ai farmaci, dall'assistenza in ospedale alle cure all'estero. Ci sarà anche una community, per condividere le proprie esperienze con gli altri utenti. Abbiamo pensato anche ai meno pratici con computer e internet: sarà possibile chiamare un numero verde per ricevere consulenza, anche giuridica nel caso di problemi più complessi». www.altroconsumo.it/dirittinsalute 800134656: lun-ven 9.00-13.00 14.00-18.00

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INCHIESTA Prezzi dei supermercati

INCHIESTA Prezzi dei supermercati

La spesa che non pesa Segui la nostra guida per rendere il tuo carrello sempre più leggero. Un semplice cambio di abitudini può far risparmiare oltre 3.000 euro l'anno. di Beba Minna

IN SINTESI Dove la spesa conviene di più? La risposta è in questa inchiesta, che ha analizzato il livello dei prezzi di supermercati, ipermercati e discount. Single, coppia o famiglia: come cambia il risparmio?

Supermercati più convenienti d’Italia Esselunga Ipersimply

Marche commerciali più convenienti d’Italia U2 supermercato Conad ipermercato

Discount più conveniente d’Italia Eurospin

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G

li spaghetti e la passata, il pane e i biscotti, il detersivo e l'ammorbidente: qualunque sia l'abitudine personale, nella lista della spesa esistono acquisti irrinunciabili, di cui più o meno regolarmente tutti abbiamo bisogno. Si chiama paniere il grande contenitore dei nostri bisogni, l'insieme di beni rappresentativi dei consumi delle famiglie. E se la lista della spesa ci accomuna, il conto da pagare non è assolutamente scontato: l'inchiesta prezzi che Altroconsumo ha realizzato per il 2016 (siamo alla 28esima edizione) svela ancora una volta che fare la spesa in un certo modo e in uno specifico supermercato fa davvero la differenza: nel caso migliore, anche più di 4mila euro il risparmio all'anno per una famiglia a Venezia. L'inchiesta è molto ricca e complessa, per permettere il confronto del milione e passa di prezzi che abbiamo rilevato in lungo e in largo per la penisola, abbiamo stilato diverse classifiche che di fatto riproducono diversi comportamenti di spesa degli italiani (vedi le tabelle a pagina 28). Sono cinque le insegne più convenienti d'Italia in base al tipo di spesa: Esselunga e Ipersimply per chi riempie il carrello con una spesa mista, composta da prodotti di marca ma anche articoli economici; U2 e l'ipermercato Conad per chi premia i prodotti a marchio commerciale (quelli con il logo della catena di vendita); Eurospin per chi opta per il discount.

Ogni famiglia risparmia a modo suo

IN CIFRE

67

Le città coinvolte nell'inchiesta di Altroconsumo

1.002.269 più di un milione i prezzi rilevati in totale in tutta Italia

922 sono i punti vendita visitati suddivisi tra supermercati, ipermercati e discount

115

Le categorie di prodotti considerati

Secondo i dati Istat, mediamente una famiglia italiana spende ogni anno per i propri consumi quasi 30mila euro. Di questa som-

ma, 6.320 euro (poco più del 20%) vengono spesi al supermercato. Il costo della spesa è pari a un quinto della bilancia familiare indipendentemente dal numero di bocche da sfamare: un single o una coppia con figli. A cambiare ovviamente è la spesa totale a fine anno. L'autorevole istituto statistico, dunque, ci dice quanto consuma una famiglia media italiana, ma non quanto ogni diversa tipologia di famiglia può risparmiare facendo la spesa al meglio. Per esempio un single che vive solo (nucleo familiare molto diffuso in Italia) in un anno spende in media 23mila euro, di cui poco più di 4mila finiscono nel carrello del supermercato. Se facesse più attenzione comprando prodotti a marchio commerciale, secondo l'inchiesta di Altroconsumo potrebbe risparmiare più di 1.300 euro l'anno (vedi la grafica a pagina 27). Al discount addirittura il risparmio sarebbe oltre 2.200 euro all’anno. Facciamo l'esempio di una coppia senza figli, che spende per i propri consumi quasi 33 mila euro in un anno, di cui oltre 6.500 sono dedicati alla spesa. Lo stesso carrello, riempito di prodotti con il marchio dell'insegna (Coop, Carrefour...), verrebbe a costare poco più di 4.400 euro, con un risparmio di circa 2.100 euro all’anno. E ancora: quella stessa spesa fatta al discount permette di risparmiare oltre 3.500 euro. Un altro caso è la coppia con due figli, che secondo l'Istat sostiene in media un budget annuo di 39 mila euro. Gli 8.600 spesi al supermercato, potrebbero diventare meno di 6 mila euro comprando prodotti a marchio commerciale. Andando al discount quella stessa spesa costerebbe meno di 4.000 euro.

La qualità non è sempre cara Lo dimostrano i test di Altroconsumo: molti prodotti premiati nelle prove di laboratorio non sono griffati. Fare acquisti poco pubblicizzati e molto meno cari di quelli di marca è una scelta vincente. Come rivela il grafico a fianco, tra i prodotti Miglior Acquisto (ottimo compromesso tra buona qualità e prezzo competitivo) dei nostri test figurano molti articoli dell’insegna o del discount, mentre quelli di marca sono meno vincenti. I dati coprono il periodo 2014-2016.

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Prodotti di Marca

28% Prodotti di Marca del distributore

36% Prodotti discount

36%

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INCHIESTA Prezzi dei supermercati

INCHIESTA Prezzi dei supermercati

"LA TECNOLOGIA HA CAMBIATO IL MODO DI FARE LA SPESA"

Qualunque sia il nucleo familiare, dunque, il risparmio che si può ottenere sulla spesa di tutti i giorni è sempre di migliaia di euro all’anno. Andare nel posto giusto decisamente conviene.

ENRICO PANDIAN

Oggi più che mai

FONDATORE DI SUPERMERCATO24

Lo scenario particolare dei prezzi potrebbe ingannare. La tanto temuta deflazione, ovvero il calo generale dei prezzi, potrebbe ingolosire i consumatori, invece è un pessimo sintomo per l’economia di un Paese perché innesca un circolo vizioso che porta meno ricchezza, più disoccupazione e minori consumi.

una startup in crescita

Cos'è Supermercato24? «Una piattaforma online, che permette di fare la spesa stando a casa propria e scegliendo l'offerta dei principali supermercati italiani. In più personalizziamo il carrello sulla base delle abitudini del cliente, e questo è un lavoro che non fa nessuno. Oggi non ha più senso perdere mezz'ora per stilare una lista della spesa ogni settimana». A cosa si deve il successo della tua startup? Vi siete ispirati a modelli stranieri? «La tempestività è la nostra forza: consegniamo a casa in un'ora. Quando ho il frigo vuoto non posso aspettare, sennò esco e vado a fare la spesa. L'idea nasce dalla mia esigenza: per motivi di lavoro non avevo tempo di riempire il frigo. Ho scoperto l'esperienza dell'americana Instacart, che mi sembrava adattabile in Italia». Potremmo chiamarla una piattaforma di servizio? «Esatto. Attraverso la piattaforma circa 700 persone in 16 province lavorano per noi. La piattaforma mette in contatto il cliente con gli shopper, che vanno a fare la spesa. Noi offriamo a loro un vero lavoro». Il target sono i giovani smart o un pubblico generalista? «All'inizio il target erano gli smanettoni come me, gente che non dedica molto tempo alla spesa. Però ricordo che il primo cliente è stato un signore di 75 anni con problemi motori,

26 Altroconsumo 307 • ottobre 2016

che non poteva andare a fare la spesa da solo. Per allargare il target abbiamo abbassato il costo di consegna (ora 4,90 euro) e gli articoli non hanno più un sovrapprezzo. Oggi i prezzi sulla piattaforma sono gli stessi del supermercato». Cosa offrite di diverso dalla grande distribuzione? «Un esempio: su Milano il 53% delle nostre spese passa da Esselunga. Sembra strano perché anche Esselunga consegna a casa, in realtà dimostra che la gente vuole un servizio diverso, più rapido. Non abbiamo scoperto l'acqua calda, ma rispondiamo ai bisogni». Sentite invece la concorrenza di Amazon Primenow? «La presenza di questo colosso in realtà ci ha aiutato, la grande distribuzione teme molto Amazon Primenow e il primo giorno del suo esordio a Milano siamo stati contattati da diversi supermercati che volevano stringere accordi con noi. E poi aiutano a diffondere la cultura della spesa online e questo ci avvantaggia». Spesa online, supermercati aperti h24: è l'ora della spesa? «C'è bisogno di cambiare, la grande distribuzione è in crisi. Con Supermercato24 i consumatori possono avere l’assortimento e la qualità dell’insegna di fiducia combinati con la consegna rapida a casa. A loro volta i venditori hanno a disposizione un partner che li abilita alla vendita online, aumentandone le vendite».

Per ogni tipo di famiglia il risparmio sulla spesa può essere di migliaia di euro l'anno

Famiglie alleggerite Single, coppia o famiglia con figli, il risparmio medio che si può ottenere sulla spesa di tutti i giorni è di migliaia di euro. La vera rivoluzione è andare all'hard discount.

Supermercato, ipermercato o discount, la differenza di prezzi si sente indipendentemente dal tipo di famiglia che fa la spesa: il risparmio è garantito sempre. Difficile da immaginare, ma anche un single che vive solo e che fa una spesa parsimoniosa rispetto a una famiglia numerosa, risparmia in media quasi il 50% all'anno se sceglie un negozio discount invece della spesa di marca. Il risparmio è forte (attorno al 30%) anche per chi abbandona i prodotti griffati per quelli che riportano il marchio della catena.

In realtà secondo l’istituto statistico i prezzi generali sono fermi, mentre sono in lieve aumento (+0,2%) i prodotti alimentari. Se ci limitiamo ai dati che riguardano la grande distribuzione ci sono alcune differenze. Sono in calo i prezzi dei prodotti più economici (scesi del 7% nei super, del 4% in iper e discount), segno che la crisi morde e la concorrenza si concentra sui prodotti che consentono il massimo risparmio. Calano del 2% anche i prodotti di marca. Sono invece in leggero aumento (+1,2%) gli articoli in genere più venduti, cioè quelli che riportano il marchio commerciale della catena (Esselunga, Conad, Coop...). Al di là dei prezzi, a volte le scelte sono dettate dal tempo e dalla comodità. Stretti tra mille impegni, sempre di corsa fra una commissione e l’altra, a volte manca il tempo di fare la spesa. E proprio questo ha dato l'idea a un giovane imprenditore, che ha creato Supermercato24, un nuovo modello di spesa online, attivo in diverse province del centro e nord Italia, che promette agli utenti di ricevere gli acquisti a casa entro un’ora. La spesa fatta online e consegnata a domicilio non è certo una novità, da anni la propongono diverse catene di supermercati. Supermercato24 si basa su un modello diverso, come ci spiega il suo fondatore, il veronese Enrico Pandian (vedi l'intervista a fianco).

dell'insegna) o bassa (articoli più economici). Quest'anno abbiamo stilato una nuova classifica che raffigura proprio questo comportamento ondivago, ovvero una spesa con i prodotti di tutte le fasce di prezzo (è la prima tabella nel riquadro a pagina 28). Due sono le catene che ottengono il risultato migliore: Esselunga e Ipersimply. Esselunga è la prima insegna di supermercati per i prodotti economici, ma ottiene risultati ottimi anche sui prodotti di marca. È prima in ben 11 città delle 20 in cui è presente: Arezzo, Bologna, Brescia, La Spezia, Latina, Milano, Modena, Novara, Parma, Piacenza e Varese. Ipersimply è tra le prime insegne per i prodotti a marchio commerciale. Distanziate di poco in classifica Ipercoop, Conad ipermercato e Bennet. Ipercoop, che ha il merito di essere presente un po' ovunque, è risultata la migliore ad Alessandria, Avellino, Cuneo, Foggia, Genova, L’Aquila, Perugia, Pisa, Terni e Torino. In altre città invece non fa da traino nella corsa al risparmio.

Spesa mista, vince Esselunga

U2 se scegli il marchio della catena

Il sollievo del portafogli dipende molto dal modo di fare la spesa. Stretti tra la volontà di risparmiare e il senso di gratificazione che può dare un prodotto familiare, ci si trova a fare una spesa mista tra prodotti di fascia alta (di marca), media (con il marchio

Spesso al supermercato compriamo prodotti marchiati con un logo legato a una catena. Un esempio? Un pacco di pasta con il marchio Coop o Terre d'Italia (un nome di fantasia legato alla catena Carrefour), oppure una scatola di fagioli dei Tesori dell’Arca

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SINGLE

COPPIA

COPPIA CON DUE FIGLI

SPESA media al supermercato

4.098€

6.507€

8.572€

RISPARMIO medio passando ai prodotti a marchio della catena

1.346 €

2.138 €

2.817 €

RISPARMIO medio passando ai prodotti hard discount

2.209 €

3.508 €

4.621 €

(Pam-Panorama). I cosiddetti prodotti a marchio commerciale coprono circa il 30% del mercato, ecco perché è facile comprarli. La seconda tabella dell'indagine propone una spesa che privilegia prodotti a marchio commerciale, quando sono disponibili, e per il resto contiene articoli di marca.

I discount la fanno da padrone: qui si spende nemmeno la metà rispetto alla famiglia media italiana Quali convengono di più? Dipende dall'insegna a cui appartengono: secondo l'inchiesta, andando da U2 e nell'ipermercato Conad il risparmio è garantito. Soprattutto la diffusione capillare della catena Conad in Italia fa sì che in ben 17 città dell'inchiesta scegliere di fare la spesa con prodotti a marchio commerciale riduce il budget annuale sotto i 4.400 euro. Le città in cui maggiormente conviene sono Aosta, Genova e Viterbo. Ad Aosta e Genova il vantaggio deriva dal fatto che i prodotti di marca sono cari anche nei

punti vendita più economici della media cittadina. Quindi passare ai prodotti a marchio commerciale rispettivamente di Carrefour e di Ipercoop consente di abbattere la propria spesa: un risparmio di 2.000 euro in un anno. Nelle altre città in media, il passaggio alla spesa con prodotti a marchio commerciale riduce i costi di 680 euro l'anno rispetto al punto vendita più conveniente in città, e di 2.140 euro all’anno rispetto al negozio più caro. Purtroppo, però, lo scenario non è sempre roseo; a Salerno il massimo che si può ottenere è un risparmio di solo 320 euro all’anno rispetto alla spesa di marca comprando prodotti marchiati Carrefour, l’unica insegna di carattere nazionale che si trova in città. Anche a Bolzano i prodotti legati alle catene permettono di risparmiare non più di 600 euro: il punto vendita più conveniente è Interspar, non certo tra i migliori in classifica.

Eurospin per la spesa economica Se si aspira a riempire il carrello con i prodotti più economici i discount sono il posto giusto. La spesa media di una famiglia italiana che frequenta questi supermercati costa poco più di 2.900 euro, cioè meno della metà della spesa misurata dall’Istat: un risparmio di oltre 3.000 euro all’anno. Come l'anno scorso è Eurospin l'insegna mi-

ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 27


INCHIESTA Prezzi dei supermercati

INCHIESTA Prezzi dei supermercati

gliore d'Italia per la spesa low cost: è questa la catena più conveniente tra i discount. Il risparmio più consistente si registra a Cagliari, Frosinone, Avellino, Ascoli Piceno e Viterbo, dove andare al discount consente di risparmiare più di 3.300 euro all’anno. A Genova e Aosta si superano i 3.400 euro. La città dove si risparmia di meno è Pordenone, ma solo perché qui si trova il punto vendita più economico della nostra indagine. Eppure, andando al discount si risparmierebbero quasi 2.200 euro all’anno rispetto a Emisfero, il negozio più conveniente in città. A Treviso il risparmio arriva a 2.400

euro l’anno, a Torino, Vicenza e Verona è di 2.500 euro.

La geografia del risparmio A pagina 30 trovi l'intera classifica dell'inchiesta suddivisa per città: puoi individuare la tua e scoprire dove e quanto puoi risparmiare. Per ogni città indichiamo il risparmio massimo che si può ottenere scegliendo il punto vendita in assoluto più conveniente e quanto ancora si può risparmiare scegliendo il discount più economico o l'insegna con i prodotti meno cari. Il carrello preso in considerazione per questa classifica è una spesa

che comprende in prevalenza articoli freschi (frutta, verdura, carne...) e confezionati di marca, per un totale di 601 prodotti. Ecco alcuni esempi di acquisti che sono finiti nel nostro carrello: acqua minerale effervescente Ferrarelle, birra Peroni in bottiglia, detersivo per lavatrice in polvere Dixan, bagnoschiuma Felce Azzurra, shampoo Ultradolce L’Oréal Garnier, caffè Lavazza Qualità Oro, Nutella, olio extravergine d’oliva Carapelli Nobile, spaghetti Barilla n.5. Una spesa, dunque, per chi non bada troppo al risparmio e si orienta verso gli articoli prodotti dalle principali aziende leader di mercato,

LA CLASSIFICA DELLE INSEGNE PER TIPO DI CARRELLO A seconda di come riempi il carrello ci perdi o ci guadagni. Le tre tabelle indicano dove conviene andare in base alle proprie abitudini. ll punteggio è espresso con un indice: dato 100 alla catena più conveniente per quel tipo di carrello, gli altri indici sono assegnati su base percentuale. Indice 110 significa che è più cara del 10% rispetto alla più economica.

SPESA CON PRODOTTI A MARCHIO COMMERCIALE SPESA CON TUTTI I PRODOTTI

SPESA CON I PRODOTTI PIÙ ECONOMICI EUROSPIN

100

LIDL

102

PENNY MARKET

102

IN’S MERCATO

102

LD MARKET

105

PRIX QUALITY

105

MD DISCOUNT

108

AUCHAN

109

D-PIÙ DISCOUNT

110

U2 SUPERMERCATO

100

TODIS

114

CONAD IPERMERCATO

100

ESSELUNGA

114

ESSELUNGA

100

CONAD SUPERSTORE

102

IPER

119

IPERSIMPLY

100

IPERSIMPLY

102

U2 SUPERMERCATO

120

IPERCOOP

101

IPERCOOP

102

IPERCOOP

121

CONAD IPERMERCATO

101

COOP

103

FAMILA SUPERSTORE

122

BENNET

101

SIMPLY

104

IPERSIMPLY

123

AUCHAN

102

CONAD

105

CARREFOUR

125

FAMILA SUPERSTORE

102

IPER

109

PANORAMA

126

CONAD SUPERSTORE

103

ESSELUNGA

110

COOP

128

IPER

104

BENNET

110

BENNET

130

COOP

104

FAMILA

114

INTERSPAR

130

FAMILA

104

PANORAMA

119

SIMPLY

133

SIMPLY

104

PAM

121

PAM

138

PANORAMA

104

SIGMA

122

CONAD IPERMERCATO

139

SIGMA SUPERSTORE

105

SUPER A&O

122

SIGMA SUPERSTORE

141

CONAD

105

CARREFOUR

124

FAMILA

143

CARREFOUR

107

INTERSPAR

125

EUROSPAR

144

EUROSPAR

108

EUROSPAR

128

SUPER A&O

144

PAM

109

IL GIGANTE

130

CONAD SUPERSTORE

146

SUPER A&O

110

AUCHAN

136

CARREFOUR MARKET

148

CARREFOUR MARKET

115

CARREFOUR MARKET

144

CONAD

150

28 Altroconsumo 307 • ottobre 2016

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1.519₣

SPESA ONLINE www.altroconsumo.it/supermercati Vuoi essere aiutato a fare la spesa? Vai sul sito, riempi il carrello virtuale con le cose di cui hai bisogno, ti diremo qual è il supermercato della tua città in cui fare quella spesa costa meno. Scoprirai anche quanto risparmio c'è rispetto alla tua spesa abituale.

che spesso finiscono nel carrello di buona parte delle famiglie perché considerati migliori o più sicuri: una leggenda che, come si può vedere nel riquadro qui in basso, è smentita dai nostri test. La città in cui è possibile fare la spesa al minor costo è Pordenone. Rispetto alla spesa media di una famiglia italiana, a Pordenone si possono risparmiare oltre 1.000 euro all’anno riempendo il carrello all’ipermercato Emisfero. Anche frequentando il punto vendita più caro rilevato in città (il Conad di via Grigoletti) la spesa verrebbe a costare 6.160 euro, cioè comunque sotto la

media nazionale. Anche a Treviso il risparmio massimo sfiora i 1.000 euro, a Verona e Asti siamo intorno agli 800 euro all’anno. In molte altre città, comunque, si può risparmiare rispetto alla famiglia media: a Pistoia, a Firenze, a Pisa, a Verona, ad Asti, a Brindisi, a Pesaro, a Perugia, La Spezia e Treviso. Poco competitive, invece, Sassari, Foggia, Roma, Cagliari, Frosinone, Avellino, Ascoli Piceno e, in particolare, Genova e Aosta, dove i prezzi sono livellati verso l’alto dalla mancanza di concorrenza. Qui non è mai possibile fare una spesa a un costo inferiore alla media delle famiglie italiane.

risparmio annuo che si ottiene, rispetto alla spesa di una famiglia media italiana, privilegiando i prodotti di marca a Torino

2.624₣

risparmio massimo ottenuto nel supermercato più conveniente, se si opta per una spesa soprattutto di prodotti a marchio commerciale a Torino

4.125₣ rispetto alla spesa in un supermercato tradizionale, è il risparmio massimo raggiunto scegliendo il discount a Venezia

Prezzi pazzi: l'altalena del risparmio Da un negozio all'altro, le differenze di prezzo per uno stesso articolo possono essere sorprendenti, come evidenziano le alte percentuali di risparmio ottenibili su uno stesso acquisto. Motivo per cui scegliere il negozio giusto può fare la differenza.

Pepsi Cola in bottiglia

Shampoo L'Oréal Garnier Ultradolce

Prezzo minimo a litro 0,38 € Ipercoop (L'Aquila)

Prezzo minimo al litro 3,96 € RISPARMI Esselunga (Latina e Firenze) Emisfero (Perugia) Prezzo massimo al litro 10,36 € Diversi punti vendita di diverse città

Prezzo massimo al litro 1,05 € Carrefour (Torino)

RISPARMI

174%

162%

Cirio Passata Verace in vetro

Galbani Santa Lucia mozzarelle

Prezzo minimo (al kg) 1,06 € Eurospar (Catanzaro)

Prezzo minimo (al kg) 4,67 € Famila (Varese)

RISPARMI

155%

Prezzo massimo (al kg) 2,70 € Carrefour (Venezia e Vicenza)

www.altroconsumo.it

RISPARMI

143%

Prezzo massimo (al kg) 11,36 € Sì con Te Supermercato (Ancona)

ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 29


INCHIESTA Prezzi dei supermercati

INCHIESTA Prezzi dei supermercati

Il migliore in città

INSEGNA E INDIRIZZO

La guida alla convenienza: molte le città in cui una famiglia può risparmiare oltre duemila euro l'anno sulla spesa di marca. A Venezia e Torino i risparmi più alti. Il più conveniente in città

INSEGNA E INDIRIZZO

INDICE

ALESSANDRIA IPERCOOP La Cittadella via Madre Teresa di Calcutta 1, Casale Monferrato

111

ESSELUNGA corso Teresio Borsalino 2, ang. via Montebello

114

COOP via Achille Sclavo 15 PANORAMA corso Giuseppe Romita 38

Risparmio massimo in città 1.107€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.217€ il discount più economico 2.749€

INDICE

IPERSIMPLY via C. A. Dalla Chiesa 2

128

CONAD via Erasmo Mari 30/32

135

ASTI FAMILA viale Pilone 104

107

ESSELUNGA corso Casale 308

114

COOP via Augusto Monti 2

115

PAM corso Torino 30

115

ESSELUNGA corso Ivrea, ang. corso Torino

116

U2 SUPERMERCATO corso XXV Aprile, ang. via Carlo Graziani

121

IL GIGANTE I Bricchi strada Prato Boschiero, Isola d’Asti

123

AVELLINO IPERCOOP via Salvatore Pescatori, contrada Baccanico

123

118

MAXI FUTURA via Serafino Pionati

123

118

CARREFOUR MARKET via Tagliamento 215

129

IPER via Novi 31, Serravalle Scrivia

121

BARI

BENNET S.S. Astuti Alessandria-Asti, fraz. Astuti

122

AUCHAN S.S. 100 Bari-Taranto, ang. via Noicattaro 2, loc. Casamassima

114

PRESTOFRESCO via del Ferraio 41, Spinetta Marengo

125

FAMILA viale della Resistenza 46

118

GULLIVER corso Aqui 75

132

IPERCOOP Mongolfiera via Natale Loiacono 20

119

U! COME TU MI VUOI piazza De Andrè 12

132

DOK SUPERMERCATI corso Alcide De Gasperi 429

119

U! COME TU MI VUOI via Fabio Filzi 25

133

DOK SUPERMERCATI via Pacifico Mazzoni

119

SIGMA SUPERSTORE via Giuseppe Gentile 59/B

120

EUROSPAR via Nicola Cacudi ang. via Stifano

120

ANCONA

Risparmio massimo in città 699€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.551€ il discount più economico 3.082€

AUCHAN S.S. 16 ang. via Franco Scataglini 6, zona industriale Baraccola

117

OASI S.P. Jesina Km 6.166, loc. Cerretano Castelfidardo

119

SIGMA SUPERSTORE corso Giuseppe Mazzini 97/A

121

SÌ CON TE SUPERSTORE via Bignamini, ang. Matteo Ricci, loc. Collemarino

121

IPERSIGMA via Edmondo Caccuri 3/5

121

IPERCOOP S.S. 16 Adriatica 91, fraz. Cesano Senigallia

122

SIGMA SUPERSTORE via Giuseppe Papalia 4/6

124

SIMPLY Via Tenna ang. Via Conca, Torrette

123

COOP via Adolfo Omodeo 3

125

SÌ CON TE SUPERMERCATO via Bartolo da Sassoferrato 1

126

BERGAMO

TIGRE via Enrico Sacripanti 1

127

FAMILA SUPERSTORE via Giovanni Battista Rampinelli 61, loc. Colognola al Piano

114

COOP via Giordano Bruno 42

129

ESSELUNGA SUPERSTORE via Filippo Corridoni 30

114

COOP via della Montagnola 66/C

129

ESSELUNGA via San Bernardino 78/F, ang. via Pietro Spino

117

CARREFOUR via Farfisa 20, loc. Aspio Camerano

131

BENNET S.S. 42 del Tonale e della Mendola 101, Albano Sant’Alessandro

121

MAXI COAL via Tronto 4/B, loc. Torrette

131

AOSTA

Risparmio massimo in città 483€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.903€ il discount più economico 3.483€

IPER via Portico 71, Orio al Serio

123

AUCHAN via Carducci 55

125

IPERCOOP via Strada Regia 4, Mapello

125

PAM via Camozzi 113/117

126

GROS CIDAC via Paravera 4

126

CARREFOUR Les Halles D’Aoste Pollein, loc. Autoporto 22

132

CARREFOUR MARKET corso Battaglione 5

134

IL GIGANTE via Bartolomeo Bono 4, ang. via Fantoni

127

CARREFOUR MARKET Grand Chemin, Saint Christophe

134

COOP via Autostrada

128

CONAD Centreville Gran Chemin 3, Saint Christophe

136

CARREFOUR MARKET via Mafalda di Savoia 4

130

CARREFOUR MARKET via Borgo Palazzo 149

131

CONAD via Giuseppe Garibaldi 7

131

AREZZO ESSELUNGA SUPERSTORE viale Leonardo da Vinci 20, ang. via Sala Vecchia

112

IPERCOOP viale Giovanni Amendola 13/15

113

COOP via Vittorio Veneto 176

115

PAM via Vittorio Alfieri 67

Risparmio massimo in città 697€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.270€ il discount più economico 2.802€

BOLOGNA ESSELUNGA SUPERSTORE via Emilia Ponente 72

119

120

ESSELUNGA SUPERSTORE via Guelfa 13, ang. via Lenin

120

CONAD via Giuseppe Chiarini 23, ang. via Dante Alighieri

122

CARREFOUR Gran Reno via Marilyn Monroe 2/9, Casalecchio di Reno

121

SUPER A&O via Campo di Marte 15

126

ASCOLI PICENO MAXI COAL largo degli Aranci, loc. Monticelli

123

IPERSIMPLY viale Costantino Rozzi

127

OASI via del Commercio 52 IPERCOOP Città delle Stelle viale dei Mutilati ed Invalidi del Lavoro 94, Campo Lungo

30 Altroconsumo 307 • ottobre 2016

Risparmio massimo in città 608€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.886€ il discount più economico 3.386€

IPERCOOP Centronova via Villanova 29, Villanova di Castenaso

124

COOP via Amilcare Ponchielli 23

128

PAM via Bellaria 47

128

SIGMA via di Corticella 186/12

131

127

IL GIGANTE piazza Giovanni Da Verrazzano 6

133

127

CARREFOUR MARKET via Don Luigi Sturzo 37/39

135

www.altroconsumo.it

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Risparmio massimo in città 778€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.148€ il discount più economico 2.574€

Risparmio massimo in città 308€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.861€ il discount più economico 3.355€ Risparmio massimo in città 540€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.382€ il discount più economico 2.913€

Risparmio massimo in città 876€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.362€ il discount più economico 2.894€

Risparmio massimo in città 804€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.656€ il discount più economico 3.150€

ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 31


INCHIESTA Prezzi dei supermercati

INSEGNA E INDIRIZZO

INCHIESTA Prezzi dei supermercati

INDICE

BOLZANO INTERSPAR via Bruno Buozzi 30

118

IPERPOLI via Luigi Galvani 3

119

INSEGNA E INDIRIZZO Risparmio massimo in città 390€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 622€ il discount più economico 3.116€

SIMPLY MARKET CITY via Muscatello 22

INDICE 122

IPERCOOP Le Zagare contrada Bottazzi, San Giovanni La Punta

122

FAMILA via Messina 625/627

123

POLI SUPERMARKET via Resia 19/P

121

IPERFAMILA via Sebastiano Catania 312

123

EUROSPAR via Roma 18/H

126

SUPER A&O viale Vittorio Veneto 60

126

SIMPLY via Fabio Filzi 8

127

SUPER A&O via Ulisse 13

127

BRESCIA

Risparmio massimo in città 538€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.657€ il discount più economico 3.152€

ESSELUNGA SUPERSTORE via Della Volta 54

119

IPERSIMPLY via Valcamonica 15

120

BENNET via Genova 76

121

CONAD viale Cassiodoro 17

AUCHAN via Enrico Mattei 37/39, Roncadelle

121

AUCHAN S.S. 106, ang. viale Emilia, loc. Frasso

122

SIMPLY via San Zeno 76

123

IPERSIDIS loc. Passo di Salto

124

SIMPLY via San Bartolomeo 23

124

EUROSPAR via Lucrezia della Valle 22

124

EUROSPAR via Guido Zadei 49

126

MAXISIDIS viale Pio X 139, Pontepiccolo

124

CONAD SUPERSTORE via Triumplina 173

128

MAXISIDIS viale Cassiodoro 1

126

COOP via Mantova

128

CRAI via Crotone 169

126

COOP via Corsica 35

128

INTERSPAR viale Magna Grecia, Catanzaro Lido

126

PAM via Fratelli Porcellaga 26, ang. via Giacomo Malvezzi

129

IPERSIDIS via Gioacchino da Fiore 28

126

IPERSIDIS via Cosenza, Catanzaro Lido

126

BRINDISI DOK SUPERMERCATI via Appia

117

AUCHAN S.S. 7 Appia Zona P.I.P., Mesagne

118

Risparmio massimo in città 315€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.508€ il discount più economico 3.040€

CATANZARO 120

CHIETI SI CON TE SUPERSTORE via Aterno

120

IPERCOOP Le Colonne S.S. 7 Appia, ang. S.S. 16 KM 962.700

118

IPERCOOP Centro d’Abruzzo via Po, San Giovanni Teatino

121

EUROSPAR viale Aldo Moro 81

122

IPER loc. Santa Liberata, Ortona

128

DOK SUPERMERCATI via Sant’Angelo, ang. via Pasquale Romano

123

CONAD SUPERSTORE via Tirino, Santa Filomena

128

CAGLIARI

Risparmio massimo in città 701€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.815€ il discount più economico 3.309€

SUPERSTORE SISA via Dei Vestini, ang. Via Papa Giovanni Paolo II

129

CONAD IPERMERCATO S.S. 84 Variante Frentana loc. Gaeta Lanciano

129

CARREFOUR MARKET via Filippo Masci

131

AUCHAN via Dolianova 35, Pirri

122

CONAD IPERMERCATO via Edward Jenner

124

CONAD SUPERSTORE via dei Valenzani 21

125

COMO

IPERPAN viale La Playa 15

126

BENNET I Laghi via Prealpi 2, Erba

119

SUPERMERCATI ISA viale Elmas 108/112

127

GRAN MERCATO Sagnino Centro via Pio XI 112/B

120

CARREFOUR Le Vele viale Guglielmo Marconi 5, Quartu Sant’Elena

128

BENNET via Asiago 2, loc.Tavernola

121

SUPER PAN via Santa Gilla 18

128

ESSELUNGA SUPERSTORE via Carloni, ang. via Solone Ambrosoli

123

DESPAR via Berlino 3

136

IPER S.S. dei Giovi, ang. via Giacomo Leopardi 2/A, Grandate

123

IL GIGANTE S.S. 35 Dei Giovi, Vertemate con Minoprio

127

CAMPOBASSO IPERFAMILA Monforte contrada Colle delle Api

116

DOK SUPERMERCATI corso Francesco Bucci 28

117

FAMILA via San Giovanni Dei Gelsi 37 OASI via Insorti d’Ungheria CONAD IPERMERCATO Centro del Molise via Colle delle Api 44

Risparmio massimo in città 433€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.602€ il discount più economico 3.030€

IPERCOOP Mirabello via Lombardia 68, Cantù

127

CARREFOUR MARKET via Cristoforo Colombo 4

130

119

CARREFOUR MARKET via Papa Innocenzo XI 68

130

121

COOP via Antonio Giussani 1

130

125

COSENZA

CASERTA

Risparmio massimo in città 465€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.585€ il discount più economico 3.013€

DOK SUPERMERCATI viale Marconi SS 19 bis, Città 2000

117

CARREFOUR MARKET SS 19 Bis Palazzo Cea

122

IPERFAMILA Medi S.S.7 bis Nazionale Appia, Teverola

116

FAMILA via Paolo Borsellino

119

AUCHAN Mesagne S.S.106 r Km 18, Loc. Salice, Corigliano Calabro

123

FAMILA viale Carlo III

119

AUCHAN via Panebianco

124

CONAD IPERMERCATO Jambo 1 S.P. 27 Trentiola Parete, Trentola Ducenta

122

IPERSPAR S.S. 18 Zona Aeroporto

124

CARREFOUR Campania S.S. 87, fraz. Aurno, Marcianise

125

INTERSPAR viale Giacomo Mancini

124

EUROSPAR viale degli Alimena 2

126

EUROSPAR via Roberta Lanzino, ang. via Panebianco

127

CATANIA

Risparmio massimo in città 455€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.572€ il discount più economico 3.104€

SIMPLY via Acicastello 17

118

CITTÀ MERCATO via San Giuseppe La Rena 67

118

AUCHAN Porte di Catania stradale Gelso Bianco

119

IPERCOOP via Cascina Colombaro 26/A

107

IPERCOOP Katanè via Salvatore Quasimodo 1, Gravina di Catania

122

MAXISCONTO via San Giovanni Bosco 5B

109

SIMPLY MARKET CITY corso Sicilia 50

122

AUCHAN via Margarita 8, loc. Tetto Garetto

110

32 Altroconsumo 307 • ottobre 2016

www.altroconsumo.it

CUNEO

www.altroconsumo.it

Risparmio massimo in città 347€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.569€ il discount più economico 3.196€

Risparmio massimo in città 572€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.800€ il discount più economico 3.228€

Risparmio massimo in città 572€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.638€ il discount più economico 3.170€

Risparmio massimo in città 499€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.211€ il discount più economico 3.071€

Risparmio massimo in città 1.279€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.141€ il discount più economico 2.569€

ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 33


INCHIESTA Prezzi dei supermercati

INSEGNA E INDIRIZZO

INCHIESTA Prezzi dei supermercati

INDICE

INSEGNA E INDIRIZZO

INDICE

E.LECLERC CONAD via Cuneo 84/86, Borgo San Dalmazzo

110

GULLIVER SUPERMERCATO via Prà 23/R

133

BENNET Roero Center S.S. 231 , Santa Vittoria D’Alba

120

SUPERBASKO via Martiri della Libertà 15/21, loc. Pegli

133

CARREFOUR MARKET corso IV Novembre 19

132

LA SPEZIA

FERRARA

Risparmio massimo in città 798€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.701€ il discount più economico 3.233€

ESSELUNGA SUPERSTORE corso Nazionale 578

117

IPERCOOP Le Terrazze via Fontevivo 17

118

CONAD SUPERSTORE La Fabbrica via Arzelà, Santo Stefano di Magra

119 124

INTERSPAR via Darsena 81

120

IPERCOOP Il Castello via Ada Negri 7

123

EUROSPAR via Bentivoglio 72

123

COOP via Aurelio Saffi 73

FAMILA via Don Pietro Rizzo 45

123

L’AQUILA

BENNET Guercino via Matteo Loves 2, Cento

125

IPERCOOP I Marsi via Tiburtina Valeria km. 112.215, Avezzano

118

COOP via Modena 17

127

COOP S.S. 17 km 43,3, nucleo industriale di Bazzano

123

CONAD viale Krasnodar 25

136

CONAD IPERMERCATO Gran Sasso loc. Campo Di Pile

127

CONAD via Giulio Righini 15/C

136

FIRENZE COOP via Lombardia 15

110

ESSELUNGA via del Gignoro, ang. via Francesco Calasso 19

110

ESSELUNGA SUPERSTORE via Senese 194/G COOP viuzzo delle Case Nuove 9, loc. Ponte a Greve

Risparmio massimo in città 598€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.211€ il discount più economico 2.706€

CARREFOUR MARKET via Antonio Panella, loc. Acquasanta

131

CONAD via Enrico Fermi 1, fraz. Pettino

132

LATINA ESSELUNGA SUPERSTORE via Pontina, Aprilia

114

111

IPERCOOP Aprilia Due S.S. Pontina km. 44.000, Aprilia

118

111

CONAD viale Pablo Picasso

121

COOP via Erbosa

112

EMME PIÙ via Appia Nuova Km 118.620, Fondi

123

ESSELUNGA SUPERSTORE via Antonio Canova 164/8

112

IPEREMMEPIÙ via Acque Alte 101, loc. Borgo Podgora

125

COOP via Carlo del Prete 106/h

112

PANORAMA LATINAFIORI viale Pier Luigi Nervi

126

ESSELUNGA SUPERSTORE via di Novoli 61/63

113

SIMPLY via Isonzo 157

130

COOP via Enrico Forlanini 1

114

CARREFOUR MARKET via Epitaffio 8

130

IPERCOOP via S. Maria a Castagnolo 5, Lastra a Signa

114

CARREFOUR MARKET via Capograssa 5

131

PANORAMA I Gigli via San Quirico 165, loc. Capalle, Campi Bisenzio

117

LEON via Scrivia

132

CONAD SUPERSTORE via Pistoiese, ang. via del Pesciolino, loc. Le Piagge

120

LECCE

CARREFOUR via di Prato 145, Calenzano

121

FAMILA via della Cavalleria (ex via Francesco De Mura) 175/291

117

CONAD CITY via Pietrapiana 42

121

DOK SUPERMERCATI viale Giovanni Paolo II 3

118

PAM via Pietro Francavilla 13/15

122

IPERCOOP Salento S.S. Lecce-Brindisi km 1.9, Surbo

123

FOGGIA

Risparmio massimo in città 378€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.842€ il discount più economico 3.270€

SUPER MAC viale della Libertà 161, ang. via San Elia

123

CONAD IPERMERCATO S.S. 16 Lecce-Maglie km 962.7, Cavallino

125

SUPER MAC viale Japigia 3/A

126

IPERCOOP Mongolfiera viale degli Aviatori 126

121

DOK SUPERMERCATI piazza Puglia 11

122

CONAD IPERMERCATO contrada Pace, Loc. Macchia, Monte Sant’Angelo

122

LIVORNO

CONAD SUPERSTORE via Zannotti, ang. Via San Marco, San Severo

124

CONAD via Grande 166/176, ang. via Fiume

SIGMA SUPERSTORE via Vincenzo Dattoli 36/38

125

IPERCOOP Fonti del Corallo via Gino Graziani, loc. Porta a Terra

119

CONAD via Immacolata, ang. Via Guerrieri

129

COOP via del Levante

120

PAM via Giuseppe Saragat 10/2

125

FROSINONE

Risparmio massimo in città 445€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.830€ il discount più economico 3.325€

119

CONAD SUPERSTORE via Monti Lepini km 5.5

122

COOP via Monti Lepini km 1.3

123

CONAD SUPERSTORE S.S. 114 km 3.913 Contesse

115

CONAD via Tiburtina 177

125

QUI CONVIENE S.S. 114 km. 5.500

124

CONAD via Aldo Moro 511

127

SIMPLY viale Regina Elena 135

128

PANORAMA via Casilina km 81.6, Alatri

129

SIMPLY S.S. 114 KM. 5.900, loc. Tremestieri

128

CARREFOUR Le Sorgenti via Le Lame 1

131

SIMPLY via Maregrosso

130

GENOVA

Risparmio massimo in città 428€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.935€ il discount più economico 3.467€

MESSINA

MILANO

IPERCOOP L’Aquilone via Romairone 10

125

PAM via del Lagaccio 48/R

127

COOP via Merano 20

129

ESSELUNGA viale Suzzani 221

117

PAM via Don Giovanni Verità 6/R

130

ESSELUNGA SUPERSTORE via C. De Angeli 1

118

CONAD via Cornigliano 185/R

131

ESSELUNGA SUPERSTORE via Filippo Palizzi 69

118

IPERFRESCO BASKO via Faliero Vezzani 105 B/R

132

IPER Il Centro via Luraghi Arese

118

CARREFOUR MARKET via XX Settembre 46/60-R, ang. via Cesarea 10/12-R

133

34 Altroconsumo 307 • ottobre 2016

www.altroconsumo.it

ESSELUNGA piazza Ovidio

116

ESSELUNGA via Losanna 20/22

116

www.altroconsumo.it

Risparmio massimo in città 351€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.523€ il discount più economico 3.055€

Risparmio massimo in città 718€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.685€ il discount più economico 3.114€

Risparmio massimo in città 941€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.415€ il discount più economico 2.910€

Risparmio massimo in città 414 € Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.657€ il discount più economico 3.085€

Risparmio massimo in città 312€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.637€ il discount più economico 3.169€

Risparmio massimo in città 723€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.483€ il discount più economico 2.752€

Risparmio massimo in città 841€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.559€ il discount più economico 2.985€

ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 35


INCHIESTA Prezzi dei supermercati

INSEGNA E INDIRIZZO ESSELUNGA via Adriano 81

INCHIESTA Prezzi dei supermercati

INDICE

INSEGNA E INDIRIZZO

INDICE

119

COOP via Vignolese 835

124

ESSELUNGA SUPERSTORE via Riccardo Pitteri 84

120

CONAD IPERMERCATO Il Pianeta Strada Morane 500

125

U2 SUPERMERCATO via Trilussa 26

120

COOP via Pietro Giardini 474/A

125

U2 SUPERMERCATO via Emilio De Marchi 10

120

NAPOLI

ESSELUNGA via Washington 53

121

EUROESSE via Gabriele Jannelli 190

117

IPER Fiordaliso via Eugenio Curiel 25, Rozzano

121

IPERCOOP via Masullo 76, Quarto

118

TIGROS via cagliero 14

121

CONAD via Consalvo 107/E

119

U! COME TU MI VUOI viale Premuda 27, ang. viale Bianca Maria

121

AUCHAN via Pietro Nenni 54, Mugnano di Napoli

120

U! COME TU MI VUOI via Melzo 10

122

AUCHAN via Santa Maria a Cubito, Giugliano in Campania

120

SIMPLY corso Lodi 130

123

DECÒ MAXISTORE via Giustiniano 150, loc. Soccavo

122

AUCHAN S.S. 11 Padana Sup. km 292, Vimodrone

123

DECÒ MAXISTORE via Provinciale Botteghelle di Portici 555

122

AUCHAN S.S. 527 Saronnese, ang. via Palmiro Togliatti 2, Rescaldina

124

COOP via Arenaccia 154

123

SIMPLY viale Corsica 21

124

CARREFOUR MARKET via Raffaele Morghen 28/30

130

SIMPLY piazza Pietro Frattini 8

124

CARREFOUR MARKET via Giochi del Mediterraneo

133

IL GIGANTE via Luigi Ornato 169

124

NOVARA

IPERCOOP La Torre via Gozzoli 130

124

ESSELUNGA SUPERSTORE corso Vercelli 102

114

SIMPLY via Novara 15

124

U2 SUPERMERCATO corso XXII Marzo 230

116

CARREFOUR PLANET Milanofiori viale Milanofiori, Assago

124

U2 SUPERMERCATO viale Umbria 20

116

IPERCOOP Piazza Lodi via Umbria 16

125

IPERCOOP San Martino via Ugo Porzio Giovanola 11

119

PAM via Piccinni 2

125

TIGROS via Monte San Gabriele 52

119

PAM via Padova 22

125

CARREFOUR viale Giulio Cesare 250

121

PAM via Forze Armate 44

126

COOP via Gustavo Fara 43

122

CONAD via Quaranta 42

126

CARREFOUR MARKET corso Trieste 85

130

IL GIGANTE via Lorenteggio 3

126

CARREFOUR MARKET corso Risorgimento 26/A

131

CONAD via della Pecetta 31/33

126

PADOVA

IPERCOOP Centro Sarca via Milanese, Sesto San Giovanni

126

ALÌ via Chiesa Nuova 71

CARREFOUR S.S. Emilia Km 315, San Giuliano Milanese

126

AUCHAN Giotto via Venezia 61

116

CARREFOUR Carosello S.P. 208 km 2, Carugate

126

PAM galleria San Carlo 15, zona Arcella

118

COOP via Benadir 5, ang. via Palmanova

126

ALIPER via Vittorio Saetta 6

118

IPER Portello via Palazzolo

126

IPERSPAR via Giovanni Verga 1, Albignasego

119

PAM via Medeghino 11

127

IPERCOOP via Regia 86, Vigonza

120

IPERSIMPLY via Pompeo Mariani 2

127

PAM piazzetta della Garzeria 3

120

PAM via Vincenzo Foppa 33

127

EUROSPAR via Monte Cengio 31

121

IL GIGANTE La Fontana, via Edmondo De Amicis 2, Cinisello Balsamo

127

COOP via Madonna del Rosario

122

CONAD via Gonin 71

129

EUROSPAR via Altichiero 40

122

CONAD via Cefalonia 10

129

SPAK via Giovanni Boccaccio 94/A

122

COOP via Fratelli Zoia 83/3

129

FAMILA via Riccardo Bajardi 5, loc. Mortise

123

COOP via Arona 15

129

EUROSPAR via Gattamelata 134/a

124

CARREFOUR MARKET corso Lodi 98

129

SUPER A&O Il Borgo via Monselice 15, quartiere Mandria

124

PUNTO SIMPLY corso S. Gottardo 29/31

129

PALERMO

PUNTO SIMPLY via Mancini 2/4

130

COLLE VERDE via San Lorenzo Colli 281/283

SUPERDÌ via Luigi Ornato 148

130

SUPER SIDIS via Tommaso Natale 80

117

CARREFOUR MARKET viale Ergisto Bezzi, ang. Via Antonio Tolomeo Trivulzio 5

130

AUCHAN Conca D’Oro, via Giuseppe Lanza di Scalea 1963

120

CARREFOUR MARKET via Carlo Farini 79/81

131

EUROSPAR via Eugenio l’Emiro 22

120

CARREFOUR MARKET viale Monza 134

132

MODENA ESSELUNGA via delle Morane 240

113

U2 SUPERMERCATO via Wiligelmo, ang. via Antonio Allegri 179

118

IPERCOOP Grandemilia via Emilia Ovest 1480

120

PANORAMA via Archimede 9, Sassuolo

123

36 Altroconsumo 307 • ottobre 2016

Risparmio massimo in città 632€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.418€ il discount più economico 2.844€

www.altroconsumo.it

114

115

CONAD SUPERSTORE corso dei Mille 1660

122

CRAI via Laurana 35

122

IPERCOOP FORUM PALERMO via Pecoraino, ang. via Laudicina, Roccella

123

CRAI via San Lorenzo 75

123

CONAD SUPERSTORE via Villagrazia 79

125

www.altroconsumo.it

Risparmio massimo in città 788€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.537€ il discount più economico 3.069€

Risparmio massimo in città 889€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.479€ il discount più economico 2.904€

Risparmio massimo in città 508€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.394€ il discount più economico 2.877€

Risparmio massimo in città 860€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.480€ il discount più economico 2.974€

ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 37


INCHIESTA Prezzi dei supermercati

INSEGNA E INDIRIZZO

INCHIESTA Prezzi dei supermercati

INDICE

INSEGNA E INDIRIZZO

INDICE

PIACENZA

CONAD SUPERSTORE viale Michelangelo 2200

125

CONAD SUPERSTORE via Emanuele Oliveri Mandalà 38/40

125

ESSELUNGA SUPERSTORE via della Conciliazione, ang. via Cesare Calciati

119

CONAD SUPERSTORE via Crocifisso a Pietratagliata 9/19

126

GALASSIA via Terenzia Visconti

120

CARREFOUR MARKET via Giuseppe Lanza di Scalea 642/724

127

AUCHAN via Emilia 100, S. Rocco al Porto (Lodi)

121

SIMPLY via Oreto Nuova 447

129

ESSELUNGA via Manfredi 55

121

SIMPLY via Zisa 5/9

129

IPERCOOP Gotico via Emilia Parmense 149

122

SIMPLY via dei Nebrodi 86/98

129

CONAD SUPERSTORE strada Agazzana 8

129

SIMPLY via Leonardo Da Vinci 328

130

CONAD SUPERSTORE via Modonesi 6

129

CARREFOUR MARKET via Castelforte 101/B

131

COOP via Martiri della Resistenza 12/B

130

CARREFOUR MARKET salita Partanna 1

132

SIGMA piazzale Marconi 2

131

PARMA ESSELUNGA SUPERSTORE via Sandro Pertini 14/A

116

ESSELUNGA SUPERSTORE via Emilia Est 230/A

118

Risparmio massimo in città 953€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.566€ il discount più economico 2.992€

IL GIGANTE S.S. Emilia Pavese, loc. San Nicolò, Rottofreno

131

GULLIVER SUPERMERCATO viale Sant’Ambrogio 31

134

PISA

ESSELUNGA SUPERSTORE via Napoleone, Colajanni

118

IPERCOOP Centro dei Borghi via Fosso Vecchio 457, loc. Navacchio, Cascina

111

U2 SUPERMERCATO via Giuseppe Tartini

120

COOP via Manara Valgimigli 1, fraz. Cisanello

112

U2 SUPERMERCATO largo Fausto Bocchi 9/A

120

ESSELUNGA SUPERSTORE via Cisanello

113

PANORAMA via Silvio Pellico 20/A

124

PANORAMA via dell’Indipendenza, loc. Maltagliata, Pontedera

117

IPERCOOP Centro Torri via San Leonardo 69/A

125

CONAD SUPERSTORE via Pietrasantina 31, fraz. Madonna dell’Acqua, San Giuliano Terme

118

CONAD SUPERSTORE via Venezia 40/A

127

PAM via Guido De’ Ruggiero

118

CONAD SUPERSTORE via Bruno Schreiber 15/ E

127

CARREFOUR via Fabbricone Pontecorvo 3, San Giuliano Terme

119

COOP via Antonio Gramsci 41/A

129

PAM via Giovanni Pascoli 8

122

CONAD via Giovenale 2/A

130

PAM viale delle Cascine 1

122

CONAD via Ferdinando Vietta 4/A/B, S. Pancrazio Parmense

134

PISTOIA

SIGMA via Antonio Gramsci 9

134

PERUGIA IPERCOOP Collestrada via della Valtiera 181

117

PAM strada Perugia-San Marco 85/A

119

EMISFERO via Fiesole 1 CONAD SUPERSTORE via Pievaiola, fraz. San Sisto

Risparmio massimo in città 354€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.543€ il discount più economico 3.038€

COOP viale Adua 2/A, ang. via Macallè

112

ESSELUNGA via Matteotti 15

115

PANORAMA via Bartolomeo Sestini, ang. via Bure Vecchia 95

117

CONAD SUPERSTORE via Fiorentina 85

117

122

CONAD SUPERSTORE viale Adua 223

118

122

PORDENONE

COOP S.S. 220 Pievaiola 164, fraz. San Sisto

122

EMISFERO via Maestri del Lavoro 42, Fiume Veneto

EMI SUPERMERCATO strada Tiberina Nord 28/b, Ponte Felcino

123

IPER VISOTTO via del Benessere 2

103

IPER VISOTTO via Vallenoncello

103

INTERSPAR via Benedetto Marcello 7

108

PESARO

Risparmio massimo in città 335€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.533€ il discount più economico 3.028€

100

AUCHAN via Luigi Einaudi 30, zona industriale Bellocchi, Fano

116

CONAD SUPERSTORE via Canale 41

120

BENNET S.S. 13 Pontebbana, loc. Cornadella

113

FAMILA largo Rodano 1

121

IPERCOOP Meduna via Musile 9

115

SUPER A&O via Giambattista Vico

121

PAM viale Michelangelo Grigoletti 74

117

IPER Rossini via Yuri Gagarin

122

CONAD viale Michelangelo Grigoletti 62

121

IPERCOOP Miralfiore Galleria dei Fonditori 1

122

POTENZA

SIMPLY via Amilcare Ponchielli 1

123

PESCARA

Risparmio massimo in città 661€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.491€ il discount più economico 3.119€

IPERSIMPLY contrada Santa Loja, loc. Tito Scalo

114

IPER FUTURA via Isca del Pioppo 150

124

CRAI via della Siderurgica 5

125

AUCHAN via Tiburtina Valeria 386

118

MAXI TIGRE via Nazionale Adriatica Nord 201

126

SISA SUPERSTORE viale Giovanni Bovio 473

128

CONAD IPERMERCATO via Caduti di Nassiriya 20

117

IPER Pescara Nord via Leonardo Petruzzi 140, Città Sant’Angelo

129

CONAD SUPERSTORE via Libero Missirini 1, Viserba

120

OASI corso Umberto I 334, Montesilvano

130

CONAD viale Amerigo Vespucci 131

120

CONAD via Tiburtina Valeria 113/115

130

IPERCOOP I Malatesta via Emilia 130/150

123

CONAD via di Sotto 1

131

IPER Romagna Shopping Valley piazza Colombo 3, Savignano sul Rubicone

123

CARREFOUR MARKET via Giuseppe Misticoni

131

COOP via XXIII Settembre 128

127

INGRANDE via Flaminia 387, loc. Rivazzurra di Rimini

134

38 Altroconsumo 307 • ottobre 2016

www.altroconsumo.it

RIMINI

www.altroconsumo.it

Risparmio massimo in città 791€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.645€ il discount più economico 3.139€

Risparmio massimo in città 534€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.243€ il discount più economico 2.774€

Risparmio massimo in città 286€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.331€ il discount più economico 2.777€

Risparmio massimo in città 1.054€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 661€ il discount più economico 2.193€

Risparmio massimo in città 587€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.405€ il discount più economico 2.905€ Risparmio massimo in città 909€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.607€ il discount più economico 3.036€

ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 39


INCHIESTA Prezzi dei supermercati

INSEGNA E INDIRIZZO

INCHIESTA Prezzi dei supermercati

INDICE

ROMA AUCHAN Parco Leonardo via Portuense 2000, Fiumicino

121

COOP via Laurentina km 7

124

EMME PIÙ via Edoardo D’Onofrio 140/142 EMME PIÙ via G. Chiabrera 91

INSEGNA E INDIRIZZO Risparmio massimo in città 829€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.778€ il discount più economico 3.273€

SUPERCONTI via dell’Impruneta 88

INDICE 130

CARREFOUR MARKET via dei Prati Fiscali

130

EMME PIÙ via della Pineta Sacchetti 51

130

124

CONAD via della Magliana 224

130

124

SUPER ELITE via Ugo Ojetti 516/520

130

CONAD SUPERSTORE via Monte Cervialto 135

125

DOC* via del Fosso del Torrino 4/10

130

CONAD SUPERSTORE via dei Sampieri 92, Casetta Mattei

125

DOC* via Fonteiana 28/A

131

COOP largo Agosta 26

125

IL CASTORO via dell’Acqua Bullicante 162

131

CONAD SUPERSTORE via Nocera Umbra 146

125

CARREFOUR MARKET piazzale Morelli 52

131

AUCHAN Porta Roma via Alberto Lionello 201

126

PAM via Frascineto 2, Casal Morena

131

TIGRE via Teresa Boetti Valvassura 110

126

PAM Circonvallazione Aurelia 21/23

131

AGORÀ via T. de Gubernatis Mannucci

126

IL CASTORO via San Leo 9

131

IPERCOOP Casilino via Casilina 1101

126

CARREFOUR MARKET via Tuscolana 1039

132

IPERCOOP Euroma 2 via dell’Oceano Pacifico, ang. via Cristoforo Colombo 83

126

INGRANDE piazza San Giovanni Battista De La Salle 46

132

CTS via degli Alberini 19, ang. via Tiburtina 872

127

CARREFOUR MARKET viale Antonio Ciamarra 243/253

132

PANORAMA via Tiburtina 757

127

PAM via della Bufalotta 229

132

CONAD via Tovaglieri 21/23

127

PAM via di Decima, ang. via Caterina Troiani

133

CONAD via Bernardino Alimena 111

127

CARREFOUR MARKET via della Pineta Sacchetti 199

133

IPERTRISCOUNT via Salaria 1380

127

CARREFOUR MARKET viale XXI Aprile 23

133

PEWEX viale Guglielmo Marconi 37

127

COOP via Prospero Alpino 16/20

137

PEWEX via Umberto Barbaro 24

127

SALERNO

IDROMARKET via del Ponte Pisano 200/210

127

ETÈ MAXISTORE via Roberto Wenner 45

111

IPERTRISCOUNT via dell’Arco di Travertino 88/94

127

ETÈ MAXISTORE via San Leonardo 52

112

DEM via Tuscolana 761

127

DECÒ SUPERMERCATI via Piacenza 82

120

PEWEX Gulliver via della Lucchina 96

127

DECÒ SUPERMERCATI via dei Greci 147, loc. Fratte

121

PANORAMA via Aurelia 822 Km 8.045

127

MAXI FUTURA via Roberto Wenner 37

123

CONAD via Attilio Ambrosini 183

127

CARREFOUR via Pacinotti, Pontecagnano Faiano

126

PANORAMA Granai via Tazio Nuvolari, ang. via Rigamonti 100

128

CARREFOUR MARKET via Migliaro

129

PEWEX via F. Serafini 73

128

CARREFOUR MARKET via Posidonia 132

133

CARREFOUR Bufalotta via della Bufalotta 137

128

SASSARI

CARREFOUR via Enrico Fermi 43

128

IPER NONNA ISA La Piazzetta zona Industriale Predda Niedda Sud, Str.24

121

CTS via Cassia 340

128

AUCHAN viale Porto Torres, loc. Predda Niedda

124

CTS via Millevoi 57

128

CONAD SUPERSTORE viale Amendola 26

125

CONAD corso di Francia snc

129

SUPERMERCATI ISA via Carru Ciriaco, Boddimanna

126

CONAD via Cardinal di York 2

129

CONAD SUPERSTORE via Antonio Gramsci 1

127

MA viale Palmiro Togliatti 234

129

CARREFOUR via Caniga 1

127

MA largo Emanuele Ruspoli 24

129

CONAD SUPERSTORE via Budapest snc

127

MA via Padre Semeria 56/58

129

SAVONA

SIMPLY via Roberto Malatesta 221/239

129

FAMILA via Nizza 43/R

111

PUNTO SIMPLY piazza Pio XI 20

129

IPERCOOP Il Gabbiano corso Agostino Ricci 211/R

124

SIMPLY via Zambarelli 31

129

IPERCOOP Le Serre Regione Bagnoli 37, Albenga

125

IL CASTORO via della Casetta Mattei 53

129

CONAD piazza Simone Weil 4/R, ang. via Stalingrado

130

IL CASTORO via Nomentana 433, ang. via Tripoli 43

129

SIRACUSA

SIMPLY piazza Minucciano 20

130

GEMAR via dei Servi di Maria 98

113

IPERSIMPLY via Torre di Mezzavia 101

130

SPACCIO ALIMENTARE I Papiri via Necropoli del Fusco

118

SUPER ELITE via Appia Nuova 472

130

DESPAR viale Teracati 103

121

CONAD viale Trastevere 62/64

130

AUCHAN Belvedere viale Edoardo Garrone, contrada Spalla, Città Giardino, Melilli

123

EMME PIÙ viale A. Manzoni 40/44

130

A&O via Alfieri 1

129

DOC* SUPERSTORE Torresina via Andrea Barbato 27

130

SIMPLY viale Scala Greca 350

129

SIMPLY via Giovanni Gherardini, ang. Aldo Maria Scalise

130

40 Altroconsumo 307 • ottobre 2016

www.altroconsumo.it

www.altroconsumo.it

Risparmio massimo in città 1.091€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 320€ il discount più economico 2.776€

Risparmio massimo in città 345€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.745€ il discount più economico 3.240€

Risparmio massimo in città 950€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.228€ il discount più economico 2.760€

Risparmio massimo in città 845€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.092€ il discount più economico 2.836€

ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 41


INCHIESTA Prezzi dei supermercati

INSEGNA E INDIRIZZO

INCHIESTA Prezzi dei supermercati

INDICE

TARANTO

INSEGNA E INDIRIZZO Risparmio massimo in città 558€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.551€ il discount più economico 3.083€

INDICE

EUROSPAR via Manci

124

COOP TRENTINO via Herrsching 1, Ravina

130

FAMILA viale Magna Grecia 246

117

IPERFAMILA viale Europa 147, fraz. Talsano

118

DOK SUPERMERCATI via Lama, ang. Circonvallazione dei Fiori, Lama

118

SUPER VISOTTO viale Michelangelo Buonarroti 14

IPERCOOP Mongolfiera via per Montemesola km 10

121

EMISFERO via Eroi di Podrute 5/2, Silea

111

AUCHAN strada per San Giorgio Jonico km 10

121

IPERLANDO strada Feltrina 196

112

SIGMA SUPERSTORE via Acclavio 7/9A

122

BENNET S.P. 4, ang. via Montello 48

115

CONAD via Federico di Palma 84

128

TERNI IPERCOOP via Antonio Gramsci 27

119

CONAD IPERMERCATO via Montefiorino 12

122

CONAD SUPERSTORE via del Rivo 206

Risparmio massimo in città 628€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.736€ il discount più economico 3.165€

TREVISO 105

IPERCOOP Conè via San Giuseppe 25, Conegliano

115

ALÌ via Nicola di Fulvio 5

116

SPAK via San Pelajo 177

117

CONAD IPERMERCATO via Postumia Ovest 76, San Biagio di Callalta

118

123

PANORAMA via della Cartiera 5, loc. Castrette

119

SUPERCONTI via del Centenario 12

127

IPER via Carpani 21/A, Castelfranco Veneto

119

CARREFOUR MARKET viale Bramante 3/B

131

CONAD via Terraglio 2, loc. Ghirada

120

FAMILA SUPERSTORE via Sant’Antonino 352/B

120

PAM via Angelo Zorzetto 12

124

TORINO

Risparmio massimo in città 1.519€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.105€ il discount più economico 2.531€

IPERCOOP Le Fornaci strada Torino 34/36, Beinasco

107

IPERCOOP via Livorno, ang. via Treviso

107

FAMILA via Carso 10/A

109

CONAD via Edgardo Morpurgo 7

120

AUCHAN corso Romania 460

110

FAMILA SUPERSTORE via Valmaura 4

124

ESSELUNGA corso Traiano 131

111

PAM viale Campi Elisi, ang. via Bartolomeo d’Alviano

125

MERCATÒ via Carso 10

112

PAM via Giulia 75/3

126

COOP corso Molise 3/B

112

EUROSPAR largo Barriera Vecchia 7

126

MERCATÒ via Paolo Gaidano 125

113

IPERCOOP via Flavia di Stramare 119, Muggia

127

BENNET via Orvieto, ang. via Verolengo 17/19

115

COOP via Italo Svevo 14

127

BENNET Millecity via Giordano Bruno 142

115

PUNTO SIMPLY via Fabio Severo 54

128

AUCHAN corso Susa 301/307, Rivoli

116

UDINE

PANORAMA strada Settimo Torinese 371, S. Mauro Torinese

117

CONAD SUPERSTORE S.S. 353 via Quarto Genova, Pozzuolo del Friuli

119

CARREFOUR corso Turati 75

120

BENNET S.S. 56 via Nazionale 108, Pradamano

123

U2 SUPERMERCATO via Giacinto Pacchiotti 49/G

120

INTERSPAR viale Pontebbana 53, Cassacco

123

U2 SUPERMERCATO piazza Derna 218

120

IPER Città Fiera via Cotonificio 22, Martignacco

125

CARREFOUR corso Monte Cucco 108

120

EUROSPAR via delle Ferriere, ang. via Scalo Nuovo 7

125

CONAD IPERMERCATO via Altessano 141

121

SUPER A&O piazzale Valle del But 5

126

SIMPLY via Cesana 78

123

SPAK via Francesco Dormisch 66

127

IL GIGANTE corso Mortara 4

124

EUROSPAR viale Leonardo Da Vinci 98

128

PAM corso Traiano 58

124

COOP viale Gio Batta Bassi 12

129

PRESTOFRESCO via Valdengo 16

125

CARREFOUR viale Tricesimo 149/17

129 130

TRIESTE

PAM corso Potenza 60

126

PANORAMA viale Venezia 327/329

CARREFOUR MARKET via Agricola, ang. via Don Grazioli 6/8A

130

VARESE

IPERFRESCO BASKO corso Brescia 51

130

ESSELUNGA SUPERSTORE via Caracciolo, ang. via Campilunghi, Masnago

114

CARREFOUR MARKET via Stradella 192/194

130

FAMILA SUPERSTORE via Valganna 34

116

SIGMA via Pietrino Belli 33

132

ESSELUNGA viale Luigi Borri 84, ang. via Colonna

117

CARREFOUR MARKET corso Cadore 41/C

133

TIGROS via Cadore 52

117

SUPERBASKO piazza Pietro Francesco Guala 147

135

IPER Belforte, viale Belforte 315

122

CARREFOUR MARKET via Cristoforo Colombo 43

136

IL GIGANTE via Soragana 1, Somma Lombardo

125

CARREFOUR MARKET corso Carlo e Nello Rosselli

136

CARREFOUR viale Milano 163, Gallarate

128

COOP via Francesco Daverio 44

129

TRENTO PAM via Giovanni Battista Trener 16

120

ORVEA via San Pio X 1

121

EUROSPAR viale Verona 50

123

42 Altroconsumo 307 • ottobre 2016

Risparmio massimo in città 547€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.649€ il discount più economico 3.199€

www.altroconsumo.it

VENEZIA AUCHAN Porte di Mestre, via don Federico Tosatto 22, Mestre

114

INTERSPAR via Paccagnella 18

115

www.altroconsumo.it

Risparmio massimo in città 970€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.007€ il discount più economico 2.388€

Risparmio massimo in città 448€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.663€ il discount più economico 3.195€

Risparmio massimo in città 536€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.678€ il discount più economico 3.173€

Risparmio massimo in città 762€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.354€ il discount più economico 2.904€

Risparmio massimo in città 1.203€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.390€ il discount più economico 2.922€

ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 43


INCHIESTA Prezzi dei supermercati

INSEGNA E INDIRIZZO

INDICE

ALÌ via Altinia 168/D, Favaro Veneto

116

INTERSPAR via Torino 2

116

SPAK via Amerigo Vespucci 43/A, Mestre

117

ALIPER piazzale Giuseppe Sirtori 28, Marghera

117

CARREFOUR Valecenter via Enrico Mattei 1/A, Marcon

118

PAM corso del Popolo 209, Mestre

120

FAMILA via Pertini 14, Mestre

121

PANORAMA via Sartorio Orsato 13/15, Marghera

121

COOP S.S. Romea, Marghera

121

COOP via Pionara 19, Mestre

121

IPERCOOP Piave via Iseo 63, loc. Calvecchia, San Donà di Piave

122

SIMPLY via Giosuè Carducci 23, Mestre

125

PAM piazza XXVII Ottobre 1, Mestre

126

CONAD CITY Sestiere Cannaregio 3027/C-M

138

VERONA SUPER ROSSETTO strada per Arbizzano 10, loc. Parona

106

SUPER ROSSETTO via Sparini 12

106

FAMILA via Ulderico Marotto, loc. San Michele Extra

111

FAMILA SUPERSTORE via Legnago 7/9

111

GALASSIA Verona Uno via Monte Cristallo, San Giovanni Lupatoto

111

FAMILA SUPERSTORE via Cà di Cozzi 43

111

IPER viale del Commercio 1, San Martino Buon Albergo

112

ESSELUNGA corso Milano 100/A

113

ESSELUNGA via Colonnello Giovanni Fincato 296

113

AUCHAN S.S. Bresciana 11, loc. Ferlina, Bussolengo

115

CONAD via Pisano 63

118

SIMPLY via Tevere 17

120

PAM via IV Novembre 6/A

122

EUROSPAR via Daniele Manin 7

122

VICENZA INTERSPAR Il Grifone via Capitelvecchio 88, Bassano del Grappa

105

EMISFERO Palladio strada Padana verso Padova 60

111

AUCHAN viale del Sole, ang. strada delle Cattane 71

113

ALÌ via Gioacchino Rossini 71

115

CARREFOUR via del Terziario 2/6, Thiene

119

FAMILA Galleria Parco Città via Pierluigi Nervi 86

119

COOP via Fratelli Bandiera 17

122

SUPER A&O via dei Laghi 109

122

IPERCOOP via Luigi dalla Via 9, Schio

123

EUROSPAR viale Roma 1

123

PAM viale Trento, ang. via Pecori Giraldi

126

CRAI via Marosticana 24

128

SISA STORE via Gaetano Salvemini 511

133

VITERBO COOP via Monte Cervino

123

IPERCOOP via San Camillo De Lellis, loc. Riello

123

EMME PIÙ via Armando Diaz 36

124

CONAD IPERMERCATO via Igino Garbini

125

CONAD via Igino Garbini 23/F

128

SIMPLY piazzale degli Etruschi 2

132

44 Altroconsumo 307 • ottobre 2016

Risparmio massimo in città 801€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 885€ il discount più economico 2.513€

Risparmio massimo in città 1.395€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 929€ il discount più economico 2.460€

Risparmio massimo in città 457€ Ulteriore risparmio scegliendo: i prodotti a marchio commerciale 1.932€ il discount più economico 3.361€

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INCHIESTA Riscaldamento

INCHIESTA Riscaldamento

Caldo da brividi Nonostante la legge imponga limiti precisi alle temperature massime in case, uffici e negozi, i "furbetti del termostato" non mancano. Siamo andati a cercarli. di Luciana Grosso

S IN SINTESI La temperature massime: la legge I limiti: sono rispettati? Perché un grado in più può fare la differenza

ta per arrivare l'inverno. E con lui, il freddo. Sarà naturale, nei prossimi mesi, cercare un po' di tepore. Niente di male, anzi. Però occorre fare attenzione, perché non tutto il caldo, per quanto possa essere piacevole, va bene. In particolare entrando in una casa, in un ufficio pubblico o in un negozio, potremmo trovare una temperatura troppo alta, e, per quanto gradevole possa essere comunque non andrebbe bene: ci troveremmo di fronte a uno spreco economico, a un comportamento ambientalmente irresponsabile e, come se non bastasse, a una violazione della legge. In Italia, infatti, esiste un limite preciso per le temperature all'interno dei luoghi chiusi, pubblici o privati che siano: 20 gradi, con una tolleranza massima di due gradi. Di più, per la legge, è troppo. Anzi, all'interno di immobili in cui si svolgono attività industriali e artigianali il limite è fissato a 18 gradi. Non si tratta di valori scelti a caso, ma individuati dagli esperti internazionali che studiano il 'comfort climatico' e li hanno definiti come gli ideali per svolgere le attività di tutti i giorni in pieno benessere e nel rispetto delle esigenze dell'ambiente e dell'economia. Ciò nonostante, non di rado capita che il limite venga violato, nell'errata convinzione che 'più caldo è meglio è' o che un grado in più o in meno non faccia poi nessuna differenza ai fini del contenimento dell'inquinamento o dei costi. Un comportamento sbagliato e dannoso, che però molto raramente viene sanzionato da chi dovrebbe occuparsi dei controlli (Vigili urbani o amministratori di condominio, a seconda dei casi).

simileè stato fatto per gli edifici pubblici: ci siamo recati in uffici postali, comunali e persino alla Camera dei Deputati. In tutto abbiamo fatto visita a 22 tra negozi e uffici nel corso di giornate serene e soleggiate con temperature minime tra i 16 e i 19 gradi a Roma e tra i 9 e i 16 a Milano. I risultati sono stati tanto chiari quanto scoraggianti: in 17 casi su 23 il limite è stato infranto. Di queste violazioni, solo seierano, almeno, all'interno della soglia di tolleranza di due gradi, mentre in 11 casi su 23 la violazione era molto più ampia e, addirittura, in un caso sono stati sfiorati i 25 gradi.

Promossi e bocciati I due risultati peggiori sono stati quelli registrati all'interno del negozio Zara di corso Vittorio Emanuele a Milano e della boutique Luis Vuitton vicino a Via del Corso a Roma. In entrambi i casi la temperatura era di 24,5 gradi, benché, almeno a Roma, la temperatura esterna fosse piuttosto alta. Male anche il Decathlon di piazzale Cairoli a Milano (dove, non a caso, il personale di servizio era in maglietta a maniche corte): il termometro segnava 24 gradi. Temperature troppo elevate anche nel punto vendita della catena Oviesse di via Torino, a pochi passi dal Duomo, alla Rinascente di corso Vittorio Emanuele, nel negozio The North Face di piazza San Babila, in quello Benetton (sia in via Mazzini che in corso Vittorio Emanuele a Milano) e da Mango. Gli uffici pubblici non sono da meno: all'anagrafe milanese di via Larga i cittadini in attesa dovevano addirittura togliersi giacche e cappotti e farsi vento con ventagli improvvisati per resistere alla calura. Temperature troppo alte anche nell'ufficio clienti di A2A di via Francesco Sforza o a Palazzo Morando dove hanno sede parte dei Musei del Comune di Milano.

La nostra inchiesta Per verificare con mano se e quanto il limite dei 20 gradi venga rispettato, lo scorso inverno, precisamente nel mese di febbraio 2016, ci siamo recati in incognito con un termometro in alcuni negozi e uffici pubblici di Milano e Roma, cercando di coprire più categorie commerciali possibili, dai punti vendita delle grandi catene ai negozi di marchi di alta moda. Un discorso

46 Altroconsumo 307 • ottobre 2016

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Il termomentro usato dai nostri tecnici nel corso della rilevazione fatta a Milano e Roma nel febbraio 2016.

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"I CONSUMATORI DEVONO AIUTARCI"

ANDREA PAININI Presidente di Confesercenti Milano

Presidente Painini, com'è possibile che nei negozi siano così frequenti e marchiane le violazioni delle norme sul riscaldamento? «La ragione è legata a precise strategie di marketing. Si pensa che una temperatura molto calda in inverno o molto fredda in estate costituisca un incentivo a entrare per i clienti. Un discorso simile a quello che si fa per le porte che vengono lasciate sempre aperte o che in alcuni casi proprio non ci sono. La stessa cosa che si verifica in inverno con il riscaldamento si ripropone, specularmente, in estate con l'aria condizionata, che in genere va al massimo. Personalmente la trovo una pratica inaccettabile, ma è un fatto, e i dati da voi raccolti ne sono una volta di più la prova, che le grandi catene non la pensano così». Un sistema efficace di controlli però metterebbe le cose a posto... «Sì certo. Ma in merito esistono due ordini di problemi. Uno riguarda il fatto che spesso, come la vostra indagine ha dimostrato, anche gli edifici pubblici ignorano il limite. Quindi chiunque, vedendosi sanzionato, potrebbe dire alle forze dell'ordine di guardare, per così dire, 'a casa loro'. L'altro problema è di tipo economico. Le violazioni alle regole in nome del profitto vengono in genere commesse dai punti vendita delle grandi marche e di catene che muovono milioni. Per loro l'impatto e l'effetto deterrente

di una multa sono davvero irrisori. Inoltre c'è anche un altro aspetto da considerare: nel caso delle multinazionali, la catena di comando è in genere molto lunga e articolata ed è quasi impossibile risalire a chi ha effettivamente deciso di tenere la temperatura a 24° invece che 20°. Diverso, sotto tutti gli aspetti, il discorso per i piccoli esercenti: loro fanno più attenzione perché pagano di tasca loro sia bollette che multe». La vostra associazione non può fare niente per impedire violazioni tanto plateali? «No, purtroppo. Noi possiamo intervenire solo con i nostri associati, e tra di loro non c'è nessuna delle grandi catene. Quello che possiamo fare lo facciamo con i nostri: abbiamo stretto un accordo con l'Associazione negozi amici dell'ambiente e facciamo costante attività di informazione tra i negozianti. Ma con chi non è nostro associato abbiamo le mani legate». E quindi? Come se ne esce? «Gli unici che possono contribuire a cambiare le cose sono i clienti stessi. Se c'è un modo per convincere le multinazionali a fare qualcosa per l'ambiente e per il clima è facendo pressione dal lato degli acquisti e dei consumatori. Da quell'orecchio, lo abbiamo visto più volte, le multinazionali ci sentono benissimo. Anzi, forse, è l'unico che ascoltano».

ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 47


INCHIESTA Riscaldamento

per maggiori informazioni www.altroconsumo.it/casa-energia

A Roma troppo caldo da Christian Dior, in Via dei Condotti, da Zara in via del Corso (22,5°) e persino alla Camera dei Deputati di Montecitorio, dove abbiamo misurato 22 gradi, solo di un soffio dentro la soglia di tolleranza. Migliori, ma non ottime (entro i 21 gradi), le prestazioni in un ipermercato Auchan di Roma. Buona e finalmente in linea con le indicazioni di legge la temperatura rilevata negli uffici della Posta centrale di Roma e di Milano: 20 gradi (a Milano, sui termosifoni erano presenti anche le valvole termostatiche previste dalla legge per regolare il calore).

17 su 22 Tanti sono stati i casi di violazione della norma sulla temperatura massima possibile rilevati dai nostri tecnici lo scorso febbraio

20°

Se due gradi vi sembran pochi Non bisogna credere che un grado in più o in meno sia un dettaglio da poco. Anzi. Si tratta di una differenza che può incidere, e molto, sui consumi e, di conseguenza, sia sui costi sia sull'inquinamento. Per quel che riguarda l'impatto di ogni singolo grado ha sul nostro portafogli, basti pensare che ridurre la temperatura di un solo grado (da 21°C a 20°C), porta un risparmio dell’8% dei consumi. Non poco, se si pensa che il nostro Paese spende complessivamente 42 miliardi per rifornirsi di gas naturale e petrolio (dato Istat 2014) e che ogni famiglia italiana spende, in media, mille euro all'anno per il riscaldamento.

La temperatura massima consentita dalla legge, con la tolleranza massima di due gradi

Allo stesso modo, riducendo la temperatura (soprattutto se si usa un impianto moderno ed efficiente) si riducono anche le emissioni che, con il traffico sono la maggiore causa dell’inquinamento: ogni anno, in Italia, secondo i dati dell’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) per riscaldare le nostre abitazioni bruciamo 14 miliardi di metri cubi di gas e 4,2 miliardi di chili di gasolio. Alle cui emissioni si aggiungono anche quelle di 2,4 milioni di tonnellate di combustibili solidi, soprattutto legna e carbone. In tutto buttiamo nell'aria più di tre milioni di tonnellate di sostanze inquinanti (ossidi di zolfo e di azoto, monossido di carbonio) e 40 milioni di tonnellate di anidride carbonica, la principale responsabile dell'effetto serra e dell'aumento delle temperature del pianeta.

24,5

La temperatura massima. è stata rilevata nel negozio Zara di Corso Vittorio Emanuele a Milano e in quello di Louis Vuitton a Roma

19,5

La temperatura minima che abbiamo registrato: si tratta di quella del negozio Tezenis di corso Buenos Aires a Milano

È così difficile rispettare la legge? Rispettare la legge non è difficile, basta impostare nel modo corretto il termostato. Il problema è che è altrettanto semplice violarla. L'unica cosa veramente difficile sembra sia incappare in una sanzione per chi trasgredisce. La legge, come abbiamo visto, c'è e parla chiaro. Prevede sanzioni anche piuttosto salate (tra i 500 e i 3.000 euro, tra i 1.000 e i 6.000 euro per gli operatori, come gli amministratori di condominio o i responsa-

bili dei punti vendita incaricati del controllo degli impianti). Quello che manca, però, come spesso accade, è un sistema di controlli. Ogni Comune fa da sé e, quindi, le modalità di verifica cambiano da un caso all'altro. A Milano, per esempio, il controllo negli uffici pubblici spetta al Servizio di igiene del lavoro delle Asl; nei condomini intervengono dei tecnici incaricati che, però, possono entrare solo se attivati dalla segnalazione di un inquilino. Spesso però è capitato che queste segnalazioni arrivassero più in conseguenza di liti tra condomini che di reali violazioni, tanto che il Comune si è visto costretto a istituire una tariffa di 60 euro a carico di chi fa la segnalazione per ogni chiamata. A Roma, allo stesso modo, è complicato immaginare squadre di vigili urbani fare ispezioni di controllo nei condomini o negli uffici dove nessuno li ha chiamati. Senza contare, poi, il fatto che ormai circa un terzo degli impianti di riscaldamento degli edifici residenziali è autonomo e quindi le verifiche sulle temperature e l'efficienza delle caldaie andrebbe fatta appartamento per appartamento. Inoltre occorre considerare le variabili del caso, per esempio il fatto che la temperatura di un primo piano non è uguale a quella di un attico e quella della parte di edificio esposta a sud non è mai uguale a quella esposta a nord.

CALDISSIMO INVERNO

Le cose però dovrebbero cambiare presto. Entro la fine del 2016 diventerà obbligatorio per tutti gli immobili con riscaldamento centralizzato installare i contabilizzatori di calore e le valvole termostatiche per il controllo della temperatura. In questo modo, per i cittadini, i consumi potrebbero notevolmente ridursi entro i prossimi tre anni e il taglio potrebbe arrivare persino al trenta per cento, nei casi più brillanti. Oltre a questo, occorre inoltre considerare che, per chi si adegua alla nuova norma, esiste la possibilità di godere delle detrazioni disponibili sino alla fine del 2016. L'intenzione di chi ha stilato questa nuova norma è quella di provare a ridurre anche i consumi delle abitazioni private, oltre a quelle di negozi e uffici. In questo modo si otterrebbe un sensibile risparmio di denaro e di emissioni, con beneficio per le nostre spese e per l'ambiente. Occorre ricordare che il nostro Paese si è impegnato, con gli accordi del 20-20-20, a ridurre del 20% le emissioni inquinanti e a attingere per il 20% del suo fabbisogno a fonti rinnovabili. entro la scadenza del 2020.

entro il margine

sopra i limiti

Le rilevazioni fatte a Roma in alcuni tra i principali negozi e uffici pubblici in giornate in cui la temperatura esterna minima era tra i 16 e i 19 gradi

°C ,5 23

°C 20

°C

22

21

22

22

°C

°C

,5

°C

°C ,5 22

°C 22

22

24 ,5

°C ,5 23

°C ,5

°C 23

24 ,5

°C ,5 21

°C 22

°C 23

°C °C 20

20

24

°C 24 °C

°C 19 ,5

°C 20

°C

Roma

Le temperature che abbiamo misurato in alcuni tra i principali negozi e uffici pubblici in giornate in cui la temperatura minima esterna era tra i 9 e i 16 gradi.

°C

Milano

48 Altroconsumo 307 • ottobre 2016

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D Pi ec a z at za hl Ca on iro li Po st e V i I ta a C li An or a ne du ag si o ra fe de lC o Vi mu a L ne ar ga La Ri na sc e Du nte om C. so o Vi tt B or e io ne Em t t an on ue C. so le Vi t t Ca or lz io ed Em o a n n ia C. ue so le Vi tt or io Em Z a an ra ue Th le Ga e N lle or r i a th Sa Fa n C ce ar lo

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Una norma da rispettare

rispetta i limiti

20 °C

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Una serie di variabili e regolamenti nelle cui infinite pieghe per i trasgressori è risultatao spesso facile nascondersi.

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INCHIESTA #IOCONDIVIDO

INCHIESTA #IOCONDIVIDO

SHARING ECONOMY: PERCHÉ NO? Dieci perplessità che più di tutte tengono lontani gli utenti dal mondo dell'economia di condivisione. Ecco le nostre risposte pratiche ai problemi più frequenti.

46%

Un'indagine di Altroconsumo mette ordine tra le ragioni che ancora tengono la maggior parte degli italiani lontana dalla sharing economy. di Luciana Grosso

IN SINTESI Che cosa ancora non convince nelle iniziative di sharing economy Le risposte alle principali perplessità che fanno da ostacolo alla condivisione Cosa manca nella regolamentazione del settore

50 Altroconsumo 307 • ottobre 2016

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haring economy: che ci sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa. Nonostante oggi l'economia di condivisione sia presente in tutti i campi e in quasi ogni attività della vita, dal lavoro, all'assistenza sociale, in molti, ancora, non sono stati contagiati dal trend economico del momento. Si tratta di un fenomeno non da poco, visto che, in tutto il mondo, muove circa 15 miliardi di dollari l'anno e che potrebbe valerne 335 nel 2025 (la stima è di PriceWaterCoopers). Eppure, in Italia, siamo ancora poco convinti: a quanto pare, gli italiani, sono restii a mettere la loro casa su piattaforme online per affittarla a sconosciuti viaggiatori, anche se per pochi giorni; all'inverso, chi è

in viaggio preferisce fermarsi in un albergo invece che in una casa privata, con buona pace delle possibilità di risparmio. La musica non cambia neppure se si tratta di dividere la propria auto per un viaggio: i viaggiatori italiani preferiscono sobbarcarsi da soli il costo di un viaggio, pur di non condividere l'abitacolo con uno sconosciuto.

Conosciamo poco, condividiamo meno A dirlo sono i dati. Altroconsumo ha testato quanto gli italiani, in una fascia di età compresa tra i 45 e i 70 anni (tradizionalmente i più legati a forme di business più tradizionali), sono informati rispetto alla sharing economy e quanto, nel concreto, prendono parte alle sue iniziative. Per farlo abbiamo www.altroconsumo.it

21%

Dei potenziali utenti ritiene che il settore sia troppo giovane e che ancora manchino regole precise

La paura, nella stragrande maggioranza dei casi, non è più fondata. Sia perché le banche dati dei siti più importanti di sharing economy sono protette da sofisticati software, sia perché, oggi, tutti i circuiti più importanti prevedono specifici rimborsi di quanto ci dovesse essere sottratto.

In effetti è così. Ma l'Italia è oggi uno dei primi Paesi al mondo che sta cercando di dotarsi di una legge precisa sulla sharing economy. Il testo al vaglio delle Camere prevede un Registro degli Operatori e precisi requisiti in termini di fiscalità, pagamenti elettronici e privacy degli utenti.

Dei potenziali "host" non partecipa perché preferisce non avere estranei per casa

Dei potenziali utenti sostiene che il vantaggio economico sia comunque trascurabile rispetto all'impegno che viene richiesto

36%

Sharing o non sharing?

Dei potenziali utenti non partecipa perché non vuole mettere la carta di credito online

Occorre fare molta attenzione a chi si fa entrare in casa, specie se non si affitta un appartamento intero ma una stanza soltanto e si deve convivere con l'ospite. Una buona norma è quella di leggere con attenzione le recensioni che il turista (o il viaggiatore) del caso ha ricevuto da chi lo ha già ospitato; così come è prudente farsi mandare via mail un documento di identità e avvertire sempre un parente o un amico della presenza di un estraneo in casa.

28%

Dei potenziali conducenti di car sharing teme di non fare un viaggio confortevole o di non andare d'accordo con il compagno di viaggio

In linea di massima le piattaforme di car sharing permettono di scegliere i conducenti sulla base di alcune caratteristiche che ci paiono importanti, come il fatto che ascolti musica o che non fumi. Se si è donne e non ci si sente sicure a viaggiare da sole con un uomo, esistono i "viaggi rosa", ossia macchine con conducente e passeggeri solo donne.

26%

Dei potenziali utenti trova che la piattaforma sia troppo complicata da usare

In genere le piattaforme di sharing sono molto intuitive. La prima parte del sito consente di scegliere, come se fosse un catalogo, tra le case o i viaggi disponibili. Poi se si intende procedere, occorre registrarsi e creare il profilo con nome, cognome, mail e numero di cellulare. Una volta scelto quello che interessa, non resta che entrare in contatto con il conducente dell'auto o con il padrone della casa scelta.

www.altroconsumo.it

12%

In merito occorre distinguere bene tra l'affitto di una casa e la condivisione di un'auto. In entrambi i casi si spendono dei soldi, solo che mentre nel caso della casa si paga una tariffa stabilita dall'host, come se si trattasse di un hotel, nel caso della divisione di un'auto si paga solo una quota delle spese di viaggio, senza nessun guadagno per il conducente. I guadagni possono essere notevoli, per esempio si può andare da Milano a Roma con meno di 30 euro.

9%

Dei potenziali "host" teme che possano nascere complicazioni con la dichiarazione dei redditi

La questione imposte sui redditi "da economia di condivisione" è, tra le altre cose, oggetto della proposta di legge presentata. La soluzione proposta è quella di riuscire a tassare i ricavi ottenuti dalla condivisione affidando alle piattaforme stesse il ruolo di sostituto di imposta.

9%

Dei potenziali guidatori di auto ha paura che in caso di problemi, danni o incidenti l'assicurazione non rimborsi

Si tratta di una paura infondata: per quel che riguarda i vaggi in auto, il problema non si pone, purché, ovvio, il guidatore e l'auto siano regolarmente assicurati: la Rc copre sempre sia i danni alla vettura, che quelli ai passeggeri, che quelli causati a terzi. Lo stesso vale per le case: le piattaforme stesse in genere provvedono ad assicurare gli host per i possibili danni. Airbnb, per esempio, lo fa per una cifra che arriva fino a 800 mila euro.

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INCHIESTA #IOCONDIVIDO

per maggiori informazioni www.altroconsumo.it/iocondivido

FATTE LE PIATTAFORME, OCCORRE FARE GLI UTENTI

MONICA BERNARDI RICERCATRICE DI SOCIOLOGIA Università Bicocca

«La vera moneta di scambio della sharing economy è la fiducia negli altri. Senza non se ne fa niente» La nostra inchiesta ha messo in luce come la sharing economy sia oggi tanto diffusa quanto poco conosciuta. E comunque, anche chi la conosce preferisce tenersene lontano, privilegiando, per esempio, modi di viaggiare più tradizionali... «Si tratta di un paradosso: la sharing economy è un fenomeno tanto dirompente quanto di nicchia : oggi si può fare quasi tutto in condivisione, ma quasi nessuno lo sa». Ma questa poca consapevolezza e questa diffidenza sono fenomeni solo italiani? «No, nemmeno un po'. Non si tratta un problema italiano, ma di una questione diffusa a tutte le latitudini. Lo stesso succede anche in altri Paesi che pure hanno un digital divide minore del nostro e dove il governo stesso ha promosso la diffusione di iniziative di sharing economy, ma che comunque sono nella nostra stessa condizione per quel che riguarda la consapevolezza e la diffusione. Il caso più clamoroso, per esempio, è quello di Seoul, città considerata la capitale mondiale dell'economia di condivisione, però con dati di consapevolezza e diffusione molto vicini ai nostri. C'è poi un altro aspetto da considerare e che è tipicamente italiano...».

52 Altroconsumo 307 • ottobre 2016

Quale? «Gli italiani sono un popolo aperto e generoso eppure allo stesso tempo basano la loro comunità su cerchie molto ristrette. Il nostro modello si adatta poco a quello della sharing economy: da noi ci sono forti e proficui rapporti di scambio e condivisione, ma si basano su reti corte e legami forti, ossia familiari o amicali. Quando si tratta di estranei le cose cambiano e subentra una certa ritrosia e diffidenza. Noi italiani siamo un popolo generoso, ma vogliamo sapere con chi abbiamo a che fare». La situazione è destinata a cambiare o a rimanere com'è? «I teorici della sharing economy sostengono che si tratta di un modello di business in cui la moneta di scambio è la fiducia di chi offre un bene e di chi ne gode. Senza di quella, lo si è visto più volte e in circostanze diverse, non si va da nessuna parte. Poi c'è un altro aspetto da considerare: serve che un soggetto pesante come lo Stato o la Pubblica Amministrazione si facciano promotori e, persino, utenti, dei servizi di sharing. Basterebbe l'apposizione di un bollino pubblico che si fa garante di un servizio per segnare un punto di svolta definitivo. Potrebbe fare molto per convincere anche i più scettici».

Ma la fiducia nel prossimo non si può imporre... «Certo che no. Occorre comunque ricordare che, nella maggior parte dei casi, abbiamo a che fare con perfetti estranei, quindi la prudenza è una buona norma e devono valere le regole del buon senso. Ma non ci sono solo quelle. Ci sono anche le garanzie messe a disposizione dai portali stessi. Quasi ogni sito di sharing economy mette a disposizione i feedback, ossia delle specie di "recensioni"alle persone' che ci dicono con chi ci ritroveremo ad avere a che fare. Inoltre i siti più strutturati e famosi, offrono varie forme di garanzia come, per esempio, la possibilità di avere i profili certificati, ossia utenti per i quali si sono controllati i documenti, il conto corrente o, persino, il profilo Facebook. Certo la strada è ancora lunga e bisogna aggiungere che il fatto che manchino leggi e discipline nel settore alimenta i dubbi e la perplessità di chi non si fida». Però in Italia è allo studio una legge apposita che possa disciplinare la situazione... «Sì. E anzi siamo all'avanguardia in merito. La legge, che è stata presentata ma ancora non è stata discussa, potrebbe essere uno dei primi testi al mondo (insieme a un altro presentato in Belgio) a provare a fare ordine nella sharing economy, almeno per quel che riguarda

la gestione fiscale dei guadagni e la gestione dei dati degli utenti. L'unica cosa a cui sarà fondamentale fare attenzione è evitare che regolamentando si limiti anche la spinta innovativa e l'avvio di nuove iniziative». Quindi? In che direzione stiamo andando? Nel futuro prossimo smetteremo di essere possessori per diventare solo fruitori? «Il modello economico, inutile negarlo, è nuovo e per certi aspetti dirompente. I casi più famosi sono quello di Airbnb, BlaBlaCar e Uber ma, su scala più piccola ci sono centinaia di altre piattaforme, minori ma altrettanto innovative : penso alle esperienze di coworkig, ai fab lab, alle socialstreet, agli orti urbani condivisi, ai crowdfunding. Declinazioni diverse di un approccio di base simile: siamo in tanti con la stessa esigenza quindi cerchiamo, insieme una strada e una soluzione. Questo modello, se prenderà piede, può cambiare la nostra cultura e il nostro modo di vivere». E lo cambierà nel bene o nel male? «Probabilmente in entrambi i sensi. Basti pensare al carsharing: si è ridotto il numero di auto, ma si sono moltiplicati i viaggi, quindi si inquina come prima».

www.altroconsumo.it

sottoposto al nostro campione un questionario relativo a due tra le forme di sharing più note e diffuse, ossia quelle relative ai viaggi e all'auto (la piattaforma più nota è BlaBlaCar, ma ce ne sono anche altre) o alla casa per brevi periodi (con strutture ad hoc, la più nota delle quali è Airbnb). I risultati della nostra indagine sono stati molto chiari: gli italiani ne sanno poco e condividono ancor meno. Quasi la metà (il 47%) del campione non ha mai sentito parlare di sharing economy. E anche nella metà restante, quella al corrente delle possibilità, solo l'11% partecipa in modo attivo, anche se preferisce essere utente (o passeggero) invece che fornitore, cioè senza mettere sul piatto la propria casa ('host') o la macchina. La stragrande maggioranza (l'89%) di chi conosce le piattaforme non vi ha comunque mai partecipato, né in veste di "fornitore" (o "prosumer") di servizi, né in quella di utente.

47% 89%

È la percentuale degli intervistati che non ha mai sentito parlare di sharing economy

Chi conosce la sharing economy ma non vi ha mai partecipato, né offrendo beni e servizi propri né godendo di quelli di altri

35% 36%

Non partecipa in veste di utente a piattaforme di condivisione di auto o case perché preferisce i modi tradizionali di viaggiare e fare turismo

Preferisce non mettere la sua casa in affitto perché non si fida degli estranei. Lo stesso vale per il 12% degli automobilisti che non vuole sconosciuti in macchina

Un problema informatico Assodata la poca diffusione della sharing economy e la poca familiarità con le sue dinamiche dei consumatori nelle fasce di età che abbiamo testato, i nostri analisti si sono occupati di capire che cosa tiene lontani i consumatori italiani dalle piattaforme di condivisione. Anche questa volta il risultato è chiaro. Tanto per cominciare esistono barriere informatiche ancora molto forti: per l'8% delle persone l'ostacolo principale all'uso della sharing economy è costituito dalla poca dimestichezza con smartphone, tablet e siti internet, tanto è vero che al crescere delle competenze informatiche cresce anche la partecipazione. Un'altra difficoltà che allontana il pubblico potenziale della sharing economy dalle piattaforme di condivisione è il fatto che, ancora, non ci si sente sicuri a immettere i propri dati e la carta di credito online: un timore che riguarda il 46% dei potenziali utenti tra quelli intervistati. Allo stesso modo la procedura di prenotazione viene percepita come di difficile comprensione e di uso poco immediato dal 26% dei potenziali utenti.

Estraneo mio non ti conosco Ma a tenerci lontani dallo sharing non è solo una questione di informazione e di capacità di usare le piattaforme: c'è anche una certa diffidenza verso gli estranei, con i quali siamo restii a condividere auto o casa. Veri-

ficando le opinioni del nostro campione, è risultato chiaro che, per esempio, chi evita di fare il conducente in un'auto in condivisione (per esempio usando BlaBlaCar) lo fa perché ha paura che il compagno di viaggio possa essere una persona sgradevole (28%) o che non abbia le nostre stesse esigenze in fatto di musica o di fumo in macchina. Non solo: molti autisti (specie se uomini) temono che darsi appuntamento con un passeggero sia una evitabile e fastidiosa perdita di tempo (10% dei casi). Perplessità e diffidenze che si ritrovano anche tra i potenziali host e ospiti di piattaforme come Airbnb: l'idea di avere un estraneo in casa non piace al 36% di chi, pur avendo una casa da offrire, preferisce non metterla in affitto a turisti e viaggiatori, rinunciando a un piccolo profitto. Convince poco (non se ne fida il 29% dei potenziali utenti) anche il sistema di recensioni, indipendentemente dal fatto che si tratti di recensioni dell'host (chi affitta la casa) del conducente (che mette a disposizione la sua auto e si dice disposto a guidare). Una diffidenza più forte del fatto che il sistema in teoria sia blindato, perché consente di avere dei pareri sia su chi sta per entrare nella nostra casa o nella nostra macchina, sia di giudicare, dalle recensioni che ha ottenuto, la credibilità di chi scrive. Nonostante questo però in molti, tra le persone intervistate, rimangono scettici: forse

Solo in pochi conoscono la sharing economy e comunque, anche chi la conosce è diffidente www.altroconsumo.it

il timore è che le valutazioni siano sempre un po' troppo "generose" o che le recensioni non siano autentiche.

E se qualcosa va storto? Nel caso della condivisione di case, il timore più diffuso (20%) è che l'ospite possa essere una persona poco responsabile ed educata e causare danni alla nostra abitazione, rompendo o sporcando qualcosa e provocare un danno economico o affettivo. Molti proprietari di casa, inoltre, temono che in caso di problemi i loro diritti potrebbero non essere adeguatamente tutelati (14%). Una delle principali paure di chi non vuole dividere un viaggio è legata all'assicurazione: il 9% teme (a torto, in realtà: l'Rc auto vale sempre) che in caso di incidente l'assicurazione non copra gli eventuali danni.

Guadagni e risparmi C'è poi una questione economica a tenere molte persone lontane dalla sharing economy: il 12% di chi viaggia con metodi tradizionali si chiede se il risparmio valga il piccolo sforzo di prendere accordi con un estraneo invece che con una struttura più collaudata. Un problema che si pongono meno i conducenti e gli host, per i quali il vantaggio economico è più evidente. Nel caso della condivisione di un'auto per un viaggio, chi guida, almeno con BlaBlaCar, non ha possibilità di guadagno, ma solo di condivisione delle spese. Nel caso dell'affitto delle abitazioni chi affitta lo fa a scopo di lucro: spetta all'host fissare il prezzo che ritiene più opportuno, in proporzione alla posizione, allo stato della casa e ai servizi aggiuntivi che si offrono. ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 53


INCHIESTA Tariffe telefoniche

INCHIESTA Tariffe telefoniche

Rinunciare al telefono fisso?

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Le tariffe sempre più economiche dei cellulari invitano a fare a meno della linea di casa. Bisogna valutare bene la convenienza: per il traffico dati non è consigliabile. di Natalia Milazzo

IN SINTESI Chiudere la linea telefonica fissa di casa: pro e contro I diversi tipi di connessione a internet disponibili sul mercato La migliore tariffa per il solo traffico dati La guida per consultare il nostro sito che mette a confronto tutte le tariffe

INFORMAZIONI INCOMPLETE Nella pubblicità delle tariffe è messo in risalto il costo promozionale mensile, ma spesso mancano informazioni importanti per scegliere. Questo (del 30/8) è solo un esempio tra i tanti.

ALTRI COSTI Spesso nella pubblicità non sono indicati altri costi che pure appariranno in bolletta: in questo caso, per esempio, 3,05 euro al mese per il noleggio del modem. Sul nostro sito li elenchiamo.

54 Altroconsumo 307 • ottobre 2016

PER UN ANNO La pubblicità, correttamente, indica che il costo mensile dura solo per un anno. Ma che cosa succede dopo? Il prezzo sale. In questo caso diventa 39,95 euro al mese. Lo trovi sul nostro calcolatore online.

RECESSO E se prima di un anno vuoi cambiare tariffa? Spesso sono previste penalità per la recessione: in questo caso fino a 564 euro. Nel nostro calcolatore online queste penali sono evidenziate in rosso.

www.altroconsumo.it

tacco il telefono di casa, limitandomi al cellulare? Dipende. Scegliere operatore e tariffa del telefono è una questione personale, perché legata alle proprie abitudini. Una stessa tariffa può essere conveniente per uno e cara per un altro. Proprio per questo abbiamo da poco rinnovato e aggiorniamo continuamente il nostro calcolatore online, che permette di trovare una tariffa ritagliata secondo le proprie esigenze, inserendo i dati sulle proprie abitudini al telefono: alla pagina seguente c'è una rapida guida pratica all'uso del nostro calcolatore per scegliere la tariffa telefonica, disponibile per tutti i soci sul sito (basta registrarsi, è un attimo e non costa niente). Tra le diverse scelte, ce ne è una in crescita: rinunciare al telefono fisso, per affidarsi interamente al telefonino. Questo dovrebbe portare a risparmiare il costo fisso mensile del telefono di casa. Conviene? Non c'è una risposta univoca: dipende da quanto e come si telefona. Per scoprirlo, basta andare sul nostro sito e verificare se c'è una tariffa mobile che - per le nostre abitudini - costa meno della somma di quanto spendiamo ora per mobile più fisso. Se per il mobile può convenire, però, è ben difficile che convenga se si rinuncia anche alla connessione per la navigazione internet. Accedere alla rete solo tramite telefonino non conviene: su questo terreno, le reti mobili non riescono a competere con quelle fisse. Intanto, perché le tariffe di navigazione dei cellulari sono in linea di massima più costose di quelle della linea fissa: se non altro perché mentre tutte le tariffe di telefonia fissa prevedono ormai la navigazione senza limiti (né di tempo né di quantità di dati) a costo fisso, al contrario con gli smartphone non si deve superare una certa quantità di dati (giornaliera, settimanale o mensile); se succede, si rischiano esborsi importanti oppure la navigazione è rallentata. Nel caso della telefonia mobile, inoltre, anche in famiglia di solito ognuno fa per sé: ciascuno ha il suo apparecchio e la sua tariffa, e se due persone navigano in contemporanea pagano entrambe, anche se sono sedute uno di fianco all'altro sullo stesso divano. Con la linea fissa, al contrario, normalmente si installa il wifi centrale e poi tutti navigano con la stessa rete, senza nessun aggravio di costi. Infine, a prescindere dai costi, se si dispone di una rete avanzata, la qualità di connessione della rete fissa continua a essere migliore rispetto a quella della rete mobile.

Tutte le reti disponibili Insomma, una connessione dati è facile che continui a servirci. Quale? Nel tempo, anche in un mercato poco sviluppato come purwww.altroconsumo.it

IL NOSTRO ESPERTO Marco Bulfon Inchieste

La telefonia fissa sta diventando sempre meno necessaria? «L’universo della telefonia fissa sta attraversando una fase molto delicata. Da una parte soffre la presenza sempre più incombente della telefonia mobile, la quale, sia sui servizi di telefonia che, sempre più, anche su quelli di navigazione internet, riesce a essere estremamente competitiva. Oggi la telefonia fissa cerca di sopravvivere cercando di aggiungere ai propri servizi qualcosa che la telefonia mobile non riesce ad offrire, come la TV: ma in Italia i servizi televisivi connessi con i servizi telefonici fanno fatica a decollare». Perché? Ci sono motivi tecnici particolari? «La gestione della rete telefonica a livello nazionale negli ultimi 20-30 anni è stata un autentico disastro, a causa del mancato scorporo della rete dalla gestione del servizio. La rete è rimasta di proprietà di Telecom, contrariamente a quanto è avvenuto, con risultati eccellenti, per l’energia. Questo ha trasformato un bene di tutti, la rete di distribuzione dati, nel bene di uno solo (Telecom), che ha continuato ad agire da monopolista: così il servizio non è stato modernizzato. E così il Paese manca ancora di un sistema di accesso a internet veloce ed efficace, degno di un paese che ama fregiarsi del titolo di Paese tra i più avanzati e industrializzati al mondo. L’incapacità della rete fissa nazionale di competere con le reti mobili nasce anche da questo (anche se non solo, ovviamente)».

Quali gli sbocchi? «In prospettiva è proprio sulla connessione internet che la rete fissa cerca di aprirsi sbocchi per il futuro: si sta diffondendo la rete in fibra ottica, offerta oggi non solo da Fastweb, ma anche da Tim, Tiscali, Vodafone e Wind Infostrada. In quest’ottica da qualche tempo si sta programmando lo sviluppo di una rete in fibra a banda ultra-larga, che dovrebbe essere affidata a Enel, proprio per cercare di iniettare un po’ di concorrenza in questo mercato». In Italia a ostacolare la concorrenza c'è ancora la zavorra dei costi di disattivazione... «L’Italia continua a essere uno dei pochi paesi in cui nella telefonia fissa sussistono ancora i costi di disattivazione. Si tratta di uno dei più sgradevoli e ingiustificati balzelli esistenti in questo mercato, caso più unico che raro, che non solo distingue l’Italia rispetto agli altri paesi d’Europa, ma che anche in Italia distingue la telefonia fissa da pressoché qualunque altro servizio, perché ormai i costi di disattivazione sono spariti ovunque. Anche questo particolare la dice lunga sullo stato di questo mercato. E che ad oggi - complice una legislazione permissiva - l’Autorità per le Comunicazioni non abbia ancora fatto sparire questa voce di costo fa semplicemente inorridire. In questi anni ci siamo molto battuti per la sua abolizione: non siamo ancora riusciti a farli scomparire del tutto, ma a farli diminuire (almeno questo), sì».

ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 55


INCHIESTA Tariffe telefoniche

Scopri le tariffe più convenienti In base ai dati che hai inserito, ti consigliamo le tariffe più convenienti per il tuo profilo, scegliendole tra quelle più economiche che abbiano ricevuto un giudizio di affidabilità almeno accettabile da parte dei nostri soci (a cui lo chiediamo con questionari periodici). Per ogni tariffa si offre una breve descrizione, con l’indicazione delle caratteristiche principali , il costo mensile (comprensivo degli eventuali costi delle telefonate, basato sulle abitudini di consumo da te indicate), quanto ti fa risparmiare rispetto alla tua tariffa attuale. Se la tariffa propone una promozione, presentiamo anche il costo che si sosterrà allo scadere della promozione. Cliccando sul tasto relativo, puoi passare in rassegna tutte le altre principali tariffe offerte sul mercato. Cliccando su "come attivare" si ottengono le indicazioni su come attivare la tariffa.

Entra nei dettagli di ogni tariffa Oltre al costo mensile, il calcolatore mostra: il giudizio (espresso in centesimi) dato sull'affidabilità di quella compagnia dai nostri soci; i costi di attivazione; le caratteristiche della rete di trasmissione dati (se è inclusa nella tariffa); il prezzo delle sole chiamate a voce (se incluse). Una segnalazione particolare in rosso mette in guardia da trappole particolari, per esempio le penali previste in caso di recesso anticipato.

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DIGITEL ITALIA ADSL Elite Solo dati

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troppo è ancora quello italiano (vedi anche l'intervista alla pagina precedente) sono nate tante offerte, diverse non soltanto dal punto di vista dei costi, ma anche tecnicamente. Possiamo contarne cinque tipi. La rete ADSL è la rete di connessione fissa più diffusa. Consente una buona connessione, soprattutto dove si può navigare a una velocità di circa 20Mbps, ovvero nelle zone urbane; da tenere presente però che in molte aree esterne alle grandi città la connessione può non arrivare nemmeno ai 7Mbps; questo significa, per esempio, scordarsi di guardare un film in streaming e metterci i secoli a scaricare file appena un po' pesanti. La fibra ottica è al momento il sistema tecnologicamente più avanzato: è stata introdotta in Italia da Fastweb, ma da qualche anno è commercializzata anche da Tim, Tiscali Vodafone e Wind Infostrada. È la rete più veloce: là dove presente può consentire di navigare anche a 500Mbps, secondo una recente pubblicità di Vodafone. Il Wi-Max: si tratta di una rete di ripetitori a (relativamente) corto raggio, utili a servire aree specifiche, soprattutto quelle mal servite dalla tradizionale ADSL; può essere un’alternativa per chi vorrebbe abbandonare Telecom, ma ha nella sua area solo l’ADSL di Telecom (magari commercializzata anche da altri); però non siamo di fronte a uno scatto in avanti tecnologico, al contrario le prestazioni del Wi-Max restano quelle di una ADSL a 10 Mbps. Esempi di questa soluzione sono gli operatori Linkem ed Eolo. Connessione con rete mobile: alcuni operatori consentono di installare in casa un modem (alimentato attraverso la rete elettrica) in cui www.altroconsumo.it

Con il VoIP si può telefonare a voce anche con una linea solo dati

si può inserire una sim che si connette alla rete mobile (un esempio è il cubo di Tre): il sistema dal punto di vista pratico funziona come un normale wi-fi di casa, a cui diversi apparecchi (cellulari, tablet, pc...) possono collegarsi contemporaneamente. Questa soluzione ha al momento due limiti: raramente dove la rete ADSL è debole c’è una buona connessione mobile, dunque è ben difficile che questo sistema serva a superare eventuali limiti della connessione fissa; inoltre, come abbiamo visto, solitamente la connessione mobile pone dei limiti di traffico e questo è l’aspetto più rischioso per la bolletta o per la qualità di navigazione. Infine, il segnale può venire scambiato attraverso satellite: questa soluzione è piuttosto costosa, sia l'installazione sia l'utilizzo del servizio, quindi nella nostra analisi non la prendiamo in considerazione.

Molte offerte di sola navigazione Nella tabella in alto abbiamo messo a confronto le principali tariffe per la sola navigazione su internet offerte in Italia: per ogni operatore abbiamo scelto la più economica. Come vedete, dalla più economica alla più cara la spesa raddoppia. La più conveniente tra quelle che non preve-

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n.d. non disponibile

Le tariffe oggi sono diversificate: per scegliere quella veramente più conveniente con il nostro calcolatore è necessario avere almeno un'idea di massima di come e quanto telefoni. Puoi scegliere la strada più breve e inserire soltanto alcune indicazioni generali su quanto telefoni e una stima di quanto spendi al mese. Oppure, se ne hai voglia e ci tieni ad avere una tariffa davvero ritagliata sulle tue abitudini, puoi entrare in maggiori dettagli, inserendo il numero di telefonate quotidiane, quanto durano, verso chi sono rivolte principalmente. Alla fine, puoi scegliere di salvare il tuo profilo, in modo da poter tornare a cercare un'altra tariffa dopo qualche mese o un annetto senza dover rispondere una seconda volta. Se lo desideri, puoi chiederci di avvisarti con una email o un sms quando sul mercato viene lanciata una tariffa più conveniente per il tuo profilo.

PENALI

In caso di recesso anticipato fino a

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Con pochi clic trovi la tariffa telefonica più conveniente per te: inserendo i tuoi dati, scopri quale ti fa risparmiare a seconda di come e quanto telefoni

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Velocità di navigazione

per maggiori informazioni www.altroconsumo.it/hi-tech

dono costi di recesso e hanno avuto un buon giudizio di soddisfazione dai nostri soci (a cui la chiediamo con questionari mirati) è Tiscali Adsl Premium Linea Solo Dati, che quindi in questo momento (settembre) è quella che consigliamo. Purtroppo non abbiamo dati sulla soddisfazione dei soci a riguardo di tutte le tariffe, perché alcune sono ancora poco diffuse. Nel momento in cui leggete qualcosa potrebbe essere già cambiato: per dati più aggiornati, consultate il nostro sito. Tra le aziende inserite in tabella, insieme agli operatori che offrono anche tariffe con voce, sono numerosi gli operatori che offrono solo la navigazione su internet: Aruba, Digitel Italia, SiADSL, Linkem ed Eolo. Tutti questo operatori offrono tariffe di sola connessione a internet del costo inferiore a 300 euro all'anno, costi di attivazione e disattivazione inclusi. potenzialmente interessanti per chi non è più intenzionato a mantenere la linea telefonica fissa. In ogni caso, attivare una connessione solo dati non preclude dall'uso del telefono di casa per chiamare: si può infatti usare il VoIP (Voice Over Internet Protocol), che consiste nell’utilizzare internet anche per effettuare telefonate a voce. Tipico esempio di servizio di questo tipo è Skype. Alcuni operatori, oltre a offrire la possibilità di chiamare gratis tra computer, consentono di chiamare dal proprio computer (o da un altro apparecchio collegato a internet) un altro telefono, pagando una corrispondente tariffa. Una soluzione interessante per chi attiva la sola connessione internet. In questi casi si possono attivare delle tariffe VoIP. ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 57


A PRIMA VISTA A cura di Sonia Sartori

Samsung Galaxy Note 7 smartphone Bloccata la vendita in Italia, in alcuni casi esplosa la batteria. Sul sito troverai un test.

Su www.altroconsumo.it altre novità e più dettagli

Lavasciuga contro asciugatrice

Google Duo: come è facile videochiamare

PNEUMATICI INVERNALI Alla prova i più fedeli alleati dell’automobilista che deve percorrere strade su pioggia, ghiaccio e neve: quali saranno i più sicuri?

Punta tutto su semplicità e velocità la nuova app di Google: poche funzioni extra e compatibilità con iOS e Android. L’idea sembra essere quella di far diventare le videochiamate facili e veloci quasi come fossero messaggi di whatsapp. Le funzioni extra sono ridotte al minimo: ve ne segnaliamo una interessante. Si chiama “toc toc”: sullo schermo non appare una foto di voi che chiamate, ma un video che vi ritrae mentre attendete risposta. Chi risponde può vedervi, prima di accettare la chiamata (senza essere visto). L’app può essere usata su smartphone e tablet, non su pc. Non si può utilizzare per videoconferenze o chat. IL NOSTRO PARERE Abbiamo provato Google Duo: funziona bene e la qualità delle videochiamate è più che soddisfacente.

MIELE WT2796WPM SMEG DHT73LIT 2.500 €

LAVAZZA Prontissimo! 4,99 €

Pubblicizzatissimo perché ha il 10% di caffè in polvere. Però, quel pizzico di caffè ce lo fa pagare caro: costa quasi 5 euro, ben un euro in più delle versioni comuni.

La lavasciuga MIele non è a pompa di calore: di conseguenza i consumi sono più alti rispetto ai modelli dotati di questa tecnologia. Con Miele si possono lavare 6 chili di cotone, ma se ne possono asciugare solo la metà per volta (contro i 7 chili di capi in cotone dell’asciugatrice a fianco). Soddisfacenti i risultati sia nel lavaggio sia nell’asciugatura. Semplice da usare.

480 - 700 €

Funziona con il sistema a pompa di calore, che garantisce maggiore efficienza energetica La capacità massima per il cotone è di 7 chili, per i capi sintetici 3,5 chili. Tempi lunghi per asciugare, ma il consumo energetico del programma cotone “pronto armadio” per chilo di bucato è molto basso. Asciuga i capi in modo omogeneo ed è semplice da utilizzare. Non è molto rumoroso.

IL NOSTRO PARERE Sia che abbiate problemi di spazio sia che possiate concedervi un apparecchhio solo per asciugare, i due modelli assicurano capi ben asciutti e in modo omogeneo.

AFTIR DUO SHAMPOO 18,50 €

IPHONE 7 E 7 PLUS 799-1.159 €

Arriva l’autunno e a scuola compaiono i pidocchi. E ogni anno si ripete l’affannosa ricerca del prodotto più efficace. Uno da poco sul mercato è Aftir Duo di Meda Pharma, nel formato shampoo (c’è anche in lozione). Lo abbiamo passato al “pettinino” per verificare come agisce. Fa secchi i pidocchi per disidratazione in quindici minuti: in pratica, usando Aftir Duo si ricopre il capello di olii, ostruendo le vie respiratorie dei pidocchi. Restano poi da

Con i nuovi iPhone 7 e 7 Plus spariscono il tasto home e il jack per le cuffie, migliorano l’audio e le fotocamere. Da tempo Apple cercava di risolvere un problema piuttosto diffuso, ovvero la memoria che si riempie troppo rapidamente: quindi adesso propone direttamente un modello 32 GB come “entry level”, proprio come la maggior parte degli smartphone di fascia alta, seguito da quello da 128 e da quello da 256 GB. Anche la fotocamera segna un grosso passo avanti.

rimuovere manualmente tutte le lendini, come con qualsiasi altro metodo. IL NOSTRO PARERE Rispetto ai prodotti a base di siliconi, che funzionano in modo simile, Aftir Duo cola un po’ e odora, disagi che si possono evitare con una pellicola di plastica o una cuffia da doccia in testa. Salvo allergie specifiche è ben tollerato. È adatto anche ai più piccoli, perché è privo di sostanze attive con azione insetticida. www.altroconsumo.t

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VINO CHIANTI Test sul vino italiano per antonomasia. Per trovare le bottiglie migliori al prezzo giusto.

DETERSIVI LAVASTOVIGLIE

Novità poche

A caccia di pidocchi

58 Altroconsumo307 • ottobre 2016

I PROSSIMI TEST

Piatti puliti, pentole sgrassate, bicchieri splendenti: a caccia del detersivo che garantisce i migliori risultati.

iPhone 7 Plus è infatti dotato di una fotocamera da 12 Megapixel e due lenti, in modo da ampliare il campo. E lo zoom è migliorato, come la fotocamera frontale che ha un sensore da 7 Megapixel. Aggiunto anche uno stabilizzatore ottico, per ridurre il rischio di immagini sfocate. IL NOSTRO PARERE Sono stati risolti alcuni problemi, ma il prezzo rimane sempre molto alto. In Italia poi costa di più che all’estero. ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 59


TEST Microonde

U

MICROONDE PER TUTTI Top sul mercato o un modello economico? Ecco come scegliere il forno migliore. di Elisa Gerardis

n vero e proprio sostituto del forno di casa o un utile complemento, giusto per riscaldare velocemente gli alimenti? I modelli di forno a microonde oggi possono offrire tante funzioni da riuscire ad adattarsi a qualsiasi esigenza culinaria e casalinga. Ne abbiamo messo alla prova due categorie: la prima include sette modelli con le più disparate funzioni di cottura, più cari, ma adatti a sostituirsi in tutto al forno elettrico di casa. La seconda comprende 15 forni a microonde più economici con funzioni “basic”, ideali per chi utilizza questo elettrodomestico prevalentemente per riscaldare o

scongelare gli alimenti riservando al forno tradizionale la cucina vera e propria. La buona notizia è che tutti i microonde del nostro test si sono dimostrati abbastanza validi. Ma le differenze non mancano.

Combinati e con tante funzioni Se si cerca un elettrodomestico versatile, capace sia di riscaldare sia di cucinare gli alimenti, un microonde combinato può essere la scelta migliore. Questi modelli, che coniugano le funzioni di un forno elettrico a convezione con quelle di un microonde con grill, sono indicati per chi cerca un prodotto unico in grado di sostituire il forno tradizionale. La loro particolarità è

COME TESTIAMO Marche e modelli sono selezionati in modo da coprire il più possibile il mercato. Tutti i campioni sono acquistati nei normali punti vendita, inviati ai laboratori e testati in forma anonima. Svolgono le prove laboratori ed esperti indipendenti da qualsiasi tipo di interesse commerciale.

La sicurezza è sempre garantita, anche con i modelli più economici

IN SINTESI 7 microonde combinati e 15 modelli economici alla prova Pro e contro delle due categorie Le funzioni che fanno la differenza

che possono sfruttare un solo metodo di cottura oppure combinare tra loro diversi metodi contemporaneamente. Rispetto agli altri modelli, i microonde combinati sono mediamente più grandi e capienti: la capacità media (intesa come diametro del piatto) si aggira intorno ai 36 centimetri. I sette modelli di questa categoria che abbiamo messo alla prova se la sono cavata molto bene in tutte le prove. Tre di essi ovvero Samsung MC35J8085LT, Whirlpool JT469SL Jet Chef e Whirpool JT479IX Jet Chef Premium - sono dotati anche della apposita funzione per la cottura a vapore. Tutti i microonde combinati sono dotati di timer digitale e alcuni anche del “Piatto Crisp”, un utile accessorio per rendere croccanti gli alimenti durante la cottura. Ultimo, ma non meno importante, questi modelli possiedono la funzione “Child protection”, per impedire che un bambino possa attivare il forno, evitando situazioni potenzialmente pericolose.

Semplici, ma economici Vorresti acquistare un microonde senza spendere troppo? Oggi sul mercato esistono modelli con funzioni base venduti a prezzi

COME VALUTIAMO La qualità è indicata con un numero di stelle, da uno (pessimo) a cinque (ottimo). La qualità globale è espressa da una valutazione in centesimi. Se un prodotto non supera le nostre prove di sicurezza riceve una valutazione pari a zero. Il colore azzurro nelle tabelle indica i prodotti di qualità globale buona, il grigio media, il nero insufficiente.

I nostri consigli Bastano poche e semplici mosse per la manutenzione di un microonde: ecco qualche consiglio per la pulizia di tutti i giorni e per garantirne un corretto funzionamento durante la cottura.

MIGLIORE DEL TEST Migliore qualità globale del test, a prescindere dal prezzo

MIGLIOR ACQUISTO Qualità globale buona e il prezzo o il costo d’uso più conveniente

MIGLIOR PREZZO Qualità globale media e un prezzo o costo d’uso particolarmente conveniente

DA EVITARE Il prodotto non ha superato le nostre prove di sicurezza

Migliaia di prodotti e aggiornamenti continui su www.altroconsumo.it www.altroconsumo.it

www.altroconsumo.it

Manutenzione, ecco cosa fare

Cottura sicura, qualche suggerimento

Un panno in microfibra e una mistura di acqua e aceto sono più che sufficienti per pulire il forno se lo sporco è di scarsa entità. La pulizia va fatta togliendo il piatto girevole, che può essere lavato a mano o in lavastoviglie. Se lo sporco è incrostato, per pulirlo si può utilizzare un detergente apposito. Importante: tutte le operazioni di pulizia devono essere fatte solo dopo aver staccato la spina della corrente elettrica. Mai aggiustare da soli il microonde in caso di guasto: all’interno del forno è presente un grosso condensatore che può mantenere una carica elettrica letale anche per lungo tempo dopo lo spegnimento. In caso di malfunzionamento è necessario rivolgersi solo a tecnici specializzati. Sul microonde è possibile attaccare dei magneti, o qualunque altro oggetto che non danneggi o alteri la capacità isolante della superficie esterna del forno, costruita in modo da non far fuoriuscire le radiazioni.

Tagliare le verdure in pezzi , mescolare durante la cottura, utilizzare solo recipienti idonei per l’uso nel microonde sono le precauzioni utili per un uso sicuro dell’elettrodomestico. Evitare di cuocere al microonde alimenti rivestiti al loro esterno di pelle, buccia o guscio come uova, pomodori, patate o salsicce: potrebbero scoppiare durante la cottura o al momento di estrarli dal forno. Attenzione alle uova, perché anche il rosso è rivestito da una pellicola, quindi non bisogna cuocerlo neanche con il rosso intero. I materiali più adatti da introdurre all’interno del microonde sono gli isolanti elettrici, come il vetro e la porcellana. Da evitare, invece, le stoviglie metalliche e i recipienti coperti completamente, in modo ermetico. Per qualsiasi confezione o stoviglia di plastica, bisogna verificare che ci sia l’indicazione di idoneità sull’etichetta. ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 61


TEST Microonde

Per maggiori informazioni www.altroconsumo.it/casa-energia

224 - 399

40,5x52x48,7

G

G

SAMSUNG MC32F606TCT

239 - 399

30,8x52,7x47

G

LG MJ3294BAB

184 - 249

32x53x53,5

G

G

LG MJ3281CBS

198 - 319

32x52,8x53,4

G

G

WHIRLPOOL JT469SL Jet Chef

228 - 529

38x49x54,3

G

G

WHIRLPOOL JT479IX Jet Chef Premium

318 - 589

38,7x49x53,7

G

G

SAMSUNG GW-76 VT SS

86 - 120

27,5x48,8x38,5

G

G

PANASONIC NN-E201WMEPG

66 - 108

25,8x44,4x32,9

71

QUALITÀ GLOBALE %

SAMSUNG MC35J8055CK

Cottura vapore

G

Grill

G

Scongelamento e cottura

40x52x47,3

Uniformità cottura

Timer digitale

299 - 599

Scongelamento

Dimensioni misurate in cm axlxp

SAMSUNG MC35J8085LT

Microonde

LA NOSTRA SCELTA: COMBINATI

RISULTATI

Funzione mantenimento calore Piatto Crisp in dotazione

CARATTERISTICHE

In euro min - max (luglio 2016)

PREZZI

SAMSUNG MC35J8085LT 299 - 599 € PRO I programmi di cottura disponibili sono molto facili da utilizzare. Inoltre riscalda bene gli alimenti ,possiede una buona funzione grill e il piatto crisp in dotazione. È predisposto per la cottura a vapore. CONTRO Non è certo un microonde economico, anzi: è caro. IL NOSTRO PARERE Ottimo modello, completo dal punto di vista delle funzioni di cottura. Perfetto se si vuole sostituire il forno elettrico di casa.

Combinati migliorI F

F

G

B

B

B

B

B

71

G

B

B

B

A

n.d.

70

G

B

B

B

B

n.d.

69

B

B

B

B

n.d.

69

B

B

B

n.d.

68

B

A B

C

A 68

B

A B

B

A 67

B

B

B

B

n.d.

64

B

B

B

n.d.

n.d.

64

B

QUALITÀ BUONA

69

QUALITÀ BUONA

LG MJ3294BAB 184 - 249 €

Economici

53 - 80

26x43,2x35,8

B

B

B

D

n.d.

64

SAMSUNG GW 72V-SS

78 - 119

27,4x49,4x34,8

G

B

B

C

C

n.d.

63

LG MH6043HAR

81 - 140

26,1x45,7x34,5

G

B

B

B

D

n.d.

62

CANDY CMG22DS

69 - 119

29x46x37,7

G

62

OK OMW 2221 W

59 - 79

25,7x43,5x36

PANASONIC NN-K 101WMEPG

70 - 130

CANDY CMG2071M

B

B

C

B

n.d.

C

B

C

C

n.d.

61

25,9x44,3x32,6

B

B

C

E

n.d.

59

49 - 79

26,4x45,7x31,3

B

A B

D

n.d.

59

OK OMW 1221 W

49 - 69

25,8x43,3x35

C

C

C

n.d.

n.d.

59

SHARP R-742 (IN) W

83 - 130

30,7x51,8x38,9

G

B

C

B

C

n.d.

58

LG MB4042D

78 - 129

26x45,5x29,5

G

C

A C

D

n.d.

57

C

B

C

E

n.d.

56

B

B

C

D

n.d.

56

C

B

B

E

n.d.

55

G

WHIRLPOOL MWD320WH

64 - 114

28,5x46x33,2

DELONGHI MW20G

50 - 129

25,8x44,1x34,2

G

WHIRLPOOL MWD 322 WH

73 - 129

28,8x45,6x37,5

G

G

Risultati completi su www.altroconsumo.it/elettrodomestici

decisamente convenienti. I 15 microonde di fascia economica che abbiamo testato costano meno di 100 euro ciascuno, con un risparmio di ben 230 euro in media rispetto a un modello combinato. Quasi tutti i forni di questa categoria sono dotati della funzione grill, utile a riscaldare il cibo anche esternamente. Sono quindi consigliati a chi ha necessità soprattutto di riscaldare o scongelare gli alimenti. Se sei già in possesso di un valido forno elettrico, oppure se cerchi un microonde per la casa vacanze o il campeggio, questi modelli fanno al caso tuo. Nei nostri test tutti i microonde economici, benché non brillanti, si sono dimostrati abbastanza

62 Altroconsumo 307 • ottobre 2016

validi, con qualche pecca nella funzione grill, che in molti casi non ha dato risultati soddisfacenti. Anche dal punto di vista della sicurezza, sia termica sia elettrica, nulla da dire: sia i microonde combinati sia i modelli più economici testati si sono dimostrati sicuri. Con le nostre prove abbiamo sfatato ancora una volta alcune false credenze, come quella relativa alla fuoriuscita delle microonde con conseguenti danni alla salute. I test hanno dimostrato che, in normali condizioni di utilizzo, non ci sono perdite di radiazioni. In generale, abbiamo sempre segnalato che il pericolo maggiore legato all’utilizzo di questo elettrodomestico non è quello

qualità buona

61

QUALITÀ MEDIA

OK OMW 2221W 59 - 79 € n.d. non disponibile

F

ELECTROLINE ME208 COR

PRO Riscalda bene gli alimenti e possiede un buon funzionamento del grill. Nelle nostre prove si è distinto per la cottura con aria calda ventilata. CONTRO Non possiede la funzione di cottura a vapore, né il piatto crisp in dotazione. IL NOSTRO PARERE Buona qualità a un prezzo conveniente: combinato ideale per chi non vuole spendere troppo.

PRO Riscalda bene gli alimenti ed è tra i modelli con i consumi più bassi. Facile usare i programmi. CONTRO Poco capiente. Tasti di controllo analogici. Non c’è il blocco di sicurezza per i bambini. IL NOSTRO PARERE Facile da utilizzare, offre prestazioni discrete a un prezzo molto vantaggioso. Per chi vuole il forno soprattutto per riscaldare e scongelare.

qualità media

da esposizione alle radiazioni, bensì il rischio di scottature causate da superfici troppo calde. Anche in questo caso, tuttavia, tutti i prodotti del test hanno superato la prova senza evidenziare superfici esterne roventi o comunque pericolose.

Qualità e prezzo Che lo si utilizzi per cucinare oppure no, il microonde è un elettrodomestico molto utile innanzitutto per scongelare gli alimenti. Abbiamo testato la capacità di scongelamento di tutti i modelli con una prova eseguita in laboratorio: scongelare mezzo chilo di carne macinata di manzo precedentemente conservata

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a -20°C, misurando con appositi sensori la temperatura in più punti del blocco di carne durante tutta l’operazione. Tutti i microonde hanno dato ottimi risultati sia nella prova di scongelamento sia nel test per il riscaldamento uniforme di un alimento precotto. Buoni i risultati di alcuni specifici programmi di cottura (per i forni che li possiedono), come nel caso della pizza, che abbiamo cotto con successo. Le differenze tra modelli combinati e modelli economici si evidenziano nella funzione grill: l’abbiamo messa alla prova prima facendo dorare alcune fette di pane bianco e poi cucinando un pollo. I modelli combinati hanno dato risultati

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positivi, ad eccezione del Whirlpool JT469SL Jet Chef che raggiunge solo la sufficienza. Non va molto bene, invece, per i forni a microonde di fascia economica, in quasi tutti i casi insoddisfacenti: la qualità del grill, insomma, può fare davvero la differenza. Prezzo e funzioni del forno sono le due grandi discriminanti da tenere in considerazione nella scelta tra un microonde combinato e un prodotto più economico. I primi, infatti, possono raggiungere prezzi anche molto alti: per un modello completo di tutte le funzioni, inclusa la cottura a vapore, si può arrivare a spendere fino a 599 euro. Se si è in cerca di un buon microonde

combinato a un prezzo ragionevole il modello LG MJ3294BAB, nostro Miglior Acquisto, può essere un’ottima soluzione, tenendo conto che consente di risparmiare fino a 135 euro rispetto a modelli qualitativamente simili. Se invece si è disposti a rinunciare alle funzionalità avanzate per avere in casa un microonde a buon mercato, ma pur sempre efficiente e di qualità accettabile, i modelli economici rappresentano una soluzione. In particolare, vale la pena segnalare il modello OK OMW 2221W, nostro Miglior Prezzo: con un prezzo decisamente conveniente e la funzione grill risulta essere una scelta davvero vantaggiosa.

ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 63


TEST Epilatori a luce pulsata

TEST Epilatori a luce pulsata

F F BRAUN Silkexpert BD5001

365 - 400

120.000

3

F

REMINGTON Ipl 6500 i-Light Pro

230 - 270

100.000

2,6

F

IMETEC SILK’N 5162 Bellissima Flash&Go Fast

250 - 270

200.000

3,9

PHILIPS Lumea Precision SC2009/00

490

250.000

3,8

HOMEDICS Duo plus - IPL HH140 IT

180

100.000

3

G G

A A

QUALITÀ GLOBALE %

Facilità d’uso

B

B

B

A A C

65

C

B

64

A A

77

C

B

A A

62

C

B

A A

56

BEURER ipl 9000 + Salon Pro System

248 - 350

100.000

6,8

C

B

A B

53

PHILIPS sc 1982/00

180 - 220

100.000

2,7

D

B

A A

50

IMETEC SILK’N 5076 Bellissima zero

180 - 250

150.000

2,6

D

B

A A

50

D

C

A B

48

D

A A B

47

HOMEDICS Me Pro Ultra

299 - 359

200.000

3,3

BABYLISS G935E

220 - 250

200.000

3

G

Risultati completi su www.altroconsumo.it/salute/cura-della-persona

IN SINTESI

Tolleranza dermatologica

Sicurezza

RISULTATI

Efficacia

Accessorio adattatore per il viso

In euro min-max (luglio 2016)

Epilatori a luce pulsata

Dimensioni superficie sonda (cm2)

CARATTERISTICHE

Numero di flash totali

PREZZI

qualità buona

qualità media

LA NOSTRA SCELTA: EPILATORI A LUCE PULSATA

Il test su 10 epilatori a luce pulsata, apparecchi da usare in casa per l’epilazione permanente I consigli su come usarli al meglio per sfruttare al massimo la loro efficacia in sicurezza

LISCIO A PREZZI PUNGENTI Gli epilatori a luce pulsata che premiamo funzionano e sono sicuri sulla pelle. Ma sono ancora un po’ cari. di Simona Ovadia

64 Altroconsumo 307 • ottobre 2016

U

na luce che fa davvero il miracolo: quello di uscire dalla schiavitù della ceretta (o del rasoio, della crema, della pinzetta...). È l’allettante promessa degli epilatori domestici a luce pulsata, apparecchi che sfruttano impulsi luminosi ad alta intensità per eliminare i peli superflui alla radice e in modo duraturo (a patto che periodicamente si prosegua con cicli di mantenimento). Il desiderio di una pelle liscia a lungo e senza sofferenze, comune ormai sia alle donne sia agli uomini, è effettivamente esaudito da gran parte di questi dispositivi. Lo abbiamo

verificato, reclutando venti donne di diverse età (18-52 anni), che si sono sottoposte al trattamento di epilazione a luce pulsata per otto settimane con apparecchi di diverse marche, dalle più famose a quelle meno conosciute. Il test rivela che questi nuovi prodotti sono notevolmente migliorati rispetto ai primi modelli usciti sul mercato: sei su dieci garantiscono un’efficacia nel complesso buona o accettabile e sono ben tollerati dalla pelle. Il loro punto debole rimane principalmente il prezzo: non meno di 180 euro per i modelli più economici, fino ad arrivare a quasi 500 euro per www.altroconsumo.it

77

QUALITÀ BUONA

BRAUN Silkexpert BD 5001

65

QUALITÀ BUONA

REMINGTON Ipl 6500 i-Light Pro

64

QUALITÀ MEDIA

IMETEC SILK’N 5162 Bellissima Flash & Go Fast

365-400 €

230-270 €

250-270 €

PRO Comoda l’impugnatura, facile da maneggiare. Ha un sensore di rilevamento del tipo di pelle che blocca l’emissione del flash se la riconosce come troppo scura. CONTRO Alcune utilizzatrici hanno segnalato che la pelle si scalda e hanno avvertito un po’ di fastidio durante il trattamento. IL NOSTRO PARERE Il dispositivo Migliore del Test. Non teme confronti in quanto a efficacia, ma è anche tra i prodotti più cari.

PRO Apprezzato per la sensazione sulla pelle. Ha un adattatore per poter essere usato sul viso e in zone ristrette. CONTRO Giudicato da alcune utilizzatrici un po’ troppo grande e scomodo e leggermente fastidioso. Il cavo non è flessibile e la durata del trattamento è maggiore della media. IL NOSTRO PARERE É l’altro prodotto, oltre al Migliore del Test, di qualità globale buona. Dato il prezzo inferiore è Miglior Acquisto.

PRO Numero di flash elevato che lo rende praticamente eterno. Maneggevole e leggero. CONTRO Questo epilatore è stato giudicato lento e rumoroso. Le istruzioni indicano cinque tipi di impostazione ma poi sull’apparecchio ce ne sono solo tre. IL NOSTRO PARERE Miglior Prezzo. Pur non avendo il prezzo d’acquisto più basso risulta l’epilatore più economico nell’utilizzo (calcolato in base al numero di flash).

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ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 65


TEST Epilatori a luce pulsata

TEST Epilatori a luce pulsata

ISTRUZIONI PER L’USO Per ottenere la massima efficacia in tutta sicurezza con la luce pulsata bisogna osservare con precisione le regole. Per trattare un’ascella bastano due minuti, circa 500 flash per tutto il corpo.

AVVERTENZE NO AL SOLE

Evita di prendere il sole prima del trattamento e dopo aspetta almeno 48 ore. Se la pelle è scura si rischiano scottature.

USA IL RASOIO

SOLO ACQUA

Prima del trattamento la tua pelle deve essere pulita e asciutta, senza creme né deodorante.

PER PELLE CHIARA E PELI SCURI

FARMACI

Attenzione: puoi rischiare effetti indesiderati se assumi un farmaco fotosensibilizzante.

LUCE SELETTIVA La luce penetra nel bulbo veicolata dal pelo e la sua energia lo indebolisce fino a inattivarlo.

CICLO DELLE SEDUTE Per completare il primo ciclo di trattamento servono otto sedute da eseguire in un arco di tempo di sei mesi. Poi, i risultati si mantengono con una o due sedute l’anno.

Il trattamento a luce pulsata non è adatto a tutti. Le variabili da tenere in considerazione prima di lanciarsi nell’acquisto sono molte, prime fra tutte il tipo di pelle e il colore dei peli. I risultati migliori si ottengono su pelle chiara e peli scuri ma questi apparecchi non funzionano sui peli biondi, grigi o rossi, anche se alcuni produttori sostengono il contrario. Durante il periodo che intercorre tra le diverse sedute ci si può solo depilare con il rasoio, ma non si può fare la ceretta per non intaccare il bulbo. Questi dispositivi, infine, non devono essere usati su tatuaggi, nei e macchie scure, vene varicose, cicatrici o sulla pelle abbronzata, perché il rischio di ustioni è molto alto (la luce è selettiva ed emette calore più intenso lì dove trova una zona più scura). Meglio fare i trattamenti in inverno, anche perché bisogna aspettare almeno 48 ore prima di esporre la zona alla luce solare. Alcuni apparecchi sono concepiti anche per zone limitate, come le ascelle o il viso, oppure hanno specifici adattatori per poter essere utilizzati su queste parti del corpo. L’importante è che la luce non entri negli occhi, perché può danneggiare seriamente la retina (non si possono usare per le sopracciglia).

1 trattamento al mese

e es

e

m

m

es

e es m

es

2 trattamenti al mese a settimane alterne 66 Altroconsumo 307 • ottobre 2016

e

e es

m

m

m

es

e

Tollerati dalla pelle

Prima volta

I tecnici attraverso fotografie dettagliate hanno verficato l’efficacia dei prodotti valutando la densità, il diametro e la lunghezza dei peli dopo ogni trattamento. Questi sono i risultati dopo otto settimane di sedute con il peggiore e il migliore epilatore del test.

sicuramente meno aggressivi di quelli di prima generazione, a patto che vengano usati con le dovute cautele. Tutti gli apparecchi inoltre hanno un meccanismo per prevenire l’accensione accidentale dell’impulso luminoso e alcuni

(Remington e Braun Silkexpert) sono in grado di valutare il colore della pelle, bloccando il flash quando la superficie risulta troppo scura. Dopo le sedute meglio non usare deodoranti né creme sia prima che dopo il trattamento.

Non è adatto a tutti

Accorcia i peli con il rasoio prima di cominciare le sedute, ma non usare la ceretta che eradica il bulbo.

Se hai la carnagione chiara e i peli scuri questo trattamento fa per te. Se i peli sono troppo chiari non funziona a dovere.

quello più costoso. Una spesa non da poco, soprattutto se si considera l’uso sporadico dell’apparecchio, che dopo il primo anno, in cui i trattamenti devono essere costanti, si utilizza una o due volte l’anno appena, per mantenere i risultati. Può essere un’opzione conveniente se ad usarlo sono più persone della famiglia che possono condividerlo. Anche perché i nuovi dispositivi sono praticamente eterni: il numero di impulsi luminosi (flash) che la lampada può emettere prima di esaurirsi, indicato generalmente sulla confezione, è ormai talmente alto da garantire il funzionamento per moltissimi trattamenti. Durante le nostre prove tutti i dispositivi hanno mantenuto lo stesso grado di funzionalità della luce fino alla fine del test, pur essendo stati usati per molte sedute da diverse utilizzatrici.

Poi max 2 trattamenti l’anno

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Un medico dermatologo ha verificato durante tutta la durata delle prove l’insorgenza di eventuali scottature o irritazioni nelle volontarie reclutate dal laboratorio. Soltanto una persona su venti ha manifestato una leggera irritazione usando alcuni di questi prodotti, ma niente che abbia richiesto cure specifiche. Si tratta quindi di dispositivi sicuri e www.altroconsumo.it

LASER E LUCE PULSATA: LE DIFFERENZE Entrambi i metodi si basano sulla stessa tecnologia (un fascio di luce selettivo che surriscalda il bulbo e lo indebolisce fino a inattivarlo). Il laser è però più potente ed efficace: può usarlo solo un medico. Entrambe le tecnologie usano la fototermolisi, cioè un fascio di luce selettivo che colpendo il pelo (più scuro) è in grado di surriscaldare il bulbo fino a farlo “morire”. Il laser è però più potente e genera un’intensità energetica maggiore rispetto alla luce pulsata, che invece usa un ampio spettro di lunghezze d’onda di intensità minore. In linea teorica il laser è più efficace e preciso ma l’efficacia del trattamento con queste tecnologie dipende dalla quantità di energia luminosa assorbita dalla melanina (il pigmento che conferisce il colore scuro al pelo) mentre il follicolo pilifero è in fase attiva, ossia quando i peli stanno crescendo. In entrambi i casi, il rispetto dei tempi e dei modi con cui fare le sedute è fondamentale per una buona riuscita.

Medici ed estetiste Il campo d’azione dei centri estetici è limitato dal decreto 110 del 2011, secondo cui le estetiste possono usare soltanto i macchinari che emettono

luce pulsata o alcuni tipi di laser depotenziati (detti anche soft laser), che hanno intensità ridotta e non i laser veri e propri, appannaggio esclusivo degli ambulatori medici. Sono apparecchiature meno incisive e più tranquille, ma che possono garantire comunque buoni risultati. La grande differenza sta nel numero di sedute, maggiori per un trattamento con un’apparecchiatura soft.

Costi variabili Per ottenere risultati duraturi (mai definitivi, però) servono più sedute, da un minimo di quattro a un massimo di dieci. I costi e le formule proposte dai centri che si occupano di epilazione permanente variano molto. Ci sono centri che propongono un prezzo “a pacchetto” e centri che fanno pagare la singola seduta. Il laser è più caro della luce pulsata: in media 1.200 euro per inguine e ascelle. Nel valutare la convenienza, chiedete sia il numero sia la durata delle sedute.

ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 67


DAL SITO

www.altroconsumo.it Centinaia di prodotti a confronto

TOP

5

Il nostro sito è tutto nuovo, ideale per navigare con lo smartphone. Nella sezione “Confronta e risparmia” trovi tutti i nostri test su centinaia di prodotti, confronti tra tariffe e servizi, prezzi aggiornati e più dettagli sulle prove.

ASCIUGATRICI 70

STAMPANTI 66

QUALITÀ BUONA

SMEG DHT73LIT

TV 40”

CANON PIXMA iP2850

Da 490 €

70

QUALITÀ BUONA

MACCHINE PER IL PANE 71

QUALITÀ BUONA

ACQUA FRIZZANTE 75

QUALITÀ BUONA

QUALITÀ BUONA

SAMSUNG UE40K5500AWXZT

MOULINEX UNO OW3101

ACQUA BLUES (Eurospin) Frizzante

Da 379 €

Da 69 € a 110 €

Da 0,19 € (1,5 l)

Da 36,89 €

PRO Si tratta di uno dei modelli a minor consumo energetico (è in classe A+++) ma in grado di ottenere buoni risultati , con un’asciugatura sempre omogenea. Tra i vantaggi c’è il fatto che l’umidità estratta dai capi e condensata può anche essere drenata direttamente ad uno scarico dell’acqua. CONTRO Il difetto principale che abbiamo riscontrato è una lunghezza eccessiva dei cicli di asciugatura. IL NOSTRO PARERE Si tratta di un prodotto ottimo, sia per le prestazioni di asciugatura che per i consumi, che sono molto bassi. Tra i punti di forza, la facilità d’uso e la poca rumorosità.

PRO Il prezzo contenuto e il consumo di inchiostro extra molto ridotto si coniugano alla capacità di fare stampe di buona qualità sia per quel che riguarda i documenti che per quel che riguarda le foto. CONTRO Purtroppo il dispositivo non permette di stampare con tecnologia WiFi, PicBridge o direttamente dalle memorie. Un limite non da poco oggigiorno. IL NOSTRO PARERE Si tratta di una stampante che pur essendo molto economica ed essenziale (forse fin troppo) svolge il suo compito e consente di avere buone stampe senza spendere troppo.

PRO Buone sia la qualità dell’immagine che quella dell’audio a tal punto che non serve intervenire sulle impostazioni originali che sono già ottime in partenza. Notevole anche la facilità d’uso del portale Smart TV. CONTRO Pur trattandosi di un buon televisore, stenta leggermente nelle scene d’azione, dove le immagini tendono a essere poco fluide. IL NOSTRO PARERE L’angolo di visione è ampio e lo schermo non riflette la luce. Nel test in alta definizione si ottengono buoni risultati; meno in quello con il digitale terrestre.

PRO È una macchina di buona qualità che prepara un pane gradevole. È molto facile da usare e molto agevole da pulire. Può essere usata per la preparazione di impasti, sia lievitati che non, e anche per fare la marmellata. Il prezzo a pagnotta è di circa 1,13 centesimi CONTRO I consumi elettrici dell’apparecchio sono superiori alla media. IL NOSTRO PARERE Il prezzo è conveniente e la macchina fa un pane molto buono; inoltre si presta anche a usi più sofisticati e non alla sola panificazione, come, per esempio, fare la marmellata. Unico neo: il consumo elevato di energia.

PRO Un’acqua che non mostra particolari problemi per quanto riguarda la presenza di sostanze indesiderate. La bottiglia è tra le più leggere del nostro test. CONTRO La bottiglia risulta poco maneggevole, tanto che il riempimento del primo bicchiere (ma anche di quelli successivi) risulta un po’ ostico. IL NOSTRO PARERE Tutti superati i risultati delle analisi e non è presente alcun tipo di sostanza sgradita. Nel complesso si tratta di un’ acqua oligominerale più che soddisfacente per chi, pur volendo spendere poco, non intende rinunciare all’acqua frizzante.

“Asciugatura omogenea, ma troppo lenta”

“Stampe buone sia dei documenti che delle foto”

“Immagini nitide e ottimo audio. Facile il portale Smart TV”

“Ha più funzioni e non si limita alla cottura del pane”

“Ottime le analisi, scomoda la forma della bottiglia”

TRA GLI ALTRI PRODOTTI CONFRONTA

TRA GLI ALTRI PRODOTTI CONFRONTA

TRA GLI ALTRI PRODOTTI CONFRONTA

TRA GLI ALTRI PRODOTTI CONFRONTA

TRA GLI ALTRI PRODOTTI CONFRONTA

SIEMENS WT46W260IT

71

CANON Pixma iP8750

75

SAMSUNG UE43KU6400ZT

73

PANASONIC SD-2511

73

LAURETANA Frizzante

75

BOSCH WTY877W8IT

70

CANON Pixma iX6850

74

LG 42LF652V

72

ARIETE Express Metal 125

66

PERRIER Frizzante

75

MIELE TKG650 WPS

70

SAMSUNG Xpress C430W

73

SAMSUNG UE40KU6000WXZT

71

MOULINEX Pain & Délices - OW240E

65

Frizzante

LG RC9055AP2F

68

HP Color Laserjet Pro M252dw

72

SONY KDL-43 W808C

68

SELECLINE 861382/BM1333

62

COOP Sorgente Grigna Frizzante

74

SAMSUNG DV90F5E6HGW

68

CANON iP7250

69

SONY KDL-43W755C

67

RUSSEL HOBBS 18036-56

61

FONTE GUIZZA Frizzante

74

BRIO BLU ROCCHETTA Leggermente 74

PREZZI AL 10/09/2016 MIGLIAIA DI PRODOTTI A CONFRONTO www.altroconsumo.it/miglioracquisto 68 Altroconsumo 307 • ottobre 2016

MIGLIAIA DI PRODOTTI A CONFRONTO www.altroconsumo.it/miglioracquisto www.altroconsumo.it

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IL PUNTO Risparmio energetico

IL PUNTO Risparmio energetico

ILLUMINA E RISPARMIA Una lampadina led dura molto, consuma poco e alleggerisce la bolletta. Le alogene sono più "sprecone": da evitare quelle di classe C e D. Una buona scelta, le fluorescenti. di Sonia Sartori

A OGNI STANZA LA SUA LAMPADINA Lampadine a confronto Le tre lampadine hanno lo stesso potere luminoso, ovvero 600 lumen.

54€ in meno l'anno se usi in casa le lampadine a risparmio energetico

CAMERA LED 10 W Soffitto Una sola lampadina led con un consumo di 10 W è sufficiente, meglio se regolabile in intensità. ALOGENA 6-20 W Comodino Dipende dall'uso: se serve per leggere meglio una alogena dai 20 W in su.

RIPOSTIGLIO

8₣

2₣

Spesa media annua per 1.000 ore

Spesa media annua per 1.000 ore

ALOGENA 40 W Soffitto Si usa in modo occasionale ma gli oggetti devono essere illuminati al meglio (per poterli trovare).

1,40 ₣

Spesa media annua per 1.000 ore

CUCINA

ALOGENA

FLUORESCENTE

LED

Prezzi da 2 a 10 ₣ (40W)

Prezzi da 2 a 9 ₣ (10W)

Prezzi da 5 a 15 ₣ (7W)

Pro e contro Restituiscono in modo abbastanza fedele il colore degli oggetti illuminati. Consumano molto e durano meno delle altre due.

Pro e contro Efficienti. Durature, ma meno delle led. Ci mettono un po' a scaldarsi. Va scelto il tipo di luce desiderata: fredda (bianca) o calda (gialla).

Pro e contro Consumano molto poco e la resa luminosa è buona. Il prezzo di acquisto è alto. Anche qui due tipi di luce: gialla o bianca.

Smaltimento È un rifiuto pericoloso (Raee), da smaltire nelle isole ecologiche o restituire in negozio.

Smaltimento Contengono sostanze pericolose (sono Raee). Da smaltire nelle isole ecologiche o da ridare in negozio.

Smaltimento Si tratta di un rifiuto Raee da smaltire nelle isole ecologiche o restituire in negozio.

BAGNO LED 10-15 W Soffitto Sicuramente sufficiente per illuminare bene un bagno di medie dimensioni. ALOGENA 20 W Specchio Per illuminare un punto preciso va bene una lampadina alogena da 20 W

SALOTTO

FLUORESCENTE 20-24 W Soffitto La più adatta a diffondere in spazi più ampi la luce e garantire una buona visibilità.

LED 15W Soffitto Con il led si ottiene un'ottima illuminazione dell'intera stanza

ALOGENA 20-28 W Fornelli Sicuramente il modo migliore per illuminare i piani di cottura e i cibi, perché la più fedele nel restituire i colori.

LED 6-8 W Tavolo A 60-80 cm di distanza, una lampada led è in grado di illuminare un intero tavolo.

LED 8-10 W Piano di lavoro Si usa molto e quindi meglio scegliere una lampadina che consuma poco e illumina bene.

ALOGENA 35 W Angolo lavoro Una lampada alogena d'angolo in una distanza di circa un metro illlumina bene.

Infografica di Ida Trimboli

70 Altroconsumo 307 • ottobre 2016

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TEST Trapani

Per maggiori informazioni www.altroconsumo.it/casa-energia

IL TRAPANO GIUSTO Prima ancora del modello, chiarisciti le idee sul tipo: a batteria, per forature più precise o a filo per materiali più resistenti? di Natalia Milazzo

G

li appassionati di fai-da-te lo sanno già e passeranno direttamente all’esame dei modelli migliori, che pubblichiamo qui in basso (ricordiamo che sul nostro sito, sezione Casa e energia, ce ne sono molti di più, con più dettagli sulle nostre prove e prezzi continuamente aggiornati). Ma a chi è alle prese con il

61€ RISPARMI

73

primo acquisto di un trapano nella sua vita farà comodo una guida alla scelta. In primo luogo, bisogna decidere tra le due grandi categorie: trapani/avvitatori a batteria o trapani alimentati dalla rete elettrica; in questo test abbiamo incluso entrambe, ma tra quelli che si attaccano alla rete abbiamo preso in considerazione solo modelli con la possibilità di eseguire

la foratura “a percussione”, ovvero quelli più potenti e adatti a forare materiali più duri (come cemento o pietra). I trapani a batteria incontrano maggior difficoltà nel forare materiali duri, per esempio fare i buchi su un muro per inserire dei tasselli. Si prestano bene a essere impiegati come cacciaviti elettrici, ma anche per fori in lavori dove è richiesta una certa precisione, per esempio su mobili per realizzare incastri e montaggi, su legno, cartongesso, compensato o simili.Non sono molto potenti e quindi per realizzare un buco anche piccolo su materiale più resistente ci vorrà molto tempo. Alcuni trapani a batteria includono la possibilità di operare anche “a percussione”: questo permette di impiegarli per forare muri in calcestruzzo o pietra, ma non li rende efficaci quanto un trapano a percussione alimentato via rete elettrica. I trapani con percussione

LA NOSTRA SCELTA A BATTERIA

QUALITÀ BUONA

AEG BS 18 CBL LI-202C

73

QUALITÀ BUONA

AEG BSB 18 CLI 402C

alimentati via rete hanno motori più potenti: questo li rende capaci di affrontare muri di pietra e cemento, ma se il meccanismo responsabile della demoltiplica (che trasmette il movimento dal motore alla punta) e della percussione non è di buona qualità si rischiano rotture: nel nostro test di laboratorio la parte che mette alla prova la resistenza dei diversi modelli simula un uso continuativo del trapano, sotto sforzo, per 33 ore di fila. Molti sono i trapani, sia a filo e batteria, che non passano indenni la prova: a cedere più frequentemente sono l’albero motore e gli ingranaggi della scatola di riduzione. Molti trapani concludono il test ancora funzionanti, ma con alcune parti del motore così usurate che andrebbero sostituite subito. A volte le vibrazioni provocano invece la rottura del motore elettrico, perché uno degli avvolgimenti si interrompe o alcuni contatti saltano. I modelli scelti per

38€ RISPARMI

65

65

QUALITÀ BUONA

RYOBI RCD 18021L

QUALITÀ BUONA

RYOBI R18DDP-LL13S

79

voi che pubblichiamo in queste pagine hanno superato con successo la prova e promettono quindi di essere affidabili. Un trapano/avvitatore è più efficace quando ha almeno due velocità: la velocità più bassa si impiega quando bisogna avvitare mentre quella più alta per forare. Soprattutto per chi è alle prime armi, è utile accertarsi che il trapano sia dotato di un sistema cosiddetto “soft start”, ovvero “partenza dolce”: negli apparecchi che ne sono muniti, anche premendo troppo a fondo il grilletto il trapano non accelera bruscamente, il che rende più facile mantenere la punta allineata dove s’intende praticare il foro. In caso contrario, ci sarebbe un brusco strappo, difficile da gestire. In queste pagine, i modelli che hanno superato al meglio le nostre prove, in entrambe le categorie. Sul nostro sito, recentemente rinnovato e accessibile anche via smartphone, molte altre informazioni.

A PERCUSSIONE

QUALITÀ BUONA

METABO SBE 1300

71

QUALITÀ BUONA

RYOBI RPD 1010-K

479 €

596 €

150 €

165 €

330 €

100 €

PRO Buone prestazioni. Lampada integrata per illuminare l’area di lavoro. Include il sistema di arresto rapido, che fa in modo che la punta si fermi rapidamente appena si lascia la presa sul grilletto. Ha due velocità di rotazione, due pacchi batteria in dotazione che forniscono un’eccellente autonomia e buone prestazioni sia come trapano sia come avvitatore. CONTRO Non ha particolari punti deboli. IL NOSTRO PARERE Buon modello, affidabile, senza pecche. Pesa 1,7 kg.

PRO Fora anche a percussione, ha una autonomia di funzionamento elevata. Ha due velocità di rotazione (450 e 1.650 giri/m) e due pacchi batteria a lunga durata, che garantiscono un’eccellente autonomia. CONTRO Piuttosto pesante: un po’ più di 2 Kg. IL NOSTRO PARERE Si tratta di un trapano affidabile, dalle buone prestazioni e che include la possibilità di usare la percussione, caratteristica meno frequente fra i trapani a batteria.

PRO Buono anche come avvitatore. Lampada integrata per illuminare l’area di lavoro. Due velocità di rotazione. CONTRO Ha un’autonomia limitata. IL NOSTRO PARERE Ottimo per chi usa prevalentemente la funzione di avvitatore ma, se avesse bisogno di un trapano, può fare affidamento su un prodotto dalle caratteristiche valide. Pesa 1,7 kg. Fa risparmiare 61 euro rispetto alla media degli altri modelli.

PRO Buone nel complesso le prestazioni e robusto. CONTRO Nonostante i due pacchi di batterie, l’autonomia resta limitata: è solo discreta, ma sono fornite due batterie in dotazione. IL NOSTRO PARERE Buone prestazioni sia come avvitatore sia come trapano; è un buon prodotto, affidabile e robusto. Due velocità di rotazione. Peso di 1,8Kg.

PRO Potente e con buone prestazioni in generale. Ha il blocco albero per facilitare il cambio punte. CONTRO Solo discreto come avvitatore. Non ha la partenza dolce né l’arresto rapido. IL NOSTRO PARERE Un modello molto robusto e affidabile. Motore da 1.300W, due velocità di rotazione. Si può invertire il senso di rotazione per usarlo come avvitatore, ma dà il meglio di sé come trapano, ottenendo buoni giudizi con tutti i materiali provati.

PRO Buone prestazioni nel complesso, ha una lampada integrata . Include blocco dell’albero per facilitare il cambio delle punte, ma non ha la partenza dolce né l’arresto rapido. CONTRO Nella foratura a percussione non va oltre il discreto. IL NOSTRO PARERE Un modello robusto, che dà buoni risultati ini quasi tutte le prove e dal prezzo abbordabile: 38 euro meno della media di tutti i modelli (inclusi i peggiori). Motore da 1.000W, due velocità di rotazione. Peso 2,8 Kg.

72 Altroconsumo 307 • ottobre 2016

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ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 73


Per tutti, doppio aiuto per orientarsi nella sanità pubblica: un sito con informazioni utili su ticket, tempi d’attesa, esenzioni, doveri del medico... e una consulenza telefonica dedicata, con anche giuristi esperti su problemi di malasanità. www.altroconsumo.it/dirittinsalute 800 13 46 56 lunedì/venerdì, h. 9/13 e 14/18

ALLA VOSTRA SALUTE! CONOSCERE I PROPRI DIRITTI È IL PRIMO PASSO PER FARLI RISPETTARE. COME ORIENTARSI NELLA SANITÀ PUBBLICA

Spesa finanziata dal Ministero dello Sviluppo Economico ai sensi del Decreto 6 agosto 2015


TEST Frullatori

103€ RISPARMI

FRULLATORI PERFETTI Abbiamo testato dieci modelli per scovare il migliore. Che non è il più caro. di Luciana Grosso

V IN SINTESI La differenza tra frullatori tradizionali e a immersione I risultati del test su 10 prodotti Le praparazioni per cui sono più adatti

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ersatili, pratici e molto usati in cucina, i frullatori, sia quelli di tipo classico (con il motore nella base e il bicchiere nella parte superiore) sia quelli a immersione, sono tra gli elettrodomestici più diffusi, presenti in quasi tutte le case.

Immersione o tradizionale? Benché si chiamino entrambi ‘frullatori’, non si deve credere che un sistema valga l’altro: le funzioni e le capacità dei frullatori con il bicchiere esterno sono diverse da quelli dei dispositivi a immersione (sul nostro sito, Altroconsumo.it, si trovano i test relativi a 42 modelli diversi di dispositivi di questo tipo).

I frullatori tradizionali occupano più spazio e (in alcuni casi di design) sono considerati un oggetto di arredamento. Offrono il notevole vantaggio di permettere a chi li usa di avere le mani libere, perché possono “lavorare da soli”, senza aver bisogno, come accade con gli apparecchi a immersione, che qualcuno regga l’apparecchio o il recipiente. Non si tratta però dell’unica differenza tra immersione e classico: i frullatori tradizionali, per esempio, non possono essere usati per fare la maionese né per montare la panna o i bianchi a neve, e neppure (salvo eccezioni) per tritare la frutta secca o le erbe o per grattugiare il formaggio. Sono invece eccellenti se si tratta di liquefare il cibo e di trasformarlo ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 75


TEST Frullatori

TEST Frullatori

BRAUN JB 3060 PHILIPS HR 2162/00/ Viva KITCHENAID 5KSB5080EER F

F

Rumore

QUALITÀ GLOBALE %

1,23

E

G

1,65

A A B

C

D

74

69 - 70

600

1,79

1,49

C

C

E

71

1,76

A A B

B

E

70

1,03

D

B

B

B

D

67

590 - 750 1300 10,18 350

1,55

KITCHENAID 5KSB5553

159 - 250

550

6,31

30 - 51

400

1,41

SELECLINE 842699

20

400

1,33

PRINCESS 212023 Blender Power

60

600

2,76

G

1,48

36 - 43

500

3,62

G

1,53

G

Prestazioni

Ghiaccio

B B

B

Robustezza

G

3,2

Facilità d’uso

2,4

800

Volume del bicchiere (l)

400

30 - 40

TRISTAR BL-4430

79

42 - 55 100 - 105

MOULINEX LM 2201 Uno PHILIPS HR 2100/00

A A C

Bicchiere in vetro

PHILIPS HR2105/00

Peso (kg)

F

RISULTATI

Potenza (W)

Frullatori

CARATTERISTICHE

in euro min-max (luglio 2016)

PREZZO

1,5

B

C

C

A B

61

1,25

D

C

B

D

D

59

1,5

D

B

C

C

D

57

B

B

C

B

C

57

D

46

D

C

C

C

qualità buona

IL PIÙ CARO: FRULLATORE MAGNETICO 70

QUALITÀ BUONA

LA PROVA DEL GHIACCIO

KITCHENAID 5KSB5080EER

590-750 €

PRO Le sue lame sono guidate da un motore a funzionamento magnetico, dotato di una tecnologia (detta Intelli-Speed) che adatta velocità e potenza agli ingredienti . Dà il meglio nelle preparazioni più liquide, nella frantumazione del ghiaccio e nel grattugiare il formaggio. CONTRO Scarsi i risultati su pappe o per tritare erbe e noci. In più è pesante (circa 10 kg). Tra i più rumorosi. IL NOSTRO PARERE Si tratta di un buon prodotto, ma è troppo caro.

qualità media

BUON RISULTATO Un esempio di apparecchio promosso: il ghiaccio è tritato in modo uniforme e minuto.

LA NOSTRA SCELTA: FRULLATORI

in frullati o creme per fare zuppe e pappe per bambini. In alcuni casi, se è espressamente indicato, il frullatore può essere adatto a tritare il ghiaccio per cocktail o granite.

Frullati, pastelle e ghiaccio

79

QUALITÀ BUONA

PHILIPS HR 2105/00

67

QUALITÀ BUONA

MOULINEX LM 2201 Uno

57

Il nostro test si è concentrato sui frullatori classici. Abbiamo voluto mettere alla prova la capacità di questi apparecchi di preparare frullati e pastelle nonché di sminuzzare il ghiaccio. Per farlo abbiamo preparato diversi tipi di frullato (usando ingredienti come banana, arancia, mela, zenzero e carote) così da valutare quanto i frullati riuscessero cremosi, omogenei e in quanto tempo si ottenesse un buon risultato. Per ogni modello abbiamo anche valutato la qualità complessiva, tenendo in considerazione la facilità d’uso e la rumorosità.

QUALITÀ MEDIA

SELECLINE 842699

Tutti promossi

42-55 €

30-40 €

20 €

PRO Supera brillantemente le prove in particolare per quel che riguarda i frullati. Inoltre risulta facile da usare e particolarmente solido. Pur essendo tutt’altro che silenzioso, è tra i meno rumorosi della prova. CONTRO Deludente la prestazione con il ghiaccio, dove addirittura è il peggiore di tutti. IL NOSTRO PARERE Fatta eccezone per il ghiaccio è un buon apparecchio, che unisce a risultati molto buoni anche una grande facilità di uso e una ottima solidità.

PRO Buoni risultati, in particolare per la preparazione di pastelle liquide. Buona anche la facilità d’uso e la robustezza dell’insieme. CONTRO Si è rivelato piuttosto rumoroso e per la preparazione degli omogeneizzati non ci ha soddisfatto. Il suo è il bicchiere meno capiente tra quelli provati. IL NOSTRO PARERE Si tratta di un frullatore dalle prestazioni buone,. Tra i punti di forza c’è il rapporto tra buona qualità e prezzo: più che soddisfacente.

PRO Si tratta di un frullatore dai risultati soddisfacenti, soprattutto in rapporto al prezzo. Anche il peso è limitato: solo 1,3 Kg, il più leggero di tutti. CONTRO Prestazioni al di sotto della media per quel che riguarda il ghiaccio. Anche la rumorosità lascia a desiderare. IL NOSTRO PARERE Si tratta di un apparecchio dalle prestazioni base, ma interessante per chi vuole provare questo tipo di elettrodomestico.

76 Altroconsumo 307 • ottobre 2016

www.altroconsumo.it

Dalle nostre verifiche è emerso che, almeno per quel che riguarda la preparazione dei frullati (loro principale vocazione) nessuno dei prodotti ha avuto prestazioni insufficienti. Diverso è il discorso per quel che riguarda pastelle e ghiaccio. Si tratta di usi del frullatore più rari e per questo abbiamo deciso di attribuire loro un peso limitato nello stilare il giudizio totale delle prove. Si spiega così, per esempio, il fatto che il frullatore risultato peggiore nella prova del ghiaccio (Philips HR2105/00) sia www.altroconsumo.it

comunque il Migliore del Test. Con la tritatura del ghiaccio, d’altra parte, quasi tutti gli apparecchi hanno avuto risultati deludenti e solo i modelli KitchenAid con motore magnetico (qui sopra) e Braun (seppure con prestazioni inferiori), hanno superato pienamente la prova. I due apparecchi KitchenAid, poi, sono anche risultati gli unici promossi rispetto alla capacità di tritare la frutta secca e grattugiare formaggio e carote. Tutti i prodotti testati, va aggiunto, hanno fallito la prova della maionese: per farla bisogna per forza usare un frullatore ad immersione o un robot da cucina. Il frullatore con bicchiere non è adatto.

Non è questione di potenza Tra i temi più interessanti emersi dal test c’è il fatto che non sempre un’alta potenza è sinonimo di alta efficienza: se è vero che il più potente del test (KitchenAid) è anche quello più efficiente, è altrettanto vero che l’apparecchio meno potente (350 W), Moulinex, si è comunque classificato meglio di altri.

CATTIVO RISULTATO Ed ecco che cosa significa non superare la prova: il ghiaccio rimane in pezzi grossi e disomogenei, che pessima granita...

Pulizia, praticità, rumore Abbiamo testato anche la facilità d’uso (buona in tutti i casi), e la praticità di pulizia e di smontaggio: i modelli Princess e Tristar sono risultati difficili da lavare e Tristar e Moulinex sono stati bocciati circa la facilità di riempire e svuotare il bicchiere. Negativi quasi per tutti (7 su 10) i test sulla rumorosità. ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 77


ADESSO LO SAI HELPDESK A cura di Stefania Villa

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In bici sui mezzi pubblici, ma con tante regole da rispettare

Caldaia, cosa fare per la manutenzione? DUE ALTERNATIVE: SOLARE E PELLET

Ogni quanto far controllare l’impianto di riscaldamento? Con chi informarsi sulle scadenze? Quanto si spende? Ecco come assicurarsi una casa al caldo, senza sanzioni.

Tutte le informazioni e i risultati dei nostri test su pannelli solari e stufe a pellet:www.altroconsumo. it/casa-energia/ riscaldamento

I controlli sull’efficienza energetica della caldaia (da non confondere con quelli per la sicurezza) sono obbligatori, ma se si vive in un condominio con riscaldamento centralizzato spetta all’amministratore occuparsene. Vanno fatti ogni due anni per gli impianti domestici tra i 10 kW e i 100 kW a combustibile liquido o solido; per quelli alimentati a gas o GPL, invece, sono da fare ogni 4 anni. Esistono poi delle eccezioni a queste tempistiche, nel caso in cui la Regione abbia regolamentato diversamente o se produttore o installatore hanno stabilito una frequenza diversa, sempre inferiore ai

quattro anni. Se si vive in una cittadina con più di 40mila abitanti, meglio verificare le scadenze presso lo Sportello Energia del Comune o, altrimenti, in Provincia. Il costo della manutenzione varia a seconda della società a cui ci si affida e della Regione: di solito va dai 60 agli 80 euro. Sono i Comuni a poter fare dei controlli a campione e, in questo caso, si dovrà dimostrare l’avvenuta manutenzione mostrando le fatture e il libretto di impianto, ormai obbligatorio e rilasciato dall’installatore (viene fornito dal tecnico alla prima manutenzione se si ha un impianto installato prima della nuova legge).

SHARING IN CITTÀ BikeMi, Bike Sharing Roma e Bike Sharing Napoli: sono i servizi di noleggio bici in condivisione delle tre più grandi città italiane. Informati sui rispettivi siti: è una buona alternativa alla bici di proprietà.

Per chi ama fare gite fuoriporta in bicicletta o per chi ne ha bisogno in città, ecco cosa fare per portare la due ruote su treni, bus e tram senza rischiare multe. Le regole per il trasporto delle bici cambiano in base al tipo di mezzo pubblico e alle città. Treni: su quelli a lunga percorrenza (Frecciarossa, Freacciargento, Intercity...) non è mai consentito

Metro, bus e tram: sia a Roma che a Milano è possibile portare la bici gratuitamente e montata in metropolitana, fatta eccezione per gli orari di punta nei giorni lavorativi e sempre - invece - il sabato e la domenica: bisogna salire sui vagoni contrassegnati. A Milano è permesso anche su due tram, il 7 e il 31. Mentre a Roma ci sono una decina di linee bus che consentono le due ruote. Verifica linee e orari su www.atm.it e www.atac.it

Guardaroba: come fare bene e in fretta il cambio di stagione

Primi dentini: le collanine d’ambra sono pericolose e inutili

PULIZIA Svuota l’armadio e puliscilo anche negli angoli più nascosti.

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ARIA Anche se puliti, lascia i vestiti all’aperto per qualche ora prima di riporli.

Armadio pulito

Pulire attentamente il guardaroba è fondamentale per prevenire le tarme e per combattere un’eventuale infestazione già in corso. Non è necessario utilizzare prodotti disinfettanti, ma è sufficiente uno sgrassatore o un detersivo multiuso, diluito in una bacinella con dell’acqua tiepida o, in alternativa, bicarbonato e aceto. Prima di riporre i vestiti, però, ricordati di farlo asciugare bene. Durante l’anno, invece, devi farlo arieggiare almeno una volta a settimana, lasciando le ante aperte per qualche ora. 78 Altroconsumo 307 • ottobre 2016

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CONTENITORI Riponili in scatole, buste sigillate e sottovuoto.

Abiti rinfrescati

Separa i vestiti da lavare da quelli che sono semplicemente da rinfrescare. Ricordati poi di lasciar raffreddare i vestiti dopo averli stirati e prima di riporli: l’umidità attira le tarme e favorisce i cattivi odori. Se, invece, i vestiti devono solo prendere un po’ di aria, lasciali all’aperto per qualche ora.

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Meglio inscatolare

È sempre meglio riporre i vestiti in contenitori chiusi, così vengono protetti da tarme, polvere e luce, soprattutto se hai una cabina armadio. Puoi usare

ANTITARME Non mettere mai il prodotto a contatto con i vestiti.

scatole di cartone, buste di plastica sigillate oppure puoi mettere i vestiti sottovuoto con gli appositi sacchetti. Per gli abiti da appendere, invece, ci sono dei contenitori pensati ad hoc, ma non usare quelli di plastica da tintoria.

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Protezione dalle tarme

Il miglior compromesso tra efficacia e sicurezza sono gli antitarme a base di translutrina e permetrina, ma devi fare attenzione a cani e gatti perché sono sostanze tossiche. Per i prodotti naturali, a base di olii essenziali ed estratti di piante o fiori, non è stata dimostrata

nessuna validità e possono contenere allergeni. La naftalina, una volta molto utilizzata, è vietata perché letale se ingerita e tossica per inalazione e per contatto.

GENITORI DA POCO: QUANTI DUBBI

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Pannolini, creme per il cambio, seggiolini, merendine, vaccini e tanto altro: tutte le risposte ai dubbi dei neogenitori su www.altroconsumo.it/ mamme.

È il momento giusto per liberarsi degli abiti che non usi più: puoi portarli nei centri di raccolta, nei cassonetti gialli appositi o inviarli nei paesi bisognosi. Ma puoi anche guadagnare vendendoli online, nei mercatini dell’usato o organizzando un cosiddetto swap party con amici, per scambiarvi quello che non indossate più. www.altroconsumo.it

L’arrivo dei primi dentini può essere accompagnato da malessere, febbre e diarrea. Le collanine d’ambra, vendute in farmacia e nei supermercati al costo di 15-20 euro, sono tra i rimedi usati per alleviare questi sintomi. Ma sono sicure e davvero efficaci? Secondo alcuni, la pietra d’ambra avrebbe diverse proprietà (analgesiche, disinfiammanti e stimolanti del sistema immunitario). La sostanza contenuta nella pietra che, al contatto con la pelle, sarebbe in grado di apportare

RINNOVARE Fai spazio liberandoti di quello che non indossi più.

Elimina ciò che non usi

il trasporto della bici montata, bisogna smontare le varie parti e metterle in una sacca da posizionare negli spazi dei bagagli, oppure avere una bici pieghevole chiusa: le dimensioni dell’ingombro non devono essere superiori a 80x110x40. Sui regionali con apposito pittogramma (una bici in un riquadro blu) ogni viaggiatore può portare con sé una bici montata acquistando un supplemento o, in alternativa, un altro biglietto di corsa semplice di seconda classe. Su tutti i regionali, anche quelli senza nessuna indicazione, è ammesso il trasporto di una bici pieghevole chiusa anche senza sacca, l’importante è che non intralci.

www.altroconsumo.it

questi benefici è l’acido succinico. In realtà sui suoi presunti benefici non esistono riscontri scientifici. Inoltre, va detto che l’acido succinico viene rilasciato dalla pietra d’ambra solo a temperature molto elevate. Nel caso delle collanine d’ambra, quindi, non basterebbe il solo calore del corpo umano. Da considerare invece i rischi di strangolamento e soffocamento: il neonato potrebbe rimanere impigliato con la collana in un mobile o nel letto; oppure potrebbe mordicchiarla rompendola e ingerendone le piccole parti. Quali possono essere le alternative per alleviare i dolori dei neonati? Gli anelli per la dentizione (quelli da mettere nel freezer), ad esempio, alleviano il dolore. Inoltre, mordendo in continuazione l’anello, il bimbo si “sfoga”. Un altro rimedio può essere anche un asciugamano di cotone. Prendine uno bianco, bagnane un angolo e mettilo in freezer. Poi dallo al bambino da succhiare. Anche un massaggio con le dita (ben lavate) sulle gengive può dare sollievo. In caso di dolore forte si può inoltre ricorrere al paracetamolo e all’ibuprofene, due principi attivi che vengono suggeriti dai medici anche in altri contesti. Prima di dare questi medicinali ai bimbi, però, bisogna consultare il proprio pediatra. ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 79


LETTERE

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MilleMiglia Alitalia: il bonus vola via

Miglia promesse non riconosciute

v verificata e confermata valida e il rritardo nell’accredito delle miglia viene imputato alla modifica dei v voli. Doveva solo avere pazienza, v ssecondo gli operatori del call ccenter. Ad aprile la brutta sorpresa: ““Gentile signora, visto che è stato e emesso un nuovo biglietto questo non rientra nella promozione”. n Tutto il contrario di quello che fino T a quel momento avevano detto alla nostra socia. La signora Sabbadini, n iincredula di fronte a questa risposta dopo mesi di rassicurazioni e d sstufa di perdere tempo e soldi cchiamando il call center del programma MilleMiglia, si rivolge p ad Altroconsumo. Ovviamente non a cc’è nulla di scritto perché aveva rricevuto solo risposte telefoniche e non le avevano mai passato un rresponsabile.

IN CONCLUSIONE Laura Sabbadini, di Milano, compra un biglietto aereo Alitalia a cui è abbinata una promozione che regala al cliente titolare della tessera MilleMiglia un bonus pari al triplo delle miglia. In seguito decide di modificare le date del viaggio, ma viene rassicurata dal servizio clienti Alitalia: per la promozione non cambia nulla, le triple miglia le saranno accreditate. Perché “continua a volare nelle date valide per la promozione e - a suffragio di ciò - il codice di prenotazione resta invariato”. La nostra socia dorme sonni tranquilli , finché si accorge che le triple miglia non le sono state accreditate.

Sono quasi 17mila miglia che mancano all’appello. Che tra l’altro la nostra socia voleva utilizzare entro l’anno e che in termini di distanza aerea gratuita hanno un certo valore. Laura Sabbadini telefona al servizio clienti a febbraio e le dicono di attendere fine mese, ma a marzo non succede nulla. Ogni volta che chiama, però, la sua posizione viene 80 Altroconsumo 307 • ottobre 2016

Abbiamo scritto ad Alitalia sollecitando il riconoscimento delle miglia chieste dalla signora Sabbadini. Abbiamo evidenziato l’odissea vissuta dalla nostra socia in un anno di inutili telefonate al call center del servizio clienti che la sballottava da un addetto all’altro senza che ci fosse un risultato concreto. Un limbo, dove il suo diritto alle triple miglia veniva riconosciuto a parole, senza poi che le vedesse comparire sull’estratto conto della sua carta. Per scoprire, infine, di non averne diritto! Alitalia ha espresso il suo “rincrescimento per quanto segnalato” e ha finalmente accreditato i punti sulla tessera Ulisse della nostra socia.

A cura di Adelia Piva

I costi del roaming Coop Voce: ecco le cifre giuste A proposito dell’articolo “Abbasso le tariffe”, pubblicato sul numero di AC di luglio/agosto, Coop ci scrive: “Altroconsumo ha effettuato a fine luglio una comparazione delle offerte degli operatori di telecomunicazioni mobili con particolare riferimento al servizio di Roaming Internazionale nell’ambito dei Paesi della Ue, come risulta dall’articolo a firma di Marta Buonadonna “Abbasso le tariffe!” pubblicato sul numero di luglio/agosto 2016 e ricomparso in altra versione anche sul sito. A partire da inizio maggio sono infatti state implementate anche in Italia le linee guida della regolamentazione comunitaria che prevedono un regime transitorio di riduzione del pricing massimo praticabile dagli operatori in vista della scadenza di luglio 2017, momento dal quale per i clienti vi sarà identità di tariffe sia in Italia che quando si troveranno all’estero in Europa. L’articolo di Altroconsumo riporta però erroneamente che “anche CoopVoce insieme a altri operatori mobili virtuali… ha applicato direttamente il costo massimo previsto dalla regolamentazione”. In realtà l’offerta CoopVoce è, all’opposto, attestata sui valori minimi previsti dalle linee guida

del regolamento, in particolare: - 5 centesimi più Iva al minuto per chiamate effettuate; - 1,14 centesimi più Iva a minuto per le chiamate ricevute; - 2 centesimi più Iva per gli sms; - 5 centesimi più Iva per ogni Mb relativamente al servizio di trasmissione dati. Da notare che i valori di cui sopra rappresentano gli importi complessivi applicati alla clientela, al contrario di quanto viene invece fatto dagli altri operatori che aggiungono i sovrapprezzi alle tariffe nazionali. Le tariffe suddette sono rilevabili facilmente sul sito www.coopvoce.it (http://portale. coopvoce.it/web/estero/ chiamare-dall-estero). Riteniamo dunque che le tariffe del Roaming Internazionale di CoopVoce possono essere considerate allo stato il punto di riferimento in quanto a trasparenza e convenienza per i consumatori”.

IL NOSTRO ESPERTO

Emanuela Bianchi Alimentazione Un nostro socio ha un dubbio: “Nel vostro test sulla pasta (AC 303, maggio 2016) l’origine del grano non è indicata, perché non la chiedete ai produttori? E come mai non si trova quasi mai in etichetta?”. Purtroppo, la provenienza del grano non è un’informazione obbligatoria, quindi i produttori non sono tenuti per legge a inserirla in etichetta. Almeno un terzo della semola con cui si fa la pasta è d’importazione visto che in Italia la produzione di grano duro non è sufficiente per garantire l’approvigionamento alle aziende. Nei nostri test sulla pasta la presenza di questa informazione viene considerata e incide sul giudizio che diamo sull’etichetta.

Per le tue domande e segnalazioni

IN CONCLUSIONE Ringraziamo Coop della precisazione e ci scusiamo dell’errore. Confermiamo che le tariffe del roaming internazionale di Coop Voce sono tra le più favorevoli per il consumatore. Abbiamo corretto la versione online dell’articolo sul nostro sito.

www.altroconsumo.it/contattaci è il canale attraverso il quale rispondiamo online. Per chi preferisce chiamare, ecco i numeri delle consulenze (rispondiamo dal lunedì al venerdì h. 9/13 -14/18 salvo diversa indicazione)

Giuridica 02 69 61 550

Fiscale

INCHIESTA Tariffe di roaming

sae nostre vacanze all'estero non di ranno più quelle di prima? I costi roaming - ovvero le tariffe maggiorate finora previste per telefonare stati quando siamo all'estero - sono appena abbattuti da una nuova regolamentazione teoria, la europea che prevede, almeno in dal mese partire a cancellazione totale loro gradi giugno del 2017. Lo scopo è andare della dualmente verso un mercato unico telefonia mobile all’interno dell’Unione. un Quando la transizione sarà completata, per una cittadino europeo dovrebbe pagare (MB) di telefonata, un sms o un megabyte la stessa traffico fuori dai confini nazionali paese. cifra che paga quando è nel proprio

L

Abbasso le tariffe!

L’Europa vuole eliminare i costi di roaming siamo. entro giugno 2017. Ecco a che punto di Marta Buonadonna

CHIAMATE EFFETTUATE

6,10 cent/min oltre alla tariffa in uso in Italia Fino a un massimo di

CHIAMATE RICEVUTE Fino a un massimo di

cent/min

cent/min

23,18

1,39

iva inclusa

iva inclusa

IN SINTESI Cosa prevede la nuova regolamentazione sulle tariffe telefoniche da applicare all’interno dell’Ue. Come si comportano gli operatori italiani e quali tariffe offrono. Consigli per risparmiare quando si usa lo smartphone all’estero.

LIMITI PER LE TARIFFE DI ROAMING PREVISTI DAL REGOLAMENTO UE (Fonte: Commissione Europea)

MESSAGGI

2,44 cent/sms oltre alla tariffa in uso in Italia Fino a un massimo di

7,32 cent/sms iva inclusa

TRAFFICO DATI

6,10 cent/MB oltre alla tariffa in uso in Italia Fino a un massimo di

24,40 cent/MB iva inclusa

www.altroconsumo.it

Economica

GUILLERMO BELTRÀ Beuc - Organizzazione dei consumatori europei, Dipartimento legale ed

02 69 61 580 (h. 9/13)

economico

hanno chiesto all’autorità di Come siamo arrivati a queste regolamentazione nazionale nuove regole sul roaming in di concedere loro una deroga, Europa? una possibilità aggiunta nelle «È un lavoro cominciato nel fasi finali della negoziazione 2005. Allora le istituzioni sulle nuove regole che non si sono rese conto che non sappiamo ancora come sarà esisteva davvero un mercato messa in pratica». unico all’interno del quale telefonare e scambiare Chi non si allinea cosa messaggi fosse abbordabile rischia? per tutti: i prezzi erano «In Italia è l’Agcom (Autorità deciso troppo alti. Perciò si è per le garanzie nelle di mettere dei limiti, per comunicazini, ndr) ad avere il sempre prezzi i abbassare potere di multare gli operatori più col passare del tempo. Poi se violano le regole europee l’Ue si è dovuta occupare dei o italiane. Per i consumatori, prezzi all’ingrosso, quello che la prima cosa da fare è le compagnie telefoniche si conoscere i propri diritti. Se Operatori furbetti pagano tra di loro per usare le comportasi rendono conto di pagare Siamo andati a vedere come si reti una dell’altra. È un punto italiani operatori più del dovuto possono no realmente i principali cruciale per poter rendere alquanto protestare con il proprio e abbiamo trovato un panorama il prezzo finale più basso e si tutto di Prima consolante. operatore, poi rivolgersi alle variegato e non al contempo proteggere la tariffe: associazioni di consumatori e conferma una generale opacità delle concorrenza. a informazioni trovare facile sempre è all’Agcom». non Un’importanza decisiva fornito riguardo né sui siti né sul materiale l’hanno avuta le associazioni seguenti Cosa cambierà davvero da dai negozi. Nelle schede alle pagine hanno di consumatori che tariffe giugno 2017? trovate riassunte le condizioni delle sempre sostenuto che i costi 2016), «Il roaming sarà abolito nei standard e di quelle speciali (a giugno senso hanno non di roaming viaggio e paesi UE, ma solo se per cioè i vari forfait offerti a chi va in all’interno di un mercato allora le istituzioni europee alcune nostre considerazioni puntuali. unico». della avranno riformato il mercato Abbiamo constatato che l’applicazione prevalenabbassando tariffa europea è stata in grande stanno comportando all’ingrosso si Come dei il più possibile i costi tra za interpretata come un’applicazione gli operatori nei vari paesi? conto la operatori. In caso contrario massimali, senza tenere in alcun chi già offre il roaming «C’è gli quindi, continueranno a essere tariffa già in uso. Mediamente, incluso nel forfait ai propri aggiunapplicate le tariffe con le operatori non hanno semplicemente clienti, il che dimostra che è che cosa tariffa, loro alla attuali maggiorazioni. Anche to il sovrapprezzo possibile farlo, mentre altre a costi più una volta abolito il roaming avrebbe in alcuni casi dato luogo aziende si comportano in invece gli operatori che possibile è bassi del massimo ammesso: hanno modo poco trasparente. prepossano porre dei limiti applicato direttamente il costo massimo La normativa Ue lascia la non temporali alle tariffe nazionali visto dalla regolamentazione. E questo possibilità agli operatori di come usate all’estero, consentendo solo gli operatori leader di mercato offrire pacchetti tariffari virtuali per esempio l’uso del telefono Tim, Wind e Tre, ma anche operatori diversi da quello europeo, e LycaMoa prezzi italiani solo per molto gettonati come PosteMobile ma la tariffa base predefinita qualche settimana all’anno. bile. Abbiamo segnalato i comportamenti i con quella essere deve le per In questo caso la promessa scorretti sia all’Antitrust sia al Garante limiti previsti dalla nuova due dell’abolizione del roaming Comunicazioni, che ha già fatto partire regolamentazione. Esistono entro sarebbe disattesa». (M.B.) diffide per Tim e Wind. I due operatori poi anche operatori che la il 30 giugno dovrebbero avere adeguato

Farmaci

Nuovi limiti da rispettare

ha fissato Come passaggio intermedio la Ue scorso: dei limiti, entrati in vigore il 30 aprile Cosa vosono illustrati nella pagina a lato. operagliono dire queste cifre? Che il nostro le Alpi, tore telefonico, una volta scavalcate applicare potrà - per esempio - già da oggi alle nostre chiamate in uscita un sovrapprezalla tariffa zo di 6,10 centesimi iva inclusa fino a un al minuto che già usiamo in Italia, Ma non costo massimo di 23,18 centesimi. altrimenti deve farci pagare più di questo, viola la regolamentazione europea.

luglio-agosto 2016 • 305 Altroconsumo

18 Altroconsumo 305 • luglio-agosto

02 69 61 570 (h. 14/18)

02 69 61 555

“Miglior Acquisto” 02 69 61 560

Tariffe Rc auto e moto 02 69 61 566

Tariffe telefoniche 19

02 69 61 590

www.altroconsumo.it

2016

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Ho aspettato quasi un anno per riavere indiet ro i soldi della penale non dovuta: ma ce l’ho fatta

Incidente senza colpa con auto Enjoy: no alla penale di 250 euro Viene tamponato mentre è al volante di una delle Fiat 500 del car sharing di Eni, ma la constatazione amichevole è incompleta. Matteo Modelli, di Milano, è alla guida di un’auto Enjoy nell’agosto 2015, quando una macchina, che sta uscendo da un parcheggio, lo tampona sulla fiancata sinistra. Non ci sono dubbi sulla responsabilità dell’incidente. Matteo Modelli compila la constatazione amichevole. Purtroppo però per inesperienza non inserisce la descrizione di come si è svolto l’incidente né il disegno di quanto accaduto. Entrambi i conducenti nella concitazione del momento dimenticano di compilare queste parti del modulo Cid (punti 12 e 13). Per segnalare l’incidente viene mandata a Enjoy questa constatazione amichevole incompleta. Ma il giorno dopo la società comunica al nostro socio che, come previsto dall’art. 20 del contratto, applicherà una penale di 250 euro per il “sinistro con responsabilità dell’utente”. Soldi che sono stati subito addebitati sulla sua carta di credito. Nel frattempo, però, accortosi della dimenticanza, il signor Modelli manda un’integrazione alla constatazione amichevole con i dettagli mancanti, fiducioso che, chiarendo la dinamica

dell’incidente, Enjoy avrebbe constatato che la responsabilità era totalmente dell’altro conducente e avrebbe restituito la penale. Invece non succede nulla finché il nostro socio chiama Enjoy nell’ottobre 2015. Gli rispondono che la pratica è chiusa e che non hanno ricevuto nessuna ulteriore documentazione. Il nostro socio rimanda tutto e la pratica viene riaperta. Ma cade ancora il silenzio. Nonostante gli svariati tentativi di sapere qualcosa via mail via telefono... niente. Siamo ormai a marzo 2015. Tocca ad Altroconsumo. Scriviamo a Eni che gestisce il servizio di car sharing Enjoy. E a luglio 2016, la penale viene riaccreditata.

IN CONCLUSIONE Bisogna sempre compilare il modulo Cid in tutte le sue parti inserendo circostanze e grafico dell’incidente, nomi e recapiti dei testimoni. Così si evitano problemi con la compagnia di assicurazione. ottobre 2016 • 307 Altroconsumo 81


LETTERE

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Pacco a sorpresa: dentro c’è la lavastoviglie rotta Compra online un modello Electrolux. Il corriere glielo consegna in un imballo integro, che nasconde il disastro che troverà. E il venditore non vuole sostituirla. Paolo Botto, di Gattinara (VC), compra su eBay una lavastoviglie Electrolux Rex venduta da Gusto-Tech

L’imballo era perfetto, così ho accett ato il pacco senza “riserva di controllo”

(società BSM SRLS) pagando 409 euro con Paypal. La spedizione è affidata al corriere BRT - Bartolini, che porta l’elettrodomestico a casa del nostro socio ben imballato in un pacco integro, senza segni di manomissione che lascino pensare che all’interno la lavastoviglie sia danneggiata. Stando così le cose, il nostro socio non pensa ad apporre sulla ricevuta di accettazione del pacco la dicitura “riserva di controllo”. Tolto l’imballaggio, però, la lavastoviglie risulta ammaccata su tutti i lati, la porta è deformata, il pannello dei comandi crepato... sembra che abbia subito una rovinosa caduta. Il signor Botto chiede subito la sostituzione al venditore, inviando le foto dell’elettrodomestico. Gustotech, però, risponde che non è possibile né sostituire, né risarcire in alcun modo il nostro socio con due motivazioni: “L’entità del danno non è compatibile con l’integrità del collo esterno” e “avreste avuto la possibilità di respingere il collo, o accettare con riserva di controllo, al fine di tutelarvi. Non facendolo avete sollevato la Bartolini da ogni responsabilità e pertanto noi non possiamo far valere l’assicurazione per il risarcimento”. Insomma, un po’ non ti credo e un po’ ti bacchetto. Il nostro socio non si fa intimidire e manda una raccomandata in cui rivendica il suo diritto a recedere dall’acquisto per vizio occulto. Nessuna risposta. Entra in gioco Altroconsumo: scriviamo rivendicando il diritto alla sostituzione o al rimborso del prezzo. Finalmente, il venditore accetta di rimborsare.

IN CONCLUSIONE La legge sulla garanzia di conformità vale anche per gli acquisti online. Quindi, tocca al venditore rispondere per eventuali difetti del prodotto.

ERRATA CORRIGE: BICI PIEGHEVOLI Nell’articolo “Spiegare le due ruote” pubblicato sul numero di settembre di Altroconsumo (AC 306, settembre 2016) abbiamo pubblicato un test sulle biciclette pieghevoli. Ci siamo accorti, quando ormai il giornale era in stampa, di aver inserito in tabella alcuni errori nelle denominazioni dei

82 Altroconsumo 307 • ottobre 2016

prodotti. Il primo riguarda la bici con il Miglior Prezzo: Matex Bfold 320 che in Italia è venduta con marchio Decathlon e che è stata messa fuori produzione per cui non si trova più in vendita. Per quanto riguarda il modello risultato Miglior Acquisto, precisiamo che la

SCRIVICI denominazione del modello Dahon è Vitesse D7 e non Vitesse D8. Infine, il modello indicato come B’Twin Hoptown 300 è in realtà il B’Twin Hoptown 320 (230 euro). Abbiamo corretto la versione online dell’articolo presente sul sito. Ci scusiamo con i lettori e con i produttori.

Ti abbiamo aiutato e ti piacerebbe raccontare la tua storia? Vorresti condividere il tuo caso? Quando scrivi specifica che dai il tuo consenso alla pubblicazione e che puoi mandare una foto: ti contatteremo comunque se il tuo caso sarà selezionato.

www.altroconsumo.it


Indice Fondazione

La Fondazione Altroconsumo, riconosciuta nel 2012, ha lo scopo di promuovere il consumerismo in Italia e a livello internazionale, contribuendo allo sviluppo di una società più equilibrata, equa, solidale e rispettosa dei diritti e degli interessi dei cittadini. A tal fine, promuove iniziative, pubblicazioni, ricerche e servizi rivolti ai consumatori e agli utenti di beni e servizi e contribuisce allo sviluppo di un movimento di consumatori autorevole, duraturo e indipendente. La Fondazione è socio unico della Altroconsumo Edizioni srl. Presidente: Paolo Martinello

Associazione

Altroconsumo è un’associazione senza fini di lucro fondata a Milano nel 1973. In piena autonomia e indipendenza, ha come scopo l’informazione, la difesa e la rappresentanza dei consumatori. È membro della CI (Consumers’ International), di ICRT (International Consumers’ Research and Testing) e del BEUC (Ufficio europeo delle associazioni di consumatori). Altroconsumo si finanzia esclusivamente attraverso le quote associative. Segretario Generale: Luisa Crisigiovanni Vicesegretario: Marino Melissano

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quanto costa (in euro)

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Altroconsumo Edizioni s.r.l.

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47,80

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