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PIANETA TERRA

Sped. in a. p. - 45% - Art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Napoli

anno 6° novembre 2008

ritorno al futuro Simone Togni l’”energia” di obama Arturo Cocco vento e lavoro Francesco Tedesco la politica del gambero


Immettere energia pulita in rete? ABB sta contribuendo alla costruzione del più grande parco eolico off-shore al mondo. Si prevede che, grazie alla nostra tecnologia di trasmissione eco-compatibile, questo impianto da 400 megawatt possa ridurre l’emissione nell’atmosfera di 1,5 milioni di tonnellate di CO2 all’anno e migliorare l’affidabilità della rete elettrica. Questo è solo uno dei modi in cui noi, in qualità di maggior fornitore di prodotti elettrici e servizi per l’industria eolica, possiamo utilizzare le fonti rinnovabili per contribuire a combattere il mutamento climatico. www.abb.it/energyefficiency

Naturale.


foto: Solar Impulse

02 IL

PIANETA TERRA

sommario

anno 6° novembre 2008

Mensile di informazione e cultura dell’Ambiente, dell’Energia e delle Fonti Rinnovabili

ritorno al futuro  5 Ciro Vigorito

Anno 6 - novembre 2008 - N° 02

vento e lavoro  6 di Arturo Cocco

Direttore responsabile Ciro Vigorito Redazione GPS srl Via Luigi Fricchione, 27 83100 Avellino - Tel 0825 784516 e-mail: ilpianetaterra@virgilio.it Progetto grafico e impaginazione gdmassociati.com Stampa - Grafica Nappa - Aversa (CE) Hanno collaborato a questo numero:

Ida Cappiello, Maurizio Carucci, Arturo Cocco, Micaela Conterio, Cosimo d’Ayala Valva, Sergio Gardini, Filippo Laurenti, Francesco Tedesco, Simone Togni, Ciro Vigorito. Editore GPS srl Via Luigi Fricchione, 27 83100 Avellino - Tel 0825 784516 e-mail: ilpianetaterra@virgilio.it Registrazione n. 66 del 05/06/2003 presso il Tribunale di Napoli Garanzia di riservatezza. L’Editore garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di rettifica o cancellazione dei suddetti (legge n. 675/96)

prodotto stampato su carta ecologica

l’“energia” di obama  10 di Simone Togni venti d’Italia  15 di Filippo Laurenti il futuro dell’elettricità  20 di Cosimo d’Ayala Valva NEWSLETTER ANEV - Studio ANEV-UIL sul potenziale occupazionale - Una proposta per l’Europa - Documento al governo affinché dia gli stru menti per il raggiungimento degli obiettivi al 2010 - Prossimi appuntamenti bari chiama torino  30 di Sergio Gardini pc intelligenti e sporchi  35 di Ida Cappiello ma quale terzo mondo?  39 di Micaela Conterio la politica del gambero  44 di Francesco Tedesco

trentino, un distretto a energia pulita e rinnovabile  48 di Maurizio Carucci



editoriale

ritorno al futuro Botta e risposta tra Pianeta Terra e sindacati. Nell’editoriale di ottobre, forte era stato il pungolo ai movimenti dei lavoratori di un ritorno alla lettura del “libro della vita quotidiana e gli affanni della gente”. A partire dai problemi energetici. Positiva la replica, concreta la risposta: la UIL è scesa autorevolmente e con decisione in campo partecipando – al fianco dell’ANEV – all’inaugurazione di una centrale eolica in Calabria. Come dire, senza riserve o ammiccamenti di comodo, un palese sì alle rinnovabili. L’intervento non è di poco conto perché significa che, finalmente, si fa strada la consapevolezza – compagna della conoscenza – dei problemi reali legati all’ambiente e all’autonomia energetica del paese. Una spinta dal basso insomma che può incontrarsi con le scelte intelligenti di quella parte politica avveduta operate tempo fa ma che faticavano ad intercettare il consenso della base. E intanto dagli States a spingere arriva impetuoso il black-wind di Obama che, si spera, non si perda in parole in libertà affidate al Duster (vento apportatore di polvere nella “Dust Bowl” degli stati americani). Sarebbe davvero un brutto colpo e a futura memoria vale la pena di ricordare, con Lyall Watson, che “Senza il vento gran parte della Terra sarebbe inabitabile. I Tropici diverrebbero caldi, in maniera così intollerabile che nulla potrebbe viverci, mentre il resto del pianeta gelerebbe. L’umidità, nel caso ce ne fosse, sarebbe ristretta agli oceani e tutto, eccettuato il margine dei grandi continenti lungo una stretta fascia temperata, sarebbe deserto. Non si avrebbe erosione, né suolo, e per ogni comunità che riuscisse a svilupparsi nonostante tali rigori non ci sarebbe scampo dalla soffocazione ad opera dei propri rifiuti”. Ciro Vigorito


in esclusiva: colloquio con angeletti, segretario generale uil

vento e lavoro

di Arturo Cocco

energetiche può aiutare, col tempo, a risolvere questi problemi. E, a

Nel gennaio 2008 Luigi Angeletti, segretario generale della

nostro avviso, è indispensabile anche riequilibrare le fonti energe-

UIL, ha sottoscritto un Protocollo d’Intesa con l’avv. Oreste

La nostra condizione di dipendenza energetica dall’estero è un fat-

tiche in “La nostra condizione di dipendenza energetica direzio- dall’estero è un fattore di incertezza e, soprattutto, di forte rallentamento dei processi di sviluppo. ne di Un’intelligente scelta di diversificazione delle fonti q u e l l e energetiche può aiutare, col tempo, a risolvere a minor questi problemi”

tore di incertezza e, soprattutto, di forte rallentamento dei proces-

impatto ambientale e rinnovabili. In questo ambito specifico,

si di sviluppo. Un’intelligente scelta di diversificazione delle fonti

la Uil, al tavolo dello sviluppo sostenibile, punta in particolare

Vigorito, presidente dell’ANEV. Perché? Perché il tema dell’energia, secondo la Uil, è fondamentale per il futuro dell’intero sistema produttivo del nostro Paese.


Courtesy of Vestas Wind Systems A/S

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sull’eolico come fonte energetica che darà il contributo più ri-

pazione?

levante, tra le rinnovabili, per i prossimi 20 anni. Oltre al sole,

Sì, ed è un dato che va giustamente sottolineato: lo sviluppo delle

all’acqua e alle biomasse, è innanzitutto il vento l’elemento natu-

fonti rinnovabili non è solo finalizzato al rispetto dell’ambiente

rale che in Italia dobbiamo sfruttare in “lo sviluppo delle fonti rinnovabili non è solo finalizzato al rispetto dell’ambiente ma modo sempre più efficace, per almeno può innescare processi produttivi rilevanti e conseguenti risultati occupazionali positivi” tre buone ragioni: è una fonte che non costa nulla; è un’energia

ma può innescare processi produttivi rilevanti e conseguenti risul-

pulita, in coerenza con i dettami del Protocollo di Kyoto; può co-

tati occupazionali positivi. Credo sia giusto che il Sindacato valo-

stituire un’opportunità di crescita occupazionale.

rizzi questo percorso. Noi faremo la nostra parte, convinti come

Dalle vostre analisi risulta che il vento può portare occu-

siamo che la questione energetica non possa essere disgiunta da


quella ambientale, e che la scelta delle fonti rinnovabili – a co-

Uil, lo sviluppo dell’eolico può produrre più occupazione, ma an-

minciare dall’eolico – oltre ad essere “salutare” per i lavoratori e

che occupazione più qualificata. A tal proposito, anche in questo

i cittadini tutti, possa “Credo sia giusto che il Sindacato valorizzi questo percorso. Noi faremo trasformarsi in un utila nostra parte, convinti come siamo le sostegno per i conti che la questione energetica non possa economici, per i reddiessere disgiunta da quella ambientale” ti, per l’occupazione. D’altronde, questi convincimenti trovano riscontro nell’impegno dell’ Enel e nel suo programma quadriennale di investimenti am-

settore, il supporto della formazione è indispensabile. Il Protocollo di intesa che abbiamo sottoscritto con Anev prevede la realizzazione di corsi di formazione, con criteri “Come risulta di periodicità, per i lavoratori dell’eolico, a fini dallo studio condotto sia occupazionali sia di valorizzazione profescongiuntamensionale, Nello schema formativo, un’attenzione te da Anev e particolare deve essere dedicato, oltre che alle Uil, lo sviluppo dell’eolico può “rinnovabili”, produrre più anche ai fattori occupazione, del risparmio e ma anche occupazione dell’efficienza. più qualificata. Da essi, peral- A tal proposito, tro, non può anche in questo settore, il prescindere supporto della una politica formazione è energetica na- indispensabile” zionale responsabile che intenda giocare una partita decisiva anche sul campo dello sviluppo sostenibile.

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Qual è, dunque, l’impegno della UIL verso l’ eolico? Noi

vogliamo

che

l’uso

dell’energia eolica in Italia passi attraverso più ricerca e più industria. Questo significa che occorre impegnarsi nei confronti di Governo, Parlamento e sistema delle Autonomie locali affinché si realizzino provvedimenti e progetti concreti sia per un sistema autorizzativo basato su regole chiare, semplici, uniformi; sia per incentivare la creazione di filiere delle rinnovabili con conseguente riduzione dei costi delle tecnologie; sia, infine, per promuovere la ricerca su bientali di circa 4 miliardi di euro fino al 2010.

obiettivi di integrazione di politiche energetiche ed ambientali.

Cosa determina quindi lo sviluppo dell’eolico nei confronti

L’impegno della UIL è un impegno concreto, non meramente ide-

dei lavoratori?

ale, anche perché sono in gioco interessi e aspettative di migliaia

Come risulta dallo studio condotto congiuntamente da Anev e

di lavoratori.



l’“energia” di obama di Simone Togni

dell’Italia nel 2001, o anche Romano Prodi in due situazioni e cioè

Molto spesso nel passato le tematiche connesse alle questioni

sia in qualità di Presidente della Commissione Europea ove varò

ambientali hanno giocato un ruolo determinante a livello politico

gli impegni vincolanti per i Paesi membri prima che divenissero

in seno ai principali schieramenti e alle elezioni politiche svolte

vincolanti per l’entrata in vigore di Kyoto, sia in Italia dove ne fece

arrivando spesso a incidere sul risultato definitivo. In particolare

un importante punto del programma elettorale che lo portò alla

“politicamente, come abbiamo spesso ricordato, è quasi sempre risultata vincente vittoria elettorale del 2006. la posizione di chi si è eretto a difensore dell’ambiente e dell’ecosistema piuttosto Oggi si deve registrare analoga situazione di chi ha contrapposto visioni magari molto concrete ma poco lungimiranti” nella più grande democrazia mondiale, gli il terreno di visioni diverse e a volte divergenti è stato quello dei

Stati Uniti d’America dove il Presidente eletto Barack Obama in-

mutamenti climatici in generale e della loro relazione con le at-

fatti non ha lesinato attacchi alla politica energetica troppo cauta

tività di origine antropica. È vero che anche politicamente, come

in tema ambientale dell’amministrazione guidata da George W.

abbiamo spesso ricordato, è quasi sempre risultata vincente la

Bush, promettendo un immediato rilancio delle questioni ener-

posizione di chi si è eretto a difensore dell’ambiente e dell’ecosi-

getico-ambientali e un piano drastico di riduzione delle emissioni

stema piuttosto di chi ha contrapposto visioni magari molto con-

climalteranti e ancora una volta il dato elettorale come sappiamo

crete ma poco lungimiranti. Questo è avvenuto con Vladimir Pu-

ha premiato anche questa posizione.

tin che come alcuni ricordano vinse le elezioni presidenziali russe

Le conclusioni da trarre, evitando il rischio di un facile entusiasmo

promettendo l’ingresso nel Protocollo di Kyoto poi effettivamente

e conclusioni affrettate, sono quelle che nella pubblica opinio-

avvenuto, così come per Silvio Berlusconi che ratificò Kyoto come

ne sempre più vi è consapevolezza e conoscenza della necessi-

uno dei primissimi atti da Presidente del Consiglio dei Ministri

tà di affrontare con competenza e chiarezza i temi connessi ai


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mutamenti climatici, e che affidarsi a chi sembra co-

gine si sarebbe ridotto di molto.

noscerli sembra meglio

Da questa base di partenza cre-

che affidarsi a chi non

diamo che si possa e si debba ragio-

ne parla o li sottovalu-

nare facendo discendere una analisi appro-

ta almeno rispetto al

fondita che consenta di supportare le decisioni

comune sentire. Chia-

c o n s e - “i progressisti e i riformisti di q u e n z i a l i ogni colore politico e nazionalità sono da sempre più propensi a necessarie a introdurre cambiamenti, anche dare forma forti, dovuti alle innovazioni tece risposte nologiche anche a rischio, o a volte addirittura con l’obiettivo, alle do- di compromettere gli equilibri m a n d e esistenti, mentre i conservatori c h e come ovvio tendono a garantire una stabilità e una continuità” sem-

ramente non crediamo che a posizioni invertite su questo tema o anche a parità di programmi, avrebbe vinto il candidato Repubblicano, ma siamo

pre più pressantemente vengono poste

convinti

ai pubblici decisori, spesso purtroppo

che il

senza risposte adeguate. Innanzitutto

m a r-

la prima considerazione è che spes-


so chi si rifà ad una visione politica di ispirazione più popolare è

sostanziale è il passaggio di molti di quei poteri forti, di quei sog-

maggiormente portato a sostenere tesi di tipo ambientalista, men-

getti detentori di posizioni dominanti, alle nuove tecnologie nelle

tre chi sostiene, o è sostenuto dai poteri forti tipicamente tende

quali non a caso molti di essi guardano con interesse.

a mantenere lo status quo. A riprova di questo, come è naturale, i

Questo disallineamento ha comunque comportato nel passato

progressisti e i riformisti di ogni colore politico e nazionalità sono

una enorme conflittualità che ha visto perdenti i difensori degli

da sempre più propensi a introdurre cambiamenti, anche forti,

interessi futuri nelle politiche reali, ma nelle dichiarazioni dei de-

dovuti alle innovazioni tecnologiche anche a rischio, o a volte ad-

cisori ha sempre visto vincenti e sposate quelle a tutela dell’am-

dirittura con l’obiettivo, di compromettere gli equilibri esistenti,

biente.

mentre i conservatori come ovvio tendono a garantire una sta-

Esempio tipico è appunto estrapolabile dalla lettura dei program-

“chi si rifà ad una visione politica di ispirazione più popolare è maggior- mi elettorali di quasi tutti i principali partiti politimente portato a sostenere tesi di tipo ambientalista, mentre chi sostiene, o ci, della stragrande maggioranza dei leader politici è sostenuto dai poteri forti tipicamente tende a mantenere lo status quo” che riportano sempre e comunque dichiarazioni bilità e una continuità agli attuali titolari di interessi o posizioni

generiche o specifiche a favore dell’ambiente, delle rinnovabili

dominanti per interesse o convinzione. Questo tuttavia se da un

ecc. mentre molto più difficile è poi trovare delle vere politiche di

lato spiega come più spesso il tentativo di introdurre innovazioni

sostegno e di supporto durature, chiare e funzionali. Perché que-

al sistema produttivo risulta attività difficile da compiere senza

sto avvenga è facilmente spiegabile, il politico tipicamente tende

un adeguato supporto del sistema attuale, dall’altro evidenzia la

a “coprire” tutte le aree, le tematiche o le questioni che hanno

difficoltà della politica a seguire intuizioni o ragionamenti che vada12

no nella direzione del

nuovo

per

timore di perdere l’appoggio del vecchio. Ulteriore aspetto da considerare e che potrebbe

sembrare

in contrasto con tale ragionamento è quello connesso con la scelta di alcuni

conserva-

tori di sposare tali posizioni innovative, in tali casi, sempre meno rari per fortuna, l’elemento puramente di ricerca del consenso supera posizioni precostituite. Inoltre elemento


impatto sull’elettorato e a sposare battaglie che sono largamente

fase di campagna elettorale vedrà un’azione di Governo incisiva

sentite nell’opinione pubblica come condivise. Il tema ambientale

e adeguata al perseguimento degli obiettivi dichiarati. Questo ot-

nella produzione di energia da fonti rinnovabili è forse la regina

timismo deriva da alcune considerazioni quali la scelta di Al Gore

di queste tematiche e di queste politiche essendo effettivamente diffusissimo e godendo nelle popolazioni del tasso di condivisione tra i più elevati in assoluto, e pertanto viene cavalcato in fase elettorale dove viene sbandierato il supporto a tali tecnologie, mentre in

come consulente per le politiche ambientali, quindi la questione della conoscenza specifica della questione e generica della conoscenza dei meccanismi che regolano la macchina di Governo è assicurata al massimo livello dal Premio Nobel ex Vice Presidente, e poi dalla considerazione che a livello internazionale la posizione degli Stati Uniti d’America è focale per comprendere il prosieguo delle politiche transnazionali con le discussioni sul post Kyoto che in questi giorni dovranno finalizzarsi. Una presa di posizione, come dichiarato, degli USA nel voler ade- “Una presa di posizione, come dichiarato, degli rire al USA nel voler aderire al trattato internazionale trattato per la riduzione delle emissioni comporterà ripercussioni immediate” internazionale per la riduzione delle emissioni comporterà ripercussioni immediate levando la scusa ripetuta dagli scettici del fase di Governo, anche per la

fatto che il principale responsabile delle emissioni, appunto gli

difficoltà di trovare esperti in

USA, fossero fuori dall’accordo di riduzione delle emissioni e che

grado di suggerire interventi

quindi ogni intervento sarebbe stato quanto meno poco efficace

adeguati, spesso le politiche

se non inutile. In conclusione si deve ritenere che più che una per-

attuate risultano deludenti ri-

dita di potere complessivo dei soggetti che incidono nelle scelte

spetto alla loro efficacia per il

industriali ed economiche, si deve considerare che questi stessi si

mantenimento delle promesse

siano finalmente orientati ad intervenire in settori fino ad oggi ri-

elettorali.

tenuti secondari e marginali, cosa che comporterà, ne siamo certi,

Nel caso del Presidente eletto

una ulteriore accelerazione della crescita di queste tecnologie e

Barack Obama tuttavia sembra

la conseguente definitiva nascita e crescita di questo comparto.

di poter dire, ed è innanzitutto

Non ci resta che attendere e confidare che, per un motivo o per

una speranza, che la sua chia-

l’altro, finalmente si intraprenda la strada da anni indicata come

rissima presa di posizione in

ineludibile.

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renewable energy attractiveness indices

venti d’Italia

di Filippo Laurenti

ti Uniti e

Italia al sesto posto nel 2005 e 2006, settimo nel 2007 conferma-

India,

to nel secondo quadrimestre del 2008.

men-

Non si sta parlando di eventi sportivi, ma del risultato riportato

tre

da Ernst&Young (E&Y ) per l’Italia nel suo Renewable Energy At-

era

tractiveness Indices, il rapporto che mostra il grado di interesse e “L’Ernst&Young Country Attractiveness Index apprezzamenfornisce dei punteggi per ogni mercato nazio- to del mercato nale delle fonti rinnovabili, per le infrastrutture dell’energia da e per il grado di apertura di tali mercati” fonte rinnovabile in ogni Paese. L’Ernst&Young Country Attractiveness Index for-

quinta nel-

nisce dei punteggi per ogni mercato nazionale delle fonti rinnova-

la graduatoria a breve

bili, per le infrastrutture e per il grado di apertura di tali mercati. Lo

termine e sesto nella graduatoria

studio elabora tali punteggi nell’ottica dello sviluppo di tali mercati

generale. Di anno in anno l’Italia è slittata di

nel breve e nel lungo periodo ed un indice generale che raggruppa

un posto nella graduatoria generale e in quella a breve e il

diversi dati aggregando le varie fonti rinnovabili, le infrastrutture

secondo rapporto di quest’anno pare confermare il trend dell’an-

del Paese, lo sviluppo tecnologico ed il relativo mercato. Nel 2005

no scorso con il settimo posto nella classifica generale, il nono

il nostro Paese risultava quarto nella graduatoria dedicata allo

posto nell’indice di breve termine mentre nell’indice di lungo pe-

sviluppo on-shore dell’eolico nel lungo periodo dopo Spagna, Sta-

riodo si passa dalla nona all’ottava posizione grazie ai nuovi

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impegni al 2020 e alle novità introdotte con la Finanziaria 2008.

installata, un buon risultato, da migliorare drasticamente se si

Lo slittamento nell’indice generale è dovuto sopratutto per gli

vogliono raggiungere, in primo luogo gli obiettivi della Direttiva

eccezionali risultati di Paesi come Stati Uniti, India, Cina e Por-

2001/77, ed in secondo luogo i nuovi target al 2020.

togallo, oltre ai maggiormente consolidati Spagna e Germania.

Il rapporto di Ernst&Young pone le basi per una riflessione ed

La crescita degli USA è esemplare essendo passata da un anno

un’analisi sulla situazione degli investimenti nel settore rinnova-

buio per l’eolico come il 2004 (380 MW) ad anni come il 2005 e

bile eolico, sulla crescita degli stessi e il conseguente sviluppo

dell’eolico nel nostro Paese, “Lo slittamento nell’indice generale è dovuto sopratutto per gli eccezionali risultati di Paesi come Stati Uniti, India, Cina e Portogallo, oltre ai maggiormente consolidati Spagna e Germania” attualmente in una situazione di sostanziale studio/attesa per 2006 a crescita costante, con una media di 2.400 MW installati

ciò che sarà il prossimo futuro/presente. Se infatti si parte dal pre-

annualmente ed un 2007 da record con oltre 5.000 MW di nuova

supposto che la quasi totalità degli operatori eolici fa ricorso al

potenza messa in rete, per un totale di oltre 16.000 MW a fine

project financing per realizzare gli impianti, (pochissimi sono quel-

anno e 16 TWh prodotti.

li che si avvalgono di

Gli altri Paesi citati non sono da meno per il 2007, con la Cina

risorse interne), e

che ha installato 3.400 MW, l’India 1.700, la Spagna 3.500 e il

che la struttura di

Portogallo con una media costante annuale di 500 MW è arrivata

questa tipologia di

a 2.149 MW totali (vedere grafico).

finanziamento è al-

L’Italia nel 2007 ha installato oltre 600 MW, arrivando alla fine

quanto rigida preve-

dello scorso anno ad avere oltre 2.700 MW di capacità eolica

dendo la restituzione

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del capitale finanziato e della quota di interessi con tempistiche

lo sempre di più, evitando lo scivolone nella graduatoria stilata

stringenti e che pertanto necessita di certezze, dal punto di vista

dalla società di consulenza angloamericana. A tal fine si potreb-

normativo e dal punto di vista finanziario. Sotto il primo profilo la Legge Finanziaria 2008 ha dato l’input (solo questo, per ora) per far sì che alcune previsioni già contenute nel D. Lgs 387/03 trovassero attuazione e che altre venissero introdotte (Autorizzazione Unica e Linee Guida, Ripartizione Regionale, Connessioni, Scambio sul posto) mentre dal punto di vista finanziario si sente la necessità di alcuni correttivi a quello che costituisce una buona parte degli introiti di un produttore a fonte rinnovabile, ovvero il sistema dei certificati verdi i quali stanno, ad oggi, facendo registrare una serie di ribassi, che,a dirla tutta, potrebbero anche risultare poco trasparenti. Ma su questo punto farà luce, si spera, l’Autorità Garante per la

be anche iniziare a considerare un passaggio ad un diverso si-

Concorrenza insieme all’AEEG, facendo si che questo fattore di

stema di incentivazione, ad esempio come quello Statunitense,

basato su dei crediti fiscali “si potrebbe anche iniziare a considerare un passaggio ad un diverso sistema di incentivazione, ad esempio come quello Statunitense, basato su dei crediti fiscali sulla produzione, che dopo sulla produzione, che dopo diversi anni di operatività ha ottenuto i risultati di crescita evidenziati” diversi anni di operatività ha ottenuto i risultati di crescita svalutazione non si consolidi tramutandosi in un blocco degli in-

evidenziati poco sopra.

vestimenti che nel giro di poco tempo porterebbe ad una situazio-

Trattasi della PTC (Production Tax Credit), in vigore dal 1992 e

ne di stasi del settore rinnovabile.

Questa

considerazione porta inevitabilmente ad un naturale paragone con quanto riportato nel rapporto di E&Y, e di quanto il nostro Paese sia considerato interessante dagli investitori, e di cosa si possa fare affinché continui ad esser-

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ripetutamente confermata (nelle così dette energy bill) ad ogni

PTC operativa, mentre nel solo primo quadrimestre del 2008 i

scadenza naturale, che attualmente è alla fine del 2008, e preve-

MW installati sono stati ben 1.400. Una simile politica incentivante è stata adottata in India, altro Paese in cima alle graduatorie di E&Y, dove un sistema basato su agevolazioni fiscali ha fatto si che si registrassero installazioni eoliche annue per oltre 1.300 MW raggiungendo gli 8.000 MW a fine 2007 (si consideri che nel 2003 vi erano 2.125 MW operativi) facendo guadagnare al Paese Asiatico la terza posizione subito dopo la Germania dove invece è in vigore un sistema consolidato di tariffa incentivante decrescente ventennale. In conclusione si vuole porre qui l’attenzione sulla necessità, non tanto di far tornare nel nostro Paese gli investitori, ma di non farli andare via, visto che la situazione di pseudo stasi è incombente e può essere evitata dando certezza ad un quadro normativo che lo richiede da tempo, tenendo presente non soltanto il contributo in termini di produzione elettrica fornito dalle fonti rinnovabili, o quello di riduzione delle emissioni, di creazione di posti di lavoro, di

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de un credito fiscale di 1,9 cent ($) per kWh, (aggiornato da 1,5 $cent/kWh in seguito all’inflazione). Tale credito sulle tasse (traduzione letterale) è operativo per le fonti rinnovabili eolica, solare, geotermica mentre per biomasse, idroelettrico, biogas, e rifiuti il credito è leggermente inferiore. A dimostrazione degli effetti della PTC si riportano alcuni dati

know-how tecnologico, ma anche quello di bilancia commerciale

altalenanti dell’installato eolico negli USA (Figura 1, fonte AWEA)

o anche turnover finanziario di cui poco si parla ma che produce

a seconda dei periodi di estensione o non estensione di tale poli-

effetti benefici al pari della CO2 evitata e di migliaia di posti di

“la politica incentivante adottata in India, altro Paese in cima alle graduatorie di E&Y, è un sistema ba- lavoro creati. Quasato su agevolazioni fiscali che ha fatto si che si registrassero installazioni eoliche annue per oltre 1.300 le che sia quindi la MW raggiungendo gli 8.000 MW a fine 2007 facendo guadagnare al Paese Asiatico la terza posizione” scelta (correttivi al tica fiscale, come il 2003 (PTC attiva) che ha visto installati oltre

sistema CV o nuovo sistema incentivante) la volontà degli opera-

1.500 MW, mentre nel 2004 (PTC non operativa) il dato è sceso

tori rinnovabili nello sviluppo del settore è data per certa, ma non

sotto i 400 MW, per poi inanellare una crescita di oltre 2.000 MW

altrettanto si può affermare della volontà politica, che purtroppo

all’anno (2005 e 2006) fino ai 5.000 del 2007, tutti anni con la

stenta a manifestarsi.


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partono le borse idex e mte

il futuro dell’elettricità

di Cosimo d’Ayala Valva

soggetti a variazioni sia su base oraria che

Dopo diversi annunci e presentazioni il primo di No-

stagionale con un’inversione negli ultimi anni

vembre sono partite le Borse IDEX e MTE dove si può

tra inverno ed estate.

scambiare l’energia elettrica su orizzonti temporali tipi-

Considerate tali peculiarità e date le esigenze de-

camente più lunghi di quelli permessi fino ad allora nel

gli operatori di mitigarle era necessaria per il merca-

sistema Italiano, caratterizzato da un mercato spot.

to elettrico italiano, la cui Borsa è operativa da Aprile

L’IDEX - Italian Derivatives Energy Exchange - ha ca-

2004, un’evoluzione dei sistemi di scambio (trading)

denze mensili, trimestrali o annuali, l’MTE - Mercato a

proposti, e di cui si farà cenno a breve.

“Le caratteristiche principali dell’elettricità e del mercato afferente sono note, ovvero bas- Prima di far ciò è utile chiarire sa elasticità della domanda, possibilità di stoccaggio praticamente nulle e offerta rigida, come è strutturato il mercato mentre sul fronte prezzi questi sono fortemente legati all’andamento dei combustibili” Italiano, dove fino al 31 di OtTermine dell’elettricità - tipicamente fino a quattro set-

tobre coesistevano un mercato per la per la contratta-

timane di possibile scostamento e con obbligo di ritiro

zione a breve termine di energia elettrica, l’IPEX - Ita-

e consegna.

lian Power Exchange - o Borsa Elettrica, ed un mercato

Le caratteristiche principali dell’elettricità e del mer-

bilaterale (ovvero contrattazione diretta tra acquirente

cato afferente sono note, ovvero bassa elasticità della

e venditore) a medio - lungo termine.

domanda, possibilità di stoccaggio praticamente nulle e

La Borsa Elettrica è formata da tre mercati susseguenti,

offerta rigida, mentre sul fronte prezzi questi sono for-

ovvero, il Mercato del Giorno Prima (MGP), in cui gli ope-

temente legati all’andamento dei combustibili e sono

ratori di mercato presentano offerte di acquisto (vendita)


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di

missioni o prelievi sulla rete.

gia per la

A tale mercato, definito anche Mercato a Pronti, gesti-

produzione

to dal GME (Gestore del Mercato Elettrico), vanno poi

(consumo) nel

aggiunti il mercato dei certificati verdi, quello dei titoli

giorno

succes-

di efficienza energetica, ed ora il Mercato a Termine

Mercato

dell’elettricità, a cui sono stati ammessi in automatico

Aggiustamento

tutti gli operatori iscritti ad operare sulla Borsa elet-

sivo, di

ener-

il

(MA), dove gli stes-

trica.

si operatori possono

L’IDEX è gestito da Borsa Italiana in seguito all’accor-

modificare i propri pro-

do con il GME per la licenza per l’utilizzo commerciale

grammi stabiliti in esito

del PUN (Prezzo Unico Nazionale) e ha visto i nastri

al MGP ed il Mer- “L’IDEX è gestito da Borsa Italiana in seguito all’accordo con il GME cato dei Servizi per per la licenza per l’utilizzo commerciale del PUN (Prezzo Unico Nazionale) e ha visto i nastri di partenza il primo Novembre, veicolerà il Dispacciamento contratti con cadenza mensile, trimestrale ed annua” (MSD), dove è Terna che vende o acquista dai

di partenza il primo Novembre, veicolerà contratti con

produttori il giorno prima

cadenza mensile, trimestrale ed annua, e nella fase di

o il giorno stesso l’energia

avvio verranno negoziati futures veicolanti un solo tipo

elettrica per bilanciare im-

di fornitura, il baseload, ovvero determinate soglie di


potenza elettrica garantita per 24 ore al giorno.

di Compensazione, a garanzia del buon fine dei con-

Il contratto future elettrico ha per oggetto un “volu-

tratti negoziati mentre sono previsti dei market maker,

me” di elettricità che sta a significare un numero de-

a garanzia della liquidità, che si impegnano a inserire

terminato di “Il mercato dei derivati così come quello a lungo termine potrebbero anche essere una MWh (megabuona occasione per gli operatori da fonte watt’ora), ed rinnovabile, per cimentarsi con il mercato.” un prezzo,

proposte di vendita o acquisto di quantitativi minimi di

stabilito in € a MWh cosicché il valore del contratto

contratti, ciò “la Cassa di Compensazione è a garanzia d o v r e b b e del buon fine dei contratti negoziati mentre sono previsti dei market maker, a garanzia quindi perdella liquidità” mettere agli

è dato dalla moltiplicazione tra i due fattori la cui dif-

operatori una migliore gestione del rischio prezzo, e,

ferenza con il prezzo di liquidazione del “titolo” (me-

con la garanzia del buon esito dei contratti, l’elimina-

dia del prezzo di acquisto dell’elettricità nel periodo di

zione del rischio controparte.

consegna) genererà a sua volta un margine positivo o

Il mercato dei derivati così come quello a lungo termine

negativo per l’operatore.

potrebbero anche essere una buona occasione per gli ope-

Tale mercato avrà come controparte centrale la Cassa

ratori da fonte rinnovabile, per cimentarsi con il mercato.

22


Infatti se già le modifiche al sistema di ritiro dell’ener-

Ma se si vuole che il mercato dei derivanti funzioni e si

gia intercorse tra il 2007 e il 2008 hanno permesso agli

sviluppi ulteriormente, ma lo stesso vale per il mercato a

stessi di valutare offerte diverse da quelle disciplinate,

pronti, occorre la presenza di un elemento fondamenta-

“Ma se si vuole che il mercato dei derivanti funzioni e si sviluppi ulteriormente, ma lo stesso vale per il mercato a pronti, occorre la presenza di un elemento fondamentale: la “liquidità”, pertanto i gestori devono fare in modo di incentivare l’ingresso degli operatori e la partecipazione di market maker”

l’introdu-

le: la “li-

zione di un

quidità”,

mercato

pertanto

a

futuri darà,

i

gesto-

a chi è in

ri

devo-

grado di in-

no

fare

terpretalo,

in

modo

uno

stru-

di incen-

mento in più

t i v a r e

di confronto

l’ingres-

sul mercato

so

elettrico.

operatori

Deve essere

e la par-

ben

tecipazio-

chiaro

degli

che i prezzi dell’elettricità che si formano sul mercato

ne di market maker , diminuendo i costi di transazione

dei derivati, ovvero le curve determinate da tali prezzi,

e assicurando la trasparenza, soprattutto del prezzo

23

non sono da considerare come “previsioni” dei prez-

dell’elettricità, un qualcosa che, fino ad oggi sui merca-

zi spot (ad esempio del mercato del giorno prima) ma

ti preesistenti, non è stato possibile avere. Dare quindi

sono il risultato dell’incrocio tra domanda e offerta su

un “benvenuto” al mercato dei derivati sull’elettricità

tale mercato, pertanto estremamente dipendente dalle

è d’obbligo, ma lo è ancora di più raccomandare una

caratteristiche individuali dei singoli attori.

doverosa cautela nel loro eventuale utilizzo.



energia pulita Newsletter di ANEV associazione nazionale energia del vento

Sped. in abb. post. - art 2 comma 20/B, Legge 662/96 - Roma Anno 7 - Novembre 2008 - n° 02

Studio ANEV-UIL sul potenziale occupazionale L’ANEV, insieme alla UIL, ha presentato il 28 novembre lo Studio sul Potenziale Occupazionale dell’eolico italiano in un Convegno divulgativo degli esiti dello studio condotto in attuazione del

risvolti occupazionali che uno sviluppo dell’eolico pari al potenziale nazionale porterebbe all’Italia come contributo. L’occasione iniziale è stata l’inaugurazione dell’impianto eolico che è stata effettuata direttamente sul suggestivo sito dove l’impianto è stato completato, in modo da poter soddisfare la curiosità e la partecipazione dei presenti, che hanno potuto toccare con mano le attenzioni che vengono messe nella realizzazioni di opere che recano già intrinsecamente un beneficio ambientale

rito (Presidente ANEV), Paolo Carcassi (Segretario Confederale UIL), Simone Togni (Segretario Generale ANEV), oltre alla partecipazione di Silvestro Greco (Coordinatore in Conferenza delle Regioni degli assessori dell’Ambiente) è stato il luogo deputato all’approfondimento delle tematiche connesse alle particolari e significative risultanze, ai risvolti sul mondo dell’occupazione e ai benefici connessi alla produzione di energia da fonte eolica che tali realizzazioni portano anche nel mondo del

ma che contengono un valore aggiunto nelle attenzioni progettuali che vengono riservate alla realizzazione di dette opere. Il programma del Convegno vede gli intervenuti di Luigi Angeletti (Segretario Generale UIL), Oreste Vigo-

lavoro. I benefici che un concreto e sostenibile sviluppo di questa tecnologia porterebbe anche come supporto occupazionale sono analizzati nei dettagli nello studio di ANEV-UIL consultabile nel sito www.anev.org.

protocollo d’intesa siglato dal Segretario Generale UIL Luigi Angeletti e dal presidente ANEV Oreste Vigorito. In occasione di questo importante appun-

tamento è stata inoltre inaugurata la centrale eolica della Società IVPC Power 4 di Marcellinara – Caraffa – Settingiano (CZ). Tale importante evento ha costituito l’occasione per diffondere i rilevanti risultati che sono scaturiti dallo Studio che un’apposita Commissione UIL-ANEV ha sviluppato analizzando i


Una proposta per l’Europa Il Governo italiano ha formulato riser- si limitano ai costi che il Paese sop- gnificativi risultati nella salvaguardia ve sulla Direttiva europea che dovrà porterebbe: non contengono cioè alcu- e nella promozione dell’ambiente. Nel rendere operative le decisioni prese na stima dei conseguenti ritorni eco- merito alcune valutazioni sono già stadal Consiglio europeo del marzo 2007 nomici. Gli impegni per realizzare gli te inviate in via informale al Governo per “Una politica integrata del clima obiettivi del pacchetto vengono quindi da parte di organizzazioni firmatarie e dell’energia”, in quanto i costi per visti come vincoli e non come oppor- del presente documento, che nella loro il Paese richiesti dall’attuazione di tale tunità di sviluppo, in particolare per totalità si dichiarano disponibili a colpolitica sarebbero eccessivi e comun- il sistema produttivo e dei servizi. Le laborare per un’obiettiva valutazione que insostenibili. La commissione eu- Associazioni firmatarie del documento delle ricadute socioeconomiche e amropea, pur contestando le conclusioni italiane, ha aperto un tavolo di verifica. In attesa delle conclusioni di questo confronto, le Associazioni firmatarie del documento ritengono necessario fare chiarezza su alcuni punti incontrovertibili. Innanzi tutto l’iniziativa del governo non può ovviamente rimettere in discussione gli impegni derivanti dal protocollo di Kyoto, a suo tempo ratificati dall’Italia, nonché gli obiettivi della Direttiva Comunitaria 2001/77/CE in tema di fonti rinnovabili. Visti i ritardi rispetto agli obiettivi sottoscritti che, se non rispettati, comporteranno per il nostro Paese ritengono invece che i costi connessi al bientali di una politica in sintonia con penali che potrebbero arrivare fino a perseguimento degli obiettivi europei gli obiettivi europei. quasi venti miliardi di euro, è comun- in materia di clima ed energia saranno Mettere infatti un freno al programque scelta obbligata adoperarsi per compensati nei prossimi dodici anni ma di sviluppo delle fonti rinnovabili una cospicua accelerazione dello sfor- dai vantaggi conseguibili in materia di proprio in una fase in cui si stava fizo in atto per lo sviluppo delle fonti efficienza, occupazione, innovazione e nalmente assistendo al suo decollo e rinnovabili. In secondo luogo le valu- crescita economica di filiere industria- con questo al moltiplicarsi di nuova tazioni presentate dal governo italiano li, nonché dal raggiungimento di si- imprenditorialità, comprometterebbe


uno dei comparti, oltre tutto high tech, cienza energetica negli usi finali. Le gia elettrica e termica. Il comparto ha ancora in espansione: questo, proprio associazioni firmatarie hanno accolto quindi necessità non di minor supporquando il Governo italiano, in sinto- con grande soddisfazione il Decreto to allo sviluppo delle fonti rinnovabili, nia con i partner europei, sta predi- Edifici dell’11 Marzo 2008 e la deci- bensì di politiche qualitativamente e sponendo forme di intervento finan- sione di delegare all’Enea la gestione quantitativamente più avanzate, che ziario diretto e indiretto per sostenere di tale misura. È necessario continua- garantiscano al settore la stabilità e la le aziende finanziarie e industriali che re su questa strada e rendere attuativi continuità necessarie a consentirgli di ne avessero bisogno. L’impulso al set- provvedimenti che premino le tecno- contribuire nell’interesse del Paese a tore delle rinnovabili è strettamente logie più performanti in termini di una crescita economica e sociale comconnesso alla promozione dell’effi- rendimenti nella produzione di ener- patibile con l’ambiente.

Documento al governo affinché dia gli strumenti per il raggiungimento degli obiettivi al 2010 Le Associazioni delle rinnovabili Biomass Association), Greenpeace sizioni assunte dal Governo italiano ANEV, Federpern (Federazione Pro- hanno congiuntamente inviato un sono pragmatiche e chiedono al più duttori Energie Rinnovabili), Fiper documento al governo italiano per di dare concrete risposte alla man(Federazione Italiana Produttori di stimolare la definizione di politiche canza di strumenti per il raggiunEnergia Rinnovabile), ISES Italia adeguate allo sviluppo del settore gimento degli obiettivi al 2010 in (sezione italiana dell’International in sede comunitaria e nazionale. Le attesa della definizione di quelli al Solar Energy Society), Itabia (Italian conclusioni rispetto alle recenti po- 2020.

Prossimi appuntamenti • Roma, 26 novembre, Convegno MOPAmbiente 2008: Presentazione del Rapporto sulle opinioni degli italiani

sull’Ambiente.

• Marcellinara (CZ), 28 novembre 2008, Convegno ANEV-UIL e Inaugurazione centrale eolica della Società IVPC Power 4. • Montpellier (Francia), 10-12 Dicembre 2008, EnerGaia – II° Salone Internazionale delle Energie Rinnovabili.



Se la Terra rimanesse senza vento, sarebbe probabilmente colpa nostra

AS IN IT ST

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Vestas installa una nuova turbina eolica ogni quattro ore. Globalmente.

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R

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10

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ANNIVE

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vestas.com


accordo tra le Regioni Puglia e Piemonte

bari chiama torino

di Sergio Gardini

della durata di cinque anni, instaura un rapporto di

Trovare una strada comune per raggiungere gli obiettivi

collaborazione tra le due regioni basato sulla con-

fissati dall’Unione Europea su clima ed energia: questo l’in-

divisione degli obiettivi fissati dalla Ue, che pre-

tento alla base dell’accordo che la Regione Puglia e la Re-

vedono il 20% di produzione di energia da fonti

gione Piemonte hanno firmato lo scorso ottobre nella sede

rinnovabili, una riduzione del 20% di emissione

della presidenza della giunta in piazza Castello a Torino.

di gas serra, un aumento del 20% di rispar-

Una cooperazione ai due lati opposti dello stivale ma che

mio energetico ed un aumento del 10% di

come non mai si trovano uniti nella progettazione di un

biocarburanti ricavati non da fonti alimen-

futuro energetico pulito e rinnovabile. E’ questo in sintesi il

tari ma da cellulosa e residui legnosi.

Scopo principale riguarda “Una cooperazione ai due lati opposti dello stivale ma che come non mai si trovano uniti nella progettazione di un futuro energetico pulito l’impegno a predisporre e rinnovabile. E’ questo in sintesi il commento alla sigla dell’accordo tra regole semplici e traspaPiemonte e Puglia, che sancisce la chiusura a qualsiasi ipotesi nucleare” renti per promuovere le commento alla sigla dell’accordo tra Piemonte e Puglia, che

fonti rinnovabili contrastando

sancisce la chiusura a qualsiasi ipotesi nucleare nelle due

la confusione e l’inadegua-

regioni, e rinvigorisce la strada che porta verso gli obiettivi

tezza presenti attualmente

20-20-20 fissati dall’Unione Europea. Un protocollo d’in-

nel nostro Paese. Tra i nu-

tesa, a firma dei presidenti delle regioni Mercedes Bresso

merosi obiettivi previsti

per il Piemonte e Nichi Vendola per la Puglia. L’accordo,

dal protocollo figurano la


31

condivisione di decisioni e pro-

riduzione del divario energetico che colpisce i più poveri e

grammi circa gli effetti prodotti

svantaggiati “attraverso una rete aperta e diffusa in cui tut-

sul clima e sul consumo di ener-

ti sono consumatori e produttori allo stesso tempo’’. La col-

gia; la promozione di fonti energe-

laborazione tra Regione Puglia e Regione Piemonte riguar-

tiche rinnovabili e risparmio energe-

derà infine studi di fattibilità e progetti, attività formative

tico; la progettazione di case e luoghi

e comunicazione per lo sviluppo di impianti che sfruttino

di lavoro eco-sostenibili; la promozione

energie rinnovabili; investimenti per il consolidamento e la

della riduzione di intensità energetica

competitività delle imprese pugliesi e piemontesi operanti

prodotta, sostenendo ricerca e fa-

“L’intesa - ha spiegato Mercedes Bresso, nel corso di una conferenza vorendo il risparmio; impegnare i pro- stampa – è nata dalla constatazione che le nostre due regioni hanno duttori di energia da fonti tradizionali assunto pienamente il tema del Protocollo di Kyoto e siamo entrambi a convertire il 20% della loro produzione convinti che lo sviluppo delle fonti alternative e la politica di risparmio energetico siano fondamentali per la crescita dei nostri territori” globale. Finalità dell’intesa sono anche la promozione dell’uso di mezzi pubblici di trasporto

nel settore delle rinnovabili, oltre alla promozione congiunta

e di veicoli non inquinanti ad alta efficienza ener-

di attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel

getica; sostegno alle produzioni agricole di entram-

campo della produzione di energia elettrica da fonte rinno-

be le regioni attente ai valori e alle risorse ambientali;

vabile e del risparmio energetico; organizzazione di eventi

sostegno a scuole, università e mondo educativo per la

per evidenziare i risultati ottenuti. “L’intesa - ha spiegato

promozione di nuove culture didattiche eco-sostenibili; la

Mercedes Bresso, nel corso di una conferenza stampa – è


nata dalla constatazione che le nostre due regioni hanno

eppure siamo in ritardo persino rispetto alla Germania nel

assunto pienamente il tema del Protocollo di Kyoto e sia-

solare e nell’ eolico perché dal dopoguerra abbiamo punta-

mo entrambi

to solo sul nucleare. Resto sconcertato quando ancora oggi

convinti che

sento parlare di un nucleare sicuro, che avrebbe risolto il

lo

sviluppo

problema dello smaltimento delle scorie: con la presidente

mente pessima ed economicamente nefasta”. Il presidente

Bresso concordo nel ritenere quel modello antieconomico,

Vendola sottolinea: “Siamo il paese del sole e del vento,

antiecologico e antiumano.” Ha poi ribadito l’impegno del-

delle fonti alternative e la politica di risparmio energetico siano fonda32

mentali per la crescita dei nostri territori. E’ un’opportunità

impor-

tante, che non va respinta con la scusa di non riuscire”. “Siamo, inoltre, “Il presidente Vendola sottolinea: “Siamo il paese del sole e del vento, eppure siamo in ritardo persino rispetto alla Germania nel solare e nell’ eolico perché dal dopoguerra abbiamo puntato solo sul nucleare” entrambi convinti - ha proseguito Bresso - che la produzione di energia dal nucleare con le attuali tecnologie non sia sostenibile. Il nucleare è una scelta ambiental-


la regione Puglia in questo campo: “Entro fine anno - ha

del Paese. “Continua purtroppo a esistere nel nostro Paese

detto - sfioreremo i 1000 megawatt per l’eolico e ci stiamo

una scuola di pensiero che resta ancorata al modello del

letteralmente tuffando nel solare. Diamo all’Italia l’88%

nucleare - sostiene la presidente Bresso - e fa resistenza

“Entro fine anno - ha detto sfioreremo i 1000 megawatt per l’eolico e ci stiamo letteralmente tuffando nel solare. Diamo all’Italia l’88% dell’energia che produciamo e poiché diamo un contributo importante pensiamo di poter chiedere al Governo di fare un passo indietro rispetto alla posizione assunta sul nucleare e sul Protocollo di Kyoto”

dell’ener-

allo sviluppo delle energie rinno-

gia

che

vabili. Noi crediamo invece che il

produ-

nucleare sia una scelta pessima,

ciamo

e

anche e soprattutto economica-

poiché

mente nefasta, che ha prodotto

diamo un

danni in passato e continuereb-

contri-

be a produrne in futuro. Con il

buto importante

pensiamo di poter chiedere al Governo di fare un passo indietro rispetto alla posizione assunta sul nucleare e sul Protocollo di Kyoto”. Il presidente della Puglia ha parlato di un “ritorno”

presidente

in Piemonte: “Proprio qui a Trino Vercellese ho cominciato

Vendola

la battaglia contro il nucleare proseguendola poi nel resto

mo d’accordo

sia-

33

nel

ritenere

che le rinnovabili

siano

una delle leve del futuro e che si debba recuperare tempo

il

perso

investendo in ricerca, in attività

pro-

duttive e in f o r m a z i o n e, sviluppando progetti

in-

terregionali, incentivando lo scambio di buone

prati-

che tra regioni”.



impatto ambientale dell’informatica

pc intelligenti e sporchi

di Ida Cappiello

tano rifiuti, e anche nel momento del loro utilizzo, generalmente

L’impatto ambientale dell’informatica è molto più alto di quanto

considerato “innocuo”. Persino il software, l’intangibile, divora

“Anche quando stanno sulle nostre scrivanie oppure nei data center delle risorse: lo dice una recente ricerca del Politecniaziende, i computer hanno un sorprendente impatto ambientale, perché divo- co di Milano. Ma vediamo innanzitutto qualche rano grandi quantità di energia elettrica, e pare siano piuttosto inefficienti” dato generale, ormai condiviso dalla maggioransia percepito dalla pubblica opinione. Computer e dintorni lascia-

za dei ricercatori a livello mondiale, sull’impronta ecologica delle

no una traccia pesante quando vengono prodotti, quando diven-

tecnologie dell’informazione.

35


La produzione di attrezzature è responsabile di oltre il 2% delle

hanno un sorprendente impatto ambientale, perché divorano

emissioni mondiali di CO2, un livello analogo a quello dell’industria

grandi quantità di energia elettrica, e pare siano piuttosto inef-

“Le aziende più complesse fanno convergere numerosi server all’interno dei ficienti. data center, una sorta di “magazzini delle informazioni” di massima sicurezza. La “bolletta energetica” dei computer attivi nel Un data center di medie dimensioni consuma almeno 300 Kilowatt di energia mondo è quadruplicata nell’ultimo decennio. In elettrica, all’incirca quanto una decina di condomini” particolare, consumano moltissima energia i seraeronautica. Inoltre, il 70% delle discariche di piombo, mercurio e

ver, ovvero i potenti computer utilizzati dalle aziende per fornire

cadmio è attribuibile al settore IT, sia in fase di produzione che di

servizi a tutti i collaboratori, ad esempio l’accesso alla posta elet-

smaltimento dei prodotti fuori uso (spesso eliminati solo perché

tronica o l’aggiornamento dei programmi applicativi. Le aziende

non sono più l’ultimo modello, pur funzionando perfettamente).

più complesse fanno convergere numerosi server all’interno dei

36

Anche

data center, una sorta di

quan-

“magazzini delle informa-

d

o

zioni” di massima sicurez-

stan-

za. Un data center di medie

no sul-

dimensioni consuma alme-

le nostre

no 300 Kilowatt di energia

scrivanie op-

elettrica, all’incirca quanto

pure nei data center

una decina di condomini.

delle aziende, i computer

Alcune stime attribuiscono


ai data center il 4-5% di tutta l’energia prodotta dalle economie

nomeni naturali prima incomprensibili. Ricerche recenti nel campo

occidentali! Un consumo tanto elevato non è richiesto dai proces-

della fisica quantistica hanno potuto misurare, sul piano teorico,

“Ricerche recenti nel campo della fisica quantistica hanno potuto misurare, sul piano l’energia consumata per elaborare un bit, teorico, l’energia consumata per elaborare un bit, l’unità di misura dell’informazione. l’unità di misura dell’informazione. Nella Nella realtà, i calcolatori ne consumano molta di più, oltre il doppio. Perché questa realtà, i calcolatori ne consumano molta inefficienza? Ebbene, la causa è proprio l’architettura dei programmi di calcolo” di più, oltre il doppio. Perché questa inefsi di calcolo eseguiti da questi potentissimi computer, ma piutto-

ficienza? Ebbene, la causa è proprio l’architettura dei programmi

sto dalla necessità di raffreddare costantemente i server, che altri-

di calcolo, cioè il modo in cui sono organizzati: semplificando al

menti rischierebbero di andare in blocco per surriscaldamento. E’

massimo, i pro-

davvero paradossale che tutto il calore prodotto in questo modo

grammi

inef-

vada sprecato, e le idee per sfruttarlo non mancano, a cominciare

ficienti

fanno

“perdere Riscaldare una piscina

dal riscaldamento degli uffici o degli appartamenti che si trovano nelle vicinanze del data center. Anche il software “consuma” energia, influenzando le modalità di lavoro della macchina. Lo afferma una recente ricerca del Politecnico di Milano, condotta con grande rigore scientifico. La ricerca parte dal presupposto che

l’elaborazione di informazioni, appunto ciò che fa il computer, sia un’attività che consuma energia. Questa affermazione nasce dalla fisica dei quanti, uno sviluppo

mo-

derno di questa scienza, che a partire dall’inizio del ‘900 è riuscita a spiegare fe-

Riscaldare una piscina con il calore sviluppato dal data center: ecco l’idea geniale venuta a un’azienda svizzera, la GIB-Services, realizzato in un ex bunker militare nei pressi di Zurigo, permette di riscaldare in modo continuativo la piscina comunale, grazie ai 2800 MW prodotti ogni anno. . La piscina, dopo un periodo di chiusura per manutenzione, è stata inaugurata la scorsa estate con il nuovo sistema di riscaldamento dell’acqua. Il riciclo del calore prodotto dai sistemi, utilizzabile in misura del 90% sul totale, permette di evitare, ogni anno, l’immissione nell’atmosfera di 130 tonnellate di anidride carbonica. Il bunker era stato costruito nel 1971, a uso dell’esercito svizzero, ed é rimasto inutilizzato per diversi anni, finché la GIB l’ha rilevato per costruirvi il centro elaborazione dati. Per sfruttare la grande quantità di calore prodotta, l’azienda elvetica, d’accordo con l’amministrazione di Zurigo, ha messo a punto un sistema per trasferire l’eccesso di calore del data center nell’acqua della piscina. In pratica, il calore in eccesso viene accumulato in un’area di stoccaggio, dove viene riscaldata dell’acqua che successivamente, attraverso uno scambiatore di calore, porta l’acqua fredda della piscina alla temperatura desiderata. La realizzazione, avvenuta in collaborazione con IBM, produttrice dei sistemi installati nel data-center, è un ottimo esempio di tecnologia verde.

tem-

po” al calcolatore, il quale di conseguenza consuma

più

energia. Secondo i ricercatori del Politecnico questa inefficienza può essere misurata, attraverso un software “controllore” – estremamente

comples-

so… non è il caso di entrare nel merito! – in grado di misurare il consumo di energia di altri software, dai programmi di contabilità aziendale a quelli di grafica, solo per fare due esempi. Se questo strumento verrà diffuso tra le aziende, potrà dare un importante contributo al risparmio energetico.

37



pannelli solari, turbine eoliche, efficienza energetica in sudafrica

ma quale terzo mondo?

39

di Micaela Conterio

Europa, ma in Sudafrica. Con un’estensione pari a quattro volte

Si chiama Kuyasa Project ed è un progetto, uno dei tanti, diretti

l’Italia (oltre 1.233.404 kmq), il Sudafrica vanta una molteplicità

alla riduzione delle emissioni dei gas serra utilizzando le fonti

di sorprendente rispetto ai numerosi progetti attuati in questa

di fauna e flora “La novità e la sorpresa arrivano quando si afsenza confronti ferma che entrambi i progetti, Kuyasa Project e Lynedoch Eco-village, non sono stati attuati al mondo, collonegli Stati Uniti o in Europa, ma in Sudafrica” candosi al terzo

direzione. La novità e la sorpresa arrivano quando si afferma che

posto nella classifica mondiale per maggior biodiversità. Ma il

entrambi i progetti non sono stati attuati negli Stati Uniti o in

Sudafrica non è solo questo, non è solo patrimonio naturale.

energetiche alternative. Si chiama Lynedoch Eco-village ed è una comunità ecologica incentrata . Fin qui niente di nuovo e niente


È anche uno dei Paesi più urbanizzati al mondo: Città del Capo,

rappresentata da un altro nodo da sciogliere: l’approvvigionamen-

Durban, Johannesburg e Pretoria sono solo alcuni esempi di me-

to idrico. Ricevendo ogni anno solamente circa 500 mm di piog-

tropoli, quelle stesse metropoli dove dimora il 60% della popola-

gia sono state edificate dighe sui maggiori corsi d’acqua consentendo, quindi, ad alcune zone di migliorare l’approvvigionamento, ma dan- “Ricevendo ogni neggiando anno solamente circa 500 mm di di converso pioggia sono state n u m e r o s i edificate dighe ecosistemi sui maggiori corsi d’acqua consenlocali a cau- tendo, quindi, ad sa dell’au- alcune zone di m e n t o migliorare l’approvvigionamento, ma dell’insab- danneggiando di b i a m e n t o converso numerosi dei fiumi. ecosistemi locali” Questi i problemi. Contraddizione, quindi? Semplicemente due facce della stessa

40

medaglia. Senza considerare che pur concorrendo al riscaldamento globale in misura veramente non significativa (quota compresa fra l’1% e l’1,5%) incredibilmente si colloca entro il quindicesimo zione del Paese. Ma non solo. Il suolo è soggetto a una continua

posto nella graduatoria mondiale dei paesi responsabili

e progressiva erosione, derivata dal processo di depauperamento,

dell’effetto serra. Questo singolare posizionamen-

dovuto a uno sfruttamento intensivo di pascoli e terreni durato

to scaturisce dalla produzione di elettricità che per

anni, di circa un quarto del territorio. Un’ulteriore aggravante è

il 90% è ancora legata agli stabilimenti a carbone.


Accordare, dunque, due fattori così divergenti rappresenta per il

tando un notevole risparmio energetico pari al 40% circa per ogni

governo una sfida cruciale per far fronte contemporaneamente al

abitazione. Queste 10 abitazioni pilota sono state monitorate per

fenomeno della crescente urbanizzazione e dell’incremento de-

sei mesi con lo scopo sia di dimostrare alla comunità locale le

mografico, da un lato, e della salvaguardia ambientale, dall’altro.

prestazioni e l’efficienza degli interventi sia di registrare il cam-

Non sorprende, quindi, che percorrendo a bordo di una autovettura

biamento nei modelli comportamentali in termini di consumo

le strade sudafricane sia possibile imbattersi in qualcosa di vera-

energetico. È stato stimato che nell’arco di 21 anni l’attività del

mente inaspettato. Progetto lanciato nella provincia di Cape Town,

progetto porterà ad una notevole riduzione delle emissioni di CO2,

41

precisamente nella township

contribuendo anche al miglioramento della salute e dell’energia

di Khayelitsha, nel 2003 dalla

in termini di costi-benefici. Questo è dovuto al fatto che miglio-

noprofit South South North,

rando la temperatura interna delle abitazioni si riduce l’esigenza

il Kuyasa Project inizialmente

di stufe alla paraffina e di altre fonti di calore che hanno come

ha coinvolto 10 abi-

effetti collaterali ripercussioni sulla salute respiratoria e incendi. Il progetto dovrà essere esteso ad oltre 2300 abitazioni consen-

t a zioni di famiglie a basso reddito, attraverso un sovvenzionamento governativo. Le case, quindi sono state dotate di tecnologie per la produzione di energia da fonti rinnovabili, come pannelli solari per il riscaldamento

tendo un risparmio

“È stato stimato che nell’arco di 21 anni energetico e di CO2 l’attività del Kuyasa Project porterà ad pari a 1345 kWh una notevole riduzione delle emissioni all’anno per abita- di CO2, contribuendo anche al miglioramento della salute e dell’energia in zione, 3100 MWh termini di costi-benefici” all’anno risparmiate e 2,75 tonnellate di anidride carbonica evitata ogni anno ad abi-

dell’acqua, sistemi di illuminazione più

tazione pari a circa 3.000 tonnellate di CO2 all’anno.

efficienti e soffitti coibentati, compor-

Altro esempio di virtù ambientale lo si trova a una trentina di km


a nord-est d Cape Town, dove è stata creata una comunità su-

edificio rappresenta una risposta adeguata alle caratteristiche

dafricana ecologica: Lynedoch Eco-village. Anche in questo caso

della topografia e delle condizioni climatiche. Questo perché il vil-

l’obiettivo ultimo è tutto volto alla sostenibilità ambientale e alla

laggio sorge in una zona prevalentemente agricola dominata da

riduzione dell’impatto antropico sul paesaggio. Non solo, quindi,

un’intensa attività di produzione vinicola, con la conseguenza diretta e non desiderata della

sua

ipotizzabile trasformazione in una

zona

ad

alta

densità abitativa nei prossimi 15 anni. Fenomeno, questo, che potrebbe incidere negativamente

42

sull’agricoltura, sull’ecologia,

sulle

pannelli solari e altri sistemi per il risparmio energetico e politica

infrastrutture urbane e sull’industria turistica e, contestualmente,

di riciclaggio, ma anche integrazione armoniosa degli edifici con

esacerbare piuttosto che eliminare la povertà. L’alternativa è data,

“Nel Lynedoch Eco-village si è cercato, quindi, di applicare un controllo rigoroso anche quindi, dalla creazione di un gran sugli elementi architettonici, sull’uso di materiali naturali, scegliendo i colori della terra e numero di “borghi rurali”, relativadel paesaggio che riflettesse le zone limitrofe. La stessa tecnologia adottata nella costrumente piccoli radicati nell’economia zione delle case, è stata pensata per rispondere ai dettami del protocollo di Kyoto” locale. In questo modo con densità l’ambiente circostante, attraverso una progettazione attenta e

ragionevolmente alta e un numero sufficiente di questi insedia-

una costruzione sensata. Si è cercato, quindi, di applicare un con-

menti l’aumento della popolazione potrebbe

trollo rigoroso anche sugli elementi architettonici, sull’uso di ma-

non compromettere il carattere regionale

teriali naturali, scegliendo i colori della terra e del paesaggio che

della zona.

riflettesse le zone limitrofe. La stessa tecnologia adottata nella costruzione delle case, è stata pensata per rispondere ai dettami del protocollo di Kyoto grazie ad un uso di acqua ed energia rispettose della biodiversità e del paesaggio. Le infrastrutture che supportano il villaggio sono state accuratamente progettate per ridurre al minimo i rifiuti, attraverso un’attiva politica di riciclaggio, e ottimizzare l’impiego di tutte le attuali caratteristiche del sito: pendio, dighe e vegetazione esistente. Ogni


GE Energy

Eventi Il vento del cambiamento soffia sull’Europa. Secondo quanto programmato, entro il 2020, un quinto dell’intera fornitura elettrica del continente sarà prodotta con il vento. Il nuovo modello di turbina eolica 2.5xl della General Electric non poteva giungere in un periodo più favorevole. Basato sulle nostre conoscenze ed esperienze fondate su oltre 8.000 turbine 1,5 MW in funzione in tutto il mondo, il modello 2.5xl con l’innovativo progetto a doppio cuscinetto, si contraddistingue non solo per la sua maggiore affidabilità, ma anche per la maggiore efficienza nella produzione di energia elettrica rinunciando completamente alle emissioni di gas-serra. Il nostro mondo si confronta costantemente con un fabbisogno energetico in costante aumento e l’impegno della General Electric nella ricerca di soluzioni energetiche e servizi a favore dell’ambiente è inarrestabile come il vento. Per ulteriori informazioni visitate il sito ge.com/energy

GE imagination at work


la politica del gambero di Francesco Tedesco

litiche europee messe in atto fino ad ora (il cosiddetto “pacchetto

Responsabile Campagna Energia e Clima di GREENPEACE Italia

20-20-20”, con obiettivi per la riduzione delle emissioni di CO2 e per lo sviluppo di fonti rinnovabili e misure di efficienza energeti-

L’urgenza della crisi climatica impone ai Governi di tutto il mondo

ca al 2020): si tratta del pericolo di un ritorno al carbone. Colossi

che si riuniranno in Polonia alla 14° conferenza sui Cambiamenti

energetici come E.ON, Vattenfall, RWE, e la stessa Enel in Italia,

Climatici delle Nazioni Unite di adottare misure stringenti per

stanno infatti pianificando di costruire una cinquantina di nuove

la riduzione dei gas serra a scala planetaria. Per raggiungere un

centrali a carbone in Europa, con il rischio di un drammatico au-

accordo entro la fine del 2009 occorre “convincere” Stati Uniti e

mento delle emissioni di CO2 europee. La produzione di elettricità

Paesi in via di sviluppo come Cina, India, Brasile. Tra poche set-

in Europa è fonte del 40% circa delle emissioni clima-alteranti, e

timane avremo un responso dai negoziati e potremo giudicare

tre quarti di queste si devono al carbone, la prima singola causa

“L’Unione Europea ha fino ad oggi mantenuto una posizione di “leadership” alla lotta ai cambiamenti climatici, ma un’ombra si allunga sulle buone politiche europee messe in atto fino ad ora (il cosiddetto “pacchetto 20-20-20”, con obiettivi per la riduzione delle emissioni di CO2 e per lo sviluppo di fonti rinnovabili e misure di efficienza energetica al 2020): si tratta del pericolo di un ritorno al carbone”

del riscaldamento globale nel mondo. Per fronteggiare il pericolo di un rilancio del carbone nel mix energetico europeo, Greenpeace ha lanciato a settembre, la campagna

l’entità del cambiamento che la nuova amministrazione saprà

“Quit Coal” (No Carbone): le navi “Rainbow

dare agli accordi sulla protezione del clima. L’Unione Europea ha

Warrior” e ”Artic Sunrise” hanno solcato

fino ad oggi mantenuto una posizione di “leadership” alla lotta

il Mediterraneo e i mari del nord da Isra-

ai cambiamenti climatici, ma un’ombra si allunga sulle buone po-

ele fino in Belgio, passando per Turchia, Italia, Spagna,


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Francia, Olanda e Regno Unito. Ora le attività del “Quit Coal

Barroso di “andare avanti con il pacchetto europeo sul clima, non

Tour” vanno avanti in Polonia. Al confine con Germania e Repub-

a dispetto della crisi finanziaria, ma proprio a causa di questa cri-

blica Ceca Greenpeace ha realizzato una “stazione di “Nonostante i ripetuti appelli del Presidente della Commissione Ue José salvataggio del clima”, un mappamondo alto come Manuel Barroso di “andare avanti con il pacchetto europeo sul clima, non a dispetto della crisi finanziaria, ma proprio a causa di questa crisi”, il Goun palazzo di quattro piani, all’interno di una minieverno Berlusconi ha ripetutamente attaccato il pacchetto 20-20-20, per far ra di carbone a circa 100 km da Poznan. La stazione spazio in Italia a fonti pericolose e inquinanti, come nucleare e carbone” ospiterà una serie di iniziative ed eventi mediatici per continuare a chiedere ai leader europei di approvare una morato-

si”, il Governo Berlusconi ha ripetutamente attaccato il pacchetto

ria su nuove centrali a carbone, e avviare rapidamente una rivolu-

20-20-20, per far spazio in Italia a fonti pericolose e inquinanti,

zione energetica pulita. Nonostante i ripetuti appelli del Presiden-

come nucleare e carbone. Greenpeace ha contestato queste po-

te della Commissione Ue José Manuel

sizioni proprio nel corso della prima tappa del “Quit Coal Tour” in Italia, svoltasi a Civitavecchia, vicino Roma, dove l’Enel ha appena inaugurato una nuova centrale a carbone. Gli attivisti di Greenpeace hanno scalato le gru dell’impianto e hanno aperto un enorme striscione con scritto “Il Governo contro Kyoto”, per denunciare l’ostilità del Governo alle politiche europee sul clima.


Altri attivisti a bordo di gommoni lanciati dall’Artic Sunrise han-

produrre il 50% della propria energia elettrica da carbone. Un

no invece scritto “Quit Coal – No Carbone” sul molo di attracco

ritorno al carbone in Italia non solo comporterebbe enormi costi

delle navi, per chiedere a Enel di fermare i piani di espansione del

per il mancato rispetto del Protocollo di Kyoto, ma non risolverà i

carbone.

nodi del sistema energetico italiano. L’Italia non è infatti ricca di

La seconda tap-

carbone e raddoppiare le importazioni del combustibile renderà

pa ha avuto luo-

il nostro Paese più dipendente dai Paesi (Indonesia, Sud Africa,

go in Sardegna. I

Stati Uniti, Australia, Colombia e Russia) che controllano il 90%

volontari di Gre-

del mercato mondiale del carbone. L’unica vera soluzione per

enpeace hanno

l’indipendenza energetica è puntare sulle fonti disponibili sul no-

bloccato per un

stro territorio: eolico, solare, geotermico, biomasse ed efficienza

giorno la cen-

energetica. Fonti pulite, sicure che permetterebbero di produrre

trale a carbone

circa 150 miliardi di kilowattora al 2020, tre volte tanto quanto

di Fiumesanto,

previsto dall’attuale programma nucleare del Governo. Il nuovo

proprietà

di

rapporto “Energy [R]evolution”, sviluppato da Greenpeace insie-

E.ON, per chie-

me ad EREC (European Renewable Energy Council) mostra inoltre

dere alla Regione Sardegna di non autorizzare la

costruzione

di

un

nuovo

gruppo a carbone, e favorire invece il rapido 46

sviluppo dell’eolico nella regione più ventosa d’Italia, permettendo così la creazione di oltre 7.000 posti di lavoro puliti. Attualmente permane ancora un blocco allo sviluppo dell’eolico nell’isola, ma la Regione ha mostrato una prima disponibilità a indirizzare la politica energetica verso gli obiettivi europei al 2020. Il tour si è concluso a Genova, con una “triplice azione” alla centrale Enel della Lanterna – un impianto risalente al 1928. Greenpeace ha supportato le richieste della Regione Liguria di chiudere questo impianto obsoleto al più presto. I climbers hanno scritto “Enel Klima Killer” sulla facciata della centrale e hanno “scalato” il faro della lanterna di Genova, aprendo un enorme striscione visibile da tutta la città. In Liguria sarebbe possibile sostituire i 300 MW della centrale con 300 MW

come rinnovabili ed efficienza abbiano il potenziale per soddisfa-

di eolico, solare e biomasse da produzione sostenibile. In Italia

re il 56% della domanda di energia primaria mondiale e dimez-

ogni anno arrivano dall’estero circa 18 milioni di tonnellate di

zare le emissioni di gas serra entro il 2050. Il costo per avviare

carbone, responsabili di circa 45 milioni di tonnellate di CO2 e

questa rivoluzione ammonterebbe a 14,7 mila miliardi di dollari

con gli attuali scenari di crescita è possibile che le emissioni da

al 2030, ma permetterebbe di risparmiarne 18 mila per l’acquisto

carbone supereranno i 90 milioni di tonnellate. Enel è già oggi

di combustibili fossili nello stesso arco di tempo, e creare milioni

il primo emettitore di CO2 in Italia e dichiara di voler arrivare a

di nuovi posti di lavoro.



cultura e rispetto delle risorse naturali

trentino, un distretto a energi

di Maurizio Carucci

tiche rinnovabili e tecnologie intelligenti per la gestione del terri-

Favorito da un territorio ricco di risorse naturali, il Trentino ha sto-

torio: questi i settori chiave attorno ai quali Habitech sviluppa la

ricamente protetto il proprio patrimonio ambientale, nella consa-

propria attività, coordinando competenze e conoscenze nuove o

pevolezza che questo rappresenta una risorsa di grande pregio

consolidate, allo scopo di fare della tutela dell’ambiente una leva

e di grande fragilità. Un impegno largamente condiviso grazie a

strategica anche ai fini dello sviluppo economico del territorio.

“Favorito da un territorio ricco di risorse naturali, il Trentino ha storica- “L’idea di un Distretto energetico – spiega Gianni mente protetto il proprio patrimonio ambientale, nella consapevolezza che Lazzari, amministratore delegato della società conquesto rappresenta una risorsa di grande pregio e di grande fragilità” sortile Distretto tecnologico Trentino e responsabile una diffusa cultura del rispetto e del risparmio delle risorse natu-

dei progetti del Distretto relativi all’efficienza energetica – è

rali e una legislazione particolarmente attenta al tema della so-

nata alla fine del 2005. Per

stenibilità. È da questo contesto che, grazie all’impulso della Pro-

dare concretezza ai pro-

vincia Autonoma di Trento, e con il riconoscimento del Ministero

getti di Habitech è nata

dell’Università e della Ricerca, nasce Habitech, il Distretto Energia

dunque la società consortile

e Ambiente. Habitech è il progetto che si propone di riqualificare

Distretto tecnologico Trentino,

il Trentino come polo di eccellenza per le tecnologie a basso im-

un consorzio di oltre 300 imprese,

patto e come punto di riferimento per soggetti privati e pubblici

enti di ricerca e agenzie pubbliche che

- locali, nazionali e internazionali- che potranno attingere al pa-

lavorano insieme per innovare i settori

trimonio tecnologico, culturale e gestionale concentrato in questo

dell’edilizia sostenibile, delle energie rinno-

territorio. Tecnologie pulite per l’edilizia sostenibile, fonti energe-

vabili e delle tecnologie ambientali”.


ia pulita e rinnovabile Una situazione ideale, favorita anche dal ricco patrimonio di cen-

pianti. La produzione annua degli impianti attuali è di circa 120

trali idroelettriche. In provincia di Trento, infatti, sono presenti

Gwh termici. Mentre il potenziale eolico del Trentino è marginale

ben 286 impianti di produzione idroelettrica di cui 212 di potenza

e quindi non quantificabile. Infine sono state realizzati alcuni im-

nominale inferiore a 220 KW, 51 di potenza nominale compre-

pianti sperimentali di produzione di idrogeno presso il comune

sa tra i 220 KW ed i 3 Mw e 23 di potenza superiore ai 3 Mw.

di Isera e presso rifugi in montagna. La Provincia autonoma di

La produzione annua varia tra i 3200 ed 4500 Gwh in funzione

Trento insieme con il Distretto tecnologico Trentino aderiscono

delle precipitazioni. Per quanto riguarda il solare termico, fino al

alla rete di Regioni europee che intendono sviluppare progetti

2005 risultano installati circa 10mila impianti per una superficie

sperimentali di produzione di idrogeno e utilizzo delle Fuel Cell

complessiva di 65mila metri quadrati “l’edilizia sostenibile rappresenta uno dei progetti di sistema del Distretto teccon una penetrazione procapite nologico Trentino e ha l’obiettivo di creare le condizioni per una nuova offerta di edifici certificati secondo standard riconosciuti a livello internazionale” pari a circa 15 metri quadrati ogni 100 abitanti. Per quanto riguarda le

(HiMyramp ).

biomasse, invece, la potenza termi-

Anche l’edilizia sostenibile rappresenta uno dei progetti di siste-

ca installata è di circa 30 MW

ma del Distretto tecnologico Trentino e ha l’obiettivo di creare

termici, distribuita su sette

le condizioni per una nuova offerta di edifici certificati secondo

grandi impianti e altri

standard riconosciuti a livello internazionale. “Dopo un’analisi

38,5 sono in fase

preliminare sui sistemi di rating esistenti degli edifici sosteni-

di progetto e di-

bili – precisa Lazzari - è stata fatta la scelta di Leed (Leadership

stribuiti su dieci im-

in Energy and Environmental Design). Fatta questa scelta sono

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state attivate tutte le azioni necessarie per la sua introduzione. La

laborazione tra operatori privati e agenzie e istituzione pubbliche,

Provincia ha deciso di certificare Leed tutti i nuovi edifici pubblici

promuovendo lo sviluppo delle filiere edilizia – energia – gestione

in costruzione. Non solo, ma anche legare gli incentivi dei priva-

del territorio in modo che il sistema trentino nel suo complesso

ti sugli interventi di efficienza energetica allo standard Leed. È

sia in grado di offrire al

stata una scelta molto coraggiosa e che noi abbiamo supportato

mercato (locale, naziona-

completamente”. Una delle sfide più importanti che il progetto

le, internazionale) solu-

zioni certificate al passo con i segmenti più qualificati della domanda. Un altro aspetto fondamentale è il rapporto con i cittadini. Per questo è

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fondamentale la collaborazione con i territori, i Comuni e le associazioni. Si stanno anche elaborando progetti di comunicazione con i musei. Insomma, grazie allo sviluppo sostenibile e alla diffusione delle Habitech si pone è quello di innovare profondamente nei pros-

energie a basso impatto,

simi anni la struttura industriale trentina, coinvolta nei settori

sarà possibile creare un

del Distretto. A questo scopo è necessario affrontare una serie

nuovo tipo di economia.

di problematiche relative al mondo dell’impresa: nuove catene

“È difficile oggi – con-

del valore, una cultura imprenditoriale più attenta a sostenibili-

clude l’amministratore

tà ed energia, lo sviluppo e/o l’acquisizione di nuovo know-how

delegato - quantificare

tecnico-scientifico, lo sviluppo di specifici strumenti di comunica-

il ritorno economico. Per

zione e marketing, l’attivazione di nuovi sistemi di relazione con il

i progetti di sistema quali quelli sull’edilizia sostenibile e l’effi-

mondo della ricerca, le strutture formative, le istituzioni.

cienza energetica ( Esco ) noi riteniamo che stiamo preparando

All’interno del Distretto Energia e Ambiente Habitech, un signi-

un mercato per i prossimi 10-15 anni. Le previsioni nazionali ed

ficativo gruppo di imprese private e di operatori interessati alle

europee ci dicono che sarà un mercato importante e noi vogliamo

tecnologie innovative ha accettato di costituire una Società Con-

che le nostre imprese possano vincere questa sfida. Nel contempo

sortile pubblico-privata, investendo risorse proprie nel successo

pensiamo che l’esperienza avviata nel campo edilizia sostenibile

dell’iniziativa. Distretto Tecnologico Trentino Scarl favorisce la col-

possa rappresentare una buona prassi”.




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