Paesaggi Permeabili

Page 1

Paesaggi Permeabili Strategia urbana e paesaggistica per la riqualificazione degli ambiti fluviali e periurbani a rischio di esondazione della cittadina cilena di Pelluhue colpita dallo tsunami del 27 Febbraio 2010.



Riattivare | Economia

Definire | Margini

Proteggere | Paesaggio



UniversitĂ degli studi di Ferrara FacoltĂ di Architettura tesi di laurea 2011 | 2012 Relatori: Marco Pavarani , Roberta Fusari, correlatore: Alberto Verde tesista: Federica Ravazzi



Prefazione

Il presente lavoro rappresenta l’ideale continuazione e approfondimento di

E’ in questo contesto che si è palesata l’ importanza di uno sguardo critico

una mia precedente esperienza di ricerca condotta all’interno del laborato-

ed interessato alla compressione del territorio di Pelluhue nel suo insieme,

rio di progettazione urbana della Pontificia Università di Santiago del Cile.

articolando l’analisi attorno al ruolo chiave del paesaggio e all’importanza di un’ azione di conservazione e valorizzazione. Un’ azione che può partire dalla

Il laboratorio, dal titolo PRES_Pelluhue, proponeva quale oggetto di studio il

riscoperta della sua dimensione rurale e la riattivazione del tessuto sociale

piano di ricostruzione sostenibile della località di Pelluhue, recentemente

impegnato nell’industria agricola che arricchiva l’ identità del piccolo borgo

colpita dalla devastante azione dello tsunami che si era abbattuto sulla

marittimo fino a cinquant’anni fa.

costa della regione del Maule nel Febbraio del 2010. Il lavoro del laboratorio era inserito in un più ampio progetto di ricerca

In questo ambito, è fondamentale una riflessione che si ponga l’obbiettivo

condotto dalla stessa università in collaborazione con il MINVU (Min-

principale di affrontare il tema del paesaggio come infrastruttura, capace

isterio de Vivienda y Urbanismo) e coordinato dal Prof. Roberto Morris,

di ridare significato anche attraverso la valorizzazione delle risorse di un

docente responsabile del laboratorio stesso. Grazie al contributo di com-

territorio in cerca di un’identità che potremmo definire complessa.

petenze e professionalità provenienti da diversi ambiti di ricerca, dalla sociologia all’ingegneria ambientale, è stato possibile sviluppare il progetto

Parlare di paesaggio come infrastruttura può e deve aprire il campo ad una

all’interno di un laboratorio multidisciplinare che ha arricchito il progetto

riflessione ulteriore sul ruolo dell’architettura del costruito, sui processi che

di significati altrimenti difficilmente interpretabili.

possono essere attivati con azioni mirate anche a piccola scala. L’obbiettivo che si propone questa ricerca è quello di indagare le relazioni che

Questo aspetto è risultato di fondamentale importanza, aiutandoci nella

intercorrono tra i diversi aspetti del pr ogetto, analizzandone le interazioni ed

profonda comprensione di un territorio complesso, troppo spesso analiz-

operando sui confini impalpabili che ne dividono le competenze.

zato superficialmente e quindi letto per quello che a prima vista può essere il suo unico volto: località di mare, a prevalente vocazione turistica che altro non può fare se non ricercare nelle sue spiagge le fonti di sostentamento alla sua precaria economia. Una cittadina interamente protesa verso la sua dimensione litorale, interessata esclusivamente allo sfruttamento intensivo di quelle che sono le sue caratteristiche paesaggistiche e territoriali.

Federica Ravazzi



“acqua che non si aspetta altro che benedetta acqua che porta male sale dalle scale sale senza sale acqua che spacca il monte che affonda terra e ponte” da Dolcenera di Fabrizio de Andrè



Abstract

La lettura del territorio della località di Pelluhue ha portato alla definizione del concetto di Paesaggio Permeabile. Il termine denuncia immediatamente la stretta relazione fisica e concettuale con l’immagine dell’acqua, ricca risorsa per un’economia precaria e potenza distruttrice quando la natura si riappropria dei suoi spazi. L’acqua è una presenza costante nella quotidianità di chi questi territori li vive, modificandoli e adattandosi alla loro natura generosa. E’ un elemento naturale prezioso che qui trova diverse espressioni e forme a seconda delle dimensioni in cui si trova ad agire: lo scorrere impetuoso dei fiumi che arrivano a sfociare nel mare o il lento ristagno nelle paludi degli Humedales, il blu intenso venato di bianco dell’ oceano Pacifico o la furia dirompente delle onde durante una mareggiata. Nasce da queste immagini l’idea di ripensare al sistema naturale della piana litoranea di Pelluhue partendo dalla costante presenza dell’acqua, dall’analisi di una morfologia creata e al contempo creatrice di quegli ambiti territoriali che le sono propri e che nel tempo le sono stati sottratti e poi abbandonati o nel peggiore dei casi che si sono visti trasformati a favore di urbanizzazione senza regole né disegni che a poco a poco sta trasformando il territorio distruggendo definitivamente il paesaggio.

Un paesaggio permeabile capace di adattarsi alla presenza dell’acqua, lasciandola libera di riappropriarsi dei suoi spazi, interpretando il suo scorrere non come una minaccia ma come un’ opportunità. La presenza dell’acqua diventa il fil rouge del racconto di un territorio da rileggere sotto una nuova luce, che deve essere capace di torvare una nuova strada di sviluppo oltre a quella dell’industria del turismo. Seguire i percorsi dell’acqua per riscoprire la dimensione più interna del territorio di Pelluhue. Terra ed acqua, un sistema ambientale che dal progetto degli ambiti fluviali porta fino alla zona dei campi che lambiscono le parti più sfrangiate della città ridando loro un’ identità ed un significato nuovo legato all’attività che fin dalla fondazione della città è stata la sua linfa vitale: l’ agricoltura.


01 Geografia Impermeabile

p.15

El pais delgado Struttura territoriale dell’area centrale Profilo geomorfologgico dell’area centrale La VII regione. Il maule Pelluhue sistema sud

02 Territorio Impermeabile Definizione di territorio impermeabile L’evento I danni Gestire l’emergenza PRES Pelluhue

03 Dicotomia Urbana

p.63

p.123

Pelluhue campo mar Un territorio a due velocita Tradizione commerciale e turistica Evoluzione urbana in relazione alle l’attività economiche Dicotomia urbana Gli spazi in attesa Paesaggio degli spazi in attesa

04 Attivare|Definire|Preservare 05 Programma Strategico Programma per un paesaggio produttivo Paesaggi d’acqua Paesaggi di terra 12

p.123 p.169


Indice 06 Ambiti Fluviali

p.181

07 Ambiti Periurbani | 0.00

p.189

Stato di Fatto post 27F2010 Disegnare i bordi Humedal del fiume La Cancha Parco CostaNera

Museo Bottega | livello 0.00 Parco del corridoio ecologico

p.197

08 Ambiti Periurbani | + 4.00 Centro ricerva Indap Mercato Coperto Piazza del Mercato

09 Ambiti Periurbani | + 8.00

p.205

Giardino Botanico Residenze Universitarie

10 Territori Permeabili

p.213

13 Learning from Agriculture

p.217

12 Bibliografia

p.229

13


El pais delgado Struttura territoriale dell’area centrale Profilo geomorfologgico dell’ area centrale (direzione logit|direz trasversale) ancora analisi La VII regione. Il Maule Pelluhue sistema sud


01

Cile. Una geografia (im)permeabile


peru bolivia 20°

paraguay 25°

30°

SANTIAGO argentina

35°

40°

oceano pacifico 45°

oceano atlantico

isola di pasqua

16


El paìs delgado

Il Cile è una striscia di terra stretta e lunghissima, incastrata tra Argentina, Peru, Bolivia,. Il mondo alla fine del mondo, come lo chiama Sepulveda. Un paese scandito per fasce longitudinali, stretto fra l’oceano e le Ande i cui confini amministrativi ricalcano quelli geografici e non potrebbe essere altrimenti. La geografia di questo paese ci racconta di come, per crescere, abbia dovuto imparare a conoscere la propria dimensione longitudinale, stretta tra i limiti, spesso invalicabili, rappresentati dalle due maestose catene montuose, la Cordillera de la costa, e la Cordillera de los Andes, disegnando quella che qui viene definita una geografia impermeabile, dove le connessioni trasversali sono tracciabili solo seguendo le valli alluvionali dei corsi dei fiume che tagliano la pianura litoranea per arrivare all’ oceano.

17



La Cordillera. Elemento impermeabile Per i cileni la Cordillera è un punto di riferimento sempre presente, lo sfondo che incornicia lo sguardo ovunque ci si trovi. Se si chiedono informazioni per strada ad un santiaghino la risposta sara: “A nord di questo, a sud di quello”. La cordillera è la loro bussola ma è anche la barriera insormontabile che li tiene isolati dal resto del mondo , che rende difficili i collegamenti. Un elemento naturale che li isola e li protegge. Un elemento impermeabile

19


Comuna di Pelluhue

VII regione Maule

Comuna di Pelluhue

VII regione Maule

20


Struttura territoriale dell’ area centrale

Le regioni della zona centrale del Cile, dalla VI ( Ricardo O’ Higgins) alla VIII ( Bìo-Bìo) sono quelle che più rispecchiano il profilo geografico del paese, presentando una netta scansione per fasce longitudinali facilmente identificabili. La VII, chiamata Maule, è quella a cui appartiene la località di Peluhue. Il profilo geomorfologico della regione ha fortemente influenzato la sua struttura territoriale e gerarchica degli insediamenti creando sistemi di occupazione del territorio che ricalcano le forme territoriali, quella longitudinale in primo luogo e secondariamente quella dei sottili collegamenti trasversali. Se da un lato è evidente la forte dipendenza dall’area metropolitana di Santiago, con l’occupazione dell’intera area del Valle Central è opportuno tenere in considerazione il legame di dipendenza tra la valle e la costa da cui nasce la necessità di trovare un sistema di collegamento trasversale che garantisca la permeabilità della regione.

21


Dispersione dei piccioli centri abitati che occupano la fascia costiera Come si puo facilmente notare nell’immagine a fianco, la fascia costiera del planice litoral è occupata da sporadiche agglomerazioni urbane apparentemente senza una chiara struttura territoriale.

22


Distribuzione concentrata degli insediamenti nel Valle Central Lo sviluppo e l’urbanizzazione si sono concentrate lungo l’asse verticale, dove si sono sviluppati importanti centri produttivi mentre della costa non sono rimasti di piccole dimensioni e di minore importanza strategica. La fascia centrale che si sviluppa lungo il Valle Central è legata territorialmente alla capitale Santiago a cui è collegata da un efficiente rete viaria, La Ruta 5, mentre i centri della costa risentono delle peggiori condizioni del sistema viario e di fatto sono esclusi dal sistema viario centrale e dipendono fortemente dai grandi centri dell’ interno. In questa situazione di marginalità territoriale assumo un ruolo fondamentale le fasce di insediamenti che attraversano trasversalmente queste fasce verticali ed uniscono i due sistemi territoriali.

23


I collegamenti trasversali con la costa Le fasce parallele verticali spingono ad una direzione naturale di sviluppo: quella longitudinale, le die catene montuose, costituiscono due limiti netti, uno interno più compatto e lineare che segna il confine con l’Argentina, l’altro, la Cordillera de la Costa, più frammentato e disperso arricchisce il paesaggio del litorale creando ambiti non omogeni lungo la costa. Non esiste la Costa del Maule. Percorrendo il litorale della regione si passa dai faraglioni della costa a nord di Costituciòn alle ampie spiagge di sabbia nera di Pelluhue, senza apparente soluzione di continuità, come una linea continua che descrive repentini salti di quota, discese frenetiche sul mare e sinuose di insediamenti che attraversano trasversalmente queste fasce verticali ed uniscono i due sistemi territoriali.

24


25


TALCA

pelluhue

4000 3000 2000 1000

Oceano Pacifico

26

Planice Litoral

Cordillera de la Costa

Depresiòn Intermedia

Cordillera de los Andes


Profilo geomorfologico dell’area centrale La direzione logitudinale | Geografia impermeabile Un primo aspetto da considerare è lo sviluppo lungo la direttrice longitudinale, lungo la quale si identificano le 5 fascia territoriali: Cordillera de los Andes, Depresiòn Interemdia, Precordillera, Cordillera de la Costa, Planice Litoral.

Cordillera de los Andes: qui inizia a scendere dolcemente, ma con le cime dei suoi vulcani, che arrivano a toccare i 4000, costituisce ancora un confine netto con l’ Argentina. E’ attraversata da impetuosi fiumi torrenti di origine glaciale che trasportano a valle detriti e materiale di dilavamento. Depresión Intermedia: corrisponde ad una fossa tettonica, limitata da sistemi di falde in direzione nord-sud, che fu gradualmente riempita dai detriti dell’ erosione, dovuta all’azione dei ghiacciai, dei fiumi e del vento, e portati a valle. L’ andamento pianeggiante della valle discende lievemente, una grande pianura attraversata piccole valli poco profinde, di origine fluviale. Precordillera: per la gente del Maule questa non è altro che “la Montana. Costituisce il secondo limite che che disegna la Valle Central. Anche se verso sud la cordillera perde parte della sua altezza qui le sue raggiungono i 2000. Cordillera de la Costa: è lo sfondo che incornicia il paesaggio delle vallate verdi del planice litoral, un massiccio montagnoso che non supera i 700m di altezza, con dolci pendenze che scendono fino ad affacciarsi sul mare. Planice Litoral: prodotto del lavoro di deposito dei detriti che i fiumi trasportano a valle e depositano nella zona della foce prima di terminare in mare. 27


TALCA

pelluhue

28

4000


Profilo geomorfologico dell’area centrale La direzione trasversale | Le valli fluviali

In un territorio cosi duro e impermeabile, caratteriazzato da barriere naturali come le dorsali delle due cordigliere che ne sottolineano la dimensione longitudinale, è possibile individuare una direttrice di permeabilita lungo le valli fluviali. Sono questi i tracciati che ancora oggi costituiscono i pochi punti di collegamento con l’area interna del Valle Central. Lungo le valli fluviali sono state costruite le poche strade di collegamento che ne seguono i tracciati e che hanno tracciato i percorsi di sviluppo degli insediamenti urbani.

29


30


Valle fluviale del rio Maule

Valle fluviale Rio Maule

Valle fluviale del rio Loanco

31


PELLUHUE

Pelluhue

Pelluhue

Pelluhue

32


Pelluhue. La valle del rio Curanilahue

Lago

CAUQUENES

33


Vichuquén curicò

molina

putu

TALCA

RN siete tazas

san clemente

RN altos del lircay

san javier

RN federico albert

RN los bellotos

chanco

pelluhue

LINARES

RN los rules

curanipe chovelln tregualemu

cauquenes

RN los queles verso cobquecura

parral

verso chillàn

ruta 5 confini regionali

34

regione del bìo-bìo


La VII regione. Il Maule

L’attuale organizzazione del sistema infrastrutturale di trasporto ha portato ad una forte concentrazione della crescita urbana organizzata lungo l’asse costituito dalla strada statale denominata Ruta 5. Lungo questo asse che riveste un’importanza a scala nazionale si è articolato l’intero sistema economico e dei servizi della regione. A questo asse Nord-Sud si contrappone il sistema degli insediamenti abitativi che ha privilegiato una logica di occupazione delle valli fluviali , disponendosi, quindi, secondo l’asse Est-Ovest e servite da una rete viaria molto debole e poco sviluppata. Si sono venuti così a creare tre principali sistemi trasversali attestati dalle maggiori città della regione Curicò, Talca e Parral, tutte localizzate nell’ampia pianura agricola centrale tagliata dalla Ruta 5. Esse svolgono il ruolo di centri di servizi di riferimento per le località minori della costa e della cordigliera. Pelluhue appartiene sistema trasversale della zona sud della regione attestato dalla città di Parral, del quale fanno parte anche Cauquenes e Curanipe.

35


CURICO’

TALCA LINARES

CAUQUENES

pelluhue 36


37


talca

pelluhue

cauquenes

parral

38


pelluhue chanco

parral hab. 37822

cauquenes hab. 41217

sistema litorale hab. 41217

curanipe

E’ possibile identificare un sistema funzionale di centri abitati determinato dalle aree di influenza che le attività urbane e quelle produttive generano nel territorio. Questo sistema si presenta fortemente dipendente dalle condizione di connettività e accessibilità esistenti tra le varie località coinvolte. (PRDU Maule 2004)

0

25 km

80 km 39


talca

pelluhue

cauquenes

parral

40


Pelluhue e il Sistema della costa sud

Sono stati precedentemente presentati i tre grandi sistemi trasversali e si è brevemente accennato a come questi facciano capo alle città capoluogo ubicate nella pianura agricola centrale e a come questi funzionino come centri fornitori di servizi per le località minori della costa. Viene ora presentato il sistema funzionale della costa Sud di cui Pelluhue è il principale polo attrattivo trovandosi nel punto strategico di intersezione tra il sistema della costa e quello trasversale che la unisce a Cauquenes, centro di riferimento nel Valle Central.

41


RN Federico Albert chanco

duna de chanco

pelluhue

bosco curanipe

Chovellen

RN Los Rules

Curanipe

lago di non so cosa

lago di non so cosa

cauquenes

RN Los Rules 42


L’asse Pelluhue-Cauquenes

L’asse fondamentale di collegmento con l’interno della regione è l’asse viario costituito dalla statale M-50 che dalla costa porta al capoluogo di provincia di Cauquenes. Questo importante asse collega alcuno centri abitati minori e alcuni dei piu importanti e noti siti patrimoniali naturalistici della regione come la riserva naturale de Los Ruiles ed il lago Tituven.

43


44


La scelta di lavorare proprio nella località di Pelluhue nasce dalla comprensione della necessità per questo territorio di trovare una chiave di lettura capace di interpretare e valorizzare paesaggisticamente il suo territorio ma allo stesso tempo in grado di dare una risposta concreta alla necessità di ricostruire un tessuto sociale ed economico messo a dura prova dallo tsunami e al momento incapace di trovare nuove risorse al di fuori del settore turistico della costa ad oggi risulta la base dell’ economia di questa parte di territorio.

45


46


Evouzione storica del Sistema della costa sud

47


48


Evoluzione storica. La nascita della sistema lineare della costa

Il sistema litoraneo Sud, negli anni, si è strutturato sempre di più nella sua dimensione longitudinale, arrivando ad assumere una conformazione territoriale e funzionale simile a quella di un’ unica grande città litoranea, senza limiti né confini, con servizi e strutture comunali condivisi. Non esiste una sola immagine associata alla Costa del Maule. Percorrendo il litorale della regione si passa dai faraglioni della costa a nord di Costituciòn alle ampie spiagge di sabbia nera di Pelluhue, senza apparente soluzione di continuità, come una linea continua che descrive repentini salti di quota, discese frenetiche sul mare e sinuose

49


50


51


52


53


“La Región del Maule posee una identidad cultural propia que ha sido construida sobre la base de diversas expresiones sociales: el humanismo de su gente expresado en su vida cotidiana; una profunda raíz en un pasado común definido por nuestras tradiciones y el amor a la tierra y una curiosidad constante por aquello que viene desde el océano Pacífico. Estamos fuertemente vinculados a la fuerza y fertilidad de nuestros ríos, cohesionados por la tierra, el folclor, nuestra raigambre cultural, la artesanía, por nuestro carácter alegre generoso, profundamente chileno.” Roberto Gómez Riveros, Presidente – Director Regional Consejo de la Cultura y las Artes de la Región del Maule

54


Un strada per il futuro

Un’attenta e corretta gestione del territorio porterebbe alla valorizzazione e alla messa a sistema di tutti i servizi già esistenti . Si fa riferimento in questo caso a realtà come la “Ruta de las Caletas” o la “ Ruta de Humedales” che potrebbero generare importanti sinergie territoriali tra le distinte località. Una volta individuate, se inserite all’interno dei tracciati di altri cammini come quello dei vini o delle culture e tradizioni locali contribuiranno alla creazione di un sistema che perda le dimensioni locali acquistando forza ed attrazione nella connessione trasversale delle due realtà che fin qui sono sembrate lontane e contrapposte: quella del litorale e quella dell’entroterra della pre-cordigliera. Migliorando la connessione viaria con la regione del Bìo-Bìo lungo la costa si potrebbe migliorare la competitività delle località che abbraccerebbero un bacino di utenza più ampio. Nel caso di Pelluhue, grazie alla sua posizione a ridosso della foce del fiume Curanilahue, è auspicabile un miglioramento della comunicazione viaria non solo lungo la costa ma che si concentri anche nella direzione est-ovest per favorire la riscoperta dell’entroterra. Queste che vengono presentate come indicazioni di intenti, strade che ogni singola località dovrebbe seguire per avviare uno sviluppo economico con basi solide sono purtroppo nella maggior parte dei casi, come accade spesso, rimaste sulla carta, scontrandosi con una realtà fatta di comunità in ginocchio, emergenze abitative che appaiono più urgenti di quelle ambientali. La scelta di lavorare proprio nella località di Pelluhue nasce dalla comprensione della necessità per questo territorio di trovare una chiave di lettura capace di interpretare e valorizzare paesaggisticamente il suo territorio ma allo stesso tempo in grado di dare una risposta concreta alla necessità di ricostruire un tessuto sociale ed economico messo a dura prova dallo tsunami e al momento incapace di trovare nuove risorse al di fuori del settore turistico della costa ad oggi risulta la base dell’ economia di questa parte di territorio.

55


Llico

tratto 1 costa Nord

Vichuquen Duao Lloca

a alc a T >>>> >>

tratto 2 Constituci贸n

Put霉

Constituci贸n

a >>> Talca >>> >

CONSTITUCION

aT >>> alca >>> >

Las ca帽as los pellines

Loanco

tratto 3 Costa Sud

Reloca

a Sa n >>> Javie >>> r > Chanco

ap >>> arral >>> >

PELLUHUE Curanipe Quilicura tregualemu

56

CAUQUENES

ap >>> arral >>> >


Dossier Ruta de las Caletas Alla fine del 2011 sarà messa in pieno funzionamento della Ruta de las Caletas del Maule. Questa iniziativa si propone di dare un forte impulso all’attività economica delle località della costa del Maule colpite dallo tsunami del 27 Febbraio 2010 riattivando il settore economico legato al turismo incentivando soprattutto le attività legate alla gastronomia legata ai prodotti del mare. Il circuito collegherà le calette di Boyeruca, Duao, Loanco, Pelluhue y Curanipe potenziando il collegamento litoraneo da nord a sud e coinvolgendo nell’attività la popolazione locale. In queste località, con l’appoggio dell’impresa di estrazioni minerarie Antofagasta Minerales e con il supporto tecnico dell’Asociación de Oficinas de Arquitectos, coordinata dalle autorità maritime locali e dagli uffici tecnici del SERNATUR, sono state ricostruite le calette dei pescatori distrutte nella notte del 27 Febbraio. I progetti prevedono l’implementazione del programma funzionale base della caletta, con spazi per servizi per il settore turistico, come ristoranti bar e centri di divulgazione del patrimonio naturale del settore costiero della regione. L’operazione punta ad attrare e sensibilizzare i turisti sul mondo della pesca artigianale che qui ha una tradizione centenaria e costituisce l’ossatura dell’economia delle località costiere. In totale nelle cinque calette furono costruiti quattromila metri quadri di cui una parte dedicati alla ristorazione e alla degustazione dei prodotti locali, configurando le nuove strutture come veri e propri centri gastronomici di eccellenza. Parallelamente al progetto di ricostruzione è stato avviato un programma di formazione rivolto alla popolazione locale, in particolare ai figli maggiorenni delle famiglie di pescatori, che potranno seguire corsi sulla gestione sostenibile, sui modelli di amministrazione e sviluppo delle imprese famigliari. L’iniziativa è un forte segnale per tutta la popolazione da parte delle autorità che gestiscono e amministrano il territorio, indicando la strada per un uscire dalla forte crisi economica ed occupazionale causata dalla catastrofe del 2010 e fornendo gli strumenti per formare una comunità di persone istruite e consapevoli in grado di gestire in maniera corretta lo sviluppo economico della regione nell’ottica di una gestione ambientale tesa alla salvaguardia del patrimonio naturale della regione.

57


58


Dossier Ruta de Humedales

59


60


Sistemi d’acqua | Direttrici permeabili

61


Definizione di territorio impermeabile L’evento I danni Gestire l’emergenza PRES Pelluhue


02

Territorio Impermeabile


64


Il territoio di Pelluhue è un territoio fragile, stretto fra le prime colline ed il mare, sotto la costante minaccia di inondanzioni fluviali, allagamenti e dilavamenti di terreno. Terra ed acqua qui si incontrano e si fondono, si mescolano e cambiano la loro natuara, creano un paesaggio ricco e diversificato , dai molti aspetti interessanti. Da questa natura ambivalente nasce ance la sua forza, il suo grande potenziale, cio che lo rende un luogo unico da preservare.

65


66


67


Pelluhue, foce del rio Curanilahue 2009

68


Pelluhue, foce del rio Curanilahue 2012

69


70


71


72


73


cordone dunario

74

costanera | passeggiata lungomare


foce del rio Curanilahue

la Cancha campo sportivo

75


76


L’evento | 27 Febbraio 2010

“..Si jamais la question du mal physique a mérité l’attention de tous les hommes, c’est dans ces événements funestes qui nous rappellent à la contemplation de notre faible nature. “

da Prefazione a di Voltaire

77


27 Febbraio 2010

72.733 W

8.8 scala Richter 35 km profondità dell’epicentro 200.000 abitaizoni distrutte 95 km NW Chillàn 105 km NE da Concepciòn 115 km SW da Talca 335 km SW da Santiago 6 regioni fortemente colpite 2 milioni di personoe coinvolte

78

35.909 S


Alle 3:34, ore locali, del 27 Febbraio 2010 un terremoto di magnitudo 8.8Mw con epicentro localizzato al largo della costa del Maule fece tremare gran parte della zona centro meridionale del Cile. Il sisma, che liberò un’energia 1000 volte maggiore rispetto al terremoto di Haiti dello stesso anno e che fu 30.000 volte più potente del terremoto dell’ Aquila del 2009 fu il più forte terremoto che avesse colpito il paese dal 1960, anno del terremoto di Valdivia che fece registrare una magnitudo pari a 9,5. I danni causati dal terremoto furono devastanti: 452 morti accertati, 52 dispersi e due milioni di sfollati ma a mettere in ginocchio la parte costiera della regione fu lo spaventoso tsunami che si generò a causa delle scosse e che abbattendosi su circa 500 km delle coste del settore centromeridionale finì per cancellare numerose località costiere distruggendo in pochi minuti buona parte delle risorse su cui si basa la precaria economia locale: pesca e turismo.

79


07:08 Valaparaìso

80

2.6 m

06:48 Pichilemu

3.30 m

04:10 Constituciòn

2.60 m

06:53 Talcahuano

2.24 m

ora località

inalzamento livello del mare

500 km di costa colpiti nelle regioni VI VII VIII


L’estensione di costa su cui agì lo tsunami va dalla sesta regione fino all’ottava. Su questo settore si abbatterono masse di acqua di un’altezza dai quattro agli otto metri, che distrussero case, imbarcazioni ponti e strade. L’assetto naturale ed antropico della regione è caratterizzato da una morfologia movimentata da repentini salti di quota, il suo profilo tipico ci mostra un litorale disegnato da scogliere a picco sul mare alternate a spiagge sabbiose, molto profonde e mosse solo dal profilo di un basso cordone dunario. Proprio il particolare assetto naturale ed antropico della regione ha fatto sì che il fenomeno fosse caratterizzato da una estrema variabilità, per cui, villaggi distanti poche centinaia di metri l’ uno dall’ altro subissero inondazioni di intensità estremamente differente, offrendo inoltre, una sicura postazione da raggiungere rapidamente per mettersi in salvo. Alcuni giorni dopo il terremoto, sismologi e geologi sorvolarono i 500 km di costa per verificare le trasformazioni naturali avvenute e per monitorare le dimensioni della tragedia. Attraverso l’ impiego di potenti GPS constatarono che nella direzione orizzontale del continente parte del litorale avesse subito uno spostamento di 4 metri. Questo fece sì che la fisionomia della mappa del Cono Sur venisse modificata. Nella dimensione verticale, nelle regioni come la penisola di Arauco, la costa arrivò ad alzarsi fino ad un metro e mezzo. A causa di questi spostamenti l’ecosistema marino ha subito forti trasformazioni, pregiudicando direttamente le attività del settore della pesca così come quello del turismo.

81


82

2009 Arica

6.9

2009 Antofagasta

7.2

1906 ValparaĂŹso

8.3

1985 Santiago

8.0

1935 Concepciòn

8.5

1960 Valdivia

9.5

1949 Terra del Fuoco

8.3


“L’incidenza media dei terremoti in Chile è calcolata approssimatamente a uno ogni dieci anni. Nel 1960 venne registrato il terremoto piu intenso della storia dell’uomo, 9.5 scala Richter, il cui epicentro venne localizzato nei pressi della cittadina meridionale di Valdivia. In un paese come il Cile è normale che vengano regolarmente registrati terremoti minori, con magnitudo intorno al 5.0 . Nel 1925 Le Corbusier, confermando la sua natura visionaria, propose una nuova teoria urbana che per radicalita ed autonomia potrebbe essere paragonata alla griglia romana. L’unico e fondamendale errore che commise fu quello di proporre una operazione di tabula rasa per il centro storico di Parigi. Questo concetto di tabula rasa tanto difficile da accettare per noi europei è quello con cui convivono costantemente gli abitanti del Cile. In questo paese la memoria della maggior parte del patrimonio architettonico storico è conservata solo nelle fotografie che ritrsggono monumenti o resdienze private. Nel 1939, dopo il terremoto che rase al suolo l’intera cittadina di Chillan, Le Corbusier, offri un piano pe rla citta riproponendo l’idea alla base del progetto per Parigi. Una griglia di strade a maglia quatrata formata da isolati di dimensione costante e regolata dalle dimensioni dettate dalla normativa sulla sicurezza constro i terremoti. La cittadinaza intera rifiuto l’offerta, la tabula rasa e la ricostruzione funzionale non era la strada che intendevano seguire per una ricostruzione consapevole della loro cittadina”. testo tratto da: “META. Diez pabelloes para Chile.”

83


84


85


86


87


88


89


90


“ all the geological structure and the resulting forms are the skeleton of the landscape. They represent the leftovers, the evident scars of conflict of natural forces. […] an effect that reminds us of its strength and freezes its memory along long after the fading of the forces itself”

91


92


I danni

La maggior parte dei Danni furono causati dal maremoto , una spaventosa onda di più di dieci metri che si abbatté sulla località devastando tutta la zona adiacente al mare e spazzando via che si trovasse ad una quota inferiore ai 10 m. La quasi totalità delle attrezzature comunali e delle strutture che ospitavano servizi come ambulatori e scuole, fu colpita dall’ onda dal momento che, in mancanza di una norma al riguardo, erano stati costruiti proprio nell’ area a più alto rischio di inondazione ossia quella sotto i 10 m. In pochi minuti scomparvero: il campo sportivo e la passeggiata del lungo mare completamente spazzata via dalla forza dell’ onda ed altri edifici di importanza strategica anche per la prima fase di emergenza subirono gravi danni e a solo oggi, si stanno ultimando i lavori di ristrutturazione. La prima e la seconda fascia di case costruite a livello del mare in una zona molto prossima alla spiaggia furono quasi tutte distrutte. I danni subiti dal patrimonio ambientale e paesaggistico sono enormi e tutt’ora non è stato ancora intrapreso un serio lavoro di progettazione per la messa in sicurezza, la conservazione e la valorizzazione del paesaggio di Pelluhue. Tanto la costa quanto l’area dell’ estuario del fiume Curanillahue hanno subito ingenti danni e verso ancora oggi in pessime condizione, le spiagge sono ancora ingombre di detriti e spazzatura. La vista di quello che era uno dei punti di forza della località, offre, ora uno scenario desolante.

93


94


95


schema dell’ espansione urbana

morfologia urbana | morfologia territoriale edificato in zona di pericolo | <20 m s.l.m edificato in zona sicura | >20 m s.l.m. quota 20 m

96


I danni alle abitazioni Uno degli aspetti più singolari e dolorosi degli effetti dello tsunami è sicuramente l’elevato numero di vittime e feriti rispetto ad altre località della regione, considerato alla popolazione residente. Le spiegazioni di un fenomeno dalle dimensioni tanto esagerate sono da ricercare, in primo luogo, nella prossimità della zona residenziale, composta in larga parte di seconde case, al fronte costiero. L’area, malgrado venisse indicata ad altro rischio, non era ancora stata inserita dagli strumenti di pianificazione territoriale vigenti, tra quelle non edificabili, e proprio per la sua posizione privilegiata di fronte al mare era stata per anni il luogo prediletto dai turisti per costruire le case di villeggiature, precarie costruzioni in legno, a struttura simile ad un Ballon Frame, delle quali, non resta quasi traccia. Da considerare come fattore negativo anche il fenomeno della crescita urbana fuori da ogni tipo di regolamentazione, che ha portato all’ edificazione di aree come la parte del litorale chiamata Mariscadero ben al di sotto della quota indicata come il limite inondabile.

97


98


99


Settore della pesca. Questo è il settore, insieme a quello turistico, maggiormente danneggiato. Si registrato ingenti danni alle infrastrutture, la caletta di Pelluhue, con le botteghe ed i laboratori e le rimesse delle imbarcazioni vennero completamente distrutti dallo tsunami che distrutte anche quasi tutte le imbarcazioni dei pescatori .

Settore turistico. Malgrado l’ alto tasso di strutture danneggiate, l’industria del turismo ha saputo reagire rapidamente ed in modo efficace, grazie ad una gestione organizzata degli interventi è stato possibile intervenire e ripristinare le strutture legate al settore in breve tempo cosi da permettere la piena efficienza e e funzionamento già nella stagione successiva. Questo discorso vale per quelle strutture ricettive e di servizi ufficialmente riconosciute dalla municipalità. Diverso è il discorso per tutte le strutture, soprattutto case, ostelli ed alberghi, che non apparivano nei pubblici registri, e che per la maggior parte erano state costruite in zona non sicura.

100


Settore commerciale. E’ opportuno, in questo caso, fare una distinzione delle attività in base alla loro posizione. Per quanto riguarda le attività commerciali localizzate nell’ area della Plaza de Armas, nel centro storico di Pelluhue, non sono stati registrati danni gravi alle strutture nè alle attrezzature dal momento che l’area in questione si trova ad una quota di sicurezza. In questa zona si trova la maggior parte delle attività e dei servizi che si rivolgono alla popolazione residente. Le attività commerciali legate al turismo nella maggior parte dei casi, erano installate al piano terra delle abitazioni che venivano affittate ai piani superiori, queste ospitavano magazzini, laboratori artigianali e negozi, che sono stati distrutti o fortemente danneggiati come gran parte del patrimonio residenziale di seconde case nel’ area di della Costanera adiacente alla spiaggia.

Agricoltura. In questo settore esistono danni minori, legati soprattutto ai problemi di irrigazione. Non si registrarono perdite di raccolto. Il problema più grave che venne solo acuito dallo tsunami ma che era presente già in precedenza, è la mancanza di un mercato, quello esistente, vicino alla caletta dei pescatori, è dedicato esclusivamente alla vendita di pesce, fatta eccezione per i venditori ambulanti che allestiscono banche nelle vicinanze per vendere frutta e verdura.

101


Dopo il terremoto e lo tsunami del 2010, il governo cileno annunciò il 19 Aprile un Piano Nazionale di Ricostruzione per il quale vennero stanziati un totale di 8.431 milioni di dollari destinati in parte al riassetto del sistema sanitario, scolastico, alla rete delle infrastrutture ed in parte allo stanziamento di incentivi per l’edilizia e la ricostruzione. Nello specifico il totale di aiuti promessi dal Governo consisteva in 2300 milioni di dollari per la ricostruzione delle abitazioni distrutte o danneggiate a fronte di 1200 milioni destinati al settore dell’ infrastruttura, voce che comprende tra le altre le azioni di ripristino del sistema delle acque potabili, degli impianti di trattamento e recupero delle acque reflue. Passati i primi giorni dopo il disastro, in cui venne data priorità alla prima emergenza di primo soccorso ai superstiti, e alla ricerca dei dispersi, il governo concentrò i propri sforzi nel fornire soluzioni temporanee al problema delle abitazioni e di tutti gli altri servizi pubblici i cui edifici fossero stati fortemente danneggiati, come scuole e ospedali. Contestualmente venne avviato un ambizioso processo di ricostruzione che prese il nome di Desafììo Levantemos Cile il cui obbiettivo dichiarato era quello di ricostruire con standard qualitativi più moderni ed efficienti. Non era più pensabile ricostruire come e dove era stato fatto per anni senza considerare normative e mappe di rischio di inondazioni, frane e dilavamenti. Allo stesso tempo andava ripensato l’intero assetto territoriale di una regione che proprio per lo stretto contatto, anche fisico, che intercorre con il paesaggio in cui è immersa si trova spesso a dover fronteggiare disastri naturali di ingenti dimensioni. 102


Gestire l’emergenza

In questo contesto, il MINVU (Ministerio de Vivienda y Urbanismo) programmò una prima fase di emergenza con durata fino a giugno 2010 con l’ obbiettivo di consegnare abitazioni, seppur temporanee, a tutte le famiglie sfollate. Venne poi programmata una seconda fase nella quale ci si sarebbe concentrati nella formulazione di soluzioni abitative definitive organizzata sulla base del piano “ Chile Unido Reconstruye Mejor” che consiste che consiste nel pensare a 7 tipologie di soluzioni a 7 tipologie di problemi. All’ interno del piano viene affrontato il tema della ricostruzione di città e insediamenti di piccole dimensioni che si trovino sulla costa per i quali viene previsto l’obbligo di adozione, all’ interno del piano regolatore, o attualizzazione in caso ne fossero già dotati, di un Piano del Rischio. Per quanto riguarda la dimensione della pianificazione territoriale questo piano ha disposto basi ed alcuni strumenti operativi per l’ aggiornamento dei IPT, ossia gli strumenti di pianificazione territoriale previsti dall’ ordinamento cileno. Il piano inoltre diede il via all’ operazione che portò alla redazione dei Planes Maestros per un centinaio di cittadine di piccole e medie dimensioni della coste denominati: PRES: planes de reconstrucciòn estrategica y sustentable.

103


PRES/Pelluhue

Plan de Reconstrucci贸n Estrat茅gico y Sustentable Comuna de Pelluhue/ Provincia de Cauquenes/Regi贸n del Maule/ Chile 2010.

Equipo : Arriagada _Bettancourt _Contrucci_Cuadros_Infante_Moris_Moyano_Ter Horst

104


PRES | un’occasione per migliorare la qualità

“ Con el objetivo de orientar la toma de decisiones respecto a la planificaciòn, incentivar el desarrollo sustentable en lo económico, social y ambiental, incorporar instancias de partecipaciòn ciudadana e integrar aquellas variables que permitan elevar el estándar urbano de nuestro país.” (MINVU 2010) Queste righe ci introducono bene quello che è il pensiero e l’impostazione data al PRES Pelluhue. PRES: Plan de Reconstrucciòn Estrategico y Sustentable

105


106


PRES | un’occasione per migliorare la qualità

Il MINVU in associazione con la SEREMI ed enti locali hanno elaborato 25 Piani Strategici per le località del fronte costiero nelle regioni colpite dagli eventi del 27 Febbraio 2010, Maule e Bìobìo. Tre sono le caratteristiche fondamentali che caratterizzano i piani: coordinazione Interministeriale, proposte basate su concreti studi tecnici e capacità di fornire con le proprie indicazioni strumenti di appoggio alla pianificazione Urbana. Nella regione del Maule sono stati sviluppati 4 Piani Strategici conosciuti come PRES( Planes de Reconstruccion Estrategico y Sustentables) PRES Constitucion, Pres Llicaten ( fronte costiero di Lloca, Duao, Pesca) ed Pres Pelluhue-Curanipe, queste ultime fra le località più colpite dall’ azione combinata di terremoto e tsunami. Nelle località che per prime hanno sperimentato i PRES si è potuto osservare un fenomeno interessante: la nascita spontanea di decine di piccole associazione e organizzazioni locali presiedute e coordinate dagli amministratori locali con l’ appoggio anche economico, delle imprese locali. Il loro impegno in breve tempo è andato crescendo fino ad assumere le dimensioni di un impegno a lungo termine concentrando sforzi e interessi sulle prospettive future di sviluppo delle comunità. 107


108


Questo esempio di impegno collettivo e spontaneo fu fondamentale per comprendere che la fase di ricostruzione avrebbe necessitato il coinvolgimento di tutti gli attori che sarebbe stato fondamentale per la buona riuscita dell’ operazione una perfetta coordinazione di tutti gli interventi. Nacquero allora gruppi di lavoro, (consorzi) che univano gli impegni e egli interessi del Pubblico e del Privato e che presero il nome di Convenios de Asociación Público-Privado. Furono queste a porre le basi per la stesura dei PRES che nacquero proprio dal coinvolgimento di municipi, governi regionali, imprese private e organizzazioni sociali. In questo contesto, il MINVU (Ministerio de Vivienda y Urbanismo) programmò una prima fase di emergenza con durata fino a giugno 2010 con l’ obbiettivo di consegnare abitazioni, seppur temporanee, a tutte le famiglie sfollate. Venne poi programmata una seconda fase nella quale ci si sarebbe concentrati nella formulazione di soluzioni abitative definitive organizzata sulla base del piano “ Chile Unido Reconstruye Mejor” che consiste che consiste nel pensare a 7 tipologie di soluzioni a 7 tipologie di problemi. All’ interno del piano viene affrontato il tema della ricostruzione di città e insediamenti di piccole dimensioni che si trovino sulla costa per i quali viene previsto l’obbligo di adozione, all’ interno del piano regolatore, o attualizzazione in caso ne fossero già dotati, di un Piano del Rischio.

109


110


111


112


PRES | la novità del Piano del Rischio

L’esperienza del PRES è stata anche l’occasione per rivedere ed attualizzare gli strumenti di pianificazione esistenti integrandoli con le nuove esperienze riguardo alla gestione del rischio ambientale. Nel PRI (Piano Regolatore Interegionale), redatto prima del 27 Febbraio 2010, esisteva già un’ analisi dei rischi ambientali legati ai rischi di disastri naturali che teneva in considerazione quelli più frequenti verificatisi nel territorio comunale tra cui, esondazioni fluviali e frane. In tale documento non era stato inserito, però, il rischio di tsunami. E’ proprio nel tentativo di completare tale documentazione che il PRES ha incluso all’interno nelle proprie analisi lo studio del rischio e lo sviluppo di sistemi di mitigazione dell’azione dello tsunami. Questo studio ha portato alla formazione di un vero e proprio piano del rischio legato a fenomeni di inondazioni e maremoti che fornisse una normativa chiara e precisa alla quale riferirsi nell’ambito della pianificazione urbana. Quello che risulta interessante dal piano è l’attenzione al paesaggio e la comprensione, fino ad ora mai posta in questi termini, dell’ importanza della questione ambientale relativa alla salvaguardia del patrimonio naturale. Viene qui posto il problema della prevenzione dei rischi derivanti da inondazioni fluviali come un’opportunità molto importante per riqualificare le sponde del fiume e creare lungo il suo percorso un parco fluviale. Questa proposta rappresenta un importante punto di partenza per un’azione di riqualificazione territoriale che si ponga l’obbiettivo di sensibilizzare riguardo al tema della salvaguardia del paesaggio e allo stesso tempo abbia le capacità di agire in maniera mirata nell’ ambito della riqualificazione e messa in sicurezza di parti del territorio ora a rischio.

113


E’ interessante ricordare ciò che raccomandava la CEPAL (Comisión Económica para América Latina y el Caribe) nel 2003 riguardo alla definizione delle strategie post eventi naturali disastrosi: “ una asignación eficiente de recursos para la prevención y mitigación del impacto como una parte integral de una estrategia de desarrollo económico y social. Hay que considerar tales recursos como una inversión de alto retorno —en términos económicos, sociales y políticos— indispensable para asegurar el crecimiento en el largo plazo.En segundo lugar, una vez ocurrido un desastre, es imprescindible asegurarse que las inversiones destinadas a la reconstrucción sean empleadas con miras a una reducción de la vulnerabilidad que garantice un desarrollo sustentable.” Risulta chiaro quanto sia di fondamentale importanza per lo sviluppo sostenibile di un territorio colpito e devastato da un evento naturale disastroso saper creare una rete di relazioni all’interno della quale agire nell’ ottica di un lavoro intercomunitario ed evitare di concentrare tutti gli sforzi in un sistema chiuso, in cui gli sforzi fisici ed economici della sola comunità locale non riuscirebbe e far ripartire la crescita. Calato nella realtà territoriale della località di Pelluhue il suggerimento della CEPAL sembra inserirsi perfettamente in quella che si sta conformando come una politica di sviluppo attenta soprattutto a potenziare la comunicazione e la messa in rete delle varie comunità locali. Altro punto fondamentale sarà il tentativo di sfruttare la rinnovata attenzione alle qualità del patrimonio naturale di Pelluhue non esclusivamente riferendosi al suo potenziale turistico ma interrogandosi sul ruolo attivo che la comunità locale potrebbe giocare nel rilancio di questo territorio e nella sua salvaguardia. Il loro impegno in breve tempo è andato crescendo fino ad assumere le dimensioni di un impegno a lungo termine concentrando sforzi e interessi sulle prospettive future di sviluppo delle comunità. 114


Questo esempio di impegno collettivo e spontaneo fu fo ndamentale per comprendere che la fase di ricostruzione avrebbe necessitato il coinvolgimento di tutti gli attori che sarebbe stato fondamentale per la buona riuscita dell’ operazione una perfetta coordinazione di tutti gli interventi. Nacquero allora gruppi di lavoro, (consorzi) che univano gli impegni e egli interessi del Pubblico e del Privato e che presero il nome di Convenios de Asociación Público-Privado. Furono queste a porre le basi per la stesura dei PRES che nacquero proprio dal coinvolgimento di municipi, governi regionali, imprese private e organizzazioni sociali. In questo contesto, il MINVU (Ministerio de Vivienda y Urbanismo) programmò una prima fase di emergenza con durata fino a giugno 2010 con l’ obbiettivo di consegnare abitazioni, seppur temporanee, a tutte le famiglie sfollate. Venne poi programmata una seconda fase nella quale ci si sarebbe concentrati nella formulazione di soluzioni abitative definitive organizzata sulla base del piano “ Chile Unido Reconstruye Mejor” che consiste che consiste nel pensare a 7 tipologie di soluzioni a 7 tipologie di problemi. All’ interno del piano viene affrontato il tema della ricostruzione di città e insediamenti di piccole dimensioni che si trovino sulla costa per i quali viene previsto l’obbligo di adozione, all’ interno del piano regolatore, o attualizzazione in caso ne fossero già dotati, di un Piano del Rischio. Per quanto riguarda la dimensione della pianificazione territoriale questo piano ha disposto basi ed alcuni strumenti operativi per l’ aggiornamento dei IPT, ossia gli strumenti di pianificazione territoriale previsti dall’ ordinamento cileno. Il piano inoltre diede il via all’ operazione che portò alla redazione dei Planes Maestros per un centinaio di cittadine di piccole e medie dimensioni della coste denominati: PRES: planes de reconstrucciòn estrategica y sustentable. 115


8 PIEZA 3 BORDE COSTERO MARISCADERO 5. Construcción Costanera Caleta Blanca Iluminación 6. Mitigación Parque Dunas 7. Canalización fluvial / Obras de mitigación 8. Puentes

PIEZA 2 BORDE FLUVIAL 3. Canalización fluvial 4. Parque Recreacional - mitigación Borde Río - Iluminación

5 6

Cancha Municipal

7 8 PIEZA 1 BORDE COSTERO Y CASCO HISTÓRICO

3

4

1

1. Mitigación Parque Dunas y Espacio Público 2. Construcción Mirador Piedra Rota

Terrenos de Bienes Nacionales

2 Caleta

Vías principales Vías de evacuación Zonas Seguras evac. Cota de inundación

116


PRES | Plan Maestro di Pelleuhue

Obbiettivi principali del Plan Maestro Promuovere la generazione il perfezionamento e lo sviluppo di azioni repllicabili che creino una visione di ciò che significa Sviluppo sostenibile per la località di Pelluhue, concentrando l’attenzione nelle zone colpite dagli eenti naturali del 27 febbraio 2010. L’ orizzonte temporale è di dieci anni. Obbiettivi specifici del Plan Maestro: 1. Intervenire per ristabile la connessione viaria e migliorare le lcondizioni in cui versa il sistema viario soprattutto lungo la costa per aumentare la competitività regionale di pelluhue e migliorare il suo posizionamento strategico nel sistema costiero sud. 2. intervenire nel tessuto urbano e sociale della comunità 3. Mitigare i danni causati dallo tsunami e prevennire il verificarsi di eventi simili in futuro Visone strategica di sviluppo: “La visión de desarrollo sustentable esperada para Pelluhue apunta a que se convierta en una ciudad de turismo de intereses específicos, haciendo coexistir el turismo del surf con una diversidad de otras actividades turísticas.” La comuna de Pelluhue debe re-pensar cuál será su nueva identidad turística para que compita con las demás localidades y asegure su futuro turístico, en especial las fuentes de trabajo relacionadas. Esta nueva actividad turística debe ser contraestacional para asegurar su competitividad y sostenibilidad durante todo el año. El caso contrario puede llevar a la pérdida de habitantes, los que buscarán mejores posibilidades de trabajo en otro lado lo que representa una amenaza poco conveniente para el desarrollo de la comuna. 117


118


119


24%

Area Mariscadero

120

Area Cancha

Costanera

Ambiti fluviali


Dall’analisi incrociata dei finaziamenti ricevuti e dei settori che hanno ricevuto i maggiori investimenti il settore su cui si è deciso di puntare con maggiore forza è quello dell’edilizia. Questo è un dato dalla duplice natura che ci parla di due verita inconfutabili ed opposte: se, da un lato, parte dei fondi messi a disposizione è stata impiegata nella ricostruzione delle prime case seriamente danneggiate dall’altro non si è perso tempo nella costruzione di nuovi settori in terreni liberi e privi di una seria pianificazione territoriale. Il grafico a destra si riferisce alle aree della localita di Pelluhue maggiormente colpite e riporta la percentuale degli investimenti che su ognuna si sono concentrati. L’area del Mariscadero è una delle aree maggiormente colpite e allo stesso tempo anche quella su cui si è concentrata l’attenzione delle operazion immobiliari di espansione urbanistica.

121


Pelluhue campo mar Un territorio a due velocita Tradizione commerciale e turistica Evoluzione urbana in relazione alle l’attività economiche Dicotomia urbana Gli spazi in attesa Paesaggio degli spazi in attesa ( forse da unire con 3.6) territorio a due dimensioni molto in rilievo

122


03

Dicotomia Urbana

123


124


dicotomia[di-co-to-mÏ-a] s.f. la divisione di un’entità in due parti (diade) che non necessariamente si escludono a vicenda ma che possono essere complementari.

125


126


Pelluhue CampoMar

Nella lingua Mapudung Pelluhue significa frutto di mare, questa immagine rappresenta quanto la località sia fortemente legata alle sue radice marittime, avendo negli anni intrapreso un percorso di sviluppo ampiamente proteso verso la dimensione litoranea e abbandonato il suo entroterra. Esiste però un altro appellativo con cui la comuna viene ricordata Pelluhue CampoMar, che soprattutto negli ultimi anni è diventata l’immagine di quello che Pelluhue vorrebbe diventare, la direzione verso cui avviare la ripresa e lo strumento attraverso La chiave di lettura sta proprio in quell’unione dei due termini così contrapposti e complementari, acqua e terra. Dove il mare disegna la linea della battigia inizia la pianura litoranea di Pelluhue, realtà territoriale a cui la città sembra aver voltato le spalle.

1 Il Mapudungun (mapu significa “la terra” e dungun significa “parlare”) è una lingua isolata parlata nel Cile centrale e meridionale e nell’Argentinaovest-centrale dai Mapuche (mapu significa “la terra” e che significa “la gente”). Inoltre, la lingua è conosciuta come Mapudungu, Araucano (nome dato alla gente Mapuche dagli Spagnoli) e Mapuche. I parlanti sono 440.000 circa, con 400.000 nella valle centrale del Cile e 40.000 nell’Argentina. Circa 200.000 persone usano regolarmente la lingua.

127








La particolare conformazione fisica del territorio municipale di Pelluhue ha portato negli anni a una distribuzione della popolazione altamente dispersa, fattore che ha influenzato negativamente il suo sviluppo, rispecchiando la struttura territoriale evidenziata alla scala regionale. Pelluhue, Curanipe e Chovellen, i centri di maggiore dimensione della comuna, sono sorti lungo la costa nel Planice Litoral e concentrano la maggior parte dei servizi, delle strutture comunali e delle attività economiche sulle quali si mantiene la precaria economia locale ossia la pesca artigianale e la sempre più importante industria del turismo. Le aree interne della pianura della costa, dove l’altimetria inizia ad accentuarsi e le colline si trasformano a poco a poco nei primi rilievi della cordigliera, ospitano insediamenti minori, in cui l’agricoltura è ancora l’attività principale. Nelle montagne della cordigliera della costa si trovano piccoli villaggi di montagna dispersi nelle valli e separati dagli alti crinali scavati dai torrenti e dai fiumi che attraversano la regione. L’atmosfera di questi piccoli borghi ricorda la realtà e le dimensione degli insediamenti sparsi nei nostri Appennini dove la cultura contadina sopravvive tenace e fiera al passare del tempo.

134


Pelluhue | un territorio a due velocità

Queste piccole realtà, nascoste al flusso del turismo di massa che affolla la costa e ormai dimenticate dalla popolazione locale che da tempo ha abbandonato questi luoghi spinta verso le città in cerca di un’occupazione, costituiscono un ricco patrimonio culturale e paesaggistico da proteggere e valorizzare. La conformazione geografica e territoriale di Pelluhue, se da un lato ha limitato lo sviluppo economico della regione, essendo la causa principale della situazione precaria in cui versa il sistema viario della regione, ha allo stesso tempo contribuito alla sua conservazione, preservando quella ricca varietà di paesaggi di altissimo valore ed interesse ambientale. Come si vedrà in seguito, il sistema ambientale e l’assetto idrologico del comune risultano essere tra gli ambiti maggiormente colpiti dagli eventi del 27F2010. Si può solo ipotizzare l’entità dei danni causati dallo tsunami dal momento che non esistono ad oggi studi che abbiano valutato l’ effettivo impatto sull’ambiente. Gli effetti che preoccupano maggiormente gli esperti consistono nella salinizzazione delle acque dei corsi d’acqua dolce e della vegetazione che caratterizza quegli ambiti, primi fra tutti gli Humedales.

135


“A medidos del siglo XIX se allegaban a veranear hasta Curanipe, familias de la alta sociedad de la región y en especial de Cauquenes. Primeramente se venían sus empleados a preparar las casas cerradas durante el invierno y luego llegaban de a pocos los niños y senoras en alegres caravanas de coches con cuatro caballos por el camino de Cauquenes a Chanco. “ “Por las mañanas, y bien temprano, cargados con sus canastos y en carretas tirada por bueyes, solian allegarse hasta el pueblo los pobladores de Pelluhue y Chovellen. Bien provistos de los frutos de sus huertas y cosechas para vender de casa en casa las verduras frescas, huevos y gallinas, los que siempre eran bienvenido por las duenas de casa en esra época con las casa llenas de visitas. El pescado y los mariscos se compraban ahora en la tímidamente naciente caleta, aumentando los exquisitos platos en los almuerzos familiares una vez vueltos los veraneantes de la playa a mediodia. Luego una corta siesta y durante las tardes todos a la playa nuevamente, bajo el cobijo de las ramadas construidas para protegerse del viento sur o de lo contrario en los pozones en el rio. Otros se iban de paseo a los tipicos sitios en las montanas de los alrededores: el Pozo de Oro, El

136


Pelluhue | tradizione commerciale e turistica

Otros se iban de paseo a los tipicos sitios en las montanas de los alrededores: el Pozo de Oro, El Molino o al Salto de Agua y al Riesco si querían irse mas lejo y encontrando dormida alla de por medio. Una vez en bajando el solera tradicional ir a comprar las ultimas novedades al puerto: telas, zapatos, trajes, muebles, sillas de Viena y hasta piano que en carretas se llevaban hasta las viviendas de las familias. Pero no todo era trabajo para la gente del pueblo: era tradicional pasear por la calle larga del Comercio, la que bullía de vida, allí estaban los almacenes de todos, tanto vecinos como veraneantes, salían en el atardecer a caminar u aencontrarse con sus conocidos, para mas tarde disfrutar de las veladas en donde se hacían representaciones teatrales y todos cantaban.” Si è visto come le due località di Curanipe e Pelluhue abbiano avuto, da sempre, un diverso rapporto con il mare.

137


Si è visto come le due località di Curanipe e Pelluhue abbiano avuto, da sempre, un diverso rapporto con il mare. Curanipe totalmente protesa sull’Oceano trae sostentamento dalle attività del suo importante porto commerciale mentre Pelluhue rimane in bilico tra i due mondi, terra e acqua, in equilibrio costante, sviluppando, contemporaneamente, un’ economia legata ai prodotti della terra che sa trovare nella storia e nello sviluppo della sua dimensione di stazione balneare un ampio bacino commerciale al quale rivolgersi per commerciare i prodotti della campagna alle spalle. La cultura contadina che ancora oggi sopravvive nell’entroterra della comuna è permeata di antiche tradizioni e si avvale tuttora dell’uso dei buoi per arare i campi, di strumenti in legno fabbricati dall’artigianato locale. Quello che troviamo qui è un paesaggio rurale perfettamente conservato, una realtà che ha saputo custodire il proprio passato ma che è stata abbandonata dalle nuove generazioni attirate nelle città della pianura centrale dalla speranza di trovare un lavoro. Q

138


\

139


1845. Zona agricola Nell’ epoca della Colonia, quando Curanipe fioriva come cittĂ portuale, centro nevralgico dei commerci nella zona centrale del Cile e nascevano i primi stabilimenti balneari per le ricche famiglie della provinica interna di Cauquenes, Pelluhue non era altro che una zona di sosta prima sulla stra\da interna che collegava proprio Curanipe a Cauquenes. Curanipe arrivoò ad avere fino 1.178, mentre Pelluhue ancora non esisteva , tutto intorno nella campagna interna, lungo l’antico cammino Curanipe-caunquenes iniziarono a sorgere i primi insediamenti di agricoltori che si servvano proprio di quel cammino per raggiungere la costa e vendere i propri prodotti ai villeggianti di Curanipe 140


Pelluhue | evouzione urbana in relazione alle attività eco-

1935. Fondazione di Pelluhue Il centro storico di Pelluhue inizia a costituirsi nel 1935 in seguito alla costruzione di una seconda strada che collega Cauquenes a Chanco che corre nella direzione N-S internamente. I turisti iniziano ad arrivare anche a Pelluhue attratti dalle ampie spiagge e inizia la prima urbanizzazione costituita per lo più da seconde case di villeggiatura. Contemporaneamente, alcuni commercianti di Cauquenes decidono di aprire piccoli negozi attirati dalla presenza, sempre crescente dei turisti. Nasce anche una piccola comunità di pescatori che avviano la attività commerciale intorno alla caletta. 141


1969. Costruzione della strada litoranea Con la costruzione della strada che unisce Chanco a Curanipe, diede un forte impulso alla crescita di Pelluhue, dal momento che si trovava al termine della strada di collegamento trasversale che arrivava da Cauquene poteva intercettare perfettamente i due flussi quello litoraneo e quello dall’ interno. Nell’ area ancora incontaminata a nord di Pelluhue si inizia a strutturare il Mariscadero, una nuova zona balneare. Pelluhue si converte ora nel centro amministrativo a cui fa riferimento l’ interno territorio municipale, qui si concentrano tutti i principali servizi e strutture comunali. 142


143


Insedimaento consolidato

Area recente espansione

Area possibile espanzione

Mariscadero

Pelluhue

utura espansione La crescita esponenziale del numero di turisti estivi che affollano Pelluhue come le altre località della costa ha portato ad una rapida espansione della città soprattutto nella fascia più vicina alla costa, che prima dello tzunami, ospitava quasi esclusivamente abitazioni di legno, molto semplici e dalla struttura precaria, abitazioni per le vacanze estive dei turisti dell’ interno. Per il prossimo futuro le aree individuate per accogliere la futura espansione della città saranno proprio quelle vicino ai bordi sfrangaiti della città, quelle aree a metà fra campagna e zona urbana che più andrebbero tutelate perchè di importanza paesaggistica. 144


145


146


Dicotomia urbana. Il territorio di Pelluhue, pur nella sua piccola dimensione, rivela una complessitĂ e ricchezza di elementi che ne delineano la forte identitĂ da riscoprire.

147


148


149


150


151


152


153


154


04

Attivare | Defiinire | Preservare

155


156


157


INDAP fortalece la capacitación de pequeños agricultores

158

Cerca de 130 pequeños agricultores de Talca, usuarios

helicicultura. Estos cursos fueron realizados a través del

del programa PRODESAL, que INDAP ejecuta en alianza

bono de servicios básicos de PRODESAL.

con el municipio, recibieron certificados por su partici-

También, se entregaron los diplomas de certificación a 25

pación en 9 cursos de capacitación, destinados a forta-

productores que realizaron el curso de manejo de plagas y

lecer sus conocimientos técnicos y productivos en diver-

enfermedades, realizado a través del Programa de Capaci-

sas áreas y rubros.

tación Móvil de INDAP. Este programa está recorriendo

La actividad se realizó en dependencias del Centro de Ex-

la región, mediante un aula móvil, a través de la cual se

tensión de la U. Talca, y contó con la presencia del alcalde

están impartiendo 40 cursos a agricultores de las 10 agen-

de Talca, Juan Castro, el director regional de INDAP, Luis

cias de área de INDAP en el Maule.

Verdejo y el jefe de área INDAP Talca, Rodrigo Bugueiro.

El director de INDAP, Luis Verdejo, destacó la constante

En la oportunidad fueron certificados 130 agricultores

preocupación del gobierno del Presidente Sebastían

que participaron en los cursos sobre avicultura casera

Piñera, a través del Ministerio de Agricultura e INDAP,

mejorada, imagen corporativa, arreglos florales, plantas

por fortalecer la información y la capacitación entre los

ornamentales, técnicas de tejido a telar, manipulación de

pequeños agricultores. “Estamos desarrollando de man-

alimentos, manejo agronómico del cultivo de la cebolla y

era sistemática y sostenida, diversas instancias de capaci-


159


INDAP fortalece la capacitación de pequeños agricultores

tación para nuestros usuarios, porque sabemos que es una de las herramientas principales para fortalecer sus capacidades y mejorar así sus diversos emprendimientos

ha golpeado a la región en los últimos meses. Publicado el 30 mayo 2012 a las 18:00

productivos”. Por su parte el alcalde de Talca, Juan Castro, agradeció el apoyo de INDAP a los agricultores de su comuna, donde existen 2 unidades operativas de PRODESAL con un total de 238 pequeños agricultores dedicados a la producción de hortalizas al aire libre y bajo plástico, ganadería bovina, flores y plantas ornamentales, avicultura, apicultura, ganadería ovina y especialidades campesinas. En la jornada se entregaron bonos para obras menores de riego a 9 pequeños productores del sector de Huilliborgoa, que se han visto afectados por el déficit hídrico que

160

La comuna de Molina sigue avanzando, una nueva planta de fruta congelada fue inaugurada la cual es propiedad de Danilo Valdéz, una empresa familiar. Ésta cuenta con un terreno de 10 mil metros cuadrados, donde la planta ocupa una superficie de 1.900 metros cuadrados, la empresa espera poder procesar 1.5 millones de kilos. Servival tiene un gran anhelo, poder comprar toda la producción de fruta a los agricultores de la zona, en su época pick generará empleo para 150 personas aproximada-


161


Non sarebbe possibile ipotizare interventi di alcun tipo se non nella certezza di partire da basi solide di conoscenza e rispetto per le caratteristiche paesaggistiche del luogo, questo permettera di svilupparne a pieno il potenziale mettendone in evidenza gli aspetti di maggiore rilievo.

162


163


164


165


166


167


Paesaggi produttivi | programma strategico Paesaggi d’acqua | ambiti fluviali Paesaggi di terra | ambiti periurbani Arvhitetture per gli ambiti fluviali Architetture per gli ambiti periurbani

168


05

Programma Strategico

169


170


171


I paesaggi d’acqua sono quelle porzioni di territorio in cui il confine fra terra ed acqua si fa labile, sono tutte quelle soglie, quei passaggi delicati dove iil contatto fra i due elementi crea bellissime poesie e atroci disastri. Il pensiero da cui muove il disegno dei paesaggi d’acuqa è “ad ognuno il suo” nel totale rispetto degli ambiti di pertinenza dei corsi d’acuqa e nella ferrea volonta di ritrovare signifcato e dignita per le terre che lambiscono i le rive. E’ cosi che sono stati pensati i progetti per gli ambiti fluviali, il disegno dei bordi da cui nascono spazi di riappropriazione in cui l’acqua è lasciata libera di scorrere e stagnare, in cui la sua stessa presenza sia in grado di riqualificare e dare nuovo significato. Nascono da uesta volonta le spiaggie sul fiume, il parco fluviale ed il parco delle dune, fino ad arrivare al paeaggio di declinazione produttiva delle risaie.

172


173


I paesaggi di terra ci raccontano quella che è la tradizionale vocazione oggi dimenticata dell’immediato entroterra della piana di pelluhue: l’agricoltura. E’ cosi che nell’ampio progetto di riqualificazione dell’area trovano spazio frutteti e coltivazioni didattiche di piccoli frutti selvatici, fino agli orti urbani rivolti alla sensibilizzazione della cittadiza non direttamente coinvolta nel settore. questi diventano cosi protagonisti dell’operazione di rigenerazione urbana e del tentativo di invertire la tendenza negativa dell’ economia locale.

174


175


Lavorare sui bordi, ridisegnare le sezioni, sottolineare i profili, queste le poche operazioni da cui muovono i quattro progetti a diversa scala pensati per gli ambiti fluviali. Reinterpretare il loro rapporto con l’acqua è l’obbiettivo che sta alla base di ogni azione.

176


177


Leggere il contesto ed agire con sensibilita reinterpretando e ridisegnando i tratti tipici del paesaggio dell’entroterra caratterizzati dalle dolci pendenze delle colline e dalle anse che il fiume disegna nel suo lento scorre verso il mare.

178


179


Stato di fatto posto 27F2010 Disegno dei bordi Humedal del Fiume La Cancha Parco della Costanera

180


06

Ambiti Fluviali

181


182


183


184


185


186


187


188


07

Ambiti Periurbani | 0.00

189


Il complesso si inserisce in un particolare contesto paesaggistico, la morfologia del terreno suggerisce una speciale attenzione alle dolci pendenze delle colline che qui iniziano a farsi protagoniste del paesaggio. Il programma funzionale risponde alle esigenze emerse dall’analisi con l’intenzione di dare forma alle risposte che si sono volute dare nella dichiarazione della strategia. Trovano, quindi posto, un grande mercato coperto, che si affaccia sull’ampia piazza urbana riqualificata e che insieme all’ edificio che ospita il centro di ricerca e la biblioteca aperts alla cittadinanza rappresentano una sorta di punto di accesso al parco del corridoio ecologico che prosegue fino alle rive del fiume. Al livello inferiore si trova il Museo bottega, un luogo prevalentemente rivolto ai turisti che percorrono i sentieri all’intenro del parco all’interno del quale sara possibile seguire il processi creativo degli oggetti di artigianato, partecipare ed apprendere direttamente dagli artigini ed acquistare. Al livello superio (+8:00) del centro di ricerca si trova il gardino botanico con serre didattiche e percorsi espositivi.

190


191


192


193


194


195


196


08

Ambiti Periurbani | +4.00

197


198


199


200


201


202


203


204


09

Ambiti Periurbani | + 8.00

205


206


207


208


209


210


211


212


10

Territori Permeabili

213


214


215


216


05

Learninng from Landscape Esempi di riconversione paesaggistica nel mondo

217


218


In questo capitolo vengono presentati alcuni progetti che raccontano storie di riqualificazione paesaggistica a diversa scala e che mostrano come questo tema possa essere correttamente declinato a diverse scale senza mai perdere di significato. Nell’affrontare questo delicato tema non possono essere dimenticati aspetti fondamentali per lo sviluppo di progetti di cosi ampio respiro come ad esempio quello sociale ed economico, che ci parlano delle ricadute sulla comunità coinvolta nel cambiamento, oppure quello quello finanziario legato al reperimento dei fondi per attuare il progetto. Queste sono le chiavi attraverso cui sono stati analizzati i progetti proposti con l’obbiettivo di rendere un quadro preciso, per quanto sintetico, che potesse spiegare il punto in cui si trova il dibatti internazionale e la ricerca nel campo della riqualificazione paesaggistica.

219


The Shelby Farms Park James Corner Field Operations Shelby Farms Park Master Plan Memphis, 2008 www.shelbyfarmspark.org

Shelby Farm Park è un’ampia area verde ai margini della città di Memphis resa storicamente celebre per essere stata in passato uno dei primi esempi di fattoria penale modello, totalmente autosufficiente nel fabbisogno alimentare. In seguito alla chiusura della colonia penale alla fine degli anni Sessanta il sito è rimasto privo di una specifica programmazione fino al 2008 e al concorso per il nuovo masterplan indetto dalla Shelby Farms Park Conservancy che ha visto tra i finalisti Hargreaves Associates, Tom Leaner Studio e i vincitori, Field Operations.

220

Il masterplan prevede la suddivisione dei 1800 ettari dell’area di Shelby Farms, circa cinque volte Central Park, in dodici “stanze paesaggio” ognuna delle quali caratterizzata da specifiche funzioni, piani di sicurezza e punti di accesso. Tra le “stanze” sono previsti anche un frutteto, un lago per attività sportive, un campo per l’energia eolica e solare, dei pascoli. Un’ampia area di 400 ettari a sud-est del parco rimarrà sotto la supervisione dell’Agricenter Commission che dal 1975 ha adibito questa zona agricola produttiva a sito di ricerca, sperimentazione e divulgazione riguardo le più recenti tecniche e tipologie di coltivazione, presentate attraverso veri campi coltivati affiancati da un ampio mercato e da una serie di servizi. Punto fondamentale del masterplan risulta dunque la gestione di ampi paesaggi, molti dei quali caratterizzati da tipologie di landscape lontane dall’immaginario collettivo di parco pubblico. Infatti la presenza di campi coltivati così come di frutteti o di pascoli porta i cittadini a considerare tale luogo come dedicato ad attività produttive private che non consentono l’accesso. Il piano si confronta dunque con tale diffidenza e sfrutta l’articolazione in stanze per affiancare zone più marcatamente caratterizzate da funzioni ricreative tipiche del parco urbano a zone più agricole o naturali,

da LOTUS 149, foto di Carlo Masera

agricole o naturali, al fine di condurre i visitatori, attraverso un attento studio degli accessi e dei percorsi interni, a sperimentare un utilizzo diverso e innovativo del parco pubblico.


Paesaggio | Riqualificazione Territoriale

coltivazioni di ricerca + vivaio: 131 ettari research fields + nursery: 324 acres

il pascolo + arboreto: 82 ettari the range + arboretum: 202 acres

orti pubblici: 56 ettari public gardens: 138 acres

frutteto + palude: 40 ettari the orchards + wetland: 100 acres

221


Shenyang Campus Turnascape Shenyang Architectural University Campus Shenyngan City, Liaoning, China, 2004 www.turenscape.com

Nel marzo 2002 la città di Shenyang ha dato il via alla realizzazione di un nuovo campus suburbano sede dell’università di architettura. Il progetto si è dovuto confrontare con una serie di fattori tra i quali il budget estremamente ridotto (1 dollaro USA a mq) stanziato per il landscape e i brevissimi tempi di realizzazione richiesti (un anno). L’approccio progettuale invece di stravolgere la preesistenza si è fortemente basato su quella che era la caratteristica fondamentale del territorio in cui si andava a intervenire: un territorio dal marcato stampo agricolo la cui valorizzazione è divenuta il punto centrale dell’intero progetto con la finalità di far riflettere gli studenti del campus, immersi in tale paesaggio, sull’ampia gamma di possibilità di integrazione tra il paesaggio produttivo e l’ambiente urbano. Il campo di riso, già operativo e con un proprio sistema di irrigazione, è attraversato da passerelle e piattaforme attrezzate per le funzioni del campus.

222

Il riso coltivato è di una qualità molto pregiata e dai lunghi tempi di coltivazione (maggio-ottobre) che la rendono ideale anche come coltivazione paesaggistica. Altre tipologie di colture crescono a rotazione nei campi nel corso dell’anno e gli studenti dell’università partecipano in prima persona alle varie fasi di crescita e raccolto.

da LOTUS 149, foto di Carlo Masera


Paesaggio |Paesaggio produttivo

223


Triangle Vert Paris parigi, 2010 www.trianglevert.org da LOTUS 149, foto di Carlo Masera

Il territorio del Triangolo Verde è un’area di 4282 ettari a sud di Parigi delimitata dalle autostrade A10, e le nazionali N104 e N20 in cui convivono spazi urbanizzati (28.573 abitanti), agricoli (40%) e forestali (26%). Per controllare le forti pressioni urbanistiche e fondiarie e favorire uno sviluppo terrioriale sostenibile, a partire dal 2003 una struttura sovracomunale che riunisce municipalità, agricoltori e utenti ha avviato un progetto locale incentrato sulla valorizzazione degli spazi agricoli, intesi come aree di qualità a sostegno ec nomico, ecologico e culturale per la città. In alcune fattorie è possibile acquistare ortaggi, fiori e prodotti freschi cogliendo i prodotti direttamente, in modo da favorire l’interazione tra abitanti (locali e parigini) e agricoltori e sensibilizzare la popolazione.

224

Il mercato agricolo della Ferme de Viltain


Paesaggio | Riqualificazione Urbana

225


Discarica | El Garraf Batlle i Roig Riqualificazione della discarica di El Garraf El Garraf, Barcellona, 2010 www.batlleiroig.com

da ABITARE 571, testo di Anna Froppiano foto di Jordi Surroca

Antefatto: Nel Parco Nazionale del Garraf, un’intera valle diventa dal 1972 discarica a cielo aperto della vicina città Barellona e della sua area metropolitana. Uno dei tanti squarci macroscopici di egoismo e miopia delle organizzazioni urbane a spesa del territorio. Forse uno degli aspetti più interessanti di questo grande intervento di sutura territoriale, di questa ricostruzione di un pezzo offeso del paesaggio, è l’ essere il risultato di una strategia razionale e non oltranzista. Sintomatica di un solido ottimismo progettuale è la decisione di fare una lettura lucida e non rassegnata di un contesto ambientale compromesso, considerandolo in grado di trovare nel tempo una sintonia con quanto gli sta attorno e rimodellandolo anche a partire dalle geometrie della condizione che si intende superare. Quando nel 2002, si decide di chiudere la discarica e avviare un intervento di riqualificazione, la valle ha perso le tracce della sua orografia: i rifiuti l’ hanno riempita per due terzi e, e questa spessa coltre di detriti è ricoperta da 20 centimetri di terra. La prima necessità è isolare, porre un sigillo definitivo tra quanto si è accumulato e la futura rinascita vegetale della valle. Strategia: Si procede per terrazzamenti, tracciando percorsi, e questo andamento per successive pieghe, analogo del resto ai modi di costruzione del paesaggio antropizzato mediterraneo, è l’assetto fisico su cui si avviano le ripiantumazione e le nuove coltivazioni. Fa parte del nuovo parco metropolitano la divulgazione dei principi di consapevolezza ambientale che ne hanno mosso la realizzazione. 226

Tre sono gli aspetti fondamentali affrontati dal progetti: topogrfia, idraulica, vegetazione. Interventi: Topografia: partendo dall’assetto fisico esistente e dalle opere necessarie per l’isolamento dei rifiuti è stato consolidato un sistema di terrazzamenti, terrapieni e percorsi. Idraulica: sono stati realizzati interventi basati sulle geometrie delle tubature per la captazione die biogas, dei sistemi di drenaggio del percolato e delle acque piovane. Il sistema di irrigazione è alimentato con l’ energia prodotta dalla trasformazione dei biogas. Vegetazione: sono state piantumate specie native per ricreare la naturale alternanza del paesaggio coltivato e boscoso tipica del parco del Garraf, con rovi, cespugli e macchi a mediterranea, alberi e arbusti, coltivazioni di piante leguminose.


Paesaggio | Riqualificazione Territoriale

I percorsi ed i terrazzamenti, gli interventi alla base della strategia di riqualificaizone

Ingresso al parco metropolitano. Sullo sfondo si nota la sequenza di blocchi di terra e rifiuti come immagine evocativa del passato del sito.

La Vall d’ en Joan nel 2009, a sei anni dall’avvio dell’ intervento di riqualificazione

227


228


13

Bibliografia

229


Documenti programmatici e informativi Territorio comunale di Pelluhue: -Ministerio de Viviendas y Urbanismo (2010). PRES Pelluhue. Plan de Reconstrucción Estratégico-Sustentable de Pelluhue -Municipalidad de Pelluhue (2010). PLADECO Plan de Desarrollo Comunal 2009-2012 -Municipalidad de Pelluhue (2007). Memoria Explicativa del Plan Regulador Comunal de Pelluhue Territorio regionale del Maule: -Universitad de Talca, Gobierno Regional del Maule, Gobierno de Chile (2010). Modelo de Gestiòn Territorial -Gobierno Regional del Maule (2008). Estrategia Regional de Desarrollo, VII Region del Maule 2010-2020 -Banco Interamericano de Desarrollo (BID) y Direcciòn General de Relaciones Econòmicas Internacionales (DIRECON) (2006). Plan de Acciòn- Maule -Gobierno Regional del Maule. (2003). Plan Regulador Intercomunal Cauquens-Pelluhue Sviluppo del settore Agro-alimentare: -AgroEcologia, Chile (2009). Caracterizaciòn de la producciòn y potencial ortofrutìcola orgànico para la region del Maule -Gobierno del Chile, INDAP, ODEPA (2006). Pequena agricoltura en Chile. Rasgos socios productivos, institucionalidad y clasificaciòn territorial para la innovaciòn -Gobierno de Chile, INDAP (2006). Cultivo de Berries Arbustivo -Gobierno del Chile, INDAP, ODEPA (2006). Pequena agricoltura en Chile. Rasgos socios productivos, institucionalidad y clasificaciòn territorial para la innovaciòn -Universitad de Talca (2010). El impacto de la agricoltura familiar campesina en la economìa de la regiòn del Maule in Panorama Socioeconòmico, octubre 2007, n.007, ed. Universitad de Talca -Inia (2010). Presentaciòn del Centro de Investigaciòn Agropecuaria de Cauquenes. 230

-Observatorio competitividad del Maule, Universitad de Talca, (2011). Vigilancia Tecnògica: Frtuta Fresca, Reporte Berries


Testi di riferimento: Progettazione Paesaggistica: Pezo von Ellrichshausen, META, diez pabellones para Chile. ARQ Ediciones, Santiago de Chile, 239 p. -F. Rossetto, Arquitectura del paisaje en chile. Ocho libros editores, Santiago de Chile, 2009, 199 p. -T. Fernandez, Arquitectura en el paisaje. ARQ ediciones, Santiago de Chile, 2008, 179 p. -H. Dreiseilt, D. Grau, New waterscape: planning, building and designing with water. Birkhauser, Basilea, 2005, 176 p. -C. Moore, J. Lidz, Water and Architecture. Henry N. Abrams. Inc., New York, 1994, 224 p. - T. Galì-Izard, Los mismos paisajes. Ideas e interpretaciones, Editorial Gustavo Gil, Barcelona, 2005, 287 p. -H. Izembart, B. Le Boudec, Waterscapes. El tratamiento de aguas residuales mediante sistemas vegetales, Editorial Gustavo Gil, Barcelona, 2003, 192 p. -M. Mostafavi, D. Gareth, Ecological Urbanism. Harward Design Graduate School, Lars Muller Pubblishers, Boston, 2010, 656 p. -A. Sten, M. McQuade, Landform Buinding: Architecture’s New Terrain. Princeton University, -C. Waldheim, The Landscape Reader. -G. Vogt, Miniature and Panorama, Lars Muller publisher, Berlin, -C. Francesco, Abitare il limite: dodici case di Aires Mateus & Associados, lettera 22, Siracusa, 2011, 141 p. -C. Tonon, L’architettura di Aires Mateus, Electa, Milano, 2011, 215 p.

231


Estratti da riviste: -M. Desvigne, Il paesaggio come punto di partenza, in LOTUS n.150 -P. Nicolini, Urban Landscape, in LOTUS, n, 150 -P. Vigano, I territori dell’ urbanistica, in LOTUS n. 150 -P. Nicolini, Il bello dell’agricoltura urbana, in LOTUS n. 149 -L. Pollack, The Landscape for Urban Reclamation, in LOTUS n. 128

Estratti da volumi: -A. W. Sprin, Ecological Urbanism: A framework for the design of the resilient cities. in Resilience in Ecology and Urban Design, Springer Verlag, 2011 -M. Crowford, Productive Urban Enviroment, in Ecological Urbanism, Harward Design Graduate School, Lars Muller Pubblishers, Boston, 2010, 656 p.

232


Sitografia: www. miagri.gob.cl | Ministero dell’Agricoltura cileno www.odepa.it | Oficina de Estudios y Politicas Agrarias www.fia.cl | Fundacion para la Inovacion Agraria www.inia.cl | Instituto de Investigaciones Agropecuarias www.ine.cl | Instituto Nacional de Estadisticas www.cepal.org | Comision Economica para America Latina y caribe www.educachile.com www.florachilena.cl www.ciren.cl www.sudamericarural.org www.chileagropecuario.cl http://www.calidadturistica.cl/

233


234


Ringraziamenti

Grazie ai miei relatori e correlatori: Marco Pavarani, Roberta Fusari e Alberto Verde per avermi accompagnato in questo percorso, per tutto quello che ho imparato e per non avermi mai risparmiato nulla. Ho trovato con voi quello che cercavo e credo sia una grande fortuna. Grazie alla mia mamma e al mio papa perché hanno creduto anche loro che questa fosse la strada giusta e mi hanno permesso di percorrerla. Grazie ad Anna perchè c’è sempre stata e perchè ancora oggi, mi ripete che ci sara sempre. Grazie a Pif perchè è bella e dolce al punto giusto. Grazie a Dorothy per i suoi immensi abbracci. Grazie al Dott. Fico Zoni, perché da quando l’ho conosciuto è diventato la mia cuccia. Grazie alla Cate per i suoi brontolii e per la sua cucina crativa. Grazie all’ Anna perchè vicina o lontana saremo sempre le coinqui di vicolo del Granchio. Un ringraziamento speciale atutti gli amici ferraresi che mi hanno sopportato, accudito e coccolato in tutti questi mesi di follia.Grazie a Tommt, Gio’, La Giuli, L’Eli, la Lu ....

235


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.