Medicina naturale novembre

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Racemis I Serenità

Novità

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I AITI1LJALITA I In pillole MEZZO LITRO WACQUA PRIMA DEl PASTI PUÔ AIUTARE LA PERDITA DI PESO

ITALIA: ASPETTATIVA DI VITA TOCCA 84,6 ANNI PER LE DONNE E 179,5 PER CLI UOMINI

Bere mezzo litro d'acqua mezz'ora prima dei pasti principali puô aiutare gil adulti obesi a perdere peso. P, quanto emerge da una ricerca dell'Universitli di Birmingham, net Regno Unito, pubblicata sulla rivista Obesity Per arrivare a questa conclusione gil studiosi hanno reclutato degli aduti obesi da medilci di medicina generate montorandoil per un periodo di 12 settimane. A ciascuno dei partecipanti e stato offerto un consulto sulla gestione del peso, con degli avvertimenti su come adattare to stile di vita, migliorare is theta e it livello di attività flsica. A 41 è stato chiesto di assumere l'acqua prima dei pasti, mentre 43 sono stati invitati a immaginare di avere la panels pierla prima dl mangjare. Coloro a cui è stato chiesto dl 'riempirsl con acqua prima dei pasti hanno perso, in media, 1,3 kg di piü rispetto a coloro che appartenevano at cosiddetto gruppo di controllo. Complessivamente, coloro che hanno adottato questa pratica per i tre pasti principali at giorno hanno perso in media 4,3 chili in 12 settimane.

Aumenta in Italia in speranza di vitae II nostro Paese Si coiloca al settimo posto a livello moncliale per le migliori condizioni di vita senza disabllità. Lo attesta it Global Burden of Disease study pubblicato sulla rivista The Lancet, studio acm hanno contribulto anche ricercatori dell'Ospedale matemo-infantile Burlo Garofolo di Trieste. <<Dal 1990 at 2013, l'aspettativa di vita in Italia e aumentata, ma in speranza di vita in buona salute è cresciuta pin lentamente>, spiega Lorenzo Monasta del Burlo Garofolo e coautore deilo studio. La speranza di vita dal 1990 at 2013 per gil uomini e aumentata di 5,9 anni, invece di 4,4 anni per le donne. Mentre l'aspettativa dl vita in buona salute è cresciuta di 4,6 aiim per i maschi, e di 3,3 anni per le femmine. Anche se in generate l'aspettativa di vita delle donne supera ancora quella degli uomini: 84,6 anni rispetto a 79,5 anni. <C'e un gap di pin di un decennio tra is speranza di vitae in speranza di vita In buona salute. Abbiaino bisogno di capire le principali cause di perdita di salute, in modo da poter intervenire per vivere non solo di pin ma anche sani>, conclude Monasta.

USA, VIA LIBERA AL <VIAGRA FEMMINILE> La Food and Drug Administration americana ha dato il via libera finale ails >pliloin rosa>>, in prima pifiola per stimolare II desiderio sessuale delle donne, prodotta dalla Sprout Pharmaceuticals nella Carolina del Nord. Sara commercializzata con it nome di Addyi. E un medicinale chiamato filibanserina che si prende prima di andare a letto e agisce a livello cerebrate sui neurotrasmettitori legati ail'eccitazione, aizando i livelli di dopamina e serotonina. 4 pazienti devono rendersi conto pienamente del rischi associati all'utilizzo di Addyl prima di prendere in considerazione it trattamento>, ha commentato Janet Woodcook, direttrice del centro di valutazione e ricerca sui medicinali (Cder) delta Food and Drug Administration indicando tra i possibili effetti collaterali l'abbassamento delta pressione e in perdita di coscienza.

L'AGOPUNTURA AIUTA A CONTROLLARE L'IPERTENSIONE, RIDUCE IL RI5CHIO DI ICTUS E DI INFARTO L'agopuntura aiuta ad abbassare in pressione alta del sangue e a tenere sotto controllo l'ipertensione, abbassando il rischio di ictus e lnfarti. Lo ha verificato uno studio effettuato dai ricercatori del Susan Samueli Center for Integrative Medicine, pubblicato sulla rivista Medical acupuncture. Si è visto, infatti, che nei pazienti trattati con quests

pratica delta medicina cinese in pressione

e calata, con un effetto che e durato fino a un mese e mezzo. Si tratta del primo lavoro a confermare scientilicamente the l'agopuntura pub avere effetti beneflci sull'ipertensione, e the un suo uso regolare aiuta a controllare in pressione e abbassare it rischio di ictus e infarti.

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SEMPLICE TEST DELLA SALIVA RIVELA IL RISCHIO DI DEMENZA E possibile rilevare il rischio degli anzlani di soifrire di demenza eseguendo un semplice test delta saliva. Lo ha suggerito un gruppo di ricercatori del National Institute on Ageing di Bethesda (Usa) inuno studio pubblicato sulla rivista Neurology. Con II test Si misurerebbero i livelli di cortisolo, II cosiddetto ormone dello stress, collegato ails funzione cerebrate. Lo screening avverrebbe sui soggetti con elevati livelli dell'omione. Gil scienziati, infatti, hanno scoperto che Ic persone con elevati livelli di cortisolo hanno pin probabilità di avere un volume cerebrate totale inlerlore e prestazioni peggiori nei test cognitivi e mnemonici. Per arrlvare a queste conclusioni to studio ha coinvolto 4.244 persone con un'etli media di 76 anni che non soifrono di demenza. I partecipanti sono stati sottoposti a scansione cerebrate per rilevare il volume del cervello e sono stati presi in considerazione prove delta loro capacitli di pensiero e di memoria. Inoltre, i ricercatori hanno prelevato campioni di saliva una volta at mattino e un'altra la sera con to scope di determinare I livelli di cortisolo. I soggettl sono stati poi divisi in tre gruppi in base ai livelli dell'ormone: alto, basso e medlo. Ebbene, dai risultati e emerso che le persone con pin elevati livelli di cortisolo hanno pin probabilità di avere un volume cerebrate inferiore.


IABSTRACT

La medicina naturale nella letteratura internazionale

• a cura di Roberto Adamoli

L'ESTRATTO III CORTECCIA DI BETULLA ACCELERA E MIGLIORA LA IiUARIGIONE BELLE FERITE Il decotto di corteccia di betulla è stato utilizzato tradizionalmente per promuovere la guarigione delle ferite. Questo studio evidenza il grande potenziale di una formulazione fitomedica a base di betulla sulla guarigione delle ferite chirurgiche post-intervento. Speiimentalmente e stato dimostrato che i triterpeni presenti nell'estratto di corteccia di betulla (Betulae cortex) aumentano la differenziazione dei cheratinociti (in vitro) e accelerano la guarigione delle ferite (ex vivo). E stato quindi realizzato uno studio clinico di fase 2 a disegno aperto, prospettico, randomizzato (1: 1), controllato e con valutazione in cieco che ha coinvolto pazienti con necessità di trapianto di cute e sottoposti quindi a irLnesto cutaneo a spessore parziale. Lo studio e stato realizzato presso due ospedali universitari in Germania. I siti donanti, posti sulie cosce, sono stati coperti con una medicazione umida. La pomata Oleogel-S10, contenente il 10% di estratto di corteccia di betulla, è stats applicata in modo casuale nella metli distale o prossimale della ferita, con l'altra metil che è servita da controllo intra-individuale. II trattamento Si è protratto per 14 giorni dopo I'intervento. Quale variabile principale di risultato e stats adottata l'efficacia nel velocizzare is riepitelizzazione, come determinato da macrofotografie eseguite da esperti indipendenti che hanno agito in deco. Sono stati reclutati e randomizzati 24 pazienti che hanno tutti completato lo studio. Dopo II penodo di prova di 14 giomi, l'analisi ad interim precedentemente pianificata ha iivelato una supeiiorità del trattamento con betulla altamente significativa (p <0,0001) e Ia modalitli di assegnazione è stata quindi interrotta precocemente a causa di preoccupazioni di ordine etico. A 3 mesi la parte trattata e inoltre risultat.a megilo riepitelizzata e piü simile ails pelle normale. Gil autori della sperimentazione concludono osservando che il trattamento con betulla (Oleogel-SlO) ha accelerato significativamente la riepitelizzazione in siti donaton a innesto cutaneo a spessore parziale. II trattamento con Oleogel-SlO è risultato sicuro e ben tollerato. Ricerca realizzata da associati a: Department of Oral and Maxillofacial Surgery/Plastic Surgery, Medical School, Greifswald University, Greifswald, Germania. Metelmann HR, Brandner JM, Schumann H, Bross F, Fimniers R, Bottger K, et al. Accelerated reepithellalization by triterpenes: Proof of concept in the healing of surgical skin lesions. Skin Pharmacol Physiol 2015;28(1):1-1 1.

UN DATABASE SU GURCUMINA E ANALOGHI La curcumina presente in Curcuma longa e uno del diarileptanoidi pin intensamente studiati negli ultimi anni. Una misura del potenziale e delle vie aperte da questa molecola ci viene dall'enorme mole di lavori the riguardano gil analoghi della curcuinina. Argomento solo parzialmente attinente al nostro interesse ma the pub perö essere di una certa utilità e contribuire a chiarire lo stato della ricerca in materia. Un'idea della mole di conoscenze accumulate e dell'interesse ci viene restituita dall'insieme della letteratura relativa agli analoghi della curcumina ore raccolta e ottimizzata nel database CRDB (Curcumin Resource Database). Le evidenze raccolte in questo database evidenziano the questi curcuminoidi, analoghi della curcumina, sono particolarmente promettenti in vari ambiti. II database vuole fadilitare l'accesso razionale e funzionale a tutti i dati rilevanti e alle relative informazioni che riguardano la curcumina ed i suoi analoghi. Attualmente il database comprende lavori riguardanti 1.186 analoghi della curcumina, 195 bersagli molecolani, 9.075 pubblicazioni (peer reviewed), 489 brevetti e 176 vanietà di C. longa. Un inateriale importante the non riguarda solo gil analoghi ma anche le risorse naturali. Le informazioni presenti nel database nmandano con collegamenti ipertestuale alle fonti esteme e sono organizzate in una interfaccia web user-friendly e dotate di un motore di ricerca proprio che restituisce una selezione curata di report attinenti ails strings di ricerca irnplementata. II data

base e stato creato per essere utile ai ricercatori che lavorano sulla struttura e sulla progettazione molecolare, ma rappresenta comunque anche una importante fonte di infoimazioni sulle proprietà, target e meccarüsmi d'azione della molecola madre: Ia curcumina. L'articolo the presents il database è accessibile integralmente e gratuitamente attraverso PubMed Central. Kumar A, Chetia H, Sharma 5, Kabiraj D, Talukdar NC, Bore U. Curcumin resource database. Database (Oxford) 2015;2015.

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