Il volume n. 20 della serie Don Camillo a fumetti, La banda, nasce nel periodo più intenso e preoccupante del Covid-19, ma, nonostante lo scombussolante variare di colore delle regioni e delle relative limitazioni, il team di ReNoir Comics, affiancato da Giovannino, ce l’ha messa tutta e il risultato è superbo. Nei racconti di questo volume c’è una perfetta sintonia nell’azione, nell’intensità emozionale, nello stretto rapporto tra favola e realtà. Così, sfogliandolo, partecipiamo alla fuga frenetica del Pellerossa a cavallo della sua vecchia BSA e rischiamo pure di investire don Camillo. Seguiamo con apprensione gli spostamenti dell’Ercole farnese unendoci agli sforzi dei tre “bulli” alla ricerca della simmetria perduta. Vediamo nascere dal clarino del marchese la musica dolcissima della “Canzone del Po” e, dalle note pentagrammate del fumetto, par di sentire uscire musica. Infine seguiamo, prima incazzati, poi, via via, sempre più coinvolti, la favola del vecchio Dacò e del figlio Carlino. A questo punto debbo fare un riferimento personale perché i suoi «libri e quaderni delle scuole elementari» e «i documenti delle scuole tecniche» che Carlino ha scoperto nella vecchia scrivania con la serranda del padre io li ho visti e il nome del figlio non era “Carlo” ma “Nino”. E li ha visti prima di me “Nino” quando ha “scoperto” suo padre dopo la sua morte e ha scritto questo racconto. La documentazione non era più nella vecchia scrivania di mio nonno, ingoiata dal tremendo fallimento che fece nel 1925, ma era malinconicamente stipata in una vecchia cassetta da uva nel vecchio archivio di mio padre. Alberto Guareschi
DON CAMILLO a fumetti 20. La banda Sceneggiature: Davide Barzi Disegni: Tommaso Arzeno, Enza Fontana, Italo Mattone, Riccardo Randazzo, Marco “Will” Villa Editoriali: Maurizio Carnago Supervisione: Alberto Guareschi Lettering: Simone Campisano Editing: Giulia Beffa e Alberto Brambilla Cura editoriale: Davide Barzi e Matteo Laudiano Art director: Giovanni Ferrario Copertina Disegno e colore: Gabriele Dell'Otto La firma in copertina e il disegno di pagina 1 sono opera di Giovannino Guareschi
Renoir Sas Corso Monforte 45 20122 Milano Tel 02 76011641 Fax 02 76009718 info@renoircomics.it www. renoircomics.it ISBN 978-88-6567-245-7 © Alberto Guareschi (per il testo) © 2021 - RENOIR Sas Stampato in UE È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questo libro, così come l’inserimento in circuiti informatici, la trasmissione sotto qualsiasi forma e con qualunque mezzo elettronico, meccanico, attraverso fotocopie, registrazione o altri metodi, senza il permesso scritto dei titolari del copyright.
in qualità di sindaco, apro ufficialmente le celebrazioni del carnevale!
Lasciamoli fare...
Siamo arrivati al punto che gli uomini si comportano seriamente solo quando fanno gli stupidi.
“...semel in anno licet insavire.”
Chissà perché ho notato quella maschera da pellerossa... non ha niente di straordinario... un gran naso di cartone e un gran casco di penne di gallina in testa... boh...
?!
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...forse mi ricorda qualcuno o qualcosa...
...ma certo! il cartello réclame delle motociclette indian!
Mmm... però aspetta... quella non è una indian, ma una BSA 350 del 1928...
L'ho avuta tra le mani duecento volte...
Signor sindaco...?
…è la vecchia BSA di Dario Camoni!
Chi si nasconde sotto le spoglie del pellerossa in sella alla vecchia BSA di Camoni?
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Ma... che...?
Anche acquattati dietro un finto naso di cartone, due occhi come quelli si riconoscono sempre...
…sulla vecchia BSA di Dario Camoni...
…c'è Dario Camoni!
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1922.
...e se un giorno ti chiedessi di diventare la signora Bottazzi?
Be', Giuseppe... mi sembra un po' presto...
Mi dispiace disturbare...
...ma ho ricevuto un'incombenza.
Mi ha incaricato il dottore...
…di dirti...
…che hai bisogno di una purghetta perché sei imbarazzato di stomaco.
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…perché, nel tenere la boccetta in tasca, mi si è unta la canna della pistola...
Bevi, peppone...
…e non vorrei che mi scivolasse via qualche colpo.
Se per te la dose è troppo forte, non fa niente...
…quello che non bevi tu, vuol dire che lo beve la tua bella.
Conto fino a tre.
Uno…
…due…
35
Bene... …cerca di non pestare più i calli alla gente...
…perché la prossima volta può andare peggio.
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Mi ha riconosciuto e mi sta raggiungendo! C'è un tale putiferio di gente, carri, birocci e camion che non riuscirei a tagliar la corda.
Torno indietro.
!
37
! ?
E allora? Che storia è questa? Prima un pellerossa quasi mi salta addosso con la moto, ora mi investe un sindaco a piedi. Cos'è, una mascherata allegorica?
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!
Cosa intendi fare al nostro Ercole Farnese?
Nel monumento non c'è la simmetria perché il piedistallo non è messo giusto.
Mm m m m p f!
Aa aa a rgh!
14
1° luglio 1945.
Chi è? La banda!
Ma la banda è sciolta dal 1939, quando è arrivato il tempo di un'altra musica!
Tuoi proprio no, Falchetto. Perché, oltre al resto, io non ho mai saputo che tu facessi parte della banda.
Marchese, abbiamo deciso di ricostituirla e siamo venuti a riprendere i nostri strumenti.
Ah! Ah! Ah! Per forza! Suono il clarinetto e al signor marchese ha sempre dato fastidio avere dei concorrenti.
È inutile che fate lo spiritoso. E poi non siamo venuti qui per discutere. ridateci i nostri strumenti e buona notte.
Già. Adesso mi ricordo. Tu devi essere quel ragazzino pieno di boria che suonava l'ocarina o roba del genere.
Gli strumenti son miei perché li ho pagati io. A ogni modo, prendeteveli e andate a farvi benedire.
Ma quanti anni ha? Ottocento? E quando l'han messa in piedi, 'sta banda?
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Eh, parliamo del secolo scorso...
“...per la precisione del 1891.” Viva il marchese novello marito!
Viva gli sposi!
E ora, tutti al Festival a ballare!
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Potevate evitare di offendere quella povera ragazza. Se si pittura le unghie che male vi fa? Se ne stiano a casa loro, non vengano a disturbare chi lavora.
Babbo, mi avete fatto fare una figura schifosa.
Per conto mio si può pitturare anche il sedere. Finché uno sta a casa sua fa i comodi suoi...
Non deve piacere a voi, ma a me.
…ma a casa mia deve essere di mio gradimento, se no se ne va. Stiano nel loro mondo, quei mammalucchi!
io non mi sognerei mai di andare in casa di un cittadino con una carretta di letame. Quando entrano qui, le loro porcherie le lascino fuori.
È quella là la famosa patente da geometra? Non è mercanzia che fa per te. il tuo mondo è qui.
Quella disgraziata pitturata come un burattone da giostra?
Villano sei nato e villano creperai.
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Tra il 1946 e il 1966 Giovannino Guareschi scrisse trecentoquarantasei racconti di quello che amava identificare come Mondo piccolo. Una sorta di cronaca umana ambientata nella Bassa parmense, sua terra d’origine, dall’immediato dopoguerra agli anni Sessanta. Questa collana presenta l’adattamento a fumetti dei racconti di Guareschi. Nel presente volume, sono presenti cinque episodi in ordine cronologico dedicati alla saga di don Camillo e Peppone e uno relativo al Corrierino delle famiglie.
“Il volume n. 20 della serie ‘Don Camillo a fumetti’, La banda, nasce nel periodo più intenso e preoccupante del COVID-19 ma, nonostante lo scombussolante variare di colore delle regioni e delle relative limitazioni, il team di ReNoir Comics, affiancato da Giovannino, ce l’ha messa tutta e il risultato è superbo.”
Don C amillo a fumetti
Alberto Guareschi
In questo volume:
D on C a mi l l o a f u me t ti - L a ba n da
Il bullo Ritorna il 1922 La banda Mai tardi
Prefazione di Eugenio Martani Della stessa collana Volume 1: Il capobanda piovuto dal cielo Volume 2: Ritorno all’ovile Volume 3: Passa il “Giro” Volume 4: Sciopero generale Volume 5: Giulietta e Romeo Volume 6: Il traditore Volume 7: Paura Volume 8: La gran giornata Volume 9: Miseria Volume 10: La “Volante” Volume 11: Sul fiume Volume 12: Cronaca spicciola Volume 13: La fanciulla dai capelli rossi Volume 14: Radamès Volume 15: Alla Fiera di Milano Volume 16: Sabotaggio Volume 17: Sul campanile Volume 18: Via Crucis Volume 19: La brigata
La banda € 12,90 w w w. re n o i rco m i c s . i t
“Gesù Cristo! Se siete giusto e non fate delle preferenze coi preti dovete dare a me, Peppone, la forza che avete dato a don Camillo!” “Grazie, Gesù, mi convinco sempre di più che siete un galantuomo indipendente, e che non fate della politica.”