Il ritorno di don Camillo - Il film a fumetti

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Il team di ReNoir Comics, visto il successo del precedente volume Don Camillo. Il film a fumetti uscito nel 2018, ha affrontato con entusiasmo questa seconda impresa: la trasposizione dalla celluloide al fumetto del film Il ritorno di don Camillo. I validi disegnatori, coordinati da Davide Barzi, hanno illustrato anche le scene “extra” create su misura per il film e scelte da ReNoir Comics fra quelle che più si avvicinano alla sceneggiatura cinematografica originale. Questo in perfetta sintonia con lo spirito dell'Autore, rendendo così un bellissimo omaggio alla memoria di mio padre. Di questo sono loro particolarmente riconoscente, perché non ho dimenticato le sue arrabbiature per le aggiunte, le modifiche e i tagli fatti alla sceneggiatura di René Barjavel che mio padre aveva “armonizzato” con i suoi dialoghi e alcuni tagli e modifiche essenziali. Alberto Guareschi


DON CAMILLO - Il film a fumetti 2 Sceneggiatura: Davide Barzi Disegni: Tommaso Arzeno, Francesco Bonanno, Ennio Bufi, Giampiero Casertano, Alberto Locatelli, Werner Maresta, Italo Mattone, Roberto “Dakar” Meli, Francesco Petronelli, Andrea Popoli, Emanuele Ranzani, Mirko Treccani e Gianmarco Veronesi Apparato redazionale: Davide Barzi e Matteo Laudiano Note ai racconti: Davide Barzi, Alberto Brambilla e Maurizio Carnago Tutto il materiale raccolto nell'apparato redazionale proviene dall’Archivio Giovannino Guareschi (che si trova a Roncole Verdi) e viene qui pubblicato per gentile concessione degli eredi Guareschi Supervisione: Alberto Guareschi Lettering: Simone Campisano Editing: Giulia Beffa Progetto editoriale: Davide Barzi Cura editoriale: Alberto Brambilla e Matteo Laudiano Art director: Giovanni Ferrario Copertina Disegno e colore: Werner Maresta La firma in copertina e a pagina 3 è opera di Giovannino Guareschi

Renoir Sas Corso Monforte 45 20122 Milano Tel 02 76011641 Fax 02 76009718 info@renoircomics.it www. renoircomics.it ISBN 978-88-6567-258-7 © Alberto Guareschi (per il testo) © 2021 - RENOIR Sas Stampato in UE È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questo libro, così come l’inserimento in circuiti informatici, la trasmissione sotto qualsiasi forma e con qualunque mezzo elettronico, meccanico, attraverso fotocopie, registrazione o altri metodi, senza il permesso scritto dei titolari del copyright.


IL RITORNO DI

IL FILM A FUMETTI


Istruzioni per l’uso di Matteo Laudiano

Leggendo il libro che avete tra le mani, forse penserete che qualcosa non quadri. La storia è quella che avete apprezzato chissà quante volte, a ogni passaggio televisivo de Il ritorno di don Camillo, ma al tempo stesso è diversa: niente Fernandel e Gino Cervi, niente Brescello (che poi purtroppo in realtà in tanta parte della pellicola è un teatro di posa di Cinecittà), anche quello che accade sulla carta non corrisponde perfettamente a quanto visto sullo schermo. Questo perché, come il il primo Film a fumetti pubblicato da ReNoir Comics, questo libro non è una trasposizione della pellicola di Julien Duvivier, bensì qualcosa di più. Il secondo lungometraggio di don Camillo, uscito nel 1954, è basato sulla rielaborazione di quindici racconti scritti da Giovannino Guareschi per il settimanale Candido tra il 1947 e il 1952. Diverse delle scelte operate nell'adattamento per il grande schermo, però, non furono esattamente ciò che l'ideatore di don Camillo e Peppone si sarebbe aspettato. Con questo libro, quindi, gli autori, con la preziosa e insostituibile collaborazione degli eredi Guareschi, provano a ricreare il film “come avrebbe potuto essere”. Una sorta di director's cut, o più precisamente di writer's cut (pur consapevoli che Guareschi, non proprio un amante degli inglesismi in eccesso, forse avrebbe storto il naso sopra i suoi caratteristici baffoni nel leggere questa definizione). Tra le varie differenze – si accennava sopra – la prima a saltare all’occhio è quella che riguarda i volti dei personaggi, in particolare dei protagonisti. Nella memoria di molti sono scolpite, grazie a formidabili prove d’attore, le fisionomie di Gino Cervi (Peppone) e Fernandel (don Camillo). Nella serie Don Camillo a fumetti (edita da ReNoir Comics a partire dal 2011) e in questo libro, invece, Peppone è interpretato nientemeno che da Giovannino Guareschi: il disegnatore Sergio Gerasi si è infatti ispirato al viso dello scrittore parmense per definire quello di Giuseppe Bottazzi. Per don Camil-


lo, Ennio Bufi ed Elena Pianta hanno realizzato le fattezze dell’arciprete prendendo sempre come riferimento Guareschi, stavolta però negli anni della giovinezza. Naturalmente, nella fase di studio dei personaggi hanno avuto un ruolo fondamentale anche le descrizioni presenti nei racconti di Giovannino. Per quanto concerne l’ambientazione, è normale che il pensiero dello spettatore cinematografico vada subito a Brescello, paese della provincia di Reggio nell'Emilia scelto da Duvivier come location per il film, luogo che ha saputo affascinare e far breccia nel cuore di molti. I personaggi dei racconti originali di Guareschi, tuttavia, vivono in un luogo sbocciato dalla fantasia dell’autore, una località che nel primo episodio viene denominata Ponteratto, salvo poi dimenticare quel nome a favore di un generico “Borgo”: trasponendo l’opera di Giovannino nel linguaggio delle nuvolette parlanti, si è deciso di ricostruire, grazie alla matita di Werner Maresta, ciò che lo scrittore aveva inventato, mescolando vie, case, monumenti, campi e corsi d'acqua a lui cari e sparsi per la Bassa padana. Infine, mentre nel film diretto da Duvivier molti racconti guareschiani sono stati incastonati nella trama in modo frammentario, per l’adattamento a fumetti si è voluto rimanere fedeli alle opere dello scrittore emiliano, mantenendole il più possibile per esteso e in originale. Ogni pezzo torna così al suo posto. Ma non finisce qui. In realtà, questo libro racchiude ben due storie: in fondo al volume si può leggere un corposo approfondimento che narra – prendendo in prestito un’espressione di Giovannino Guareschi – la “storia segreta” del film Il ritorno di Don Camillo. Si tratta di una storia in cui la voce dello scrittore torna in primo piano tramite la corrispondenza, a volte infuocata, che si scambiava con regista e produzione, tra riscritture del copione, obiezioni della Chiesa su alcuni passaggi della trama e adattamenti fin troppo liberi che lo scrittore di Fontanelle di Roccabianca era costretto ad accettare obtorto collo. Capirete, quindi, perché un’operazione come quella che state per leggere fosse necessaria per dare finalmente corpo al film (a fumetti, in questo caso) nella forma in cui l’avrebbe voluto Guareschi.



presenta

dai racconti originali di

GIOVANNINO GUARESCHI

adattamento a fumetti di

DAVIDE BARZI

disegni di

ITALO MATTONE TOMMASO ARZENO ROBERTO “DAKAR” MELI FRANCESCO PETRONELLI FRANCESCO BONANNO ENNIO BUFI ANDREA POPOLI GIAMPIERO CASERTANO EMANUELE RANZANI ALBERTO LOCATELLI MIRKO TRECCANI WERNER MARESTA GIANMARCO VERONESI 7


Don Camillo... proprio lui... il parroco di quel piccolo mondo che ruota attorno al perno del suo campanile e si specchia nel Po.

E racconta al grande fiume placido ogni giorno una nuova favola vera.

Don Camillo se ne va. Delitto e castigo.

Ha dimenticato che le mani dei sacerdoti sono fatte solo per benedire. Ha fatto vento con qualche panca al sindaco Peppone e a qualche dozzina dei suoi rossi compagni.

Addio, dolce paese.

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Adesso sta raggiungendo il lontano villaggio di montagna che il Vescovo ha scelto come il più adatto per la meditazione del suo “parroco d'assalto”.


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Chi siete?

Boh!

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Siamo a posto: nemmeno se lo ricorda. Quasi quasi tiro giù quella trave, così tutto finisce presto...

Calma, don Camillo, calma.

Cortesemente, mi fareste vedere la chiesa?


Don Camillo aveva l'abitudine di chiacchierare così con Gesù che molto spesso gli rispondeva .

Oh, Signore, siete alloggiato molto peggio di me.

Non è per lamentarmi, Signore, ma meritiamo proprio questo trattamento?

Ma Gesù questa volta sembrava non sentire.

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Pare che mi sia comportato male, io voglio ammetterlo, ma diventare curato d'un villaggio di matti come punizione è già qualcosa.

Non vorrete mica lasciarmi qua solo in questo paesaggio da lupi? io...

Signore... mi avete detto quando sono partito: “io sarò con te dovunque”. Se non mantenete le promesse voi, di chi ci si può fidare?

Voi siete in cielo, in terra e in ogni luogo e io non avevo bisogno di un Vostro simulacro di legno o di pietra per sentirvi vicino al mio animo...

...ma qui è come se Voi mi aveste abbandonato… Gesù, cosa ne è della mia fede se io oggi mi sento solo?

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Laggiù nella Bassa, la vita ha ripreso a scorrere tranquilla come il Gran Fiume.

Partito don Camillo, le passioni si sono calmate e il barometro è tornato al bello stabile. §%£!

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Silenzio!

Ne abbiamo schiacciati di più duri di voi, signor Cagnola! i bulli tipo don Camillo noi li scrocchiamo!

E ora che il paese si è sbarazzato del più nero sostegno della reazione, non permetteremo ai nemici del popolo di sabotare il progresso sociale!

Distruggere le vigne? per un inutile argine? Bel progresso sociale!

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Cento viti di meno che cosa sono per voi, se ne avete diecimila?

in questo modo quelle terre diventeranno coltivabili!

E le distribuirete ai vostri elettori alla faccia di quel fesso di Cagnola? Confondete il progresso sociale coi vostri interessi elettorali!

il paese è sotto la continua minaccia di un'inondazione!

il nuovo argine che noi abbiamo deciso di costruire vi farà perdere qualche pianta di vite, ma rinforzerà l'argine esistente e proteggerà le basse terre che sono inondate ogni anno.

Ma, signor Cagnola, per questa volta l'opposizione che io rappresento condivide l'opinione del signor sindaco. Permettetemi quindi di dirvi che se don Camillo fosse ancora qui...

Lasciate don Camillo dov'è!

Un po' di villeggiatura non può fargli che del bene!

ah! ah! ah! ah! ah! ah!

in quanto a voi, Cagnola, siete avvisato...

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…se non cedete quel terreno con le buone, lo prenderò io con la forza!


il primo che tocca un sasso dalla mia terra gli tiro una fucilata!

Signor Cagnola...

Farò cominciare i lavori!

E se cercate di ostacolarmi sarà peggio per voi!

Giù le mani, bestione! Anche se mobiliti l'armata rossa, non toccherai la mia vigna!

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?

Miei cari figlioli, l'ira è una cattiva consigliera, bisogna spiegarsi con calma!

È quello che facevamo.

Uhm.

Scusate, signor sindaco, sapendo che il consiglio municipale era riunito, sono venuto di persona a prospettare all'assemblea la grave questione della riparazione della torre.

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Voi avevate promesso al mio predecessore di fare il necessario...


...il tempo passa e la crepa si estende di giorno in giorno e la grande campana – la Gertrude, credo – rischia di cadere.

caro reverendo, voi non siete del paese e state parlando di cose che ignorate.

Sì, lo so bene, è inutile che insistete, don Camillo non è qui. ebbene, la crepa aspetterà.

Quella crepa non è come le altre. È una crepa personale tra don Camillo e me.

Ah, be', signor sindaco, ma una crepa la riconosco anch'io.

Ma poiché voi invece ci siete, dite un po', che sarebbe quella nuova statua che avete messo in chiesa al posto di San Lucio?

Eh... Santa Rita da Cascia...

Ma... don Camillo...

San Lucio è il patrono dei lattai, no? Levandolo, voi turbate l'ordine economico del paese! Vi prego di far sparire quella statua al più presto.

Non prendo ordine dall'autorità civile per quello che riguarda l'addobbo interno della chiesa. Non dipendo che da monsignore. E a lui riferirò.

Ehm... voglio dire... lo era!

Qua non è il vescovo che comanda...

in ogni caso, non sarà uno scampolo di prete come voi a sovvertire l'ordine istituito dal titolare effettivo della parrocchia secondo la volontà del popolo!

…è don Camillo!

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