Virtuale, mai banale. L’arte contemporanea dopo i primo impatto di comprensibile spaesamento, chiusi i musei, le mostre, le gallerie private, rimandate le fiere più importanti, si è messa al lavoro. Lo ha fatto a modo suo. I grandi musei sfruttano il digitale per mostrare le loro collezione permanenti. Si creano splendidi virtual tour dall’arte contemporanea che non sostituiranno l’esperienza conoscitiva ma ne costituiranno parte integrante assieme alla esperienza fisica. Dialogo, co-creazione, partecipazione, condivisione: la quarantena ha “obtorto collo” stimolato ancora di più artisti, istituzioni, fondazioni, musei, gallerie che si occupano di arte contemporanea. I primi mesi sono serviti come rodaggio, ma ora possiamo dire che una nuova primavera dell’arte contemporanea è esplosa sul digitale, per la gioia dei tanti art lovers.