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Innovazione e smart working: il parere di Praim
from Partners n.52
by REPORTEC srl
Ancora smart working? Sì, perché nonostante sia il mantra del momento, non sempre viene compreso o adottato correttamente; è opportuno quindi continuare a parlarne per aiutare le aziende a sfruttarne al meglio le potenzialità.
Parto da una definizione degli Osservatori Digital Innovation, «Lo Smart Working, o Lavoro Agile, è una nuova filosofia manageriale fondata sulla restituzione alle persone di flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati. Un nuovo approccio al modo di lavorare e collaborare all’interno di un’azienda che si basa su quattro pilastri fondamentali: revisione della cultura organizzativa, flessibilità rispetto a orari e luoghi di lavoro, dotazione tecnologica e spazi fisici.», che contiene tre concetti che porrò in ordine, a mio avviso, di importanza. I concetti di filosofia manageriale e cultura organizzativa ci mostrano che per trarre vantaggio dall’adozione dello smart working è fondamentale calarcisi appieno con un’apertura al cambiamento. I cambiamenti stravolgono lavoro, business, vendite, fatturati. L’imprevisto è dietro l’angolo. Crolla un mercato, fallisce una
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multinazionale, il consumatore/utente/cliente cambia abitudini o banalmente inizia una pandemia. Il segreto sta nella capacità di adattarsi e capire che un equilibrio non esiste. Solo così si hanno chance di sopravvivere alle situazioni che più mettono alla prova. Altra verità è che si tratta di una restituzione alle persone di flessibilità e autonomia, ma anche di una maggiore responsabilizzazione sui risultati. Il conferimento di indipendenza non va confuso con la perdita di controllo sul dipendente. Se questi vengono responsabilizzati sulla gestione del tempo in base a obiettivi, saranno maggiori consapevolezza, coinvolgimento nell’attività, attaccamento ed efficienza, con una maggiore qualità nei risultati. Infine, la flessibilità rispetto a orari e luoghi di lavoro [e] dotazione tecnologica. E quindi l’importanza degli strumenti da utilizzare per lavorare. La sicurezza dei dati dell’azienda è il punto di partenza, senza cui non c’è smart working (e nem www.praim.com meno azienda). Il tema è
di Jacopo Bruni,
Marketing Manager di Praim
quello di poter dare all’utente la possibilità di accedere alle risorse utili al proprio lavoro da qualsiasi luogo. Lo smart working, in sintesi, è un assunto culturale dell’azienda che include la possibilità di lavorare con qualsiasi strumento, in qualsiasi luogo e orario con obiettivi definiti e misurabili e accesso alle risorse utili al proprio lavoro in totale sicurezza. Nell’ultimo anno e mezzo c’è stato un incremento del 1054% di smart workers. Le aziende si sono evolute e il 54% dei lavoratori di grandi aziende e il 58% di quelli pubblici hanno lavorato da remoto e il 58% delle PMI ha adottato misure di lavoro agile. Adattarsi al cambiamento, cavalcare l’innovazione e rivoluzionare i propri metodi, potrebbe quindi essere più che conveniente. Soprattutto prima che qualcun altro lo faccia al posto nostro. v