Nasce nel 1979 a Brescia, dove vive e lavora. Formata alle tecniche incisorie classiche si appassiona all’elaborazione grafica e alla multimedialità. Questo la porta a sperimentare linguaggi diversi raggiungendo un alto livello di manipolazione della materia. Dalla fascinazione per il simbolismo e il concettuale prendono corpo interessanti esperimenti in scatole del tempo, dove tecnica incisoria ed immaginario figurativo classico operano con materiali “freddi”, quali il plexiglass, ardite sovrapposizioni spazio-tempo e inusuali dislocazioni stilistiche. Conseguente la sperimentazione con il lenticolare. Il 2010 la vede a Vienna alla Galerie Am Roten Hof. Del 2011 è la collettiva al Rogue Space Chelsea, NY e la decisa svolta verso un linguaggio più propriamente pop e multimediale. Primo artista a lavorare in realtà aumentata, sviluppa in tempo reale il racconto nella terza dimensione, donando alle opere il movimento e allo spettatore il linguaggio aperto e psichedelico del sogno. Tra gli spazi istituzionali ricordiamo le collettive a Palazzo Martinengo e al Museo del Piccolo Miglio a Brescia. Nel 2013 il suo video Check point è selezionato nel contest PopRally: Abstract currents per essere proiettato al Moma durante le mostre Inventing Abstraction, 1910–1925 e Abstract Generation: Now in Print. Nello stesso anno è con Be social alla Terrazza Aperol, Milano e ArtVerona le dedica un evento da cui parte il progetto Keep smart and stay social, con cui finalmente l’utilizzo delle nuove tecnologie in arte raggiunge un esito estetico convincente. Partecipa nel 2014 a Bologna ArteFiera e a MiArt, rassegne fieristiche di punta del panorama nazionale ed internazionale. Sempre nel 2014 è tra gli artisti di Pop up revolution, progetto a cura di Achille Bonito Oliva e di Umberto Scrocca.
aidan Was born in Brescia in 1979 where she currently lives and works. Trained in classical engraving techniques, Aidan becomes fond of graphics and multimedia processing, which led her to experiment new languages reaching a high level of treatment of materials. Fascinated with the symbolic and the conceptual, Aidan developed interesting experiments in the time boxes, where engraving techniques and classical figurative imagination merged on ‘cold’ materials such as Plexiglass. The outcome is an ingenious overlapping of time and space and unusual stylistic dislocations. Subsequently, she experimented with lenticular effects. In 2010, Aidan exhibited in Vienna at Galerie Am Roten Hof. One year later, the collective show at Rogue Space Chelsea, NY, marked the shift to a more pop and multimedia expression. Aidan was the first artist to work with augmented reality; she developed, in real time, a third dimension narration, granting movement to her works and taking the spectator into the open, psychedelic language of dreams. Among the institutional locations which hosted her exhibits, worthy of mention are Palazzo Martinengo and the Museo del Piccolo Miglio in Brescia. In 2013, her video Check Point was selected at the Pop Rally Contest: Abstract Currents, to be projected at the MOMA’s Inventing Abstraction, 1910-1925, and Abstract Generation: Now in Print. In the same year, Aidan performed at Be Social in Milan’s Terrazza Aperol. ArtVerona dedicated an event to Aidan which triggered the Keep smart and stay social project, where the new art technologies finally achieved a convincing aesthetic target. In 2014, she participated at Bologna ArteFiera and MiArt, two major Italian and international art scenarios. In the same year, Aidan is among the artists of Pop Up Revolution, a project curated by Achille Bonito Oliva and Umberto Scocca.
Out of the shadows, 2014, tecnica mista su D-bond in realtĂ aumentata, cm 70x100
Nato nel 1974 a Roma, rappresenta l’ultima generazione dei Cascella: necessità imprescindibile il dedicarsi al mestiere di famiglia. Lo fa in autonomia indicando nel cognome il legame con l’artista capostipite della famiglia, Basilio. Nel 1996 Fabio Sargentini lo vuole all’Attico con una personale. Figlio di un’epoca abituata alla manipolazione delle immagini, miscela con sapienza tecnologia e cultura classica, icone “sociali” e simboli arcaici, con un gusto scenico tipicamente barocco che rende le sue composizioni al contempo magnetiche e respingenti. Oriente e spiritualità, il sangue delle battaglie e l’occidente ma soprattutto l’uomo e una civiltà libera da ogni differenza di ruolo. Una visionarietà lucida ed improvvisa lo porta ad essere artista di integrazioni e interazioni culturali. Tra le personali: Lord of the Flies, Galerie Beukers, Rotterdam, (2004); Primordialità Alchemica, Galleria Pack, Milano, (2005); Matteo Basilé-Utopia, Museo d’arte moderna Vittoria Colonna, Pescara; The Saints are coming, Galleria Pack, Milano (2006); Apparitions, MART, Rovereto (2007); Thishumanity, Galleria Pack, Milano (2010); Landing, Galleria Guidi&Schoen, Genova; Thishumanity, Istituto Italiano di Cultura, Madrid (2012); Matteo Basilé, 53 Art Museum, Guangzhou, Cina (2014). Tra le collettive: On the edge of vision, Victoria Memorial Hall, Calcutta/National Gallery of Modern Art, New Delhi e Mumbai; Natura e Metamorfosi, Urban Planning Exhibition Center, Shanghai (2006); Italia, 1980-2007, Vietnam National Museum of Fine Arts, Hanoi (2007); Marlborough Galerie, Monaco (2008). Ha ricevuto il New York Prize della Columbia University nel 2003 e partecipato alla 53° e 54° Biennale di Venezia. Vive e lavora tra Roma e Bali.
matteo
basil
é
Was born in Rome in 1974. He is the representative of the last Cascella generation, expressing the necessity of devoting his life to pursuing the family’s artistic legacy. His last name underscores his bond with the forefather of this family of artists, Basilio. In 1996, Fabio Sargentini launched Basilé’s solo show at Attico. Basilé is the son of an era accustomed to the manipulation of images, hence he skillfully mixes, with technological skill and classical culture, social icons and archaic symbols, with a typically Baroque taste which makes his compositions magnetic yet uninviting, at the same time. Spirituality and the Far East, bloodsheds of battles and the Western world, and, above all, Man and a civilization free from all differences. A lucid and timely vision makes Basilé the artist of cultural integrations and interactions. Some of his solo shows include Lord of the Flies, Galerie Beukers, Rotterdam, (2004); Primordialità Alchemica, Galleria Pack, Milan, (2005); Matteo Basilé-Utopia, Museo d’arte moderna Vittoria Colonna, Pescara; The Saints are coming, Galleria Pack, Milan (2006); Apparitions, MART, Rovereto (2007); Thishumanity, Galleria Pack, Milan (2010); Landing, Galleria Guidi&Schoen, Genoa ; Thishumanity, Istituto Italiano di Cultura, Madrid (2012); Matteo Basilé, 53 Art Museum, Guangzhou, China (2014). Basilé participated in collective exhibits including: On the edge of vision ,Victoria Memorial Hall, Calcutta/National Gallery of Modern Art, New Delhi and Mumbai; Natura e Metamorfosi, Urban Planning Exhibition Center, Shanghai (2006); Italia, 1980-2007, Vietnam National Museum of Fine Arts, Hanoi (2007); Marlborough Gallery, Monaco (2008). Basilé was awarded the New York Prize of Columbia University in 2003. He participated in the 53rd and the 54th Venice Biennials. He currently lives and works in Rome and in Bali.
Thishumanity#1, 2014, stampa su carta baritata, p.a., cm70x50
Nato a Bologna nel 1935, vive e lavora tra Milano, Cuccaro Monferrato e Lucca. Inizia la sua attività espositiva nei primissimi anni 60 a Milano, per proseguire a Bonn, Parigi, Berlino, Barcellona, Basilea, Helsinki, Bruxelles, Mosca, New York, San Francisco, Toronto e Montreal. Gli anni 70 sono anni importanti in Europa e Baratella è uno dei più agitati esponenti della Nuova Figurazione, che senza intenti di convergenze formali neppure al suo interno, è contigua a Nouvelle Figuration e a Tendenzen. Lungi dal farsi interprete d’una semplice arte di racconto, la sua è una pittura “contro”, che con raffinatezza estrema passa agevolmente dalla vis polemica a un ruolo meditativo che guidi l’individuo non verso un antistorico collettivo ma verso una personale presa di coscienza. Nel 1973 espone al Palais des Beaux Arts di Bruxelles e nel ‘74 al Musée d’Art Moderne di Parigi. Nel ‘76 il Senato di Berlino gli assegna la borsa del D.A.A.D. con esposizioni in varie città tedesche. Poi la Spagna di Franco, il sequestro e la condanna a Parigi di un quadro contro il razzismo (bruciato pubblicamente a Brive, episodio di cui parlerà Sartre). Innumerevoli le mostre istituzionali in Italia: Salvare Venezia alla Biennale di Venezia del 1972, la Biennale di Milano nel ‘74 e ‘94, la Quadriennale di Roma nel 1986 e ’99, la Triennale di Milano del ’92. Nel ‘95 la Fondazione Mudima a Milano e le Gallerie Civiche di Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, Palazzo Reale a Milano nel ’98; Palazzo Guasco, Alessandria e la Fondazione Pagani di Castellanza (2003), l’Antologica alla Casa dei Carraresi, Treviso (2009) sino a Compianto quattordicidiciotto, Palazzo delle Esposizioni, Lucca nel 2014. L’artista ha insegnato per 10 anni all’Accademia di Brera.
paolo
baratella
Was born in Bologna in 1935. He currently lives and works in Milan, as well as in Cuccaro Monferrato and Lucca. He started exhibiting in the early 1960s in Milan and, subsequently, in Bonn, Paris, Berlin, Barcelona, Basel, Helsinki, Brussels, Moscow, New York, San Francisco, Toronto and Montreal. The important changes which occurred in the 1970s in Europe saw Baratella as one of the most active representatives of the New Figuration which, free from having a formal convergence inside the movement, was close to the Nouvelle Figuration and Tendenzen. Baratella did not simply represent a way of narrating. His was an expression ‘against’ something in an extremely refined manner, shifting from a polemic to a more meditative rose, thus guiding individuals towards a personal awareness and not towards an anti-historic collective attitude. In 1973 Baratella exhibited in Brussels at the Palais des Beaux Arts and, in 1974, in Paris at the Musée d’Art Moderne. In 1976, the Senate in Berlin granted him the D.A.A.D. which produced several exhibits in various German cities. Later came his struggle during Franco’s regime in Spain, and the incident of the seizure of one of his paintings in Paris as it depicted his commitment against racism. (The painting was publicly burned in Brive –an episode later mentioned by Sartre). Numerous were the institutional exhibits which hosted Baratella’s works, including Salvare Venezia at Venice’s Biennial in 1972, Milan’s Biennial in 1974 and 1994, the Quadriennale in Rome in 1986 and 1999, the Triennale in Milan in 1992. In 1995, his works were in shows at Fondazione Mudima, in Milan, and in the Gallerie Civiche di Arte Moderna e Contemporanea in Ferrara; in 1990, at Palazzo Reale in Milan, Palazzo Guasco, in Alessandria; and at Fondazione Pagani in Castellanza in 2003; his anthological was organized in 2009 at Casa dei Carraresi in Treviso; the Compianto quattordicidiciotto, in the Palazzo delle Esposizioni, in Lucca, in 2014. The artist has been a member of the teaching staff of the Accademia di Brera for ten years.
Senza titolo, 2014, tecnica mista e collage su tela, cm 62x63
Nasce nel 1963 a Napoli, dove vive e lavora. Bad girl dell’arte contemporanea italiana, conduce la sua ricerca perfettamente in bilico tra arte e vita, trovando nella prima il riscatto d’una infanzia difficile e nella seconda l’imprevisto che sa regalare a ogni fotografia, pittura, performance. Oggetto dell’indagine il corpo nella sua verità fisica ed emozionale, grazie al racconto di una metamorfosi che spesso è travestimento e necessità di protezione tramite simboli apparentemente neo-kitsch e neo-pop. Nel ‘93 incontra i galleristi Raucci e Santamaria, che la inseriscono in una collettiva. Di lei s’interessa subito l’autorevole magazine statunitense Artforum e da allora intraprende una continua attività espositiva. Nel ‘98 con Disidentico a Palazzo Branciforte a Palermo l’incontro con Achille Bonito Oliva che sosterrà fermamente il suo lavoro nel corso degli anni, con mostre istituzionali e trasmissioni televisive. Le sue opere sono state esposte presso Palazzo Reale di Caserta (1995); Palazzo delle Esposizioni, Roma (1996); Centre for Contemporary Art, Amsterdam (1996); Castel Sant’Elmo, Napoli (1999); Rupertinum Museum, Salisburgo (2000); Biennale di Valencia (2001); Certosa di Padula, 2003; Maschio Angioino, Napoli e Nada Art Fair Miami (2004); PAC, Milano e Pan Palazzo delle Arti, Napoli (2005); Chelsea Art Museum, New York (2006); MAXXI di Roma, Palazzina Reale di Firenze, Festival di Ravello (2007); Dorsky Gallery ed Istituto Italiano di Cultura, New York (2008); Religare Arts, Nuova Delhi (2009); Complesso del Vittoriano, Roma, 54° Biennale di Venezia al CAM, Casoria e Palazzo Zenobio Venezia (2011); Museo del 900, Milano (2013). Del 2014 Second Life alla Fondazione Morra Greco, Napoli .
betty
bee
Was born in Naples in 1963, where she still lives and works. Considered a ‘bad girl’ of Italian contemporary art, she conducted her research between art and her own life experience, liberating herself from a difficult childhood and seeking unexpected emotions which she grants in each one of her photos, paintings and performances. The theme of her research is the body, in its physical and emotional traits. Betty Bee offers a metamorphosis which often entails a disguise and the need for protection through apparently neo-Kitsch and neo-Pop symbolism. In 1993, she met Raucci and Santamaria, renowned art dealers, who included her work in a collective show. The prestigious American magazine Artforum focused on her work, and Betty Bee started participating in numerous exhibitions. In 1998, she showcased her work in an exhibition named Disidentico set up in Palazzo Branciforte in Palermo, where she met Achille Bonito Oliva, who supported her throughout the subsequent years in institutional exhibits and TV programs. Betty Bee’s works have been on show in the Palazzo Reale di Caserta (1995); Palazzo delle Esposizioni, Roma (1996); Centre for Contemporary Art, Amsterdam (1996); Castel Sant’Elmo, Naples (1999); Rupertinum Museum, Salzburg (2000); Valencia Biennial (2001); Certosa di Padula, 2003; Maschio Angioino, Naples and Nada Art Fair Miami (2004); PAC, Milan and Pan Palazzo delle Arti, Naples (2005); Chelsea Art Museum, New York (2006); MAXXI in Rome, Palazzina Reale in Florence, Ravello Festival (2007); Dorsky Gallery and Italian Cultural Institute, New York (2008); Religare Arts, New Delhi (2009); Complesso del Vittoriano, Rome, and 54th Venice Biennial, CAM, Casoria and Palazzo Zenobio in Venice (2011); Museo del 900, Milan (2013). In 2014, her show named Second Life has been hosted by Fondazione Morra Greco, in Naples.
Cristo nero, 2006, C-print su D-bond ed., 3/3+1AP, cm 100x70
Alter ego dei loro creatori, Fabio La Fauci (Milano, 1977) e Daniele Sigalot (Roma, 1976), sono i protagonisti di un progetto artistico nato alla fine del 2005 con la prima esposizione a Barcellona ed il lancio del libro comic Out of Wishes. Fabio La Fauci e Daniele Sigalot hanno lavorato in pubblicità a Milano, Barcellona e a Londra presso l’agenzia Saatchi&Saatchi dalla quale si dimettono nel 2007 per dedicarsi a tempo pieno alla narrazione delle scoraggianti avventure dei due personaggi con l’uso di pittura, fotografia, scultura, mosaico, editoria e digitale. Blue and Joy esprimono fisicamente il contrario di quanto provano: Blue, nonostante la sua lacrima ed il cuore spezzato, è la creatura più felice al mondo; Joy con le braccia al cielo e il sorriso perenne è invece il pupazzo più triste che si possa incontrare. E se i valori formali sono spesso tra pop e street, è evidente l’anima concettuale di questa ricerca ormai indirizzata verso espressioni sempre più libere di cui Blue and Joy divengono spettatori, spesso assenti. Tra le collettive istituzionali ricordiamo Street art, sweet art al PAC, Milano (2007), la Biennale di Nanjing in Cina (2010) e tra le ultime personali L’amore non si cura - The 16th discouraging exhibition of Blue and Joy, Galleria Mayoral, Barcellona (2011); Blue and Joy – The Superficial Essence of a Deep Appearance, Galleria Artra, Milano; The Angle of God, Chiesa di San Matteo, Lucca; Dear Design + Even The Wind Gets Lost, Triennale di Milano, Milano; Ode to ADHD (Attentional Deficit Hyperactivity Disorder), Die Kunstagentin, Colonia (2013); My childhood is getting older, Museo di Palazzo Poggi, Bologna; The future is bright, the past is black and white, Hardcore Art Contemporary Space, Miami; Scope Basel; Even the wind gets lost in Napoli, Palazzo Reale, Napoli (2014).
blue
and
joy
Are the alter ego of their creators, Fabio La Fauci (born in Milan in 1977) and Daniele Sogalot (born in Rome in 1976). They have been the protagonists of an art project created at the end of 2005, with the first show taking place in Barcelona followed by the launching of their comic strips book Out of Wishes. Fabio La Fauci and Daniele Sigalot worked in the advertisement industry in Milan, Barcelona and London, for Saatchi&Saatchi. They later resigned from the agency, in 2007, to devote all of their time to narrating the daunting adventures of two characters, using techniques as painting, photography, sculpture, mosaic, printed and digital media. Blue and Joy express, physically, the contrary of what they feel. In spite of his broken heart and teary eye, Blue is the happiest creature in the world. Smiling Joy, with his arms towards the sky, is the saddest puppet one could ever meet. Their formal values are often between Pop and Street Art, and the conceptual soul of their research seeks the freedom of expressions of which Blue and Joy, often, become absent spectators. Among their collective shows in institutional installations, worthy of mention are Street art, sweet art at PAC, Milan (2007), the Biennial in Nanjing, China (2010). Among their latest solos, L’amore non si cura - The 16th discouraging exhibition of Blue and Joy, Galleria Mayoral, Barcelona (2011); Blue and Joy – The Superficial Essence of a Deep Appearance, Galleria Artra, Milan; The Angle of God, Church of San Matteo in Lucca; Dear Design + Even The Wind Gets Lost, Milan Triennial; Ode to ADHD (Attentional Deficit Hyperactivity Disorder), Die Kunstagentin, Cologne(2013); My childhood is getting older, Museo di Palazzo Poggi, Bologna; The future is bright, the past is black and white, Hardcore Art Contemporary Space, Miami; Scope Basel; Even the wind gets lost in Napoli, Palazzo Reale, Naples (2014).
Dear future, Dear Destiny, dittico, serigrafia su carta patinata, esemplare AP su 100, cm 52x72 cad.
Nasce nel 1949 a Reggio Emilia. Frequenta il Liceo artistico di Modena e successivamente l’Accademia di Brera a Milano e quella di Bologna, dove è stato titolare delle cattedre di anatomia e di pittura. La mostra personale d’esordio è nel 1972 alla Galleria II Giorno di Milano; il suo curriculum espositivo, già significativo negli anni Settanta, intensi per ricerca e sperimentazione, si arricchisce negli Ottanta di personali e di collettive di particolare rilievo e prestigio, anche internazionali. Le sue opere, che la critica ha collocato nell’ambito della Neo-pittura, rappresentano una sorta di itinerario meditativo ed emozionale, condotto nella trasparenza dell’acquerello e nella limpidezza della luce, dove le germinazioni naturali sono auspicio alla crescita di una coscienza esistenziale. Nel 1982 è invitato alla Biennale di Venezia, dove tornerà nel 1990 con una sala personale, e nel 1986 è invitato alla Quadriennale di Roma. Mostre antologiche pubbliche a lui dedicate si tengono nel 1989 alla Galleria Civica di Modena (con un racconto in catalogo di Antonio Tabucchi) e nel 1992 ai Musei Civici di Reggio Emilia (con un saggio in catalogo di Luciano Caramel). Significativo è pure l’elenco delle partecipazioni a importanti rassegne di gruppo: Anni Ottanta a Bologna e la III Triennale Internazionale al Kunsthalle di Norimberga nel 1985, Dopo il concettuale a Trento, Itinerari di arte contemporanea a Lisbona nel 1986, la Biennale Internazionale de II Cairo nel 1995. Innumerevoli le mostre personali in gallerie private italiane e straniere (Anversa, Stoccolma, Amburgo, Zurigo, Parigi, New York). Attualmente lavora con la Galleria Marlborough di Monaco.
davide
benati
Was born in Reggio Emilia in 1949. He attended Modena’s art school and, later, the accademia di Brera in Milan and Bologna. He subsequently became a member of the faculty, holding the chairs of anatomy and painting. His first solo show was in 1972, at Galleria Il Giorno, in Milan. In the 70s, Benati had already numerous exhibitions on his list, supported by a solid research and experimentation. In the 80s, more solo exhibits and prestigious collective shows were set up, in many different countries. Critics place his artwork in the Neo-pittura style, due to the meditative and emotional itinerary he evoked, depicted with the transparencies of watercolors and brightness of light, where the natural germinations were meant to promote an existential awareness. In 1982, Benati was invited to participate in the Biennial in Venice, where he returned also in 1990, when a hall of the Biennial was reserved only to host his artwork. in 1986, he was invited to Rome’s Quadriennale. Benati’s anthological exhibits have been held in several public venues as Modena’s Galleria Civica, in 1989 (with a short story by Antonio Tabucchi in the catalogue) and Reggio Emilia’s Musei Civici in 1992 (with an essay by Luciano Caramel in the catalogue). Benati participated in major collective exhibitions as Anni Ottanta in Bologna and in the 3rd International Triennial in Nuremberg’s Kunsthallen in 1995, Dopo il concettuale in Trento, Itinerari di arte contemporanea in Lisbon, in 1986, the International Biennial in Cairo in 1995. Many were the solo exhibitions hosted by Italian and foreign private galleries in Antwerp, Stockholm, Homburg, Zurich, Paris and New York. Benati is currently working with Marlborough Gallery in Munich.
Grande Mattino, 2009, acquerelli su carta intelata, cm 120x95
Nasce a Cremona nel 1932, vive e lavora a Milano. Si diploma presso l’Istituto d’Arte di Parma e frequenta l’Accademia di Brera, soggiorna a Parigi dal 1958 al 1960, dove tiene mostre personali e collettive. Viaggia moltissimo tra Asia, Africa e Americhe mettendosi alla prova con pittura e cinematografia. Attenta all’uso dei materiali e ai suggerimenti che da essi provengono negli anni 1973-75 produce due film la cui presenza è documentata in rassegne curate da Vittorio Fagone. Ugualmente dagli anni ‘80 la scultura entra gradualmente nella sua ricerca artistica. Tra le numerose mostre ricordiamo alcune personali in spazi pubblici: Palazzo dei Diamanti, Ferrara (1972), Pinacoteca Civica di Como (1993), Torre del Lebbroso di Aosta (1994), Palazzo Racani Arroni di Spoleto (1997), Palazzo Patrizi di Siena (1999), Fortezza Firmafede di Sarzana (2004), Palazzo Magnani di Reggio Emilia (2006), l’antologica al Museo Civico di Cremona (2007) e la retrospettiva alla Castiglia di Saluzzo (2012). A Milano espone da Arte 92, da Spaziotemporaneo e da Cavenaghi Arte; nel 2012 lo Spazio Oberdan della Provincia di Milano gli dedica Non si riposa il mare a cura di Martina Corgnati. Da ricordare la Biennale di San Paolo del Brasile (1982) e la Biennale di Venezia (1986) a cura di Arturo Schwarz sul tema Arte e Alchimia. Tangibile infatti nei suoi lavori l’amore per la materia, soprattutto quando consunta regala la fascinazione del tempo. Per Gabriella Benedini è nella metafora del viaggio e nella scintilla alchemica dell’incontro la vera pietra filosofale.
gabriella
benedini
Was born in Cremona in 1932 and currently lives and works in Milan. She achieved her diploma at Parma’s Istituto d’Arte and later attended the Accademia di Brera. From 1958 to 1960, Benedini lived in Paris, where she participated in solo and collective exhibitions. She travelled extensively across Asia, Africa and North and South America testing her skills in painting and cinema techniques. In the early 70s (1973-75) she was inspired by suggestions coming from cinema and produced two films, documented in reviews curated by Vittorio Fagone. In the 80s, sculpture gradually found its way in her artistic experimentation. Among the numerous exhibitions, the following are some of the ones in public venues, as in Palazzo dei Diamanti, Ferrara (1972), Pinacoteca Civica in Como (1993), Torre del Lebbroso in Aosta (1994), Palazzo Racani Arroni in Spoleto (1997), Palazzo Patrizi in Siena (1999), Fortezza Firmafede in Sarzana (2004), Palazzo Magnani in Reggio Emilia (2006), an anthological at Museo Civico in Cremona (2007) and a retrospective at Castiglia in Saluzzo (2012). In Milan Benedini exhibited at Arte 92, Spaziotemporaneo, and Cavenaghi Arte. In 2012, Spazio Oberdan of the provincial administration of Milan, dedicted to Benedini the show named Non si riposa il mare curated by Martina Corgnati. Worthy of mention are also the Biennial in Sao Paulo, Brazil (1982) and the Venice Biennale (1986) curated by Arturo Schwarz on the theme Art and Alchemy. In her works, the love for matter is tangible, especially when it is consumed and offers the fascination of time. Gabriella Benedini sees the genuine Philosopher’s Stone in the metaphor of the journey and in the alchemic spark of an encounter.
Il tempo del cambiamento, 2008, tecnica mista su tavola, cm 40x60
Nasce nel 1960 a Roma, dove vive e lavora. Imprenditore nel campo dell’energia, non a caso a contatto con le forze della terra, coltiva ancora la sua prima passione. Lui stesso spesso ricorda l’emozione delle foto scattate a 16 anni a New York con una Nikon F2a, regalo della zia Elsa Peretti, designer di riferimento di Tiffany. La passione per i viaggi, gli spazi aperti, la visione dunque da campo lungo cui l’attività imprenditoriale lo abitua, diviene propedeutica a leggere e fermare nello scatto quella che avverte come l’anima crudele e selvaggia della natura. Lo fa in maniera elegante, istintiva nell’inquadratura e nella risoluzione cromatica, pronto anche a intervenire con interpretazioni digitali. Qui il gioco dell’elaborazione è perfidamente più sottile e concettuale: Ferdinando Brachetti Peretti si pone in maniera per così dire “classica” quale deus ex machina, dominando e piegando una natura cui riesce paradossalmente con la tecnica a restituire forze primordiali spesso sopite, se non addirittura perdute. Il paesaggio diventa una scusa, l’animale un esercizio di estetica, i ritratti medium per ironia e riflessioni diverse. Vittorio Sgarbi intuendone per primo la passione nascosta dietro piacevolezza estetica e colore, su segnalazione di Gualtiero Jacopetti, lo vuole nel Padiglione Italia a Venezia per la 54° Biennale. Nel 2011 la personale da Forni a Bologna e la partecipazione ad Arte Fiera. Nel 2012 è a Madrid con l’antologica Hidden Soul presso la Galleria Caylus e con la personale alla Galleria Aina Nowack. Nello stesso anno partecipa a naturaLmente, Biennale Italia-Cina alla Reggia Reale di Monza, a Mia Fair a Milano e a Roma Contemporary al Macro. In giugno 2013 è ancora al Macro per PopNewPop For Aids, collettiva a sostegno di Anlaids Lazio con il patrocinio della Regione Lazio e di Roma Capitale.
ferdinando brachetti peretti Was born in 1960 in Rome, where he currently lives and works. An entrepreneur in the energy industry, he is definitely in contact with the force of the earth, and still cultivates his first passion. He often recalls the emotion of the first photos taken in New York when he was 16, using a Nikon F2a, a gift from his aunt Elsa Peretti, a top designer at Tiffany’s. His love for travel, open space,the broader outlook his profession demands, become basic to detect and capture in a photo what he believes to be Nature’s cruel and wild soul. He achieves this in an elegant and instinctive fashion with his frames and color resolutions, ready to provide a digital interpretation. Now the game of elaborating is fiercely subtle and conceptual. Ferdinando Brachetti Peretti became a classical deus ex machina, dominating and bending Nature and managing to do so with a technique that returns primordial forces that had been in lethargy or even lost. The landscape is an excuse, the animal is an aesthetic exercise, the portraits aim at being ironic or at triggering diverse reflections. Vittorio Sgarbi was the first to detect the passion concealed by the aesthetic beauty and color. Following Gualtiero Jacopetti’s advice, Sgarbi called Brachetti Peretti into the Italian Pavillion at Venice’s 54th Biennial. In 2011, he gave a solo show hosted at Forni’s in Bologna, and participated in Arte Fiera. In 2012 he was in Madrid with his anthological Hidden Soul hosted at Galleria Caylus and a solo show at Galleria Aina Nowack. That same year he participated in naturaLmente, Italy-China Biennial held at Reggia Reale di Monza, in Mia Fair in Milan and in Rome Contemporary at Macro. In June 2013 he returned at Macro for PopNewPop For Aids, a collettive supporting Anlaids Lazio, with the sponsorship of the regional administration of Lazio and of Roma Capitale.
Transgenic Genome, 2014, stampa lambda su carta Kodak tra perspex e alluminio, ed. 1/3, cm 70x100
Nasce nel 1955 a Limbiate. Vive e lavora a Milano. Diplomato nel 1973 a Brera, si laurea in architettura al Politecnico. L’esordio è a Milano presso la galleria Diagramma di Luciano Inga-Pin con una personale seguita da esposizioni altrettanto importanti alla fiera di Basilea, a Tokyo e Barcellona. Alla fine degli anni 80 aderisce al Nuovo Futurismo, movimento formatosi proprio presso la galleria Diagramma e teorizzato dal critico bolognese Renato Barilli. Per Brevi il materiale di elezione del fare arte contaminando con essa gli oggetti d’uso comune in maniera giocosa e colorata, come nella tradizione pop e futurista, è il medium-density fibreboard. Con esso realizza opere tridimensionali giocate con ironia tra pittura e scultura e il cui dinamismo è in continuo equilibrio tra contemplazione e forza vitale. Nel 1991 è uno degli artisti internazionali selezionati per la mostra Anninovanta alla GAM di Bologna. Nel 2012 viene pubblicata una monografia a cura di Renato Barilli per Silvia Editrice. Tra le mostre più recenti ricordiamo nel 2010 Il Nuovo Futurismo, Fondazione Bandera, Busto Arsizio; Flash 80, MAGA Museo Arte Contemporanea, Gallarate; nel 2011 Colorati Sogni, Palazzo Penotti Ubertini, Orta S. Giulio; I Nuovi Futuristi, MART Casa Depero, Rovereto; nel 2012 Nuovo Futurismo – Ridisegnare la città, Spazio Oberdan, Milano; nel 2013 Jean Cocteau et les mots, Fermi Maison du livre et du tourisme, Bécherel; nel 2014 Italian Contemporary Art vs Design, Centro Steccata, Milano. Tra gli spazi pubblici che hanno ospitato suoi lavori: Fundaciò Joan Mirò, Barcellona; Museo d’Arte Contemporanea, Trento; Olympia, Londra; Palais des Expositions, Nizza; Ginza Dai-Ichi, Tokyo; Sharjah Arts Museum, Emirati Arabi Uniti; Finnish National Gallery, Helsinki; Joods Historish Museum, Amsterdam; Museo della Permanente e Palazzo delle Stelline, Milano.
dario
brevi
Was born in 1955 in Limbrate, and currently lives and works in Milan. He achieved his diploma at Brera in 1973 and, subsequently, his degree in architecture from the Polytechnic of Milan. Brevi began his career at Luciano Inga-Pin’s gallery, Diagramma, in Milan, with a solo show. Other significant exhibits followed in Basel, Tokyo and Barcelona. At the end of the 80s, Brevi started following New Futurism, a movement which kicked off at Diagramma, theorized by Bologna-born critic Renato Barilli. Brevi chose to use the medium-density fiberboard as his favorite material and created his artwork joyfully and colorfully, contaminating it with everyday objects, following in the steps of Pop and Futurist traditions. He used this material to create 3D artwork, ironically merging painting and sculpture, in a dynamic balance between contemplation and vital force. In 1991, he was selected among other internationally-known artists for Anninovanta on show at GAM in Bologna. In 2012, Renato Barilli wrote a monograph on Dario Brevi, published by Silvia Editrice. Among the most recent exhibits, worthy of mention are Il Nuovo Futurismo, at Fondazione Bandera, in Busto Arsizio, 2010; Flash 80, MAGA Museo Arte Contemporanea, in Gallarate; in 2011, Colorati Sogni, at Palazzo Penotti Ubertini, Orta S. Giulio; I Nuovi Futuristi, MART at Casa Depero, in Rovereto; in 2012, Nuovo Futurismo – Ridisegnare la città, at Spazio Oberdan, in Milan; in 2013, Jean Cocteau et les mots, at Fermi Maison du livre et du tourisme, Bécherel; in 2014, Italian Contemporary Art vs Design, at Centro Steccata, in Milan. His exhibitions have also been hosted by institutions as Fundaciò Joan Mirò in Barcelona, Museo d’Arte Contemporanea in Trento, Olympia in London, Palais des Expositions in Nice, Ginza Dai-Ichi in Tokyo, Sharjah Arts Museum in the United Arab Emirates, Finnish National Gallery in Helsinki, Joods Historish Museum in Amsterdam, Museo della Permanente and Palazzo delle Stelline, in Milan.
Albero della pace (ho ancora un sogno), 2014, acrilici su mdf, cm 97x70
Nato a Carrara nel 1972, vive e lavora a Fivizzano (MS). Figlio d’arte, ha convissuto con le monumentalità della scultura del padre Pietro e con le atmosfere introspettive della madre Cordelia von den Steinen . Diplomato nel 1997 all’Accademia di Belle Arti di Firenze, nel 1999 ha trascorso un periodo a Praga, ospite all’Accademia di quella città. La sua pittura dalla solida formazione accademica (che lo porta a realizzare importanti opere incisorie quali l’illustrazione de La storia vera di Luciano di Samosata e del Don Quichotte di Pietro Toesca, nonchè a realizzare i manifesti del Festival di San Miniato e di Arte in città per la Triennale di Milano nel ’97) è narrativa, con una visionarietà che riesce ad incarnare nel contemporaneo i modi dell’antico, spesso nascondendo in essi una chiave di accesso allo spirituale. Tra le collettive Carta moneta, Galleria Giulia, Roma (1996); Artisti Slavi ed Italiani, Accademia del Giglio, Firenze (1997); Da Padre in Figlio, Castell’Arquata (1998); I Cascella, Museo dello Splendore, Giulianova; Pietro Cascella e la Famiglia, una lunga vocazione artistica, Fondazione del Monte, Parma; Pinocchio a Collodi (1999); Il paesaggio rivisitato a Bergamo, Banca Popolare di Milano; Pittori italiani in Versilia e Lucchesia, ex Municipio, Lugano (2000). Tra le personali: Premio Opera Prima e Galleria Agrifoglio, Milano (1995); La storia vera, Galleria del Teatro, Parma e Castello del Piagnaro, Pontremoli- Premio Bancarella; Il Paesaggio rivisitato, Forte Crest, Milano (1999); Galleria Peccolo, Livorno (2000); Palazzo Patrizi, Siena (2003); Circolo Artistico, Bologna (2004). Dal 2003 al 2007 realizza le vetrate per la Cattedrale di S. Maria Maggiore a Francavilla al Mare, Chieti.
jacopo
cascella
Was born in Carrara, in 1972, but lives and works in Fivizzano, northern Tuscany. Art runs in his family. His father, Pietro Cascella, is the author of monumental sculptures while his mother, Cordelia von den Steinen, has a more introspective approach to sculpting. Jacopo graduated from Florence’s Accademia di Belle Arti in 1997 and two years later travelled to Prague, where he spent some time as a guest of the city’s Academy. His paintings reveal a robust academic training, which helped him create most important engravings, to works La storia vera by Luciano di Samosata and Don Quichotte by Pietro Toesca, as well as the posters for the San Miniato Festival and Milan’s Arte in città, an event which was part of Milan’s Triennial in 1997. Jacopo has a narrative style of painting which combines the rhythm of contemporary life with elements that come from a distant past, which often conceal the key to a spiritual world. He participated in several collective exhibitions, among which Carta moneta, Galleria Giulia, Rome (1996); Artisti Slavi ed Italiani, Accademia del Giglio, Florence (1997); Da Padre in Figlio, Castell’Arquata (1998); I Cascella, Museo dello Splendore, Giulianova; Pietro Cascella e la Famiglia, una lunga vocazione artistica, Fondazione del Monte, Parma; Pinocchio in Collodi (1999); Il paesaggio rivisitato in Bergamo, Banca Popolare di Milano; Pittori italiani in Versilia e Lucchesia, ex Municipality, Lugano (2000). Among his solo shows, worthy of mention are the Premio Opera Prima and Galleria Agrifoglio, Milano (1995); La storia vera, Galleria del Teatro, Parma and Castello del Piagnaro, Pontremoli- Premio Bancarella; Il Paesaggio rivisitato, Forte Crest, Milan (1999); Galleria Peccolo, Livorno (2000); Palazzo Patrizi, Siena (2003); Circolo Artistico, Bologna (2004). From 2003 to 2007 he decorated the windows of the Cathedral of S. Maria Maggiore in Francavilla al Mare, near Chieti.
Senza titolo, 2012, acrilici su legno, cm 136x87
Nasce a Montecastello di Vibio (Todi) nel 1952. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma con Toti Scialoja. Eclettico si appassiona a teosofia, alchimia, cabala, Zen e Taoismo e lo studio continuo di estetica e filosofia lo fanno fine dicitore, teorico e scrittore. Dalla seconda metà degli anni ‘70 fa parte di uno dei sodalizi più fecondi del secondo ‘900: la Nuova scuola romana. La sua ricerca concettuale, approda a un vero e proprio simbolismo spirituale che lo renderà punto di riferimento di tutta quella critica che indipendentemente dai valori formali si interessa al rapporto tra Bello e Sacro, tra materia e spirito. Nel ‘77 la prima personale a Roma. Da lì il suo lavoro sarà accolto dalle principali gallerie del mondo (da Yvon Lambert a Parigi a Salvatore Ala e Gian Enzo Sperone Westwater a New York) e da tutte le maggiori gallerie italiane. Tra le mostre istituzionali tre edizioni della Biennale di Venezia (1984-1986-2011); nel 1993 il Museum Centre Saydie Bronfman di Montreal e la Galleria d’arte Moderna di Rimini; nel 1996 la Quadriennale di Roma; nel 2003 Classico Eclettico al Museo Archeologico di Villa Adriana a Tivoli sino al Mart di Rovereto nel 2009. Nel 2010 la retrospettiva San Lorenzo: Limen, la soglia dell’arte, allestita a Roma da A. Bonito Oliva, e la XVI Biennale di arte sacra contemporanea, organizzata a Isola del Gran Sasso dalla Fondazione Staurós. Del 2012 l’Antologica in piccoli formati 1984/2012 presso Palazzo Buonaccorsi di Macerata e Quadratonomade a Palazzo delle Esposizioni, Roma e a Padova la grande installazione site specific Con passi dorati all’Oratorio di San Rocco. Nel 2013 a Torino Pittori d’oggi Italia–Francia e Anni 70-Arte a Roma a Palazzo delle Esposizioni.
bruno
ceccobelli
Was born at Montecastello di Vibio (Todi) in 1952. He graduated at Rome’s Fine Arts Academy, under the guidance of Toti Scialoja. Eclectic by nature, he studied theosophy, alchemy, Kabbalah, Zen and Taoism, and applied himself to aesthetic and philosophy to become a fine speaker, theoretician and writer. Ceccobelli joined one of the city’s premier cultural centers of the 20th century, the New Roman School – Nuova scuola romana - since the mid-70s. His conceptual research evolved into a spiritual symbolism that turned him into a reference point of a which critique, free from formal values, focused on the relation between Beauty and the Sacred, between matter and soul. After his first solo exhibit, which took place in Rome in 1977, Ceccobelli’s works went on show in the most important art galleries in the world, from Yvon Lambert in Paris to Salvatore Ala and Gian Enzo Sperone Westwater in New York as well asin the most prestigious Italian galleries. He participated in several institutional exhibitions, namely at the Venice Biennial (1984, 1986, 2011); the Museum Centre Saydie Bronfman in Montreal and Galleria d’arte Moderna in Rimini in 1993; Classico Eclettico at the Archeological Museum of Villa Adriana in Tivoli and at the Mart, in Rovereto in 2009. In 2010 Ceccobelli participated in the San Lorenzo retrospective exhibition: Limen – the threshold of art, set up by A. Bonito Oliva in Rome and the XVI Biennial Exhibition of Contemporary Sacred Art, organized by Fondazione Stauros at Isola Gran Sasso. He was also featured in Antologica in piccoli formati 1984/2012 in 2012 at Palazzo Buonaccorsi in Macerata, Quadratonomade at Rome’s Palazzo delle Esposizioni and in Padua, where his Con passi dorati installation was hosted at San Rocco Oratory. His latest exhibitions were held Turin, at Pittori d’oggi Italia–Francia in 2013, and Anni 70-Arte in Rome’s Palazzo delle Esposizioni.
Visto in molti, 2012, collage e acrilici su legno, cm 64x53
Nasce a San Severo nel 1957. Vive e lavora a Cumiana (Torino). La freschezza del suo linguaggio ha radici trentennali: affonda nel fertile humus del poverismo e dell’informale. Lo si intuisce da quella potenza del gesto che nessuna accademia può dare e che negli anni ‘80 lo avvicina all’amico e Maestro Piero Ruggeri. Da questa esuberanza nascono tele grezze, impregnate di colore e bitume, sino a quando nel nuovo decennio da quella lava esplodono i sentimenti, liberati in una materia più fluida prima e dalla semplificazione cromatica poi: il blu, il bianco, il nero. Poi questo sfondo apparentemente monocromo si anima di apparizioni larvali, in un gioco che è attenzione al frammento ed alla sua potenza evocativa e simbolica. Così Ciarallo compie un deciso salto nel concettuale, riduce coraggiosamente l’opera al dato essenziale dello sfondo anticipando le tendenze décor di tanta arte europea, antesignano del lavoro di Wright e di Stingel. Tra le esposizioni si ricordano M.A.C.A.M. Museo di Maglione (1995), Museo Valdese, Torre Pellice (1996), Palazzo Robellini, Acqui Terme (1998), Galleria Kass, Innsbruk (2000), Eidos, Asti (2002) e Arte Silva, Seregno (2003), l’International Art Simposium, Dubai (2004), Galleria Brehova, Praga (2008), Segni del ‘900, Istituto Italiano di Cultura di Praga (2009). Nel 2011 la personale a Roma presso Spazio Artificio, Nero Nero al Castello Di Rivara e la 54° Biennale di Venezia, Padiglione Italia e Padiglione Tibet. Del 2012 le personali alla Galleria Limen 895, Roma e alla Fondazione Matalon, Milano e sempre nello stesso anno la collettiva La nuova era tra simbolismo e tecnologia al MACRO, Roma. Nel 2014 gli eventi Remember Joseph Beuys con Lucrezia De Domizio Durini e Cavellini 1914-2014.
antonio
ciarallo
Was born in San Severo in 1957 and currently lives and works in Cumiana, near Turin. The freshness of his language stems from a 30-year tradition based on the fertile humus of Arte Povera and Informalism, which may be appreciated in the power of his skill that no academia can grant, which made him approach, in the 80s, his friend and mentor Ruggeri. This exuberant trait generated raw canvases, imbibed in color and bitumen. In the subsequent decade, however, that ‘lava’ elicited feelings which were released in a fluid matter at a first stage, and then dissolved into a chromatic simplification of blue, white and black. Later, that apparently monotonous background bloomed with larval patterns, in a sort of game which focused on the fragment and its evocative and symbolic power. That was when Ciarallo shifted to the conceptual, condensing his work on the essential background, as an anticipation of the European décor trends, and as a forerunner of Wright and Stingel. Among his exhibits, worthy of mention are M.A.C.A.M. Museo di Maglione (1995), Museo Valdese, Torre Pellice (1996), Palazzo Robellini, Acqui Terme (1998), Galleria Kass, Innsbruk (2000), Eidos, Asti (2002) and Arte Silva, Seregno (2003), the International Art Symposium, Dubai (2004), Brehova Gallery, Prague (2008), Segni del ‘900, at Prague’s Italian Cultural Institute (2009). In 2011, a solo exhibit was hosted at Spazio Artificio in Rome, Nero Nero was showcased at Castello Di Rivara; the artist participated also in the 54th Venice Biennial, in Italy’s and Tibet’s Pavillions. In 2012, his solo exhibits were hosted by Galleria Limen 895 in Rome and by the Fondazione Matalon in Milan. That same year, Ciarallo participated in the collective show La nuova era tra simbolismo e tecnologia at Rome’s MACRO. In 2014, his work was showcased at events like Remember Joseph Beuys with L. De Domizio Durini and Cavellini 1914-2014.
Tuedio, 2014, tecnica mista su tela, cm 40x80
Nasce a Cassano delle Murge (Bari) nel 1950. Vive e lavora a Roma. Diplomatosi all’Istituto d’Arte di Bari, si trasferisce a Roma dove termina l’Accademia di Belle Arti nel 1973, iniziando la carriera espositiva. Nel 1989 si avvicina alla galleria Apollodoro di Paolo Portoghesi (del 1990 la personale Citazioni) vero e proprio circolo culturale e riferimento per la Pittura Colta, con lavori di matrice decisamente anacronista, ricchi di notazioni concettuali e contrappunti simbolici. Nel 1991 inizia l’attività di “scenografo realizzatore” per Rai, Mediaset, La7, Sky, teatri e cinema. Sente dunque prepotente il ritorno alla materia e torna, con un salto apparentemente antistorico, verso l’informale. E’ come se il realismo avesse imbrigliato per taluni versi la sua immaginazione, attratta da forze nascoste, nutrita dall’ossessione per una materia emanazione di forze spirituali arcaiche e profonde. Ma è anche probabile che con questi lavori densi e magmatici inconsciamente avverta il fermento di un impegno sociale che sempre ha accompagnato la sua vita di uomo e d’artista. Nel 2002 dunque la collettiva 11 settembre 2001 – Ostia ricorda, con il Patrocinio dell’Assessorato alla politiche culturali di Roma. Tra le altre più recenti esposizioni si ricordano Artista contemporaneo all’Accademia di Romania, Roma (2007); Tras-parenze tra neo futurismo e neo informale, Parco del Celio, Roma (2008); The 12th westlake art fair, Shanghai (2009). Nel 2010 l’impegno sociale si concretizza con La Repubblica delle arti, progetto itinerante partito da Palazzo Valentini, Roma con il Patrocinio della Provincia di Roma. Nel 2011 la collettiva Differenze alla Limenotto9cinque Gallery con tra gli altri Angeli, Corpora, del Pezzo, Maselli, Vettor Pisani. Due le edizioni di Adrenalina al Macro: La nuova era tra simbolismo e tecnologia (2012) e Il mio Paradiso (2014).
angelo
cortese
Was born in Cassano delle Murge, near Bari, in 1950, and currently lives and works in Rome. He achieved his diploma at Bari’s Istituto d’Arte and completed his education in Rome’s Accademia delle Belle Arti in 1973, when he started his exhibiting career. In 1989, he was regularly at Paolo Portoghesi’s Apollodoro gallery, a cultural point of reference for the Pittura Colta movement, which showcased works of art with an anachronistic nature, having conceptual connotations and symbolic counterpoints. In 1990, he set up his Citazioni solo show in the gallery, and in 1991 he began his career as a set designer-performer for Rai, Mediaset, La7, Sky, theaters and cinemas. Cortese strongly felt the urge to return to matter and, with an anti-clock jump back into the past, he returned to the informal. It was as if realism had harnessed his imagination, attracted by hidden forces, nourished by the obsession for matter, forged by archaic and profound spiritual forces. Cortese possibly unconsciously felt –with these dense and magmatic works of art- the urge for a social commitment which has always become apparent in his life, as a man and as an artist. In 2002, he participated in a collective titled 11 settembre 2001 – Ostia ricorda with the sponsorship of the Municipality of Rome’s counsellor’s office for cultural policies. Cortese’s most recent exhibits include Artista contemporaneo at Accademia di Romania, in Rome (2007); Tras-parenze tra neo futurismo e neo informale, Parco del Celio, Rome (2008); The 12th westlake art fair, Shanghai (2009). In 2010, his social committment is conveyed by his La Repubblica delle arti, a progressive project which was launched at Palazzo Valentini, in Rome, under the sponsorship of Rome’s Provincial Administration. In 2011, Cortese contributed to the collective named Differenze, held at Limenotto9cinque Gallery together with artists like Angeli, Corpora, del Pezzo, Maselli, Vettor Pisani. His Adrenalina was at Macro in two editions: La nuova era tra simbolismo e tecnologia (2012) and Il mio Paradiso (2014).
Millecinquecento viti per una vita, 2014, poliuretano, viti, metalloidi e resina, cm 85x65x28
Nasce a Roma nel 1961. Dopo una lunga carriera come atleta professionista, la sua passione si indirizza verso la fotografia di moda e subito collabora con prestigiosi magazine internazionali, realizzando editoriali e ritratti di celebrities. Nel 1997 fonda la sua casa di produzione per la quale realizza campagne pubblicitarie per clienti del calibro di Kenzo e Gucci. Dal 2001 Cricchi si cimenta nella direzione di cortometraggi, video d’arte e fashion film, sviluppando parallelamente una ricerca personale decisamente più intimista. Dopo l’esibizione Gloomy Sunday nel 2009 al MAK (Austrian Museum of Applied Arts) a Vienna, riduce l’impegno nella moda per concentrare la propria attenzione e il suo talento sulla “fine art photography” iniziando una intensa attività espositiva nella quale si confronta- giacché il suo linguaggio glielo consente- anche con pittori quali Chia, Ceccobelli, Vettor Pisani, Paladino ed altri. Così tra le collettive nel 2014 Libertà è PARTecipAZIONE all’Istituto Pantheon, Roma e a Palazzo Ruspoli, Cerveteri; La Grande illusione alla Temple Gallery e Blue K alla Rossmut Gallery di Roma. Tra le personali ricordiamo nel 2013 Ritratti immaginari al Milan Image Art Fair, SuperStudio Più, Milano; nel 2012 Le perle sono vere al Castello di Rivara, Torino; Profilo d’acqua alla Doozo Gallery di Roma nel 2011 e nel 2010 a Roma Misty Beethoven Erotic Parade alla Mondo Bizzarro Gallery e Tears of Eros alle Officine fotografiche. I suoi lavori sono stati esposti in musei ed istituzioni private in Italia, Olanda, Francia e in Austria. Vive e lavora a Roma.
angelo
cricchi
Was born in Rome in 1961. He performed for a long time as a professional athlete, but his passion led him to approach fashion photography, a field where he found himself collaborating for prestigious international magazines. He soon began writing editorials and making portraits of celebrities. In 1997, he founded his own production company which was contracted to make advertising campaigns for customers as prestigious as Kenzo and Gucci. In 2001, Cricchi started testing his skills with short-film making, art videos and fashion films, and focused down on an personal intimist study. After his exhibit with Gloomy Sunday, in 2009, at Vienna’s MAK (Austrian Museum of Applied Arts), he devoted less time to fashion and focused his attention and talent on fine art photography, thus beginning an intense activity sharing exhibits and well deserved experiences with artists as Chia, Ceccobelli, Vettor Pisani, Paladino, and many more. In 2014, some collective shows included Libertà è PARTecipAZIONE at the Pantheon Institute in Rome and at Palazzo Ruspoli in Cerveteri; La Grande illusione at Temple Gallery, and Blue K at Rossmut Gallery, in Rome. His solo shows include Ritratti immaginari at the Milan Image Art Fair in 2013, and SuperStudio Più, Milan; in 2012, Le perle sono vere at Turin’s Castello di Rivara; Profilo d’acqua at Doozo Gallery in Rome in 2011, and Misty Beethoven Erotic Parade at Mondo Bizzarro Gallery in Rome in 2010, and Tears of Eros at Officine fotografiche. His works has been showcased in private and institutional museums in Italy, France, Austria and The Netherlands. Cricchi currently lives and works in Rome.
Green, Yellow e Liliac, 2014, stampa su plexiglass, edizione 1/3, cm 85x130
Nasce a Napoli nel 1933. Vive e lavora a Milano. Già dalla metà degli anni ‘50 è protagonista del mondo della cultura. E’ tra i fondatori della rivista “Documento sud” e del Gruppo 58, con il quale espone alla Galleria San Carlo di Napoli nel 1958. Nel 1960 tiene la sua prima personale alla Galleria Schwarz e l’anno seguente espone negli U.S.A. vincendo il Carnegie International Award. Il 1964 è l’anno della Triennale di Milano e della Biennale di Venezia, dove torna nel ‘66 con una sala personale e la presentazione di Gillo Dorfles. La figurazione neodadaista degli esordi evolve verso una geometria razionale di sapore metafisico, dove l’essenzialità delle forme è simbolico-archetipica ma con una decisa attenzione al linguaggio pop. Del Pezzo ha sensibilità affine a quella dei Nouveaux Réalistes, ma l’ininterrotta meraviglia di fronte all’accumulo dei simboli che cataloga nelle sue opere si accompagna allo svuotamento del significato degli stessi determinato dalla rapidità della comunicazione e definito dalla critica postmoderno. Nel 1965 partecipa alla mostra inaugurale dello Studio Marconi, con il quale avvia un intenso rapporto di collaborazione. Nel 1970 l’antologica di Parma ordinata da Quintavalle, nel ‘74 la retrospettiva alla Rotonda della Besana a Milano curata da Guido Ballo. Dopo un lungo soggiorno a Parigi torna a Milano nel ‘77. Nel 1984 gli viene assegnata la cattedra di “Ricerche sperimentali sulla pittura” alla NABA di Milano. Tra le più recenti esposizioni ricordiamo nel 2000 la grande retrospettiva a Darmstadt in Germania, Castel dell’Ovo a Napoli nel 2001, l’Antologica a Palazzo Doria, Loano nel 2008, la personale nel 2011 alla Galleria Sapone di Nizza e nel 2012 da Arte 92, Milano.
lucio
del
pezzo
Was born in Naples in 1933 and currently lives and works in Milan. A protagonist in cultural circles in the 50s, Del Pezzo founded the Documento Sud magazine and Gruppo 58. With his group he set up an exhibit at Galleria San Carlo in Naples, in 1958. In 1960 he held his first solo show at Galleria Schwarz, and the following year performs in the U.S. where he areceived the Carnegie International Award. In 1964 Del Pezzo’s works were showcased at Milan’s Triennial and at the Biennial in Venice, where he returned, in 1966, with a solo show introduced by Gillo Dorfles. The Neo-Dada concepts at the inception evolved into a rational geometry with a metaphysical taste, where the essential forms are symbolic and archetypal, despite the marked Pop language Del Pezzo resorted to. His works of art showed an affinity with those of the Nouveaux Réalistes, but the uninterrupted marvel for the gathering of symbols he lines up in his works of art, goes hand in hand with the voiding of the symbolic meaning due to the fast-moving dissemination and to the definition of Post-modern given to him by critics. In 1965, Del Pezzo showcases his work in the launching of Studio Marconi, where he later exhibited extensively. In 1970, Quintavalle promoted an anthological exhibition in Parma, and in 1974 a retrospective was set up at Rotonda della Besana in Milan, curated by Guido Ballo. After a long stay in Paris, Del Pezzo returned to Milan, in 1977. In 1984, he became full professor of ‘Experimental research in painting’ at NABA, in Milan. His most recent shows include a remarkable retrospective held in 200 in Darmstadt, Germany, Castel dell’Ovo in Naples in 2001, his anthological exhibit at a Palazzo Doria, in Loano in 2008, his solo in 2011 at Galleria Sapone in Nice, and in 2012 at Arte 92, Milan.
I have a dream, 2014, collage e acrilici su legno, cm 45x60
Nasce a Cassacco nel 1946, vive e lavora a Genova. Nei primi anni ’70 inizia l’attività artistica nell’iperrealismo, sperimentando anche lavori su matrice fotografica. Fra le mostre di questo periodo la X Quadriennale di Roma e Lavori in corso alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna. Nel decennio successivo elabora una pittura di paesaggi dell’interiorità e della memoria, animati da Mito ed Arcadia, ascrivibile alla Pittura Colta. Significativa la sua presenza in esposizioni che hanno fatto la storia dell’anacronismo: Pittura Colta, Milano; La Nuova Maniera Italiana, Bari; Archeologie dell’anima, Genova; II Mito e il Classico nell’Arte Contemporanea Italiana, Sarzana e Lo Sguardo di Giano al Museo Santa Monica, Barcellona. Numerose le mostre all’estero: Dusseldorf, Città Del Messico, Bilbao, Madrid, Basilea, Panama City, Zurigo, Museo D’Arte Contemporanea di Lima, Bogotà, Montevideo, Santiago. Continuo sperimentatore, si è confrontato in maniera convincente con la scultura mantenendosi però fedele al proprio linguaggio primario, fiducioso nella possibilità di una pittura di matrice novecentista di accogliere le più varie contaminazioni. Nel 2006 con Chia, Ceccobelli, Pozzati e altri, è ricevuto da Benedetto XVI per le Tavole della Pace. Sue opere sono ospitate al Museo di Villa Croce e a Palazzo Ducale a Genova, in permanenza al Museo delle Generazioni di Cento ed al Museo del Parco di Portofino. Nel 2011 la Biennale di Venezia. Negli ultimi anni alterna l’attività espositiva con quella di lucido operatore culturale che lo vede doppio protagonista nel 2013 con Le città invisibili al Museo civico Palazzo Borea d’olmo, Sanremo e all’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, e nel 2014 con Segni e Parole al Teatro della Corte, Genova.
walter
di
giusto
Was born in Cassacco in 1946 and currently lives and works in Genoa. In the early 1970s he bagan his activity in hyper-realism, experimenting also on photographic matrixes. Among his exhibits at that time, he participated in the X Quadriennale di Roma and in Lavori in corso at Galleria d’Arte Moderna, in Bologna. In the subsequent ten years he worked at interiority and memory landscape paintings, inspired by Myth and Arcadia, ascribable to Cultivated Painting. His presence was appreciated in exhibits which made the history of anachronisms, namely at Pittura Colta, Milan; La Nuova Maniera Italiana, Bari; Archeologie dell’anima, Genoa; II Mito e il Classico nell’Arte Contemporanea Italiana, Sarzana and Lo Sguardo di Giano at Museo Santa Monica, in Barcelona. Di Giusto exhibited extensively also abroad, in cities like Dusseldorf, Mexico City, Bilbao, Madrid, Basel, Panama City, Zurich, in Lima’s Museo de Arte Contemporaneo, in Bogota, Montevideo and Santiago. He has been experimenting continuously and has effectively approached sculpting, although he remained loyal to his primary language, confident that a 20th-century painting matrix would be likely to welcome contaminations. In 2006, together with Chia, Ceccobelli, Pozzati and other artists, Di GIusto was received by Pope Benedict XVI for the Tables of Peace. His works are hosted also in the Museo di Villa Croce and in Palazzo Ducale in Genoa. Permanent exhibits may be visited at Museo delle Generazioni in Cento and at the Museo del Parco in Portofino. In 2011, Di Giusto was at the Biennale, in Venice. In recent years, he both exhibited and curated, as in 2013 when he was the protagonist of Le città invisibili at Museo Civico Palazzo Borea d’olmo, in Sanremo, and, in 2014, when he featured Segni e Parole at the Teatro della Corte, in Genoa.
Sognare futuro, 2009, acrilico su tela, cm 70x50
Nasce a Roma nel 1962. Ha frequentato prima il Liceo Artistico e poi l’Accademia di Belle Arti di Via di Ripetta, dove studia con il maestro Emilio Greco e si diploma in scultura nel 1984. Con un proprio “laboratorio” intraprende la libera professione come scultore nel campo dello spettacolo, della scenografia cinematografica, teatrale e televisiva, della pubblicità, della ritrattistica iperrealista e dell’arte monumentale e ornamentale in generale. Ha all’attivo prestigiose collaborazioni come autore di effetti speciali per il cinema e la televisione con artisti quali Lamberto Bava (Fantaghirò), Francis Ford Coppola (Il Padrino), Werner Herzog (Flauto Magico al Teatro Bellini di Catania), ed ancora Michele Soavi (Della Morte, Dell’Amore), Francesca Archibugi (Lezioni di volo), Marco Risi (La mano di Dio), Vittorio Sodano (Quando La Notte), Martin Scorzese (Shutter Island). Nel 2008 viene premiata da Cinecittà Holding come collaboratrice per gli effetti speciali di Sergio Stivaletti (con cui collabora dal 1983) per il film La Terza Madre di Dario Argento. Ritrovando nei codici del nuovo surrealismo internazionale parte del suo linguaggio e dell’immaginario noir e fiabesco di cui si è nutrita lavorando nell’industria del cinema, inizia la sua carriera di artista. L’estrema maestria tecnica e la lieve oniricità delle sue sculture desta l’interesse della critica e dei galleristi. Entra nella scuderia della Dorothy Circus Gallery di Roma. Nel 2012 è a Roma a Palazzo Valentini tra gli artisti di Inside Her Eyes e nel 2013 al Macro-La Pelanda per PopNewPop. Sempre a giugno 2013 è inserita in C’era una volta, una volta sola, collettiva di presentazione della rivista Aria alla Galleria Wunderkammern di Roma e a dicembre dello stesso anno partecipa a Lacrima Aquarium all’Acquario Romano.
francesca
romana
di
nunzio
Was born in Rome in 1962. She went to art school and attended the Accademia di Belle Arti in Rome, where she studied with Emilio Greco, graduating in sculpture in 1984. She started as a free lancer in her own workshop working as a sculptor for the show business, cinema, theater and TV sets, advertising, on hyperrealist portrait painting and monumental and decorative art in general. Di Nunzio authored prestigious special effects for cinema and TV productions, together with artists as Lamberto Bava (Fantaghirò), Francis Ford Coppola (The Godfather), Werner Herzog (The Magic Flute at Teatro Bellini in Catania), Michele Soavi (Della Morte, Dell’Amore), Francesca Archibugi (Lezioni di volo), Marco Risi (La mano di Dio), Vittorio Sodano (Quando La Notte), Martin Scorzese (Shutter Island). In 2008, she was given a prize by Cinecittà Holding for the best special effects by Sergio Stivaletti -with whom she had been collaborating since 1983- for Dario Argento’s film La Terza madre. International New Surrealism connoted her language and her career, as well as the fairy-tale and noir-like imagination Di Nunzio was imbibed with while working for the cinema industry. Her highly skilled technical expertise and the dreamlike hints in her sculptures called the attention of gallerists and critics. Di Nunzio entered officially in the Dorothy Circus Gallery in Rome. In 2012 she was in Rome at Palazzo Valentini, among the artists of Inside Her Eyes, and in 2013 at Macro-La Pelanda for the PopNewPop exhibit. In June 2013 she contributed to C’era una volta, una volta sola, a collective to launch Aria magazine at Galleria Wunderkammern, in Rome; in December 2013 Di Nunzio exhibited in the Lacrima Aquarium event held at Rome’s Acquarium.
Bob, 2014, scultura in resina poliestere e acrilico, cm 40x40x35 su struttura h cm 140
Nasce a Mantova nel 1958, vive e lavora a Milano. Conduce la sua ricerca su due binari, entrambi riconducibili ad un unico atteggiamento nei confronti del reale: identificare nel mondo e nelle forme la presenza e il senso dell’anomalia, della variante, del limen che consente alla mente di passare dalla realtà al metafisico. Per fare questo utilizza i materiali più vari, luce, vetro, specchi, ceramica, fusioni, tessuto e media quali video e fotografia, mantenendo ugualmente intatta una cifra stilistica fatta di equilibrio e rarefatta eleganza. Intento dell’opera, grazie ad una seria riflessione sui concetti di alterità e dualità, è restituire allo spettatore il senso della sua presenza. Tra le principali e più recenti personali si ricordano: Centre d’Art Contemporain, Ginevra, 1996; Expression - Centre d’Exposition, Saint-Hyacinthe (Canada), 1997; Museo Cantonale, Ala Est, Lugano, 2001; Galleria Fumagalli, Bergamo, 2002; Galerie Hollenbach, Stoccarda, 2003; Museum Bochum, Bochum, 2003; Kunstmuseum, Bonn, 2004; Wolfsberg Executive Development Centre, Wolfsberg, 2005; Rotonda di Via Besana, Milano, 2007; Museo Bilotti, Roma; Palazzo Reale, Milano; Galleria De Crescenzo & Viesti, Roma, 2008; ZKM - Museum für Neue Kunst, Karlsruhe, 2009; Galleria Marie-Laure Fleisch, Roma; Archivio Centrale di Stato, Roma; Centro Italiano Arte Contemporanea, Foligno, 2010; Museo Poldi Pezzoli, Milano; Spazioborgogno, Milano, 2013; Galerie Hollenbach, Stoccarda 2014. Impossibile citare seppur velocemente le innumerevoli collettive. Sue opere sono in importanti collezioni tra cui: Civiche Raccolte d’Arte, Milano; MART, Rovereto; UBS, Milano Manno, Zurigo; Kunstasammlung, Weimar; Banca Intesa San Paolo, Milano; Terna Energia, Roma; Museo Cantonale, Lugano; Collezione Panza, Varese; Fondazione Rocco Guglielmo, Catanzaro.
chiara
dynys
Was born in Mantua in 1958, and currently lives and works in Milan. She focused on a double-tracked research which translated into a distinct attitude vis à vis reality, i.e. detecting in the world and in shapes the presence and the meaning of anomalies, variants, of the limen which enables the mind to shift from reality to a metaphysical dimension. To make this possible, Dynys uses a broad range of materials such as glass, mirrors, ceramic, fabrics, and light, fusion and media such as photographs and videos, still keeping a firm and balanced style and refined elegance. Her works aim at rendering the spectator the sense of his/her presence, by means of a rigorous reflection on otherness and duality. Among the major and most recent exhibitions, worthy of mention are the ones hosted by the Centre d’Art Contemporain, Geneva, 1996; Expression - Centre d’Exposition, Saint-Hyacinthe (Canada), 1997; Museo Cantonale, East Wing, Lugano, 2001; Galleria Fumagalli, Bergamo, 2002; Galerie Hollenbach, Stuttgard, 2003; Museum Bochum, Bochum, 2003; Kunstmuseum, Bonn, 2004; Wolfsberg Executive Development Centre, Wolfsberg, 2005; Rotonda di Via Besana, Milan, 2007; Museo Bilotti, Rome; Palazzo Reale, Milan; Galleria De Crescenzo & Viesti, Rome, 2008; ZKM - Museum für Neue Kunst, Karlsruhe, 2009; Galleria Marie-Laure Fleisch, Rome; Archivio Centrale di Stato, Rome; Centro Italiano Arte Contemporanea, Foligno, 2010; Museo Poldi Pezzoli, Milan; Spazioborgogno, Milan, 2013; Galerie Hollenbach, Stuttgard 2014. Some of her numerous collective exhibits in Italy and abroad include venues as the Civiche Raccolte d’Arte, Milan; MART, Rovereto; UBS, Milan; Manno, Zurich; Kunstasammlung, Weimar; Banca Intesa San Paolo, Milan; Terna Energia, Rome; Museo Cantonale, Lugano; Collezione Panza, Varese; Fondazione Rocco Guglielmo, Catanzaro.
Sipario, 2008/2009, video, 27 min. esemplare PDA su 5 Sipario, proiezione e light box di legno, colore e stampa su lenticolare, dimensione ambiente. Collezione VAF-Stiftung. Courtesy Zkm - Museum Of Contemporary Art, Karlsruhe
Nasce a Roma nel 1951. Subito respira arte ed inizia a dipingere a diciotto anni, sostenuto da Arturo Schwarz, attratto dal clima dada e surrealista del suo lavoro. Tra il 1973 e il ‘75 Echaurren espone a Roma, Milano, Basilea, Zurigo, Berlino, New York, Bruxelles e partecipa alla Biennale di Parigi. Nel 1983 è a Palazzo delle Esposizioni a Roma, dove tornerà nel ’95, ed è sempre a Roma nel 1986 per la XI Quadriennale. Sullo sfondo di Pop e Arte Povera, del minimal e del concettuale, utilizzando gli stilemi di cartoons e graffitismo, del gotico e della civiltà precolombiana, Echaurren mette a punto un personale universo lessicale all’insegna della contaminazione e della progettualità tipica delle botteghe medievali e rinascimentali, delle case d’arte futuriste e delle factory pop. Credendo nell’arte “applicata” pubblica pamphlet (Il suicidio dell’arte), romanzi (Delitto d’autore, L’invasione degli astratti) e lascia il proprio segno su libri, giornali, fumetti, pubblicità, manifesti, dischi e Cd, orologi, francobolli. Dal 1997 è Accademico di San Luca e nel 1999 è invitato alla Biennale di Venezia. Nel 2004 l’antologica ai Chiostri del Bramante e la personale all’Auditorium a cura di Bonito Oliva, patrocinate dal Comune di Roma. Nel 2009 il MIAAO di Torino celebra il centenario del Futurismo con una mostra sul suo lavoro. Nel 2011 espone al Museo Fondazione Roma con la retrospettiva Crhomo Sapiens, al MACRO con l’allestimento in ceramica Baroque’n’Roll, alla Biennale di Venezia ed al MAR di Ravenna con Lasciare il segno, a cura di Claudio Spadoni con opere dal ’69 ad oggi. Nel 2013 la Fondazione Querini Stampalia di Venezia presenta Matta: Roberto Sebastian Matta, Gordon Matta-Clarke, Pablo Echaurren. Nel 2014 la serie di collage Iconoclast viene presentata all’Estorick Collection di Londra.
pablo
echaurren
Was born in Rome in 1951. He become fond of art as a young boy and started painting when he was 18, supported by Arturo Schwarz, attracted by the Dada and Surrealist atmosphere in his work. Between 1973 and 1975 Echaurren exhibited in Rome, Milan, Basel, Zurich, Berlin, New York and Brussels, and participated also in the Paris Biennial. In 1983, he was in Rome’s Palazzo delle Esposizioni, where he returned in 1995. He participated also in Rome’s 11th Quadriennial, in 1986. Over a background which included Pop and Arte Povera, minimal and conceptual, using stylistic elements from cartoons and graffiti, Gothic and pre-Columbian civilizations, Echaurren set up his personal universe, contaminating his own project, typical of Medieval and Renaissance workshops, or Futurist galleries and Pop factories. Echaurren believes in ‘applied’ art, and published pamphlets (Il suicidio dell’arte), novels (Delitto d’autore, L’invasione degli astratti) leaving his sign on books, periodicals, comic strips, advertisements, posters, records and Cds, watches and stamps. He is a member of the Accademia di San Luca since 1996. In 1999 he was invited at the Venice Biennial and, in 2004 he went with an anthological exhibition at Chiostro del Bramante in Rome and a solo show at the Auditorium, curated by Bonito Oliva, both sponsored by the municipality of Rome. In 2009, MIAAO in Turin celebrated the centennial of Futurism with a exhibition of Echaurren’s works. In 2011, he exhibited at Museo Fondazione Roma with a retrospective, Crhomo Sapiens, at MACRO with an installation with pottery Baroque’n’Roll, at the Biennial in Venice and at MAR in Ravenna with Lasciare il segno, curated by Claudio Spadoni, with works from 1969 to date. In 2013, Echaurren exhibited at Fondazione Querini Stampalia in Venice presenting Matta: Roberto Sebastian Matta, Gordon Matta-Clarke, Pablo Echaurren. In 2014, his series of collages, Iconoclast, on show in London’s Estorick Collection.
LPM (Love, Peace, Music), 2009, acrilico su cartoncino, cm 25,5x25,5
Nasce nel 1959 a Roma, dove vive e lavora. Fotografo, creativo, grande appassionato e conoscitore di musica, da quattro anni con la gestione della Takeawaygallery Stefano Esposito ha ideato e promosso, avvalendosi di professionalità di alto profilo nel campo dell’arte, della fotografia e della critica, mostre e performances. Ha esposto al Museo Civico di Norcia, al MACRO di Roma, alle Scuderie Aldobrandini a Frascati, al Goethe Institut di Roma, da Zoe Spazio Arte a Roma, alla Biblioteca Comunale di Friburgo in Germania, allo Studio Abate di Roma, al Museo Arte Contemporanea di Caserta, alla Temple University di Roma, all’Accademia di Romania, Roma. Appassionato di pietre naturali, da circa 10 anni svolge una attenta ricerca naturalistica e simbolica su questo tema, iniziata in collaborazione con Enzo Rendina (Echi di pietra, 2004). Passioni ed interessi trasformano spesso la sua indagine fotografica in intima e personale riflessione oltre che in elegante esercizio di estetica. Così la musica, della quale è profondo conoscitore (con il ciclo I Love Music, 2010) e la ricorrente riflessione sull’assuefazione di uno spettatore spesso passivo di fronte agli input di una comunicazione usata spesso in modo banale, pressante e improprio. Importante lavoro di denuncia è la serie fotografica del 2007 dal titolo Articolo 11, dove il suo sguardo è puntato sui moderni aerei da guerra che solcano i cieli nel corso delle parate militari. Nell’ultima mostra personale nel 2012 Segnale debole o assente ha proposto tre set fotografici sulla complessa visione del mezzo televisivo (Television set, La tv che vive nella realtà, Zapping), come risultato di una indagine condotta a partire dal 2002.
stefano
esposito
Born in Rome in 1959, where he currently lives and works. A photographer, creative artist, and passionate music conosseur, Esposito organized exhibits and performances supported by top professionals in the fields of art, photography and critique, running for four years the Takeawaygallery. He exhibited at the Museo Civico in Norcia, at MACRO in Rome, at Scuderie Aldobrandini in Frascati, at the Goethe Institut in Rome, Zoe Spazio Arte in Rome, at the Freiburg Municipal Library, in Germany, at Studio Abate in Rome, at Museo Arte Contemporanea in Caserta, at Temple University in Rome, and at the Accademia di Romania, in Rome. A lover of natural stones, Esposito has been conducting for the past ten years a naturalistic and symbolic research, which began with his collaboration with Enzo Rendina (Echi di pietra, 2004). Passion and interest for introspective and personal reflections transformed his photography into a stylish esthetic research. The same is true for music; being an expert conosseur he began a cycle called I Love Music, in 2010, recurrently reflecting the dependence of an often passive spectator on the inputs of communication often used in a trivial, pressing and inappropriate way. Esposito’s photographic series (Articolo 11, 2007) represent his strong objection to modern war planes which whizz in the sky during military parades. In his latest solo exhibit, in 2012, Segnale debole o assente, Esposito presented three photo sets on the complex vision of TV as a medium (Television set, La tv che vive nella realtà, Zapping), being the outcome of a research project begun in 2002.
Dittico: Articolo 11, 2011, fotografia digitale, stampa fine art hahnem端hle, esemplare1/1o, cm 30x30
Nasce a Roma nel 1966. Vive e lavora tra Roma e New York. Figlio di collezionisti, eredita da subito il senso del bello e l’amore per l’arte. Finiti gli studi è spesso all’estero, Londra, Los Angeles, New York dove frequentando la New York Academy of Art avvicina nel ’90 gli epigoni del pop. Rientrato in Italia applica il senso del bello al pragmatismo statunitense disegnando vincenti collezioni di prêt-à-porter e dimostrando un innato senso nella scelta dei materiali e dei tessuti. Ma il pop gli è rimasto negli occhi e nel cuore e cerca, lui che del mondo produttivo fa parte, di rielaborarlo come personale ed ironica critica al mondo dei consumi. Le sue opere diventano così accumulazioni di loghi, lattine, tappi, scarti seriali e ripetitivi del consumo, giocate in cromatismi ora scarni ed ossessivi, ora vivificati dal colore ma con la naturale nostalgia del Noveau Realismé. Senza tristezza alcuna però. Per quanto Ferrone Viola si sforzi la sua sensibilità rimane dunque europea e per quanto lavoro e irrequietezza personale lo portino a dividersi tra Roma, Parigi, New York i suoi lavori ambiscono a quella stabilità dell’anima che l’effimero dell’oggetto mai potrà dare. è come se più che la lezione di Warhol, avesse respirato il mood malinconico degli impasti oggettuali di Jasper Johns e il lirismo arrabbiato e rassegnato di Schifano e Angeli, riuscendo però a restituirlo nella gioia. Con le gallerie Ca’ d’Oro e Denisi Arte partecipa a fiere d’arte contemporanea. Tra le mostre istituzionali più recenti PopNewPop nel 2013, al Macro-La Pelanda e a giugno 2014 la collettiva commemorativa 100 anni di sport, presso la sede del CONI, Foro Italico, Roma con il Patrocinio di Roma Capitale e della Regione Lazio.
fabio
ferrone
viola
Was born in Rome in 1966. He lives and works both in Rome and New York. Son of collectionists, he inherited the sense of beauty and love for arts. After completing his education, Ferrone travelled often to London, Los Angeles and New York where he attended the New York Academy of Art and, by the end of the 1990s, he approached the followers of Pop Art. Returning to Italy he applied the sense of beauty to American pragmatism designing impressing prêt-à-porter collections revealing his innate intuition for the selection of materials and textiles. Pop Art, however, still remained in his mind and in his heart, and despite Ferrone Viola, belonged to the world of production, he attempted to perform a personal ironic and critical reinterpretation of the world of consumerism. His works became an accumulation of logos, tin cans, bottle caps and serial production rejects, merging in colors –at times obsessive, at times subtle- enlivened by colors yet preserving the nostalgia of Nouveau Realismé with no sadness, whatsoever. Despite all these attempts, Ferrone Viola maintained his European sensitivity, and despite his commuting from Rome to Paris and New York, his works aim at the stability of the soul which the ephemeral objects will never grant. It appeared as if, more than being inspired by Warhol, the artist was imbibed in the melancholy mood of Jasper Johns objectual works and Schifano’s and Angeli’s lyrical anger and resignation, yet rendering them in a joyful dimension. Ferrone Viola participated in contemporary art fairs with the Ca’ d’Oro and Denisi Arte galleries. Among the most recent institutional exhibits, worthy of mention are PopNewPop in 2013, at Macro’s La Pelanda, and in June 2014 the collective commemorative show at the Coni, in Rome’s Foro Italico to celebrate 100 years of sports, under the auspices of Roma Capitale and Lazio Regional Administration.
MLK, 2014, tecnica mista su tela, cm 80x80
Nasce a Modena nel 1933. Comincia a fotografare nel 1961 frequentando circoli amatoriali ma già nel ‘63 espone alla Biennale del Colore di Vienna e nel 1968 ha la prima personale a Modena. Comincia così una lunga carriera costellata di successi e celebrata nel 2006 con la laurea honoris causa conferita dalla Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino. Nato in un mondo in bianco e nero, subito si lascia sedurre dal colore, ricercando nel paesaggio segni e strutture ed individuando nella relazione spazio/forma la chiave della sua ricerca. Per i valori formali il suo lavoro è associabile alla pittura: dalla color field painting all’astrattismo, dal realismo americano al pop. Ha pubblicato più di 40 libri ed esposto in tutto il mondo; sue opere sono conservate in più di 50 Musei internazionali, tra cui International Museum of Photography G. Eastman House di Rochester, MOMA di New York, Ludwig Museum di Colonia, Puskin State Museum of Fine Arts, Mosca, National Gallery di Pechino, Australian National Gallery di Melbourne, Stedelijk Museum di Amsterdam, Metropolitan Museum di Tokyo, Israel Museum di Gerusalemme, Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, Victoria and Albert Museum di Londra, GAM di Torino. Autore di campagne pubblicitarie per enti pubblici, istituzioni culturali e aziende, ha lavorato e lavora con Time-Life, Vogue, Il Venerdì di Repubblica, Sette, Panorama, Epoca, New York Times, Frankfurter Allgemeine Zeitung. Ha collaborato con il Centre Georges Pompidou e con i Ministeri della Cultura di Francia e Giappone. Attualmente è Direttore artistico del Toscana Foto Festival a Massa Marittima e di Fotoincontri a San Felice sul Panaro. Impossibile ricordare le sue mostre: per tutte la 46° e 54° Biennale di Venezia e la grande retrospettiva del 2014 Full Color a Palazzo Franchetti, Venezia.
franco
fontana
Was born in Modena in 1933. He approached photography in 1961 participating in amateur photography environments and, in 1963, exhibited at the International Color Biennial in Vienna. His first solo show took place in 1968 in his hometown, Modena. His long success story had begun. In 2006, he was awarded an honorary degree from the School of Architecture of Turin’s Polytechnic. Born in a black-andwhite world, Fontana was soon allured by colors, seeking signs and structures in landscapes and pinpointing a space/form relationship which became the goal of his research. According to formal values, his work may be associated with painting, i.e. from color field painting to Abstractism, from American Realism to Pop Art. Fontana published over 40 books and exhibited across the world. His works may be found in over 50 museums at a global level, among which International Museum of Photography G. Eastman House, Rochester, MOMA in New York, Ludwig Museum in Cologne, Puskin State Museum of Fine Arts in Moscow, National Gallery in Beijing, Australian National Gallery in Melbourne, Stedelijk Museum in Amsterdam, Metropolitan Museum in Tokyo, Israel Museum in Jerusalem, Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, Victoria and Albert Museum in London, GAM in Turin. Fontana authored advertising campaigns for public institutions, cultural institutions and corporations, and is still working for Time-Life, Vogue, Il Venerdì di Repubblica, Sette, Panorama, Epoca, The New York Times, Frankfurter Allgemeine Zeitung. He collaborated with the Centre Georges Pompidou and the Culture Ministries of France and Japan. Franco Fontana is currently the art director of the Toscana Foto Festival held in Massa Marittima and of Fotoincontri which takes place in San Felice sul Panaro. It would be extremely lengthy to list all his exhibitions, which include the participation in the 46th and 54th Venice Biennials and the grand retrospective, Full Color, organized in 2014 at Palazzo Franchetti, in Venice.
Senza amore non c’è vita, 1984, stampa fine art, ed. 9/25, cm 40x60
Nasce a Milano nel 1933. Esordisce nel ‘52 a Palazzo Reale con la Mostra Nazionale Artisti Indipendenti. Il suo linguaggio astratto-geometrico suscita l’interesse di Mario Radice che gli cura due personali (1964 e 1969). Nel 1966 è ancora a Palazzo Reale per l’Esposizione di Arte Contemporanea ed è invitato alla Woodstock Gallery di Londra. Interessato al rapporto spazio/ambiente realizza nel ‘69 la cellula abitabile, presentata alla Galleria Diagramma di Milano. Nel 1971 la personale alla Galleria Schobinger-Štrba di Richterswil (Zurigo) e nel ‘76 quella alla Fumagalli di Bergamo. Nel 1989 è al Museo Depero, Rovereto per 51 ideatori inoggettivi della visualità strutturata. Nel 1991 è co-fondatore del Madí Italia e Riccardo Barletta lo presenta in L’archetipo del doppio a Milano presso Arte Struktura e in una conferenza al Museo della Permanente. Nel 1992 la prima personale da Eidos Immagini Contemporanee, ripetuta poi nel 2004 con Horacio Garcia Rossi. Nel 1993 è presentato da Veca in Sulla riduzione da Verifica 8+1, Mestre e nel 1995 è inserito da Flaminio Gualdoni in Percorsi dell’Astrattismo alla Permanente di Milano. Il Madi Musem di Dallas gli commissiona nel 2003 Percorsi, grande opera che è perfetto riassunto di una poetica della forma che ruota, raddoppia, trasla, si apre libera. Nel 2006 è invitato al Salon Comparaison di Parigi. Nel 2007 la personale alla Galleria Orion di Parigi e nel 2008 alla Galeria Madi a Györ in Ungheria. Il 2011 è l’anno di Aperture alla Galleria Marelia di Bergamo e della 54° Biennale di Venezia. Le sue opere dove sono ospitate nei Musei di tutto il mondo (Reina Sofia, Madrid; Museum of Geometric and Madi Art, Dallas; MACLA, La Plata-Argentina; Polk Museum of Art, Miami; Mobile Madì Museum, Budapest; Satoru Sato Art Museum, Giappone; GAM, Gallarate; Museo Bargellini, Pieve di Cento-Bologna).
reale
franco
frangi
Was born in Milan in 1933. The exhibit of the independent national artists held in Milan’s Palazzo Reale, in 1952, marked his debut. His abstract and geometric language called the attention of Mario Radice who was the curator of two of his solo shows, in 1964 and in 1969. In 1966 Frangi returned to Palazzo Reale for the Esposizione di Arte Contemporanea and later, exhibited at Woodstock Gallery in London. The artist focused on the space/environment ratio and, in 1969, he created his cellula abitabile, which he presented at Galleria Diagramma in Milan. In 1971, his solo show at Schobinger-Štrba Gallery in Richterswil (Zurich) and, in 1976, another solo at Fumagalli’s in Bergamo. In 1989, Frangi’s works were showcased at Museo Depero, in Rovereto, for the event 51 ideatori inoggettivi della visualità strutturata. In 1991 he co-founded Madi Italia, and Riccardo Barletta launched his L’archetipo del doppio in Milan at the Arte Struktura, with a conference at the Museo della Permanente. In 1992, his first solo at Eidos Immagini Contemporanee, where he returned in 2004 with Horacio Garcia Rossi. In 1993 he was presented by Veca in Sulla riduzione at Verifica 8+1, in Mestre and in 1995 he was included, by Flaminio Gualdoni, in Percorsi dell’Astrattismo at Milan’s Permanente. In 2003, Madi Musem in Dallas commissioned Percorsi, a great work which is the perfect summary of the poetics of form which rotates, doubles, transposes and opens up freely. In 2006, Frangi was invited at the Salon Comparaison, in Paris. In 2007 he performed with a solo show at the Orion in Paris and, in 2008, at Galeria Madi in Györ, Hungary. In 2011 he participated in Aperture at Galleria Marelia in Bergamo and in the 54th Venice Biennial. His works may be found in museums across the world as the Reina Sofia, Madrid; Museum of Geometric and Madi Art, Dallas; MACLA, La Plata-Argentina; Polk Museum of Art, Miami; Mobile Madì Museum, Budapest; Satoru Sato Art Museum, Japan; GAM, Gallarate; Museo Bargellini, Pieve di Cento-Bologna.
Apertura, 2014, acrilico su tela su legno, cm 67x60
Nasce a Milano nel 1956. Come tutti i meneghini ha la “sua” Milano nel cuore e l’osservazione di questa città è fonte continua di ispirazione anche quando si trova per le strade del mondo. Non è però un fotografo di architettura: i suoi scatti condotti principalmente in analogico, esempio di tecnica che diventa stile, svelano grazie ad un dinamismo tra pop e futurismo la parte nascosta di persone e di cose e attraverso una personale percezione progressiva e frammentata del tempo quell’aura che solo l’anima sa e può lasciare. Questo gli permette un interessante dialogo formale tra punti fissi e movimento, tra particolare e complessivo, tra qui e altrove, tra antico e moderno. Così nel 2012 in una nota galleria antiquaria milanese i suoi scatti contemporanei sono messi a confronto con tele di Luini, Moretto, Guercino, Rubens, David in un interessante gioco di rimandi e corrispondenze. Alla fine 2012 la personale alla galleria Studiò di Milano e nel 2013 quella alla Galleria Morotti di Daverio (VA). Il 2013 è un anno che lo vede particolarmente attivo: A dream NY & Mi alla Silbernagl Undergallery di Milano, La via di Barium con il Patrocinio del Comune e della Provincia di Bari, dei Beni Culturali e del Museo della Fotografia del Politecnico di Bari, le collettive After bike a Firenze in occasione dei mondiali di ciclismo e Shooting nella sede della Regione Lombardia. Il 2014 lo vede protagonista in Illustrating Florence inserita nella IX edizione della Biennale di Firenze nel doppio ruolo di autore e curatore, al MIA con una coinvolgente monografica e a Scope Basel 2014. Una sua installazione permanente è nella hall della sede de Il Sole 24 Ore, Palazzo Renzo Piano a Milano.
maurizio
gabbana
Was born in Milan in 1956 and as all the Milanese he is profoundly enamored with his city, which has become a constant source of inspiration for him, even during his travels abroad. Gabbana is not, however, an architectural photographer. His photographs are mostly analogical –a technique which he transformed into style- and unveil, thanks to a dynamic switching from Pop to Futurism, the hidden part of individuals and things. Through a progressive and fragmented personal perception, his photographs reveal the aura which only the soul recognizes and leaves behind. This enables him to establish an interesting formal dialogue between fixed points and movement, between details and the whole, between here and elsewhere, between antiquity and modernity. Hence, in 2012, a major antique gallery in Milan placed his contemporary photos next to paintings by Luini, Moretto, Guercino, Rubens and David, intersecting similarities and cross-references. At the end of 2012, a solo exhibition was organized in Milan’s Studiò gallery and, in 2013, in Galleria Morotti di Daverio, in Varese. Gabbana was particularly productive in 2013 with his A dream NY & Mi at Silbernagl Undergallery in Milano, La via di Barium, with the sponsorship of the municipal and provincial administrations of Bari, the Cultural Heritage authority and the Museo della Fotografia of the Politecnico di Bari. In the same year, the collective shows included After bike in Florence, on the occasion of the world cycling championship and Shooting set up in the premises of the Regione Lombardia. In 2014, Gabbana has been the protagonist of Illustrating Florence, his show at the 9th edition of the Biennale di Firenze, wearing the double hat of author and curator. His works are still on show in a monographic exhibit at MIA Fair, and will participate in Scope Basel 2014. The premises of the financial newspaper ‘Il Sole 24 Ore’, in Palazzo Renzo Piano, in Milan, host a permanent installation by Maurizio Gabbana.
I have a dream!, 2012, stampa fine Art carta Hahnemuhle Baryta, cm 69x101.60
Nasce nel 1954 a Montecchio Emilia. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Bologna, insegna pittura all’Accademia di Belle Arti di Carrara. Esponente di spicco dell’Anacronismo, con il richiamo alla cultura umanistica e all’iconografia classica del mito, e del movimento Magico primario, dagli anni Ottanta ha intrapreso una intensa attività espositiva nei musei di tutto il mondo tra i quali quelli di Shanghai, Pechino, Hong Kong, Tokyo, Kyoto, Seul, Buenos Aires, San Paolo, Città del Messico, Miami e Los Angeles, Montevideo, Francoforte e Berlino, Budapest, GAM di Bologna, GNAM di Roma, Palazzo delle Stelline e PAC a Milano. Veramente impossibile ricordare tutte le sedi. Capace di fronteggiare con forza grafica ipnotica la piccola come la grande dimensione riesce a rendere carne le sue tavole, animate da una luce sostanziale, che scolpisce ed integra la forma, conferendole energia e destino. E’ stato invitato a tre edizioni della Biennale di Venezia (1982,1984 con sala personale, 1986), a due della Quadriennale di Roma (1986 e 1996), alla Biennale di San Paolo del Brasile, alla Biennale di Pechino, vincendo nel 2003 il primo premio. Nel 2006 il tour cinese Omar Galliani. Disegno italiano si conclude idealmente alla Fondazione Querini Stampalia con Tra Oriente e Occidente, collaterale della 52° Biennale di Venezia. Nel 2008 il trittico Notturno e due disegni sono acquisiti dagli Uffizi e nel 2011 la grande tavola Dal Codice degli Angeli è acquistata dai Musei Vaticani. Nel 2012 l’Antologica al MAGA di Gallarate. Nel 2013 Face and Soul al Museo Storico Statale di Mosca e The Dream of Eurasia. 987 Testimonials. The Italian Attitude, collaterale della 55° Biennale di Venezia. Nel 2014 L’opera al nero alla Galleria d’Arte Moderna di Torino.
omar
galliani
Was born in 1954 in Montecchio Emilia. He achieved his diploma at Bologna’s Accademia di Belle Arti and later taught painting at Carrara’s Accademia di Belle Arti. He became a prominent figure of the Italian Anacronismo movement, inspired by humanist culture and the classical iconography of myths. Galliani became also a major figure in the Magico Primario movement of the 80s, when he started an intense exhibiting career in museums across the world, among which Shanghai, Beijing, Hong Kong, Tokyo, Kyoto, Seoul, Buenos Aires, Sao Paolo, Mexico City, Miami, Los Angeles, Montevideo, Frankfurt and Berlin, Budapest, Galleria d’Arte Moderna in Bologna, Galleria Nazionale d’Arte Moderna in Roma, Palazzo delle Stelline and PAC in Milan –it would be impossible to mention all the venues which hosted his works of art. Galliani is capable of graphically hypnotizing small and large dimensions alike. He is capable of turning his tables into flesh, animated by a substantial light, which forges and integrates the shapes, attributing to them energy and destiny. Galliani was invited to three editions of Venice’s Biennial (1982,1984 with a solo show, 1986). He was also invited to two Rome Quadriennials (1986 and 1996), to the Biennial in Sao Paulo of Brazil, to the Biennial in Beijing, where he won the first prize, in 2003. In 2006, he went on his Chinese tour with Omar Galliani. Disegno italiano closed ideally at Fondazione Querini Stampalia with Tra Oriente e Occidente, collateral to the 52nd Biennial in Venice. In 2008, his triptych Notturno and two drawings were acquired by Galleria degli Uffizi; in 2011 his large table Dal Codice degli Angeli was acquired by the Vatican Museums. In 2012, his anthological was hosted by MAGA in Gallarate. In 2013, Face and Soul was on show at Moscow’s Historic State Museum e The Dream of Eurasia, 987 Testimonial, The Italian Attitude, collateral to Venice’s 55th Biennial. In 2014, L’opera al nero was on show at Galleria d’Arte Moderna in Turin.
Tra le tue perle, 2014, matita nera su tavola pi첫 pigmento, cm 50x50
Nasce a Varese nel 1988. Dopo gli studi in chimica e biologia, decide di seguire la sua passione iscrivendosi a Brera. Subito sviluppa una cifra stilistica personale in diretto riferimento alla Natura ed alle sue leggi. Le ali delle sue farfalle intagliate a mano pazientemente una ad una, nascono dalla constatazione di come siano esse stesse tele decorate dalla natura nell’equilibrio dei colori complementari: la naturale bellezza di quanto sembra piccolo ed effimero ma è perfettissima metafora di energia e mutamento. Centrale nella sua poetica la riflessione sull’ “Effetto Farfalla” di Lorenz per cui un semplice battito d’ali può innescare movimenti fino a scatenare un uragano dall’altra parte del mondo. Taluna critica ha parlato di citazioni di Fabre ed Hirst ma la natura di Gambino pur artificiale è viva, non fissata nell’istante della morte ma pronta a spiccare il volo per creare, grazie ad un sapiente lavoro di assemblage, felici visioni di macrocosmo. Nonostante la giovane età Michael Gambino conduce un’intensa attività espositiva. Nel 2011 espone alla Cairati Art Gallery di Morcote in Svizzera, alla Galleria Il Ponte e presso la Pinacoteca Civica di Pieve di Cento. Nel 2012 le personali Metamorfosi al Castello Scaligero di Malcesine e Butterfly effect alla Fondazione Art Museo di Villa Ponti di Arona. Nel 2013 Beautiful Flying con Colossi Arte Contemporanea, galleria con cui ha partecipato a Bologna Arte Fiera nel 2014. Di questo stesso anno la personale allo Ianchelevici Museum a La Louvière, Belgio.
M
ichael
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ambino
Was born in Varese in 1988. After completing his education in chemistry and biology, he decided to go for his passion and enrolled in the academy of Brera. He promptly developed a personal style in a close relationship with Nature and its laws. The wings of his butterflies, patiently hand-cut one by one, evoke canvases decorated by the art of Nature, in a balance of complementary colors. The natural beauty of what seems so small and ephemeral, is actually a perfect metaphor of energy and mutation. His reflections on Lorenz ‘s “Butterfly Effect” affected his poetic outlook, whereby a mere flap of a butterfly’s wing can set off a tornado in the other side of the world. Some critics mentioned quotations by Fabre and Hirst, yet Gambino’s Nature, albeit artificial, is real. It is not fixed in the instant of death, but ready to take off in flight to create, with a skillful work of assemblage, joyful visions of a macrocosm. Despite his young age, Michael Gambino exhibited extensively. In 2011, he was hosted by Cairati Art Gallery in Morcote, Switzerland, and in the Galleria Il Ponte, and the Pinacoteca Civica in Pieve di Cento. In 2012, his solo shows titled Metamorfosi at Castello Scaligero in Malcesine and Butterfly effect at Fondazione Art Museo in Villa Ponti, Arona. In 2013, Beautiful Flying with Colossi Arte Contemporanea, a gallery he collaborated with at Bologna Arte Fiera, in 2014. This same year, Gambino gave a solo show at Ianchelevici Museum in La Louvière, Belgium.
Dream..., 2014, libro, farfalle in carta ritagliate su tavola fluorescente, cm 98x90
Gola (Luigi Davino) nasce nel 1984 a Francoforte sul Meno. Venuto a contatto con realtà di periferia, decide che è la Street Art la sua scelta pittorica d’elezione e la applica come medium per esperienze di volontariato nel sociale. Nascono così innumerevoli laboratori con bambini e pre-adolescenti. Dal 2008 i progetti di recupero socio-pedagogico e ambientale in periferie diventano collaborazioni istituzionali con Università tedesche quali la Ruhr-Universität a Bochum. Teso (Corrado La Mattina) nasce a Cava De’ Tirreni nel 1982. Dalla solida formazione accademica (laurea in Belle Arti a Napoli nel 2005) riesce nel suo lavoro a fare convivere l’anima della tradizione pittorica di ascendenza pop e concettuale con lo spirito libero di writing e street, ove mette abilmente a frutto l’abilità nella deformazione della figura, nella distorsione, nell’ingrandimento quasi caricaturale del particolare. La maturità nel fare convivere due anime apparentemente contraddittorie lo rende un interessante esponente della comunicazione visiva. Le figure professionali di Gola&Teso si incrociano in varie crew (Capras, NSIS), nei principali contest di Street quali il Converse Pro Street, il Memorial Matok, Jassart Jam, Tim Tribù e in eventi tra arte, moda e sociale. Tra questi nel 2012 a Milano in Street Love Therapy con Elio Fiorucci al Sole 24 Ore e nel 2013 a Roma con Street for Aids, in PopNewPop al Macro Testaccio, La Pelanda. Di maggio 2014 l’inizio della monumentale opera per MetroNapoli per la Stazione di Chiaiano con il patrocinio del Comune di Napoli e del Ministero della Giustizia.
gola
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teso
Gola (Luigi Davino) was born in Frankfurt am Main in 1984.He came in contact with the suburban reality and decided that Street Art was his favorite pictorial choice. He applied it as a means to carry out community volunteer work. Gola created numerous laboratories with children and pre-teenagers. In 2008, his socio-pedagogical and environmental rehabilitation projects in suburban areas were institutionalized by German universities, as the Ruhr-Universität in Bochum. Teso (Corrado La Mattina) was born in Cava De’ Tirreni in 1982. He has a solid academic background and a degree in Fine Arts, achieved in Naples in 2005. His work merges the soul of pictorial tradition with Pop derivation and conceptual representation and the free spirit of Writing and Street Art, where he magnificently depicts the deformation, distortion and expansion of features becoming almost caricatural. The coexistence of two apparently contradictory souls shows the maturity of a major artist of visual communication. The professional personas of Gola&Teso intersect with various crews (Capras, NSIS) in the major Street Art contexts as Converse Pro Street, Memorial Matok, Jassart Jam, Tim Tribù, and in events between art, fashion and social contexts. Among the latter, worthy of mention are Street Love Therapy with Elio Fiorucci, in 2012 in Milan’s Sole 24 Ore, and in 2013, in Rome at Street for Aids, in PopNewPop at Macro Testaccio, La Pelanda. In May 2014, the huge works for MetroNapoli started at Chiaiano Station, with the sponsorship of the municipal administration of Naples and the Minister of Justice.
Ich bin ein berliner, 2014, stucchi minerali, resine, acrilici, spray su cotone e tela, cm 80x70
Nato nel 1945 ad Acquaviva delle Fonti, studia scenografia presso l’Accademia di Belle Arti a Firenze prima e a Roma poi. Negli anni 70, molto attivo tra i giovani della Nuova Figurazione Romana, è invitato alla X Quadriennale di Roma ed alla Biennale di Saragoza ed è protagonista delle personali alla Modern Art Gallery di Chicago ed alla Forum Galerie di Francoforte. Negli stessi anni realizza per l’Unesco un monumento commemorativo a Gibellina. Negli anni 80 opera come designer e scenografo lavorando per il Petruzzelli e per reti televisive pubbliche e private. Nel 1990 lascia l’insegnamento per dedicarsi esclusivamente alla sperimentazione di una personale tecnica con cui oggetti-soggetto di uso comune diventano fossilizzati cloni di se stessi, ricontestualizzati in situazioni improbabili e portati a nuova vita dall’ironia. Da allora Guaricci svolge un’intensa attività espositiva in Italia ed all’estero (Praga, Londra, Seul, Bagdad, Madrid, Los Angeles) e nelle più importanti fiere quali MiArt, Art First, Art Frankfurt, ArtParis, New Delhi. Innumerevoli le presenze in Musei quali il Pino Pascali di Polignano, ErgoMiroglio a Tagliolo, Il Pagani a Castellanza, il Must di Lecce. Nel 2007 la Biennale di Venezia con il collaterale 13 x 17 a cura di Philippe Daverio e nel 2008 la sua Moneta della Repubblica all’italiana viene esposta in Piazza Affari a Milano. Nel 2009 Segni del 900 a Praga. Nel 2011 la 54° Biennale di Venezia a cura di Vittorio Sgarbi e la personale Trasmutazioni a Palazzo De Mari, Acquaviva delle Fonti con il Patrocinio della Regione Puglia e della Provincia di Bari. Nel 2012-2013 la Biennale di Londra al Courtauld Institute of Art.
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Was born in Acquaviva delle Fonti in 1945. He studied set design at the Accademia di Belle Arti in Florence and later in Rome. In the 70s he was very active among the youth of the Nuova Figurazione Romana, and was invited at the 10th Quadriennial in Rome and at the Biennial in Saragoza. Guaricci’s solo shows were hosted by the Modern Art Gallery in Chicago and the Forum Galerie in Frankfurt. In those years he made a commemorative monument in Gibellina, on behalf of Unesco. In the 80s, Guaricci worked as a designer and scenographer for the Petruzzeli Theater in Bari, as well as for public and private TV networks. In 1990 he quit his teaching jobs and worked only on the experimentation of a personal technique whereby commonly used objects-subjects become their own fossile clones, re-contextualized in unexpected settings and ironically brought to new life. From that point on, Guaricci exhibited extensively in Italy and abroad (Prague, London, Seoul, Baghdad, Madrid, Los Angeles) as well as in the major fairs as MiArt, Art First, Art Frankfurt, ArtParis, New Delhi. His works are hosted in museums like Pino Pascali in Polignano, ErgoMiroglio in Tagliolo, Pagani in Castellanza, Must in Lecce. In 2007, he participated in the Venice Biennial side event 13 x 17 curated by Philippe Daverio; in 2008 his Moneta della Repubblica all’italiana was on show at Piazza Affari, Mila’s stock exchange. In 2009, he exhibited in Prague with Segni del 900. In 2011 Guaricci participated in the 54th Venice Biennial curated by Vittorio Sgarbi and later exhibited in a solo show with Trasmutazioni at Palazzo De Mari, in his hometown, Acquaviva delle Fonti, under the sponsorship of the government of the Regione Puglia and the administration of the Province of Bari. In 2012-2013, Guaricci was at the London Biennial, in the Courtauld Institute of Art.
Voglio volare, 2014, polvere di pietra, resina, pigmenti naturali, filo, gesso, dimensioni ambiente
Nasce nel 1973 a Reggio Emilia, dove vive e lavora. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1998. Nei suoi lavori ogni materiale utilizzato (grafica-fotografia-video-scultura) viene decontestualizzato per acquisire nuove connotazioni concettuali; formalmente è sempre presente il rapporto tra oggetto, dato dal segno pittorico/scultoreo e l’apparato fotografico. Tra il 1997 e il 1998 partecipa a un progetto interculturale trasferendosi a Berlino e lì esponendo. In Germania anche la collettiva alla White Box di Monaco nel 2004. Nel 1998 espone all’istituto di Cultura Germanica di Bologna e nel 2004 all’Istituto di Cultura Francese di Torino. E’ tra gli assistenti di Sol Lewitt per l’opera Whirls and Twirls 1, un wall drawing presso la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia. Gallerie di riferimento Bonioni di Reggio Emilia ed Eidos Immagini Contemporanee con cui partecipa a fiere nazionali ed internazionali (MIA, ArtParis). Prestigiose le partecipazioni pubbliche quali Contro-e-vento, (Museo del Mare di Genova, 2006); Fotografia europea: la città e l’Europa (Centro Internazionale Malaguzzi, Reggio Emilia,2007); Il pittore e il pesce (Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia, 2008); Intimate Travel (Scavi Scaligeri, Verona, 2010); Dentro di sé, fuori da sé (II Biennale di Video e Fotografia Contemporanea, Alessandria 2011); Dans l’atelier du photographe: La photographie mise en scène, a cura di Anne Cartier- Bresson (Musée Bourdelle, Parigi, 2012); Obbligatoriamente transitori (Colorno Photo Life, Reggia di Colorno, 2013). E’ presente alla 54° Biennale di Venezia.
P
ietro
I
ori
Was born in Reggio Emilia in 1973, where he still lives and works. He graduated from the Fine Arts Academy of Bologna in 1998. In his work, Iori decontextualized every single means he used to express his art (graphics, photography, videos and sculpture) as a way to acquire new conceptual connotations. Formally, he never walked away from the relation between the subject, i.e. his pictorial/sculptural work and the photographic collection. He moved to Berlin to work at an intercultural project, which lasted from 1997 to 1998. While in Berlin he had several occasions to exhibit his works, as a show in the collective exhibition hosted at Munich’s White Box in 2004. Bologna’s German Cultural Institute showcased Iori’s works on in 1998. Turin’s French Cultural Institute staged a show of his works in 2004. Iori was enlisted by Sol Lewitt to assist him in his Whirls and Twirls 1, a wall drawing at the Panizzi Library in Reggio Emilia. The artist exhibited also at international and national art fairs (MIA, ArtParis) in collaboration with Bonioni and Eidos Immagini Contemporanee, two wellestablished galleries from Reggio Emilia. He participated in prestigious events such as Contro-e-vento, (Museo del Mare, Genoa, 2006); Fotografia europea: la città e l’Europa (Centro Internazionale Malaguzzi, Reggio Emilia, 2007); Il pittore e il pesce (Fondazione Bevilacqua La Masa, Venice, 2008); Intimate Travel (Scavi Scaligeri, Verona, 2010); Dentro di sé, fuori da sé (II Biennale di Video e Fotografia Contemporanea, Alessandria 2011); Dans l’atelier du photographe: La photographie mise en scène, curated by Anne Cartier-Bresson (Musée Bourdelle, Paris, 2012); Obbligatoriamente transitori (Colorno Photo Life, Reggia di Colorno, 2013). Iori is among the artists participating in Venice’s 54th Biennial.
Dal ciclo in front off: Nel tempo che non c’è, 2014, tecnica mista, disegno a grafite su carta, stampa inkjet fine art su d-bond, schermo digitale, video in loop, cm 65x52
Nasce nel 1964 a Roma, dove vive e lavora. Dopo aver seguito il corso di scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, si laurea alla Libera Accademia di Belle Arti della Rome University of Fine Arts. IL 2007 segna il suo esordio in una collettiva per l’UNHCR ai Musei Capitolini di Roma. Del 2008 la personale al Loggiato di San Bartolomeo di Palermo. Nello stesso anno con Bonalumi, Gallo, Guccione e Mitoraj è invitata a realizzare un’opera per la rassegna Galilei Divin Uomo nella Basilica di Santa Maria degli Angeli di Roma su iniziativa della World Federation of Scientists. A fine 2008 Palazzo Venezia le dedica una personale. Del 2009 l’esposizione a Castel dell’Ovo, Napoli e al MMOMA di Mosca, a cura di Maurizio Calvesi. Nell’occasione le viene conferito il titolo di Membro Onorario dell’Accademia Russa delle Arti. Nel 2010 Flussi Immobili alla galleria Valentina Moncada, Roma e l’Opera Gallery di Londra. Per i centocinquant’anni dell’Unità d’Italia il suo ritratto di Garibaldi diviene quadro icona dell’esposizione Giuseppe Garibaldi… tutt’altra Italia io sognavo, al Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo a Roma. Del 2011 la 54° Biennale di Venezia, Padiglione Italia e del 2013 la 55° Biennale di Venezia, Padiglione di Cuba con La Perversiòn De Lo Clàsico: Anarquie De Los Relatos: 7 artisti cubani dialogano con 7 artisti internazionali. Dello stesso anno la personale CorpoTerra al Pan, Palazzo delle Arti di Napoli. Nel 2014 la personale Metamorphosis al Mac di Santiago del Cile e le personali al MACBA di Buenos Aires, all’Accademia di Belle Arti di San Pietroburgo, alla Marlborough Gallery di Santiago del Cile.
francesca
leone
Was born in Rome in 1964, where she lives and works. After attending the set designer course at Rome’s Accademia di Bell Arti, she achieved her degree from the Libera Accademia di Belle Arti of Rome University of Fine Arts. Leone made her debut in 2007, with a collective show for the UNHCR, set up in Rome’s Musei Capitolini. In 2008 her first solo show at Loggiato di San Bartolomeo in Palermo. In the same year Leone was invited, together with artists like Bonalumi, Gallo, Guccione and Mitoraj, to perform a work of art for the Galilei Divin Uomo exhibit to the take place in Rome’s Basilica Santa Maria degli Angeli, upon initiative of the World Federation of Scientists. At the end of 2008, Palazzo Venezia in Rome showcased her solo show. In 2009, her works were exhibited in Castel dell’Ovo, Naples, and at the MMOMA in Moscow, curated by Maurizio Calvesi. During the latter event, Leone was awarded with the title of Honorary Member of the Russian Academy of Arts. In 2010 Flussi Immobili was on show at Valentina Moncada’s gallery in Rome and at the Opera Gallery in London. Leone painted a portrait of Giuseppe Garibaldi on the 150th anniversary of Italy’s Unity, which became an icon of the exhibit Giuseppe Garibaldi… tutt’altra Italia io sognavo, set up at Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo in Rome. In 2011, Leone participated in the 54th Venice Biennial, Italian Pavillion; in 2013 she participated in the 55th Venice Biennial, at the Cuban Pavillion with La Perversiòn De Lo Clàsico: Anarquia De Los Relatos: 7 Cuban artists in a dialogue with 7 international artists. In the same year, Leone’s solo show titled CorpoTerra was hosted in the Pan, Palazzo delle Arti in Naples. In 2014, her solo Metamorphosis was hosted at the Mac at Santiago del Chile. More solo exhibits took place at MACBA in Buenos Aires, at the Academy of Fine Arts of Saint Petersburg, and at Marlborough Gallery in Santiago del Chile.
Volto B.K., 2014, tecnica mista su tela, cm 100x80
Nasce nel 1950 a Coriano di Rimini, dove vive e lavora. Compie gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino per la quale nel ’72 un suo lavoro Scarpe con erba diventa l’immagine manifesto. La prestanza scenica di materia e oggetti ha condotto la sua ricerca negli anni ’70 sui binari dichiaratamente poveristi. Dai primi lavori con l’erba alle scritte di sapone, alle grandi tele colorate strofinando petali, forte è la riflessione sulla primarietà dei fenomeni naturali e sulla struttura fenomenica dei comportamenti sensoriali. Dagli anni ‘80 la sua ricerca si sposta tendenzialmente su materiali più tecnologici: superfici lucide e non assorbenti, calchi manuali di oggetti e persone con carta stagnola dipinta, colate di vernice al rame e bronzo su lastre radiografiche vergini e fusioni di ghisa e sapone. Anche le opere più recenti nascono dunque dalla scoperta e dall’uso sperimentale di materiali inconsueti: colori mordenti e acrilico lucido trasparente applicati su formica, su tavola o su carta sempre con un amore particolare per il colore e la sua interazione con la luce. Tra le più recenti esposizioni nel 2004 la personale Methamorfosis presso la Barbara Behan Contemporary Art, Londra, nel 2007 presso la Gallery 705 di Stroudsburg in Pennsylvania U.S.A. e via via negli anni personali da Zaion, Biella, PoliArt, Milano, PaciArte, Brescia, Studio Maab, Padova. Il 2014 lo vede impegnato negli U.S.A. al Southwest Minnesota State University Art Museum e con l’antologica Gli Iniziali, Palazzo Ducale, Urbino in collaborazione con PoliArt, Milano e Eidos Immagini Contemporanee, Asti.
G iovanni
L ombardini
Was born in 1950 at Coriano di Rimini, where he currently lives and works. He studied at Accademia di Belle Arti in Urbino which, in 1972, made its official poster out of one of his works, namely Scarpe con erba. The scenic strength of materials and objects proves that Lombardini’s research in the 70s focused on Arte Povera. From his first works painted with grass, the inscriptions written with soap and the large colored canvases obtained by scrubbing petals, highlight the priority given to natural phenomena and the structure of sensorial behaviors. In the 80s, Lombardini’s works of art shift to more techno materials as glossy non-absorbent surfaces, hand-made molds of objects and people made with painted foil, paint castings in copper or bronze on immaculate X-ray plates and fusions of cast iron and soap. Even his most recent works are the product of the experimentation on uncommon materials as stained colors and transparent glossy acrylics applied on fòrmica laminates, on wood or paper with a special taste for color and its interactions with light. The following is a list of the most recent exhibitions. In 2000 his solo show Methamorfosis at Barbara Behan Contemporary Art, London; in 2007 at Gallery 705 of Stroudsburg in Pennsylvania U.S.A.. Across the years his solos have been showcased by Zaion, Biella, PoliArt, Milano, PaciArte, Brescia, Studio Maab, Padua. In 2014, instead, Lombardini presented his works in the U.S., at Southwest Minnesota State University Art Museum. Later, in Urbino’s Palazzo Ducale, his anthological Gli Iniziali, in cooperation with PoliArt in Milan and Eidos Immagini Contemporanee in Asti.
il fiore nero, 2014, tecnica mista su carta, legno laccato, corda d’acciaio, mollette, cm 70x55
Nasce a Milano nel 1936, dove vive e lavora. Allievo prediletto di Achille Funi, dopo il diploma all’Accademia di Brera, ne diviene assistente e con lui collabora alla realizzazione della cappella di San Carlo nella Basilica di Sant’Angelo a Milano e della pala di San Giuseppe nella Basilica di San Pietro a Roma. Nel 1943-44 la sua casa di Milano fu rifugio a ebrei perseguitati: l’esperienza della guerra lascerà tracce indelebili nella sua formazione. Dalla fine degli anni Sessanta abbandona dunque gli spunti naturalistici per confrontarsi con un pop vagamente surrealista ed aderire poi in maniera più forte alle istanze ideologiche del post ’68. Stringe rapporti con artisti della sua generazione impegnati a trattare temi della vita sociale e politica (tra gli altri Baratella, De Filippi, Staccioli, Spadari e Scanavino, Stefanoni, Mambor e Icaro) per maturare un linguaggio concettuale tutto proprio, dalla sapienza pittorica e scultorea unica. A partire dal 1965 inizia ad esporre in Italia e all’estero. Tra le presenze istituzionali: Palais des Beaux Arts, Bruxelles (1973); Musée d’ Art Moderne de la Ville de Paris (1974); Galleria Civica, Portofino (1980); Nykytaiteen Museum, Tampere; Internationaal Cultureel Centrum, Anversa; Musée d’Art Contemporain, Montreal; Museum of Art, Taiwan(1990); Museo Archeologico, Teramo (1992). Nel 1998 espone a Milano a Palazzo Reale e così nel 2010 all’Università Bocconi e nel 2011 all’Università Cattolica. Dello stesso anno è la mostra Le vesti di Saturno a Palazzo Medici-Riccardi, Firenze. Del 2013 sono la retrospettiva Grigio Pesante ad Arezzo, Sala San Ignazio e l’Antologica Umberto Mariani-opere 1967-2013 a Reggio Emilia, Chiostri di San Domenico. Il 2014 lo vede, tra le altre esposizioni, al Museo della Permanente, Milano con Nati nei ’30. Milano e la generazione di Piero Manzoni.
umberto
mariani
Born in 1936, lives and works in his birthplace, Milan. After his graduation from the Accademia di Brera, the favorite student of Achille Funi becomes the latter’s assistant. Together, they completed both the St. Charles Chapel at the Basilica di Sant’Angelo in Milan and the St. Joseph altarpiece at the Basilica di San Pietro in Rome. In 1943-44 his family shelters persecuted Jews and the war experience will leave indelible traces on his formation. Starting in the late 60’s, he leaves all naturalistic hints behind, confronting a vaguely surrealistic pop, in sync with post-’68 ideological fervors. Mariani is close to the artists of his generation most committed to social and political themes (among them Baratella, De Filippi, Staccioli, Spadari and Scanavino, Stefanoni, Mambor and Icaro), maturing a conceptual language of his own, based on a distinctive pictorial and sculptural know-how. He begins to show his work in Italy and abroad in 1965. His publicly sponsored presences include Palais des Beaux Arts, Brussels (1973); Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris (1974); Galleria Civica, Portofino (1980); Nykytaiteen Museum, Tampere; Internationaal Cultureel Centrum, Anversa; Musée d’Art Contemporain, Montréal; Museum of Art, Taiwan (1990); and Museo Archeologico, Teramo (1992). He exhibits his work in Milan in 1998 at Palazzo Reale, in 2010 at the Università Bocconi and again in 2011 at the Università Cattolica. In that same year, Le vesti di Saturno exhibit opens at Palazzo MediciRiccardi in Florence. In 2013, the Sala San Ignazio in Arezzo hosts the Grigio Pesante retrospective, and the Chiostri di San Domenico in Reggio Emilia are dedicated to an anthological show Umberto Mariani-opere 1967-2013. In 2014, Mariani also exhibits at the Museo della Permanente, in Milan, with Nati nei ’30. Milano e la generazione di Piero Manzoni.
La forma celata: K, 1993, acrilico su lamina di piombo, cm 80X60
Nata a Buenos Aires nel 1962, dal 1990 vive e lavora a Milano. Nella città natale frequenta le Accademie di Belle Arti San Martin e De La Càrcova ed al contempo atelier di pittori per approfondire la tecnica del disegno. Dal 1990 nella sua produzione possono essere isolati tre periodi: sino al 1995 la ricerca documentaria sull’immigrazione; poi una dolente riflessione sulla violenza domestica e sul mondo dell’infanzia sino al ‘98; infine la raccolta di materiale fotografico del dopoguerra. Dal 2002 l’artista orienta decisamente il suo lavoro sul quotidiano: la memoria da storica diventa intima, fatta di dettagli non osservati, intensificando l’uso del ricamo come atto meditativo e traccia di racconti che andrebbero persi nella tradizione orale, regalando così alla parola una forma estetica. Tra le gallerie di riferimento in Italia Forni, Zaion e Il Vicolo, Ester Montoriol, Barcelona e Masota Torres, Buenos Aires all’estero. Tra le mostre istituzionali si ricordano nel 1997 Sui Generis al P.A.C., Milano; nel 2006 il MAC di Belo Horizonte; nel 2007 Arte Italiana, 1968-2007, Palazzo Reale, Milano a cura di Vittorio Sgarbi e nel 2008 Palazzo Libera, Trento a cura di Angela Madesani. Nel 2010 Ritratti italiani alla Fondazione Durini, Milano a cura di Vittorio Sgarbi. Nel 2011 ha partecipato alla 54° Biennale di Venezia. Nel 2012 è al Museo de Bellas Artes dell’Avana. Nel 2014 la personale alla Galleria Zanuso di Milano e la collettiva all’ Hebei Provincial Musem, Shijiazhuang, Cina. Presente nelle maggiori fiere d’arte ha destato l’interesse di tutta la critica italiana.
F lorencia
M artinez
Was born in Buenos Aires in 1962 and lives and works in Milan since 1990. In her hometown she attended the Academy of Fine Arts San Martin and De La Cárcova as well as ateliers of painters where she further explored drawing techniques. Her production, from 1990 to date, is characterized by three periods, namely the documentary research on immigration until 1995, followed by a painful reflection on domestic violence and childhood until 1998, and the collection of post-World Wars photographs. Since 2002 the artist focused on daily living; memory shifts from history to intimacy pervaded with unobserved detail, intensifying the use of embroidery as a meditative act and a way to keep track of stories which would have been lost in oral tradition, thus granting words an aesthetic form. The Italian galleries which hosted her work include Forni, Zaion and Il Vicolo. Abroad, Martinez exhibited at Ester Montoriol in Barcelona and Masota Torres in Buenos Aires. Some of the institutional exhibits worthy of mention are Sui Generis at Milan’s P.A.C. in 1997; MAC in Belo Horizonte in 2006; Arte Italiana, 1968-2007, in Milan’s Palazzo Reale, curated by Vittorio Sgarbi in 2007, and in Palazzo Libera, Trento, in 2008, curated by Angela Madesani. In 2010, Martinez showcased Ritratti italiani at Fondazione Durini, in Milan curated by Vittorio Sgarbi. In 2011, she participated in Venice’s Biennial. The Museo de Bellas Artes of Havana hosted her works in 2012; and, in 2014, Martinez exhibited a solo at Galleria Zanuso in Milan, and a collective at Hebei Provincial Musem, in Shijiazhuang, China. Showcased in the major art fairs, her work has drawn the attention of all Italian art critics.
Dream, 2014, stampa a getto d’inchiostro su cotone, olio, ricamo, cm 60x50
Nasce a Venezia nel 1945. Vive e lavora a Genova. Il suo astrattismo tende naturalmente a coniugare elementi visuali e poetici. L’iniziale approccio analitico sui propri strumenti operativi si sviluppa dagli anni 70 con sempre maggiore intensità in direzione di un dialogo tra pittura e poesia. Ciclicamente dunque i suoi lavori rimandano ai componimenti di Pound, Montale, Marinetti, Campana, Rilke, Bernhard, Paul Celan. Così le personali Gli angeli sono tutti tremendi da Rilke (Milano, Galleria Chisel, 1990) o I giorni stanno lì neri da Thomas Bernhard (Roma, Galleria L’Isola 2, 1992) ed ancora nel 1996 Da Montale. Trascrizioni visive 1976-1982 al Museo di Villa Croce, Genova. Il lavorare ad una pittura di rimandi e corrispondenze non rende meno forte il gesto pittorico, lo guida anzi dalla passione al dramma, ad opere agite, libere da ripiegamenti intimistici e non estranee alla potenza del contemporaneo Kiefer. Tra le fiere internazionali è presente ad Art Basel, AR.CO, Madrid e Arte Fiera, Bologna. Tra le ultime mostre istituzionali: Le forme della coscienza. Rammenta con me (personale, Palazzo Ducale, Genova, 2006); Spinola contemporanea (Galleria Nazionale di Palazzo Spinola, Genova, 2009); Signes i escriptures (Fundaciò Sunol, Barcellona, 2010); 54° Biennale di Venezia, Padiglione Italia (Palazzo della Meridiana, Genova, 2011); In astratto-abstraction in Italy. Arte astratta in Italia 1930-1980 (Estorick Collection of Modern Italian Art, Londra - CAMeC, Centro d’arte Moderna e Contemporanea, La Spezia, 2012-2013); Le città invisibili di Italo Calvino (Museo Civico, Palazzo Borea d’Olmo, Sanremo - Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti, Genova, 2012-2013).
G iuliano
M enegon
Born in Venice in 1945 he lives and works in Genoa. His abstractism is a natural mélange of visual and poetic elements intermixed. Since the 70’s, Menegon’s analytical approach to his operating tools has grown with an ever deeper intensity toward a dialogue between painting and poetry. In cycles, his pieces refer to the works of Pound, Montale, Marinetti, Campana, Rilke, Bernhard, and Celan, as do his solo shows: Gli angeli sono tutti tremendi, on Rilke (Milan, Galleria Chisel) in 1990, or I giorni stanno lì neri, on Thomas Bernhard (Rome, Galleria L’Isola 2) in 1992 and again in 1996 on Montale, with Trascrizioni visive 1976-1982 at the Museo di Villa Croce, Genoa. His pictorial gesture is not stifled by a work interconnected through references and matches. On the contrary, it is guided from passion to drama, to “opere agite”, works enacted in the moment, free from intimist shortcuts and not alien to the power of Anselm Kiefer’s “Besetzungen”. Menegon’s work has been exhibited at international art fairs such as Art Basel, AR.CO, Madrid and Arte Fiera, Bologna, and at publicly sponsored art shows, including Le forme della coscienza. Rammenta con me (solo show, Palazzo Ducale, Genoa, 2006); Spinola contemporanea (Galleria Nazionale di Palazzo Spinola, Genoa, 2009); Signes i escriptures (Fundaciò Sunol, Barcelona, 2010); 54th Biennale di Venezia, Padiglione Italia (Palazzo della Meridiana, Genoa, 2011); In astratto-abstraction in Italy. Arte astratta in Italia 1930-1980 (Estorick Collection of Modern Italian Art, London - CAMeC, Centro d’arte Moderna e Contemporanea, La Spezia, 2012-2013); and Le città invisibili di Italo Calvino (Museo Civico, Palazzo Borea d’Olmo, Sanremo - Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti, Genoa, 2012-2013).
Il sogno del prigioniero, 2014, olio e smalto su tela, cm 40x70
Nasce nel 1946 a Zafferana Etnea. Compiuti gli studi all’Accademia di Belle Arti e alla Facoltà di Architettura di Roma, qui esordisce nel 1979 allo spazio Sant’Agata dei Goti con La Muraglia Cinese, opera che segna in modo significativo lo sviluppo della sua ricerca. Fin dai primi anni ‘80 essa si orienta verso una scultura “ambientale”, da cui emerge progressivamente il tema della città e della sua forma, strutturata nell’iconografia ricorrente e paradigmatica della “cella”. L’utilizzo di differenti media rende difficilmente ascrivibile la sua opera alla categorizzazione di genere, in perfetta corrispondenza con la ricerca da lui compiuta verso la revisione e il superamento degli esiti culturali ed estetici del Novecento. Dalla metà degli anni ‘80 Messina abbandona l’uso di materiali organici e naturali. Le nuove installazioni alla Galleria Shimada e alla Moltkerei Werkstatt di Colonia sono costruite con materiali dell’edilizia di consumo e spesso auto-illuminate con lampade industriali. Nel 1987 a Roma per gli Incontri Internazionali d’Arte cui partecipano con gli interventi Maria Nordman, Bruce Naumann e Luca Patella, Messina costruisce una Cella e pubblica Paesaggio con luce lontana, testo con riferimenti ad Heisenberg e al principio di indeterminazione, tema epistemologico di gran parte della produzione successiva. Le grandi mostre al Kunstverein di Dusseldorf e alla Villa delle Rose di Bologna (1994), alla Henry Moore Foundation di Halifax e alla GAM di Torino (1999), al Museo Ujazdovki, Varsavia (2002), alla Cavallerizza Reale di Torino (2006) fino a Postbabel e dintorni al MACRO di Roma e alla Kunsthalle di Goeppingen (2014), affermano la dimensione visionaria ed al contempo tautologica del lavoro di Vittorio Messina, avviando una nuova riflessione sulle forze e gli elementi di “costruzione” dello spazio reale.
V
ittorio
M
essina
Was born in Zafferana Etnea in 1946. He attended the Accademia di Belle Arti in Rome, and later achieved his degree in Architecture at Rome’s University. He made his debut in 1979 at Sant’Agata dei Goti with La Muraglia Cinese, a work which significantly branded the development of his research. Since the early 80s, his research focused on ‘environmental’ sculpture with the prevailing theme of the city and its form, structured according to the recurrent icons and depicting the paradigm of the ‘cell’. It is not easy to classify his works according to the genres, as the artist uses so many different means to accomplish it, yet it reflects the research he carried out to review and evolve beyond the 20th century cultural and aesthetic values. In mid 80s Messina shifted from natural and organic materials to perform a new kind of installation such as the ones at Galleria Shimada and at the Moltkerei Werkstatt in Cologne, in which he used construction materials illuminating them with industrial lamps. In 1987, Messina was in Rome for the Incontri Internazionali d’Arte which included artists such as Maria Nordman, Bruce Naumann and Luca Patella. He build his Cella and published Paesaggio con luce lontana, a text with references to Heisenberg and the principle of indetermination, an epistemological theme in most of his later work. Among the major exhibits, worthy of mention are also his shows at Kunstverein in Dusseldorf and at Bologna’s Villa delle Rose (1994); at the Henry Moore Foundation in Halifax and at GAM in Turin (1999); at Ujazdovki Museum in Warsaw (2002); at Cavallerizza Reale in Turin (2006). More recently his Postbabel e dintorni was on show at Rome’s MACRO and at the Kunsthalle in Goeppingen (2014), confirming his farsighted, and at the same time, tautological dimension, thus highlighting the forces and elements for the ‘construction’ of real space.
Primo Fondamento, 2014, gouache su carta, cm 80x55
Nasce a Senigallia nel 1948. Vive e lavora a Roma. è Professore Emerito di Storia dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone, Napoli e Roma. Da sempre compie una ricerca sul bianco e sul monocromo, studiandone le interazioni con la luce per arrivare a lavorare su di questa come sostanza. Ecco dunque che specchi e superfici riflettenti assumono grazie alla luce la terza dimensione per diventare scultura in particolare e religioso quasi, dialogo con l’ambiente. Vetro di Murano, vetro industriale, acciaio e pietre illuminate da fibre ottiche i materiali utilizzati. Ugualmente la fotografia è mezzo per indagare gli stessi concetti di luce, acqua e bianco, sempre riferiti al tema della natura e delle origini, e specchi tagliati, per la suggestione da questi offerta di una visione multipla del particolare e composita dell’insieme, mai dunque scontata e sempre aperta al concetto di possibilità. Non timorosa del confronto con lo spazio e la grande dimensione, ha realizzato numerose opere pubbliche, tra le quali l’obelisco di acciaio e gun light Verso lo Spazio per il quartiere di Tor Bella Monaca a Roma. Ha partecipato alla 49° Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia, al Premio Marche-Biennale d’Arte Contemporanea, alle Biennali degli Emirati Arabi Uniti, Iran e Bangladesh. Nel 2001 è con Ghiaccio di fondo alla Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia. Sue opere sono presenti in musei italiani e importanti collezioni private in Europa e negli Stati Uniti. Ha tenuto conferenze di Storia dell’Arte Contemporanea in Italia, Inghilterra, Grecia, Emirati, Bangladesh e Oman.
P atrizia
M olinari
Was born in Senigallia (Italy) in 1948 and currently lives and works in Rome. She is Professor Emeritus of History of Art at the Accademia di Belle Arti (Fine Arts Academy) of Frosinone, Napoli e Roma. Molinari has always focused her research on white and monochromes, studying the interactions with light, to the point of working with it as if it were a substance. Thanks to light, mirrors and reflecting surfaces acquire a third dimension, becoming sculptures, in a peculiar and almost sacred dialogue with their surroundings. She uses Murano glass, industrial glass, steel and stones illuminated by optic fibers. Photography is another means to explore the concepts of light, water and whiteness, within a thematic frame of reference focussed on nature and the origins. Cut mirrors suggest multiple visions of details and the whole, yet nothing can be taken for granted, expanding the boundaries of what is possible. Molinari, who is not afraid to confront space and vastness, has produced public works such as the steel and gun light obelisk erected at Tor Bella Monaca, in Rome (Italy), titled Verso lo Spazio (Spacebound). She participated to the 49th Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale in Venice, the Marche-Biennale d’Arte Contemporanea Award, the Biennials of the UAE, Iran and Bangladesh. In 2001, Paola Molinari participated with Ghiaccio di fondo at the Fondazione Bevilacqua La Masa exhibit, in Venice. Her works can be found in Italian museums as well as in major private collections in Europe and in the United States. Molinari lectured on the History of Contemporary Art in Italy, England, Greece, the United Arab Emirates, Bangladesh and Oman.
Omaggio a “Catch 22”, 2014, tecnica mista, cm 54x108
Nasce a Torino nel 1949. Vive e lavora a Trento, Parigi e Bologna. Dopo gli studi nel seminario salesiano di Valdocco, decide di seguire la vocazione per lui vera, quella artistica, trasferendosi negli anni 70 a Bologna e Parigi, dove frequenta Gilles Deleuze e Jean Baudrillard. Montesano viene annoverato fra gli artisti del Medialismo, movimento che ha per oggetto le immagini dei mass media e il loro rapporto con i meccanismi della comunicazione. Montesano pratica dunque la pittura in senso eterodosso, e partendo da immagini/reperti d’epoca la intende come strumento d’indagine storica e filosofica. Oggetto principale il Novecento e gli anni drammatici della formazione dell’Europa. Tra le mostre istituzionali si ricordano due edizioni della Biennale di Venezia (2009-1993); Arte del ‘900 italiano. Pop Art, Arte Povera e tendenze del contemporaneo, Fondazione Malvinaz Menegaz Castelbasso, Teramo (2012); Pittura europea dagli anni Ottanta ad oggi, Fondazione Stelline, Milano (2010); Arte Italiana 1968 -2007, Palazzo Reale, Milano (2007); GAM, Bologna; GNAM, XIV Quadriennale di Roma, Roma (2005). Tra le ultime personali Dietro le quinte, Spazio Eventi Ferrarin Arte, Legnago (2013); Pro Memoria, Palazzo Panichi, Pietrasanta; Il Mito Contemporaneo, Teatro Politeama Garibaldi, Palermo; Biancaneve e i Sette Nani, Pio Monti, Roma (2012); Gian Marco Montesano, ArteSilva, Seregno (2011); Guerra e Pace, Casa Masaccio, San Giovanni Valdarno (2010); Grazie dei fiori, Claudio Poleschi Arte Contemporanea, Lucca (2009); I Montesano di Montesano, Maci, Museo Arte Contemporanea, Isernia (2008); Fratelli di quale reggimento siete?, Emilio Mazzoli, Modena; Così fan tutte, Studio Raffaelli, Trento; Berlino 1936, Chiostro di Sant’Agostino, Pietrasanta, Lucca (2006); Annina Nosei Gallery, New York (2005); Auf den Bergen, Museo Rimoldi, Cortina D’Ampezzo (2004).
gian
marco
montesano
Was born in Turin in 1949. He lives and works in Trento, Paris and Bologna. After studying at the Salesian seminary in Valdocco, he decided to turn to his true vocation, i.e. Art. In the 70s he moved to Bologna and later to Paris, where he consorted with Gilles Deleuze and Jean Baudrilalrd. Montesano is considered to belong to the Medialismo, a movement which uses mass media images analyzing their relationship with the communications dynamics. Montesano, therefore, paints in an unorthodox fashion, starting from images or historic evidence he engages in a philosophical and historic research. His most recurrent theme is the 20th century and the crucial years of the creation of Europe. His exhibits in public institutions include two editions of the Venice Biennial (2009 and 1993); Arte del ‘900 italiano. Pop Art, Arte Povera e tendenze del contemporaneo, Fondazione Malvinaz Menegaz Castelbasso, Teramo (2012); Pittura europea dagli anni Ottanta ad oggi, Fondazione Stelline, Milan (2010); Arte Italiana 1968-2007, Palazzo Reale, Milan (2007); GAM, Bologna; GNAM, XIV Quadriennale di Roma, Rome (2005). Among his most recent solo shows, worthy of mention are Dietro le quinte, Spazio Eventi Ferrarin Arte, Legnago (2013); Pro Memoria, Palazzo Panichi, Pietrasanta; Il Mito Contemporaneo, Teatro Politeama Garibaldi, Palermo; Biancaneve e i Sette Nani, Pio Monti, Rome (2012); ArteSilva, Seregno (2011); Guerra e Pace, Casa Masaccio, San Giovanni Valdarno (2010); Grazie dei fiori, Claudio Poleschi Arte Contemporanea, Lucca (2009); I Montesano di Montesano, Maci, Museo Arte Contemporanea, Isernia (2008); Fratelli di quale reggimento siete?, Emilio Mazzoli, Modena; Così fan tutte, Studio Raffaelli, Trento; Berlino 1936, Chiostro di Sant’Agostino, Pietrasanta, Lucca (2006); Annina Nosei Gallery, New York (2005); Auf den Bergen, Museo Rimoldi, Cortina D’Ampezzo (2004).
I sogni del 900, 2005, olio su tela, cm 100x120
Nasce nel 1955 a Roma. Qui vive e lavora. Diplomatosi all’Accademia di Belle Arti, dopo l’esordio in ambito informale, orienta la sua ricerca verso una pittura “contaminata” sino ad arrivare ad una produzione scultorea, fotografica e addirittura performativa, creando insieme al jazzista Maurizio Giammarco Hardware, performance di sax e sculture di metallo suonate dallo stesso Palmieri. Nel 1985 con la prima personale all’Attico di Roma e le collettive Nuova Scuola Romana e Arte in Cornice si inserisce a pieno titolo tra gli artisti della Nuova Scuola Romana. Inizia dunque un periodo di intensa attività con la XLII Biennale di Venezia e le personali a Roma, Galleria l’Attico (1985-1986 -1987-2002), Galleria Spazio Blu (1997), Galleria Valentina Moncada (2001); New York, Anina Nosei Gallery, (1986); Milano, Galleria Arte 92, (1991-1993-2007); Modena, Galleria Civica Palazzina dei Giardini (1993); Bologna, Galleria Otto Arte Contemporanea, (1993); Bari, Galleria Zelig (1993). Viene invitato alle più rappresentative rassegne di contemporaneo quali A contemporary view of Nature, Aldrich Museum of Contemporary Art, Connecticut; Geometrie Dionisiache, Rotonda della Besana, Milano; Materialmente, scultori degli anni ‘80 e Anni Novanta, GAM, Bologna; Nuove Acquisizioni, GAM, Spoleto; Astratta, Palazzo Forti, Verona; IV Biennale d’Arte Sacra, Pescara; L’Arte di Fine Secolo, Magico Primario, Cento; Dall’Arte Povera alle Nuove Generazioni, XXVIII Premio Vasto; XXXII Biennale, Milano; XII Quadriennale, Roma; Premio Umberto Mastroianni, Torino (vincitore edizione 1997). E le più recenti Lavori in corso 9, Galleria Comunale di Roma; Scultura italiana del XX secolo, mostra itinerante in cinque musei di arte contemporanea giapponesi. Nel 2011 la personale al Chiostro di San Michele ad Anacapri e nel 2012 La mano, la testa, il cuore alla Limenotto9cinque Arte Contemporanea.
claudio
palmieri
Was born in 1955 in Rome, where he still lives and works. He achieved his diploma at the Accademia di Belle Arti. After a rather informal kickoff, he focused his research on a ‘contaminated’ painting and later worked on techniques which included sculpture, photography and performing arts. He crated, together with jazz talent Maurizio Giammarco a performance named Hardware, where Palmieri played a sax next to his metal sculpture. In 1985 his first solo show at Rome’s Attico, and then the collectives with the Nuova Scuola Romana and Arte in Cornice, which paved the way to his affiliation with the artists of the Nuova Scuola Romana. Palmieri began an intense exhibiting activity with the 42nd Venice Biennial and his solos at Rome’s Galleria l’Attico (1985-1986-1987-2002), Galleria Spazio Blu (1997), Galleria Valentina Moncada (2001); in New York, at Anina Nosei Gallery, (1986); in Milan, Galleria Arte 92, (1991-1993-2007); in Modena, Galleria Civica Palazzina dei Giardini (1993); in Bologna, Galleria Otto Arte Contemporanea, (1993); in Bari, Galleria Zelig (1993). He was invited to the most prestigious contemporary art events such as A contemporary view of Nature, Aldrich Museum of Contemporary Art, Connecticut; Geometrie Dionisiache, Rotonda della Besana, Milan; Materialmente, scultori degli anni ‘80 and Anni Novanta, GAM, Bologna; Nuove Acquisizioni, GAM, Spoleto; Astratta, Palazzo Forti, Verona; IV Biennale d’Arte Sacra, Pescara; L’Arte di Fine Secolo, Magico Primario, Cento; Dall’Arte Povera alle Nuove Generazioni, XXVIII Premio Vasto; XXXII Biennale, Milan; XII Quadriennale, Rome; Premio Umberto Mastroianni, Turin (winner of the 1997 edition). More recently he exhibited with Lavori in corso 9 at Galleria Comunale in Rome; Scultura italiana del XX secolo, an itinerant exhibition which travelled across five Japanese contemporary art museums. In 2011, his solo show at Chiostro di San Michele in Anacapri, and in 2012 La mano, la testa, il cuore at Limenotto9cinque Arte Contemporanea.
Angeli terreni, 2008, olio su tavola, cm 93x70
Nasce a Roma nel 1975. Qui vive e lavora. Nel 1995 si trasferisce negli Stati Uniti per conseguire la laurea in arti visive. Nel 1998 la prima personale e poi il trasferimento a Londra, dove consegue il Master in Fine Arts presso il Central Saint Martins College of Arts ed espone in varie gallerie. Del 2003 la personale Action and the English Lover all’Arch Gallery di Londra con cui inaugura il lavoro di raccolta di shopper con cui assembla sino al 2009 collage sul tema del lusso e del consumismo e del segno lasciato sull’immaginario estetico dalla civiltà dei consumi. La raccolta dell’oggetto, la sua individuazione come portatore di valori estetici è alla base del lavoro di Peretti. Tornato a Roma, nel 2005 costituisce il GIGA (Gruppo Italiano Giovani Artisti) con il quale continua la propria indagine non solo come autore ma anche come operatore culturale. Tra le ultime personali al GIGA Shopping (2007), Solo Dettagli (2008), Giochi per adulti (2011), La fine del mito (2012) e nel 2009 Stories, Galleria Emmeotto, Roma. Tra le ultime collettive Esasperatismo, Castel dell’Ovo, Napoli (2007); L’Arte di amare l’arte, Fondazione Città Italia, Palazzo Venezia, Roma; Automobile, Colossi Arte Contemporanea, Brescia (2008); Fuoco, Palazzo Reale, Milano (2010); Under 40, Galleria Stefano Forni, Bologna; 54° Biennale di Venezia, Padiglione Italia, Lazio (2011); Everything but the kitchen sink, Dom Olandine, Belgrado; +50, Palazzo Collicola Arti Visive, Spoleto; The religious contemporary design, Galleria Paola Colombari, Milano (2012); ReBirth, Maam Museo, Roma; PopNewPop, Macro-La Pelanda, Centro di produzione culturale, Roma; Sancta Sanctoroom, One art gallery, Casa dell’Architettura, Roma (2013); Mediterranean Biennale of Contemporary Art of Oran, Algeria (2014).
M
atteo
P
eretti
Was born in Rome in 1975, where he currently lives and works. In 1995 he moved to the United States where he graduated in visual arts. In 1998, he presented his first solo exhibition. Peretti later moved to London where he achieved the MA in Fine Arts at Central Saint Martins College of Arts. His works were showcased in several galleries and, in 2003, his solo show Action and the English Love, at Arch Gallery, started his collection of shopper bags which he assembled, until 2009, in collage works on the theme of luxury and consumerism and the sign left by the consumer society on the esthetic collective imagination. Collecting objects and considering them as the bearers of esthetic values underlies Peretti’s work. Back to Rome in 2005, Peretti set up the GIGA (an acronym for Young Italian Artists Group) where he carried on with his research as an author and cultural professional. Among his latest solo exhibitions are Shopping at GIGA (2007), Solo Dettagli (2008), Giochi per adulti (2011), La fine del mito (2012) and, in 2009, Stories, Galleria Emmeotto, Rome. Among the most recent collective shows, Esasperatismo, Castel dell’Ovo, Naples (2007); L’Arte di amare l’arte, Fondazione Città Italia, Palazzo Venezia, Roma; Automobile, Colossi Arte Contemporanea, Brescia (2008); Fuoco, Palazzo Reale, Milan (2010); Under 40, Galleria Stefano Forni, Bologna; 54the Venice Bienniale, Italian Pavillion, Lazio (2011); Everything but the kitchen sink, Dom Olandine, Belgrade; +50, Palazzo Collicola Arti Visive, Spoleto; The religious contemporary design, Galleria Paola Colombari, Milan (2012); ReBirth, Maam Museum, Rome; PopNewPop, Macro-La Pelanda, Centro di produzione culturale, Rome; Sancta Sanctoroom, One art gallery, Casa dell’Architettura, Rome (2013); Mediterranean Biennial of Contemporary Art of Oran, Algeria (2014).
We still have a dream, 2014, legno, tecnica mista su carta, filo e chiodi, cm 30.5x42.5
Nasce a Torino nel 1974. Vive e lavora a Biella. Giovanissimo protagonista della scena artistica italiana esordisce nel 1998 a Torino conquistando nella collettiva allo spazio Azimut il premio della critica (Guido Curto, Angelo Mistrangelo). Pianca usa un linguaggio fotografico unico: stampa su pellicola trasparente, regalando alla fotografia la tridimensionalità della vita, le sbavature e le sfocature della reale imperfezione o del sogno. Nel 2001, grazie a questa personalissima interpretazione del linguaggio fotografico, veicolato all’epoca da un vero e proprio supporto plastico, entra nel gruppo della Cracking Art, partecipando alla 49° Biennale di Venezia. Prosegue poi la sua ricerca da solo, usando lo scatto fotografico come scambio relazionale con i soggetti “ritratti” e perseguendo con la scelta della trasparenza la ricerca di una immaterialità dell’opera verso il semplice pensiero. Senza spazio né tempo. Tra le più recenti partecipazioni istituzionali la collettiva Tutto l’odio del mondo, Palazzo dell’Arengario a Milano (2001); 13x17 a cura di Philippe Daverio e Jean Blanchaert, evento collaterale itinerante della 51° Biennale di Venezia, Chiesa di San Gallo (2005); Premio Internazionale d’Arte Fotografica Arte Laguna alle Tese dell’Arsenale, Venezia (2009); Biennale di Video Fotografia Contemporanea alla Cittadella di Alessandria e la 54° Biennale di Venezia (2011). Del 2012 la particolarissima collettiva Dialoghi al Museo del Territorio, Biella e nel 2013 sempre a Biella da Zaion La Fine Del Mondo con Silvia Levenson e Florencia Martinez; PopNewPop al MACRO-La Pelanda, Roma; Photissima Festival, Torino. Ha collaborato con Artiscope, Ierimonti, Cerruti Arte, Santo Ficara, Silbernagl, Zaion ed Eidos con cui ha partecipato ad ArtParis, MiArt, ArtVerona (finalista Premio Aletti).
A lessandro
P ianca
Was born in Turin in 1974, and currently lives and works in Biella. He begins to tower over the art scene at a very young age, thanks to his debut with the collective show Spazio Azimut in 1998, which is recognized by the critics’ (Guido Curto, Angelo Mistrangelo) prize. Pianca develops a unique photographic language: he prints on transparent film, conferring to bidimensional photos the tridimensionality of life, the defocused smudges and burrs found in real imperfections or dreams. In 2001, this very personal interpretation of the photographic idiom, which at the time was transcribed on a true plastic medium, brings him to the 49th Venice Biennale together with the Cracking Art Group. He continues with that research on his own, using the camera as a relational means of exchange with the “portrayed” subjects”. He chooses transparency as a way to dematerialize his work into pure thought, abstracted from time and spatial restraints. Among his most recent publicly funded shows it suffices to mention the collective exhibit Tutto l’odio del mondo, at Palazzo dell’Arengario in Milan (2001); 13x17 curated by Philippe Daverio and Jean Blanchaert, a traveling event collateral to the 51st Biennale di Venezia, Chiesa di San Gallo (2005); the International Photographic Art Prix Arte Laguna, hosted at the Tese dell’Arsenale, Venice (2009); the Biennale di Video Fotografia Contemporanea at the Cittadella in Alessandria and the 54th Biennale di Venezia (2011). In 2012, Pianca participates in the peculiar collective exhibit Dialoghi at the Museo del Territorio, Biella and in 2013, in that very city, opens at the Zaion gallery with the show La Fine Del Mondo, with Silvia Levenson and Florencia Martinez; PopNewPop at MACRO-La Pelanda, Rome; and the Photissima Festival, Turin. He has collaborated with Artiscope, Ierimonti, Cerruti Arte, Santo Ficara, Silbernagl, Zaion and Eidos. With the latter he exibited at the ArtParis, MiArt and ArtVerona (Aletti prize finalist).
Bacio, 2012, stampa su film trasparente, esemplare unico, cm 80x100
Nasce a Roma nel 1970, dove vive e lavora. Cresciuto in una famiglia di pubblicitari appassionati d’arte, inizia la sua attività con l’occhio già allenato a percepire la realtà in modo differente. Dal 1991 usa solo i tre colori primari, rosso, verde e blu accostandoli secondo la logica della scomposizione delle immagini elettroniche la cui unità elementare di informazione è il pixel. Questa sofisticata indagine si fonda sulla distruzione e ricostruzione dello spazio visivo, per la quale Pintaldi non agisce mai per sottrazione: pur riducendo gli strumenti cromatici del suo lavoro procede per addizione su tre livelli con vari strati di pittura in modo quasi compulsivo ma paradossalmente in grado di prevedere la visione finale. Oggetto di questa indagine sono le immagini- simbolo della memoria collettiva e della cultura popolare (l’alieno, l’UFO, il fulmine, il Papa, la maschera). Tra le principali esposizioni personali e istituzionali si ricordano Avvistamenti, a cura di Achille Bonito Oliva, Sprovieri, Roma (1992); La coscienza dell’incoscienza, Cannaviello, Milano (1997); n. 7, a cura di Roberto Daolio, GAM, Bologna (1998); Earth: 1999, Galleria Mario Sequeira, Braga, Portogallo; Jump, Galleria Franco Noero, Torino; Il Futuro nella memoria, a cura di Renato Barilli, Villa Domenica, Treviso (1999); Pinta ‘l di, a cura di Gianfranco Maraniello, No Code, Bologna (2001); Cristiano Pintaldi 1991-2001, Centro per le Arti Visive, Pescheria, Pesaro (2002); Landscape, Sprovieri, Londra (2003); 3>4, Pescali&Sprovieri, Londra (2005). Nel 2011 LucidDreams a cura di A. Bonito Oliva, evento collaterale della LIV Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. Nel 2014 Animazione sospesa a cura di G. Marziani, Museo Scientifico e di Ricerca dell’Accademia Russa di Belle Arti, San Pietroburgo.
C ristiano
P intaldi
Was born in Rome in 1970, where he lives and works. Brought up in a family of art lovers who worked in the field of advertising, he eye was already trained to perceiving reality with a different outlook, when he bagan his career. From 1991 he used only the three primary colors, namely red, green and blue, combining them according to the rationale of electronic image destructuring, whose elementary information unit is the pixel. This sophisticated research was based on the destruction and reconstruction of visual space, from which Pintaldi never subtracted. Although he reduced the chromatic tools in his production, he always added on three levels with different paining layers in a quasi-compulsive way, yet, paradoxically anticipating the final vision. The object of this research were the symbolic images of the collective memory and of the popular culture, as the alien, the UFO, lightning, the Pope, a mask. Among his major solo shows and publicly funded exhibits are worth mentioning Avvistamenti, curated by Achille Bonito Oliva, Sprovieri, Rome (1992); La coscienza dell’incoscienza, Cannaviello, Milan (1997); n. 7, curated by Roberto Daolio, GAM, Bologna (1998); Earth: 1999, Galleria Mario Sequeira, Braga, Portugal; Jump, Galleria Franco Noero, Turin; Il Futuro nella memoria, curated by Renato Barilli, Villa Domenica, Treviso (1999); Pinta ‘l di, curated by Gianfranco Maraniello, No Code, Bologna (2001); Cristiano Pintaldi 1991-2001, Centro per le Arti Visive, Pescheria, Pesaro (2002); Landscape, Sprovieri, London (2003); 3>4, Pescali&Sprovieri, London (2005). In 2011 LucidDreams curated by Achille Bonito Oliva, a side event to the LIV Esposizione Internazionale d’Arte of the Venice Biennial. In 2014, Animazione sospesa curated by Gianluca Marziani, Science and Research Museum of the Russian Academy of Fine Arts, Saint Petersburg.
Senza titolo, matita, pastelli china su polyester, cm 24x25
Nasce a Teheran nel 1976 e si trasferisce con la famiglia in Italia nel 1980. I suoi lavori uniscono dunque l’anima rituale persiana, legata alla sacralità e all’ornamento a quella occidentale. Diplomatosi in fotografia cinematografica alla Rossellini di Roma, comincia a collaborare con fotografi di moda, ma dopo un lungo soggiorno newyorkese, nel 2005 debutta a pieno titolo nel mondo dell’arte con la collettiva a cura di Vittorio Sgarbi Il male, esercizi di pittura crudele, da Beato Angelico ai contemporanei alla Palazzina di Caccia di Stupinigi. Artista visionario e istintivo riesce comunque a condurre l’opera metalinguisticamente su più livelli, operando raffinate scelte di set, di inquadratura e taglio e grazie allo scambio emotivo e di ruolo agito con il soggetto rappresentato. Per l’incisività delle immagini è stato inserito in prestigiose collezioni e percorsi espositivi istituzionali (Videoarte italiana, MAMBA, Buenos Aires; GAP, MAXXI, Roma; In Laetitia, L.U.C.C.A. Museo di Arte contemporanea, Lucca; On the Edge of Vision, National Gallery of Modern Art, New Delhi; Anima Digitale, Fortezza da Basso, Firenze; 52° Biennale di Venezia, spazio Thetis/Arsenale; Tribù della Memoria, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma; Miracolo a Milano, Palazzo della Ragione, Milano). Presente ad Artissima, Bologna Art First, ArtVerona, MiArt ha recentemente partecipato al libro New York: A Photographer’s City edito da Rizzoli e una retrospettiva sul nudo a Palazzo Borromeo a Milano l’ha visto esporre al fianco di Newton, Nan Goldin, Araki. Ha firmato per Confindustria il calendario limited edition 2014. Vive e lavora tra Roma e Milano.
A
rash
R
adpour
Was born in Tehran in 1976 and moved with his family to Italy in 1980. His works combine the sacredness and ornaments of the rituals of the Persian soul with the western spirit. He achieved his diploma in cinema photography at the Rossellini institution in Rome and soon started collaborating with fashion photographers. After a period of time spent in New York City, in 2005 he made his debut in the world of art with a collective curated by Vittorio Sgarbi by the title Il male, esercizi di pittura crudele, da Beato Angelico ai contemporanei at the Palazzina di Caccia in Stupinigi. A visionary and instinctive artist, Radpour carried out his work metalinguistically at various levels, making sophisticated choices on the set with the frames and the cuts, benefitting from the emotional and role-based interactions. He has been included in many prestigious collections and exhibitions in public venues as (Videoarte italiana, MAMBA, Buenos Aires; GAP, MAXXI, Rome; In Laetitia, L.U.C.C.A. Museo di Arte contemporanea, Lucca; On the Edge of Vision, National Gallery of Modern Art, New Delhi; Anima Digitale, Fortezza da Basso, Florence; 52nd Venice Biennial, spazio Thetis/Arsenale; Tribù della Memoria, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Rome; Miracolo a Milano, Palazzo della Ragione, Milan). He participated in Artissima, Bologna Art First, ArtVerona, MiArt, and recently collaborated for the book New York: A Photographer’s City published by Rizzoli, in a retrospective on nudes at Palazzo Borromeo in Milan, where he exhibited next to Newton, Nan Goldin, Araki. Radpour made a limited edition signature 2014 calendar for Confindustria. He currently lives and works in Rome and Milan.
In to Joaquin’s dream jump, 2014, stampa giclée su carta hahnemhule, edizione1/9, cm 60x90
Nasce a Roma nel 1957, dove vive e lavora. Allievo di Toti Scialoja all’Accademia delle Belle Arti, si diploma in scenografia nel 1979. L’anno successivo con la prima personale alla Galleria Malonei si trasferisce ad Ibiza. L’amore per il mare lo porta a fare il giro del mondo e dalla passione per il viaggio nascono Supposizioni e Itinerari Geografici prima e i Planisferi poi. Anticonvenzionale già nella scelta dei materiali, tutti di recupero, con cui assembla sia efficaci opere descrittive sia intensi e lirici ritratti, decide di alternare l’attività espositiva “tradizionale” con quella in ambienti off e alla moda, stimolato e sorretto in questa scelta da Melissa Proietti. Da questo sodalizio nascono vari progetti. Nel 2004 No ordinary people, nel 2007 MUST HAVE, inaugurato nel concept store TAD a Milano durante la fashion week per approdare nel 2011 alla Galleria La Nuvola di Roma e nel 2012 al Museo Civico di Cortina d’Ampezzo. Nel 2006 entra a far parte dell’E.A.C. (Electronic Art Cafè), progetto curatoriale di Umberto Scrocca e di Achille Bonito Oliva e nel 2009 viene scelto da RDS come artista residente, simbolo della green philosophy dell’emittente, per la quale realizza 20 ritratti di celebri rockstar. Nel 2013 Ladies for Human Rights per il RFK Center Europe, esposto alle Murate a Firenze ed al Must di Lecce. Nello stesso anno interpreta per Anlaids il Red Ribbon, partecipando a sostegno della stessa a PopNewPop allestita presso il MACRO Testaccio, Roma. Sempre nel 2013 La Guarigione, collettiva a cura di Roberto Bilotti a Palazzo Costantino Di Napoli, Palermo. Nel 2014 la presentazione del progetto MUST HAVE al Master di Art Managing della Luiss, il 56° Salon D’Art Contemporain De Garches, Paris e la partecipazione alla II EsposizioneTriennale di Arti Visive di Roma.
marcello
reboani
Was born in Rome in 1957, where he currently lives and works. A pupil of Toti Scialoja, Reboani achieved his degree in set design in 1979. A year later he made his debut with a solo show at Galleria Malonei, and later moved to Ibiza. His love for the sea took him across the world and, following his passion for travel, he created his Supposizioni ed Itinerari Geografici and Planisferi. Reboani has always sought non-conventional materials, recycled and reclaimed, which he used to assemble effective descriptive works as well as intense and inspired portraits. He, therefore, switched from ‘traditional’ exhibitions to ‘off’ shows in line with the trends of the time, stimulated and supported in these choices by Melissa Proietti. This collaboration triggered several projects such as, in 2004, No ordinary people; in 2007 MUST HAVE, launched in Milan’s concept store TAD during the fashion week, which was on show, in 2011, at Galleria La Nuvola in Roma and, in 2012, at Museo Civico in Cortina d’Ampezzo. In 2006, he joined the Electronic Art Cafè (E.A.C.), a curator project by Umberto Scrocca and Achille Bonito Oliva. In 2009, Reboani was appointed by RDS Radio as resident artist – symbol of the green philosophy of this radio station. He, in fact, created 20 portraits of famous rockstars. In 2013, Ladies for Human Rights for the RFK Center Europe, was exhibited at Le Murate in Florence and at the Must Museum in Lecce. In the same year, Reboani supported Anlaids for its Red Ribbon, partecipating in PopNewPop, an installation at MACRO Testaccio, in Rome.Still in 2013, his work was on show at La Guarigione, a collective exhibit curated by Roberto Bilotti installed at Palazzo Costantino Di Napoli, in Palermo. In 2014, his MUST HAVE project was presented at the Art Managing Master Course at Luiss University, the 56th Salon D’Art Contemporain De Garches, in Paris. Reboani also partecipated in the 2nd EsposizioneTriennale di Arti Visive, in Rome.
Ripple of Hope, 2014, legno e smalti, cm 82x120
Nasce a Venezia nel 1955, dove si è laurea in architettura nel 1982. Da anni indaga il rapporto pittura-luce-poesia e la possibilità di dare corpo alla parola poetica, riferimento costante per il suo lavoro. Lo fa con segni essenziali, lirici ed archetipici, riconoscibili in ogni cultura del mondo. Tra le sue ultime grandi installazioni si segnalano: l’illuminazione della facciata del Petit Palais di Parigi (2000); Bunker Poetico, realizzata alla 49° Biennale di Venezia(2001); Poetry for Peace a Seoul nel World Cup Park (2002); il recupero dell’isola di San Secondo, 51° Biennale di Venezia, per cui sarà insignito della targa d’argento della Presidenza della Repubblica (2005); a Jinan in Cina, un lavoro dalla dimensione tragica e poetica sulle identità perdute per la Biennale internazionale d’Arte e Design della Shandog University, gli vale l’Academy Award of Art and Design; The Golden Wood lungo gli Champs Élysées, Parigi (2008); Save the Poetry all’Espace Culturel Louis Vuitton, Parigi (2009). Nel 2010 è a Milano alla Rotonda della Besana con Parola dipinta e a Palazzo Reale con Di-segni d’Oriente e d’Occidente e con l’installazione scultorea Le pietre sono Parole in Piazzetta Reale e l’omaggio a Fernanda Pivano in Corso Buenos Aires. Sempre nel 2010 Genova s’illumina di poesia, progetto-omaggio a Edoardo Sanguineti e Word changes the World a Palazzo del Monferrato, Alessandria. Nel 2011 a Venezia una sua installazione luminosa a Palazzo Ducale inaugura il Padiglione Italia alla 54° Biennale di Venezia e Le parole del cinema al Lido aprono la 68° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Nel 2013 è al MAG di Como con Specchi. Il suo impegno gli è valso la partecipazione a sette edizioni della Biennale di Venezia. Vive e lavora tra Milano e Parigi.
M arco
N ereo
R otelli
Was born in Venice in 1955, where he graduated in architecture in 1982. Over the years, he has been investigating the relationship between painting, light and poetry and the possibility of giving body to the poetic word, a constant reference for his work. He does that with essential, lyrical and archetypal signs, recognizable in every culture all over the world. Among his latest great art installations there are: the lighting of the façade of the Petit Palais in Paris (2000); Bunker Poetico at the 49th Venice Biennial (2001); Poetry for Peace at the World Cup Park in Seoul (2002); the recovery of the Island of San Secondo, at the 51st Venice Biennial, for which he was awarded the silver plate by the President of the Italian Republic (2005); a work of tragic and poetic dimension on the lost identities for the International Art and Design Biennial at Shandog University in Jinan, China, where he received the Academy Award of Art and Design; The Golden Wood along the Champs Élysées in Paris (2008); Save the Poetry at the Espace Culturel Louis Vuitton, Paris (2009). In 2010 the exhibitions Parola dipinta, Rotonda della Besana and Di-segni d’Oriente e d’Occidente at the Palazzo Reale, the sculpture installation Le pietre sono Parole, in Piazzetta Reale, and a homage to Fernanda Pivano in Corso Buenos Aires, all held in Milan; Genova s’illumina di poesia, a homage-project for Edoardo Sanguineti (2010) and Word changes the World at the Palazzo del Monferrato. In 2011, his light installation at the Palazzo Ducale in Venice, inaugurated the Padiglione Italia at the 54th Venice Biennial and Le parole del cinema opened the 68th Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica at the Venice Lido. In 2013 Specchi, MAG, Como. For his commitment he was invited to seven editions of the Venice Biennial. He lives and works in Milan and Paris.
I have a dream, 2014, foglie oro su tela, cm 100x100
Nasce ad Hiroshima nel 1981. Vive e lavora a Torino. Laureato in Belle Arti ad Osaka, apprezzato dai maestri del gruppo Gutai, è una giovanissima conferma del contemporaneo, dal già ricco curriculum espositivo internazionale. Tralasciando le innumerevoli collettive, ricordiamo significative presenze a fiere internazionali (Bologna ArteFiera, Arco Madrid, Art HK, Art Toronto, Art Fair Tokio, Art Osaka). Tra le ultime personali di un cammino iniziato nel 2004 con il Museo Shibuya di Hiroshima, nel 2008 la personale all’Accademia delle Belle Arti di Macerata e nel 2010 One alla Artmark Gallery di Vienna; nel 2011 Fly the Flag alla White Gallery di Milano. Nel 2012 la personale da Albanese Arte a Matera e Shinya Sakuray 2007-2012 a Palazzo Mistrot, Torino. Il 2013 è l’anno di United Colors alla Base Gallery di Tokio e Love Pool alla Yamaki Gallery di Kobe e alla Maeda Hiromi Art Gallery di Kioto. Nel 2014 Atomic Heart, Galleria Maria Cilena, Milano. Colpisce la facilità con cui Sakurai riesce a coniugare la tradizione pittorica giapponese e il linguaggio contemporaneo, che trova nella ripetizione seriale dell’icona uno dei temi epistemologicamente più interessanti. Qui la cifra stilistica è la leggerezza new pop del cuore, immagine di per sé evocativa quand’anche fosse condotta solo a livello segnico. Sakurai invece nel raccoglimento tutto orientale di un silenzio quieto e amoroso l’arricchisce di una gestualità antica (lo shibori, tecnica di colorazione del tessuto) e con la speranza del colore, elementi uniti in un raffinato design tecnologico. La black rain di un odio mostruoso verso l’umanità diventa pietosa pioggia d’amore.
S
hinya
S
akurai
Was born in Hiroshima in 1981 and currently lives and works in Turin. He graduated in fine arts in Osaka, and was appreciated by the masters of the Gutai group. He was very young when he became famous in the contemporary art world, with his long list of international exhibits. Besides the numerous collective shows, Sakurai participated in major international fairs (Bologna ArteFiera, Arco Madrid, Art HK, Art Toronto, Art Fair Tokio, Art Osaka). Among his latest solo shows, which he began in 2004 at Shibuya Museum in Hiroshima, are the ones at Accademia delle Belle Arti in Macerata in 2008, and One at Artmark Gallery in Vienna in 2010. In 2011, Fly the Flag at White Gallery in Milan. In 2012 his solo exhibit at Albanese Arte in Matera and Shinya Sakurai 2007-2012 at Palazzo Mistrot, Turin. In 2013 it was the year of United Colors at Base Gallery in Tokio and Love Pool alla Yamaki Gallery in Kobe and at the Maeda Hiromi Art Gallery in Kioto. In 2014 Atomic Heart, Galleria Maria Cilena, in Milan. Sakurai’s dexterity in combining traditional Japanese painting with the contemporary languge,which finds a serial representation in the icon of one of themes that are epistemologically interesting. His style appears with the New Pop lightness of heart, an evocative image per se, despite the fact it is only at sign level. Sakurai expresses a totally Oriental recollection in a calm and loving silence complemented by the shibori, (the ancient technique of fabric dyeing) together with expectations of colors, merging in a refined technological design. The black rain of his strong hatred towards mankind turns into a compassionate rain of love.
Love Pool, 2011/2012, tecnica mista su tessuto, cm 80x80
Nasce a Roma nel 1963. Qui vive e lavora. Dopo gli studi scientifici e avviato alla laurea di giurisprudenza, sente il richiamo dell’arte dapprima come operatore culturale, poi come attore della scena artistica. Del 1997 la prima esposizione. Appassionato di oriente, avvezzo per mestiere al linguaggio della pubblicità, attinge all’eclettismo del pop mischiando immagini fotografiche alla rielaborazione grafica e al tratto pittorico vero e proprio, sempre condotto in velocità. La sua immagine non è così mai fissa: l’occhio dello spettatore vaga alla ricerca del focus, della tecnica preponderante, tra fotografia e pittura, astratto e figurativo, conscio ed inconscio, quasi il comune denominatore delle sue opere fosse il viaggio alla ricerca di un’identità in mezzo al caos, cittadino ed esistenziale, in quella forza centrifuga che tutti i giorni disperde azioni e pensieri. Tra le sue esposizioni ricordiamo nel 2008 a Roma la collettiva L’arte di amare l’arte dell’Abruzzo, Loggia di Palazzo Venezia e De civitate Dei a Villa Torlonia, nel 2010 Open Mind presso Artificio, Roma. Nel 2011 Differenze a Limen 895, lo spazio romano di Massimo Riposati con cui espone anche l’anno successivo con Tra due Mondi-Dalle Memorie moltiplicate all’omaggio a Bonelli. Nel 2012 Stripes of Memory alla Galerie Vangelli de’ Cresci, Parigi. Tra le fiere Affordable Art Fair a Milano e Parallax Art Fair a Londra. Nel 2013 l’istituzionale PopNewPop al Macro Testaccio, Centro di produzione culturale La Pelanda e Omaggio a Verdi, collettiva a cura della Galleria Cà d’Oro, Auditorium della Conciliazione, Roma. A giugno 2014 partecipa alla collettiva 100 anni di sport, presso la sede del CONI, Foro Italico, Roma con il patrocinio del Comune di Roma e della Regione Lazio.
A lessandro
S ansoni
Was born in 1963 in Rome, where he still lives and works. After his high school, and on his way to graduate from law school, he was attracted by art, at first as a culture professional, and later as an actor on stage. In 1997 he made his debut with an exhibition. Fond of the Far East, with an expertise in the language of advertising, he captured the eclecticism of Pop Art mixing it with graphically processed photographs and factual pictorial strokes in an image of speed. His image is never fixed; in fact, the spectator’s eye roams seeking a focus, a prevailing technique, between photography and painting, abstract and figurative, conscious and unconscious, as if his common denominator were a journey seeking its identity in the midst of chaos –inhabitant and existential- caught in the centrifugal force that disseminates actions and thoughts, day after day. Among his exhibitions, worth mentioning is certainly the collective L’arte di amare l’arte dell’ Abruzzo hosted at the Loggia of Palazzo Venezia, Rome, in 2008, as well as De civitate Dei held in Villa Torlonia. In 2010, Open Mind at Artificio, in Rome. In 2011, Differenze at Limen 895, Massimo Riposati’s location in Rome; Sansoni returned there the following year with Tra due Mondi-Dalle Memorie moltiplicate all’omaggio a Bonelli. In 2012, Stripes of Memory at Galerie Vangelli de’ Cresci, in Paris. The major fairs Sansoni was invited to partecipate in are Affordable Art Fair in Milan and Parallax Art Fair in London. In 2013, a public insitution hosted PopNewPop, at Macro Testaccio, Centro di produzione culturale La Pelanda and Omaggio a Verdi, a collettive organized by Galleria Cà d’Oro, Auditorium della Conciliazione, in Rome. In June 2014, he participated in the collective show 100 anni di sport, at the CONI compound, Foro Italico, Rome, under the sponsorship of the Municipality of Rome and the Regional administration of Lazio.
Madiba, 2014, tecnica mista su tela, cm 60x90
Nasce a Napoli nel 1943, dove vive e lavora. Laureatosi in medicina e specializzatosi in psichiatria, esordisce alla IX Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma nel 1965. Nel 1969 la prima mostra nella galleria Lucio Amelio dove esporrà continuativamente in personali con cadenza annuale per un trentennio, in sodalizio artistico con uno dei più lucidi operatori culturali italiani. Subito il suo lavoro è definito da Achille Bonito Oliva “neo-illuministico”, per la presenza nelle sue tele di personaggi simbolo della Rivoluzione. Tatafiore ha ben presente l’insegnamento vichiano di come la storia sia soggetta a corsi e ricorsi e come nessun grado di civiltà sia stabile o definitivo. I suoi personaggi storici e le personificazioni di virtù e ideali sono ritratti dunque senza enfasi alcuna, quasi da pari a pari, semplice paradigma del dissidio tra ideale morale e realtà politica. Tre le edizioni della Biennale di Venezia: nel 1970 il Laboratorio grafico Militari di Carta, nel 1980 la sezione Aperto curata da Achille Bonito Oliva e da Harald Szeemann e nel 1990 il Padiglione Italia. Espone in personali da Annina Nosei a New York, alla Lisson Gallery di Londra, alla Dittmar di Berlino, alla Fernando Latorre di Madrid e nei musei di tutto il mondo: Kunst Museum, Lucerna; Stedelijk Museum, Amsterdam; Noveau Musée, Lione; Museo de Bellas Artes, Bilbao; Fondazione Amelio-Terre Motus, Reggia di Caserta; Museu d’Art Contemporani, Barcelona; Kunsthaus, Zurigo; Istituto Italiano di Scienze Umane, Napoli; Szépmurészeti Museum, Budapest; Metropolitan Museum of Art, New York; Malmo Kunsthall, Malmo; Fnac Rhone Alpes, Lione; MAC di Niteròi; MADRE di Napoli. Nel 2014 Instrumente, alla Thomas Levy Galerie di Amburgo e D’Annunzio, poesie armi e donne, Vittoriale degli Italiani, Gardone Riviera.
ernesto
tatafiore
Was born Naples in 1943, where he still lives and works. He graduated in medicine, and specialized in psychiatry. He made his debut at the 9th Quadriennale Nazionale d’Arte in Rome in 1965. In 1969, he made his first exhibit at the Lucio Amelio gallery, where he continued to hold solo shows every year for three decades, in an artistic alliance with one of the most lucid Italian culture professionals. His work was immediately defined as “new-Enlightenment” by Bonito Oliva, due to the presence of iconic characters of the French Revolution in his paintings. Tatafiore has Vico’s lesson fresh in his mind, of how history is constantly repeating itself and how no degree of civilization is ever stable and definitive. That is why, his historical characters and the personifications of virtues and ideals are portrayed devoid of any emphasis, almost as peers, simple paradigm of the rift between moral ideals and political reality. He took part to three editions of the Venice Biennial: in 1970 the Graphic workshop Militari di Carta, in 1980 the section Aperto, edited by Bonito Oliva and Szeemann, and in 1990 the Padiglione Italia. He made personal exhibits at Annina Nosei in New York, at the Lisson Gallery in London, at the Dittmar in Berlin, at the Fernando Latorre in Madrid and in Museums all over the world: Kunst Museum, Lucerne; Stedelijk Museum, Amsterdam; Noveau Musée, Lyon; Museo de Bellas Artes; Bilbao; Fondazione Amelio-Terre Motus, Reggia di Caserta; Museu d’Art Contemporani, Barcelona; Kunsthaus, Zurich; Istituto Italiano di Scienze Umane, Naples; Szépmurészeti Museum, Budapest; Metropolitan Museum of Art, New York; Malmo Kunsthall, Malmo; Fnac Rhone Alpes, Lyon; MAC in Niteròi; MADRE in Naples. His most recent exhibits were Instrumente, in Hamburg, at the Thomas Levy Galerie, and D’Annunzio, poesie armi e donne at the Vittoriale degli Italiani, Gardone Riviera, both held in 2014.
Martin Luther King saluta la marea umana, 2014, acrilico su cartone, cm 76x56
Nasce a Casalmaggiore (Cremona) nel 1978, si forma in Arti Grafiche presso l’Istituto d’Arte “Toschi” di Parma, per diplomarsi in design e comunicazione alla “Università del Progetto” di Reggio Emilia. Dopo stages presso artisti del calibro di Marco Nereo Rotelli inizia una personalissima ricerca con installazioni su base fotografica, per le quali subito ottiene riconoscimenti significativi. Ogni sua opera nasce da una precisa indagine sul Tempo come memoria e identità, in un’attenta e lenta ricostruzione che avviene con lo studio della luce e l’incisione di strati di materiali diversi, tessuti, carte, PVC. È il tulle l’attuale medium della sua ricerca per la levità meditativa che i suoi strati restituiscono all’immagine, metafora di luoghi e ricordi, di sogni e visioni. Un lavoro pittorico dunque che vive la realtà della scultura. Nel 2012 vince infatti il Primo Premio Scultura e il Primo Premio Assoluto alla IV Edizione del Premio Nocivelli e il Premio Rigamonti nel contesto del Premio Arti Visive San Fedele, Milano. Tra le principali mostre recenti si ricordano: Compendia, Gift Gallery, Londra; Erased Wall, Berlin ConcentArt e.V., Berlino(2010); Delle Dissonanze – Collezione Antonio Stellatelli, Palazzo della Ragione, Verona; …il naufragar m’è dolce in quest’arte. Formedolci, Sala Alabardieri, Palazzo Comunale, Cremona (2012); Incorporeo, Galleria 10.2!, Milano; Pilot(t)ami!, Ala dei Contrafforti, Palazzo della Pilotta, Parma; Alle soglie dell’apocalisse, Galleria San Fedele, Milano (2013). Del 2014 la personale La profondità dell’immagine presso Colossi Arte Contemporanea, Brescia; Figura Acqua. La forma dell’acqua, Spazio Ex-Fornace, Milano; Studio su Maria e sull’angelo, Museo Civico di San Sepolcro; AstroLab. A playful interpretation of themes astronomical, APT Gallery Deptford, Londra.
G iorgio
T entolini
Was born in Casalmaggiore, near Cremona, in 1978. He achieved his diploma in graphic arts at Istituto d’Arte Toschi in Parma; he later achieved a diploma in design and communication at Reggio Emilia’s Università del Progetto. He did his apprenticeship in the studios of prestigious artists as Marco Nereo Rotelli, and later began his personal research on photography-based installations, obtaining significant acknowledgements. Each work of his focuses on Time as memory and identity, a slow and careful recollection which takes place in a study of light, engraving on different materials such as fabric, paper and PVC. Currently Tentolini is working on tulle, with the meditative lightness its layers reflect on the image, as a metaphor of places, recollections, dreams and visions. A pictorial journey which experiences the reality of sculpture. In 2012, he was awarded the first prize for sculpture and ranked first at the 4th Edition of Premio Nocivelli and Premio Rigamonti within the framework of the Premio Arti Visive San Fedele, held in Milan. Among the major and most recent exhibitions are Compendia, Gift Gallery, London; Erased Wall, Berlin ConcentArt e.V., Berlin (2010); Delle Dissonanze – Collezione Antonio Stellatelli, Palazzo della Ragione, Verona; …il naufragar m’è dolce in quest’arte. Formedolci, Sala Alabardieri, Town Hall of Cremona (2012); Incorporeo, Galleria 10.2!, Milan; Pilot(t)ami!, Ala dei Contrafforti, Palazzo della Pilotta, Parma; Alle soglie dell’apocalisse, Galleria San Fedele, Milan (2013). In 2014, his solo show La profondità dell’immagine was hosted at Colossi Arte Contemporanea, in Brescia; Figura Acqua. La forma dell’acqua, at Spazio Ex-Fornace, in Milan; Studio su Maria e sull’angelo, Museo Civico di San Sepolcro; AstroLab. A playful interpretation of themes astronomical, APT Gallery Deptford, in London.
La Main Ouverte, 2014, 12 strati di tulle nero intagliati a mano e sovrapposti, cm 82x58
Nasce a Roma nel 1959 dove vive e lavora. Figlio di Cy Twombly eredita dal padre la libertà del gesto e la capacità di fronteggiare la grande dimensione. Lo fa in maniera intima però. La sua cifra stilistica sono motivi botanici, con cui riesce a toccare in maniera profonda emozioni e cicli della vita. è come se la forma biologica fosse indicazione astratta a un percorso di evoluzione. Senso dello spazio, proporzioni e lo stesso uso del colore producono la sensuale illusione di una texture floreale dalla forza sinestetica che null’altro è se non il paradigma dell’energia della vita e poetica guida verso un viaggio d’introspezione. La sovrapposizione di tonalità fredde con scintille calde è simbolica dell’intento del suo lavoro: la mano inizialmente trattenuta, permette poi ai colori saturi di interagire ed esplodere rivelando una natura tra fisico e metafisica. Twombly ha esposto ampiamente in Italia, Germania, Svizzera, New York e Sud America. L’esordio è però a Roma nel 1986 da Alessandra Bonomo per approdare nel 1996 alla Sidney Janis Gallery di New York. Tra le ultime personali Blondeau & Cie in collaborazione con Caterina Pazzi, Ginevra (2013); Galerie Alain Noirhomme, Bruxelles e Galerie Forsblom, Helsinki (2011); Fred Torres Collaborations, New York; Galerie Biedermann, Monaco e Urs Albrecht Fine Arts, Basilea (2010); Galerie Aurel Scheibler, Berlino, (2009); Lefevre Fine Art, Londra (2006); Giardino di Villa Lante, Bagnaia; Caterina Pazzi Arte Moderna e Contemporanea, Roma; Earl McGrath Gallery, New York (2005); Galerie Aurel Scheibler, Colonia (2004); Evergreen Gallery, Ginevra; Galerie Alain Noirhomme, Bruxelles (2003); Lucca & Co., New York (2002); Studio Casoli, Roma (2001); Greene Gallery, Ginevra; Galleria Pio Monti, Roma (2000).
A lessandro
T wombly
Was born in Rome in 1959, where he currently lives and works. Son of Cy Twonbly, he inherited from his father the touch and the capability of managing large dimensions. He does this intimately. His style portrays botanic patterns which touch the deep emotions and the cycles of life. It is as if the organic form were an abstract indication towards an evolutionary path. Sense of space, proportions and the use of color produce the sensual illusion of a floral texture with a synaesthetic force that is nothing but the paradigm of the energy of life and the poetical guide towards an introspective journey. By overlapping cold tones with warm sparks he denotes the intention of his work. His hand, withheld at first, soon enables saturated colors to interact and burst out, revealing a physical-metaphysical nature. Twombly exhibited extensively in Italy, Germany, Switzerland, New York and South America. His debut, however, was in Rome in 1986 at Alessandra Bonomo’s, and eventually, in 1996, he landed at the Sidney Janis Gallery in New York. His most recent solo shows include Blondeau & Cie in collaboration with Caterina Pazzi, in Geneva (2013); Galerie Alain Noirhomme, Brussels and Galerie Forsblom, in Helsinki (2011); Fred Torres Collaborations, in New York; Galerie Biedermann, in Munich and Urs Albrecht Fine Arts, Basel (2010); Galerie Aurel Scheibler, Berlin, (2009); Lefevre Fine Art, London (2006); Giardino di Villa Lante, Bagnaia; Caterina Pazzi Arte Moderna e Contemporanea, Rome; Earl McGrath Gallery, New York (2005); Galerie Aurel Scheibler, Cologne (2004); Evergreen Gallery, Geneva; Galerie Alain Noirhomme, Brussels (2003); Lucca & Co., New York (2002); Studio Casoli, Rome (2001); Greene Gallery, Geneva; Galleria Pio Monti, Rome (2000).
Senza titolo, 2011, acrilico su carta, cm 76x56,5
Nasce a Biella nel 1962. Nel 1993 è tra i fondatori della Cracking Art: sei artisti internazionali affermano l’intenzione di cambiare la storia dell’Arte attraverso un forte impegno sociale e ambientale con l’uso innovativo di materiali plastici. Così anche al di fuori delle dinamiche di gruppo, Veronese sente l’urgenza dell’artista di farsi oracolo silenzioso del proprio tempo. Bellezza e simbolismo diventano strumento di cambiamento, alla ricerca di una nuova coscienza e di una figurazione che annulli la dicotomia tra estetica e concettuale, fraintendimento di tanto contemporaneo. Figure femminili rinascimentali, libellule e farfalle indicano la necessità della rinascita nello spirituale, il teschio è simbolo dell’Uomo a prescindere dalle differenze culturali, etniche o religiose. L’immagine digitale, spesso ritmicamente divisa e ricomposta, è alla base di una composizione pittorica che prende vita con polimeri colorati. Della sua sconfinata attività espositiva si ricordano tre edizioni della Biennale di Venezia (2001, 2011 Pad. Italia, 2013 Pad. Siria) e tra le mostre più recenti: Fondazione Stelline, Milano (2005); Museo d’Arte Moderna , Lousville (2006); Soma Museo, Seoul; Kampa Museum, Praga (2008); Galleria Artiscope, Bruxelles (2009); Show off, FIAC Parigi (2010); Open14, Esposizione Internazionale di Sculture e Installazioni all’Aperto, 68° Festival del Cinema, Lido di Venezia; Naturale Rinascimento, ARCA Guggenheim, Vercelli, Fries Museum, Berlino; Museo del Parco, Portofino (2011); Get-me-art Gallery, Istanbul (2012), New Era, Ana Serratosa Arte, Valencia (2013); World art Day, UNESCO and UPSD/IAA, Antalya, Turchia; State Museum of City Sculpture, San Pietroburgo (2014). Vive e lavora a Istanbul.
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arco
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eronese
Was born in Biella in 1962. He was one of the founders of Cracking Art, in 1993, when six internationally known artists stated they had in mind changing the history of Art through a strong social and environmental commitment, by innovatively using plastic materials. Veronese, in fact, felt the artist’s urge to be a silent oracle of his time. Beauty and symbolism became a tool for change, seeking a novel awareness and representation to end with the dichotomy between aesthetic and conceptual – a truly contemporary misinterpretation. Renaissance-inspired women, butterflies and dragonflies herald the need for a spiritual rebirth. The skull is the symbol of Man , despite the cultural, ethnic and religious differences. The digital image, often rhythmically broken down and recomposed, underlies a pictorial composition which is created with colored polymers. Among his extensive exhibiting career, worthy of mention are the three Venice Biennials (2001, 2011, Italy Pav., 2013, Syria Pav.), as well as more recent shows, including Fondazione Stelline, Milan(2005); Museo d’Arte Moderna , Lousville (2006); Soma Museo, Seoul; Kampa Museum, Prague (2008); Artiscope, Brussels (2009); Show off, FIAC Paris (2010); Open14, Esposizione Internazionale di Sculture e Installazioni all’Aperto, 68° Festival del Cinema, Venice Lido; Naturale Rinascimento, ARCA Guggenheim, Vercelli, Fries Museum, Berlin; Museo del Parco, Portofino (2011); Get-me-art Gallery, Istanbul (2012), New Era, Ana Serratosa Arte, Valencia (2013); World art Day, UNESCO and UPSD/IAA, Antalya, Turkey; State Museum of City Sculpture, Saint Petersburg (2014). Veronese currently lives and works in Istanbul.
I have a dream, 2014, elaborazione digitale e silicone, cm 70x70
Nasce nel 1949 a Roncolo (Reggio Emilia), dove vive e lavora. Studia all’Accademia di Belle Arti di Bologna per poi trasferirsi a Milano, come studente prima e docente poi all’Accademia di Brera. Dopo una prima vicinanza al concettuale, nel 1980 Wal aderisce al gruppo dei Nuovi-nuovi tenuto a battesimo da Renato Barilli, Francesca Alinovi e Roberto Daolio. Il passaggio alla scultura avviene nel 1984 con bambini paffuti e animali dall’assoluta leggerezza non solo nei materiali, ma nel sentimento della visione. In quest’aura infantile s’insinuano presto però l’enigma e il sogno, il rimpianto e la nostalgia per una dimensione irrimediabilmente perduta. Tra le esposizioni: Metafisica del quotidiano, GAM, Bologna; Art 9 Basel (1978); Studio Cannaviello; Mona Lisa im 20. Jahrhundert, Musei d’Arte Moderna di Tokyo, Osaka, Sapporo, Ohita, Chiba (1979); Dieci anni dopo. I Nuovi-nuovi, GAM, Bologna (1980); Peinture de che valet, NRA, Paris (1981); XII Premio Nazionale Città di Gallarate, GAM, Gallarate (1982); Galleria Annunciata, Milano (1984); Anniottanta, GAM, Bologna (1985); Immagine elettronica, Rotonda della Besana, Milano (1987); Musei Civici, Reggio Emilia (1983); Instituto Cultural Cabanas, Jalisco e University Club, Guadalajara, Messico (1994); Galerie Bertrand Kass, Innsbruck (1997); Galleria Civica, Cortina d’Ampezzo (1998); Mito moto, Chiostri di San Domenico, Reggio Emilia (1999); Baby body, Kunsthalle Darmstadt (2007); Galleria Zonca e Zonca, Milano (2008); Siamo sempre Nuovi-nuovi, Galleria Centro Steccata, Parma (2009); XLIV Premio Vasto, Wal. Dagli anni 80 alle ultime opere, Museo il Correggio, Correggio (2011); Wal, ovvero il rinnovabile mistero della stupefazione, Centro Steccata, Milano (2013).
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Was born in 1949 in Roncolo, near Reggio Emilia, where he currently lives and works. He studied at the Accademia di Belle Arti in Bologna and later moved to Milan to continue his education and, subsequently, settled there as an educator at the Accademia di Brera. At first, Wal approached Conceptualism and later, in 1980, he joined the Nuovi-nuovi group created by Renato Barilli, Francesca Alinovi and Roberto Daolio. He eventually shifted to sculpture, in 1984, with his chubby children and animals of peculiar lightness, not only for the materials used but also in the sentiment of his vision. This childlike aura would soon be pervaded by mystery and reverie, nostalgia and regret for an irremediably lost dimension. Among his exhibits it is worth mentioning Metafisica del quotidiano, GAM, Bologna ; Art 9 Basel (1978); Studio Cannaviello; Mona Lisa im 20. Jahrhundert, Museums of Modern Art in Tokyo, Osaka, Sapporo, Ohita, Chiba (1979); Dieci anni dopo. I Nuovi-nuovi, GAM, Bologna (1980); Peinture de che valet, NRA, Paris (1981); XII Premio Nazionale Città di Gallarate, GAM, Gallarate (1982); Galleria Annunciata, Milan (1984); Anniottanta, GAM, Bologna (1985); Immagine elettronica, Rotonda della Besana, Milan (1987); Musei Civici, Reggio Emilia (1993); Instituto Cultural Cabanas, Jalisco, and University Club, Guadalajara, Mexico (1994); Galerie Bertrand Kass, Innsbruck (1997); Galleria Civica, Cortina d’Ampezzo (1998); Mito moto, Chiostri di San Domenico, Reggio Emilia (1999); Baby body, Kunsthalle Darmstadt (2007); Galleria Zonca e Zonca, Milan (2008); Siamo sempre Nuovi-nuovi, Galleria Centro Steccata, Parma (2009); XLIV Premio Vasto, Wal. Dagli anni 80 alle ultime opere, Museo il Correggio, Correggio (2011); Wal, ovvero il rinnovabile mistero della stupefazione, Centro Steccata, in Milan (2013).
Giocoliere, 2013/2014, materiali vari, cm 55x31x31