PORTFOLIO
Universita' IUAV di Venezia Facolta' di architettura 2009 - 2012 Corso di laurea in Scienze dell'Architettura
Pontarolo Riccardo 269761
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dal 2009 al 2012
PORTFOLIO introduzione
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Il percorso di studio Una storia lunga 3 anni
1° anno accademico
2009 | 2010
Modulo coordinato di costruzione 1 Meccanica strutturale Elementi costruttivi Analisi matematica Modulo coordinato di rappresentazione 1 Disegno dell’architettura Fondamenti di geometria descrittiva 10
Modulo coordinato di rappresentazione 2 Rilievo dell’architettura Disegno digitale
32
Laboratorio integrato di progettazione 1 Caratteri tipologici e distributivi degli edifici Progettazione architettonica
46
Storia dell’architettura Lingua Inglese
2° anno accademico
2010 | 2011 54
Storia dell’architettura contemporanea Urbanistica Fisica tecnica e controllo ambientale
62
Laboratorio integrato di progettazione 2 Meccanica strutturale 2 Progettazione architettonica Progettazione dei sistemi costruttivi
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Progettazione Urbanistica
90
Restauro
3° anno accademico
2011 | 2012
Opzionali
106
Laboratorio integrato si progettazione architettonica e urbana Progettazione architettonica e urbana Valutazione estimativa del progetto
122
Architettura degli interni Fondamenti di Architettura del paesaggio
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Caratteri costruttivi dell’edilizia storia a Venezia (XV - XIX sec.)
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Cultura tecnologica della progettazione
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Disegno e significazione visiva Storia della città e del territorio
1° anno accademico | WS2010
workshop 160
Progettare con il legno: abitare sugli o fra gli alberi
168
Lavorare intorno al tracciato di una ferrovia dismessa: Treviso-Ostiglia | dal Sile al Po
176
Sottosopra: Venezia - Area Marsilio
188
Viaggio studio Copenhagen & Malmo
2° anno accademico | WS2011
3° anno accademico | WS2012
esperienze
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INTRODUZIONE
Il percorso di studio 6
Un lunga storia di 3 anni Pontarolo Riccardo Sono tante le volte in cui mi sento fare le solite domande dai miei amici: “ma come fai a resistere a tutte quelle ore di lavoro in università!” - “non riuscirei a fare tutti quei plastici” - “non so come fai a studiare quella data materia”... e la risposta che dò è sempre la stessa, la stessa di 3 anni fa e la stessa oggi: “perche mi piace... se una cosa ti piace non la fai volentieri?” Questo lungo percorso, pieno di alti e bassi emotivi e lavorativi, ha riempito la mia vita per ben 3 anni e, se mi chiedessere di tornare indietro per rifarlo, risponderei di si perchè è qualcosa che faccio di mia volontà e desta il mio interesse. L’architettura è il tramite con cui riesco ad esprimere le mie idee, le mie conoscenze acquisite in questi anni, le mie sensazioni. E’ come per un fotografo la fotografia o per un pasticciere la cucina: l’architettura non solo è un lavoro, ma anche una passione e questi anni universitari mi hanno aiutato a coltivarla, svilupparla e sopratutto apprezzarla in modo più profondo.
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1° anno accademico modulo coordinato di rappresentazione 2
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laboratorio integrato di progettazione 1
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storia dell’architettura
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2009 2010 9
Modulo coordinato di rappresentazione 2
disegno digitale rilievo dell’architettura
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anno accademico
1° anno docente
Fiorenzo Bertan Paolo Vernier
progettisti
Pontarolo Riccardo Lorniali Lorenzo Marzuolo Sara localizzazione
Venezia - Dorsoduro Istituto d’arte veneziano
dati dimensionali
rilievo di un arcata del chiostro dei Carmini con eidotipi e restituzioni grafiche tradizionali. cronologia
2009 - 2010 sviluppo
Modulo coordinato di rappresentazione 2 Rilievo dell’architettura prof. Fiorenzo Bertan
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Modulo coordinato di rappresentazione 2 Disegno digitale prof. Paolo Vernier
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Andrea Palladio Villa Badoer - Fratta Polesine (RO)
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caratteri tipologici e distributivi progettazione architettonica anno accademico
1째 anno docente
Martino Doimo Eleonora Mantese progettisti
Pontarolo Riccardo localizzazione
Marghera (VE) Italia
dati dimensionali
5000mq di co-housing di cui 1000 mq adibiti a asilo, sale comuni e centro benessere
cronologia
2009 - 2010 progettazione
Laboratorio integrato di progettazione 1 33
Analisi percettiva delle tre corti
Analisi percettiva delle coperture
Casa a 3 corti - Mies Van Der Rohe - 1934
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Laboratorio integrato di progettazione 1 Caratteri tipologici e distributivi degli edifici prof. Martino Doimo
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Laboratorio integrato di progettazione 1 Progettazione architettonica prof.ssa Eleonora Mantese
Un tessuto didattico e di ricerca L’abitare individuale e collettivo “Ciò che interessava, in un anno accademico a scartamento ridotto nell’orario, in assonnati lunedì mattina, era di mettere gli studenti in condizioni di lavoro tali da consentire di esprimere una loro idea soggettiva del progetto che si misurasse con quelle dei colleghi nell’obiettivo di un risultato unitario, in uno spirito comune che spezzasse un individualismo incondizionato che, spesso, per la fretta di concludere un numero esagerato di prove veloci, viene ampiamente praticato. Dal momento che la docenza sta completando una prima fase di ricerca sull’idea di studio di forme di abitazione collettiva, intesa come modo di abitare che riesca a coniugare le esigenze di privatezza, proprie della casa, con attrezzature comuni altrimenti difficilmente disponibili, il programma e le lezioni sono state costruite sul tema dell’abitare condiviso,del vivere collettivo. Normalmente, avendo più tempo a disposizione, abbiamo sempre lavorato, al primo anno, lasciando maturare un procedimento di andata e ritorno sulla soluzione architettonica che lasciasse più spazio alla prova, ai margini di errori, alla discussione e ai cambi di rotta. Con un orario molto ridotto e con l’obiettivo che tutti gli studenti iniziassero e completassero il lavoro nelle stesse date, siamo stati, indubbiamente, più impositivi e un po’ più categorici. È stato fornito agli studenti uno schema di base formato da una tessitura urbana in un‘area di Marghera: un’aggregazione di abitazioni che costituisce una forma chiaramente delimitata, intervallata da uno spazio per le attrezzature. Ogni studente doveva progettare una
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casa in accordo con i suoi vicini, con vincoli dimensionali piuttosto stretti. Ci siamo spesso interrogati se questo fosse troppo limitativo decidendo, infine, che si trattava di ottemperare alle regole di un gioco compositivo. La libertà poteva esprimersi più chiaramente nella ricerca di una figurazione del singolo edificio, nella modellazione dell’involucro, in elementi apparentemente minori come il camino e nell’approfondimento degli spazi interni riflettendo molto sul rapporto tra spazio interno ed esterno all’abitazione. L’approccio molto specifico ha consentito, inoltre, di affrontare il progetto alla scala costruttiva verificando struttura e materiali in una scala adeguata. La paternità dell’idea sul tema del lavoro è del dottorando Ugo Rossi che sta studiando le proprietà archetipiche del concetto di casa espresso nell’opera di Bernard Rudofsky, le indicazioni più specifiche agli studenti, le correzioni più puntuali sono ancora una volta l’esito di un lavoro collettivo dei collaboratori Andrea Rizza, Alessandro Simioni e dei tutors Andrea Calgarotto e Simon Broniatowski ai quali va il riconoscimento di un lavoro che va molto al di là di quanto spetterebbe loro fare. L’intelligenza, la cultura e l’esperienza di Martino Doimo che ha insegnato Caratteri tipologici e distributivi degli edifici ha arricchito il laboratorio di approfondimenti sull’opera di alcuni maestri dell’architettura per apprendere l’imprescindibilità dello studio nell’attività progettuale.”
Eleonora Mantese
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1
VE CTR dell’area urbana di marghera e mestre, luogo dell’intervento 2 marghera VE planivolumetrico generale dell’intervento marghera
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A4 3
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VE planimetria del piano primo 4 marghera VE planimetria del piano terra 5 6 marghera VE foto dettaglio del plastico descrittivo scala 1:20 7 marghera VE sezione dell’edificio con dettaglio costruttivo marghera
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VE foto dettaglio del plastico descrittivo scala 1:20 10 marghera VE spaccato assonometrico dell’edificio con indicati i rivestimenti esterni 11 12 13 marghera VE foto del plastico descrittivo scala 1:20 marghera
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Storia dell’architettura antica
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nelle pagine precedenti vincenzo scamozzi
dettaglio architettonico delle procuratie nuove in piazza san marco, area Florian 1 piazza san marco VE planimetria di piazza san marco - 1890 2 3 piazza san marco VE scorcio della piazzetta san marco con palazzo ducale e della biblioteca marciana 4 piazza san marco VE scorcio della basilica di san marco preso dalla piazzetta di san marco 5 piazza san marco VE vista del campanile di san marco dalla piazza
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6 baldassarre longhena
vista esterna della chiesa di santa maria della Salute 7 baldassarre longhena
interno della chiesa di santa maria della Salute 8 andrea palladio
scorcio della chiesa del Redentore con dettaglio della balaustra modanata
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2° anno accademico storia dell’architettura contemporanea
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laboratorio integrato di progettazione 2
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2010 2011 53
storia dell’architettura contemporanea
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Museo di Castelvecchio a Verona Carlo Scarpa nella pagina prima carlo scarpa
1
vista del sacello progettato dall’architetto, intersecato ad un arcata neogotica 2 carlo scarpa
panoramica del giardino nella corte interna 3 carlo scarpa
vista prospettica del percorso d’accesso fiancheggiato dalle due vasche d’acqua 4 carlo scarpa
dettaglio di alcune arcate contrapposte al disegno geometroco delle vetrate retrostanti
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5 carlo scarpa
vista dal basso della passerella sospesa al 1°piano 6 carlo scarpa
veduta della passerella e della struttura in calcestruzzo portante la statua di Cangrande della Scala 7 carlo scarpa
vista del portale d’accesso in vetro con grate in metallo intrecciato
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carlo scarpa
dettaglio della decorazione marmorea rosa e bianca di verona detta “quarto eccentrico� 9 carlo scarpa
dettaglio del cordolo in marmo che delimita la nuova pavimentazione dalla muratura storica 10 carlo scarpa
vetrata in una sala espositiva. da notare il vetro scalinato che configura la grande finestra alla base
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anno accademico
2째 anno docente
Santi Attilio Premier Alerrandro Pantuso Antonio progettisti
Pontarolo Riccardo Lorniali Lorenzo localizzazione
Dorsoduro - Venezia Italia
dati dimensionali
18000 mq di nuova area edificata con edifici per terziario, negozi e appartamenti di lusso cronologia
2010 - 2011 progettazione
laboratorio integrato di progettazione 2 63
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Appartamenti campione 180 - 200 mq 68
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RIFERIMENTI PROGETTURALI
1 david chipperfield
Anchorage Museum Alaska, USA 2001 2 baumschlager & eberle complesso residenziale St. gallen - Svizzera 2006 3 sauherbruch hutton
federal enviromental agency Dessau - Germania 2004
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in questa pagina
render fotorealistici degli interni degli appartamenti arredati con mobili prodotti in italia
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3째 anno accademico progettazione urbanistica
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restauro
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laboratorio integrato di progettazione architettonica e urbana
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2011 2012 75
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progettazione urbanistica Ri-ciclare città cradle to cradle Il progetto prevede la realizzazione di fattorie verticali all’interno dell’area compresa tra i paesi di Galliera Veneta, San Martino di Lupari e Tombolo. Lo studio ha previsto l’analisi di quelle che sono le strade, l’idrografia, i luoghi d’interesse, l’edificato, le tipologie di colture e l’evoluzione storica del territorio considerato; inizialmente rivolto alla realizzazione di un parco agricolo, il progetto si è poi evoluto, piegandosi alle necessità dei suoi abitanti e cercando di trovare una soluzione alle relative esigenze. Seguendo l’impronta tematica del Cradle to Cradle, è stato utile ricercare i “cicli energetici” generantisi all’interno del territorio: quello alimentare e, in secondo luogo, il ciclo dell’acqua. Le fattorie verticali risolvono la sfida dell’autosostenimento alimentare dell’area e introducono un nuovo sistema di collegamento alternativo tra i tre paesi. Il progetto definitivo prevede l’introduzione di 430 edifici, all’interno dei quali saranno coltivati in idroponia i prodotti di origine vegetale necessari a costituire una dieta bilanciata.
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anno accademico
3째 anno docente
Giorgio Gianighian progettisti
Pontarolo Riccardo Marzuolo Sara Francesco Mascherin Chiara Tinterri Merrina Alessandra localizzazione
2596 Dorsoduro - Venezia Italia
cronologia
2011 - 2012 progettazione
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restauro architettonico
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Ca’ Zenobio 2596 Dorsoduro Venezia
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1 venezia
aereo fotogrammetria della città con posizione edificio 2 ca’ zenobio veduta del casino progettato dal Temanza nel 1780 3
ca’ zenobio
vista del giardino ottocentesco in stile romantico 4 ca’ zenobio vista della’rea inutilizzata del giardino confinante
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Restauro del Verde il rilievo Le operazioni di rilievo si sono svolte nel giardino-parco di Palazzo Zenobio, splendido palazzo veneziano della fine del ‘600 situato nella città storica di Venezia, nel sestrier di Dorsoduro, a poca distanza dalla Chiesa dei Carmini. Il territorio comunale nel quale si trova l’area in questione ha coordinate geografiche 45° 25’ 58’’ –N e 12° 19’ 16’’ –E ed un altitudine di 4 metri s.l.m. Il parco della villa occupa una superficie complessiva di circa 2570 mq ed è suddiviso in due grandi aree: la prima un classico giardino romantico all’italiana del ‘800, la seconda costituita da prato, probabilmente un ex campo da calcio. Il rilievo topografico è stato eseguito con l’utilizzo di cordella metrica, metro rigido e distanziometro laser, suddividendo l’area in due macrogruppi: il giardino ottocentesco in stile romantico e l’adiacente area a prato. Per quanto riguarda l’area a prato, si è proceduto con il sistema della trilaterazione, disponendo tre punti di riferimento nella parte centrale dell’area, a 8 metri di distanza tra di loro, e procedendo in seguito alla rilevazione con cordella metrica e distanziometro laser del perimetro dell’area e delle distanze principali per la restituzione grafica dell’area. Nell’area del giardino ottocentesco si è proceduto alla misurazione con cordella metrica, prendendo come primi punti di riferimento gli angoli principali delle ali laterali del palazzo e procedendo gradualmente con la trilaterazione di tutte le aiuole, delle principali alberature e dei passaggi. Un’ ulteriore misurazione con l’ausilio di distanziometro laser e di metro
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rigido ha permesso di rilevare, al limite del possibile della strumentazione a disposizione, una prima parte degli accessi e dei percorsi dell’area del giardino caratterizzata dalla presenza di dislivelli ed elementi collinari. Il rilievo è stato poi implementato con una nuova serie di misurazioni sul posto eseguite con una stazione totale, la quale ha permesso di rivedere il posizionamento dei punti disegnati fino a quel momento e rilevare parti difficoltose come l’area del giardino con la presenza di dislivelli e collinette. Le misurazioni rilevate sono state elaborate in un secondo momento e hanno permesso di completare la parte in questione e di poter analizzare il giardino anche con delle sezioni che ne spiegano meglio l’andamento e la morfologia. Il rilievo a stazione totale ha permesso inoltre la raccolta del posizionamento delle varie alberature all’interno del giardino, permettendo così anche un analisi dettagliata delle specie arboree e floreali presenti nel luogo. La restituzione grafica è stata eseguita in loco, in una prima fase, con supporti informatici. Questo ha permesso di individuare e correggere eventuali errori riportati nelle misure e nei rilievi modificando immediatamente i dati acquisiti. In una seconda fase, con l’utilizzo di un programma apposito, si è potuto elabora i dati ottenuti con la misurazione a stazione totale ed ottenere una rappresentazione digitale del giardino con curve di livello altimetriche che ne descrivono la topografia.
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analisi delle essenze
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ALLORO
EDERA
laurun nobilis
hedera helix
BAGOLARO
GINEPRO
celtis australis
junipersus phoenicea
CIPRESSO
GIUGGIOLO
cupressus sempervirens
ziziphus jujuba
GIORGINA
MELOGRANO
dahlia variabilis
punica granatum
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MIRTO
PITTOSPORO
mirtus communis
pittosporum tobira
ROSA MUSCHIATA
ROBINIA
rosa moschata
robinia pseudacacia
OLEANDRO
ROSMARINO
nerium oleander
rosmarinus officinalis
BAMBU’
TASSO
phyllostachys aureum
taxus baccata
FITOLACCA
PALMA
phytolacca
washingtonia philifera
Il progetto ridisegno e restauro del verde
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primaverili
sempreverdi
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estive
autunnali
invernali
acquatiche nuove essenze inserite nel progetto 105
laboratorio integrato di progettazione architettonica e urbana
anno accademico
3째 anno docente
Fernanda De Maio
progettisti
Pontarolo Riccardo Lorniali Lorenzo Moro Erica localizzazione
Crocetta del Montello (TV) Italia
progettazione archiettonica e urbana
dati dimensionali
16000 mq di centro di ricerche con 40000 mq di parco museale con residui bellici cronologia
2011 - 2012 progettazione
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valutazione estimativa
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Un progetto per il Piave campi di battaglia del Piave
Nel pensare ad un nuovo progetto di paesaggio per il Piave e il suo immediato contesto il corso propone di lavorare in un’area segnata al contempo da eventi di storia bellica molto significativi a livello nazionale (la battaglia napoleonica del 1809 e la I e II Battaglia del Piave durante la I Guerra Mondiale) e dall’altro da una condizione di oggettivo interesse dal punto di vista ambientale: il Montello nella zona compresa tra Crocetta del Montello e Nervesa della Battaglia. Lungo questo versante il Montello lambisce le rive del fiume “sacro alla patria� e guarda alle Prealpi altro luogo topico dal punto di vista bellico. In questo spazio, oggi punteggiato da una rada urbanizzazione e caratterizzato da declivi erbosi, da cui sono sparite le tracce delle trincee, ma sussistono altri elementi riconducibili ai tempi di guerra (bunker, cippi, osservatori, memoriali) si propone di agire per riannodare i fili spezzati tra memoria e tempo presente.
Modulo coordinato di progettazione architettonica e urbana progettazione architettonica e urbana prof.ssa Fernanda De Maio
Progettare un centro di studi e ricerca per il fiume Piave
Tale sezione sarà la base sulla quale si definirà, da parte di ciascun gruppo, il progetto architettonico il cui programma attiene ad un “Centro di studi e ricerche per il Piave”. Il Centro studi e ricerche del Piave dovrà articolarsi come un manufatto complesso composto di almeno tre corpi di fabbrica da collocarsi sulle pendici del Montello, con specifici programmi funzionali legati ai seguenti temi: il Piave e il Montello luoghi della produzione (agricola, manifatturiera, energetica, turistica), il Piave infrastruttura della storia e della memoria (locale e nazionale), il Piave e il suo territorio risorse e patrimoni ambientali ed ecologici. Dati i temi risulta evidente come il complesso vada inteso come la costruzione di una sequenza di manufatti costruiti e spazi aperti dedicati tanto alle nuove attività che al recupero dei manufatti e delle
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tracce belliche includendo in tal modo il paesaggio sia in termini metaforici che concreti. Elementi generatori del progetto saranno le incisioni precedentemente individuate nella sezione. Ciascun edificio dovrà essere inteso al contempo come un archivio (depositi climatizzati, , magazzini, serre) e un luogo di studio (biblioteche, sale studio e lettura, laboratori per ricerche dedicate) con spazi di supporto (mensa/ luoghi di ristoro, servizi igienici, 3 sale conferenze e 3 sale per piccole proiezioni, spazi amministrativi e direzionali, palestra di 120/150 mq e piscina a 2 corsie da 25m.). A questo nucleo potrà anche essere aggregato un numero di massimo 20 alloggi (da 45, 60 e 75mq) per ricercatori e studiosi, connesso al complesso principale attraverso percorsi porticati. Ciascun alloggio dovrà prevedere spazio di lavoro/soggiorno, angolo cottura, zona notte (letto + bagno).
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1
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nella pagina precedente nervesa della battaglia
panoramiche dei tre punti visivi dell’area di progetto
1 nervesa della abttaglia
planivolumetrico del idea progettuale 2 centro di ricerche sul piave
particolare dell’edificio principale nel plastico di studio 3 centro di ricerche sul piave
particolare dell’ala destinata al pubblico nel plastico di studio 4 centro di ricerche sul piave
particolare del’area degli alloggi nel plastico di studio
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Il progetto filosofia di ideazione L’idea progettuale si concretizza attorno alla presenza nell’area di progetto di alcuni residui della Prima guerra Mondiale: alcuni segmenti di trincee ormai sbiaditi dal tempo campeggiano nel mezzo di una piccola radura attorniata dai boschi di larice della zona. Questi segni tangibili rappresentano la storia del luogo, la storia del Montello, la storia del Piave. Il progetto quindi prende spunto dalla storia del luogo per strutturarsi come un centro di ricerche e studi sul paesaggio e sulla sua storia, ospitando al suo interno non solo laboratori e biblioteche di ricerca, ma anche una grande galleria espositiva collegata direttamente con l’area a parco che incorpora le trincee e un sistema di alloggi per i ricercatori che devono fermarsi per del tempo nella zona. La forma degli edifici è stata ricavata dall’andamento dei dislivelli e dalle pendenze dell’area collinare su cui verrà
realizzato , abbracciando e ponendosi in relazione con le 3 tracce lasciate dalle trincee, raggiungibili e visitabili grazie a un sistema di rampe e muri di contenimento che disegnano il territorio, armonizzandolo con le esili figure sinuose delle tracce belliche. Con l’introduzione inoltre di altre funzioni legate alla ricerca, e con la possibilità che il luogo possa essere usufruito anche dalla gente del posto, il centro di ricerche e studi sul Piave ha il proposito di imporsi come una realtà collettiva all’interno di una area caratterizzata da una frammentazione dell’abitato. Un ristorante, un bar, due sale conferenze, una palestra e una piscina potrebbero diventare quindi un metodo per richiamare l’attenzione della gente sul posto. Un piccolo polo museale, un punto di riferimento per lo studio del paesaggio e per ma memoria della storia intrinseca del luogo, un luogo di incontro e relazione nella natura, tra le colline del vino DOC e le panoramiche che solo il Montello ti può offrire.
Pietra di Cugnan
Calcestruzzo facciavista
una pietra naturale lastrolare di colore grigio azzurro interrotto da alcune fasciature di colore giallo chiaro. Molto presente nelle zone del Piave e del bellunese-alta marca trevigiana, la pietra di Cugnan è stata sottoposta alla marcatura CE. Viene utilizzata prevalentemente per realizzare pavimentazioni, muri e rivestimenti di spazi all’aperto con varie finiture, che possono variare la colorazione della pietra stessa. Importante è inoltre il suo utilizzo per ristrutturazioni di immobili di valore storico architettonico nell’area geografica del Triveneto.
caratteristico delle architetture belliche della guerra mondiale, il calcestruzzo in questa occazione viene proposto con una finitura grezza a doghe impresse, con l’intento di lasciare la superficie all’azione delle intemperie. Viene utilizzato sopratutto nelle zone basamentali che costeggiano e circondano edifici e trincee, come a rimarcare la consistenza e la presenza materica del calcestruzzo .
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corsi frequentati architettura degli interni
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caratteri costruttivi dell’edilizia storica a Venezia (XV-XIX sec)
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cultura tecnologica della progettazione
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disegno e significazione visiva
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opzionali 121
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anno accademico
3° anno docente
Martino Doimo
progettisti
Pontarolo Riccardo Marialuisa Baggio localizzazione
Nogarole Rocca (VR) Italia
dati dimensionali
8000 mq di centro di ricerche di cui 720 mq adibiti a studioli, uffici e sala riunioni 3 livelli cronologia
2010-11 progettazione
architettura degli interni Nogarole Rocca, VR
1
2
nogarole rocca
fotopiano dell’area con evidenziata la posizione dell’edificio 2 3 nogarole rocca
foto storiche della rocca di Nogarole
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9 24 .81 38 7
8 24 05 . 7 3
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4 nogarole rocca
planimetria generale con evidenziata l’area particolare di intervento 5 nogarole rocca
carta del territorio veronese dettaglio 1435 6 rocca di nogarole
carta della rocca e dell’abitato di nogarole 1650 archivio di stato veneziano 7 rocca di nogarole
dettaglio della rocca con la torre del Gremanza 1720 archivio di Verona 8 9 rocca di nogarole
vista frontale e scorcio della barchessa agricola nella parte a Nord-est della rocca, area dell’intervento.
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piante del piano interrato, piano terra, primo piano, secondo piano, terzo piano e coperture della Rocca 16 17 nogarole rocca
modello illustrativo dell’intervento sulla barchessa per l’inserimento dell’area amministrativa e studi dei ricercatori
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18 nogarole rocca
prospetto nord verso la corte interna della rocca 19
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rocca di nogarole rocca
prospetto ovest esterno 20 rocca di nogarole
prospetto nord esterno della zona studioli / uffici 21 22 23 24 rocca di nogarole
piante del piano terreno, primo piano, secondo piano e copertura dell’area uffici, zona di progetto nella pagina seguente
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rocca di nogarole
dettaglio del plastico della sezione agli studioli dei ricercatori
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24
dettaglio costruttivo
-1- (dall’alto) sistema di copertura formato da membrana bituminosa impermeabilizzante, soletta in CLS alleggerito per formazione pendenza 2% 5 cm minimo, isolante termo-acustico in polistirene rigido estruso espanso ad alta resistenza meccanica 14 cm, barriera al vapore, solaio strutturale in lamiera grecata di alluminio anodizzato 9 cm e soletta di CLS 5cm, controsoffitto in doppio pannello di cartongesso intonacato 12,5+12,5 cm -2profilo IPE 270 in acciaio S275 -3- profilo in acciaio inox spessore 8 mm per smaltimento delle acque meteoriche con filtro metallico in acciaio inox -4- rivestimento esterno del tetto e scorsalina in lamine di acciaio inox brunito spazzolato spessore 3 mm -5- schiuma isolante in polistirene espanso -6- isolante termico in polistirene espanso rigido 8 cm -7- vetrata a tutta altezza con infisso in alluminio a taglio termico riempito in schiuma poliuretanica isolante e vetrocamera 6+6/12/4+4 mm con resina acustica e vetri stratificati di sicurezza basso emissivi -8- scorsalina metallina in acciaio brunito spazzolato 3 mm a protezione della struttura preesistente del portico -9- struttura porticata esistente costituita da muratura a 4 teste in mattoni pieni e malta di calce, rinzaffo esterno ed intonaco di finitura -10- (dall’alto) solaio intermedio costituito da rivestimento in listoni di rovere finitura “Siena 1348” 20x200 cm incollate con collante sintetico, massetto di posa in CLS alleggerito ed impiantistico 7cm, membrana ancitcalpestio, solaio strutturale in lamiera grecata di alluminio anodizzato 9cm e getto in CLS di completamento 5 cm, controsoffitto in doppia lastra di cartongesso intonacato 12,5+12.5 cm -11- profilo IPE 230 in acciaio S275 -12- vetrata orizzontale a bow-window con infissi in alluminio a taglio termico riempiti in schiuma poliuretanica con vetrocamera 6+6/12/4+4 mm con resina acustica e vetri stratificati di sicurezza basso emissivi -13- (da sinistra) sistema di facciata costituito da pannelli in fibrocemento con trattamento impermeabilizzante 6 mm colori RAL 7023 - 7030 - 7044 montato su telaio in profili a Z di alluminio anodizzato, camera d’aria, isolante in lana minerale 5 cm, barriera al vapore, pannello di cartongesso rinforzato con fibre di vetro 8 mm montato su telaio di alluminio con profili a C 150x65 mm, isolante termo-acustico in polistirene espanso rigido a pannelli 5 cm, camera d’aria, doppio pannello in cartongesso con finitura ad intonaco 12,5+12.5 cm -14- serramento fisso a feritoia con telaio scatolare in acciaio inox brunito spazzolato e vetro camera basso emissivo 5+5/10/4+4 mm -15- profilo a C 30x15 mm per chiusura a terra del rivestimento in cartongesso -16- profilo a L e piattabanda per ancoraggio della facciata e contenimento degli strati del solaio a terra, fissati tramite imbullonatura alla fondazione -17- (dall’alto) solaio a terra costituito da pavimentazione in listoni di rovere finitura “Siena 1348” 20x200 cm incollato con collante sintetico, massetto di posa e passaggio impianti in CLS armato 7 cm, barriera al vapore, isolante termico in polistirene estruso rigido espanso 10 cm, soletta di livellamento in CLS 13 cm, membrana impermeabilizzante, fondazione a platea continua -18- terreno del cortile della rocca
130
25
26
27
28
131
anno accademico
2° anno
docente
Giorgio Gianighian progettisti
Pontarolo Riccardo Baggio Marialuisa Mascherin Francesco dati
analisi e produzione di elaborati su un edificio storico veneziano minore cronologia
2010 analisi
Caratteri tipologici dell’architettura veneziana dal XV al XIX secolo 132
133
1
2
3
4 1 catasto napoleonico
particolare del catasto 1850 2 catasto austriaco
particolare del catasto 1870 3 catasto italo-austriaco particolare del catasto 1910 4 5 venezia
inquadramento territoriale con evidenziata l’area e il fabbricato in analisi 6 7 casa bonazza
fronte dell’edificio verso rio dei tentori
5
134
6
Casa Rossa con ingresso in corte Bonazza Venezia - Dorsoduro Fondamenta rossa 2511-2515
6
135
8 - 11
12 - 15
16 - 20 8 9 10 11 casa bonazza
dettagli esterni ed accessi dello stabile 12 13 14 15 casa bonazza
vera da pozzo, sottotetto, terrazzo veneziano e portego al primo piano nobile 16 17 18 19 20 casa bonazza
particolare delle scale leonardesce nei vari civici 21 22 23 casa bonazza
dettagli dei solai lignei nel sottotetto e al piano nobile
21 - 23
136
137
24
28
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30
27
31
138
32
24 25 26 27
33
34
casa bonazza
pianta piano terra, primo piano, secondo piano e terzo piano originali del 1600 28 29 30 31 casa bonazza
pianta piano terra, primo piano, secondo piano e terzo piano ai giorni d’oggi 32 casa bonazza
sezione della copertura dell’edificio 33 casa bonazza
dettaglio della stratificazione dei solai intermedi ai duepiani nobili 34 casa bonazza
dettaglio della stratificazione degli intonaci esterni in marmorino 35 casa bonazza
spaccato assonometrico delle scale leonardesche dei civici 2511 e 2512 36 casa bonazza
sezione delle fondazioni verso il rio dei tentori
35
36
139
anno accademico
2째 anno
docente
Gianna Riva progettisti
Pontarolo Riccardo Baggio Marialuisa Chiara Soligon
dati
progettazione di un ampliamento per il bar universitario utilizzando tecniche e materiali innovativi cronologia
2010 progettazione
140
Cultura tecnologica della progettazione
141
1
dettaglio costruttivo
1. 50mm letto di ghiaia 2. doppia guaina bituminosa 3. 100mm isolamento termico
4. barriera al vapore 5. 25mm pannelli in legno stratificato
6. 60/60/6 mm SHS 7. 175/60 sezione H Koller in alluminio anodizzato
8. 60/8mm barre sospese per
installazione luci
9. controsoffitto con 6mm di vetro temperato
10. tiranti in acciaio 11. doppio vetro
17 mm vetro di sicurezza con stampa, 20 mm di cavitĂ , 13 mm vetro di sicurezza
12. Coperchio del condotto dell’aria di alimentazione in alluminio anodizzato 13. Lamiera in acciaio nero 4 mm
14. 25mm compensato 15. 100mm isolamento
termico in polistirene espanso
16. 60/60mm aste di legno 17. cemento rinforzato
2
i assonometria
3
esploso assonometrico delle parti strutturali del padiglione 2 3 koller pavillion
pianta e prospetto del padiglione 4 koller pavillion
dettaglio costruttivo in pianta e sezione 5 6 7 koller pavillion
viste da varie angolature del padiglione in loco
142
4 ERNST KOLLER PAVILLION progetto architettonico
Berrel Berrel Kraeutler Architects committente
Kanton BS Immobilien Basel Stadt Fischmarkt 10, Postfach 4001 Basilea strutture
Koller Aluminum Profiles
localizzazione
Riehenstrasse 156 4058 Basilea dati dimensionali
area 40 m2 altezza 4,6 m cronologia
2005 progetto 2007 costruzione
5
6
7
143
8
ampliamento bar IUAV Ampliamento del Bar del Cotonificio Veneziano UniversitĂ IUAV di Venezia. Superficie utilizzabile: 290 mq Dimensioni esterne: 27 m x 10,7m Dimensioni interne: 6 m x 6,4 m Volume interno: 998,4 mc
144
10
9
11
12
13
14 8 9 cotonificio veneziano
viste dello IUAV nell’area soggetta al progetto 10 cotonificio veneziano
planimetria generale dell’area dell’intervento 11 12 13 cotonificio veneziano
piano terra, primo e secondo dell’ampliamento 14 venezia
vista aerea con evidenziata l’area di intervento
145
16
15
15 cotonificio veneziano
sezione dello stato di fatto a livello del bar 16 cotonificio veneziano
sezione dellos tato di progetto a livello del bar 17 dettaglio A dettaglio costruttivo della congiunzione ala nuova 18 dellaglio B dettaglio costruttivo della vetrata strutturale
146
18
17
dettaglio costruttivo parte
A
1.pavimentazione in acciaio brunito sp. 4mm
2.pannello in legno
parte
B
1.scorsalina in lamiera
preverniciata RAL 3003 sp 8/10mm
9. doppia pelle di
rivestimento in vetro antisfondamento: 13 mm taglio termico, 2 cm di vuoto, 17 mm serigrafato altezza 3,21 me termoacustico in lana di roccia ad alta densità
stratificato 25mm per distribuzione carichi
2.isolante termoacustico in
3.isolante termoacustico in
3.barriera al vapore 4.aggancio dell’infisso in
10. aggancio dell’infisso in
5.rivestimento esterno
11. isolante termoacustico in
lana di roccia ad alta densità
4.pannello in legno
stratificato 25mm per distribuzione carichi
5.pannello in silicone
lana di roccia ad alta densità
acciaio spessore 65mm
in vetro opaco a marcheramento dei vani tecnici
espanso a cellule chiuse per ancoraggio e isolamento dalla struttura esistente
6. aggancio dell’infisso in
6. lamiera grecata R/C 400
7. doppia pelle di
Larghezza 590 mm - spessore da 0,6 a 1,5 mm - altezza 76 mm
7. profilo HEB 320 acciaio 8. controsoffitto in alluminio
anodizzato sp. 8/10mm preverniciato RAL 3003
147
dettaglio costruttivo
acciaio spessore 65mm
rivestimento in vetro antisfondamento: 13 mm taglio termico, 2 cm di vuoto, 17 mm serigrafato altezza 3,21 m
8. aggancio dell’infisso in acciaio spessore 65mm
acciaio spessore 65mm
lana di roccia ad alta densità
12. rivestimento esterno in vetro opaco a marcheramento dei vani tecnici 13. aggancio dell’infisso in acciaio spessore 65mm
14.scorsalina in lamiera
preverniciata RAL 3003 sp 8/10mm
Disegno e comunicazione visiva manisesto presente ai workshop 2012
anno accademico
3째 anno
docente
Fabrizio Gay
studente
Pontarolo Riccardo
148
149
150
151
152
153
154
satorarepotenetoperarotas
saTor arEpo TENET opEra roTas
SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS 155
atelier WS2009 lavorare con il legno: progattare sugli o tra gli alberi
160
WS2010 lavorare intorno al tracciato di una ferrovia dismessa
168
WS2011 sottosopra: venezia area marsilio
176
156
workshop 157
3 settimane per 3 anni “progettazione no-stop”
Con la partecipazione di 2000 studenti italiani e stranieri, 30 docenti provenienti da tutta europa, e 30 corsi-atelier, i workshop di architettura denominati “WAve” sono l’evento più interessante di tutto l’arco universitario. 3 settimane di progettazione no-stop intorno ai temi più attuali o particolari guidati e diretti da docenti e architetti di fama internazionale. Questo evento ti mette in gioco fisicamente e mentalmente ( perchè è davvero un impresa!) diventando un esperienza lavorativa e didattica unica nel suo genere, mirata alla sperimentazione, all’indagine e alla realizzazione di opere concettuali o realizzabili. In questi 3 anni ho potuto frequentare 3 atelier totalmente diversi tra di loro, sia per progetto che per organizzazione e atmosfera... Che dire.... è un esperienza che ti lascia il segno!
3 158
WS 10 WS 11 WS 12
159
anno accademico
1째 anno
docente
Franco Laner progettisti
Pontarolo Riccardo Baggio Marialuisa Marzuolo Sara Vian Mauro dati
costruzione di una struttura da adibire a giochi per bambini, in legno, prefabbricabile e facile da montare
cronologia
2009 progettazione
160
Lavorare con il legno: progettare sugli o tra gli alberi Vivere sugli alberi, in una capanna di legno, a qualche metro d’altezza, per i bambini che hanno alberi in giardino o nel bosco limitrofo a casa e magari poterci accedere con una scala rigorosamente retrattile, è un gioco che accende l’immaginazione. Ora il gioco sembra farsi moda e molte riviste, anche di architettura, presentano non solo casette sugli alberi, bensì comode stanze, addirittura alberghi diffusi nel verde e a buone quote dal suolo. Forme, tipologie, tecnologie, specie quelle rispettose delle piante e che non danneggiano i tronchi a cui si appoggiano, si possono prestare ad iniziali panoramiche di studi e ricerche propedeutiche e ad un regesto di realizzazioni dove questa pratica è consolidata (es. Nord Europa, Stati Uniti, Canada e Australia). Ovviamente sono necessarie per il progetto di tali manufatti conoscenze di base sulle caratteristiche fisico-meccaniche del legno almeno di alcune specie che si prestano all’impiego, conoscere alcune attenzioni alla durabilità e soprattutto gli elementi per la sicurezza di chi vive queste particolari costruzioni. Il manufatto può servirsi della struttura portante dell’albero o di un gruppo di alberi, ma può essere inserito fra gli alberi, con una sua autonomia strutturale. Quindi case fra gli alberi, o case sugli alberi.
FRANCO LANER E’ nato a Cortina d’Ampezzo (Bl) il 21 luglio 1941. Architetto, è professore ordinario di Tecnologia dell’architettura ed insegna presso l’Università Iuav di Venezia. La sua attività di ricerca riguarda la storia della tecnologia, sistemi costruttivi antisismici, sperimentazione di materiali edili, in particolare legno e laterizio, in quanto è sperimentatore del Laboratorio Ufficiale prove dell’Iuav. In quarant’anni di attività di ricerca, ha pubblicato memorie ed articoli, circa 400, fra cui diversi libri, specie sull’impiego del legno. Con quest’ultimo materiale ha progettato e calcolato impegnative strutture, in parte riportate nel suo libro: Il legno lamellare, il progetto, sia di nuova concezione, sia di ristrutturazione, come il Teatro “la Fenice” di Venezia. Oltre all’insegnamento di Elementi Costruttivi, tiene il modulo di Tecnologia del recupero edilizio nel Laboratorio della Laurea magistrale di Conservazione e moduli nel master Casa Clima della Libera Università di Bolzano
161
L’idea progettuale: Colori in movimento Analizzando l’iimafine e la forma di un ombrello giapponese, si è arrivati a sintetizzare una figura semplice ma particolare, di richiamo anche a forme naturali, come ad esempio una medusa. I colori dominano la progettazione, derivanti dal mondo orientali come il bianco e il rosso; questi colori sono stati tradotti infine in lunghi teli posizionati a raggera che danno la forma all’idea principale alla costruzione: la percezione del colore che, grazie al vento, si muove e rende viva la struttura.. Anche la luce entra a far parte del progetto come fattore di ideazione: la struttura, pensata aperta zenitalmente verso il cielo e l’albero, permette l’ingresso dei raggi solari e il loro filtraggio attraverso i teloni colorati, creando gradevoli giochi di luce, ispirati alle ombre cinesi.
Working progress 162
Con il nome di Carpino nero viene chiamato l’Ostrya carpinifolia, un albero della famiglia delle Betulaceae che cresce in Europa sud-orientale. Il Carpino nero ha una fusto diritto e forma una chioma di foglie piuttosto raccolta. Raggiunge circa i 15-20 metri di altezza e le foglie hanno una forma allungata e ovale con il margine seghettato. La superficie fogliare presenta evidenti nervature. Durante la fruttificazione si presentano grappoli biancastri. L’habitat ideale del Carpino nero è rappresentato da un’altitudine minima di circa 1000 metri, dove trova terreni calcarei ed eventualmente argillosi. Mal sopporta, invece, i ristagni d’acqua. In genere il Carpino nero viene piantato come pianta ornamentale nei parchi e come alberatura dei viali. Il suo legname ha una colorazione rosso-brunastra e viene impiegato solitamente come legna da ardere.
La scelta dell’albero: Carpino Nero
163
164
La struttura: Dati Utilizzabile da: bambini da 8 a 12 anni Luogo di costruzione: parco / riserva naturale area giochi giardino privato Altezza d’istallazione: (riferito a piano di calpestio) dai 3 ai 6 metri d’altezza Altezza minima/massima interna: 1,5 m - 2 m Area calpestabile: 6 mq + secute circolari Dimensioni: diametro ombrello di copertura 7,5 m altezza totale struttura 3,1 m Prefabbricabilità degli elementi: si teli di copertura 123 mq complessivi in quattro colori rosso - bianco viola - azzurro
165
1
2
3
1
casetta sull’albero
vista complessiva della struttura che mette in evidenza le fasce di tessuto appese esternamente 2 casetta sull’albero dettaglio della aprete rivestita in listelli lignei 3 casetta sull’albero dettaglio sommitale con al copertura in telo aperta che alscia intravere la seduta circolare 4 casetta sull’albero particolare punto di vista che mette in risalto il fissaggio della struttura all’albero, la botola e la scala a pioli d’accesso.
166
4
167
Lavorare intorno al tracciato di una ferrovia dismessa L’ambito di lavoro del workshop corrisponde a un breve tratto di una linea ferroviaria dismessa, un brano appartenente a un tracciato ferroviario pensato all’inizio del secolo scorso per collegare due fiumi – il Sile e il Po – e due città, Treviso e Ostiglia; una ferrovia immaginata con finalità militari, completata solo alla fine degli anni Quaranta (114 chilometri, cinque tronchi, venti stazioni), danneggiata durante la guerra e solo parzialmente ritornata in funzione dopo di essa. La Treviso-Ostiglia si presenta ancora oggi come un mondo a sé: un bosco lineare per la crescita sui terrapieni di vegetazione spontanea; un lunghissimo “muro” di terra che irrompe nel disegno dei campi coltivati e interrompe il sistema storico dei collegamenti. Il percorso sommitale è ancora scandito da manufatti come piccole stazioni (i “Fabbricati viaggiatori”), “magazzini merci”, sottopassi e rampe. La ferrovia costituisce ancora una figura netta, un segno che arricchisce e qualifica il paesaggio della pianura proprio in virtù della sua “estraneità” alle regole e all’immagine della stratificazione storica del territorio nel quale si insedia.
In questo modo il tracciato presenta molte potenzialità: come postazione visiva, come sistema di percorsi, ma, soprattutto, come “architettura” che qualifica la scansione dei campi, le molte ramificazioni di percorsi che accompagnano il suo tracciato, gli abitati che in modo sfrangiato lambiscono il suo percorso. La proposta di lavoro è quella di accostarsi a questo manufatto senza pretese di “uso” e “riuso”, ma piuttosto immaginando – lavorando su un segmento preciso – forme progettuali di convivenza tra i territori attraversati e la forza figurativa di un’architettura di terra che si dispiega tra due fiumi, per una lunghezza di cento chilometri. A partire da questa percezione estesa, e da una conoscenza puntuale delle componenti architettoniche, botaniche, infrastrutturali, il workshop affronta – attraverso sopraluoghi in un tratto circoscritto – il tema della ricostruzione dell’immagine unitaria di una struttura ora percepita per parti e per sporadici ritrovamenti; quello della coerenza di un insieme di manufatti e materiali (edifici, sottopassi, opere idrauliche, vegetazione ecc.) quello delle relazioni che si sono instaurate con i paesaggi attraversati; quello, infine, della dimensione temporale di un documento che ci appare come ‘rovina’ di un disegno infrastrutturale del secolo scorso.
168
anno accademico
2° anno docente
Luigi latini progettisti
Pontarolo Riccardo Fabio Del Monte localizzazione
Badoere (TV) Italia
dati
riqualificazione ambientale e strutturale di fabbricati e aree ex ferroviarie da adibire a vari usi quali ciclovia, museo, ristorante e belvedere.
cronologia
2010 progettazione
LUIGI LATINI
169
Architetto paesaggista, è ricercatore e docente di Architettura del paesaggio presso l’IUAV, università di Venezia. Nel campo della ricerca ha lavorato presso l’Università degli studi di Firenze dove consegue nel 2001 un dottorato di ricerca in Progettazione paesistica; dal 1998 lavora presso la Fondazione Benetton Studi Ricerche di Treviso, della quale è attualmente consulente, membro del comitato scientifico e della giuria del Premio internazionale Carlo Scarpa per il Giardino. Ha svolto libera attività professionale, sia nel campo delle attività culturali che in quello della progettazione e pianificazione paesaggistica, con incarichi presso enti pubblici e istituzioni culturali, in Italia e all’estero. È autore di numerosi saggi su giardino e paesaggio, contributi su pubblicazioni promosse da università estere quali la California University-Berkeley, lavori monografici tra i quali Cimiteri e giardini. Città e paesaggi funerari d’Occidente (Firenze 1994) e Giardini visti dal cielo (Modena 2004); curatore, con Domenico Luciani, del volume Scandinavia: luoghi, figure, gesti di una civiltà del paesaggio (Treviso 1998 – Premio internazionale Hanbury nell’edizione 1998). Si è occupato degli aspetti paesaggistici, in qualità di progettista – con Paolo Bürgi e Stefano Stanghellini – per la revisione del Piano Regolatore del Comune di Rovereto (2007-2009).
1-4
5-8
9 - 13
1-4 badoere levada
percorso d’accesso carrabile in direzione vecchia stazione 5-8 stazione levada
dettagli della facciata e dell’edificio bagni 9 - 13 stazione levada
particolari degli interni con modanature e accessori originali dell’epoca 14 -16 stazione levada
edificio adibito a magazzino merci ora diroccato
14 - 16
170
171
In
questa pagina: stazione badoere levada
planimetria di progetto 17 -18 -19 schizzi prospettici nella pagina seguente: stazione badoere levada
varie sezioni rappresentative del progetto
A
B C
D
A
B C
D
17
172
18
19
DD
CC
BB
AA
173
174
20
21
in questa pagina
dettaglio prospettico del plastico illustrativo 20 - 21 herzog & de meuron Caxia Forum - Madrid 2001 22 architetti vari
sistemazione esterna Cittadella - Italia 2008 nella pagina precedente
panoramica generale del plastico illustrativo
175
22
176
SOTTOSOPRA Venezia . Area Marsilio
anno accademico
3° anno docente
Eleonora Amirante progettisti
Pontarolo Riccardo Chiara Tinterri Manuel Bosco Marialuisa Baggio Ilenia Cattazzo Martina Gasparini Giulia Livoni Marta Maggio Silvia Padovani Sabrina Pozzebon
localizzazione
Venezia Italia
dati
riqualificazione di un area limitrofa a piazzale Roma apaprtenente alla casa editrice marsilio
cronologia
2010 progettazione
Alle spalle di piazzale Roma, incastrata tra il ponte della Libertà e la rampa San Babilio e affacciata sul canale Santa Chiara, l’area “Marsilio” (si chiama così perché ospita la sede della storica casa editrice veneziana) è una striscia di terra triangolare allungata, in parte verdeggiante: il people mover che collega piazzale Roma con il terminal del Tronchetto la attraversa a qualche metro da terra nei pressi del vertice più stretto. L’area Marsilio oggi è un frammento inconsistente di un sistema infrastrutturale importante: per restituirle un significato dovremo metterla “sottosopra”. Oggi è un “retro” di piazzale Roma e del Tronchetto: noi dovremo trasformarla non solo in un “nodo” ma anche in uno spazio attraente. Oggi vivono solo i suoi bordi: noi dovremo ridare senso ai suoi spazi interni. Oggi la vivono pochissimi “abitanti” e la sorvolano distrattamente molti “passeggeri”: noi dovremo rendere interessante l’idea di starci dentro e le sue “viste”: dall’alto, da terra, dal canale. Lavoreremo sotto i “muri” della rampa e del ponte; sotto la “pensilina” del people mover; dentro e sopra i suoi spazi interni e quelli affacciati sul canale. Piazzale Roma è uno spazio difficile, a tratti invivibile: l’area Marsilio – in cui già oggi è stata dislocata una fermata del trasporto pubblico lagunare – può diventare un suo qualificato “prolungamento”, accogliere qualcuna delle sue funzioni e reinventarsi come “distanza interessante” tra il piazzale e l’area del Tronchetto: e magari dare senso al suo nome “editoriale” trasformandosi in uno spazio espositivo e commerciale in cui i “passanti-passeggeri” incontrano i libri di e su Venezia.
ELEONORA AMIRANTE Nasce a Napoli nel 1958, città dove si laurea nel 1983 con Renato de Fusco. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Composizione architettonica presso l’Università Iuav di Venezia nel 1990. Ricercatrice nel 1993, associata nel 2000, è professore ordinario di Composizione architettonica e urbana dal 2003 presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Napoli “Federico II”. Tra il 1989 e il 2007 è stata tra gli organizzatori dei seminari internazionali “Napoli architettura e città” che, sotto la guida di Umberto Siola, nel mese di settembre riunivano a Napoli studenti e docenti provenienti da tutti i paesi del mondo. Dal 2004 fa parte del comitato scientifico di Eurau, “Giornate Internazionali della Ricerca architettonica e Urbana”, giunte alla sesta edizione: a settembre 2012 si terranno a Oporto, dopo Marsiglia, Lille, Bruxelles, Madrid, Napoli. Con Fabrizio Spirito ha contribuito a costruire il Corso di laurea magistrale a ciclo unico in Architettura di cui è presidente dal 2005. Per oltre quindici anni ha insegnato nel laboratorio di Composizione architettonica del primo anno di studi lavorando intensamente sulla “progettazione” della didattica. Lavora sull’architettura della città contemporanea, mettendo in discussione le logiche tradizionali dell’analisi urbana a favore di un procedimento sintetico fondato sulla descrizione. Ha ricercato e scritto molto sulle aree portuali e sulle aree costiere napoletane e più in generale sul tema delle infrastrutture e del loro rapporto con il paesaggio urbano.
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le opportunitĂ viaggio copenhagen malmo
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esperienze 187
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Hellen Lassen Flying ducks viaggio studio
Copenhagen - Malmo data di viaggio
10.05.2012 - 13.05.2012 | collaboratore Giuseppe D’acunto Nicola Cappellari
docente
Vento Nordico rinnovato spirito scandinavo Viaggiare è una delle maggiori fonti di conoscenza e ispirazione che un architetto può avere durante la sua formazione professionale. La possibilità di visitare nuovi luoghi e mettersi a confronto con altri professionisti gli permette di aumentare il suo bagaglio di conoscenze ed espandere i suoi orizzonti progettuali verso nuove e innovative tendenze. Qual’è allora il luogo migliore che un futuro architetto potrebbe visitare per prendere consapevolezza delle nuove tendenze e innovazioni in campo architettonico? I paesi nordici fanno proprio a caso loro. Negli ultimi 20 anni, paesi come Danimarca, Olanda, Svezia, Norvegia, Finlandia hanno puntato alla realizzazione di un’urbanistica e un’architettura direzionata verso una nuova concezione di sostenibilità e vivibilità delle grandi città. Grandi progetti urbanistici sono stati attuati e tutt’ora sono in realizzazione e nuove architetture sorgono in netto contrasto con la storia del luogo. Queste grandi riorganizzazioni urbane hanno permesso a innumerevoli studi emergenti e non di esprimere la loro personale concezione dello spazio urbano, creando così un catalogo molto vario di panorami e scorci di quelle che potrebbero diventare le nuove “città sostenibili” di un futuro prossimo, le pioniere di una rinnovata attenzione verso le innuvazioni mirate al benessere dell’uomo e al rispetto dell’ambiente.
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Viaggio di Studio
Copenhagen
Malmo 190
schmidt hammer lassen
Royal danish library The Cristal Nycredit’s headquarter daniel libeskind
museo ebraico danese Orestad City Henning Larsen Danish design center Opera House IT University Wing House Ferring International Center lundgaard & tranberg Royal Playhouse Harbour Isle Apartaments Tietgenkollegiet
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Orestad Nord Orestad Sud mvrdv
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DR city 4: Concert hall
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DR city 1
Masterplan DR city dissing
+
weitling
DR city 2
paludan_nobel arkiterket
DR city 3
jorn utzon
chiesa di Bagsvaerd georg rotne
Oresund bridge malmo
Quartiere sperimentale BO01 santiago calatrava
Turning torso
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1 schmidt hammer lassen royal danish library
2001 panoramica dell’atrio interno verso il canale 2 schmidt hammer lassen the cristal
2011 veduta generale esterna 3 schmidt hammer lassen
nykredit’s headquarter 2004 veduta generale esterna 4 schmidt hammer lassen royal danish library
2001 veduta generale esterna
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lungaard & tranberg royal playhouse
2008 panoramica generale dell’esterno 6 lungaard & tranberg royal playhouse
2008 dettaglio del rivestimento 7 lungaard & tranberg royal playhouse
2008 vista dell’ampio atrio interno 8 lungaard & tranberg harbour isle apartaments
2008 panoramica dei percorsi 9 lungaard & tranberg
harbour isle apartaments
2008 vista prospettica dal canale artificiale
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10 mvrdv geminy residence
2005 panoramica esterna dell’edificio dalla strada 11 mvrdv geminy residence
2005 particolare delle balaustre in vetro curvato 12 mvrdv geminy residence
2004 panoramica generale ripresa dal punte sul canale 13 mvrdv geminy residence
2005 dettaglio del rivestimento metallica esterno
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14 15 plot vm house
2009 dettagli degli esterni e particolare delle terrazze 16 big mountain dwelling
2010 dettaglio delle terrazze rivestite in legno 17 big mountain dwelling
2010 facciata laterale con la parete metallica traforata 18 19 big 8 tallet
2011 viste delle corti e degli esterni dell’edificio
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20 henning larsen it university
2008 vista interna dell’atrio dell’edificio a tutta altezza 21 lundgaard & tranberg tiengenkollegiet
2009 dettaglio della facciata cona ggetti curvi 22 lundgaard & tranberg tiengenkollegiet
2009 vista compelssiva dell’esterno dall’università 23 lundgaard & tranberg geminy residence
2009 vista del cortile interno all’edificio
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24 atelier jean nuovel concert hall
2011 vista interna della parete che racchiude la sala da concerti 25 atelier jean nuovel concert hall
2011 vista interna della grande sala da concerto 26 27 28 atelier jean nouvel concert hall
2011 particolari delle 3 sale di registrazione 29 atelier jean nuovel concert hall
2011 vista esterna dell’edificio con il particolare rivestimento tessile blu cobalto
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30 jorn utzor chiesa di bagsvaerd
1982 vista laterale della navata interna verso l’rgano 31 jorn utzor chiesa di bagsvaerd
1982 scorcio di un percorso alterale della navata 32 jorn utzor chiesa di bagsvaerd
1982 particolare vista delle quinte del sagrato
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33 34 architetti vari quartiere sperim. malmo
a partire dal 2001 alcune viste e scorci del quartiere 35 36
architetti vari quartiere sperim. malmo
a partire dal 2001 vista generale degli spazi pubblici del quartiere 37 santiago calatrava turning torso
2008 vista complessiva dell’edificio nel contesto del quartiere
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alla mia famiglia, che mi ha sostenuto durante questo percorso di studio e ai miei amici, che mi hanno convinto a laurearmi a settembre
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UNIVERSITÀ IUAV DI VENEZIA FACOLTA’ DI ARCHITETTURA
DICHIARAZIONE DI CONSULTABILITA’ O NON CONSULTABILITA’ DELLA TESI (da inserire come ultima pagina della tesi)
Il/La sottoscritto/a ………………………………………….matr. n. ...……………. Il/La sottoscritto/a ………………………………………….matr. n. ...……………. Il/La sottoscritto/a ………………………………………….matr. n. ...……………. laureando/a/i - diplomando/a/i in ………………………………………………... sessione ………………………… dell’a.a. …………….…………. DICHIARA/DICHIARANO che la sua/loro tesi dal titolo: …………………………………………………………………………………………. ………………………………………………………………………………………….
è consultabile da subito potrà essere consultata a partire dal giorno ………………….. non è consultabile (barrare la casella della opzione prescelta)
data …………………..
firma ……………………… firma ……………………… firma ………………………
Z:\Asd\FRONT OFFICE\WEB\WEB2008-2009\studenti\MODULISTICA\dichiarazione di consultabilità tesi.doc NZ/
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