VICEDIRETTORE Carlo Timio DIRETTORE ARTISTICO Alessio Proietti REDAZIONE Selene Geraci, Giulio Siena, Francesca Casanova, Claudia Piccoli, Giulia Brambilla, Christian Chiarelli, Cesare Joly, Marilena Badolato HANNO COLLABORATO Marina Manuela Sotgiu, Giulia Ronchi, Michela Baretti, Sara Zoppi, Gaia Righetti, Beatrice Moro, Francesca Fregapane Elisa Giglio, Italo Profice, Alessandro Biscarini
EDITORE Ass. Media Eventi REGISTRAZIONE Tribunale di Perugia n. 35 del 9/12/2011 PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE R!style Project CONTATTI direzione@riflesso.info editore@riflesso.info artdirector@riflesso.info info@riflesso.info PUBBLICITÁ commerciale@riflesso.info
Luglio/Agosto
DIRETTORE RESPONSABILE Mario Timio
Anno 1 - n.4
Titolo: il duomo Tecnica: acquerello/ watercolor Autore: Giorgio Pondi (Forlì) Suggestioni:
Il Duomo costituisce l’identità della città di Milano, guglie che svettano da secoli nel cielo della città rappresentati qui dall’alto. Tutto il costruito è un sapiente gioco dei volumi sotto la luce. Centralissimo e prospettico nella sua piazza, il duomo rappresenta secoli di continui interventi, addizioni, riflesso della identità in divenire della città di Milano, laboriosa e sempre dinamica. Giorgio Pondi ha così pensato di non servirsi di una posa convenzionale, frontale, riconoscibile. Ha scelto il retro, come per lasciare al pubblico lo sforzo di individuare, ricomporre, e ricostruire la Cattedrale da una prospettiva originale e inconsueta. L’immagine, a tratti sfuggente, sicuramente lontana dalle più ovvie cartoline, sottende a un lavoro paziente e preciso, che va oltre la fissità fotografica. Giorgio Pondi si può definire, pertanto, l’autore di una commistione di attimi che si incontrano componendo l’immagine scomposta, riconducendo a un’unità visiva lo sguardo contemporaneo sempre più parcellizzato.
EDITORIALE 5 Restauro della Villa Reale a Monza: Piermarini il grande assente
APPUNTAMENTI EVENTI
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Marc Chagall a Palazzo Reale
10 Castelli in Musica nel mantovano 16 No Name Design
SITO WEB www.riflesso.info FACEBOOK Riflesso Umbria GRUPPO EDITORIALE Riflesso Umbria Riflesso Lombardia
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economia 20 GREEN ECONOMY La Green Economy parte dalle nostre case!
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ARCHITETTURA, ARTE E TERRITORIO 24 Milano Porta Nuova
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TEMPO LIBERO 34 MODA
I nuovi Trend della moda uomo
speciale
Pitti Immagine 86
44 SPETTACOLO
Arianteo: torna il cinema all’aperto
riga capitale europea della cultura
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48 GIRI DEL GUSTO
La sfida vegetariana
52 SPORT
Milano e i mondiali 2014
SOCIETÁ
Basket: Armani Jeans Milano
28 SANITÀ
Forme e colori sotto l’ombrellone
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EDITORIALE
RESTAURO DELLA VILLA REALE A MONZA: PIERMARINI IL GRANDE ASSENTE MARIO TIMIO
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’è un fantasma che aleggia tra le sale della restaurata Villa Reale di Monza. Dopo i fasti asburgici, napoleonici e sabaudi sembrava che la Villa fosse destinata ad un lento ma inesorabile declino. Occorreva un “miracolo”. E il “miracolo” è avvenuto poiché la Villa Reale è stata restaurata e consegnata all’antico splendore. Tutti decantano questo “miracolo” che ha permesso l’inaugurazione del gioiello monzese il 26 giugno 2014. I critici sono concordi nel definire il restauro ancora “miracolo” operato in settecento giorni da uomini giusti al momento giusto. Comunque, il “miracolo” deve essere etichettato “secondo”, poiché il “primo” l’ha compiuto chi nell’anonimato aleggia tra i rinnovati splendori del Palazzo: l’architetto folignate Giuseppe Piermarini (17341808) che ha ideato e costruito la Villa Reale. Seguiamo alcuni tappe della sua attività. Per capire il più grande architetto neoclassico di Milano occorre rifarsi alle sue tre principali ispirazioni: la formazione scientifico-matematica, l’amore per i monumenti classici, lo studio dell’architettura rinascimentale e barocca. Il tutto miscelato all’influenza illuministica che si traduce nel funzionalismo architettonico, diretto alla pratica distribuzione degli ambienti e alla corrispondenza delle forme complessive con la destinazione dell’edificio. Quindi alla proprietà, cioè all’aderenza al fine pratico è subordinato ogni altro valore che è il fondamento più profondo della sua attività. Nessuna meraviglia allora se le opere più belle del Piermarini risultano i palazzi privati di città come appunto la Villa Reale di Monza. Con queste categorie ci risulta più facile la comprensione dei grandi risultati artistici che sono emersi dal recente restauro che ha esaltato il capolavoro dell’architetto folignate. Anche a Monza è scaturito la tonalità architettonica generale, equilibrata, serena, senza retorica. Caratteristiche conservata dall’eccellente recupero effettuato da
Attilio Maria Navarro (Italiana Costruzioni), che dopo il restauro del colonnato di S.Pietro a Roma, si è cimentato in un’opera impegnativa di grande interesse artistico. E ci è riuscito. Aggirarsi per gli appartamenti reali ci rende edotti della grande utilità, coniugata alla bellezza, che Piermarini ha voluto dare alla sua architettura: ripartizione vivibile e funzionale degli spazi. Del folignate la critica d’arte A. Oddino (1959) ha scritto: “Nessuno ai suoi tempi ebbe il dono di una personalità così singolare da emergere, inconfondibile, con sì scarsa esibizione di mezzi. Il pittoricismo del Piermarini fu, peculiare, egli soltanto ebbe il segreto. L’architetto ebbe cuore di poeta, cuore di artista”. (cfr. Giuseppe Piermarini. Architetto Neoclassico, di Dante Cesarini). Ed allora godiamo, tra l’altro, della funzionale bellezza dell’appartamento approntato per ospitare l’imperatore della Germania a Monza, della stanza del guardaroba del Principe di Napoli, dotata di vasca da bagno e servizi igienici, celati dentro un armadio; dello scalone d’onore vasto e luminoso. Negli appartamenti nobili recuperati saranno ospitati eventi, mostre e un museo. A pian terreno aprirà un ristorante stellato. Durante i mesi della Expo, la Villa Reale sarà una delle sedi di rappresentanza per ospiti d’onore e per incontri ad alto livello. Ma se qualcuno dei numerosi ospiti chiederà notizie sull’autore di una sì grande opera, chi sarà in grado di rispondere compiutamente? A giudicare dal silenzio dei media sull’architetto folignate e dall’assenza (per lo meno finora) di chiare indicazioni nel contesto della Villa, temo che si voglia ripercorrere il sentiero dell’oblio che ha scandito parte del secolo XIX e XX su Giuseppe Piermarini. Ma i lombardi che tante forme di stima e di affetto hanno manifestato verso l’architetto durante la sua permanenza a Milano, non si faranno sfuggire questa occasione per tributargli ancora onore e riconoscenza.
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concorso d’arte Continua il contest lanciato da Riflesso: “Disegna la tua copertina�! Per candidarsi al prossimo numero inviare la propria opera entro il 3 settembre 2014 a: riflesso.lombardia@gmail.com
ulteriori dettagli su: www.riflesso.info
La Redazione è lieta di comunicare che sta continuando con entusiasmo la grande partecipazione al Concorso d’Arte “Disegna la tua Copertina!”. Il successo dell’iniziativa ha permesso di valutare numerose proposte, realizzate da autori di ogni età, con tecniche leg ate sia alla tradizione che all’era del digitale. L’Arte visiva esce vincitrice da questo contesto, capace di coinvolgere generazioni, luoghi e stili diversi in una forma d’espressione potente ed impattante, in alcuni casi di significato immediato in altri celato e riflessivo. I media hanno la forte possibilità oggi di offrire agli Artisti nuove vetrine in ambienti espositivi trasversali. Riflesso sposa questa idea e sceglie di dare all’Arte lo spazio che merita, arricchendosi con essa, di espressione e contenuti, esibendola in copertina. Il grande numero e la qualità delle Opere pervenute, ha portato la Redazione a ritenere di dover dare visibilità non solo alle proposte che bimestralmente vinceranno la copertina, ma anche ad una selezione finale che verrà pubblicata in una specifica area del portale web dopo la conclusione dell’anno.
EVENTI
Marc Chagall a Palazzo Reale in mostra fino al 18 gennaio 2015 l’emozionante pittura del maestro ITALO PROFICE
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ablo Picasso sosteneva che quando sarebbe morto Matisse, Chagall sarebbe rimasto l’unico pittore a sapere come si utilizzava il colore. Ed infatti i suoi dipinti sono ricchi di colori vivaci che comunicano gioia di vivere, spensierata come quella dei bambini. Gli elementi fiabeschi e la sua ingenuità infantile così come la sua sorprendente fantasia saranno ammirabili a Palazzo Reale a partire dal 14 settembre. La retrospettiva dedicata a Marc Chagall potrà annoverare nelle sue sale espositive circa 220 opere collezionate temporaneamente dai più importanti musei del pianeta. Sarà la più grande mai vista in Italia e coprirà l’intero percorso artistico del pittore russo da Le petit salon (1908) fino agli anni ‘80. Per Chagall l’arte era soprattutto uno stato d’animo che mostrasse un contenuto psicologico. Nel suo mondo poetico si percepiva l’ineffabile e l’inafferrabile: la contemplazione dei suoi quadri lasciava quella sensazione parzialmente insoddisfatta di chi non è riuscito a comprendere pienamente le idee creative dell’artista. Gran parte della sua ispirazione proviene dalla Bielorussia, sua terra d’origine. Se pensiamo che era di origine ebrea, nacque in terra russa e si naturalizzò francese, l’ineffabile eclettismo che dipinge ci pare un po’ più concreto. La magia, la grafia e il colore di questo grande artista saranno in mostra fino al 18 gennaio 2015.
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EVENTI
CASTELLI IN MUSICA:
LE SONORITÁ COUNTRY E CELTICHE CHE RIVERBERANO NEL MANTOVANO LA RASSEGNA MUSICALE SI ARTICOLA IN UN VIAGGIO RICCO DI FASCINO E SUGGESTIONE TRA BELLEZZE PAESAGGISTICHE E RITMI ACUSTICI ELISA GIGLIO
colline moreniche del garda
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icuramente sentire una cornamusa in Lombardia non è cosa da tutti i giorni. Ma se si tratta di “Castelli in musica” questo suono è ricorrente. Concerti ad ingresso gratuito, musica country e celtica. Così si svolge la manifestazione, che rit o r n a d a l l ’ 11 l u g l i o a l 3 0 a g o s t o p e r l a s u a u n d i c e s i m a e d i z i o n e . L’ e v e n t o è o r g a n i z z a t o d a l l ’A s s o c i a z i o n e Culturale “Blues Print International Artists” delle Colline Moreniche del Garda e le Pro Loco dei comuni della provincia di Mantova. La rassegna accoglie negli splendidi borghi lombardi musicisti internazionali, che si esibiscono in coinvolgenti concerti di m u s i c a c e l t i c a e c o u n t r y. L a c u l t u r a popolare irlandese e americana è alla base di questo evento, che porta lo spettatore alla scoperta delle nostre bellezze paesaggistiche e culturali accompagnate da una singolare proposta musicale. Gli scenari per l’evento sono piazze, giardini, castelli e cantine di alcuni paesi della provincia di Mantova, ovvero Castiglione delle Stiviere, Cavriana, Pozzolo d i M a r m i r o l o , Vo l t a M a n t o v a n a , M o n zambano, Pozzolengo, Goito, Medole, Ponti sul Mincio e Solferino. “Castelli in musica” si apre con il concerto a Castiglione delle Stiviere con la famosa band milanese No Rolling Back, che rivisita il vasto reperto-
rio della musica americana in chiave acustica e con nuovi arrangiamenti. A Cavriana durante la notte bianca, invece, il folk irlandese la fa da padrone: suonerà il gruppo mantovano I r i s h D o n ke y D e r b y. Po i , a Po z z o l o d i Marmirolo è la volta dei Sagegreen, che propone un intreccio tra musica medievale, rinascimentale e quella celtica. Nei giardini delle Scuderie di Vo l t a M a n t o v a n a s i e s i b i s c o n o i C a l i go Purpurea, che ricreano atmosfere di stampo celtico, medievale e sefardita con intrecci di arpe e chitarre. La band ligure Pulin & The Little Mice propone a Monzambano un’ampia visione di folk, vecchi blues, country e ragtime del Nord America, affiancando brani tradizionali liguri eseguiti con strumentazione acustica. Nel castello di Pozzolengo si sentono le sonorità del west e country del gruppo A Night of American Music. A Goito nel castello di Cerlongo il folk irlandese si unisce alla musica bretone con i Na’ Dun. A Medole grande spettacolo country allo stato puro con i The Ruben Minuto Band, invece a Ponti sul Mincio i Terza Classe propongono sonorità popolari legate a musiche italiane con un richiamo all’Irlanda. Infine, la rassegna si conclude a Solferino con una delle migliori band di country-bluegrass, i Josh Villa & Blue Dust Lite.
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Sede: Via Baldo, 1 Perugia (Italy) Email: lesacchediannaritasetti@hotmail.com Sito web: www.lesacchediannaritasetti.com
EVENTI
No Name Design
Il valore innato degli oggetti quotidiani OGGETTI OGGI COMUNI, UN TEMPO SORPRENDENTEMENTE INNOVATIVI FRANCESCA FREGAPANE
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riennale Design Museum presenta al pubblico No Name Design, una selezione di circa 1.000 oggetti di uso comune collezionati negli anni dal designer Franco Clivio, osservatore molto attento e curioso. La mostra curata dallo stesso Clivio e da Hans Hansen mette in evidenza l’importanza di quegli ogget-
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ti quotidiani, quasi insignificanti che ci circondano e raramente attirano la nostra attenzione. Questo perché siamo sempre più circondati da artefatti che appartengono al cosiddétto design riconosciuto, firmato e patinato di molte riviste. Ma la cultura del progetto è da sempre un risultato articolato, complesso, fatto di operazioni
dove la forma, la funzione, la tecnica, i materiali e soprattutto le esigenze delle persone, sono elementi coesi nella ricerca di soluzioni. Gli oggetti che troviamo in mostra sono raggruppati per tipologia, materiale o semplicemente perché in virtù della loro semplicità rispondono al concetto di “buona forma”. Oggetti con un’incredibile forza poetica che spingono colui che li colleziona a ricercarne sempre di nuovi. Oggetti comuni risultato di un pensiero progettuale. Oggetti che esprimono una logica razionalità, senza ridondanze né sprechi. Un’ analisi attenta ci mostra che non sono banali, come può sembrare apparentemente. Tutti contengono un’idea, costituiscono la soluzione semplice o complessa di un problema, esibendo segni di un’alta qualità formale. Ogni oggetto ha un autore anche se a volte non è conosciuto . Gli oggetti non sono nati per generazione spontanea, tutto ciò che non è natura è stato ideato da qualcuno. Pertanto la definizione di design anonimo applicata al design degli oggetti non presuppone l’assenza del progettista ma semplicemente la non conoscenza volontaria o involontaria della sua identità. Artefatti, di cui raramente conosciamo qualcosa; sono indispensabili, funzionano e questo a noi basta. Rappresentano un interessante terreno d’indagine per comprendere, parecchi elementi che in tempi e luoghi differenti - sono stati alla base della costruzione di modelli culturali che raccontano i bisogni e i desideri di una società, nel loro essere utensili concreti e arnesi simbolici, strutturando tecniche tra cui quelle del corpo. Essi ci parlano della storia sociale e culturale degli uomini che è anche storia delle idee, dei comportamenti, del senso spirituale, dei valori etici ed estetici del mondo.
No Name Design 19 giugno - 14 settembre 2014 Triennale di Milano viale Alemagna 6, Milano www.triennale.org
photo di hans hansen
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green economy
La Green Economy parte
dalle nostre case! l’unione fa la forza e anche il green. il progetto eco - courts MARINA MANUELA SOTGIU
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entre la terra delle poche certezze inerenti il fotovoltaico e i suoi investitori, trema ancora sotto le bordate poco costituzionali previste dal Decreto “Spalma-incentivi”, ci piace essere comunque ottimisti rispetto alla sensibilità degli italiani sulle tematiche del vivere green ! Ecco perché ho scelto di dare spazio a una piccola iniziativa di Green Economy, partita dai progetti Life previsti in ambito Europeo, e parlarvi di una iniziativa forse poco conosciuta ai più, modesta ma esemplificativa delle good practices per un vivere sostenibile a tutto tondo. Perché, ricordiamocelo, risparmiare risorse e ridurre gli sprechi energetici non porta solo ad un tornaconto esclusivamente in termini di qualità ambientale e salute, ma anche per le nostre tasche ( oggi spesso già al verde, ma non del green che piace a noi), grazie ai relativi risparmi economici che ne conseguono. Questo concetto è stato sicuramente capito da
chi ha aderito al progetto ECO - COURTS, finanziato dalla Commissione Europea all’interno del programma “Life+ Environmental Policy and Governance”, strumento nato per contribuire all’attuazione, all’aggiornamento e allo sviluppo della politica e della legislazione comunitaria in materia ambientale, contribuendo in tal modo allo sviluppo sostenibile delle collettività. L’idea alla base del progetto dei Cortili Ecologici, è che i condomini e i singoli nuclei familiari possano essere il cantiere perfetto per dare luogo ad azioni collettive che favoriscano la riduzione degli impatti ambientali e dello sfruttamento delle risorse naturali derivanti dalla vita di tutti i giorni. Considerando che l’Italia è il secondo paese europeo per uso procapite di acqua al giorno, che negli edifici ad uso abitativo si consuma quasi il 30% dell’energia totale erogata a livello nazionale, e che i rifiuti a livello domestico rappresentano il 55-60% dei rifiuti
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prodotti nelle nostre città, esiste un buon margine d’azione per un miglioramento globale. Per questo l’iniziativa mira a razionalizzare i consumi di acqua ed energia e a ridurre la produzione di rifiuti. Il progetto, dopo una prima fase sperimentale nel 2013 con alcuni “condomini pilota”, ha previsto la creazione di una web-community sul portale dedicato (http://life-ecocourts.it), sia a sostegno delle iniziative degli iscritti sia come luogo di scambi di idee e consigli per il buon uso delle risorse e i risparmi domestici. Oltre ciò, per chi aderisce al progetto, è stato previsto un kit strumentale per conteggiare i risparmi ottenuti in termini di tonnellate di CO2 equivalenti non emesse nell’ambiente, dato che è riportato anche sul portale, grazie a un contatore. A Milano qualcuno ha aderito al progetto? Si, alcune realtà di Eco-Courts ci sono anche qui, a due passi dalla frenetica city italiana. Ad esempio a Rogoredo, in via Meda 19, dove la cooperativa di abitanti Ecopolis ha messo in atto un sistema per la raccolta dell’olio vegetale, ovvero olio utilizzato in cucina o presente nelle conserve, comune al caseggiato. L’olio alimentare può danneggiare l’ecosistema, quello disperso in falda può compromettere la potabilità dell’acqua e nel sottosuolo può depositare un film sottilissimo che impedisce alle piante di
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nutrirsi. Quando raccolto invece, può essere riutilizzato per produrre energia attraverso impianti di cogenerazione, essere utilizzato per produrre lubrificanti per macchine agricole, etc. Attualmente il progetto Eco-courts è nella sua seconda fase, quella degli ECO-COURTS AWARDS, ovvero il concorso dei cortili ecologici, per premiare le migliori pratiche di risparmio di energia e acqua, riduzione dei rifiuti e per la mobilità sostenibile degli iscritti alla web community, che si è chiuso il 10 Giugno e ha visto la partecipazione di 80 iniziative. I finalisti (15 ma considerati 16 per pari merito) sono stati selezionati da una giuria il 25 Giugno al CaterRaduno di Senigallia, promosso da ANCC-COOP. Questa è stata l’ultima tappa ufficiale prima della premiazione che si terrà a Novembre a Padova. I premi in palio? Biciclette, abbonamenti car sharing e dispositivi domestici e non solo per il risparmio energetico, ma soprattutto una lancia in più spezzata a favore di chi crede in uno stile di vita sostenibile nel rispetto dell’ambiente e che l’unione faccia la forza. Un esempio di green economy che parte dal basso e a cui possiamo rifarci tutti noi, semplicemente collaborando.
architettura
PORTA NUOVA, IMMENSO CANTIERE NEL CUORE DI MILANO riqualificazione e rigenerazione urbana ed architettonica al centro di una sfida dal forte valore immobiliare e sociale GIULIO SIENA
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residenze varesine - arquitectonica
residenze isola - arch. stefano boeri
n tempo area vitale ed energica attraversata da migliaia di treni e persone, poi sospesa, isolata e quasi emarginata. Oggi una nuova sfida attende la città di Milano per rilanciare, con uno dei maggiori ed evocativi cantieri d’Europa, l’area di Porta Garibaldi. Il progetto Porta Nuova sposa la riqualificazione e la rigenerazione urbana ed architettonica avvalendosi di una forte sensibilità e prestigiose professionalità. Sono i quartieri di Isola, Varesine e Garibaldi per un’estensione di 340mila mq, divisi in uffici, attività commerciali, aree verdi, spazi culturali e residenze ad esser stati interessati da questo progetto di ricomposizione del tessuto urbano. Per troppo tempo questi distretti, dalle impressionanti potenzialità, sono state cellule dismesse, ferite aperte nel corpo di Milano. Intervento decisamente delicato quello di ricomporre le frammentate proprietà ed investire l’area di un progetto unitario che sappia bilanciare il desiderio e la vocazione di internazionalità, dando immagine e forma alla cultura del fare architettura oggi, e il rispetto e la sensibilità per la vita di quartiere. Fondere l’armonia e l’equilibrio della dimensione umana del contesto urbano e comunicare, con energia ed ottimismo, fiducia nel progresso e nel futuro. Metaforicamente un progetto che deve saper illuminare quell’anima tipicamente milanese divisa tra un’identità radicata nelle relazioni sociali di quartiere e lo slancio ed il contatto con il mondo delle eccellenze e delle grandi operazioni internazionali. Il progetto, curato dall’imprenditore immobiliare americano Hines e dalla sede italiana Hines Italia Sgr guidata da Manfredi Catella è stato approvato nel 2004. Un’operazione da oltre due miliardi di euro, con duemila operai al lavoro e le firme di oltre venti architetti, masterplanner e aggiudicatori delle singole opere. Se nello skyline di Porta Nuova si stagliano grattacieli e torri dal forte impatto architettonico tuttavia ai piedi sorgono anche residenze e ville urbane dal carattere e dalla volumetria più familiare. Lo studio e l’integrazione di sistemi costruttivi e soluzioni tecnologiche eco-sostenibili
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commerciale e uffici - piuarch
finalizzate al rispetto dell’ambiente e all’ottimizzazione energetica, quali lo sfruttamento di fonti rinnovabili, opportuni isolamenti termici, scelta di materiali edili bio, raccolta d’acqua piovana..., ha permesso ai progetti dell’area di Porta Nuova di avvalersi della certificazione di sostenibilità Leed che, unita chiaramente alle prioritarie scelte compos-
residenze garibaldi - arch. cino zucchi
residenze garibaldi - munoz + albin
itive-progettuali per lo studio dei singoli interventi garantisce qualità e innovazione al progetto. “Il progetto di porta nuova non è semplicemente un’operazione di sviluppo immobiliare ma è una vera e propria occasione di competitività per Milano e per l’Italia in Europa”
SANITÀ
FORME E COLORI SOTTO GLI OMBRELLONI: È TEMPO DI GIOCARE CON LE EMOZIONI ESTATE: IL MOMENTO PERFETTO PER ASCOLTARSI ED ESPRIMERSI MICHELA BARETTI
“ I co lor i, com e i l i n e am e n t i , segu ono i l c am bi am ento de
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a crisi, le tragiche notizie di cronaca, lo stress, la fretta, i doveri, i piaceri, gli impegni, le responsabilità, l’apparenza... perfino i social network... E le emozioni, improvvisamente, si addormentano, quasi sedate dalle oscillazioni di un mondo veloce, immediato, caotico. La paura si scavalca, per le ansie si prende qualche pastiglia, alla tristezza bisogna reagire, magari occupando la giornata con 1000 impegni. Quasi non resta spazio nemmeno per un frammento di felicità: è già ora di fuggire per occuparsi d’altro... Così, giorno dopo giorno, gli sguardi inaridiscono, smettono di brillare, sembrano sfiorire. La monotonia si allarga sempre più e i picchi, quegli straordinari picchi emotivi che osserviamo spesso nei bambini, svaniscono, lasciando un deserto nel cuore. Cosa c’è di meglio dell’estate per ritrovare un contatto emotivo con noi stessi? Le giornate si allungano, il cielo azzurro illumina i nostri pensieri e la voglia di leggerezza ed evasione cresce come un semplice seme che, lanciato nel prato, sa farsi fiore. Finalmente è periodo di ferie, magari si riesce perfino ad andare in vacanza per rigenerarsi con qualche tuffo, attimi di relax o lunghe passeggiate tra gli alberi, ma purtroppo a volte questo non basta. Perché? Lo stress accumulato durante l’anno è tanto difficile da eliminare? Forse sì, forse più di ogni altra cosa, ciò che serve nella lunga o breve pausa estiva è un contatto con le emozioni che si sono accavallate dentro di noi nei mesi autunnali, che ci hanno scaldato o raffreddato nelle sere d’inverno e ci hanno cullato nelle giornate primaverili, per poi condurci, sovraccarichi, nell’atmosfera vibrante della bella stagione. Probabilmente per rigenerarci davvero e brillare sotto i raggi del sole, abbiamo bisogno di conoscere cosa ci ha consumato le batterie, abbiamo bisogno di ritrovare un contatto con noi stessi, per comprendere ciò che ci manca e scorgere senza filtri i nostri desideri reali. Offrire alle emozioni la possibilità di esprimersi, o meglio, offrire a ciascuno, in ogni stagione della vita, la possibiltà di esprimere le proprie emozioni, è fondamentale per raggiungere un buon equilibrio. Accogliere ed elaborare i propri vissuti aiuta ad affrontare i momenti particolarmente difficili,
l l e emo z ion i”
P . P i c asso
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salvaguardando i sentimenti passati e quelli futuri: sapendo ciò che sto provando ora, consapevole della peculiarità di questo momento e di questa determinata situazione, posso liberare i sentimenti ad esso collegati, per fare spazio ad emozioni nuove stimolate da altre esperienze. Quando invece i moti dell’animo restano inespressi o vengono per troppo tempo soffocati, molto spesso occupano talmente tanto spazio, da non lasciare possibilità diverse e, prima o poi, una sorta di eruzione emotiva può provocare sgomento e diventare difficile da gestire. Prendiamoci dunque il tempo per mettere in gioco noi stessi, semplicemente e serenamente, magari prendendo in mano una penna per scarabocchiare, dando forma alla sabbia bagnata per creare luoghi magici, divertendoci con sassi, rametti, piccoli tesori da raccogliere durante una gita, scattando fotografie senza troppi pensieri estetici o anche proponendo a famigliari e amici una bella lotta con le bombe d’acqua, colpendo magari proprio chi ci ha fatto arrabbiare. Ad opera (o partita) conclusa, basterà soffermarsi ad osservare linee, movimenti, immagini e sfumature, o a parlare un attimo di come ci si è sentiti durante l’attività, per ritrovare, magari anche dietro una certa stanchezza o qualche fatica, ciò che siamo e vogliamo essere per noi e per chi ci è vicino. La creatività, quella spontanea e innata, che non si copia dai libri o dalla rete e non pre-
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vede esercizi di stile, è quel canale delicato e leggero che ciascuno può utilizzare come meglio crede per ascoltarsi e dialogare con la propria interiorità. In quest’era digitale c’è sempre più bisogno di libere sperimentazioni sensoriali ed emotive che permettano un contatto profondo; tendenzialmente queste esperienze avvengono ogni giorno, ma soltanto concedendoci di ascoltarle e valorizzarle, potremo sentirne la ricchezza riconoscendoci protagonisti e affermando la nostra unicità. Seguiamo quindi la straordinaria energia della stagione più esplosiva e rigogliosa dell’anno, lasciandoci sorprendere da ciò che accade fuori e dentro di noi: è il momento giusto per ricominciare a giocare tornando un po’ bambini. Seguiamo l’istinto, ascoltiamo quello che ci passa per la testa senza pensare troppo a cosa e come fare, concediamoci attimi di leggerezza, sogniamo senza falsi pudori... realizzeremo opere inimmaginabili, ci stupiremo, ci divertiremo, ci prenderemo cura di noi stessi. Sentiremo addosso il caldo e la bellezza della vita. E simbolicamente riempiremo la nostra dispensa con una buona scorta emotiva per affrontare i mesi più freddi.
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moda
I NUOVI TREND CHE SEGNANO LA MODA UOMO nelle recenti sfilate milanesi sono emerse tendenze eclettiche ed eccentriche per la primavera e l’estate 2015 CLAUDIA PICCOLI
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e recenti sfilate milanesi hanno illustrato le tendenze della moda uomo per la primavera e l’estat e 2 01 5 . C o l l e z i o n i c l a s s i c h e m a a n c h e eclettiche ed eccentriche, che prendono ispirazione dal mondo dello sport
e, come assai spesso negli ultimi anni, dal ventennio 1980-2000. Vivienne westwood propone la collezione “Moral outrage”, in cui vediamo motivi jacquard, pixelati, righe e quadri su tailleur in cui le tonalità del grigio sono
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accostate a tinte più sgargianti come giallo, turchese e rosso, mentre fantasie floreali colorano felpe e altri capi sportivi. E i capi sportivi son protagonisti anche nella collezione “Life is one of the hardest” del designer di Zurigo Julian Zigerli, che presenta tute in colori pastello e stampe pixelate fatte a mano; altra particolarità della collezione sono le camicie e gli impermeabili in tessuti trasparenti. Alquanto particolare la collezione del brand Messsagerie, ispirata al film Casanova di Fellini, in cui tuxedo e bomber dai colori scuri come blu, verde scuro e marrone sono abbinati a pantaloni bianchi dai tessuti leggeri; ricorrono però anche tinte tenui come beige, grigio, azzurro spento. Ma la collezione più stravagante è senza dubbio quella di Etro, che omaggia la cucina italiana con stampe di pasta, crostacei e risotti su felpe, tute, camicie, pantaloni abbinati a giacche gialle, rosa e turchesi. Si tiene più sul sobrio, invece, la collezione di Trussardi, i cui protagonis t i s o n o t a i l l e u r, b o m b e r e s p o l v e r i n i di taglio sportivo; li troviamo in tinta unita o in fantasia gessata, declinata in molteplici tonalità del grigio, del nero, del blu e dell’azzurro. Alcuni tailleur sono sapientemente abbinati a sandali dalla suola larga, per un effetto più stil o s o m a a n c h e i n f o r m a l e . Pa r a l l e l a m e n te alle sfilate milanesi ha avuto luogo a Firenze Pitti immagine uomo 86, manifestazione internazionale di riferimento per la moda maschile. Il marchio lombardo più importante qui celebrato é s t a t o Pa u l a n d S h a r k . I l m a r c h i o h a esposto la capsule collection “Collezion e m a r e 2 01 4 ” n e l l a s u a b o u t i q u e d i F i renze; essa consta di cinque polo di diverse gradazioni di azzurro, ispirati ai colori del mare. Una polo, dunque, per ogni località in cui il marchio ha aperto delle nuove boutique: Capri, Forte dei M a r m i , Ta o r m i n a , Po r t o C e r v o e I s c h i a .
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Le provocazioni di Vivienne Westwood
PITTI IMMAGINE UOMO 86: LA TENDENZA TROVA I SUOI GURU
Il Pitti Immagine Uomo di Firenze è giunto all’ 86° edizione. Quest’anno si è parlato di ping pong come tema-guida, uno sport che sa unire il movimento fisico e la concentrazione mentale. Oltre mille i marchi presenti di cui il 40% provenienti dall’estero: non solo abbigliamento, ma anche marchi di accessori, eyewear, design e case automobilistiche di lusso, a testimonianza del fatto che il concetto di moda è sempre più globale e dinamico. Tra gli ospiti illustri anche il premier Matteo Renzi, che si auspica vivamente che il settore possa fare da traino all’economia italiana, da tempo messa alle corde da una crisi senza precedenti
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CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA la perla del baltico ancora più splendente. la delegazione riflesso intervista la pr project manager e l’international media coordinator Riga|14 the baltic pearl is even more shining. the delegation of riflesso magazine has interviewed the pr project manager and the international media coordinator Riga|14
a cura di ALESSIO PROIETTI E GIULIO SIENA
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n attesa del 2019, anno in cui l’Italia ospiterà una Capitale Europea della Cultura, la Redazione Riflesso va alla scoperta della perla del Baltico. La capitale lettone, in un mix armonico dai tratti medievali e contemporanei, passando per una ricca collezione di architettura art nouveau, è l’elegante ed eclettica scenografia che quest’anno accoglie gli oltre 200 eventi in programma per la prestigiosa investitura di Capitale Europea della Cultura. Riga, situata nel cuore dei Paesi Baltici, sposta su di sé i riflettori europei, attraendo flussi turistici internazionali che spesso proseguono il proprio trip anche nelle altre regioni baltiche, in un tour tra cultura e natura. Un parallelismo avviene immediatamente con Perugia ed i luoghi di Francesco d’Assisi e dell’Umbria, per definizione cuore verde
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aiting for 2019, the year in which Italy will host a European Capital of Culture, the staff of Riflesso Magazine has visited the city considered as pearl of the Baltic. The Latvian capital – with its harmonious blend of medieval and contemporary elements, through a rich collection of art nouveau architecture –, is the elegant and eclectic city that this year welcomes more than 200 events scheduled for the prestigious designation of European Capital of Culture in 2014. Riga, located in the heart of the Baltics, has been having the spotlight of Europe, attracting international tourist flows that frequently continue their trip in the other Baltic regions, on a mixed tour of culture and nature. A parallelism occurs immediately with Perugia and the places of Francesco of Assisi and Um-
d’Italia, candidata per il 2019; un’importante opportunità di sviluppo della cultura e rilancio del turismo, non solo su scala locale, ma nazionale, vista anche la posizione geografica equidistante tra sud e nord, tra Adriatico e Tirreno, che potrebbe permettere la crescita di un sistema interregionale di offerta culturale e turistica. La Redazione Riflesso è stata accolta presso la Foundation Riga|2014; di seguito l’intervista alla PR Project Manager Linda Pastare e all’International Communications Coordinator Daina Ruduša. Quali sono gli eventi più significativi organizzati per il 2014? Gli eventi più significtivi sono i seguenti: - Gli eventi di apertura nel mese di gennaio, tra cui la “catena di booklovers”, per unire la sede della vecchia biblioteca (nel centro della città) alla nuova, che si trova sull’altra riva della Daugava, il fiume che taglia in due Riga prima di sfociare nel Mar Baltico; migliaia di persone in piedi in fila, consegnando i libri da uno all’altro anche se fuori erano -15 gradi. - Una mostra dell’artista di fama mondiale Vija Celmins, che può essere vista attualmente presso il Museo d’Arte di Riga Bourse. Le sue opere si trovano nelle gallerie d’arte di tutto il mondo; pur essendo di origine let
bria, the so called Green heart of Italy, that is a candidate for European Capital of Culture in 2019. This is an important opportunity for the development of culture and the revival of tourism, not only locally, but also nationally, given the geographical location equidistant between the north and south of Italy, between the Adriatic and the Tyrrhenian Sea, which could allow the growth of a system of interregional offer of culture and tourism. The staff of Riflesso Magazine was welcomed at the Foundation Riga| 2014; the following is an interview with PR Project Manager Linda Pastare and the International Communications Coordinator Daina Ruduša. Which are the most significant events you are organizing in 2014? The most significant events are the following: - The opening events in January, which featured a ‘’chain of booklovers’’, of thousands of people standing in a line, handing books from one to the next even though it was -15 degrees outside. - An exhibition by world famous artist Vija Celmins, which can be seen currently at the Riga Bourse Art Museum. Her art works can be found in the East art galleries around the world, but despite being of Latvian origin, this is her first solo exhibition in Riga, and as such has been a much awaited event.
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tone, questa è la sua prima mostra personale a Riga, e come tale è stato un evento molto atteso; - Apertura del KGB. Questa è la sede del quartier generale del KGB sovietico in Lettonia. L’edificio è stato chiuso per molti anni, e per la prima volta le persone possono visitare questo edificio che ogni persona in Lettonia conosce personalmente perché o hanno una storia da raccontare, o dei familiari, amici o colleghi, che sono stati interrogati o uccisi in quelle stanze, o inviati in esilio seguendo gli ordini firmati lì dentro. Ora ospita numerose mostre incentrate sul tema: persone e autorità. I visitatori possono anche effettuare tour nelle celle ed aree utilizzate per gli interrogatori. - Abbiamo numerosi eventi in tutta la città, nei 58 quartieri di Riga. Il nostro obiettivo è quello di raggiungere quante più persone possibile, in modo che ognuno, sia esso esperto del settore cultura che non, consideri e senta che Riga è la Capitale Europea della Cultura per quest’anno. Questi eventi includono iniziative quali festival in varie regioni, nonché progetti di rigenerazione urbana che riuniscono i residenti locali in uno sforzo per migliorare il loro quartiere. Resi
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- Opening of the KGB building. This is where the headquarters of the KGB of Soviet Latvia was, the building has been closed for many years, now, for the first time, people are able to go in and see what is inside this building which pretty much every person in Latvia has a story about, neighbors, friends, colleagues, family members who were interrogated or killed inside, or sent into exile following orders signed in this building. Now it houses numerous exhibitions all dealing with the topic of people and authority. There are also tours of the cellars and interrogation areas available to visitors. - We also have numerous events around the city in Riga’s 58 neighborhoods. Our aim is to reach as many people as possible so that everyone, whether they consider themselves connoisseurs of culture or not, feel that Riga is the European Capital of culture this year. These events include events such as festivals in the various regions, as well as courtyard regeneration projects which bring together local residents in an effort to improve their local area. We bring them together with students of landscape design and architecture to make the projects together, thus bringing a different kind of
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denti e studenti di architettura per una pianificazione territoriale partecipata, di modo da diffondere la cultura di questa disciplina in aree e quartieri bisognosi di rivitalizzazione urbana. - I nostri eventi per il solstizio d’estate sono tra gli eventi migliori. Il solstizio d’estate è di gran lunga la festa più popolare e celebrata in Lettonia, e ne abbiamo tenuto conto nel nostro programma. Il 21 e il 22 giugno a Mežaparks, la parte più verde di Riga, c’é stata una parata mondiale di birra, cibo e prodotti artigianali, numerosi laboratori didattici sulle tradizioni del solstizio d’estate in tutto il mondo, accompagnati da concerti, giochi e un impressionante performance di danza con migliaia di ballerini. - Il ciclo di concerti “Born in Riga” porta in questa città star della musica classica che sono nati qui, ma vivono e lavorano nei migliori teatri ed orchestre del mondo. Si tratta di un rara occasione per il pubblico locale di ascoltare queste stelle nel palcoscenico di casa propria. - Infine il Festival di arte su tela bianca che si tiene in strada (www.blankcanvas.lv) e il Festival dell’arte contemporanea Survival Kit sulla percezione di cosa e dove è l’arte (www.survivalkit.lv)
Qual’è l’esperienza che Riga può raccontare alle altre città Capitali Europee della Cultura? Penso che la nostra lezione principale sia che la cultura può essere ovunque. Non deve essere in spazi tradizionali come opere o teatri, ma può anche essere in parchi, cortili, per strada, e anche in edifici abbandonati. La cultura può essere ovunque e per tutti. Pensate che questa investitura possa portare benefici al vostro paese nei prossimi anni? In che modo? Assolutamente! Questa è una grande opportunità per noi di mostrare la nostra ricca cultura al resto d’Europa, e questo ha effetto durevole perché le persone vengono e ne parlano al rientro nel loro paese. Da un punto di vista del cambiamento fisico, i nostri progetti di quartiere hanno avuto un forte successo sia per gli interventi di rinnovamento urbano che per l’effetto socializzante che la cultura esercita sulla comunità. Nel 2019 la capitale europea della cultura sarà in Italia. Cosa ne pensate di questo? È fantastico, congratulazioni! E buona fortuna!
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culture to the areas, bringing local residents closer together and physically improving their local area. - I would also say that our summer solstice events are among the top events. Summer solstice is by far the most popular and highly celebrated holiday in Latvia, and we are of course reflecting this in our programme. On June 21st and 22nd in Mežaparks, the greenest part of Riga, there was a world beer parade, crafts and foods fairs, numerous workshops teaching summer solstice traditions from around the world, there will be concerts, games, and an impressive dance performance featuring thousands of dancers. - The Born in Riga concert cycle brings to Riga classical music stars who were born here but live and work in the world’s best opera houses, concert halls and orchestras. This is a rare treat for local audiences to hear these stars at home, and on the same stage in the gala concert. - And lastly, the street art festival blank canvas (www.blankcanvas.lv) and the contemporary art festival Survival Kit challenge perceptions of what and where is art (www.survivalkit.lv).
delegazione riflesso e pr project manager riga 2014
What is the experience of Riga to be told to the other European Capital of Culture Cities? I think our main lesson is that culture can be everywhere. It doesn’t have to be in traditional spaces such as operas or theatres, it can also be in parks, courtyards, on the street, and even in abandoned buildings. Culture can be everywhere, and for everyone. Do you think this prize can bring benefits to your country in the next years? In which way? Absolutely! This is a great opportunity for us to show off our rich culture to the rest of Europe, and that has lasting effect, as people come and see it now, tell their friends, etc. From a physical change perspective, I think our neighborhood projects have made a pasting impact in the local communities, showing that culture can be everywhere, and that it can and does bring people together, as well as of course the actual changes which have taken place in the courtyards. In 2019 a European Capital of Culture will be in Italy. What do you think about that? That’s great! Congratulations! And the best of luck to you!
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spettacolo
ARIANTEO 2014, TORNA IL CINEMA ALL’APERTO un’altra estate di film sotto le stelle. tra palazzo reale, conservatorio e umanitaria
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SARA ZOPPI
naugurata lo scorso 10 Giugno la tradizionale rassegna di cinema all’aperto Arianteo, organizzata da Anteo spazioCinema, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura, offre una serata di svago a tutti coloro che sono rimasti in città. La programmazione di Arianteo 2014, varia per genere e provenienza, è suddivisa in tre location di prestigio: il Conservatorio “Giuseppe Verdi” in via Conservatorio 12, il Chiostro dei Glicini di Via San Barnaba 48 e il Cortile di Palazzo Reale in Piazza del Duomo. Le rassegne propongono al pubblico milanese un anno di cinema di qualità con successi cinematografici della stagione passata, film di recentissima
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uscita, prime visioni e serate evento. Un programma come sempre molto ricco per rispondere ai gusti di tutti: da “12 anni schiavo” di Steve McQueen, premio Oscar 2014 come Miglior film, a “Gravity” di Alfonso Cuaròn, da “The Wolf of Wall Street” di Martin Scorsese, a “Grand Budapest Hotel” di Wes Anderson. Molte le pellicole europee di qualità, italiane e non: da “La mafia uccide solo d’estate” di Pif al capolavoro drammatico “Philomena” di Stephen Frears, da “La sedia della felicità”, ultimo lavoro di Carlo Mazzacurati a “La vita di Adele”, Palma d’oro al Festival di Cannes 2013. “Il programma 2014 di Arianteo, ormai attesissimo dai milanesi, ha diversi punti di
contatto e continuità con il programma degli anni precedenti, ma presenta alcune novità molto interessanti”, ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno. Quest’estate nel cortile di Palazzo Reale, spazio recentemente aggiunto a quelli ormai consolidati del Conservatorio e dell’Umanitaria, al programma cinematografico se ne affianca uno musicale, con un repertorio di grande qualità, per arricchire ulteriormente il programma e soprattutto per proseguire con quella convenzione tra linguaggio cinematografico e musica che è stata da sempre la caratteristica di Arianteo. L’iniziativa, intitolata “7 concerti per 7 notti d’estate”, propone al pubblico grandi sinfonie, eseguite dall’orchestra “i Pomeriggi Musicali”, dal 13 giugno al 1 agosto (13 e 20 giugno; 4, 11, 18 e 25 luglio, 1 agosto). Arianteo Conservatorio, organizzata in collaborazione con il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, riconferma il binomio tra cinema di qualità e musica dal vivo. Un rifresco, semplice ma appetitoso, accompagna ogni serata per festeggiare il rinnovato connubio. Il programma dei concerti che precede le proiezioni, è stato pensato per essere il più coerente possibile con le tematiche affrontate dalle pellicole cinematografiche. Nasce così una sequenza di concerti di grande interesse che spazia dalla musica antica a quella contemporanea, dalla musica da camera alla musica jazz, dal grande repertorio solistico, vocale e strumentale, alla musica elettronica.
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In collaborazione con la Società Umanitaria torna, nell’affascinante Chiostro dei Glicini, Arianteo Umanitaria con una programmazione che si riconferma incentrata sul cinema di qualità, perlopiù italiano ed europeo: “Anni felici” di Daniele Luchetti, “Alabama Monroe” di Felix Van Groeningen, candidato all’Oscar come Miglior film straniero, “Nymphomaniac vol. 1 e 2” del controverso Lars Von Trier, “Le meraviglie”
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di Alice Rohrwacher, “In ordine di sparizione” di Hans Petter Moland. Questi sono solo alcuni dei titoli presenti nella prima parte del programma. Verranno inoltre riproposti alcuni successi del passato, riportati alla luce in versione restaurata dalla Cineteca di Bologna: domenica 6 luglio “Hiroshima Mon Amour” di Alain Resnais e lunedì 28 luglio “Ninotchka” di Ernst Lubitsch. Per informazioni: www.spaziocinema.info
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giri del gusto
NUOVE TENDENZE:
LA SFIDA VEGETARIANA crescono le curiositĂ intorno al mondo verde, con portate belle da vedere e buone da mangiare MARILENA BADOLATO
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ino a pochi anni fa era impensabile mettere nel piatto solo verdure. E ancor più impossibile invitare amici a un pranzo dove mancasse la carne, alimento per eccellenza e considerato quasi il “principe” del pasto, del gusto e della convivialità. Oggi si moltiplicano le richieste di alimenti vegetariani, crescono vorticosamente le curiosità intorno al mondo verde e si creano interessanti piatti belli da vedere e buoni da mangiare, che sanno valorizzare quella che un tempo era considerata una “semplice insalatina”. Le intrusioni carnee, concepite come “spinte esterne”, sembrano voler rubare la scena a qualcosa che invece la natura pare abbia studiato per il nostro benessere fisico. Del resto il popolo vegetariano e vegano in Italia è continuamente in progress e siamo ormai a cinque milioni di consumatori green, senza considerare che in questi ultimi tre anni sono nati oltre duecento locali e ristoranti esclusivamente vegani, mentre oltre un migliaio sono i ristoranti che propongono stabilmente portate vegetariane: per numero di locali l‘Italia è al terzo posto in Europa, dopo Inghilterra e Germania. La cucina vegetale non è più solo un’esigenza “purista”, ma piuttosto una voglia di differenziare il proprio modo di mangiare inserendo pasti a base di verdure per il benessere fisico, ma anche come scelta di gusto ed etica. Il consumatore sta diventando ogni giorno più consapevole dell’importanza di un corretto stile d’alimentazione, basato sulla tradizione mediterranea, particolarmente salutare, con il suo grande apporto di preziosi elementi di origine vegetale: cereali - quelli antichi sono i migliori, come il farro e l’orzo
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-, legumi, olio extra vergine di oliva, verdura e frutta fresche. E ormai è risaputo che proteine e grassi animali, consumati in eccesso, acidificano il corpo, compromettono la nutrizione, “letargizzano” il metabolismo cellulare, disattivano il sistema assimilativo e quello immunitario, innestano fenomeni putrefattivi che producono miasmi che salgono dal colon provocando reflussi carichi di helicobacter pilori in zona gastrica. E allora frutta e verdura cruda ai massimi livelli e in sapidi menù: frullati di carote, sedano, ananas e zenzero; sedani con salsa verde; patè di ceci e avocado; insalate di radicchietto, rucola, ravanelli e olive; insalatine di farro soffiato, pomodorini datterini, basilico, olio evo e una spruzzata di aceto balsamico; pennette saltate con verdure crude; polentine di farina di farro con funghi freschi; le preziose cucurbitacee, cioè la famiglia dei cavoli; i finocchi e le carote; le classiche patate e rosmarino al forno, oppure “sabbiate” cosparse di briciole di pane integrale; le radici amare e la bietola rossa, tutta la famiglia dei radicchi e i dolci della storia: castagnaccio a base di farina di castagne, olio evo e rosmarino, e brustengo, il dolce umbro con farina di mais, mele, uvetta, noci, che sono preziose, e olio evo, un tempo cotto sopra un testo caldo, oggi semplicemente in forno. Qualche goccio di vino per chi ama il rischio e il compromesso delle endorfine che ci aiutano a sognare. Milano capitale della moda e dell’economia, sembrerebbe la città italiana che più delle
altre garantisca un’offerta migliore per quanto riguarda questo tipo di alimentazione. Pietro Leeman chef e patron del Joia a Milano, che è un ristorante vegetariano di alta cucina e anche il primo in Italia dove oltre la metà dei piatti è vegano, crea piatti che sembrano tavolozze di opere d’arte; ancora, sempre a Milano, il ristorante Radice tonda, ben 240 piatti tra zuppe e vellutate, lasagne, burger e persino pasticceria; il Ghea per una raffinata cucina vegana e vegetariana; l’Osteria al 55, la storica osteria vegetariana di Milano, e molte altre realtà dove è possibile trovare in lista numerosissime preparazioni a base di verdure e frutta. Sempre a Milano sembra che aprirà il primo Veganz italiano, la prima catena di supermercati vegan del mondo, il cui slogan è “Wir lieben leben”, “noi amiamo la vita”. Nasce a Berlino nel 2011 e da subito presenta fornitissimi scaffali senza alcuna traccia di prodotti di origine animale. A Milano la catena programma di aprire un punto vendita entro l’anno prossimo. Non è passato molto tempo dall’apertura della prima filiale a Berlino e poiché il successo dell’iniziativa è stato grandissimo, sono sorti supermercati Veganz anche ad Amburgo, Monaco di Baviera e Francoforte. E poi a Lipsia, Essen, Stoccarda, Colonia, Hannover e Düsseldorf. Il 13 maggio Veganz ha aperto il suo primo negozio fuori della Germania, a Vienna, e prevede di farlo presto anche a Londra, Amsterdam, Zurigo, Barcellona, Copenaghen e nel nostro capoluogo lombardo.
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MILANO COME
RIO DE JANEIRO IN OCCASIONE DEI MONDIALI 2014 la città si è trasformata per tifare in un tripudio di energia e di colori
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GIULIA RONCHI
opo appena 2 settimane dall’inizio dei Mondiali di calcio, il sogno della Nazionale azzurra quest’anno è già sfumato. Eppure, la maggior parte dei tifosi italiani ha scelto, come da stereotipo, di non abbattersi. L’italiano medio, considerato calciofilo per antonomasia, ha infatti accantonato la figuraccia contro l’Uruguay (che ci è costata l’accesso ai quarti di Finale) per godersi le partite delle squadre ancora in gara sino al 13 Luglio, data in cui si è disputata la Finalissima che ha visto il trionfo dei tedeschi sulla nazionale argentina. D’altronde, sarebbe stato difficile resistere al tifo anche solo passeggiando per le città come Milano che, come ogni 4 anni, si è attrezzata ad hoc per il grande evento. Tantissimi gli eventi che si sono susseguiti: dal “Mundial Village”, allestito in Piazza Castello da Radio 105, ai maxischermi posizionati all’Idroscalo e a Carroponte, dai 3 palchi allestiti sui Navigli alle numerose iniziative proposte dai più tradizionali pub della città, in alcuni dei quali si ritrovano spesso le comunità straniere in Italia. Non solo: in occasione del match inaugurale (svoltosi il 12 giugno fra Brasile e Croazia), corso Buenos Aires si è colorato di giallo e di verde per simulare l’atmos-
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fera brasiliana, nonché rendere omaggio alla stessa Nazione che quest’anno ha ospitato i Mondiali. Insomma, la capitale lombarda si è resa artefice di una vera e propria esplosione di energia e di colori; un’altra prova superata a pieni voti per la città che si prepara ad ospitare Expo 2015.
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ARMANI JEANS MILANO CAMPIONE D’ITALIA emozionantissima serie finale decisa solo in gara 7! ITALO PROFICE
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iciotto anni dopo l’ultimo tricolore, l’Armani Jeans torna a far gioire i tifosi del basket meneghino. Lo scudetto mancava dalla lontana stagione 1995-96. Era il 28 maggio 1996 quando Nando Gentile alzava il trofeo. 27 giugno 2014: l’Armani Jeans Milano mostra il trofeo, al termine di una gara 7 tiratissima e a farlo è il figlio Alessandro Gentile, anche lui con la fascia di capitano. Un successo, il 26° della sua storia, rincorso a lungo, dopo anni di cocenti delusioni a dispetto delle consuete buone sensazioni di inizio stagione. Nell’estate 2004 l’Olimpia Milano, il club più titolato d’Italia, si trova in forte discussione e a salvarlo sono i due colossi del calcio locale Milan e Inter. Armani diventa main sponsor e due anni dopo ne diventerà il proprietario, suggellando il grande amore che lo lega a questo sport. Ed è Giorgio Armani, il faro del Made in Italy, uno dei punti di forza con il suo carisma silenzioso che infonde sicurezza a tutto il team. Poi i tre italiani, principali artefici del successo Gentile, Melli e Hackett. Curtis Jerrels, definito l’uomo della provvidenza per la pesantezza dei canestri infilati nella serie delle finali e la classe e la superba concretezza di Keith Langford. Decisivo per il successo finale ovviamente è stato coach Luca Banchi che ottiene il secondo scudetto
consecutivo con due team differenti: impressionante. Ha saputo gestire l’enorme pressione psicologica dei suoi che dall’inizio dell’anno hanno dovuto sopportare il fardello di squadra favorita al titolo finale. Fondamentale a questo proposito è stata l’esperienza maturata a Siena, come assistente di Pianigiani e poi come capo allenatore nella stagione 2012-2013. Siena ha venduto cara la pelle, guidata da un tecnico unico, Crespi, che di basket ne capisce e tanto. La Mens Sana abdica con onore dopo aver praticamente monopolizzato il basket del terzo millennio in Italia. La sconfitta pare un giudizio severo se si guarda allo spirito con cui i ragazzi della Montepaschi hanno affrontato questi playoff scudetto: sapevano infatti fin dall’inizio che la squadra l’anno prossimo non ci sarebbe più stata per dei motivi, ahimè, che con lo sport hanno poco a che vedere. L’attaccamento ai colori è stato strenue, si sono tutti dimostrati grandi uomini prima che grandi professionisti ed in questa alchimia vincente si è respirato qualcosa di diverso (something different nelle parole di coach Crespi) che li ha portati ad un soffio dall’ottavo titolo consecutivo. Siena lascia il trono a Milano, che ha ben figurato anche in Eurolega, battuta solo dal Maccabi Tel Aviv che oggettivamente le è stata superiore; squadra che
ha poi trionfato nella competizione. Ma Milano questo titolo ha dovuto soffrirlo fino all’ultimo dopo aver giocato 5 partite ai quarti contro Pistoia, 6 partite nelle semifinali contro Sassari e 7 partite contro Siena. Gara 7, terminata con il punteggio di 74 a 67 è stata una vera dimostrazione di cosa vuol dire lottare su ogni pallone senza mollare mai, da una parte e dall’altra; basti solo pensare che a 120 secondi dal termine il punteggio era ancora in parità. Siena si è dovuta arrendere alla determinazione di Milano, una determinazione che ha ricordato quella del popolo cartaginese durante la seconda guerra punica. La voglia di non mollare mai del capitano Alessandro Gentile ha trascinato la squadra al tripudio finale. Il figlio d’arte Gentile molto probabilmente lascerà da vincente essendo stato scelto come numero 53 nel draft NBA dai Minnesota Timberwolves. Ma serberà con sé emozioni fantastiche e lascerà il ricordo di un successo memorabile, un segno del destino. Con la speranza non troppo celata di aver aperto un ciclo. E noi di Riflesso Lombardia ci crediamo decisamente.
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