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05 L’Ecolabel Europeo per il servizio di ricettività turistica. Linee guida per l’applicazione e rassegna delle esperienze esistenti.

con il contributo di Progetto Life Ambiente

manuali operativi per imprese turistiche Provincia di Rimini Assessorato al Turismo

05 – giugno 2003


Manuale realizzato nell’ambito del progetto Life Ambiente “Strategie e strumenti per un turismo sostenibile nelle aree costiere del Mediterraneo”, promosso dalla Provincia di Rimini in collaborazione con la Municipalità di Calvià (Spagna), l’associazione Federalberghi Nazionale e l’Istituto di Ricerche Ambiente Italia. Coordinamento progetto: Enzo Finocchiaro, Symon Buda, Maria Vittoria Prioli (Provincia di Rimini) Documento a cura di: Renata Mirulla, Emanuela Manca (Ambiente Italia) Collana a cura di: Massimo Masini, Dirigente Servizio Turismo Provincia di Rimini Si ringrazia: > Stefania Minestrini (APAT - Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente e i Servizi Tecnici) Progetto grafico: Relè Stampa: Graph - Rimini


Per informazioni: Assessorato al Turismo Provincia di Rimini Piazza Malatesta, 28 - 47900 Rimini Tel. 0541 716380 Fax 0541 783808 turismo@provincia.rimini.it U.O.A. Sviluppo Sostenibile Provincia di Rimini Via D. Campana, 64 - 47900 Rimini Tel. 0541 716321 Fax 0541 716289 turismosostenibile@provincia.rimini.it


Indice

Presentazioni

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Il Progetto LIFE Ambiente “Strategie e strumenti per un turismo sostenibile nelle aree costiere del Mediterraneo”

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Come usare le Linee Guida

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1. Lo stato dell’arte degli ecolabel per il turismo 1.1 Gli ecolabel nel mondo: la rassegna dell’Organizzazione Mondiale del Turismo (WTO) 1.2 Le esperienze più significative in Europa: il Progetto VISIT 1.3 L’esperienza più significativa in Italia: Strutture consigliate per la difesa dell’ambiente

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2. Le iniziative degli alberghi della provincia di Rimini 2.1 Iniziative in corso nella provincia di Rimini 2.2 I risultati delle indagini del Progetto LIFE

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3. Il nuovo Ecolabel Europeo per il servizio offerto dalle strutture ricettive 3.1 L’Ecolabel Europeo 3.2 Funzionamento e applicazione 3.3 Guida all’applicazione dei criteri ecologici dell’Ecolabel Europeo 3.3.1 I criteri obbligatori 3.3.2 I criteri facoltativi

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Confrontiamoci con l’Ecolabel: i criteri ecologici in sintesi

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Appendice: Alberghi coinvolti

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Glossario

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Bibliografia

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Presentazione

Questo volume, il quinto della serie di manuali operativi per le imprese turistiche editi dall’Assessorato al Turismo della Provincia di Rimini, rappresenta il secondo di una trilogia sul turismo sostenibile cominciata con il tema degli acquisti ecologici per gli alberghi [T04] e che proseguirà con un ultimo volume sui sistemi di gestione ambientale semplificati per gli alberghi. La traccia di lavoro ed il contesto in cui si inseriscono i tre volumi sono quelli del Progetto LIFE Ambiente proposto dalla Provincia di Rimini insieme a Federalberghi ed alla Municipalità di Calvià [isole Baleari] e Ambiente Italia, che ha concorso direttamente alla redazione del manuale. Questo progetto, nel suo complesso, ha ottenuto di recente un importante premio europeo, il “Carmen Díez de Rivera”, consegnato dal Ministro spagnolo del Turismo, quale progetto pubblico di maggiore rilevanza per il 2003 sul fronte dello sviluppo sostenibile del turismo, concorrendo con altre 60 iniziative in tutta l’Unione Europea. Il premio segna il riconoscimento di una scelta operata qualche anno fa, di orientamento ad uno sviluppo sostenibile del nostro territorio che è passata attraverso la Conferenza Internazionale del giugno 2001, e che questo manuale contribuisce a rafforzare. Il tema è quello dei marchi ecologici di qualità per le strutture ricettive alberghiere; in partiEcolabel Europeo, esteso anche ai servizi colare la novità è costituita dall’approvazione dell’E turistico ricettivi, con la Decisione della Commissione n° 287 del 14 aprile 2003. L’Ecolabel Europeo prevede 84 criteri suddivisi in due categorie: 37 sono criteri obbligatori, 47 sono criteri opzionali per ciascuno dei quali è stabilito un punteggio. L’approccio è aperto a tutti: in particolare i sistemi che abbiano dato dei risultati concreti [pensiamo ad esempio all’esperienza del decalogo di Legambiente che ha mosso i primi passi all’interno degli Hotel di Riccione per poi espandersi fino ad altre destinazioni e ad altre regioni] e ad una idea di costante miglioramento che permetta sempre di guardare in avanti e di migliorare le performance ambientali dei nostri alberghi. Ne deriva un manuale che fa il punto della situazione e della discussione sugli Ecolabel per il turismo ed offre spunti per un percorso di sviluppo concertato con gli albergatori. Il manuale è frutto del confronto e della sperimentazione sul campo e penso che possa essere utile per far fare un passo in avanti al nostro sistema di offerta e contribuire a realizzare le condizioni per garantire il nostro futuro nel turismo. Il Futuro che vogliamo! Massimo Gottifredi Assessore al Turismo & Ospitalità Provincia di Rimini

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Presentazione

Il turismo è per l’Italia una risorsa di fondamentale importanza, che si trova oggi a dover affrontare nuove e importanti sfide. Esso produce un consistente saldo positivo della bilancia dei pagamenti Italiana e occupa oltre due milioni di persone. L’Italia è meta da sempre apprezzata dai turisti stranieri, che la collocano al quarto posto a livello mondiale soprattutto per quanto riguarda le località di particolare valenza ambientale e/o culturale. Ma per preservare la competitività del turismo italiano occorre non sottovalutarne le problematiche: da un lato lo sviluppo turistico è ancora fortemente stagionale e relativamente concentrato in aree limitate, dall’altro in molte località l’espansione del turismo ha coinciso con gravi compromissioni dell’ambiente e del paesaggio. Proprio nel momento in cui i turisti diventano più esigenti in termini di richiesta di qualità ambientale, numerose mete turistiche italiane rischiano di perdere competitività se il settore non verrà gestito con nuovi e incisivi criteri di ripristino, conservazione e tutela ambientale. I principali tour operator mondiali cominciano a inserire nelle loro proposte segnalazioni relative agli aspetti e alle prestazioni ambientali delle zone turistiche, dei servizi e delle strutture di accoglienza che promuovono. È necessario quindi intraprendere senza incertezze un percorso verso un turismo più sostenibile. In tale percorso giocano un ruolo attivo gli operatori del settore, chiamati ad essere promotori non solo della valorizzazione ma anche della tutela ambientale. Le associazioni di categoria più lungimiranti hanno già colto quest’esigenza, trasformandola in un’opportunità: lo dimostrano le numerose iniziative volontarie intraprese per migliorare gli impatti ambientali delle attività turistiche nel mondo, che questa pubblicazione passa in rassegna. A livello internazionale, infatti, aumentano le iniziative di ecolabel volontari che cercano di valorizzare e comunicare esperienze locali di impegno degli operatori in questo settore; iniziative di questo tipo hanno avuto il merito di motivare e sensibilizzare un numero crescente di operatori turistici verso i temi ambientali. Questa pubblicazione, frutto del lavoro portato avanti nell’ambito del Progetto LIFE, ha l’intento di diffondere conoscenza e stimolare gli operatori a intraprendere iniziative di miglioramento gestionale che abbiano come obiettivo un turismo più sostenibile. In particolare la recente definizione da parte della UE dei criteri ecologici per l’assegnazione dell’Ecolabel Europeo alle strutture ricettive turistiche intende dare un segnale e un’occasione importante per il settore turistico italiano: non è un caso che a guidare la definizione dei

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criteri sia stata proprio l’Italia, nella consapevolezza dell’importanza strategica che un settore turistico di qualità ha per lo sviluppo economico e la valorizzazione del patrimonio naturale del nostro paese. L’Ecolabel Europeo permetterà una valutazione ed un confronto più immediato tra i risultati ottenuti e garantirà un passo avanti per l’aspetto dei controlli e dei monitoraggi sulle performance ambientali dei servizi turistici. L’Ecolabel Europeo, infatti, mira a ridurre gli impatti ambientali delle attività turistiche puntando a: > promuovere l’educazione e la comunicazione ambientale dei gestori, del personale e dei turisti; > limitare i consumi di energia, di acqua e la produzione di rifiuti; > favorire l’uso di risorse rinnovabili, di sostanze non nocive per l’ambiente e di alimenti sani; > minimizzare e possibilmente annullare gli impatti sull’ambiente circostante. È, perciò, auspicabile che gli operatori turistici che hanno già intrapreso delle iniziative positive si orientino verso strumenti riconosciuti a livello internazionale. La Provincia di Rimini, già laboratorio d’eccezione nell’avvio e nella sperimentazione di un’iniziativa importante a livello nazionale come quella di Legambiente Turismo, partita a Riccione sei anni fa e oggi estesa a diverse altre località dentro e fuori la provincia, non dovrà perdere occasione per arrivare prima anche questa volta, presentando delle strutture alberghiere in grado di fregiarsi dell’Ecolabel Europeo, tra le prime in Italia. Per questo va fatto un particolare apprezzamento per il lavoro svolto nell’ambito del Progetto LIFE dalla Provincia di Rimini e dall’Istituto di Ricerche Ambiente Italia, che ha curato l’elaborazione delle linee guida. Esse offrono agli operatori turistici un’informazione ampia sui temi e sugli strumenti in discussione, importanti suggerimenti per permettere di valorizzare il lavoro già svolto da molti operatori e per agevolare gli operatori interessati a raggiungere l’obiettivo dell’Ecolabel Europeo. Sarà, infatti, particolarmente importante per il successo di questo e altri strumenti per la gestione ambientale nel settore turistico che, da parte delle Pubbliche Istituzioni, si vada ad incentivare e sviluppare il turismo sostenibile di elevata qualità ecologica e che si arrivi ad una diffusa certificazione di qualità ambientale delle attività turistiche.

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Naturalmente il Comitato per l’Ecolabel e l’Ecoaudit garantirà la massima collaborazione agli enti locali, alle associazioni di categoria e ai singoli operatori che si muoveranno in questa direzione. Riccardo Rifici Presidente Sezione Ecolabel del Comitato per l’Ecolabel e per l’Ecoaudit

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Il Progetto LIFE Ambiente “Strategie e strumenti per un turismo sostenibile nelle aree costiere del Mediterraneo”

Questo volume è stato realizzato nell’ambito del Progetto Life Ambiente “Strategie e strumenti per un turismo sostenibile nelle aree costiere del Mediterraneo” promosso dalla Provincia di Rimini con il supporto della Commissione Europea e realizzato in collaborazione con l’Istituto di Ricerche Ambiente Italia, la Federalberghi e la Municipalità di Calvià Mallorca (Spagna). Il principale obiettivo del Progetto LIFE è indirizzare operatori pubblici e privati verso una strategia di turismo sostenibile, in grado di garantire uno sviluppo economico che tuteli e valorizzi nel tempo le risorse ambientali ed il territorio complessivamente inteso. Tassello fondamentale di questo processo è il supporto al miglioramento della qualità ambientale dei servizi turistici attraverso la diffusione di strumenti, conoscenze e buone pratiche. A livello internazionale gli ecolabel (marchi ecologici) nati nel settore turistico hanno offerto l’opportunità agli operatori di coniugare l’impegno ambientale con obiettivi di marketing e di valorizzazione del proprio servizio. Per questo si è ritenuto importante fornire attraverso queste Linee Guida un supporto per l’applicazione dell’Ecolabel Europeo per il servizio di ricettività turistica, appena varato dalla Commissione Europea, utilizzando il logo della Margherita per essere riconosciuti dai turisti europei come albergo “ecologico”. L’Ecolabel Europeo è l’ultima tra le numerose iniziative di ecolabel per il settore turistico che esistono nel mondo e in Italia. Va altresì evidenziato che la messa a punto dei criteri ecologici dell’Ecolabel Europeo è frutto di un impegno, durato quasi due anni, di molteplici soggetti istituzionali e di rappresentanti degli operatori turistici a scala europea. Queste Linee Guida per l’Ecolabel Europeo sono state elaborate con la fattiva partecipazione di molti operatori turistici dall’Istituto Ambiente Italia. Si tratta di un lavoro che intende fornire uno stimolo su scala nazionale ed europea, affinché il settore turistico si muova sempre più nel segno della sostenibilità ambientale, valorizzando in pieno agli occhi dei turisti i progressi che si stanno compiendo in questa direzione.

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Come usare le Linee Guida

> Obiettivi delle Linee Guida Questo lavoro si rivolge agli imprenditori alberghieri con 2 obiettivi principali: 1. Offrire un quadro sintetico ma completo, delle principali esperienze di ecolabel volontari esistenti nel settore turistico, attraverso una rassegna di livello internazionale e nazionale; 2. Supportare la partecipazione ad iniziative volontarie di miglioramento ambientale, in particolare all’Ecolabel Europeo per i servizi ricettivi, attraverso un’illustrazione chiara e completa dei passi da compiere. L’invito agli albergatori è quello di leggere e misurarsi con i criteri ecologici dell’Ecolabel Europeo anche al di là di un interesse specifico verso l’adozione di questo strumento. I criteri ecologici forniscono molti spunti per il miglioramento nella gestione del proprio albergo e dimostrano che adottare una gestione ambientale attenta e consapevole non comporta necessariamente impegni onerosi, quanto piuttosto una maggiore attenzione alla qualità ed una scelta di misure ed azioni che possono rivelarsi vantaggiose anche in termini di risparmio economico e di ritorno di immagine. La diffusione che gli ecolabel stanno avendo nel mondo del turismo dimostra che il sistema turistico sempre più richiede determinate garanzie e che la qualità ambientale viene percepita in misura crescente come un fattore della competitività turistica. Tuttavia la diffusione della consapevolezza e attenzione su questi temi nel sistema turistico è ancora a macchia di leopardo. Per questo conoscere le esperienze esistenti è importante per avere un quadro delle tendenze che si stanno muovendo nel panorama turistico internazionale. L’Ecolabel Europeo, già operativo da diversi anni per i prodotti, è oggi disponibile anche per i servizi ricettivi turistici. Alla sua definizione ha contribuito un gruppo di lavoro formato da associazioni di categoria del settore turistico, associazioni ambientaliste, l’APAT (Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente e i Servizi Tecnici) e soggetti già coinvolti negli altri ecolabel turistici presenti in Europa. > Gli ecolabel nel settore turistico Occorre innanzitutto chiarire cosa si intende per ecolabel. Il significato di ecolabel è “marchio ecologico”. L’ecolabel, cioè il marchio ecologico in genere, indica ai consumatori i prodotti o i servizi migliori sotto il profilo ambientale, che quindi rispettano criteri ecologici predefiniti. Quando si fa riferimento all’Ecolabel Europeo si indica propriamente il Sistema Europeo di etichettatura ecologica, definito dal Regolamento UE n.1980/2000.

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In entrambi i casi si tratta di iniziative cui gli operatori possono aderire volontariamente per ridurre gli impatti ambientali e comunicare questo impegno ai propri interlocutori, clienti attuali o potenziali. In generale gli ecolabel prevedono l’adozione ad una serie di criteri ecologici stabiliti dagli enti promotori e un sistema di controlli che garantisca il rispetto nel tempo degli stessi criteri. Nel settore turistico gli ecolabel hanno fatto la loro comparsa da qualche anno, segno che la crescente sensibilità verso i temi della sostenibilità si sta manifestando anche in vacanza. A livello internazionale sono migliaia gli operatori turistici, in gran parte strutture ricettive, che hanno adottato uno dei numerosi ecolabel esistenti. Gli ecolabel nel turismo contribuiscono a: > stimolare l’implementazione delle misure di gestione ambientale da parte degli operatori, limitando nel tempo gli impatti ambientali delle attività turistiche > sensibilizzare ed aumentare la consapevolezza dei turisti Il potenziale degli ecolabel è grande: essi possono influire sulle scelte dei consumatori e offrire una reale opportunità di differenziazione sul mercato. Infatti, l’esigenza di dare un contributo personale affinché la propria attività crei un minor impatto ambientale è il primo passo. È necessario sensibilizzare il personale, chiamarlo a contribuire attivamente e quotidianamente alla gestione ambientale. Fondamentale è poi il coinvolgimento del cliente: passo che può talvolta risultare complicato in mancanza di una consapevolezza sulle problematiche ambientali e sugli impatti che si creano sull’ambiente anche con i piccoli gesti quotidiani. Proprio per questo motivo i servizi turistici, attraverso l’azione di sensibilizzazione dei turisti, svolgono un importante ruolo sociale che non si ferma all’interno dei confini della struttura ricettiva ma va ben oltre. > I contenuti delle Linee Guida Il volume si divide in 3 capitoli: 1. Lo stato dell’arte degli ecolabel per il turismo: si tratta di una rassegna di quanto è stato fatto finora a livello internazionale e nazionale. 2. Le iniziative degli alberghi della provincia di Rimini: nella capitale italiana del turismo,

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sono numerose le strutture che già da parecchi anni si sono mosse nella direzione di una gestione più attenta all’ambiente. Queste strutture sono state le “apripista” della più ampia e completa esperienza italiana di marchio ecologico nel turismo, promossa da Legambiente, “strutture consigliate per l’impegno in difesa dell’ambiente” in collaborazione con l’Associazione Albergatori ed il Comune di Riccione. I risultati delle indagini svolte nel corso del Progetto LIFE descrivono le iniziative e le azioni già intraprese in un campione di alberghi. 3. Il nuovo Ecolabel Europeo per il servizio offerto dalle strutture ricettive: da poco approvato dalla Commissione Europea Decisione n° 287/2003, l’Ecolabel per i servizi ricettivi costituisce un’interessante opportunità per gli albergatori che intendono muoversi in questa direzione. Se ne illustrano le modalità di funzionamento ed i criteri ecologici, offrendo esempi e commenti esplicativi attinenti soprattutto la realtà degli alberghi della provincia di Rimini. Alla fine del volume viene presentata una sintesi dei criteri ecologici per consentire un rapido e immediato confronto da parte degli albergatori.

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1. Lo stato dell’arte degli ecolabel per il turismo

1.1 Gli ecolabel nel mondo: la rassegna dell’Organizzazione Mondiale del Turismo (WTO) L’Organizzazione Mondiale del Turismo (WTO) è l’organizzazione intergovernativa supportata dall’ONU che opera nel settore dei viaggi e turismo. Svolge la funzione di forum globale sulle politiche turistiche e di centro di raccolta ed elaborazione di dati statistici ed informazioni sul turismo mondiale. Al suo interno è istituito un settore dedicato alla promozione dello sviluppo sostenibile del turismo, che ha realizzato uno studio per individuare quali e quante iniziative volontarie per il turismo sostenibile esistono nel mondo1. Nel seguito ne riportiamo i principali risultati. > I numeri Le iniziative di ecolabel nel settore turistico si sono moltiplicate negli ultimi anni, segno di un interesse sempre maggiore da parte del settore e dei turisti verso l’impatto ambientale delle attività turistiche. Gli ecolabel più importanti a livello internazionale sono 60: coinvolgono in totale circa 3000 operatori turistici, la gran parte in Europa. Il Paese che ha maggiore diffusione di ecolabel nel settore turistico è la Germania, seguito dall’Austria e dagli ecolabel a diffusione europea (vedi grafico 1). Grafico 1. Gli ecolabel presenti nei Paesi Europei

Fonte: WTO, 2001 1

Voluntary Initiatives for Sustainable Tourism, WTO, 2001

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In Italia l’esperienza di ecolabel di maggiore successo è quella avviata da Legambiente nel 1997 a Riccione, “Strutture consigliate per la difesa dell’ambiente”, in collaborazione con il Comune di Riccione e l’Associazione Albergatori (vedi 1.3). Le altre iniziative tuttora presenti e operative nel nostro paese sono quella dell’Associazione Italiana Agricoltura Biologica (AIAB, vedi riquadro) ed altri ecolabel nati e/o diffusi quasi esclusivamente in Alto Adige. > Alcuni esempi di ecolabel nel settore turistico “Wir fuhren einen umweltorientierten Hotel - und Gaststatten betrieb” in Germania nasce nel 1991 come premio nazionale su iniziativa dell’Associazione Tedesca per l’accoglienza e la gastronomia. È indirizzato a tutte le strutture ricettive, in particolare le piccole-medio imprese (circa 500 aderenti nel 2000). Il loro manuale: “Come gestire un’impresa orientata all’ambiente” comprende 40 punti. Ogni associazione regionale di categoria è responsabile per lo sviluppo e l’applicazione, la verifica, la certificazione ed il marketing. Alcudia - Municipi Ecoturistic. È un ecolabel locale dell’Isola di Maiorca (Baleari) fondato dal Comune di Alcudia nel 1994. L’obiettivo del progetto è promuovere il rispetto dell’ambiente e l’implementazione di misure di gestione ambientale. È indirizzato agli alberghi ed ai ristoranti. Nel 2001 sono stati certificati 14 alberghi e 3 ristoranti. Agriturismi bioecologici. Questo ecolabel è stato creato dall’AIAB (Associazione Italiana Agricoltura Biologica) nel 1998 in collaborazione con il WWF Italia, l’Associazione Italiana di Bio Architettura, Compagnia della Natura (un Tour Operator) e Eco&Eco e agriturismi biologici. Lo scopo di questa iniziativa è quello di stabilire uno schema di certificazione per valutare ogni agriturismo bioecologico e sensibilizzare la clientela. Nel 2001 vi erano 145 aziende agrituristiche certificate. > Le caratteristiche principali degli ecolabel I benefici per l’ambiente delle iniziative di ecolabel sono rilevanti: si calcola che una struttura ricettiva con un ecolabel consuma il 20% in meno di acqua e di energia rispetto alla media delle altre strutture. La maggior parte degli ecolabel attualmente esistenti si è sviluppata nella seconda metà degli anni 90; si tratta perciò di un fenomeno piuttosto recente. I marchi ecologici sono stati sino alla fine degli anni 90 in gran parte locali o regionali: ciò significa che si applicano alle strutture ricettive localizzate in un’area geografica limitata. Dalla fine degli anni 90 è cre-

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sciuto il numero di marchi nazionali e internazionali che, tuttavia, non hanno in genere ostacolato la contemporanea esistenza di quelli locali e regionali. Gli ecolabel individuati dal WTO si possono applicare oltre che alle strutture alberghiere anche ad altri servizi turistici, quali le spiagge e i porticcioli. Per quanto riguarda i promotori di queste iniziative, si tratta per i 2/3 di associazioni ambientaliste o turistiche private, mentre 1/3 sono organizzazioni pubbliche. > I criteri ecologici degli ecolabel Tutti gli ecolabel censiti dallo studio del WTO prevedono criteri di miglioramento delle performance ambientali che possono essere così suddivisi: > Criteri di gestione: prevedono l’introduzione di procedure per lo svolgimento e il controllo di determinate attività. Es. formazione del personale, informazione della clientela, monitoraggio dei consumi. > Criteri di misura o di performance: riguardano l’acquisizione e l’utilizzo di strumenti, prodotti e materiali che possiedono determinate caratteristiche ambientali. Es.: installazione di riduttori di flusso nei rubinetti per il risparmio idrico, utilizzo di lampadine a basso consumo, elettrodomestici a risparmio energetico. > Criteri di limite: fissano dei target quantitativi di consumi e di utilizzo di determinate sostanze o prodotti (es. max flusso di acqua per le docce; non uso di disinfettanti per bagno). Il numero dei criteri adottati dai vari ecolabel varia da 9 a 150. Il 50% degli schemi di certificazione ha più di 50 criteri. 1.2 Le esperienze più significative in Europa: il Progetto VISIT Dall’esigenza di armonizzare e promuovere gli ecolabel del turismo presenti in Europa è nato il Progetto VISIT, Voluntary Initiatives for Sustainability in Tourism (Iniziative Volontarie per la Sostenibilità nel Turismo). Il Progetto, supportato dalla Commissione Europea, è coordinato da un gruppo di soggetti impegnati nell’area del turismo sostenibile: l’European Center for Eco-Agro Tourism ECEAT (Olanda), l’European network for Sustainable Tourism Development ECOTRANS (Germania), l’International Friends of Nature (Austria), Strattreisen di Hannover (Germania), l’Agenzia

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Europea per l’Ambiente EEA (Danimarca) e l’ARPA Emilia Romagna. VISIT (Voluntary initiative for Sustainability in Tourism) è un’iniziativa per sostenere lo sviluppo degli ecolabel del turismo in Europa e per dimostrare come essi possano efficacemente promuovere la sostenibilità presso i consumatori e presso il settore turistico. Le attività di promozione di VISIT sostengono quei certificati che garantiscono un alto livello di qualità ambientale delle strutture aderenti nei diversi paesi in cui operano. VISIT raggruppa oggi 10 ecolabel europei, ma è aperto a tutti gli ecolabel per il turismo presenti in Europa. Gli ecolabel aderenti al progetto devono essere accomunati da Standard Comuni di Base (Common Basic Standards) ossia da criteri che garantiscono un’alta qualità ambientale dei servizi offerti. > Gli Standard di VISIT* L’elaborazione di standard comuni per gli ecolabel del turismo consente alle iniziative con un alto grado di affidabilità di poter essere riconosciute. Nella terminologia dell’International Standard Organisation, ciò significa che esse soddisfano i requisiti del cosiddetto “Tipo I” ovvero di certificati verificati da terzi. Gli Standard di VISIT relativi ai criteri degli ecolabel richiedono la verifica indipendente dei requisiti e delle procedure fondamentali. Ciò garantisce la veridicità e la correttezza della qualità ambientale dichiarata dalle imprese turistiche certificate dagli ecolabel, evitando così la confusione o l’inganno a danno dei consumatori. Nel corso del 2001/2002 nell’ambito del progetto VISIT si è realizzata una forte partnership tra 10 iniziative di ecolabel attivi a livello regionale, nazionale e internazionale. Coordinati da ECOTRANS, questi ecolabel hanno elaborato gli ”Standard comuni di VISIT per gli ecolabel del turismo in Europa”. Il lavoro si è basato sugli standard ISO 14024 per gli ecolabel di tipo I. Al termine del 2002 gli ecolabel partecipanti hanno concordato ed approvato i VISIT Standard. Si tratta di un insieme organico di 21 requisiti fondamentali specifici per il settore del turismo (vedi oltre). Il riconoscimento e la conformità a questi standard rappresentano ora la condizione preliminare affinché gli ecolabel - e le imprese da essi certificate - siano inseriti nelle attività promozionali di VISIT nel corso del 2003. I seguenti documenti prodotti da ciascun ecolabel sono stati verificati da ECOTRANS in qualità di partner indipendente nel progetto: - Dichiarazione scritta di conformità per ciascuno dei 21 requisiti. - Elenco completo dei criteri di performance * Testi e dati originali di Legambiente Turismo

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e di gestione ambientale per ogni ecolabel (2002). - Descrizione dettagliata della procedura di applicazione dei criteri, di verifica e di certificazione. - L’elenco completo delle imprese turistiche certificate in Europa (2002). Queste informazioni consentono di riconoscere con certezza quegli ecolabel che richiedono o non richiedono l’applicazione di criteri specifici per struttura e di osservare come essi ne verifichino il rispetto da parte delle imprese certificate mediante visite sul posto o valutazioni compiute da terzi. Quest’ultimo punto rappresenta l’elemento fondamentale e caratterizzante dei requisiti degli Standard di VISIT. Gli Standard Comuni di Base Visit 21 REQUISITI CHIAVE per gli ecolabel > L’ecolabel aderente a VISIT 1. Intende contribuire allo sviluppo del turismo sostenibile in Europa e, per quanto possibile, verificare quei prodotti capaci di una performance avanzata in termini di qualità ambientali. 2. Intende contribuire al mantenimento e all’accrescimento della qualità del turismo. 3. Riconosce gli altri ecolabel che si conformano agli Standard di VISIT. 4. Ha considerato le problematiche relative al ciclo di vita del prodotto nel determinare i criteri ambientali ad esso applicabili, comprese le fasi di acquisto, trasporto, produzione, distribuzione, consumo e smaltimento con i relativi impatti ambientali. Nei servizi ricettivi le fasi sono: “acquisto”, “fornitura del servizio”, “gestione dei rifiuti”. 5. Richiede livelli raggiungibili e tiene conto dei relativi impatti ambientali (unitari), della capacità di misurazione e dell’accuratezza. 6. Si basa su solidi principi scientifici, tecnici, di management e sociali. I criteri sono derivati dai dati che sostengono la pretesa di preferibilità ambientale (elevato vantaggio e/o efficienza ambientale). 7. Ha considerato, durante il processo di determinazione dei criteri, le relative questioni ambientali locali, regionali e globali; le tecnologie disponibili e le istanze economiche e sociali senza compromettere la qualità (adatto all’uso). 8. Rivede i criteri e i requisiti funzionali di prodotto entro un periodo predefinito. 9. Dichiara che il rispetto della legislazione in materia ambientale ed altra relativa, da parte del richiedente, costituisce condizione preliminare per ottenere e mantenere la label. 10. Ha selezionato criteri ambientali del prodotto espressi in termini di impatti sull’ambiente o sulle risorse naturali, o di emissioni nell’ambiente. Tali criteri di performance saranno espressi in valori assoluti (numeri) o relativi (%) e in unità di misura (kg., kWh, litri, volume, peso per prodotto, camera, letto, pernottamento, mq) e possono anche raccomandare di escludere o di non utilizzare particolari materiali e sostanze.

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11. Richiede criteri nei seguenti settori ambientali in quanto rilevanti per la specifica categoria di prodott0: acquisti, trasporto e mobilità, energia, acqua, rifiuti, sostanze chimiche, aria, rumore, natura, paesaggio. 12. Ha i seguenti criteri di management che integrano altri sistemi di Management ambientale per le strutture ricettive: impegno ambientale, co-ordinatore ambientale; comunicazione e formazione, ospiti, personale, pubblico; regolare monitoraggio di energia, acqua, rifiuti/pernottamento. 13. Può dimostrare trasparenza in tutte le fasi del suo sviluppo e della gestione. 14. Tutela legalmente l’ecolabel (es. il marchio di certificazione/logo) per impedire l’uso non autorizzato e per preservare la fiducia del pubblico nel programma. 15. È di natura volontaria. 16. È aperto a tutti i potenziali richiedenti del gruppo di prodotto predefinito. Tutti i richiedenti che rispondono ai criteri ambientali del prodotto e agli altri requisiti del programma hanno diritto ad ottenere la licenza e sono autorizzati all’uso dell’etichetta. 17. Garantisce che tutti gli elementi dei criteri ambientali e delle caratteristiche di funzione del prodotto siano verificabili da parte dell’organizzazione che concede l’etichetta. 18. Ha una procedura di verifica che garantisce un alto livello di affidabilità. Ciò comprende le visite in loco almeno una volta nel corso del periodo di validità della certificazione (al massimo ogni tre anni). 19. Prevede norme generali che regolano la gestione generale del programma. Esse contengono le condizioni generali di concessione della licenza e di uso della label. 20. Emette il proprio riconoscimento sulla prestazione degli esercizi rispetto ai criteri che si applicano in quella località, per un periodo predefinito non superiore ai 3 anni. 21. Detiene un elenco, disponibile al pubblico, dei prodotti che hanno ricevuto l’etichetta. (La lista dei requisiti sarà rivista dai VISIT partner e dagli ecolabel aderenti a VISIT nel Dicembre 2003) > Gli aderenti a VISIT* Al momento 10 ecolabel soddisfano gli standard di VISIT (Dicembre 2002). Essi sono in grado di garantire a turisti ed operatori del settore sia l’elevata qualità ambientale, sia il forte impegno sulle questioni ambientali delle loro oltre 1000 imprese certificate: alberghi, campeggi, spiagge o porti turistici.

* Testi e dati originali di Legambiente Turismo.

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Ecco com’è la presentazione degli aderenti a VISIT: Das Österreichische Umweltzeichen für Tourismusbetriebe (Ecolabel ufficiale austriaco per il turismo) Quello austriaco con il pittoresco logo “Hundertwasser” è il primo ecolabel statale europeo nel settore turistico (1997). A tutt’oggi l’Austria offre una scelta di circa 200 alberghi, case di vacanza, ostelli della gioventù, pensioni, campeggi, case di montagna e ristoranti. Green Turism Business Scheme di Scozia e Gran Bretagna Le imprese turistiche scozzesi sono incoraggiate a dimostrare i propri risultati in relazione all’ambiente e alla qualità tramite l’adesione al Green Turism Business Scheme promosso da VisitScotland, l’ente nazionale scozzese del turismo. Il processo di certificazione è partito nel 1998 e conta, al 2002, oltre 400 membri suddivisi in tre fasce di valore: bronzo, argento, oro. L’iniziativa copre ormai il 10% dei letti disponibili in Scozia e coinvolge un’ampia gamma di centri di attrazione e di altri impianti turistici. La Chiave Verde della Danimarca Nato nei primi anni ’90 su iniziativa della Danish Association of Hotel, Restaurant and Tourist Industry (HORESTA) il progetto si propone di migliorare la consapevolezza ambientale degli alberghi, centri conferenze e vacanze, ostelli della gioventù, campeggi e case vacanze in Danimarca. Dal 2001 è presente anche in Svezia, Groenlandia ed Estonia. Al 2002 contava oltre 100 imprese ricettive aderenti. Legambiente Turismo in Italia Dal 1997 Legambiente, la maggiore associazione ambientalista italiana, conduce un progetto di gestione eco-compatibile per migliorare la qualità ambientale delle imprese turistiche. All’iniziativa, partita da Riccione sulla Costa Adriatica, aderiscono ora (al 31/12/2002) 168 imprese ricettive e 51 stabilimenti balneari, situati in un ampio ventaglio di destinazioni marine e montane e all’interno di parchi naturali in varie regioni d’Italia.

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La Clef Verte in Francia Dal 1999 la Clef Verte (Chiave Verde) francese dimostra che la tutela ambientale non è in contraddizione con un alto livello di comfort. Dalla Bretagna alla Costa del Mediterraneo, oltre 50 campeggi sono stati certificati per aver adottato particolari misure atte a preservare la biodiversità e per la loro efficace opera di preservazione delle risorse naturali. Ecolabel del Lussemburgo Lanciato nel 1997 dal Ministero del Turismo del Lussemburgo in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente ed associazioni private del settore. 23 imprese offrono un servizio di alta qualità e prodotti locali con il motto: “Conosci il tuo ambiente e goditi la tua vacanza”. Milieubarometer dei Paesi Bassi A partire dal 1998 oltre 200 campeggi, parchi vacanze, alberghi, strutture di alloggio collettivo e ristoranti olandesi hanno ottenuto il certificato del Milieubarometer in una delle tre diverse categorie (bronzo, argento, oro). La categoria oro risponde agli alti standard del “Milieukeur”, l’Ecolabel ufficiale statale. Nel 2001 hanno ricevuto il certificato olandese anche 14 imprese di gestione parchi in Germania, Belgio e Olanda. Cigno del Nord della Scandinavia Il Cigno del Nord (Nordic Swan) è l’Ecolabel ufficiale relativo a prodotti e servizi nei cinque paesi scandinavi: Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca e Islanda ed è ampiamente conosciuto tra la popolazione nordica. Dal 1999 i consumatori possono scegliere tra 32 alberghi certificati in Svezia e Norvegia. Ibex-Label in Switzerland L’Ibex-label dell’associazione “Ö Plus” viene conferito sia agli alberghi tradizionali a 3 o 4 stelle sia a quelli con un orientamento forte e specifico sui temi ambientali. Gli alberghi certificati mostrano un forte impegno su tutte le questioni connesse alla sostenibilità: ambiente, aspetti sociali verso il personale e la società e risultati economici. Un albergo può ottenere fino a 5 “stambecchi”. Nel 2002

28


1:1.2

11 alberghi in tre cantoni svizzeri hanno ricevuto 3, 4 o 5 stambecchi. Bandiera Blu La campagna della Bandiera Blu risale al 1985. Acqua e spiagge pulite sono le qualità fondamentali per una piacevole e salutare vacanza al mare o ai laghi. Dal 1987 la Bandiera Blu è riconosciuta quasi ovunque in Europa come simbolo di buona qualità delle acque di balneazione, di pulizia delle spiagge e di uno smaltimento dei rifiuti accettabile dal punto di vista ambientale. Nel 2002 oltre 2.000 spiagge e 727 porti turistici hanno ottenuto la Bandiera Blu in tutta Europa. > Caratteristiche degli ecolabel riconosciuti da VISIT* Gli ecolabel riconosciuti da VISIT sono: • esigenti • affidabili • impegnate > Gli ecolabel di VISIT sono esigenti: essi garantiscono che le imprese turistiche da essi certificati compiano un grande sforzo verso: • la tutela della natura e del paesaggio • l’acquisto di prodotti locali, rispettosi dell’ambiente e di alimenti provenienti da agricoltura a basso impatto ambientale • la riduzione e la limitazione del consumo di energia e di acqua potabile e il crescente impiego di fonti rinnovabili • adeguato trattamento delle acque di scarico e riduzione e riciclaggio dei rifiuti • l’utilizzo di mezzi di trasporto pubblici ed eco-compatibili. > Gli ecolabel di VISIT sono affidabili: essi raggiungono i sopraccitati obiettivi attraverso: • standard minimi ben definiti per ogni categoria ambientale, che superino i livelli già richiesti per legge; • efficaci requisiti di gestione ambientale delle imprese turistiche, compresa la formazione del personale e i suggerimenti eco-compatibili (eco-tips) ai visitatori; • attenta ispezione degli impianti turistici che richiedono la certificazione ambientale, * Testi e dati originali di Legambiente Turismo.

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1:1.3

svolta da esperti indipendenti e adeguatamente preparati; • limite di validità dell’ecolabel per un massimo di tre anni con regolare monitoraggio e aggiornamento dei criteri previa consultazione con le organizzazioni del turismo, dell’ambiente e dei consumatori; • regolare valutazione dell’impatto ambientale delle strutture turistiche certificate per quantificare i benefici ambientali. > Gli ecolabel di VISIT cooperano con altre iniziative perché il turismo sostenibile abbia uno sviluppo più ampio, a beneficio di tutti per: • alto livello di qualità del servizio e dello svago per gli ospiti; • buone opportunità di lavoro per la popolazione locale e buoni risultati economici delle imprese e delle destinazioni; • mantenimento delle diversità culturali e naturali. > Per ulteriori informazioni: www.yourvisit.info 1.3 L’esperienza più significativa in Italia: strutture consigliate per la difesa dell’ambiente > Presentazione Legambiente ha promosso la principale iniziativa di ecolabel volontario per il settore turistico, nata all’interno della Provincia di Rimini e oggi diffusa in diverse regioni d’Italia. L’ecolabel “Alberghi consigliati per la difesa dell’ambiente” è stato lanciato nel 1997 a Riccione, grazie ad un accordo tra Legambiente, l’Associazione Albergatori di Riccione e l’Amministrazione Comunale. Si tratta di un’iniziativa partita dal basso, che ha il merito di stimolare gli operatori turistici attraverso un percorso graduale e concertato con la loro attiva collaborazione. Si basa su un Decalogo Generale di Legambiente che contiene 10 principi di corretta gestione ambientale. Le strutture turistiche aderenti sottoscrivono e adottano il Decalogo e si impegnano a migliorare ogni anno la gestione ambientale della propria struttura, stabilendo insieme all’Associazione degli operatori turistici locali e a Legambiente, obiettivi di miglioramento, ossia adempimenti specifici per località e tipologia di struttura, progressivamente più efficaci ai fini di una effettiva riduzione dell’impatto delle attività turistiche sull’ambiente. All’iniziativa possono aderire tutte le tipologie di strutture turistiche: hotel, campeggi, B&B,

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1:1.3

agriturismi, stabilimenti balneari, ecc. Sono in tutto 168 le strutture ricettive aderenti, di cui 137 alberghi, così suddivise: I progetti Legambiente Turismo (al 31 dicembre 2002) N. LOCALITÀ SEDE

Provincia Agritur. Bed &

DELLE STRUTTURE

Camping Hotel

breakfast

Ostelli

Stabilim. TOTALE Camere/Piazzole,

della Giov. Balneari

Posti Letto

Bungalow “Ombre” o n. lettini

RICETTIVE

(SB)

da spiaggia

1

Bellaria Igea Marina

Rimini

11

11

280

514

2

Cervia - Milano M.

Ravenna

12

12

485

934

3

Cesenatico

Forlì/Ces 1

11

13

1.238

4589

4

Riviera del Conero

Ancona

12

12

383

808

7

23

53

8

9

143

267

4

1

5

App. Bo. Monteveglio Bologna

6

App. Bo. Corno alle S. Bologna

1

3

7

App. Bo Gessi Bologn. Bologna 5

7

8

Delta del Po

Ferrara

9

Ravenna e Lidi

1 7

12

31

78

7

5.160

20.640

Ravenna

11

11

463

914

10 Riccione

Rimini

60

60

2.458

4.399

11 Pineto

Teramo

9

9

240

418

12 Rimini

Rimini

3

3

104

235

168

11.008

3.849

Totale Accomodation

10

13 Riccione (Stab. Baln.) Rimini TOTALE GENERALE

11

8

137

1 51

51 219

Fonte: Legambiente Turismo

> Procedura di adesione* La procedura standard prevede un protocollo d’intesa e collaborazione tra Legambiente Turismo (Associazione ambientalista), un’Associazione o altra struttura rappresentativa degli operatori turistici (hotel, campeggi, B&B, agriturismi, stabilimenti balneari, ecc.) e spesso con le Autorità locali**, ognuna delle quali partecipa con compiti specifici relativi alla loro natura. Il protocollo prevede una serie di impegni che partono dalla adozione di un Decalogo Generale Nazionale (vedi sotto). Finora ne sono stati realizzati 3 (Strutture ricettive balneari, collina e montagna, stabilimenti balneari). Sulla base di uno standard comune previsto da un decalogo nazionale si sviluppano i singoli progetti delle località marine e montane. Le rappresentanze delle strutture ricettive partecipanti (Ass. di categoria e/o consorzi o gruppi organizzati) concordano ogni anno con * Testi e dati originali di Legambiente Turismo Legambiente e con le autorità locali firmata** Anche la Provincia di Rimini in data 17/06/2002, ha sottoscritto un rie dei protocolli, una serie di adempimenti Protocollo d’Intesa con Legambiente per la promozione di marchi di qualità specifici per località, sia di alleggerimento ambientale per le strutture ricettive e turistiche.

31


1:1.3

degli impatti che di valorizzazione della destinazione e delle iniziative che si assumono. I principi generali vincolano esplicitamente le strutture ricettive aderenti, ai singoli progetti di località a: > valorizzare le specificità locali; > considerare l’ambiente come un bene da “gestire” e non da sfruttare; > adottare azioni impegnative ma possibili e convenienti per il conseguimento degli obiettivi ambientali. > Il Decalogo di Legambiente2 L’uso delle risorse 1. Impegno alla riduzione dei rifiuti prodotti e ad uno smaltimento ecocompatibile. Impegno alla riduzione della quantità dei rifiuti prodotti mediante un orientamento degli acquisti che privilegi un basso contenuto di imballaggi, ad iniziare dall’imballaggio a rendere per le bevande e all’adozione delle ricariche per detersivi ed altri generi. Impegno a partecipare alla raccolta differenziata e ai programmi di riciclaggio supportati dalle aziende di raccolta, riciclaggio e smaltimento operanti in zona. 2. Impegno alla riduzione dei consumi idrici. Impegno all’attuazione di misure di risparmio idrico attraverso la riduzione dei consumi idrici pro capite mediante l’installazione delle tecnologie disponibili per il risparmio idrico. Installazione di acceleratori di flusso per le docce, rubinetti ed erogatori in genere, che consentono un miglior servizio e un sostanziale risparmio idrico congiuntamente ad un notevole risparmio energetico per il riscaldamento dell’acqua. Impegno alla promozione di comportamenti idonei a questi obiettivi nei confronti della clientela. 3. Risparmio energetico Promozione del risparmio e del recupero energetico attraverso la riduzione della biancheria destinata al lavaggio. Installazione delle lampadine salva energia. Sicurezza alimentare e prodotti tipici 4. Promozione di una alimentazione più sana. Impegno all’uso di alimenti privi di sostanze chimiche (pesticidi e anticrittogamici) mediante l’utilizzazione di frutta e verdura proveniente da coltivazioni biologiche e/o a basso impatto ambientale (con metodologie di coltivazione a lotta integrata). Impegno a evitare alimenti contenenti organismi geneticamente modificati. 5. Valorizzazione della tradizione gastroVariazioni e punti aggiuntivi a questo decalogo si riscontrano nelle regole nomica locale. generali previste per le aree montane, collinari e rurali, per gli stabilimenti Valorizzazione delle specificità gastronomibalneari e i camping.

2

32


1:1.3

che del territorio di insediamento mediante la promozione e la disponibilità negli esercizi di piatti regionali preparati con prodotti tipici (pesce locale, carni e formaggi con marchi regionali, frutta e verdura di stagione). Mobilità sostenibile 6. Incentivazione del trasporto collettivo. Promozione dell’uso dei mezzi di trasporto collettivo sia pubblico che privato anche mediante la diffusione di titoli di viaggio specifici, in quanto resi disponibili dalle aziende di trasporto. 7. Impegno alla diffusione di mezzi di trasporto a basso impatto. Promozione dell’uso e della diffusione delle piste e strade ciclo-pedonali. Noleggio e/o cessione in uso gratuita di biciclette. Promozione dell’uso di auto a trazione elettrica. Sicurezza e comfort 8. Impegno contro l’inquinamento acustico. Impegno a contenere i rumori prodotti all’interno dell’esercizio e nelle aree di pertinenza, soprattutto nelle ore notturne, anche mediante un’azione di promozione di comportamenti idonei nei confronti dei turisti. Impegno a sostenere le eventuali iniziative pubbliche dirette a contenere il rumore nelle aree adiacenti l’esercizio. Valorizzazione di beni culturali e ambientali 9. Promozione e valorizzazione dei beni culturali e ambientali dell’area. Impegno a partecipare alla valorizzazione delle proposte turistiche alternative e alla promozione dei beni culturali (itinerari naturalistici e paesaggistici, percorsi di visita a realtà monumentali e/o illustrative della realtà storica del territorio). Partecipazione e fidelizzazione 10. Coinvolgimento dei turisti. Impegno a sostenere attivamente il coinvolgimento dei turisti nella realizzazione dei comportamenti eco sostenibili previsti nel presente decalogo e nella valutazione del grado d’impegno della gestione ambientale dell’esercizio. Impegno alla diffusione dei vademecum contenenti una scheda per la dichiarazione del grado di soddisfazione (o insoddisfazione) del cliente relativamente agli obiettivi assunti dalla gestione dell’esercizio. > Gli strumenti adottati da Legambiente* La formazione Corsi di formazione, seminari e workshop, aiutano i gestori delle strutture a definire gli adempimenti annuali in applicazione del decalo* Testi e dati originali di Legambiente Turismo.

33


1:1.3

go di regole generali. La check list Al momento dell’adesione le strutture richiedenti sono sottoposte ad una check list per verificare il livello di qualificazione ambientale già raggiunto. Il controllo Come per tutte le ecolabel di prima categoria, anche Legambiente effettua (almeno una volta l’anno) il controllo degli impegni (adempimenti annuali) concordati per definire la persistenza dei requisiti necessari per far parte delle strutture con “ecolabel”. Il monitoraggio dei risultati I risultati raggiunti dai vari progetti locali sono sottoposti a monitoraggio. La comunicazione ai clienti Le “Strutture turistiche e ricettive consigliate per l’impegno in difesa dell’ambiente” sono contraddistinte da targa e/o adesivo esterni che riportano il logo dell’ecolabel e dei progetti locali, dai contenitori per la raccolta differenziata, da locandine che comunicano ai clienti gli impegni assunti, dagli adesivi nei bagni che invitano a ridurre il lavaggio inutile degli asciugamani, da cartelli per le indicazioni ai clienti circa la presenza di prodotti biologici nei menu e nelle colazioni da “customer satisfaction” da consegnare agli ospiti per l’invio alla Direzione Nazionale di Legambiente Turismo.

> A chi chiedere ulteriori informazioni Legambiente Turismo Piazza XX Settembre, 7 40121 Bologna Italy tel: +39-051-241324 fax: +39-051-4210514 info@legambienteturismo.it www.legambienteturismo.it

34


2:2.1

2. Le iniziative degli alberghi della provincia di Rimini

Con le sue 2448 strutture3 alberghiere distribuite nei 5 comuni della costa, il territorio della provincia di Rimini costituisce al tempo stesso: • un osservatorio molto importante per la rilevazione delle iniziative di gestione ambientale che coinvolgono gli operatori turistici; • un laboratorio privilegiato per la sperimentazione di attività ed iniziative innovative. Negli ultimi anni, infatti, esperienze e attività di rilievo nazionale hanno preso piede proprio qui; più in generale, le attività di analisi e rilevazione condotte nel corso del Progetto LIFE hanno permesso di individuare un terreno fertile per l’implementazione di misure di gestione ambientale, pur con le difficoltà e le limitazioni imposte dalle aperture stagionali e dalle dimensioni piccole e piccolissime della maggior parte degli alberghi di Rimini. Certamente esistono le potenzialità di individuare percorsi autonomi e specifici per incentivare il miglioramento ambientale nelle strutture ricettive della provincia di Rimini, obiettivo perseguito anche con il Progetto LIFE. In particolare le analisi svolte hanno dimostrato che vi sono alcuni alberghi che compiono una serie di azioni di gestione ambientale rivolte a tutti i settori ed i servizi dell’hotel. Queste strutture, nel caso in cui decidessero di aderire all’Ecolabel Europeo si troverebbero già ad un buon punto. Aderire da subito all’Ecolabel Europeo sarebbe una buona opportunità di riconoscimento sul mercato europeo, soprattutto ora che l’Ecolabel per i servizi turistici sta muovendo i suoi primi passi. Gli alberghi della provincia di Rimini potrebbero infatti essere tra i primi ad ottenerlo proprio perché rispettano già buona parte dei criteri richiesti dall’Ecolabel Europeo. Di seguito si illustrano le iniziative più innovative e si delinea un quadro della situazione di un campione di alberghi rappresentativi della ricettività turistica riminese. 2.1 Iniziative in corso nella provincia di Rimini > Legambiente Come si è visto (§ 1.3) la prima e più importante iniziativa italiana di ecolabel per il turismo è partita proprio dalla Provincia di Rimini, ed in particolare da Riccione nel 1997. L’esperienza di Legambiente a Riccione ha poi fatto scuola sia dentro che fuori la provincia. Gli alberghi che da anni ormai sono impegnati con l’ecolabel di Legambiente, formulando di anno in anno impegni sempre nuovi e più restrittivi, costituiscono degli esempi virtuosi per tutto il settore alberghiero italiano.

3

Dati Ufficio Statistico Provincia di Rimini al 31/12/2002.

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> Il Consorzio Piccoli Alberghi di Qualità Degna di menzione, anche se si tratta di un


2:2.2

impegno incentrato soprattutto sul miglioramento della qualità, è quella del Consorzio Piccoli Alberghi di Qualità (PAQ) costituito nel 1990 e raggruppante oggi 50 alberghi di piccole dimensioni a due e tre stelle nei comuni di Rimini, Riccione e Cattolica. Il Consorzio si è mosso sin da subito in direzione della valorizzazione del servizio e delle specificità offerte dai piccoli alberghi presenti nel territorio, scegliendo di cimentarsi con la certificazione di qualità ISO 9001/2000, alla quale hanno partecipato 27 alberghi che hanno consentito la certificazione all’intero consorzio. L’attenzione verso la qualità del servizio ha portato molti degli alberghi del Consorzio ad interessarsi alle modalità con cui migliorare anche la gestione ambientale. Alcuni di essi si stanno, infatti, avvicinando all’iniziativa di Legambiente. > Gli alberghi certificati ISO 14001 Ad oggi sono due in tutta la provincia gli alberghi che hanno ottenuto la certificazione ambientale ISO 14001: si tratta dell’Hotel Europa Monetti di Cattolica e del Golf Hotel di Riccione. Diversi altri alberghi stanno nel contempo esprimendo un interesse verso questo strumento, anche grazie all’iniziativa della Provincia di Rimini che mette a disposizione dei finanziamenti a parziale copertura delle spese per la consulenza e la certificazione. Il vantaggio più evidente ottenuto finora dagli alberghi certificati, riguarda l’organizzazione delle attività, programmate e coordinate secondo le regole dei sistemi di gestione ambientale, che ha portato anche al miglioramento dei rapporti con la clientela e con gli enti pubblici locali. 2.2 I risultati delle indagini del Progetto LIFE > Gli alberghi intervistati Ma cosa fanno concretamente gli alberghi della provincia di Rimini per migliorare la propria gestione ambientale? Per rispondere a questa domanda e delineare un quadro delle principali problematiche e interessi degli alberghi sul tema ambiente, nell’ambito del Progetto LIFE è stata svolta un’indagine che ha coinvolto 150 strutture ricettive di Rimini, Riccione, BellariaIgea Marina e Cattolica. L’indagine è stata realizzata durante i mesi di aprile - luglio del 2002 dall’Istituto di Ricerche Ambiente Italia, che ha coinvolto gli albergatori sia attraverso visite dirette che attraverso la compilazione di questionari. Ai questionari hanno risposto 65 alberghi, così distribuiti: 2 alberghi a 4*, 39 alberghi a 3*, 22 alberghi a 2* ed infine 2 alberghi ad 1*. Si tratta di strutture per la maggior parte stagionali (il 13,8% è aperto tutto l’anno, il 20,6% da 4 a 6 mesi ed il 65,5% fino a 4 mesi) e che offrono la pensione completa.

36


2:2.2

Diversi incontri individuali e collettivi svolti nello stesso periodo hanno permesso di arricchire e completare i dati raccolti. > Cosa si fa già negli alberghi della provincia per ridurre gli impatti ambientali Tutti gli alberghi del campione analizzato adottano delle misure per la riduzione dell’impatto ambientale. In generale, le azioni più frequenti riguardano il risparmio idrico ed il risparmio energetico, aspetti che incidono direttamente anche sui costi di gestione dell’albergo. Inoltre molta attenzione viene posta sulla raccolta differenziata dei rifiuti e su altre misure che dimostrano la sensibilità ambientale degli operatori quali il controllo delle sostanze chimiche (detergenti) e la scelta di prodotti alimentari provenienti da coltivazioni eco-compatibili. Le attività di comunicazione e sensibilizzazione rivolte al personale rafforzano questi impegni, benché molti operatori lamentano che il frequente turn over del personale e il crescente numero di addetti stranieri rendano sempre più arduo questo compito. Oltre alla comunicazione con il personale, ha un’importanza fondamentale quella con i clienti. Tra questi vi sono coloro che sono già sensibili ad un discorso di qualità orientato alla sostenibilità ed apprezzano sia le misure di gestione adottate che l’attenzione da parte dell’albergatore nell’offrire, ad esempio, prodotti alimentari biologici e locali. Ma ci sono anche i clienti che non comprendono queste iniziative e di conseguenza rimangono indifferenti. In questi casi l’albergo ha una funzione di sensibilizzazione, oltre che di promozione della propria attività e spesso dimostra di saper introdurre alle tematiche di sostenibilità ambientale anche i più diffidenti: per esempio attraverso azioni quali la diffusione della propria politica ambientale, l’offerta di alimenti di qualità, l’invito a ridurre i consumi di acqua ed energia ecc. Questo grazie all’elevata professionalità degli albergatori, che in molti casi hanno instaurato con i clienti un rapporto di fiducia consolidato nel tempo. Lo sforzo compiuto dagli alberghi che hanno intrapreso questo percorso verso la sostenibilità, sta portando dei risultati anche in termini di marketing, in particolare per quanto riguarda la clientela straniera e quella proveniente dal nord Italia dove l’attenzione per le tematiche ambientali sta diventando sempre più uno stile di vita. Di seguito riportiamo alcuni dati più in dettaglio dell’indagine. > Azioni per la riduzione dell’impatto ambientale Quasi tutti gli alberghi coinvolti nell’indagine, adotta sia misure per il risparmio idrico, che per la raccolta differenziata dei rifiuti (88%). Figurano in percentuali quasi identiche le misure per il risparmio energetico (85%) e, a seguire il controllo delle sostanze chimiche utilizza-

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2:2.2

te (77%), a partire dai detersivi. Infine sempre tra le misure più frequenti è la scelta di prodotti alimentari da coltivazioni eco-compatibili (65%). Grafico 2. Aspetti ambientali presi in considerazione nella gestione ambientale dell’albergo (in percentuale)

Fonte: elaborazione Ambiente Italia, 2002.

> Quantificazione dei parametri ambientali dell’albergo Gli alberghi intervistati incontrano qualche difficoltà in più quando si tratta di quantificare e monitorare i parametri ambientali. I volumi d’acqua consumati ed i consumi energetici, ai quali si può facilmente risalire attraverso le bollette, vengono in genere controllati dagli albergatori coinvolti nell’indagine, mentre altri parametri quali i rifiuti prodotti e le sostanze chimiche consumate, sono di più difficile quantificazione. Tabella 1. Parametri ambientali quantificati dagli alberghi

Volumi d’acqua consumati Consumi energetici Sostanze chimiche utilizzate Volumi di rifiuti prodotti Fonte: elaborazione Ambiente Italia, 2002.

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Percentuale 70 67,7 41,5 7,7


2:2.2

> Sensibilizzazione e coinvolgimento del personale Per svolgere al meglio le azioni ambientali messe in campo dall’albergo è fondamentale sensibilizzare e coinvolgere il personale. Questa azione viene svolta attraverso tre modalità principali: • Istruzioni verbali ad inizio stagione o ad inizio servizio; • Distribuzione di procedure scritte; • Incontri di formazione periodici. Grafico 3. Tematiche sulle quali viene sensibilizzato il personale (in percentuale)

Fonte: elaborazione Ambiente Italia, 2002.

Come si può notare dal grafico 4, la tematica sulla quale viene sensibilizzato maggiormente il personale è la raccolta differenziata, seguita dal risparmio idrico, energetico e dall’uso delle sostanze chimiche. > Attività di controllo e manutenzione dell’albergo Tra le attività che vengono svolte costantemente in albergo, coerentemente con quelli che sono i campi di maggiore interesse, l’88% controlla regolarmente le fonti di dispersione idriche ed il 79% quelle energetiche. Seguono poi la manutenzione dei filtri per il condizionatore (74%) e, tra coloro che hanno la piscina, solo nel 20% dei casi viene svolto un controllo e una revisione periodica dei dosaggi di cloro e altre sostanze.

39


2:2.2

> Sistemi per il risparmio energetico I sistemi di risparmio energetico hanno un’ampia diffusione tra gli albergatori del campione; a partire da quelli più comuni si trovano le lampade a basso consumo (83%) e l’isolamento termico delle caldaie e delle cisterne di acqua calda (60%). L’energia da fonti rinnovabili viene adottata invece da pochissimi albergatori (meno del 5%). Grafico 4. Sistemi adottati per il risparmio energetico (in percentuale)

Fonte: elaborazione Ambiente Italia, 2002.

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2:2.2

> Raccolta differenziata dei rifiuti Grafico 5. Frazioni di rifiuti raccolti in modo differenziato (in percentuale)

Fonte: elaborazione Ambiente Italia, 2002.

Le frazioni di rifiuto che vengono raccolte maggiormente da coloro che fanno la raccolta differenziata sono il vetro e gli oli da cucina. I contenitori dei rifiuti vengono riposti soprattutto nelle cucine (70%), negli spazi comuni (50%), in giardino (39%), in tutti i locali (12%) ed infine nelle stanze e nei bagni (11%).

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2:2.2

> Procedure per il risparmio idrico Grafico 6. Procedure adottate per il risparmio idrico (in percentuale)

Fonte: elaborazione Ambiente Italia, 2002.

Tra i sistemi per il risparmio idrico, vengono ampiamente adottati i miscelatori per docce (79%) e per rubinetti (68%). Inoltre molti alberghi forniscono le informazioni per il risparmio idrico alla clientela . I miscelatori per docce (79%) e per rubinetti (68%) sono sistemi per il risparmio idrico pi첫 diffusi tra gli alberghi intervistati, seguono le istruzioni per il risparmio idrico alla clientela, fornite in genere attraverso locandine adesive affisse nei bagni o nelle stanze.

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2:2.2

> Acquisto di prodotti ecologici Grafico 7. Prodotti abitualmente acquistati dall’albergo che possiedono qualità ecologiche (in percentuale)

Fonte: elaborazione Ambiente Italia, 2002.

Per quanto riguarda gli approvvigionamenti, i prodotti acquistati abitualmente che possiedono qualità ecologiche sono prevalentemente i prodotti in carta ed i detergenti per uso personale e per la pulizia degli ambienti. > Approvvigionamenti alimentari Il 57% degli albergatori del campione dichiara di acquistare prodotti alimentari biologici, soprattutto alimenti per la prima colazione. La quota dei prodotti biologici è comunque molto bassa, infatti nel 26% degli alberghi sono presenti in quantità inferiore al 5% rispetto agli altri alimenti, nel 14% sono presenti in quantità che variano dal 10 al 20% e nel 5% sono presenti in quantità superiori al 20%. I prodotti locali riscuotono invece un successo notevole: vengono privilegiati dall’83% del campione. > Rapporti con la clientela Ma qual’è la reazione da parte della clientela di questi alberghi verso le misure ambientali

43


2:2.2

adottate? Si tratta di un aspetto molto importante e complesso allo stesso tempo. Oltre la metà della clientela degli alberghi intervistati (62%) reagisce positivamente alle misure adottate dagli alberghi per ridurre l’impatto ambientale. Non tutti però comprendono l’importanza di adottare queste misure; tra questi c’è un’ampia percentuale che rimane indifferente (34%) ed una piccola quota che reagisce addirittura in maniera negativa (3,8%). > Aspetti da migliorare Anche se dall’analisi svolta risulta che gli albergatori della Provincia di Rimini hanno compiuto vari passi verso la costruzione di un turismo più sostenibile, è necessario cercare di improntare queste azioni nell’ottica di un miglioramento continuo per potenziare e migliorare le azioni già intraprese ed allo stesso tempo introdurne delle nuove. Tra i vari aspetti da migliorare gli albergatori hanno individuato alcune priorità: la formazione del personale, il monitoraggio dei parametri ambientali e la comunicazione con la clientela. > Le altre attività svolte nell’ambito del Progetto LIFE a supporto degli operatori turistici Proprio per rispondere alle esigenze di miglioramento emerse nel corso dell’indagine, la Provincia di Rimini ha organizzato un ciclo di seminari sulla gestione ambientale nell’albergo, svolti nei mesi di febbraio e marzo 2003. I seminari sono stati coordinati dall’Istituto Ambiente Italia in collaborazione con Legambiente Turismo; ad essi hanno partecipato in tutto circa 60 operatori turistici.

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3:3.1

3. Il nuovo Ecolabel Europeo per il servizio offerto dalle strutture ricettive

3.1 L’Ecolabel Europeo > L’Ecolabel Europeo L’Ecolabel è il marchio ufficiale di qualità ecologica europeo: il simbolo è una Margherita a 15 petali. Lo scopo dell’Ecolabel è quello di segnalare ai consumatori i prodotti o i servizi che hanno minori impatti ambientali rispetto agli altri, in quanto rispettano i criteri ecologici stabiliti a livello europeo1. L’Ecolabel può essere richiesto volontariamente dalle aziende i cui prodotti e servizi dimostrino di avere impatti ambientali minori dei concorrenti e che quindi possono attrarre l’interesse dei consumatori più sensibili ai problemi dell’ambiente. La richiesta di assegnazione dell’Ecolabel Europeo va fatta all’organismo competente del proprio paese (per l’Italia vedi § 3.2). L’Ecolabel Europeo può essere richiesto per i prodotti per i quali sono stati stabiliti i criteri ecologici: al momento si tratta di 20 categorie, elencate nella tabella: Gruppi di prodotto Ammendanti Calzature Carta copie Computer portatili Coperture dure per pavimenti Detersivi multiuso Detersivi per bucato Detersivi per lavastoviglie Detersivi per piatti a mano Frigoriferi

Lampadine Lavastoviglie Lavatrici Materassi Personal computer Prodotti tessili Servizio di ricettività turistica Televisori Tessuto carta Vernici per interni

I criteri ecologici, per ciascun tipo di prodotto, vengono definiti ed approvati a livello europeo dopo consultazioni con i rappresentanti dei soggetti interessati: produttori, venditori, ambientalisti e consumatori. L’elenco delle aziende che hanno l’Ecolabel viene pubblicato annualmente sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea2. 1

2

Regolamento CE n. 1980/2000 l’elenco dei prodotti con l’Ecolabel può essere consultato sul sito del

Ministero dell’Ambiente: www.minambiente.it, in Comitato Ecolabel Ecoaudit

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L’Ecolabel Europeo, quindi, offre al consumatore serie garanzie sulla qualità ambientale dei prodotti o servizi in quanto:


3:3.1

> i criteri ecologici sono stabiliti da esperti e approvati da gruppi di lavoro internazionali > i controlli sul rispetto dei criteri e l’assegnazione dell’Ecolabel vengono svolti da organismi accreditati dall’Unione Europea Un prodotto o un servizio con l’Ecolabel ha la stessa qualità e affidabilità degli altri presenti sul mercato ma ha una marcia in più: il rispetto dell’ambiente. > L’Ecolabel Europeo per il servizio di ricettività turistica Dal 2003 l’Ecolabel Europeo può essere richiesto e applicato anche al servizio di ricettività turistica; i criteri ecologici sono stati approvati dopo 18 mesi di lavoro con la Decisione n. 287 del 14 aprile 2003. L’Ecolabel è entrato in vigore il 1° maggio 2003. La definizione dei criteri per l’Ecolabel Europeo si è svolta sotto la guida dell’Italia che ha ritenuto strategica la promozione di una maggiore qualità ambientale nel settore turistico. Il lavoro ha coinvolto, in diverse riunioni di discussione e tavoli di confronto, i rappresentanti dell’industria turistica, i consumatori e gli ambientalisti. Le versioni intermedie dei criteri ecologici sono state modificate strada facendo per rispondere e venire incontro alle esigenze di tutti i soggetti coinvolti dall’Ecolabel. Il servizio di ricettività turistica per il quale può essere richiesto l’Ecolabel si definisce come: “L’erogazione a pagamento del servizio di pernottamento in strutture ricettive dotate di stanze adeguatamente attrezzate con almeno un letto, offerto come attività principale a turisti, viaggiatori e ospiti. Il servizio di pernottamento può comprendere l’erogazione di servizi di ristorazione, attività di fitness e/o spazi verdi”. Quindi oltre agli alberghi possono richiedere l’Ecolabel Europeo anche le pensioni, i residence e gli affittacamere. Il vantaggio principale dell’Ecolabel, per una struttura ricettiva, è quello di fregiarsi di un riconoscimento europeo, attraverso il quale comunicare ai clienti, attuali e futuri, il proprio impegno a favore della tutela dell’ambiente. Infatti l’albergo che ha l’Ecolabel, grazie al rispetto dei criteri ecologici, è impegnato nella riduzione dei consumi di energia da fonti non rinnovabili, nella riduzione degli inquinanti nelle acque di scarico, nell’uso di sostanze chimiche e nel conferimento dei rifiuti, mantenendo gli stessi livelli di qualità del servizio. I criteri ecologici stabiliti per il servizio di ricettività turistica, hanno lo scopo di migliorare la

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3:3.2

gestione dell’albergo in modo da ottenere prestazioni più efficienti, coinvolgendo sia la direzione che il personale. Inoltre, essendo uno strumento nuovo per gli alberghi e di recentissima definizione, le strutture che si muoveranno per prime potranno vantare un primato sia a livello italiano che europeo. 3.2 Funzionamento e applicazione Di seguito sono descritte le modalità di richiesta e funzionamento dell’Ecolabel Europeo per i servizi ricettivi. Si tratta di un’illustrazione completa ma sintetica delle procedure da adottare: i soggetti interessati devono rivolgersi all’Organismo Competente Italiano (i riferimenti sono riportati di seguito) per ottenere la documentazione ufficiale da presentare e ogni ulteriore informazione in merito. > I passi per richiedere l’Ecolabel Europeo L’Ecolabel Europeo per il servizio di ricettività turistica può essere richiesto dai proprietari o dai gestori del servizio di ricettività turistica, come definito nel § 3.1. Ecco quindi i passi da compiere: 1. Verificare il rispetto dei criteri Per richiedere l’Ecolabel l’albergo deve dimostrare di rispettare i criteri ecologici stabiliti per il servizio di ricettività turistica. Si tratta di misure di gestione o tecniche che la struttura deve adottare. I criteri ecologici sono in tutto 84 e si suddividono in due categorie: > criteri obbligatori: sono 37 criteri; > criteri opzionali: sono 46 criteri, per ciascuno dei quali è stabilito un punteggio. La struttura turistica dovrà rispettare un numero necessario a raggiungere il punteggio minimo richiesto. Il rispetto dei criteri si dimostra attraverso le informazioni scritte che l’albergatore deve raccogliere per presentare la domanda. Per ogni criterio è stato stabilito il documento da presentare (documentazione di verifica), che può essere un’autodichiarazione, un documento da chiedere ai fornitori, una relazione tecnica, copie di fatture d’acquisto ecc. 2. Richiedere l’Ecolabel (il formulario, il dossier e la quota) Accertato l’adeguamento ai criteri ecologici, il richiedente deve compilare un apposito formulario, cui va allegato un dossier contenente la documentazione di verifica. Il formulario ed

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3:3.2

il dossier devono essere firmati e inviati all’Organismo Competente italiano, che li esamina e può, a sua volta, riservarsi di fare ulteriori verifiche o chiedere documentazione aggiuntiva rispetto a quella fornita. Al momento della richiesta occorre versare una quota una-tantum di 300 Euro, che è ridotta del 75% per le strutture con meno di 10 dipendenti. Annualmente i diritti d’uso della licenza Ecolabel sono pari allo 0,15% del fatturato totale annuo escluso IVA e diviso per 2; il fatturato annuo viene calcolato moltiplicando il prezzo di erogazione del servizio per il numero di pernottamenti. Si applicano ulteriori riduzioni nel caso l’albergo sia tra i primi 3 richiedenti a livello nazionale, sia una piccola-media impresa o sia certificato ISO 14001 o EMAS. Quindi, ad esempio un albergo tipo con un fatturato annuo di 200.000 euro, pagherà una quota iniziale di 150 euro ed una quota annuale di circa 55 euro per gli anni successivi, ridotta in quanto piccola-media impresa. 3. Usare il logo dell’Ecolabel Il logo dell’Ecolabel può essere utilizzato all’interno della struttura turistica e nella comunicazione pubblicitaria. All’interno del dossier, il richiedente dovrà illustrare in che modo intende utilizzare il logo dell’Ecolabel per la propria struttura ricettiva. 4. Mantenimento, rinnovo, modifica e scadenza del contratto Ecolabel La licenza d’uso dell’Ecolabel ha normalmente una durata pari alla scadenza di validità dei criteri ecologici (nel caso dell’Ecolabel per i servizi ricettivi 30 aprile 2007). Durante questo periodo l’Organismo Competente può svolgere dei controlli presso la struttura o richiedere ulteriore documentazione. Ogni cambiamento che intercorre nel frattempo (ristrutturazioni, cambiamenti nel servizio o nel nome, ampliamenti) deve essere notificato all’Organismo Competente anche nel caso in cui ciò non influenzi il rispetto dei criteri ecologici. Una volta scaduto il contratto o in caso di revoca della licenza da parte dell’Organismo Competente, la struttura non potrà più utilizzare il logo dell’Ecolabel. > A chi inviare la richiesta e chiedere ulteriori informazioni L’Organismo Competente Italiano, responsabile per il rilascio dell’Ecolabel Europeo, è il Comitato Ecolabel Ecoaudit, istituito presso il Ministero dell’Ambiente. Il Comitato si avvale dell’APAT, Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici: l’APAT si occupa delle istruttorie sui criteri ecologici e delle attività di promozione.

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3:3.2

Comitato Ecolabel Ecoaudit c/o Ministero dell’Ambiente Via Vitaliano Brancati, 64 00144 Roma Italy tel: +39-06-5007 2435 / 6 / 7 fax: +39-06-5007 2439 ecocom@apat.it APAT Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici Via Vitaliano Brancati, 48 00144 Roma Italy fax: +39-06-5007 2078 ecolabel@apat.it www.sinanet.apat.it/ecolprod

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3:3.3

3.3 Guida all’applicazione dei criteri ecologici dell’Ecolabel Europeo > Obiettivi ambientali dei criteri I criteri ecologici stabiliti per l’Ecolabel, hanno lo scopo di limitare i principali impatti ambientali dell’attività ricettiva lungo le 3 fasi del ciclo di vita del servizio: acquisto dei prodotti, erogazione del servizio, produzione di rifiuti. In particolare i criteri hanno lo scopo di: > limitare i consumi di energia > limitare i consumi di acqua > limitare la produzione di rifiuti > favorire l’uso di risorse rinnovabili e di sostanze che sono meno pericolose per l’ambiente > promuovere la comunicazione e l’educazione ambientale Per ciascun criterio sono previsti requisiti specifici di verifica e valutazione. La documentazione attesta la conformità ai criteri e, a seconda dei casi, può riguardare direttamente il richiedente oppure i propri fornitori. Si tratta di: dichiarazioni, analisi, rapporti di prova ecc...; se necessario il richiedente può presentare anche documentazione diversa rispetto a quella indicata per ciascun criterio, purché ritenuta equivalente dall’Organismo Competente che esamina la richiesta. > Come leggere i criteri Nel seguito si riportano i criteri ecologici e le modalità richieste per la verifica contenuti nella Decisione n. 287 del 14 aprile 2003, cui occorre comunque riferirsi per l’applicazione dell’Ecolabel. Criterio n.

Verifica del criterio Note e commenti

Criterio Ecologico da rispettare. Si tratta di una riproduzione fedele del testo della Decisione, con qualche semplificazione finalizzata ad una maggiore chiarezza e immediatezza del criterio. Documentazione da presentare per dimostrare il rispetto del Criterio Ecologico. Note e commenti che agevolano la comprensione o suggeriscono modalità di adeguamento al criterio. > Vengono inoltre riportati, dove pertinente, riferimenti alla realtà locale riminese.

Nota: nella descrizione dei criteri viene usato indifferentemente il termine albergo o struttura ricettiva. Si ricorda che l’Ecolabel si applica al servizio ricettivo (vedi § 3.1.).

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3.3.1 I criteri obbligatori I criteri obbligatori sono quelli che la struttura ricettiva deve obbligatoriamente adottare e dimostrare di rispettare. Alcuni di questi criteri sono però applicabili solo in determinate condizioni o in specifiche tipologie di strutture: nei casi in cui la struttura ricettiva non possa adottare il criterio in questione, deve dimostrarne le ragioni. Energia 1. Energia elettrica da fonti rinnovabili Almeno il 22% dell’energia elettrica deve provenire da fonti di energia rinnovabili, come stabilito nella direttiva 2001/77/CE3. Questo criterio si applica solo alle strutture che hanno accesso ad un mercato che offre energia prodotta da fonti di energia rinnovabili. Verifica del criterio Il richiedente presenta una dichiarazione della società che fornisce l’energia elettrica o il contratto di fornitura, in cui si attesti il tipo di fonte(i) di energia rinnovabile(i), la percentuale dell’energia elettrica fornita e derivante da fonti rinnovabili e l’indicazione della percentuale massima erogabile. Ai sensi della direttiva 2001/77/CE per “fonti energetiche rinnovabili” si intendono le fonti energetiche rinnovabili non fossili (eolica, solare, geotermica, del moto ondoso, maremotrice, idraulica, biomassa, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas). Note e commenti > L’obiettivo di questo criterio è quello di stimolare il consumo di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, che hanno impatti ambientali minori rispetto alle fonti fossili e contribuiscono alla riduzione di fenomeni quali l’effetto serra e le piogge acide. Per fonti energetiche rinnovabili si intendono le fonti dotate di un potenziale energetico che si rinnova continuamente: sono considerati impianti alimentati da fonti rinnovabili quelli che per produrre energia elettrica utilizzano il sole, il vento, l’acqua, le risorse geotermiche, le maree, il moto ondoso e la trasformazione dei rifiuti organici ed inorganici o di biomasse.

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Questo criterio è applicabile solo se le strutture turistiche hanno accesso al mercato dell’energia liberalizzato, cioè che possano scegliere il proprio fornitore di elettricità tra i vari fornitori possibili ove ne siano in grado di forGU L 283 del 27.10.2001, pag. 33. nire energia generata da fonti rinnovabili in Dlgs 16 marzo 1999 n. 79.

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quantità sufficienti a coprire il 22% dei consumi dell’albergo. In Italia il processo di liberalizzazione del mercato dell’energia è stato avviato con il Decreto Bersani del 19994 ed è tuttora in corso. Dal 29 aprile 2003 possono accedere al mercato libero, scegliendo quindi il proprio fornitore, tutti i soggetti con consumi annui superiori a 0,1 GWh. Dal 1 luglio 2004 tutti gli operatori economici con partita iva potranno accedere al mercato libero, mentre per i privati si dovrà aspettare il 2007. Per supportare e agevolare l’accesso al nuovo mercato dell’energia elettrica, stanno sorgendo società di intermediazione che stipulano contratti con fornitori di energia elettrica, in modo da fornire energia a prezzi competitivi anche a quei soggetti che da soli non sarebbero ancora in grado di accedere al mercato liberalizzato. Nel caso in cui la struttura turistica non possa accedere al mercato liberalizzato o nel caso in cui non vi sia sul territorio un fornitore che possa garantire il quantitativo minimo di energia da fonte rinnovabile pari al 22%, questo criterio non si applica. In ogni caso la struttura è chiamata a verificare le possibilità del proprio mercato e a chiedere di poter accedere al massimo quantitativo possibile di energia rinnovabile. Per maggiori informazioni sul processo di liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica: www.autorita.energia.it > Le soglie previste per l’accesso al libero mercato dell’energia elettrica sono al momento piuttosto alte e non accessibili alla gran parte degli alberghi della provincia di Rimini. Tuttavia si stanno sviluppando anche qui delle iniziative quali l’istituzione di consorzi in grado di fornire agli aderenti anche energia elettrica rinnovabile. Gli alberghi della provincia quindi possono verificare la possibilità di soddisfare questo criterio aderendo a consorzi e gruppi di acquisto, in attesa che la completa liberalizzazione del mercato dia a tutti, in maniera immediata, l’opportunità di scegliere il proprio fornitore e chiedere l’erogazione di energia da fonti rinnovabili. 2. Carbone ed oli combustibili Gli oli combustibili con un tenore di zolfo superiore allo 0,2% ed il carbone, non devono essere utilizzati come fonti di energia. Questo criterio è applicabile solo alle strutture ricettive che dispongono di un sistema di riscaldamento autonomo. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare una dichiarazione di conformità a questo criterio, specificando il tipo di fonte energetica utilizzata.

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3:3.3.1.

Note e commenti > Benché sempre meno utilizzate, caldaie a olio combustibile sono ancora presenti in alcuni alberghi italiani. Naturalmente questo criterio risulta rispettato dalle strutture turistiche che non utilizzano carbone o oli combustibili e si tratta, nella provincia di Rimini, della quasi totalità. 3. Energia elettrica per riscaldamento Almeno il 22% dell’energia elettrica utilizzata per il riscaldamento delle stanze e dell’acqua calda per uso sanitario, deve provenire da fonti di energia rinnovabili, come indicato nella direttiva 2001/77/CE. Questo criterio si applica solo alle strutture ricettive che dispongono di un impianto di riscaldamento elettrico autonomo e che hanno accesso ad un mercato che offre energia elettrica prodotta da fonti di energia rinnovabili. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare una dichiarazione di conformità a questo criterio, specificando il tipo e la quantità di fonti energetiche utilizzate per il riscaldamento, unitamente alla documentazione sulle caldaie eventualmente utilizzate. Note e commenti > Questo criterio è applicabile solo alle strutture che utilizzano energia elettrica per il riscaldamento attraverso un impianto autonomo e che abbiano accesso ad un mercato liberalizzato delle fonti di energia. Valgono le considerazioni esposte per il criterio n.1. 4. Rendimento della caldaia Le caldaie (generatori di calore) acquistate durante il periodo di assegnazione del marchio di qualità ecologica, devono avere un rendimento minimo del 90% calcolato ai sensi della direttiva 92/42/CEE5 o, se le caldaie non rientrano nella suddetta direttiva, sulla base delle opportune norme e regole applicabili a questo tipo di prodotti. Le caldaie ad acqua calda alimentate con combustibili liquidi o gassosi di cui alla direttiva 92/42/CEE, devono soddisfare le norme in materia di rendimento definite nella direttiva in questione. Le caldaie che non rientrano nella direttiva 92/42/CEE devono conformarsi alle istruzioni del fabbricante e alla legislazione nazionale e locale in materia di rendimento energetico.

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Verifica del criterio Il richiedente deve presentare un rapporto tecnico del venditore e/o del responsabile della manutenzione della caldaia che ne attesti il GU L 167 del 22.6.1992, pag. 17.

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rendimento. A norma della direttiva 92/41/CEE, il rendimento utile, espresso in percento, è il rapporto tra la portata termica trasmessa all’acqua della caldaia e il prodotto del potere termico inferiore, a pressione costante, del combustibile, moltiplicato per il consumo espresso in quantità di combustibile per unità di tempo. L’articolo 3 della direttiva 92/42/CEE esclude dal suo campo di applicazione i seguenti prodotti: le caldaie ad acqua calda che possono essere alimentate con combustibili diversi tra cui quelli solidi; gli impianti di erogazione istantanea di acqua calda per usi igienici; le caldaie progettate per essere alimentate con combustibili aventi caratteristiche molto diverse da quelle dei combustibili liquidi e gassosi normalmente in commercio (gas residui industriali, biogas, ecc.); le cucine e gli apparecchi progettati per riscaldare principalmente il vano in cui sono installati e che forniscono anche, ma a titolo accessorio, acqua calda per riscaldamento centrale e usi igienici. Note e commenti > Questo criterio ha l’obiettivo di limitare le emissioni di CO2 e CO attraverso caldaie efficienti e a basse emissioni. Il rendimento del 90% è richiesto solo per le caldaie che l’albergo acquista durante il periodo di applicazione dell’Ecolabel Europeo e non quindi per le caldaie già in uso presso l’albergo, che devono comunque rispettare gli standard di efficienza stabiliti dalla Direttiva 92/42 o, se non applicabile, agli standard del produttore o della legislazione nazionale. 5. Impianto di condizionamento Gli impianti di condizionamento acquistati durante il periodo di assegnazione del marchio di qualità ecologica devono presentare un’efficienza energetica minima di classe B ai sensi della direttiva 2002/31/CE6 o un’efficienza energetica analoga. Nota: questo criterio non si applica ai condizionatori d’aria costituiti da apparecchi che possono utilizzare altre fonti energetiche, o apparecchi aria-acqua o acqua-acqua, o ancora unità con una capacità (potenza refrigerante) superiore a 12 kW. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare un rapporto tecnico stilato dai tecnici professionisti responsabili dell’installazione, della vendita e/o della manutenzione dell’impianto di condizionamento.

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Note e commenti > Questo criterio ha l’obiettivo di ridurre i consumi energetici grazie ad apparecchiature di condizionamento efficienti (si applica solo agli impianti acquistati durante il periodo di applicazione dell’Ecolabel da parte della struttura ricettiva). GU L 86 del 3.4.2002, pag. 26.

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6. Isolamento delle finestre Tutte le finestre delle stanze devono presentare un livello sufficientemente elevato di isolamento termico, in base alle condizioni climatiche locali, e un livello adeguato di isolamento acustico. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare un’autodichiarazione, se sufficiente, o la dichiarazione di un tecnico professionista che attesti la conformità a questo criterio. Note e commenti > Le finestre rappresentano, in una struttura ricettiva, un elemento architettonico e funzionale di enorme importanza, anche da un punto di vista ambientale. Oltre a garantire la visibilità da e verso l’esterno e la ventilazione interna, hanno un grande peso sull’efficienza energetica e sui livelli di comfort. Le finestre possono essere una delle principali fonti di acquisizione e di perdita di calore degli edifici; i modelli a tecnologia avanzata (high tech) controllano questi flussi e sono in grado di migliorare il risparmio energetico ed il comfort degli ambienti interni e garantiscono un isolamento acustico superiore a quelle tradizionali. I benefici sono misurabili e in genere giustificano i più alti investimenti iniziali. 7. Spegnimento dell’aria condizionata Se l’impianto di riscaldamento e/o di condizionamento non si spegne automaticamente quando le finestre sono aperte, nella stanza devono essere disponibili informazioni facilmente accessibili che ricordino agli ospiti di chiudere la o le finestre se l’impianto di riscaldamento o di condizionamento è in funzione. Questo criterio si applica solo alle strutture ricettive che dispongono di impianto di riscaldamento e/o di condizionamento. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare una dichiarazione di conformità a questo criterio insieme al testo delle informazioni fornite (se necessario). 8. Spegnimento delle luci Se nella stanza non c’è un dispositivo di spegnimento automatico delle luci, devono essere disponibili informazioni facilmente accessibili che invitino gli ospiti a spegnere le luci quando escono dalla stanza. Verifica del criterio Il richiedente deve fornire una dichiarazione di conformità a questo criterio, insieme alle pro-

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cedure di informazione adottate. Note e commenti Questo criterio risulta automaticamente applicato da parte degli alberghi che si stanno dotando del sistema della “chiave elettronica”, che permette di staccare direttamente tutte le utenze all’uscita dalla stanza. > La maggior parte degli alberghi stagionali e di piccole dimensioni della provincia di Rimini, difficilmente provvederanno, anche in futuro, a dotarsi di dispositivi di spegnimento automatici; per rispettare il criterio quindi sarà necessario predisporre l’informazione per gli ospiti, che può essere la stessa o comunque integrata con le altre informazioni. 9. Efficienza energetica delle lampadine a) Entro un anno dalla data della richiesta, almeno il 60% di tutte le lampadine installate nella struttura ricettiva deve presentare un’efficienza energetica di classe A ai sensi della direttiva 98/11/CE7. Questo criterio non è applicabile se le caratteristiche fisiche delle lampade non consentono la sostituzione con lampadine a basso consumo energetico. b) Entro un anno dalla data della richiesta, almeno l’80% delle lampadine che si trovano in punti nei quali è probabile che rimangano accese per oltre 5 ore al giorno deve presentare un’efficienza energetica di classe A. Questo criterio non è applicabile se le caratteristiche fisiche delle lampade non consentono la sostituzione con lampadine a basso consumo energetico. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare una dichiarazione di conformità alle parti a) e b) di questo criterio e indicare la classe di efficienza energetica delle varie lampadine utilizzate. Note e commenti > Si calcola che i sistemi di illuminazione artificiale costituiscano circa il 20% del consumo elettrico complessivo di una struttura alberghiera. Per questo diversi alberghi utilizzano lampadine a basso consumo, reperibili facilmente sul mercato. Le lampade attualmente in commercio possono essere suddivise, in base alle modalità con cui viene generata la luce, in due grandi categorie:

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> ad incandescenza: sono le comuni lampadine. Appartengono alla famiglia delle lampade ad incandescenza le lampade alogene, negli ultimi anni in rapida diffusione, il cui successo è legato ad una maggiore durata e a una tonalità di luce più bianca. > A scarica elettrica in gas: chiamate GU L 71 del 10.3.1998, pag. 1.

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generalmente “a basso consumo”. Hanno un’efficienza luminosa di gran lunga superiore (da 4 a 10 volte) rispetto a quella delle lampade ad incandescenza. Tra le altre, appartengono alla famiglia delle sorgenti luminose a scarica, le lampade tubolari fluorescenti tradizionali (dette generalmente, ma erroneamente “al neon”) e quelle “compatte”. La loro durata è di 10.000 ore, 10 volte superiori a quella delle lampade ad incandescenza. Bisogna però ricordare che per la durata delle lampade compatte è importante il numero di accensioni. Accensioni e spegnimenti molto frequenti, superiori alle 10 volte nelle 24 ore, possono, in effetti, ridurne sensibilmente la durata. Le lampade a basso consumo hanno un maggior costo iniziale, che varia a seconda del tipo di lampada, ma ha un minor costo di gestione, dovuto a minori consumi e ad una vita più lunga. Inoltre, la convenienza aumenta con le ore di utilizzo (vedi tabella pag. successiva). Aumento del risparmio annuo con l’aumento delle ore di utilizzo sostituendo 3 lampade ad incandescenza da 100 w con 3 lampade fluorescenti compatte elettroniche da 20 w Ore di utilizzo all’anno 500 1.000 1.500 2.000

Risparmio annuo di energia elettrica in 21,92 43,32 64,97 86,63

Tempo di recupero dell’investimento in anni 2,4 1,2 0,8 0,6

Fonte: ENEA, 1999.

(*) Differenza di costo delle lampade / risparmio annuo di energia elettrica. Per orientarsi al momento dell’acquisto riportiamo di seguito l’equivalenza tra le più comuni lampade fluorescenti compatte e le corrispondenti lampade ad incandescenza.

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Figura 1. Equivalenza tra lampade fluorescenti compatte e lampade a incandescenza

Fonte: ENEA, 1999.

> Diversi alberghi nella provincia di Rimini utilizzano lampade a basso consumo, già previste dall’iniziativa di Legambiente. Alcuni alberghi hanno già il 100% delle lampadine a basso consumo. 10. Dispositivo di controllo a tempo delle saune Tutte le cabine per la sauna devono disporre di un dispositivo di controllo a tempo. Verifica del criterio Il richiedente deve fornire un rapporto tecnico redatto dai tecnici responsabili dell’installazione e/o della manutenzione di questi sistemi.

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Note e commenti > Il criterio ha l’obiettivo di limitare gli sprechi di energia nelle saune, che devono quindi essere dotate di dispositivi in grado di regolarne l’entrata in funzione a seconda dell’uso da parte della clientela. > Sono pochissimi gli alberghi dotati di sauna in provincia di Rimini; il criterio quindi non si applica. Acqua 11. Approvvigionamento idrico La struttura ricettiva deve dichiarare all’autorità competente per le acque, la sua disponibilità a passare ad una fonte di approvvigionamento idrico diversa (ad esempio, acqua della rete di distribuzione, acque di superficie) se gli studi sul piano locale di tutela delle risorse idriche dimostrano che l’utilizzo della fonte di approvvigionamento idrico impiegata in quel momento presenta un forte impatto ambientale. Questo criterio è applicabile solo se la struttura turistica non si rifornisce di acqua dalla rete di distribuzione idrica. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare la dichiarazione inviata all’autorità competente, unita alla documentazione adeguata, compresi i risultati degli studi sul piano locale di protezione delle risorse idriche (se disponibile), all’indicazione delle eventuali azioni da intraprendere e alla documentazione dei provvedimenti già adottati. Note e commenti > Questo criterio ha lo scopo di proteggere le falde acquifere sotterranee, che in molte zone sono messe in pericolo da prelievi troppo consistenti. Si applica quindi solo alle strutture che, in aree a rischio idrico, si approvvigionano attraverso pozzi o modalità che contribuiscono allo sfruttamento di falde acquifere. > La provincia di Rimini non rientra tra le aree considerate ad alto rischio per l’approvvigionamento idrico e in ogni caso le strutture ricettive della provincia si approvvigionano tutte dall’acquedotto. Tuttavia la Valutazione della Capacità di Carico turistica della provincia di Rimini, realizzata dall’Istituto Ambiente Italia, ha evidenziato che, sebbene non si siano mai verificati episodi di grave carenza, tra il 1996 ed il 2000 il prelievo idrico assoluto ha avuto un incremento complessivo pari al 23,8%. Si rende quindi necessario invertire la tendenza in tempi rapidi, anche

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attraverso la diffusione all’interno delle strutture ricettive, di nuove tecnologie in grado di ridurre i consumi di acqua (vedi i criteri successivi). In particolare le quantità di acqua consumate nei mesi di luglio e agosto, ossia nei periodi di massima concentrazione dei flussi turistici, risultano notevolmente superiori a quelle degli altri mesi e corrispondono a circa il 25% del totale annuo. 12. Flusso di acqua da docce e rubinetti Il flusso di acqua dai rubinetti e dalle docce non deve superare i 12 litri/minuto. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare una dichiarazione di conformità a questo criterio, insieme alla spiegazione di come la struttura ricettiva rispetta il criterio e l’eventuale documentazione necessaria. Note e commenti > Questo criterio ha lo scopo di ridurre i consumi pro-capite di acqua dei clienti delle strutture ricettive. Diversi alberghi hanno adottato sistemi per la riduzione del flusso di acqua erogato sia per le docce che per i rubinetti. Esistono sul mercato sistemi in grado di ridurre il flusso medio di acqua da rubinetto (Il flusso medio da rete è 12-15 l/minuto): si tratta di aeratori o valvole rompigetto che consentono di portare il flusso a 6-7 l/minuto. Questi sistemi sono distribuiti da diverse ditte e possono essere montati sia come rubinetteria che come valvole. Esistono valvole graduate con portate 6-9-12 l/m. Esistono rubinetti ecopower con leva di comando con un punto di arresto che permette di ridurre del 50% i consumi. > Il consumo pro-capite di acqua nella provincia di Rimini è pari a circa 250 litri/giorno. Diversi alberghi nella Provincia hanno adottato rubinetteria a risparmio idrico. Si tratta di un piccolo investimento che viene in poco tempo ripagato grazie ai risparmi che se ne ottengono in bolletta. Riduttori di Flusso ECO Tra i riduttori di flusso vi è un modello denominato “Eco” con il quale è possibile risparmiare acqua calda e fredda con un intervento semplicissimo. Il riduttore va avvitato all’uscita del rubinetto; nella doccia e nei rubinetti che non consentono di avvitare nulla si interviene inserendo un riduttore nel flessibile. Grazie alla particolare conformazione del riduttore Eco si ottiene un getto d’acqua migliore con circa la metà dell’acqua. Il riduttore è costruito in resina polarizzata sulla quale il calcare non attacca ed è composto da 3 parti:

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> Una valvola di riduzione della portata dell’acqua. > Un dispositivo a spirale che imprime all’acqua un movimento circolare aumentandone la velocità. > Un sistema di retine e fori che, sfruttando la forza dell’acqua stessa la miscela con aria aumentando il volume del getto. Consente di ridurre del 50% circa il consumo dell’acqua dei rubinetti che significa risparmiare del 20-30% circa il consumo globale dell’acqua (consumi ingenti sono infatti gli scarichi degli sciacquoni, lavatrici e bagni in vasca sui quali ovviamente i riduttori di flusso non agiscono). 13. Risparmio di acqua nei bagni e nelle toilette Nei bagni e nelle toilette devono essere presenti informazioni adeguate che illustrino come contribuire al risparmio idrico. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare una dichiarazione di conformità a questo criterio e le informazioni fornite agli ospiti. Note e commenti > Il criterio chiede di agire sull’informazione al cliente. Si tratta di un criterio facilmente applicabile attraverso la predisposizione di locandine informative, da affiggere nei bagni. Tali locandine possono contenere sia le informazioni su come contribuire al risparmio idrico dell’albergo (es. non lasciare scorrere l’acqua inutilmente ecc...), sia la richiesta di informare il personale di eventuali perdite (criterio 16), che la politica di sostituzione della biancheria (criterio 17). Va rilevato che, possono essere predisposti nei bagni dotati di una cisterna, sistemi a doppio flusso che consentano all’ospite di utilizzare il volume di acqua appropriato spingendo l’apposito bottone/leva dello scarico. Tali sistemi sono solitamente tarati con tasto grande 6/9 litri e tasto piccolo 3/4 litri. Naturalmente in questo caso la segnaletica o l’informativa devono guidare l’ospite al corretto uso di tale sistema. 14. Cestini per rifiuti nelle toilette Ogni toilette deve disporre di un adeguato cestino per i rifiuti e gli ospiti devono essere invitati ad utilizzarlo, ove possibile, al posto dello scarico della toilette. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare una dichiarazione di conformità a questo criterio insieme al testo delle informazioni fornite agli ospiti.

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Note e commenti > Il criterio ha l’obiettivo di ridurre gli scarichi inutili di acqua e di evitare l’intasamento delle fognature. 15. Risciacquo degli orinatoi Gli orinatoi devono avere un dispositivo di risciacquo automatico o manuale tale da consentire il risciacquo simultaneo di non più di 5 orinatoi. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare una dichiarazione di conformità a questo criterio e la documentazione sugli orinatoi installati. Note e commenti > Si tratta di un criterio che non si applica a nessun albergo nella provincia di Rimini in quanto non sono adottati orinatoi. 16. Perdite Il personale deve essere formato al fine di controllare giornalmente se vi siano perdite visibili ed eventualmente ad adottare le misure necessarie. Gli ospiti devono essere invitati a informare il personale dell’eventuale presenza di perdite. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare una dichiarazione di conformità a questo criterio, insieme ad un’opportuna documentazione relativa agli argomenti trattati durante la formazione e una copia delle informazioni fornite agli ospiti. Note e commenti > Il criterio chiede innanzitutto di sensibilizzare il personale e di adottare procedure semplici per risolvere qualsiasi problema di perdita. Può essere utile, anche al momento della formazione del personale, descrivere i quantitativi di acqua in gioco quando si hanno perdite da rubinetti: Acqua sprecata in un mese da un rubinetto con perdite 1 goccia al secondo Getto di 1 mm Getto di 2 mm Getto di 6 mm Getto di 9 mm Fonte: Progetto SHT, Ente Bilaterale Nazionale del Turismo, 2001.

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1.400 litri 62.000 litri 135.000 litri 492.000 litri 766.000 litri


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Per quanto riguarda i clienti, la richiesta di avvertire in questi casi il personale può essere parte dello stesso documento di comunicazione o locandina predisposta dall’albergo per rispettare i criteri n. 13 e n. 17. 17. Cambio di asciugamani e lenzuola Gli ospiti devono essere informati sulla politica ambientale della struttura ricettiva, che prevede il cambio di asciugamani e lenzuola su richiesta degli ospiti o automaticamente una volta alla settimana per le strutture di categorie più basse e due volte la settimana per le strutture di categorie superiori. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare una dichiarazione di conformità a questo criterio e la documentazione attestante le modalità di informazione degli ospiti. Note e commenti > Questo criterio mira a limitare sia i consumi di acqua per i lavaggi della biancheria che quelli energetici. Diversi alberghi nel mondo adottano ormai questa modalità per il risparmio idrico che è allo stesso tempo un modo per informare e sensibilizzare il proprio ospite (vedi esempio riportato di seguito). L’informativa può essere fornita al cliente come parte dello stesso documento di comunicazione o locandina predisposta dall’albergo per rispettare i criteri n. 13 e n. 16. Esempio di informativa sul cambio degli asciugamani adottata in un albergo di Rimini 8 Gentile Ospite, piccole azioni aiutano a proteggere l’ambiente! Per cortesia conserva l’acqua. Asciugamano nel bidet significa che è inutilizzabile. Asciugamano appeso significa che può essere utilizzato ancora. Con la tua decisione di utilizzare l’asciugamano un’altra volta contribuisci a mantenere l’ambiente sano e pulito, ed in questo modo il tuo soggiorno all’ANVERSA non comporterà alcun costo al pianeta terra. Noi non abbiamo ereditato la terra dai nostri antenati, l’abbiamo presa in prestito dai nostri bambini.

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Hotel Anversa, Rimini

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18. Annaffiatura di piante e giardini In genere, le piante e i giardini devono


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essere annaffiati prima delle ore più calde o dopo il tramonto, dove le condizioni regionali o climatiche lo rendano opportuno. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare una dichiarazione di conformità a questo criterio. Note e commenti È sempre consigliabile innaffiare le piante durante le ore di minor insolazione, per evitare le perdite d’acqua per evaporazione. Le ore migliori sono quindi la mattina presto, prima che faccia troppo caldo, e la sera, una volta tramontato il sole. 19. Trattamento delle acque reflue Tutte le acque reflue devono essere trattate. Se non è possibile collegarsi ad un impianto locale di trattamento delle acque reflue, la struttura ricettiva deve disporre di un proprio sistema di trattamento conforme alle disposizioni della normativa locale, nazionale o europea in materia. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare una dichiarazione di conformità a questo criterio, unita alla documentazione sul collegamento all’impianto locale di trattamento delle acque reflue o sul proprio sistema di trattamento delle acque reflue, secondo la situazione. Note e commenti > Tutte le acque di scarico degli alberghi della provincia di Rimini sono convogliate ai depuratori presenti nella provincia. 20. Piano sulle acque reflue La struttura ricettiva deve richiedere all’amministrazione locale il piano sulle acque reflue e, se disponibile, attenersi ad esso. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare la lettera indirizzata all’amministrazione locale incaricata della gestione delle acque reflue nella quale richiede il piano locale sulle acque reflue e la risposta ottenuta. Se esiste un piano, il richiedente deve fornire la documentazione sulle misure adottate per seguirlo.

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Note e commenti > Diversi alberghi nella provincia di Rimini hanno installato vasche Imhoff per il pre-trattamento delle acque reflue in modo da renderle più idonee per gli impianti di depurazione presenti. Detersivi e disinfettanti 21. Disinfettanti I disinfettanti devono essere utilizzati solo dove necessario per conformarsi alle disposizioni di legge in materia di igiene. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare una dichiarazione di conformità a questo criterio, indicando eventualmente dove e quando sono stati utilizzati i disinfettanti. Note e commenti > Molti prodotti per la pulizia, presenti sul mercato sia ad uso domestico che professionale, propagandano un’azione disinfettante oltre che pulente; ciò significa che contengono particolari agenti ad azione disinfettante e talvolta antibatterica. Non è necessario adoperare questo tipo di prodotti per tutti gli ambienti o superfici; essi infatti hanno anche delle controindicazioni sia per l’ambiente che per la salute umana. Per tutti questi motivi il criterio 21 raccomanda all’albergatore di utilizzare prodotti dalle proprietà disinfettanti solo dove le norme igieniche lo richiedano per legge. Inoltre è essenziale disinfettare seguendo attentamente le indicazioni di frequenza e modalità: una disinfezione mal fatta produce maggiori danni che la sua assenza in quanto può provocare l’insorgere ed il proliferare di ceppi batterici nocivi. 22. Formazione del personale riguardo all’uso di detersivi e disinfettanti Il personale viene istruito a non utilizzare quantità di detersivi e disinfettanti superiori alle dosi indicate sull’imballaggio dei prodotti. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare una dichiarazione di conformità a questo criterio e informazioni dettagliate sulla formazione effettuata. Note e commenti > Purtroppo è ancora molto diffusa l’opinione che “più sapone si usa più si pulisce”. Non è

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così, al contrario, eccessivi quantitativi di detergenti non solo non incrementano l’azione pulente ma richiedono conseguentemente maggiori quantitativi di acqua e di tempo per i risciacqui. Per questo è fondamentale attenersi ai dosaggi raccomandati dai produttori. Il personale deve essere consapevole di quanto sia importante seguire tali modalità. L’addestramento può essere fatto attraverso brevi incontri, con eventuale distribuzione di materiale informativo, sia al momento dell’inizio dell’incarico che nel corso della stagione. Anche in considerazione della presenza sempre più frequente di personale straniero è importante utilizzare un linguaggio semplice e di immediata comprensione, con l’eventuale supporto di disegni e illustrazioni esemplificative. > Gli alberghi della provincia di Rimini coinvolti nel progetto LIFE hanno ricevuto una locandina illustrata da distribuire al personale per sensibilizzarlo sulla corretta gestione ambientale. Rifiuti 23. Raccolta differenziata dei rifiuti da parte degli ospiti Devono essere forniti contenitori adeguati per consentire agli ospiti di separare i rifiuti secondo i sistemi locali o nazionali applicabili. Nelle stanze devono essere disponibili informazioni facilmente accessibili che invitino gli ospiti alla raccolta differenziata dei rifiuti. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare una dichiarazione di conformità a questo criterio, informazioni dettagliate sui contenitori e una copia degli avvisi/informazioni disponibili. Note e commenti > L’albergo deve predisporre cestini o raccoglitori per la raccolta differenziata dei rifiuti prodotti dagli ospiti; a questa misura deve accompagnarsi una comunicazione adeguata che sensibilizzi l’ospite a raccogliere in maniera differenziata i propri rifiuti. I rifiuti prodotti dai clienti sono molto spesso frazioni facilmente destinabili alla raccolta differenziata: giornali e riviste, bottiglie di vetro, bottiglie di plastica, lattine. Proprio per questo non raccoglierli separatamente significa vanificare lo sforzo dell’albergo nell’avviare ad una corretta destinazione i rifiuti prodotti direttamente o indirettamente nell’erogazione del servizio ricettivo. In diversi alberghi la raccolta viene fatta direttamente dal personale di servizio nelle stanze, almeno per il vetro e la carta; pochi hanno però installato dei contenitori per la raccolta differenziata ad hoc, ad uso dei propri clienti e pochissimi lo hanno fatto nelle stanze (limitandosi alle sole aree comuni). Anche qui il contenitore e l’apposita informativa costituiscono un’opportunità per dialogare con il cliente su questi temi e sensibilizzarlo. D’altra

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parte sono sempre più gli ospiti che, abituati a raccogliere in modo differenziato i rifiuti a casa loro, rimangono sorpresi, quando non delusi, dal fatto che non gli venga offerta questa possibilità anche durante le proprie vacanze. > Nella provincia di Rimini alcuni alberghi hanno già provveduto a mettere cassonetti per la raccolta di carta, vetro, plastica e pile negli spazi comuni. Hera Rimini provvede a fornire su richiesta dell’albergatore dei contenitori per la raccolta differenziata la cui tipologia è in funzione della raccolte differenziate previste in quella zona: es. per gli alberghi litoranei nel comune di Rimini (a mare della ferrovia) nel 2003 si tratta di carta, organico, vetro. 24. Rifiuti pericolosi Il personale deve separare i rifiuti pericolosi di cui alla decisione 2000/532/CE della Commissione, del 3 maggio 20009 e deve provvedere ad uno smaltimento adeguato. I rifiuti in questione comprendono i toner e le cartucce d’inchiostro delle stampanti, i dispositivi di refrigerazione, le batterie, i prodotti farmaceutici. Se l’autorità locale non prevede lo smaltimento dei rifiuti pericolosi, ogni anno il richiedente deve presentare una dichiarazione dell’autorità locale che attesti la non disponibilità di un sistema di smaltimento dei rifiuti pericolosi. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare una dichiarazione di conformità a questo criterio, unita ad un elenco dei rifiuti pericolosi prodotti dalla struttura ricettiva, indicando le modalità di gestione, separazione, raccolta e smaltimento di tali rifiuti, comprese copie degli eventuali contratti sottoscritti con terzi. Se opportuno, ogni anno il richiedente fornisce la corrispondente dichiarazione dell’autorità locale. Note e commenti > Nella provincia di Rimini possono essere portati presso i Centri Ambiente dell’azienda HERA Rimini, i rifiuti urbani pericolosi: vernici, inchiostri, prodotti fotochimici, pesticidi, batterie, pile, prodotti farmaceutici. Per quanto riguarda gli altri rifiuti pericolosi bisogna rivolgersi agli enti specializzatii. Ad esempio gli oli esausti delle cucine dell’albergo devono essere ritirati dal COU (Consorzio Oli Usati); per le cartucce di inchiostro, i toner ecc... esistono ditte specializzate che provvedono al recupero per la rigenerazione.

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25. Raccolta differenziata dei rifiuti Il personale deve separare i rifiuti in base alle categorie che possono essere trattate separatamente dagli impianti locali o nazionali GU L 226 del 6.9.2000, pag. 3.

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di gestione dei rifiuti. Se l’amministrazione locale non offre un sistema di raccolta e/o smaltimento differenziato dei rifiuti, la struttura ricettiva deve inviare una lettera esprimendo la volontà di effettuare la raccolta differenziata dei rifiuti e la preoccupazione per la mancanza di un sistema di raccolta e/o smaltimento differenziato. La richiesta di fornire un sistema di raccolta e/o smaltimento differenziato dei rifiuti deve essere presentata ogni anno alle autorità locali. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare una dichiarazione di conformità a questo criterio, indicando le varie categorie di rifiuti accettate dalle autorità locali e le procedure seguite per la raccolta, la separazione, la gestione e lo smaltimento di tali categorie di rifiuti all’interno della struttura ricettiva, e/o gli eventuali contratti con imprese private. Se necessario, il richiedente deve fornire ogni anno la corrispondente dichiarazione all’autorità locale. Note e commenti > Per quanto riguarda i rifiuti urbani nella provincia di Rimini le aziende preposte alla raccolta dei rifiuti provvedono al ritiro delle seguenti frazioni differenziate (mediante raccolta o conferimenti presso il Centro Ambiente): rifiuti organici, carta, acciaio, alluminio, plastica, vetro, pile, farmaci, scarti da giardinaggio, materiali inerti (derivati da piccole manutenzioni domestiche), ingombranti lignei, accumulatori al piombo, rifiuti urbani pericolosi, ingombranti metallici, ingombranti vari, frigoriferi, surgelatori, congelatori, indumenti, plastiche varie, oli minerali e oli di cucina.

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Raccolta differenziata di Hera per tipologia di rifiuto

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26. Trasporto dei rifiuti Se le autorità locali incaricate della gestione dei rifiuti non procedono alla raccolta presso la struttura ricettiva o nelle sue vicinanze, quest’ultima deve garantire il trasporto dei rifiuti che produce fino al sito appropriato, riducendo per quanto possibile il trasporto. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare una dichiarazione di conformità a questo criterio, indicando i siti di raccolta, le modalità di trasporto e le distanze percorse. Note e commenti > Nella provincia di Rimini il servizio di ritiro dei rifiuti differenziati presso le strutture turistiche è attivo durante tutta la stagione estiva per la raccolta delle frazioni di cui sopra. Alcune aree rimangono però scoperte e l’albergatore si deve preoccupare di trasportare le frazioni di rifiuti presso il “Centro Ambiente” più vicino. 27. Prodotti “usa e getta” Se non richiesto dalla legge, nelle stanze e nei ristoranti non devono essere utilizzati i seguenti prodotti “usa e getta”: - prodotti per l’igiene del corpo monodose o monouso (quali shampoo, saponi, cuffie per la doccia, ecc.); - tazze, piatti e posate. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare una dichiarazione di conformità a questo criterio, indicando eventualmente i prodotti “usa e getta” utilizzati e la normativa che ne impone l’uso. Note e commenti > Questo criterio ha l’obiettivo di limitare la produzione di rifiuti. Può sembrare difficile per molti rinunciare al “set cortesia”, spesso utilizzato come strumento di marketing. Tuttavia molti clienti apprezzeranno alternative più efficienti, come ad esempio shampoo e saponi con il dosatore, a maggior ragione se si tratta di prodotti di qualità che evitano gli sprechi degli “usa e getta”. Altri servizi 28. Divieto di fumare nelle aree comuni Nei locali comuni deve essere adibito uno spazio per non fumatori.

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Verifica del criterio Il richiedente deve presentare una dichiarazione di conformità a questo criterio. 29. Trasporti pubblici Gli ospiti e il personale devono disporre di informazioni facilmente accessibili su come raggiungere la struttura turistica e altre destinazioni locali con i mezzi pubblici. Se non esiste un sistema di trasporto pubblico adeguato, devono essere fornite informazioni anche su altri mezzi di trasporto preferibili sotto il profilo ambientale. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare una dichiarazione di conformità a questo criterio e copie del materiale informativo disponibile. Note e commenti > Diversi alberghi nella provincia, in particolare gli aderenti all’iniziativa Legambiente, vendono direttamente i biglietti per il servizio di trasporto pubblico e mettono a disposizione degli ospiti biciclette per gli spostamenti. Inoltre la Provincia di Rimini ha attivato dal 2002, prima tra le località turistiche italiane, la possibilità per gli alberghi di aderire al servizio di car sharing, mettendo a disposizione degli ospiti la macchina condivisa. Tale servizio potrà incentivare i turisti a utilizzare i mezzi pubblici anche per raggiungere la località di villeggiatura, utilizzando l’auto condivisa per gli spostamenti locali. Esistono poi altre forme di trasporto privato cui numerosi alberghi della provincia di Rimini sono convenzionati, come ad esempio i trenini che, specie nei comuni costieri più piccoli, permettono ai turisti una mobilità interna senza l’uso del proprio veicolo. Gestione generale I richiedenti che applicano un sistema di gestione ambientale registrato nell’ambito del regolamento EMAS o certificato secondo la norma EN ISO 14001 sono automaticamente conformi ai criteri generali obbligatori di gestione riportati di seguito. In tal caso la verifica della conformità ai criteri obbligatori di gestione è data dalla registrazione EMAS o dalla certificazione EN ISO 14001. > Al momento nella provincia di Rimini sono solo due le strutture alberghiere che hanno ottenuto la certificazione ISO 14001, mentre alcune altre stanno avviando al momento l’implementazione del sistema di gestione ambientale.

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30. Manutenzione e riparazioni generali Tutte le apparecchiature utilizzate per fornire il servizio di ricettività turistica devono essere riparate e soggette a manutenzione ai sensi di legge e in ogni altro caso necessario; queste operazioni devono essere effettuate solo da personale qualificato. Di tutte le apparecchiature che rientrano nei criteri, il direttore della struttura deve possedere una dichiarazione scritta del tecnico indicante la frequenza fissata per la manutenzione in base ai termini di legge. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare una dichiarazione di conformità a questo criterio, nonché un elenco delle apparecchiature e delle persone/imprese che effettuano la manutenzione. Note e commenti > Il criterio ha l’obiettivo di assicurare la massima efficienza delle apparecchiature utilizzate nell’albergo, quali: impianti di riscaldamento e aria condizionata, elettrodomestici, impianti per la refrigerazione dei cibi, piscine ecc. 31. Manutenzione e riparazione delle caldaie a) La manutenzione e gli interventi di riparazione delle caldaie vengono effettuati da professionisti qualificati almeno una volta l’anno, e più frequentemente se previsto dalla legge o se necessario, secondo le norme CEI e le norme nazionali, ove applicabili, o secondo le istruzioni del fabbricante. b) I controlli sui livelli di rendimento, di cui alla direttiva 92/42/CEE o previsti dalla legislazione nazionale o dalle istruzioni del fabbricante e sul rispetto dei limiti di emissione prescritti, vengono effettuati una volta all’anno. Se dalle operazioni di manutenzione risulta che le condizioni citate non vengono rispettate, gli interventi necessari devono essere tempestivamente effettuati. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare una dichiarazione di conformità alle due parti di questo criterio, nonché una descrizione delle caldaie e del relativo programma di manutenzione, informazioni sulle persone/imprese incaricate della manutenzione e gli elementi verificati nel corso della manutenzione. 32. Definizione della politica e del piano d’azione La direzione deve redigere un documento semplice di politica ambientale ed un piano di azione preciso che assicuri l’applicazione della politica.

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Il programma deve identificare obiettivi di performance ambientali riguardanti l’energia, l’acqua, i prodotti chimici ed i rifiuti, che devono essere stabiliti ogni 2 anni, prendendo in considerazione i criteri opzionali dell’Ecolabel. Deve identificare le persone incaricate di intraprendere le azioni necessarie e di raggiungere gli obiettivi, che devono assumere il ruolo di responsabili della gestione ambientale della struttura. Commenti e lamentele dei clienti devono essere presi in considerazione. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare una dichiarazione di conformità al criterio, unita a una copia della strategia ambientale aziendale, della dichiarazione sulla strategia e del programma d’azione, nonché le procedure seguite per tener conto dei contributi forniti dagli ospiti. 33. Formazione del personale La struttura turistica deve informare e addestrare il personale, anche attraverso procedure scritte o attraverso manuali, per garantire l’applicazione delle misure ambientali e per sensibilizzare sui comportamenti corretti dal punto di vista ambientale. Un’adeguata formazione deve essere realizzata per tutto il nuovo personale entro 4 settimane dall’inizio dell’incarico e per tutto il personale almeno 1 volta l’anno. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare una dichiarazione di conformità a questo criterio, oltre a informazioni dettagliate sul programma di formazione e sui suoi contenuti, deve indicare il personale che ha seguito la formazione e il periodo in cui questa è stata effettuata. Note e commenti > Nella provincia di Rimini esistono alcuni enti che organizzano corsi di formazione specifici per il personale dell’albergo (es. Itinera). 34. Informazione ai clienti La struttura turistica deve informare i clienti, compresi i partecipanti a conferenze, sulla sua politica ambientale, le azioni intraprese e l’Ecolabel. Le informazioni devono essere fornite attivamente agli ospiti all’arrivo e devono essere ben visibili, in particolare nelle stanze, avvisi che invitano gli ospiti a sostenere gli obiettivi ambientali. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare una dichiarazione di conformità a questo criterio e copia delle informazioni e degli avvisi forniti agli ospiti.

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35. Dati sui consumi di acqua ed energia La struttura turistica deve avere delle procedure per raccogliere e monitorare i dati sui consumi complessivi di energia (kWh), consumi elettrici (kWh), energia per riscaldamento (kWh) e consumi di acqua (litri). I dati devono essere raccolti con ogni bolletta ricevuta o almeno ogni 3 mesi, e devono anche essere espressi come consumi per pernottamento e per m2 di superficie coperta. L’albergo deve comunicare i risultati annualmente all’Organismo Competente. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare una dichiarazione di conformità a questo criterio e una descrizione delle procedure seguite. Al momento della domanda, il richiedente deve fornire i dati relativi ai consumi sopra elencati per almeno i tre mesi precedenti la domanda (se disponibili); successivamente, ogni anno deve presentare i dati riguardanti l’anno precedente. Note e commenti > Dall’indagine svolta nell’ambito del Progetto LIFE (vedi § 2.2) quest’attività è risultata non essere svolta da molti albergatori, benché conoscere e monitorare questi consumi non sia altro che un modo per tenere sotto controllo i costi e valutare nel tempo miglioramenti o peggioramenti nella gestione dell’albergo. 36. Altri dati da rilevare La struttura turistica deve disporre di procedure per la rilevazione e il controllo dei dati sui consumi di sostanze chimiche (in grammi di sostanza secca) e sul volume di rifiuti prodotti (in litri e/o kg di rifiuti indifferenziati). I dati devono essere rilevati almeno ogni sei mesi e devono essere espressi anche sotto forma di consumo o produzione per pernottamento e per m2 di superficie interna. La struttura ricettiva deve comunicare ogni anno i risultati all’organismo competente che ha esaminato la richiesta. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare una dichiarazione di conformità a questo criterio e una descrizione delle procedure seguite. Al momento della domanda, il richiedente deve fornire i dati relativi ai consumi elencati in precedenza per almeno i sei mesi anteriori alla domanda (se disponibili); successivamente, ogni anno deve presentare i dati riguardanti l’anno precedente. Il richiedente deve indicare i servizi offerti e specificare se la biancheria viene lavata nei locali della struttura.

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37. Informazione riportata sull’Ecolabel Nel secondo riquadro del marchio di qualità ecologica deve figurare la seguente scritta: * sono state adottate misure di risparmio energetico e idrico * sono state adottate misure per ridurre i rifiuti * miglioramento generale dell’ambiente. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare un campione dei supporti utilizzati per l’etichetta e una dichiarazione di conformità a questo criterio.

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3.3.2 I criteri facoltativi Come indicato nel titolo di ciascun criterio di questa sezione, a tutti i criteri facoltativi viene assegnato un punteggio. Il numero di criteri rispettati deve corrispondere ad un totale di 16,5 punti. Il punteggio totale va aumentato di 1 punto per ciascuno dei seguenti 3 servizi offerti dalla struttura turistica: ristorazione (inclusa la prima colazione), palestra (incluse le saune, le piscine e altre strutture analoghe che si trovino nel perimetro della struttura ricettiva), aree verdi (parchi e giardini accessibili agli ospiti). Energia 38. Generazione di energia elettrica con sistemi fotovoltaici o eolici (2 punti) Presenza di un sistema fotovoltaico o di generazione di energia elettrica dall’energia eolica che fornisce o che fornirà almeno il 20% del consumo complessivo di elettricità in un anno. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare una dichiarazione di conformità a questo criterio, oltre alla documentazione sul sistema fotovoltaico o di produzione di energia eolica e i dati sulla produzione potenziale ed effettiva. Note e commenti > Sistemi a pannelli fotovoltaici Il fotovoltaico è una tecnologia che consente di trasformare direttamente la luce solare in energia elettrica, sfruttando il cosiddetto effetto fotovoltaico. Questo effetto si basa sulla proprietà che hanno alcuni materiali semiconduttori opportunamente trattati (tra cui il silicio, elemento molto diffuso in natura) di generare direttamente energia elettrica quando vengono colpiti dalle radiazioni solari, senza l’uso di alcun combustibile. L’energia generata dai pannelli fotovoltaici è utilizzabile dall’utenza sottoforma di energia elettrica. I sistemi fotovoltaici richiedono una bassissima manutenzione e presentano una vita di esercizio molto lunga. La conversione fotoelettrica non produce alcun tipo di inquinamento e utilizza esclusivamente l’irraggiamento solare. La longevità dei sistemi, la loro relativa semplicità e le minime risorse utilizzate per la produzione di energia elettrica ne fanno una tecnologia altamente sostenibile. > Sistema eolico L’uomo ha impiegato la forza del vento sin dall’antichità, per navigare e per muovere le pale dei mulini utilizzati per macinare i cereali, per spremere olive o per pompare l’acqua. Solo da pochi decenni l’energia eolica viene impiegata per produrre elettricità. I moderni mulini a

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vento sono chiamati aerogeneratori. Il principio di funzionamento degli aerogeneratori è lo stesso dei mulini a vento: il vento che spinge le pale. Ma nel caso degli aerogeneratori il movimento di rotazione delle pale viene trasmesso ad un generatore che produce elettricità. Il sistema eolico funziona infatti attraverso i generatori eolici, o aerogeneratori che convertono direttamente l’energia cinetica del vento in energia meccanica, la quale può essere utilizzata per il pompaggio, per usi industriali e, soprattutto, per la generazione di energia elettrica. 39. Riscaldamento da fonti rinnovabili (1,5 punti) Almeno il 50% dell’energia complessiva utilizzata per il riscaldamento delle stanze o per la produzione di acqua calda per uso sanitario deve provenire da fonti di energia rinnovabili Verifica del criterio Il richiedente deve presentare una dichiarazione di conformità a questo criterio, oltre ai dati sull’energia consumata per il riscaldamento delle stanze e l’acqua calda e la documentazione che attesti che almeno il 50% di tale energia è prodotta da fonti di energia rinnovabili. 40. Rendimento energetico delle caldaie (1 punto) La caldaia deve essere ad alta efficienza (4 stelle, come definito dalla Direttiva 92/42 art. 6) Verifica del criterio Il richiedente deve presentare una dichiarazione di conformità a questo criterio e un rapporto stilato da tecnici professionisti responsabili della vendita e/o della manutenzione della caldaia. 41. Emissioni di Nox dalle caldaie (1,5 punti) La caldaia deve essere di classe 5 ai sensi della norma EN 297 pr A3 sulle emissioni di NOx, con emissioni inferiori a 70 mg di NOx/kWh. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare una dichiarazione di conformità a questo criterio e un rapporto stilato da tecnici professionisti responsabili della vendita e/o della manutenzione della caldaia. 42. Teleriscaldamento (1 punto) La struttura ricettiva deve essere riscaldata mediante teleriscaldamento. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare una dichiarazione di conformità a questo criterio e una documentazione che attesti il collegamento al teleriscaldamento.

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Note e commenti > Questo criterio è applicabile solo dove sia previsto il teleriscaldamento che è molto più efficiente sotto il profilo energetico e permette la riduzione delle emissioni in atmosfera rispetto al riscaldamento di numerosi insediamenti separati. > Nella provincia di Rimini non è presente il teleriscaldamento. 43. Cogenerazione di energia termica ed elettrica (1,5 punti) Tutta l’energia elettrica e il riscaldamento della struttura ricettiva devono essere garantiti da un impianto di cogenerazione di energia termica ed elettrica. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare una dichiarazione di conformità a questo criterio e una documentazione sull’impianto di cogenerazione di energia termica ed elettrica. 44. Pompa di calore (1,5 punti) Presenza di una pompa di calore per il riscaldamento e/o il condizionamento dell’aria. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare una dichiarazione di conformità a questo criterio e la documentazione sulla pompa di calore. 45. Recupero del calore (2 punti) Presenza di un sistema per il recupero del calore per una (1 punto) o due (2 punti) delle seguenti categorie di prodotti: sistemi di refrigerazione, ventilatori, lavatrici, lavastoviglie, piscine, acque di scarico. Verifica del criterio Dichiarazione di conformità con questo criterio e documentazione sul sistema di recupero del calore. 46. Termoregolazione (1,5 punti) La temperatura in ogni stanza deve essere regolata in maniera autonoma. Verifica del criterio Dichiarazione di conformità con questo criterio e documentazione sul sistema di termoregolazione.

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47. Isolamento degli edifici esistenti (2 punti) Gli edifici devono presentare un isolamento superiore al livello minimo prescritto dalle disposizioni nazionali per garantire una sensibile riduzione del consumo energetico. Verifica del criterio Dichiarazione di conformità con questo criterio stilata da un tecnico specializzato e documentazione sull’isolamento disponibile e sulle disposizioni nazionali minime al riguardo. 48. Condizionamento (1,5 punti) Impianto di condizionamento di classe A ai sensi della direttiva 2002/31/CE della Commissione10 o di analoga efficienza energetica. Questo criterio non si applica agli apparecchi che possono utilizzare altre fonti energetiche, agli apparecchi aria-acqua o acqua-acqua o alle unità con una capacità (potenza refrigerante) superiore a 12 kW. Verifica del criterio Rapporto tecnico redatto dai professionisti responsabili dell’installazione, della vendita e/o della manutenzione dell’impianto di condizionamento. 49. Spegnimento automatico dell’impianto di condizionamento (1 punto) Presenza di un dispositivo automatico di spegnimento dell’impianto di condizionamento quando le finestre sono aperte. Verifica del criterio Rapporto tecnico redatto dai professionisti responsabili incaricati dell’installazione, della vendita e/o della manutenzione dell’impianto di condizionamento. 50. Architettura bioclimatica (2 punti) Albergo costruito secondo i principi di architettura bioclimatica. Verifica del criterio Spiegazione dettagliata sulle modalità con cui la struttura rispetta questo criterio e documentazione adeguata in merito. Note e commenti 10

GU L 86 del 3.4.2002, pag. 26.

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> L’architettura bioclimatica adotta metodi naturali per risparmiare risorse energetiche.


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Ad esempio: misure per utilizzare in maniera efficiente la luce, le temperature esterne, per ridurre il rumore, per integrare la struttura nel paesaggio ecc... Per soddisfare questo criterio è richiesto che la struttura abbia adottato almeno 6 misure o interventi riferibili all’architettura bioclimatica. 51. Frigoriferi (1 punto), lavastoviglie (1 punto), lavatrici (1 punto) e apparecchiature da ufficio (1 punto) a basso consumo energetico a) (1 punto) Tutti gli elettrodomestici devono avere un’efficienza di classe A ai sensi della direttiva 94/2/CE11; tutti i frigo-bar e i mini-bar devono essere almeno della classe C. b) (1 punto) Tutte le lavastoviglie domestiche devono presentare un’efficienza energetica di classe A ai sensi della direttiva 97/17/CE12. c) (1 punto) Tutte le lavatrici domestiche devono presentare un’efficienza energetica di classe A ai sensi della direttiva 95/12/CE13. d) (1 punto) Almeno l’80% delle apparecchiature da ufficio (PC, monitor, fax, stampanti, scanner, fotocopiatrici) deve possedere i requisiti per l’attribuzione dell’etichetta “Energy Star” ai sensi del regolamento (CE) n. 2422/200114. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare la documentazione che attesti la classe energetica di tutti i frigoriferi e frigo-bar o mini-bar o lavastoviglie o lavatrici o apparecchiatura da ufficio che risponde ai requisiti dell’etichetta “Energy Star” e/o indicare i PC e i portatili ai quali è stato assegnato un marchio di qualità ecologica. NB: per le lavastoviglie e le lavatrici industriali non è necessario conformarsi a questo criterio. Note e commenti > L’etichetta energetica e la classificazione per classi energetiche sono obbligatorie solo per le lavatrici, lavastoviglie e frigoriferi ad uso domestico. 52. Posizionamento dei frigoriferi (1 punto) I frigoriferi delle cucine devono essere posizionati e regolati in base a principi di risparmio energetico. 11

GU L 45 del 17.2.1994, pag. 1.

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GU L 118 del 7.5.1997, pag. 1.

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GU L 136 del 21.6.1995, pag. 1.

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GU L 332 del 15.12.2001, pag. 1.

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Verifica del criterio Spiegazione dettagliata di come la struttura rispetta questo criterio


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53. Spegnimento automatico delle luci nelle stanze degli ospiti (1 punto) Presenza di sistemi automatici di spegnimento delle luci quando gli ospiti escono nell’80% delle stanze. Verifica del criterio Rapporto tecnico redatto dai professionisti responsabili dell’installazione e/o della manutenzione di tali sistemi. 54. Spegnimento automatico delle luci esterne (1 punto) Presenza di un sistema di spegnimento automatico delle luci esterne non necessarie. Verifica del criterio Rapporto tecnico redatto dai professionisti responsabili dell’installazione e/o della manutenzione di tali sistemi. Acqua 55. Utilizzo di acqua piovana (1,5 punti) e di acqua riciclata (1,5 punti) a. Raccolta ed uso di acqua piovana per usi non sanitari e non potabili b. Raccolta ed uso di acqua riciclata per usi non sanitari e non potabili Verifica del criterio Sia per il criterio a. che per il criterio b., il richiedente deve presentare una spiegazione dettagliata di come la struttura ricettiva rispetta questo criterio e una documentazione giustificativa adeguata; deve inoltre presentare garanzie adeguate che la fornitura di acqua a scopo sanitario e di acqua potabile sia completamente separata. Note e commenti > Raccolta ed utilizzo di acqua piovana: è la strategia più antica di accumulazione di acqua per i periodi di scarsità, che può essere utilizzata in piccole installazioni alberghiere per innaffiare i giardini. Per realizzarla è necessario disporre unicamente di un sistema di captazione (per esempio le canalizzazioni sui tetti), un sistema di deposito per la sua accumulazione ed un apparecchio a pressione che consenta di trasportare l’acqua fino ai punti necessari per l’irrigazione delle zone verdi. > Raccolta ed utilizzo delle acque sporche: si tratta di riutilizzare l’acqua proveniente da lavatrici, docce, lavandini e vasche per gli usi che non richiedono acqua potabile, come ad esempio le cisterne dei water, l’irrigazione dei giardini o la pulizia di recinti ecc.. La riutiliz-

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zazione delle acqua sporche necessita di un doppio circuito, uno per trasportare l’acqua potabile e l’altro per le acque sporche e ha un duplice vantaggio: 1. Riduce il consumo di acqua potabile; 2. Riduce l’eliminazione di acque sporche. I risparmi ottenuti possono raggiungere il 35% del consumo totale. 56. Flusso di acqua dai rubinetti e dalle docce (1,5 punti) Il flusso medio di acqua in uscita dai rubinetti e dalle docce, esclusi i rubinetti delle vasche, non deve superare gli 8,5 litri/minuto. Verifica del criterio Spiegazione di come la struttura soddisfa questo criterio, insieme a documentazione di supporto appropriata. Note e commenti Vedi criterio n. 12 57. Scarico dei wc (1,5 punti) Almeno l’80% dei wc deve consumare una quantità di acqua pari o inferiore a 6 litri per scarico. Verifica del criterio Spiegazione di come la struttura soddisfa questo criterio, insieme a documentazione di supporto appropriata. 58. Consumo d’acqua dalle lavastoviglie (1 punto) Il consumo di acqua delle lavastoviglie [espresso come W (misurato)] deve essere inferiore o uguale alla soglia risultante dall’equazione riportata di seguito utilizzando lo stesso metodo di prova (EN 50242) e lo stesso programma di lavaggio indicati nella direttiva 97/17/CE della Commissione. W (misurato) ≤ (0,625 x S) + 9,25 dove: W (misurato) = consumo d’acqua misurato della lavastoviglie in litri per ciclo, espresso al primo decimale S = numero applicabile di coperti standard della lavastoviglie. Verifica del criterio Rapporto tecnico redatto dai professionisti responsabili della produzione, vendita o manutenzione della lavastoviglie o prove del fatto che la lavastoviglie abbia ottenuto l’Ecolabel Europeo.

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59. Consumo d’acqua delle lavatrici (1 punto) Le lavatrici utilizzate nella struttura ricettiva o dal fornitore dei servizi di lavanderia devono utilizzare al massimo 12 litri di acqua per kg di carico misurato secondo la norma EN 60456:1999, utilizzando il ciclo normale cotone a 60°C previsto dalla direttiva 95/12/CE. Verifica del criterio Rapporto tecnico redatto dai professionisti responsabili della produzione, vendita o manutenzione della lavatrice o prove del fatto che la lavatrice abbia ottenuto l’Ecolabel. Richiedere documentazione alla propria lavanderia che provi che le lavatrici da essa utilizzate siano conformi con questo criterio. 60. Temperatura e flusso dell’acqua dai rubinetti (1 punto) Per almeno l’80% dei rubinetti deve essere possibile regolare precisamente e velocemente la temperatura e il flusso dell’acqua. Verifica del criterio Spiegazione di come la struttura soddisfa questo criterio, insieme a documentazione di supporto appropriata. 61. Timer della doccia (1 punto) Le docce della cucina o esterne devono essere munite di un sistema di arresto automatico del flusso d’acqua dopo un certo tempo o in caso di mancato utilizzo. Verifica del criterio Spiegazione di come la struttura soddisfa questo criterio, insieme a documentazione di supporto appropriata. Sostanze chimiche 62. Detersivi (fino a 4 punti) Almeno l’80% in peso di detersivi per piatti a mano e/o detersivi per lavastoviglie e/o detersivi per bucato e/o detersivi multiuso utilizzati deve essere munito di Ecolabel Europeo o altra etichetta ecologica nazionale o regionale di ISO Tipo I * (1 punto per ciascuna delle quattro categorie di prodotti).

* Vedi glossario.

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Verifica del criterio Dati e documentazione (incluse le relative


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fatture) indicanti le quantità di tali prodotti utilizzati e le quantità che hanno l’Ecolabel. 63. Pitture e vernici per interni (1 punto) Almeno il 50% delle opere di tinteggiatura interna dell’albergo deve essere stata svolta con pitture e vernici per interni munite del marchio comunitario di qualità ecologica o di altri marchi ecologici nazionali o regionali ISO Tipo I *. Verifica del criterio Dati e documentazione (incluse le relative fatture) indicanti le quantità di tali prodotti utilizzati e le quantità che hanno l’Ecolabel. 64. Dosaggio del disinfettante per piscine (1 punto) Presenza di un sistema di dosaggio automatico che utilizza il minimo quantitativo di disinfettante necessario per ottenere un adeguato risultato sotto il profilo igienico. Verifica del criterio Documentazione tecnica riguardante il sistema di dosaggio automatico. 65. Pulizia meccanica (1 punto) La struttura ricettiva deve disporre di precise procedure per effettuare la pulizia senza utilizzo di sostanze chimiche, ad esempio mediante prodotti in microfibra o altri materiali per pulizia non chimici o mediante attività aventi un effetto analogo. Verifica del criterio Spiegazione dettagliata di come viene soddisfatto il criterio, insieme a documentazione appropriata se rilevante. 66. Giardini biologici (1 punto) Gli spazi verdi devono essere trattati senza l’uso di pesticidi o secondo i principi dell’agricoltura biologica, secondo quanto prescritto dal regolamento (CEE) n. 2092/91 del Consiglio15, o come previsto da leggi nazionali o dai programmi biologici nazionali riconosciuti. Verifica del criterio Spiegazione dettagliata di come viene soddisfatto il criterio, insieme a documentazione appropriata se rilevante. * Vedi glossario. 15

GU L 198 del 22.7.1991, pag. 1.

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Rifiuti 67. Compostaggio (2 punti) Nella struttura ricettiva i rifiuti organici devono essere separati (rifiuti di giardino, 1 punto; rifiuti di cucina, 1 punto) e il compostaggio di questi rifiuti deve avvenire secondo le linee guida fornite dalle autorità locali (ad esempio dall’amministrazione locale, dall’azienda o da un’impresa privata). Verifica del criterio Spiegazione di come la struttura soddisfa questo criterio e documentazione di supporto adeguata. 68. Bibite in lattina “usa e getta” (2 punti) Se non richiesto dalla legge, le bibite in lattina “usa e getta” non devono essere somministrate nelle aree di proprietà o sotto la gestione diretta della struttura ricettiva. Verifica del criterio Dichiarazione di conformità al criterio ed eventuale indicazione dei prodotti “usa e getta” utilizzati e della normativa che ne impone l’uso. 69. Confezioni per la prima colazione (2 punti) Se non richiesto dalla legge, le confezioni monoporzione per la prima colazione non devono essere utilizzate. Verifica del criterio Spiegazione su come la struttura soddisfa questo criterio e documentazione di supporto se rilevante. 70. Smaltimento di grassi / oli (2 punti) Devono essere installati separatori di grassi; i grassi/oli utilizzati per cucinare e per friggere devono essere raccolti e smaltiti adeguatamente. Verifica del criterio Spiegazione su come la struttura soddisfa questo criterio e documentazione di supporto se rilevante. 71. Tessuti e mobili usati (2 punti) I mobili, i tessuti e altri materiali usati devono essere venduti o dati a enti di beneficenza o

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ad altre associazioni che li raccolgono e li ridistribuiscono. Verifica del criterio Spiegazione dettagliata di come la struttura ricettiva rispetta questo criterio e una documentazione giustificativa adeguata delle associazioni interessate. Altri servizi 72. Comunicazione ed educazione ambientale (1,5 punti) La struttura ricettiva deve garantire la comunicazione e l’educazione ambientale degli ospiti mediante avvisi riguardanti la biodiversità locale, il paesaggio e le misure di conservazione della natura adottate a livello locale. Verifica del criterio Il richiedente deve presentare una spiegazione dettagliata di come la struttura ricettiva rispetta questo criterio e una documentazione giustificativa adeguata delle associazioni interessate. Note e commenti > Possono essere fornite alla clientela brochure con percorsi naturalistici che valorizzino il patrimonio naturale dell’area turistica, promuovano buone regole per la visita di aree protette o di particolare pregio naturalistico e ambientale. > La Provincia di Rimini nell’ambito del Progetto LIFE ha realizzato del materiale informativo per i turisti che vengono a Rimini in vacanza e concernente le buone regole da adottare per contribuire ad un turismo più sostenibile. Questa documentazione può essere richiesta alla Provincia dagli albergatori interessati e messa a disposizione degli ospiti del proprio albergo. Tra i percorsi naturalistici offerti dalla Provincia vanno ricordati: l’Area SIC di Verucchio, le Grotte di Onferno e Gemmano e i percorsi in Valmarecchia e Valconca. 73. Divieto di fumare nelle stanze (1 punto) In almeno il 50% delle stanze non deve essere consentito fumare. Verifica del criterio Il richiedente deve indicare il numero e il tipo di stanze disponibili, specificando quelle riservate ai non fumatori.

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74. Biciclette (1 punto) Gli ospiti devono poter disporre di biciclette. Verifica del criterio Spiegazione di come la struttura soddisfa questo criterio. Note e commenti > Sono numerosissimi gli alberghi della provincia di Rimini che già offrono ai propri clienti le biciclette. 75. Bottiglie ricaricabili (2 punti) Nella struttura ricettiva almeno una delle seguenti bevande deve essere offerta in bottiglie riutilizzabili: bevande non alcoliche, acqua e birra. Verifica del criterio Spiegazione di come la struttura soddisfa questo criterio e documentazione di supporto da parte dei fornitori delle bottiglie. Note e commenti > Si tratta di una misura con la quale l’albergo può dare un importante contributo alla riduzione dei rifiuti solidi prodotti. > La maggior parte degli alberghi riminesi usa bottiglie di vetro con vuoto a rendere. 76. Prodotti di carta (fino a 3 punti) Almeno il 50% della carta igienica/tessuto carta e/o della carta da ufficio deve essere munito dell’Ecolabel Europeo o di altro marchio ecologico nazionale o regionale ISO Tipo I* (viene attribuito 1 punto per ciascuna delle due categorie di prodotti). Verifica del criterio Dati e documentazione (incluse le fatture) indicanti le quantità di questi prodotti e quelle che hanno l’Ecolabel Europeo o un altro ecolabel di Tipo I ISO. Note e commenti > La lista dei prodotti italiani con l’Ecolabel Europeo si può consultare sul sito internet del Ministero dell’Ambiente www.minambiente.it in Comitato Ecolabel Ecoaudit. * Vedi glossario.

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77. Beni durevoli (fino a 3 punti) Almeno il 10% dei beni durevoli di qualsiasi categoria (ad esempio biancheria da letto, asciugamani, biancheria da tavola, PC, portatili, televisori, materassi, mobili, lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi, aspiratori, rivestimenti di pavimenti, lampadine, ecc.) presenti nella struttura ricettiva deve essere munito dell’Ecolabel Europeo o di altro marchio ecologico nazionale o regionale ISO Tipo I * (viene attribuito 1 punto per ciascuna delle categorie di prodotti, fino a un massimo di tre). Verifica del criterio Dati e documentazione (incluse le fatture) indicanti le quantità di questi prodotti e quelle che hanno l’Ecolabel Europeo o un altro ecolabel di Tipo I ISO. Note e commenti La lista dei prodotti italiani con l’Ecolabel Europeo si può consultare sul sito internet del Ministero dell’Ambiente www.minambiente.it in Comitato Ecolabel Ecoaudit. 78. Alimenti biologici (1 punto) Gli ingredienti principali di almeno due piatti inseriti nel menù devono essere prodotti in base ai metodi dell’agricoltura biologica ai sensi del regolamento (CEE) n. 2092/91. Verifica del criterio Dichiarazione di conformità e appropriata documentazione di supporto. Note e commenti > L’attenzione per il biologico è crescente e del resto l’Emilia Romagna è una tra le regioni più attive in questo campo; ecco perché da anni molti alberghi della provincia di Rimini hanno cominciato ad acquistare e offrire alla clientela alimenti provenienti da agricoltura biologica. Ad esempio le strutture aderenti all’iniziativa di Legambiente offrono la colazione biologica, con biscotti, yogurt, caffè certificati. 79. Prodotti alimentari locali (1 punto) Per ogni pasto, compresa la prima colazione, nella composizione del menù devono essere inseriti almeno due prodotti alimentari di provenienza locale. Verifica del criterio Dichiarazione di conformità e appropriata documentazione di supporto (es. menù). * Vedi glossario.

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3:3.3.2

Note e commenti > La provincia di Rimini ha una ricca produzione di ortaggi, di frutta, di olio e vino, oltre che di prodotti della pesca. Diversi alberghi della provincia di Rimini pongono particolare attenzione nell’offrire ai propri clienti pasti e alimenti prodotti localmente, frutto della tradizione culinaria della regione. Si tratta di un aspetto che valorizza e personalizza il servizio agli occhi del cliente ma che dà anche un contributo alla sostenibilità, grazie al sostegno dell’economia locale e anche alla riduzione degli impatti ambientali dovuti alla movimentazione della merce che viene da posti lontani. Gestione generale 80. Registrazione EMAS (3 punti) o certificazione ISO (1,5 punti) della struttura ricettiva La struttura ricettiva deve essere registrata in base al sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS) (3 punti) o deve essere certificata conformemente alla norma EN ISO 14001 (1,5 punti). Verifica del criterio Fornire le prove dell’ottenimento dell’EMAS o dell’ISO 14001. Note e commenti > Nella provincia di Rimini sono al momento solo due gli alberghi che hanno ottenuto la certificazione ISO 14001: l’Hotel Europa Monetti di Cattolica ed il Golf Hotel di Riccione. Diversi altri hanno manifestato interesse per questo strumento di gestione e si prevede quindi che nel prossimo futuro il numero crescerà, anche grazie agli incentivi messi a disposizione dalla Provincia di Rimini. Per saperne di più sui sistemi di gestione ambientale EMAS e ISO 14001, si può consultare il volume T.06 di questa collana, edita dall’Assessorato al Turismo della Provincia di Rimini. 81. Registrazione EMAS (1,5 punti) o certificazione ISO (1 punto) dei fornitori Almeno uno dei principali fornitori o erogatori di servizi della struttura ricettiva deve essere registrato in base al sistema EMAS (1,5 punti) o essere certificato conformemente alla norma EN ISO 14001 (1 punto). Verifica del criterio Fornire la documentazione che provi l’ottenimento dell’EMAS o dell’ISO 14001 da parte di almeno uno dei principali fornitori.

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Note e commenti > In Italia sono al momento circa 150 le aziende che hanno aderito a EMAS, il sistema di gestione ambientale dell’UE e circa 2000 quelle che hanno scelto ISO 14001. Queste aziende garantiscono che i propri processi produttivi non solo rispettino la normativa ambientale, ma che siano anche impegnati a ridurre il più possibile gli impatti sull’ambiente. Tra esse vi sono anche aziende che producono beni utilizzati anche nel settore alberghiero. > Diverse aziende produttrici di beni acquistati e utilizzati presso gli alberghi di Rimini possiedono almeno una tra questi riconoscimenti: le più attive sono quelle che producono carta e detersivi. Quindi sarà sufficiente chiedere al proprio fornitore/distributore di verificare il possesso delle certificazione da parte dell’azienda/e che produce i beni di cui l’albergo di rifornisce e chiedere in caso positivo la copia del certificato ISO o EMAS. 82. Questionario ambientale (1 punto) La struttura ricettiva deve distribuire agli ospiti un questionario che consenta loro di esprimere un parere sugli aspetti ambientali della struttura. Verifica del criterio L’albergo deve fornire la copia del questionario e le indicazioni delle procedure adottate per la distribuzione, raccolta e analisi delle risposte. Note e commenti > Gli alberghi aderenti all’iniziativa di Legambiente hanno distribuito agli ospiti una cartolina contenente una valutazione a punteggio sui 10 punti toccati dal Decalogo. La cartolina è stata messa a disposizione del cliente in bacheche o alla reception, ma non è stata raccolta direttamente dall’albergo, bensì spedita dall’ospite alla sede di Legambiente Turismo. Questa modalità ha certamente scoraggiato diversi turisti a partecipare alla valutazione. Una soluzione più appropriata potrebbe essere quella della cassetta dei suggerimenti, utilizzata già in moltissime strutture alberghiere per raccogliere le opinioni dei propri clienti sui più svariati aspetti del servizio ricettivo. 83. Contatori per il consumo di energia e di acqua (1 punto) Presso la struttura ricettiva devono essere installati contatori supplementari per il consumo di energia e di acqua per poter rilevare i dati sul consumo delle varie attività o macchinari presenti.

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Verifica del criterio L’albergo deve fornire la descrizione di come soddisfa questo criterio ed eventualmente, se disponibile, l’analisi dei dati raccolti. Note e commenti > Il contatore separato per le diverse attività presenti nell’albergo è certamente una misura importante per tenere sotto controllo in maniera più sistematica e precisa i propri consumi. Alcuni alberghi si sono già dotati di contatori separati almeno tra camere e cucina/ ristorante. 84. Altre azioni ambientali (al massimo 3 punti) a) Altre azioni ambientali (fino a 1,5 punti ciascuna per un massimo di 3 punti). La direzione della struttura ricettiva deve intraprendere altre azioni per migliorare le prestazioni ambientali della struttura, che non rientrino in alcuno dei criteri (obbligatori o facoltativi) già illustrati. L’organismo competente che esamina la richiesta deve attribuire un punteggio a tali azioni, per un massimo di 1,5 punti per azione. b) Marchio di qualità ecologica (3 punti). Alla struttura ricettiva deve essere stato assegnato un marchio di qualità ecologica ISO Tipo I nazionale o regionale*. Verifica del criterio a. L’albergo deve presentare una dichiarazione di conformità a questo criterio e una descrizione dell’azione o azioni intraprese. b. L’albergo deve presentare la documentazione che prova l’ottenimento dell’ecolabel riconosciuto come di Tipo I. Note e commenti > Si definiscono “ecolabel di Tipo I” secondo lo standard ISO, gli ecolabel che prevedono criteri quantificati ed il cui rispetto viene verificato da parte di un soggetto esterno, detto “terza parte”, che garantisce l’imparzialità e l’oggettività (vedi glossario).

* Vedi glossario.

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Confrontiamoci con l’Ecolabel: i criteri ecologici in sintesi

Invitiamo gli albergatori a confrontarsi con questa tabella per valutare l’impegno e il grado di difficoltà richiesto dall’applicazione dei criteri. La tabella, infatti, ha lo scopo di fornire una valutazione immediata dei criteri ecologici dell’Ecolabel Europeo attraverso una sintesi e una classificazione a seconda del tipo di intervento richiesto, dell’impegno, dell’impatto economico e dell’applicabilità. Le valutazioni sull’impegno e l’opportunità economica sono da considerarsi indicative; esse sono basate sulla situazione di un albergo medio della provincia di Rimini ma possono variare da caso a caso. Tipo di intervento Intervento tecnico strutturale o di installazione: riguarda i criteri che comportano un intervento a livello strutturale o un’installazione. Es: Intervento tecnico strutturale: installazione di un sistema di pannelli fotovoltaici, finestre con un alto grado di isolamento termico e acustico; intervento di installazione: installazione di un impianto condizionamento con un'efficienza energetica minima di classe B. Intervento tecnico semplice: riguarda i criteri che richiedono dei piccoli interventi tecnici che talvolta si possono fare anche manualmente e con un basso investimento di tempo e denaro. Es: utilizzo di lampadine a basso consumo. Intervento di gestione: riguarda i criteri di gestione, formazione e comunicazione rivolta al personale o alla clientela e quelli relativi alla scelta degli approvvigionamenti e alla manutenzione. Livello di impegno Impegno basso: il criterio è di facile attuazione. Impegno medio: il criterio richiede un impegno medio. Impegno alto: il criterio richiede un impegno rilevante. Opportunità economica Risparmio economico notevole: il criterio può comportare un investimento iniziale ma vantaggi in termini di risparmio nel medio termine. Risparmio economico: impatto economico più limitato. Applicabilità solo in determinate condizioni Alcuni criteri sono applicabili solo in determinate situazioni. L’applicabilità va quindi verificata caso per caso. Es: utilizzo di energia da fonti rinnovabili, applicabile solo dalle strutture con accesso ad un mercato che offre energia prodotta da fonti di energia rinnovabili.

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Criteri obbligatori

Energia 1. Energia elettrica da fonti rinnovabili Almeno il 22% di energia elettrica deve provenire da fonti rinnovabili. Questo criterio si applica solo alle strutture turistica che hanno accesso ad un mercato che offre energia prodotta da fonti di energia rinnovabili. 2. Carbone oli combustibili pesanti Non deve essere usato come fonte di energia né carbone né combustibile con un tenore di zolfo maggiore dello 0,2% per il riscaldamento. Questo criterio si applica solo alle strutture che hanno un impianto di riscaldamento autonomo. 3. Energia elettrica per il riscaldamento Almeno il 22% dell’energia elettrica per il riscaldamento delle camere e dell’acqua calda per usi sanitari deve provenire da fonti di energia rinnovabili1. 4. Rendimento delle caldaie Le caldaie (generatori di calore) acquistate durante il periodo di assegnazione del marchio di qualità ecologica devono avere un rendimento minimo del 90%. Le caldaie già presenti in albergo devono soddisfare le norme di rendimento della Direttiva o quelle stabilite dal produttore. 5. Aria condizionata Gli impianti di condizionamento acquistati durante il periodo di assegnazione del marchio di qualità ecologica devono presentare un'efficienza energetica minima di classe B. 6. Isolamento delle finestre Tutte le finestre devono avere un grado di isolamento termico adeguatamente alto, simile ai doppi vetri, in relazione alle condizioni climatiche.

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Tipo di intervento

Grado di impegno

Opportunità economica

Applicabilità


Energia 7. Spegnimento dell’aria condizionata Se non c’è spegnimento automatico dell’aria condizionata quando le finestre sono aperte, deve esserci una segnaletica visibile che ricordi ai clienti di chiudere la finestra quando l’aria condizionata è accesa. 8. Spegnimento delle luci Se nella stanza non c'è un dispositivo di spegnimento automatico delle luci, devono essere disponibili informazioni facilmente accessibili che invitino gli ospiti a spegnere le luci quando escono dalla stanza. 9. Efficienza energetica delle lampadine a) Entro un anno dalla data della richiesta, almeno il 60% di tutte le lampadine installate nella struttura ricettiva deve presentare un'efficienza energetica di classe A. Questo criterio non è applicabile se le caratteristiche fisiche delle lampade non consentono la sostituzione con lampadine a basso consumo energetico. b) Entro un anno dalla data della richiesta, almeno l'80% delle lampadine che si trovano in punti nei quali è probabile che rimangano accese per oltre 5 ore al giorno deve presentare un'efficienza energetica di classe A. Questo criterio non è applicabile se le caratteristiche fisiche delle lampade non consentono la sostituzione con lampadine a basso consumo energetico. 10. Timer per la Sauna Tutte le cabine per la sauna devono disporre di un dispositivo di controllo a tempo.

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Tipo di intervento

Grado di impegno

Opportunità economica

Applicabilità


Acqua 11. Approvvigionamento idrico La struttura ricettiva deve dichiarare all'autorità competente per le acque la sua disponibilità a passare ad una fonte di approvvigionamento idrico diversa (ad esempio, acqua della rete di distribuzione, acque di superficie) se gli studi sul piano locale di tutela delle risorse idriche dimostrano che l'utilizzo della fonte di approvvigionamento idrico impiegata in quel momento presenta un forte impatto ambientale. Questo criterio è applicabile solo se la struttura turistica non si rifornisce di acqua dalla rete di distribuzione idrica. 12. Flusso di acqua da docce e rubinetti Il flusso di acqua dai rubinetti e dalle docce non deve superare i 12 litri al minuto. 13. Risparmio di acqua nei bagni e nelle toilette Nei bagni e nelle toilette devono essere presenti informazioni adeguate che illustrino come contribuire al risparmio idrico. 14. Cestino porta rifiuti nelle toilette Ogni toilette deve disporre di un adeguato cestino per i rifiuti e gli ospiti devono essere invitati ad utilizzarlo, ove possibile, al posto dello scarico della toilette. 15. Risciacquo degli orinatoi Gli orinatoi devono avere un dispositivo di risciacquo automatico o manuale tale da consentire il risciacquo simultaneo di non più di 5 orinatoi. 16. Perdite Il personale deve essere formato al fine di controllare giornalmente se vi siano perdite visibili ed eventualmente ad adottare le misure necessarie. Gli ospiti devono essere invitati a informare il personale dell'eventuale presenza di perdite.

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Tipo di intervento

Grado di impegno

Opportunità economica

Applicabilità


Acqua 17. Cambio di asciugamani e lenzuola Gli ospiti devono essere informati sulla politica ambientale della struttura ricettiva, che prevede il cambio di asciugamani e lenzuola su richiesta degli ospiti o automaticamente una volta alla settimana per le strutture di categorie più basse e due volte la settimana per le strutture di categorie superiori. 18. Annaffiatura di piante e giardini In genere, le piante e i giardini devono essere annaffiati prima delle ore più calde o dopo il tramonto, dove le condizioni regionali o climatiche lo rendano opportuno. 19. Trattamento delle acque reflue Tutte le acque reflue devono essere trattate. Se non è possibile collegarsi a un impianto locale di trattamento delle acque reflue, la struttura ricettiva deve disporre di un proprio sistema di trattamento conforme alle disposizioni della normativa locale, nazionale o europea in materia. 20. Piano delle acque reflue La struttura ricettiva deve richiedere all'amministrazione locale il piano sulle acque reflue e, se disponibile, attenersi ad esso. Detersivi e disinfettanti 21. Disinfettanti I disinfettanti devono essere utilizzati solo dove necessario per conformarsi alle disposizioni di legge in materia di igiene. 22. Formazione del personale riguardo all'uso di detersivi e disinfettanti Il personale viene istruito a non utilizzare quantità di detersivi e disinfettanti superiori alle dosi indicate sull'imballaggio dei prodotti.

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Tipo di intervento

Grado di impegno

Opportunità economica

Applicabilità


Rifiuti 23. Racc. differenz. dei rifiuti da parte degli ospiti Devono essere forniti contenitori adeguati per consentire agli ospiti di separare i rifiuti secondo i sistemi locali o nazionali applicabili. Nelle stanze devono essere disponibili informazioni facilmente accessibili che invitino gli ospiti alla raccolta differenziata dei rifiuti. 24. Rifiuti pericolosi Il personale deve separare i rifiuti pericolosi e deve provvedere a uno smaltimento adeguato. Se l'autorità locale non prevede lo smaltimento dei rifiuti pericolosi, ogni anno il richiedente deve presentare una dichiarazione dell'autorità locale che attesti la non disponibilità di un sistema di smaltimento dei rifiuti pericolosi. 25. Raccolta differenziata dei rifiuti Il personale deve separare i rifiuti in base alle categorie che possono essere trattate separatamente dagli impianti locali o nazionali di gestione dei rifiuti. Se l'amministrazione locale non offre un sistema di raccolta e/o smaltimento differenziato dei rifiuti, la struttura ricettiva deve inviare una lettera esprimendo la volontà di effettuare la raccolta differenziata dei rifiuti e la preoccupazione per la mancanza di un sistema di raccolta e/o smaltimento differenziato. 26. Trasporto dei rifiuti Se le autorità locali incaricate della gestione dei rifiuti non procedono alla raccolta presso la struttura ricettiva o nelle sue vicinanze, quest'ultima deve garantire il trasporto dei rifiuti che produce fino al sito appropriato, riducendo per quanto possibile il trasporto. 27. Prodotti “usa e getta” Se non richiesto dalla legge, nelle stanze e nei ristoranti non devono essere utilizzati i seguenti prodotti “usa e getta”: - prodotti per l'igiene del corpo monodose o monouso (quali shampoo, saponi, cuffie per la doccia, ecc.); - tazze, piatti e posate.

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Tipo di intervento

Grado di impegno

Opportunità economica

Applicabilità


Altri servizi

Tipo di intervento

Grado di impegno

OpportunitĂ economica

28. Divieto di fumare nei locali comuni Nei locali comuni deve essere adibito uno spazio per non fumatori. 29. Trasporto pubblico Gli ospiti e il personale devono disporre di informazioni facilmente accessibili su come raggiungere la struttura turistica e altre destinazioni locali con i mezzi pubblici. Se non esiste un sistema di trasporto pubblico adeguato, devono essere fornite informazioni anche su altri mezzi di trasporto preferibili sotto il profilo ambientale. Gestione generale Le strutture certificate ISO 14001 o registrate EMAS sono automaticamente conformi ai criteri generali obbligatori di gestione riportati di seguito. 30. Manutenzione e riparazioni generali Tutte le apparecchiature utilizzate per fornire il servizio di ricezione turistica devono essere riparate e soggette a manutenzione ai sensi di legge e in ogni altro caso necessario; queste operazioni devono essere effettuate solo da personale qualificato. 31. Manutenzione e riparazione delle caldaie a) La manutenzione e gli interventi di riparazione delle caldaie vengono effettuati da professionisti qualificati b) I controlli sui livelli di rendimento vengono effettuati una volta all'anno. Se dalle operazioni di manutenzione risulta che le condizioni citate non vengono rispettate, gli interventi necessari devono essere tempestivamente effettuati. 32. Definizione della politica ambientale aziendale e programma d'azione La direzione deve disporre di una politica ambientale e formulare una semplice dichiarazione di politica ambientale e definire un programma d'azione preciso per garantire che la politica ambientale venga applicata.

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ApplicabilitĂ


Gestione generale 33. Formazione del personale La struttura ricettiva deve fornire informazioni e formazione al personale, tra cui procedure scritte o manuali, per garantire che le misure ambientali vengano applicate e per sensibilizzare il personale verso un comportamento ecologico. 34. Informazione agli ospiti La struttura ricettiva deve informare gli ospiti, compresi i partecipanti a conferenze, sulla politica ambientale, sulle azioni adottate e sul marchio di qualità ecologica dell'UE. 35. Dati sul consumo di energia e di acqua La struttura ricettiva deve disporre di procedure per la rilevazione e il controllo dei dati sul consumo complessivo di energia (kWh), sul consumo di elettricità (kWh), sull'energia consumata per il riscaldamento (kWh) e sul consumo di acqua (litri). 36. Altri dati da rilevare La struttura turistica deve disporre di procedure per la rilevazione e il controllo dei dati sui consumi di sostanze chimiche (in grammi di sostanza secca) e sul volume di rifiuti prodotto (in litri e/o kg di rifiuti indifferenziati). 37. Informazioni da riportare sul marchio di qualità ecologica Nel secondo riquadro del marchio di qualità ecologica deve figurare la seguente scritta: - sono state adottate misure di risparmio energetico e idrico - sono state adottate misure per ridurre i rifiuti - miglioramento generale dell'ambiente.

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Tipo di intervento

Grado di impegno

Opportunità economica

Applicabilità


Criteri opzionali Per questi criteri deve essere raggiunto un punteggio pari ad almeno 16,5. Il punteggio totale richiesto deve essere incrementato di 1 punto per ciascuno dei tre servizi supplementari indicati di seguito e offerti nell’ambito della gestione o della proprietà del servizio di ricettività turistica: servizi di ristorazione, attività di fitness e spazi verdi. Energia 38. Elettricità da fotovoltaico o da fonte eolica (2 punti) Presenza di un sistema fotovoltaico o eolico per la produzione di energia elettrica che fornisce o fornirà almeno il 20% dell’energia consumata all’anno. 39. Riscaldamento da fonti di energia rinnovabili (1,5 punti) Almeno il 50% dell'energia complessiva utilizzata per riscaldare le stanze o per la produzione di acqua calda per uso sanitario deve provenire da fonti di energia rinnovabili. 40. Rendimento energetico delle caldaie (1 punto) La struttura ricettiva deve disporre di una caldaia ad alta efficienza (ai sensi dell'articolo 6 della direttiva 92/42/CEE). 41. Emissioni di NOx delle caldaie (1,5 punti) La caldaia deve essere di classe 5 ai sensi della norma EN 297 pr A3 sulle emissioni di NOx, con emissioni inferiori a 70 mg di NOx/kWh. 42. Teleriscaldamento (1 punto) La struttura ricettiva deve essere riscaldata mediante teleriscaldamento. 43. Cogenerazione di energia termica ed elettrica (1,5 punti) Tutta l'energia elettrica e il riscaldamento della struttura ricettiva devono essere garantiti da un impianto di cogenerazione di energia termica ed elettrica. 44. Pompe di calore (1,5 punti) La struttura ricettiva deve disporre di una pompa di calore per il riscaldamento e/o il condizionamento dell'aria. 45. Recupero del calore (2 punti) La struttura ricettiva deve disporre di un sistema di recupero del calore per una (1 punto) o due (2 punti) delle seguenti categorie di prodotti: sistemi di refrigerazione, ventilatori, lavatrici, lavastoviglie, piscina(e), acque di scarico. 46. Termoregolazione (1,5 punti) La temperatura in ogni stanza deve essere regolata in maniera autonoma.

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Tipo di intervento

Grado di impegno

Risparmio economico


Energia 47. Isolamento degli edifici esistenti (2 punti) Gli edifici devono presentare un isolamento superiore al livello minimo prescritto dalle disposizioni nazionali per garantire una sensibile riduzione del consumo energetico. 48. Impianto di condizionamento dell'aria (1,5 punti) L'impianto di condizionamento deve presentare un'efficienza energetica di classe A per quanto riguarda l'etichettatura indicante il consumo di energia dei condizionatori d'aria per uso domestico o un'efficienza energetica analoga. Questo criterio non si applica agli apparecchi che possono utilizzare altre fonti energetiche, agli apparecchi aria-acqua o acqua-acqua o alle unità con una capacità (potenza refrigerante) superiore a 12 kW. 49. Spegnimento automatico dell'impianto di condizionamento (1 punto) Deve essere presente un dispositivo automatico che spenga l'impianto di condizionamento quando le finestre sono aperte. 50. Architettura bioclimatica (2 punti) La struttura ricettiva deve essere costruita in base a principi di architettura bioclimatica. 51. Frigoriferi (1 punto), lavastoviglie (1 punto), lavatrici (1 punto) e apparecchiature da ufficio (1 punto) a basso consumo energetico a) (1 punto) Tutti gli elettrodomestici devono avere un'efficienza di classe A. Per quanto riguarda l'etichettatura indicante il consumo d'energia dei frigoriferi elettrodomestici, dei congelatori elettrodomestici e delle relative combinazioni; tutti i frigo-bar e i mini-bar devono essere almeno nella classe C. b) (1 punto) Tutte le lavastoviglie domestiche devono presentare un'efficienza energetica di classe A. c) (1 punto) Tutte le lavatrici domestiche devono presentare un'efficienza energetica di classe A. d) (1 punto) Almeno l'80% delle apparecchiature da ufficio (PC, monitor, fax, stampanti, scanner, fotocopiatrici) deve possedere i requisiti per l'attribuzione dell'etichetta "Energy Star�. 52. Posizionamento dei frigoriferi (1 punto) I frigoriferi delle cucine devono essere posizionati e regolati in base a principi di risparmio energetico.

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Tipo di intervento

Grado di impegno

Risparmio economico


Energia

Tipo di intervento

Grado di impegno

Risparmio economico

Tipo di intervento

Grado di impegno

Risparmio economico

53. Spegnimento automatico delle luci nelle stanze degli ospiti (1 punto) L'80% delle stanze deve essere dotato di sistemi automatici che spengono le luci quando gli ospiti escono dalla stanza. 54. Spegnimento automatico delle luci esterne (1 punto) Le luci esterne non necessarie devono spegnersi automaticamente. Acqua 55. Utilizzo di acqua piovana (1,5 punti) e di acqua riciclata (1,5 punti) a) (1,5 punti) L'acqua piovana deve essere raccolta e utilizzata per scopi non sanitari e non potabili. b) (1,5 punti) L'acqua riciclata deve essere raccolta e utilizzata per scopi non sanitari e non potabili. 56. Flusso di acqua da rubinetti e docce (1,5 punti) Il flusso medio di acqua in uscita dai rubinetti e dalle docce, esclusi i rubinetti delle vasche, non deve superare gli 8,5 litri/minuto. 57. Scarico dei WC (1,5 punti) Almeno l'80% dei WC deve consumare una quantitĂ di acqua pari o inferiore a 6 litri per scarico. 58. Consumo di acqua delle lavastoviglie (1 punto) Il consumo di acqua delle lavastoviglie (espresso come W(misurato) deve essere inferiore o uguale alla soglia risultante dall'equazione riportata di seguito utilizzando lo stesso metodo di prova (EN 50242) e lo stesso programma di lavaggio indicati nella direttiva 97/17/CE della Commissione. W(misurato) ≤ (0,625 x S) + 9,25 dove: W(misurato) =consumo d'acqua misurato della lavastoviglie in litri per ciclo, espresso al primo decimale S = numero applicabile di coperti standard della lavastoviglie. 59. Consumo di acqua delle lavatrici (1 punto) Le lavatrici utilizzate nella struttura ricettiva o dal fornitore dei servizi di lavanderia devono utilizzare al massimo 12 litri di acqua per kg di carico misurato secondo la norma EN 60456:1999, utilizzando il ciclo normale cotone a 60°C previsto dalla direttiva 95/12/CE.

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Acqua

Tipo di intervento

Grado di impegno

Risparmio economico

Tipo di intervento

Grado di impegno

Risparmio economico

60. Temperatura e flusso dell'acqua dei rubinetti (1 punto) Per almeno l'80% dei rubinetti deve essere possibile regolare precisamente e velocemente la temperatura e il flusso dell'acqua. 61. Timer per docce (1 punto) Le docce delle cucine o esterne devono essere munite di un sistema di arresto automatico del flusso d'acqua dopo un certo tempo o in caso di mancato utilizzo. Sostanze chimiche pericolose 62. Detersivi (fino a 4 punti) Almeno l'80% in peso dei detersivi per il lavaggio a mano delle stoviglie e/o dei detersivi per le lavastoviglie e/o dei detersivi per bucato e/o dei prodotti generici per la pulizia utilizzati dalla struttura ricettiva deve essere munito del marchio comunitario di qualitĂ ecologica o di altri marchi ecologici nazionali o regionali ISO Tipo I (viene attribuito 1 punto per ciascuna delle quattro categorie di prodotti). 63. Pitture e vernici per interni (1 punto) Almeno il 50% delle opere di tinteggiatura interna della struttura ricettiva deve essere effettuato con pitture e vernici per interni munite del marchio comunitario di qualitĂ ecologica o di altri marchi ecologici nazionali o regionali ISO Tipo I. 64. Dosaggio del disinfettante per piscine (1 punto) Le piscine devono essere dotate di un sistema di dosaggio automatico che utilizzi il quantitativo minimo di disinfettante necessario per ottenere un adeguato risultato sotto il profilo igienico. 65. Pulizia meccanica (1 punto) La struttura ricettiva deve disporre di precise procedure per effettuare la pulizia senza utilizzo di sostanze chimiche, ad esempio mediante prodotti in microfibra o altri materiali per pulizia non chimici o mediante attivitĂ aventi un effetto analogo. 66. Giardini e orti biologici (1 punto) Gli spazi verdi devono essere trattati senza l'uso di pesticidi o secondo i principi dell'agricoltura biologica.

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Rifiuti

Tipo di intervento

Grado di impegno

Risparmio economico

Tipo di intervento

Grado di impegno

Risparmio economico

67. Compostaggio (2 punti) Nella struttura ricettiva i rifiuti organici devono essere separati (rifiuti di giardino, 1 punto; rifiuti di cucina, 1 punto) e il compostaggio di questi rifiuti deve avvenire secondo le linee guida fornite dalle autoritĂ locali (ad esempio dall'amministrazione locale, dall'azienda o da un'impresa privata). 68. Bibite in lattina "usa e getta" (2 punti) Se non richiesto dalla legge, le bibite in lattina "usa e getta" non devono essere somministrate nelle aree di proprietĂ o sotto la gestione diretta della struttura ricettiva. 69. Confezioni per la prima colazione (2 punti) Se non richiesto dalla legge, le confezioni monoporzione per la prima colazione non devono essere utilizzate. 70. Smaltimento di grassi/oli (2 punti) Devono essere installati separatori di grassi; i grassi/oli utilizzati per cucinare e per friggere devono essere raccolti e smaltiti adeguatamente. 71. Tessuti e mobili usati (2 punti) I mobili, i tessuti e altri materiali usati devono essere venduti o dati a enti di beneficenza o ad altre associazioni che li raccolgono e li ridistribuiscono. Valutazione e verifica: il richiedente deve presentare una spiegazione dettagliata di come la struttura ricettiva rispetta questo criterio e una documentazione giustificativa adeguata delle associazioni interessate. Altri servizi 72. Comunicazione ed educazione ambientale (1,5 punti) La struttura ricettiva deve garantire la comunicazione e l'educazione ambientale degli ospiti mediante avvisi riguardanti la biodiversitĂ locale, il paesaggio e le misure di conservazione della natura adottate a livello locale. 73. Divieto di fumare nelle stanze (1 punto) In almeno il 50% delle stanze non deve essere consentito fumare. 74. Biciclette (1 punto) Gli ospiti devono poter disporre di biciclette.

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Altri servizi 75. Bottiglie riutilizzabili (2 punti) Nella struttura ricettiva almeno una delle seguenti bevande deve essere offerta in bottiglie riutilizzabili: bevande non alcoliche, acqua e birra. 76. Prodotti di carta (fino a 2 punti) Almeno il 50% della carta igienica/tessuto carta e/o della carta da ufficio deve essere munito di marchio comunitario di qualitĂ ecologica o di altro marchio ecologico nazionale o regionale ISO Tipo I (viene attribuito 1 punto per ciascuna delle due categorie di prodotti). 77. Beni durevoli (fino a 3 punti) Almeno il 10% dei beni durevoli di qualsiasi categoria (ad esempio biancheria da letto, asciugamani, biancheria da tavola, PC, portatili, televisori, materassi, mobili, lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi, aspiratori, rivestimenti di pavimenti, lampadine, ecc.) presenti nella struttura ricettiva deve essere munito di marchio comunitario di qualitĂ ecologica o di altro marchio ecologico nazionale o regionale ISO Tipo I (viene attribuito 1 punto per ciascuna delle categorie di prodotti, fino a un massimo di tre). 78. Alimenti biologici (1 punto) Gli ingredienti principali di almeno due piatti inseriti nel menĂš devono essere prodotti in base ai metodi dell'agricoltura biologica. 79. Prodotti alimentari locali (1 punto) Per ogni pasto, compresa la prima colazione, nella composizione del menĂš devono essere inseriti almeno due prodotti alimentari di provenienza locale.

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Tipo di intervento

Grado di impegno

Risparmio economico


1:1.1

Gestione generale 80. Registrazione EMAS (3 punti) o certificazione ISO (1,5 punti) della struttura ricettiva La struttura ricettiva deve essere registrata in base al sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS) (3 punti) o deve essere certificata conformemente alla norma EN ISO 14001 (1,5 punti). 81. Registrazione EMAS (1,5 punti) o certificazione ISO (1 punto) dei fornitori Almeno uno dei principali fornitori o erogatori di servizi della struttura ricettiva deve essere registrato in base al sistema EMAS (1,5 punti) o essere certificato conformemente alla norma EN ISO 14001 (1 punto). 82. Questionario ambientale (1 punto) La struttura ricettiva deve distribuire agli ospiti un questionario che consenta loro di esprimere un parere sugli aspetti ambientali della struttura. 83. Contatori per il consumo di energia e di acqua (1 punto) Presso la struttura ricettiva devono essere installati contatori supplementari per il consumo di energia e di acqua per poter rilevare i dati sul consumo delle varie attivitĂ o macchinari presenti. 84. Altre azioni ambientali (massimo 3 punti) a) Altre azioni ambientali (fino a 1,5 punti ciascuna per un massimo di 3 punti). La direzione della struttura ricettiva deve intraprendere altre azioni per migliorare le prestazioni ambientali della struttura, che non rientrino in alcuno dei criteri (obbligatori o facoltativi) giĂ illustrati. L'organismo competente che esamina la richiesta deve attribuire un punteggio a tali azioni, per un massimo di 1,5 punti per azione. Oppure b) Marchio di qualitĂ ecologica (3 punti). Alla struttura ricettiva deve essere stato assegnato un marchio di qualitĂ ecologica ISO Tipo I nazionale o regionale.

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Tipo di intervento

Grado di impegno

Risparmio economico


Appendice

Alberghi coinvolti Brienz Buona Fortuna Gambrinus La Conchiglia Lazzarini Levante Mimosa Sanremo Sirena Villa Alga Villa Fada Bel Sogno Acapulco Amoha Aurora Caracas Europa Monetti Filippo Fiorella President San Marco Daniel Edward Granada Olimpia Villa Amerigo Neri Villa Franca Villa Gori Villa Milena Saint Louis Morotti Abner’s Adigrat Adlon Ala

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Bellaria Igea Marina Bellaria Igea Marina Bellaria Igea Marina Bellaria Igea Marina Bellaria Igea Marina Bellaria Igea Marina Bellaria Igea Marina Bellaria Igea Marina Bellaria Igea Marina Bellaria Igea Marina Bellaria Igea Marina Rimini Cattolica Cattolica Cattolica Cattolica Cattolica Cattolica Cattolica Cattolica Cattolica Bellaria Igea Marina Bellaria Igea Marina Bellaria Igea Marina Bellaria Igea Marina Bellaria Igea Marina Bellaria Igea Marina Bellaria Igea Marina Bellaria Igea Marina Rimini Misano Adriatico Riccione Riccione Riccione Riccione

Ambasciata Annalisa Antibes Ariston Atilius Avana Belvedere Ber’s Helios La Cappuccina La Residenza Los Angeles Lugano Maestri Magic Margareth Mocambo Modenese Montecarlo Moresco Nascente Nautilus Negresco Nives Nizza Poker Rex San Francisco Sans Souci Solitude Tura’s Vienna Touring Vittoria Aros Diplomat Palace

Riccione Riccione Riccione Riccione Riccione Riccione Riccione Riccione Riccione Riccione Riccione Riccione Riccione Riccione Riccione Riccione Riccione Riccione Riccione Riccione Riccione Riccione Riccione Riccione Riccione Riccione Riccione Riccione Riccione Riccione Riccione Riccione Riccione Rimini Rimini


Acerboli Ali d’Oro Amalfi Amba Ambasciatori Ancora Baltic Bellevue Capri Centrale Lido Club House Constellation De Paoli Derby Diamond Edy Erika Felsinea Gigliola Giovane Italia Hotel Kadett Ingrid Ivano La Gioiosa La Gradisca Levante Lily Losanna

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Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini

Luxor Merano Neda Odeon Park Hotel Piccinelli Poker Valverde Villa Vera Anversa Greta Urania Cavallino Bianco Latini Rivazzurra Saint Moritz Villa Gigliola Arlesiana Betty Villa Gaia Estate Heidy Holiday Angelini Eden Festival Villa Denny

Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini San Mauro Mare Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini Rimini


Glossario *

- APAT (ex ANPA): Agenzia Protezione Ambiente e Servizi Tecnici. È l’organismo responsabile del supporto tecnico al Comitato Ecolabel per il rilascio dell’Ecolabel Europeo ai prodotti e servizi che lo richiedono. - ARPA: Agenzia Regionale per l’Ambiente. - Aspetto Ambientale: elemento di un’attività, prodotto o servizio di un’organizzazione che può interagire con l’ambiente. - Certificazione: procedura con cui una terza parte dà assicurazione scritta che un prodotto, processo o servizio è conforme a requisiti specificati. Nel caso della certificazione ambientale la conformità si riferisce agli standard di gestione ambientale ISO 14001 o EMAS. - Comitato Ecolabel-Ecoaudit: è l’organismo competente Italiano per il rilascio dell’Ecolabel. - Criteri ecologici: requisiti tecnici, gestionali o di processo che consentono di ridurre l’impatto ambientale di un prodotto o di un servizio lungo il suo intero ciclo di vita (materie prime, produzione, distribuzione e commercializzazione, utilizzo, smaltimento). - Decalogo di Legambiente (noto anche come Ecodecalogo): si tratta dello standard comune contenente i principi generali che le strutture ricettive aderenti all’iniziativa Legambiente devono adottare. Sulla base del Decalogo vengono sviluppati i progetti specifici per ciascuna località. - Ecolabel Europeo: è il Marchio ecologico dell’UE, contrassegnato da una margherita a 15 petali, disciplinato dal Regolamento UE 1980/2000. L’Ecolabel viene rilasciato ai prodotti e ai servizi che dimostrino di soddisfare i criteri ecologici stabiliti a seguito di studi ambientali e di mercato condotti a livello europeo. I prodotti e i servizi con l’Ecolabel si contraddistinguono quindi per essere migliori della media degli altri sotto il profilo ambientale. I criteri dell’Ecolabel esistono oggi per 20 gruppi di prodotti, tra cui la ricettività turistica (oltre a detersivi, elettrodomestici, computer, carta ecc…). - Ecolabel di Tipo 1: si definiscono “ecolabel di Tipo 1” secondo l’ISO i marchi ecologici che prevedono criteri predefiniti basati su indicatori quantificabili e che vengono verificati da una “terza parte”, cioè un organismo indipendente rispetto a chi richiede il marchio. L’organismo indipendente o “terza parte” certifica la conformità ai criteri ecologici. L’esempio più autorevole di ecolabel di Tipo I è l’Ecolabel Europeo, in quanto permette l’assegnazione del marchio comunitario di qualità ecologica a quei prodotti che soddisfano i criteri ambientali di prodotto riportati nelle relative Decisioni della Commissione pubblicate oggi per 20 categorie di prodotti. Ciò che caratterizza un’etichetta di Tipo I è l’unicità del marchio, che nel caso dell’Ecolabel è il logo con il fiore dell’Ecolabel Europeo. Altri esempi di etichette di terza parte particolarmente diffuse, fuori dei confini nazionali, sono il marchio tedesco “Blue Angel” e quello scandinavo “Nordic Swan”. - EMAS: è il Sistema di Gestione ambientale dell’UE, disciplinato dal Regolamento UE 761/00. Può essere adottato da qualsiasi tipo di organizzazione per dimostrare l’impegno

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verso il miglioramento continuo degli impatti ambientali dei processi produttivi e delle attività. - ISO: International Standard Organization. È l’organismo internazionale che redige standard normativi applicabili in tutto il mondo, tra cui la ISO 14001 per la gestione ambientale e la serie ISO 9000 per la qualità. - ISO 14001: è lo Standard che disciplina il sistema di gestione ambientale ISO, riconosciuto a livello internazionale. Può essere adottato da qualsiasi tipo di organizzazione per dimostrare l’impegno al miglioramento degli impatti ambientali dei processi produttivi e delle attività. - Marchio ecologico o ecolabel o etichetta ecologica: si tratta di sinonimi usati per indicare genericamente un sistema di “etichettatura” di prodotti e servizi che consente di distinguere sul mercato un prodotto o un servizio dalle migliori caratteristiche ambientali. Il marchio ecologico riconosciuto a livello Europeo è l’Ecolabel Europeo. - Sistema di Gestione: l’insieme delle attività che un’azienda o organizzazione adotta per stabilire una politica e degli obiettivi e per conseguire tali obiettivi; può essere finalizzato alla gestione della qualità, dell’ambiente e di altri aspetti interni all’azienda. - Sviluppo sostenibile: uno sviluppo in grado di soddisfare i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri (Rapporto Bruntland, 1987).

* Le voci presenti nel glossario sono quelle di carattere più generale utilizzate nel testo delle Linee Guida. Le definizioni sono state elaborate a cura del gruppo di lavoro Ambiente Italia, utilizzando diverse fonti ufficiali tra cui OCSE, Commissione Europea, ISO.

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Bibliografia

Normative e standard tecnici - Regolamento del Parlamento e del Consiglio (CE) n.1980/2000 del 17 Luglio 2000 relativo al sistema comunitario, riesaminato, di assegnazione di un marchio di qualità ecologica (Ecolabel). - Decisione n. 287 del 14 aprile 2003 che stabilisce i criteri per l’assegnazione di un marchio comunitario di qualità ecologica al servizio di ricettività turistica. - Regolamento del Parlamento e del Consiglio (CE) n.761/2001 del 19 marzo 2001 sull’adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS) - UNI EN ISO 14001 Sistemi di Gestione Ambientale Rapporti e pubblicazioni - Ambiente Italia, “Valutazione della Capacità di Carico per lo Sviluppo Turistico della Provincia di Rimini”, Rimini, Luglio 2001 - Rapporti del Progetto: “Sustainable Hotel Training”, Programma Leonardo da Vinci, promosso dall’Ente Bilaterale Nazionale del Turismo con il supporto della Commissione Europea, 1999-2001 - World Tourism Organization, “Voluntary Initiatives for Sustainable Tourism”, Madrid, 2002 - Provincia di Rimini - Ambiente Italia, “Aquisti ecologici per gli alberghi. Linee guida, criteri e consigli per la scelta dei prodotti da utilizzare negli hotel”, T.04, Assessorato al Turismo, dicembre 2002 - Tour Operators’ Initiative e Center for Environmental Leadership in Business, “A practical Guide to Good Practice. Managing Environmental and Social Issues in the Accommodations Sector”, marzo 2003 - Enea, “Il risparmio energetico con l’illuminazione”, 1999 Siti internet www.europa.eu.int/comm/environment/ecolabel www.sinanet.apat.it/ecolprod www.minambiente.it/Sito/ecolabel_ecoaudit www.yourvisit.info www.legambiente turismo.it

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T.05 Nell’ambito della necessaria riqualificazione del settore turistico-ricettivo, la qualità ambientale e la comunicazione del proprio impegno per la salvaguardia delle risorse, sono da annoverarsi quali nuovi elementi di competitività turistica. La diffusione di numerose iniziative di marchi ecologici, volti a segnalare sul mercato le strutture ricettive più rispettose dell’ambiente ne è una chiara testimonianza, dando l’opportunità agli operatori di coniugare l’impegno ambientale con gli obiettivi di marketing e di valorizzazione dell’immagine del proprio servizio. Queste Linee Guida delineano il quadro dell’acquisizione di questa consapevolezza da parte di diversi operatori turistici, dal momento che vede proprio nella provincia di Rimini, un punto di eccellenza a livello italiano: è qui, infatti, che è nata ed opera da diversi anni, l’iniziativa di Legambiente “Alberghi consigliati per la difesa dell’ambiente” con un nucleo crescente di albergatori coinvolti. In questo contesto l’Ecolabel Europeo per il servizio di ricettività turistica, appena varato dalla Commissione Europea, rappresenta un’importante tappa cui la Provincia di Rimini ha ritenuto di dedicare spazio e attenzione. Simboleggiato da una Margherita a 15 petali, L’Ecolabel Europeo, può essere richiesto dagli alberghi che vogliano distinguersi per l’eccellenza ambientale, attraverso l’applicazione e il rispetto di rigorosi criteri ecologici approvati a livello europeo. L’obiettivo delle Linee Guida è di agevolare gli imprenditori turistici già sensibili al tema ambientale ad aderirvi, ma anche di avvicinare ai criteri ecologici chi finora non si è mosso in questa direzione. L’Ecolabel Europeo, applicabile e riconoscibile su tutto il territorio dell’UE, ha certamente le potenzialità di trovare un laboratorio di sperimentazione e diffusione presso gli alberghi della provincia. Le Linee Guida sono state realizzate nell’ambito del Progetto LIFE Ambiente “Strategie e strumenti per un turismo sostenibile nelle aree costiere del Mediterraneo”, tra i cui obiettivi principali è il miglioramento delle performance ambientali delle imprese turistiche e la diffusione di una sempre maggiore consapevolezza e cultura ecologica nel settore turistico.

Ajuntament de Calvià Mallorca

Provincia di Rimini

Federalberghi

Assessorato al Turismo tel. 0541 716380 fax 0541 783808 turismo@provincia.rimini.it www.turismo.provincia.rimini.it

U.O.A. Sviluppo Sostenibile tel. 0541 716321 fax 0541 716289 turismosostenibile@provincia.rimini.it www.life.sustainable-tourism.org


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