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contenuti comuni a tutti i brogliacci ”
InventarIo archIvIstIco 55
Da questa analisi si può notare che si tratta di uno scritto conciso ma completo nella totalità dei campi essenziali annotati e dei fatti descritti, da cui si possono ricavare un elenco di dati disposti in sequenza che descrivono una certa situazione.
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Il memoriale di servizio ha sempre continuato ad esistere nei Comandi di Stazione, confermando lo svolgimento quotidiano delle attività; la sua compilazione è mutata per adattarsi di continuo al variare delle esigenze, ma ancora oggi è considerato un documento fondamentale.
Contenuti comuni a tutti i brogliacci.
Il regio decreto del 24 gennaio 1861, Riorganizzazione del Corpo dei Carabinieri Reali, confermava la loro dipendenza dal Ministero dell’Interno. La funzione di pubblica sicurezza sul territorio era assicurata dalle stazioni e la loro attività veniva attestata attraverso la compilazione di due documenti base: il registro del servizio giornaliero, chiamato successivamente con l’istruzione n. 109 del 1891 “memoriale del servizio”46, e il foglio decadale che i carabinieri portavano con sé nel corso del loro servizio e riportava le attività svolte nell’arco di 10 giorni47 .
Il brogliaccio era compilato dal comandante di Stazione per attestare il servizio svolto dai militari.
Periodicamente tale documento era sottoposto al controllo dei comandi superiori, che, dopo aver accertato l’esattezza della compilazione, lo restituivano con eventuali annotazioni.
Nella descrizione dei singoli brogliacci, fatta nell’inventario, si è scelto di indicare soltanto i principali accadimenti e gli eventi importanti per la vita delle stazioni, o i fatti e servizi che si discostano da quelli abituali, infatti, i contenuti spesso si ripetono uguali per tutti i giorni e per tutti i memoriali.
Si dà di seguito indicazione dei contenuti comuni a tutti i brogliacci: servizio di ordine pubblico, di pattuglia, di vigilanza, la presenza di carabinieri nelle riunioni pubbliche, servizio di scorta della corrispondenza postale, servizio di piantonamento, istruzioni di un’ora settimanale o giornaliera a discrezione del comandante e in genere effettuata dalle ore 13 alle ore 14, servizio di acquisizione delle informazioni in riferimento a qualche indagine o
46 fLavio Carbone, Tra carte e caserme cit., p. 263. 47 Ibidem.
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InventarIo del fondo CompagnIa CarabInIerI dI modICa e repartI dIpendentI (1923-1971)
reati commessi, servizi di affiancamento con militari appartenenti alle stazioni limitrofe, registrazione dei servizi provvisori di militari appartenenti al nucleo provinciale, consegna e traduzione di detenuti.
Il servizio comandato era svolto in paese e nel territorio circostante.
Attività ordinarie della stazione sono: congedi, comunicazioni di modifica di articoli dei regolamenti generali dell’Arma, riposi, assenze dei carabinieri per testimonianza davanti l’autorità giudiziaria, ispezioni e visite eseguite dal capitano comandante della compagnia, arrivo di militari in servizio definitivo e provvisorio, controllo della spesa, della gestione viveri e della confezione del vitto.
Lo scopo del presente lavoro è anzitutto quello di fornire uno strumento di ricerca allo studioso, mediante la stesura di un inventario consultabile sia in formato cartaceo che in formato digitale.
Fonti complementari
Attraverso un viaggio e un’approfondita ricerca negli archivi storici comunali48 si possono trovare pochi e frammentati tasselli che permettono di conoscere i primi passi, le decisioni, i problemi e i bisogni dei Carabinieri Reali in Sicilia.
Sulla base del materiale consultato si è potuta ampliare la conoscenza in materia di pubblica sicurezza in Italia a partire dal periodo precedente a quello descritto nei documenti del Fondo Compagnia di Modica e reparti dipendenti, con l’obiettivo di evidenziare l’assetto delle forze dell’ordine e le riforme messe in atto negli anni in materia di cooperazione tra i vari organi che le compongono.
La compresenza di diverse forze di polizia risale al 1852 quando venne istituito il corpo delle guardie di pubblica sicurezza incardinato nella Direzione di Polizia del Ministero dell’Interno.
Sin da quel momento si rendeva necessario un coordinamento razionale attraverso l’emanazione di una legge organica di pubblica sicurezza nazionale (legge del 20 marzo 1865, n. 2248), con cui si affidava tale coordinamento
48 Sull’importanza degli archivi comunali si veda: giorgetta bonfigLio dosio, Gli archivi comunali in Italia: patrimonio culturale e risorsa amministrativa, in Le amministrazioni comunali in Italia. problematiche nazionali e caso veneto in età contemporanea, a cura di Filiberto Agostini, Franco Angeli, Milano, 2009, pp. 233-245; ead. Archivi comunali: fonti privilegiate per la storia locale (e non solo), «Annali della Fondazione Mariano Rumor», IV (2011), pp. 173-189