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Storia di una nave bianca

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SPUNTI

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Sfogliando questo consistente volume si deve subito constatare che il suo titolo è fortemente riduttivo dal momento che l’autore si è diffuso largamente su di un argomento, quello delle navi bianche durante i conflitti bellici del ‘ 900 che, per quanto noto a grandi linee, è ancora suscettibile di insospettati approfondimenti.

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Partendo da una manciata di foto, a suo tempo scattate su di una nave ospedale in servizio, l’autore ha portato avanti un lungo e approfondito lavoro di ricerca tra testimonianze, documenti, immagini e notizie, frutto di contatti con studiosi italiani e stranieri e con prestigiose istituzioni storiche australiane, britanniche e statunitensi.

L’opera che ne è nata ricostruisce la storia di molte di queste navi variamente utilizzate nel corso dei conflitti, e sbrigativamente etichettate come “navi bianche”. Navi che hanno svolto un rilevante e spesso misconosciuto ruolo umanitario nella Grande Guerra, nella Guerra d’Etiopia, nella Guerra Civile Spagnola e nel 2º Conflitto Mondiale. Leggendo questa storia di navi “bianche”, ben presenti sui teatri bellici del 900, anche se come elementi ausiliari e non determinanti sulle sorti dei conflitti, ci si rende conto che il loro impiego e il loro ruolo non è stato a tutt’oggi pienamente studiato e fatto conoscere. L’autore ha potuto implementare questo lavoro attingendo e incrociando i dati provenienti da molteplici autorevoli fonti, grazie anche alla condivisione in formato digitale.

Alcune immagini di crocerossine imbarcate su nave Arno hanno stimolato l’autore a scavare in modo più approfondito, con una varietà di mezzi d'indagine, nella storia di questa nave, storia che risulta essere molto più ampia ed articolata di quanto potrebbe apparire ad un primo sguardo.

Interessante in particolare la storia e il ruolo svolto da un piroscafo già utilizzato sulle rotte costiere australiane, la Wandilla, che venne impiegata nel I Conflitto Mondiale come trasporto truppe dapprima e come nave ospedale poi.

Nel 1935 venne acquistata dallo Stato Italiano e affidata in gestione al Lloyd Triestino con il nome di Cesarea. Con tale nome, e allestita come nave ospedale, Cesarea prenderà parte alla Guerra d'Etiopia e a quella di Spagna. Dopo un breve periodo di pace e apparente normalità la nave, con il nuovo nome di Arno, sarebbe stata allestita come unità ospedaliera prendendo parte al II Conflitto Mondiale, e venendo infine affondata durante una missione il 10 settembre 1942.

Una ricca messe di immagini, spesso del tutto inedite, correda questo libro ricordando il coraggio di donne e uomini che solcarono il mare solo con il caritatevole intento di soccorrere feriti, infermi e profughi e, pur operando sotto bandiere differenti, furono sempre ispirati dai principi umanitari simboleggiati dalla Croce Rossa, quella Croce Rossa che fregiava, e fregia ancor oggi, lo scafo di molte di queste navi bianche in servizio attivo.

L'Autore non dimentica, anzi esalta giustamente, il prezioso ruolo delle Infermiere della CRI imbarcate in molte delle missioni alle quali il libro fa riferimento: “...sempre vigili ed attente, straordinariamente illuminate di coraggio e sacrificio...””.

Una prefazione dell’Ammiraglio Vincenzo Martines, già Ispettore Capo del Corpo Sanitario della Marina Militare Italiana introduce e commenta autorevolmente i contenuti del volume.

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