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VITTORIO DAN SEGRE LA GUERRA PRIVATA DEL TENENTE GUILLET
LA RESISTENZA !T ALIANA IN ERITREA
DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE
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Zona operazioni del Gruppo
Bande amhara a cavallo nello
Scacchiere Nord
In nero il tracciato dell'offensiva inglese (gennaio 1941-aprile 1941)
QuESTO libro è né una biografia storica né una biografia completa. E il racconto di due anni di guerra (19401942) di un ufficiale di cavalleria italiano, Amedeo Guillet, divenuto per necessità Ahmed Abdallah al Redai. In questo periodo e per vari mesi dopo la resa dell'Eritrea, egli tenne testa, coi suoi ascari, agli inglesi nella sola guerriglia organizzata in quella parte dell'Africa Orientale allora italiana.
Tre ragioni mi hanno spinto a raccogliere le memorie di un soldato reticente a renderle ilote al di fuori di una stretta cerchia composta dai suoi ex nemici e da qualche amico italiano.
La prima è la speranza che questo scritto possa servire d'incitamento a sto.rici professionisti per descriverequando ciò sarà possibile - la carriera e il ruolo militare, politico é diplomatico assunto da un grande e schivo servitore dello Stato italiano, in tempo di pace e in tempo di guerra .
La seconda è il desiderio di rendere omaggio a un uomo che, con. perseveranza, discrezione e onestà ha costantemente operato per l'intesa fra arabi ed ebrei e per la pace nel Medio Oriente
La terza è la convinzione che gli ideali politici e sociali da lui perseguiti non debbano rimanere oggetto di riconoscimento solo da parte di cavallereschi avversari . Essi possono servire anche in Italia di incoraggiamento a chi crede in valori che non conoscono limiti di tempo, di luogo, di classe e di cultura.
Nella preparazione di questo libro, mi sono servito di molte pubblicazioni italiane e straniere sulla guerra d'Etiopia e sulla seconda guerra mondiale in Africa, in parti- colare degli esaurienti volumi di A. Del Boca, Gli Italiani ù Africa Orù?ntale: la caduta 'dell'Impero, l;aterza, Bari, 1985 A. Mockler, Il Mito dell'Impero, Rizzoli, Milano, 1977; Sbacchi, Ethiopia Under Mussolinz; Fascism and the Co nial Experience, Zed Book, Londra, 1985. Particolarmente utile, per comprendere il movimento delle truppe italiane britanniche negli scontri in cui vennero impegnate le uniti di cavalleria al comando di Guillet mì è stato il libro d tenente colonnello Federico Camieluti, già Capo Ufficio Operazioni dello Scacchiere Nord, Africa Orientale, Scac· chiere Nord, Del Buono, Udine, 1962. Caratterizzato da grande sobrietà e cognizione di causa si distingue da altre testimonianze fomite su questa campagna, ricche dJ dettagli ma comprensibilmente ' scritte con l'enfa*a amarezza di chi ritiene che il valore e ' il sacrificio delle truppe italiane in .Orientale non siano stati ap· prezzati. Tipico di questa letteratura è L'Impero tradito, di Alessandro Brurtini e Giuseppe Puglisi, La Fenice, Firenze , 1957, da cui ho tratto una vivida descrizione battaglia per la 'difesa dell'Asmara a Ad Teclesan, in cw Amedeo Guillet ebbe parte .di rilievo, e Stanislao Cantono di Ceva, La perla de!Mar Rosso. 50 anni di storia eritrea (l)l85-1935), stampilto in proprio, 1991, libro ricco di det tagli l! utile per la sua precisione storica. La responsabilità di questo scritt0 è, , naturalmente, mia, anche se mi sono avvalso del consiglio e di utili critiche molti amici a cui va la mia riconoscenza. Ho tuttavia con tratto un debito particolare çon il professar Edoardo Borra, medico in Etiopia dal 1927 ·e direttore dell'Ospedal Italiano di Addis Abeba dal 193 3 al 1940, compagno dii prigionia del Duca d'Aosta, storico e conoscitore de)la società europ.ea e indigena dell'Africa Orientale. Al suo ap " poggio, alla freschezza e precisione dei suoi ricordi, alla sua attenta lettura di molte versioni di q4esto ,scritto, debbo buona parte del coraggio che mi ha permesso di portarlo a termine.
Alla cura con cui Luigi Bonanate, Luigi Agangi, Alfredo Guillet , Sergio Romano e Rosetta, mia moglie, hanno letto più d ' una delle versioni di questo scritto debbo la correzione di molti e rrori di fatti e di stile. Sono loro profondamente riconoscente. Alla signora Mary Ann Romano devo il fortunato titolo di questo libro. Sono grato inoltre alla signoraJane Harari c;; alla signora Katiusha Gibbs per avermi gentilmente fatto avere le fotografie dei loro rispettivi mariti e alla School o/ Orienta! and A/rican Sudies (SOAS) dell'Università di Londra per avermi f0rnito il necrologio pubblicato sul suo bollettino in occasione della scomparsa del Prof. D . S. Rice . La segreteria della SOl, (Società di Organizzazione Industriale) di Torino mi ha offerto la generosa collaborazione dei suoi servizi tecnici.
Non mi sarebbe stato possibile concepire questo lavoro senza il beneficio della straordinaria memoria di Amedeo Guillet e della piena libertà da lui concessami di esaminare i suoi archivi . Essi comprendono piccole-grandi pagine inedite di storia italiana, africana, araba e indiana che meriterebbero ben più ampio studio .
I giorni trascorsi nella sua dimora irlandese, fra i cavalli, la pittura e la musica a cui egli ora si dedica, hanno trasformato una fatica letteraria - alla quale mia moglie ha pazientemente contribuito- in un'esperienza di vita molto speciale.
Un'esperienza che Bice Guillet ha illuminato con la Sua presenza sino al giorno in cui il Signore ce l'ha concessa.
Stan/ord, 1989, Kentstown Glebe, Govone, l992