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PROTESTA DELLA CIAF CONTRO LA DENUNCIA FRANCESE

12 febbraio 1942

L'inconsistenza della protesta francese e quindi della denuncia degli accordi sui trasporti "delta " e "gamma" furono sottolineati dalla protesta della CIAF alla Delegazione francese in data 12 febbraio.

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FONTE: USSME - CIAF, Racc. 51, fase. 1 L.

All'Eccellenza il PRESIDENTE della Delegazione francese di Armistizio

La Vostra le ttera dell'l 1 febbraio n. 23 1/P. è stata rimessa al mio Comando Supremo per queJle decisioni che mi riservo di comunicarvi.

Ma sin d'ora, per impostare la questione nei suoi precisi termini, non posso fare a meno di prospettarVi le seguenti obiezioni a quanto è scritto nei successivi punti della Vostra lettera.

1 - Prendo atto della Vostra dichiarazione sull'eco che i primi trasporti "delta" e "gamma" hanno avuto da parte della propaganda avversaria e sui passi diploma tici che il Governo americano avrebbe fatti presso il Governo francese.

Tutto ciò non deve né può meravigliare, anzi era da prevedersi (anche per esplicita vostra ammissione), data la difficoltà - per non dire impossibilità di mantenere il segreto su trasporti così appariscenti, malgrado le precauzioni prese, in un ambiente, quale quello della Provenza e della Tunisia, che pullula di agenti americani e dove le correnti prevalenti del!'opinione pubblica non sono certo favorevoli all'Asse.

Non per nulla la parte francese ha chi es to onerose condizioni finanziarie che sono state accettate da parte italiana nel protocollo del 3 fe bbraio app un to per scontare i rischi che i trasporti present avano e per i quali si prevedevano anzi rappresaglie determinanti l'a ffonda mento dei piroscafi.

2 - È vero che il trasporto di viveri e di merci (ed io aggiungo anche autocarri) per la Libia attraverso la Francia e la Tunisia sono stati accettati dalla Francia con una dichiarazione in linea di principio senza contropartite.

Ma è altrettanto vero che nel passare dalle parole all'esecuzione dei trasporti, contropartite sono state chieste in linea di fatto da parte francese ed accordate dall'Italia. Tali gli sbloccamenti di autocarri in numero doppio di quelli italiani mandati in Libia; tali i riarmi per la Tunisia; tali le agevolazioni concesse per il traffico marittimo nel MediteITaneo colJegate alla concessione di gasolio necessario al movimento degli autocarri dei trasporti "gamma".

Non è giusto da parte Vostra asserire che le domande francesi si sono urta te in una "méfiance injustifiée"; è logico invece che nelle concessioni dei riarmi in Tunisia non si potesse prescindere dalla valutazione generale strategica del problema militare nel Mediterraneo e dalla valutazione della situazione armistiziale, in accordo con la C.T.A..

D'al tronde quale credito si potrebbe dare alla precisa volontà del Governo francese di far fronte a "réactions offensives", se è bastata una prima manifestazione di propaganda anglo-sassone per preoccupare a tal punto il Governo francese da fermare i trasporti "gamma" in corso?

Evidentemente i r iarmi da concedere dovevano rispondere ad un previdente criterio di gradualità; e che ciò fosse proprio necessario lo dimostrano i fatti ora verificatisi.

3. Sono poco comprensibili le ragioni per le quali il Governo francese asserisce di poter gi ustifica re il trasporto delle merci "delta", ma non il trasporto degli autocarri "gamma".

Pu r seguendo il Vostro ragionamento, il trasporto degli autocarri sarebbe stato autorizza to adunq u e per assicurare l'inoltro in Libia delle merci arrivate in Tunisia. Ma, allora, come si potrà provvedere a questo inoltro senza gli autocarri italiani, se il Governo francese li ha appunto richiesti perché non vi era disponibilità di autocarri francesi?

E anche ammesso che, contrariamente a quanto fatto sapere in precedenza, fossero ora disponibili gli autocarri francesi in numero su fficiente, come si può pensare che il movimento dei medesimi sulle strade della Tunisia rimanga inosservato tenuto conto altresì che, in ogni caso, dovrebbe farsi un ingombrante ed appariscente trasbordo di merci alla frontiera libico-tunisina fra autocarri francesi ed autocarri italiani?

Sembrano leciti questi interrogativi sulla discrezione da mantenere abolendo i trasporti "gamma" e considerando che gli autocarri italiani da spedirsi da Marsiglia erano predisposti con co lori tura e targhe speciali, come se fossero autocarri francesi, o, quanto meno, acquistat i dalla Francia.

4 - No n pare esa tto c h e i trasporli degli autocarri "gamma" dovessero ess ere limilati a qu elli occorrenti aj trasporti delle m erci "delta"; n o n es iston o specificazioni a l riguardo né n e lla Vos tra lettera 3.1 2 1 del 1° ge nnai o, né n el p rocesso verbale del 3 febbraio, c h e è testo ufficiale in argomento.

Comunque, an c h e se i tras porti "d e lta" e "gamm a" fos sero coJlcgati, nel s enso di mandare in Nord Africa i so li a ut ocarri itali a ni occo r re n t i al tr a s porto de ll e merci, è eviden te c h e il num e ro d egli autocarri avrebbe dovuto esse r e quello necessario a d assicurare i trasporti s ino a Tripoli, cioè s ino a quel porto di s b arco dove, per l a via diret ta , arriva no altrimenti le m erci ; se così non foss e si dareb be al Comando Superiore d e ll a L ibia un aggravio di trasporti terrestri c h e non s i sare bb e potuto n e mmen o prendere in considera zione.

Ne ll e prime int ese co n codes ta Delega zio n e si p arlò infatt i da par t e italian a di un numero di autocarri che po tevan o s uperare il migliaio; da parte francese ci s i limi t ò , ai primi di ge nnai o, al num ero di circa 150 a utocarri al m ese (V ostra ci tata nota 3. 12 1 P ).

5 - È strano c h e soltant o ora si parli di "e mbout e illage" in Tunisia p er le poche merci s pe dite si n ora.

S egno ev idente c he la qu es tione n o n era s tata app rofond ita al momento d e lle concessioni fatte c h e imp licavano da parte italiana comp lesse predispo siz ioni d eg li org ani centrali per l'affluenza a lla frontiera di M e ntone di merci e di aut ocarri. P er q u est i ultim i già si avev ano de i dati (ci rca 150 a l m ese); per l e merci, da i computi fall i s ui voti dei piroscafi dell'ordinar i o ca le ndari o, s i poteva s perare in qu anti t ativi o scillanti da 5 000 a 10.000 tono. men s ili . In quanto poi alla fe rrovia Tunisi - Gabès nelle prime riunioni avv e nute in Algeria tra rappresentanti italia ni e rappresen t anti fran ces i (in quanto il Gove rn o fran cese aveva de t to di regol are le qu es ti oni n e l piano l ocale ) si era parla t o del trasporto di 250 to nn. al gio rno, pur di fornire i l ca rbone necessar io; fornitura ch e in prim o t empo è stata i mmediatamente dat a e già inoltrat a in Fra n c ia.

6 - Ne ll a Convenzio n e D. non appaiono le r iserve di c ui ora fate cen n o; era quind i legitti m o atte nders i c h e qu ell 'accord o fo sse d efin itivo

In c onclu sione, mentre h o dispo s to che vengano sospesi i tras porti "delta" e "ga mma" in partenza dall'Italia, e mentre faccio piena riserv a di farVi conosce re l e decis i o ni d e l mi o Co mand o Supre mo s u tali t r asporti come sulle altre qu es tioni c h e vi interfe r i scono, d e bbo fare l'amara constatazion e c he, d a quando s i sono in izia te le trattative, e cioè dalla fine di dicembre, nulla (dico nulla) sinora è arrivato in Libia e che ben poco vi è tra Tunisia e Francia ( a Tunisi circa 1000 t . di merci e 56 autocarri; a Marsiglia circa 1000 t di merci e 44 autocarri dei quali alcuni guasti devono ritornare in Italia per un incidente fe1Toviario).

Un totale quindi veramente irrilevante se si pensa qual'è il fabbisogno della Libia.

Quello che da Voi è stato chiai.nato un "bel gesto" - e che il Governo i taliano aveva apprezzato in tutto il suo valore - tal e è rimasto dunque in teoria , a malgrado lo zelo dimostrato dalla Vostra Deleg,izione e le promesse a suo tempo sottoscritte.

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