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1. L'eredità della Stanza 40: i'ULTRA Intelligence britannico Pag
CAPITOLO III
LA SECONDA GUERRA MONDIALE
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l'! Fase: 1939-1941
1 L'eredità della Stanza 40: i'ULTRA Intelligence britannico
Al termine della prima guerra mondiale il Servizio segreto inglese non smobilitò completamente le sue risorse, al contrario delle forze operative di Sua Maestà, e fece sapientemente tesoro dell'acquisita esperienza crittografica, rivolta soprattutto a beneficio della Marina. A tale proposito la Stanza 40 divenne nel 1919 il modello ispiratore cli un nuovo e più vasto organismo, chiamato "Government Code and Cipher School" (G.C.& C.S.), che nel 1923 fu posto alle dipendenze del Secret Intelligence Service (SIS) e venne suddiviso nelle tre sezioni dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica. Si trattava quindi di un ufficio crittografico non solo navale, come era stata la Stanza 40, ma al servizio di tutte e tre le Forze Armate e che allo scoppio della seconda guerra mondiale fu ubicato nella cittadina di Bletchley, a circa 80 chilometri a nord della capitale britannica, e precisamente in un'isolata residenza di campagna chiamata Bletchley Park. 1
Dobbiamo subito avvertire che la precisa attività crittografica della "Government Code and Cipher School" di Bletchley Park durante il secondo conflitto mondiale, che costituì il cosiddetto ULTRA Intelligence britannico e che fu diretta così pesantemente sia contro le Forze Armate tedesche sia contro quelle italiane e soprattutto contro la Regia Marina, è rimasta ignorata fino al marzo 1981, mese in cui venne pubblicato il nostro volume "Il vero traditore", che ha mostrato per la prima volta i documenti segreti di tale organismo. 2
1. P.R.O., fondo ADM 1, cartella 8637/ 55: Formation ofthe Code and CipherSchool and its suhsequent housing. Placed under the direction of the Chief of the Secret Service.
December 1923 e cartella 9792: Naval Jntelligence in wartim.e. 2. Santoni A.: Il vero traditore: il ruolo documentato di ULTRA nella guerra del
Mediterraneo, Milano, Mursia, 1981, tradotto e pubblicato anche in Germania con il titolo di Ultra siegt im Mittelrneer, Coblenza, Bernard und Graefe, 1985.
Due modelli delte nwcchine c{/ì, ·anli EN!Clv!A, impiegate anche dalla 1v!arina italiana nella seconda guerra mondiale e che ji.trono rep,olarmente uiolate dall'organizzazio11e bi'i/.annica ULTRA Jntelligence (foto dell'autore netto Smithsonian Institution di \'flasbi11.gton)
Fino ad allora infatti si erano lene negli Anni Ser.tanta .solo alcune vaghe e spesso fuorvianti affermazioni da parte di un paio ~ii ex funzionari del SlS inglese, la cui inaffidabile memoria è emersa poi in tutta la sua evidenza dal confronto con la documentazione ufficiale eia noi reperita negli archivi di Londra. 3
Tra le due guerre mondiali i sistemi di cifratura dei messaggi subirono un notevole perfezionamento, grazie sopratt:utto all'introduzione cli macchine cifranti elettromeccaniche, per lo più portail:ili, le più impor-
3, Tra questi inattendibili resoconti il più famoso è stato il breve I ibro cli memorie ciel capitano della Hoyal Air Force WinterboLham f,,\"C : Tbe ULt ra Secret, Londra, \Xieidenfeld ami Nicholson, 1974. Seguirono i libri parimenti non documentari di Bcc.sly
P : Veiy special lntelligence, Londra, Hamish Hamilton, 19ì7 e d i Lewin It: Ultmgoes to war, Londra, Hutchinson, 1978, Mollo più attendibili cd accurati, .sebbene limitaci al campo strategico e pochissimo interessati a quello tattico, sono stati poi i cinque volumi ufficiali dell'Her Majesty's Stationery Office sul Rritisb !ntelligence in the seco11d world wetr, compilati dal professor Hinsley r. IL e da altri autori, Di essi i volumi Il e lll, apparsi a Londra nel settembre 1981 e nel giugno 1981, sono quelli che più interessano la guerra del Mediterraneo, confermando tornlmcnte quanto noi avevamo precedentemente scoperto e pubblicato nel marzo del 198L
tanti delle quali furono i'ENIGMA tedesca e l'HAGELIN svedese, ambedue usate nel secondo conflitto mondiale anche dalla Marina italiana. 4
Queste macchine, con il semplice spostamento cli allacciamenti elettrici e cli rotori meccanici collegati tra loro - la cui posizione iniziale identificava la "chiave" periodica - sviluppavano un numero cli combinazioni cifranti talmente elevato (cioè dell'ordine di miliardi) che anche la cattura di un loro esemplare da parte del nemico non avrebbe garantito la tempestiva soluzione del corrente prodotto anagrammato. Del resto sia le ENIG.lVlA che le HAGELIN erano "in libera vendita" fin dagli Anni Venti e furono acquistate ed utilizzate in guerra da molte Nazioni contrapposte (Germania, Italia, Stati Uniti, Giappone e Polonia) senza alcun pericolo di produrre, come risultato, messaggi cifrati vicendevolmente comprensibili.
Di conseguenza non sono da prendere sul serio le fantasticherie su rocambolesche "ricostruzioni" di ENIGMA tedesche eia parte degli avversari dell'Asse, perché ba.stava girare l'angolo della strada per acquistarne un esemplare. Il vero problema per i decrittar.ori nemici in ascolto risiedeva invece nell'identificare in poche ore la "chiave" cifrante usata quel giorno clall'ENTGMA o dall'HAGELIN di un determinato Comando germanico o italiano.
A tale proposito, colui che fosse riuscito a captare nell'etere un radiomessaggio prodotto dalle suddette macchine cifranti e che desiderasse interpretarlo in tempo utile non aveva altra scelta che realizzare opposte e sofisticate macchine "decrittanti" . Solo con esse infatti egli avrebbe pot:uto risolvere tempestivamente i numerosissimi calcoli di probabilità, fino a trovare la "chiave" interpretativa e quindi a mettere in chiaro l'intero dispaccio intercettato.
I primi studi intesi ad affrontare scientificamente gli anagrammi delle macchine cifranti ENIGMA vennero condotti in Polonia, Francia e Gran Bretagna negli anni i.tnmediatamente precedenti la seconda guerra mondiale. Quindi la repentina eliminazione dalla scena bellica cli Polonia e Francia tra il 1939 e il 1940 la.sciò al solo Regno Unito l'onere di risolvere definitivamente il problema. E fu proprio in questo frangente che
li . I.a Marina italiana aveva gi~1 preso in prestito durante la guerra civile spagnola sette macchine cifranti ENIGMA, dal cui soddisfacente rendimento nacque poi la decisione di acquistarne definitivamente altri esemplari, insieme ad un certo numero di macchine Hi\GELll'\. Cfr. Bargoni F.: L'impegno navale italiano durante la guerra ciuile spugnola (1936-7939), Roma, Ufficio Storico della Marina militare, 1992, p. 272-275
si dimostrarono di grande utilità per Londra sia le esperienze crittografiche della Stanza 40, sia il lavoro di alcuni matematici polacchi rifugiatisi in Inghilterra. 5
Il tangibile risultato fu l'installazione nella G.C. & C.S., nel maggio 1940, del primo di una serie di avanzatissimi calcolatori elettromeccanici chiamati "bombes", ideati e manovrati da uno staff di scienziati e di esperti crittografi civili e militari. Da quel mese iniziò pertanto ad operare a Bletchley Park il cosiddetto ULTRA Intelligence britannico, che prima di tutto si procurò informazioni sull'attività dei velivoli tedeschi nell'intrapresa battaglia aerea d'Inghilterra, decrittando con le prime "bombes" un crescente numero di radiomessaggi della Luftwaffe cifrati sulle macchine ENIGMA.
I dispacci della Marina e dell'Esercito del Terzo Reich, cifrati su modelli più sofisticati dell'ENIGMA, cominciarono invece ad essere interpretati dagli uomini e dai calcolatori della "Government Code and Cipher School'' a partire rispettivamente dal marzo e dal settembre 1941.
Nel frattempo, e precisamente dall'ottobre 1940, l'organizzazione di Bletchley Park aveva conseguito i primi successi crittografici ai danni della Regia Marina italiana, scesa in guerra da appena quattro mesi, "penetrando" innanzi tutto le radiocomunicazioni riguardanti la nostra flotta sottomarina. In ciò gli inglesi furono inizialmente agevolati dalla cattura di codici e cifrari a bordo dei sommergibili italiani Clalilei, Uehi Sceheli e Durho, arresisi al nemico tra il giugno e appunto l'ottobre 1940. 6
Come vedremo nel prossimo sesto paragrafo, il primo sostanzioso successo crittografico inglese ai danni della vera e propria flotta da battaglia italiana avvenne in occasione del funesto episodio di Capo Matapan del marzo 1941, grazie all'interpretazione di alcuni nostri radiocifrati redatti sull'ENIGMA di Supermarina (Comando Supremo della Regia Marina a Roma). Nel giugno dello stesso anno infine iniziarono le decrittazioni britanniche delle radiocomunicazioni della Marina italiana concernenti i movimenti dei convogli diretti in Libia e cifrate prevalentemente sulle similari macchine HAGELIN C.38.
5. Vds. Kozaczuk \Y/.: Geheimoperation "Wicher": Polnische Matbematiker knacken den deutschen Funkschlussel ENIGMA, Coblenza, I3ernarcl. une! Graefe, 1989. 6. Archivio dell'Ufficio Storico della Marina Militare (A. U.S M.M.), fondo "Sommergibili", cartelle Galileo Galilei, Uebi Scebeli e Durbo e fondo "Commissioni cli inchiesta speciali'', cartelle C.l.S. 60, 61 e 69. Inoltre P.R.0., fondo ADM 199, cartella 136: East
Jndies Station, attacks on Jtahan U-bouts: reports e fondo ADM 223, cartella 75:
Admiraltysignal messages "F" serles, J4July 1940 - 4March 194.Z, documento F.103.
Nel corso delle operazioni navali nel Mediterraneo quindi gli inglesi si avvalsero soprattutto delle decrittazioni dei radiocifrati della nostra Marina che, catalogate da essi con la sigla ZTPI, ammontarono a 37.800 nel solo periodo giugno 1941 - settembre 1943. A queste decrittazioni ne debbono poi essere aggiunte numerose altre, sempre ricavate da radiomessaggi italiani e che furono siglate dagli inglesi in altro modo (tra cui proprio quelle relative all'operazione di .Matapan) o che, in misura minore, furono ottenute dal successivo traffico radio tedesco nel Mediterraneo, elencato ZTPGM. 7
Indubbiamente questa elevatissima produttività di Bletchley Park rese ancor più arduo il compito delle Forze Armate italiane e di quelle tedesche e rese possibile la resistenza inglese nei momenti in cui tutto sembrava indicare un fatale crollo britannico. Quello che ci sembra inoltre rilevante e che ha rispecchiato la situazione verificatasi nel 1914-1918, è stata l'assoluta inconsapevolezza dei nemici di turno del Regno Unito di essere costantemente bersagliati da siffatto "Special Intelligence".
Una priffta motivazione di tale insipienza risiedeva nell'arrogante sicurezza costantemente riposta nei propri metodi dai regimi autoritari, che nel caso in questione non abbandonarono mai la loro totale fiducia nell'impenetrabilità delle macchine cifranti ENIGMA ed HAGELIN. Una seconda e più significativa spiegazione ci viene data dalla particolare cura con la quale gli inglesi utilizzavano le segretissime decrittazioni ULTRA, preferendo spesso non sfruttarle se non era possibile mascherarle preventivamente sotto altri tipi di informazione. Aci esempio, dopo aver avuto notizia da Bletchley Park dei tempi cli moto, della rotta e della destinazione di un convoglio italiano, gli inglesi inviavano su di esso un ricognitore aereo, allo scopo precipuo di dare ai nostri equipaggi l'impressione di essere stati scoperti dall'onnipresente vigilanza nemica. Qualora tale aereo ricognitore non fosse stato in grado di compiere fino in fondo la sua missione "diversiva", il Comando britannico decideva, pur a malincuore, cli non utilizzare le preziose informazioni crittografiche ed evitava quindi cli attaccare il convoglio segnalato. 8
7. P.R.0., fondo DEFE 3, cartelle da 832 a 870: Teleprinted translalions o/ deciypted
Jlalian naval trajjk. ZTP! series. ]une 1941 - September 1943. 8. P.R.0., fondo AIR 40, cartella 2323: The use qf "U" in the Medilerranean and northwest
African theatres o/ war, p. 2 e Santoni A.: The Jtalian Navy al the outbreak o/ the second world war and the ir~/7.uence o/ the British ULTRA Jntelligence on the
JV!editerranean operations, relazione tenuta presso l'Accademia navale americana di Anna polis il 13 settembre 1991 in occasione del "Tenth Naval I-Iistory Symposium" .