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La famiglia

Giuseppe (Pipin) Ferretto, falegname, era figlio di Giovanni Battista (Bacicciu) pure lui falegname e Carlotta Picollo (Zita) che ebbero sei figli: Luigia Rosa (Luigina), Giuseppe (Pipin), Costante (Custantin), Luigi, Stefano (Regiu), Enrico. Riteniamo opportuno dare pochi dati anagrafici: i nati nel 1894 a Isola, anno di nascita di Pipin, furono 103 di cui 54 maschi (20 nati nel capoluogo). Di questi ultimi 20 non tornarono: Giacomo Desirello di Luigi (caduto il 2 novembre 1915), Agostino Desirello di Vincenzo (caduto il 5 gennaio 1916), Santino Cornero di Cipriano (caduto il 29 agosto 1916), Antonio Bregata di Angelo (caduto il 9 settembre 1917), Mariano Leidi di Giovanni (caduto il 21 ottobre 1917), mentre in totale i militari di tutto il Comune che perirono furono 41. Non dimentichiamo che in quegli anni i legami famigliari erano molto forti, ma il destino provvedeva a spezzarli facilmente: la mortalità infantile, e non solo, l’emigrazione, il servizio militare, spostavano figli o genitori lontani tra di loro. Chi aveva un’istruzione, come nel caso di Pipin, di cui possediamo il diploma delle scuole elementari, era un fortunato e poteva almeno comunicare per iscritto con i propri cari. La corrispondenza, quindi, diventava il canale tra chi soffre lontano e chi, altrettanto, soffre vicino a casa. Ogni lettera arrivata in ritardo era una pena per chi doveva riceverla. I ragazzi mobilitati dal Regio Esercito in corpi in cui la morte era all’ordine del giorno, appartenevano a famiglie numerose a cui si aggiungevano nonni e zii, amici fraterni e tutto ciò provocava una fitta corrispondenza che conteneva notizie sugli stati d’animo, ma anche di carattere pratico: dall’invio di soldi o abiti, sigari e foto, ai resoconti di compleanni, feste del paese e matrimoni o nascite. Tutto questo è ovviamente presente negli scritti della famiglia Ferretto, un nucleo forte e legato che influenzerà anche la storia di Isola. Costante e Stefano fecero parte del Comitato di Liberazione Nazionale e collaborarono alla liberazione del Generale degli Alpini Emilio Magliano dal Forte di Gavi, ospitandolo pericolosamente nell’ “Albergo Picollo”. I Ferretto e i Picollo si erano legati attraverso il matrimonio di Stefano con Giuseppina (Cosefina) Picollo. Praticamente la Squadra di Canto Popolare di Isola, nata alla fine della Grande Guerra, fu animata da giovani di 13

14 2. G.B. Ferretto e la moglie Zita negli anni ’40

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indirizzo laico in un periodo in cui prosperavano i circoli ricreativi vicini alla Parrocchia. Tra di loro vi erano Stefano Ferretto e il meno giovane Federico Picollo. Quest’ultimo aveva sposato Luigia Rolla (Gin), figlia del proprietario della “Trattoria Rolla con alloggio e stallaggio” poi divenuta “Albergo Rolla” che mutò il nome infine in “Albergo Picollo”. Chi non ricorda il bar gestito dalle Piculle (Cosefina, Guglielma, Costantina, Maria Teresa) con una delle prime televisioni, la saletta con il biliardo, i tavolini all’esterno sotto la pergola in glicine? E chi non si è fatto fare un documento dalla Costantina impiegata comunale dalla memoria di ferro? Stefano, dapprima falegname poi portalettere, ebbe Luisa Carla e Federica; Costante, sposato con Luisa Ratto, ebbe Andreina e Gianluigi. Di Pipin sappiamo poco e dobbiamo dedurlo dalla vita che conducevano i ragazzi di Isola ai primi del ‘900: lo stradone come luogo di ritrovo, la “Strada vecchia” o Via Postumia, i bagni nello Scrivia, le funzioni religiose molto più frequenti delle attuali. Forse imparò il mestiere del falegname aiutando il padre e solo la chiamata alle armi interruppe un mestiere promettente.

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