Paulo Mendes da Rocha: Complete Works

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Clube Atlético Paulistano Palazzo sportivo del Clube Atlético Paulistano, Jardim América, São Paulo (São Paulo), 1958-61, vedute dell’interno dell’edificio, totalmente permeabile allo sguardo, e del suo esterno dai piedi del basamento e dalla piazza sopraelevata.

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Scorcio di uno dei sei appoggi, dell’anello e dell’ancoraggio del tirante.


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Pinacoteca do Estado Restauro e trasformazione della Pinacoteca do Estado, Luz, São Paulo (São Paulo), 1993-98, la passerella che attraversa una delle corti.

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Cappella di São Pedro Cappella di São Pedro, Campos de Jordão (São Paulo), 1987 e seguenti, prospetto e sezione longitudinale, prospetto e sezione trasversale.

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Veduta dell’edificio e, attraverso la superficie vetrata, del palazzo del governatore. In basso a sinistra, scorcio dell’altare collocato all’estremo dello sbalzo e sospeso sulla superficie acquea sottostante nel corso di una cerimonia; a destra, il giardino collocato alla quota inferiore.


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MuBE Museu Brasileiro da Escultura (MuBE), Jardim Europa, São Paulo (São Paulo), 1986-95, veduta dalla quota inferiore.

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Casa King Casa James Francis King, Chácara Flora, São Paulo (São Paulo), 1972-74, veduta del patio, con la passerella a sinistra, la scala al centro e il soggiorno a destra; scorcio dal soggiorno verso il patio in direzione della passerella; il patio come si presenta non appena risalita la scala.

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dell’architetto e amico di una vita, la struttura in cemento armato è costituita da tre travi principali rette da otto pilastri: due travi di maggiori dimensioni, che reggono la casa vera e propria, appoggiano ciascuna su tre pilastri; la terza, che regge il ballatoio e poco più – ossia un carico decisamente inferiore –, è appoggiata su due soli pilastri, il cui passo è del resto posto in risalto dalla risega del parapetto del ballatoio 63 . Minore il carico, inferiore la dimensione degli elementi strutturali e il loro numero: logico. Senonché, in tal modo, in corrispondenza del ballatoio gli appoggi risultano sfalsati rispetto agli altri; la peculiarità del settore della casa costituito dal ballatoio viene in tal modo a riflettersi – con un procedimento analogo a quello riscontrato nel coevo asilo Jardim Calux – in una sua alterità dal punto di vista strutturale, che risulta peraltro ben leggibile anche osservando i prospetti nordoccidentale e sudorientale della casa; con il suo solo posizionamento, a ben vedere, è la scala, giunta al primo piano, a smistare in due direzioni diverse che corrispondono a due diverse coniugazioni del medesimo sistema strutturale. Emerge così come casa King – ma lo stesso si può dire di pressoché tutti i migliori progetti di Mendes da Rocha – sia progettata in ottemperenza a una “logica” che tra istanza programmatica, organizzazione dello spazio, distribuzione e concezione strutturale stabilisce un rapporto di mutua corrispondenza. La progettazione è il precipitato di tutte queste preoccupazioni allo stesso tempo, l’istantanea soluzione sintetica a tutti i problemi; a garantire

il nitore dell’operazione è l’estrema economia dei mezzi impiegati. Se è possibile risolvere tutti questi problemi insieme è in primo luogo in virtù della perizia tecnica dell’architetto. Se, però, la competenza e l’ingegnosità nell’elaborare sistemi strutturali che siano al tempo stesso configurazioni spaziali non sono fini a se stesse è perché l’architettura non è concepita come una tecnica, neutrale, bensì come una modalità tutta umana di ricreare l’universo alla

luce di un disegno preciso. Entra così in gioco il tratto programmatico di cui l’architettura di Mendes da Rocha è costitutivamente intrisa. Impossibile, del resto, astrarre l’abitare dal suo carattere e dalle sue implicazioni sociali: di qui la posta in palio che l’architettura residenziale riveste. In casa King, immersa nella natura e lontana dal caos urbano, l’attenzione è tutta concentrata sulla predisposizione dello scenario di una vita domestica di per sé ricca, fatta di interazioni tra le persone e per quanto possibile non dimentica di quanto avviene nel mondo esterno. La stessa preoccupazione che anima le opere pubbliche degli anni sessanta e settanta di Paulo Mendes è ben viva anche qui. Senonché, realizzata quando il golpe ha ormai mostrato il suo volto più violento, casa King non può che limitarsi a ribadire una presa di posizione nei confronti della realtà della cui importanza si ha la misura proprio alla luce dell’ostinazione con cui Mendes da Rocha la ribadisce anche nel momento più buio.

Tra frugalità e gigantismo Alcuni anni dopo, James King assegna a Mendes da Rocha l’incarico di realizzargli una casa di villeggiatura sulla Praia de Pernambuco a Guarujá 64 . All’interno della produzione di case unifamiliari, quelle di villeggiatura sono accomunate da un grado di libertà nei confronti delle abitudini e della “convenienza” di norma impossibile nelle case di città. Un caso estremo è costituito dalla Artêmio Furlan Filho lungo la Praia de Lagoinha, a Ubatuba, del 1973. Si tratta di una casa realizzata (come già la casa Heloisa Alves de Lima e Motta a Ilhabela del 1961 e quella costruita per Mário Masetti sempre sulla Praia de Lagoinha da Millan nel 1964) con materiali poveri e tradizionali come i mattoni e il legno e con il tetto a falde 65 . Si tratta quindi di una casa che aspira a raccogliere i medesimi elogi rivolti da Paulo Mendes alla casa di Millan, di essere «una cosa che sembra essere sempre stata là» 66 . A un unico livello, presenta le camere da letto e i servizi igienici da un lato e dall’altro la sala da pranzo e una vasta zona rialzata che si espande anche al di fuori del perimetro della casa. Frugale ed elementare, veicola i medesimi principi che la casa di Butantâ enunciava in termini perentori, ma lo fa con garbo e tentando di reintrodurre forme di vita preborghesi. L’aspirazione è quella di lasciar trasparire nella loro nudità i tratti scabrosi ed essenziali di una vita domestica spogliata di pretese e che qualcosa ancora conserva della «vita scalza del pescatore» 67. Lo stesso anno l’inedita casa per Ignácio Gerber

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Casa James Francis King, Guarujá (São Paulo), 1980 e seguenti, veduta della grande sala.

Alle pagine successive: Casa James Francis King, Guarujá (São Paulo), 1980 e seguenti, il fronte sul giardino.


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Casa King Casa James Francis King, Chácara Flora, São Paulo (São Paulo), 1972-74, veduta della passerella. A sinistra, ossia verso il patio, è consentito un libero affaccio; a destra, ossia verso la rampa di accesso, è invece possibile soltanto uno sguardo nettamente inclinato verso il basso.

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essere più marcato: laddove quest’ultima esasperava le contraddizioni portandole all’assurdo, casa King le risolve. Malgrado le condizioni avverse, e anzi proibitive, nemmeno in questa fase Mendes da Rocha veicola nella sua opera una denuncia o dichiara un fallimento – continua, invece, a perseguire una sintesi. Casa King è disposta a una quota superiore a

Casa James Francis King, Chácara Flora, São Paulo (São Paulo), 1972-74, schizzo della corte della casa: al centro la passerella, a destra la scala di accesso agli spazi abitativi.

quella stradale, all’interno di un lotto in pendenza che dietro alla casa prende a inerpicarsi, invaso da una vegetazione rigogliosa. La casa è sollevata su pilotis rispetto al suolo, lasciato pressoché libero. Nel caso specifico, l’intenzione primaria è quella di consentire la compenetrazione tra la casa e il magnifico contesto naturale; e sotto questo profilo può essere immaginata come l’ideale contraltare di casa Millan. La «esplanade» di acciottolato su cui s’innalza casa King, la piscina e la scala che conduce agli spazi abitativi sono di forme libere e sinuose: tutto ciò che è situato a livello del suolo in qualche modo lo introietta. Sollevata su pilastri, la casa è però un artefatto esattamente quadrato. Il rapporto che l’architettura instaura con la natura risulta quindi complesso: prende parte alla “costruzione” del paesaggio sia rimodellandolo che stabilendo una distanza. In questa opera tutta immersa nel «paesaggio esterno» della natura, si accede al livello della casa per una scala collocata in una sorta di patio che crea un «paesaggio interno». Una volta risalita la scala ci si trova costretti a un bivio: di fronte ci si affaccia sul pendio in declino verso la strada, sulla destra si accede agli spazi abitativi e sulla sinistra a un ballatoio. L’impianto della casa rivela così una sottile ambivalenza: a patio e al contempo a U, dal momento che uno dei quattro lati chiamati a delimitare lo spazio aperto è costituito soltanto da una struttura aerea e aperta quale il ballatoio. La casa è organizzata molto semplicemente. Il vano più importante è costituito da una sorta di salone passante che si apre sull’esterno su entrambi i fronti e da un lato affaccia sul patio. Si tratta di un grande

spazio caratterizzato dalla consueta presenza del focolare intorno a cui s’impernia la vita domestica e per il resto lasciato indiviso e indeterminato, suscettibile di essere adattato alle esigenze degli inquilini. Un ambiente raccolto: non a caso, afferma Paulo Mendes, la casa deve essere «densa» 61 . Essa è però «luogo di raccoglimento e di espansione ... a un solo tempo» 62 . Un ambiente raccolto, allora, ma al contempo aperto: aperto sulla natura, ma anche aperto sulla dimensione privata dei suoi inquilini (è da esso che si accede alle camere da letto) così come sulla vita che anima la casa (dalla lunga finestra a nastro si assiste, sul lato opposto del patio, all’andirivieni che ha luogo lungo il ballatoio): «la casa – recita un breve testo sulla quarta tavola del progetto preliminare – ha un paesaggio interno che contrasta con l’ampiezza dell’esterno. Esibisce, per se stessa, la vita interna della casa, la circolazione dei servizi, l’ingresso e l’uscita delle persone». Non a caso, la zona giorno è illuminata da due luci assai diverse: quella intensa che proviene dalle aperture che danno sull’esterno, quella pacata che proviene dal patio. Due luci diverse, due diversi rapporti con l’esterno. Dinnanzi alla vetrata del salone spicca poi un piccolo elemento scultoreo, aggiunto nel maggio del 1974, a progetto ormai pressoché ultimato: un parapetto curvo, una sorta di belvedere che invita a rivolgere uno sguardo sul paesaggio individuando un punto privilegiato da cui farlo. Le camere da letto sono allineate lungo il fronte nordorientale. Tra l’una e l’altra sono ubicati i bagni, ciechi ma illuminati e aerati dall’alto per mezzo di lucernari. Tratto caratteristico e programmatico, le camere danno direttamente sul salone: ancora una volta gli spazi di intermediazione tra la dimensione privata e quella di rappresentanza risultano aboliti. L’intenzionale ambiguità dell’impianto, a cui si è già fatto cenno, è da attribuire alla presenza del ballatoio. Non si tratta solo del perno della distribuzione di servizio della casa, ma anche e soprattutto di un elemento chiave nel gioco di incontri e di sguardi che essa instaura. Come si è detto, il ballatoio è aperto. E, in particolare, è aperto sul patio, perché a chi lo stia percorrendo è impedito uno sguardo diretto sull’esterno. Si tratta pertanto di una sorta di passerella che espone chi lo percorra agli sguardi di chi si trova nel soggiorno, e al tempo stesso di un punto di vista privilegiato sulla casa collocato al di fuori degli spazi abitativi. Per cogliere appieno una vera e propria cifra distintiva dell’opera di Mendes da Rocha occorre, tuttavia, notare come la peculiarità del ballatoio sia nitidamente leggibile anche nel sistema strutturale della casa. Calcolata da Siguer Mitsutani, fido collaboratore

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Casa King Casa James Francis King, Chácara Flora, São Paulo (São Paulo), 1972-74, veduta della casa dal giardino, il soggiorno, il vano di accesso.

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Casa Millan Casa Fernando Millan, Morumbi, São Paulo (São Paulo), 1970 e seguenti, il fronte sulla strada, la corte interna, il ballatoio a cui dà adito la scala a chiocciola che caratterizza il vano a doppia altezza, e il cavedio con il muro di contenimento sulla sinistra. Veduta del soggiorno a doppia altezza.

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Casa Masetti Casa Mário Masetti, Perdizes, São Paulo (São Paulo), 1967-70, vedute dell’interno. In alto a destra, il bagno, senza porte, di pertinenza di ogni camera da letto. In basso, le camere dal soggiorno; qualora esse vengano isolate con le porte scorrevoli, i tavolini non si trovano più illuminati dalla fascia centrale.

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Veduta del soggiorno, con il camino a sinistra e la fenêtre en longueur con vista a valle a destra.


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Casa Gerassi Casa Antônio Gerassi Neto, Pinheiros, São Paulo (São Paulo), 1989, veduta dallo spazio compresso sotto la casa in direzione della piscina.

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