GeekGirl - Magazine

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GEEKGIRL

N°01

GeekStartupper

GeekCommunity

GeekIntervista

Lucia Rampanti e Upendu per trovare il tuo coach online

Azzurra Ragone e Project Women Techmakers per le donne che lavorano in ambito tecnologico

Selene Giupponi ci parla di cybersecurity e tutela della privacy

MARZO 2020

â‚Ź3.00


Sai cos’è Livia? No? Scoprilo con GeekGirl!


ÂŤLe donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenzaÂť Rita Levi Montalcini


LUGLIO 2019 - N°1 - ANNO I DIRETTORE RESPONSABILE Roberta Pennisi roberta.pennisi@geek.com DIRETTORE EDITORIALE Marco Lo Curzio marco.locurzio@geek.com UFFICIO GRAFICO Roberta Pennisi roberta.pennisi@geek.com FORMATO RIVISTA 200 x 240 mm PUBBLICAZIONE COMPOSTA IN Futura Book, Futura Heavy, Montserrat Bold, Montserrat Regular, Montserrat Italic


GEEKEDITORIALE

Editoriale Geek Girl Geek Girl è un magazine che parla di tecnologia, gadget, internet e tutto ciò che appassiona le donne “geek”. Ma chi sono i “geek”? Mentre fino a pochi anni fa il termine assumeva un’accezione prettamente negativa per indicare coloro che presentavano atteggiamenti eccessivamente intellettuali, fuori moda o noiosi, i classici “topi da biblioteca”, negli ultimi anni il significato si è ribaltato e il termine ha assunto un’accezione tanto positiva che la si usa come vanto per delineare una figura esperta, che si distingue per cultura e intelligenza in un determinato ambito, specialmente riferendosi a quello tecnologico, senza però essere un emarginato sociale, anzi tutto il contrario! Inoltre se prima l’ambito tecnologico si riteneva appannaggio prettamente maschile oggi le donne giocano sempre di più un ruolo di pari importanza. Le tematiche principali del magazine si focalizzano dunque su coinvolgimento, formazione e emancipazione delle ragazze e delle donne appassionate di tecnologia e digitale. Questo magazine si prefigge lo scopo di esprimere il punto di vista delle donne geek sulla tecnologia in tutte le sue forme, di promuovere interesse verso le materie scientifiche e di analizzare e studiare i temi relativi al gender digital divide.L’obiettivo è anche quello di accelerare la crescita delle donne che stanno entrando nel settore scientifico/high-tech o costruendo startup di successo, come quelle di cui si parla nella rubrica “geekstartupper”. GeekGirl promuove, inoltre, il networking al femminile per incentivare il ruolo delle donne che si danno da fare nei diversi ambiti tecnologici, scientifici e informatici, di cui ne supporta l’emancipazione spronandole a incrementare le capacità tecniche e imprenditoriali e ispirandole a innovare, condividere le proprie esperienze e conoscenze, e avere una voce di primo piano in questo settore. La missione di questo magazine è anche e soprattutto quella di contrastare gli stereotipi legati al genere e alla tecnologia e di conseguenza aumentare il coinvolgimento del pubblico e sensibilizzare l’opinione pubblica su questi temi così attuali e innovativi.


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RUBRICA

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INTERVISTA

DONNE PER LA TECNOLOGIA

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RUBRICA

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DONNE PER LA TECNOLOGIA

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TECNOLOGIA PER LE DONNE

ARTICOLO DI PUNTA

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TECNOLOGIA PER LE DONNE

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Natalia Germì: Una vita tra arte e tecnologia

Azzurra ragone e Project Women Techmakers

GeekStartupper: Lucia Rampanti e Upendu

Lena Mech: Dal teatro agli urban games

GeekStartupper: Elisa Fazio e Flazio.com

App per conoscere l’INCI dei cosmetici

Selene Giupponi: uno sguardo al settore della cybersecurity

Livia: Un rimedio da vera GeekGirl contro i dolori mestruali


GEEKSOMMARIO

SOMMARIO 26

SERIE TV GEEK

TECNOLOGIA IN CUCINA

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Recensioni robot da cucina

Recensioni serie tv il cui tema principale è la tecnologia

30 GEEK OROSCOPO

Oroscopo del mese di Luglio


GEEKGIRL - DONNE PER LA TECNOLOGIA

Una vita tra Arte e Tecnologia Natalìa Germi lavora come Lighting Technical Director (TD) alla Moving Picture Company (MPC) di Londra, uno tra i più grandi e importanti studi creativi di effetti speciali al mondo La storia di Natalia Germi inizia con la laurea in Disegno Industriale, dopo la quale ha frequentato un Master in Computer-generated Imagery (CGI) a Treviso, presso Big Rock, ha lavorato per qualche mese in un piccolo studio di animazione a Genova, Art Five, e ha collaborato con l’Università di Ingegneria del capoluogo ligure. A novembre 2010 si trasferisce a Roma nel team di Rainbow CGI dove lavora come Texture Artist, Look Development TD e Lighting TD per quattro anni, e, nel frattempo, insegna anche presso la scuola dell’azienda: la Rainbow Academy. Ma poi arriva una fase nella sua vita in cui capisce che ha bisogno di nuovi stimoli, nuove sfide e quindi la forte necessità di rimettersi in gioco per potenziare le sue abilità: Da qui la scelta di iniziare a lavorare a Londra come Texture Artist, dove poi ha avuto l’occasione di cambiare dipartimento sempre nella stessa azienda, la Moving Picture Company.

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piccole realtà che funzionano, ma sono davvero poche. All’estero ci sono sicuramente più opportunità.

Il lavoro di Lightning TD tramite specifici strumenti inserisce delle luci per creare ombre e volumi all’interno della scena Immagine tratta da “The Jungle Book”

Questa scelta la porta a lavorare come Lighting Technical Director su progetti allettanti e ambiziosi quali Jungle Book, film d’animazione uscito al cinema, ma anche serie animate come “Ondino2”, “Winx Club” e “Mia&Me2”. Il Lightning Technical Director illumina gli shots del progetto su cui si sta lavorando, crea il look fotorealistico o cartoon richiesto dal cliente. Come un pittore su tela o un fotografo sul set! È un lavoro artistico ma anche molto tecnico, a volte si lavora su shots molto complessi, in cui l’abilità di problem solving, e quindi la gestione di eventuali problemi tecnici, è fondamentale.

Se si desidera fortemente lavorare in questo ambiente bisogna avere tanta buona volontà, passione ed essere pronti scendere a compromessi e fare sacrifici come allontanarsi dalla propria famiglia e dagli amici. È ovviamente fondamentale studiare, tenersi aggiornati sugli ultimi tools e software e sicuramente è consigliabile fare un’esperienza all’estero per arricchire il proprio bagaglio culturale. Il Lightning TD è un lavoro molto tecnico, ma dà tanto spazio alla creatività, ci vuole occhio artistico, è arte anche questa. Ovviamente si lavora al computer quindi è sconsigliato a chi non ne abbia mai acceso uno!

Purtroppo per chi abbia intenzione di intraprendere una carriera del genere in Italia in questo settore ci sono solo

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Lucia Rampanti e Upendu Cos’è Upendu?

Chi è Lucia Rampanti? Una giovanissima startupper di origini genovesi, laureata al Politecnico di Milano in Architettura, Erasmus a Grenoble, Alta Scuola Politecnica, da sempre appassionata di Internet, digitale e sport. Nel 2014 fonda, con Francesco Corazza e Andrea Pollio, Upendu. Grazie a questa innovativa idea di startup, Lucia ha avuto la possibilità di partecipare al Best Program, programma di scambio con la Silicon Valley rivolto agli under 35. Lucia ha poi scelto di tornare in Italia e mettere a frutto le sue esperienze per dar vita ad una nuova realtà imprenditoriale, Spoon City.

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Upendu è una piattaforma digitale dedicata al mondo dello sport, che permette agli utenti di scegliere la location, la disciplina che si desidera praticare e la propria marca preferita, il sistema poi confronta le tariffe dei negozi di noleggio di attrezzature sportive online e offline, fornendo le proposte migliori in base alle sue necessità. Upendu è inoltre un’app che permette lo scambio di competenze, informazioni, esperienze e beni materiali tra utenti che hanno le stesse passioni. Tutti gli utenti possono postare delle proposte, goderne di altre e proporre degli scambi in una comunità virtuale che è basata sulla fiducia reciproca e sul vero interesse a imparare, conoscere, condividere.

Impegno, creatività, professionalità e innovazione, sono caratteristiche vincenti per dar vita ad una startup di successo


GEEKGIRL - GIOVANI STARTUPPER

Quando e come nasce? Le tre menti di Upendu sono Francesco Corazza, Andrea Pollio e Lucia Rampanti. Si sono conosciuti, parallelamente alle lauree magistrali, nell’ambito di un percorso di studi dell’Alta Scuola Politecnica che seleziona i 150 migliori studenti tra Politecnico di Milano e Torino. Upendu comincia a formarsi quando due di loro partecipano nel 2012 al Social Innovation Camp The Hub Milano, ma il progetto diventa una start up al Changemakers4Expo.

Come funziona? Abbiamo detto che l’applicazione permette scambi tra utenti e professionisti nel mondo dello sport: gli scambi sono resi fluidi da un sistema di crediti virtuali e Upendu dà anche la possibilità di promuovere offerte e coupon che si possono acquistare proprio in questo modo. I crediti si possono procurare in app e si possono accumulare grazie alla reputazione che si matura aiutando i “principianti”.

Su cosa si fonda? Il valore sociale dell’app si fonda sulla condivisione, sulla fiducia in una comunità affine ai propri interessi e, soprattutto, sulla meritocrazia.

Nella foto: Un professionista di Upendu

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Elisa Fazio e Flazio.com Cos’è Flazio.com?

Chi è Elisa Fazio? È un ingegnere classe 1981, da sempre appassionata di tecnologia, rete e di applicazioni web. Ha scelto ingegneria perché da sempre cerca di poter dare un reale contributo alla terra in cui è nata. L’amore per le piattaforme informatiche e la collaborazione con il fratello hanno fatto tutto il resto. “Credo che le donne italiane abbiano paura ad intraprendere studi e attività che richiedano un impegno maggiore e che diano sbocchi lavorativi gravosi in termini di tempo e spostamenti, tali da dover trascurare aspetti fondamentali per una donna come per esempio avere una famiglia e soprattutto esserne scheletro portante.”

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Flazio.com è una delle realtà più promettenti nell’ambito delle startup italiane ad elevato valore d’innovazione e tecnologia, una realtà che nasce direttamente alle pendici dell’Etna, dalla passione di Elisa Fazio e del fratello e dal desiderio di creare uno strumento utile ad agevolare i clienti della loro web agency nella modifica dei siti già creati. Ha raggiunto in pochi mesi una serie di milestone importanti: dal sorprendente risultato raggiunto nella competizione Wind Business Factor, in cui viene selezionata tra le 10 Startup più valide in tutta Italia, alla vittoria dell’Elevator Pitch Competition al Parco scientifico Tecnologico della Sicilia, fino alla conquista di “Mind the bridge”, prestigioso premio riservato alle startup tecnologiche.

«Bisogna sapere che si dovranno fare delle rinunce, bisognerà essere disposti a non arrendersi mai»


GEEKGIRL - GIOVANI STARTUPPER

Quali sono i punti di forza di Flazio.com? La piattaforma punta a fondere sia la semplicità di utilizzo per gli utenti meno esperti e solitamente spaventati dal mondo web, sia diverse ed importanti funzionalità, che consentono proprio a tutti di realizzare il sito desiderato puntando alle esigenze di una platea diversificata di utenti.

Componenti Gratuiti Si intendono elementi che compongono e aggiungono funzionalità a un sito web, ad esempio: photogallery, mappa Google, collegamento a Facebook, e-commerce, booking, immobiliare, video da Youtube, chiamate Skype, musica, menù, chat, newsletter, sistemi di pagamento quali Paypal e molti altri.

Assitenza Clienti h24 Altro punto di forza è “la chiarezza”, riscontrabile nel supporto al cliente, nelle scelte tecniche e soprattutto nella modalità di pagamento, cristallina e semplice sin dalla presentazione. Per concludere è possibile affermare che le caratteristiche principali di Flazio.com siano la semplicità di utilizzo e di personalizzazione insieme al risparmio di tempo e costi, con il quale si può rendere, in pochi semplici passaggi, il sito totalmente cucito sulle proprie esigenze…come un vero abito sartoriale made in Italy.

Nella foto: Il Team di Flazio.com al completo

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Selene Giupponi Donne e ICT: Uno sguardo al settore della cybersecurity

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Essere ingenere, donna, geek, manager, psicologa e digital forencer in un settore particolare come quello della sicurezza delle informazioni e dell’hacking è possibile Oggi raccontiamo l’esperienza di Selene Giupponi, 32 anni, laureata in Ingegneria Informatica, Membro IISFA (Information Systems Forensics Association, Italian chapter) e HTCC High Tech Crime Consortium con Sede a Washington D.C., Memeber Board di EOS (European Organization For Security) ed è la sola donna italiana ad essere membro fondatore di ECSO (European Cyber Security Organization) accordo di Cooperazione Pubblica Privata al Parlamento Europeo a Strasburgo.Attualmente è Vice Presidente e Head of Digital Forensics Unit (Corporate) della Security Brokers ScpA.

Selene, come e quando hai deciso di lavorare nel settore della sicurezza delle informazioni e perché? Posso dire di essere “figlia d’arte”: papà era prima un programmatore e poi un sistemista sui mainframe IBM ed io sono cresciuta nel suo laboratorio. È stato quindi normale avvicinarmi all’informatica: mi iscrissi ad ingegneria informatica, facoltà “diversamente femminile”, nel senso che noi ragazze eravamo davvero poche! Inoltre all’epoca, facevo sfilate… ero un “caso strano”, alta, (diciamo) carina, intelligente e smanettona. Non dimentichiamoci poi il periodo, siamo nella prima metà degli anni 2000, c’erano le chatline, le “IRC war”, c’era “quella cosa che si chiama Internet”, c’erano la curiosità e la voglia di capirne di hacking… Papà se ne accorse e, vuoi per accontentare le mie passioni, vuoi per tenermi lontana dai pasticci, iniziò a “spremermi” per fare di me un’amministratrice di sistema, non solo su OS/400 ma anche sui sistemi Windows Server, UNIX e Linux. Quali sono le Key factors della Tua attività lavorativa? Potresti provare a descriverle con 3 concetti chiave? Sorrido, perché ne parlo spesso con il Presidente della mia azienda che spesso mi dice che ancor prima di essere una tecnica, in realtà faccio la psicologa. Ed in effetti la prima parola chiave credo sia la psicologia. Io sono una Digital Forenser, o forense informatica: Mi occupo di casi che implicano, giocoforza, reati, in ambito civile o penale: dalle scene familiari, separazioni o divorzi allo spionaggio industriale, passando per storie spes-

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GEEKGIRL - INTERVISTA so terrificanti, che spesso evidenziano l’insorgere di termini e fenomeni “nuovi” quali cyber bullismo, cyber stalking, piuttosto che reati di pedofilia. Nella maggior parte dei casi il mio lavoro consiste nel recuperare prove, le quali si traducono in file ma non solo, i quali si trovano su dispositivi informatici: sistemi server, desktop, portatili, smartphone, ma anche navigatori satellitari, chiavette USB, hard drive esterni. La terza keyword per raccontare la mia professione è l’essere una manager: quattro anni fa ho incontrato Raoul Chiesa, un vero e proprio guru nel settore della cybersecurity, un visionario che mi ha aiutato molto a crescere, uscire dai confini nazionali e capire che là fuori c’è un mondo intero da scoprire, pieno di persone, visioni ed esperienze interessanti. Ho deciso così di scommettere su una “pazza start-up” e sono entrata in Security Brokers, un’azienda globale, molto nota in Italia ma ancora di più all’estero. Ho iniziato a fare la “digital globe trotter”, nel senso che ho lavorato, insegnato e fatto esperienze davvero in mezzo mondo, dal Cile all’Oman, dalla Thailandia alla Repubblica Domincana, Cina, Germania, Francia, USA, Moldavia, Kosovo, Macedonia, Romania, Libano, Malaysia, Tunisia… e in tanti altri luoghi.

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di caldo, ho sudato come ogni studente dovrebbe fare, e mi sono costruita un lavoro, una posizione, un nome, attraverso i fatti e non le parole. Purtroppo verifico sempre più come in Italia questo sembri una rarità, addirittura talvolta fa di te “quella strana”, una pecora non dico nera ma… grigia.

«A 32 anni mi sento l’esperienza di una 40enne, sono una tecnica che ha imparato ad essere una manager, a gestire un’azienda e non solo una Business Unit con un gruppo di geek smanettoni» Quali sono le sfide di oggi nel settore sicurezza delle informazioni ad esempio in relazione alla privacy e tutela dei dati personali? Siamo pronti per affrontarle? La privacy è un concetto, uno status culturale, ancor prima che una “legalia”.

Ci sono tantissimi Paesi al mondo dove esiste davvero la meritocrazia, mentre da noi spesso si valuta con altre metriche, diciamo non proprio…corrette.

La privacy, secondo il mio modesto e personale parere, “ce la siamo giocata”, l’abbiamo persa man mano che le (odierne) tecnologie prendevano piede, arrivando dal mondo militare a quello civile. Ovviamente, la stessa privacy è correlata, quasi legata tramite un filo invisibile, ai dati personali.

Nel mio caso invece grazie ai sacrifici dei miei genitori, ho studiato come una pazza, preso bus e treni con la pioggia, la nebbia e il sole che ti ammazza

Penso che la sfida maggiore sia quella della cultura, del buon senso degli utenti: alla fin fine siamo noi a caricare le nostre foto, filmati, pensieri e parole,


a taggare gli amici, a raccontare dove siamo stati la sera prima o in vacanza. Si parla spesso di divario digitale e in particolare di genere, ma quale è la tua opinione e come secondo te può essere affrontato? Nella tua professione quali criticità hai riscontrato e quali invece aspetti positivi da poter implementare? Esattamente come noi donne nell’IT siamo “merce rara”, ancora peggio è quando ci spostiamo in sotto-categorie dell’IT, in specializzazioni di nicchia come appunto la Digital Forensics e l’Information Security. Anche in questo caso, all’estero, le cose sono leggermente diverse, forse anche grazie ai concorsi ed agli aiuti dei programmi “for women” di aziende come Google e Facebook. Ancora prima di questi “special programs”, però, noto come sia un fatto di mentalità, di mindset, come si dice all’estero. Cosa si potrebbe fare secondo te per incentivare più ragazze ad interessarsi anche ai percorsi di cybersecurity? Potrebbero essere utili ad esempio percorsi nelle scuole in questo senso? In Italia ho insegnato in tantissimi master e in tutti i casi ho visto master raffazzonati, dove l’importante era inserire i soliti, le solite “figlie/i di”, senza un filo conduttore, un flusso logico tra i vari moduli di insegnamento, con slide vecchie e non aggiornate, con la lingua inglese vista come un ostacolo. La sicurezza delle informazioni è una scienza bellissima, composta da tante, tantissime sfaccettature e specializzazioni. La TV ed il cinema, credo, hanno aiutato e giocano un ruolo forte nella scelta del percorso di studi da parte delle ra-

gazze (e dei ragazzi), ma concordo con te: insegnare questa materia, quantomeno l’ABC, già nelle scuole spronerebbe, aiuterebbe i giovani a comprendere l’importanza del bene più importante che hanno: le informazioni. Quali i tuoi prossimi obiettivi e cosa Ti auguri, come donna e come tecnologa, per il futuro delle nuove generazioni al femminile? I miei prossimi obiettivi sono semplici: crescere professionalmente, continuare a girare il mondo ancora per un po’, rendere fieri di me la mia famiglia ed i miei cari… ma anche “correre di meno”, non perdere il contatto con la vita reale, le amiche e gli amici, non dimenticarmi che, a volte, è bello anche spegnere tutto, “scollegarmi” per un po’, scappare dallo stress ed apprezzare la natura, la storia e l’arte, un buon ristorante, un panino su un prato, magari dopo essermi tolta le scarpe, sentendo l’erba sotto i piedi, respirando il profumo della natura. Per le nuove generazioni al femminile: continuate così ragazze, siamo tante, stiamo aumentando… programmiamo, insegniamo, facciamo ricerca e sviluppo, creiamo, inventiamo. “Donne, donne… oltre alle gambe c’è di più”, recitava una canzone di tanti anni fa. È vero, noi ce ne siamo accorte, non molliamo ed andiamo avanti: grazie a Dio l’IT è sex-neutral, ed un computer non guarda “di chi siamo figli”, ma ragiona con una logica meritocratica, il più delle volte!

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Women Techmakers Il progetto di Azzurra Ragone, leader italiana delle Women Techmakers, dove inclusione e community sono le chiavi del successo

Women Techmakers, iniziativa patrocinata da Google, ha come scopo quello di promuovere l’inclusività per le donne che operano in campo tecnologico e creare una community a cui le donne possano far riferimento per condividere risorse, idee, progetti. Uno dei temi principali trattati dal progetto è il gender digital divide, ossia il divario digitale e in particolare di genere la cui esistenza è innegabile nell’IT, e più in generale in ambito STEM. Lo dimostrano numerose ricerche e statistiche che presentano dati alquanto sconfortanti e che, per di più, negli ultimi anni hanno mostrato una tendenza negativa. Si pensi a come solo il 12% delle lauree

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in Computer Science siano conseguite da donne a fronte del fatto che nel 1984 questo numero fosse pari al 37% (fonte code. org/stats). Un dato interessante è che fino alle scuole medie ragazzi e ragazze mostrano lo stesso interesse nei confronti delle materie dell’ambito STEM, ma poi solo lo 0,4% delle diplomate decide di studiare Computer Science. C’è qualcosa che accade nei cinque anni delle scuole superiori. Le ragazze vengono inconsapevolmente travolte dagli stereotipi di genere e si convincono che non sono portate per lo studio delle materie scientifiche, che la scienza “è cosa da ragazzi”. Per questo Women Techmakers si rivolge proprio a ragazze di questa fascia di


età, per mostrare che la scienza e la tecnologia possono essere affascinanti e che possono dare un contributo significativo allo sviluppo di queste discipline che sono alla base dello sviluppo sociale e a livello locale, nazionale ed internazionale. Le comunità hanno un ruolo fondamentale, possono essere davvero il volano e l’elemento chiave non solo per lo sviluppo delle competenze digitali, ma anche per il superamento del gender gap in ambito IT.

non si sentono più in una situazione di disagio per il fatto di essere una minoranza”.

Le comunità sono importanti, in questo senso, perché consentono di raggiungere la cosiddetta “critical mass”.

Il progetto women techmakers è fatto da donne e rivolto alle donne: Google crede molto nella diversity e nell’inclusione di tutte le minoranze, e ha sempre cercato di incrementare la presenza femminile nelle sue aziende e nelle community dei GDG (Google Developer Group).

La massa critica è definita da Steele come “il punto in cui ci sono abbastanza minoranze in un ambiente, che altre minoranze presenti

Un numero esatto è difficile da definire, dipende dalla situazione in cui ci si trova. Le comunità possono svolgere questo ruolo di facilitatori nel raggiungimento della massa critica, oltre a essere un punto di riferimento per le donne che studiano o lavorano in questi campi per condividere, risorse, idee, progetti, esperienze.

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WTM oggi è diventato un programma globale guidato da Natalie Villalobos con più di 200 lead presenti in oltre 50 nazioni nel mondo Proprio per questo nel 2012 Megan Smith, allora vice-presidente di Google[X] e attuale CTO di Google USA, insieme ad altri Googlers fondò Women Techmakers. Grazie al contributo di WTM, dal 2012 ad oggi la partecipazione femminile al Google I/O (la conferenza mondiale di Google che si tiene ogni anno a San Francisco) è cresciuta dall’8% del 2013 al 24% del 2015. Gli eventi WTM sono sempre aperti a tutti, non solo alle donne, in quanto l’obiettivo è quello di incrementare la diversity. La strategia di WTM può risultare vincente in questo senso in quanto vuole portare consapevolezza dell’esistenza di un divario di genere fornendo al tempo stesso le risorse per colmare tale divario. Organizzando eventi rivolti ad entrambi i sessi, lo scopo è raggiungere la massa critica, in modo che nessuno si possa sentire a disagio o escluso dal processo di innovazione e possa dare al tempo stesso il suo contributo prezioso. C’è una ricerca americana che mostra come a due anni dalla laurea solo un terzo delle donne continua a lavorare in ambito IT. Si tratta sicuramente di un segnale importante perché accende una spia sul fatto che esistono due ordini di problemi: 1. le barriere all’ingresso: poche donne scelgono di studiare materie che afferiscono all’ambito STEM;

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2. la retention: anche quando le donne decidono di fare “il salto nel buio”, dopo le prime esperienze lavorative decidono di abbandonare il lavoro o per dedicarsi alla famiglia o ad altri lavori che con questa sono più conciliabili, come l’insegnamento. A volte basterebbero piccoli accorgimenti, come concedere un po’ di flessibilità nell’orario lavorativo o dare la possibilità di lavorare da remoto. Inoltre, sarebbe opportuno cercare di valorizzare le donne più promettenti nell’organizzazione, affinché arrivino ad occupare posizioni manageriali, in modo da influire nei processi decisionali aziendali e portare una nuova cultura e una prospettiva altra nell’organizzazione aziendale e nel suo design, promuovendo così aziende che siano a misura di uomo, ma anche di donna, conciliando le esigenze diverse di ognuno dei due sessi. “ok abbiamo detto che ci sono poche donne che studiano e lavorano in ambito IT, perché dovremmo preoccuparci?” la questione dovrebbe interessarci perché se le donne non saranno rappresentate in ambito IT, anche le loro idee, interessi, progetti non saranno tenuti in considerazione quando creeremo le città, le infrastrutture, i mezzi di comunicazione, le policy di domani. Chissà se un giorno potremo vivere in una società in cui le idee di uomini e donne, in tutti i campi, possano essere ugualmente rappresentate e in cui ognuno possa dare il proprio contributo. Un mondo in cui donne e uomini abbiano possibilità di scegliere cosa diventare domani, senza dover sottostare a pregiudizi, un mondo in cui ciascuno possa scegliere liberamente di esprimere il proprio talento.


E’ Coder Mentor nei CoderDojo organizzati a Matera e dintorni nel 2019 (capitale della cultura).

Il mio sogno è girare il mondo con il mio lavoro, ci riuscirò, perchè volere è potere, come diceva Walt Disney: “Se puoi sognarlo, puoi farlo”

Chi è Azzurra Ragone? Ingegnere gestionale, con un dottorato in Ingegneria dell’Informazione e la passione per la ricerca, l’analisi e la visualizzazione dei dati, meglio se Open. La ricerca è la sua prima passione: ha lavorato come ricercatrice per diversi anni, presso il Politecnico di Bari, l’Università di Trento e la University of Michigan (USA) sui temi del Semantic Web, del Web of Data e della negoziazione automatica tra agenti intelligenti. Tutt’oggi studia come i dati sono collegati sul Web e come sfruttare le loro relazioni semantiche per creare applicazioni smart in grado di supportare il decision making e di fornire suggerimenti all’utente in cerca di servizi, informazioni, idee, ecc...

Insegna Tecnologia nelle scuole medie ed è appassionata di coding, robotica, cultura e consapevolezza del digitale, rischi e opportunità della rete. Per due anni ha lavorato presso Exprivia S.p.A come consulente di Business Intelligence per diversi aziende italiane. Quando non lavora le piace giocare a calcetto, praticare yoga e seguire corsi di scherma e di violino. Viaggiare è una sua grande passione, dai piccoli weekend fuori-porta ai viaggi trans-oceanici. In Italia Rappresenta il gruppo Women Techmakers, dove, In qualità di lead, si diletta a organizzare con la community del GDG di Bari diversi tipi di eventi: workshop, conferenze, coding-lab, hackathon, ecc.

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GEEKGIRL - DONNE PER LA TECNOLOGIA

Dal Teatro agli Urban Games Lena Mech è una game designer del Copenhagen Game Collective, un collettivo di artisti e designer che riadattano i tradizionali giochi da strada alla luce della tecnologia Gli urban games sono giochi collettivi pensati per essere svolti nello spazio urbano: Le città si trasformano in grandi campi da gioco dove ognuno interagisce con l’altro in modo del tutto inusuale. Lena proviene da una formazione teatrale ma ha sempre sentito che il teatro fosse troppo limitato per il modo in cui funziona con l’audience. Un giorno si imbatté in un invito per un workshop di urban games tenuto all’interno di un festival di teatro a Praga. Il workshop era organizzato da un gruppo di Berlino chiamato Invisible Playground. Fu lì che realizzò che quello era proprio il collegamento con gli spettatori che stava cercando, così da allora cerca di stimolare le interazioni umane nei luoghi pubblici attraverso lo strumento degli urban games.

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Gli urban games creano uno spazio comune dove poter incontrare e interagire con gli sconosciuti, abbattendo le barriere personali e creando nuove storie.

Ma da dove nasce l’ispirazione per un nuovo gioco? La città e i suoi ambienti sono una grande fonte di ispirazione per game designer che si occupano di Urban Games. Basta infatti osservare come le persone si muovono e interagiscono negli spazi pubblici. Immagine tratta da “Monkey See Monkey Mime” Idiots Attack The Top Noodle è uno dei giochi di cui si è occupata Lena: Immaginate di essere nel futuro, dove l’élite degli intellettuali adesso controlla masse…di idioti! Per liberarsi gli idioti cercano di mangiare il cervello del leader degli intellettuali, il Top Noodle. Si dice infatti che se mangi il cervello di un intellettuale, diventi tu stesso uno di loro. Si utilizzano dei Move Controller. Monkey See Monkey Mime è un altro gioco del CGC, e mostra come negli Urban Games la tecnologia serve come strumento e ispirazione. La tecnologia può rendere anche un semplice esercizio un gioco. Il semplice gesto di mimare la danza di un altro giocatore è trasformato in un gioco attraverso il Move Controller, misurando la precisione di ogni giocatore.

La psicogeografia è un modo interessante di guardare ai luoghi in cui viviamo. Anche semplici passeggiate senza uno scopo sono un modo per lasciar andare la nostra immaginazione. Lena è impegnata anche nel progetto Spilvaerk per promuovere l’apprendimento attraverso la progettazione dei giochi: Molti bambini oggi stanno crescendo attraverso lo strumento dei giochi come forma principale di intrattenimento. L’uso formativo dei giochi può essere una chiave per motivarli. In ultimo, attraverso l’analisi dei giochi, i bambini possono raggiungere una conoscenza più profonda dei sistemi in generale che li aiuta a creare un’interpretazione del mondo come sistema che contiene al suo interno altri sistemi interconnessi.

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GEEKGIRL - TECNOLOGIA PER LE DONNE

App per conoscere l’INCI dei cosmetici Biotiful App che affianca un negozio online di cosmetici naturali, Biotiful consente di ricercare i prodotti per nome o in alternativa inquadrando il codice a barre. Oltre ad analizzare gli ingredienti, confronta le recensioni e i prezzi dell’articolo che si sta valutando nei vari shop online. L’analisi chimica del prodotto è espressa in foglioline verdi (da una a cinque) e, nel caso di una valutazione non ottimale, sono indicate anche le problematiche relative agli ingredienti considerati “critici” (se sono allergizzanti, sconsigliati in gravidanza, ecc.). Nel caso un prodotto non sia presente, è possibile inserirlo manualmente. È possibile inoltre salvare e accedere a una lista dei propri preferiti direttamente dalla schermata iniziale dell’app.

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È verde? Anche in questo caso con l’app è possibile effettuare una ricerca per nome, scansionare il codice a barre sul prodotto, aggiungere un articolo non presente nel database e creare una lista di preferiti. In più è possibile cercare le singole sostanze e verificarne il grado di pericolosità attraverso una scala di colori. È verde? ha anche al suo interno una community: Oltre alle recensioni, si possono scrivere delle domande agli


Saper leggere l’etichetta dei cosmetici è fondamentale per capire esattamente cosa ci stiamo spalmando Nel cosiddetto INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients, ovvero la lista degli ingredienti presente sulle confezioni), le sostanze utilizzate sono indicate con il loro nome scientifico e in ordine decrescente di concentrazione. Si tratta quindi di un linguaggio tecnico, di non immediata comprensione e, specialmente se stiamo effettuando il nostro acquisto di fretta in un supermercato, che non ci aiuta molto nella scelta. Esistono però delle app che ci consentono di ottenere un’immediata valutazione complessiva della naturalità degli ingredienti dei cosmetici; di seguito le principali: “Biotiful”, “È verde?” e “CodeCheck”.

CodeCheck altri utilizzatori dell’app, scambiare prodotti e organizzare degli acquisti collettivi. Il tutto ha anche un risvolto di gamification, in quanto con le diverse attività si accumulano punti e si avanza di livello.

Quest’ultima app viene definita un vero e proprio “personal shopping assistant”: È in grado di identificare cosmetici, ma anche cibi e prodotti per la casa, articoli per bambini e relativi ingredienti.

Nella sezione “Shopping” troviamo i link a diverse opzioni di acquisto online, la possibilità di filtrare per marchio e vedere da quali siti è venduto, nonché offerte e coupon per gli acquisti.

Consente di scegliere tra quattro profili e di customizzare l’utilizzo a seconda delle proprie esigenze – se si è interessati solo alla naturalità dei cosmetici, alla presenza grassi, zuccheri e sale nei cibi, se si è allergici a qualche sostanza o si seguono regimi alimentari particolari, alla sostenibilità ambientale dei prodotti o a tutti questi aspetti contemporaneamente. Nel caso in cui il prodotto analizzato non soddisfi i criteri richiesti, l’app suggerisce alternative migliori. Infine, se l’argomento vi interessa e volete approfondire la conoscenza dei singoli ingredienti dei cosmetici, potete consultare il Biodizionario, in cui sono ne sono stati catalogati oltre 4000.

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GEEKGIRL - TECNOLOGIA PER LE DONNE

Livia: Un rimedio da vera geekgirl Per sconfiggere i fastidiosi crampi mestruali non ci sarà più bisogno di analgesici ma sarà sufficiente premere un bottone

Nelle foto: Packaging e prodotto “Livia”

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Su Indiegogo ha raggiunto quasi il 700% dei fondi pianificati per il suo sviluppo, tenetevi forte: i creatori di Livia, tra cui molte donne, promettono una rivoluzione per il benessere psicofisico di molte donne. Il progetto è nato nel 2013, è stato testato a partire dall’anno successivo e nell’ottobre di quest’anno probabilmente sarà già possibile acquistare i primi dispositivi. Ha l’aspetto di un piccolo lettore mp3 e Diana, Gail, Suzanne, solo alcune delle donne che l’hanno già provato, confermano che funziona! Come è fatto? È composto dall’unità centrale, alla quale sono collegati due elettrodi che si applicano sul basso ventre, zona solitamente interessata dai dolori mestruali. Quando si accende Livia, il dispositivo invia benefiche pulsazioni all’area interessata, promettendo di neutralizzare il dolore durante tutto il tempo in cui si indossa.

In che modo Livia sconfigge il dolore? Il funzionamento di Livia si basa sulla Teoria del cancello (Gate Control Theory, GCT), secondo la quale “le informazioni tattili non dolorifiche sarebbero in grado di controllare, cioè di chiudere la porta alle informazioni dolorifiche, non appena queste entrano nel midollo spinale”. Le pulsazioni di Livia manterrebbero quindi “occupati” i nervi interessati dal dolore, i quali sarebbero impegnati a percepire la sensazione che viene da Livia e non avrebbero possibilità di far avvertire il dolore. Questo è il principio secondo il quale Livia si propone di alleviare il dolore dei crampi mestruali. Ogni iniziativa per le donne merita attenzione e spazio! Sebbene ci siano già scettici pronti a richiedere il soddisfatti o rimborsati nel caso in cui le promesse di Livia non siano mantenute, gli entusiasmi sono alti! Ci sarà davvero la rivoluzione nel pain killing?

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GEEKGIRL - TECNOLOGIA IN CUCINA

Geek in Cucina I robot da cucina sono l’ultima trovata nel campo della ristorazione e del buon cibo. Dei robot che aiutano a cucinare proprio come se fosse un aiutocuoco esperto.

ANOVA PRECISION COOKER Utilizzando questo prodotto potrai cucinare in qualsiasi luogo, ti occorre solamente una connessione Wifi. L’Anova Precision Cooker permette di ottenere facilmente cotture professionali a casa. Per usarlo, è sufficiente collegare il Cooker a una qualsiasi pentola piena d’acqua, mettere il cibo in una busta sigillabile e impostare durata e temperatura. Il Cooker riscalda e fa circolare l’acqua ad una temperatura precisa, cuocendo i cibi alla temperatura esatta, creando così la massima tenerezza e ritenzione di umidità (senza preoccuparsi di esagerare con la cottura). L’Anova Precision Cooker si connette al telefono, in modo da poter cucinare pasti sorprendenti con il semplice tocco di un pulsante - Passa meno tempo in cucina affidandoti all’app per sapere quando il cibo è pronto.

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PERFECT BAKE PRO Il Perfect Bake Pro è una bilancia digitale in tempo reale unisce le forze con un’app geniale per guidarti a preparare prodotti da forno perfettamente preparati con un minimo disordine. Mentre si versano gli ingredienti direttamente in una ciotola, la bilancia intelligente su schermo si regola in tempo reale. E misurando in peso anziché in volume, Perfect Bake 2.0 garantisce proporzioni ideali per garantire i migliori assaggi. Crea senza sforzo dessert da un database in continua espansione con centinaia di ricette o aggiungi le tue creazioni all’app

VORWERK BIMBY TM6 Che tu voglia preparare un semplice pranzo in famiglia o creare un frullato con ingredienti genuini o stupire con piatti raffinati, Bimby ti aiuterà passo passo a preparare i piatti perfetti per tutta la famiglia. Più sapore e più profumo grazie all’alta temperatura che permette di rosolare e creare meraviglie al caramello. Cottura perfetta al cuore del prodotto e tempi di conservazione più lunghi. Lievita gli impasti all’interno del Varoma e prepara ottimi yougurt, poiché il livello di umidità e temperatura sono costanti. Fino a 8 ore di cottura per piatti di carne per sapori a regola d’arte.

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GEEKGIRL - SERIE TV GEEK

Serie TV Geek Quando l’essere geek incontra le serie tv il risultato è eccezionale. A seguire 3 serie tv che come tema centrale hanno quello della tecnologia. Se non le avete ancora viste, rimediate!

OSMOSIS - 2019 - 8 EPISODI Osmosis è un viaggio nella fantascienza davvero entusiasmante: la moda delle app per appuntamenti è diventata sempre più evidente. L’algoritmo dell’amore sembra essere stato decodificato da due fratelli, neuroscienziati e informatici di grande valore, che hanno ideato una tecnologia davvero sbalorditiva. Osmosis, attraverso dei nanorobot che analizzano il cervello, legge letteralmente le sensazioni e le emozioni dell’utente e, attraverso i social media e altre informazioni disponibili, trovano l’anima gemella con una compatibilità perfetta. Le cavie dell’operazione Osmosis però scopriranno il lato oscuro della tecnologia: i sentimenti, spesso, sono difficili da decodificare e la tecnologia non può scegliere una persona che possa renderti felice per sempre.

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BLACK MIRROR - 2011 - 4 STAGIONI Serie antologica che esplora le peggiori paure legate alla tecnologia, con storie che attingono ai disagi collettivi del mondo moderno. In ogni casa, in ogni scrivania, in ogni tasca ognuno di noi ha un “black mirror”, uno specchio nero della nostra esistenza del ventunesimo secolo (che esso sia una televisione, un computer, uno smartphone). Black Mirror è la serie tv che ci mette faccia a faccia con la realtà di questi tempi, facendoci rendere conto come la tecnologia ha invaso la nostra vita -e non solo in senso positivo.

HUMANS - 2015 - 3 STAGIONI In un presente parallelo al nostro, l’oggetto all’ultima moda per soddisfare il fabbisogno delle famiglie è il “Synth”, un umanoide super realistico uguale in tutto e per tutto ad una persona vera tranne per il fatto che non prova emozioni. Ma siamo davvero sicuri che siano tutti così? Gli Hawkins, una famiglia amorevole ma travagliata, decide di acquistare Anita, un servitore robotico altamente sviluppato, nella speranza di trasformare il modo in cui vivono. Ma la convivenza con l’androide potrebbe causare dei problemi.

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GEEKOROSCOPO

GeekOroscopo L’oroscopo di marzo 2020 porterà tanta energia positiva. Le giornate di questo mese iniziano ad allungarsi in vista della primavera. Qualcuno potrebbe desiderare di passare più tempo al lavoro, qualcun altro, al contrario, pensa a lunghe serate romantiche.

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ARIETE 21 Mar - 20 Apr

TORO 21 Apr - 20 Mag

GEMELLI 21 Mag - 20 Giu

CANCRO 21 Giu - 20 Lug

Sei il primo segno dello zodiaco e hai sempre molta fretta di arrivare. Impulsivo, onesto, coraggioso e sincero, ti infiammi facilmente per situazioni e persone, ma, altrettanto rapidamente, perdi interesse.

Sei una persona affidabile, realista e con i piedi saldamente per terra. Non ti tiri mai indietro di fronte agli impegni e sei capace di resistere ad oltranza. Solo doveri? Per niente! Gola ed eros in primo luogo!

Vivace, abile, curioso, hai voglia di esplorare il mondo intero, di conoscere e di apprendere tutto. La tua dualità rappresenta la tua capacità di osservare entrambi i lati della medaglia: e non è da tutti!

Sei molto legato alla famiglia, all’infanzia, al passato. I ricordi sono per te importanti e li costudisci con gelosia. Intuitivo, fantasioso, molto sensibile: basta poco per offenderti e farti chiudere nel tuo guscio.


LEONE 21 Lug - 20 Ago

VERGINE 21 Ago - 20 Set

BILANCIA 21 Set - 20 Ott

SCORPIONE 21 Ott - 20 Nov

Ti piace fare la parte del Leone: ambizioso e orgoglioso, nobile e fiero, e tanto generoso. Aspiri a comandare e ad avere il primato, ma sei altrettanto capace di donare e proteggere chi ti circonda. Sei stabile e concreto.

Vergine, sei nato sotto il segno dei lavoratori, delle persone attente ai dettagli, dotate di realismo e a volte anche un po’ troppo puntigliose. Cerchi sempre il pelo nell’uovo e sei perfino capace di trovarlo, scrupoloso come sei.

Hai un gusto eccellente, caro Bilancia. L’equilibrio si riflette nei tuoi gesti, nei tuoi pensieri. Detesti rimanere da solo: sei nato per stare con gli amici, per amare un partner, per godere la vita nei suoi piaceri essenziali.

Con il tuo intuito che ha quasi del magico, con il tuo spirito critico e indagatore, arrivi in fretta alla soluzione. Sei combattivo, e le difficoltà non ti spaventano mai. Sei un tipo molto introverso e profondo.

SAGITTARIO 21 Nov - 20 Dic

CAPRICORNO 21 Dic - 20 Gen

ACQUARIO 21 Gen - 20 Feb

PESCI 21 Feb - 20 Mar

Sei di larghe vedute e la tua lungimiranza ti porta ad immaginare come potrebbe essere il futuro, che, per te, sarà sempre migliore del presente. Coltiva con cura il tuo cuore generoso e ottimista, ma non essere troppo ingenuo!

Sei il segno delle costruzioni lente e solide, delle vette, delle ambizioni e dei progetti grandiosi. Niente e nessuno può distoglierti dai tuoi obiettivi. Riservato e geloso della tua intimità, su di te si può sempre contare.

Adori fare amicizia, comunicare, essere in contatto. Sei socievole, ma in modo poco appariscente: nel senso che non fai parte della categoria dei grandi chiacchieroni ma degli amici disponibili e sinceri.

Dolci e teneri, sensibili e sognatori, avete un cuore grande come l’infinito che vi rappresenta e nel quale a volte vi perdete. L’insicurezza e i timori inspiegabili che tra voi e il mondo esterno non esistono confini.

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Nel prossimo numero... ReAct: basta fake news che fomentano violenza Digitale Rosa: a scuola con 15 esperte di web marketing Chayn: fare rete per dire no alla violenza domestica


GEEKGIRL

N°02

GeekStartupper

GeekCommunity

GeekIntervista

Chayn: fare rete per dire no alla violenza domestica

ReAct: basta fake news che fomentano violenza

Digitale Rosa: a scuola con 15 esperte di web marketing

APRILE 2020

€3.00



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