Tra Natale e Capodanno è pur sempre un grande affanno. Tutti corrono di qua, e non si contano le spese. Non si contano i parenti, che rivedi dopo anni. E gli amici piÚ lontani, fanno auguri un po' malsani.
Ma che strano questo mondo, fatto di presenze cupe. Fatti di ricordi grevi, e alla fine malintesi. Poi finiscono le feste, e si riprende la routine. Chiusi ancora tra due mura, e serpeggia la paura.
Si ricorda solo un giorno, solo una perduta ora. Quando siamo ancor piccini, e ci sono anche i vicini.
Vecchi, storpi e malandati, festeggiamo di insaputa; un signore ormai rinato, e morto anch'egli per natura.