Uno, nessuno, centomila

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Sono uscito adesso dalla doccia, e tu non sei già rientrata; sto per preparar la cena, in questo sabato di sera. Ma mi accorgo, d'improvviso, sul telefono un messaggio. 'Non rientro per un poco, ho da fare pressapoco'. Sai che faccio, a questo punto, esco tosto e assai compunto; vado al bar, vicino al porto, ed aspetto ancora il morto. S'era detto: ci vediamo per quell'ultimo saluto, all'amico ormai cornuto; di tirare ancora molto, questa storia ha risolto. Non si sa che cosa fare, con te sono solo sere amare; sono solo aria e vento, stai per essere un tormento. Ho deciso che ti lascio, perché hai un'altro sotto il braccio. Ho deciso di migrare, per località più vere. Non dirò più una parola, e mi prendo un'altra sposa; una straniera, di sicuro, avrà meno muso duro. Se poi sbarco in Normandia, lì mi aspetta zia Sofia; che con grande cuore in mano, penserà al mio futuro. Farò tante cose belle, che con te non sono state; aprirò un bel locale, con tre giovani puttane. Non sarà più cosa seria, la domenica mattina. Avrò molti e assai clienti, e tanti soldi in mezzo ai denti. Tu rimpiangerai il tuo sposo di una volta... Ma lo sai che sei sconvolta?




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