Alleniamolafantasia3

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Indice 3 6 7 9 10 11 13 14 15 16 17 19 20 21 22 23 24 26

Sulle ali della fantasia Il bambino con i capelli verdi Il vecchio mago Giacomino Una storia in rima Nel mondo delle fiabe Nespolina e il principe Gli gnomi Un paesaggio di fiaba Per fare magie La fiaba moderna L’altra storia di Biancaneve Fiabe al contrario Insalata di fiabe La strega Betega Malospirito Lo zoo delle favole Un ragno ingannatore La volpe e l’uva

Prese ntazi Il lab one o pres ratorio A lle en

dida ta per l’ niamo la tt in cace ico partic segnant fantasia rape un . Ess olarm p gioc ose d o è carat ente uti ercorso le terizz ni sia irette ato d ed effia i l s d t inam imola to, s a att is iv ia r lingu lo svilu mo dell’a e negli a ità p lu i situa stico-esp po delle pprendim nzioni e r com essiv nruolo p in impo cui la e all’int etenze fanta e rtant sia g r no di e. ioca un

La rana gonfiata e il bue Il bue e la rana La volpe e il corvo Invento e scrivo Gli animali nelle favole

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Redazione e impaginazione: Cartamediale s.r.l. Progetto grafico e copertine: Curvilinee Illustrazioni: Giovanni Basile di Studio Caba Stampa: Arti Grafiche Italo Cernia Tutti i diritti sono riservati, 2008 by Ardea Ristampa 2009 2010

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ISBN: 978-88-8397-153-2

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Via Capri, 67 - 80026 Casoria (Napoli) Tel. 081-7599674 fax 081-2509571 e-mail: ardeaeditrice@tin.it


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Sulle ali della fantasia Ascolta il racconto letto dall’insegnante.

Alice Cascherina Questa è la storia di Alice Cascherina, che cascava sempre e dappertutto. Il nonno la cercava per portarla ai giardini: - Alice! Dove sei, Alice? - Sono qui, nonno. - Dove qui? - Nella sveglia. Sì, aveva aperto lo sportello della sveglia per curiosare un po’ ed era finita tra gli ingranaggi e le molle, e ora le toccava di saltare continuamente da un punto all’altro per non essere travolta da tutti quei meccanismi che scattavano facendo tic-tac. Un’altra volta il nonno la cercava per darle la merenda. - Alice, dove sei, Alice? - Sono qui, nonno. - Dove qui? - Ma proprio qui, nella bottiglia. Avevo sete e ci sono cascata dentro. Ed eccola là che nuotava affannosamente per tenersi a galla. Fortuna che l’estate prima, a Sperlonga, aveva imparato a fare la rana. - Aspetta che ti ripesco. Il nonno calò una cordicina dentro la bottiglia. Alice vi si aggrappò con destrezza. Era brava in ginnastica. Un’altra volta ancora Alice era scomparsa. La cercava il nonno, la cercava la nonna, la cercava una vicina che veniva sempre a leggere il giornale del nonno per risparmiare.

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- Guai a noi se non la troviamo prima che tornino dal lavoro i suoi genitori, - mormorava la nonna, spaventata. - Alice! Alice! Dove sei, Alice? Stavolta non rispondeva. Non poteva rispondere. Nel curiosare in cucina era caduta nel cassetto delle tovaglie e dei tovaglioli e ci si era addormentata. Qualcuno aveva chiuso il cassetto senza badare a lei. Quando si svegliò, Alice sì trovò al buio, ma non ebbe paura, una volta era caduta in un rubinetto e là dentro sì che faceva buio. “Dovranno pur preparare la tavola per la cena”, rifletteva Alice. “E allora apriranno il cassetto”. Invece nessuno pensava alla cena, proprio perché non si trovava Alice. I suoi genitori erano tornati dal lavoro e sgridavano i nonni: - Ecco come la tenete d’occhio! - I nostri figli non cascavano dentro i rubinetti, - protestavano i nonni, - ai nostri tempi cascavano soltanto dal letto e si facevano qualche bernoccolo in testa. Finalmente Alice si stancò di aspettare. Scavò tra le tovaglie, trovò il fondo del cassetto e cominciò a batterci sopra con un piede. Tum, tum, tum. - Zitti tutti, - disse il babbo, - sento battere da qualche parte. - Tum, tum, tum, - chiamava Alice. Che abbracci, che baci, quando la ritrovarono. E Alice ne approfittò subito per cascare nel taschino della giacca di papà e quando la tirarono fuori aveva fatto in tempo ad impiastricciarsi tutta la faccia giocando con la penna. Gianni Rodari, Favole al telefono

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Obiettivo: Lingua italiana - Ascoltare un testo letto dall’insegnante.


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Dopo l’ascolto. Come si chiama la protagonista del racconto? ............................................................... .......................................................................................................................................... Perché le è stato dato questo nome? .............................................................................. .......................................................................................................................................... Dove cade Alice all’inizio della storia? ............................................................................. .......................................................................................................................................... Chi aiuta Alice ad uscire dalla bottiglia?.......................................................................... .......................................................................................................................................... In che modo?.................................................................................................................... .......................................................................................................................................... Dove finisce Alice per la sua curiosità? .......................................................................... .......................................................................................................................................... Che cosa pensa mentre è chiusa nel cassetto? .............................................................. .......................................................................................................................................... Che cosa dicono i genitori di Alice ai nonni?................................................................... .......................................................................................................................................... Che cosa rispondono i nonni?.......................................................................................... .......................................................................................................................................... In che modo Alice riesce ad uscire dal cassetto?........................................................... .......................................................................................................................................... Dove cade Alice alla fine della storia? ............................................................................. .......................................................................................................................................... Che cosa ha combinato in questo posto? ....................................................................... ..........................................................................................................................................

Quali altre disavventure capiteranno ad Alice Cascherina? Immagina e racconta sul quaderno. Obiettivo: Lingua italiana - Ascoltare e comprendere un testo letto dall’insegnante. Produrre un testo.

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Il bambino con i capelli verdi Ascolta il racconto letto dall’insegnante. Il contadino Pietro rimase molto meravigliato quando gli nacque un bambino con i capelli verdi. Pietro aveva visto gente con i capelli neri, biondi e rossi; aveva sentito parlare di una certa fata con i capelli turchini, ma capelli verdi non ne aveva proprio visti. Le donne che venivano a vedere il bambino dicevano: - Sembra che abbia in testa l’insalata. Così il bambino fu battezzato: Paolino lo chiamò il padre, Paolino Insalata lo chiamarono le donne. Quando ebbe sette anni portò a pascolare una capretta nel prato. Ed ecco, ad un tratto, la capretta gli si avvicinò e gli brucò via in quattro e quattr’otto tutti i capelli, lasciandogli la testa rasata come un prato falciato. Così si poté capire che i capelli verdi di Paolino non erano capelli verdi, ma erba, una bella erbetta fresca e soffice che cresceva molto in fretta. Col passare degli anni cominciò a crescere, in mezzo all’erba, anche una pianticina. Paolino così non aveva più bisogno di piante per stare all’ombra: d’estate gli bastava quella che cresceva in testa, che dava un’ombra ventilata e… freschi pensieri. Gianni Rodari, Favole al telefono

Dopo l’ascolto, rispondi a voce. Che cosa avevano di particolare i capelli di Paolino? Che cosa gli successe a sette anni? Che cosa si scoprì? Col passar degli anni che cosa crebbe in testa a Paolino?

Che cosa succederebbe se un bel mattino specchiandoti scoprissi tra i tuoi capelli tanti fiorellini profumati? Immagina e scrivi la storia sul quaderno.

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Obiettivo: Lingua italiana - Leggere, comprendere e produrre un testo.


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Il vecchio mago Giacomino Leggi la storia. In un castello diroccato aggrappato a una montagna, viveva un vecchio mago di nome Giacomino; il poverino veniva deriso da tutti i suoi amici perché aveva paura del buio. Il mago, appena tramontava il sole, si aggirava per le stanze tenebrose del castello e incominciava a tremare.

............................ ............................ ............................ ............................ ............................ ............................

Spesso diventava nervoso e, battendo i piedi per terra, ............................ spaventava puntualmente i piccoli pipistrelli addormentati. ............................ - Lasciaci dormire in pace - gridavano quelli volteggiando ............................ nelle stanze, mentre il mago Giacomino cercava di ............................ calmarsi dicendosi parole di conforto e poi rivolgendosi ............................ ai pipistrelli, chiedeva loro scusa pronunciando la famosa ............................ frase: - Non è colpa mia, ma del buio! Un bel giorno sfogliando il librone delle formule super magiche, che apparteneva al suo bisnonno, il vecchio mago scoprì una formula per illuminare la notte e renderla splendente. Il vecchio mago Giacomino prese la sua bacchetta di cristallo ed esclamò: - Notte buia e tempestosa sarai sempre luminosa, notte nera, nera, nera, sarò più tranquillo da stasera.

............................ ............................ ............................ ............................ ............................ ............................ ............................ ............................ ............................ ............................

Appena finì di pronunciare le parole apparve dal nulla ............................ un sacchetto di carta pieno di semini d’oro. A mezzanotte ............................ in punto il mago Giacomino, volando sul suo tappeto magico, ......................... li sparse per il cielo che si riempì improvvisamente di stelline e di lucciole splendenti. Da quella sera il vecchio ........................ mago sospirando esclamava: - Speriamo che faccia buio presto! ......................

Obiettivo: Lingua italiana - Leggere e comprendere un testo.

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Per ogni sequenza scrivi accanto al testo una frase significativa. Riordina le scene numerandole da 1 a 4 e racconta a voce la storia.

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Prova a trasformare il finale del racconto inserendo un nuovo personaggio, per esempio un amico del mago Giacomino che, per fargli uno scherzo, trasforma le stelle e le lucciole in tante monete d’oro splendenti. Come finirà in questo caso la storia? .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................

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Obiettivo: Lingua italiana - Comprendere e manipolare un testo.


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Una storia in rima Leggi e cerchia le parole che fanno rima tra di loro.

Il mal di denti del coccodrillo Il coccodrillo andò dal dentista e si accomodò sulla poltrona, e il dentista gli chiese: - Mi dica dove fa male e perché. Rispose il coccodrillo: - Veramente ho un dolore terribile a un dente. E aprì le sue larghissime mascelle e il dentista vi entrò fino alle ascelle. Il dentista se la rideva: - Gente, ma lo sa che è davvero divertente? E gli cavava i denti in qua e in là. Il coccodrillo urlava: - Ahi, ahi, ah! Molli le pinze, me ne voglio andare! - Ma io ne ho ancora dodici da fare disse il dentista - e per di più, lo ammetto, ho trovato solo ora il dente infetto ma per un coccodrillo, abbia pazienza, un dente in più o in meno, sai che differenza! Ma il mascellone a un tratto fece SGNACCA! E del dentista non restò più traccia. A nord, a sud, a oriente o a occidente, di lui nessuno ha saputo più niente. Shel Silverstein, Strada con uscita

Rispondi. Dove andò il coccodrillo? ................................................................................................. Che cosa gli chiese il dentista ? ...................................................................................... Che cosa rispose il coccodrillo? ...................................................................................... Che cosa successe ? Racconta....................................................................................... .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... Obiettivo: Lingua italiana - Leggere e comprendere un testo. Individuare parole in rima.

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Nel mondo delle fiabe Fatti fitti di fate e fattucchiere, immagini di maghi e di magie, racconto di orchi antichi, storie di orride streghe, memorie d’ori e mari, episodio di odio voci di covi, ire di dei, parabole, fiabe, fole, noi, io. Roberto Piumini, C’era un bambino profumato di latte.

Leggi e illustra un paesaggio di fiaba.

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Obiettivo: Lingua italiana - Leggere un testo poetico. Arte e immagine - Usare gli elementi del linguaggio visivo.


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Nespolina e il principe

Un orco aveva rapito una bambina ma, poiché oltre a essere molto cattivo era anche molto miope e un poco tonto, credeva fosse una nespola e l’aveva messa a maturare nella paglia, chiusa in cima ad un’alta torre. Ogni sera andava ad accertarsi se Nespolina era pronta per essere mangiata e tutte le volte decideva di aspettare un altro giorno, perché diventasse ancora più morbida e grossa. Così sera dopo sera, erano passati gli anni e Nespolina era diventata una bellissima fanciulla con lunghi capelli biondi come l’oro. La torre non aveva scale e l’orco, quando voleva salire, chiamava forte dal basso: - Nespolina, getta la scala! Allora la fanciulla si affacciava, calava le lunghe trecce fino a terra e l’orco vi si arrampicava, come fosse stata una scaletta. La strana manovra fu notata dal figlio del re, a cui venne la curiosità di conoscere la proprietaria di quelle trecce stupende. - Nespolina, gettami una scala! - chiamò una sera. La prigioniera credette fosse l’orco e ubbidì; ma stavolta fu il principe ad arrampicarsi sulla torre. Come vide la fanciulla se ne innamorò; anche Nespolina che in vita sua aveva visto solo l’orco fu colpita dalla bellezza e dalla bontà del giovane. Pensarono di fuggire e di sposarsi; però Nespolina, non potendosi servire dei suoi stessi capelli, non aveva modo di scendere.

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- Tornerò ogni sera - disse il principe - e ogni volta ti porterò della seta con cui a poco a poco intreccerai una vera scala e quando la scala sarà abbastanza lunga, fuggiremo. Purtroppo l’orco scoprì i loro piani. Accecò il principe, poi prese Nespolina e la portò in mezzo al bosco, dove la abbandonò alla sua sorte. Da allora la fanciulla, certa di aver perso per sempre il suo innamorato, non fece altro che piangere e piangere e piangere. Il principe, invece, non si rassegnò. Continuò a vagare per valli e per monti, finché udì i singhiozzi della fanciulla e si diresse a tentoni nella direzione da cui giungevano. Finalmente i due innamorati si ritrovarono e poterono abbracciarsi. Non appena le lacrime di Nespolina bagnarono gli occhi del principe cieco, d’incanto gli restituirono la vista; così i due tornarono alla reggia, si sposarono e vissero felici e contenti. Gianni Padoan, Il principe Granchio

Completa. Il protagonista della fiaba è il .......................................................................................... L’antagonista è ................................................................................................................ L’eroe è ............................................................................................................................ L’elemento magico che contribuisce a risolvere il problema è........................................ .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... Attività di gruppo

In classe realizzate una fiaba sonora. Scrivete accanto ad ogni episodio della storia gli oggetti sonori che vi sembrano adatti (foglie, carte di diverso tipo, legnetti) e mentre uno legge la storia gli altri producono i suoni per caratterizzare i vari momenti della fiaba.

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Obiettivo: Lingua italiana - Leggere e comprendere una fiaba. Musica - Sonorizzare la fiaba individuando i suoni più adatti ai vari momenti della storia.


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Gli gnomi C’era una volta un calzolaio così povero che aveva solo il cuoio per fare un paio di scarpe. Una sera tagliò il cuoio e se ne andò a letto. Il mattino dopo, con sua grande sorpresa, vide le scarpe, fatte alla perfezione, già pronte sul tavolino. Così vendette le scarpe e comprò altro cuoio. Poiché le cose andarono avanti allo stesso modo per un bel po’ di tempo, l’uomo decise di scoprire chi fosse il suo misterioso benefattore. Una sera si nascose e aspettò. A mezzanotte vide tre piccoli gnomi vestiti di stracci che raccolsero il cuoio e fecero le scarpe con grande abilità. Il calzolaio pensò allora di ricompensare gli gnomi. Una sera invece di mettere il cuoio sul tavolo, ci mise degli abitini e delle scarpette. A mezzanotte arrivarono i piccoli gnomi che furono molto stupiti nel trovare quegli indumenti al posto del cuoio, ma quando capirono, furono molto contenti. Gli gnomi si vestirono, se ne andarono e non si videro mai più. Ma il calzolaio continuò ad avere sempre più successo con le sue scarpe e visse agiatamente per tutta la vita. Jacob e Wilhelm Grimm, Le fiabe del focolare

Rispondi. Com’era il calzolaio? ....................................................................................................... Che cosa gli accadde? ................................................................................................... Chi sono i suoi benefattori? ............................................................................................. In che modo li ricompensa? ............................................................................................ Come finisce la storia? .................................................................................................... Obiettivo: Lingua italiana - Leggere e comprendere una fiaba.

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Un paesaggio di fiaba Completa l’illustrazione e inventa una bella fiaba che si adatti all’immagine.

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Obiettivo: Arte e immagine - Usare gli elementi del linguaggio visivo.


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Per fare le magie‌ Quali oggetti magici ti piacerebbe possedere? Disegnali in ciascun riquadro e accanto a ciascuno scrivi che cosa faresti. ..................................................................... ..................................................................... ..................................................................... ..................................................................... ..................................................................... .....................................................................

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Obiettivo: Lingua italiana - Produrre un testo. Arte e immagine - Usare gli elementi del linguaggio visivo.

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La fiaba moderna

Correndo in motocicletta sull’Autostrada del Sole, il Gatto con gli Stivali vide Cenerentola ferma sotto il cartello che indicava Reggio Emilia. - Che cosa fai qui? - le disse il Gatto con gli Stivali, arrestando il suo bolide rombante vicino alla bella Cenerentola. - La mia carrozza ha perso una ruota, - rispose Cenerentola - e il meccanico non la può più sostituire. Non ci sono pezzi di ricambio per una zucca che diventa carrozza. Così non potrò arrivare in tempo al concerto. - Vuoi salire sulla moto dietro di me? - le disse il Gatto con gli stivali. - Ti porterò io a Reggio Emilia. - Ma io sono abituata a viaggiare su una carrozza che a mezzanotte torna ad essere una zucca, - rispose Cenerentola - e poi ho paura a venire in moto con te. Così Cenerentola rimase a terra e al concerto a Reggio Emilia ci andò il Gatto con gli Stivali, che fu molto ammirato per il suo bel cappello con le piume di struzzo. C.G. Bellomo, Gesti e parole

Rispondi. Quali sono gli elementi moderni presenti nella fiaba?. .................................................... .......................................................................................................................................... Chi è il protagonista della fiaba?...................................................................................... .......................................................................................................................................... Quali difficoltà deve superare?......................................................................................... .......................................................................................................................................... Chi è invece l’aiutante magico?. ...................................................................................... .......................................................................................................................................... Come si conclude la fiaba?.............................................................................................. ..........................................................................................................................................

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Obiettivo: Leggere e comprendere una fiaba.


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L’altra storia di Biancaneve C’era una volta un grande castello, scuro e tenebroso, dove viveva la regina della spazzatura, una certa Immonda. Tutto il suo regno era invaso da immondizie di ogni tipo, da topi e scarafaggi e si respirava per le strade un terribile odore. Una delle sue serve, una bellissima fanciulla di nome Biancaneve, al contrario, era pulita e profumata e la regina per questo la detestava. Anche se era vestita di stracci, la più bella era dunque Biancaneve e la regina, verde di invidia, la cacciò via dal regno. La povera fanciulla vagò giorno e notte nei boschi bui infestati dai rifiuti, tra enormi alberi dai quali cadevano cartacce, lattine e bottiglie. Dopo un lungo cammino, Biancaneve notò che il bosco diventava sempre più pulito e ai rifiuti si sostituivano i fiori. In una piccola radura raggiunse una graziosa casetta. Come puoi immaginare, si trattava della casetta dei sette nani. I loro nomi erano davvero strani: Barattolo, Tubettolo, Fogliolo, Bottigliolo, Bucciolo, Vasettolo e Cartucciolo. - Che nomi buffi avete. Perché vi chiamate così? Tubettolo rispose: - Perché noi passiamo la giornata a raccogliere rifiuti che la gente abbandona nei prati e nei boschi.

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Il giorno dopo i nanetti portarono Biancaneve a Riciclandia, un paese pieno di sacchi e cassonetti dove i rifiuti venivano separati e poi riciclati. Così potevano rinascere e trasformarsi in qualcosa di utile! I sette nani portarono Biancaneve a palazzo, dove conobbe il principe Spazzatutto, che rimase colpito dalla sua bellezza. Tutto trascorreva serenamente quando un giorno la regina Immonda decise che Biancaneve e i suoi amici dovevano sparire per sempre… da I quaderni di Silea

Continua tu la fiaba seguendo lo schema proposto. Antagonista Intervento dell’aiutante Uso dell’elemento magico Lieto fine

Che cosa fece la regina Immonda? Da chi fu aiutata Biancaneve? In che modo? Come si concluse la vicenda?

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Questa fiaba moderna ti riporterà alla mente una ben più nota che certamente conosci. Qual è?

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Obiettivo: Lingua italiana - Leggere, comprendere e completare una fiaba.


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Giochiamo con le fiabe

Fiabe al contrario C’era una volta un povero lupacchiotto che portava alla nonna la cena in un fagotto. E in mezzo al bosco dov’è più fosco, incappò nel terribile Cappuccetto Rosso, armato di trombone come il brigante Gasparone. Quel che successe poi, indovinatelo voi. Biancaneve bastona sulla testa i nani della foresta, la Bella Addormentata non si addormenta, il principe sposa una brutta sorellastra, la matrigna è tutta contenta, e la povera Cenerentola resta zitella e fa la guardia alla pentola. Gianni Rodari, Filastrocche in cielo e in terra

Attività di gruppo

Dividetevi in piccoli gruppi e, prendendo spunto dalla filastrocca di Rodari, divertitevi a inventare sul quaderno una fiaba al contrario. Potreste anche rovesciare la fiaba trasformando i ruoli dei personaggi: i buoni diventano cattivi e viceversa. Obiettivo: Lingua italiana - Leggere una filastrocca. Produrre un fiaba.

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Insalata di fiabe Mescola i personaggi delle fiabe che conosci e con gli stessi inventa una nuova fiaba. Esempio: Cenerentola dorme nel bosco da circa cento anni. Un giorno finalmente viene svegliata dal bacio fatato di un ranocchio. Quando Cenerentola apre gli occhi e vede accanto a sé il ranocchietto inizia a strillare mettendo in subbuglio gli animaletti del bosco. A quelle urla i sette nani di Biancaneve accorrono spaventati e per tranquillizzare la poverina le regalano il Brutto Anatroccolo. Intanto l’infelice ranocchietto…. Continua tu…

Adesso prova a scrivere una fiaba seguendo le indicazioni. Situazione iniziale: una principessa è stata trasformata in una rana.

Il protagonista: un giovane pastorello coraggioso.

L’antagonista: un drago.

L’aiutante: una fata.

Il mezzo magico: una chiave d’oro.

I luoghi: il castello e lo stagno incantato.

Tempi: c’era una volta.

Lieto fine.

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Obiettivo: Lingua italiana - Produrre una fiaba con l’ausilio di uno schema guida.


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Personaggi fantastici

La strega Betega Occhi di ghiaccio, naso arricciato, lingua a serpente, ghigno arrabbiato. Questo è il ritratto di una tipica strega, da alcuni è detta strega Betega! La strega Betega vive in città vive in cantina, talvolta sui tetti e fa paura a bambini e vecchietti. La strega Betega ha la voce nasale, e qualche problema intestinale: anche se mastica radice di menta ha un fiato fetente che ti tormenta. Strizza gli occhi se la vedi perché spesso è travestita, porta una parrucca viola e sette anelli sulle dita. A. Parazzoli

Che aspetto ha la strega Betega? Descrivi. .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................

Disegna e descrivi anche tu una strega evidenziando il suo aspetto fisico, il suo carattere e le sue abitudini. Obiettivo: Leggere, comprendere e produrre un testo descrittivo.

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Malospirito Malospirito era un mago lungo e secco. La sua testa era piccola e calva. Sul naso lungo e affilato portava un paio di occhiali con la montatura nera. Le orecchie a sventola facevano pensare ai manici di una pignatta. La sua figura era avvolta in una larga veste da camera di seta di colore verde veleno. Malospirito era scorbutico e non ispirava fiducia. La cosa non lo disturbava affatto, amava starsene il piĂš possibile per conto suo. Michael Ende, La notte dei desideri

Descrivi a voce le caratteristiche del mago. Come sarĂ , invece, Mago Nasino? Immagina, illustra nel riquadro e descrivi. ............................................................... ............................................................... ............................................................... ............................................................... ............................................................... ............................................................... ............................................................... ............................................................... ............................................................... ............................................................... ............................................................... ............................................................... ............................................................... ............................................................... ............................................................... ...............................................................

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Obiettivo: Lingua italiana - Leggere, comprendere e produrre un testo descrittivo.


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Lo zoo delle favole “Signori e signore venite a visitare lo zoo delle favole con le bestie più rare. Vedete da questa parte il corvo poco saggio che apre il becco a cantare e perde il suo formaggio. Non ha ancora imparato l’antica lezione: ci costa ogni mattina tre etti di provolone.” Gianni Rodari

Come potrebbe essere lo zoo delle favole? Immagina e illustra.

Obiettivo: Lingua italiana - Leggere un testo poetico. Arte e immagine - Usare gli elementi del linguaggio visivo.

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Un ragno ingannatore Un ragno dopo essere stato per molti giorni a osservare il movimento degli insetti, si accorse che le mosche accorrevano verso un grappolo di uva. - Ho capito - disse fra sé. Si arrampicò in cima alla vite e di lassù, con un filo sottile, si calò fino al grappolo nascondendosi in una celletta fra gli acini. Da quel nascondiglio incominciò ad assaltare come un ladrone le povere mosche e ne uccise molte perché nessuno sospettava la sua presenza. Ma intanto venne il tempo della vendemmia. Il contadino arrivò nel campo, colse anche quel grappolo e lo buttò nella bigoncia, dove fu subito pigiato insieme ad altri grappoli. L’uva, così, fu il fatale tranello per il ragno ingannatore, che morì insieme alle mosche ingannate. Leonardo Da Vinci

Rispondi. Che cosa scoprì un ragno osservando per molti giorni il movimento degli insetti? .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... Che cosa fece allora il ragno? ......................................................................................... .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... Che cosa gli successe quando arrivò il tempo della vendemmia? ................................. .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... Bigoncia: recipiente di legno utilizzato durante la vendemmia per raccogliere l’uva.

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Obiettivo: Lingua italiana - Leggere e comprendere una favola.


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18-04-2008

11:53

Pagina 25

Qual è la morale della favola? Segna con una x e spiega a voce. Bisogna saper riconoscere i propri limiti. Chi va per ingannare resta ingannato. Chi fa da sÊ fa per tre.

Giochiamo con la favola Se le mosche avessero scoperto in tempo il terribile ragno nascosto tra gli acini d’uva, come sarebbe potuta finire la favola? Illustra e racconta.

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Obiettivo: Lingua italiana - Comprendere e manipolare una favola.

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Laboratorio_3b

18-04-2008

11:53

Pagina 26

La volpe e l’uva Un giorno una volpe si trovava a passare accanto a un vigneto, quando vide un bellissimo grappolo d’uva rossa. Allungò una zampa per coglierlo, ma il grappolo era troppo in alto. Allora prese la rincorsa e fece un gran salto, ma anche questa volta non riuscì a raggiungerlo. Poi saltò ancora e ancora e ancora, con tutte le sue forze, ma il grappolo era sempre troppo alto. Mentre riprendeva fiato, vide delle grosse pietre. Le prese e le mise l’una sull’altra, costruendo una torretta di sassi. Poi ci si arrampicò su. Stava quasi per raggiungere con la zampa il bel grappolo, quando le pietre franarono e ruzzolò a terra. Un corvo, che era stato tutto il tempo a osservarla dalla cima di un albero, le disse: - Che peccato non riuscire a prendere quel bel grappolo! - Ma quale bel grappolo! - disse la volpe. - Non vedi che l’uva è ancora acerba? E, cercando di sembrare naturale, se ne andò via, la lingua di fuori e la coda tra le gambe. Esopo

Rispondi. Che cosa vide la volpe passando accanto a un vigneto?............................................... .......................................................................................................................................... Quali tentativi fece? .......................................................................................................... Con quali risultati? ............................................................................................................ Che cosa disse il corvo rivolgendosi alla volpe? ............................................................. .......................................................................................................................................... Che cosa esclamò quest’ultima? ..................................................................................... .......................................................................................................................................... Che cosa fece infine la volpe? .........................................................................................

Qual è la morale della favola? Ci sono uomini che, come la volpe, disprezzano ciò che non possono raggiungere. Chi troppo vuole nulla stringe.

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Obiettivo: Lingua italiana - Leggere e comprendere una favola.


Laboratorio_3b

18-04-2008

11:53

Pagina 27

La rana gonfiata e il bue Leggi, sottolinea la morale e completa i fumetti. Una volta una rana vide un bue in un prato. Presa dall’invidia per quella imponenza, incominciò a gonfiare la sua pelle rugosa. Chiese poi ai suoi piccoli: - Sono diventata più grande del bue? Essi risposero: - No. Subito riprese a gonfiarsi con maggior sforzo e di nuovo chiese chi fosse più grande. Quelli risposero: - È più grande il bue. Sdegnata, volendosi gonfiare sempre più, scoppiò e morì. Quando gli uomini piccoli vogliono imitare i grandi, finiscono male. Fedro

Obiettivo: Arte e immagine - Trasformare un testo narrativo in un testo a fumetti.

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Laboratorio_3b

18-04-2008

11:53

Pagina 28

Il bue e la rana Una rana vuole diventare grossa come il bue. Si comincia a gonfiare, a gonfiare…. Il bue si spaventa ha paura che scoppi. E allora diventa lui piccolo piccolo per farla contenta. Gianni Rodari, Il secondo libro delle filastrocche

Rispondi. Chi sono i protagonisti delle due favole? ......................................................................... ..........................................................................................................................................

Quale difetto ha la rana delle due favole? è invidiosa

è generosa

Come definiresti il bue della favola di Rodari? è generoso

è invidioso

Qual è la morale della prima favola? Qual è invece quella della seconda? .......................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................

Quale delle due favole preferisci? Perché? .......................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................

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Obiettivo: Lingua italiana - Leggere e comprendere una favola riconoscendone gli elementi essenziali.


Laboratorio_3b

18-04-2008

11:54

Pagina 29

Una favola in rima Leggi e sottolinea le parole in rima.

La volpe e il corvo Un corvo aveva un giorno rubato del formaggio e s’era poi, bel bello, posato su di un faggio. Passò di lì una volpe e disse: - Forse è il caso che questo sciocco uccello io meni per il naso. Il corvo nel frattempo con aria imbarazzata pensava “Questa volpe è proprio una sfacciata”. - Mi scusi, signor corvo, le sembro invadente, ma non ho mai veduto un tipo più attraente. Scommetto che un uccello sì bello ed elegante dev’essere senz’altro un ottimo cantante. Il corvo compiaciuto pensò: “Mi sembra giusto! D’altronde è risaputo che sono un gran bel fusto!” La volpe a questo punto pregò: - Non sia modesto. Mi canti un motivetto le chiedo solo questo. Allora tutto gonfio di boria e vanità quel tonto di un uccello cantò: - Kra Kra Kra Kra. Ma nell’aprire il becco quel corvo poco saggio commise un’imprudenza che gli costò il formaggio. La volpe prese il cacio facendo: - Marameo al corvo che guardava con aria da babbeo. Rispondi. Chi sono i personaggi della favola?. ................................................................................

Come ti sembrano? Scrivi per ognuno l’aggettivo giusto. Il corvo è ...........................

La volpe è ...........................

Qual è la morale della favola? .......................................................................................................................................... Obiettivo: Lingua italiana - Leggere e comprendere una favola. Individuare parole in rima.

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Laboratorio_3b

18-04-2008

11:54

Pagina 30

Invento e scrivo Scrivi anche tu una favola. Osserva le immagini e inventa una favola tenendo presente il proverbio: “Tra i due litiganti il terzo gode”

Il verme è mio!

No, è mio, l’ho visto prima di te!

Le galline e la rondine .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................

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Obiettivo: Lingua italiana - Produrre una favola partendo da immagini.


Laboratorio_3b

18-04-2008

11:54

Pagina 31

Gli animali nelle favole Gli animali nelle favole presentano i vizi e le virtù umane. Sapresti individuarli?

La volpe è ..................

La formica è ..................

La cicala è ..................

Ci sono animali che nelle favole rappresentano un carattere o un comportamento che li caratterizza.

prepotente

……………

……………

Spiega con un esempio la morale contenuta nei seguenti proverbi. Gli uomini di buon senso prevedono i pericoli e li evitano. .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... Chi la fa l’aspetti. .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................

Obiettivo: Lingua italiana - Produrre un testo.

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Laboratorio_3b

18-04-2008

11:54

Pagina 32

In Viaggio con le Parole Quaderni operativi di Lingua italiana

Saggio gratuito per i docenti, in allegato al sussidio “In Viaggio con le Parole 3”. Venduto separatamente: prezzo € 1,50.

ISBN: 978-88-8397-153-2


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