PAROLA NOSTRA

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PNOSTRA Parola

ANNO I X-

1 2 LAUPGR

NUMER O

LIILOE 20 18

Periodico a cura dell’Istituto Comprensivo di Bovino, Castelluccio dei Sauri e Panni

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UNA SCUOLA IN MOVIMENTO

CONCORSO GIORNALISTI NELL’ERBA 2018

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VIAGGI D’ISTRUZI

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VITA DI SCUOLA

Gara di solidarietà per Aldi

di Redazione Castelluccio dei Sauri e Bovino

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i capita mai di pensare che non tutti i ragazzi sono fortunati come noi? In classe parliamo sempre dei diritti dell’infanzia e dei minori, ma non sempre essi vengono garantiti. Vogliamo raccontarvi la storia di Aldi, un giovanissimo ragazzo albanese, affetto da una grave malattia muscolare, che gli impedisce, al momento di vivere pienamente la sua vita e la sua passione per lo sport. La storia di questo giovane ha sensibilizzato tutta la scuola, tanto che è cominciata una gara di solidarietà e di dimostrazione di affetto verso lui e la famiglia. Il 21 Marzo, in una fredda giornata di primavera, una delegazione composta da alcuni docenti ed alunni dell’istituto, dal Dirigente scolastico, dalla Segretaria amministrativa e da una rappresentante del Consiglio di Istituto è andata a San Giovanni Rotondo. La meta della delegazione del nostro istituto era l’ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza”, presso cui è ricoverato Aldi. Tra le alunne c’era Melisa, albanese, che si è trasferita con la sua famiglia a Castelluccio dei Sauri l’estate scorsa. È qui da pochi mesi, ma parla benissimo l’italiano. Giunto sul posto, il gruppo ha incontrato Aldi, che aveva appena terminato un esame clinico. Suo padre aveva apprezzato la visita, infatti era visibilmente emozionato per la vicinanza affettiva che gli veniva dimostrata. Poi, sapere che anche Melisa era albanese, lo aveva ancor più commosso. 1

Abbiamo chiesto a Melisa di raccontarci questa esperienza. Presso l’ospedale di San Giovanni Rotondo hai conosciuto Aldi e suo padre. Come è avvenuto l’incontro? Sono salita su nel reparto dove è ricoverato Aldi insieme alla signora Ida, la segretaria amministrativa della nostra scuola, che in questi giorni è molto vicina a questa famiglia. Il ragazzo aveva appena terminato di effettuare un esame clinico e il medico stava comunicando gli esiti al papà, che purtroppo non parla l’italiano. Quindi hanno chiesto a me di spiegare in albanese quello che veniva detto. Io l’ho fatto, anche se alcuni termini erano un po’ difficili. Purtroppo, la diagnosi non ancora era ancora completa e bisognava fare altri controlli. Quando si è in difficoltà, in un paese straniero, del quale non conosci la lingua, sicuramente fa piacere incontrare un tuo connazionale. Cosa hanno detto Aldi e suo padre nell’apprendere che anche tu sei albanese? Ne sono stati felici, soprattutto il papà. Infatti subito mi ha chiesto se con me ci fossero anche i miei genitori. Forse avrebbe desiderato parlare con degli adulti. Io gli ho risposto che non erano lì con me. Poi mi ha domandato come andavo a scuola, se mi trovavo bene con i miei nuovi amici e nella nuova città. Infine mi ha fatto mille raccomandazioni. Io ho risposto che studio e che mi trovo molto


Ha sorriso emozionato quando gli abbiamo dato i nostri piccoli doni. Li ha scartati con grande gioia: un pallone da basket, una divisa sportiva, uno zaino ed alcuni libri. Anche suo padre appariva commosso dall’affetto dimostrato e soprattutto perché suo figlio viveva finalmente un momento di felicità e di normalità. Volevamo fargli così il nostro augurio di tornare presto alla sua vita, fatta di studio, di amici e di sport. Siete rimasti molto a chiacchierare tutti insieme? Non molto, purtroppo. Il tempo è volato via in fretta e poi dovevamo rientrare. San Giovanni Rotondo non è vicino. Il momento dei saluti è stato difficile. Avrei voluto dire tante cose ad Aldi e suo padre, ma in verità anche io sono un po’ timida. Gli ho rivolto un saluto nella nostra lingua. Ciò che ha detto il Preside mi è piaciuto molto: “Questo saluto è solo un arrivederci. Ci rivedremo molto presto”. Mi è sembrata una cosa incoraggiante e bella da dire. Non dobbiamo mai dimenticare chi è in difficoltà, soprattutto quando è lontano dalla propria casa. Siamo andati via, felici ma anche commossi da quella esperienza. Forse, anche un po’ tristi. Ho provato tanti sentimenti in quel momento. Ti capita di ripensare ad Aldi e suo padre? Si, certo, molto spesso. Prima delle vacanze di

Pasqua, ho chiesto alla mia professoressa se potevamo avere notizie. Spero di poter rivedere Aldi. Mi piace immaginare che la prossima volta che lo incontrerò, sarà guarito. Lo spero. Melisa, un’ultima domanda. Hai fatto riferimento alla difficoltà di stare lontani dal proprio Paese. Tu come ti trovi qui con noi? Ci guarda sorpresa, poi risponde con un largo sorriso, con il suo tono di voce sempre misurato e la sua solita gentilezza. Dice di trovarsi benissimo con noi. Guarda allegra le amiche con cui ha stretto di più e, ridendo, aggiunge di amare anche il suono della nostra lingua. Abbiamo chiesto anche alle due alunne di Bovino, Sofia e Dalila, di raccontarci quest’esperienza. Chi è Aldi? La nostra scuola è venuta a conoscenza della situazione di un giovane ragazzo diciasettenne albanese, Aldi Mahmuttlari, quasi totalmente immobilizzato e costretto a stare sulla sedia a rotelle, a causa di una grave patologia. In queste condizioni non riesce a svolgere neanche le attività quotidiane come mangiare e bere. Aldi abita a Ksamil, un villaggio di pescatori in Albania, ed è il terzo figlio di una famiglia molto povera; il ragazzo ha due sorelle di nome Celike e Hygherta, che in estate insieme alla mamma Dorata lavorano in un ristorante del posto. Fino a poco tempo fa Aldi trascorreva la sua vita come un ragazzo normale che andava a scuola e in estate aiutava i genitori in lavori stagionali, ma adesso non può più aiutare la sua famiglia a causa della grave malattia che lo affligge. Cosa ha fatto il nostro Istituto per aiutarlo? Per poterlo ricoverare e fare i dovuti accertamenti, poiché Aldi è cittadino di uno Stato extra-europeo, era necessaria una somma di denaro che il nostro Istituto, attivando prontamente una colletta tra studenti, genitori e personale, è riuscito a raccogliere. Avete incontrato Aldi? Sì, siamo state sorteggiate per fargli visita presso l’Ospedale di San Giovanni Rotondo il 21 marzo scorso. È stato molto emozionante: Aldi era sulla sedia a rotelle, era anche lui emozionato. Lui non parla italiano, ma un’alunna di Castelluccio dei Sauri, Melisa, ha tradotto quello che diceva. Di cosa avete parlato con lui? Gli abbiamo chiesto come stava, poi gli abbiamo dato dei regali e dei gadget della scuola, e lui ci è sembrato molto felice. Quest’esperienza ci ha fatto molto pensare a quei bambini e ragazzi a cui non viene garantito il diritto alla salute, e all’importanza dell’iniziativa messa in atto dalla nostra scuola. Siamo fieri di aver contribuito ad alleviare le sofferenze di Aldi e gli auguriamo che tutto si risolva per il meglio!

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bene nella mia classe e in Italia. Aldi invece è un ragazzo molto timido e riservato. Non ha parlato molto con me, ma si vedeva che era felice. Subito dopo, insieme siamo andati in sala d’attesa, dove ci aspettavano tutti gli altri. Come ha reagito Aldi quando ha incontrato tutti quei nuovi amici? La sua prima espressione è stata di stupore e di felicità. Forse non si aspettava tanti visitatori. Come ho già detto è un ragazzo molto timido. Però credo fosse felice in quel momento, anche perché trascorrere lunghe giornate in ospedale, da solo, senza amici, penso sia davvero triste, soprattutto per un ragazzo, che dovrebbe stare fuori da lì, con i suoi compagni a divertirsi. Ho provato dolore per la sua condizione. Spero guarisca in fretta e che la sua vita ritorni normale.

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Suoni e terra: grande festa delle scuole in musica a Bovino di Redazione di Bovino

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l giorno 22 maggio 2018 l’Istituto Comprensivo di Bovino ha organizzato il V Concorso Musicale Nazionale per “Orchestre” (riservato alle scuole secondarie di I grado ad Indirizzo Musicale). E la VI Rassegna Musicale Nazionale (riservata alle classi di Educazione Musicale della Scuola Secondaria di I grado) Il Concorso e la Rassegna hanno come finalità di offrire ai giovani musicisti un’importante occasione di crescita artistica attraverso l’incontro-confronto con altri, premiare l’impegno giovanile e stimolare lo studio della musica oltre che evidenziare il lavoro attento e competente dei docenti di discipline musicali delle scuole secondarie di primo grado e, non ultimo, offrire ai partecipanti la possibilità di conoscere ed apprezzare il territorio e le sue risorse turistico-culturali. Nella cornice della sede dell’ex Comunità Montana hanno partecipato al Concorso le Orchestre degli Istituti Comprensivi di “GIOVANNI PAOLO II” SALERNO; “BOSCO LUCARELLI” BENEVENTO; “MATTEOTTI CIRILLO” GRUMO NEVANO; ”ALIGHIERI” BELLONA (Ce); ”ANTONAZZO” CORSANO (Lecce) con un totale di 260 giovani musicisti. L’Orchestra delle classi ad indirizzo musicale dell’Istituto Comprensivo di Bovino, guidata dai docenti Mafalda Baccaro (Arpa), Carmela Bonuomo (Pianoforte), Tatiana Krylova (Violino) e Onofrio Romagno (Percussioni) ha accolto le scuole eseguendo l’Inno della Scuola, La Rapsodia in Blue e Summertime di Gershwin e Perfect di Ed Sheeran. Poi si è entrati nel vivo della competizione con le esecuzioni dei brani scelti dalle orchestre e giudicati dalla Giuria di esperti presieduta dal M° Luigi La Porta e dai Maestri Aldo Maglietta e Renato Puopolo. L’Orchestra dell’ I.C. “GIOVANNI PAOLO II” di SALERNO, diretti dal M° AMENDOLA hanno eseguito ” Counting stars” / “Shape” / “We will rock you”/ “Perfect” / Smoke on the water. L’ I.C: “BOSCO LUCARELLI” di BENEVENTO diretti dal M° Prozzo hanno eseguito “La Cumparsita” di Rodriguez / “Pirati dei Caraibi” di Badelt / “Napul’è” di Pino Daniele / “ A rumba de’ Scuhgnizzi” di Viviani. L’I.C. “MATTEOTTI CIRILLO” di GRUMO NEVANO diretti dal M° Ferrigno hanno eseguito “Can can” di Offenbach / ”Pirati dei caraibi” di

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Badelt / “Il gladiatore” di Zimmer / “Valzer” di Shoastakovic / “Tarantella. L’I.C.” ALIGHIERI” di BELLONA (CE) diretti dal M° Fiano hanno eseguito “We are the world” di Ritchie Kackson / “Terra mia” di Pino Daniele / “O Sarracino” di Carosone / “Mentre tutto scorre” di Sangiorgio. L’I.C.” ANTONAZZO”di CORSANO (Lecce) Diretti dal M° Leone hanno eseguito “O FORTUNA” “Plango vulnera” “Chume chum geselle min” dal Carmina Burana di Orff / “Lu rusciu de lu mare” e “Ballata pizzicata” Pizziche salentine tradizionali. Alla manifestazione hanno partecipato come Ospiti d’Onore l’Orchestra di Fiati diretti dal M° Vincenzo Greco dell’ I.C. “TIERI” di CORIGLIANO CALABRO (CS) con il quale l’Istituto di Bovino ha anche organizzato un Gemellaggio con le classi quarte della Scuola Primaria. Al Concorso il Dirigente Scolastico Prof. De Masi, promotore dell’Iniziativa, è stato lieto di ospitare il Dott.Antonio d’Itollo, Dirigente Tecnico dell’USR per la Puglia e la Dott.ssa Maria Ida Episcopo, Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Foggia oltre che il Sindaco Michele Dedda e la Presidente della Pro Loco Prof.ssa Mariarosaria Lombardi. Dopo un attento ascolto la Giuria ha stilato la graduatoria assegnando i premi: - PRIMO PREMIO con voto 98/100 all’ I.C. “GIOVANNI PAOLO II” di SALERNO; - SECONDO PREMIO EX AEQUO agli Istituti ”ANTONAZZO” di CORSANO (Lecce) e “MATTEOTTI CIRILLO” di GRUMO NEVANO; - TERZO PREMIO EX AEQUO agli Istituti ”ALIGHIERI” di BELLONA (CE) e “BOSCO LUCARELLI” di BENEVENTO. All’ottima riuscita della Manifestazione hanno contribuito il lavoro incessante del Dirigente Scolastico Prof. De Masi, dei Docenti, dell’Ufficio Amministrativo dell’Istituto Comprensivo e dei collaboratori Scolastici, un ringraziamento particolare va ai fonici Alfredo Bisanti e Michele Balzano, alla Doemi e non ultimi agli alunni e le loro famiglie che sempre accolgono con entusiasmo le iniziative della Scuola partecipandovi attivamente.


di Classe Quinta A - Scuola Primaria Bovino

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l tutto è partito da un progetto di corrispondenza che ha visto coinvolte lo scorso anno due classi di quarte sez. A di scuola primaria di Bovino e Greve in Chianti (FI), conclusosi in quinta classe con un GEMELLAGGIO. Esperienza a dir poco fantastica che ha permesso agli alunni di realtà differenti di apprezzare il proprio territorio e di conoscere una nuova realtà territoriale e sociale. Si sono rispolverati valori importanti

come l’AMICIZIA tra pari e il saper condividere il proprio lavoro di docente con un altro team. Molto apprezzabile e altamente gratificante la collaborazione delle famiglie che si sono sentite parte attiva nel gemellaggio. Alunni, docenti, dirigenti, sindaci, genitori gemellati per un unico obiettivo: crescere ed allargare i propri orizzonti culturali ed umani. Accompagnatori instancabili della felice impresa sono stati il dirigente G. De Masi e la docente S. Cicioni.

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Primo Gemellaggio Scuola Primaria - Bovino

Una scuola in movimento di Classe IV A - Scuola Primaria

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ra le numerose iniziative attuate dall’Istituto Comprensivo di BovinoCastelluccio dei Sauri-Panni , particolare rilievo va attribuito ai diversi gemellaggi con scuole di altri paesi anche molto distanti dai monti Dauni. In particolare la classe IV A di Bovino si è gemellata con la classe IV A dell’Istituto V.Tieri di Corigliano Calabro, bellissima cittadina, situata nella piana di Sibari tra il mar Ionio e la Sila, circondata da profumatissimi agrumeti, che per il 50% producono le pregiatissime clementine. L’esperienza è stata molto significativa per tutti, soprattutto per i ragazzi, dai cui racconti, è stato assemblato il breve articolo che segue. “Già dall’inizio dell’anno scolastico, con le maestre abbiamo cominciato a parlare della possibilità di organizzare un gemellaggio con una scuola della Calabria. L’idea mi è subito piaciuta giacchè pensavo a quanto potesse essere bello conoscere una regione diversa dalla mia, conoscere nuovi

amici e poter dormire con i miei compagni di classe fuori casa”. “Finalmente, il 12 Aprile, dopo tanta attesa… siamo partiti per Corigliano Calabro. Ormai sapevo tutto di quel paese: dove fosse, come si arrivasse, il clima, gli abitanti, le coltivazioni… perché la maestra Enza ci ha fatto informare su tutto. Una faticaccia. Così si è ammalata di fatica e non è venuta.” […] “Arrivati a Corigliano abbiamo avuto una dolce accoglienza: una tavola imbandita di dolci tipici, la maggior parte a base di marmellata di clementine.” I simboli di questo gemellaggio, infatti, sono stati due alberi tipici dei nostri territori: il clementino per Corigliano e l’ulivo per Bovino.” “Abbiamo cominciato subito a conoscerci e a divertirci tutti insieme. I nostri nuovi amici con la maestra Patrizia, un ‘insegnante che parla sempre, ci hanno accompagnati a visitare il centro storico di Corigliano, ed in particolare il castello: un 4


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monumento grandissimo e veramente molto bello.” “Quando la sera siamo andati nelle nostre stanze, è stato molto emozionante perché era la prima volta che dormivamo fuori casa senza mamma e papà.” “L’indomani, arrivata l’ora della partenza eravamo tutti tristi perché ci eravamo molto affezionati agli amici di Corigliano, ma sapevamo che li avremmo rivisti il giorno 26 Aprile a Bovino.” “Al rientro, con le maestre e i genitori ci siamo impegnati al massimo per poter ricambiare la loro ospitalità.” “L’accoglienza è stata organizzata in un antico palazzo bovinese dove ha sede il Museo Civico… che gioia rivedere i nostri amici! Poi ci siamo spostati poi al municipio, dove, nella sala consiliare, i presidi dei due istituti, gli insegnanti e il nostro sindaco, si sono dati il benvenuto reciprocamente.”

“È poi iniziata la nostra esibizione di danze popolari…è stato molto emozionante, mentre con i nostri amici di Corigliano abbiamo formato un grande cerchio.” “Il giorno dopo abbiamo pranzato tutti insieme ma già cominciavamo ad assaporare la tristezza dei saluti.” “E purtroppo i ragazzi di Corigliano se ne sono andati. Ci siamo abbracciati davvero forte e li abbiamo salutati con la speranza di rivederli.” “Secondo me questa esperienza ci ha insegnato a poterci confrontare con bambini di altri paesi. E’ stata un’esperienza meravigliosa e spero di poterla rifare.” “Ricordo che, sui manifesti di benvenuto, sotto l’immagine dell’albero per metà ulivo e metà clementino c’era scritto: “da alberi diversi, un unico frutto: l’amicizia”. Ed è andata proprio così: dalla differenza delle nostre tradizioni è nata una bellissima amicizia; uno scambio perfetto!”

Concorso Giornalisti nell’Erba 2018 di Redazione di Castelluccio dei Sauri

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a 12° edizione del Premio e del progetto Giornalisti Nell’Erba ha avuto per tema “Bilancio di sostenibilità”. La sostenibilità non è solo un obiettivo ambientale, ma è anche sociale ed economica. Più sono integrate queste tre aree tra loro e migliori sono i risultati, per i singoli, per le comunità, per i paesi, per il mondo intero. Per poter agire in modo sostenibile, c’è bisogno di uno sguardo più ampio, ma anche più attento al proprio stile di vita. Ognuno di noi dovrebbe fare un personale “bilancio di sostenibilità” e prendere coscienza delle cattive abitudini, modificandole, e delle abitudini positive, rafforzandole. Ne deriverebbero vantaggi sociali, economici ed ambientali. La Redazione della Scuola Secondaria di Castelluccio dei Sauri ha partecipato a questo concorso con un articolo giornalistico tradizionale dal titolo “Agricoltura biologica ed economia circolare per lo sviluppo sostenibile del territorio”. Un ampio dossier, che ha 5

voluto porre l’attenzione sull’importanza dell’agricoltura biologica e sugli effetti positivi che questa può avere sulla salute dell’ambiente e dell’uomo. Il lavoro è stato arricchito da una intervista ad un imprenditore del luogo, produttore di vini biologici di alta qualità. I ragazzi della classe III E hanno invece concorso, per la sezione creativa, con un cortometraggio dal titolo “Io non m’incarto”. Il tema affrontato è stato quello dello spreco della carta nelle aule scolastiche: bilancio delle cattive abitudini degli alunni. Il corto ha impegnato i ragazzi come attori per un giorno e a sentirli, pare che si siano molto divertiti a simulare una lezione. “Per una volta, abbiamo detto noi ai proff. cosa fare!”. Questo il commento. La prof.ssa Doronzo interpreta una prof. di Italiano; la classe interpreta sé stessa e il prof. De Luca si è impegnato nelle riprese e nel montaggio del filmato. Numerose le riflessioni che emergono in merito alle cattive abitudini quotidiane di ciascuno di noi.


VITA DI SCUOLA

PREMIAZIONE A FRASCATI Gli autori delle opere finaliste del concorso sono stati invitati a Frascati dagli organizzatori dell’evento per ritirare il premio. Tra i finalisti c’eravamo anche noi: la Green Redaction e i ragazzi della III E. Anche i nostri compagni della sede di Bovino e Panni erano in finale. Felicità, soddisfazione ed orgoglio alle stelle. Il 25 maggio siamo partiti da Castelluccio dei Sauri alle ore 5.00, alla volta di Bovino, poi Panni e finalmente verso la meta. L’euforia, malgrado l’ora, era tale che abbiamo cantato tutti insieme l’inno del nostro Istituto. Arrivo alle ore 10.30 presso il Palazzo delle Scuderie Aldobrandini di Frascati, dove era in corso un dibattito moderato dalla giornalista Paola Bolaffio dal titolo Educazione sostenibile? Ecco come si fa, che faceva il punto sulla necessità di una sempre più larga condivisione del progetto di sostenibilità per il Pianeta. Numerosi i partecipanti alla tavola rotonda. La premiazione è cominciata subito dopo. L’intero Istituto ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Per la scuola secondaria di primo grado: - dossier Il gioiello della valle del Cervaro, presentato dalla redazione di Parola nostra - Bovino (docente esperta prof.ssa Marigilda Tibollo, docente tutor prof.ssa Stefania Russo), primo posto nella sezione giornalismo;

- dossier Una merenda più sostenibile, presentato dalla Prima C di Panni (docente prof. ssa Stefania Russo) primo posto nella sezione Infografiche; -dossier Agricoltura biologica ed economia circolare per lo sviluppo del territorio, presentato dalla redazione Green redaction di Castelluccio (docente esperta prof.ssa Barbara Doronzo, docente tutor prof.ssa Daniela Leggieri), secondo posto nella sezione giornalismo; -cortometraggio Io non m’incarto, presentato dalla classe III E di Castelluccio, (docente prof. ssa Barbara Doronzo) primo posto nella sezione Creativa. Per la Scuola Primaria: -dossier Quattro passi per l’ambiente, della VA di Bovino (ins. Stefania Cicioni) primo posto nella sezione Infografiche. La mattinata è proseguita in piazza Mercato, dove era allestito un Luna Park della scienza davvero interessante. Ore 13 una meritata pausa pranzo e libero bivacco sulle panchine, alla ricerca di un po’ di ombrae di ristoro. Il pomeriggio ci ha visti impegnati in numerose altre attività. 6


VITA DI SCUOLA La calda giornata volgeva ormai al termine, solo il tempo per un fresco gelato in piazza Duomo, per una foto ricordo di gruppo sulle scale della

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maestosa cattedrale di San Pietro e via verso il pullman. Cominciava il viaggio di ritorno. Stanchi, ma felici, salutavamo la bellissima cittĂ di Frascati.


di Denise Antonaccio

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l premio annuale Giornalisti Nell’Erba è dedicato ai giovani “reporter” dai 3 ai 29 anni che hanno voglia di realizzare interviste, articoli, fotografie, reportage, video, immagini, disegni etc.. su temi legati alla tutela ambientale. Aperto a singoli, gruppi e classi, il progetto è nato da un’idea della giornalista Paola Bolaffio, presidente de Il Refuso, associazione di promozione sociale che si occupa di comunicazione, informazione, ambiente, cultura, giovani. Vanta importanti riconoscimenti della Presidenza della Repubblica, della Presidenza

di Senato e della Camera dei Deputati, del Ministero dell’Ambiente. È dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, della Federazione Nazionale della Stampa FNSI), dell’agenzia Ansa, della Federazione Italiana Media Ambientali, di ENEA, del CNR, dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa-Esrin), della Lega Navale Italiana ecc.

VITA DI SCUOLA

Giornalisti nell’Erba. Cos’è

I giornalisti nell’erba d’Italia sono oggi più di 8000 e formano la più giovane e grande redazione ambiente del mondo, redazione composta di bambini, ragazzi, giovani di tutte le regioni italiane con qualche corrispondente nel mondo.

21 Novembre 2017 – La festa dell’albero

di Junior Carpinone, Alessia De Michele, Annagrazia Inneo, Celeste Lavanga

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nche quest’anno la Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria della sede di Castelluccio dei Sauri, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, ha partecipato alla “Festa dell’Albero” promossa da Legambiente Italia. Il tema affrontato è stato “Il futuro non si brucia” ed ha avuto l’intento di porre l’attenzione sul problema degli incendi boschivi che ogni anno, nel Paese, mandano in fumo il nostro patrimonio verde. Con il contributo di 50 centesimi di euro, ciascun alunno ha adottato un piccolo arbusto da impiantare nel boschetto del Casale, che si trova a ridosso della cittadina. Mentre, i più piccoli hanno interrato piantine nel giardino della loro scuola. La cerimonia ha avuto inizio nella piazza antistante il Municipio. Presenti il Dirigente scolastico del nostro Istituto, l’assessore comunale Amedeo Di Domenico, i docenti e molti cittadini. Gli alunni dei vari gradi di scuola hanno recitato poesie, canti, dialoghi e filastrocche con riferimento alla tematica ambiente ed in particolare agli alberi. L’Assessore ha ringraziato la Scuola ed ha sottolineato l’importante compito che svolgono gli alberi e le piante in un territorio. Poi ha ribadito la necessità di preservare l’ambiente e di prendersi cura del territorio, attraverso una seria cultura ambientale, che deve essere forte soprattutto nei

giovani. La folla festante si è poi spostata presso il Boschetto, dove tutti hanno contribuito a piantare un albero. È stata un’importante giornata di festa e di riflessione per la nostra cittadina e per l’intera comunità scolastica.

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VITA DI SCUOLA

Viaggio di istruzione a Pulsano e Monte Sant’Angelo di Marco Cocco e Giuseppe Rutigliano

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e classi prime della scuola secondaria di Castelluccio, Bovino e Panni si sono recate a Monte Sant’Angelo. La prima tappa del viaggio di istruzione è stata l’Abbazia di Santa Maria di Pulsano. Prima però, siamo andati nei pressi del castello di Monte Sant’Angelo, dove ci attendevano due guide, che ci avrebbero accompagnate nella visita. Alle 10 del mattino eravamo dinanzi le antiche mura in pietra dell’Eremo.

L’Abbazia è stata edificata nel 591 d.C., sui resti di un antico tempio pagano dedicato a Calcante. Successivamente fu affidata ai monaci dell’ordine di Sant’Equizio abate. Nel XII secolo, san Giovanni da Matera vi fondò l’ordine monastico autonomo dei poveri eremiti pulsanesi. Nel 1177 fu ultimata la costruzione della chiesa abbaziale dedicata alla Santa Madre di Dio e sotto l’altare, consacrato dal papa Alessandro III in pellegrinaggio sul Gargano, furono poste le spoglie del santo.

All’interno, la chiesa ha un’unica navata con volta a botte attraversata da tre grandi archi trasversali addossati alle pareti. Sulla parete laterale ci sono alcuni archi ciechi, testimonianza del fatto la chiesa doveva avere una pianta diversa. L’altare è di forma quadrata, tipico esempio di arte bizantina. Dal 2010, l’Eremo di Pulsano è stato eletto luogo del cuore FAI A fine mattinata, abbiamo visitato la parte esterna del castello di Monte Sant’Angelo. Prima del castello, c’era un castrum bizantino. La fortezza risale alla prima metà del IX secolo, quando Orso I, vescovo di Benevento, fece edificare, tra l’837 e l’838, una maestosa torre pentagonale 9

alta 18 metri e con mura spesse 3 metri. L’edificio fu dimora di principi della signoria degli Angeli sotto la dominazione normanna furono edificate la torre dei Giganti e la torre Quadra, mentre Federico II fece costruire la cosiddetta sala del Tesoro. Questi luoghi erano collegati fra loro attraverso la via longobardorum. La via Sacra dei Longobardi, che, partendo da Benevento, introduceva il pellegrino verso il promontorio del Gargano attraverso il vallone di Stignano, dove l’omonimo convento poteva fornirgli asilo. La via proseguiva sino a giungere al convento di S. Giovanni in Lama (attuale S. Matteo) presso il passo di Monte Celano. La Via Sacra Langobardorum lega la sua esistenza alla presenza del culto micaelico, di origine orientale, che si affermò sul Gargano, proprio alla vigilia della caduta dell’impero romano, 476 d.C. È stata una delle grandi direttrici di pellegrinaggio del Medioevo ed era la parte meridionale della via Francigena, che cominciava in Francia e si snodava fino ad Otranto, luogo da cui i pellegrini si imbarcavano per il Santo sepolcro. Ogni cristiano per essere tale doveva compiere almeno una visita ad uno dei luoghi sacri. Questa via ha avuto una funzione importante nella creazione nell’Europa, specie in quei secoli di transizione fra il ardo antico e l’Alto medioevo. Lungo le vie di pellegrinaggio erano poste chieste, monasteri e ospizi per offrire ricovero e protezione ai numerosi pellegrini. Oltre la fede si muovevano merci e si creavano nuove rotte di scambi. E con il tempo le tappe si trasformarono in agglomerati e centri urbani. Laboratori: dopo aver visitato Monte Sant’Angelo, le classi prime sono state impegnate in un laboratorio di “investigazione storica”. Davvero avvincente. Il viaggio è stato bellissimo! Voto: PIENAMENTE SODDISFATTI!!!!!!!!


di Giovanni Abazia, Denise Antonaccio, Giuseppe De Rosa, Marialucia Inneo, Nadia Potrimbo, Martina Toto

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a classe seconda della scuola secondaria dell’Istituto Comprensivo, sede di Castelluccio dei Sauri, per il viaggio d’istruzione è andata a Matera. Situata nella parte orientale della Basilicata, Matera, conosciuta anche come la città dei sassi, è divenuta patrimonio dell’ Unesco nel 1993. È divisa dalla gravina di Matera che delimita i due rioni (sassi) della città: il sasso Barisano e quello Caveoso, dall’altra parte troviamo la Murgia. Le sue origini sono molto remote infatti ci sono ritrovamenti del periodo paleolitico , del neolitico dell’età del bronzo e del ferro e della Magna Grecia. Durante l’Impero romano fu solo una meta di passaggio. Successivamente passò sotto il dominio longobardo, durante il quale venne annessa al ducato di Benevento. In seguito, la città fu distrutta dalle truppe di Ludovico II. Nella storia recente, Seconda guerra mondiale, durante l’occupazione tedesca, fu la prima città ad insorgere. La mattina è cominciata con la visita ai sassi, un insediamento urbano derivante dalle varie forme di civilizzazione ed antropizzazione avute nel tempo nel tempo. Da quelle preistoriche dei villaggi del periodo neolitico, all’habitat della civiltà rupestre; dalla civitas normanno-sveva con le sue fortificazioni, alle successive espansioni. Infine, dal degrado della prima metà del Novecento, che portò allo sfollamento disposto con legge nazionale, fino all’attuale recupero iniziato a partire VASI GRECI dalla legge del 1986. La tappa successiva è stata la cattedrale, che presenta due diversi stili : romanico, fuori; barocco, dentro. Fu dedicata originariamente a santa Maria di Matera, come risulta da un atto notarile dell’epoca intitolata a santa Maria della Bruna. AL MUSEO… Dopo la visita mattutina ai sassi e alla città, finalmente è giunta ora di pranzo. Tutti al ristorante per rifocillarci e riposare. La tappa successiva è stata il museo “Ridola”. Qui sono conservati i reperti archeologici risalenti al paleolitico e al neolitico. Il museo fu creato nel 1911, per volontà del Senatore Domenico Ridola, che donò allo Stato le sue importanti collezioni archeologiche.

Nel complesso museale si trovano varie ricostruzioni di ambienti e arti preistoriche, manufatti antichi, resti umani e animali. Negli spazi espositivi, i reperti seguono un ordine cronologico e topografico. Nella sezione preistorica i rinvenimenti più significativi riguardano i villaggi trincerati di età neolitica, che testimoniano, a partire dal VI millennio a.C., l’introduzione dell’agricoltura e conseguentemente lo strutturarsi di insediamenti stabili, secondo modelli definiti nel Mediterraneo Orientale. Per le epoche successive, la documentazione di maggior interesse è stata rinvenuta a Timmari, sito a breve distanza da Matera. Da questo centro provengono, tra l’altro, alcuni corredi funerari del IV secolo a.C. caratterizzati da armature in bronzo e da monumentali vasi a figure rosse e numerose statuette votive, di pregevole fattura, rinvenute in un’area sacra. Ecco alcuni esempi di resti: Ci riteniamo molto soddisfatti della bellissima giornata trascorsa in compagnia dei nostri compagni e delle professoresse.

VITA DI SCUOLA

Viaggio d’ istruzione ai sassi di Matera

LANCE PER PROTEGGERSI E CACCIARE

CAPANNE USATE PER RIPARARSI

Voto: 10


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Il viaggio di istruzione delle classi terze di Roberto Antonaccio e Manuel Di Gaetano

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l 4 e il 5 maggio 2018 le classi terze dell’intero Istituto Comprensivo sono partite per il tanto atteso viaggio di istruzione. L’uscita, sognata e desiderata sin dal primo anno, finalmente era arrivata. Le mete: Taranto e Lecce. La prima tappa del nostro viaggio è stata la visita all’Arsenale Militare di Taranto. La costruzione dell’Arsenale Militare di Taranto fu decisa dal Parlamento italiano il 29 giugno 1882, per rispondere alla necessità di difesa dell’Italia nel mar Mediterraneo. La struttura fu inaugurata il 21 agosto 1889 da Umberto I di Savoia. L’attività di costruzione delle navi da guerra, ebbe inizio nel marzo 1894 e si concluse nel marzo 1967, anno in cui la Marina Militare decise di dedicarsi ai soli compiti di supporto e mantenimento in efficienza della flotta navale militare italiana. L’Arsenale occupa un’area di oltre 90 ettari di cui 70 scoperti, delimitata da un muro di cinta alto 7 metri e lungo 3250 metri, ed ha un fronte a mare di circa 3 km, da cui si sviluppano 4,5 km di banchine sulla sponda meridionale del Mar Piccolo. Coloro che ci lavorano si chiamano “arsenalotti” Giunti dinanzi Il muro di cinta, il pullman ha accolto a bordo una guida, che ha permesso di entrare nella una zona militare. Siamo scesi tutti davanti all’ingresso dell’edificio che ospita la mostra storica. Qui, due guide hanno diviso le classi in due gruppi, dopo di che è cominciata la visita. Appena si entra, ad accoglierti c’è una grande polena in gesso raffigurante la Dea bendata, che apparteneva al galeone “Buona Fortuna”, esposto alla Fiera del Mare tra il ‘46 ed il ‘49.

La mostra è allestita nella Sala A Tracciare, un salone di enormi dimensioni dove si progettavano le navi. Il pavimento era nero a lavagna e su di esso si disegnavano e poi ritagliavano in compensato, a grandezza 1:1 i modelli delle navi in progettazione. Le testimonianze storiche conservate in questo luogo sono numerosi, ad esempio un’ancora romana in legno. Ciò che più colpisce sono i reperti che riguardano la Seconda guerra mondiale: mezzi navali dotati di armi, come “, il “maiale”, il celebre siluro a lenta corsa utilizzato dagli italiani nelle azioni di sabotaggio di navi nemiche. È conservata anche una “mina vagante”, enormi mine di forma sferica, che furono disseminate nel Mediterraneo. Armi pericolosissime, che si innescavano con un lieve contatto con un altro corpo. Nella Sala sono conservati modelli di velieri e progetti per la realizzazione di alcune navi da guerra, come quello dell’incrociatore corazzato Puglia, varato nel 1898 e oggi in mostra presso la cittadella monumentale del Vittoriale degli Italiani sul Lago di Garda. È possibile “toccare” il timone della Cristoforo Colombo, nave gemella della nave scuola Vespucci, ceduta alla Russia alla fine della Seconda guerra mondiale, che poi la smantellò per trasformarla in nave da carico. Esperienza bellissim a, anche grazie alla bravura delle guide, che ci hanno ripor t ato numerosi an eddoti, riguardanti l’Arsen ale, i palombari e la storia degli equipaggi. Abbiamo pranzato anche noi alla mensa della Marin a Milit are, insieme agli “Arsen alotti”, che ci hanno accolti con grande entusiasmo!


di Alessia De Michele e Melisa Musaku

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mmediatamente dopo pranzo, e dopo aver attraversato il centro della città, siamo giunti al “MArTA”, acronimo di Museo Nazionale Archeologico di Taranto. Anche in questo caso le classi sono state divise in due gruppi ed hanno seguito due diverse guide. La prima cosa che viene illustrata ai visitatori è una pianta della città di Taranto in età ellenistica e i luoghi in cui i reperti presenti sono stati ritrovati. Ben visibili sono l’Acropoli e la Necropoli. I reperti della sezione greco-romana sono sistemati in base alla tipologia dei materiali: sculture in marmo, tombe monumentali, sculture in pietra, ceramiche delle necropoli, oreficerie.

Il sarcofago dell’atleta di Taranto

Due sale sono dedicate alle sculture in marmo risalenti all’età ellenistica. Un’altra sala espone sculture, mosaici ed epigrafi provenienti da edifici pubblici e privati, tra cui figurano le teste in pietra risalenti al periodo romano. Le sale dedicate alla ceramica proveniente dalla necropoli, sono organizzate secondo un percorso cronologico che va dal periodo della fondazione di Taranto fino all’età arcaica, tra cui figurano le ceramiche protocorinzie e corinzie realizzate nella città di Corinto e poi esportate, provenienti per la maggior parte da corredi funerari. Dalle necropoli di età arcaica provengono, invece, i vasi in argilla rosata con figurazioni in nero, con illustrazioni di personaggi e scene della mitologia e dell’atletica. È presente una ricca collezione di oggetti in oro risalenti al periodo che va dall’età arcaica all’epoca

bizantina. Ci sono inoltre piccoli oggetti di uso quotidiano, come specchi, scatole porta trucco e spilloni. Fra i tanti resti archeologici, sicuramente quello che colpisce di più è la “Tomba dell’Atleta”, attribuita

VITA DI SCUOLA

Visita al museo “MArTA” di Taranto

I gioielli delle donne del 4000 a.C.

ad un uomo vissuto a Taranto nel V secolo a.C.. Si presume che sia stato un atleta, perché nel corredo funerario erano stati inseriti quattro vasi (coppe) raffiguranti le specialità atletiche in cui si era distinto. Da uno specchio posto in alto e parallelo all’apertura del sarcofago è possibile vedere i resti scheletrici dell’uomo. Emozionante. Dopo aver visitato il Museo e ammirato queste opere, abbiamo meglio compreso la storia e le fonti della bellissima città di Taranto. Un corredo funerario

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VITA DI SCUOLA

Una giornata a spasso per Taranto di Annagrazia Inneo e Virginia Visconti

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ella terza parte della giornata ci siamo recati al Castello Aragonese. Per raggiungerlo, abbiamo attraversato il famoso Ponte di San Francesco di Paola, meglio conosciuto con il nome di ponte girevole. La struttura collega l’isola del Borgo Antico con la penisola del Borgo Nuovo. Inaugurato il 22 maggio 1887, il ponte sovrasta un canale navigabile lungo 400 metri e largo 73 metri che unisce il Mar Grande al Mar Piccolo. Attraversarlo è un’esperienza molto suggestiva perché sembra elastico e vibra con il passaggio delle auto. Il Castello Argonese nasce intorno 780 con l’arrivo dei Bizantini. Si iniziò la costruzione della “Rocca” per proteggerlo dagli attacchi Saraceni. Nel 1481 fu realizzato un primo canale navigabile. Grazia a una seconda costruzione, avvenuta nel 1486, il Castello venne ampliato con torri su cui venivano posizionati i cannoni. La nuova fortificazione doveva comprendere sette torri, di cui quattro unite tra loro a formare un quadrilatero, e le rimanenti tre allineate lungo il fossato fino al Mar Piccolo. Le quattro torri furono chiamate san Cristofalo, a san Lorenzo, alla Bandiera ed alla Vergine Annunziata. Una volta visitati i piani inferiori (che non hanno vista

sul mare) e l’entrata decorata con un fantastico labirinto, siamo passati all’esterno dove abbiamo potuto vedere, dal basso, il ponte girevole. In seguito, finita la visita al castello, abbiamo trovato il tempo per fare alcune foto nel piazzale prima di raggiungere il pullman che ci ha portati in hotel. Che giornata Intensa! “Tutto perfetto, i musei erano unici ma, la cosa più bella è stata poter vivere questa esperienza con i nostri amici che presto non saranno più i nostri vicini di banco”

Lecce

di Manila Lombardi e Alice Villanova

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ella giornata del 5 Maggio abbiamo visitato la città di Lecce iniziando il nostro percorso dal famoso arco Porta Napoli all’ingresso della città vecchia. Questo arco è in perfetto stile barocco eretto, nel 1548 in onore di Carlo V. Da qui partono le più importanti strade di Lecce dove si affacciano palazzi e botteghe artigianali che realizzano oggetti in carta pesta e in pietra leccese. Proseguendo il nostro percorso, abbiamo visitato le diverse chiese di Lecce incominciando dal Duomo, che rappresenta il fulcro della vita religiosa. La Cattedrale, dedicata a Maria SS. Assunta, venne costruita nel 1144. Il Duomo presenta due ingressi, quello principale rivolto al Palazzo Vescovile e l’altro sul fianco sinistro che guarda l’entrata della piazza. Sulla facciata principale sono scolpite le statue dei santi Gennaro e Ludovico e degli apostoli Pietro e Paolo, è molto sobria e raffinata. 13

La Basilica di Santa Croce fu costruita nel lontano 1353 ma la sua costruzione si interruppe quasi subito I lavori ripresero solo nel 1549. I maggiori maestri scalpellini e intagliatori della zona di Lecce la decorarono. La Chiesa fu terminata solo nel 1699 e i segni del passaggio di questo lungo lasso di tempo è visibile. Basti solo osservare la facciata principale che presenta sia elementi tipici del Rinascimento Cinquecentesco, sia vivaci fantasie barocche, che caratterizzano l’arte barocca del Salento. Ora la Basilica è in ristrutturazione ma presto sarà restituita ai leccesi e ai visitatori. Nel cuore della città troviamo l’anfiteatro romano. È la più importante testimonianza di epoca romana. Venne costruito nel secondo secolo d.C. per intrattenere gli spettatori con spettacoli e giochi tra gladiatori. La struttura venne completamente sepolta dalle macerie e solo all’inizio del ventesimo


Ostuni Prima di cominciare il viaggio di ritorno, il pullman ha fatto rotta verso la cittadina di Ostuni, in provincia di Brindisi. La città è splendida, piena di scorci suggestivi. Nella piazza di Sant’Oronzo

abbiamo fatto una sosta per mangiare un gelato dissetante. L’ora di rientrare era giunta. Tutti a bordo. Destinazione: casa! Ma quale è l’opinione degli alunni? Gli studenti hanno ritenuto il viaggio soddisfacente……… Il loro voto è…..

VITA DI SCUOLA

secolo è stata riportata alla luce. Terminata la visita alla città, un po’ di libertà fra i negozi del centro. Subito dopo il pranzo e, purtroppo, il rientro.

Il Parco Eolico di Panni

di Celeste Lavanga e Melisa Musaku

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l giorno 24 Aprile 2018 i ragazzi delle classi terze della scuola Secondaria di Primo Grado dell’Istituto Comprensivo di Bovino- PanniCastelluccio dei Sauri sono andati a visitare il Parco Eolico di Panni. L’uscita didattica conclude le attività di studio riguardanti le energie rinnovabili, argomento di studio affrontato sia in scienze che in tecnologia. Presso l’Istituto Comprensivo di Panni, una responsabile della ERG ha illustrato l’importanza delle energie rinnovabili in uno scenario mondiale di cambiamenti climatici. Inoltre, occorre riflettere sul fatto che le risorse non rinnovabili ben presto non saranno più disponibili: il petrolio, la più usata fonte di energia, è destinata ad esaurirsi probabilmente fra 50 – 70 anni. Resterà a disposizione dell’uomo il carbone, che è tra le

fonti più inquinanti. L’energia eolica in Italia è ben lontana dalla media europea. I parchi eolici italiani forniscono il 7% del consumo elettrico nazionale, percentuale bassa se si considera che il settore eolico danese assicura il 27% dei consumi elettrici totali mentre quello tedesco ne arriva a coprire quasi il 30%. La Puglia svolge un ruolo di primo piano nella produzione di energia eolica. La presenza di impianti è cresciuta, passando da 28 strutture nel 2005 a 372 nel 2012. Al momento teorico in aula, è seguita la visita sul campo. Un tecnico ci ha mostrato la cabina di funzionamento di una pala eolica e ci ha illustrato la velocità con cui le pale devono muoversi per generare energia. Si è trattato di un interessante momento di approfondimento sul campo.

Fonte http://www.erg.eu/it/la-nostra-energia/vento/i-nostri-parchi/italia

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NOTIZIE DALL’ITALIA E DAL MONDO

L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile

di Giovanni Abazia, Alessia De Michele, Manila Lombardi, Giuseppe Rutigliano

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l 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda Globale per lo sviluppo sostenibile e i relativi 17 Obiettivi, Sustainable Development Goals, SDGs nell’acronimo inglese. Essi sono articolati in 169 Target e oltre 240 indicatori da raggiungere entro il 2030. Questo è un evento storico, sotto diversi punti di vista. Infatti: • È stato espresso un chiaro giudizio sull’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo. Viene definitivamente superata l’idea che la sostenibilità sia unicamente una questione ambientale e si afferma una visione integrata delle diverse dimensioni dello sviluppo; • Tutti i paesi sono chiamati a contribuire allo sforzo di portare il mondo su un sentiero sostenibile, senza più distinzione tra Paesi sviluppati, emergenti e in via di sviluppo. • L’attuazione dell’Agenda richiede un forte coinvolgimento di tutte le componenti della società, dalle imprese al settore pubblico, dalla società civile alle istituzioni. Ciascun Paese verrà valutato periodicamente in sede Onu e dalle opinioni pubbliche nazionali e internazionali. A livello globale, il Material footprint (orma), che indica i flussi di risorse minerali e organiche che sono state prelevate dall’ambiente per produrre un bene, è passato dai 48,5 miliardi di tonnellate nel 2000 a 69,3 miliardi di tonnellate nel 2010. In Italia si stanno affermando modelli di produzione e consumo più responsabili, ma occorre favorire

condizioni di sostenibilità economica per le aziende che riducono l’impatto ambientale e sensibilizzare i cittadini sulla riduzione degli sprechi. Nel Rapporto 2017 si esamina proprio la situazione dell’Italia in relazione all’Obiettivo 12 (“Garantire modelli sostenibili di produzione e consumo”) dell’Agenda 2030. L’indicatore composito elaborato per l’Obiettivo 12 mostra un netto miglioramento passando da 67,2 del 2004 a 124,6 del 2015 grazie sia alla diminuzione del consumo materiale (dovuto in gran parte alla crisi economica), sia all’aumento della quota di riciclo e di raccolta differenziata dei rifiuti. Il mondo produttivo sta finalmente comprendendo l’importanza del passaggio all’economia circolare, che riduce i costi di produzione, assicura la sostenibilità dei processi produttivi e favorisce lo sviluppo di nuovi prodotti, maggiormente in linea con la sostenibilità ambientale delle nuove generazioni. Per favorire la piena attuazione del modello di economia circolare e consentire a un numero crescente di imprese di coglierne i molteplici vantaggi, sono necessari alcuni sforzi in più. • Incentivare adeguatamente l’uso efficiente delle risorse esistenti • Favorire condizioni di sostenibilità economica per le aziende che decidano di ripensare i prodotti riducendo l’impatto ambientale per gestirne il ciclo di vita • Condurre campagne mediatiche e di formazioni destinate a tutti i cittadini e consumatori con l’obiettivo dell’eliminazione sistematica degli sprechi e la diffusione della cultura del riuso, anche in funzione della solidarietà sociale Questi i compiti dei Paese. Ogni singolo cittadino invece deve sforzarsi di contenere ogni forma di spreco.

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di Salvagno Federica

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a l u t e ? Ambiente? Cibo? Di che cosa stiamo parlando? Il 16 marzo i ragazzi della redazione del P.O.N. Giornalino dell’Istituto comprensivo di Bovino sono riusciti a collegarsi tramite videochiamata con l’esperta “climate leader” Claudia Laricchia. Nata a Foggia, ha studiato al Liceo scientifico A. Volta; laureata in Economia all’Università di Siena, con una tesi di laurea sulla F.A.O., agenzia dell’O.N.U. che si occupa di cibo e agricoltura. Master in Food marketing, abilitata all’esercizio della professione di commercialista. Significativa l’esperienza di formazione con il premio Nobel per la pace Al Gore, ex vicepresidente degli Stati Uniti. Dal 2006 la fondazione di Al Gore ha fatto circa trentasei training nel mondo. Per candidarsi alla partecipazione si invia una domanda che viene valutata da una giuria. La dott.ssa Laricchia ha lavorato ad un evento che si chiama Global Food Innovation Summit, summit internazionale dell’innovazione agroalimentare, al quale ha partecipato anche l’ex presidente degli Stati Uniti Barak Obama, che nel suo discorso ha parlato proprio del rapporto strettissimo tra cibo, clima ed innovazione. “Questo discorso mi ha ispirata”, ci ha raccontato Claudia, “perché mi ha fatto capire che c’è un rapporto strettissimo tra quello che mangiamo ed il cambiamento del clima: questo si capisce non solo dai grandi eventi calamitosi come siccità o alluvioni, ma anche dal fatto che l’agricoltura è una delle principali fonti di inquinamento. Questo mi ha spinta, in seguito, a candidarmi per la partecipazione alla formazione con Al Gore. Per farlo ho attivato un crowdfounding…”

capire che i cambiamenti climatici coinvolgono tutti noi, e se ognuno avesse investito anche solo un Euro sulla mia formazione, io avrei investito il mio tempo per restituire questa formazione alla comunità. Tra i molteplici argomenti di cui Claudia ci ha parlato, c’è l’importanza del cibo, della salute e dell’ambiente e la necessità di spingere gli imprenditori a fare quotidianamente delle scelte giuste, perché quando parliamo di cibo qualsiasi scelta può avere un impatto sulla salute dell’uomo e sul pianeta. Successivamente la professoressa Russo ha parlato di un progetto svolto a scuola, La merenda sostenibile: la sua classe ha raccolto i rifiuti prodotti a merenda tutti i giorni per un mese. I rifiuti poi sono stati divisi per categoria e pesati. I ragazzi hanno poi calcolato quanti rifiuti producono in un anno ed hanno elaborato delle strategie per ridurli, come portare la merenda in contenitori riutilizzabili, o l’acqua in borracce invece che in bottigliette di plastica. L’esperta ha affermato che stanno sviluppando un progetto del genere con i CEA, strutture che realizzano progetti di educazione ambientale in riferimento ai contesti territoriali in cui sono inseriti.

NOTIZIE DALL’ITALIA E DAL MONDO

Le nostre domande ad una “climate leader”: Claudia Laricchia

Ci viene un dubbio: a fronte di tutto il nostro impegno nella scuola e nella società, cosa fanno le aziende per ridurre l’impatto sull’ambiente? Le due esperte ci dicono che le imprese stanno cambiando il modo di lavorare sul piano dei rifiuti e sono i primi motivati, anche economicamente, a risolvere soprattutto il problema degli imballaggi.

La interrompiamo. Cos’è un crowdfounding? “Il crowdfounding è una raccolta di soldi dal basso, una specie di colletta fatta su Internet su specifiche piattaforme. “ Perché l’hai fatto? Non perché non avessi soldi, ma perché volevo far 16


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La migrazione delle rondini di Leonardo Rotondo

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bbiamo intervistato, ed è il caso di dire “al volo”, Carmine Santoro, Presidente della locale Associazione P.A. T.A. (Protezione Ambiente e Tutela Antincendio), per un suo parere sulla scarsa e tardiva presenza delle rondini e dei balestrucci che hanno sempre movimentato il cielo di Bovino. Quali uccelli migratori arrivavano a fine marzo? E’ vero, non si vedono ancora le rondini e qualche altro migratore primaverile (tradizionale riferimento la data del 21 marzo). Siamo a metà aprile! Anni addietro i primi ad arrivare puntualmente Si registra il ritardo di qualche altra specie di uccelli? Altra presenza in ritardo è quella dell’assiolo (otus scops) che per il suo caratteristico verso-richiamo: “chiù” viene spesso confuso con il cuculo. L’assiolo è un piccolo gufo, che misura fra i 18 e 21 cm. con i “cornetti” di piume ripiegati sulla testa, sembra tarchiato e con un testone, citato dal poeta Pascoli nella poesia “L’assiuolo”.

a fine marzo, sono stati i “balestrucci” (delichon urbicum). Questo agile e veloce uccello, è stato descritto anche da Shakespeare nel Macbeth.

Perché oggi nei centri urbani la presenza del balestruccio è in diminuzione? La presenza complessiva del balestruccio nei centri urbani, risulta in diminuzione a causa dei molti edifici moderni, che non offrono angoli, sporgenze ed archetti adatti alla costruzione dei nidi. 17

Quali sono le caratteristiche di questa specie di uccello? Di giorno si rifugia per riposarsi sugli alberi e nelle cavità, perché ha vita notturna quando va a caccia per cibarsi. Ecco perché, dal tramonto e durante la notte, il suo “chiù” ci accompagna in campagna o lo si sente in periferia dove c’è qualche boschetto, o nei parchi urbani con alberi accoglienti. Anche questo uccello ci avverte che la primavera presto cederà il passo all’estate! Quindi, a che cosa è dovuto il ritardo e la scarsa presenza di questi uccelli migratori? Possiamo ipotizzare, su base scientifica con comprovate ricerche e verifiche precedenti, che il “ritardo” e la scarsa presenza di questi ed altri simpatici uccelli migratori, sia da imputare ai mutamenti climatici, all’inquinamento atmosferico ed alla riduzione della superficie dei boschi. Forse per questa primavera, la spiegazione è solo di carattere meteo-climatica: speriamo nella prossima fase lunare, che notoriamente mette in moto le migrazioni. E allora, ogni tanto diamo un’occhiata al cielo di Bovino: chissà se avremo presto la compagnia allegra e movimentata di questi utili uccelli.


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La giornata del ricordo delle vittime delle mafie a Foggia di Claudia Campanella e Simona De Palma

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erché quando pensiamo alla Francia pensiamo alle baguettes e quando pensiamo all’Italia subito ci viene in mente la mafia? Esiste solo in Italia? Approfondiamo questo argomento insieme. La mafia è un’organizzazione criminale sviluppata in quasi tutti i paesi del mondo ma, purtroppo, ha le sue radici nel Sud Italia, in particolare in Sicilia, Calabria e Campania, ma anche nella Capitanata. I mafiosi, più che a un potere sociale, aspirano al potere economico, ottenuto grazie al traffico di armi, di uomini e di droga e attraverso affari con i politici che in cambio ricevono voti, e attraverso il “pizzo”, una somma di denaro ottenuta dai commercianti ai quali “offrono” protezione in cambio. La prima volta che si parlò di mafia fu nel 1863 a Palermo in un dramma teatrale. A seconda delle regioni in cui agisce prende diversi nomi: Cosa Nostra in Sicilia, con una grande organizzazione, Camorra in Campania, molto concentrata sul traffico di droga e anch’essa molto organizzata e ‘Ndrangheta di origine calabrese (agisce anche in Emilia-Romagna, Lombardia e all’estero); essa è l’organizzazione mafiosa più ricca in Italia. In Puglia è sviluppata invece la Sacra Corona Unita che ha raggiunto il suo massimo potere negli anni ’80 e agli inizi del ’90. In seguito, dopo un gran numero di arresti, è andata indebolendosi. La mafia è inoltre organizzata anche in Francia, Cina, Giappone, Stati Uniti d’America, Russia e in tanti altri.

MANIFESTAZIONE NAZIONALE DELL’ASSOCIAZIONE LIBERA Il 21 marzo, in occasione della Giornata del ricordo delle vittime delle mafie, a Foggia, si è tenuto un evento in onore delle vittime innocenti, oltre 900, delle organizzazioni mafiose. Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, ha letto tutti i loro nomi e ha parlato dei pericoli che si corrono dove la mafia agisce e delle difficoltà di essere un cittadino libero, che combatte contro le organizzazioni criminali per la difesa della vita. Ma perché è stata scelta Foggia se ci sono altre città come Napoli in cui la mafia è più conosciuta? Proprio perché la mafia del foggiano è sottovalutata e poco conosciuta, ma contemporaneamente pericolosa. Tutti noi dobbiamo lottare contro gli abusi e i soprusi della mafia e diffondere l’informazione per sensibilizzare tutti e risolvere il problema. IN PUNTA DI PIEDI Uno degli strumenti più efficaci per sensibilizzare gli Italiani riguardo la mafia è la televisione. In punta di piedi è un film anticamorra ispirato da una storia vera, di una bambina di nome Angela che vuole diventare una ballerina classica, ma si scontra contro le violenze di gruppi mafiosi rivali, che le impedirebbero di coronare il suo sogno. Nunzia, mamma della bambina, accompagna di nascosto la figlia alle lezioni di danza travestendola, facendola uscire di notte e, aiutata da Lorenza, la sua insegnante di ballo, trova il modo di aiutare Angela a continuare a sognare. 18


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Ricordo di un campione: Davide Astori di Francesco Pio Brienza

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na drammatica notizia ci ha sconvolto il 4 marzo 2018: la morte del calciatore Davide Astori! Nato il 7 Gennaio nel 1987, Davide Astori era un giocatore, nel ruolo di difensore della nazionale italiana e della Fiorentina di cui era anche il capitano. Astori era il padre di Vittoria, una bambina avuta dalla modella Francesca Fioretti nel 2016. La prima squadra in cui ha militato è stata il Cagliari, poi la Roma e infine l’approdo nella

Fiorentina. La prematura morte di Davide Astori ha colpito il mondo del calcio nazionale e internazionale, in suo ricordo perpetua le squadre del Cagliari e della Fiorentina hanno deciso di ritirare la maglia con il suo numero 13. I funerali si sono svolti l’8 marzo 2018 nella basilica di Santa Croce a Firenze, alla presenza dei suoi compagni di squadra e di tutto il mondo calcistico. Per me Davide Astori è stato un grande e ottimo giocatore sia della Fiorentina che dell’Italia.

Cause della morte di Davide Astori di Leonardo Rotondo e Michele Silvestri

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all’autopsia, un problema di bradiaritmia sembrerebbe aver causato la morte di Davide Astori, il noto calciatore italiano, recentemente trovato senza vita in un hotel di Udine, alla vigilia dell’incontro con la squadra locale.

Astori è stato vittima di un tipo di disturbo caratteristico degli atleti: la bradiaritmia, caratterizzata da un inceppamento nella conduzione dell’impulso elettrico del cuore. 19


di Alice Villanova e Virginia Visconti

IERI

La scienza è di tutti, è nata per migliorare la nostra vita. Gli scienziati trasformano le loro curiosità e ipotesi in un lavoro. Purtroppo la scienza è praticata per la maggior parte da uomini ma è presente anche una percentuale femminile. Oggi il ruolo della donna negli studi scientifici fatica a venire riconosciuto. La prima scienziata, filosofa e matematica è stata Ipazia di Alessandria. Nel 1950 Rosalind Franklin è stata il primo essere umano a vedere il DNA con i propri occhi. Una mente geniale italiana è stata Rita Levi Montalcini che per fortuna è stata molto apprezzata fin dall’inizio della sua carriera. Questa eccellente neurologa scoprì le NGF, fattori di crescita del tessuto nervoso che influenza la crescita delle cellule del sistema nervoso periferico e quelle del cervello. “Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla, se non la loro intelligenza...” - Rita Levi Montalcini

come

OGGI

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l Ministero dell’Istruzione ha bandito per l’anno scolastico 2017/2018 il concorso scolastico nazionale STEM: femminile plurale, rivolto ad allievi e allieve delle scuole di ogni ordine e grado. Il concorso intendeva favorire una meditazione sulla presenza delle donne nelle discipline STEM, acronimo di Scienza, Tecnica, Ingegneria, Matematica, per contribuire a una lettura critica dei pregiudizi di genere riguardanti le materie scientifiche. L’obiettivo del concorso era sensibilizzare i giovani di entrambi i sessi sul contributo che tutti possono dare all’apprendimento delle discipline STEM. La nostra classe, ha deciso, di partecipare al progetto allegandone un PowerPoint e discutendone in classe. Durante la produzione, abbiamo conosciuto nuove scienziate di cui non eravamo informati. Docenti e alunni, hanno collaborato assieme per produrre un contenuto brillante, il tutto arricchito da una base musicale di John Lennon, Woman.

NOTIZIE DALL’ITALIA E DAL MONDO

Le discipline STEM

Novità esami di Stato 2018. Le prove Nazionali Invalsi di Annagrazia Inneo

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er questo anno scolastico gli esami di Stato di fine primo ciclo hanno subito trasformazioni importanti. Il cambiamento più evidente ha riguardato le Prova Invalsi, non più prova d’esame ma da sostenere nel mese d’aprile, per definire le competenze raggiunte dagli alunni. Esse si sono svolte per la prima volta in formato CBT, on-line. Altra novità è stata la prova invalsi di lingua Inglese, divisa in due sezioni: reading e listening. Nel mese d’aprile in Italia, per la prima volta, gli studenti della scuola secondaria di primo grado hanno sostenuto queste prove. Nel nostro Istituto

ciò è avvenuto nel periodo tra il nove e il dodici aprile. I nostri studenti erano molto agitati per la novità della lingua straniera e per gli esiti possibili. Per fortuna, tutto è stato più facile del previsto. Non ci sono state grosse difficoltà sia sul piano tecnico sia su quello delle competenze disciplinari. Un ostacolo è stato superato, ora ci restano solo gli esami, che si svolgeranno a metà giugno. Anche questi presenteranno delle novità: la prova delle lingue straniere si svolgerà in un’unica giornata e darà un unico voto. Noi abbiamo l’onore e l’onere di essere i pionieri di questa riforma. Auguriamo a tutti un sereno esame di Stato! 20


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L’uomo è ciò che mangia. Il cibo tra salute e cultura di Denise Antonaccio, Giorgia Calabrese, Nadia Potrimba, Martina Toto

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ei Paesi più sviluppati l’attenzione alla qualità del cibo si collega direttamente ai problemi di salute che ne derivano. Moti bambini, ragazzi ed adulti al giorno d’oggi sono obesi, cioè hanno un rilevante e dannoso accumulo di grasso nell’organismo, oppure in sovrappeso. Obesità e sovrappeso si determinano giorno dopo giorno, quando le calorie ingerite sono superiori a quelle consumate attraverso una normale attività fisica. Si tratta di vere e proprie malattie che si sviluppano soprattutto a causa degli stili di vita scorretti e della sedentarietà, cioè muoversi poco e non praticare sport. Ma la causa principale è da attribuire ai cosiddetti cibi spazzatura, junk food, troppo ricchi di calorie, grassi e zuccheri e poveri di fibre, presenti invece in frutta e verdura. All’eccesso di cibo si legano anche molte altre malattie cardiocircolatorie, diabete, sempre più diffuso tra i più giovani, ecc.. Per questo è consigliata un alimentazione sana, soprattutto in età pediatrica. La piramide alimentare, è un ottimo strumento per combattere l’obesità infantile. La piramide alimentare è uno strumento grafico inventato dal Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti nel 1992. Il modello principale descrive la dieta mediterranea, che viene tutt’oggi considerata come la dieta con il minor rischio di sviluppare malattie. Il segreto e la forza dello stile alimentare mediterraneo sta nella varietà delle nostre scelte a tavola: ogni giorno possiamo consumare differenti pietanze, con colori e sapori unici, traendo da essi i maggior benefici per la nostra salute. Nel confronto internazionale, l’Italia presenta dati più bassi: solo il 10,3% della popolazione è obesa. La media nei Paese europei è del 15,9%; in Australia il 27,9%; negli Stati Uniti il 38,2%. Indaghiamo cosa succede nel nostro Istituto. Cosa mangiano a scuola durante la ricreazione gli alunni della secondaria di Castelluccio dei Sauri? Abbiamo intervistato 54 alunni, fra i 10 e i 14 anni. Durante la ricreazione, che si svolge dalle 10 alle 10.10, cioè a metà mattinata, il 50% degli intervistati mangia un panino (grande) ripieno con salumi. La preferenza cade soprattutto sul salame. Il 20% consuma merendine o biscotti confezionati. Il 17%, prodotti da forno confezionati. Le patatine fritte in busta vengono mangiate soprattutto dai più piccoli, nelle classi prime. Solo l’1,8% della

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popolazione scolastica ha la sana abitudine di consumare frutta fresca di stagione.

LA CULTURA DEL CIBO BIOLOGICO La scelta di mangiare cibi biologici sarebbe, senza dubbi, quella più giusta. I fitofarmaci, usati per curare le piante e renderne più belli i frutti, alla fine del ciclo finiscono nei nostri piatti, a danno della salute umana. Ecco alcune ragioni per scegliere di mangiare cibo biologio: 1. Molti studi dimostrano che il cibo biologico è più ricco e nutriente rispetto a un altro cibo. Inoltre, è ricco di vitamina C, antiossidanti, minerali, calcio, ferro, cromo e magnesio. 2. Favorisce la crescita del corpo e del cervello dei bambini. 3. Riduce l’inquinamento dell’acqua naturale. I pesticidi usati nell’agricoltura NON biologica inquinano la fonte idrica, così contaminando anche l’acqua che arriva nelle nostre case. 4. Sostiene la terra. 5. La scelta di alimenti biologici coltivati in aziende biologiche di piccole dimensioni aiuta a garantire il sostentamento delle famiglie di agricoltori indipendenti. Consideralo una versione domestica del commercio equo. 6. Il cibo biologico semplicemente ha un sapore migliore rispetto all’equivalente cresciuto con pesticidi. 7. Il cibo biologico non è esposto al processo di maturazione artificiale con il gas, come lo sono invece alcuni tipi di frutta e verdura non biologica (come le banane e le fragole). 8. Il cibo biologico sostiene la biodiversità. La diversità è fondamentale per la vita del pianeta. Il cibo geneticamente modificato e non biologico si focalizza sulla monocoltura ad alto rendimento e sta distruggendo la biodiversità.” 9. Scegliere carne biologica diminuisce la tua esposizione agli antibiotici, agli ormoni sintetici e ai farmaci che dagli animali passano a te.


di Redazione di Bovino

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bbiamo discusso tra noi alunni sui pericoli dell’uso scorretto di Internet e queste sono alcune delle nostre riflessioni, raccolte e sintetizzate per i lettori. “Internet è ormai entrato a far parte della nostra vita, fonte di informazioni, di relazioni sociali, di crescita culturale; vi si possono trovare diverse notizie e occasioni ma anche, come nella vita reale, criminali e persone pronte ad approfittare della buona fede per ingannare la gente”. (Federica Salvagno) “A volte, ci sentiamo incompresi dal mondo e cerchiamo nuovi amici proprio nella grande rete, amici che possano consolarci, a cui possiamo confidare tutto e che sappiamo, anzi pensiamo, che non ci tradiranno mai. In realtà chi c’è dietro lo schermo? Non possiamo saperlo e neanche immaginarlo, semplicemente perché ci fidiamo ciecamente di queste figure anonime che dicono di amarci e volere il nostro bene a tutti i costi”. (Claudia Campanella) “In rete è nato il fenomeno del cyber bullismo e dell’adescamento di minori online. Molti esperti consigliano ai ragazzi di utilizzare un profilo privato

su tutti i social e ai genitori di non pubblicare post sui loro figli soprattutto quando sono piccoli. (Simona De Palma). “Spesso sono i genitori stessi a mettere nelle mani dei loro bambini il telefono per farli giocare e intrattenerli, causando anche problemi visivi, neurologici e disturbi del sonno”. (Erika Campanella)

ATTENTI AL LUPO

Non cadere…nella rete!

“Nella maggior parte dei casi, i figli non danno la possibilità ai propri genitori di controllare il cellulare”. (Anastasia Lo Conte) “Noi ragazzi dobbiamo fare una pausa di riflessione e pensare a come difenderci virtualmente, dobbiamo stare attenti ai falsi account che troviamo in rete che si rivelano molti di più di quelli che immaginiamo”. (Saverio Magnatta) “Al giorno d’oggi tutti conosciamo i pericoli della rete ma nessuno sta attento come dovrebbe. Anche se sei la persona più prudente e responsabile tuttavia puoi ugualmente finire in una situazione difficile, perché questi fenomeni possono colpirci ogni giorno, quindi dobbiamo tutti vigilare”. (Veronica De Carlo)

Crea, connetti e condividi: un web migliore inizia con te di Redazione di Castelluccio

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l Safer Internet Day è la giornata internazionale della sicurezza in rete promossa dall’Unione Europea. Ricorre ogni anno e vuole promuovere tra i giovanissimi un utilizzo responsabile e consapevole delle tecnologie legate ad Internet. Negli anni è diventato un evento mondiale, celebrato in oltre 70 Paesi del mondo. Crea, connetti e condividi rispetto: un web migliore inizia con te!, questo il tema della XV edizione, svoltasi il 6 febbraio scorso. Per i docenti e gli alunni dell’IC di Bovino, scuola secondaria, sede di Castelluccio dei Sauri, che hanno aderito a tale evento è stata un’occasione per avere maggior conoscenza dei rischi legati ad un uso inconsapevole del web e dei social media e poter fruire in sicurezza delle opportunità offerte dalla rete. Un web migliore serve anche a contrastare il

fenomeno del cyber-bullismo. La sicurezza in rete non è un gioco, ma si può imparare giocando. I ragazzi hanno quindi scelto di giocare utilizzando Internetopoli, nuova app nata sotto l’egida del CNR, che propone interessanti percorsi didattici e spunti di riflessione. Inoltre, arricchisce il vocabolario, chiarendo il significato di molti termini nuovi, neologismi legati al mondo della rete. Anche i genitori tornano a scuola. L’Istituto ha organizzato anche per i genitori un percorso formativo in materia di sicurezza informatica in rete, con focus sul cyber-bullismo. Un esperto informatico e un esperto giuridico forniscono valide istruzioni per l’uso del web, un vademecum da costruire tutti insieme per poter rispondere alla domanda “Cosa fare in caso di…”? 22


ATTENTI AL LUPO

La comunicazione nell’era whatsapp

di Roberto Antonaccio, Manuel Di Gaetano, Younes Mouaouia

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correndo il touch screen del cellulare di un adolescente, si scoprirebbe che l’applicazione più utilizzata è quella di whatsapp. A questa si affida ogni tipo di rapporto sociale: amico/amica, gruppo amici, mamma, papà, fratelli, gruppo famiglia, gruppo scuola, gruppo piscina, gruppo spiaggia …. e via, all’infinito. Pensieri, sentimenti, battute, foto, comunicazioni, tutto custodito in una app. Il termine whatsapp è un neologismo, o meglio la fusione fra un’abbreviazione del termine informatico “Mobile Application” e il termine inglese what’s up, che significa come va? come stai?. Nell’uso di questa app i messaggi devono essere brevi, anzi brevissimi; efficaci; immediati. Non è richiesta cura ortografica, lessicale o stilistica. La creatività fa tendenza. Chi legge non giudica, neppure corregge. Anzi, la sintesi è considerata un dono, al punto che una comunicazione può reggersi quasi esclusivamente sulle “faccine”. Ecco alcuni esempi:

Nell’era di whatsapp la punteggiatura non si utilizza, si intuisce; si tende ad usare abbreviazioni oppure a riprodurre i suoni, ke sta per “che”, pk sta per “perché”, ecc.. Fra i ragazzi di Castelluccio dei Sauri è anche molto diffuso l’uso di termini dialettali e la riproduzione dei loro suoni. Questo aspetto complica un po’ la comunicazione, perché spesso interviene l’inopportuno correttore 23

automatico, fastidioso saputello, che modifica completamente il senso del testo. A dare supporto alle parole, intervengono le emoticon, simboli pittografici, che riproducono sensazioni, emozioni, umori, attraverso le diverse espressioni del viso e non. Sono divenute famose nel 1990, prima in Giappone e poi nel resto del mondo. Si può dire che tutto il Pianeta promuove le faccine, anche l’Accademia della Crusca, che invita però a stare attenti alle incomprensioni. Le emoticon più usate in assoluto sono la faccina che ride fino alle lacrime oppure la faccina con gli occhi a forma di cuore. L’impiego della comunicazione simbolica non è diffusa solo fra gli adolescenti, anche la popolazione adulta ne fa largo uso, senza distinzioni fra classi sociali e livello di istruzione. La comunicazione scritta a mezzo whatsapp ed emoticon fanno male alla buona scrittura? I massimi esponenti della Cultura si interrogano su questo fenomeno dilagante e sono divisi sull’argomento. Forse si, forse no! I proff. invece sono pronti ad imputare allo smart e a questa app la causa della nostra “povertà lessicale” e dell’ortografia scorretta. E se fosse solo iniziata una nuova era linguistica? Si estingueranno gli accenti, gli apostrofi, le maiuscole, come si sono estinti i dinosauri? Il linguista Giuseppe Antonelli ritiene che Giacomo Leopardi sarebbe rimasto inorridito da questa tendenza: “Che è questo ingombro di lineette, di puntini, di spazietti, di punti ammirativi doppi e tripli, che so io? Sto a vedere che torna alla moda la scrittura geroglifica, e i sentimenti e le idee non si vogliono più scrivere ma rappresentare, e non sapendo significare le cose colle parole, le vorremo dipingere e significare con i segni, come fanno i cinesi...”. Ok! Il Giovane favoloso non è dalla nostra parte, ma è anche vero, però, che Leopardi non possedeva uno smartfhone! [Qui una faccina che ride fino alle lacrime ci starebbe bene! Ndr].


di Alessia De Michele e Annagrazia Inneo

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spirati dalle affermazioni di Giuseppe Antonelli, abbiamo voluto anche noi conoscere l’opinione di un importante esponente della letteratura italiana. Quindi abbiamo invitato presso la nostra Green Redaction il famoso poeta e romanziere italiano Filippo Tommaso Marinetti, fondatore del noto movimento del Futurismo. Giornalista: Gentile Marinetti, innanzitutto ben venuto e grazie di avere accettato il nostro invito. Marinetti: Grazie a voi. Volevo però puntualizzare che il Futurismo più che un movimento è una Avanguardia. Giornalista: Si, certo. Mi scusi, ero distratta. Dunque …, l’argomento di cui vogliamo discutere con lei riguarda la comunicazione scritta nell’era di whatsapp, la famosa app di messaggistica per smartphone. I ragazzi usano questo strumento, scrivendo messaggi brevi, privi di cura lessicale ed ortografica. Professori e genitori li accusano però di distruggere così la lingua italiana. Pare che anche Leopardi, si mostri fortemente ostile. Lei concorda? Marinetti: Credo di essere, a mio modesto giudizio, la persona più competente su un argomento così moderno e di risonanza mondiale. Non capisco perché vi ostinate ad interrogare Leopardi! Si sa, Giacomo è un po’ provinciale, legato alla tradizione. Non può che essere ostile. Io invece concordo con i nostri giovani. La comunicazione va resa più snella! 1. BISOGNA DISTRUGGERE LA SINTASSI. Anzi, consiglierei anche di USARE IL VERBO ALL’INFINITO, perché si adatti elasticamente al sostantivo e non lo si sottoponga all’io dello scrittore che osserva o immagina. Poi … Giornalista: La prego di essere meno tecnico. E cosa risponde ai professori in merito all’assenza della punteggiatura?

Marinetti: Non li temo. Sono a conoscenza del fatto che sull’analisi testuale de L’Infinito di Leopardi si soffermano per lunghe settimane. Mentre saltano del tutto, con la scusa di essere in ritardo con il programma, il Manifesto tecnico della letteratura futurista. Ma i loro alunni, scrivono come Leopardi o come avanguardisti futuristi? È l’evoluzione della lingua a darmi ragione! Dante direbbe che sono puniti dalla legge del contrapasso. Professori arrendetevi! Abbassate le vostre matitine di colore rosso o blu!

ATTENTI AL LUPO

Le interviste surreali

Giornalista: La vedo preso dall’argomento. Un’altra questione: L’uso delle emoticon, faccini e immagini, nei messaggini. Le leggo l’opinione espressa da Leopardi: “Sto a vedere che torna alla moda la scrittura geroglifica, e i sentimenti e le idee non si vogliono più scrivere ma rappresentare, e non sapendo significare le cose colle parole, le vorremo dipingere e significare con i segni, come fanno i cinesi...”. Cosa risponde? Marinetti: No comment! Vi invito ad ammirare i capolavori di Corrado Govoni! Giornalista: Cosa vuole dire ai nostri giovani lettori, che a breve affronteranno gli esami di Stato? Marinetti: Non abbiate paura! Affrontate l’esame con serenità. Ogni accento, virgola, punto, che non scriverete nei vostri compiti, sarà una dimostrazione di affetto nei miei confronti. Il vostro personale Manifesto futurista. Giornalista: Bene. L’intervista si conclude qui. Salutiamo Marinetti, riconoscendogli il ruolo di “vero” amico degli studenti italiani. Marinetti: Grazie, un saluto a voi. Non sono un pedante io. Perché non avete intervistato anche Pascoli? Dice tanto di essere un fanciullino, poi è più vecchio di mio nonno! E Carducci … Giornalista: Ok! Basta! Tempo scaduto.

Marinetti: 6 ABOLIRE ANCHE LA PUNTEGGIATURA. La punteggiatura è naturalmente annullata, nella continuità varia di uno stile vivo che si crea da sé, senza le soste assurde delle virgole e dei punti.

Giornalista: Si, cia’!

Giornalista: Per esperienza le dico che queste affermazioni faranno infuriare molto i nostri prof.

Marinetti: Cia’!

Marinetti: Ok! Era per dire!

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CULTURA E SPORT

Cyberbullismo e fairplay sportivo Incontro con lo scrittore Roberto Alborghetti di Erika Cappetta

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ella scuola media di Bovino abbiamo ospitato lo scrittore Roberto Alborghetti, che ci ha parlato dei pericoli del Cyberbullismo, presentandoci due libri e mostrandoci delle foto di “bufale” e come un oggetto quotidiano come il telefonino possa danneggiare il nostro sistema nervoso e la vista, attraverso la penetrazione della luce blu che oltrepassa la retina. L’incontro è stato molto interessante per noi alunni anche perché ci ha presentato i suoi nuovi libri che Roberto CI ha autografato. PRONTO? SONO IL LIBROFONINO “Pronto? Sono il librofonino” è un libro di Roberto Alborghetti scritto nel febbraio del 2017 che narra le avventure di Ale (Alessandro), un ragazzo vittima di cyberbullismo.

Il Cyberbullismo è una forma di bullismo che non è né fisico né verbale, bensì virtuale, e consiste nel caricare on-line foto ritoccate, foto personali e nel diffondere notizie false. Il Cyberbullismo sotto alcuni aspetti è anche più pericoloso del bullismo perché sul web si ha un numero illimitato di persone che possono accedere ai contenuti. OGGI MI FACCIO UN GOAL! “Oggi mi faccio un goal” è un libro scritto da Roberto Alborghetti nel 2017. Questo libro racconta di un allenatore a cui non piace essere chiamato Mister perché lui allena e il compito di un allenatore è insegnare a faticare, sudare, correre, soffrire e crescere insieme alla sua squadra, per promuovere i valori del fair play in gara e nella vita. 25


di Alice Villanova, Annagrazia Inneo, Celeste Lavanga, Virginia Visconti, Giuseppe Rutiglano

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li italiani leggono poco: il 60% dichiara di non farlo e il fenomeno è in costante aumento. Nel corso del 2013 ha letto un libro nel proprio tempo libero solo il 43% della popolazione, con una netta preponderanza delle donne (49,3%) rispetto agli uomini, 34,4%. Si legge meno al Sud. A fotografare il comportamento di lettura nel Paese è il rapporto annuale “La produzione e la lettura di libri in Italia” dell’Istat. La differenza fra i generi si manifesti già in età scolare; a partire dagli 11 anni. Fra i sei e i dieci anni il comportamento di lettura tra maschi e femmine è quasi identico, tra gli 11 e i 14 anni il divario comincia a farsi più netto. Fra i 15 e i 17 anni legge il 39,4% degli adolescenti maschi, contro il 63,3% delle femmine della stessa età.

Se non si legge durante la fase dell’adolescenza, difficilmente si lo si farà da adulti. La scuola e la famiglia giocano un ruolo importante nel favorire questa abitudini. La quota di lettori più alta nella popolazione italiana si ha tra i ragazzi e le ragazze preadolescenti (57,2%). Fra questi c’è la percentuale maggiore di “lettori forti”, cioè coloro che leggono un libro al mese. Una rapida discesa inizia già a partire dai 18 anni, quando il livello di partecipazione scolastica diminuisce. Dopo il diploma, cinque giovani su dieci leggono almeno un libro nel tempo libero. La propensione alla lettura, sottolinea l’Istat, dipende anche dall’ambiente familiare: leggono libri il 75% dei ragazzi tra i 6 e i 14 anni con entrambi i genitori lettori; la percentuale è di appena 35,4% per coloro, i cui genitori non leggono. Quali le cause di questo fenomeno? I problemi possono essere di varia natura. Il fatto che il grado di istruzione della popolazione si sia alzato,

non ha modificato di molto la situazione. Negli ultimi anni si è diffusa velocemente, soprattutto tra gli adolescenti, la lettura di contenuti sui media digitali, una lettura più breve, più veloce e anche più discontinua e meno impegnativa. Può essere questo uno dei motivi del calo registrato fra bambini e ragazzi? Certamente. Agli adolescenti piace leggere usando le tecnologie. Ma quali sono i rischi che si corrono? Indubbiamente questo metodo causa diversi problemi psicologici e visivi. I messaggi trasmessi dai mass-media possono avere un’influenza negativa sulla crescita dell’individuo. Un’altra causa dello scarso amore per la lettura potrebbe essere che i libri costano molto. Non tutte le famiglie, soprattutto al Sud, possono permettersene l’acquisto. Le biblioteche pubbliche, nei piccoli centri, sono quasi una rarità e non tutte le scuole ne posseggono una. Il difficile accesso ai libri potrebbe essere un’altra causa. Una soluzione potrebbe essere quella di condividere i libri che si posseggono, creando un sistema virtuoso del prestito o dello scambio di questo bene, nell’ottica di una Cultura Sostenibile. Nel nostro istituto situazione è questa

CULTURA E SPORT

I giovani e la lettura

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Scoprire la bellezza della lettura e del contatto con il libro cartaceo, dovrebbe essere un’esperienza da fare. Ogni volta che apriamo un libro ci prendiamo cura di noi stessi; immedesimarsi nei personaggi aiuta a scoprire i lati nascosti del proprio carattere e a volte a migliorarlo; leggere allarga l’orizzonte della nostra intelligenza; rallenta l’invecchiamento del nostro cervello; aiuta a capire meglio gli altri; libera dallo stress; espande il lessico.

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CULTURA E SPORT

La mia passione per Tex di Saverio Magnatta

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EX è il fumetto più venduto e apprezzato d’Italia, creato dalla matita dei disegnatori Giovanni Luigi Bonelli e Aurelio Galleppini nel 1948. Viene ancora venduto in Italia e nel resto d’Europa e tradotto in molte lingue. Molti universitari hanno dedicato al personaggio del fumetto le loro tesi di laurea e nel 1985 è stato girato un film su questo eroe. Ranger del Texas, Tex Willer viene raffigurato, nei suoi primi fumetti, con caratteristiche fisiche e con i jeans del personaggio di un altro fumetto ideato dagli stessi autori, Occhio Cupo. Il fumetto di Tex viene realizzato in bianco e nero. Il fumetto viene ambientato in Arizona, in Texas e New Mexico, ma anche in Cile e in Argentina o a Cuba, in alcuni numeri speciali. Il protagonista assoluto è Tex Willer, un ranger del Texas che collabora con il presidente degli Stati Uniti D’America ed è anche capo assoluto della tribù dei Navajos, con il nome da pellerossa di Aquila della notte. Tex è accompagnato nelle sue vicende dall’amico e socio Kit Carson, per gli indiani Capelli d’argento per i baffi e capelli grigi; un altro personaggio importante è Kit Willer, il fratello minore di Tex. Le vicende degli indiani Navajos, che tra loro comunicano attraverso segnali di fumo, fanno da sfondo alle trame avventurose di questa serie di albi. Uno dei riconoscimenti più significativi tributati a 27

Tex è un francobollo, coniato il 31 ottobre 1996 da Poste Italiane, venduto in 3 milioni di esemplari. Consigliata la lettura a chi vuole facilmente immergersi in un viaggio meraviglioso dall’altra parte del mondo, dove la natura, le tradizioni e il modo di vivere sono diversi.


CULTURA E SPORT

I miti greci e Percy Jackson di Francesco Gesualdi

Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo” in America al seicentesimo piano dell’Empire è una saga letteraria di genere fantasy scritta State Building; Percy, con sua grande meraviglia, da Rick Riordan. apprende di essere lui stesso un semidio. I mortali non conoscono questa realtà perché La La saga è famosa per i due film “Percy Jackson Foschia, una forza magica, impedisce loro di vedere il ladro dei fulmini” e “Percy Jackson il mare dei gli dei, i mostri e le armi che popolano questo mostri” però è composta da altri tre capitoli ”Percy mondo fantastico. Jackson la maledizione del titano”, “Percy Jackson la battaglia del labirinto” e “Percy Jackson lo Nei libri le vicende sono narrate da Percy, lungo scontro finale”. L’intera opera presenta riferimenti la sua vita dai 12 ai 16 anni. Percy scoprirà che alla mitologia greca, nonostante sia collocata negli esistono, oltre agli dei, moltissime altre creature Stati Uniti. mitologiche che credeva inesistenti: i satiri, le ninfe, le driadi, i centauri, le sirene e i mostri contro le Ambientata ai giorni nostri, ha come protagonista un quali dovrà battersi. ragazzo di nome Perseus Jackson, da tutti chiamato Percy, che all’età di 12 anni scopre l’esistenza Una lettura piacevole, consigliata a chi vuole delle divinità dell’antica Grecia, che dopo aver avvicinarsi, divertendosi, al mondo della mitologia abbandonato il monte Olimpo si sono trasferite greca.

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CULTURA E SPORT

Il nostro videogioco preferito: Assassin’s Creed di Alessandro Russo e Pasquale Vara

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l videogioco è un gioco che consente di interagire con le immagini di uno schermo, attraverso dispositivi elettronici. In Inglese è detto videogame ed ormai vanta una lunga storia perché è nato nel 1950 e si è sviluppato nella seconda parte degli anni Settanta.

ASSASSIN’S CREED Assassin’s creed è un videogioco nato nel 2007 e creato dalla Ubisoft. La saga si divide in diversi giochi, quelli più importanti sono: Assassin’s Creed, Assassin’s Creed II, Assassin’s Creed: Brotherhood, Assassin’s Creed: Revelations, Assassin’s Creed III, Assassin’s Creed IV: Black Flag, Assassin’s Creed: Rogue, Assassin’s Creed: Unity, Assassin’s Creed: Syndicate, Assassin’s Creed: Origins. La saga parla delle avventure di diversi assassini che per trovare la mela dell’Eden devono combattere contro i Templari. Tutti i giochi hanno come sfondo eventi storici realmente accaduti e la grafica delle città in cui le vicende sono ambientate è estremamente realistica. I principali luoghi e periodi in cui si sviluppano i giochi sono: 29

- L’Egitto tolemaico in Assasin’s creed Origins. - La terza crociata in Assasin’s creed - Il Rinascimento in Assasin’s creed II, in Assasin’s creed brotherhood, e in Assasin’s creed revelation. - L’America coloniale in Assasin’s creed III, in Assasin’s creed IV black flag, e in Assasin’s creed rogue. - La Rivoluzione francese in Assasin’s creed unity. - L’epoca vittoriana in Assasin’s creed syndicate. La serie è dunque estremamente istruttiva, anche se la violenza è sempre molto presente.


di G. Nicoletta Larocca e Letizia De Cotiis

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on mi avete fatto niente è un singolo dei cantautori Ermal Meta e Fabrizio Moro, in collaborazione con Andrea Febo, pubblicato il 7 febbraio 2018. Il brano ha vinto il Festival di Sanremo 2018, potendo rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest 2018 a Lisbona, in Portogallo. È stato scritto in seguito all’attentato di Manchester del 22 maggio 2017. Il ritornello del

brano è tratto da un precedente brano composto da Febo, intitolato “Silenzio” ed eseguito alle selezioni di Sanremo Giovani 2016 da Ambra Calvani e Gabriele De Pascali e per questo motivo ci sono state varie polemiche da parte di persone che li accusavano di plagio; la cosa però si è conclusa con l’affermazione che questa canzone è a tutti gli effetti un brano inedito perchè il regolamento del Festival prevede che un brano inedito possa riprendere un terzo di un altro brano; nel caso della canzone di Moro e Meta, il brano è stato scritto da Andrea Febo, che è l’autore di “Silenzio”, canzone che presenta lo stesso ritornello della canzone proposta dai due cantautori. Dal punto di vista musicale, si tratta di un brano pop influenzato dal folk. Il videoclip rappresenta il punto fondamentale della canzone che è la paura, argomento molto sentito negli ultimi tempi a causa di guerre e attentati. Mostra scene di guerra, palazzi distrutti dalle bombe, razzi

che vengono sparati nel cielo, soldati che cercano di evitare i colpi dei nemici e alcune volte si vede in primo piano una bambina sola, immersa nella polvere, con le mani unite in segno di preghiera. Alla fine del video si possono notare le precedenti scene proiettate all’indietro, per indicare che con delle semplici cose, come il sorriso di un bambino, tutto si può migliorare. Da alcune parole tratte dal brano (“le vostre inutili guerre”), si percepisce il parere degli autori che sono contro le guerre perchè le reputano inutili, dato il fatto che provocano solo disastri e paura; purtroppo tema molto attuale. Questa per molte persone è considerata non solo una canzone, ma un vero e proprio inno alla pace e alla libertà, contro le guerre e contro il terrore. Riprendendo le parole del testo “Non avete avuto niente, Perché tutto va oltre le vostre inutili guerre“, Ermal Meta e Fabrizio Moro cantano un inno pacifista alla vita, una reazione in musica agli attentati che hanno scosso di recente il mondo.

CULTURA E SPORT

Non mi avete fatto niente: un inno alla pace

Il Cairo, Londra, Nizza, la Rambla: i due artisti ricordano i luoghi simbolo di alcune stragi e cantano il desiderio di pace che supera e vince il male.

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ISTITUTO COMPRENSIVO Scuola Infanzia,Primaria e Secondaria di 1° Grado” BOVINO-CASTELLUCCIO DEI SAURI- PANNI Via dei Mille, 10 – 71023 BOVINO (FG) Tel. 0881 913089 e-mail: FGIC81600N@istruzione.it PEC: fgic81600n@pec.istruzione.it Sito web www.istitutocomprensivobovino.it

Docenti esperte Prof.ssa MARIGILDA TIBOLLO | Prof.ssa BARBARA DORONZO Docenti tutor Prof.ssa STEFANIA RUSSO | Prof.ssa DANIELA LEGGIERI

Asse I - Istruzione - Fondo Sociale Europeo (FSE). Obiettivo specifico 10.1. - Riduzione del fallimento formativo precoce e della dispersione scolastica e formativa. Azione 10.1.1 - Interventi di sostegno agli studenti caratterizzati da particolari fragilità. Codice identificativo progetto: 10.1.1A-FSEPON-PU-2017-412 “Scuola aperta, officina dei saperi”.

REDAZIONE BOVINO Campanella Claudia Anna, Campanella Erika, Cappetta Erika, De Carlo Veronica, De Palma Simona, Gesualdi Francesco, Lo Conte Anastasia, Lombardi Natasha, Magnatta Saverio, Francesco Pio, Marseglia Enrica, Rotondo Leonardo, Russo Alessandro, Salvagno Federica, Schiavone Giulia, Sciaraffa Michela, Silvestri Michele, Vera Pasquale, Zambri Lorenzo REDAZIONE CASTELLUCCIO DEI SAURI Abazia Giovanni, Antonaccio Denise, Antonaccio Roberto, Calabrese Giorgia, Cocco Marco, De Michele Alessia, De Rosa Giuseppe, Di Gaetano Manuel, Inneo Annagrazia, Inneo Marialucia, Lavanga Celeste, Lombardi Manila, Mouaouia Karim, Musaku Melisa, Potrimba Nadia, Rutigliano Giuseppe, Toto Martina, Villanova Alice, Visconti Virginia


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