UdA 4 L'uomo e la sua casa.

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NUCLEO MORALE QUINTO ANNO Unità di Apprendimento 4

L’UOMO E LA SUA CASA: LA RESPONSABILITÁ ECOLOGICA


Laudato sie mi Signore per sora nostra madre terra, la quale ne sostenta e governa e produce diversi fructi con coloriti fiori ed erba. Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. … Osservate come crescono i gigli del campo … neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.

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I.

PER COMPRENDERE

Un universo straordinario Una visione inimmaginabile Il fatto che il nostro universo, tra tutti quelli possibili, sia adatto alla vita, non è una coincidenza o un dettaglio secondario, ma, ci dicono gli scienziati, è veramente straordinario. Gli astronomi lentamente sono riusciti ad illuminare la volta celeste, attraverso gli strumenti della scienza moderna, e così l'universo è apparso in modo del tutto inaspettato: molto più grande e più spettacolare di quanto possiamo immaginare. Si calcola che ci siano tra 100 e 200 miliardi di galassie nell’universo, ognuna con miliardi di stelle tanto che non si può nemmeno contare il numero delle stelle. Ascolta l’armonia de L’inverno, di A. Vivaldi, da Le quattro stagioni, per cogliere la silenziosa, raccolta e lontana armonia dell’universo. La spiegazione scientifica La spiegazione scientifica più accreditata per quanto riguarda l’origine del cosmo è la teoria del Big Bang, secondo cui l’universo materiale proviene da una violenta esplosione di un atomo primordiale quasi 14 miliardi di anni fa. Dalla energia di quella esplosione primordiale si sarebbe formata la materia prima che, con successive trasformazioni, ha generato tutto ciò che oggi osserviamo. La storia dell’universo inizia 10-43 secondi dopo il Big Bang; ciò che è avvenuto prima di questo tempo, detto tempo di Planck, è sconosciuto.

Nell’universo c’è una casa per la vita L’età della nostra galassia chiamata Via Lattea (Milky Way) dovrebbe essere circa 13 miliardi di anni. Circa 4,6 miliardi di anni fa, nella periferia della Via Lattea, ad una distanza di circa 32.000 anni luce dal centro, si è accesa una delle 250 miliardi di stelle della galassia, chiamata Sole. La maggior parte di quella nuvola gassosa rotante è andata a formare il Sole, mentre quella restante ha dato origine ai pianeti. Solo il pianeta Terra però è in grado di ospitare la vita. Essa giace nell’orbita giusta, nella posizione ideale. La successiva intensa attività vulcanica contribuì a formare un’atmosfera che conteneva i quattro elementi fondamentali della vita: idrogeno, ossigeno, azoto e carbonio.

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La terra è la nostra casa Una casa che ospita la vita Più comprendiamo la Terra e il resto del cosmo, più ci accorgiamo che le possibilità di vita in qualche altra parte sono quasi inesistenti. I pianeti morti che costituiscono il resto del nostro sistema solare testimoniano silenziosamente quanto è diverso il nostro mondo. Nell’immensità del nostro infinito universo, solo la Terra è l’unico luogo che possiamo chiamare “casa”. Essa è veramente la “casa” che ospita tante forme di vita come noi la conosciamo. Il fatto che ci sia la vita sulla terra, in tale abbondanza e diversità, è niente meno che un miracolo. 4 miliardi di anni fa negli oceani iniziò la vita e solo circa 450 milioni di anni fa si espanse sulla terra solida,. I primi umani (hominidi) sono apparsi circa 4 milioni di anni fa in Africa. Erano gli Australopithecus, seguiti da Homo habilis (circa 1.5 milioni di anni fa), Homo erectus (circa 1.25 milioni di anni fa) Homo sapiens (circa 250 mila anni fa), Homo sapiens neanderthalensis (circa 100 mila anni fa) e infine il Homo sapiens sapiens (tra 50 e 30 mila anni fa. Dopo un periodo di vita come nomadi e cacciatori, comincia per l’umanità l’era dell’agricoltura 12.000 anni fa. La prima documentazione scritta delle civiltà classiche risale a 5.500 anni fa. Appena un paio di secoli fa appaiono gli Stati moderni e si sviluppa la rivoluzione industriale che ha lasciato un’impronta globale sul pianeta. Ascolta La primavera, di A.Vivaldi, da Le quattro stagioni, l’opera esprime in modo magistrale la straordinaria progressiva vitalità della terra. La responsabilità dell’uomo Gli esseri umani si trovano tra le oltre 30 milioni di altre specie che abitano il pianeta. Ma oggi gli uomini hanno la capacità di alterare, e perfino mettere in pericolo, la capacità della Terra di essere una casa per gli stessi esseri umani e per le altre specie. L’umanità ha un tale ampio controllo dei sistemi di vita della Terra che il futuro dipenderà dalla decisione umana in una misura mai sognata in tempi precedenti. Sigmund Jähn, membro dell’equipaggio della navicella spaziale Soyus 31, osservando la terra dallo spazio esclamò: “solo quando l’ho vista dallo spazio, in tutta la sua ineffabile bellezza e fragilità, mi accorsi che il compito più grande dell’umanità è quello di custodirla e preservarla per le generazioni future.” (Beeny–Brennan,First Ecology,2).

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Osserva il quadro Vegetazione tropicale, di P. Gauguin, si può cogliere l’emozione provata da S. Jähn

vedendo dallo spazio l’ineffabile bellezza e fragilità della terra. “Di casa ne abbiamo solo una nell’universo” Only One Earth: è il intitolo del rapporto ufficiale della Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente umano a Stoccolma nel 1971. Se di casa ne abbiamo solo una nell’universo, spetta a noi prendercene cura. Ma l’odierna crisi ecologica minaccia seriamente la capacità della Terra d’essere una casa comune per tutti gli esseri viventi. L’evidenza si trova nella diminuzione delle foreste, l’erosione del terreno, le carestie, la siccità, il calo della pesca, l’aumento della temperatura, i ghiacciai che si sciolgono e l’estinzione delle specie vegetali e animali.

"Dovete insegnare ai vostri figli quello che noi abbiamo insegnato ai nostri: che la Terra è nostra madre, qualunque cosa succede alla Terra succede anche ai figli della Terra" Leggi la lettera del capo indiano Seathl, della tribù Duwanish, al presidente degli Stati Uniti d'America, che esprime lo stupore di chi vede rimpiazzare la vita dalla tecnologia.

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La nostra “casa” è in pericolo La Terra ha raggiunto un tale stadio di non-sostegno causato dalla sovrappopolazione, dallo sfruttamento delle risorse non-rinnovabili e soprattutto dall’avvelenamento della biosfera… che si deve dubitare seriamente se la vita sarà possibile sul pianeta in un futuro non tanto lontano. Sulla prestigiosa rivista scientifica Nature (24 settembre 2009) il premio Nobel Paul Crutzen pubblicò Planetary Boundaries ("i confini del pianeta") uno studio che identifica I nove “confini planetari” che l'intervento umano non può superare, pena effetti veramente negativi e devastanti: il cambiamento climatico, l'acidificazione degli oceani, la riduzione della fascia di ozono nella stratosfera, la modificazione del ciclo biogeochimico dell'azoto e del fosforo, l'utilizzo globale di acqua, i cambiamenti nell'utilizzo del suolo, la perdita di biodiversità, la diffusione di aerosol atmosferici, l'inquinamento dovuto ai prodotti chimici antropogenici. Secondo lo studio per tre di questi e cioè cambiamento climatico, perdita di biodiversità e ciclo dell'azoto siamo già oltre il “confine” che non avremmo dovuto sorpassare. On-line in alcuni brani del film di D. Guggenheim, Una Scomoda Verità, si possono vedere gli effetti provocati dal riscaldamento globale.

L’Ecological Debt Day Il 21 agosto del 2010, l’umanità è entrata nell’ Ecological Debt Day, cioè nel giorno in cui l’energia vitale annuale a nostra disposizione finisce e gli esseri umani viventi continuano a sopravvivere chiedendo un prestito al futuro, cioè togliendo risorse alle future generazioni e alle altre specie non-umane. Dal 21 agosto cioè, le quantità di legname, fibre, animali, verdure divorate andavano oltre la capacità degli ecosistemi di rigenerarsi. E così fino alla fine dell’anno si è viaggiato con i conti in rosso, consumando più risorse di quelle che la natura poteva rinnovare, mangiando il capitale biologico accumulato in oltre tre miliardi di anni di evoluzione della vita. Nel 1961 metà della Terra era sufficiente per soddisfare le nostre necessità. Nel 1986 il cartellino rosso si alzò il 31 dicembre, nel 1995 il 21 novembre, nel 2005 il 2 ottobre, nel 2008 il 23 settembre. Alla metà del secolo avremo bisogno di un secondo pianeta a disposizione. E tutto ciò alle attuali condizioni di sviluppo. Ma già nel 2008, se il modello degli Stati Uniti fosse stato esteso a tutto il pianeta ci sarebbero volute 5,4 Terre. (UNDP, Human Development Report 2007/2008. 3, 43, 48.) Leggi un brano, dell’introduzione del libro di Jacopo Fo, Salvare l'ambiente conviene, ci può aiutare a capire non solo le cause, ma anche i possibili rimedi alla nostra portata.

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La crisi ecologica è un problema morale? Un obbligo morale verso i poveri del mondo e le future generazioni Giovanni Paolo II sosteneva che: “la crisi ecologica è un problema morale” e “la responsabilità è di tutti.” (Messaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II per la XXIII giornata mondiale della pace 1° gennaio 1990 n. 6, 10, 15). L’attuale crisi ecologica si sta rivelando una della sfide più ardue, forse la più impegnativa sul piano evolutivo, dalla comparsa dell’homo sapiens sul pianeta terrestre. Non siamo ancora riusciti a trovare una soluzione effettiva alla crisi ecologica anche se le avvertenze della comunità scientifica si fanno sempre più eloquenti nel timore di incamminarsi verso il tipping point, il punto di non ritorno. Oggi operiamo delle scelte che influiscono sulla nostra vita e, ancora di più, su quella dei nostri figli e nipoti. Si può parlare di un vero obbligo morale verso due realtà: i poveri del mondo e le future generazioni. Da loro infatti saranno pagati i veri costi della corrente degradazione ambientale. “Le generazioni future emetteranno un giudizio duro su una generazione che ha percepito le evidenze del cambiamento climatico, ha compreso le sue conseguenze e ha continuato, ciò nonostante, su un percorso che ha consegnato milioni delle persone più vulnerabili del mondo alla povertà e ha esposto generazioni future al rischio del disastro ecologico.” (Human Development Report 2007/08, 2). Bertolt Brecht esprime in un modo toccante la follia dell’uomo per l’auto-distruzione: “Segavano i rami sui quali erano seduti”.[Bertolt Brecht, (Exil), III.] Cerca on-line, leggi e ascolta i testi delle canzoni di Giorgio Gaber, Verso Il Terzo Millennio, e di Laura

Pausini, Sorella Terra, che bene esprimono la stessa tematica .

Una nuova sapienza illuminata dall’alto È una follia pensare che potrebbe essere superata attraverso soluzioni tecnologiche o misure politiche ed economiche. La crisi ecologica è anzitutto antropologica e morale. Le sue radici sono molto più profonde e richiedono un correttivo radicale della nostra visione. In questo senso la sfida ecologica è anche una sfida formativa, la formazione di una nuova mentalità e visione del mondo naturale e del nostro rapporto con esso. È tempo di tracciare i lineamenti di una vera ecosofia, una sapienza capace di salvare la nostra dimora (oikos) dall’annientamento. Una sapienza illuminata dall’Alto, dal Verbo fatto carne, dal Dio che è venuto sulla Terra, per abitare in mezzo a noi (cfr. Gv 1,14). A complemento e sviluppo di questo discorso consulta il brano dell’enciclica di Benedetto XVI, Caritas in Veritate, n.48, La natura è espressione di un disegno di amore e di verità.

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Bibliografia BEENY A. –BRENNAN A.M., First Ecology , Chapman & Hall, Lodon: 1997 GIOVANNI PAOLO II, Pace con Dio Creatore. Pace con tutto il creato, XXIII Giornata della Pace, 1990. HÖSLE V., Filofosia della crisi ecologica, Einaudi, Torino1992. KUREETHADAM J. I.C , Ecologia. Scienza, Filosofia e Fede al confronto nel contesto della contemporanea crisi ecologica, UPS, Roma 2010. NATIONAL ACADEMY OF SCIENCES, Advancing the Science of Climate Change: America’s Climate Choices, 2010) e The Royal Society, Climate Change: A Summary of the Science (September 2010). SIMULA A., In pace con il creato: chiesa cattolica ed ecologia, Messaggero, Padova 2001 UNITED NATIONS DEVELOPMENT PROGRAMME (UNDP), Human Development Report 2007/2008. Facing Climate Change: Human Solidarity in a Divided World, Macmillan, New York 2007.

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INTEGRAZIONI MULTIDISCIPLINARI FILM DAVIS GUGGENHEIM, Una Scomoda Verità, 2006, Documentario, Durata: 100 minuti Una scomoda verità è un documentario a sfondo ambientale che vuole mostrare, sulla base di ricerche scientifiche, i rischi del riscaldamento globale provocato dall’emissione di diossido di carbonio e di altri gas che provocano l’effetto serra. Il film si basa su una serie di serate che Al Gore ha tenuto in tutto il mondo dopo la sconfitta alla corsa per la Casa Bianca nel 2000. Il protagonista è “l’ex futuro presidente degli Stati Uniti”, un uomo che nonostante la controversa mancata elezione, ha trovato un modo tutto personale per battersi per quello in cui crede da decenni. STEFANO SAVERIONI, Diario di un curato di montagna, Monotroupe, 2009, Durata: 68 minuti Salendo per la strette e suggestive strade che tagliano le pendici della più alta montagna dell´Appennino, il Gran Sasso D´Italia, in Abruzzo, si può arrivare a Pietracamela, Cerqueto e Intermesoli, piccoli e solitari borghi abbarbicati alla roccia e quasi ormai parzialmente spopolati. Dai ghiaioni e i pendii, lungo le gole e le forre boscose si alza fino alle vette e alle cime incontrastato il vento, mentre i rintocchi dei campanili scandiscono nel silenzio la vita di ogni giorno, come le stagioni, gli anni.

MUSICA Per la musica classica proponiamo: ANTONIO VIVALDI, Le quattro stagioni, quattro concerti per violino dell’opera 8. LA PRIMAVERA: concerto in Mi maggiore per violino, archi e cembalo, descrive alcuni episodi della Primavera: il canto degli uccelli, il temporale e la danza finale. L’ ESTATE: concerto in Sol minore per violino, archi e cembalo, descrive con grande efficacia la tempesta che si avvicina da lontano nella calura estiva. L’ AUTUNNO: concerto in Fa maggiore per violino, archi e cembalo, riproduce in modo magistrale l’ebbrezza provocata dal vino: il clima trasognato del dopo-festa e la tumultuosità ed i ritmi della caccia. L’ INVERNO: concerto in Mi maggiore per violino ed archi, dai toni pastorali e “in sordina” come a non voler disturbare i fedeli in Chiesa, raccolti in preghiera.

Proponiamo anche alcuni brani di canzoni: GIORGIO GABER, Verso Il Terzo Millennio, di Gaber – Luporini, (2001), Warner Chappell Music Italiana LAURA PAUSINI, Sorella Terra, dall’album: Primavera in anticipo (2008)

LETTERATURA JACOPO FO, Salvare l'ambiente conviene, Nuovi Mondi, Roma 2008, pp.192, €12,50 Il libro aiuta a scoprire cosa non funziona nell’attuale gestione politica ed economica delle questioni ambientali e suggerisce come migliorare la situazione e prevenire le emergenze attraverso la gestione responsabile e quotidiana delle risorse a nostra disposizione. Una guida immediata e chiara, alla portata di tutti. Nella prima parte del libro si ritrae la situazione attuale e nella seconda vengono presentate molte proposte per modificare quanto c’e' di sbagliato e valorizzare gli esempi virtuosi.

ARTE PAUL GAUGUIN, Vegetazione tropicale, 1887, olio su tela116 x 89, Edimburgo nella National Gallery of Scotland (Maitland). L’opera realizzata durante il soggiorno dell’artista nella Martinica rivela lo stile acquisito dall’autore, l’uso dei colori accesi ed il grande fascino che la natura incontaminata dei i paesi esotici esercita sul suo animo. Scriverà: “Sono fuggito da tutto ciò che è artificio e convenzione. Qui entro nella Verità, divento tutt’uno con la natura”. La sua arte “idealista, simbolista, sintetica, soggettiva e decorativa” aprirà la via all'Art Nouveau. La semplificazione delle forme sarà tenuta presente da tutta la pittura del Novecento.

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Per concludere Il nostro punto di vista è È veramente straordinario questo universo nell’universo c’è una casa per la vita: la terra che ci sia la vita sulla terra è niente meno che un miracolo l’uomo ha la responsabilità di custodirla e preservarla perché di casa ne abbiamo solo una nell’universo ma la nostra “casa” è in pericolo la terra non riesce a rinnovare le risorse che consumiamo ci avviciniamo al giorno del non ritorno La crisi ecologica è un obbligo morale verso i poveri e le future generazioni la scienza e la tecnica non possono risolvere la crisi è indispensabile acquisire una nuova sapienza illuminata dall’alto Cosa hai concluso con la tua ricerca? - Esiste realmente una crisi ecologica? - L’uomo ne è il responsabile? - Perché deve preoccuparsi? - Come può risolverla?

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