PARROCCHIA AL CENTRO n.1 2019 - San Giovanni Battista e le sue chiese vicine

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PARROCCHIA AL CENTRO San Giovanni Battista e le sue chiese vicine Giornale di informazione della Comunità parrocchiale del Centro Storico di Torino

DIVENTARE MISSIONE

Essere Chiesa, in tante chiese

Dalla lettera del nostro Vescovo inviataci dopo la visita all’UP 1 Torino, 23 aprile 2019

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arissimi, rendo grazie insieme a voi al Signore per le giornate trascorse durante la visita pastorale: ho pregato con voi, ho incontrato tante persone e mi sono reso conto di tanti aspetti positivi del vostro cammino, insieme alle difficoltà, che non mancano mai e che debbono però essere affrontate con speranza nel Signore. Le vostre parrocchie stanno vivendo un tempo ricco di prospettive positive grazie all’impegno dei vostri parroci, viceparroci e del diacono, che ringrazio sentitamente, e di tanti fedeli, che si prestano a garantire, con la loro generosa dedizione e il loro servizio, i servizi pastorali necessari al buon andamento della vita di ogni Comunità.

Il Vescovo con la comunità parrocchiale in occasione della sua recente visita pastorale

Vi offro ora alcuni obiettivi e indicazioni comuni [...].

La formazione del popolo di Dio

É il primo passo di un cammino di rinnovamento che la nostra diocesi sta attuando e offrendo a tutte

le parrocchie e comunità, per rinsaldare la fede e l’unità. Cristiani si diventa, anzitutto, con la fede, il battesimo, la preghiera, i sacramenti e l’impegno della carità. A fondamento di tutto ci devono sempre essere la Parola di Dio e l’Eucarestia, i due pilastri portanti della Chiesa, da cui la fede prende forma e si traduce poi nelle opere di carità. Vi raccomando, pertanto, di intensificare i momenti e le occasioni di formazione permanente sulla Bibbia e sul Vangelo, in particolare con la catechesi e le iniziative di lectio divina. [...] Cristiani si diventa in famiglia, ho più volte ripetuto, e credo che questo sia un obiettivo permanente da potenziare e promuovere, perché solo così possiamo sperare di trasmettere la fede nella vita. [...] Saluto con amicizia i fanciulli e i ragazzi, che ho incontrato al catechismo, e li invito ad essere fedeli all’appuntamento settimanale, non solo della catechesi, ma soprattutto della Messa domenicale. Un impegno che richiede però il forte coinvolgimento delle loro famiglie. [...]

La comunione ecclesiale

Le nostre comunità hanno bisogno di crescere nell’unità e nella comunione per essere segno del Signore e del suo amore. É attorno all’Eucarestia che si edifica la Chiesa. Sono contento di come vengono preparate e celebrate le sante Messe, in un clima di festa Cesare Nosiglia

ace e Bene!!! Con questo saluto un po’ francescano entro nelle vostre case e nelle vostre famiglie per augurare davvero la serenità e lo “star bene” che tutti desideriamo. E il mio primo atteggiamento è quello di sostare in silenzio per accogliere il racconto delle fatiche e sofferenze che attraversano la vita di ciascuno e la vostra casa; chiedo al Buon Dio di passare con la sua carezza apportatrice di consolazione e forza per riuscire a sostenere le tribolazioni che la vita ci manda. Ma credo sia giusto sottolineare le cose belle, i doni e i risultati conquistati, come pure le speranze e gli obiettivi verso i quali si cammina. Infatti, l’esperienza e la saggezza insegnano che – a ben guardare – gli aspetti e i doni positivi sono sempre di gran lunga più numerosi! Solo che sovente facciamo più fatica a riconoscerli e a goderceli. D’altronde anche il tempo attuale e il territorio del Centro storico in cui viviamo riflettono e manifestano aspetti problematici e drammatici, insieme a risorse e bellezze straordinarie. Il periodo storico mostra in modo eloquente le paure e la difficoltà a coltivare le speranze; ma è anche ricco di persone che amano il bene e lo diffondono, che sanno colorare la storia di fiducia e ottimismo, anche sottolineando che… il bicchiere è mezzo pieno! E poi c’è la zona del nostro centro storico, che insieme a problemi di inquinamento e di complicata e proibitiva viabilità, ci regala molte risorse culturali e architettoniche che non ci fanno temere il confronto con altri capoluoghi italiani. Ma l’aspetto più singolare – soprattutto per i credenti – è quello di ritrovarci ad essere una piccola galassia di esperienze di vita

religiosa. Nel territorio della Parrocchia ci sono infatti ben undici chiese (più di quindici, se contiamo anche quelle appena al di là del confine parrocchiale) e tutte attive e funzionanti; ognuna con i suoi frequentatori abituali, con le sue consuete attività, con il suo “personale” religioso. Si tratta proprio di una Chiesa con tante piccole chiese al suo interno. A volte, scherzando, mi piace dire che qui in centro… ci sono più chiese che cristiani! Se da un lato questa suddivisione dei cristiani in tante piccole comunità è sinonimo di vivacità e di belle tradizioni, d’altro canto non si può negare che questa frantumazione è anche sinonimo di dispersione di quei pochi che siamo in tante piccole realtà. E anche tenendo presente che la dimensione familiare è più affettuosa (si usa dire: “piccolo è bello”), è inevitabile che la polverizzazione in molti “centri religiosi” renda la nostra presenza sul territorio molto meno significativa, efficace e incisiva. E allora proviamo a conoscerci di più! Ecco perché in questo giornalino, oltre alle notizie della pastorale parrocchiale, troveremo anche quelle che ci raccontano le varie e variopinte realtà presenti nel Centro storico. Continuiamo pure a frequentare la chiesa che vogliamo; va benissimo; ma proviamo a conoscerci di più, a sapere cosa succede nella chiesa a pochi metri dalla nostra… Conoscere e condividere è il primo modo di sentirci uniti. Proprio per questo mi permetto di invitare tutti a incontrarci e celebrare insieme l’Eucaristia giovedì 27 giugno in Duomo alle ore 20e45. Che il Buon Dio vi benedica tutti! Don Carlo Franco - Parroco

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Duomo e San Tommaso

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a cattedrale metropolitana di San Giovanni Battista è il cuore della diocesi di Torino; dal 1578 ospita la Sacra Sindone ed è il centro della vita liturgica della diocesi. Ma è anche una parrocchia, che dal settembre 2013 svolge le sue attività presso la vicina chiesa

di San Tommaso, eretta probabilmente nell’XI secolo e quindi uno degli edifici più antichi della città, anche se la sua struttura attuale è il risultato di diverse ricostruzioni. La nostra comunità si è ritrovata in festa domenica 26 maggio: dopo la Messa, ci siamo raccolti

presso il chiostro della Facoltà teologica per un momento conviviale, con giochi, caccia al tesoro, visita alla torre campanaria e un bel concerto corale. Perché è bello mettere la parrocchia al centro! Don Carlo, Amos Corbini

Un momento della Festa 2019


GIOVEDÌ 27 GIUGNO ALLE ORE 20,45 IN DUOMO APPUNTAMENTO PER TUTTI!!! PER FESTEGGIARE IL NOSTRO ESSERE CHIESA E CHIESE NEL CENTRO DI TORINO.

Corpus Domini

San Giuseppe

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a Basilica del Corpus Domini è stata parrocchia fino al 1986, quando è stata incorporata nella parrocchia del Duomo e affidata al rettore can. Piero Mussino, a cui è succeduto nel 2005 il can. Alberto Piola fino al settembre 2010. La chiesa è stata costruita nel XVII secolo sul luogo in cui avvenne il miracolo eucaristico di Torino il 6 giugno 1453: la memoria di quel miracolo resta uno dei momenti più intensi nella vita della piccola comunità di fedeli che fa riferimento a questo gioiello di arte barocca. La Basilica è affidata a una congregazione di sei canonici, e tra di essi si ricorda san Giuseppe Benedetto Cottolengo, che proprio incontrando le povertà delle famiglie che abitavano nelle vicinanze diede vita alla sua grande opera caritativa. Allo stesso modo, la comunità del Corpus Domini conserva il ricordo del bene che don Sandro Monchiero e lo stesso don Piero Mussino fecero crescere nell’attenzione alle famiglie povere, ai giovani, ai malati psichici, raccogliendo e suscitando la collaborazione di religiose e laici che tuttora proseguono quelle attività. don Alessandro Giraudo, rettore

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a Chiesa di San Giuseppe, in via Santa Teresa 22, è officiata da quattro Religiosi Camilliani che vivono in comunità secondo la regola di San Camillo, al servizio dei malati. Nel convento annesso alla Chiesa ha sede la Comunità Madian che dal 1980 ospita 45 persone ammalate, in prevalenza straniere, offrendo loro vitto, alloggio, cure mediche e tutto ciò che è necessario per una vita dignitosa e per una guarigione che dia loro la possibilità di riprendere il lavoro, un alloggio e una vita normale. Sempre all’interno della Chiesa, l’associazione Madian Orizzonti Onlus gestisce diverse missioni, in particolare ad Haiti, Georgia, Armenia e sostiene progetti sanitari in Kenya, Burkina Faso, India e Indonesia. Così la sacrestia è diventata il luogo di smistamento di medicinali, alimentari, attrezzature sanitarie, che vengono spediti tramite container nelle missioni, in particolare ad Haiti. Nelle nostre missioni gestiamo ospedali, centri per disabili, dispensari, poliambulatori, centri nutrizionali, scuole. Abbiamo inoltre costruito e continuiamo a costruire villaggi per consentire alla popolazione locale colpita da terremoti, uragani, ecc. di avere un’abitazione dignitosa. In collaborazione con la Caritas diocesana, il Balsamo di Filomena dà la possibilità a persone malate che frequentano i dormitori pubblici di trascorrere la giornata in un luogo caldo e accogliente. Anche l’associazione Il Picchio Onlus, che ospita 15 donne con problemi di disagio mentale, è seguita dalla nostra comunità. Infine, diamo la possibilità di una spesa mensile a famiglie di Torino che si trovano in gravi difficoltà economiche. La nostra Chiesa inoltre organizza attività culturali come presentazioni di libri e concerti. Padre Antonio Menegon

Una domenica di festa al Corpus Domini

San Francesco d’Assisi

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radizionalmente si ritiene sia stata eretta nel 1214 da San Francesco di passaggio a Torino e fu abitata da comunità francescane fino alla fine del Settecento. Nel 1580 la chiesa accolse la S. Sindone e la ospitò per sette anni; la chiesa fu ricostruita nel 1608 e nel 1761 ristrutturata in stile barocco ad opera di Bernardo Vittone. Al suo interno troviamo pregevoli opere, tra cui, al terzo pilastro della navata sinistra, un bellissimo affresco di fine Trecento, raffigurante la Vergine delle Grazie. Nella Cappella del Crocifisso ammiriamo una splendida Crocifissione lignea di Carlo Plura, scultore luganese che lavorò per la corte sabauda nel periodo di F. Juvarra. Nell’Ottocento la nostra chiesa vide nascere l’opera di San Giovanni Bosco, che qui celebrò la sua prima Messa il 6 giugno 1841, presso l’Altare dell’Angelo Custode. Nel giorno dell’Immacolata dello stesso anno avvenne l’incontro con Bartolomeo Garelli, il primo dei suoi ragazzi: il fatto viene ricordato nella sacrestia e nel piccolo cortile adiacente. Per questo motivo la nostra chiesa è meta di visita da parte di molte comunità salesiane che vengono per pregare nel luogo che ha visto nascere l’opera salesiana. La chiesa è stata retta per circa quarant’anni da don Luigi Losacco, che molti nostri parrocchiani hanno conosciuto e apprezzato. La chiesa è ora retta dal Parroco del Duomo. Eliana Vota

San Rocco

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l 28 APRILE 2003 vengo incaricato dal vescovo e dal prefetto come rettore e commissario per iniziare l’attività pastorale con gli immigrati africani (anglofoni, francofoni, lusofoni, di lingua portoghese). Dopo 50 giorni di pulizie entriamo e iniziamo l’8 giugno 2003 con la prima messa in lingua inglese. Oggi la comunità che celebra tradizionalmente la Messa alle ore 10, che sempre si era riunita con me, mantiene il programma delle attività pastorali: riflessioni approfondite sul Vangelo, Eucarestia domenicale, gruppo di meditazione, laboratorio di Vangelo con ragazzi, ospitalità eucaristica con le chiese cristiane. Inoltre c’è una intensa attività di accoglienza concreta delle fasce fragili come segno di condivisione del Vangelo: ad essa fanno riferimento circa 500 persone da tutta la città; 400 persone o gruppi ricevono via mail una lettera mensile e l’omelia settimanale su richiesta, in tutta Italia. La comunità ha deciso di restaurare la chiesa che stava diventando inagibile e l’organo ottocentesco con bandi e fondi propri dal 2012 ad oggi. La chiesa è aperta dalle 15,30 alle 17,30; sabato e domenica anche dalle 9 alle 12. don Fredo Olivero


GIOVEDÌ 27 GIUGNO ALLE ORE 20,45 IN DUOMO APPUNTAMENTO PER TUTTI!!! PER FESTEGGIARE IL NOSTRO ESSERE CHIESA E CHIESE NEL CENTRO DI TORINO.

San Lorenzo

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a Real chiesa di San Lorenzo, situata in Piazza Castello, pur non essendo parrocchia è aperta al culto divino e offre per gli abitanti della città e per turisti e pellegrini il servizio liturgico, alcune attività spirituali e culturali, l’accoglienza per una visita e una preghiera. Alle celebrazioni feriali e festive dell’Eucaristia, si aggiunge la preghiera mattutina delle lodi, la proposta di ritiri spirituali comunitari mensili, e attività culturali come concerti e conferenze. La chiesa è retta da una comunità di canonici, attualmente costituita da cinque sacerdoti diocesani. Oltre alla gestione della chiesa essi svolgono incarichi nella Diocesi, tra cui principalmente l’insegnamento nella Facoltà teologica. La comunità è formata dal rettore don Giovanni Ferretti, filosofo; don Germano Galvagno, biblista; don Alessandro Giraudo, canonista; don Roberto Repole, teologo; don Paolo Tomatis, liturgista. Presso la chiesa è particolarmente attiva l’Associazione “Amici della real chiesa di San Lorenzo”, un’associazione di volontariato con l’impegno di tutelare, valorizzare e promuovere il patrimonio storico, artistico ed architettonico della chiesa. Tra le sue principali attività quella di accogliere i visitatori alla scoperta dei contenuti storici ed artistici della chiesa, capolavoro barocco seicentesco dell’architetto Guarino Guarini. don Giovanni Ferretti

Santi Maurizio e Lazzaro

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el 1979, presso l’Istituto Sant’Anna di via della Consolata 20 suor Giustina Vicari iniziò ad accogliere i primi gruppetti di immigrati, composti da famiglie provenienti dalla Costa d’Avorio e dal Congo e ad accompagnarli nella preparazione ai sacramenti. Piano piano, con l’aiuto di un’altra consorella, suor Lucia Zanini, nacque la comunità francofona. Negli anni Duemila, quando il gruppo divenne numeroso, suor Lucia chiese all’Ufficio Pastorale Migranti di avere un sacerdote che celebrasse la liturgia eucaristica domenicale. Don Fredo Olivero fu il primo ad iniziare le celebrazioni e diverse volte intervenne con suor Lucia negli anni successivi alla ricerca di un sacerdote che assumesse la guida pastorale della comunità francofona, finché nel 2010 padre Paul Nde C.S.Sp. iniziò la sua missione presso la nostra comunità, il cui cammino è tuttora accompagnato dai sacerdoti della Congregazione dello Spirito Santo. Nel 2013 fu istituita la Cappellania Africana Francofona, con sede presso la basilica dei Santi Maurizio e Lazzaro, il cui cappellano è attualmente padre Gaston Temgoua C.S.Sp. Le nostre celebrazioni domenicali e festive si svolgono di norma nella basilica dei Santi Maurizio e Lazzaro; essendo attualmente chiusa per lavori, ci siamo spostati alla chiesa di San Domenico dove si svolgono le nostre celebrazioni e altre attività. Padre Gaston Temgoua

Santissima Trinitá

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a chiesa della SS. Trinità, proprietà dell’omonima Arciconfraternita, venne costruita a partire dal 1598 su progetto dell’architetto Ascanio Vitozzi ed è la pIù antica chiesa barocca in Torino. Al suo completamento lavorarono anche Carlo di Castellamonte e Filippo Juvarra. L’impostazione dell’edificio è riconducibile a una pianta centrale con uno schema geometrico fortemente evocativo del simbolismo trinitario. Pesantemente bombardata nel luglio del 1943, è stata oggetto a partire dal 2014 di un imponente restauro interno con fondi della Confraternita e con l’importante sostegno della Compagnia di San Paolo. Il restauro è frutto di due lotti di intervento: il primo ha avuto come oggetto la lanterna, le decorazioni della cupola e del tamburo; il secondo ha interessato l’aula liturgica oltre alle opere complementari quali la sostituzione dei vetri ai finestroni, gli impianti di illuminazione, sicurezza e antifurto. Oggi la chiesa si ripresenta in tutta la sua bellezza, con un sistema di illuminazione a led. I lavori di restauro proseguiranno con l’apertura di un nuovo lotto di lavori per la valorizzazione degli altari laterali. don Luca Peyron

San Filippo

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a chiesa di San Filippo presenta l’aula liturgica più grande del Piemonte, con i suoi 69 metri di lunghezza e 37 di larghezza. Tra le sue tante bellezze artistiche possiamo ricordare in particolare la pala dell’altar maggiore, opera del Maratta che è appena stata restaurata, con la rappresentazione di sant’Eusebio (al quale la chiesa è dedicata), la pala di san Lorenzo nella prima cappella a sinistra e quella dell’estasi di san Filippo all’altare della reposizione. Il pavimento della chiesa è completamente in legno; l’oratorio annesso (nel significato etimologico e proprio della congregazione di “casa di preghiera”) è stato restaurato per il centenario della nascita di san Filippo nel 2015 ed è fruibile per iniziative di vario tipo. I religiosi della comunità dei Padri dell’oratorio di San Filippo attualmente residenti sono il preposito padre Giovanni Gallo, padre Gianfranco Gauna, padre Giuseppe Goi, padre Antonio Gobbo, padre Walter Bonetti, padre Simone Furno e padre Simon Parada, ordinato proprio pochi giorni fa in Duomo dal nostro Vescovo. La chiesa ospita una scuola di musica, una scuola di liuteria, un’associazione culturale legata alla figura del beato Sebastiano Valfrè (il cui corpo riposa nella chiesa), un’associazione teatrale intitolata a Paolo Trenta e una sala di registrazione. Padre Simone Furno


PARROCCHIA AL CENTRO

San Giovanni Battista e le sue chiese vicine

Giornale di informazione della Comunità parrocchiale del Centro Storico di Torino

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e di fraternità, con l’apporto di tante persone, quali lettori e cantori. Desidero esprimere un vivo ringraziamento ai cori, per la loro generosa dedizione e preparazione, e ai ministranti. L’Eucarestia, nel Giorno del Signore, è il cuore pulsante di ogni comunità cristiana e solo partecipando ad essa possiamo ricevere quel dono di grazia indispensabile per vivere da discepoli del Signore uniti insieme nella sua Chiesa. É lì che la nostra Chiesa diventa una vera famiglia, che cresce nell’amore di Dio e nella fraternità [...]. Insistiamo anche con la preghiera in famiglia, invitando genitori e figli a trovare qualche momento per fare questa esperienza forte di spiritualità nella propria casa [...]. Durante la visita pastorale, ho parlato della parrocchia come “famiglia di famiglie”, ricordandovi che in essa si devono vivere insieme, in stile familiare, anche i rapporti reciproci. Essendo le vostre comunità non troppo grandi, è possibile stabilire

Carpe Deum! In un mondo che pretende si vada tutti alla velocità della luce, in un mondo in cui si pensa sempre all’efficienza, alla produttività e dove è sempre meno il tempo che dedichiamo a noi stessi e agli altri, crediamo che i cristiani non debbano farsi risucchiare da questo vortice. Il tempo è un dono troppo importante e ogni istante della nostra vita deve essere sempre vissuto pienamente: Carpe diem, quindi. È così che nasce, da quattro (non più) ragazzi, aiutati e supportati dal proprio parroco, l’idea di Carpe Deum, un gruppo che si propone di offrire occasioni di formazione e di informazione per adulti che si lasciano interrogare dalla fede e accettano di “cogliere” Dio nelle varie circostanze della vita. Lo scorso 20 maggio si è tenuto il primo incontro dal titolo “Cristiani e Musulmani: una convivenza possibile?” che ha visto confrontarsi, partendo dallo spunto dal documento firmato da Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb sulla “Fratellanza umana”, don Ermis Segatti e Younis Tawfik. Tanti altri incontri sono in programma… Stay tuned! Annalucia Palumbo

Ministri straordinari della comunione In una famosa intervista rilasciata nel 2013 al periodico «Civiltà Cattolica», Papa Francesco aveva presentato una visione della Chiesa «come un ospedale da campo dopo una battaglia». In questa prospettiva, il servizio di Pastorale della Salute, all’interno di

relazioni sincere e feconde di vicinato e prossimità, dove ci si conosce e si vivono insieme momenti di festa o di sofferenza, di amicizia e di dialogo. Ognuno in parrocchia è chiamato a dare il proprio contributo per la crescita della Comunità. Per questo occorre valorizzare molto l’apporto generoso di ciascuno. Nessuno deve considerarsi solo fruitore di servizi religiosi, ma corresponsabile, insieme agli altri, della vita e della missione della parrocchia sul territorio. Il parroco, come pastore, ha la responsabilità di guidare e di indirizzare bene, insieme agli altri sacerdoti e ai diaconi, il cammino sulla via del Signore; le suore e i religiosi, che ringrazio sentitamente, offrono la loro preziosa presenza ed il loro servizio, molto apprezzati dalla gente; i laici tutti, infine, debbono mettersi a disposizione per i vari servizi, proprio come si fa a casa propria. Infatti, si diventa Chiesa promuovendo tutte le vocazioni e ricercando sempre

l’unità di cuore e di vita insieme alla concreta azione di servizio necessario nel campo della catechesi, della liturgia, della carità e della conservazione e del rinnovamento delle stesse strutture [...].

una parrocchia, costituisce un elemento pressoché “connaturato” alla situazione storica ecclesiale. Questo servizio, sul nostro territorio, è stato recentemente oggetto di riorganizzazione e il gruppo di Pastorale della Salute si presenta come un insieme qualificato di operatori che, per esperienza e formazione, svolgono il proprio apostolato presso gli infermi della Parrocchia San Giovanni Battista. Infatti, collaborando con il clero parrocchiale, i ministri straordinari della Comunione facenti parte del gruppo, oltre a distribuire la Comunione durante la celebrazione eucaristica, sono autorizzati a portare l’Eucaristia a quanti, per motivi di salute, siano impossibilitati a partecipare alla Messa domenicale. Il gruppo si propone anche come punto di riferimento per tutti i parrocchiani che si trovino a contatto o stiano attraversando una situazione di particolare fragilità o solitudine, determinata dalla malattia, dando corpo, in tal modo, alla “presenza e l’azione della Chiesa per recare la luce e la grazia del Signore a coloro che soffrono e a quanti ne prendono cura” (CEI, La pastorale della salute nella Chiesa italiana). Tutti coloro che conoscono persone che avrebbero piacere sul territorio della Parrocchia di usufruire di questo servizio, non esitino a contattarci!

Rebecca, Tommaso, Benedetta, Alessandro M., Federico M., Beatrice, Emilio, Lodovica ed Elena sono i fanciulli che hanno partecipato pienamente all’Eucarestia, anche grazie alle attenzioni avute per loro nei gesti, negli spazi, nei contenuti prima di tutto dal nostro parroco. I ragazzi che alla presenza del Cardinale Severino Poletto hanno ricevuto il sacramento della Confermazione sono invece Elio, Martina, Silvia, Leone, Luca, Pietro, Giorgia C., Rosa, Federico G., Christian, Tyra, Giorgia M., Francesco, Edoardo, Riccardo, Alessandro R., Anna, Elisabetta, Adele Francisca e Sofia. ... E dopo la lunga estate, vi aspettiamo per ricominciare con nuovo entusiasmo l’anno catechistico! Le iscrizioni saranno lunedì 30 settembre e martedì 1 ottobre, dalle 17 alle 19 in San Tommaso. Non mancate, Gesù ci aspetta!!!

diacono Flavio Picotti

Diventare missione

Il nostro cammino pastorale tende a fare della parrocchia una comunità missionaria. “Missione” significa annunciare Cristo e il suo Vangelo, proporlo a tutti con la nostra parola e la testimonianza di vita. [...] La missione ci renda tutti più attenti e disponibili verso ogni persona, che attende da noi un buon esempio e la testimonianza della nostra accoglienza e del nostro amore concreto circa le sue necessità, non solo materiali, ma spirituali e morali [...]. Una forma efficace di evangelizzazione missionaria è senza dubbio la carità, perché da questo il mondo conosce che siamo discepoli del Signore. Per cui, la carità rappresenta un compito di tutti i credenti,

Silvia Tabasso

Pastorale 0-6 anni Alle famiglie che chiedono il Battesimo presso la nostra Parrocchia offriamo la possibilità di un incontro di preparazione alla celebrazione del Sacramento, che è soprattutto un’occasione per conoscersi, scaldare il cuore e fare un pezzo di cammino insieme. A tutte le famiglie proponiamo come momento centrale del percorso di fede la Messa. In quella domenicale, i bimbi più piccoli possono godere di una zona della chiesa a loro dedicata, per intrattenersi con materiali a tema e permettere a mamma e papà di seguire la celebrazione; intanto, i bimbi più grandi hanno una liturgia della Parola pensata a loro misura. Ci piace che le famiglie che vengono a Messa

se vogliono essere discepoli-missionari, come ci ricorda papa Francesco. Ho visto che tanti sono i volontari, che si prestano in parrocchia per dare sostegno a chi è nel bisogno. Penso ai ministri straordinari della Comunione, che mi auguro sempre più numerosi e vicini agli anziani e ai malati [...]. Ricordo con viva gioia i malati e gli anziani che ho incontrato nelle case dove sono stato accolto con letizia, con i quali ho pregato. Assicuro loro il mio costante ricordo al Signore. [...]. Maria Santissima e i Santi patroni delle vostre comunità vi sorreggano in questa impresa, sempre faticosa ma bella e gioiosa, che è la nostra esperienza di Chiesa viva ed aperta alle novità dello Spirito. Vi benedico tutti di cuore e, in attesa di incontrarvi ancora nelle varie occasioni diocesane, vi saluto con affetto e amicizia. Cesare Nosiglia, Vescovo, padre e amico

da noi trovino un clima sereno e disposto a supportarle, perché la Messa e la liturgia siano momenti di incontro con il Signore e di crescita per grandi e piccini! Pina e Amos Corbini

Caritas C’è una piccola porta laterale lungo il lato sinistro di San Tommaso: trentacinque famiglie di nostre sorelle e fratelli sanno che dalle 9,30 alle 12,30 di ogni secondo mercoledì, e dalle 9,30 alle 12,30 di ogni quarto venerdi del mese qualcuno di noi accoglie, ascolta, distribuisce aiuti, consigli e viveri essenziali. Siamo solo un pugno di volontari che risponde, come Gruppo Caritas Parrocchiale, a questo sommesso bussare, e vede partire da qui un centinaio di amici confortati da una borsa di alimenti, una bolletta pagata o anche solo da un consiglio utile per accedere ad un’occupazione o ad aiuti pubblici altrimenti sconosciuti. Trovando noi incontrano la vostra attenzione, il vostro affetto, la vostra sollecitudine, facendo esperienza di una comunità solidale, inclusiva, fraterna. Quando vorrete venite a trovarci a quella piccola porta da cui ci affacciamo puntualmente con gioia. Ciao a tutti! Gruppo Caritas

PARROCCHIA AL CENTRO Parrocchia di San Giovanni Battista Via XX Settembre, 87 – 10122 Torino – Tel. 011 4361540

Catechismo Tutti i lunedì, dalle 17,15 alle 18,15 i gruppi dei nostri bambini e ragazzi si ritrovano per conoscere sempre meglio Gesù, continuare a volergli bene in modo sempre più pieno e prepararsi ai Sacramenti dell’iniziazione cristiana. Li abbiamo vissuti il mese scorso: la prima Comunione il 19 maggio e la Cresima il 25 maggio, in Duomo. Alberto, Valerio, Lorenzo A., Lorenzo C., Alessandro C., Giovanni, Anna Sofia Francesca,

Hanno collaborato a questo numero: don Carlo Franco, don Giovanni Ferretti, padre Simone Furno, don Alessandro Giraudo, padre Antonio Menegon, don Fredo Olivero, don Luca Peyron, padre Gaston Tengoua, diacono Flavio Picotti, Marina Burdisso, Beppe Cardano, Carla Casalegno, Fedele Ceravolo, Amos Corbini, Annalucia Palumbo, Pina Piccolella, Silvia Tabasso, Remo Tanghetti, Eliana Vota. Grafica e stampa: tipografia ELLEEMME Torino Via San Francesco d’Assisi, 28 - 10121 Torino - Tel. 011 081 05 72

Segui la nostra... pagina al centro! www.facebook.com/parrocchiaduomotorino/


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