Elogio dell'Ombra / Catalogo mostra

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COLLETTIVA FOTOGRAFICA

a cura di Roberto steve Gobesso

Alessandro Angeli - Mimmo Bavaro - Giampiero Bianchi - Umberto Bianchi - Carlo Buffa Giovanni Cecchinato - Luciana Coletti - Sergio Creazzo - Carmen Decembrino - Stefano Di Marco Daniela Dionori - Laura Fogazza - Maria Grazia GalatĂ - Toni Garbasso - Roberto steve Gobesso - Giulio Limongelli Irene Maiellaro - Fabio Manta - Giovanni Marasco - Gabriella Martino - Diego Mazzei - Gianni Mazzesi Gaetano Paraggio - Davide Pecorari - Gianmarco Stocchi - Michele Tardivo - Melania Tommolillo


COLLETTIVA FOTOGRAFICA a cura di Roberto steve Gobesso

Elogio dell’Ombra Ho cercato di trascrivere le mie ‘ombre’ nel testo che presenta questa collettiva. Ringrazio ancora di cuore tutti i miei amici per il supporto e per il loro lavoro, che ritengo di ottima qualità sia nei contenuti che nella forma. Roberto steve Gobesso

© Roberto steve Gobesso per il progetto Elogio dell’Ombra © dei singoli autori, per le fotografie a tema Elogio dell’Ombra CATALOGO/SECONDA EDIZIONE - aprile 2017 PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE Roberto steve Gobesso STAMPE DELLA MOSTRA Giulio Limongelli, Bologna STAMPA DEL CATALOGO Pixartprinting SpA a Cimpress Company Quarto d’Altino (VE) FACEBOOK www.facebook.com/groups/247298298976330/

La collettiva Elogio dell’Ombra è stata esposta a Novafeltria dal 23 settembre al 2 ottobre 2016 nell’ambito della rassegna Semplicemente fotografare/ Live 2016. a Calcata dall’8 all’11 dicembre 2016 presso il palazzo Baronale degli Anguillara e a Modena, nell’aprile del 2017 presso gli spazi dell’Istituto Superiore d’Arte Adolfo Venturi Liceo Artistico e Professionale Grafico per conto dell’Associazione Via Delle Belle Arti. Proprietà letteraria riservata; nessuna fotografia, nessun testo, nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta e/o utilizzata senza il permesso scritto dell’autore e/o degli aventi diritto.

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Mimmo Bavaro Giampiero Bianchi Umberto Bianchi Carlo Buffa Giovanni Cecchinato Luciana Coletti Sergio Creazzo Carmen Decembrino Stefano Di Marco Daniela Dionori Laura Fogazza Maria Grazia Galatà Toni Garbasso Roberto steve Gobesso Giulio Limongelli Irene Maiellaro Fabio Manta Giovanni Marasco Gabriella Martino Diego Mazzei Gianni Mazzesi Gaetano Paraggio Davide Pecorari Gianmarco Stocchi Michele Tardivo Melania Tommolillo


CON IL CONTRIBUTO DI CON IL PATROCINIO DEL

COLLETTIVA FOTOGRAFICA a cura di Roberto steve Gobesso

Alessandro Angeli - Mimmo Bavaro - Giampiero Bianchi - Umberto Bianchi - Carlo Buffa Giovanni Cecchinato - Luciana Coletti - Sergio Creazzo - Carmen Decembrino - Stefano Di Marco Daniela Dionori - Laura Fogazza - Maria Grazia Galatà - Toni Garbasso - Roberto steve Gobesso - Giulio Limongelli Irene Maiellaro - Fabio Manta - Giovanni Marasco - Gabriella Martino - Diego Mazzei - Gianni Mazzesi Gaetano Paraggio - Davide Pecorari - Gianmarco Stocchi - Michele Tardivo - Melania Tommolillo

CATALOGO/SECONDA EDIZIONE - aprile 2017 Stampato in occasione della presentazione della collettiva a Modena presso gli spazi dell’Istituto Superiore d’Arte Adolfo Venturi / Liceo Artistico e Professionale Grafico per conto dell’Associazione Via Delle Belle Arti


Il termine ‘fotografia’ significa scrittura della luce, ma qui, in questi scatti, sono le ombre le protagoniste; le ombre che la luce disegna giocando con i fenomeni che si palesano allo sguardo. Le ombre sono incaricate di dar conto a noi della forma nascosta delle cose, attraverso le tracce che il tempo e la luce disegnano nell’altrove, fuori dalla materia che le ha generate. Ombre dunque. Non tanto un punctum, come lo definirebbe Barthes, quanto vere e proprie voci ottiche nel campo visivo di un’inquadratura; ritmi di cromie e di forme, a fuoco, sfuocate, leggere o imponenti, a volte ingombranti, che si fanno interrogare e che ci interrogano; tracce che, accarezzando le cose, confondono il reale e chiedono all’immaginario di farsi strada, di dirsi. Vorrei che tu, lettore di queste immagini, di queste forme portate sulla carta, vorrei - dicevo - che grazie alle fotografie di questi autori ti possa interrogare su questa cifra nascosta e intima, meno invasiva, più evanescente e delicata e forte al contempo. Grazie, Roberto steve Gobesso


ALESSANDRO ANGELI Venezia Classe 1962, architetto. Fotografa la città, i paesaggi che più frequenta, quelli urbani storici e le periferie. “La fotografia è per me un percorso di esplorazione e conoscenza di questi luoghi, della loro matericità, delle forme e colori.”. L’ombra è il sale della visione; nel suo esserci o non esserci guida lo sguardo; nelle sue profondità può enfatizzare il mistero di un luogo, isolarlo, sottolinearlo, amplificarlo nelle forme e geometrie. TUTTE

Venezia, 2016.

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MIMMO BAVARO Bari Classe 1965. Da sempre appassionato di immagini, visioni in ambito cinematografico/fotografico e mondo dell’arte in generale. Spesso sente l’esigenza di registrare porzioni della realtà che ci circonda e tentare di esternare pensieri, sensazioni. Ombre nette, decise, accennate, impercettibili, percepite. Echi del passato danzano con loro... Eravamo lì e siamo tornate... DA SINISTRA A DESTRA

Monumento N. Piccinni, Bari, 2015 A tavola, Valle d’Itria, 2014 Palazzo Ducale, Martina Franca, 2015.

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ELOGIO DELL’OMBRA


GIAMPIERO BIANCHI Montefeltro Classe 1959. Dopo il diploma alla scuola del libro di Urbino ha lavorato per un breve periodo a Parigi in vari studi di grafica poi a Firenze per i più prestigiosi marchi come consulente grafico, frequentando inoltre ambienti universitari con materie umanistiche, filosofia e psicologia. È stato allievo e collaboratore di Michele Provinciali. Ha frequentato i corsi di fotografia di Guido Guidi. Tornato nel Montefeltro si occupa di fotografia e design; è fondatore di un movimento culturale che propone una rilettura del tempo e del territorio, Otium nel Montefeltro; a tale proposito organizza seminari ai quali prendono parte studiosi di fama internazionale. “L’arte, ci insegna a vedere meglio la realtà in un rimando con la fotografia come tra specchi contrapposti.”. TUTTE

Particolari della casa di Tiziano a Pieve di Cadore; hanno evocato alla mia memoria rimandi alla pittura contemporanea.

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UMBERTO BIANCHI Rozzano (MI) Classe 1947. Nato a Milano, già grafico e illustratore, titolare di uno studio creativo, attualmente pensionato, ha frequentato la Scuola d’arte applicata del castello Sforzesco. “Non mi considero un fotografo ma un testimone del contesto in cui vivo. Uso il mezzo come fosse un diario di appunti visivi, forse illuso di lasciare una traccia.”. L’irresistibile richiamo dell’ombra, quasi un urlo, mi apre lo sguardo sulla sostanza, come un sipario che alzandosi, svela spiragli di luce sulla folle scena dell’esistenza. IN ALTO E IN BASSO

Transiti, Rozzano, 2015 Milano, 2014.

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CARLO BUFFA Padova Classe 1954. Dagli anni Settanta si occupa di immagine per la comunicazione, graphic design e fotografia in ambito pubblicitario. Docente di grafica e audiovisivo al Las Fanoli di Cittadella (PD). È sempre in movimento e non è mai la stessa. Non pesa, è impalpabile, leggera, profonda e spessa. Misteriosa e bella. Ma soprattutto dell’ombra, nel berla, si gode l’ebbrezza. TUTTE

Ombra, 1, 2 e 3, 2017. COLLETTIVA FOTOGRAFICA

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GIOVANNI CECCHINATO Venezia-Mestre Classe 1961. Fotografo professionista si occupa principalmente di fotografia di advertising e comunicazione. Negli ultimi anni sviluppa una sensibilità verso il territorio veneto ed i suoi molteplici risvolti, avviando delle esposizioni che coinvolgono oltre agli enti culturali della città anche l’università di Architettura Iuav di Venezia. Nel confine dell’ombra si traduce il mio ricordo per chi fu, nel labile passaggio tra luce e oscurità la delicata sensazione di una protettiva presenza. TUTTE

Canale dell’Osellino, Venezia-Mestre, 2016.

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LUCIANA COLETTI Malles Venosta (BZ) Nasce nel 1959 in Alto Adige, dove vive e lavora. Da ragazzina, grazie a una Kodak Instamatic 133-X, scopre il piacere di fotografare. Da più di quarant’anni è una vera passione alla quale si è affiancata quasi subito quella per i viaggi individuali, in giro per il mondo. “Fotografare per me significa cogliere ciò che si svela al mio sguardo curioso, mai stanco di guardare, scoprire e meravigliarsi.”. Ombra come regalo della luce. Ombra come affascinante rivelazione di una dimensione parallela, tanto reale quanto effimera, tanto potente quanto delicata. DA SINISTRA A DESTRA

Madagascar, 2008 Yemen, 2007 Alto Adige, 2015. COLLETTIVA FOTOGRAFICA

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SERGIO CREAZZO Torino 1955, vive e lavora a Torino. Si interessa di fotografia dal 1973, dove nello stesso anno presso il circolo culturale ‘Caprera’ in Torino, allestisce una camera oscura. Inizia ad approfondirne il linguaggio pochi anni dopo, durante gli studi universitari in pedagogia nella facoltà di magistero di Torino. Dopo un periodo di attività professionale nel campo teatrale presso il teatro Stabile di Torino si è dedicato alla fotografia industriale e di still life per committenze e per l’azienda in cui tutt’oggi opera e lavora e a cui ha dato origine nel 1980. Nell’ultimo ventennio si è occupato di fotografia di paesaggio e architettura e nell’ambito di queste tema è un cultore e collezionista di monografie e libri rari. Nella pratica dell’osservazione dei luoghi, l’ombra vista come immaginifico del mondo che ci circonda. Nell’esplorazione del territorio alla ricerca di una visione estetica e di una bellezza finalmente ritrovata, le ombre in un percorso intimo, ci offrono la restituzione di sorprendenti scenografie inattese. TUTTE

Interno privato, corso De Gasperi, Torino, 2016. 12

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CARMEN DECEMBRINO Milano Classe 1981, architetto. Pugliese di nascita, cittadina del mondo di adozione, si occupa di architettura, visual design e art direction da oltre dieci anni, utilizzando la fotografia come strumento costante di indagine progettuale e di ricerca. Collabora con la facoltà di architettura di Pescara ed ha esposto in mostre personali e collettive e alla Biennale di architettura di Venezia nel 2010 e nel 2012. “Non è quello che vedo, è quello che sento.”. Luce e ombra. Conscio e inconscio. Visibile e invisibile. L’ombra diviene l’archetipo necessario tra il sè e l’essenza delle cose, in una dimensione parallela onirica, dove persi nella contemplazione estatica, facciamo ritorno a noi stessi, esplorando quell’intimità che spesso ci nascondiamo. DA SINISTRA A DESTRA

Lungomare Giacomo Matteotti, Pescara, 2015 Lungomare Giacomo Matteotti, Pescara, 2014 Terrazzo della masseria di famiglia, località Santa Tecchia (FG), 2015. COLLETTIVA FOTOGRAFICA

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STEFANO DI MARCO Bari Nato nel 1950 da genitori lucani. Dopo una prima esperienza pittorica, approda alla fotografia nel 1977. Inizia il suo percorso lungo i territori della memoria antropologica e privata. Dal 1985 la sua attenzione si sposta verso la fotografia di luoghi e di paesaggio, interpretati nell’ottica di una poetica della marginalitá. Suoi lavori sono conservati in raccolte pubbliche e private, tra cui la Bibliothèque Nationale di Parigi, Département des Estampes et de la Photographie. L’ombra come registrazione nella luce, sua confidente o nemica, in un dialogo continuo, serrato e assertivo, o dubbioso e interlocutorio. DA SINISTRA A DESTRA

Interno giorno, Bari, 2016 Interno-Esterno, Bari, 2016. Bari, 2016.

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DANIELA DIONORI Roma Classe 1958. Toscana di nascita, romana di adozione, laureata in lingue e letterature straniere, lavora come impiegata nella PA. “Fotografare è diventato in pochi anni una necessità, amo setacciare il quotidiano e sperimentare le novità con cautela.”. L’ombra come pudore, accenno, suggerimento in un mondo svergognato che si esibisce, declama e impone. L’ombra come ritorno all’intimità e alla grazia. Almeno, nelle intenzioni. DA SINISTRA A DESTRA

Cimitero del Verano, Roma, 2015 Stazione Tiburtina, Roma, 2015 Terrazzo condominiale, Roma, 2015. COLLETTIVA FOTOGRAFICA

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LAURA FOGAZZA Palermo Amante della fotografia analogica, con la quale ha iniziato il suo percorso, è affascinata dal concetto di “contaminazione” e “métissage”. Ha realizzato diverse mostre a Palermo, e in altre città italiane; ha collaborato e realizzato alcune pubblicazioni in riviste fotografiche, workshop, convegni e concorsi fotografici per diverse associazioni siciliane su temi che spaziano dal paesaggio urbano, la diversità, l’incontro tra le culture, il reportage, le performance musicali e teatrali. La fotografia è una delle sue prime passioni, una sorta di fil rouge con il quale negli anni ha cercato di esprimere la ricerca di sé e dell’altro. Ama molto sia il colore che il bianco/nero, praticando soprattutto la street photography, le antiche tecniche, la polaroid e il reportage. Dal 2009 utilizza anche il digitale e oggi il suo modo di fotografare si trova spesso in una sottile linea di confine tra la “fotografia umanistica” e la digital art. I suoi più recenti lavori hanno come tema gli stereotipi della vita contemporanea nonché i luoghi e le loro storie emozionali. DA SINISTRA A DESTRA

Lensbaby, il filo, Palermo, 2016 Omaggio a Ipazia d’Alessandria, Palermo, 2012 Lensbaby, il cancello, Palermo, 2016. 16

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MARIA GRAZIA GALATÀ Venezia Nasce il 31 marzo a Palermo negli anni Cinquanta, ha all’attivo tre personali fotografiche a Venezia e collettive in Italia e all’estero Pubblica tre libri di testi poetici e fotografie. È presente in cataloghi d’arte internazionali. (…) forse il luogo delle ombre un grammo di vana fertile coscienza e la traccia silenziosa di una città sospesa. (Maria Grazia Galatà) TUTTE

Interni, Forte Marghera, 2015/2016.

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TONI GARBASSO Roma Nato in Messico nel 1958, vive fra Roma e Cittanova (VE). Fotografo di architettura e territorio dai primi anni ‘80, ha lavorato per riviste e studi di architettura. Dal 1998 è pioniere della fotografia immersiva, realizzando tour virtuali di musei, esposizioni e luoghi d’arte. Luce ed ombra non sono opposti, ma reciproci: si completano l’uno con l’altro. L’ombra è il silenzio nella sinfonia della luce. DA SINISTRA A DESTRA

Astratta, 1994 Scala nella contrada del Bruco, Siena, 1989 Woodstack, 1996.

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ROBERTO STEVE GOBESSO Todi Classe 1955; friulano di nascita, ‘romano’ per 32 anni, ora vive a Todi. Designer, fotografo, calligrafo estremorientale si occupa di progetti per l’editoria e di identità visiva. Insegna ‘Progettazione grafica’ all’Isia di Urbino. DA SINISTRA A DESTRA

Parete di casa, Roma, 1981 Porta di casa, Roma, 1981 Carta degli Stati uniti d’America, dettaglio, Lecco, 1981.

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GIULIO LIMONGELLI Bologna Fotografo e stampatore, “Maestro di bottega” dal 1985. “Ha collaborato a riviste importanti, ha fatto fotografia pubblicitaria, dépliant, matrimoni, still life alimentari col banco ottico e molto altro. È un ottimo tecnico, ha girato il mondo in parte per suo conto ma anche stampando le foto di clienti: 300.000 all’anno per i 15 anni più floridi dei trenta di attività, È il classico esempio di professionista artigiano. Di quell’artigianato che ha origini forse nel medioevo, quando voleva dire possedere l’arte, essere capaci di seguire la propria produzione dal momento dell’ideazione sino all’oggetto finito. Ha iniziato molti anni or sono con l’analogico e prosegue oggi col digitale. Sono tempi neri per questo genere ormai forse sparuto di artigiani, risentono tutti più o meno della crisi epocale che sta radicalmente cambiando il nostro antico mondo. Giulio continua a fotografare, ad essere artigiano. Con amore, dedizione, tenacia e disincanto, che si susseguono come le onde lente del mare verso sera, che le ritrovi uguali la mattina dopo.” (Giorgio Rossi). TUTTE

Serie Elogio dell’Ombra: no title, Bologna, 2015. 20

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IRENE MAIELLARO Perugia Classe 1969, arredatrice. Con le immagini appunto i miei pensieri. La luce inseguendo nelle ombre inciampo. DA SINISTRA A DESTRA

Roberto Gobesso, Todi, 2015 Sandro Bini, Firenze, 2016 Autoritratto, Todi, 2015.

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FABIO MANTA Napoli Classe 1960 napoletano di nascita diplomato come perito elettronico. Lavora come assistente alla clientela, presso l’azienda napoletana della mobilità. “Cerco attraverso i miei occhi di riportare ai più le emozioni che la strada mi regala con lo stesso stress, la stessa ansia e paura che provo quando, il mio occhio, viene attratto da qualcosa e decido di fermare il tempo.”. DA SINISTRA A DESTRA

Luci e ombre di casa, Napoli, 2016 Firenze baciata dalle ombre, Firenze, 2016 Tranquillità, Napoli, 2016.

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GIOVANNI MARASCO Roma Nato nel 1973, calabro-montano-silano, vive e lavora da un po’ di anni nella capitale. ... fa qualche foto, non vede gente. LE DUE

Forcone #1 e Forcone #2, Altopiano della Sila, 2014.

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GABRIELLA MARTINO Pavia Classe 1956. Laurea in biologia - passione della vita - e dottorato di ricerca. Ho iniziato a fotografare all’età di 17 anni e non ho più smesso; è un modo per conoscere il mondo e stabilire una relazione con la natura delle cose. Nella pratica della fotografia utilizzo sia la pellicola che il digitale; sono socia del Gruppo Rodolfo Namias dal 2008; pratico la stampa al Platino-Palladio. Ombra come opposizione, rovesciamento e sottrazione della visione; immagine monocroma negativa, bidimensionale; proiezione-apparizione di un mondo fluttuante, impermanente. Metafora stessa della fotografia. DA SINISTRA A DESTRA

Camera Obscura, Castello di Fontanellato, 2015 Canale Sella, 2016 Senza titolo, 2016.

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DIEGO MAZZEI Cosenza Nato a Cosenza nel 1975. Nel 2003 inizia il suo percorso di fotografia sperimentale. Nel periodo analogico usa prevalentemente il foto collage, scomponendo e ricomponendo scenari urbani e domestici, cercando di creare una percezione multipla, che tende a stimolare lo stupore attraverso l’intrinseco concetto di immagine. Con l’avvento del digitale il lavoro d’indagine continua utilizzando la fotografia come pretesto per approfondire le conseguenze da essa generate. Se è vero che ad un tratto fu una scintilla è anche vero che prima di quel momento non v’era luce, o meglio v’era solo la potenzialità, che aveva le stesse caratteristiche dell’ombra. L’ombra nasconde alla vista ma molto ci dice del resto, è come leggere un libro utilizzando le parole in esso non contenute. IN ALTO E IN BASSO

Rende, 2016 Cosenza, 2016.

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GIANNI MAZZESI Ravenna Fotografa da quando è adolescente, integrando nel tempo sempre più la found photography al ready made e ad altre forme artistiche come la grafica, la ceramica e la poesia visiva. Come attore pratica teatro con il laboratorio teatrale permanente ‘Le Belle Bandiere’ ed è formatore di teatro nelle terapie con il ‘Teatro Nucleo’ di Ferrara. Shiatsuka e watsuer professionale, ha insegnato in varie parti del mondo queste arti, tenendo sempre “a portata” la macchina fotografica. “Mi affascinano le soglie e i segni umani, qui delle antiche ‘grotte’ buddhiste nell’India centrale. Queste fotografie sono parte di una ricerca sull’attraversamento di quella soglia che mira ad altra dimensione, come la luce che trapassa il tempo nei piccoli fori a terra che contenevano il colore per gli affreschi dei monaci. Di segni e di soglie, di luce e colori, è intrisa tutta la storia dell’essere umano e dei suoi dei”. “Se avvicinandosi al Brahman, non si rischia la testa, vuol dire che non si sta parlando del Brahman.”. DA SINISTRA A DESTRA

Le garanzie dell’imperfetto, Ajanta, 2012 Le garanzie dell’imperfetto, Ellora, 2012 Le garanzie dell’imperfetto, Ellora, 2012.

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GAETANO PARAGGIO Bellizzi (SA) Nasce a Paderno Dugnano nel 1964. Comincia da piccolissimo a giocare con la fotografia, merito del padre Geremia che non esce mai senza la sua biottica 6x6. Nel 1984 si diploma all’Istituto statale d’Arte ‘Filiberto Menna’ di Salerno. Vive la fotografia come strumento di osservazione dei luoghi. Dal 2010 al 2013 è promotore e organizzatore di ‘Exarea’ una rassegna/concorso sul tema delle aree dismesse. Ha partecipato a progetti collettivi ed ha esposto in Italia. Libri autoprodotti: Siamo al palo del 2013 e Luoghi e Superfici del 2015. Niente è infatti contrario all’ombra, e precisamente né la tenebra, né la luce. (Giordano Bruno) DA SINISTRA A DESTRA

Bussana Mare, Imperia, 2011 Villa Grock, interno, Imperia, 2011 Bussana Mare, Imperia, 2011.

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DAVIDE PECORARI Modena Classe 1954, architetto libero professionista, docente all’Istituto Superiore d’Arte Adolfo Venturi di Modena. “La fotografia come compagna di vita, dalla Kodak di plastica all’Olympus OM1. Dalle digitali compatte, ai cellulari con fotocamera è ‘sempre possibile scattare’. Grande libertà, anche rinunciando alla definizione, alla qualità, puntando al soggeto, al contenuto, al messaggio, alla composizione. Ogni tanto carico la Pentax ed apprezzo gli zoom, fino al 300, e la precisione analogica.”. L’ombra come antitesi alla luce, realtà parallela, segno determinante per la lettura/comprensione, gioco e finzione. Il dettaglio, la texture, il particolare di qualcosa di grande. DA SINISTRA A DESTRA

Parole in ombra, Pievepelago, 2016 Ombra di ghiaccio 1, Pievepelago, 2014 Ombra di ghiaccio 2, Pievepelago, 2014.

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GIANMARCO STOCCHI Parma Classe 1975. Vive da 10 anni nella bassa parmense. Consulente informatico per professione, prende fotografie per passione da diversi anni. “Il mio sguardo è rivolto al paesaggio a me familiare, ai vasti e piatti spazi delle campagne di pianura e alle tracce lasciate dall’intervento umano in questi luoghi.”. Ombra, rivelazione di una realtà, concreta o immaginaria. DA SINISTRA A DESTRA

La Loggia, 2016 Torino, 2011.

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MICHELE TARDIVO Portogruaro (VE) Classe 1977, laureato in discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo all’università di Bologna, si appassiona alla fotografia durante un corso universitario dedicato alla storia e alla tecnica della disciplina. Inizia a scattare solo in anni recenti, spinto da un desiderio quasi compulsivo di documentare la realtà circostante, alla ricerca dei riflessi del proprio paesaggio interiore. IN ALTO E IN BASSO

Obstacle #3, 2015 You could do your memories, 2015.

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MELANIA TOMMOLILLO Rignano Flaminio (RM) Nata nel 1968 in provincia di Napoli. Autodidatta con la fotografia. “La fotografia per me è vedere attraverso l’obiettivo la vita, memorizzare le sfumature e gli attimi di questa”. Le ombre parlano più di quello che si vede. DA SINISTRA A DESTRA

Ponte sul lungotevere, Roma, 2016 Interno di chiesa, Romagna, 2016 Interno di chiesa, Roma, 2016.

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