Mensile Manifestazioni Artistiche e Culturali www.artecultura.org
e-mail: info@artecultura.org
Anno XXXXIV - N. 9 Novembre 2011 - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n.46) Art. 1, Comma 1, dcb Milano In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa
ARTECULTURA
1
Armando Stula
L’INTUITIVO DEL SENSO A RISPECCHIO DEL SENTIMENTO Milano, Sala Olimpia Artecultura 15 - 29 novembre 2011 Quello che sorprende e desta meraviglia nella pittura di Armando Stula è la poetica compenetrazione di forma, potenzialmente figurativa, e nel contempo della sua altrettanto possibile lacerazione. Da questa preliminare constatazione si avverte che Stula considera la pittura uno strumento d’indagine, di chiarificazione di quello che interviene all’interno dell’animo umano, delle sue particolari sensazioni di gioia, come di dolore, di turbamento come di inquietudine. Una pittura con tali caratteristiche non può certo essere compresa solo osservandola dall’interno di quello che è il convenzionale contesto della storia dell’arte, della critica formalistica con le sue tecniche e categorie interpretative. In questi dipinti c’è (per fortuna) molto di più di quello che potrebbe apparire a prima vista ad uno sguardo superficiale. Ora, dopo questa necessaria premessa d’ordine più generale, risulta evidente come nei tormentati e straordinariamente espressivi volti, dipinti da Stula, forma e non-forma si conten-
2
ARTECULTURA
dono la genesi e la forza spirituale della sua pittura. Sarebbe errato individuare nei suoi dipinti un senso di lacerazione, di frammentazione psicologica, quasi la volontà aprioristica di deformare o sconvolgere i tratti regolari della consueta fisionomia visiva. Al contrario, i volti dipinti da Stula rivelano una loro eccezionale coesione organica e formale, essi sono saldati da un’energia temprata da molteplici difficoltà, ma proprio in virtù di queste prove essi si configurano sensibilmente comunicanti e soprattutto lo sono in maniera convincente e commovente. E’ difficile nel mondo, spesso ipocrita e omologato di oggi, essere l’una e l’altra cosa. Eppure per quanto paradossale possa sembrare questa simbiosi nella pittura di Stula esiste, ed è l’anima della sua poesia. Ecco allora il ritmo coerente di pure masse cromatiche, timbriche che si saldano in volti enigmatici, puri, che interpellano la nostra coscienza. Non quindi un principio espressivo di deformazione, ma la volontà, invece, di scavare all’interno del proprio Io ove le immagini hanno ancora lo statuto di so-
gni o di incubi che poi l’artista interpreta e trasfigura nella sua sofferta e liberante stesura pittorica. Una suggestiva evocazione pervade poi le sue bellissime composizioni floreali, fresche, piene di una materia cromatica in perenne vibrazione che accentua l’organico ritmo della composizione. La sensibilità di Stula la si coglie in un naturale istinto espressivo, ancor prima che strettamente pittorico. Infatti, per l’autore l’arte non è una realtà della pura forma o della dottrina estetica, ma un riflesso del proprio perenne immaginario interiore che con vigorosa tensione si dispiega nei dipinti. Il linguaggio pittorico di Stula si affina in una sua originale concretezza nella quale la realtà simbolica dell’espressione non nasce dall’astrattezza di particolari teorie o percorsi filosofici, ma dalla imprevedibile unicità di un tracciato esistenziale che nell’arte avverte la ragione fondante della propria esistenza, della personale autoriflessione. La ricerca espressiva di Armando Stula si inscrive pertanto all’interno del magnetismo intuitivo
Nel repertorio fotografico La copertina: “IL GRIDO CON IL VOLTO DI MARIA SOLE” Olio, cm. 50x60. Seguono da sinistra a destra in senso orario; “PRIGIONIERO DI UN SOGNO” Olio cm. 30x40 “I MIEI FIORI PORTATI DAL VENTO” Olio cm. 10x15 “E’STATA TOLTA L’ANIMA” Olio, cm. 30x40 “IL GRANDE SOGNO DI CARLO (NARCISO)” Olio, cm. 50x70 “FIORI DI CRISTALLO NATI DALL’ANIMA VAGABONDA” Olio, cm. 50x70 “IL SILENZIO DEL SORRISO PERDUTO” - RITRATTO AUTENTICO Olio, cm. 60x80 IL MAESTRO ARMANDO STULA IN UNA SUA CARATTERISTICA ATTUALITA’. ARTISTA MOLTO IMPEGNATO NEL LINGUAGGIO PITTORCO-POETICO IN RAPPORTO DI QUOTIDIANO.
del colore. Un colore praticato con un’ossessione quasi barbarica. Del resto la storia dell’arte del XX secolo non disconosce affatto questo affidarsi completo, senza riserve all’energia del linguaggio cromatico. La pittura fauve, l’espressionismo sono tutte tendenze all’interno delle quali il colore viene concretizzato al di là di ogni regola progettuale o precostituita. Ecco allora per Stula l’esigenza di abbozzare
appena le forme dal punto di vista schematico o grafico, proprio per rinvigorirle sul piano di una cromia accesa e dai tratti espressivi del tutto personali. La pittura, sembra sottolineare con evidente virulenza Stula, è vita, realtà indomabile e misteriosa che nasce dentro l’individuo, le sue passioni, le sue sofferenze, le sue speranze o delusioni. La pittura di Stula nasce all’interno della memoria, del so-
gno, fonti inesauribili delle sue ispirazioni. Da questo punto di vista i suoi dipinti possono essere letti come una sorta di (in)volontaria autobiografia, in grado di esprimere il lato più vitale e primigenio della sua personalità. Da qui il magico coinvolgimento della sua pittura nella quale emozione e scoperta alimentano la vitalità del colore nella sua coerente rilevanza. Teodosio Martucci ARTECULTURA
3
Corrispondenza Culturale: Enti e Circoli segnalano DESIGN. BOERI A PECHINO: “MESSE LE BASI PER UN GEMELLAGGIO IN VISTA DI EXPO 2015”
APPROVATO IN CDM DISEGNO DI LEGGE DELEGA
Nella foto Hou Yulan, vice segretario generale del Comune di Pechino, e Stefano Boeri
MODA.BOERI: “SOZZANI AMBASCIATRICE ONU GRANDE ONORE PER MILANO”
Milano, 28 settembre 2011 - Dopo la cerimonia di apertura di Beijing Design Week, a cui ha partecipato insieme al Sindaco di Pechino Jinlong Guo, l’assessore al Design Stefano Boeri ha oggi incontrato il vice segretario generale del Comune di Pechino Hou Yulan. Nel corso del colloquio sono state messe le basi - in prospettiva di Expo 2015 - di un gemellaggio tra Pechino e Milano per gli scambi commerciali e gli eventi legati al Design. Il vice-sindaco di Pechino, che è anche Presidente del Beijing Design Week 2011, ha proposto che Milano diventi la città protagonista della prossima Design Week a Pechino nell'ottobre 2012: un'occasione straordinaria per le aziende italiane del settore di esporre e raccontare i prodotti di eccellenza del ‘forniture design’ italiano ad un pubblico di milioni di consumatori dai gusti sempre più sofisticati, attratti dallo stile di vita italiano. Vittorio SunQun, general manager di Beijing Design Week, si è dichiarato entusiasta all’idea di un gemellaggio tra le settimane del Design Milanese e pechinese e felice della possibilità di imparare sempre di più da Milano nel campo del design. Dal suo canto, l’assessore Boeri ha invitato la Municipalità di Pechino a farsi promotrice di un'iniziativa per proporre, nel corso del prossimo Salone del Mobile, una grande mostra sul Design cinese. “Oltre trenta imprese italiane sono presenti a Beijing design week, sono certo che Pechino diventerà una piattaforma importante per il made in Italy”, ha dichiarato Boeri.
CREDIT SUISSE PER BRERA. IL RESTAURO DI CRISTO E L’ ADULTERA DI CARRACCI Milano, Pinacoteca di Brera, dal 5 ottobre 2011
Con grande piacere la Pinacoteca di Brera ripropone al pubblico un dipinto che per motivi conservativi era assente dalle sale espositive da circa 50 anni, a compimento del restauro effettuato nei mesi scorsi grazie alla generosità di Credit Suisse e realizzato nello Studio Grazioli di Bergamo, con la direzione di Ede Palmieri; la tela di Agostino Carracci, raffigurante Cristo e l’Adultera. Il dipinto di un ciclo decorativo realizzato dai tre Carracci, i fratelli Agostino e Annibale e il cugino Ludovico, per Palazzo Sampieri in Strada Maggiore a Bologna nel 1593-94, e comprendente tre tele raffiguranti scene d’incontri di Cristo con donne del Vangelo e una serie di affreschi. Info: italy.csam@credit-suisse.com
4
ARTECULTURA
Galan: carcere per chi deturpa i monumenti, maggiore contrasto per danni al patrimonio culturale Il Consiglio dei Ministri ha approvato, su proposta del Ministro per i Beni e le Attività Culturali Giancarlo Galan, un disegno di legge delega per il contrasto dei reati nei confronti del patrimonio culturale. Il provvedimento è stato presentato dal Ministro Galan e dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi al termine della riunione del governo. Info: www.mibac.it
“A poche ore dall’inizio della Settimana della Moda a Milano, la notizia che Franca Sozzani è stata nominata ambasciatrice ONU per la moda nel mondo fa onore alla nostra città. Si tratta di un riconoscimento che conferma il ruolo egemone della moda non solo come fenomeno sociale estetico, a Milano e in Italia”. Lo ha dichiarato l’assessore alla Cultura, Expo, Moda, Design, Stefano Boeri.
CULTURA. PRESENTATA AL DAL VERME LA 67° STAGIONE SINFONICA DELL’ORCHESTRA I POMERIGGI MUSICALI Parte il 27 ottobre con il maestro Corrado Rovaris, direttore dell’Opera musicale di Philadelphia, la 67° Stagione Sinfonica dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali, curata da Ivan Fedele. La stagione, presentata il 5 ottobre scorso al Teatro Dal Verme, è un cartellone di alto livello che si pone l’obiettivo di replicare il successo dello scorso anno, quando il Teatro dal Verme ha registrato oltre 150mila presenze imponendo l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali in testa alla classifica Ico per numero di spettatori. Impegno che la Fondazione I Pomeriggi Musicali si pone anche per il Teatro degli Arcimboldi, posizionato al secondo posto della graduatoria nazionale “presenze” secondo il bollettino pubblicato nel giugno 2011 dal Giornale dello Spettacolo. Per e informazioni e programma tel.02-87905
Fine Art Week Milano Non è una fiera, un’asta, una mostra, è l’insieme sinergetico di 19 Gallerie private, 5 Musei e 1 Casa d’asta che a Milano operano nell’arte antica e aprono le porte a collezionisti, appassionati, curatori di musei o semplici curiosi offrendo un panorama unico ed eccellente di cosa una città come Milano è in grado di offrire in tema di arte antica. Per Milano e l’Italia è un evento, più semplicemente si potrebbe dire che Fine Art Week Milano è una “festa dell’arte”. I venticinque appuntamenti di Fine Art Week Milano sono materia eccellente per una serie di convegni e dibattiti organizzati in collaborazione con il “GRUPPO 24 ORE”.
Info: anna.orsi@alice.it
LALLA ROMANO FRA SCRITTURA E VITA Corso annuale presso la Società Umanitaria di
Milano a cura di Antonio Ria e dell’Associazione Amici di Lalla Romano, ottobre 2011- maggio 2012. Tutti i giovedì alle ore 18.
Lectio magistralis -3 novembre: Lalla Romano pittrice (Marco Vallora, prof. di Estetica e di Storia dell’Arte, Politecnico di Milano e Univ. di Pavia). 2° ciclo: Scritture al femminile (Anna De Simone, insegnante). 10 novembre: Lalla Romano e Emily Dickinson - 17 novembre: Lalla Romano e Virginia Woolf - 24 novembre: Lalla Romano e Anna Banti - 1 dicembre: Lalla Romano e Elsa Morante - 15 dicembre: Lalla Romano e Natalia Ginzburg. Per informazioni e iscrizione al corso tel.0255192966 e-mail: milano@humaniter.org
Museo Archeologico Nazionale di Ferrara inaugurazione delle nuove sale Lo scorso 14 ottobre alle ore 18 presso Palazzo Costabili, detto “di Ludovico il Moro”, a Ferrara in via XX settembre 122, si è svolta l’inaugurazione dei nuovi allestimenti del Museo Archeologico Nazionale. Alla presenza del Direttore Regionale dei Beni Culturali e Paesaggistici dell’EmiliaRomagna, Carla Di Francesco, del Soprintendente per i Beni Archeologici Filippo Maria Gambari, del Direttore del Museo Caterina Cornelio, del Presidente della Provincia di Ferrara Marcella Zappatera, del Sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani e del Vice Sindaco e Assessore alla Cultura Massimo Maisto, sono state presentate le nuove quattro sale espositive che di fatto concludono la serie di iniziative di restauro e valorizzazione (con il recente allestimento della Sala delle Piroghe e della Sala degli Ori ed il restauro del Giardino neorinascimentale e del Giardino di Levante) iniziative negli anni Novanta e oggi arrivate a definitivo compimento. Erano inoltre presenti all’inaugurazione il Prefetto Raimondo Provvidenza e l’Onorevole Dario Franceschini. I nuovi spazi espositivi, situati al piano terra e mai aperti al pubblico in precedenza, si presentano con importanti novità soprattutto in materia di strumenti didattici e tecnologie della comunicazione nel tentativo di avvicinare il pubblico in un modo sempre più coinvolgente della esperienza museale. Info 0532-66299 www.archeoferrara.beniculturali.it
ACCADEMIA NAZIONALE DI SAN LUCA PRIMO SEGNARE didattica 7 - 18 novembre 2011 Con Primo Segnare, primo dei quattro corsi previsti per l’anno accademico 2011-2012, l’Accademia Nazionale di San Luca riattiva e rifonda una sua antica tradizione didattica nella forma aperta di lezioni / seminari/laboratorio. “Primo Segnare” sarà dedicato al tema del farsi e significare dei segni, non solo degli artisti, ma anche di chiunque si esprima comunica con segni. Il corso è curato da Guido Strazza, Presidente dell’Accademia Nazionale di San Luca e promotore del “Progetto Didattica”, con la collaborazione dell’Accademia Nazionale dei Lincei e del Conservatorio di Musica di Santa Cecilia di Roma. Il laboratorio sarà dedicato al disegno e all’incisione. Le lezioni aperte al pubblico si terranno dal 7 al 15 novembre 2011, dalle ore 17,30 alle 20,30 nell’Aula Magna dell’Accademia, la frequenza al laboratorio 16-1811 ore 9,30 -17.30. Info.ni: tel.06-6798848-50 didattica@accademiasanluca.it
Corrispondenza Culturale: Enti e Circoli segnalano LA CLASSE DELL’ARTE 6 appuntamenti per raccontare l’arte: storie, persone, opere e tecnologie. Progetto a cura di Paola Tognon. L’obiettivo del ciclo, inserito in quelle che sono le linee guida dello stesso Dipartimento, è quello di affrontare tematiche di stretta attualità nel sistema arte e di approfondire elementi significativi ed esperienze, al fine di sviluppare confronti e idee utili. Gli appuntamenti mirano a promuovere una riflessione sul funzionamento e i meccanismi attuali del sistema culturale per fare dell’arte una passione alla portata di tutti e un motore di sviluppo economico e di coesione sociale. Per questo gli incontri, gratuiti, sono rivolti a tutti: giovani, lavoratori, casalinghe, studiosi, storici dell’arte, critici e curatori, artisti, appassionati di tecnologie, umanisti, scienziati, studenti, adulti e pensionati. Info: 3201116583
Daniela Rocco Minerbi ALA MOANA, LA VIA DELL’OCEANO
Daniela Rocco Minerbi, CONVERSAZIONE DEI TRE AMICI E LA LUNA, olio su tela, cm.90 x 120
Luoghi di valore Luoghi di valore è una ricerca collettiva, promossa dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche di Treviso, sul legame universale tra luogo e condizione umana, attraverso la quale si va componendo di anno in anno una nuova mappa del territorio trevigiano che comprende dei luoghi segnalati da tutti i cittadini che con tanta generosità rispondono all’appello della Fondazione, mossi dalle più diverse motivazioni, e descrivono i loro luoghi di valore, a volte senza le conoscenze, le sensibilità e i gusti degli esperti in materia, ma sempre con la passione e l’entusiasmo di chi li vive e ne fa parte. La Giuria del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino, composta da Luigi Latini, Domenico Luciani, Monique Mosser, Lionello Puppi, José Tito Rojo e Massimo Venturi Ferriolo, governa l’indirizzo scientifico e culturale dell’iniziativa, in tutte le sue articolazioni, ed è coadiuvata da un gruppo di lavoro appositamente costituito. Informazioni ulteriori Simonetta Zanon 0422.512138 - simonetta.zanon@fbsr.it
Giornate di studio sul paesaggio 2011, ottava edizione Luogo e comunità. Dalla mobilitazione per proteggere un luogo alla responsabilità per governarlo. Il governo dei paesaggi e la costruzione delle comunità: esperienze e ricerche. Giovedì 3, venerdì 4 e sabato 5 novembre 2011 gli spazi Bomben di Treviso ospiteranno l’ottava edizione, dedicata a Carmen Añòn, delle giornate di studio sul paesaggio, appuntamento annuale cruciale del lavoro scientifico della Fondazione Benetton Studi Ricerche, organizzato per ragionare collettivamente su qualche aspetto della questione generale della formavita dei luoghi. L’ottava edizione pone al centro le relazioni tra luogo e comunità, relazioni che presentano, nella storia e nella geografia , caratteri universali ma si manifestano nei modi e con i toni più diversi. Informazioni: la partecipazione alle giornate di studio è libera, fino ad esaurimento dei posti disponibili. Per ragioni organizzative si prega ugualmente di comunicare la propria adesione all’indirizzo email fbsr@fbsr.it
Si è conclusa lo scorso 1 ottobre alla Fondazione Bertinotti Formenti di Chiari Brescia la bella personale della pittrice Daniela Rocco Minerbi. La pittrice nata in Italia, ma da anni residente nelle isole Hawaii, dove svolge un’intensa attività artistica e culturale a livello universitario, di particolare rilievo anche in riferimento ai temi della pace e del disarmo, ha presentato dipinti ispirati a quella che è oramai, in un certo senso la sua seconda patria. La poesia, la cultura, la storia delle celebri isole dell’arcipelago del Pacifico (ma anche di altri stupendi luoghi come Samoa, Tahiti) acquistano nelle sue espressive composizioni una suggestiva poesia, richiamata dai colori, dalla sintesi pura del segno, con echi storiografici che possono rimandare a Gauguin, Matisse. La Minerbi più che ad una rappresentazione storica o naturalistica del mondo hawaiano e oceanico mira ad una sua evocativa interpretazione, a coglierne l’intensa spiritualità, spesso soffocata da usurpazione e sopruso. Del resto la famiglia Rocco è sempre stata assai partecipe di un costante lavoro per creare una società più giusta e libera. Infatti il padre, Giuseppe Rocco, si oppose al fascismo, assieme ad un’altra grande personalità come Padre David Maria Turoldo. Lo stesso Giuseppe Rocco fu tra i soci fondatori del centro Studi Ecumenici a Fontanella Di Sotto, presso la piccola abbazia del secolo di sant’Egidio. Da questo punto di vista assai indicativo è il quadro pubblicato con la rappresentazione di Giuseppe Rocco, (al centro) Padre David Turoldo (a destra) e Zaira di Nomadelfia, amica della Famiglia Rocco. Numerosi, da eminenti personalità come Nancie Caraway Abercrombie (moglie del Governatore delle Hawaii), Giuliano Pisapia (Sindaco di Milano), Gail Kruse da Samoa (moglie del Capo del tribunale di Samoa), Johan Galtung, (Premio Nobel alternativo per la Pace, fondatore della Trascend University) ed altre, gli attestati di stima e di apprezzamento per la vena creativa dell’impegnata artista. (Aoristias) daniela.minerbi@gmail.com
Bologna, Restaurati i Monumenti a Garibaldi, a Vittorio Emanuele II e al Popolano Inaugurati a Bologna lo scorso 10 ottobre i monumenti a tre protagonisti del nostro Risorgimento: Re Vittorio Emanuele II e il generale Giuseppe Garibaldi, le cui effigi sono presenti in ogni città italiana. Il terzo monumento restaurato è quello dedicato al “Popolano”, innalzato a ricordo degli avvenimenti che si svolsero a Bologna l’8 agosto 1848 quando gli austriaci vennero respinti e ricacciati fuori dalle mura cittadine attraverso l’ultima porta rimasta aperta: Porta Galliera. Il gruppo scultoreo, realizzato da Pasquale Rizzoli (1871-1953), e collocato in Piazza VIII Agosto, un luogo strategico poiché qui si svolge il mercato cittadino all’aperto (la Piazzola). Info: e.bruni@governo.it - tel. 06.6779 5055
Triennale Design Museum presenta il film”Life in a Day” di Ridley Scott: i video di You Tube diventano un film d’autore. A partire dall’11 ottobre al Triennale Design Museum tutti i visitatori della mostra “O’ClockDesign del tempo, tempo del Design” potranno vedere “Life in a Day”. Info: 02-624999
IL MUSEO MARITTIMO di AMSTERDAM RIAPRE CON UNA SPETTACOLARE CUPOLA IN VETRO. Il Museo Marittimo, vera e propria perla nel centro storico di Amsterdam, ha riaperto i battenti il 2 ottobre 2011, dopo una ristrutturazione durata 4 anni. Una novità sarà il cortile centrale, dotato di un grandioso tetto a cupola, punto più alto di tutto l’edificio. La struttura è composta da 1200 parti in vetro, tutte di misure diverse, inserite in una cornice metallica. Il tetto misura 34 metri per 34 e pesa 200.000 kg. Grazie a questo tetto di vetro il cortile interno assume la funzione totalmente nuova di punto di aggregazione centrale. Da qui infatti si accederà ai vari percorsi espositivi sui Paesi Bassi e sul forte vincolo che questa terra ha con l’acqua. Una delle maggiori attrazioni del Museo Marittimo è poi la fedele ricostruzione della nave Amsterdam, appartenuta alla flotta della VOC, la compagnia delle Indie Orientali, ormeggiata nelle acque antistanti al museo. Per ulteriori informazioni sull’importante evento tel. (020) 5232 270 sito http:/ /www.hetscheepvaartmuseum.nl Kruter@hetscheepvaartmuseum.nl
ARTECULTURA
5
- RISORGIMENTO POETICO 19 novembre 2011 - ore 15,30 presentazione
Animazione poetica XXXIX Edizione Poesia Pace 2011
AULA MAGNA LICEO ARTISTICO STATALE DI BRERA Via Camillo Hajech 27 Milano
L’esperienza dimostra che nell’uomo, estraniato dall’ armonia di natura, esiste solo un’evoluzione fisico-tecnica e non una crescita mentale. Questo chiarendo che dall’uso della fionda poi giunge al lancio della bomba atomica configurando di se stesso solo un grossolano autoinganno. Infatti, anzicché restare fedele al Disarmo giurato tramite l’O.N.U. dopo l’immane secondo conflitto mondiale, ha invece barbaramente continuato a costruire armi sempre più sofisticate e micidiali per sostenere nuovi crimini di guerre con spietati bombardamenti e stragi di totale ripudio umano. La democrazia è altro! Il numero arido dell’egoismo affaristico e burocratico sostituisce sempre più la facoltosa poesia liberatrice del sentimento, quel costume poetico di civiltà sferica per la quale viene sensibilizzato il pensiero di Artecultura. In un modo o nell’altro i linguaggi della nostra comunicazione sembrano che facciano a gara nell’alimentare e sostenere i seminatori di odio che dal singolo poi coinvolgono il sistema. Ed in una paludosa situazione sociale come la nostra, parlare di pace diventa davvero impossibile. Lo diventa allorché anche la pace, le sue parole, le sue scritture, il suo linguaggio si mutano in tensioni di odio che infiammano la conquista come la divisione del mondo. Un dilemma che fa intra-
6
ARTECULTURA
vedere come la conquista rispecchi l’assoluto teorico del potere e la divisione uno dei modi come conquistarlo. E così nel nostro quotidiano la menzogna e la sottomissione forzata la fanno da padroni, come la nuova guerra che succede di conseguenza alla precedente. Tutti cercano il loro eterno potere nel fittizio di un linguaggio nel quale un litigio tira l’altro senza che nessuno comprenda che la pace come atmosfera di sicurezza di singoli e di collettività, più che un problema di armi, di ricchezza, di piazzamento sociale privilegiato, di morale, di fede o di preghiera, è soprattutto un valore culturale di una migliore conoscenza dell’uomo che fermenta l’equilibrio della vita. L’assurdità, insomma, è alla base della nostra attuale radice formativa che, nata male, forse, per scelta di necessità, poi non ha saputo più riprendersi pensando di tracciare il suo equilibrio quotidiano magari seguendo il naturale linguaggio delle stagioni nelle quali la poesia della natura alimenta il suo ruolo universale. L’aneddoto, per significare che anche negli oltre 100 componimenti poetici che pubblica l’antologia di “Cultura per la pace” 2011 di Artecultura, la ricerca del nuovo evento poetico si vive a tutto orecchio, specie se poi si riflette sui corsivi che seguono i personali componimenti dei vari Autori. In tal caso l’attesa poetica della vita viene fatta intendere in modo esplicito. Questo perché si sostiene che la poesia è naturale alimento di pace, autonomia di libertà che solidarizza con l’umana vita di tutti. Ed una convivenza sociale .che abbia diretto alimento di fiducia nello stimolo di un “Costume poetico”, senza le armi, priviliggerebbe l’esistenza della più determinata sicurezza, singola e collettiva. Così farebbe a meno di soffrire quelle crisi economiche a catena che poi sono il pretesto per passare da una guerra all’altra. Dunque,
la pace, un fatto esplicitamente culturale che alimenta il respiro con il soffio poetico della natura ed invoglia a lavorare nel personale ruolo della vita con quella carica di volontà che sa produrre una massa di grano nell’aia, consapevole che devono mangiare tutti di buon appetito senza baciare le mani a falsi benefattori. La pace senza la libertà della poesia si presenta nella testa della persona come uno smarrimento continuo che non sa a chi dar retta, se allo Stato o alla Religione che fino ad oggi non sono stati capaci di evolvere l’uomo al principio culturale dell’equilibrio. Ma lo hanno volutamente sottomesso alle regole del sistema o alla mistica favola del divino. La poesia, a ben dirsi a riguardo, è già in cielo planetario che anima l’uomo dalla nascita alla morte naturale ed un altro mondo non è concepibile senza annullare il primo. Per cui azzerare l’esistenza non ha senso, allorché si annullerebbe la poesia dinamica spirituale del mondo. Il Dio della natura è già poesia, mentre quello della teologia no. Perché la poesia non si impara, ma la si vive nel respiro creativo che pone ogni essere umano nel divenire senza più guerre, senza più divisioni, senza più odi di folli caporali che intendono dettare il futuro quando il mondo della natura dove respiriamo vive già il suo ordinato equilibrio di esistenza. Un ringraziamento pertanto a tutti gli Autori che con la loro collaborazione hanno reso possibile anche la XXXIX edizione di Poesia Pace: ANIMAZIONE POETICA con invito ad una grande quarantesima. Artecultura
L’ingresso alla presentazione di Animazione Poetica del 19 Novembre 2011 - Aula Magna Liceo Artistico Statale di Brera, Via Hajech 27, Milano è libero.
In questo numero NOVEMBRE 2011 Artisti sul mondo 4 CORRISPONDENZA CULTURALE 6 RISORGIMENTO POETICO 8 INTERLUDI 12 INTERLUDI CONTINUANO 20 LETTERA DA BORDIGHERA 18 BRERA INCONTRA IL PUSHKIN 19 DIONISO - CARAVAGGIO 20 LETTERA DA DOGLIANI 21 ARTE POVERA PER L’ITALIA 23 UNA TROPPO BELLA... 28 TRA ROSA E NOIR 29 L’AUTODIDATTA NELLA STORIA 32 AMBIENTE LINGUAGGIO COSTUME POETICO 34 UMANITA’ POETICA 36 LIBRI - BIDET FARAONICO 37 VENEZIA UN APPUNTAMENTO 38 CONCORSI 40 L’IMMAGINE QUOTATA 42 IMMAGINI E LUOGHI 43 GENTILE ARTISTA Inserto redazionale: -MOSTRE A MILANO - POSTACATALOGO - ARTECULTURA è inviata: abbonati di tutta Italia, gallerie d'arte, critici, musei, scuole, alberghi, di Milano e categorie specializzate dei professionisti. - Composizione e impaginazione: redazionali Fotolito e stampa Press Point Via L. Cagnola, 35 Abbiategrasso
Nel Centro Artistico Breriano di Milano Nelle ben disposte sale espositive di ARTECULTURA - Esposizioni di mostre culturali - Servizi redazionali specializzati di critici e storici d'arte qualificati - mostre e rassegne ad interesse nazionale e internazionale tramite Internet - Consulenza arte contemporanea stime, perizie, autentiche - Edizioni cataloghi d'arte, - sillogi poetiche, libri divulgativi
ARMANDO STULA - GIOVANNA GUSMAROLI - MARCO MARIANI GINO FOSSALI di T. Martucci. ANTONIO TONELLI - CARMINE VERRE CHIARA ROSSATO - RONTANI GIANFRANCO - MARIUCCIA STRETTI - CARLA MONTI - GIANPIETRO MAGGI di Marpanoza. INSERZIONI: GALLERIA CORTINA - PONTE ROSSO - LUCIANO ROMAGNONI- U.C.A.I.
ARTECULTURA Mensile Manifestazioni Artistiche e Culturali Registrazione Tribunale di Milano n. 253 del 6/9/1967 - Registro Nazionale della Stampa n. 5359 - Direttore responsabile: Giuseppe Martucci - ARTECULTURA Edizioni - Codice Fiscale MRT GPP 26M24 G616U -Partita IVA: 03093710154 - Direzione: via Ciovasso 19 - 20121 Milano - Tel. 02/864.64.093 Fax 02/860.833 - 02/896.573.02 www.artecultura.org e-mail:info@artecultura.org Distribuzione gratuita senza impegno fisso di recapito. Chi lo desidera è pregato di abbonarsi.
GEORGE DE LATOUR A MILANO L’adorazione dei pastori San Giuseppe falegname Eni: esposizione straordinaria dal Museo del Louvre a Palazzo Marino dal 26 novembre al 28 dicembre 2011. Ingresso libero
- Anno XXXXIV N. 9 Novembre 2011 Spedizione in Abbonamento. Postale -D.L. 353/ 2003 (cov. in L. 27/2/2004 n.46) Art. 1, Comma 1, dcb Milano -In mancato recapito restituire al mittente impegnato a pagare la tassa. L'abbonamento (10 numeri annui) per i lettori che desiderano ricevere al proprio domicilio ARTECULTURA in modo continuativo. Non si risponde in caso di mancato recapito non dovuto ad adempimento della Rivista. Non si restituisce la quota di abbonamento se esigenze di forza maggiore costringessero la sospensione o la cessazione della pubblicazione. Finito di stampare il 08 - 09 - 2011 Abbonamento annuo Euro 30,00 Non disdetto tramite raccomandata un mese prima della scadenza si ritiene tacitamente rinnovato con invio della nuova quota. Non valide le disdette effettuate per telefono. Intestare: ARTECULTURA di Giuseppe Martucci C.C.Postale N. 84356302 Via Ciovasso 19 -20121 Milano
un libero accesso www.artecultura.org info@artecultura.org da BRERA... ARTECULTURA PER IL MONDO! Sostenetela con l’abbonamento...
Verrà esposta per la prima volta in Italia l’Adorazione dei pastori di Georges de Latour, accompagnata, nella tradizionale mostra natalizia di Palazzo Marino organizzata da Eni con la collaborazione del Comune di Milano e del Museo del Louvre, da uno dei più celebri capolavori del pittore lorenese, il San Giuseppe falegname. Le due straordinarie opere del cosiddetto “Caravaggio francese”, provenienti dal Museo del Louvre, saranno esposte nella sala Alessi del Palazzo Marino di Milano dal 26 novembre al 28 dicembre 2011. Il pubblico potrà ammirare gratuitamente i due dipinti, collocati come in una scenografia all’interno di un allestimento a loro dedicato, ricercato e pieno di fascino. La visione e la percezione delle opere, della loro storia e del contesto culturale che le ha generate, sarà supportata da video e favorita della presenza in sala di storici d’arte e tecnici restauratori che seguiranno il pubblico, rispondendo a domande e curiosità di ciascuno.La mostra, curata da Valeria Merlini e Daniela Storti, catalogo Skira. Informazioni numero verde gratuito 800149517 - www.eni.com ARTECULTURA 7
INTERLUDI INTERLUDID'ARTE D'ARTE Pierre Dupuis, “CONTADINE NEI CAMPI” 1893 Olio su tela, cm. 115 Tondo
INTERLUDI INTERLUDI D’ARTE D’ARTE
Piet Mondrian, “COMPOSIZIONE CON GIALLO, BLU E ROSSO” 1937-42, Olio su tela
VENEZIA, fin dalla sua nascita porta sull’Oriente
VENEZIA E L’EGITTO
XXI Manifestazione Internazionale Antiquari Piazza Mercanti a Milano 11-20 novembre 2011 MIAMI, Manifestazione Internazionale Antiquari a Milano, sarà l’evento più importante dell’autunno milanese: una grande manifestazione dedicata all’antico volta-finalizzata ad animare la proposta espositiva e di mercato dell’arte del capoluogo lombardo. Ospitata nel prestigioso Palazzo Giureconsulti, di fronte alla celebre Loggia dei Mercanti e a due passi dal Duomo, la manifestazione si terrà dall’11 al 20 novembre 2011 nel cuore commerciale, finanziario e d’immagine della città. L’obbiettivo di MIAMI è quello di diventare un punto di riferimento nel mercato degli eventi espositivi dedicati all’antiquariato, sia a livello nazionale che internazionale, puntando sull’eccellenza qualitativa delle proposte e su un nuovo modo di presentare le opere di arte antica. Allestimenti moderni e all’avanguardia, una rete di collaborazioni fuori e dentro la manifestazione, giocati sul modello di grandi kermesse di successo quali la settimana della moda e il design, permetteranno a MIAMI di uscire dall’idea del classico contenitore fieristico. L’introduzione di una sezione giovani Antiquari, la presentazione di un inedito dipinto di Giulio Cesare Procaccini “Ecce Homo”, una sfilata evento e altri piccoli appuntamenti ad hoc, realizzati in partnership con gli sponsor, sono solo alcune delle novità che caratterizzeranno la rassegna. Proclamazione del vincitore del concorso indetto da MIAMI fra gli studenti laureandi nei corsi di Interiore Design. Sponsor tecnico della manifestazione, Ciaccio Broker leader nei mercati dell’arte che presenterà un prodotto innovativo stipulato con i Lloyds di Londra. Info: segreteria@miamimilano.it 8 ARTECULTURA
MONDRIAN L’Armonia Perfetta Roma, Complesso del Vittoriano 8 ottobre 2011 - 29 gennaio 2012 Una grande mostra retrospettiva che attraverso 70 olii e disegni del pittore olandese e oltre 40 opere di artisti che influenzano la sua evoluzione, ripercorre l’intero cammino artistico di uno dei più importanti Maestri del XX secolo valorizzando la sua coerenza nel perseguire l’obiettivo di un’arte astratta. L’esposizione presenta capolavori in gran parte concessi eccezionalmente dal Gemeentemuseum de L’Aia e vanta la collaborazione e il supporto di grandi istituzioni museali come il Denver Art Museum, il Philadelphia Art Museum, la National Gallery of Canada di Ottawa, il National Museum of Art Modern Art di Kyoto. La mostra “Mondrian. L’armonia perfetta” è a cura di Benno Tempel, Direttore del Gemeentemuseum de L’Aia, e si avvale di un prestigioso comitato scientifico composto da Hans Janssen, Gemeentemuseum, L’Aia, Franz W. Kaiser, Gemeentemuseum, L’Aia, Michael White, Università di York, Frans Postma, Architetto. L’esposizione, che nasce sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, è promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in collaborazione e con la partecipazione della Regione Lazio-Presidenza e Assessorato alla Cultura, Art e Sport-, di Roma Capitale-Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico, Assessorato alla Famiglia, all’Educazione e ai Giovani -, della Provincia di Roma - Presidenza e Assessorato alle Politiche culturali - e con il patrocinio del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, del Ministero degli Affari Esteri, dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi e dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano. La rassegna è organizzata e realizzata da Comunicare Organizzando di Alessandro Nicosia. Info: 066780664
Venezia - Palazzo Ducale 1 ottobre 2011 - 22 gennaio 2012 In mostra si possono ammirare importanti reperti archeologici di provenienza egiziana rinvenuti nel territorio veneto (il tesoretto tolemico di Montebelluna, la testa di sfinge del Museo archeologico di Verona, la Statuetta di Iside conservata ad Aquileia, come pure la testa di sacerdote isiaco dal Museo Civico di Trieste e la piccola statuetta bronzea di Anubi, del I-II secolo d.C., rinvenuta a Costabissara vicino Vicenza), importanti testimonianze egizie provenienti dal Tesoro di San Marco (come l’Urna di Artaserse I o l’ampolla degli Arieti realizzata al Cairo alla fine del X secolo) e si può ripercorrere l’immagine di San Marco e le sue storie grazie a pezzi memorabili, quali il reliquario di San Marco giunto appositamente dai Musei vaticani, i dipinti di Lorenzo Veneziano, la Pala Feriale di Paolo Veneziano prestata eccezionalmente, e mai prima d’ora, dal Museo Marciano: forse il più importante dipinto dell’intero ‘300 veneziano. Così come viene indagato l’affermarsi dell’iconografia del Leone marciano, nello stesso periodo in cui il sovrano del Cairo Baybars veniva soprannominato il “Leone d’Egitto” e innalzava come insegna araldica proprio un leone. Ecco dunque bolle doganali, monete, il Capitolare del cottimo di Alessandria, il Donar d’oro di Baybars, con raffigurato il “suo” felino. La mostra poi conduce lungo la rotta del Levante, tra consoli, ambasciatori, mercanti e pellegrini. L’affresco che ne emerge è affascinante: carte di navigazione, mappe, vedute del Cairo o di Alessandria come quella, eccezionale, di Georg Braun e Frans Hogenberg; astrolabi e globi celesti anche di provenienza egiziana per definire le conoscenze geografiche, la visione del mondo, le strumentazioni dell’epoca (bellissimo quello del 1225 prestato dal Museo di Capodimonte); monete veneziane e alessandrine, che consentivano gli scambi, e le conseguenti contraffazioni, un modello di galea di 4 metri, diari e lettere anche in arabo. Info 041.271.5911
INTERLUDI INTERLUDID'ARTE D'ARTE Palermo, Bellezza d’Italia
BELLA ITALIA Arte e Identità Firenze, Palazzo Pitti 11 ottobre 2011 - 12 febbraio 2012 Nel centocinquantesino anniversario dell’Unità d’Italia (1861-2011) Firenze, seconda capitale (1865-1870) del Nuovo Regno che aveva offerto proprio Palazzo Pitti come residenza al Re Vittorio Emanuele II e alla sua corte, non poteva mancare di rendere omaggio a tale felice ricorrenza. Lo fa ospitando, in seconda sede, nelle sale di Palazzo Pitti presso il Museo degli Argenti, la Galleria Palatina, la Galleria d’Arte Moderna e la Galleria del Costume la mostra la Bella Italia. Arte e identità delle città capitali. Tale mostra ha avuto infatti la sua prima sede alla Reggia della Venaria Reale a Torino, che quale prima capitale d’Italia doveva avere coerentemente priorità temporale. E’ una mostra particolare questa, che celebra l’unione del territorio italico - “il più bel paese del mondo” (Stendhal, Viaggio in Italia, 1801-1818) - nella Nazione Italiana, e non parla di Risorgimento, bensì della grandezza storica, culturale, artistica e letteraria di tutti i territori che andarono a comporre la Nazione Italiana. Per far questo sono state individuate le capitali preunitarie ad iniziare da Roma, da sempre capitale dell’arte per la sua gloria dell’Antichità Classica e per la presenza del papato, che, oltre a gestire il potere spirituale, era grande mecenate, catalizzatore dei più superbi artisti; Firenze, con Dante e la nascita della lingua italiana, Giotto, i Medici, il Rinascimento; Torino i Savoia e la loro corte che godevano di stretti rapporti politici e di parentela con le dinastie regnanti d’Italia e d’Europa e grazie alla loro passione collezionistica hanno messo insieme quadrerie di eccellente qualità di opere fiamminghe e italiane; Genova capitale finanziaria che grazie alla sua ricchezza e abbondanza di liquidità ha attratto grandi artisti fiamminghi come Rubens e Van Dyck, che ritrassero i volti degli aristocratici genovesi più in vista; Palermo poliedrica. . Info; 055 2388699
INTERLUDI D'ARTE
Pietro Perugino, “SAN GIROLAMO PENITENTE” Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria
Giovanni Battista Piranesi, “LA PIRAMIDE CESTIA” Incisione, XVII secolo
PIRANESI, Rembrandt delle Rovine - Roma, Casa di Goethe PERUGINO INEDITO Campione d’Italia, Galleria civica San Zenone 15 ottobre 2011- 15 gennaio 2012 Mostra curata da Francesco Federico Mancini. L’esposizione di 12 opere del Maestro, che nasce dalla collaborazione tra il Comune di Campione d’Italia, la Soprintendenza per i Beni Storico-Artistici dell’Umbria e l’Università degli Studi di Perugia, è incentrata sulla presentazione di sei opere del Perugino conservate in una collezione privata del Canton Ticino. Quattro delle sei opere, appartenenti alla fase finale dell’attività del Vannucci, sono già state esposte presso la Galleria Nazionale dell’Umbria, in occasione di una recente mostra voluta e sostenuta dalla Fondazione arte di Perugia. Le rimanenti due mostrate per la prima volta in questa circostanza, sono invece cronologicamente situabili a immediato ridosso della documentata presenza di Perugino a Venezia (1494-1497). La mostra, concepita per comprendere come si è giunti a riferire questi dipinti alla mano del grande maestro umbro, propone un eloquente confronto con dipinti di sicura autografia conservati presso la Galleria Nazionale dell’Umbria. Ciò consente di entrare nelle complesse dinamiche di uno dei laboratori d’arte più prestigiosi e prolifici del Rinascimento italiano. E’ noto infatti che il Perugino, da grande imprenditore qual era, gestiva con abilità e fermezza una vera e propria “officina”. Molti furono gli artisti che lavorarono al suo fianco e che fecero tesoro non solo della sua straordinaria perizia tecnica ma anche della sua incomparabile capacità disegnativa. Lo stesso Raffaello, stando a quanto dice il Vasari, mosse i primi passi nella bottega umbra del Vannucci. Accompagnate da approfondite indagini tecniche lo studio delle quattro opere “tarde”, raffiguranti San Girolamo, San Nicola di Bari, L’Angelo Annunziante e una santa martire, ha portato alla conclusione che tali dipinti, di piccole dimensioni, ma di grande raffinatezza esecutiva, appartenevano con tutta probabilità allo smembrato (e disperso) tabernacolo del polittico di sant’Agostino a Perugia (...). Informazioni e prenotazioni: (0039) 031 272463
sino al 15 gennaio 2012 Che aspetto aveva Roma all’epoca di Goethe? Con la mostra Piranesi, Rembrandt delle rovine la Casa di Goethe intraprende un viaggio in una città che non c’è più, anche se molto è riconoscibile ancora oggi. Dal 5 agosto 2011 al 15 gennaio 2012 l’unico museo tedesco all’estero ripropone a grande richiesta la mostra dedicata al celebre incisore Giovanni Battista Piranesi (1720-1778), presentando una parte centrale della collezione museale: una scelta di 35 acqueforti dall’opera più monumentale del Piranesi, le Vedute di Roma. Esposte tavole di straordinaria freschezza, sicuramente tra le primissime tirate dal maestro veneziano. Con il suo linguaggio artistico audace e inconfondibile l’artista veneto aveva raffigurato i monumenti antichi e classici della Città Eterna in 135 fogli: Fedelmente, ma con tratto drammatico, il “Rembrandt delle rovine” (lo definisce così Giovanni Ludovico Bianconi 1779 nella biografia Elogio storico del Cavalier Giambattista Piranesi), rappresenta monumenti romani antichi, come gli archi trionfali o Castel Sant’Angelo, con una passione tale da restituire anima alle cose morte. Scorci da vicino, tagli diagonali, ombre pronunciate, cieli mossi e tonalità raffinate. Il decadimento delle rovine romane facilita la loro collocazione nel paesaggio che le circonda. Piranesi ce le mostra come avvolte nella vegetazione, popolate di figure fantasmagoriche e, nel contempo, immerse nell’aria e nella luce. Piazza del Popolo, il Colosseo, Piazza Navona, Piazza S. Pietro - oggi come ieri le copie e ristampe della serie realizzata tra il 1747 e il 1778 sono un souvenir molto popolare. Una mostra che lascia incantati nell’ammirare di quale creatività erano dotati quei geniali Maestri che più hanno scritto la storia dell’arte universale. Una mostra pertanto da non perdere ma da visitare. Visite guidate gratuite senza prenotazione! Tutte le domeniche alle ore 11,00. Info www.casadigoethe.it ARTECULTURA 9
INTERLUDI D'ARTE Paolo Coltro,”PADOVA INFORMALE”
INTERLUDI D'ARTE Jusepe de Ribera, “PROMETEO” 1630 circa
KNOWBOTIQ
PADOVA INFORMALE. MOSTRA FOTOGRAFICA DI PAOLO COLTRO
PERFORMAZIONI - WHEN THE IMPOSSIBLE HAPPENS
Padova, Centro Culturale Altinate San Gaetano: 20 ottobre -20 novembre 2011
Museo MAGA, Gallarate Sino al 13 novembre 2011
IL GIOVANE RIBERA 1608-1624 PADOVA INFORMALE è una riuscita e decisiva prova autoriale che trova collocazione all’interno del contenitore RAM, manifestazione dedicata al contemporaneo e patrocinata dal Comune di Padova - Assessorato alla Cultura. Paolo Coltro è un caporedattore responsabile della sezione cultura e spettacoli per i tre quotidiani Finegil del Gruppo L’Espresso (Mattino di Padova, Tribuna di Treviso, Nuova Venezia) e come giornalista è da sempre un punto di riferimento imprenscindibile per la città di Padova. “Paolo Coltro fotografo è invece una felice scoperta” partecipa con entusiasmo l’Assessore alla Cultura Andrea Colasio: “Coltro ci propone una città che egli ama appassionatamente, tanto da ritrarla nei suoi aspetti più misteriosi e inediti. Ritratti che non appartengono soltanto al mondo giornalistico e letterario, perché Paolo Coltro è anche un geniale fotografo e ce lo dimostra in quest’occasione, svelandoci tratti “informali” di una città in continua evoluzione.” Le sue fotografie raccontano di spazi della città di Padova che ci sono ben noti, da Via Venezian ai palazzi e agli edifici più celebri, dal Portello alle piazze. Ma nonostante alcuni indizi ci facciamo capire che “ci troviamo qui”, esse ci traducono in uno spazio altro, decontestualizzato, stravolto e illuminato dalla magia di un click. Da un lato Coltro ricerca, stringe, seziona, ingrandisce, estrae arbitrariamente porzioni di luoghi o di luce che coagula in agglomerati materici, approdando a un’espressione pittorica astratta. Dall’altro, invece, è attratto dalla presenza del vuoto. Acciaio, cemento, lamiera: i protagonisti del suo mondo riscoperto non tradiscono traccia di presenza umana. In un universo rigorosamente distorto, sono “non-luoghi” le cui linee disegnano geometrie insospettate che si stagliano in campiture di colori primari. Info: www.padovanet.it
10
ARTECULTURA
Napoli, Museo di Capodimonte Sino all’8 gennaio 2012 Nella Sala Causa del Museo di Capodimonte a Napoli, la mostra “Il giovane Ribera tra Roma, Parma e Napoli 1608-1624”, dedicata al grande pittore spagnolo, considerato tra i maggiori esponenti della pittura di area naturalista e caravaggesca in Italia e in Europa. L’esposizione, posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, è aperta fino all’8 gennaio 2012. Presentata al Museo del Prado di Madrid, nella scorsa primavera, la mostra è organizzata dal Museo Nacional del Prado e dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico, Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli Museo Nazionale di Capodimonte. Responsabile scientifico dell’edizione italiana è Nicola Spinosa, uno dei massimi esperti del maestro spagnolo e autore di una recente e completa monografia; il comitato scientifico, per l’esposizione spagnola, è composto da Gabriele Finaldi, José Milicua e Javier Portùs. Il progetto è stato realizzato dalla Regione Campania - Assessorato al Turismo e ai Beni Culturali, e dall’Unione Europea e la collaborazione con Banco di Napoli, Gesac, Grimaldi Lines, Metropolitana di Napoli, Amici di Capodimonte, con il Patrocinio del Comune di Napoli e della Provincia di Napoli. L’organizzazione e la promozione sono a cura di Revolution. Al Museo di Capodimonte, sono presentati circa 40 capolavori del giovane Ribera, con alcune modifiche rispetto alla precedente esposizione spagnola del Prado e, grazie anche all’aggiunta di nuove opere, si offre l’opportunità di approfondire uno dei momenti più alti e significativi della civiltà figurativa del primo Seicento. La mostra fa riferimento sui primi anni della produzione artistica del maestro Ribera. Info: www.polomusealenapoli.beniculturali.it
L’autunno al MAGA è di sperimentazione e avanguardia, il calendario artistico del Museo prosegue da settembre a novembre 2011 con due iniziative, un festival e una mostra, che sono occasione di confronto e incontro con l’internazionalità della cultura artistica contemporanea. Le proposte artistiche contemporanee più interessanti fanno del tempo reale, del divenire e della riflessione sulla percezione “non ordinaria” il fulcro di azioni ed eventi la cui dimensione performativa si propone come esperienza. Performazioni, il festival, e When the Impossible Happens, la mostra, sono i due momenti che il MAGA dedica ad artisti che rifondano l’estetica disciplinare e le cui opere, attraverso l’interazione corporea, emozionale e intellettuale si caratterizzano per il forte impatto emotivo, sensoriale e partecipativo. Non è un caso che il titolo della mostra faccia riferimento alla percezione e agli stati psichici come dotati di grande potenziale evolutivo, ispirandosi al saggio di Stanislav Grof, psichiatra e teorico della psicologia transpersonale, When the Impossible Happens. Adventures in Non-Ordinary Reality (Sounds True, Inc. Boulder, Co, 2006). Performazioni e When the Impossible Happens nascono dalla collaborazione tra il MAGA e TEC ART ECO, collaborazione di lunga data, consolidatasi in varie occasioni (non ultima la mostra dedicata a Carsten Nicolai lo scorso ottobre 2010). La sinergia tra il MAGA e TEC ART ECO traccia da tempo un percorso critico all’interno della politica culturale del Museo, orientato alla continua indagine e scoperta della dimensione estetica contemporanea fondata sull’interdisciplinarietà. Ne sono esempio la mostra antologica dedicata a Marcel-lì Antunez Roca nel 2007, l’interesse per i “linguaggi estranei” nell’omonimo festival del 2009, etc. Programma completo sul sito: www.museomaga.it
INTERLUDI D'ARTE Eugenio Zampighi, “SCENA ARABA” 1882 Olio su tela, cm. 142,5x212,5
INTERLUDI D'ARTE Henri de Toulouse Lautrec, NAPOLEON, 1895
Roberto Stephenson HAITI
GLI ORIENTALISTI. Incanti nella pittura dell’Ottocento italiano
Lugano, Fondazione Ciani 22 ottobre 2011-26 febbraio 2012
Roma, Chiostro del Bramante 20 ottobre 2011- 22 gennaio 2012 Il Chiostro del Bramante è lieto di presentare una mostra di grande attualità “Gli Orientalisti. Incontri e scoperte nella pittura dell’Ottocento italiano”, a cura di Emanuela Angiuli e Anna Villar, una accurata selezione di circa una ottantina di opere, che raccontano l’Oriente nella pittura dell’Ottocento italiano. Gli echi della spedizione di Napoleone in Egitto, i resoconti di esploratori, faccendieri e ardimentosi avevano infiammato la fantasia del Vecchio Continente. Le cronache di piaceri proibiti, odalische, harem, hamman avevano fatto il resto. Poi c’era voglia di saperne di più, di scoprire e capire terre geograficamente non tra le più lontane, eppure distanti per cultura, storia, atmosfere. Una malia che stregò molti artisti, alimentata dai committenti altrettanto presi dal fascino di un Oriente vicino e, allo stesso tempo, lontanissimo. La mostra dà conto di questa ventata d’Oriente in pittura riconoscendo come punto d’avvio, non unico ma certo particolarmente importante, Francesco Hayez. Il veneziano non si mosse dall’Italia tuttavia si lasciò felicemente contagiare dal vento d’Oriente, dall’erotismo, che al mondo arabo sembrava connaturato. E che colpisce un altro veneto, Ippolito Caffi, che decide di viverlo di persona in un lungo viaggio tra Costantinopoli, Smirne, Efeso e il Cairo da cui trae opere memorabili ed un gusto che connoterà per sempre la sua pittura. Da Parma, prima Alberto Pasini e poi Roberto Guastalla, il “Pellegrino del sole”, percorrono carovaniere e città per raccontare questi altri mondi. Il secondo lo fa portandosi dietro, oltre alla tavolozza, cavalletto e pennelli anche uno strumento nuovo, la macchina fotografica. Da Firenze parte alla volta dell’Egitto Stefano Ussi che in quel Paese, subito dopo l’apertura del canale di Suez, lavora per il Pascià prima di trasferirsi in Marocco con l’amico Cesare Niseo. Info 066 8809036
Roberto Stephenson, HAITI, Foto
TOULOUSE-LAUTREC e la Parigi della Belle Époque Fondazione Magnani Rocca, Parma Mamiano di Traversetolo 10 settembre - 11 dicembre 2011 La mostra, che inaugura la presidenza di Giancarlo Forestieri, è curata da Stefano Roffi - con saggi in catalogo di Arturo Carlo Quintavalle, Ada Masoero, Mauro Carrera e del curatore - ed è frutto della collaborazione della Magnani Rocca col Museum of Fine Arts di Boston, col Museo d’IxellesBruxelles, con la Fondazione E. G. Bührle di Zurigo, col MIBAC, Soprintendenza BSAE per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso, con la Galleria d’Arte Moderna di Milano e con altri musei e collezioni italiani ed esteri. Fondazione Cariparma e Cariparma Crédit Agricole sono i mecenati dell’iniziativa. E’ noto come una parte della produzione dell’aristocratico Toulouse-Lautrec (Albi 1864- Malromé 1901), si sviluppi sulla scia del “japonisme”, ovvero l’ispirazione all’arte giapponese; egli traspone tecniche e inquadrature di quel mondo affascinante e misterioso al contesto occidentale dei locali notturni e delle maisons closes, ovvero le case chiuse che frequenta non solo come artista. E’ nell’ambito delle sue celeberrime affiches, presenti in mostra nell’intero corpus, che la rielaborazione dei temi e del linearismo grafico giapponese si esprime più evidentemente: dai profili degli uomini in cilindro, alle ombre nere alle spalle del soggetto, alla silhouette “senza testa” della cantante Yvette Guilbert nel notissimo Divan Japonais. I suoi manifesti sono capolavori d’arte e documenti di un’epoca: conquistarono il pubblico di allora che li amò e li collezionò, in un periodo in cui altri grandi maestri si cimentavano in questo genere in forte ascesa. Info: 051 848327 -www.magnanirocca.it
La mostra, curata da Alessia Borellini e Adriana Mazza, realizzata dal Museo delle Culture di Lugano, nasce dal lavoro di ricerca dell’équipe del Museo svizzero e propone, attraverso 100 immagini, il risultato di un originale processo di rilettura del contesto urbano e paesaggistico e delle condizioni socio-culturali di Haiti, oltrepassando i confini del reportage grazie a un approccio estetico, nel quale si fondono passato, presente e futuro. Dal tragico terremoto del 12 gennaio 2010, l’artista modifica in modo determinante l’intera struttura del suo lavoro e ciò porta le foto della serie “Port-au-Prince” - inizialmente pensate come elementi centrali - a essere il punto di partenza di una nuova indagine sull’uomo, capace di rappresentare i crescenti contrasti e le contraddizioni della cultura haitiana. Il percorso espositivo diviso in cinque sezioni: Volti, Port-au-Prince, Terremoto, Tende, Paesaggi - evidenzierà la sua riflessione esistenziale, secondo cui “il fotografo è un cantastorie che vive il presente e lo racconta accettando il potente filtro dell’immaginario”. Dalle gigantografie su tela che rappresentano ritratti di uomini, donne e bambini haitiani, alle opere caratterizzate dalla combinazione e dalla sovrapposizione di immagini eterogenee, artificiali o naturali, Stephenson - al pari di numerosi artisti contemporanei dei Caraibi e dell’America centrale - racconta la realtà attraverso rappresentazioni che assemblano in un insieme organico suggestioni ed elementi spesso appartenenti a piani spazio-temporali diversi, valicando così la presunta oggettività visiva del fotogiornalismo e rielaborando i soggetti sulla base del vissuto soggettivo dell’artista. Una sequenza di scatti realizzati nei giorni immediatamente successivi al terremoto del 2010 rivela la profonda attenzione di Roberto Stephenson per l’interazione tra gli elementi cromatici e le prospettive inusuali (...). Info +41 58 866 69 60 ARTECULTURA
11
INTERLUDI continuano INTERLUDI continuano I GIOCHI DI KLEE Bellinzona, Museo in Erba Il Museo in Erba di Bellinzona (Svizzera) presenta dal 10 settembre 2011 al 26 febbraio 2012 “I giochi di Klee”, un percorso a moduli in cui è proposta una scelta di opere significative di Paul Klee, nato vicino a Berna, che è sempre stato affascinato dalla creatività infantile. I bambini, da protagonisti, sono coinvolti in divertentissime manipolazioni che li familiarizzano con il mondo di colori dell’artista. Info Tel. + 41 91 835.52.54; ilmuseoinerba@bluewin.ch;
Jessica CARROLL Bologna, Galleria d’Arte Maggiore Una frizzante combinazione tra i temi naturalistici tipici della biologia, il gioco ludico e la simbologia legata al mito, è ben evidente nelle opere di Jessica Carroll alla sua prima mostra personale alla Galleria d'Arte Maggiore. Nel percorso proposto da Franco e Roberta Calarota è ben evidente come Jessica Carroll sfidi la fisicità del marmo e del bronzo per creare delle sculture in movimento talmente leggere e fresche da togliere peso alla materia stessa di cui sono composte. Sino al 30 novembre Info +39 051235843
MP5 - Cuore di Pietra Pianoro (Bologna) Con l’installazione City_ Look_at_city, l’artista e fumettista MP5 interviene in un’area pubblica di passaggio all’interno di un blocco di nuove palazzine e crea un collegamento tra la nuova piazza e le nuove aree che ora sono ancora occupate dal cantiere. L’opera rielabora a fumetti giganti le memorie di Piazza Esperanto, vecchio centro del paese che ha dato spazio ai nuovi edifici. Sino al 31 dicembre 2015.
ERICAILCANE D406Modena Arte Contemporanea Ritorna alla D406 ericailcane con la mostra personale "il canto della foresta" in occasione del Festivalfilosofia che quest'anno è dedicato alla "natura", tema prediletto dall'artista.Ericailcane sarà impegnato su tre fronti: in galleria con la mostra dei nuovissimi disegni dai diversi formati e tecniche; nel cortile del Museo Muratoriano in Piazza Pomposa a pochi metri dalla galleria, con una suggestiva installazione di grandi pupazzi, ed ancora, poco più in là, con un dipinto murale di grandi dimensioni. Sino al 26 novembre Info 059211071
SEVERINI al Mart di Rovereto E’ stata inaugurata lo scorso 16 settembre al MART di Rovereto un’ampia retrospettiva dedicata a Gino Severini, una delle figure fondamentali del movimento futurista e dell’arte italiana della prima metà del 12
ARTECULTURA
XX secolo. In mostra circa ottanta opere che documentano l’iter della sua raffinata ricerca. L’importante esposizione severiniana rimarrà in programma sino all’8 gennaio 2012. Informazioni www.mart.tn.it
ECHAURREN Lasciare il segno La mostra Pablo Echaurren. Lasciare il segno ( 1969-2011) presso il MAR di Ravenna, dal 9 ottobre all’11 dicembre 2011, ricostruisce l’intero arco dell’attività dell’artista, documentando anche passaggi e momenti finora meno noti, attraverso un percorso non diacronico, allestito per blocchi tematici e cicli. Per informazioni 0544 82 791
GUIDO RENI per Reggio Emilia Guido Reni (1575-1642) è l’allievo più promettente della scuola emiliana di Annibale Carracci, fino al XIX secolo per fama secondo solo a Raffaello. Il suo modo di dipingere è stato definito un “classicismo integrale” (De Vecchi), rigoroso nei linguaggi, di somma eleganza, che guarda all’antico con appassionata nostalgia. Nell’ultima fase della sua produzione pittorica, alla quale appartengono entrambe le opere in mostra, Reni allenta la tensione drammatica del “racconto”, privilegiando toni più elegiaci e una stesura pittorica sempre più evanescente. Mostra in programmazione al Museo Diocesano Piazza Duomo di Reggio Emilia. Sino al 12 dicembre 2011 Info 0522402210
Jean Jacques DU PLESSIS Field of Signs In occasione di questa prima personale che Valentina Bonomo Artecontemporanea di Roma dedica al giovane artista JeanJacques Du Plessis, il pubblico romano può ammirare quadri di una bellezza immediata che riempiono gli ambienti della galleria con aria e leggerezza. L'artista mette in gioco forme semplici, segni, simboli, ritagli, spazi bianchi, collages: attinge in modo disinvolto alla memoria di secoli di pittura. Ma non solo, in alcuni casi si riconoscono immagini che nascono dai videogames, da immagini segnaletiche, da calendari, da partiture musicali, da diagrammi. Per informazioni 066832766
J. BARRON - My Mother’s Clothes La Galleria Doozo ha il grande piacere di partecipare alla X Edizione di FOTOGRAFIA Festival Internazionale di Roma con la mostra MY MOTHER’S CLOTHES della fotografa americana Jeannette Montgomery Barron, a cura di Stella Gallas e
Cristina Nisticò. Ogni scatto evoca un ricordo della Madre Eleanor e della Terra dove Jeannette è cresciuta. Mostra in programmazione sino al 13 novembre. Per informazioni 06 -064815655
MIRKO - Nel tempio e nel mito Dal 25 settembre 2011 all’ 8 gennaio 2012. In questa ampia retrospettiva viene evidenziato il particolare sodalizio che univa Mirko Balsaldella a Corrado Cagli, un legame che solo in certi momenti sembra far trasparire un’eco dell’influsso di Cagli su Mirko. Una mostra, pertanto, di rilevante significato storico e culturale. Cagli, Palazzo Berardi Mochi-Zamperoli. Per informazioni 0669190 880
LA VIA APPIA L’obiettivo è quello di far conoscere ai cittadini le tappe principali di questa storia che ha visto l’impegno straordinario di personaggi illustri a partire dall’inizio dell’800 (Carlo Fea, Valadier, Canina), per il “ristabilimento” della via e di parte dei suoi monumenti e poi nel secolo successivo per la salvaguardia di questo importante ambito territoriale, affinché non se ne perdessero i caratteri e i valori e perché la strada, con il territorio che attraversa, non si trasformasse in una qualsiasi periferia della città. Roma, Capo di Bove, Via Appia Antica. Sino all’11 dicembre 2011. Per informazioni 06 78358742
MACRO 2% / Duff - Ponsard Arthur Duff (Wiesbaden, Germania, 1973) e Nathalie Junod Ponsard (Compiegne, Francia, 1961), sfruttando le potenzialità della luce, tema del concorso, offrono al Museo e ai suoi visitatori due opere d’arte pubblica: nuovi modi per fruire gli spazi, trasformando anche le zone di passaggio in luoghi per l’incontro tra pubblico e arte contemporanea. Il concorso internazionale MACRO 2%, finalizzato alla realizzazione di due opere permanenti per la nuova ala del Museo, fa riferimento alla legge 717 del 29 Luglio 1949 (conosciuta come “legge del 2%”). Roma, MACRO, sino al 31 dicembre. Info 06671070400
MARE MEDITERRANEO Tuscania, Loc. Puntone San Pantaleo Un’esposizione di fotografia, una mostra di pittura, una rassegna di cortometraggi, letture e interventi teatrali, PIANE DI BRONZO: MARE MEDITERRANEUM è non un evento ma una posa in opera che Piane di Bronzo costruisce e trasforma: memoria e documentazione, tracce e frammenti, pensiero e forma, sono il luogo di questo procedere, di questo entrare e vedere. Una Rassegna d’Arte che intende essere del fare. Il Mediterraneo diventa il
INTERLUDI continuano INTERLUDI continuano punto da osservare, da pensare.Autori presenti: Alfredo Anzellini, Luigi Arcangeli, Gino Cusimano, Gerardo Di Fabrizio, Basel El Maqousi, Stefania Errore, Luigi Francini, Massimo Fusaro, Matias Guerra, Giuliana Laportella, Claudio Laureti, Giorgio Majed. Sino al 21 gennaio 2012 Per informazioni 0761445040
Guillermo MORDILLO Dal 7 luglio 2011 al Museo Luzzati nel Porto Antico di Genova sarà allestita per la prima volta in Italia una grande mostra dedicata alle opere del celebre Guillermo MORDILLO. Fino all’8 gennaio 2012 l’antica struttura di Porta Siberia sarà popolata dai colori, dai personaggi e dagli animali del celebre cartoonist argentino. Guillermo Mordillo è nato a Buenos Aires nel 1932. Nato in una famiglia di emigrati dalla Spagna, ha sempre disegnato fin dall’infanzia. Ha vissuto in Argentina dove disegnava per il giornalino delle elementari; poi a Lima (Perù) dove ha lavorato per la pubblicità; quindi a New York come animatore di Braccio di Ferro e infine a Parigi. Per informazioni 0102530328
Chiara DYNYS - Clean your eyes Il 15 Ottobre 2011 la Galleria Fumagalli di Bergamo inaugura la quarta personale di Chiara Dynys nei suoi spazi. Per l'occasione l'artista espone in anteprima italiana"Clean Your Eyes", il progetto che ha sviluppato nell'ultimo anno della sua ricerca, e che sarà esposto nel corso del 2012 in prestigiose tappe europee. Il progetto e` realizzato attraverso una fase di ricerca fotografica svoltasi principalmente in Italia, in Argentina e in Siria e una fase plastica, per cui sono state realizzate le “cornici” monocromatiche aggettanti gia` appartenenti per forma e concetto al linguaggio artistico di Chiara Dynys. Sino al 19 novembre. Per informazioni 035210340
PASCALI Mediterreaneo Metroplitano L’esposizione intende focalizzare l’attenzione sulla duplice anima creativa di Pino Pascali, indagando tra l'intrigante produzione dei suoi lavori destinati al mondo del Carosello e della televisione. MEDITERRANEO-METROPOLITANO, attraverso un percorso espositivo attentamente selezionato, propone opere tratte da alcuni dei cicli più affascinanti di Pino Pascali sondando le radici mediterranee della sua ricerca. Brescia Galleria Colossi. Sino al 30 novembre. Per informazioni 0303758583
KASSMAN - Spiderman Milano,Tedeschi Gallery Primo appuntamento milanese alla Ermanno Tedeschi Gallery per l’artista israeliano David Kassman. La sua fotografia è
in grado di coinvolgere lo spettatore facendogli fare un nuovo viaggio, visitando dei luoghi mai visti prima, luoghi che al tempo stesso iniziano ad esistere. L’opera di Kassman vuole essere lo specchio impietoso di vedere il mondo e di percepire il creato attraverso gli scatti dei dodici paesi da lui immortalati negli ultimi anni. I lavori in mostra sono ispirati ai temi della natura, della street art e al supereroe “Spiderman”. Sino al 30 novembre Per informazioni 0287396855
GILBERT & GEORGE The Urethra Postcard Pictures Curata da Mirta d'Argenzio, la mostra presenta oltre 140 opere di THE URETHRA POSTCARD PICTURES del 2009, oltre ad alcuni primi esemplari della postal art di Gilbert & George risalenti alla fine degli anni '60. La postal art è stata, nelle sue varie forme, un elemento integrante nell'arte di Gilbert & George, a cominciare dalle POSTAL SCULPTURES del 1969-70, lo stesso periodo delle prime leggendarie presentazioni delle LIVING SCULPTURES degli artisti, e incluse le POSTCARD SCULPTURES, le POSTCARD PIECES e le TITLED POSTCARD PICTURES, tutte create fra il 1972 e il 1989 fino ad oggi, e il gruppo di 564 opere comprendenti THE URETHRA POSTCARD PICTURES. Torino, Pinacoteca Mara e Giovanni Agnelli Dal 6 novembre 2011 al 4 marzo 2012. Per informazioni 0110062008
THE OTHERS Torino dal 4 al 6 novembre The Others è una nuova manifestazione dedicata all'arte contemporanea emergente che avrà a luogo a Torino dal 4 al 6 Novembre 2011 nell'affascinante sede de Le Nuove, il vecchio carcere collocato nel cuore della città. The Others nasce con l'ambizione di dare voce e visibilità a chi crede e investe nella giovane arte contemporanea e che raramente si presenta in Fiere per l'arte. Per informazioni 0113090115
UN’ESPRESSIONE GEOGRAFICA Attraverso lo sguardo di venti artisti internazionali, la mostra racconterà la varietà del territorio italiano, esaltando le ricchezze e la specificità di ciascuna Regione. Artisti presenti: Maayan Amir, Ibon Aranberri, Johanna Billing, Sunah Choi, Isabelle Cornaro, Gintaras Didziapetris, Nico Krebs, Gabriel Kuri, Hilary Lloyd, Victor Man, Hugo Markl, Nathaniel Mellors, Roman Ondák, Taiyo Onorato, Ferhat Ozgur, Tobias Putrih, Markus Schinwald, Cornelia Schmidt-Bleek, Katerina Seda, Ruti Sela, Michael Stevenson, Ulla Von Brandenburg, Andro Wekua. Torino, Fon-
dazione Sandretto Re Rebaudengo Arte. Sino all’ 8 gennaio 2012. Per informazioni 0113797600
GIORGIO VASARI 1511 - 2011 Arezzo, Galleria Comunale Un grande mostra alla Galleria comunale ripercorre la vicenda artistica del Maestro tra disegni straordinari, dipinti restaurati e prime visioni. Un itinerario in città e provincia tra opere, ricordi e testimonianze di vita. “Historico, poeta, philosopho e pittore” come lo definì l’Aretino suo grande amico, Giorgio Vasari è famoso nel mondo soprattutto per le due edizioni delle “Vite” (1550 e1568) fonti primarie per la nascita della moderna storiografia artistica, ma continua ad affascinare e riesce ancora a stupire per la poliedrica e straordinaria ricchezza della sua personalità e della sua arte.Sino all’11 dicembre. Per informazioni: 0575299255
DECLINING DEMOCRACY La mostra Declining Democracy, che è stata inaugurata al Centro di Cultura Contemporanea Strozzina (CCCS) di Firenze lo scorso 22 settembre, propone una riflessione critica nata dal confronto con l’attuale situazione nazionale e internazionale. Artisti presenti alla rassegna: Francis Alÿs, Kamila B. Richter, Michael Bielicky, Buuuuuuuuu, Roger Cremers, Democracia, Juan Manuel Echavarría, Thomas Feuerstein, Thomas Hirschhorn, Thomas Kilpper, Lucy Kimbell, Cesare Pietroiusti, Artur Zmijewski. Sino al 22 gennaio 2012. Per informazioni: 0552776461
DA COROT A RENOIR Incisioni francesi dell’Ottocento La mostra Da Corot a Renoir. Incisioni francesi dell'Ottocento, promossa dal Museo della Grafica, dal Comune di Pisa e dall'Università di Pisa, con il patrocinio dell'Istituto di cultura francese di Firenze, invita a gettare uno sguardo sulla grande stagione dell'incisione francese dell'Ottocento tra Romanticismo e Impressionismo. Pisa, Museo della Grafica, Palazzo Lanfranchi. Sino al 20 novembre 2011. Per informazioni 0502210062
GENOMA CONTEMPORARY Venezia, Spazio Punch Ex Birrerie Gli artisti coinvolti includono e sono loro stessi i "Geni" contenuti nella "Cellula" dello spazio espositivo, e ne contengono a loro volta i "Cromosomi" da cui nascono le Idee del processo espositivo stesso.Artisti presenti: Kobayashi, Mitrione, Pollock, Rafalowicz, Slowinski, Stolte, Vilmansa, Alkistis Wechsler. Sino al 26 novembre. Informazioni sulla rassegna al sito: www.genomacontemporary.com ARTECULTURA
13
La Galleria San Vidal U.C.A.I.
“Vanngiò” Giovanna Gusmaroli
(scoletta San Zaccaria campo S. Zaccaria)
Organizza per le prossime feste di fine anno una mostra collettiva di pittura, scultura, grafica e fotografia per quadri di piccolo formato ( massimo 25x35 escluse le cornici).
Ogni artista può partecipare con un massimo di 8 opere. Qualsiasi tecnica o tendenza è ammessa.
La consegna delle opere deve essere fatta entro il 12 Dicembre 2011.
N.B. Per informazioni rivolgersi alla Galleria San Vidal U.C.A.I., scoletta San Zaccaria, campo San Zaccaria Venezia Tel: 0415234602 cell: 3402334582
14
ARTECULTURA
Nel bel dipinto RIMORSO, realizzato dalla pittrice Giovanna Gusmaroli, in arte VANNGIO’, di particolare rilevanza è il rapporto tra le masse plastiche del corpo e il loro misterioso gioco di ombre. Da un certo punto di vista i contorni tendono a svanire, a dissolversi nell’ombra, senza per questo annullare il rilievo espressivo di cui è dotata la forma. Il contrasto luce-ombra non appare più sviluppato secondo le convenzioni più strettamente accademiche o naturalistiche, ma acquista una sua particolare e poetica vibrazione tonale, quasi in una sorta di magico negativo fotografico. La stessa solidità plastica appare come un cristallo nell’oscurità, che a suo modo diventa trasparente e riflette una luce più galattica, morbida, avvolgente, pur nella sua enigmatica lucentezza. Ancora una volta la pittrice definisce la sua intelligente poetica visiva, conferendo al suo nudo una limpida e tagliante voce interiore. Un’opera, pertanto, di affascinante respiro espressivo e di raffinata elaborazione tecnica. Aoristias Giovanna Gusmaroli Vanngiò: “RIMORSO” 2011 Acrilico su carta, cm. 50x70
Chiara Rossato SCULTRICE DELLA FORMA MEMORIZZATA E’ l’urlo esistenziale che traccia il suo arco evolutivo dal primordiale al moderno della forma dinamica di una sintesi sensibilmente evocativa che fa riferimento artistico al linguaggio scultoreo della realizzazione immediata. Cosicché “DANZA DI ONDE AL TRAMONTO”, la scultura riprodotta a piede di testo, si presenta per noi una metafora della vita in cui il roseo cupo del crepuscolare, in allusione facciale, come a proteggere alle sue spalle l’atmosfera della sera, medita la sua notte. Niente incubi, ma solo chiarezza intuitiva della manifestazione che, nelle sue torsioni, motiva la velocità della creazione. L’evento che cela una finezza poetica di remoto che può essere definita anche virgiliana, risaputo che la scultrice Chiara Rossato è mantovana per natività e professione. Un’interpretazione umana del corpo che, nella confidenziale manipolazione della creta, esalta al genuino lo stimolo artistico che tesse la sua opera come una sentita visione antropologica. (Marpanoza) Chiara Rossato “DANZE DI ONDE AL TRAMONTO” 2006 Terracotta smaltata H. cm. 50x35x20
Gianfranco Rontani GALLERIA GALLERIA Un Maestro tra i PONTE PONTE ROSSO ROSSO
personaggi della pittura contemporanea che hanno segnato l’arte del secolo XX. Già Cavaliere della Repubblica per meriti artistici dipinge 34 tele di metri 2x1 per le 60 rappresentanti l’Inferno a cui fanno eco d’arte altre 22 tele sul Carnevale di Viareggio, dall’opera di 4 metri personalmente donata al Santo Padre ”Lasciate che i fanciulli vengano a me” in occasione della sua visita pastorale a Lucca, alla “Resurrezione di Cristo dinanzi a Sua Madre Maria” anch’essa donata al Papa durante la sua visita alla Diocesi di Lucca a Roma per il Giubileo.
Un Maestro, Gianfranco Rontani, che spazia l’opera dalla natura alla civiltà più avanzata usando intuizione e coerenza di fascino poetico che rispecchia i dipinti di gentilezza culturale oltre che di evoluta facoltà creativa. Come del resto si osserva in “COMPOSIZIONE”, un olio su tela, cm 30x40, in cui la spettacolare natura incolora l’atmosfera Marpanoza L’Inferno di Dante è esposto in permanenza nella Galleria d’Arte Moderna del Castello di Zavattarello (Pv).Tel. 03 83/8426397 Municipio 0383/589132 - Segromigno di Piano (Lu) Cell. 3349020404 Milano, Artecultura tel. 02-864.64.093 Gianfranco Rontani “”GIRASOLI” 2011” Olio su tela, cm. 30x40
Luciano Romagnoni
IMPORTANTISSIMO ! per Abbonati e Lettori
www.lucianoromagnoni.com
ARTECULTURA è anche on-line su facebook e sul nuovo sito www.artecultura.org
Pittore
“Indeterminato classico” con decorrenza il 7 MAG.2009 “Gran nomina di CAVALIERE dell’isola di MALTA” Dalla Accademia dei DIOSCURI.
.
Un’arte totale, al limite della extrasensoriabilità impone all’osservatore emozioni sempre più forti. - MARIO MONTEVERDI . ‘Si accettano ordini di ritratti’ STUDIO LARGO CAVALIERI DI MALTA 16
MILANO tel. 0248300968
Luciano Romagnoni “OCCHIO ALLE GATTE” 1998 Olio su tela, cm. 50x70
al fine di una più tempestiva informazione artistica
Una divulgazione artistica internazionale di mostre personali e rassegne programmate da Artecultura per l’ informazione che forma l’uomo. I lettori non abbonati sono invitati ad esserlo di condivisione nelle finalità culturali di: ARTE-POESIA, DISARMO-PACE! L’abbonamento rimane invariato a soli 30 euro ed oggi Artecultura può essere scaricata anche in formato digitale (PDF) ritenendo l’abbonamento di solidarietà all’aperta iniziativa divulgativa
www.artecultura.org info@artecultura.org da BRERA... ARTECULTURA PER IL MONDO! ARTECULTURA
15
Mariuccia Stretti PITTRICE DEL MARE Il mio lavoro è una continua sfida, un modo personale di accostarmi all’ arte, cercando un approfondimento che includa un senso moderno e non alienante. Sono alla ricerca di una mia distinta personalità, imagerie… di una realtà nuova, che definisca nella pittura un preciso linguaggio, con il confronto libero, senza influenza di quanto avviene nell’arte contemporanea, proprio per il senso di una raffigurazione moderna, non legata alla tradizione accademica, che cerca di porsi nello spazio comunicativo dell’epoca odierna…una leggibilità visiva, popolare, oltre che una limpidezza di struttura. (Mariuccia Stretti) Una semplificazione del complesso che ai nostri giorni soffoca la libera iniziativa artistica è certamente un modo intuitivo di vedere oltre il pantano delle attuali assuefazioni modiste che si confezionano fuori dal sentimento artistica alimentato dallo stimolo della purezza. Un’atmosfera quella della Stretti che prende respiro dalle acque del mare che si fanno pensiero e manifestazione originale di sentirsi vivi con l’arte per divenire immagini delle emozioni. L’energia creativa della semplicità dinamica che raggiunge l’alta tensione di un linguaggio che incontra nel collegamento la sua serenità d’armonia. Marpanoza
Luisa Visconti NELL’ANIMO DELL’ACQUARELLO Forse, senza nemmeno volerlo dagli stessi artisti, nutrire il desiderio a voler dipingere la natura, oggi diviene una necessità. E non più come prova di una spedita tavolozza, ma di una spinta poetica che a monte dello stile, vive il ritmo inconscio che pulsa per una nuova convivenza con l’atmosfera della natura, la campagna, il paesaggio. E Luisa Visconti, che per la seconda volta ha esposto i suoi acquarelli nella Sala Olimpa di Artecultura, ne sente la spontanea attrattiva. Tanto che rivolgendo di curiosità qualche domanda alla pittrice, abbiamo dovuto constatare che il ritorno al classico figurativo della pittura sia un desiderio della rimozione contemporanea che, stanca dell’arrivismo, oggi sollecita il suo ritorno all’origine dell’arte umana. Considerato poi che l’acquarello della pittrice è una sentita rivisitazione ai luoghi del vissuto contadino, etico, la nostra supposizione si avvera. Un acquarello evoluto in sequenza come lastre di un saggio artistico raffinato a rispecchio d’animo. La natura a spirituale liberazione. Marpanoza Luisa Visconti “IL PONTE SUL TORRENTE DI VERLE” Acquerello, cm. 31 x 41
Carla Monti UNA POETICA EVOCATIVA L’omogeneità distesa in asciutto cenerino di cielo e la vitalità della terra sembra che siano i parametri primordiali che alimentano la tavolozza figurativa da cui origina il dipinto di Carla Monti. Una pittura papaverina di primo piano che poi si distende in profondità con animazione campestre di verde e un filare alberato sullo sfondo che segna la triade di uno stimolo pittorico che sente e vive il suo stretto legame con freschezza della natura. Una pittura pertanto di passione che si crea e si manifesta alla maniera estemporanea, priva di ripensamenti, espressa dal tocco del pennello immediato e conseguente di ritmo che diffonde nel dipinto un’atmosfera di realtà e di sogno anche metafisico. E’ difficile e quasi impossibile scindere nel quadro della pittrice la materia dallo spirito in cui l’unitarietà dell’opera si presenta come se festeggiasse una sottile espressione del sacro. “CAMPO DI PAPAVERI” che all’apparenza per accostamenti puramente simbolici potrebbe essere in sintonia con l’impressionismo manettiano, vive invece il suo principio di purezza tonale e di struttura nel raccoglimento dell’artista che sembra intenzionata a raggiungere la bellezza del silenzio. Non una staticità di scontata maniera ma la rara atmosfera di lirica poetica. Info: WWW.Carla Monti.it
Marpanoza
e-mail: mariuccia.stretti@gmail.com Mariuccia Stretti “VELEGGIANDO” Tecnica mista, acrilico su tela, cm. 40 x 30
16
ARTECULTURA
Carla Monti “CAMPO DI PAPAVERI” Olio su tavola, cm. 60 x 40
Armando Stula PIU’ FORTE DEL PENSIERO Il pittore persevera il suo viaggio di ricerca nel forestale del senso e punta a dipingere la genuinità del simbolo come l’intuizione lo recepisce nel fermento della condizione nascente di quel mondo nel quale il sogno elabora le sue più strabilianti allusioni analogiche. Atmosfere di ribellione pura dove il confine è il nuovo della tensione che crea interessando la mano a un continuo tracciato che struttura e dipinge, condizioni d’animo, appunto. La fantasia di Armando Stula che intuisce e percorre soprattutto l’immaginario doloroso della vicenda umana e dipinge la sofferenza nelle forme e nelle meraviglie della sensazionale novità artistica. E “PRIGIONIERO DI UN SOGNO” qui riprodotto, manifesta quella coscienza del profondo poetico dove si elogia l’uomo scoprendo la continuità della sua sofferenza. Ed anche se questa può indossare le vesti dell’allegria, dietro il vitale tessuto del colore vi è la penosa ombra d’animo che sopporta l’innato dolore. (Marpanoza)
CORTINA ARTE Via MAC MAHON, 14 (Cortile int.7) 20155 MILANO -ITALIA Tel 02/33607236 www.cortinaarte.it E-mail: artecortina@artecortina.it PERMANENZE DINO BUZZATI - GIANCARLO CAZZANIGA - GIANCARLO CERRI GIOVANNI CERRI - ROBERTO CRIPPA - DADAMAINO - FORTUNATO DEPERO - LUCIANO MINGUZZI
Inaugurazione mostre ore 18,30 dal 25 ottobre al 12 novembre 2011
ALDA MARIA BOSSI La città immaginaria L’artista, in questa mostra incentra la sua indagine prevalentemente sul tema urbano configurando una città immaginaria
GALLERIA GALLERIA PONTE ROSSO PONTE ROSSO 20121 - Milano via Brera 2 Tel/Fax 02/86461053 Corrisp. via Monte di Pietà1/A WWW:http://www.ponterosso.com E-mail:ponterosso@ponterosso.com
AGENDA Stagione 2011/2012 Dal 24 novembre 2011 al 15 gennaio 2012
“Venite... e ammirate” inaugurazione giovedì 24 novembre ore 18 presentazione di Stefano Crespi
*
dal 15 al 26 novembre 2011
in mostra diciotto dipinti di grande formato di altrettanti artisti italiani del Novecento:
MARINO BENIGNA PAMELA NAPOLETANO Figurazioni
Armando Stula: “PRIGIONIERO DI UN SOGNO” Olio su tela, cm. 30x40
Pamela Napoletano Marino Benigna “Dissolvenza” “Tempesta” 2009 Una pittura di libera i- olio su tela, cm. 80x100 spirazione informale volta a far emergere, evocando, il Drammatiche composimondo del non-visibile. zioni spesso modulate di Opere ispirate da tensioni toni di terre e di contrasti di sensibili stati d’animo. chiaroscurali e timbrici.
Adriano di Spilimbergo Milano sotto la neve, 1955
in contemporanea
Natale regala Arte piccoli quadri - sculture acquerelli - tempere - disegni incisioni - litografie - stampe cartoline - libri d’arte
ASSOCIAZIONE CULTURALE R. CORTINA Via Mac Mahon, 14 (Cortile interno n. 7) 20155 MILANO - ITALIA Tel/Fax 02/33607236 - Cod.Fisc. 97181820156
Galleria d'Arte Ponte Rosso Orario di apertura da martedì a sabato: 10-12,30; 15,30-19 Chiusura: domenica e lunedì ARTECULTURA 17
BRERA INCONTRA IL PUSHKIN Collezionismo russo tra Renoir e Matisse Dall’11 novembre 2011 al 5 febbraio 2012 alla Pinacoteca di Brera di Milano una eccezionale sequenza di capolavori di Cézanne, Gauguin, Monet, Matisse, Renoir, Picasso, Rousseau e Van Gogh dalle collezioni del Museo Pushkin di Mosca celebra lo straordinario incontro di due grandi musei del XIX secolo in occasione dell’Anno della Cultura Italia-Russia. L’esposizione promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Museo Pushkin e la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Lombardia Occidentale, è curata da Caterina Bon Valsassina, Sandrina Bandera e Irina Antonova ed è in reciprocità della mostra su Caravaggio che lo Stato Italiano presenterà al Puskin da dicembre 2011: come per le opere di Caravaggio è una mostra dei record, con diciassette dipinti assicurati per quasi un miliardo di dollari. Agli albori del Novecento due collezionisti russi, commercianti di tessuti, Sergei Schuckin e Ivan Morozov diventano con la loro passione per l’arte, testimoni di tutte quelle novità e stimoli che hanno caratterizzato l’Europa a cavallo dei due secoli: le esposizioni
18
ARTECULTURA
universali, l’affermazione della fotografia, la pittura en plein air, i Salon e i caffè parigini, lo studio della forma estrema e del colore puro. Grandi mercanti e viaggiatori, i collezionisti Schukin e Morozov, in anni diversi, divennero i migliori clienti delle più importanti gallerie di Parigi, come Druet, Durand-Ruel, Kahnweiler, Vollard. In mostra una delle migliori opere della seconda fase cubista di Picasso, Ritratto di Ambroise Vollard, che Ivan Morozov acquistò probabilmente perché conosceva da vicino questo marchand, di certo non per una particolare sensibilità nei confronti del cubismo. Lo stesso Vollard che definì Morozov “un russo che non contratta!” non perché agisse affrettatamente ma piuttosto con slancio e passione. “Arrivati a Parigi scendevano dal treno ed erano già nelle botteghe, davanti ai loro occhi sfilavano tele come episodi di un film, tornavano a Mosca senza aver visto altro”. (Felix Féneon – direttore della Galleria BernheimJeune) Amici personali di molti artisti, acquistavano quadri che non interessavano né i collezionisti né i musei, seguendo ognuno i propri gusti e la
propria indole. I successi più straordinari del collezionismo dei due mercanti sono legati ad alcuni quadri in particolare: lo splendido Boulevard des Capucinnes di Monet, che segnò la svolta nel 1907 per Ivan Morozov. Ivan Morozov spendeva negli acquisti di dipinti francesi da 200 a 300 mila franchi all’anno, che equivalgono ai nostri 750 mila euro/ un milione e 125 mila euro, e in quindici anni riuscì a raccogliere oltre duecento opere attraverso le quali è possibile leggere l’evoluzione della pittura francese moderna. E poi ancora, i tre Cézanne, Pierrot e Arlecchino, Acquedotto, acquistati nel 1904 da Schukin – il primo in Russia ad avere un Cézanne – e il Ponte sulla Marna a Creteil scelto da Morozov nella Galleria Vollard nel 1911. A Brera ad essere raccontata, per capolavori, è quindi la storia eterna della fascinazione dell’arte, delle passioni, dell’emozione che l’opera d’arte – quando è veramente tale - sa dare a chi la crea, a chi l’acquista e a chi, semplicemente, l’ammira. Aoristias Info: sbsae-mi.brera@beniculturali.it
CARAVAGGIO a Cuba L’Avana, Museo Nazionale di Belle Arti Ha avuto luogo lo scorso 23 settembre al Museo Nazionale di Belle Arti di L’’Avana uno straordinario evento espositivo per l’isola caraibica con la presentazione di una selezionata rassegna di opere di Caravaggio fra cui il celebre Narciso. Grande è stata l’attesa da parte dei cubani per questa iniziativa che mira a rafforzare i legami culturali fra Cuba e L’Italia. Numerose le personalità presenti tra cui il Sottosegretario Italiano Riccardo Villari, il ViceMinistro Cubano della Cultura Fernando Rojas, la curatrice ed il commissario della Mostra, rispettivamente Rossella Vodret e Giorgio Leone, la Direttrice del Museo cubano e il Cardinale Jaime Ortega. Hanno partecipato all’importante evento anche
Mariela Castro, figlia del Presidente del Consiglio di Stato e del Consiglio dei Ministri Raoul Castro, fratello di Fidel e Aleida Guevara, figlia del ‘Che’ la quale ha dichiarato:”...E' sempre una emozione grande vedere opere di questo livello qui a Cuba, venute da un Paese come l'Italia sempre solidale con Cuba. E' bello che tanta gente possa vedere queste opere, è importante soprattutto per i giovani che possono così ampliare la loro conoscenza". Con la suggestiva esposizione cubana il dialogo tra la realtà cubana e quella italiana si arricchisce ulteriormente di nuovi stimoli che non sono quelli tradizionali della politica o della diplomazia,ma della vitalità dell’arte. La mostra è in programmazione sino al 27 novembre 2011 - (Aoristias)
Caravaggio, NARCISO, olio su tela, 1597-99
Statua di Dionisio, Parigi, Museo del Louvre
LA VIGNA DI DIONISIO Vite, Vino e Culti in Magna Grecia Bari, Palazzo Simi Sino al 20 novembre 2011 La mostra è ospitata presso la sede di Bari della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia, a Palazzo Simi, in veste completamente rinnovata e arricchita da nuovi materiali rispetto all'edizione già realizzata nel 2010 nel Museo Nazionale Archeologico di Taranto. Negli eleganti spazi al piano terra dello storico edificio, la narrazione si sviluppa continua con diverse sezioni tematiche, illustrate dai reperti (ceramiche figurate di importazione corinzia, attica a figure nere e a figure rosse, ceramiche figurate di produzione italiota, ceramica a vernice nera, ceramica indigena; armature e contenitori in bronzo, monete, votivi in terracotta) provenienti dai principali siti archeologici del territorio regionale, in particolare da Taranto, Rutigliano, Ceglie del Campo, Cavallino. L’esposizione è supportata da apparato illustrativo e didattico. Info: 080/5275451 ARTECULTURA
19
LETTERA DA DOGLIANI (CUNEO) di Milena Milani
Ho scritto una poesia che, si intitola Il centro del mondo. L’ho mandata al mio amico siciliano Nino Abbate, scultore, con il quale sono in corrispondenza continua e invito i miei amici poeti di tutta Italia a fare altrettanto. Il suo indirizzo e-mail è epicentromuseo@virgilio.it. Sta preparando un volume dedicato al cerchio, al tondo, alla forma geometrica più o meno come quella sulla quale viviamo (e non siamo mai contenti, ci lamentiamo spesso, vorremmo cambiare e non ci riusciamo). Io, invece, anche con tanti problemi, capisco che la felicità è a portata di mano. Forse mi sbaglio ma di sicuro devo qualche ora serena alle conversazioni con Abbate, alla sua bella voce che mi rassicura. Adesso, mentre l’estate è quasi terminata, vorrei salire su un aereo e ritornare in Sicilia per qualche giorno. Invece, mentre si celebra l’Unità d’Italia, mi viene in mente, all’improvviso, un librettino di mia madre, che ha la copertina di avorio ingiallito, due chiusure d’argento a scatto, più di un secolo di vita, infatti è del 1898, così dice l’imprimatur dell’ultima pagina. Il titolo è Ore Pie, pensieri, riflessioni cristiane, preghiere. Un foglietto piegato a metà, della Parrocchia dei Ss. Quirico e Paolo, a Dogliani, invita alla Comunione Pasquale del 1910. Nella mia testa, come un ritornello, ci sono gli ultimi tre versi della poesia che ho inviato in Sicilia a Abbate. Esiste un cerchio che si chiude intorno a me, dove le stelle sembrano più vicine: “sto zitta/in silenzio/io devo pregare”. Davanti ai miei occhi ecco la maestosa Basilica di Dogliani, in un pomeriggio di tanti anni fa. Guidavo la macchina che mi aveva
20
ARTECULTURA
rivenduto il pittore Aligi Sassu, che funzionava malissimo e si guastava spesso. Da Savona, dove sono nata, accompagnavo mia madre al luogo dov’era nata lei, Dogliani, il paese di Einaudi. Rivedo il percorso su quella vettura, attraverso campagne e vigneti silenziosi, curati, ordinati, salite e discese per le colline delle Langhe. A Santo Stefano Belbo c’era anche il paese di Cesare Pavese, lo scrittore morto suicida a Torino, che ho conosciuto e amato nei suoi libri. Da Pavese saremmo andate più tardi. Quelli erano posti che mi facevano meditare. Intanto ecco l’abitazione della mia genitrice, una sorta di fattoria con tante finestre, un fienile, un porticato, dove lei era stata bambina, poi giovinetta, prima di trasferirsi con la famiglia a Savona in Liguria, dal suo Piemonte adorato. “A Dogliani ho fatto la Prima Comunione” diceva mia madre, parlava sottovoce, emozionata, poi trovammo un gattino sperduto, mi fermai a raccoglierlo, lei si asciugò gli occhi e noi, lì tra il verde, sentimmo la bestiola che ronfava, infilandosi sotto una mia ascella. Portai quel piccolo animale da mia zia che era in villeggiatura in un altro paesino, Farigliano, dove c’era anche mia cugina con le bambine. Furono estasiate e accolsero il
Cesare Pavese a Santo Stefano Belbo
gatto con strilli di gioia. Così va avanti l’esistenza, così vanno avanti le stagioni. Dalla mia poesia del centro del mondo per Abbate e il suo Museo delle piastrelle dipinte, in ceramica, che già ho descritto per ArteCultura, eccomi al Nord in un girovagare ininterrotto. Ma questo significa essere vivi e pregare. “Io mi levo in piedi, o sovrano legislatore” leggo nel libretto Ore Pie di mia madre, “per mostrarvi che a costo dei miei interessi e della mia vita stessa sono pronta a difendere le grandi verità che sono contenute nel Santo Evangelo. Datemi, o Signore, tanta forza per eseguire la vostra divina parola quanta è la fermezza che mi infondete per crederla”.
ARTE POVERA PER L’ITALIA nel 150° dell’unità nazionale ARTE POVERA 2011-2012 a cura di Germano Celant Progetto promosso da Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea Triennale di Milano Coordinamento e catalogo Electa 24 settembre – 26 dicembre 2011 MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Bologna "Arte povera 1968” a cura di Germano Celant e Gianfranco Maraniello 6 ottobre 2011 MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma "Arte povera al MAXXI” a cura di Anna Mattirolo e Luigia Lonardelli Mario Merz, Igloo a Borgo San Paolo
Coinvolgerà le più importanti città italiane, da Milano a Roma, da Napoli a Torino, passando per Rivoli, Bologna, l’organica serie di rassegne dedicate al movimento dell’ARTE POVERA, fondato da Germano Celant nel 1967. Curatore del progetto lo stesso Celant coadiuvato da diversi collaboratori. L’ampia e documentata serie di rassegne che cade sul finire delle celebrazioni dell’Unità d’Italia, intende sottolineare il particolare e creativo contributo dell’arte italiana alla ricerca artistica internazionale che per la seconda parte del Novecento vede proprio in riferimento alle arti visive nel Movimento dell’arte Povera il suo punto espressivo e culturale di maggior consistenza e spessore. Come con il Futurismo lo sguardo degli artisti italiani si allargò allora alla dimensione europea, sul finire degli anni sessanta l’Arte Povera italiana ebbe vasta risonanza non solo sul vecchio continente ma anche negli Stati Uniti dove contribuì allo sviluppo di similari tendenze, come ad esempio la Land Art
Il movimento nasce nell'ambito della cosiddetta arte concettuale in aperta polemica con l'arte tradizionale, della quale rifiuta tecniche e supporti per fare ricorso, appunto, a materiali "poveri" come terra, legno, ferro, stracci, plastica, scarti industriali, con l'intento di evocare le strutture originarie del linguaggio della società contemporanea dopo averne corroso abitudini e conformismi semantici. Un'altra caratteristica del lavoro degli artisti del movimento è il ricorso alla forma dell'installazione, come luogo della relazione tra opera e ambiente, e a quella dell'"azione" performativa. Germano Celant, il critico d'arte al quale si devono il nome, mutuato dal teatro di Jerzy Grotowski, e la teoria del movimento, afferma che l'arte povera si manifesta essenzialmente "nel ridurre ai minimi termini, nell'impoverire i segni, per ridurli ai loro archetipi". Alcuni esponenti del movimento furono Giovanni Anselmo, Giuseppe Penone, Mario Ceroli, Mario Merz, Piero Gilardi, Giulio Paolini, Sergio Lombardo, Cesare Tacchi, Fabio
8 ottobre 2011 – 19 febbraio 2012 Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli "Arte povera international” a cura di Germano Celant e Beatrice Merz 15 ottobre 2011 MADRE - Museo d'Arte contemporanea DonnaREgina, Napoli "Arte povera + Azioni povere 1968” a cura di Germano Celant e Eduardo Cicelyn 25 ottobre 2011 – 29 gennaio 2012 Triennale di Milano, Milano "Arte povera 1967-2010” a cura di Germano Celant
Mauri, Michelangelo Pistoletto, Pino Pascali, Pier Paolo Calzolari, Gilberto Zorio, Luciano Fabro, Jannis Kounellis e Gino Marotta. L'obiettivo di questi artisti era quello di superare l'idea tradizionale secondo cui l'opera d'arte occupa un livello di realtà sovra- temporale e trascendente per essere, invece, concretamente determinata dall’evoluzione della natura e della storia. Aoristias ARTECULTURA
21
Gino Fossali (1940-2002)
NEL MITO LA SCOPERTA DELLA COERENZA CREATIVA
“LA BESTIA” 1964, Tempera e china su carta, cm. 42x51
La recente monografia dedicata a Gino FOSSALI (1940-2002), Silvana Editoriale, a cura di Antonio D’Amico costituisce un insostituibile strumento per indagare e riflettere sulla ricerca pittorica, grafica di un artista di originale espressività e di appassionato coinvolgimento morale. Originario di Pieve di Cadore, iniziò la sua attività nell’ambito di una riflessione neo-metafisica, come testimonia l’eloquente Crocifissione del 1958. Tuttavia il suo vero percorso creativo si configurò nell’ambito di esperienze espressioniste che nel corso degli anni sessanta si andranno sempre più consolidando ed affinando, anche in una sorta di poetica sinergia con importanti suggestioni stilistiche e sociali del periodo come il Realismo Esistenziale, la Neo-figurazione. Da questo punto di vista quanto mai intense e coerenti con le sue premesse estetiche e culturali, appaiono le opere del ciclo Tragedia del Vajont, caratterizzate da una figurazione esasperata, drammatica, in cui il segno incide e scava con grande energia le figure, de- struttura creativamente l’impianto complessivo della composizione. Pertanto una pittura di profondo impegno civile, ma
22
ARTECULTURA
“EMIGRANTI” 1964, Tempera, china e lavis su carta, cm, 41,5x51
lontana dalla banalità di immagini oleografiche, celebrative. Infatti per Fossali l’arte è essenzialmente emotività pura e lucida al tempo stesso che senza inutili mediazioni o strategie conferisce animazione e vitalità all’opera, alla sua realtà emotiva ed ideale. All’interno di queste convincenti e convinte meditazioni il linguaggio espressivo di Fossali prosegue il suo viaggio esplorativo dell’uomo e della società nel suo complesso arricchendosi a partire dagli anni settanta di vibranti atmosfere cromatiche, in cui la figura si fonde tutt’uno con lo spazio, l’ambiente, all’interno di una pittura che diventa pura, più di tono cromatico che di segno, di magica apparenza più che di dura, sofferta consistenza. E’ il preludio, questo, alla fase mitologica della sua ricerca in cui il pittore pare trovarsi in un particolare stato di grazia. Il confronto con il mito greco, l’eros, la realtà del corpo si dispiega in interpretazioni estremamente dinamiche, dotate di eleganza ed agilità, quasi un rococò di fine XX secolo, delizioso e pungente al tempo stesso. I colori si stemperano in raffinate tonalità in cui diversificate gamme di viola, azzurri, rosa, verdi
celebrano la loro celestiale e avvolgente danza cromatica e spirituale. Sotto questo aspetto la sua pittura assume un andamento di vibrante calligrafia in cui il segno si fonde nella densità dell’atmosfera, quindi da espressione grafica si determina come organica energia di luce e di spazio. Diversi i critici che, oltre naturalmente ad Antonio D’Amico, si sono occupati della notevole espressione creativa di Fossali, tra cui si possono citare Giorgio Seveso, Mario Monteverdi, Marina De Stasio, Giorgio Segato ed altri ancora. Il catalogo oltre alla ricchezza del materiale iconografico con il riporto di opere che vanno dal 1958 sino al 2002, presenta anche diverse testimonianze scritte dal Fossali stesso nelle quali si ha modo di cogliere la profondità del suo pensiero, già sorprendentemente maturo ancora in giovanissima età. La stessa pubblicazione di alcune sue poesie accentua ancor più la raffinata e sensibile personalità di Fossali, la sua acuta capacità di aver saputo legare meravigliosamente le vicende del mito alle contraddizioni ed alle speranze dell’uomo contemporaneo, ancora alla ricerca di un suo più solidale equilibrio di convivenza. (Teodosio Martucci)
UNA TROPPO BELLA CATHERINE NEGLESTAD COSTRINGE A PARTEGGIARE PER ALCINA Alcina, la maga, una Circe rinascimentale che trasforma gli amanti, dopo essersene saziata, in piante o animali. Ludovico Ariosto, nel suo “Orlando furioso”, le fa incontrare un frastornato Ruggiero che la smaschera, mentre Händel ci mette del proprio con una interessante opera piuttosto trascurata, non fosse per il “Tornami a vagheggiar” che fa trillare, vibrare, tintinnare, gorgheggiare e ancheggiare torme di soprani in recital (e, a questo punto, chi non amasse l’opera barocca e gradisse ugualmente assistere a qualcosa di molto bello da vedersi, è invitato ad andare su Google, e cercare “Alcina, tornami a vagheggiar, Adriana Kucerova”, provare per credere). Poiché per noi invece l’opera lirica non è una compilation di canzonette e va presa per intero, dalla prima battuta all’ultima, eccoci al cospetto di “Alcina” e del suo contenuto. L’intrepida Bradamante approda all’isola di Alcina travestita da uomo in modo così convincente da fulminare di amoroso colpo di fulmine Morgana, sorella della maga (viene da domandarsi quali fraintendimenti dei parametri sessuali avessero i tanti autori che hanno fatto ricorso a questo espediente), e trova il proprio promesso sposo Ruggiero succube di un’Alcina che dispone di lui a proprio ragguardevole e insaziabile piacimento e ne pare sinceramente innamorata, anche se i precedenti non lasciano presagire nulla di buono. Da qui equivoci, belluine gelosie, rivelazioni, svelamenti, finzioni, fino all’epilogo che ricalca quello dell’ Ariosto, in un tutto che avrebbe sapore di scontato, con Alcina strumento del male meritevole di ogni punizione possibile; ma... Perché esiste una versione dell’opera in DVD che -accanto a
ribalde libertà registiche intrise di furbesca sensualità, con ripetuti sbaciucchiamenti che, visto che parti maschili un tempo riservate ai castrati sono interpretate da donne, diventano effusioni saffiche a tutti gli effetti- vede come interprete principale una Catherine Neglestad dalla stravolgente
almeno economica costumistica in abiti moderni, che l’ambiguo Ruggiero (il mezzosoprano Alice Coote) percorre riuscendo a diventare sempre più antipatico, fino all’epilogo sancito dal suo colpo di pistola che pone termine alla vita e al mondo della maga. Ma questa Alcina bellissima e dal fascino assoluto, sublime nello scatto rabbioso “Ma, che fa gemendo Alcina?” troppo ci ha coinvolti e, guardandola finalmente calzata, perché ormai ombra di estinta, mentre segue con sguardo dolente l’eroe assassino che si dilegua con la propria amata, viene voglia di materializzarsi davanti all’ händeliano Ruggiero e, in nome della maga che ha magato anche noi, saldare il conto pagandoglielo di brutta moneta. Per chi volesse restare nell’ambito del sonoro è disponibile una Sutherland del 1959 diretta da Ferdinand Leitner (ma qui Ruggiero non è un mezzosoprano che supplisce un castrato -la parte era stata calibrata da Händel sulla vocalità del castrato Giovanni Carestini- ma il tenore Fritz Wunderlich, scomparso poco dopo all’età di trentadue anni, e non è la stessa cosa). Per chi invece stentasse a credere a ciò che abbiamo detto Niccolò Dell’Abate, Alcina incontra Ruggiero, 1550 circa bellezza e dalla fortissima carica suggeriamo, rendendo un cattivo serinterpretativa, a livello estetico mai più vizio all’opera lirica (che, ripetiamo, visto nulla del genere dai tempi di Anna va presa per intero) e un buon servizio Moffo, che però, certo gran bella don- alla verità, di tornare su Google: na quale era, sul palcoscenico riusciva “Catherine Neglestad, Alcina”. Troa sembrare attraente come un cartello verà “Di’ cor mio”, “Ah mio cor” (che di divieto di sosta. La Neglestad, in appunto contiene il “Ma che fa gementubino nero largamente trasparente e do Alcina?”) e altro ancora, sperando scalza, domina la scena, affascinante e che l’assaggio motivi a vedere il resto, intensa. E’ una scena spoglia, il ba- perché...o l’abbiamo già detto che rocco evocato da una gigantesca cor- l’opera lirica si ascolta tutta, dalla prinice dorata a dire il vero per niente ba- ma nota all’ultima? rocca, nella ormai consueta e si spera Giovanni Chiara ARTECULTURA
23
Marco Mariani
LASER PENSIERO MATERIA TRA PERCEZIONE E RIFLESSO DI RICERCA TONALE
Milano, Sala Azzurra Artecultura 1-29 novembre 2011 Inaug. 05-11-h.18 All’inizio degli anni sessanta l’arte italiana, come reazione alle possibilità espressive dell’informale, ben presto isterilitesi in una nuova accademia, optò in una duplice direzione, da una parte riproponendo in un nuovo contesto il discorso figurativo. Dall’altra, invece, puntò su una progressiva smaterializzazione della pittura stessa, indagando da un punto di vista concettuale le categorie operative, interpretative che stanno alla base dell’idea stessa di pittura. L’e- spressione artistica, allora, tese verso una pura ricerca di quell’idea di infinito, di evocazione spaziale a-dimensionale che così intensamente caratterizzò l’opera di importanti autori come Manzoni, Fontana, Klein e di altri. Anche per Marco Mariani questa ricerca d’infinito appare essere e, pro-
24
ARTECULTURA
babilmente è, l’elemento propulsore della sua pittura, l’energia che lo spinge ad affrontare terreni e modalità diverse di espressione artistica. Ma occorre nel frattempo sottolineare - che Mariani avverte nella materia, unica, infinita, indivisibile, il fondamento stesso dell’esistenza dell’arte, della sua possibilità di essere praticata. Materia esaminata al di là della sua ovvia stilizzazione di oggetti, di morfolgia plastica, ma vista come energia in perenne trasformazione nello spazio, sotto l’azione perenne della luce. Un campo, come si vede, straordinario per l’ispirazione e lo studio da parte dell’artista. Nelle sue composizioni Mariani sviluppa le possibilità, latenti od esplicite, della materia/colore. Le indaga non certo con fare istintivo ma con un procedimento si potrebbe dire quasi sistematico. La chimica del resto lo insegna, la materia si presen-
ta sotto forma di tre stati liquido, solido, gassoso che Mariani osserva nelle loro dinamiche processuali che poi pervengono ad un loro evidente risultato estetico. Ed è quello che l’artista efficacemente denomina come residuo, parte finale del processo. L’artista, quindi, emancipatosi dalla mitologia del demiurgo, si trasforma piuttosto in una sorta di sensibile manipolatore della materia con tutte le sue implicazione di colore, luce, spazio. Le soluzioni creative che Mariani propone sono poi assai differenziate in quanto vi sono lavori che spiccano per la loro suggestiva ricerca di trasparenze, velature, altre ancora accentuano la dimensione monocromatica della pittura, mentre in altre la componente dorata del colore esalta l’aspetto simbolico dell’opera. Pertanto la proposta pittorica di Mariani (intesa in senso lato) si pone
all’interno del ciclo stesso della materia, della sua inesauribile vitalità. Un orientamento, quello dell’artista, decisamente in controtendenza se solo si pone attenzione al fatto che l’arte contemporanea sembra, invece, sottolineare con particolare intensità la dimensione virtuale del linguaggio, alimentata dalle nuove forme di comunicazione: internet, video, computer etc. Per Mariani l’arte, la materia, sono un progetto aperto che respinge formulazioni accademiche o definitive. All’interno di questo circuito il ruolo dell’osservatore è fondamentale. Esso non è più un passivo ricettore di immagini o forme pre-stabilitite, ma è sollecitato percettibilmente e creativamente ad interagire con il divenire dell’opera. Sotto questo aspetto assai stimolante è la speciale tecnica di pittura-luce in virtù della quale l’opera elaborata dall’artista viene conta-
minata da un raggio di luce-laser che interagisce con essa, le infonde una nuova energia, la pone per altri percorsi e destini non prevedibili. Ecco allora che in questa interazione colore-materia si svolgono degli avvenimenti, avviene sostanzialmente una storia, che non è più quella codificata nella tradizionale successione di immagini narrative, ma è oggettivamente causata dalla reciproca collaborazione tra artista e visitatore, lungo un discorso che idealmente potrebbe protrarsi all’infinito. Pittura quella di Mariani che pertanto si astiene dal rappresentare in senso classico, come dal suggerire. Piuttosto essa intelligentemente distilla i molteplici avvenimenti della materia-colore-luce che si condensano sul supporto in virtù, appunto, dell’intervento dell’operatore. All’interno della materia sussiste già, oltre l’apparente caos, un ordine,
una coesione che è compito dell’artista portare al livello della forma e quindi della percezione. Già Michelangelo sosteneva come all’interno del blocco di marmo ci fosse già la forma, si trattava mediante un creativo levare di farla fuoriuscire dalla prigione del materiale. Per la sensibilità del XXI secolo la materia, però, non è più una prigione o un limite ma la condizione all’interno della quale avvengono le infinite situazioni della vita, dell’eterno fluire degli avvenimenti che poi la sensibilità dell’artista osserva e coglie nell’articolata molteplicità dei processi fisici, chimici. Che, opportunamente “trattati” possono divenire esperienza d’arte, emozione, così come le opere di Mariani tanto creativamente evidenziano. Teodosio Martucci
ARTECULTURA
25
Antonio Tonelli
dall’oggetto alle galassie per la ricerca di altre realtà conoscitive Incontro sulla mostra alla Galleria d’Arte Moderna di San Donato Milanese. Curata antologica del pittore Nel tema pittorico del maestro Antonio Tonelli si evidenza una forte presa per l’interesse conoscitivo della realtà. E sotto questo aspetto si sono interessati noti critici d’arte tra cui lo scomparso Prof. Mario de Micheli che, di Tonelli, la sua pittura, ebbe sempre una crescente ammirazione. Ma sentiamo cosa dice il pittore del suo operato. D.: Maestro Tonelli quando nella tua intuizione ti sei sentito pittore del nostro tempo? R.: A dir vero non lo saprei, questo perché da sempre vi è stato nel mio vivere una particolare meraviglia per la conoscenza dell’oggetto. Un oggetto, ad esempio come la sedia, che ha sempre mosso in me curiose domande. Non certo di comodità e tantomeno di forma, quanto del suo rapporto con il mondo dell’uomo. Il suo sedersi per sentirsi affrancato dalle fatiche, o nella versione più familiare, ricordare una madre quando rallegra un suo bambino. Vedi, la sedia, non è quella che noi abitualmente conosciamo, ma un qualcosa di misterioso che scava in me particolari domande da cui poi prende spirito di ricerca la mia pittura. Il mio rapporto con l’oggetto non è certo come d’abitudine, ma di vicinanza quasi intrinseca con la mia interiorità. D.: Così detto l’oggetto si presenta come un piedistallo della civiltà? R.: Sono certo concorde con la tua domanda, dicendo che una civiltà non potrebbe avverarsi senza dell’oggetto, questo, inteso, anche per una cava di pietra per costruire l’urbano. E sempre visto da una siddetta angolazione userei ancora affermare che l’oggetto è il simbolo di un linguaggio che fa
26
ARTECULTURA
armonia con quello universale che ci fa conoscere la nostra cultura. L’oggetto a ribadire, dal mio punto di vista particolarmente pittorico, va scavato nel suo ventre per conoscere la sua composizione che per quanto inanimata, ha tuttavia, un qualcosa che interessa la nostra dinamica di viventi. D.: A riguardo del tuo colore che usi nel dipingere con una densità calcolata che veste l’opera di armonia, cosa puoi dire? R.: Non è questa una domanda facile a rispondere per cui debbo affermare che soprattutto seguo l’istinto. Un’istintività che certamente si origina dalla percezione di cui dotano i sensi e l’interiorità dell’animo nel rapporto con l’esterno del mondo. Cosicché i miei colori si propongono da soli, da caso a caso, purché la finalità del dipinto sia la vitalità dell’ar-
monia. Come puoi constatare personalmente alla tavolozza lavoro in piena libertà di spinta emotiva nella quale però, a mio avviso, vi è tutta la teoria e la pratica, ovvero una pratica teorica. Il colore, nel mio modo di sentire e considerare la pittura, sarebbe come il vestito per una sposa: tutto dev’essere grazioso e reale affinché originalità ed evoluzione camminino in parallelo senza smarrire la direzione che nelle arti visive definisce la poetica pittorica. Le velature del colore sono del resto le trasparenze della nostra memoria che senza del colore pittoricamente non esisterebbe. Queste le considerazioni del colore nella mia pittura. D.: E’ stata la spinta avveniristica del colore ad orientare il tuo operato
Nelle opere da sinistra in senso orario: “LA SEDIA GIALLA NELL’ORTO” 1985-86 Olio su masonite, cm. 100x112 “LA FINESTRA SUL CIELO” 2001 Acrilico su masonite, cm. 160x129 “L’AQUILA INSIDIATA” 1996-97 Olio su masonite, cm. 135x95 - 1998: Sulla destra, il gallerista Giovanni Billari e il collega pittore e critico d’arte Franco Migliaccio amici di Tonelli. - Segue, 1977 : Il critico d’arte Mario De Micheli che per lungo tempo si è interessato all’evoluzione delle opere di Tonelli (sulla destra del critico).
artistico in direzione planetaria? R.: In un certo qualmodo direi di sì, come lo è per tutti gli uomini ed i pittori in particolare di rivolgere lo sguardo verso l’alto, quasi senza volerlo. Non dico questo per una visione metafisica della vita, quanto per un desiderio innato nella spiritualità umana sempre tendente ad alzarsi verso il cielo, a volare. Forse si deve ad un principio della dinamica universale che spinge verso l’infinito anche dal di dentro delle cose. Del resto la pittura non è altro che un eterno volo nell’infinito della vita e così per un pizzico d’invidia ho potuto dipingere l’AQUILA INSIDIATA con le sue ali e la FINESTRA SUL CIELO, appunto meditando i grandi orizzonti cosmici che, a mio avviso, non hanno inizio come non posseggono una fine. Per altro ti dirò che l’incanto terso del-
l’azzurro, con cui la natura dipinge la volta celeste nelle giornate di sole, ha certamente una sua attrattiva non solo per gli alati, ma per tutti gli uomini. Al contrario l’inventiva umana non avrebbe costruito l’aereo, certo non per bombardare le città, ma naturalmente per il grande desiderio di volare che ha sempre interessato l’animo umano senza poi dimenticare un Leonardo da Vinci, i suoi studi aereostatici. Una domanda, la tua, che ha certamente del mistero con cui la mente umana deve continuamente domandarsi per approfondire la sua libertà di conoscenza, allontanando l’oscuro della paura. Anche pensando a riguardo, l’utilità dei paraful-
mini. Per cui dal mio punto di vista, il divenire umano si configura quello di andare verso l’alto, in quella dimensione dai contenuti sferici nella quale l’alto risiede in ogni punto dell’emisfero terrestre e del planetario. Una pittura, la mia, che si manifesta in affinità creativa con il proprio tempo storico, anche ai confini del parascientifico dove geometrie e colori si abbracciano per vivere l’unità del mondo in simbiosi con la pittorica armonia. Il mio più sentito ringraziamento per la disponibilità all’incontro con l’auspicio che la tua antologica abbia il migliore successo. Il tuo vissuto pittorico certamente lo merita. Giuseppe Martucci ARTECULTURA
27
TRA ROSA E NOIR il mondo pittorico di Artemisia Gentileschi
A sinistra GIUDITTA E LA SUA ANCELLA, Firenze Palazzo Pitti; segue GIAELE e SISARA, Budapest, Museo di Belle Arti
Milano, Palazzo Reale 22 settembre 2011 - 29 gennaio 2012 Uno straordinario ed a suo modo simbolico parallelismo scorre tra le vicende personali ed artistiche di due grandi pittori della prima metà del XVII secolo: Artemisia Gentileschi e Michelangiolo Merisi da Caravaggio. Vissero entrambi nel medesimo periodo, si dedicarono anima e corpo alla pittura, ebbero una vita travagliata, lottarono con forza contro i pregiudizi ed i condizionamenti del tempo. Ma se l’opera e la vita di Caravaggio sono già stati abbondantemente indagati e divulgati non altrettanto si può dire di Artemisia Gentileschi della quale ora Palazzo Reale presenta una documen-
28
ARTECULTURA
tata retrospettiva con opere che provengono da prestigiose istituzioni e Collezioni Pubbliche come gli Uffizi di Firenze, i Musei di Capodimonte di Napoli, il Metropolitan Museum di New York, il Prado di Madrid. La mostra, preparata da un accurato lavoro di indagine, a cura di Roberto Contini, Direttore della Gemaldegalerie di Berlino e di Francesco Solinas, parte dalle prime opere dell’Artista per arrivare ai suoi più maturi interventi. Artemisia nacque nel 1593 a Roma, figlia di quell`Orazio Gentileschi, celebrato in tutta Europa, capace di uguagliarlo in fama e nella pur diversamente orientata passione per la pittura. Roberto Longhi scrisse di lei nel 1916:
«l'unica donna in Italia che abbia mai saputo che cosa sia pittura, e colore, e impasto, e simili essenzialità...»; tuttavia l’artista ha dovuto aspettare oltre tre secoli per vedere riconosciuto dai posteri il suo status di grande pittore. Fino al secondo dopoguerra, infatti, la Gentileschi viene ricordata più per il processo per deflorazione intentato al collega del padre Agostino Tassi che per i suoi evidenti meriti pittorici. Dai primi anni Sessanta, le vicende della sua vita avventurosa e libera, come la forza espressiva e il linguaggio ricco e fantasioso della sua arte, sono stati oggetto di studi ed interpretazioni da parte della critica femminista: Ar- temisia diveniva un simbolo di emancipazione, ma la sua eccelsa pittura, ammirata sin dal Seicento e ricercata dai potenti di tutta Europa, era messa in secondo piano. Riscoprire il posto di Artemisia Gentileschi nella grande pittura del suo tempo e approfondire le vicende della sua vita, alla luce di documentazione edita ed inedita, sono tra gli obbiettivi della rassegna milanese. Il suo linguaggio pittorico rivela una notevole affinità con il caravaggismo caratteristico dell’epoca. Nelle sue composizioni l’enfasi realistica si accentua in interpretazioni cromaticamente e luminosamente contrastate che accentuano la dimensione drammatica della rappresentazione ( Giuditta e Oloferne ) oppure si volgono verso una raffinata sensualità (Abbraccio tra la giustizia e la pace). Marpanoza Info 02875672
L'AUTODIDATTA NELLA STORIA Personaggi, avventure, intuizioni FRANKLIN
BENJAMIN FRANKLIN
Suo padre, Josiah Franklin, era un mercante di candele e di sego, e sua madre, Abiah Folger, era la seconda moglie di Josiah. Il piccolo Benjamin fu il quindicesimo di diciassette figli, e venne inviato a studiare presso il clero locale, poiché era intenzione dei suoi genitori che si dedicasse alla professione di pastore. A causa dell'estrema povertà dei genitori, non poté terminare gli studi iniziati alla Boston Latin School, continuando così la sua educazione come autodidatta. All'età di dieci anni iniziò a lavorare per il padre, e all'età di dodici venne assunto da suo fratello James, tipografo, che gli insegnò l'arte della stampa. Quando Benjamin aveva quindici anni, suo fratello James diede vita al primo quotidiano indipendente nella storia d'America, il The New-England Courant, al quale il fratello collaborò con lo pseudonimo di Mrs. Silence Dogood. Le lettere scritte con questo pseudonimo vennero tutte pubblicate e divennero ben presto oggetto di conversazione in tutta Boston. Nel 1723, in seguito a dissapori con il fratello, scappò di casa e si trasferì a Filadelfia. Riappacificatosi ben presto con la sua famiglia, l'anno successivo si recò a Londra, dove rimase due anni per perfezionare la propria conoscenza delle tecniche tipografiche. Nell'ottobre del 1726 rientrò a Filadelfia e aprì una nuova tipogra-
fia. Nel giro di pochi anni acquistò e rilanciò vari giornali e si impegnò in diverse attività per la diffusione dell'istruzione: partecipò alla costituzione della Società Filosofica Americana e fondò la prima biblioteca circolante. La svolta avvenne però nel 1729 quando, ormai giornalista ed editore affermato, comprò il giornale La gazzetta della Pennsylvania che diventerà il quotidiano più venduto delle tredici colonie. Nel 1736, a trent'anni, creò la prima compagnia di pompieri volontari, la Union Fire Company. Nel 1750 debuttò in politica come deputato dell'Assemblea della Pennsylvania. Fu rappresentante dello Stato al congresso di Albany, riunitosi in vista della guerra coloniale anglo-francese, ma le sue mozioni, che per molti aspetti già prefigurarono le richieste di autonomia delle colonie dalla madrepatria, non vennero approvate. Nel 1757 Franklin si recò a Londra come rappresentante delle colonie presso il Parlamento. La sua azione diplomatica fu determinante per l'abolizione dello Stamp Act (legge sul bollo), ma successivamente le tensioni si fecero insanabili e alla vigilia della Guerra d'Indipendenza fece ritorno in patria, dove partecipò al secondo Congresso continentale. Nel 1754 alcuni elementi del suo piano di unione delle colonie furono inseriti negli articoli della Confederazione, il primo documento governativo degli Stati Uniti d'America. Nel 1776 contribuì alla stesura della dichiarazione di indipendenza americana. Nel 1787 partecipò alle riunioni in cui venne stilata la costituzione americana, il documento che rimpiazzò gli articoli della confederazione. Benjamin Franklin fu l'unico dei Padri Fondatori a partecipare alla stesura di tutti e tre i principali documenti degli Stati Uniti d'America. Fu il fondatore della Società Filosofica Americana, la prima società di assicurazione contro gli incendi ed istituì il Ministero delle Poste. Fu tra i fondatori dell'Università della Pennsylvania, grazie alla sua esperienza di tipografo, fu tra i primi a stampare la cartamoneta americana, determinandone l'affermazione. Negli ultimi anni della sua vita, divenne presidente della Società per l'abolizione della schiavitù di Philadelfia. Fu anche un Massone di spicco di que-
gli anni ed era un profondo conoscitore del filosofo Leibniz, il pensiero economico e il programma repubblicano. A proposito dell'opportunità di una Banca Nazionale d'America scrisse: « Vedete, un Governo legittimo può sia spendere che prestare denaro in circolazione, mentre le banche possono soltanto prestare cifre considerevoli attraverso i loro biglietti di banca promissori, per cui questi biglietti non si possono né dare né spendere se non per una piccola frazione di quelli che servirebbero alla gente. Di conseguenza, quando i vostri banchieri in Inghilterra mettono denaro in circolazione, c'è sempre un debito fondamentale da restituire e un'usura da pagare. Il risultato è che c'è sempre troppo poco credito in circolazione per dare ai lavoratori una piena occupazione. Non si hanno affatto troppi lavoratori, ma piuttosto pochi soldi in circolazione, e quelli che circolano portano con sé un peso senza fine di un debito impagabile e usura » Ha lasciato numerosi libelli politici, trattati di economia e di fisica e una famosa ma incompleta Autobiografia. Il suo volto è raffigurato sui 100 dollari americani, l'unico, assieme a Alexander Hamilton, ad avere il privilegio di apparire su una banconota comune, pur non essendo stato Presidente degli Stati Uniti. In campo scientifico, Franklin è conosciuto soprattutto per i suoi esperimenti con l'elettricità e per l'idea di instaurare l'ora legale. Molte furono le sue invenzioni: tra queste, il parafulmine (anche se è controversa), le pinne (già teorizzate e disegnate da Leonardo da Vinci), il contachilometri, le lenti bifocali (non vedeva né da vicino, né da lontano, così trovò la soluzione per non cambiare continuamente paio d'occhiali); gli sono state attribuite anche la sedia a dondolo (anche se appare già nei quadri fiamminghi del Seicento) e l'armonica a bicchieri (glassarmonica). L'ora legale fu una sua invenzione pubblicata sul quotidiano francese Journal de Paris che però, all'epoca, non ebbe molto successo; è stata ripresa solo nel 1907 dal costruttore inglese William Willet quando la proposta fu approvata dalla Camera dei Comuni di Londra dato il risparmio energetico che garantiva all'epoca.
ARTECULTURA
29
Gianpietro Maggi: “DONNE AL DAVANZALE” cm. 70x50
30
ARTECULTURA
Carmine Verre
DAL SOFFIO DELLA MATERIA ALLE COORDINATE DELL’INFINITO
La stranezza si può considerare un sinonimo della meraviglia stando allo stimolo della sorpresa che producono i sensi dell’uomo nella percezione che segna il suo rapporto con l’esistenza universale. In questo spirito pensiamo che ci si possa domandare con la pittura di Carmine Verre che, dal luogo della civiltà urbana, trasferisce per intuitivo collegamento con lo spazio cosmico l’indagare nel mondo, senza mai delimitarne il principio ma per maggiorare ancora le coordinate dei tracciati che si confrontano, appunto, come iniziativa allusiva in divenire dell’incognita concezione spaziale. Una simbologia pittorica anche in divertita tensione di ricerca, sia dal punto di vista visivo dell’inventiva estetica realizzata con ammirevole ipotesi di effetto ottico, sia nella realtà della spinta ricercatrice dove fa origine la natura futuribile dell’evento artistico conoscitivo aperto alle diverse emozioni della fantasia. Poiché sia il colore del-
In senso orario dal basso di sinistra: “MONTEFIORALLO”,olio, sm, 60x60 “TREVI PANORAMA”, olio, cm. 50x50 “SCORCIO DI TREVI”, olio, cm. 50x50 “SCORCIO DI SORRENTO”, olio cm. 60x60
le tonalità che ascendono allo spazio, sia le strutture ideative che alimentano la velocità della luce, si presentano animati da spinte d’energie propositive che intravvedono un al di là in continua creazione. E se la luce del sole avvalora la dimensione cosciente, si deve poi all’inconscio dell’artista di avverare la manifestazione della parte nascosta dell’energia sensitiva. La percezione che nell’operatore visivo facilita l’inventiva delle architetture di cui si conosce il battito creativo della partenza ma non il ritmo d’arrivo. Questo perché nella facoltà cognitiva della personalità pittorica di Verre vi è quella spinta alla meraviglia che rincorre senza alcuna interruzione il prolungamento eterno della conoscenza luminosa che appa-
ga il suo desiderio di sorpresa visiva e non solo. Dunque, uno specifico interesse dell’essere, come equilibrio d’armonia poetica e psicologica. Quel mondo della conoscenza che, nelle forme e nelle composizioni pittoriche di Verre, scopre la singolare personalità artistica che per rispecchio esistenziale riguarda il mondo dell’uomo, la sua sensibilità nel costante rapporto con l’universale. I suoi interrogativi celati come evidenti. (Marpanoza) ARTECULTURA
31
ARTE E NON-VIOLENZA / POESIA / PSICOPOESIA / SESSO / SOCIETA’
Ambiente, Linguaggio, Costume Poetico Domandarsi sul linguaggio, sulla sua conoscenza nello stimolo del costume poetico, riguarda il nostro rapporto con il mondo, il nostro vivere sociale nel quotidiano, dove si constata che il lavoro è il fondamentale linguaggio dell’uomo che si avvera di spinta creativa innata ancor prima di ogni sua cosciente, ragionata iniziativa. A conoscere il linguaggio nei suoi legami con il mondo si dovrebbe concludere che lo stesso universo non è che una sferica matassa di linguaggi in cui poi fa nido di civiltà il saggio culturale del ruolo comunicante, l’animazione poetica e l’umana emotività. E che la stessa linguistica di tutte le epoche ed idiomi non ci sembra che abbia tuttora sufficientemente chiarito come alla radice di ogni linguaggio, sia nell’allegria come nello sconforto, il movente sia sempre dettato dalla costante ricerca dell’Altro nell’unitaria convivenza con il mondo. Un esempio, per meglio intendere il teoretico assunto, si presenta utile pensando ad una persona che cascando per disgrazia in fondo ad un pozzo, chieda aiuto a squarcia gola per risalire alla luce del sole. Ma il suo vero grido di salvezza non è poi tanto quello di uscire dal pozzo, come si possa pensare, quanto di raggiungere l’Altro sul terreno del cielo aperto in direzione del quale emette la sua voce di aiuto. Del resto, gli stessi minatori di una miniera, pur consapevoli dei pericoli che comporta la loro prestazione, lavorano ugualmente a centinaia di metri sottoterra. E questo, a spiegar bene, non solo perché costretti dalle disagiate condizioni di vita sociale, ma perché stimolati dalla presenza della compagnia che incoraggia la coscienza a lavorare a centinaia di metri nel sottosuolo. Per cui il nostro linguaggio, al di là di ogni esigenza, esprime il desiderio umano dello stare insieme contro tutte le arbitrarie divisioni del mondo che feriscono l’unità dinamica dei suoi linguaggi a cui fa principio la stessa scienza della comunicazione. Quella che ci ricorda
32
ARTECULTURA
come sia appunto la lingua a dare valore di Nazione ad una determinata convivenza. Cosicché, pervenuti ad una simile visione sulla concezione del linguaggio, sulla logica della dimostrazione causale, prima del conseguenziale sviluppo a succedersi, sostenere che la Poesia per sua natura d’energia animatrice sia la sorgente inesauribile di ogni idioma è da ritenere una miniera per i riferimenti di un linguaggio umano veramente universale, liberato cioè da ogni impurezza d’arbitrio o ricattatoria come si verifica nei nostri tanti dialetti e lingue del parlare quotidiano. Per altro, ritornando nella sfera degli esempi, per sapere cosa sia un linguaggio, ancora prima di consultare un vocabolario ovvero rinomati trattati di linguistica, da quello di Aristotele al più moderno di Ferdinand Saussure, come i più diversi che pure sono di estrema utilità, meglio appurarlo, domandandolo ad un sordomuto oppure ad un forte balbuziente. Si avranno allora risposte immediate ed universali sulla linguistica del loro stesso viso, mosso dalle reazioni psicheorganiche che covano una grammatica pulsionale in gran parte sconosciuta. La mimica è poca cosa o quasi nulla al cospetto delle meraviglie, delle genuinità che ne conseguono nello scavamento poetico. Per cui è da sostenere che per liberare i nostri linguaggi dalle impurezze delle strategie è indispensabile andare alla scoperta del nuovo. La meraviglia di parlare seminando fiducia e non monnezze di odio la si può avverare solo studiando la Poesia della Natura, cosa dicono di gentilezza i suoi fiori che non fingono certamente la doppiezza di certe parole di senso duplice, come liberale, cattolico, socialista, etc. Termini che non si presentano per indicare una mela. Infatti la fruibilità del vocabolo non cela strategie evasive, dubitabili, di propaganda a scapito dell’Altro, ma oggettivamente esprime la forma di un contenitore e di un contenuto che rimane solo mela con il suo
colore e caratteristico gusto, matura o agreste che sia. Ma quello che più a riguardo dà a pensare è che le impurezze del linguaggio si moltiplicano con l’evoluzione della nostra organizzazione di civiltà. Pertanto l’impurezza del linguaggio agli albori tribali, in conseguenza alla comparsa degli ominidi, ritenuti i nostri progenitori, confrontata con quella dell’attuale uomo planetario, che vola per l’universo a buttare bombe sulle città, ci fa dire che la medesima definizione di civiltà non abbia alcun senso oltre la realtà distruttrice della violenza. Una violenza ipocritamente preventivata a “parlare di pace” facendo la guerra. Il nostro attuale linguaggio rimane pertanto davvero inconcepibile poiché tra angeli e demoni non esistono differenze oltre lo scannamento reciproco. Così le parole perdono quel senso del valore a cui la congeniale spiritualità umana pensa di poter felicemente ambire. Sono queste ulteriori considerazioni ad indicarci la necessità che il costume poetico si avveri come matrice di fiducia tra le persone e non come inganno di maligna degenerazione. E quali considerazioni storiche una persona di sentimento può fare quando constata che l’Homo sapiens è succeduto a quello erectus? Non sembra che a confronto delle grandi contraddizioni in cui stiamo affogando evolviamo con la civiltà dei gamberi? Anziché stimolarsi nella conoscenza della poesia del mondo, andiamo verso l’abisso della totale oscurità e non comprendiamo che le armi segnano la fine della specie umana come di tutto il mondo animale ed anche vegetale. La necessità oggettiva di un nuovo linguaggio che ci faccia meglio intendere si presenta indispensabile ed urgente la cui via maestra è solo la Poesia della Natura da dove si può generare una primavera umana che abbia più rispetto di se stessa. I messaggi del corpo possono segnare un’iniziale indicazione in direzione della Poesia della Natura fino a poter giungere a scrivere sull’eternità
della luce del sole affinché i linguaggi siano davvero universali e privi di alcun veleno discriminatorio. Anche per evitare come più e meglio spiarci nella nostra umana identità che di umano non ha proprio più nulla. Dobbiamo pertanto impegnarci a scoprire la dimensione nascosta delle nostre espressioni per soddisfare le dirette esigenze di comunicazione che solo l’animazione poetica può dare ed intensificando tramite essa lo studio delle espressioni analogiche. All’uomo dei nostri giorni necessita una purezza di linguaggio che solo dalla poesia si può generare per cui l’introduzione al suo studio conoscitivo si presenta tanto necessario quanto urgente. La nostra stessa educazione si deve orientare in direzione di una genuinità umana, altrimenti non ha senso se non è collegata di fermento con l’ambiente dove noi viviamo. Infatti ambiente e linguaggio si possono considerare strettamente sinonimi, dato che sia l’uno che l’altro convivono nel ventre e nel cervello di ognuno di loro. L’ambiente ci fa intendere la materialità fisica del corpo e il linguaggio l’universale, spirito della dinamica poetica che in simbiosi alimenta il moto dell’eternità continuamente alla ricerca di equilibri fisicospirituali. La condizione universale, che spiega molte cose, anche sulla condizione umana di salute o di malattie e naturalmente i suoi linguaggi, come quello della cellula condizionata nella sua evoluzione da tante finzioni e cattiverie di pressioni esterne che caricano l’uomo di egoismo, poi sfocia nella più spietata violenza. Costringe persino a fare la guerra con la brutalità di bombardare le città incenerendo le innocenti popolazioni. Ma contro la spietata negazione umana del potere, ci sarà per destino dello stesso universo la naturale evoluzione che libererà i tessuti molecolari dalle incidenze negative che vi risiedono. Invece se l’uomo capisse la forza equilibratrice della poesia si potrebbe prevenire ogni forma di cancro ed anche tante altre malattie. Ed in questo senso pensiamo che Darwin e Wallage abbiano dato un grande quanto valido contributo scientifico con il loro vasto impegno di lavoro. Hanno cioè intuito l’aspetto evolutivo che attende il destino dell’uomo - con la premessa che il dominio atomico del potere non perda prima del
tutto la testa con l’umana distruzione. Per cui l’uomo egoista è destinato a scomparire per incidenza innovativa di equilibrio creativo alla costante ricerca di sicurezza. Il male è sempre una conseguenza e mai una causa in tutte le sue forme naturali e di civiltà. Per tutte queste osservazioni lo dobbiamo ripetere il costume poetico in qualsiasi forma intesa, non potrà mai essere una scuola che in buona o cattiva luce diventerebbe un linguaggio di potere. Il contrario, appunto, del suo destino di essere e di esprimere poesia per il futuro del mondo umano e non solo. E volendosi aprire una breve parentesi sulla linearità naturale del “costume poetico”, è possibile affermare con la carica della massima sincerità che il 90 per cento delle malattie scomparirebbero, e non patiremmo più l’invocante attesa miracolante nello studio del medico guaritore. Come pure dicasi per il 90 per cento dei detenuti, che verrebbero a sparire perché sia le condizioni del malato, sia quelle del carcerato non sono una causa nascente, ma il delinearsi della conseguenza negativa nelle sue più varie forme. Per coerenza del nostro spirito di ricerca sosteniamo che grazie al costume poetico, evoluto nella sua raffinata crescita di equilibrio, non vi sarebbero più tante malattie perché respinte di prevenzione dalla serenità del costume e sarebbero distrutte le carceri con la fine dello strangolante potere. Quel potere che in tutte le sue forme, non potrà mai essere confuso con la genuinità democratica della condizione umana di civiltà credibile, priva di qualsiasi velo oscurantista. Per cui nella manifestazione di un linguaggio arido di poesia, come il nostro, a nulla serve lo studio della linguistica con tutte le sue branche letterarie di paralinguistica, psicolinguistica e sociolinguistica, quando poi si muore dissanguati di stragi. Ecco perché noi dobbiamo conoscere la poesia per effettuare il Disarmo per la massima sicurezza di convivenza. Sembra questo un aspetto difficile a comprendersi, ma dobbiamo prestarci ai suoi interrogativi per conoscere la vitalità della poesia, il suo personale orientamento psicopoetico che ci considera liberi nell’insieme armonioso del cosmo. Tuttavia non ignoriamo l’impegno sincero di tanti letterati e studiosi di tutti i tempi, le loro
tragedie, i personali patimenti, i sacrifici e persino i suicidi, grazie ai quali però abbiamo potuto intuire l’autentico valore della Poesia della Natura, scoprire l’energia liberatrice del suo equilibrio. A cosa serve divinizzare la grandiosa opera di Dante, quando poi ci distruggiamo di droga nelle discoteche e si confonde il giorno con la notte, mettendoci contro la poesia della natura, il suo innato equilibrio di vita? Sappiamo benissimo che la Poesia della Natura è certamente scomoda per tutte le bibbie di ogni religione, per tutti gli apparati armati dei poteri che confondono la pace con la guerra, avversata dai monopoli di ogni interesse economico che intendono l’equilibrio sociale con l’assoluta sudditanza della manodopera. E poi buttando nell’inferno del quotidiano chi non ubbidisce, confinandolo nelle fiamme della disperazione. Tutto un contesto di orribili contraddizioni dal quale non è possibile uscire salvi senza l’aiuto sincero della vitalità poetica che giace bloccata dalle censure dei sistemi oligarchici del potere che ancora fanno finta di non comprendere come tutte le disagiate situazioni economiche di ieri e di oggi, non si risolvono con le armi, ma con la sensibilità culturale della poesia spontanea della natura. Coltivata in ragionata sintonia di evoluzione umana sincera e non strategicamente fittizia, nella quale se non si elimina l’uomo con il fucile, lo ammazzano le amarezze psicologiche. Le istituzioni dovrebbero far tesoro dei suggerimenti qui avanzati che sono originali ed avversi ad ogni forma di razzismo. Certamente facendo i passi possibili, incominciando subito, veramente a comprendere cosa sia la cultura, la civiltà. Privati della naturale poesia è come toglierci il cervello per non farci esprimere chi siamo e cosa vogliamo essere. Nati per vivere da uomini liberi e non da sudditi segregati nei recinti di stati-prigione. La libertà non la vogliamo predicare di inutile rabbia, ma viverla da subito nello spirito della socialità più avanzata, con lo stimolo inesauribile della ricerca poetica ad immagine umana. Il linguaggio che manca e per il quale ci domandiamo e ci sentiamo impegnati a poterlo socialmente conseguire. (2° puntata) Giuseppe Martucci ARTECULTURA
33
Umanità poetica - Umanità poetica - Umanità poetica Umanità poetica è uno spazio aperto alla divulgazione poetica interessata al dibattito sull'identificazione e il ruolo odierno della poesia. La franchezza e l'obiettività degli interventi, costituiscono per la redazione della Rivista la premessa per la pubblicazione. Per facilitare la più ampia partecipazione degli Autori interessati si suggerisce negli elaborati brevità
ORDIGNI INESPLOSI
GHETTO
GLI ANZIANI
Sogni di una realtà persa in mezzo /a latrine e sabbia Calpestate da piedi scalzi in mezzo /a insetti nel giallo Di un rivolo rappreso da millenni /da sorci concentrato Ricorrenti sogni di una realtà persa /che ritorna al neon Di una vita spesa dietro /a illusioni amori e falsi pudori Per farsi belli a spese di altri /innocenti e inconsapevoli Violenze gratuite frustrazioni /ricerca di mero successo Finito dentro un pozzo nero /dove la luna non entra mai.
Bagaglio di saggezza e di costumi d’una vita vissuta. saggezza imbavagliata e disattesa come il grido d’aiuto perso nel vuoto. E sospinti dall’onde del fiume della vita vanno verso l’ignoto all’orizzonte. Eppure hanno il sorriso delicato, che sa di miele e zucchero filato.
Cerco nei tuoi occhi qualcosa /che non esiste e che la Tua voce stonata falsa come /una anfora rotta mi rivela Che non esiste nulla dietro /quel tuo sguardo seducente Oltre il desiderio di piacere /di sentirti viva non importa Come e perché solo il denaro /riesce a placare quell’ansia Di arrivare a dove non sai nemmeno tu /più dire oramai e Così che ricordo il nostro addio /che ogni tanto torna come Una ossessione di una disperazione /senza fine ne ragione. Fabrizio Tintorri
A LINA Mi incoraggiavi a non aver paura. In questo luogo di sofferenza mi sento smarrita. Mi manca la tua voce, stanca di soffrire ti sei lasciata andare contavi i giorni vuoti senza senso. Lina sorella mia, sono rimasta sola a misurare il tempo che mi resta, per finire il viaggio della vita. Con la certezza di rivedere i volti della nostra numerosa famiglia. Laura Strani
34
ARTECULTURA
DOV’ERA Dov’era l’angelo tuo custode mentre volavi dalla impalcatura e non ti ha teso le ali? Dov’era l’angelo tuo custode in quel fatale istante? Forse distratto nelle vie del cielo inseguiva una cometa. Ora fai parte della grande schiera di ignari abbandonati dagli angeli distratti. Altro solco profondo nella profondità di cruda indifferenza. Maria Chiara Quartu
LA ZINGARELLA Cosa c’è nel tuo futuro? Che promette l’avvenire? Tutto questo ti so dire, ma ti prego, non scappare, non ti voglio derubare. Io, che sono zingarella, ti do una notizia bella: certamente andrai lontano, te lo leggo sulla mano. Poi... qui c’è una malattia destinata ad andar via... una noia da evitare, delle spese da affrontare, e, se ancora vuoi sapere, cercherò d’intravedere. Gira, gira la fortuna, col mutare della luna... sì, tu avrai tutto il danaro d’un parente molto avaro, e dovrai farne buon uso altrimenti quello scrigno sarà aperto, poi richiuso, ma se mostrerai buon cuore... per te scorgo un grande amore. Ho finito di predire. Sia la sorte triste o lieta, non mi dai qualche moneta? Franca Trevisi
Memorie vegliarde nostalgiche di verità nelle zone affrante per inesplosi ordigni della guerra mai dimenticata! Corto circuito in agguato sulla neve del ricordo col bla bla bla dei convegni, indegni... Vita perfetta d’imperfezioni con le etichette appassionate per poche privilegiate. I conformismi gridati verso satelliti irraggiungibili Ma gli almanacchi non taciteranno rimorsi smorzati sotto la cenere del malcontento pronti ad esplodere coi mortaretti dell’ultimo carnevale! Olga Matera
ASCOLTO, DI SERA E’ arrivata la sera con i suoi colori fortissimi e brillanti. Sembrano tante candele accese in una chiesa. Il nastro lucente attraversa il cielo. Se ti viene voglia di cantare canta alla terra ti risponderà con un urlo Alessandra Prat
LA POESIA Nasce dal profondo E deve fare ad ogni costo Il suo corso. E’ come un processo D’attuazione Che quando nasce più a Nessuno risponde. Ti prende il cuore Il corpo la mente Sale fino in alto E piano piano discende E con ciò esprime quello Che l’animo in quel Momento sente. Anna Maria Verderame
"La poesia comincia dove finiscono le discriminazioni..." e concisione. Per necessità di spazio la redazione si ritiene autorizzata a sintetizzare i testi rispettando il contenuto. La pubblicazione dei testi poetici ha puro carattere divulgativo, di stimolo culturale. La proprietà letteraria dei componimenti pubblicati rimane pertanto a tutti gli effetti dei singoli Autori. Dei componimenti pubblicati si tiene conto più dei contenuti che della forma elaborata.(Artecultura)
IL COLTELLO I coltelli questi arnesi di cucina lucidi, snelli e affilati, un tempo inutili per tagliare affettati, formaggi e carni, da un po’ di tempo dalla cucina sono usciti e nelle tasche son finiti di mascalzoni, traditori e soprattutto assassini rivelandosi patentati accoltellatori. Sto parlando di criminali e di donne accoltellate come pecore sgozzate. Questo arnese da cucina, la pistola ha sostituito questo è l’orrore costituito migliaia di femmine pugnalate siano esse mogli separate o fidanzate abbandonate. Suggerisco se mi ascoltate di mettere il porto d’armi per tutta la coltelleria altrimenti altre migliaia di donne diventeranno vittime di macelleria! Giuseppe Sabino
FREDDO DI NOVEMBRE Fuori si gela c’è aria di neve, vedo l’acqua del naviglio fumeggiante e il sole che abbaglia... Anche gli alberi sono spogliati dalle loro foglie che cadono in questo freddo mattutino di novembre. Antonio Sparacio
L’invito L’ingresso alla presentazione di Animazione Poetica del 19 Novembre 2011 Aula Magna Liceo Artistico Statale di Brera, Via Hajech 27, Milano è libero.
ERA UN ADDIO
CATARSI O SOSTA?...
Hai abbassato pudicamente lo sguardo ma non per timore
Tutto è niente da giorni in me... Più non racconto questo cuore affannato
Hai parlato con voce calma, suadente: ma non per riguardo. Hai poi aggiunto un ‘no’ veramente garbato ma netto, deciso,tagliente. Hai sollevato infine la mano come per un ciao educato a tutto il mio mondo. Quello è stato invece l’addio: e ora è amaro e profondo il mio smarrimento. Fabiano Braccini
ANSIA DI VITA, ANSIA DI PACE Sempre ritorni dopo ogni guerra, per un’altra guerra in qualche luogo del mondo. Guerra, cumulo di macerie, di stracci insanguinati color di perfidia, volti sfigurati dall’odio corpi innocenti avvolti nelle loro bandiere. Ognuno si sente nudo vulnerabile coperto solo di ansia, ansia di vita ansia di pace. Si specchia il fuoco sul ferro delle armi che urlano come scoppi di fiamme, come carnefici che scagliano a zig zag aguzzi puntali sopra tappeti di vittime inermi. Ma, se la carezza della colomba sorvolerà le case in frantumi per asciugare le lacrime tra le ossa, corrose dalla follia, stivate sul fondo del male, allora anche il deserto sarà vestito a festa e nella polvere delle rovine germogli di umili fiori diventeranno voci vive, stille amorose, sussurri di fratellanza solo allora sarà speranza di pace Caterina Rovatti
Meglio la quiete silenziosa o vero agire per meritati sogni lungo via? Troppo ho percorso le stagioni e la vita! Sembro specchio che lucido si sfuma. Maria Teresa Mosconi
SPERANZA Come mi avvilisce l’odio, la rinuncia della gioia, del senso della vita a lacerare carni come morbida seta intrise del sangue di bianca colomba nel rifiuto di una pace suprema, morto il canto della melodia interiore. Quel brivido organico musicale nell’intento vano di governare i fili fluidi e lenti del cuore al compimento estremo e purificato in uno slancio ingenuo e miniato saziare di sensazioni forti la vita. Come mi avvilisce l’odio, la rinuncia al frangersi dell’amore essenza del tutto circonfuso di evanescente trascendenza e la danza dei sensi esclusa dal contingente al dissolversi ancora di un’umana speranza. Franco Vertovez
DE-SISTENZA L’indottrinamento oscura il sentimento della tua parola bloccata di pulsione mentale - vegetano d’inerzia lentamente il corpo e la coscienza - in subbuglio l’inconscio Da piccolo ubbidisci ai grandi da adulto al nanismo burocrate tu non esisti La tua esistenza non è come le stelle della foresta planetaria ma pena nella palude della censura il luogo risentito del libero pensiero in fertile semina negli sterili arsenali Giuseppe Martucci ARTECULTURA
35
LIBRI....LIBRI...LIBRI
Bidet faraonico
a cura di Aoristias
Salvatore Cagliola INDECIFRABILI MAPPE CELESTI, Edizioni “La Vita Diocesana”, Noto Sensibilmente impegnato tanto nell’attività pastorale, quanto nella ricerca culturale e letteraria, Salvatore Cagliola in questa sua silloge conferma con evidente vigore l’intensità della sua ispirazione creativa. Poesie, le sue, incentrate sul tema della Fede che viene sintetizzata, vibratamente espressa, in una pura tensione cosmica in cui le metafore rimbalzano con ritmica precisione da un punto all’altro del verso. Vi è un senso di accogliente azzurro che da allusione marina o celeste, poi diventa canto interiore, respiro psicologico che si comunica con tersa chiarezza al lettore. Gli stessi interrogativi che l’autore si pone si trasfigurano non tanto come momenti di tormento o di indecisione, quanto come lirico allargamento della sua poetica evocazione. Da rilevare inoltre anche la bella copertina del pittore Salvatore Dugo. Oltre alla poesia in lingua italiana Salvatore Cagliola è anche un fine cultore di quella in lingua siciliana, come ben testimoniato dalla raccolta CIRCANNU NUN SI SA CHI, arricchita dalle raffinate considerazioni di Angelo Fortuna e di Corrado Di Pietro,( Edizioni Morrone). Un ulteriore elemento che consente di valutare in una prospettiva più ampia ed articolata le suggestioni poetiche di Cagliola che nascono da un animo profondamente in armonia con se stesso e la realtà che lo circonda.
Francesco Deodato NOLI ME TANGERE, Adhoc Edizioni In questo suggestivo racconto di Francesco Deodato storia e spiritualità si intrecciano all’interno di un contesto culturale in cui le vicende personali dell’autore conferiscono un coinvolgente fascino ed invito di lettura. L’autore si rende conto del fatto che la grande storia del Cristianesimo è appunto troppo grande per essere codificate in maniera ultimativa all’interno della tradizione ufficiale. Da qui per Deodato il desiderio di accostarsi ad altre fonti, come per esempio i Vangeli Apocrifi e nel contempo tenere conto dei risultati di straordinarie scoperte archeologiche, come i Rotoli di Qumran che hanno gettato nuova luce sulle origini del Cristianesimo. Merito dello scrittore è quello di aver reso una storia così difficile e delicata oggetto di una serie di sensibili riflessioni, espresse senza alcun accento polemico, ma col desiderio, invece, di contribuire a quell’opera di nuova spiritualità di cui l’uomo contemporaneo, oggi smarrito e spaventato dal futuro, necessita. Una nuova conferma, questa, delle doti narrative e di indagine che contraddistinguono il colto pensiero di Deodato, la sua infinita sete di conoscenza, di uomo e di credente. Pertanto una lettura di incisivo stimolo culturale e di penetranti interrogazioni su importanti aspetti sociali del mondo di oggi Calogero Di Giuseppe OMAGGIO A LEOPARDI (Liriche) Ed. L’Infinito, Pioltello, Milano Nella prima parte le liriche sono dedicate a Giacomo. Nella seconda vi è l’itinerario poetico dell’autore nel periodo 1960-2011 LA SPAZZATURA UMANA Edizioni L’Infinito, Pioltello, Milano (Satira socio politica). La lotta di un giornalista contro 17 poteri che hanno distrutto l’Italia
36
ARTECULTURA
Per capire se in Egitto si respira o meno un’aria nuova, voliamo a Hurgada e, mentre al Cairo, nell’attesa delle imminenti elezioni, non si sono placati gli animi per gli irrisolti problemi con la giunta militare, sul Mar Rosso è rimasto tutto immutato, come se la popolazione fosse composta di tanti pachidermi addormentati. Un giovane musulmano ci erudisce sul fatto che ora sono state istituite nuove tasse - sulle sigarette, sulle confezioni di patatine e quant’altro - che saranno girate alle scuole, agli ospedali e alle famiglie povere. Al minimarket però la musica è diversa: una bottiglietta d’acqua o un pacchetto di sigarette cambiano il loro prezzo di ora in ora non appena subentra un altro cassiere perché qui non ci sono né scontrini fiscali né regole, se non quelle che impongono di ingannare il turista (quelle religiose, invece, anche se di facciata, si rispettano rigorosamente). Sempre dall’indigeno apprendiamo che in questo Paese si può comprare di tutto, dalla patente a un titolo di studio; il servizio sanitario è a pagamento e chi entra in un ospedale per un intervento chirurgico non sa se ritornerà a casa vivo o morto. Alla luce di ciò, noi confidiamo che un futuro migliore sia nelle mani dei giovani ribelli della “Facebook Generation”o di quei laici che sognano un Paese libero ma, in una comunità così conservatrice, chissà quanti decenni saranno ancora necessari per raggiungere la democrazia! Le nuove energie intellettuali dovranno lottare contro l’analfabetismo e gli interessi privati per porre fine alle ingiustizie, alla povertà e alla corruzione che da trent’anni opprimono queste terre. Nell’immediato futuro, per avere più entrate nelle casse dello Stato e nelle buste paga dei lavoratori (ricordiamo che i camerieri che lavorano negli alberghi guadagnano 50€ al mese), gli egiziani dovranno valorizzare di più le loro risorse turistiche lavorando in proprio senza dover dipendere dai tour operator stranieri che li dissanguano. Nel frattempo, poiché qui esistono taluni mestieri che da noi sono pressoché scomparsi, si potrebbero creare in città delle speciali aree folcloristiche per valorizzarli, come quella riservata agli artigiani che riparano gli orologi, quella dei lustrascarpe e così via. Infine, urge che qui sia brevettato un ingegnoso oggetto che elimina l’ingombrante bidet e che porterebbe nelle casse dello Stato milioni di dollari, utilizzabili per completare finalmente le strade con strisce pedonali e riassettare le vie interne sterrate. Il bidet nasce in Francia alla fine del XVII secolo ed è curioso che, pur essendo un'invenzione francese, non sia usato in Francia così come in nessun altro Paese del Nord-Europa. Anche nei bagni degli alberghi egiziani non esiste alcun bidet o meglio, c’è un particolare aggeggio che lo sostituisce. Trattasi di una scoperta faraonica sensazionale che poco ha da invidiare a quella delle mummie: un flessibile di circa un metro piantato nel muro, munito di un piccolo rubinetto alla sua estremità e semplicissimo da utilizzare: quando ci si siede sulla tazza, si sgancia il flessibile dal supporto murale spostandolo nel water e, all’apertura del rubinetto, inizia la magia…
Antonio Fomez
VENEZIA UN APPUNTAMENTO INVENTATO RACCONTO DI GILLY Il libro era rimasto aperto su quelle pagine, che solo un grande regista come Visconti, aveva potuto tradurre in immagini di così rara bellezza ed eleganza, in un clima di decadente tragico romanticismo: Morte a Venezia. Al suo arrivo il cielo era grigio. Ventate improvvise spazzavano le calli e i ponti e le foglie del platano nella piazzetta Valdermarin, col loro secco frusciare, rivelavano che durante la notte c’era stato un insolito freddo. Oltre il ponte di Rialto, trascorso mezzogiorno, il cielo appariva ancora coperto. L’aria era elettrica e percorsa da brusche raffiche di vento, finché la pioggia, inesorabile, scrosciava sull’asfalto di piazza San Marco crepitando e inzuppando i tendoni dei bar. Si rifugiò dietro la pedana dell’orchestrina ed entrò nel baretto all’angolo con il Rio Casanova. Un cameriere gentile, dal forte accento veneto, la interpellò mentre era intento a sistemare i fiori freschi sui tavoli: “Desidera?” rispose che aspettava qualcuno e comunque ordinò qualcosa di caldo. Nel piccolo, elegante locale, c’era un’atmosfera particolare e Maria Claudia pensò che quello sarebbe stato un suo possibile luogo di riferimento. Con rinnovata emozione, ricordò la sua visita a Palazzo Grassi, per l’importante mostra dei futuristi: Balla, Boccioni, Severini e poi..... Jean Pierre Florent. Un incontro determinante; si erano subito scambiati pareri e impressioni e lui rivelò di essere un libraio collezionista che la settimana seguente avrebbe presentato a Parigi - al Quai Voltaire - un giovane autore esordiente di grande talento, appassionato di storie futuriste. Maria Claudia decise che la sua tesi di laurea poteva aspettare, mentre i suoi scritti di filosofia e storia dell’arte si sarebbero arricchiti, restando a Venezia.
Uscirono coinvolti da una sensibile, reciproca attrazione, sentendosi in balia di vaghi rumori e di silenzi improvvisi; attraversarono insieme le volte dal fascino solitario, mentre lei si chiedeva quanto fosse già così importante camminare vicini, sotto quelle arcate dai lastricati antichi, nella meraviglia delle sculture dei leoni in pietra, sopra le porte rosse delle case sull’acqua.... Le note lievi della musica di “Anonimo Veneziano” provenivano da un locale della vicina riva degli Schiavoni, e volavano nel cielo.
Sostarono all’Harris bar e Jean Pierre Florent la invitò a cena al Cipriani. Dalla terrazza, al lume delle candele e nel profumo di gardenie, potevano scorgere in lontananza la cupola bianca di San Giorgio: in quell’ora blu dannunziana - dove tutto appare sospeso - un tramonto particolare sembrò annunciare la notte stellata.... Il sogno era durato una settimana - intensa, creatrice di ricordi - ed era rimasto qualcosa di incompiuto, frammentato, incantato. .......... Chiuse il libro e si “inventò” un appuntamento: da Milano, il treno delle 10,40 l’avrebbe portata alla stazione Santa Lucia, come la prima volta, ma con la sua nuova storia e - nella mente
e nel cuore - quel magico incontro nel momento della presentazione della mostra: “Jean Pierre Florent”.... Arrivata a Venezia, ebbe la straordinaria sensazione di sentirsi come se danzasse, nella ricerca della sua giusta melodia, senza più alcun senso di provvisorio. Percorse velocemente le calli ed i ponti e raggiunse Piazza San Marco per poter ritrovare il baretto all’angolo con il Rio Casanova. Jean Pierre era seduto a “quel” tavolo leggendo Le Figaro: avvertì la sua presenza, la vide, sorrise e si alzò per venirle incontro. ...... il tempo precipitava mentre lui la stringeva fra le braccia e lei sentiva i suoi capelli sfiorarle il viso, ascoltando quelle appassionate parole sussurrate, non riuscendo più a frenare il forte battito del cuore. La pacatezza della voce di Jean Pierre acuiva i suoi sensi, mentre i suoi occhi - come ammorbiditi sotto l’incedere dell’emozione - sembravano affondare dentro di lei. Maria Claudia scopriva di voler esistere solo per lui e si domandava se viveva nella realtà, poiché il suo appuntamento inventato era diventato - adesso - un vero appuntamento..... Nella laguna arrivava una sottile nebbia, che saliva dal mare. Settembre stava per finire, l’aria si portava via l’ultimo tepore e già si percepiva un vago sentore d’autunno: la striscia azzurra del mare in fondo a Piazza San Marco era lontana, ma si udiva un debole coinvolgente suono levarsi dall’acqua, come fosse un sospiro. In quell’atmosfera speciale, sentiva di essere l’affascinante protagonista di un film bellissimo e si ripeteva - felice - “Venezia è bella , il mondo è bello!” mentre era veramente arrivato, quel magico momento della più emozionante e imprevedibile sequenza finale, dove giù scorrono - i titolo di coda....
ARTECULTURA
37
CONCORSI
CONCORSI
PITTURA - FOTOGRAFIA - ARTI VISIVE - VIDEO -
ARTE PER L’UOMO 2012 Rassegna di Pittura, Scultura, Grafica, Ceramica, Fotografia Servizio speciale con riproduzione delle opere accettate 14-27 gennaio 2012 - Via Ciovasso 19 Milano-Centro La Rassegna a stimolo divulgativo e di confronto artistico viene promossa a cura dello storico d’arte Dr. Teodosio Martucci. Si aderisce con una sola opera con misure minime cm. 30x40 e massime cm. 60x80 munite di attaccaglia e di fotografia a colore, ovvero altro materiale equivalente per la riproduzione dell’opera in quadricromia, larghezza la colonna nel Servizio speciale che effettuerà Artecultura. L’opera presentata verrà menzionata nel servizio di nome e cognome dell’artista aderente, titolo, tecnica e anno di realizzazione con aggiunta di un breve corsivo critico a cura del Dr. Teodosio Martucci. L’inaugurazione della Rassegna ARTE PER L’UOMO 2012 avverrà negli spazi espositivi di Artecultura, via Ciovasso 19 Milano alle ore 17,00 del 14 gennaio 2012. Il contributo di adesione è di Euro 100 per i non abbonati con incluso l’abbonamento annuale e di Euro 70,00 per gli abbonati. Il contributo comprende l’esposizione, nel Centro di Milano, prestazione critica, stampa e il ricevimento di 5 copie della Rivista riportante il servizio interessato. Locandina degli Artisti aderenti. Il contributo è da versare al momento della consegna dell’opera a mano o fatto pervenire tramite ricevuta del versamento effettuato Sole, vento e mare per le isole minori: energia rinnovabile e paesaggio. Scadenza presentazione domande: 09 gennaio 2012 Prende il via l’Edizione 2011 del Concorso di idee internazionale “Le energie rinnovabili per le isole minori e le aree marine protette italiane”, promosso dall’associazione ambientalista MAREVIVO, dal CITERA (Centro di Ricerca Interdisciplinare Territorio Edilizia Restauro Ambiente) dell’Università di Roma La Sapienza, dall’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), dal Ministero per i Beni e le Attività culturali - Direzione generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee, dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Segretariato Generale e dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici). Aperto a diverse categorie di partecipanti, il concorso ha come obiettivo quello di stimolare la ricerca di soluzioni progettuali che, nello stesso tempo, siano in grado di produrre energia termica e/o elettrica dalle fonti rinnovabili sole, vento, geotermia, biomasse, maree, correnti e moto ondoso - e di rispettare l’ambiente, i caratteri tipologici dell’architettura propri del luogo e del paesaggio delle isole minori e delle aree marine protette italiane. Info: www.mibac.it BORSE DI STUDIO DELLA REGIONE CALABRIA- Borse di studio della Regione Calabria per master universitari di secondo livello Dal 24 Maggio fino al 31 dicembre 2011 è aperto il bando della Regione Calabria per l’assegnazione di borse di studio per master universitari di secondo livello. La borsa di studio, fino ad un massimo di 20.000,00 € copre le spese di iscrizione al
38
ARTECULTURA
sul c/c n. 84356302 intestato ARTECULTURA di Giuseppe Martucci, Via Ciovasso 19 - 20121 Milano o tramite assegno bancario. I residenti fuori Milano sono invitati a spedire l’opera in porto franco con opportuno imballo da riutilizzare nella rispedizione dell’opera in porto assegnato a domicilio dell’aderente. La consegna dell’opera, a partire dal 1 dicembre 2011, può essere fatta dal lunedì al sabato dalle ore 9 alle 12,30 e dalle ore 15,00 alle 19,30 La Rassegna è di carattere artistico culturale pertanto non soggetta a Bolla di accompagnamento ai sensi dell’Art.03/D.P.R. del 6/10/1979. Da riportare sull’involucro. Artecultura pur assicurando la più scrupolosa cura delle opere come della loro permanenza durante l’esposizione, non risponde in caso di ogni deprecabile danno. Inaugurazione Rassegna ARTE PER L’UOMO 14 gennaio 2012 ore 17. Informazioni ulteriori:ARTECULTURA Via Ciovasso 19 Milano 02-864.64.093 - info@artecultura.org
master, trasporto, vitto, alloggio, coperture assicurative e assistenziali. Nella nostra offerta formativa (Università di Camerino e Bic Omega) i master finanziabili sono: Master di 2° livello in Tecnologie web per la comunicazione e il marketing turistico Master di 2° livello in Ingegneria dell’autoveicolo per la mobilità sostenibile Master di 2°livello in Ecosostenibilità ed Efficienza Energetica per l’architettura Info www.europaconcorsi.com Artemisia Gentileschi” “Arte : Singolare, Femminile” Bando di Concorso d’arte “Artemisia Gentileschi” “Arte : Singolare, Femminile” Dedicato a tutte le donne della Provincia di Firenze. Scadenza 30 Novembre 2011 Il concorso “Arte: Singolare, Femminile” è aperto a tutte le donne con cittadinanza di uno Stato membro dell’Unione Europea o provviste di permesso di soggiorno residenti nella Provincia di Firenze. Il concorso è promosso dall’amministrazione provinciale di Firenze con l’obiettivo di valorizzare il mondo femminile nell’ambito artistico. Tale progetto esprime la volontà di creare una occasione espositiva e di promozione per una giovane artista emergente ed è un’iniziativa che rientra nella campagna di sensibilizzazione della Provincia di Firenze contro le discriminazioni dal titolo “Libertè, Fraternitè, Differenza”. Obiettivo ed oggetto del concorso. Lo scopo è quello di segnalare all’attenzione di esperti del settore talenti ancora tutti da scoprire, e, proprio per questo motivo, il concorso è aperto alle donne tra i 18-40 anni. Esso prevede la partecipazione di opere appartenenti a diversi campi dell’arte figurativa proprio per sottolineare la ricchezza espressiva, e non solo, che caratterizza il mondo femminile. Alla vincitrice del concor-
so sarà offerto: 1° Esposizione per 11 giorni dell’opera vincitrice e di opere dell’artista (massimo 15 soggetti) presso Palazzo Medici Riccardi a Firenze per il periodo 8-18 marzo 2012. 2° Rimborso spese pari a 3600/00 euro complessive per trasporto opere, allestimento mostra e rimborso spese artista. redazione@florencemultimedia.it IL CENTRO E’ OVUNQUE Scadenza 5 Dicembre 2011 I luoghi più insospettabili sono quelli capaci di incubare gli immaginari più sorprendenti, così come nuove forme di innovazione e creatività. Immaginari che non intercettano fama, nè allori: qualcosa di più simile ad una vocazione. Bellezza implicita e silenziosa che costituisce il maggior contributo di moralità sostenibile. Il centro è laddove possiamo trovare delle risposte alle nostre domande, e la risposta ad una nostra domanda la possiamo trovare ovunque. La partecipazione è aperta a tutti gli artisti, singoli ed in gruppo, di qualsiasi nazionalità. E’ ammessa qualunque tipo di opera innovativa: tecnica libera. Scultura, istallazioni, pittura, fotografia, illustrazione, grafica, video, ecc. Il Progetto IL CENTRO E’ OVUNQUE ha come obiettivo la promozione delle Arti visive. Premi: La valutazione e la selezione delle opere candidate sono a cura di una giuria di settore, la quale procederà alla scelta delle opere. Le opere saranno selezionate con un sistema di punteggio basato su criteri di eccellenza artistica, coraggio, autenticità, forza e originalità. Tra le opere pervenute, 12 saranno premiate con la pubblicazione sul calendario 2012, con una tiratura di 1000 copie. Info concorsi@archiattack.it Opera d'arte per l'abbellimento dell’istituto
CONCORSI tecnico G. Floriani a Riva del Garda Scadenza 12 Gennaio 2012 Bando di concorso per la realizzazione di un’opera d’arte per l’abbellimento dell’istituto tecnico per il commercio G. Floriani, a Riva Del Garda. L’artista è chiamato a proporre un’opera d’arte, così come definita all’articolo precedente, finalizzata alla riqualificazione dell’atrio della scuola, visibile nella planimetria e nelle fotografie allegate al presente bando. Tale zona è esposta al passaggio pubblico. Il tema dovrà richiamare le discipline insegnate, con particolare riferimento agli indirizzi dell’istituto scolastico. L’opera d’arte non dovrà costituire elemento di pericolosità, al fine di garantire un normale flusso di passaggio nel luogo. L’opera potrà essere realizzata con tecniche e materiali liberamente scelti, purché siano compatibili con la funzione dell’edificio e venga assicurata le caratteristica di stabilità. Il sopralluogo è obbligatorio. L’Artista dovrà contattare il geom. Marco Porta (tel. 0461- 496809 o cell.335. 1319561) per accordare il giorno stabilito per la visita, durante il quale verrà rilasciata un’ attestazione dell’avvenuto sopralluogo. I sopralluoghi sono stati fissati nei giorni: 25 ottobre 2011, 8 novembre 2011 e 15 novembre 2011. Info Provincia Autonoma di Trento, Ufficio protocollo della Soprintendenza per i beni Architettonici, via S. Marco, 27 a Trento 38122 “Fossano – citta’ del muretto della cultura” Scadenza 30 Novembre 2011 L’ Osservatorio Fossanese nell’ambito del progetto turistico-culturale denominato “Fossano – citta’ del muretto della cultura”, bandisce un Concorso di idee pubblico, aperto ad artisti della ceramica e non, al fine di selezionare l’idea migliore per la caratterizzazione del Muretto della cultura nell’ambito del progetto di cui sopra; per la decorazione delle formelle ricordo dei vincitori del premio letterario od artistico di cui infra, da incastonare nella balaustra di cui infra. Il festone o la decorazione caratterizzante la localizzazione del MURETTO dovrà contenere: la denominazione del Muretto “Fossano – citta’ del muretto della cultura” l’anno
CONCORSI della posa una decorazione in armonia con le finalità del progetto, larghezza massima cm.13 sviluppo orizzontale massimo cm. 120. I prototipi dovranno pervenire nella sede dell’ Osservatorio Fossanese (studio dott. Barbero), ove sopra, entro e non oltre le ore 24 del 30/11/2011 Info www.bibliotecafossano.it
PREMIO GIOVANE SCULTURA INTERNAZIONALE “FRANCESCO MESSINA” E’ stata affidata a Lorena De Corral e a Claudia Gioia la selezione degli artisti under 40 che saranno invitati a partecipare alla seconda edizione del Premio Internazionale Giovane Scultura Fondazione Francesco Messina. Info@studioesseci.net “ARTE IN TOSCANA” dalla Macchia al Contemporaneo ed. 2012. Sono in fase di SELEZIONE gli artisti italiani ed esteri all’Edizione 2012 di “ARTE IN TOSCANA dalla Macchia al Contemporaneo” prestigiosa rassegna ospitata negli storici spazi espositivi della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Centro Arte Moderna di PISA (Lungarno Mediceo). Infor.ni e modalità n. tel. 050542630 - centroarte moderna@gmail.com PREMIO SEGRETE DI BOCCA c/o Libreria Bocca, Galleria Vit. Emanuele II - Milano. L’opera che partecipa alla selezione è a tema libero, ma di formato esclusivamente quadrato. Dimensione massima accettata cm. 80x80. Non ci sono restrizioni né sulla tecnica, né sul supporto da utilizzare. Il Comitato Promotore, dopo aver selezionato venti opere, inviterà gli artisti selezionati ad inviare l’opera originale. Le opere saranno esposte alla Libreria Bocca di Milano a maggio 2012. Info: tel. 02-86462321 - fax 02-876572 COLLETTIVA DI PITTURA “IN ONORE DELL’UNITA’D’ITALIA” Possono partecipare tutti gli artisti di qualsiasi nazionalità e religione senza limiti di età, operanti in Italia, in qualsiasi campo artistico, la tematica è libera e personale. Informazioni e regolamento tel/fax 02-4564212 - www.roccobasciano.it
LETTERARI - POESIA Premio di Poesia e Narrativa “Amici del Rifugio” La partecipazione al concorso è gratuita. Il Premio è promosso Dall’Associazione di Volontariato “Amici del Rifugio” Onlus attiva presso l’Istituto “La Piccola Casa del Rifugio”, Centro Residenziale per Anziani e Disabili e Centro Diurno, sito in via G. Antonini 3 a Milano.Tale Associazione ha lo scopo di promuovere un volontariato di qualità e il diffondersi di una cultura di solidarietà, di attenzione e di ascolto verso l’altro. Al concorso possono partecipare tutti i cittadini, di qualsiasi età, ad una sola sezione, con opere inedite in lingua italiana. Il Premio si articola in due sezioni: - Poesia inedita sulla tematica del valore della gentilezza e/o della solidarietà e/o del gesto del saluto nella vita quotidiana; - Brevi racconti sul medesimo tema.Patrocini istituzionali: Regione, Provincia ,Comune di Milano. Informazioni cell.: 3200746479 Dott.ssa Rosaria Stasolla. Il bando integrale è su www.piccolacasadelrifugio.it Premio Internazionale di Poesia sul Tema: “Milano Streghetta” XLI Edizione Anno 2012. Il concorso con scadenza il 15 dicembre 2011 è patrocinato da Regione Lombardia, Provincia di Milano e Comune di Milano. Il bando del concorso si può leggere e ricavare sul sito:”WWW.Premio Milano Streghetta.it”. Durante la manifestazione saranno premiate e lette le trenta poesie finaliste del Premio ed attribuite tre lauree (Laurea Apolinnaris) in “Ars Poetica” a poeti di alta risonanza. Informazioni: tel.02.66101903 1° CONCORSO INTERNAZIONALE DI POESIA IN LINGUA ITALIANA Obiettivo del Concorso è la diffusione della poesia e della letteratura compartecipata dal maggior pubblico e la promozione di nuove opere. Al concorso possono partecipare autori di tutte le età, italiani e stranieri ovunque residenti e che scrivono in lingua italiana. Per gli autori inferiori ai 18 anni previa delibera firmata dai genitori o da chi ne fa le veci. Info 02-4564212 - www.roccobasciano.it
ARTECULTURA invita agli abbonamenti 2011/2012 Un mensile familiare, semplice, umano abbònati e consiglialo ai tuoi amici, non ti sentirai pentito... Chi ha l’abbonamento scaduto è invitato al rinnovo Abbonamento normale Euro 30,00 con segnalazione gratuita delle iniziative culturali varie nelle specifiche rubriche di Artecultura. Abbonamento collezionismo Euro 100,00 omaggio grafica di maestri contemporanei disponibili. Abbonamento sostenitore Euro 500,00 Testo critico, a 2 pagine su Artecultura, 6 opere riprodotte nel servizio espositivo EXPO-AZZURRA Abbonamento sostenitore speciale Euro 1.500.00 Mostra personale culturale di un mese, testo critico, 2 pagine di redazionale e riproduzione fino a 6 foto nel servizio espositivo della Sala Azzurra di Artecultura
Abbonamenti accumulativi con sconto del 50% Euro 15,00 cadauno da commissionare a partire da un minimo di 10 (dieci) per: Accademie, Associazioni, Circoli, Ditte, Enti, Gallerie d'Arte, fatti pervenire su carta intestata. ARTECULTURA: un mensile familiare, diverso da tutti. Abbonati e sostieni il suo sentito impegno culturale. Intestare ARTECULTURA - c.c. postale n. 843 56 302 Via Ciovasso 19 - 20121 Milano o servirsi di assegno bancario o vaglia postale. Informazioni, tel.: 02/864.64.093 - Fax 02/860.833 www.artecultura.org e-mail: info@artecultura.org ARTECULTURA
39
L'IMMAGINE QUOTATA Le quotazioni comportano la segnalazione di nome e cognome dell’Artista, residenza, indirizzo, telefono, sito internet ( se posseduto), titolo dell’opera tecnica, misure, quotazioni fino ad un massimo di 5 riferimenti tecnici. La visione di 5 opere oppure 5 foto a colore della sua produzione e per gli aggiornamenti solo 3 foto a colore della recente produzione. Le foto non vengono restituite perché divengono materiale dell'archivio di Artecultura. Le quotazioni, redatte a cura di un Perito del Tribunale di Milano, sono fornite all'artista su carta intestata e pubblicate su questa rubrica in aggiunta di una nota critica redazionale sulla base della colonna (cm.5,4) di una foto delle opere visionate. L'operazione comprende un abbonamento sostenitore ad Artecultura di €.200,00 e di €.170 per i già abbonati da versare sul c.c.postale 84356302 di ARTECULTURA ovvero in sede. Info: tel. 02.864.64.093
Sebastiano Colucci
Ezio Tambini
Pittura tipicamente mediterranea sia per l’allusivo di luoghi, sia per la vitalità del colore che libera con ascendenza di reale la liricità della luce. Trattasi di una sentita poetica di stimolo e tocco contemporanei che intuiscono l’essenza paesaggistica a piena emozione creativa che determina la vitalità del dipinto. La simbologia dell’opera mostra uno stato d’animo di facoltosa purezza artistica. Sebastiano Colucci risiede ed opera a (70043) Monopoli (Ba), Via Del Drago n. 64F - Cell. 3491773264
Una pittura che si configura nello stimolo dell’opera contemporanea essenzialmente riferita alla figura ed alle nature morte realizzate con sensibile intuizione d’impianto strutturale e vitalità tonale della poetica. Molto determinata la personalità creativa che vive l’iniziativa con sentita animazione pittorica. Ezio Tambini risiede ed opera a (60041)Sassoferrato (An) Via Piano Di Frassineta n. 134/2
Quotazioni Tecnica: Olio su tela Cm. 40x60 Cm. 50x60 Cm. 50x70 Cm. 60x80 Cm. 60x90 Cm. 50x100
Euro Euro Euro Euro Euro Euro
1.600,00 2.000,00 2.200,00 2.600,00 3.000,00 3.200,00
Quotazioni Tecnica: Olio su tela Cm. 36x45 Cm. 60x60 Cm. 90x70 Cm. 100x80
Gianfranco Rontani
Euro Euro Euro Euro
1.200,00 2.000,00 2.800,00 3.600,00
Ezio Tambini: “RITRATTO DI FANCIULLA” 2006 Olio su tela, cm. 35x45
Il Maestro Gianfranco Rontani nel suo lungo quanto esperto operato pittorico caratterizza figure e paesaggi con raro equilibrio strutturale e di animazione poetica del dipinto che si distingue per la naturale freschezza di atmosfera alimentata dalla magistrale attività della tavolozza. Il maestro Gianfranco Rontani risiede ed opera con studio in Don Emilio Angeli (già stradone di Segromigno 154) 55012 Segromigno di Piano (Lu) Cell.3349020404 Quotazioni Tecnica: Olio su tela Cm.24x30 Euro 1.100,00 Cm. 30x40 Euro 1.500,00 Cm. 49x50 Euro 2.000,00 Cm. 50x60 Euro 2.800,00 Cm. 50x70 Euro 3.500,00 Cm. 60x80 Euro 4.500,00 Cm. 70x100 Euro 6.000,00 Cm. 80x100 Euro 7.000.00 Cm. 100x130 Euro 12.000,00 Cm. 130 x160 Euro 18.000,00 Gianfranco Rontani: “AUTUNNO 2011” Olio su tela, cm. 30x40
Sebastiano Colucci: “TRULLI FIORITI” Olio su tela, cm. 50x70
Aggiornate le vostre quotazioni per essere informati e corrispondere in modo adeguato a tutte le domande di mercato Informazioni tel.02/864.64.093 fax 02/860.833 Info@artecultura.org 40
ARTECULTURA
ARTESCAMBIO ed altre voci Le richieste di scambio di vendita, di acquisto vanno fatte in un massimo di 20 parole, firmate. Informazioni: redazione Artecultura telefonare 02- 86464093
Aldo Parmigiani “Rose con vaso”, olio su tela, cm 30x40. Cedesi o permutasi con altro noto maestro.
Remo Brindisi interessante tiratura 1/99 cm. 50x70 utile per regali di fine anno cedesi a trattabili condizioni.
Giusi Boncinelli “Donna danzante”, molto dinamica e attraente cm. 50x100 olio su tela, cedesi o permutasi con altro noto artista.
Bruno Contenotte, bella opera informale, cm. 50x70, olio su tela, cedesi o permutasi con altro storico pittore.
Letizia Bellavita composizione floreale di attraente richiamo, Attilio Alfieri “Natura morta” acquarello cm. 30 x50. Offresi o cm. 30x40 olio su tela, cedesi per permutasi con altro noto pittore trattazione o permutasi con altro Giovanni Chiara: “STRUT- noto maestro storico.
Paolo Bonetto “Silenzi sulla sponda“ animata composizione veneziana, cedesi o permutasi con altro noto pittore
Nicola Orobello attraente TURE PERSE N. 22” 2008, Giancarlo Cerri “Marina” “Marina” olio su tela, cm. polimaterico su faesite, cm. 1971, olio su tela, cm. 50x60. 50x60 cedesi a buone con69,5x68,5. Disponibile. Disponibile o permutasi dizioni o permutasi.
Paolo Bonetto: “PRIMA DELL’ULTIMA STAGIONE”, cm. 50x60
ARTECULTURA
41
IMMAGINI & LUOGHI Cronache d’arte a cura di Aoristias
PADIGLIONE TIBET Ampio e positivo riscontro di pubblico e di critica al Padiglione Tibet, progetto a cura di Ruggero Maggi, presentato dal 4 giugno al 30 agosto allo Spazio Art&fortE LAB c/o Palazzo Cà Zanardi di Venezia che ha visto la partecipazione di decine di artisti in un vivo confronto estetico e dialettico stimolato dalla cultura, dalla storia politica e religiosa del Tibet. Una popolazione, quella del Tibet, da troppo tempo oppressa da un regime tirannico, contro le cui politiche repressive, si pone la sensibile testimonianza degli artisti. Autori presenti: Dario Ballantini - Piergiorgio Baroldi - Donatella Baruzzi - Luisa Bergamini - Nirvana Bussadori - Rosaspina B. Canosburi - Angela Maria Capozzi - Silvia Capiluppi - Tamding Choephel - F. Romana Corradini - Marzia Corteggiani- G. Luca Cupisti - Teo De Palma Anna Maria Di Ciommo - Laura Di Fazio Marcello Diotallevi - Luigi Filograno - Roberto Franzoni - Fernando Garbellotto - Ferruccio Gard Annamaria - Gelmi Luciano - G. Gerini Antonella - P. Giurleo - Isa Gorini - F. Lanni R. Petti Bruno Larini - P. Lia C. Spelta - Oronzo Liuzzi - Ruggero Maggi - Fabrizio Martinelli G. Marussi - A. Finzi - Renato Mertens - Simona Morani - Paolo Nutarelli - Clara Paci - Marisa Pezzoli - Benedetto Predazzi - Tiziana Priori Sergio Sansevrino - Roberto Scala Gianni Sedda - Roberto Testori topylabris Micaela Tomaghi Monika Wolf. Info. camera312@fastweb.net ANTONIETTA DELL’ARTE premiata a Diamante Antonietta dell’Arte, siciliana di origine, milanese di adozione, trascorre da 25 anni, parte dell’anno a Diamante, l’incantevole cittadina calabrese che è diventata un suo privilegiato luogo dell’anima. Poetessa di riconoscimento internazionale, con versi tradotti anche in inglese da Luigi Bonaffini e pubblicate dalla Gradiva Publications nella raccolta Selected Poems, tratte dalla sua silloge “Il tema del padre”, lo scorso 5 settembre è stata al centro di un suggestivo incontro al Palazzo della Città con il quale si è voluto esprimere da parte dei cittadini di Diamante il loro plauso al vivo impegno creativo e culturale della poetessa. DUGO Fermenta in maniera assai creativa la radice espressiva del post-impressionismo in quel particolare e splendido lembo sud orientale del territorio siciliano che è costituito dal paesaggio di Pachino. Basta osservare i bellissimi dipinti di Salvatore Dugo, originario del succitato luogo, per comprendere come la natura, il paesaggio vengano trasfigurati una tensione cromatica vibrante di materia e di tonalità luminose. Persevera, pertanto quella originale scuola del Paesaggio Pachinese che ha in Ettore Costa il suo fondatore e che annovera altri notevoli autori INFIN LA MERAVIGLIA Importante mostra di pittura dell’età barocca. Sono esposti trentasei dipinti di alto pregio artistico ese-
42
ARTECULTURA
guiti da maestri italiani e nord-europei dell’epoca barocca, tra i quali una straordinaria opera inedita di Guido Reni e pregevoli dipinti di Cecco del Caravaggio, Salvator Rosa, Mattia Preti, Francesco Solimena e di altri artisti dell'epoca. La mostra è in programmazione sino al 30 novembre al Museo Villa Urania di Pescara. Per informazioni 0854223426 CASADEI La galleria GiaMaArt studio di Vitulano (Benevento) presenta ‘ONIRONAUTI’ mostra personale di Jacopo Casadei che raccoglie un ciclo di opere recentissime. L'onironautica è la disciplina del ‘sogno lucido’, cioè il tentativo di affrontare in maniera cosciente l'esperienza onirica. Nei lavori vengono descritti scenari di sogni, dove i protagonisti trasfigurati vivono contesti ridicoli, grotteschi e improbabili cercando di gestire il proprio ''io'' prendendo scelte ed interagendo nel limite delle loro possibilità. Sino al 31 dicembre. Per informazioni 3398628853 DALLARA “Questo è un fatto. E i fatti sono la cosa più ostinata del mondo.” Da “il Maestro e Margherita" di Bulgakov. In mostra nelle opere di Roberta Dallara “ l’ostinata realtà”. L’artista non si limita a riprendere il soggetto, ce lo pone come una domanda, quasi un’introspezione della vita che si evolve e si trasforma attraverso le superfici e il loro mutare. Bologna, Hotel Accademia sino al 31 dicembre
G.Tatge, Italia Metafisica
TATGE Lo scorso 22 settembre nello Studio Arte Contemporanea C2 di Firenze è stata inaugurata la suggestiva mostra Italia metafisica di George Tatge, curata da Silvia Cangioli, la prima di una serie di mostre che l’artista Antonio Lo Pinto ha in programma di ospitare nel suo spazio. La mostra è un viaggio alla ricerca delle tracce che l’uomo ha lasciato nel tempo sul territorio italiano attraverso l’architettura. Ancora una volta, e il lavoro di Tatge ben lo testimonia, la fotografia trascende la sua dimensione documentativa per essere riflessione, coscienza e autocoscienza del proprio passato, delle radici geografiche, spaziali in cui si sono sviluppate e intrecciate le esistenze. Per l’autore, da questo punto di vista, la luce è il mezzo per mettere in scena il racconto in cui gli edifici sono gli attori. La mostra è in programmazione sino al 12 novembre. Per informazioni 055 680 1225 --c2firenze@gmail.com
SPIRALI DI LUCE Si inaugura l’8 novembre all’Acquario Civico di Milano l’interessante collettiva del Movimento Artistico SPIRALI DI LUCE di cui fanno parte gli artisti Onorato ARISI, Wally BONAFE’, Orazio BARBAGALLO, Matteo CANNATA, Enzo Giovanni Angelo FALTRACCO, Marina KAMINSKY, Pinuccia MAZZOCCO, Alfredo MAZZOTTA. Diversi naturalmente i linguaggi espressivi dei singoli artisti che spaziano dalla scultura alla pittura, ma accomunati dalla volontà di interpretare la forma o la non-forma indagando l’energia primigenia della luce, la dimensione percettiva e spirituale che trasfigura la realtà materiale delle cose e degli avvenimenti. Da questo punto di vista assai significative le parole del critico Miriam Giustizieri espresse in un catalogo di documentazione sull’attività del gruppo: “..il simbolo cosmico della spirale concretizza il concetto di iniziazione, ossia la volontà di compiere un lungo percorso che porterà infine alla crescita interiore, a dunque al raggiungimento della luce intellettuale...” Parole che ben colgono il senso dell’operare artistico del sodalizio, tanto utile in contesto artistico (e non solo) di profondo smarrimento etico e culturale. La mostra è in programmazione sino al 30 novembre. Per informazioni 02 88465 750 MOSTRA COLLETTIVA E’ stata inaugurata lo scorso 29 settembre alla Galleria laboratorio Sperimentale Arti Visive di Milano (Via Plinio 46) la mostra collettiva a cura di Valeria Modica ed Enzo Silvano con opere di Matteo CANNATA, Alfredo MAZZOTTA, Nicola MORPH LOVATI, Salvatore SEBASTE, Tamara PODRYA. Una esposizione artistica e culturale dal vivo confronto, ispirata da una sensibilità estetica moderna, di incisivo rinnovamento espressivo. Info 32847 40 301 Robert SANCHEZ 4+4 Quattro Opere e Quattro Poesie d’Arte L’enigma numerico del titolo è presto svelato: quattro opere pittoriche e quattro poesie dello stesso autore, Roberto Sanchez. Un piccolo numero di tele di medie dimensioni ma che, come è successo altre volte, corrisponde alla vocazione del Museo Minimo di presentare poche o pochissime opere di un’artista selezionate sapientemente per dare al pubblico il meglio di una produzione. Napoli, Museo Minimo. Sino al 21 novembre. (T. 081 62 1170)
Gentile Artista,
auspicando la migliore attività, siamo ad informarLa che per l'annata artistica 2012 ARTECULTURA, mensile informativo che Lei conosce, forse, per qualche nostro casuale invio a scopo divulgativo, programma agevolazioni per i nuovi abbonati nella cui fiducia è gradita la Sua valida presenza di Artista del nostro tempo. L'abbonamento annuale di solo 30,00 Euro offre la pubblicazione di una foto (a ricevere) di una Sua opera seguita da un corsivo critico nella rubrica "IMMAGINI E LUOGHI" della Rivista. In più pubblica tutte le mostre che Lei programma nella seguita rubrica POSTACATALOGO purché giungano entro il giorno 5 del mese corrente per essere riportate sul numero successivo di ARTECULTURA che anticipa gli avvenimenti artistici come mostre, rassegne e segnalazioni culturali varie. Una documentazione storiografica degli eventi espositivi da conservare nel Suo Archivio perché all'occasione può essere utile nel tempo. ARTECULTURA viene mensilmente recapitata in tutti gli Alberghi e Scuole di Milano, all'Ufficio Informazione del Comune di Milano ed all'Ente Provinciale per il Turismo di Milano, oltre ad Abbonati e Gallerie in tutta Italia. Divulgazione a cui oggi è stata aggiunta la completa presenza del numero mensile di ARTECULTURA su Internet con libero accesso: www.artecultura.org Questo, per favorire ulteriormente la divulgazione delle mostre e rassegne, comprese quelle programmate nei servizi degli spazi espositivi di ARTECULTURA, nel centro di Milano tra l'Accademia di Brera e il Teatro alla Scala. A richiesta, siamo disponibili ad ogni Sua informazione come per una Sua eventuale personale delle Sue opere o il definire delle quotazioni da parte di un perito d'arte abilitato dal Tribunale di Milano. Un modo per stimolare l'adesione all'abbonamento e ricevere così mensilmente ARTECULTURA con oltre 40 anni di vita editoriale e tuttora impegnata a migliorare ed estendere la sua attività informativa. Se si abbona subito riceverà in omaggio anche il numero di novembre e dicembre 2011. Un piccolo sforzo, lo tenga presente. Con l'auspicio di non avere intralciato con la presente il Suo lavoro e di annoverarLa tra i nuovi abbonati di ARTECULTURA, gradisca la cordialità dei nostri migliori saluti. Dr. Teodosio Martucci, critico e storico d'arte
La Sala Olimpia di Artecultura con un particolare d’interno. Ideale spazio per una Sua qualificata mostra culturale che non si dimentica con servizi sulla Rivista e divulgati su Internet con libero accesso. Il luogo espositivo situato tra l’Accademia Belle Arti di Brera e il Teatro alla Scala nel centro di Milano. Programmi la Sua personale in calendario 2012-2013 tel. 02-864.64.093 - info@artecultura.org ARTECULTURA 43
Giovanna Gusmaroli -Vanngiò “IL DUBBIO”, Acrilico, cm. 50x70
A R T E C U LT U R A 44
ARTECULTURA