route Pasqua 2012

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Clan Orione Noviziato Albatros Clan Panta Rei

ROUTE DI PASQUA 2012 Santuario Madonna della Corona


LOGISTICA PARTENZA: Il ritrovo è fissato il 5/04 per le h:19.40 a Mirandola (si raccomanda la puntualità!!) (il treno parte alle 19.58) Arrivo previsto a Peri per le 21.40 circa e pernottamento in loco in tenda (La tenda,una per pattuglia,deve essere funzionante!!) Venerdì:Partenza per il Santuario Madonna della Corona Sabato:Partenza dal Santuario alla volta di Caprino RITORNO: Sabato 7/04 a Cavezzo in serata Partenza da Caprino alle 17 e arrivo a Verona per le 18.15 per poi prendere il treno alle 18.26 per Mirandola. Pizzata per tutti La route terminerà alla fine della celebrazione Pasquale delle ore 22.00 Se avete dubbi contattate i capi

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EQUIPAGGIAMENTO CIBO per 3 giorni circa (Venerdì Santo NO CARNE) ( la cena del giovedì sera è al sacco) RICAMBI E NECESSARIO PER LA PULIZIA PERSONALE  PONCHO  FORNELLINO  SACCO A PELO  TORCIA  TENDA (una per pattuglia, in ottimo stato!)  SOLDI:  ALTRO: carta di clan, salterio, vangelo, ecc…  Un po’ di ESSENZIALITÁ!!

Non si è mai soli davanti al mistero della sofferenza: si è col Cristo che dà senso a tutta la vita. Con Lui tutto ha un senso, compresi il dolore e la morte. (cit. Giovanni Paolo II)

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CERIMONIE

PARTENZA

Lo Scoutismo raggiunge il suo scopo quando il Rover e la Scolta hanno capito che l'unico modo di essere felici è di mettere la propria vita al servizio degli altri. A questo punto lo Scoutismo ha terminato il suo compito ed il Rover e la Scolta che sono decisi a continuare su questa strada lasciano il Clan/Fuoco e prendono la Partenza. Questo è quindi il segno non tanto di una maturità ormai raggiunta, quanto della volontà di andare avanti, attuando fuori della Comunità R/S le proprie scelte di vita secondo i valori proposti dallo Scoutismo. Partenza è: risposta ad una Chiamata (scelta di Fede) vivere al servizio dei fratelli (scelta di Servizio) operare per il bene comune nella società di oggi (scelta Politica) Partenza è un momento forte di riflessione sulla propria vita, sulla propria Fede, sulla propria disponibilità al Servizio, ma non è l’unico momento di riflessione della propria vita. Lo spirito è quello della strada, di una meta che va raggiunta per tappe: non si decide una volta per sempre in maniera definitiva. La Partenza si prepara e si vive nel quotidiano.

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CERIMONIA

Il Noviziato e il Clan si pongono ai lati dei capi, i partenti chiudono il cerchio. In mezzo, a terra gli zaini dei partenti e i simboli del clan: forcola, lanterna e carta di clan. Canto iniziale: CANTO DELLA PROMESSA Dinanzi a voi m'impegno sul mio onor e voglio esserne degno per te o Signor Rit.La giusta e retta via, mostrami Tu e la promessa mia accogli o Gesù. Fedele al tuo volere sempre sarò, di Patria il mio dovere adempirò. Rit. Apostolo tuo sono per tuo amor, agli altri di me dono vo’ fare ognor. Rit. Leale alla mia Legge sempre sarò, se la tua man mi regge io manterrò! Rit.

• Lettura: Lc 24-­‐13, 36

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• Canto: VIENI E SEGUIMI Lascia che il mondo vada per la sua strada, lascia che l'uomo ritorni alla sua casa, lascia che la gente accumuli la sua fortuna. Ma tu, tu vieni e seguimi tu, vieni e seguimi. Lascia che la barca in mare spieghi la vela, lascia che trovi affetto chi segue il cuore, lascia che dall'albero cadano i frutti maturi. Ma tu, tu vieni e seguimi tu, vieni e seguimi. E sarai luce per gli uomini e sarai sale della terra e nel mondo deserto aprirai una strada nuova. (2v) E per questa strada va, va e non voltarti indietro, va e non voltarti indietro, va... • Lettura della Carta di Clan • Canto: SAN DAMIANO Ogni uomo semplice porta in cuore un sogno, con amore ed umiltà potrà costruirlo. Se davvero tu saprai vivere umilmente più felice tu sarai anche senza niente.

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Se vorrai ogni giorno con il tuo sudore una pietra dopo l'altra alto arriverai. Nella vita semplice troverai la strada che la calma donerà al tuo cuore puro. E le gioie semplici sono le più belle sono quelle che alla fine sono le più grandi. Dai e dai ogni giorno con il tuo sudore una pietra dopo l'altra alto arriverai.

• Lettura Lc 6-­‐20, 26 • Impegni dei partenti

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• Consegna dei simboli ai partenti Un membro anziano del Clan consegna gli omerali dicendo: “Prendi questi omerali, sono il simbolo dei valori dello scoutismo che mai ti dovranno abbandonare: GIALLO: segno della gioia del lupetto del sole, della luce della gioia che saprai sempre infondere in chi ti è vicino; VERDE: segno dell’avventura dell’esploratore e delle guide, colore della speranza, della vita che scorre, dell’ottimismo, che deve sempre accompagnarti; ROSSO: segno del servizio del rover e delle scolte, colore del fuoco che brucia che infonde calore; come l’amore che dio ti donerà e che saprai portare per il mondo. • Lettura Lc 8-­‐16, 17 • La Capo Fuoco consegna la fiaccola (simbolo della luce) dicendo: “ Prendi la fiaccola perché devi portare agli altri la tua testimonianza di fede ed essere luce per il mondo”. • Il Capo clan consegna la forcola (simbolo delle scelte della vita) dicendo: “ Prendi la forcola simbolo della strada e del bivio. Ti ricorderà che in ogni momento della vita sarai chiamato ad una scelta”. • Consegna della Bibbia:

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“Accetta la parola, conservala nel tuo cuore perché accompagni la tua vita di Fede e di preghiera”. • Lettura Lc 14-­‐25, 27 • I capi aiutano i partenti ad indossare gli zaini, i partenti salutano ad uno ad uno i presenti e partono • Il Clan intona il canto: INSIEME Insieme abbiam marciato un dì per strade non battute, insieme abbiam raccolto un fior sull’orlo di una rupe. Insieme, insieme, è un motto di fraternità. Insieme nel bene crediam, crediam. Insieme abbiam portato un dì lo zaino che ci spezza, insieme abbiam goduto al fin del vento la carezza. RIT. Insieme abbiamo appreso ciò che il libro non addita, abbiamo appreso che l’amor è il senso della vita. RIT.

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Partire è lasciare sicurezze, in ogni scalata vi è il momento in cui si lascia un appiglio per afferrarne un altro più alto… quel momento non è sempre garantito, non è sicuro… è come partire, partire è lasciare qualcosa per un’altra di migliore. Partire è come rinascere a nuova vita perché c’è entusiasmo: si fanno le valige, si carica lo zaino, si guarda la cartina, si parte con la gioia nel cuore per ciò che ci aspetta: avventure, incontri curiosi, sorprese… Partire è rischiare, perché sai quello che lasci ma non sai ancora quello che trovi, sai dove sei diretto, ma non hai ancora raggiunto la meta, il rischio di perdersi e non arrivare è insidioso, è lungo la via, quando meno lo aspetti, quando qualcuno ti frena, è dentro di te quando ti scoraggi e pensi di non farcela. Partire è giocarsi Perché perdi la faccia che ti sei fatto dentro il nido dei tuoi amici e conoscenti, prima di spiccare il volo eri fermo, mangiavi, eri nutrito… poi parti, lasci il nido, rischi la vita e te la giochi… Partire è seguire Gesù: l’uomo che parte da casa per l’avventura della vita, per formare una famiglia, per diventare missionario, per donare la vita alla preghiera contemplativa, per uscire dal proprio guscio e seguire Gesù.

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“Lo scoutismo è un gioco pieno di allegria”.

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CONSEGNA DEL CREDO

Credo in Gesù Cristo e nel suo Vangelo: Egli risponde agli interrogativi più profondi della mia vita. In Lui è fondata la mia speranza. Credo in Gesù Cristo: Egli ha amato tutti, amici e nemici senza distinzione di nazione e di razza, di fede religiosa e di posizione sociale. Egli ci comanda di amare come Lui ha amato. Credo in Gesù Cristo, mio vero liberatore. Egli perdona i miei peccati e mi libera dalle forze del male. Credo in Gesù Cristo Figlio di Dio. Egli mi ha rivelato l’amore del Padre nella sua morte e risurrezione. Credo in Gesù Cristo mio unico Salvatore: Solo attraverso la sua Croce io realizzerò pienamente me stesso. Credo in Dio Padre. Egli ci ha donato suo Figlio Gesù per ricondurre a sé tutti gli uomini e riunirli con la forza del suo Spirito. Credo nell’uomo restituito alla sua dignità da Gesù Cristo morto e risorto. Credo nella vita, nell’amore, nella gioia,

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nella verità, nella giustizia, nell’impegno, nella libertà, nella pace. Credo nello Spirito Santo, Spirito del Padre. Egli è amore e gioia, saggezza e coraggio, bontà e pace. Credo nello Spirito Santo, Spirito di Cristo: Egli mi ha scelto per portare ai poveri la parola della Santo che ci fa figli di Dio, membri di una sola famiglia, fratelli di Gesù Cristo. Credo nella Chiesa, comunità di fratelli di ieri, di oggi, di domani. Credo che siamo tutti il Corpo del Signore Gesù. Credo che questa comunità è il popolo di Dio animato dallo Spirito, fondato su Pietro e gli Apostoli e guidato dai loro successi. Credo che questo popolo di Dio fra gioie, difficoltà e afflizioni è in cammino verso la piena comunione con il Padre. Credo che il Regno di Dio è riservato a coloro che lavorano e soffrono per la pace a la giustizia, a coloro che sanno perdonare, a quanti pongono la loro ultima fiducia e speranza in Dio che salva. Credo che tutto il denaro del mondo non può comprare il Regno di Dio che viene. Credo che tutta la potenza del mondo non può vincere la Speranza che è in noi. Amen

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Credo nello Spirito Santo che mi manda a lavorare per la giustizia nel mondo e suscita nel mio cuore pensieri e desideri di amore e pace. Credo nello Spirito Santo che mi chiama a testimoniare davanti a tutti gli uomini la speranza che è in me. Crediamo nello Spirito fermarci in preghiera sotto la tua croce e rientrare in noi stessi, fare silenzio davanti alla tua morte capire il senso di questo sacrificio tuo e di tutte le vittime dell’odio. Quando la morte ha vinto e la speranza appare sconfitta c’è ancora spazio per la preghiera, per il grido, per il pianto, per il pentimento e per l’attesa della risurrezione. Per i popoli dilaniati dalla guerra ti chiediamo di apparire ancora risorto ad annunciare: Pace a voi! E saranno le tue e le loro mani a ricostruire le case e gli affetti; saranno i tuoi e loro piedi a percorrere la strada della riconciliazione; saranno il tuo e i loro cuori a creare dialogo, comprensione e solidarietà. Amen

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PRIMA PENSACI Non dire Padre se ogni giorno non ti comporti da figlio. Non dire Nostro se vivi isolato nel tuo egoismo. Non dire Che sei nei cieli se pensi solo alle cose terrene. Non dire Sia santificato il tuo nome, se non lo onori. Non dire Venga il tuo regno se lo confondi con il successo materiale. Non dire Sia fatta la tua volontà se non l’accetti quando è dolorosa. Non dire Donaci oggi il nostro pane se non ti preoccupi della gente che ha fame, è senza cultura e senza mezzi per vivere. Non dire Perdona i nostri debiti se conservi un rancore verso tuo fratello. Non dire Non lasciarci cadere in tentazione se hai intenzione di continuare a peccare. Non dire Liberaci dal male se non prendi posizione contro il male. Non dire Amen se non prendi su serio le parole del Padre Nostro.

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VIA CRUCIS In questo momento di preghiera, accompagneremo Cristo sui suoi stessi passi che ha percorso per arrivare al Monte Calvario dove sarebbe stato crocifisso. Rinnoviamo il nostro amore, seguendolo da vicino. Cerchiamo un profondo silenzio nell’ambiente esterno e dentro le nostre menti, così da non lasciare che pensieri estranei possano interromperci da questa pia contemplazione. Poniamoci con umiltà e chiedendo la sua grazia, riconoscendo che non siamo degni di entrare “nel suo cuore” per pensare come pensa lui, per sentire come sente lui, e per vivere come egli ha fatto il mistero del dolore che ha portato sulla sua carne, per riscattare i peccati dell’umanità. Ricorderemo tutti i giovani del mondo vittime di ingiustizia, persecuzione, emarginazione, trattamenti crudeli, povertà, schiavitù, vessazioni…..a loro Gesù dice che non sono soli, perchè egli si carica del loro dolore e cammina al loro fianco. “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro” (Mt 11,28) 1° STAZIONE L’ULTIMA CENA DI GESU’CON I SUOI DISCEPOLI Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo, perchè con la tua Santa Croce hai redento il mondo Poi prese il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo:” Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me” E, dopo aver cenato, fece lo stesso con il calice, dicendo “Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che è versato per voi” (Lc 19, 20) Prima di prendere il pane tra le sue mani, Gesù accoglie con amore a tutti coloro che siedono attorno al tavolo. Egli non esclude alcuno: nè il traditore, o colui che lo rinnegherà , neppure quelli che fuggiranno. Egli li ha scelti come nuovo popolo di Dio. Loro sono la chiesa chiamata ad essere una. Gesù muore per “per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi ” (Gv 11,52). ” Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perchè tutti siano una sola cosa” (Gv 17, 20-21) L’amore fortifica l’ unità. Ed Egli dice ” Amatevi l’un l’altro” (Gv 13,34). L’amore fedele è umile: “anche voi dovete lavare i piedi gli un agli altri” (Gv 13,14). Uniti nelle parole di Cristo, preghiamo affinchè in Terra Santa la chiesa possa vivere unita ed in pace,che tutte le persecuzioni e le discriminazioni a causa della fede possano cessare, e tutti coloro che credono in un unico Dio possano vivere nella

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giustizia e nella fratellanza sino a che Dio ci conceda la grazia di sedere alla sua unica tavola. Ricordiamo le persone , in particolare i giovani della Terra Santa 2° STAZIONE

GIUDA TRADISCE GESU’ CON UN BACIO

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo, perchè con la tua Santa Croce hai redento il mondo E intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariota. Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui (Gv 13, 26-27) Si avvicinò a Gesu... e lo baciò. E Gesù gli disse: «Amico, per questo sei qui» (Mt 26, 49-50).

Nella cena si respira un'atmosfera di Mistero sacro. Cristo e sereno, pensieroso, sofferente. Aveva detto: Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione (Lc 22, 15). E ora, a mezza voce, fa sfuggire il suo sentimento più profondo: In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà (Gv 13,21). Giuda si sente male, la sua ambizione e cambiata «al prezzo del tradimento» dal Dio dell'Amore all'idolo del denaro: Gesù lo guarda e lui sfugge lo sguardo. Lo distoglie offrendogli pane con la salsa. E gli dice: Quello che vuoi fare, fallo presto (Gv 13, 27). II cuore di Giuda si strinse e se ne andò a contare il suo denaro per poi consegnare Gesù con un bacio. E Cristo, nel sentire il freddo del bacio traditore non glielo rimprovera, gli dice: Amico. Se stai sentendo nella tua carne il freddo del tradimento, o la terribile sofferenza provocata dalla divisione tra fratelli e la lotta fratricida “Vai da Gesù” che nel bacio di Giuda ha reso suoi i dolorosi tradimenti. Ricordiamo le persone , in particolare i giovani che vivono situazioni in cui si soffre la persecuzione a causa della fede 3° STAZIONE

GESU’ CONDANNATO A MORTE

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo, perchè con la tua Santa Croce hai redento il mondo E reo di morte (Mt 26, 66). Allora lo consegnò loro perchè fosse crocifisso (Gv 19, 16). La più grande ingiustizia è condannare un innocente indifeso. E un giorno la cattiveria giudicò e condannò a morte l'innocenza. Perchè condannarono Gesu? Perche Gesù ha reso suo tutto il dolore del mondo. Incarnandosi, assume la nostra umanità e con essa le ferite del peccato. Egli si addosserà le loro iniquità (Is 53, 11) per curarci tramite il sacrificio della croce. Uomo dei dolori che ben conosce il patire (Is 53, 11) ha spogliato se stesso fino alia morte (Is 53, 12). Ciò che più impressiona e il silenzio di Gesù. Non si giustifica, egli e l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo (Gv 1, 29), fu frustato, pestato, sacrificato. Muto, non aprì la sua bocca (Is 53, 7). Nel silenzio di Dio sono presenti tutte le vittime innocenti delle guerre che radono al suolo i popoli e li seminano di odio difficile da curare. Gesù è in silenzio nel cuore di molte persone che nel silenzio aspettano la salvezza di Dio.

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Ricordiamo le persone , in particolare i giovani dell’Asia

4° STAZIONE IL RINNEGAMENTO DI PIETRO Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo, perchè con la tua Santa Croce hai redento il mondo Darai la tua vita per me? in verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m'abbia rinnegato tre volte (Cv 13, 37). E, uscito fuori, pianse amaramente (Lc 22, 62). Un cristiano deve essere valoroso. Ed essere valoroso non significa non avere paure, ma saperle vincere. Il cristiano valoroso non si nasconde per vergogna di manifestare in pubblico la sua fede. Gesù avvisò Pietro: Satana vi ha cercati per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te (Lc 22, 31-32). E l'apostolo per timore di alcuni servi, lo rinnegò dicendo: Non lo conosco (Lc 22,57). Gesù, passando attraverso un patio, lo guarda... lui si agita ricordando le sue parole... e piange con amarezza il suo tradimento. Lo sguardo di Dio cambia il cuore. Ma bisogna lasciarsi guardare. Con lo sguardo di Pietro il Signore ha posto i suoi occhi nei cristiani che si vergognano della propria fede, hanno rispetto umano e gli manca il coraggio per difendere la vita dall'inizio alia fine naturale o vogliono far bella figura con criteri non evangelici. .. perchè come Pietro riscattino il coraggio e siano testimoni convinti di ciò che credo no. Ricordiamo le persone , in particolare i giovani dell’ Europa

5° STAZIONE GESU’ E’ CARICATO DELLA CROCE Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo, perchè con la tua Santa Croce hai redento il mondo Dopo essersi fatti beffe di fui, fo spogliarono della porpora e gli fecero indossare le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo (Me 15, 20). Portando fa croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio (Cv 19, 17). Croce non significa solo legno. Croce e tutto ciò che rende difficile la vita. Tra Ie croci, la piu profonda e dolorosa e radicata nell'interiorità dell'uomo. E' il peccato che indurisce il cuore e rende le relazioni umane perverse. Dal cuore, infatti, provengono propositi malvagi, omicidi, adulteri, impurità, furti, false testimonianze, calunnie (Mt 15, 19). La croce che Gesù ha caricato sulle sue spalle per morire in essa, e il carico di tutti i peccati di tutti gli uomini. Anche i miei. Egli portò i nostri peccati nel suo corpo (lPt 2, 24). Gesù muore per riconciliare gli uomini con Dio. Per questa la croce diventa «Redentrice». Ma la croce da sola non ci salva. Ci salva il «Crocifisso». Egli ha reso sua la stanchezza, lo sfinimento, la sopportazion di coloro che non trovano lavoro, degli immigranti che ricevono offerte di lavoro indegne o disumane, o che patiscono atteggiamenti razzisti o muoiono nell'impegno di conseguire una vita più giusta e umana.

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Ricordiamo le persone , in particolare i giovani migrati nel mondo

6° STAZIONE GESU’ CADE SOTTO IL PESO DELLA CROCE Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo, perchè con la tua Santa Croce hai redento il mondo Trafitto per le nostre colpe (Is 53, 5). Gesù cadde sotta il peso della croce varie volte nel cammino del Calvario (Tradizione della Chiesa di Gerusalemme). La Sacra Scrittura non fa riferimento alle cadute di Gesù ma e logico che perdesse l'equilibrio molte volte. La perdita di sangue dalla pelle logorata dalle frustate, i dolori muscolari insopportabili. La tortura della corona, il peso del legno... non ci sono parole! Tutti abbiamo avuto l'esperienza di aver inciampato o di essere caduti al suolo. Che velocità a rialzarci per non sentirci ridicoli! Contempla Gesù nel suolo e tutti intorno che si burlano di lui; egli riceve ogni tanto un calcio perchè si sollvasse da solo «Che ridicolo, che umiliazione, Dio mio!» Dice il salmo: Ma io sono un verme e non un uomo, rifiuto degli uomini, disprezzato dalla gente. Si fanno beffe di me quelli che mi vedono, storcono le labbra, scuotono il capo (Sal 22,7 -8). Gesù soffre con tutti quelli che inciampano sulla stessa pietra e cadono senza forze vittime dell'alcool, della droga e di al-tre dipendenze che li rendono schiavi, perchè appoggiati a Lui, e a chi li soccorre, si sollevino. Ricordiamo le persone , in particolare i giovani , liberati dalle droghe e dalle dipendenze

7° STAZIONE IL CIRENEO AIUTA A PORTARE LA CROCE Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo, perchè con la tua Santa Croce hai redento il mondo Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi (Lc 23,26). E lo costrinsero a portare la croce (Mt 27, 32). Simone era un giovane e forte agricoltore che tornava dal lavoro nei campi. Lo obbligarono a portare la croce di nostro Signore, non mossi da compassione ma dal timore che morisse lungo il cammino. Simone rifiuta, ma l'imposizione da parte dei soldati era radicale. Dovette accettare per forza. Al contatto con Gesù, cambia la predisposizione del suo cuore e alla fine condivide la situazione di quello sconosciuto giustiziato che in silenzio porta un peso superiore alle sue deboli forze. Come e importante per i cristiani scoprire ciò che succede intorno a noi e prendere coscienza delle persone che hanno bisogno di noi! Gesù si e sentito alleggerito dall'aiuto del Cireneo. Migliaia di giovani di ogni razza, condizione e credo, emarginati dalla società,

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incontrano ogni giorno cirenei che si offrono con generosità, che sanno abbracciare la croce con dedizione e camminano con loro. Ricordiamo le persone , in particolare i giovani che soffrono l’emarginazione 8° STAZIONE LA VERONICA ASCIUGA IL VOLTO DI GESU’ Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo, perchè con la tua Santa Croce hai redento il mondo Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli» (Lc 23, 28). Il Signore veglierà su di lui, lo farà vivere beato sulla terra, non lo abbandonerà in preda ai nemici (Sal 41, 3).

Lo seguivano una moltitudine del popolo e un gruppo di donne che si battevano il petto e si lamentavano piangendo. Gesù si giro e disse loro: Non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Piangete, non con pianto di tristezza che indurisce il cuore e lo predispone a produrre nuovi crimini... piangete, con un pianto soave di supplica al cielo, chiedendo misericordia e perdono. Una delle donne, commossa vedendo il volto del Signore pieno di sangue, terra e sputi, valorosa attraverso la fila dei soldati e giunse presso di Lui. Si tolse il fazzoletto e gli pulì il viso soavemente: un soldato l'afferro con violenza, ma, osservando il fazzoletto vide in esso plasmato il volto sanguinante e dolente di Cristo. Gesù ha pieta delle donne di Gerusalemme e nel panno della Veronica lascia plasmato il suo volto, che evoca quello di tanti uomini che sono stati sfigurati dai regimi atei che distruggono la persona e la privano della propria dignità. Ricordiamo le persone , in particolare i giovani dell’Oceania

9° STAZIONE GESU’ E’ SPOGLIATO DELLE VESTI Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo, perchè con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Lo crocefissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse (Me 75, 24). Dalla pianta dei piedi alla testa non c'è nulla di sano (Is 7, 6).

Mentre preparano i chiodi e le corde per crocifiggerlo, Gesù resta in piedi. Un soldato spietato si avvicina e tirandogli la tunica gliela strappa. Le ferite cominciarono a sanguinare di nuovo causandogli un terribile dolore. Dopo si spartirono le vesti. Gesù resta nudo davanti alla plebe. Come un oggetto di burla lo hanno spogliato di tutto. Non ci sono umiliazione o disprezzo più grandi di questo. Lo hanno lasciato disarmato.

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I vestiti non coprono solo il corpo ma anche ciò che ognuno ha nella propria interiorità, nella propria intimità e dignità. Gesù subì questa imbarazzo perchè si caricò di tutti i peccati contro l'integrità e la purezza e morì una sola volta per togliere il peccato di molti (Eb 9, 28). Gesù patisce con tutte le sofferenze delle vittime dei genocidi umani, dove infuria la violenza brutale, le violazioni e gli abusi sessuali, i crimini dei bambini e degli adulti. Quante persone spogliate della propria dignità, della propria innocenza, della propria fiducia nell'uomo! Ricordiamo le persone , in particolare i giovani dell’ Africa 10° STAZIONE GESU’ E’ INCHIODATO SULLA CROCE Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo, perchè con la tua Santa Croce hai redento il mondo Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra (Lc 23, 33). Avevano condotto Gesù fino al Golgota. Non era solo, lo accompagnavano due ladroni che sarebbero stati crocifissi anche loro. La crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall'altra, e Gesù in mezzo (Gv 19, 18). Che immagine eloquente! L’agnello che toglie il peccato del mondo, si fa peccato e paga per gli altri. II grande peccato del mondo e la menzogna di Satana. E Gesù viene condannato per aver detto la verità che e il Figlio di Dio. La verità, e l'argomento per giustificare la crocifissione. E impossibile descrivere ciò che ha patito il corpo di Cristo che pendeva dalla croce, moralmente, nel vedersi nudo appeso tra due malfattori, e sentimentalmente, per essersi sentito abbandonato dai suoi. Gesù nella croce accoglie la sofferenza di tutti coloro che vivono inchiodati a situazioni dolorose, come tanti padri e madri di famiglia, e tanti giovani, che, per mancanza di lavoro, vivono nella precarietà, nella povertà e nella delusione, senza le risorse necessarie per tirare avanti le proprie famiglie e condurre una vita dignitosa. Ricordiamo le persone , in particolare i giovani che soffrono la precarietà e la disoccupazione 11° STAZIONE GESU’ E’ INCHIODATO SULLA CROCE Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo, perchè con la tua Santa Croce hai redento il mondo Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo spirò (Lc 23, 46). Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe (Cv 19, 33). Era sabato, il giorno della preparazione della festa di Pasqua. Pilato autorizzò che gli fossero spezzate le gambe per accelerare la morte e perchè non restassero appesi durante la festa. Gesù già era morto e un soldato, per assicurarsi che fosse morto, gli trapasso il cuore con una lancia. E così si compiranno le Scritture. Allora lo consegnò loro perchè fosse crocifisso (Gv 19,16). II sole si oscurò e il velo del Tempio si squarciò a metà. La terra tremò... E’ un momento sacro di contemplazione. E’ un momento di adorazione... poniamoci davanti al corpo del nostro Redentore: senza vita, pestato, torturato, appeso... Pagando il peso delle nostre malvagità, delle mie

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malvagità, Signore, ho peccato, abbi misericordia di me, peccatore! Amen. Gesù muore per me. Gesù mi offre la misericordia del Padre. Gesù paga tutto ciò che io dovevo. Cosa faccio io per lui? Davanti al dramma di tante persone crocifisse per differenti incapacità, lotto per diffondere e proclamare la dignità della persona e il vangelo della vita? Ricordiamo le persone , in particolare i giovani disabili

12° STAZIONE GESU’ E’ DEPOSTO DALLA CROCE Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo, perchè con la tua Santa Croce hai redento il mondo Pilato allora ordinò che gli fosse consegnato (Mt 27, 58). Giuseppe prese il corpo e lo avvolse in un lenzuolo pulito (Mt 27,59). Avviciniamoci alla Vergine e condividiamo il suo dolore. Cristo è morto e bisogna farlo scendere dalla croce. Cosa sarà passato per la mente di Maria? Chi lo farà scendere dalla croce? Dove lo metterò? E avrà ripetuto di nuovo come a Nazareth: Sia fatta la tua volontà! Ma ora più unita all'offerta incondizionata di suo Figlio avrà detto: «Tutto e compiuto». Allora apparvero Giuseppe di Arimatea e Nicodemo, che pur appartenendo al Sinedrio, non avevano preso parte alla morte del Signore e avevano chiesto a Pilato il corpo del maestro per collocarlo in un sepolcro nuovo di loro proprietà, che possedevano molto vicino al Calvario. Cristo ha fallito, rendendo suoi tutti i fallimenti dell' umanità: il figlio dell'uomo e stato eliminato, condividendo la sorte di quelli che per diversi motivi sono stati considerati i disprezzati dell' umanità perchè non sanno, non possono, non valgono. Sono, tra l'altro, le vittime delI'A.I.D.S., che, con le piaghe della sua croce, sperano che qualcuno si occupi di loro. Ricordiamo le persone , in particolare ai giovani malati di AIDS

13° STAZIONE GESU’ NELLE BRACCIA DI SUA MADRE Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo, perchè con la tua Santa Croce hai redento il mondo E anche a te una spada trafiggerà l'anima (Lc 2, 34). Osservate se c'è un dolore simile al mio dolore, al dolore che ora mi tormenta (Lam 1, 12). Sebbene noi tutti siamo i colpevoli della morte di Gesù, in questi momenti così dolorosi la Vergine ha bisogno del nostro amore e della nostra vicinanza. La nostra coscienza di peccatori pentiti le servirà di consolazione. Con spirito filiale stiamole vicino e impariamo a ricevere Gesù con la tenerezza con la quale lei accolse tra le sue braccia il corpo straziato e senza vita di suo Figlio. C’è un dolore simile al mio dolore? E mentre preparavano, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura (Gv 19,40), il corpo del Signore per seppellirlo, Maria, adorando il Mistero che custodiva nel suo cuore senza capirlo, avrebbe ripetuto commossa con il profeta: Popolo mio,

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che cosa ti ho fatto? In che cosa ti ho stancato? Rispondimi (Mic 6, 3). Contemplando il dolore della Vergine ricordiamo il dolore e la solitudine di tanti genitori che hanno perso i propri figli per la fame, mentre le società ricche, inghiottite dal mostro del consumismo, dalla perversione materialista, sprofondano nel nulla delle vite vuote. Ricordiamo le persone , in particolare i giovani dell’ Africa

14° STAZIONE GESU’ E’ DEPOSTO NEL SEPOLCRO Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo, perchè con la tua Santa Croce hai redento il mondo Là dunque, poichè era il giorno della parasceve dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù (Gv 19, 42). Giuseppe di Arimatea, rotolata poi una grande pietra all’entrata del sepolcro, se ne andò (Mt 27, 60).

Avvicinandosi la festa, si affrettarono a preparare il corpo del Signore per deporlo nel sepolcro offerto da Giuseppe e Nicodemo. II sepolcro era nuovo, nessuno era stato sepolto lì. Una volta deposto il corpo sulla pietra, Giuseppe fece rotolare la pietra della porta, chiudendo completamente l'entrata. Se il chicco di grano non muore... E dopo il rumore della pietra alla chiusura dell'accesso al sepolcro, Maria, nel silenzio di una solitudine impressionante, preme la spiga che già porta nel suo cuore come primizia della risurrezione. In questa spiga ricordiamo il lavoro umile e sacrificato di tante vite spese nella totale consegna sacrificata al servizio di Dio e del prossimo che attendono la fecondità scaturita dalla morte di Gesù, i buoni samaritani, che appaiono ad ogni angolo della terra per condividere le conseguenze delle forze scatenate dalla natura: i terremoti, gli uragani, gli tsunami... Ricordiamo le persone , in particolare i giovani vittime di disastri di origine umana e naturale

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PERCHE' CRISTO E' MORTO PER NOI ? Prima di morire sulla croce Gesù disse: "E' compiuto! E chinato il capo, rese lo Spirito" (GIOVANNI 19:16-30). Tutti i popoli hanno da sempre avvertito la necessità di offrire olocausti e sacrifici per placare la divinità indignata a motivo del peccato. Paura, superstizione e ignoranza hanno costituito gli ingredienti di chi non conosce la Legge di Dio. Speranza e fede sono invece gli elementi di chi tale legge conosce e desidera seguire. Per comprendere a fondo il significato e la grandezza del sacrificio di Cristo e della salvezza ad esso legata è necessario ripercorrere, per un attimo, la storia del popolo d'Israele. Il popolo ebraico conosceva la Legge di Dio e presentava i sacrifici di riparazione da Lui richiesti (Levitico 6:5) perché rimanesse desto il senso della colpa e si cercasse in Lui l'alimento della speranza. Andando ancora più indietro nel tempo leggiamo, sempre nella Scrittura, che l'offerta di Abele fu gradita al Signore perché implicava l'accettazione del principio dell'espiazione (ossia la necessità di riparare alle proprie colpe compiendo un'azione gradita a Dio), mentre i frutti di Caino non furono accettati perché con essi egli mostrava di non riconoscere il suo stato di peccatore e la necessità del ravvedimento. La consapevolezza di essere nel bisogno del perdono è dunque alla radice del rapporto di Dio con l'uomo sin dall'inizio della sua esistenza. Nel Nuovo Testamento, nella lettera agli Ebrei, questo principio è così riproposto: "...e secondo la Legge quasi ogni cosa è purificata con sangue e senza spargimento di sangue non c'è remissione"

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(EBREI 9:22). La morte di Cristo, allora, non avvenne per caso o per un semplice susseguirsi di eventi. Non fu un errore al quale Cristo dovrà rimediare tornando una seconda volta per fare quello che non gli riuscì la prima. Neppure avvenne solo perché fu decretato da Giudei e Romani, dato che tutto era stato preordinato da Dio prima ancora della fondazione del mondo (1 Pietro 1:20). Luca scrive: "Cristo doveva morire e risuscitare dai morti" (Atti 17:3). La morte di Cristo è stato, dunque, un evento necessario per il genere umano ed è triste costatare come l'uomo ripaghi tanto amore con superficialità ed indifferenza. E' bene chiarire tuttavia, che Cristo non "doveva" morire per forza, ma ha scelto di farlo per offrire a tutti noi una via di salvezza dal peccato. Egli stesso afferma: "perché io depongo la mia vita, per ripigliarla poi. Nessuno me la toglie, ma la depongo da me" (GIOVANNI 10:16). Cristo è morto sulla croce volontariamente, per noi, perché noi potessimo avere comunione con il Padre: "Cristo ha sofferto una volta per i peccati, Egli giusto per gli ingiusti, per condurci a Dio" (1 PIETRO 3:18)

Cristo rappresenta la riconciliazione tra l'uomo e Dio. Questo vocabolo è l'opposto di "ostilità, inimicizia". Quando tra due parti esiste rottura non c'è dialogo né comprensione. La riconciliazione è la conseguenza della rimozione di tutte le cause che determinano l'inimicizia o l'ostilità. Si viene pertanto a creare un nuovo clima di amicizia. Nel caso dell'uomo e Dio, è stato il peccato a causare la separazione, e l'uomo non potrà mai ristabilire un dialogo con Dio fintantoché il peccato non sarà rimosso. Non ci illudiamo, siamo tutti peccatori, nessuno può essere così cieco e presuntuoso da considerarsi talmente bravo e a posto da non avere bisogno della croce di Cristo e della riconciliazione con il Padre. Scrive Giovanni:

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"Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi...se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo, e la sua parola non è in noi"

(1 GIOVANNI 1:8-10) Buone azioni, amore verso gli altri, partecipazione ai problemi della società, sono tutte cose più che meritevoli, ma non possono farci avere quello che Cristo ha pagato con il suo sangue. Il prezzo della salvezza è stato dunque altissimo ma il risultato meraviglioso se l'uomo accetta Cristo: la liberazione e la redenzione dal potere del peccato e della morte. La bontà di Dio e il Suo amore hanno raggiunto l'apice in quanto Cristo è morto al nostro posto ed ha pagato il prezzo necessario affinché coloro che lo vogliono siano salvati. Cristo è morto perché noi potessimo vivere in Lui: "Egli morì per tutti affinché quelli che vivono, non vivano più per loro stessi, ma per colui che è morto e resuscitato per loro" (2 CORINZI 5:15) L'uomo è portato a vivere egoisticamente pensando solo ai propri interessi. In questa società vuota e materialista domina la volontà del singolo e in tutto egli cerca di seguire i propri fini, la propria gloria, la soddisfazione dei propri istinti ed interessi. Cristo trasforma l'uomo e la sua morte è una lezione di umiltà e di coraggio, di compassione e di amore. Attraverso l'ubbidienza al Suo Vangelo, l'uomo riesce a mutare le sue disposizioni e a camminare in una nuova di vita, guidato dalle pagine ispirate della Sua Parola vivente e permanente. Ogni uomo, prima o poi nella sua esistenza, è chiamato ad emettere un giudizio su Cristo Gesù. Ognuno di noi prende per un attimo il posto di Pilato e giudica il Figlio di Dio. Davanti a noi c'è la Sua vita, il Suo messaggio teso a sensibilizzare e ad educare il nostro spirito, i Suoi miracoli che testimoniano la sua Divinità. Ora tocca a noi crocifiggerlo per la seconda volta con la nostra superficialità, con la nostra incredulità, con il nostro comportamento troppo spesso incoerente. Se continueremo a

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vivere tenendo Cristo lontano dal nostro cuore, è come se stessimo crocifiggendolo un'altra volta, inchiodandolo sul legno con i chiodi del nostro disinteresse. Se invece ci accosteremo a Dio con un cuore umile e pronto ad imparare da Lui, allora significherà che il Suo sacrificio non è stato vano e potrà inondarci di grazia e amore.

Madonna degli Scouts

• Madonna degli Scouts, ascolta ti invochiam concedi un forte cuore a noi che ora partiam. La strada è tanto lunga e il freddo già ci assal. Respingi tu, Regina, lo spirito del mal. • E il ritmo dei passi ci accompagnerà là verso gli orizzonti lontani si va. E il ritmo dei passi ci accompagnerà là verso gli orizzonti lontani si va. • E lungo quella strada non ci lasciare Tu, nel volto di chi soffre facci trovar Gesù. Allor ci fermeremo le piaghe a medicar e il pianto di chi è solo sapremo consolar. • Lungo la strada bianca la Croce apparirà: è Croce che ricorda chi ci ha lasciato già. Pur Tu sotto una croce, Maria restasti un dì: per loro ti preghiamo sommessamente qui. • Forse lungo il cammino qualcun s’arresterà forse fuor della pista la gioia cercherà. Allora Madre nostra non lo dimenticar e prendilo per mano e sappilo aiutar. • Or sulla strada andiamo, cantando, Esplorator la strada della vita: uniamo i nostri cuor. Uniscici, Maria, guidandoci lassù alla Casa del Padre, nel gaudio di Gesù.

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Buona strada!! Steva,Piova,Marti

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