Testo espositivo-informativo
Le tradizioni dei nonni: La festa di Sant’Agata a Tezze, 600 anni di devozione
cl.3^ A e 3^B Sc. Primaria di Tezze inss. Carlotto Nerina e Vicariotto Rosa Maria
“Progetto 3T con i nonni” a.s. 2012-2013
Il culto di S.Agata si diffuse anche nelle nostre zone e molti erano i devoti. In occasione dell’assedio di Pippo Spano gli arzignanesi si rivolsero a S.Agata per chiedere la grazia della liberazione e promisero di costruire a Tezze una chiesetta in suo onore. Pippo Spano e il suo esercito se ne andarono il 5 febbraio 1413, proprio il giorno della morte di S.Agata. Gli arzignanesi mantennero la promessa: a Tezze venne costruita una chiesetta in onore di S.Agata e ancora oggi dopo 600 anni si ricorda questo voto.
1^U.I. IL VOTO
La novena come preparazione alla festa. Nove giorni prima di Sant’Agata 2^U.I. si faceva (e si fa ancora) la novena ogni sera in chiesa con la LA coroncina. FESTA La coroncina è formata da canti e RELIGIOSA: preghiere in onore di Sant’ Agata e in particolare la preghiera la novena propria del paese. Anche oggi il mercoledì dopo la messa delle 19:30 si recita la preghiera del paese.
La processione con le autorità e i personaggi in costume dell’epoca, parte da 3^U.I. Castello e scende alla chiesa di Tezze e si conclude con la La S.Messa solenne. La processione processione si fa ancora oggi votiva per ricordare il voto fatto a S.Agata il 5 febbraio 1413. L’incontro tra il parroco di Tezze e le autorità di Arzignano avviene in via Calpeda che è il confine tra la Parrocchia di Castello e quella di Tezze.
Dopo la Santa Messa si svolgeva 4^U.I. (e si svolge ancora oggi) la processione per le vie del La paese. I “coscritti” (ora i processione diciottenni) portano a spalla la per le vie santa. Un tempo il “palco” era del paese molto pesante e dovevano portarlo in otto e darsi il cambio lungo il tragitto. Ora la portantina è più leggera, i coscritti sono quattro, ma si danno ugualmente il cambio.
Il pomeriggio del giorno della festa nella chiesetta votiva di Sant’Agata il parroco celebra le Funzioni, alla fine c’è il bacio della reliquia. Questa è una devozione che dura ancora oggi. La reliquia è formata da alcuni frammenti di ossa della santa conservati in un prezioso reliquiario.
5^U.I. La reliquia
L’antipasto: lingua salmistrata
6^U.I.
IL PRANZO TIPICO Primo piatto: la minestra di DI tagliatelle con i fegatini S. AGATA
La “bondoleta de S. Agataâ€? è un insaccato formato da varie parti del maiale macinate e insaporite con: sale, cannella e chiodi di garofano. Il tutto viene mescolato e insaccato nella vescica del maiale. Alla fine viene fatta asciugare e pulita. Questo insaccato veniva e viene ancora
oggi
preparato
solo
occasione della festa di S. Agata.
in
7^U.I. La bondoleta
Come
verdura
tipica
c’erano
i
“pissacan”, cioè il tarassaco, erba spontanea
che
si raccoglie
nei
campi; prima viene sbollentato e poi spadellato con l’aglio e la pancetta.
8^U.I. I “pissacan”
Come dolce le nonne preparavano: •
•
•
•
la torta “bresciana”: una torta a base di burro e mandole...molto sostanziosa la torta con le tagliatelle: ricetta segreta oppure la torta al burro o sabbiosa ma anche il “bussolao”
9^U.I. I dolci
10^U.I. Lungo le vie del paese c’erano le bancarelle
dove
miele e dolciumi.
si
vendevano
LA SAGRA: le bancarelle
La pesca di beneficenza si teneva (e si tiene ancora oggi) presso la scuola materna. Al tempo dei
11^U.I.
la pesca di nonni tutti i ragazzini erano coinbeneficenza volti nella preparazione e nella vendita dei biglietti.
A
quei
tempi
caratteristica seggioline
era e
poi
la
giostra
quella
delle
anche
gli
autoscontri...anche se era molto freddo tutti i bambini facevano almeno un giro...era l’unica volta dell’anno che c’erano le giostre in paese.
12^U.I. le giostre
•
Le
nonne
facevano
grandi
pulizie per l’arrivo di parenti
15^U.I.
e ospiti per il pranzo di S. Agata, la casa doveva essere Curiosità in ordine e pulita. •
Venivano lucidati anche tutti gli utensili in rame.
•
Chi poteva permetterselo, si faceva confezionare dal sarto un vestito nuovo da indossare per la sagra di S. Agata.
•
Per i nonni indispensabile era il cappello nuovo.
•
Per far vedere che si aveva mangiato in abbondanza era usanza, per gli uomini, uscire con una tagliatella sulla punta della scarpa.
15^U.I. Curiosità
GRAZIE ALLE INFORMAZIONI RACCOLTE NELLE INTERVISTE AI NOSTRI SPLENDIDI NONNI ABBIAMO POTUTO REALIZZARE QUESTO TESTO ESPOSITIVO-INFORMATIVO SULLE TRADIZIONI DI S. AGATA