La sirenella che imparò a volare ROSANNA RITA BELLINO
La sirenella che imparò a volare ROSANNA RITA BELLINO
Quando Giorgia danzava tutto il resto spariva. Danzava sempre, in ogni momento della giornata anche con indosso il suo pigiama e il suo buffo cagnolino Ugo l’accompagnava.
In una calda sera d’ Agosto, in un piccolo teatro Giorgia era pronta per il suo primo saggio di danza. Solamente un tendone rosso la separava dalla folla. Quando questo alle sue spalle si apriva, una luce bianca la illuminava.
Tra la folla una strana figura la osservava: occhi neri come la notte e una pelle troppo bianca e grinzosa era avvolta in un lungo mantello nero impolverato. Chiunque ne avrebbe avuto paura ma Giorgia coraggiosa e curiosa le si avvicinò. Due braccia estranee la cullavano mentre una voce all’orecchio le sussurrava : “ Le tue gambe in coda di pesce si uniranno e gli abissi ti avvolgeranno”
Tornata a casa Giorgia a letto si buttò, il sonno tardava ad arrivare mentre quella strana frase continuava a pensare. Si girava e rigirava fino a che non s’addormentò. “Che strano sogno” pensava dormiente. I rumori di casa le sembravano così lontani mentre il silenzio la circondava.
Spaventata e ancora un pò addormentata, non sapeva dove si trovava. Tentava di scappare da quel profondo blu che la circondava, ma una bellissima coda di pesce glielo impediva.
Con quell’affare lei non sapeva nuotare ma voleva imparare. Chiese aiuto a dei pesciolini argentati che rimasero meravigliati di come quella sirenella volteggiava e nuotava, sembrava quasi che danzava.
Provava e riprovava in superficie sempre tornava. Ma un giorno qualunque qualcosa di strano accadeva, una luce bianca l’avvolgeva. Una mano vide arrivare ma Giorgia non ebbe nemmeno il tempo di parlare.
Insieme iniziarono a galleggiare anzi a volare su quella terra che prima poteva calpestare. Una nostalgia tremenda avvolse il suo cuore ma una voce interruppe le sue lacrime di dolore. Un angelo dai lunghi capelli biondi le sorrideva e la mano le stringeva.
“Chi sei? Cosa vuoi?” Giorgia domandò, e quella voce con tono amichevole
finalmente parlò “Non importa il mio nome, sono qui per spiegarti l’amore. Tu che hai ballato tra i pesci e tra la gente adesso balla tra le stelle “ Non finì nemmeno la frase che lanciò Giorgia sempre più su e divertita guardava quella dolce sirenella che imparava a volare.
Era il momento di andare, ma una lacrima sul viso di Giorgia scendeva.
“Con l’amore” continuò l’angelo...
“Non voglio andare giù, mi sento tanto sola nel profondo blu”
“L’amore è l’arma più potente al mondo. Abbandona l’odio e fai
“Ascolta dolce sirenella se a casa vuoi tornare il malefico incantesimo
spazio al perdono e piangi per chi come lei non conosce la potenza
lanciato da quella vecchina devi eliminare”
dell’amore, infine raccogli le tue lacrime in questa boccetta e domani
“Ma come ?” chiese Giorgia
torna da me, io ci sarò”...
Era già mattina e Giorgia con la boccetta colma tra le mani, i suoi amici pesci si prestò a salutare. Con la testa fuori dall’acqua e il cuore che le saltava sul petto urlò sorridendo “Eccomi”. L’angelo allora senza perder tempo dal suo mantello bianco un arco piumato e una freccia dorata forgiò. Quando tutto fu pronto iniziarono a volare fino a
PUFF!
scorgere quel mantello nero camminare. Per un attimo Giorgia esitò ma
In un battibaleno il cuore della vecchina in
l’angelo con un sorriso l’aiutò. Si armarono di arco e freccia e...
mille coriandoli prima neri e poi colorati si frantumò
Giorgia felice verso il suo angelo si voltò, ma ebbe solo il tempo di ultimo sorriso che in uno strano sonno precipitò. Non sentiva più il vento gelido della notte accarezzarle il viso ne le onde dondolare il suo corpicino. Quando aprì gli occhi, in un attimo sobbalzò, nel suo letto si trovava con il suo cagnolino Ugo che la festa le faceva.
Un pò confusa e addormentata alla finestra provò ad andare quando si accorse che nulla più glielo impediva. Il cielo era limpido quella sera, solo una luce bianca da lontano la osservava. Giorgia allora senza pensare gridò “Grazie angelo del sorriso“ e chiudendo la finestra alle sue spalle dalla sua famiglia tornò.
Nessuno rispose... Ma lassù nel cielo blu vi era un angelo che sorrideva e che mai dimenticherà.. “ la Sirenella che imparò a volare”.
La sirenella che imparò a volare, è una fiaba che nasce dal desiderio di raccontare attraverso parole e immagini la storia di una fanciulla catapultata in una realtà crudele e difficoltosa e di come con la forza dell’amore ella sia riuscita a tornare a casa. Una fiaba può celare dietro di se dei messaggi ben precisi, in queste pagine se saprete leggere tra le righe troverete un messaggio di speranza e amore indirizzato a tutti quei bambini che purtroppo nella loro vita che si sentono diversi, abbandonati, e si ritrovano a dover affrontare ostacoli.