Calcio Gaelico Rovigo 2014

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Progetto ideato e ralizzato da Digital Ink srl - via Giovanni Miani, 62 - 45100 Rovigo supplemento a RovigoOggi.it Aut. Trib. Rovigo n째 06/08 Reg. Stampa del 07/08/2008 - direttore responsabile Irene Lissandrin


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TOURNAMENT REGIONAL GAELIC FOOTBALL

Welcome to Rovigo

Enjoy our Gaelic Games! Torna l’estate e si torna a parlare di football gaelico in città. A Rovigo infatti, anche quest’anno, è stata assegnata l’organizzazione di una tappa del torneo Regionale italo-svizzero di questo sport “tutto irlandese” che, negli ultimi anni, sta prendendo sempre più piede anche nel nostro Paese. L’edizione dello scorso anno, giocata in un caldissimo 24 agosto, fu un vero e proprio successo, un successo soprattutto dal punto di vista organizzativo grazie alla “joint venture” creatasi tra i ragazzi dell’Ascaro asd ed il team di Fausto Forzato della Casetta Rossoblu che hanno regalato ai numerosi atleti ed accompagnatori delle squadre partecipanti una giornata indimenticabile. Una giornata di sport, amicizia e Fair Play che ha stupito un po’ tutti e che nel corso delle premiazioni ha fatto dire a Tony Bass, segretario generale del Board europeo della Gaelic Athletic Association, che dei tanti tornei ai quali ha assistito negli ultimi anni in giro per l’Euro-

pa, la prima edizione del torneo di Rovigo è stata tra le meglio organizzate e comunque, senza ombra di dubbio, la più originale. Un’originalità data anche dal fatto che per la prima volta, in ambito continentale, lo scorso anno nel piccolo capoluogo polesano si è avuta l’intuizione di concentrare in un unico week end due tornei legati agli sport tradizionali irlandesi, un’intuizione nata grazie agli ottimi rapporti intrecciati da Ascaro asd con lo Sporting Club Nizza Monferrato, la Federazione Italiana Pallapugno ed il Club One Wall Italia che lo scorso agosto permise di organizzare anche il primo torneo ufficiale di Gaelic Handball One Wall giocato in Veneto. Un’idea piaciuta davvero tanto, soprattutto a Mr Tony Bass che non appena rientrato da Rovigo ha informato i responsabili della Gaa Handball sull’iniziativa nata, quasi per caso, in un piccola città della Pianura Padana. La segnalazione del segretario della Gaa Europe ha avuto il consenso

per l’apertura di un progetto da allargare anche a tutte le altre competizioni che si giocano a livello europeo ed i primi effetti si sono visti già nel successivo mese di ottobre quando ad Athlone, la città del Westmeath irlandese che ospitava le finali europee dei tornei maschile e ladies, accanto al football protagonista assoluto è comparso, come evento dimostrativo, anche l’handball giocato da alcuni campionissimi locali, ragazzi e ragazze che dicono la loro anche a livello mondiale. Insomma il “laboratorio” Rovigo indica qual è la strada! Una strada intrapresa¸ più per goliardia che per convinzione, fin da quel 2 Giugno del 2011 quando un pallone acquistato qualche mese prima, dal fondatore Raffaello Franco in viaggio di nozze a Dublino, nello store del Croke Park ed otto pionieri hanno dato vita, su un campetto della prima periferia cittadina, al Rovigo Gaelic Football, la prima squadra italiana di Football Gaelico, quella che poi ha dato il “LA” a tutto il


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probabilmente nel prossimo mese di novembre, sarà la prima rappresentativa nazionale che verrà impiegata in Francia in una serie di test match con la selezione dei cugini d’oltralpe che proprio quest’anno festeggiano il decennale della fondazione della loro federazione. L’alba di una nuova frontiera che vedrà sempre più incontri tra selezioni regionali o nazionali un po’ in tutta l’Europa. Per l’Ascaro Rovigo, questi tre anni, hanno segnato un successo dietro l’altro, un successo arrivato grazie ad un attento utilizzo di social network quali Facebook e Twitter, che hanno permesso di dare enorme visibilità e seguito a questa pazza idea divenuta una splendida realtà. Già nel Giugno del 2012, infatti, i pionieri di Rovigo volarono in Puglia per partecipare, invitati allora come unica squadra Italiana di gaelic football, al Festival dei Giochi e delle Tradizioni di Ceglie Messapica (BR). Da quel preciso istante è stato un crescendo quasi “rossiniano” tanto che gli articoli sui quotidiani locali, sulle testate internet ed i numerosi passaggi sulle diverse emittenti radiofoniche e televisive, anche a carattere nazionale, non si contano più. Deejay Tv, nel contenitore pomeridiano “OccupyDeejay”, “00K” di Radio Kiss Kiss, “Dai&Vai” di Radio-24, “Rovigo Magazine” di Radio Pico e, recentemente, anche Radio 105, si sono occupate del “fenomeno” football gaelico, uno sport nuovo alle nostre latitudini ma che piace davvero tanto! Sinceramente nessuno si immaginava

tanta popolarità in così poco tempo. Questo però fa da sprone per fare ancora di più lavorando per crescere nei numeri e facendo conoscere questo sport sul territorio grazie all’organizzazione di eventi, anche a scopo benefico, nati grazie anche alla collaborazione con altre Associazioni. Un’avventura che sabato 21 giugno riceverà nuovi stimoli dallo Stadio “Mario Battaglini” di Rovigo, il tempio del rugby italiano, che per un giorno si trasformerà in una sorta di piccolo “Croke Park” ospitando la fase finale del 2° torneo regionale italo-svizzero dello sport che fa impazzire il popolo irlandese e che si rinnoverà, il giorno dopo domenica 22 giugno, presso la palestra della Polisportiva Mardimago grazie all’altra disciplina molto popolare nell’Isola di Smeraldo come la pallamano gaelica nella sua versione “one wall” che, grazie al gemellaggio con lo Sporting Club Nizza Monferrato, vedrà il team piemontese, l’Ascaro Rovigo Gaelic Football & Handball GAA e l’Augusto Manzo di Santo Stefano Belbo (CN), disputarsi la Coppa GAA delle Regioni d’Italia. Una due giorni intensa utile per promuovere sport diversi e poco conosciuti alle nostre latitudini ma non per questo meno interessanti e spettacolari, sport che sanno regalare emozioni indimenticabili a migliaia di appassionati degli sport gaelici sparsi in tutto il mondo. Un modo anche per promuovere il territorio della città nella quale, poco più di tre anni fa, tutto questo ebbe inizio quasi per gioco!

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movimento del Gaelic Football nel nostro Paese. Ben presto agli otto pionieri si aggiunsero altri incuriositi da questo sport che dà spazio a tutti: rugbisti, calciatori, giocatori di basket, volley e baseball. Uno sport antico! Completo, veloce, capace di appassionare migliaia di irlandesi e non solo quelli. Rovigo e Padova guidano, sotto l’occhio attento ed interessato della Gaelic Athletic Assocation (GAA), l’organizzazione di quella che sarà la futura Federazione Italiana dei Giuochi Gaelici (F.I.G.G.) e la realizzazione di quella che, molto


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Gaelic Football Il “bignami” per capire il gioco

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Non si ha qui la pretesa di spiegare tutte le particolarità di questo sport ancora poco conosciuto in Italia, però questa breve guida potrà tornare utile per poter assistere agli incontri del prossimo 21 giugno con qualche nozione in più ed entrare nello spirito di questo gioco straordinario. Uno sport che affonda le sue radici nella notte dei tempi, ma che ha saputo trasformarsi in un gioco moderno pur mantenendo vive le grandi tradizioni dal quale ha preso origine. Il gaelic football (peil Ghaelach in lingua Gaelica) è uno sport di squadra giocato principalmente in Irlanda. Squadre di 15 giocatori calciano o colpiscono di pugno una palla rotonda su un campo d’erba, cercando di indirizzarla dentro i pali di una porta. Lo sport è molto popolare in tutta

l’Irlanda, anche nella parte politicamente dipendente dal Regno Unito, dove viene giocato fin dal XVI secolo. A prima vista il calcio gaelico appare come una combinazione fra il calcio ed il rugby ed in qualche particolare giocata ricorda anche il basket. I giocatori avanzano con la palla sul campo trasportandola, calciandola e passandosela con la mano fra compagni di squadra. Una squadra raccoglie punti quando riesce a segnare in una particolare porta a forma di H, sia sotto che sopra la traversa (vedi punteggio). Le prime notizie di questo gioco risalgono al 1527 e la prima partita della quale si ha testimonianza risale al 1712, quando a Slane s’affrontarono gli atleti del Meath e quelli del Louth. Nel 1884 il regolamento fu rivisto e codificato.

Le regole del gioco Il campo e i ruoli nel calcio gaelico Il campo è in erba e di forma rettangolare, con dimensioni che variano sui 130–145 metri in lunghezza e 80–90 in larghezza. Alla fine di ogni campo ci sono porte a forma di H, nella parte sotto la traversa corredate di una rete. I pali delle porte sono alti almeno 7 metri e l’altezza della porta sotto la traversa deve essere di 2,5 metri, la larghezza di 6,5 metri. Il campo è marcato da delle linee orizzontali situate a 13, 20 e 45 metri di distanza dalle due linee di fondo. Le squadre sono formate da 15 giocatori così divisi nei seguenti ruoli: un portiere (goalkeeper), due difensori d’angolo (right and left corner-back), un difensore

centrale (full-back), tre mediani (right, centre and left half-back), due centrocampisti (midfielder), tre mezze punte (right, centre and left half-forward), due attaccanti d’angolo (right and left corner-forward) e una punta centrale (full-forward) più un massimo di 15 sostituti, dei quali cinque possono entrare in campo. Ogni giocatore è numerato da 1 a 15, a partire dal portiere, che deve indossare una divisa di colore differente come nel calcio. Nel resto d’Europa, non esistendo campi con le misure previste dal regolamento (nei tornei infatti si utilizzano campi da calcio o da rugby adattando le porte) le squadre sono formate da 11 giocatori. In sostanza vengono tolti i 4 uomini centrali dello schema (full-back, centre half-back, centre half-forward e centre forward). Restano invece invariate le linee orizzontali a 13, 20 e 45 metri.

La palla Il football gaelico viene giocato con un pallone rotondo di cuoio, simile a quello del calcio, ma più pesante e formato da zone orizzontali piuttosto che da esagoni e pentagoni spesso usati nei palloni da calcio e, a prima vista, molto più simile ad un pallone da volley. Può essere calciato o passato a mano con un secco colpo di nocche. E’ comunque possibile passare il pallone colpendolo a mano aperta. In questo caso però il colpo deve sempre e comunque avvenire dal basso verso l’alto. Fare determinate azioni con la palla non è permesso e sono considerati falli tecnici:

- Trattenere la palla - Raccogliere la palla da terra con le mani prima di averla alzata con il piede (regola valida solo nel il football maschile) - Fare più di quattro passi senza passare, far rimbalzare o soloing la palla (Soloing significa calciare la palla su una propria mano, gesto abbastanza tecnico). - Rimbalzare la palla due volte di seguito - Passare la palla in rete di mano (al volo può essere invece colpita) - “Square ball”, una regola spesso molto dibattuta e, per questo, simile al fuorigioco nel calcio: se, nel momento in cui la palla entra nell’area piccola, è presente un altro attaccante all’interno, l’arbitro fischia una punizione a favore della difesa.


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Le ultime regole introdotte

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Rubare palla Il livello di tackle consentito è più vasto del calcio, ma inferiore rispetto al rugby. In buona sostanza non è permesso placcare il portatore del pallone ma contrastarlo con un vigoroso spalla a spalla. I seguenti sono invece considerati falli: - usare entrambe le mani per fermare l’avversario - spingere l’avversario

- caricare l’avversario di spalla colpendolo sulla schiena o sul petto - colpire deliberatamente un avversario - tirare la maglia - bloccare un tiro col piede - entrare in scivolata sull’avversario - toccare il portiere dentro l’area piccola

Il punteggio, a prima vista piuttosto ostico, in realtà è molto semplice: se la palla entra fra i due pali della porta, la squadra consegue dei punti. Se la palla passa sopra la traversa, vale un punto (point) e viene alzata dai giudici di porta (umpires) una bandiera bianca. Se la palla passa invece sotto la traversa e finisce in rete, si tratta di goal, che vale tre punti, ed in questo caso

viene segnalato alzando una bandiera di colore verde. Il punteggio viene registrato nel modo {goal totali}-{punti totali}. Ad esempio, la finale per il 3°/4° posto giocata lo scorso anno allo Stadio “M. Battaglini” finì: Ginevra 0 - 05 Rovigo 2 - 04. Il Rovigo aveva quindi vinto “duequattro a cinque” (ovvero dieci a cinque).

Il punteggio Il gioco

La partita inizia quando l’arbitro lancia la palla a centrocampo fra i quattro centrocampisti (miedfilders). Quando un attaccante ha tirato la palla fuori dalla linea di fondo, il portiere deve effettuare una rimessa dalla linea dei 13 metri (kickout). Tutti i giocatori devono stare dietro la linea dei 20 metri. Analogamente, dopo la realizzazione di un gol o un punto, il portiere deve effettuare una rimessa dal fondo dalla linea dei 13 metri, con i giocatori tutti oltre la linea dei 20 metri e fuori dal semicerchio. Dopo che un difensore ha mandato la palla fuori dalla sua porta (quello che calcisticamente si definisce “salvare in corner”), un attaccante può effettuare un così detto “45” (fortyfive) calciando da fermo, col pallone a terra e senza l’utilizzo di un tee, dalla linea dei 45 metri. Se un giocatore manda la palla fuori dal campo, l’altra squadra ha in favore una rimessa laterale (sideline kick) nel punto dove la palla è uscita. Una particolarità. Se chi effettua la rimessa laterale si trova in buona posizione può tentare di segnare direttamente un punto. Quando un giocatore effettua un fallo, l’altra squadra beneficia di un calcio di punizione (free kick) dove il fallo è stato commesso. Può essere battuto indifferentemente con le mani o con i piedi, e si può tentare la via del punto come nelle rimesse laterali. Se la difesa commette un fallo nella

propria area grande, la squadra in attacco beneficia di un rigore (penalty kick), che va battuto dagli 11 metri. Solo il portiere può difendere la porta e tutti gli altri giocatori devono rimanere fuori dall’area grande. Nel caso il fallo non sia chiaro, sia per zuffe o mischie, l’arbitro concede la palla contesa (o “palla a due”). In tutti i casi di palla ferma: rimesse, punizioni, palla contesa, ecc. tutti i giocatori (compagni e avversari) devono stare almeno a 13 metri di distanza dal punto di battuta.

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Dal 1 gennaio di quest’anno sono state introdotte due importanti novità regolamentari. La prima è volta a preservare gli atleti da danni fastidiosi e “costosi”, la seconda invece è solo squisitamente tecnica. Vediamo più nel dettaglio quali sono le novità introdotte nel regolamento. La prima è nata, come esigenza, dopo l’intensa campagna di prevenzione partita dall’Irlanda per l’utilizzo del paradenti. Uno studio finanziato dalla GAA e che ha portato a conclusioni raccolte in quindici cartelle di relazione medica, ha messo in evidenza quanto frequenti siano in questo sport gli infortuni ai denti, infortuni spesso anche molto gravi e che per essere sistemati costano all’infortunato, o alla sua famiglia, diverse migliaia di euro. Da qui l’obbligo per tutti gli atleti di indossare un paradenti prima di scendere in campo. E’ compito dei direttori di gara verificare l’utilizzo di questa protezione, utilizzo che se viene omesso, dopo un primo avvertimento disatteso, autorizza l’arbitro ad escludere dal gioco l’atleta. La seconda novità riguarda l’introduzione della Black Card, il cartellino nero. Nel football gaelico erano già presenti il noting, un primo avvertimento non verbale ma scritto dal direttore di gara sul proprio taccuino, e i cartellini giallo e rosso che servivano a penalizzare i giocatori colpevoli di determinati comportamenti scorretti in tutto e per tutto simili a quelli riconducibili al conosciutissimo calcio. Da quest’anno, con l’introduzione del cartellino nero, l’arbitro ha un’arma in più per punire tutti quei comportamenti frutto più di una colpevolezza personale del singolo giocatore e non riconducibile al “sistema” di gioco della squadra. Un po’ insomma come accade nell’hockey su ghiaccio con la penalità partita che punisce il giocatore autore del fallo senza però penalizzare l’intera squadra. In pratica, la black card, elimina dalla partita il colpevole che dovrà accomodarsi definitivamente al di fuori del rettangolo di gioco, senza però costringere i propri compagni a giocare il resto del match in inferiorità numerica come accade invece quando, ad un giocatore, viene sventolato d’avanti agli occhi un cartellino rosso!

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Il trofeo più antico

Certo è che al cospetto dell’America’s Cup di vela (1851), della calcistica FA Cup (1872) e della Calcutta Cup di rugby (1878) dalla quale ha preso ispirazione per la formula di assegnazione, l’Adige Cup del football gaelico impallidisce! Eppure, per l’Italia, questo è il trofeo più “antico” e prestigioso e, fra l’altro, non ha eguali in Europa. La coppa fu assegnata per la prima volta il 27 Ottobre 2012. Quel giorno, a Rovigo, allo Stadio Comunale di Buso si giocò il primo incontro di football gaelico sul territorio Italiano. In campo i pionieri dell’Ascaro Rovigo Gaelic Football ed i “cugini” del Dropkick Padova. Così, ancora una volta, sull’asse Padova-Rovigo correva la storia di uno sport nuovo per il nostro Paese: il gaelic football. Già il rugby, negli anni, aveva scritto, e continua a scrivere, pagine memorabili di storia sulle sfide tra le due città divise dall’Adige e proprio il rugby qualche mese dopo, ha voluto “copiare” e mettere in palio un trofeo

chiamato Adige Cup in occasione del 150° derby tra Rugby Rovigo e Petrarca Padova. La “nuova” sfida andò in scena il 3 Marzo 2013. Entrambe le Adige Cup, nella formula d’assegnazione, prendono ispirazione dalla gloriosa ed ultrasecolare Calcutta Cup assegnata nelle sfide tra Inghilterra e Scozia, e l’Adige Cup rugbistica, come la “Calcutta”, in caso di pareggio resta nelle mani di chi la detiene fino al match successivo. L’Adige Cup “gaelica” invece non contempla il pareggio ed in caso di parità alla fine dell’incontro si procede con la disputa dei tempi supplementari ed eventualmente dei calci. Altra piccola differenza sta nel fatto che l’Adige Cup “ovale” viene messa in gioco ogni volta che Rovigo e Petrarca s’incontrano, che si tratti di match di campionato o di “coppa” non fa differenza, il trofeo “gaelico” invece viene messo in palio sempre e solo due volte l’anno: a marzo nel week end di San Patrizio, in onore del patrono d’Irlanda dove

questo sport è nato, e nell’ultimo week end di Ottobre per ricordare l’anniversario di quel primo storico match. A guardar bene le analogie con la gloriosa storia sportiva dei derby “Rovigo versus Padova” non si limitano ai trofei omonimi! Nel 1935 infatti fu l’allora studente di medicina all’Università di Padova Davide Lanzoni a portare a Rovigo il primo pallone ovale, nell’estate del 2012 fu invece Alfonso Duca, dopo un test d’allenamento a Rovigo, a portare a Padova il primo pallone da football gaelico! Le storie di due sport che, pur divise da molti anni di vita, sembrano correre parallele, due sport molto diversi che in Irlanda, soprattutto in passato, erano spietati “nemici”. Basti ricordare che il rugby, per giocare al Croke Park tempio degli sport gaelici, dovette attendere il completo rifacimento del proprio stadio a Dublino e la Gaelic Athletic Association dovette addirittura modificare il proprio statuto per-


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Risultati & Classifiche

GAA ROVIGO FOOTBALL TOURNAMENT ALBO D’ORO 2013 EINDHOVEN SHAMROCKS GFC (NL) Risultati & Classifiche Italy/Switzerland Regional Football Round 1 Roma, 12 aprile 2014

Group Games Padova vs Roma Ginevra vs Rovigo Padova vs Ginevra Rovigo vs Roma Padova vs Rovigo Roma vs Ginevra  3th vs 4th play off Padova vs Ginevra Finale Rovigo vs Roma

0 – 00 0 – 02 0 – 03 1 – 01 1 – 00 2 – 03

1 – 07 2 – 02 0 – 03 0 – 07 1 – 01 1 – 00

1 – 02 1 – 04

0 – 01

4 – 05

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ché, dopo i sanguinosi fatti avvenuti proprio al “Croker” il 21 Novembre 1920, all’articolo 42 sanciva il bando degli sport britannici dagli impianti GAA, come il Croke Park. Sport “inglesi” come calcio e rugby, quelli del “vecchio nemico”, sono considerati dai nazionalisti irlandesi “sport stranieri”! Fortunatamente in Polesine non abbiamo subito il retaggio di secoli di oppressione, rivolte e repressioni, ed entrambi gli sport non rappresentano un’identità nazionale ma vivono sulla passione comune di un’isola sportiva felice tanto che ormai da tempo il football gaelico ha “preso casa” allo Stadio “M. Battaglini” dove il team rossoblu si allena costantemente e dove, anche quest’anno, si disputerà il torneo del prossimo 21 Giugno. Se vogliamo, fatte le debite proporzioni, anche in questo fatto possiamo trovare qualche analogia “inversa” nel fatto che, il gioco gaelico per eccellenza, ha trovato spazio nel tempio del rugby italiano come, nel 2007, il rugby trovò a Dublino temporaneo asilo nel tempio del football gaelico e dell’hurling! L’ultima analogia che troviamo in questa emozionante corsa parallela tra gaelic football, rugby, Adige Cup ed i destini sportivi di Rovigo e Padova si è, speriamo, momentaneamente interrotta recentemente nell’ultimo derby disputato al “Plebiscito”. Per la prima volta infatti il Petrarca Rugby è riuscito a strappare l’Adige Cup che, fino a quel momento, era sempre rimasta saldamente nelle mani dei “Bersaglieri” analogamente all’Adige Gaelic Cup che, fin dalla prima edizione, è sempre rimasta nella bacheca dei Paddies. Gli sportivi polesani si augurano che, il prossimo 25 Ottobre, l’Ascaro Rovigo possa ricucire il filo parallelo che si è interrotto il 3 maggio!


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COPPA GAA DELLE REGIONI D’ITALIA

GAA HANDBALL

Gaelic Handball

Storia e regole di un gioco spettacolare La pallamano gaelica (gaelic handball) è uno sport molto antico che, come molti altri giochi, hanno avuto origine in tempi e luoghi diversi. Comunque sia, la prima “partita” conosciuta e certificata nella quale si vide qualcuno colpire una palla con la mano contro un muro risale al 1427 al tempo del regno di re Giacomo I di Scozia che ordinò personalmente di murare una finestra della cantina di palazzo perché interferiva con il suo gioco preferito. In Irlanda invece, la prima testimonianza scritta di un gioco di palla simile è contenuto addirittura nello statuto della città di Galway la quale stesura del 1527 vietava la

pratica di giochi con la palla contro le mura della città. La prima forma codificata di pallamano irlandese venne comunque successivamente certificata nel 1785. Galaway, situata sulla costa occidentale dell’Irlanda, intratteneva all’epoca molti legami commerciali con la Spagna, in particolare con le regioni basche, dove si praticava un gioco ancora molto in voga anche ai giorni nostri: la “pelota”, gioco che ha molti aspetti in comune con il gaelic handball e con la nostra italianissima Pallapugno. Gli immigrati scozzesi e irlandesi, nei secoli scorsi, portarono il gioco in molti altri Paesi tanto che ancora

oggi è molto praticato soprattutto negli Stati Uniti, in Canada, Messico, Australia, Nuova Zelanda, Sud Africa, Galles ed Inghilterra. La Gaa ha codificato le prime regole per il gioco moderno nella stesura della Carta del 1884, inserendolo di diritto, con football e hurling, tra gli sport da promuovere nella nuova nascente Associazione. Questa la storia! Oggi l’handball gaelico, in Irlanda, è giocato in più versioni e le più diffuse sono: la 40×20 piedi (campo piccolo 12,2x6,1 metri e che è la specialità utilizzata anche per le competizioni internazionali), la tradizionale 60×30 (18,3×9,15 metri,

nelle due versioni “hardball”, dove la palla è più dura ma più leggera, e “softball”, dove si utilizza una palla leggermente più grande), entrambe giocate in impianti simili a quelli usati per lo squash e la One-wall. Quest’ultima versione ad “una parete” è diventata molto popolare nel corso degli ultimi anni ed è la versione di handball più praticata al mondo tanto che viene gioca in oltre 35 Paesi. Abbiamo detto che la tradizione del Belpaese è la Pallapugno ed adesso in molti vi starete sicuramente chiedendo quale nesso ci sarà mai tra questa specialità nostrana e la Pallamano Gaelica. Beh, sembra


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evidente che i due sport hanno in comune una palla, pur se di diverse dimensioni, che dev’essere colpita con la mano (aperta o con il pugno appunto). Diversa è invece la filosofia dei due giochi in quanto il primo è uno sport giocato tra due squadre, formate da 4 giocatori ciascuna, che si sfidano su un campo molto lungo (90 metri) e stretto (16-18 metri), chiamato sferisterio, fiancheggiato su uno dei suoi lati lunghi da un muro molto alto detto d’appoggio; il secondo invece è uno sport individuale, o di doppio come nel tennis, e si gioca utilizzando, a seconda delle versioni, una o più pareti. Di sicuro c’è l’antica origine comune. Oggi sappiamo infatti che alcuni gero-

glifici nel tempio di Osiride, in Egitto, ritraggono sacerdoti che partecipano ad un gioco molto simile a questi ed altre numerose testimonianze archeologiche hanno riportato alla luce il fatto che in molte civiltà precolombiane del Sud e Centro America, su tutte quella Maya, si praticavano giochi rituali di pallamano che rivestivano un’importanza immensa in quelle antiche culture. Già dallo scorso anno l’handball è diventato parte integrante delle attività sportive di Ascaro asd, uno sport che ha portato in casa rossoblu grosse soddisfazioni con la partecipazione di cinque atleti ai Campionati Italiani, disputatisi in Piemonte nello scorso

TEAM PARTECIPANTI: AUGUSTO MANZO (DETENTORI DEL TROFEO) SPORTING CLUB NIZZA MONFERRATO ASCARO ROVIGO GAELIC HANDBALL GAA

DOMENICA 22 GIUGNO 2014 ORE 9.00 CENTRO GIOVANILE DON BOSCO SARZANO (RO) INFO E ISCRIZIONI TORNEO OPEN PROMOZIONALE 329 1070923

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mese di novembre e che quest’anno ha già regalato due medaglie d’argento agli Internazionali di Nizza Monferrato (AT) grazie alle super prestazioni di Giovanni Previato e Mirko Monti nel torneo riservato ai Master. Una realtà che va sempre più consolidandosi grazie anche recente nomina di Raffaello Franco, chairman del sodalizio gaelico rossoblu, a delegato provinciale per la FIPAP (Federazione Italiana Pallapugno) e la progettazione del muro presso il Centro Giovanile “Don Bosco” di Sarzano. Così, anche in questa edizione, l’amicizia e la forte collaborazione instaurata con Maurizio Tren-

tin, del Club One Wall Italia, e Massimo Corsi, referente per l’Italia della GAA Handball irlandese, ha fatto si che anche quest’anno l’handball fosse presente alla due giorni rodigina. Una presenza forte, molto più dello scorso anno dove il torneo di handball aveva una valenza puramente dimostrativa e promozionale. Nell’edizione 2014 infatti verrà messa in palio la Coppa “GAA delle Regioni d’Italia”, un trofeo giunto alla sua terza edizione e che vedrà gli atleti di Ascaro Rovigo Handball GAA, Augusto Manzo Santo Stefano Belbo e Sporting Club Nizza Monferrato, sfidarsi domenica 22 giugno, dalle ore 9, per la conquista dell’ambitissimo premio detenuto attualmente dall’Augusto Manzo. Il torneo di Rovigo terrà inoltre a battesimo anche la prima edizione della competizione femminile, un onore che i dirigenti del movimento wall ball italiano hanno voluto regalare alla nostra città.

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INFO E ISC


ROVIGO GAA WEEK END

Rovigo 2014 per rivivere intense emozioni

AA FOOTBALL & HANDBALL

Con il primo “Summer One-Wall” Tournament di Sarzano, che vide il piemontese Yulin Trentin dello Sporting Club Nizza Monferrato imporsi in questa spettacolare specialità del Gaelic Handball, calò il sipario lo scorso agosto sul primo week end “All-Ireland” rodigino, un intenso fine settimana dedicato totalmente a due degli sport più amati dalle genti dell’Isola di Smeraldo. Una due giorni iniziata sabato 24 Agosto, allo Stadio “M. Battaglini”, con il torneo internazionale di football gaelico e conclusasi solo nel tardo pomeriggio di domenica, al Centro Giovanile “Don Bosco” di Sarzano, con le premiazioni del torneo di handball. Nel mezzo c’è stato tanto sport, spettacolo, intensità agonistica, amicizia, condivisione di valori e scambi culturali, un mix esplosivo che ha regalato emozioni incredibili a tutti i protagonisti ma anche a quanti si sono avvicinati, magari per la prima volta, a queste discipline sportive. In quelle due giornate si è respirato un piacevolissimo clima del più assoluto “Fair Play” certificato anche dalla presenza di Vincenzo Altieri, all’epoca ancora presidente del Panathlon Club Rovigo, che con il segretario del sodalizio, Raffaello Salvan e dal consigliere Paolo Rondina, era andato a comporre la giuria che assegnò al portiere dei Geneva Gaels il premio “Fair Play” del Panathlon Club Rovigo, ambito riconoscimento che sarà messo a disposizione anche nell’edizione di quest’anno. Portieri protagonisti assoluti del torneo di football 2013. Il premio di miglior giocatore della 4ª tappa del torneo regionale italosvizzero 2013, per l’occasione intitolato alla memoria di Sandra Bellinello madre di un giocatore del Rovigo scomparsa qualche giorno prima, andò infatti a Michele Brasolin, l’estremo difensore dell’Ascaro che ha giocato su livelli superlativi nel corso di tutta la competizione salvando diverse situazioni che potevano costare care ai rossoblu. Complessivamente, per i portacolori rodigini, un bilancio più che

positivo! Vero è che, nel torneo di casa, molti si aspettavano che la squadra di Simone Zonzi potesse approdare almeno alla finale, finale sfuggita solo per un soffio ed andata invece ai “cugini” del Dropkick Padova solo grazie ad una migliore differenza punti nel girone di qualificazione. Un po’ di rossoblu salì comunque sul gradino più alto del podio grazie alla presenza tra le fila dei “trifogli” di Eindhoven di Thomas Zebini, Antonio Vettorello e Valter Michelini, atleti del Rovigo, prestati al team olandese arrivato a Rovigo un po’ scarso d’organico. Un gesto che a quelli con i capelli più bianchi ha fatto ricordare quello compiuto da una delle leggende dello sport azzurro, il “rosso volante” Eugenio Monti, il campione di bob che dominò la scena mondiale della specialità a cavallo degli anni ’50 e ’60 del secolo scorso e che passò alla storia per quel semplice, all’apparenza, gesto di prestare un bullone del suo bob all’equipaggio britannico che aveva rotto il proprio e che, grazie a quell’atto di fair play tanto criticato dalla stampa italiana dell’epoca abituata più al tifo che al messaggio intrinseco dello sport, poté così proseguire la gara e vincere l’oro all’Olimpiade invernale di Innsbruck nel 1964! Il rosso volante amava dire che i britannici vinsero perché più veloci e non grazie al suo bullone, una modestia d’altri tempi difficile da ritrovare al giorno d’oggi. Tra qualche giorno sarà possibile rivivere le emozioni del week end “All-Ireland” di Rovigo grazie all’edizione 2014 del torneo di Gaelic Football, che vedrà le squadre impegnate al “Battaglini” dalle ore 9.00 di sabato 21 Giugno ed il giorno successivo Ascaro Rovigo, Sporting Club Nizza Monferrato e Augusto Manzo inaugurare il nuovo muro costruito presso il Centro Giovanile “Don Bosco” di Sarzano con la disputa del Trofeo “GAA delle Regioni d’Italia” di handball, specialità “One Wall”. Un’altra occasione per vivere un’esperienza indimenticabile nella città che ha dato il via a tutto il movimento “gaelico” italiano.


STADIO M. BATTAGLINI - PALESTRA POL. MARDIMAGO DALLE ORE 9 Le squadre impegnate al “Battaglini” dalle ore 9.00 di sabato 21 Giugno ed il giorno successivo a Mardimago: Ascaro Rovigo Gaelic Football & Handball GAA, Dropkick Padova GFC, Cus Verona Wolverines, Lugano Bankers, Sporting Club Nizza Monferrato e Augusto Manzo Santo Stefano Belbo.

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ROVIGO 21-22 GIUGNO 2014


GAA FOOTBALL & HANDBALL

ROVIGO GAA WEEK END

NON SOLO GAELIC FOOTBALL & HANDBALL Il Torneo Regionale italo-svizzero di Football Gaelico ed il Torneo Gaa delle Regioni d’Italia di Handball in programma a Rovigo il 21 e 22 Giugno prossimi, saranno solo i “main event” di un week end che prevede tutta una serie di eventi collaterali, sportivi e culturali, che avranno come leit motiv l’Irlanda, la cultura celtica ma non solo quella. Dal punto di vista sportivo infatti non si parlerà solo di football gaelico ma anche di tutti gli altri sport “gaelici” che vengono gestiti dalla Gaelic Athletic Association. Ci sarà spazio quindi anche per l’hurling, in modo particolare si parlerà della specialità del Poc fada. L’hurling è una sorta di hockey su prato, però molto più veloce e con regole molto simili a quelle del football gaelico tanto da condividerne gli stessi impianti e strutture. Il Poc fada invece è giocato da singoli giocatori utilizzando la mazza (hurl) e la palla (silotar) da hurling. Il principio del Poc fada è simile a quello del golf, dove il giocatore che si aggiudica il trofeo deve completare un percorso prestabilito (che potrebbe essere un prato, le pendici di un monte od una semplice strada di campagna) con meno colpi possibile. Così il prossimo 21 Giugno verrà presentato ufficialmente il 2° torneo di Poc fada (gioco che si adatta molto bene a giocatori e giocatrici di baseball e softball) organizzato dal Baseball & Softball Club Rovigo (che da qualche tempo collabora con varie iniziative con l’Ascaro Rovigo Gaelic Football & Handball GAA) in concomitanza con i consueti tornei “settembrini” che, come ogni anno, si concluderanno con la “Baseball Night” in Piazza Vittorio Emanuele II. Il percorso verrà preparato dagli organizzatori negli ampi spazi disponibili attorno

al diamante del Quartiere Tassina e per due giorni coinvolgerà atleti, accompagnatori delle squadre impegnate nei tornei giovanili di baseball e quanti vorranno cimentarsi in questa divertente attività sportiva. Sempre il 21 Giugno al “Battaglini”, tra i vari eventi di contorno anche a carattere musicale, sarà inoltre possibile assistere ad un match di “Aussie Rules”, il football australiano ben conosciuto in Italia grazie alle dirette proposte dal canale Eurosport. Questo gioco fu codificato definitivamente nel 1859 e, curiosamente, ha diverse analogie con il football gaelico, tra le quali, quella più evidente, è l’ handball, ossia quel particolare modo di passarsi il pallone con un colpo di nocche della mano. Ma le analogie tra questi due codici di football, che traggono comunque entrambi origine da quell’unico “brodo primordiale” di attività, molto antiche, fatte con la palla e consolidatesi nei College britannici fin dal 1617, quando re Giacomo Stuart riammise per decreto questi giochi che poi, col tempo, si diversificarono in base alle zone geografiche trasformandosi in calcio, rugby union, rugby league, american football, aussie rules, gaelic football, ecc., non si limitano al gesto tecnico dell’ handball se è vero che, sempre più spesso, i migliori giocatori irlandesi di gaelic football, sport dilettantistico anche in madre patria, vengono indotti a volare dall’altra parte del mondo attratti dai sontuosi contratti in dollari australiani offerti dai club “pro” dell’AFL (Australian Football League). Inoltre, quasi annualmente, viene proposto al grande pubblico degli appassionati di entrambi i “codici” un International Rules Series dove, una selezione dei migliori giocatori della GAA affronta una


STADIO M. BATTAGLINI - PALESTRA POL. MARDIMAGO DALLE ORE 9

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round da poco Ascaro asd è associata, per presentare al pubblico polesano questa specialità. Il pallone elastico, chiamato ufficialmente pallapugno dal 2001 e definito balon (pronuncia “balùn”) in piemontese e ligure, è uno sport di squadra giocato da otto giocatori, quattro per parte, con una palla su un terreno di gioco privo di rete ed un muro laterale definito d’appoggio. Il punteggio è come quello del tennis, 15, 30, 40, gioco. Lo sport della pallapugno si pratica fasciandosi il pugno con una serie di strisce di stoffa alle quali si sovrappone un pezzo di cuoio opportunamente modellato ed una striscia di gomma che serve per ammortizzare il colpo ed aiutare il giocatore nell’indirizzare la palla. Questa specialità è storicamente radicata nel basso Piemonte e nella Liguria (specialmente nella Riviera di Ponente) dov’é ancor oggi molto diffuso. In passato però fu vero e proprio “sport nazionale” praticato in tutto lo “Stivale” tanto che anche Giacomo Leopardi, nella sua ode “A un vincitore nel pallone” ne decantò le lodi. Poi, all’inizio del ‘900 con l’avvento del calcio, il pallone elastico attraversò una crisi che portò alla sua quasi totale scomparsa, fatte salve alcune enclavi situate principalmente nelle province del Piemonte (Torino, Asti e Cuneo) e della Liguria (Savona e Imperia). La pallapugno è comunque da sempre un emblema della cultura contadina e del folcrore piemontese e ligure: è stata raccontata e celebrata anche da altri grandi scrittori quali: Edmondo De Amicis, Cesare Pavese, Beppe Fenoglio e Giovanni Arpino. A Rovigo, domenica 22 giugno, a margine del torneo GAA delle Regioni d’Italia di handball, si giocherà un incontro dimostrativo di questo sport nella sua versione “pallapugno leggera” praticato dalle categorie giovanili su qualsiasi superficie adatta al gioco del volley. Se vi siete incuriositi e magari volete provare qualcuna di queste specialità sportive, potete trovare tutti i contatti e le informazioni necessarie sul sito di Ascaro Rovigo Gaelic Football & Handball GAA all’indirizzo http://ascarorovigogaelicfootballgaa.wordpress. com. Welcome to Rovigo: enjoy our Gaelic Games!

ROVIGO 21-22 GIUGNO 2014

selezione dei migliori atleti dell’AFL in una serie di test match, davvero molto spettacolari, giocati con un regolamento frutto di un compromesso tra le regole del “gaelico” con quelle dell’ “aussie”. Nel contesto del torneo di Rovigo dunque un match amichevole di aussie rules, che verrà giocato dai team del Cus Verona Wolverines e quello dei Lugano Bankers ci sta come il cacio sui maccheroni! Entrambe le squadre giocano secondo le regole codificate dalla Orules, la federazione europea indipendente dalla AFL Europa, che ha portato alcune importanti modifiche e semplificazioni al regolamento ufficiale per promuovere la diffusione del gioco anche alle nostre latitudini come, ad esempio, la riduzione dei giocatori per ciascuna squadra portandolo ad un numero più idoneo per giocare su un campo delle dimensioni di un campo da calcio o rugby di circa quattro volte inferiore a quelli immensi, peraltro di forma ovale, utilizzati in Australia dove, generalmente, si utilizzano i terreni di gioco adatti anche al Cricket. Coordinatori, nonché protagonisti in campo, di questo incontro saranno i due noti giornalisti sportivi Daniela Scalia e Luca Tramontin. Esperti di ogni tipo di “codice” giocato con la palla ovale (rugby union, rugby league e aussie rules) ma anche di hockey ghiaccio, hockey su prato e cricket, sono spesso coinvolti in prima persona nella pratica di questi sport e, soprattutto, promuovono lo sviluppo dell’Orules a Lugano e Verona dove risiedono. Anche quest’anno, vogliono cimentarsi nel football gaelico tornando, per l’ennesima volta, in quello Stadio “Battaglini” nel quale sembrano proprio trovarsi a loro agio. Qui infatti, negli ultimi mesi, i due poliedrici e sportivissimi cronisti, sono tornati più volte per raccontare la loro “Storia & Humor della palla ovale” e per girare alcune riprese della fiction “Sport Crime”, serie TV della quale sono ideatori, autori ed anche attori protagonisti assieme ad un cast che si preannuncia, d’eccezione. Ma gli organizzatori dell’intenso week end sportivo rodigino, sempre orientati a presentare e promuovere tutti quegli sport definiti a torto minori, approfitteranno della presenza in città dei rappresentanti della Federazione Italiana Pallapugno, alla quale



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