Arcireport del 10 maggio 2011

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anno IX - n. 18 10 maggio 2011

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Favola di un governo senza vergogna + C'era una volta un governo forte di un ampio consenso e di una larga maggioranza. Presto però si capì che era clamorosamente inadatto ai suoi compiti, incapace di risolvere un solo problema fra i tanti che angustiavano il paese. Il capo del governo perdeva credibilità e consensi, ma era deciso a tutto pur di restare al potere, e siccome era molto ricco si comprò i voti di una manciata di parlamentari dell'opposizione disposti a tradire i propri elettori in cambio di favori personali. Uno spettacolo indecente, che accrebbe la sfiducia della gente nella politica e nelle istituzioni. Da tempo ormai era stata tolta ai cittadini la possibilità di scegliere i propri rappresentanti: il potere di nominarli l'avevano ormai solo i partiti. E questi, sempre più lontani dalla realtà e dal controllo della società, in molti casi avevano scelto personaggi sbagliati e inaffidabili. Fu un mercato scandaloso, e come in ogni mercato i debiti andavano pagati. Fu così che i parlamentari venduti iniziarono a ricattare il capo del governo finché non furono tutti promossi ministri e sottosegretari, andando a infoltire le fila di un governo popolato di gente mediocre e senza più vergogna, moralmente indegna di occupare le istituzioni. Il Capo dello Stato non intendeva arrendersi alla trasformazione della democrazia parlamentare in un regime autoritario asservito al volere del sovrano, e invitò il governo a render conto pubblicamente di quanto stava avvenendo. Non fece altro che esercitare il suo mandato di garante della Costituzione, ma per questo fu sottoposto a una violenta aggressione mediatica da parte degli uomini del governo. Molti cittadini non si rassegnavano e si organizzavano. Raccolsero milioni di firme per chiedere un referendum contro alcune delle peggiori leggi del governo. Sapevano di essere nel giusto e avevano fiducia nel voto popolare, ma si trovarono ancora una volta di fronte l'arroganza del potere. Il governo non provò neppure a difendere le sue leggi nel confronto pubblico, sapeva di non avere argomenti. Cercò solo di evitare il pronunciamento popolare con l'inganno, approvando in tutta fretta altre leggi capestro per mescolare le carte. Impedì alla televisione pubblica di dare corrette informazioni sul contenuto dei quesiti; fece di tutto per scoraggiare la partecipazione e far fallire i referendum. Non è una brutta favola, è la realtà dell'Italia di oggi. Ma il finale ancora non è scritto. Cambiarlo dipende da noi, diamoci da fare.

Il 17 e 18 maggio gli Stati Generali della Conoscenza

Particolare dell’affresco Scuola di Atene di Raffaello Sanzio

L’esito delle elezioni amministrative peserà sugli scenari nazionali l 15 e 16 maggio si svolgeranno le elezioni di sindaci e presidenti di provincia di numerose amministrazioni locali. C’è grande attesa per l’esito di queste elezioni, vero banco di prova dell'attuale maggioranza dopo lo scandalo Ruby che ha coinvolto Silvio Berlusconi, che ha deciso di trasformare quest’appuntamento elettorale in un referendum sul suo governo. Sono 1.310 i comuni italiani interessati. Tra questi Milano, Napoli, Torino, Bologna, Trieste, Ravenna, Cagliari, Rimini, Salerno, Latina e Novara. E se a Bologna e Torino, i candidati di centro sinistra, usciti vincitori dalle primarie e rappresentanti un centro sinistra ampio e unito, sono dati per sicuri, a Napoli e soprattutto a Milano la partita sarà molto differente. A Napoli Mario Morcone è il candidato di un centrosinistra senza Di Pietro, che ha

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presentato Luigi de Magistris; a Milano per il candidato del centrosinistra Giuliano Pisapia la situazione è molto incerta, sia per l’ingente investimento economico nella campagna elettorale della sindaca uscente, sia per le difficili condizioni storiche della coalizione che lo sostiene in quella città. Il risultato milanese è quello più atteso, vuoi per l'importanza ed il peso che ha comunque la città di Milano nelle politiche nazionali, vuoi perchè una sconfitta del centrodestra in casa di Berlusconi aprirebbe ovviamente scenari interessanti anche sul fronte nazionale. L'obiettivo del secondo turno dovrebbe comunque essere centrato, e sarebbe la prima volta dal 1993. Proprio per questo saranno molto interessanti le percentuali dei candidati sindaci sia del Terzo Polo che del Movimento 5 Stelle.

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Governo e referendum sull’acqua: l'inutilità dell'Authority per il servizio idrico e con l’inserimento, nel Decreto per lo Sviluppo, della normativa relativa all’istituzione dell’Authority per il servizio idrico, il Governo si proponeva di annullare o almeno depotenziare i referendum sull’acqua del prossimo 12 e 13 giugno, quantomeno si può dire che ha sbagliato i conti. Nel metodo, perché nessun decreto legge può sostituire una richiesta di abrogazione referendaria, come più volte ha già sentenziato la Corte di Cassazione; nel merito, perché l’istituzione dell’Authority nulla a che fare con i quesiti referendari, che chiedono, rispettivamente, l’abrogazione del Decreto Ronchi (primo), ovvero dell’obbligo di messa a gara della gestione del servizio idrico e l’abrogazione, dalla determinazione della tariffa, della parte relativa alla remunerazione del capitale investito (secondo), ovvero dei profitti per il gestore garantiti in tariffa. Poiché tuttavia l’istituzione dell’Authority - indipendentemente dalla vicenda referendaria- ha raccolto pareri favorevoli non solo nella maggioranza di governo, occorre avanzare alcune riflessioni sull’utilità e la funzionalità della stessa. In primo luogo, occorre dire che, dal testo governativo, l’Authority istituita viene a

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sostituire l’attuale Commissione di Vigilanza sulle risorse idriche (Com. Vi. Ri.) con un semplice allargamento di alcune competenze e possibilità sanzionatorie, ovvero appare più come un’operazione di maquillage, senza alcuna incisività sostanziale. Ma serve davvero un’Authority? Ed è sufficiente a garantire i diritti dei cittadini? L’Authority è un’istituzione regolativa della libera concorrenza, ovvero presuppone l’esistenza di un mercato attivo che abbisogni di regole e di controlli. Peccato che, per quanto riguarda il servizio idrico, si sia in presenza di un monopolio naturale - per ogni territorio passa uno e un solo acquedotto - e che dunque l’unica alternativa possibile sia fra la gestione pubblica o privatistica dello stesso. Se per ogni territorio esiste un unico gestore per diversi decenni, questo significa che non si sarà mai in presenza di alcun mercato concorrenziale e che, di conseguenza, non serve alcuna autorità di regolazione. Ma l’Authority serve - dicono i suoi fautoriperché il pubblico non è in grado di controllare. Interessante, in questo caso, la tautologia che si viene a creare: non si capisce infatti perché un pubblico considerato inca-

pace dovrebbe produrre un’autorità efficiente e, viceversa, perché un pubblico considerato efficiente dovrebbe aver bisogno di un’autorità che ne faccia le veci. Da qualunque punto la si affronti, la risposta è di conseguenza una sola. La consegna dell’acqua al mercato trasforma il servizio idrico in servizio la cui unica finalità è la redditività, con tutte le conseguenze conosciute in termini di aumento delle tariffe, riduzione degli investimenti e peggioramento della qualità del servizio; da questo punto di vista, nessuna Authority può modificarne la natura, unicamente tesa alla produzione di profitti. Se invece, così come chiede la grandissima coalizione sociale che ha promosso i referendum, si pensa che il servizio idrico debba essere un servizio pubblico orientato a garantire un bene comune e un diritto umano universale, l’unica strada percorribile è quella della sottrazione dello stesso alle regole del mercato e la sua consegna alla gestione partecipativa delle comunità locali. Ovvero all’unica autorità efficace, perché orientata alla conservazione della risorsa per la presente e per le future generazioni. Info: marcattac@email.it

Propaganda pro atomo con sostegno Miur: Veronesi si dimetta dall’Agenzia per la sicurezza ropaganda filo nucleare spacciata agli alunni delle scuole superiori per incontri scientifici: ecco cosa sono i Giorni della scienza che la Fondazione Veronesi porta in giro per l’Italia. Per di più esibendo la collaborazione del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca». A denunciare il carattere propagandistico «sono spot, altro che lezioni sulla scienza» - degli incontri per gli alunni delle scuole italiane organizzati dalla Fondazione Umberto Veronesi, presidente anche dell’Autorità sulla sicurezza nucleare, sono le oltre 80 associazioni del Comitato Vota Sì per fermare il nucleare. «Il Comitato ha ricevuto molte segnalazioni di genitori allarmati e scandalizzati per il tentativo di indottrinamento che è toccato ai loro figli», spiegano le associazioni. «È bastato leggere i nomi degli ospiti degli incontri e dare uno sguardo su internet al materiale informativo per capire che si tratta di un’iniziativa volta a promuovere il nucleare nelle scuole». Nell’ultimo incontro della serie Energie del

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terzo millennio, in programma per domani a Padova, ad esempio, a spiegare l’energia del futuro ai ragazzi delle scuole venete saranno tre nuclearisti (Alessandro Cecchi Paone, volto di uno degli spot pro atomo di Enel e Edf, Giorgio Turchetti, e Marco Ricotti, distintosi dall’esplosione di Fukushima «per l’assenza di obiettività e il tifo da stadio per il nucleare», bolla il Comitato). Con loro una esperta di fotovoltaico dell’Enea. Quanto ai materiali didattici, «tra i vari video presenti nel sito e nel canale you tube della Fondazione, due sono dedicati all’energia, ed è onestamente difficile distinguerli da una pubblicità dell’Enel». Non va dimenticato, poi, aggiunge il Comitato, «che la Fondazione Veronesi riceve fondi da Enel e Edf». Peraltro, per i Giorni della Scienza, il sito web della Fondazione «si fa scudo anche dell’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica». Insomma, sottolinea il Comitato Vota Sì per fermare il nucleare, «siamo di fronte

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ad una iniziativa inaccettabile, sono spot propagandati come formazione scientifica, promossi da una fondazione che meritoriamente ha conquistato la propria autorevolezza dedicandosi alla salute delle persone, e che porta il nome del presidente dell’autorità indipendente sulla sicurezza nucleare: che dovrebbe fungere da garante e non indossare la maglia degli ultras». Veronesi è stato nominato presidente dell’Agenzia per la Sicurezza Nucleare, ricordano le associazioni, il 5 novembre 2010: il primo incontro della serie è del 1 dicembre. Il Comitato - che ha organizzato un sit-in davanti al Centro Congressi A. Luciani di Padova, dove si terrà l’incontro - chiede anche «di che natura sia stato il sostegno del Miur all’iniziativa e chi l’abbia finanziata». Conclude la nota: «Se è tardi per bloccare questa iniziativa di cattivo gusto, non è tardi perché il professor Umberto Veronesi torni ad occuparsi di materie che gli sono più congeniali, e lasci la guida dell’Agenzia». Info: www.fermiamoilnucleare.it


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referendum

I test nucleari europei senza stress, anzi alibi per le compagnie elettriche Articolo di Pierluigi Adami, Comitato scientifico referendum contro il nucleare vista. Preoccupa inoltre che, sino ad ora, a supportare le decisioni politiche non ci siano esperti indipendenti, bensì membri delle agenzie nazionali di regolamentazione e tecnici delle stesse lobby energetiche. Insomma, il giudicato sta influenzando il giudice su come farsi giudicare. Altrettanto inquietante è che pare che i test già effettuati di recente dai gestori degli impianti, nell'ambito dei normali cicli obbligatori di verifica e manutenzione, saranno considerati validi come 'stress test' e non ripetuti. Dunque, in molti casi, non si effettuerà proprio alcun test, ma verrà solo prodotta documentazione delle verifiche già svolte. Altro che verifiche serie affidate a esperti internazionali indipendenti! In sostanza, stiamo andando verso una sorta di autocertificazione, nella quale l'oste garantirà che il suo vino è buono. Purtroppo questa è una prassi frequente in molti settori, anche di monitoraggio ambientale, ma si sperava che, almeno dopo una tragedia qual è quella avvenuta in Giappone, si scegliessero strade più serie e rigorose. Così ci si dovrà fidare di chi gestisce impianti nucleari ancora a tecnologia sovietica VVER, come quelli in Bulgaria o in Slovacchia. Questo aspetto trova l'Austria particolarmente irritata, proprio perché circondata da vecchi impianti non ancora dismessi. Tra l'altro, per ora nel protocollo non sono previsti controlli incrociati tra stati membri, per cui ogni stato si farà i suoi senza poter verificare le attività degli altri. Purtroppo l'influenza delle lobby energetiche, e gli interessi induDopo la pronuncia dell'Ocse che auspica la totale pristriali di alcuni stati, come la Francia, vatizzazione del servizio idrico nel nostro Paese e la stanno condizionando la possibilità di creazione di un'Autorità di regolazione, il Comitato rinforzare ed estendere gli stress test. Referendario 2 Sì per l'Acqua Bene Comune ha conTutto ciò ricorda pericolosamente statato come il Governo italiano chieda soccorso a quanto è già accaduto proprio in organismi internazionali presunti neutri per essere Giappone, dove l'influenza della lobsostenuto nelle proprie scelte, cosa peraltro dimostrata by energetica sulla politica è molto dalla presenza del ministro Tremonti alla conferenza forte e ha di fatto impedito che i sestampa di presentazione del rapporto. «Vogliamo solo gnali di allarme sulle carenze di sicuricordare all'Ocse e al ministro Tremonti - dichiarano al rezza degli impianti gestiti dalla Comitato - che, laddove si è perseguito quel modello Tepco, tra cui proprio Fukushima-I, di privatizzazione e creata un'autorità regolatoria, le già evidenti nel 2002, pregiudicassetariffe sono fortemente cresciute e gli investimenti ristaro la continuazione del loro funzionagnano. In particolare, l'Inghilterra, nazione che più si è mento, sino purtroppo al disastro spinta su quella strada, registra il triste primato euroancora in atto. Solo una grave e colpeo della percentuale di famiglie colpite dalla 'water pevole carenza normativa e regolatopoverty' (indicatore che misura la sostenibilità delle ria può aver consentito a un impianto tariffe sul reddito familiare). Le famiglie inglesi che si posto sul mare di avere una barriera trovano nella condizione di indigenza idrica si aggirano così inadeguata ai maremoti, e persitra il 9% e il 15% del totale, coinvolgendo un numero di no gli impianti di generazione elettrica cittadini inglesi tra i 2 e 4 milioni». di emergenza praticamente al livello

iovedì prossimo il Gruppo europeo per la regolamentazione della sicurezza nucleare (Ensreg) dovrebbe pubblicare le linee-guida degli 'stress test' degli impianti nucleari negli stati dell'Unione Europea, richiesti dopo il disastro dei reattori di Fukushima. Dalle prime indicazioni, scaturite dopo l'incontro tra i ministri UE dell'Energia riuniti lo scorso 3 maggio a Budapest, non ci si aspetta nulla di esaltante. Anzi. Più che test severi, l'impressione è che scaturiranno test volutamente incompleti, per nulla 'stressanti', più utili a fornire alibi per le aziende elettriche che sicurezze per i cittadini. Sono infatti già emersi alcuni elementi che fanno presumere la scarsa rilevanza tecnica di ciò che l'Unione sta mettendo in cantiere. Innanzitutto, la proposta attuale limita i test alla resistenza a catastrofi naturali: terremoti, alluvioni, incendi ecc. Non risulta nulla invece per gli errori umani - determinanti a Chernobyl, ma presenti anche a Three Mile Island - né in caso di attacchi terroristici o di incidenti aerei. Francia e Gran Bretagna si oppongono sostenendo che la pubblicazione dei risultati di test di questo tipo metterebbe a repentaglio la sicurezza nazionale. Il motivo vero è che le loro centrali non sono abbastanza sicure da quel punto di

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Il governo chiama l’Ocse risponde

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Salviamo l’acqua! Digiuno a San Pietro Padre Adriano Sella (Rete interdiocesiana nuovi stili di vita) e padre Alex Zanotelli hanno lanciato l'appello Salviamo l'acqua, che si conclude proponendo una giornata di silenzio e digiuno in Piazza San Pietro a Roma. L'appello è rivolto a missionari/e, sacerdoti e religiosi/e, ma anche a tutti i ‘diversamente credenti’, per promuovere dal basso un'iniziativa che evochi quella dei monaci di Myanmar contro il regime. Di seguito stralci dell'appello. «Ci stanno rubando l'acqua. Come possiamo permettere che l'acqua, nostra madre, sia violentata e fatta diventare merce? Per noi cristiani l'acqua è un grande dono di Dio. ‘Dateci da bere!’ gridano oggi milioni di impoveriti. L'Onu afferma che, entro la metà del secolo, tre miliardi di esseri umani non avranno accesso all'acqua potabile. È un problema etico e morale di dimensioni planetarie che ci tocca direttamente. Per noi cristiani l'acqua è sacra, l'acqua è vita. È stato lo stesso Papa Benedetto XVI ad affermare nella sua enciclica Caritas in Veritate che l'acqua è un diritto universale di tutti gli esseri umani. Come cristiani non possiamo accettare la legge Ronchi che dichiara l'acqua bene di rilevanza economica. Il referendum del 12 e 13 giugno sarà molto importante per bloccare il processo di privatizzazione e per salvare l'acqua come un grande dono per l'umanità. Scendiamo in piazza! Così come hanno fatto i monaci in Myanmar contro il regime che opprime il popolo. Invitiamo i sacerdoti, le missionarie e i missionari, i consacrati e le consacrate a venire in Piazza San Pietro il 9 giugno per fare un grande digiuno. Venite con i vostri simboli sacerdotali e religiosi, ma anche con i vostri manifesti pastorali, per poter innalzare a tutto il popolo italiano il nostro clamore: Salviamo l'acqua!» Info: www.nigrizia.it

del suolo. Con i tragici risultati che conosciamo. Speriamo che almeno in Europa i principi basilari della sicurezza di un impianto nucleare contro terremoti e maremoti saranno inseriti nei test, ma dubito che si arriverà a risultati di qualche rilievo. Saranno chiusi solo gli impianti che già si dovevano chiudere. Per il resto, tutti gli osti certificheranno che il loro vino è buono, e finirà lì.


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Con gli Stati Generali della Conoscenza si mette al centro un diritto fondante della democrazia opo quasi sei mesi dall'appello lanciato da Susanna Camusso, Mimmo Pantaleo, Paolo Beni e altre sessanta persone del mondo della cultura e della società civile, prende il via la prima edizione degli Stati Generali della Conoscenza. Il fatto stesso di essere arrivati a questo evento dimostra che c'era grande necessità della chiamata alla responsabilità fatta da questo insieme ricco e variegato di personalità. È del tutto evidente che la questione nasce dall'attacco frontale al mondo della scuola portato dal Governo con la riforma Gelmini. L'intelligenza dei primi firmatari ha permesso però di alzare ancor di più l'asticella del confronto, ponendo al centro un diritto realmente fondante della democrazia: l'accesso alla

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MODENA Il 14 maggio a partire dalle 21.30 si tiene la Notte bianca per il lavoro con eventi musicali, teatrali e culturali che avranno come obiettivo principale quello di riportare al centro dell'attenzione il lavoro

conoscenza. È un fatto nuovo e significativo, per almeno due ragioni. La prima: finalmente al centro del dibattito è stato posto un diritto di grande respiro e non una questione, per quanto enorme, che rischiava di essere strumentalizzata dalla polemica mediatica intorno agli interessi contrapposti relativi al mondo della scuola. E tutto ciò dimostra ulteriormente che il lavoro avviato dal 2004 come associazione con il coordinamento cultura era un investimento significativo: diritti culturali, accesso alla conoscenza, emancipazione culturale in un mondo che cambia e che sempre di meno ricorda la centralità di essere comunità. La seconda: anche su questi temi si può costruire uno schieramento molto ampio, come nelle altre vertenze che ruotano intorno al concetto di bene comune. La conoscenza, la scuola, la cultura sono come l'acqua, per intenderci. Se si parte con il piede giusto è più facile sottrarsi alle strumentalizzazioni e avvicinarsi all'obiettivo. È evidente che l'approccio della Gelmini ha facilitato l'assunzione di responsabilità da parte di tanti singoli e sigle. Lo smantellamento del sistema di apprendimento avviato con i tagli di Tremonti ha semplicemente tentato di

Per superare l’emergenza culturale e per ridare fiducia e speranza al nostro paese Sulla base del documento di convocazione degli Stati Generali della Conoscenza - di seguito ne riportiamo ampi stralci -, i promotori si impegnano a realizzare un percorso condiviso, con l'obiettivo di definire proposte per il rilancio e l'innovazione dei sistemi di formazione, istruzione e ricerca. «C'è oggi nel nostro Paese una vera e propria emergenza educativa, sociale, culturale e occupazionale. Si è prodotto un epocale disinvestimento, economico e politico, nei sistemi di formazione che acuisce le disuguaglianze tra i cittadini. I sistemi pubblici rischiano di assumere una funzione residuale. È necessario arrestare questa china, aumentando gli investimenti in un settore che è decisivo per affermare un nuovo modello di sviluppo alternativo alle logiche neo liberiste. I valori fondamentali della Costituzione devono guidare le necessarie riforme: il sapere come diritto essenziale per l'esercizio della cittadinanza attiva, la scuola pubblica come fattore primario di inclusione e di mobilità sociale, la libertà di insegnamento e di ricerca, la laicità sono i punti di riferimento delle trasformazioni da realizzare. La conoscenza, in quanto bene

comune, deve costituire la base del progetto di rinnovamento sociale e di ricostruzione democratica ed etica del nostro Paese. Democrazia, partecipazione, rispetto della persona e delle differenze e comprensione dell'altro sono valori che vanno riaffermati e trasmessi alle future generazioni. Per questo occorre ridefinire finalità, ruolo e funzioni dei sistemi pubblici della conoscenza, per formare mentalità critiche, ma anche educare ad un pensiero razionale e scientifico, individuando i saperi di cittadinanza indispensabili per vivere, lavorare, continuare a studiare. L'apprendimento permanente deve costituire la strategia delle trasformazioni dei sistemi formativi del nostro paese. Occorre costruire un nuovo sistema di welfare universale in grado di assicurare sia il diritto allo studio e l'accesso ai saperi, sia la continuità del reddito per il superamento della precarietà delle giovani generazioni. Il superamento di ogni forma di precarietà è anche presupposto per la reale garanzia della libertà di insegnamento e di ricerca. Ridare futuro, speranza e fiducia al paese è la priorità. La conoscenza è lo strumento per farlo».

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nascondersi dietro ad una riforma per nulla chiara negli indirizzi a differenza che nelle conseguenze pratiche. Tutti i soggetti che a vario titolo hanno a cuore la formazione in tutte le fasi della vita hanno compreso il trucco. Per queste ragioni ci si è avviati da subito ad un appuntamento che avesse un forte approccio innovativo: una due giorni di lavoro sulla formula del forum, con poca dimensione 'conferenziale' e molte opportunità di confronto e approfondimento. I quattro seminari trasversali del programma garantiscono questo approccio. Il 17 e 18 maggio a Roma non assisteremo alla conclusione del percorso ma, auspicabilmente, si tratterà di un punto di partenza che subito dopo l'estate vedrà nei territori il vero banco di prova, per socializzarlo, adeguarlo e metterlo a verifica. In tutto ciò l'Arci è riuscita a giocare la sua parte e dovrà dimostrare in quelle giornate di avere contenuti e persone da spendere. Di sicuro non è di poco conto riuscire ad avere un luogo di scambio con studenti medi e universitari, docenti, insegnanti, dottorandi precari e professori ordinari, che si spera diventi permanente. Info: camuffo@arci.it

Il programma delle due giornate I lavori si apriranno alle 10 di martedì 17 maggio con la presentazione del Documento di base degli Stati Generali. Seguirà l'intervento su Conoscenza e società oggi della professoressa Marianella Sclavi, esperta di metodologie partecipative. Alle 11 si terrà un' introduzione ai lavori seminariali a cura del Comitato promotore. Alle 13.30 prenderanno il via i 4 seminari: Conoscenza, Costituzione, diritti, welfare; Conoscenza: tempi, luoghi, relazioni per l'approfondimento permanente; Conoscenza: modalità, metodologie, processi; Conoscenza, sviluppo, lavoro. Alle 20, appuntamento con Loredana Martinez, attrice e docente di arte scenica al Conservatorio di Santa Cecilia e con Paolo Damiani, compositore, direttore d'orchestra, contrabbassista, violoncellista e i suoi allievi del Conservatorio. Mercoledì 18 maggio si riprenderà alle 9.30 con l'intervento di Luigi Ciotti su Conoscenza, cittadinanza, democrazia. Seguiranno i report sui seminari del giorno prima e poi la discussione su un progetto condiviso con la lettura di una dichiarazione di intenti. Alle 13.30 è prevista la chiusura dei lavori.


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internazionali

Il popolo arabo si solleva per la democrazia, l’Europa si occupa delle sue frontiere mente i ritardi nella loro espletazione. Si richiama la necessità di dare attuazione piena al 'sistema europeo comune di asilo', soprattutto per evitare esiti diversi delle domande di asilo tra i paesi membri. Nel 2010 sono stati registrati quasi 258mila richiedenti asilo nella Ue (l'Italia occupa solo il nono posto nelle preferenze), ovvero 515 persone per milione di abitanti. Sempre l'anno scorso sono stati reinsediati nella Ue circa 5mila rifugiati. Solo il Canada, per avere un'idea, ne ha accolti di più, gli Usa ben 75mila. Sono cifre anteriori alla rivolta nei paesi nordafricani, ma è evidente che non siamo affatto di fronte a uno 'tsunami umano' come lo ha cinicamente definito Berlusconi. Al contrario, nei confronti di chi vuole attraversare le frontiere per ragioni di sopravvivenza economica si vogliono ergere le più alte barriere. Vengono chiamati in causa le nuove sofisticate tecnologie, più o meno le stesse messe in atto da Finmeccanica al confine meridionale della Libia e che giustificavano la presenza delle finanziarie di Gheddafi come secondo socio dopo il Ministero dell'economia nel gioiello della meccanica italiana. Si parla con insistenza di ogni sorta di rafforzamento dei controlli alle frontiere, fra cui quella di terra fra Grecia e Turchia, laddove i governanti di quei paesi progettano addirittura la costruzione di un nuovo muro. Eppure è lo stesso progetto Europa 2020 a ricordare che l'immigrazione è un fattore decisivo per lo sviluppo progettuale, economico e occupazionale del vecchio continenIl COnvoglio Restiamo UMani nasce da singoli, assote. Solo per mantenere ai livelli del ciazioni e movimenti vicini alla popolazione palestine2008 il rapporto fra popolazione attiva se, come reazione all'uccisione di Vittorio Arrigoni. e popolazione totale c'è bisogno di Nei primi momenti si era scelto di ricordarlo ognuno a aumentare l'immigrazione, visto l'inarsuo modo, raccontando chi era e cosa faceva. L'idea restabile calo demografico in atto che del convoglio prende forma da un senso di vuoto e non è assolutamente colmabile con i impotenza che si è trasformato in una risposta collettiflussi di lavoratori fra gli stati membri va, determinata, organizzata dal basso: tornare a Gaza della Ue. soffocata dall'assedio e dal silenzio internazionale. Entro il 2020 servono circa due milioRiportare a Gaza Vittorio attraverso le idee che ispirani di nuovi operatori nel settore della vano il suo agire quotidiano. sanità, fra professionali e ausiliari, L'obiettivo è quello di essere lì il 15 maggio, a un mese mentre il settore strategico della tecdal suo assassinio e nell'anniversario della Nakba, nologia della informazione e della passando dal valico di Rafah. telecomunicazione ne domanda Per gridare «Restiamo umani!». Per ribadire che la soliquasi 700mila, dotati di opportuna darietà internazionale verso il popolo palestinese non qualificazione. La quale non manca, può essere fermata. Per dare continuità al lavoro di basterebbe saperla utilizzare, visto informazione indipendente che Vittorio stava portando che ben un terzo dei migranti si trova avanti. Per immaginare e seminare insieme progetti impiegato in lavori di qualità nettamusicali e artistici nella Striscia di Gaza. Per sostenere mente inferiore rispetto alla qualifica la popolazione e i giovani che lottano quotidianamente di cui sono già in possesso. «Uno spreco di capitale umano che per la liberazione dall'occupazione israeliana. l'Europa non può permettersi» si Info: www.vik2gaza.org

entre una rivolta che non conosce soste né confini sta scuotendo le rive meridionali del Mediterraneo, mentre quel cimitero liquido a cielo aperto che è il mare nostrum continua a inghiottire nuove vittime, mentre nuovi aerei si levano in volo per effettuare bombardamenti che intelligenti non sono mai stati né lo potrebbero, l'Europa non trova di meglio che stabilire altri paletti ai processi migratori. Il 24 maggio la Commissione europea presenterà nuove proposte per dotare la Ue di una ‘strategia coerente’ in materia di migrazione, mobilità e sicurezza con i paesi del Mediterraneo meridionale. Nel testo reso noto, è evidente che gli organi della governance europea si dibattono tra palesi contraddizioni - dietro le quali si leggono facilmente i recenti contrasti intervenuti fra diversi stati, come tra Italia e Francia - il cui scioglimento nell'uno o nell'altro senso sarà decisivo per la sopravvivenza di migliaia di cittadini di questo mondo. La Commissione, infatti, vuole introdurre una rigida divisione fra coloro che sono in cerca di asilo e di protezione e chi invece attraversa le frontiere per motivi economici. Nei confronti dei primi vengono riconosciuti una serie di obblighi e contemporanea-

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Il COnvoglio Restiamo UMani a Gaza il 15 maggio

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Il Coordinamento 2 aprile si mobilita L'unica risposta che il Governo Italiano sta dando alle rivolte nel mondo arabo sono le bombe sulla Libia. In Parlamento si mercanteggia la partecipazione alla guerra con il blocco navale contro i migranti. La Commissione Europea si appresta ad approvare un testo che rafforza la chiusura delle frontiere, condizionando le relazioni con quei paesi all'accettazione del libero mercato, delle privatizzazioni, della distruzione dei servizi pubblici. Tutto questo è inaccettabile. Il vento di democrazia che viene dalle rivolte nel Maghreb - Mashrek chiede un cambiamento radicale dei rapporti. Migliaia di persone, associazioni, sindacati, movimenti sono per questo impegnati quotidianamente. Si battono per la fine dei bombardamenti e il cessate il fuoco in Libia, per una soluzione politica, per la protezione delle popolazioni civili, per i corridoi umanitari. Per sostenere le nuove democrazie nel Maghreb, per la libertá di movimento nel Mediterraneo, per l'accoglienza e i diritti dei migranti e dei rifugiati. Per fermare la repressione in Siria e in tutti gli altri paesi dove i regimi continuano a sparare e ad arrestare. Per liberare Gaza dall'assedio e per la fine dell'occupazione in Palestina. Ecco alcune delle iniziative del Coordinamento2aprile previste nei prossimi giorni: il 12 e 13 maggio happening euro mediterraneo all'Università La Sapienza; giovedi 12 sit-in sotto l'ambasciata siriana a Roma; sabato 14 manifestazione contro l'assedio di Gaza; 1118 maggio partenza del Convoglio Restiamo Umani per Gaza; 25 maggio incontro dei firmatari dell'Appello per una nuova politica europea per Maghreb e migranti; a fine maggio partenza della Freedom Flotilla. Info: coordinamento2aprile.blogspot.com

legge nel documento richiamato. La distanza tra queste ultime parole e l'affogamento di centinaia di persone per mancato accoglimento e soccorso nei nostri mari non potrebbe essere più siderale. La fobia del clandestino oltre ad essere una clamorosa violazione dell'universalità dei diritti umani è un danno per la nostra crescita civile ed economica. Contrapporre il diritto d'asilo alla libera circolazione delle persone porta a negare entrambi.


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migranti

L’Arci Liguria a Ventimiglia per portare solidarietà a migranti, profughi e volontari gliere l'appello dell'Arci e rafforza la nostra posizione al vostro fianco. È da un mese che seguiamo questa vicenda e la solidarietà deve dare dei risultati concreti: la Regione ha attivato un piano di accoglienza, con l'aiuto della protezione civile, quindi a chi di voi vuole fermarsi qui, siamo in grado di dare una prospettiva di permanenza dignitosa per un periodo massimo di sei mesi». Impegno che veniva poi confermato anche dal presidente Claudio Burlando che - nella vicina Arma di Taggia per il convegno sulle tematiche dell'immigrazione organizzato dal Cespim in occasione della festa del volontariato - riceveva una delegazione di migranti tunisini. Info: alfredo.simone@arciliguria.it

nche in Liguria l'impegno di Arci a sostegno di profughi e migranti provenienti dalla Tunisia continua senza sosta, con tutte le forze di cui l'associazione dispone a Genova come a Savona e Ventimiglia, passando per tanti altri luoghi, piccoli e grandi, spesso lontano dai riflettori mediatici. Impegno che ha sortito importanti risultati ed anche lusinghieri riconoscimenti. Nella giornata di venerdì l'Assessore regionale Rambaudi, commentando l'accordo siglato con il Commissario straordinario all'emergenza immigrati della protezione civile, Franco Gabrielli, sottolineava infatti come «Il riconoscimento dei 32 immigrati, avvenuto grazie anche alla collaborazione dell'Arci, ci consente di dirottarli oggi stesso verso strutture di accoglienza presenti sul territorio regionale a Genova e a Sarzana vista la loro richiesta di restare in Liguria». Sempre nella giornata di venerdì, dopo un sopralluogo a Ventimiglia, il presidente di Arci Liguria, Walter Massa, in un comunicato stampa ribadiva che lo sciopero della fame iniziato lunedì 2 maggio era ancora in corso, coinvolgendo quasi ottanta persone. «A sostenere gli scioperanti - sottolineava -

ci sono cittadini italiani e francesi e gli attivisti del Comitato antirazzista, cui aderiscono molte associazioni laiche e cattoliche della provincia che in queste settimane si sono generosamente prodigate con azioni di solidarietà concrete». Di qui la decisione di essere a Ventimiglia, sabato 7 maggio, per portare un segnale ulteriore di solidarietà agli scioperanti, e più in generale a tutti i migranti e profughi tunisini, e a quanti si prodigano per loro incessantemente: «Saremo a Ventimiglia nella giornata che anche in Liguria celebra il volontariato perché senza la dedizione e il grande senso civico dei volontari sarebbe stato tutto molto più difficile». L'invito veniva esteso anche alle forze politiche e ai rappresentanti istituzionali della nostra Regione, la cui risposta non deludeva. Erano infatti presenti gli Assessori regionali Renata Briano ed Enrico Vesco e i consiglieri regionali del Pd Lorenzo Basso, segretario regionale del partito, Sergio Scibilia e Giancarlo Manti, Giacomo Conti della Federazione della Sinistra, e Matteo Rossi, capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà. «L'obiettivo di oggi - affermava Enrico Vesco - è quello di racco-

La campagna di Arci Salerno

La testimonianza da Lampedusa del circolo Arci ‘Thomas Sankara’ di Messina

Sono nove e ci hanno messo tutti la faccia. Sono i testimonial, provenienti da ogni angolo del mondo, tutti iscritti all'anagrafe e tutti esclusi dal voto, protagonisti dell'incursione dell'Arci di Salerno nella campagna elettorale per le amministrative. Una vera e propria campagna parallela, che anticipa quella nazionale che verrà lanciata a giugno, promossa per sensibilizzare l'opinione pubblica sul diritto di voto negato agli immigrati residenti in Italia. A differenza di quanto accade nella maggior parte dei paesi europei, in Italia gli immigrati extra-comunitari regolari non possono votare neanche alle elezioni amministrative. Considerando le difficoltà di accesso alla cittadinanza italiana, risultano esclusi dal diritto di voto tantissimi immigrati che vivono qui da anni, che lavorano e pagano regolarmente le tasse in questo Paese. Si tratta davvero di 'cittadini a metà', come recita lo slogan della campagna, e cittadini a metà sono le cosiddette 'seconde generazioni', cioè i figli degli immigrati nati e cresciuti qui in Italia. Quasi un milione di giovani che attendono da anni una legge che li faccia diventare cittadini di diritto.

Lampedusa accoglienza? In un' isola già militarizzata, è arrivata anche la protezione civile, che si è aggiudicata l'appalto per lo smaltimento dei relitti degli sbarchi. Ma sino ad oggi i natanti rimangono in balia delle maree, senza alcun intervento risolutivo. Sull'isola sono presenti le principali organizzazioni governative e le ong storiche; tuttavia molto spesso la macchina organizzativa dell' 'emergenza' richiama il modello della propaganda stile l'Aquila, con un Ministero dell'Interno che arruola anche le navi mercantili. L'intento è quello di affidare così sul continente la gestione dell'emergenza alla protezione civile, che ha già dimostrato l'anima militarizzata nella gestione dei campi in Abruzzo. Dal 3 al 7 maggio, un gruppo di militanti del circolo Arci Thomas Sankara di Messina ha raggiunto la staffetta antirazzista siciliana, organizzata per dare supporto all'associazione Askavusa, che ha fornito supporto materiale e sociale nelle settimane dei ‘grandi arrivi’. A maggio si è rientrati nella ‘regola’ lampedusana: tutti i ‘negri’ (come spregiativamente definiti da un poliziotto) dentro le gabbie al centro di contrada Imbriacola - che è identificato come centro di

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Al Caffè Basaglia il 15 maggio alle 21 presentazione del libro Puoi chiamarmi fratello, esordio narrativo di Tiziano Gaia, che racconta la storia dell’amicizia nata nel carcere di Torino tra l’autore e il camerunense Christian Kouabite

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TORINO

prima assistenza e soccorso - e alla base Loran - decadente struttura militare. I tempi di trattenimento, spesso, richiamano quelli dei centri di detenzione: richiedenti asilo e categorie vulnerabili vengono reclusi insieme ai profughi tunisini, il cui unico destino è il rimpatrio collettivo entro le 48 ore. Il 5 maggio si è riusciti a distribuire il numero verde ed avere contatti direttamente sul molo durante le operazioni di sbarco ma solo con i migranti sub-sahariani. I profughi tunisini, infatti, sono trattati come criminali e separati dai presenti sin dall'arrivo al molo. Successivamente l'ingresso al porto Vecchio è stato negato ai militanti messinesi (alcuni dei quali anche identificati dalla Polizia), nonostante la presenza di volontari e gente comune. L'enfasi dell'accoglienza, con la foto in prima pagina del medico con in braccio un bambino, si accompagna alla disorganizzazione dei soccorsi - mancanza di latte per i bambini, coperte, acqua e alimenti tanto insufficienti quanto maggiore era il numero di migranti sbarcati - e alla certezza che l'informazione sui diritti possa generare conflitti e non debba essere garantita per tutti. Info: circolosankara@tiscali.it


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cultura

Musica Dappertutto! In 11 punti le proposte dell’Arci per rilanciare la musica in Italia a musica è un veicolo culturale straordinario, che accompagna l’esistenza di ogni persona, interpretando il presente e scandendo il passato. È un prezioso strumento per capire il mondo e aiutare a dialogare con altre culture. Senza musica da ascoltare, suonare, creare la vita di tutti noi sarebbe più triste e incompleta. Oggi anche questo settore soffre gli effetti del generale impoverimento culturale del nostro Paese, dovuto alla mancanza di risorse, ma non solo. L’Arci è invece convinta che sia necessario e urgente intervenire per un suo rilancio. A questo scopo, grazie anche alla collaborazione dei tanti circoli che sul territorio si occupano in mille modi di promozione musicale, ha elaborato alcune proposte su cui chiama tutti a confrontarsi, operatori, artisti, istituzioni, cittadini. Questa la sintesi degli undici punti in cui si articola il Manifesto per la musica. Q Una riforma legislativa e provvedimenti fiscali che sostengano gli organizzatori – in particolare quelli no profit - di eventi musicali dal vivo (per esempio alleggerendo i costi burocratici e semplificando le procedure, riducendo il prelievo fiscale e incentivando gli investimenti. Perché non pensare all’introduzione della Tax shelter e del Tax credit, oggi previsti per le produzioni cinematografiche, anche per le produzioni di musica dal vivo?).

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Sostenere le azioni di riqualificazione del territorio anche attraverso l’individuazione di nuovi spazi per la fruizione e la produzione di musica, prevedendo agevolazioni per la ristrutturazione di quelli esistenti (solo i teatri inattivi sono ben 400). Q Incentivare percorsi formativi e didattici nelle scuole che promuovano la cultura musicale, come pure tutte le esperienze di formazione popolare (scuole popolari di musica, esperienze associative di educazione musicale), favorendone l’apprendimento durante tutto il corso della vita. Q Riformare il sistema previdenziale che fa capo all’Enpals e introdurre detrazioni fiscali degli oneri sostenuti dai musicisti per poter svolgere la propria attività, tenendo ovviamente conto del tipo di produzione e del reddito. Q È necessario aprire un confronto con la Siae, perché si caratterizzi sempre più come società che valorizza gli artisti emergenti e favorisca percorsi che valorizzino creatività e innovazione. Si deve inoltre riaprire il dialogo sulla necessità di integrare la normativa vigente in materia di diritto d’autore e le licenze c.d. di Creative Commons ispirate al principio che la musica vada considerata un bene comune. Q Definire politiche concrete per la diffusione della cultura musicale, investendo con maggiore determinazione nell’utilizzo e diffusione Q

di internet, combattendo i monopoli nella Rete e garantendo un effettivo pluralismo in ambito radio-televisivo. Q In attesa di una legge quadro che attui quanto dettato dal titolo V della Costituzione e assegni a tutti i generi musicali la qualifica di beni culturali di insostituibile valore sociale e formativo della persona, è urgente promuovere Leggi regionali che vadano in questa direzione. Q È necessario individuare strumenti efficaci per la promozione nel mondo di progetti e produzioni musicali italiane. Q Promuovere un sistema produttivo che tuteli le piccole e medie etichette discografiche, indispensabile per garantire la sopravvivenza e la diffusione di esperienze indipendenti. Q Investire risorse in cultura, aumentando i fondi a disposizione del ministero, definendo politiche culturali in accordo con le Regioni e dotandole di fondi adeguati. Q Mettere in atto tutte le azioni necessarie perché in sede europea, dove si sta decidendo l’utilizzo dei fondi per il periodo 2013/2020, non si riducano drasticamente le risorse da destinare alla cultura. Per questo l’Arci aderisce alla campagna europea We Are More, promossa dal network Culture Action Europe, che si batte contro i tagli in un settore decisivo per lo sviluppo dell’intero spazio europeo.

Arci ReAL per 'Dimensione Musica' al Salone internazionale del Libro rende il via giovedì 12 maggio (per concludersi lunedì 16) il Salone Internazionale del Libro di Torino, quest'anno con una importante novità: la presenza di un padiglione interamente dedicato alla musica, per usare le parole degli organizzatori, al «made in Italy musicale». Etichette discografiche, editori musicali, aziende produttrici di strumenti musicali, musicisti, operatori e agenzie di concerti, un palinsesto di incontri con musicisti, produttori e discografici. E inoltre, nell'auditorium dedicato, all'interno del padiglione, prenderà vita un programma di concerti ed eventi live. Per questo motivo abbiamo deciso, in partnership con Audiocoop e MEI, di partecipare portando l'importante esperienza di Arci ReAL. ReAL sta crescendo e lo dimostra il grande successo della tre giorni di Viva il Live! chiusasi a Mantova tre giorni fa; lo dimostra la partecipazione ad incontri e concerti, lo dimostra il fermento che ha visto coinvolte le

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band, esperti del settore, i circoli e i dirigenti territoriali e regionali, le web radio dell'Arci. Arci ReAL sarà protagonista all'interno dell'Auditorium con alcune proposte provenienti dal territorio (soprattutto piemontese ma non solo). Solo alcuni nomi: Banda Elastica Pellizza (già Targa Tenco nel 2008 per la migliore opera prima), Jambalaya (il loro Ep quando vola lo struzzo edito da Toast sta spopolando) e poi Airportman, Isolbel Blnk e le band di ReAL Nebbia e Unniverso. Queste le proposte che si avvicenderanno all'interno dell'Auditorium giovedì 12 e venerdì 13 dalle 18.45 alle 19.30, sabato 14 e domenica 15 dalle 15 alle 15.45. Ma la presenza di Arci ReAL non si esaurisce qui: dalle 15 alle 22 e per tutta la durata del Salone, dallo Stand Arci ReAL, ci sarà la diretta streaming di Arci Real Radio, il 'network radiofonico virtuale' che unisce le diverse web radio dell'Arci. La diretta radio dallo stand, oltre a trasmettere musica delle band di ReAL, prevede un palinsesto di

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incontri e presentazioni che, seppure in fase di definizione, può già ora vantare l'adesione di Lou Dalfin, Marco Notari, Luca Morino, ma soprattutto seguirà i concerti all'interno dell'Auditorium. La logica che ha guidato la nostra programmazione all'interno dell'Auditorium e dello stand è come sempre quella di dare voce alle band emergenti di qualità provenienti dal territorio, ma anche di dare spazio ad artisti più conosciuti che ruotano attorno al circuito Arci, per affermare l'interesse che il progetto ReAL ha suscitato anche in artisti importanti, agenzie e promoter del panorama italiano. Il Salone Internazionale del Libro sarà infine l'occasione per promuovere tutti i circoli della rete ed i loro programmi ma anche le proposte dell'associazione nell'ambito della musica, come il documento nazionale presentato a Mantova Musica dappertutto, che racchiude l'insieme delle proposte per il futuro della musica dal vivo in Italia. Info: www.arcireal.com


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società

Baci lgbt contro l'odio: a maggio la campagna Arcigay di sensibilizzazione contro l’omofobia Un articolo di Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay

sue maggioranze e spesso nelle minoranze, rifiuta. La visibilità che assumerà quel bacio città per città, associazione per associazione, è una vittoria contro coloro che vedono e tacciono e consentono che si continui ad ingannare, derubare ed usare violenza. Non si può essere contro l'omofobia «un poco» o «quando è possibile», perché l'omofobia crea ingiustizia, infelicità e crimini sempre ed in qualunque caso. Quella di Arcigay, di Arci, e di tanti cittadini, vuole essere una sfida ed insieme un invito a combattere tutti insieme l'omofobia, ma anche il razzismo, il sessismo e le iniquità sociali. Combattere tutto ciò che divide, ed offende la dignità ed i diritti delle persone, restituisce senso e slancio alla Civiltà ed all'Unità del Paese.

ltre 50 città, 15mila manifesti, 45 mila volantini e 8mila locandine. Sono questi i numeri di altrettanti baci di gay e lesbiche che Arcigay diffonderà grazie alla campagna nazionale di sensibilizzazione contro l'omofobia di quest'anno. La campagna, che sarà diffusa nel mese di maggio per la ricorrenza del 17, Giornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia, rappresenta un modo per associare la visibilità delle persone, delle coppie, degli affetti omosessuali alla sfida del compimento della democrazia, dell'uguaglianza e quindi della civiltà ed unità del Paese. C'è un altro numero di questa campagna nazionale che mi piace ricordare, il 15, come le associazioni che hanno aderito e sostenuto l'iniziatitva, e, tra queste, l’Arci che si aggiunge con tutta la sua autorevolezza alle troppo rare voci civili di questo Paese per dire ‘no’ all'odio, al pregiudizio, alla violenza e alla discriminazione a gay, lesbiche e trans. Quel ‘no’ diventa un ‘sì’ netto alla piena affermazione della dignità e al raggiungimento della felicità per migliaia di persone, per i loro

amici, le loro famiglie e i loro familiari. È un ‘sì’ al dettato costituzionale, ignorato nel caso della minoranza specifica di gay, lesbiche e trans e di troppe minoranze che vivono il Paese e che ancora attendono la cancellazione di quegli ostacoli sociali e dei tanti limiti di fatto alla libertà e all'eguaglianza che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Nel 2010 i casi che hanno assunto dignità di cronaca nell'arena di un dibattito pubblico vergognosamente concentrato sul nulla di veline, denaro e fiction sono stati due omicidi, 39 casi di violenza, 6 casi di estorsione, 2 casi di bullismo, 8 casi di atti vandalici. Sono numeri che sottostimano ampiamente un fenomeno immenso e che resta sommerso e relegato, esattamente come la violenza alle donne, alla paura, al silenzio e al pianto. Per questo Arcigay ha scelto di mostrare esattamente il più semplice e immediato gesto di affetto di una famiglia di uomini e di una famiglia di donne, lo stesso gesto che il Paese, nelle

Iniziative in 50 città

Un fenomeno ancora difficile da sradicare l’Italia rimane tra i paesi europei più arretrati

La campagna nazionale di sensibilizzazione contro l'omofobia realizzata da Arcigay, in collaborazione con altre 15 associazioni, in occasione della Giornata internazionale contro l'omofobia, impegnerà ben 50 città capoluogo di provincia, con affissioni, volantinaggi, eventi vari, grazie al contributo dei comitati provinciali dell'associazione e di diverse sigle del mondo dell'associazionismo. La Giornata sarà anche propedeutica all'Europride 2011, manifestazione della visibilità e dell'orgoglio omosessuale e trans europeo, che si terrà a Roma dall'1 al 12 giugno prossimo e che ha, tra le sue finalità, l'abbattimento delle barriere culturali che ostacolano l'affermazione dei diritti e della libertà delle persone lgbt, in ottemperanza, tra l'altro, a quanto affermato dall'articolo 3 della nostra Costituzione. Di seguito l'elenco delle città dove si terranno iniziative, dalla veglia di preghiera alle manifestazioni di piazza: Aosta, Agrigento, Arezzo, Bergamo, Bologna, Brescia, Carbonia, Chieti, Cuneo, Modena, Palermo, Pavia, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Torino, Trento, Trieste. Info: www.arcigay.org/c/eventi/

La Giornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia è una ricorrenza promossa dall'Unione europea che si celebra il 17 maggio di ogni anno. L'obiettivo è quello di promuovere e coordinare eventi di sensibilizzazione e prevenzione per contrastare il fenomeno. In Italia la prima Giornata internazionale contro l'omofobia si è tenuta il 17 maggio 2005, a 15 anni esatti dalla rimozione dell'omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata dall'Oms. Non esistono dati ufficiali sui casi di omofobia e transfobia in Italia. Il Paese non si è mai dotato, a differenza di altri Paesi europei, di un Osservatorio nazionale sul fenomeno, che rimane per lo più sommerso e poco denunciato anche per l'assenza di una giusta legge che lo contrasti. Un rapido sguardo al resto del mondo: In Iran, Mauritania, Sudan, Emirati Arabi Uniti, Yemen, Arabia Saudita e Nigeria, l'omosessualità è ancora punita con la pena di morte. In Africa del Nord è reato ovunque, tranne in Egitto dove comunque viene punita. È reato in Gambia, Guinea, Ghana, Liberia, Maurita-

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Al circolo Arci ‘Nzocchè due serate in vista della Giornata internazionale contro l’omofobia. Il 12 maggio proiezione di Improvvisamente l’inverno scorso, il 13 maggio l’iniziativa Lettere contro l’omofobia

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nia, Nigeria, Senegal, Sierra Leone, Togo, Angola, Camerun, Botswana, Lesotho, Namibia, Swaziland. In Africa Orientale è reato ovunque, tranne in Madagascar e in Ruanda. Così come in Medio Oriente (tranne in Israele). Nei Territori palestinesi quella maschile è reato a Gaza e in Iraq sono innumerevoli le esecuzioni sommarie a danno degli omosessuali. In Asia l'omosessualità è reato in Turkmenistan, Uzbekistan, nel Brunei, Malesia, Myanmar e Singapore. L'India ha finalmente abolito l'ergastolo per gli omosessuali. Nel continente americano è reato in Belize, Antigua, Barbados, Grenada, Giamaica, Trinidad e Tobago e in Guyana. In Oceania è reato in Papua Nuova Guinea e Isole Salomone, nelle isole Figi, a Nauru, Kiribati, Tonga, Kivalu e nelle Isole Cook. Unico continente ad aver depenalizzato l'omosessualità in ogni suo Stato è l'Europa. L'omofobia è quindi un fenomeno diffuso e difficile da sradicare. Come accade, ad esempio, in grandi Paesi come la Russia o la Cina... ma anche in Italia che, fra i Paesi sviluppati, è uno dei più arretrati in materia di diritti delle persone omosessuali.


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È dedicata ai beni comuni l'ottava edizione della mostra convegno Terra Futura n stretta e significativa concomitanza con il sit-in organizzato davanti a Montecitorio 'contro lo scippo dei referendum', è stata presentata a Roma la scorsa settimana, presso la Federazione nazionale della stampa italiana l'ottava edizione di Terra Futura, mostra convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale, che si svolgerà dal 20 al 22 maggio alla Fortezza da Basso a Firenze. Promossa e organizzata da Fondazione culturale Responsabilità Etica Onlus per il sistema Banca Etica, Regione Toscana e Adescoop-Agenzia dell'economia sociale, in partnership con Acli, Arci, Caritas Italiana, Cisl, Fiera delle Utopie Concrete e Legambiente, l'edizione di quest'anno è dedicata ai beni comuni nella loro accezione più ampia - naturali, culturali, sociali.

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NOVITÀ 2011 Debutta quest’anno Lingua Futura, spazio in cui il pubblico avrà la possibilità di incontrare scrittori e autori che si confronteranno su culture e scritture diverse

Perché è bene ricordare che, fra crescita illimitata e decrescita, esiste una terza via basata sulla tutela dei beni comuni: «Le nostre classi dirigenti non sono né attrezzate né interessate a un simile cambiamento, ma dal basso la consapevolezza della sua necessità è sempre più diffusa. A provarlo sono anche i referendum che si terranno a breve, frutto non di giochi politici di palazzo, ma sollecitati da una mobilizzazione di migliaia di cittadini» ha sottolineato Paolo Beni, presidente nazionale Arci. «Il referendum sull'acqua pubblica è stato chiesto da un milione 400mila cittadini, contro la soglia delle 500mila sufficienti. La risposta di politica e istituzioni è non solo insoddisfacente, ma addirittura deprimente: cercano di depotenziare questo appuntamento di partecipazione popolare, oscurandolo in ogni modo. Terra Futura semina pensiero critico, promuovendo il confronto su questi temi per dimostrare che il cambiamento è possibile anche dal basso». Alla Fortezza da Basso, un ampio panorama delle buone pratiche già esistenti e sperimentate nelle nostre città e sui territori: prodotti, progetti e percorsi, frutto di scelte e azioni di vita, di governo e di impresa che sono l'unica strada possibile verso un futuro più equo e sostenibile.

Nella vasta rassegna espositiva, articolata in 13 diverse sezioni tematiche, numerosi i settori rappresentati: tutela dell'ambiente, energie alternative, finanza etica, commercio equo, agricoltura biologica, edilizia e mobilità sostenibili, turismo responsabile, e ancora consumo critico, welfare, impegno per la pace, solidarietà sociale cittadinanza attiva e partecipazione. Un mondo che sa produrre nuova economia e generare occupazione. L'evento propone anche un programma culturale fitto, fra seminari, dibattiti e convegni con esperti e testimoni dei diversi ambiti; e ancora numerosi workshop e laboratori, per far sperimentare ai visitatori come sia possibile declinare la sostenibilità a partire dal quotidiano di ciascuno. Circa 600 le aree espositive e oltre 5000 enti rappresentati; 280 gli appuntamenti culturali che vedranno l'intervento di quasi 1000 relatori. Tra i progetti speciali di Terra Futura: la Borsa delle Imprese Responsabili, incontri one to one per favorire nuove opportunità di green&social business per tutti gli attori di sistema (pubblico, privato eticamente orientato e non profit), il Premio Architettura e Sostenibilità e Terra Futura per la Scuola. Info: www.terrafutura.it

Le iniziative promosse presso lo stand dell'Arci i avvicina Terra Futura, che anche quest'anno vedrà un intenso impegno dell'Arci e una partecipazione attiva con laboratori, tavole rotonde, stand. Il gruppo di lavoro nazionale 'pace, ambiente, diritti globali, beni comuni, stili di vita' terrà all'interno di Terra Futura un incontro di tre giorni, finanziato grazie a un progetto 383 su questi temi, che si intreccerà con alcune delle tante iniziative promosse dal Comitato di Firenze e dal Comitato Regionale della Toscana con i circoli e con altre associazioni del territorio. Il bene comune è nello stesso tempo obiettivo e condizione della democrazia, della partecipazione, della comunità. Nella difesa dei beni comuni, come dimostrano le battaglie per l'acqua o per la scuola pubblica, c'è non solo la resistenza allo smantellamento dei principi democratici ma anche la possibilità di immaginare una nuova società, una nuova economia, un

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nuovo modello di benessere. Tra gli incontri promossi dall'Arci, Promuovere la cultura del latte materno, in cui sarà analizzata un'esperienza di cooperazione internazionale nelle Filippine, che si terrà venerdì 20 maggio alle 17; Azioni e modelli per un circolo sostenibile, seminario di formazione e interscambio sulle buone pratiche nel mondo Arci, e Zero rifiuti, tavola rotonda sulla gestione dei rifiuti e sulle pratiche di trattamento alternative all'incenerimento, sabato 21 maggio alle 10.30 e alle 15; Cambio spesa e circoli Arci del Q4 di Firenze, incontro sul progetto di promozione di un quartiere a filiera corta, domenica 22 maggio alle 12. Ogni giorno ci saranno anche presentazioni di libri: il 22 maggio doppio appuntamento, alle 10.30 con Geopolitica dell'acqua. Riflessioni sulla gestione mondiale dell'acqua a pochi giorni dal referendum, di Margherita Ciervo e alle 16 con Corpo morto nello schermo. Anche

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se non guardi la televisione, la televisione ti guarda di Alessio Traversi. Inoltre, ci saranno aperitivi della Vitamina L, con prodotti delle terre confiscate alle mafie, visionare illustrazioni a fumetti a cura di BookmakerComics e referendum Spot per l'acqua pubblica e contro il nucleare. È a disposizione Bambini in Circolo, uno spazio bimbi autogestito, con punto fasciatoio e allattamento e animazioni per i più piccoli, come Alieni in città - laboratorio naturalistico sugli insetti, a cura dell'associazione La Madre Terra, Soli e trottole rotanti - laboratorio di riciclo a cura di Arci Pisa e associazione Alipes, Ricicl-arci - laboratorio sul riciclo e costruzione pupazzi, a cura di Arci Firenze e Società corale Impruneta. Si conclude il 22 maggio alle 18, nel cortile della Fortezza, con il concerto di El General blogger e rapper tunisino, simbolo della rivoluzione della dignità. La diretta dei tre giorni è affidata a Novaradio CittàFutura.


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Il progetto Network giovani come possibilità di mettersi in gioco e vivere esperienze formative

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di orientamento verso il futuro. L'associazionismo diventa un'opportunità per coinvolgere e far partecipare attivamente i giovani ma anche per orientarli ad una proposta, un canale privilegiato per l'acquisizione di un'identità ed una progettualità consapevole. La pratica dell'attivismo associativo ha un valore in sé caratterizzandosi come scelta di responsabilità e di partecipazione che riconduce a valori di senso, all'esplorazione delle diversità culturali, alla sperimentazione di relazioni sociali, all'espressione della solidarietà proprio nel momento in cui si manifestano nuove incertezze. C'è bisogno di sperimentare forme alternative di partecipazione giovanile e non si può che partire dal principio di prossimità: vale a dire là dove è possibile valutare concretamente i risultati del proprio impegno, partecipando alla vita della città, del quartiere o associativa si acquisisce esperienza, si pratica la cittadinanza attiva, si costruisce la fiducia necessaria per impegnarsi maggiormente. Forme di supporto e spazi di partecipazione devono concretizzarsi attraverso la disseminazione delle esperienze, lo scambio di idee, pratiche e informazioni

tanto attraverso i canali tradizionali quanto con l'utilizzo della rete e degli strumenti di comunicazione multimediale. Il networking può svolgere un ruolo di incubatore e moltiplicatore di eccellenze in cui la creatività e la capacità di produrre idee ed innovazione, si interseca con lo sviluppo delle città e le ricchezze sociali, culturali ed economiche di un territorio, rappresentando anche l'antidoto ad una chiusura egoistica nel piccolo gruppo. In tal senso, il progetto Network Giovani sta producendo, nella sua fase centrale di attuazione, sperimentazioni pratiche che consentono ai giovani di mettersi in gioco, vivendo esperienze formative, di volontariato o di espressione creativa. Info: uda@arci.it

ROMA Il 26 maggio dalle 10.30 alle 14 al Centro Congressi Cavour, in via Cavour 50, Arci Servizio civile presenta il suo VII Rapporto annuale Info: www.arciserviziocivile.it

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iamo un Paese che garantisce, attraverso le famiglie, un elevato livello di protezione dei figli ma è carente nella società un impegno concreto per migliorare la condizione relativa alla situazione dei giovani, tra l'incubo del precariato e la difficoltà ad emanciparsi dai propri genitori. La gioventù ha registrato un notevole mutamento sotto effetto dei cambiamenti demografici, delle modifiche del contesto sociale, dei comportamenti individuali e collettivi, delle relazioni familiari, delle condizioni del mercato del lavoro. Il prolungamento della gioventù (intesa stavolta in senso anagrafico) riguarda un numero sempre maggiore di individui che seguono percorsi di vita non lineari: che talvolta ingenerano percezioni di fragilità, col rischio di un certo disinteresse per le forme tradizionali di partecipazione alla vita pubblica e a quella delle organizzazioni sociali. L'accesso ad opportunità sociali e formative di qualità costituisce un nodo centrale per la progettualità individuale: ad una espansione e ad un livello elevato di qualità delle esperienze formative e relazionali fruite e fruibili corrisponde una superiore capacità di auto-progettazione e

Sdegno dei familiari La Compilation Tricolore di Sollicciano delle vittime Thyssen che racconta l’Italia dal 1861 ad oggi Per i familiari delle vittime della Thyssen Krupp, sono gravissime le dichiarazioni di Confindustria e del suo presidente a difesa dell'applauso tributato all'ad del gruppo, recentemente condannato a 16 anni e mezzo di reclusione per la morte di 7 lavoratori nel rogo di Torino. «Confindustria, anziché prendere le distanze da chi in nome del profitto è responsabile della tragedia, gli esprime solidarietà, dimenticando il terribile calvario delle vittime e dei loro familiari, con cinico disprezzo verso la vita dei lavoratori. Marcegaglia lascia intendere che sarebbe più conveniente investire laddove norme e controlli in materia di sicurezza siano meno vincolanti. Queste le orribili aspettative di imprenditori ed esponenti del centrodestra. La scelta per loro sembra essere tra impunità e delocalizzazione dove si può uccidere senza subire processi. Queste parole ci indignano e offendono. La sicurezza nei luoghi di lavoro è un obbligo delle imprese e delle istituzioni - ricordano i familiari, che concludono: Continueremo a portare avanti la nostra battaglia per avere non solo giustizia ma un lavoro sicuro e dignitoso per tutti».

Il Sollicciano Micromusical diretto da Massimo Altomare ha prodotto la sua Compilation Tricolore. È lo spettacolo conclusivo della stagione di MusicaTerraComune, il laboratorio animato da 30 donne e uomini 'residenti' nel carcere fiorentino, promosso all'interno del carcere nell'ambito delle attività educative di Arci Firenze con il sostegno di Regione Toscana, Comune e Provincia di Firenze. Compilation Tricolore è una serie di canzoni sceneggiate, intervallate da brevi inserti parlati, per raccontare al pubblico, con leggerezza ed ironia attraverso la musica popolare, l'Italia dal 1861 ad oggi. E chiude la trilogia di lavori realizzati nel corso degli ultimi anni da questa particolare compagnia multietnica, iniziata con Dr. Jekill & Mr. Hyde e proseguita con Dracula. Nell'anno del 150° dell'Unità nazionale, è stata una scelta naturale. «La canzone popolare può essere considerata semplicemente un prodotto da consumare in tempi più o meno rapidi - spiega Massimo Altomare - ma può essere anche qualcosa d'altro: se consideriamo la storia d'Italia, ci accorgiamo che ogni periodo, dal Risor-

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gimento alla Grande Guerra, dal Fascismo alla Resistenza, dagli anni del Boom a Tangentopoli, ha la sua musica popolare». È già andato in scena tre volte in due giorni all'interno del teatro del penitenziario fiorentino. Prima davanti alla popolazione carceraria di Sollicciano, poi di fronte alle classi di alcuni istituti superiori dell'area fiorentina, e infine di fronte alle autorità e al pubblico chiamato dall'Arci. Il viaggio compiuto da Compilation Tricolore si svolge lungo un’ora e venti minuti. Inizia con Bandiera dei Tre Colori, passa per O' surdato 'nnamurato, si tuffa subito nel repertorio della musica leggera italiana con Tu vuò fa' l'americano e La prima cosa bella, sfocia ne L'italiano, fino ad approdare ai brani dell'impegno come Vagabondo. E per una volta, lascia volutamente fuori da un evento celebrativo dell'Unità d'Italia l'inno di Mameli. Culmine dello show è il grido che intreccia desiderio di libertà e di emancipazione: dal palco gli artisti (come ama definirli lo stesso Altomare) interpretano Bella Ciao e Tammurriata Nera. Info: antoniocannata@gmail.com


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Dal 26 maggio torna il Carroponte, spazio di aggregazione, socialità e convivialità Sesto San Giovanni, a due passi da quella Milano che bistratta la musica live, dal 26 maggio al 18 settembre, tutti i giorni, Arci Milano animerà il Carroponte, uno spazio di arte, cultura, aggregazione, socialità e convivialità. Obiettivo principale del 2011? So-stare. Il parco di archeologia industriale merita di essere vissuto, di essere volano per lo sviluppo della socialità, oltre la musica, oltre i concerti, oltre la fascia serale. Così, con lo straordinario contributo di molti circoli Arci e di tanti partner che hanno voluto condividere questa sfida, è stato costruito il calendario delle attività di quest'anno, volto, insieme all'intero impianto delle strutture e dei servizi presenti, alla proposta di attività articolate e

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COMO Il 13 e 14 maggio alle 21 allo Spazio Gloria del circolo Xanadù proiezione speciale di Silvio forever, biografia non autorizzata del premier. Ingresso 6 euro riservato ai soci Arci

diverse, che guardano a differenti fasce di popolazione e a differenti fasce orarie. Ogni aspetto del Carroponte è stato analizzato e sviluppato in coerenza con la volontà di fare di questa meravigliosa arena un grande progetto di promozione culturale, sviluppo associativo e coesione sociale. La prima piccola rivoluzione guarda alle bambine e ai bambini: due aree attrezzate con giochi e materiali a disposizione, l'area ristoro dotata di tavoli e panche a misura di bambino, bagni dedicati e fasciatoio. Spettacoli di animazione e laboratori didattici ogni sabato, laboratori di cucina e presentazione di libri ogni domenica. Ogni giovedì sera, un ingresso omaggio a chiunque accompagni un bambino sotto i 10 anni. Il Carroponte ha a cuore l'ambiente: l'area lounge sarà creata ad arte con materiali di recupero e di riciclo, l'area Mangia&Bevi premierà la filiera corta e ospiterà, oltre a un ristorante e a una griglieria, una pizzeria che utilizzerà prodotti della cooperativa Lavoro e non solo. I bicchieri e le posate saranno in Mater-Bi e PLA, materiali completamente bio-degradabili. L'acqua, bene comune, sarà in distribuzione gratuita. E, ogni mercoledì, un buono consumazione

a chi arriva a Carroponte in bicicletta. Infine, ovviamente, gli spettacoli. La qualità cresce, ma l'accesso resta universale (più della metà delle serate sono a ingresso gratuito, le restanti hanno costi tra i 5 e i 15 euro). Ampio spazio sarà dedicato al teatro, protagonista di tutti i mercoledì (al costo di 10 euro, possibilità di abbonarsi all'intera stagione a soli 50 euro). La stagione sarà inaugurata il 1 giugno da Ascanio Celestini. La programmazione musicale spazia da Ludovico Einaudi (che sarà presente con il progetto della Notte della Taranta, insieme ad altri musicisti di fama internazionale, tra cui Mercan Dedè) ai Calibro 35 (con la sonorizzazione della pellicola Milano odia. La polizia non può sparare), dai Nofx (a ridosso di Ferragosto) a Paolo Benvegnù, da Natasha Atlas (superba interprete della world music) a Caparezza (che sta incantando l'Italia con il suo Eretico tour), da Mannarino a Tonino Carotone. E, a settembre, grande evento per i giovanissimi con Fabri Fibra. Le domeniche di giugno ospiteranno invece una rassegna di teatro canzone, sempre ad ingresso gratuito, a cura dei circoli Cicco Simonetta e La Casa 139. Info: laterza@arci.it

Notizie Brevi Si conclude Astradoc NAPOLI - Ultimo appuntamento con la rassegna di cinema documentario Astradoc, a cura dell'Arci Movie, con la serata speciale in ricordo di Vittorio Arrigoni e Juliano Mer Khamis. Un momento che vuole essere ricordo e testimonianza di due persone che hanno dato la vita per la causa di un popolo, quello palestinese, oppresso ormai da tempo, e soprattutto per la pace e la convivenza fra le genti. Al Cinema Astra il 13 maggio dalle 20.30 proiezione del film di Juliano Arna's children e a seguire di video dedicati allo stesso Juliano e a Vittorio Arrigoni. Info: www.arcimovie.it

Aperitivo e testimonianze GENOVA - Cosa sta succedendo in Tunisia e a Lampedusa? è il tema dell’aperitivo di testimonianze che si terrà il 12 maggio al circolo Arci Belleville. Inizio alle 19.30 con la proiezione del documentario A sud di Lampedusa, a seguire, le testimonianze di Rachid Khay - partito per la Tunisia all'indomani delle rivolte, di Scandar Ayed, che ha passato 12 giorni a Lampedusa con i militanti antirazzisti locali - e di uno dei

profughi arrivati nell'ultimo mese e ospitati a Genova. Una serata importante di confronto, di approfondimento e di controinformazione. Info: http://arcibelleville.org

Biondo platino PALERMO - Il 15 maggio alle 21 al Malaussène va in scena Biondo platino, spettacolo inedito liberamente ispirato al racconto Buttanissima di Giorgio D’Amato. Ispirato a un fatto di cronaca realmente avvenuto a Palermo, racconta la singolare vicenda di una vedova che dopo l’omicidio del marito, decide di entrare nel giro della prostituzione per scovare l’assassino e vendicarne la morte. Scandito da due intermezzi video-musicali, lo spettacolo regala momenti comici alternati alla tragicità della trama. Ingresso a 3 euro per i soci Arci. Info: www.associazionemalaussene.it

Chi piace spaventa SEREGNO (MB) - Il tema della lotta contro la violenza sulle donne verrà affrontato al circolo Arci Tambourine il 13 maggio in una serata dal titolo Chi piace spaventa. Durante la serata alcu-

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ni componenti dell'associazione Jialma99 saranno a disposizione per offrire informazioni e spiegare come si interviene di fronte a un caso di violenza sulle donne. Il dibattito si concluderà con la performance musicale di due gruppi al femminile: le Rock with Mascara e Le ragazze suonano. Info: www.tambourine.it

Domeniche in platea VIMERCATE (MB) - Per la rassegna teatrale Domeniche in platea, il 15 maggio alle 21 all’Arci Acropolis appuntamento con lo spettacolo Appunti per la rivoluzione di Beppe Casales. L’incontro del teatro di narrazione più classico e la stand-up comedy americana, per raccontare gli aspetti più perversi della nostra società: il consumo fine a sE stesso che sostituisce le relazioni personali, la paura del contatto, la paura come unico denominatore comune della nostra società. La forma è quella senza filtri dell’attore davanti al pubblico. Nessuna scenografia, niente trucchi. Solo la forza delle parole che raccontano il presente nella maniera più sincera possibile. Ingresso gratuito con

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tessera Arci. Info: www.arciacropolis.it

Giovani sentinelle della legalità AREZZO - L’11 maggio si conclude l’iniziativa Giovani sentinelle della legalità, sostenuta dall’Arci territoriale, che nella provincia di Arezzo ha coinvolto una trentina di studenti dell’Istituto d’arte nella realizzazione di un progetto riguardante le problematiche che i ragazzi ritrovavano nel proprio territorio. Gli studenti avevano scelto di occuparsi di decoro urbano, opere d’arte e murales, realizzando dei murales, dopo aver ‘censito’ le scritte presenti in tutta la città e aver realizzato dei bozzetti dei disegni. Alla giornata conclusiva presso l’Istituto interviene Elisa Viti, responsabile Arci legalità di Arezzo. Info: arezzo@arci.it

Ladri di cadaveri FERRARA - Presso la Sala Boldini per la rassegna cinematografica Inediti, realizzata da Arci Ferrara, sarà proiettato l’11 e 12 maggio alle 21 Ladri di cadaveri - Burke & Hare di J. Landis. Ingresso 5 euro. Info: www.arciferrara.org


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‘Un lavoro incentrato sulle Resistenze e sul consolidamento delle reti tematiche dell’associazione’ Un’intervista a Gabriele Moroni, rieletto presidente dell’Arci Valle Susa Ci tracci un bilancio dei quattro anni già trascorsi come presidente dell'Arci Valle Susa? È stato un periodo intenso: questo mandato congressuale ha confermato una tendenza che ci ha visti in nove anni quasi raddoppiare il numero complessivo dei circoli, senza che questo abbia portato però una crescita del numero dei soci complessivi. È un po' come se l'adesione di piccole associazioni tematiche (triplicate in questi anni), avesse in parte compensato il venir meno, o la perdita di tesseramento, di alcune realtà storiche. In questi quattro anni siamo riusciti per contro a consolidare la nostra capacità di progettare, e - dopo una fase legata al lancio del progetto di gestione della Villa5, in cui siamo stati molto concentrati sul territorio di Collegno - abbiamo rilanciato la nostra presenza su tutto il territorio, allargando il raggio delle collaborazioni, e aderendo a reti e soggetti interassociativi, come la Consulta per la Laicità delle Istituzioni.

In Valle Susa continua Resisti! Dopo una serie di concerti, con artisti e gruppi della scena italiana e torinese, esposizioni artistiche e proiezioni di opere di artisti emergenti e non, incontri e assemblee per conoscere meglio le tematiche ‘resistenti’, High voltage records, in collaborazione con Arci Valle Susa e altre associazioni presenti sul territorio presenta la seconda parte, quella conclusiva, della serie di iniziative di Resisti! Campagna di primavera 2011. Dopo le giornate di confronto con gli studenti delle scuole superiori della provincia torinese da parte di artisti e volontari Anpi, il 12 maggio si terrà, presso le Moderne Officine Valsusa, ad Avigliana, la terza Assemblea Resistenza Elettrica 2011 con l’iniziativa Il Delta del Niger in rivolta. Si punterà lo sguardo, attraverso il racconto dell'autore del libro Delta in rivolta, la proiezione di Delta oil's dirty business e il contributo di Beppe Gromi dell'associazione Fabula Rasa, sui ribelli del delta del Niger e non solo. Iniziative in cui sono previsti concerti, rappresentazioni teatrali e incontri sono in programma fino al 23 giugno. Info: www.hvrecords.com

Quali sono oggi le principali difficoltà che incontrano i circoli presenti sul territorio? Il problema principale è rappresentato dagli spazi: spendere due/tremila euro al mese per affittare una sede da privati è una scelta difficilmente sostenibile, ma spesso è l'unica possibile per chi non ottiene in gestione spazi di proprietà pubblica. Peraltro anche quando le nostre associazioni gestiscono spazi pubblici, spesso il peso gestionale di queste strutture assorbe la gran parte delle risorse umane a disposizione, volontarie o retribuite che siano. L'altra criticità è l'impatto della crisi, e non solo per la riduzione dei consumi culturali e del tempo libero. Molte nostre realtà associative hanno sperimentato iniziative di coprogettazione con i comuni: micronidi familiari, progetti rivolti alle donne, il teatro come strumento di integrazione sociale, la promozione del protagonismo e dell'associazionismo giovanile, solo per fare qualche esempio. I tagli indiscriminati ai bilanci degli Enti locali mettono a

repentaglio l'esistenza di queste esperienze, che abbiamo costruito basate sul superamento della dicotomia solo pubblico/solo privato, promuovendo insieme alle amministrazioni pubbliche innovazione e coesione sociale. Quali sono le priorità che caratterizzeranno il lavoro dell'Arci Valle Susa per il prossimo periodo? Il lavoro di quest'anno è tutto incentrato sulle Resistenze, ma in prospettiva dal percorso congressuale esce anche un forte indirizzo a consolidare le reti tematiche dell'associazione, come Arci Real, Ucca, e la rete dell'associazionismo giovanile che sta emergendo intorno al progetto Network Giovani. Arci è sicuramente riconoscibile su questo territorio per il costante impegno per i diritti e la difesa dell'ambiente (dal percorso per il superamento dell'ospedale psichiatrico, alle più recenti campagne contro la Tav e per i beni comuni), vogliamo oggi consolidare l'immagine dell'associazione intorno al lavoro delle reti tematiche nel campo della promozione culturale diffusa e delle aggregazioni giovanili, per intercettare nuove energie associative.

A luglio il workshop di reportage fotografico in Brasile con Giulio Di Meo Mancano pochi giorni alla chiusura delle iscrizioni per il corso estivo Binari di giustizia, workshop di reportage nel nord est brasiliano a cura del fotografo Giulio Di Meo in collaborazione con Arci e Movimento Sem Terra. Il workshop, giunto al suo quinto anno di vita, si tiene dal 15 al 27 luglio a Maranhão e Para, in Brasile. Attraversando la regione mineraria Serra do Carajàs, si conosceranno i villaggi, gli accampamenti e le piccole comunità che vivono a stretto contatto con le attività della Vale Do Rio Doce, la seconda impresa mineraria a livello mondiale, che da anni provoca gravissimi danni ambientali e

inquinamento. Tutte le sere si farà l'editing del lavoro degli studenti, con discussione e confronto tra le foto. Ogni giorno verranno selezionate immagini significative su cui si baserà la selezione finale. Ogni studente alla fine del corso dovrà raccontare, con un gruppo d'immagini, la sua esperienza, il suo ‘reportage sociale’ sul MST e sui Binari della giustizia. La quota di partecipazione è di 2.500 euro e comprende viaggio, vitto e alloggio, assicurazione e spostamenti interni e ogni altro costo riferito alla realizzazione del corso in loco. Info: info@giuliodimeo.it

A Osnago l’autore di ‘Briangheta’ Al circolo Arci La locomotiva di Osnago (LC), il 20 maggio a partire dalle 20 cena antimafia e presentazione del libro Briangheta. La 'ndrangheta in Brianza a ‘centopassi’ dal Lambro di Marco Fraceti. Un lavoro che non vuole essere un atto di denigrazione della Brianza, bensì un gesto d’amore per una terra di gente onesta e operosa. A Cinisi, il 9 maggio di ogni anno, quando ricorre l’anniversario dell’assassinio di Pep-

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pino Impastato, gli organizzatori del Forum Sociale Antimafia espongono lo striscione storico di Radio Aut, l’emittente dalla quale Peppino denunciava le malefatte della mafia di Cinisi e del suo capo Badalamenti. Su quello striscione c’è scritto: «La mafia uccide, il silenzio anche». Ma qual è il silenzio peggiore? Quello dei disonesti o quello degli onesti? Alla serata sarà presente l’autore. Info: www.arcilocomotiva.it


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Cosa possiamo fare per l’Aquila e le aquilane? Si incontra il Comitato Donne Terre-mutate uando è nato, il 10 ottobre 2010, il Comitato Donne Terre-mutate per l'incontro nazionale del 7 e 8 maggio 2011, noi donne delle organizzazioni promotrici avevamo poche cose chiare in mente e un percorso tutto da inventare. «Cosa possiamo fare per L'Aquila e le aquilane?» avevano chiesto alcune esponenti della Libreria delle donne di Bologna in occasione della presentazione di Terre-mutate, il numero 81 della rivista Leggendaria Libri Letture Linguaggi che aveva raccontato il terremoto attraverso lo sguardo delle donne che lo avevano vissuto. La risposta alla domanda chiedeva un obiettivo riconoscibile, per le aquilane, le abruzzesi e le italiane con le quali creare una rete solidale. Questo obiettivo lo avevano le donne del CAV-l'Aquila (Centro Antiviolenza per le donne) - che non avevano smesso di operare, neppure sotto le tendopoli - e le donne della Biblioteca le Melusine: costruire una casa delle donne. Una casa comune per le donne di oggi e di domani che vuole anche essere, insieme ad altre, impresa ‘levatrice’ di ricostruzione. Altre donne, altre associazioni aquilane, tra cui le Din (Donne in nero), Genitori si diventa, il cir-

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colo Arci Querencia, il comitato Vittime Casa dello studente e poi le giovani donne intorno al Comitato 3e32 si sono aggiunte, ciascuna portando la ricchezza delle proprie relazioni. Le donne d'Italia e d'Abruzzo hanno risposto, prima attraverso una casella di posta elettronica e poi, da gennaio, attraverso un sito dedicato (tra le adesioni, anche l'Arci nazionale e l'Arci provinciale); infine il 7 e 8 maggio, diverse centinaia di donne sono venute ad animare le vie del centro storico e incontrare le aquilane. Nell'incontro ci si è mosse su diverse direttrici: mostrare la città, quella distrutta nella zona rossa e quella disgregata dei nuovi complessi residenziali, perché gli occhi delle donne si riappropriassero di ciò che un'informazione malata ha nascosto; ragionare, elaborare e confrontarsi per trovare insieme nuove modalità di ricostruzione sia all'Aquila che dovunque il territorio sia minacciato ed usurpato; animare le piazze del centro storico con teatro, poesia, musica e danza, per vivere tutte insieme un momento di festa da condividere con l'intera cittadinanza: spettacoli, mostre, proiezioni, performance, incontri tematici che sono nati dalle relazioni e dalle connessioni che ne sono

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Mutui ai cittadini stranieri MILANO - L’11,4% delle richieste di mutuo per l’acquisto della prima casa arriva da cittadini di nazionalità straniera: in testa romeni (32.48%), poi a distanza albanesi (5.73%); la richiesta in media è di 132mila euro, le regioni in cui vi è la richiesta maggiore sono la Lombardia (25.80%) e il Lazio (13.38%). Il dato viene da Mutui.it, broker on line per la scelta del mutuo, che ha esaminato i preventivi di mutuo compilati sul sito negli ultimi mesi. «L’acquisto di una casa in proprietà indica un processo di per-

Direttore responsabile Emanuele Patti

manenza e stabilizzazione degli immigrati nel nostro paese e anche un processo di integrazione - commenta Monsignor Giancarlo Perego, direttore della Fondazione Migrantes - ma è importante accompagnare questo processo non solo sul piano economico, ma anche su quello sociale»

Direttore editoriale Paolo Beni Impaginazione e grafica Claudia Ranzani Progetto grafico Sectio - Roma Cristina Addonizio

Colpevoli di viaggiare REGGIO EMILIA - Presentate alla Mostra convegno internazionale sulla migrazione, all’interno della fiera Cittadini del mondo, a Reggio Emilia, le foto raccolte in Colpevoli di viaggiare, scattate da Giulia Bondi per raccontare le storie dei profughi del conflitto libico sbarcati a Lampedusa. Le foto compongono due diari fotografici con l’obeittivo di descrivere con precisione quello che succede nei centri di accoglienza italiani preposti all’emergenza profughi.

Lo zingaro in cerca di lavoro ROMA - Il 14 maggio alle 20.30 presso il Teatro Patologico di Roma, in via Cassia 472, all’interno di Anticorpi, primo Festival del teatro sociale, l’Associazione culturale Theatre Rom presenta lo spettacolo Lo zingaro in cerca di lavoro, regia di Antun Blazevic.

e-mail:immigrazione@arci.it

BOLOGNA - Per il secondo anno consecutivo torna a Bologna Transeuropa Festival, dibattiti, concerti ed eventi per l’integrazione, con l’obiettivo di abbattere i confini culturali. «La tappa bolognese è solo una delle 12 in programma - spiega Sara Saleri, presidente European Alternatives Italia, tra i promotori dell’evento - con più di 300 eventi, attraverseremo tutta l’Europa per diffondere la nostra idea di ‘transnazionalismo, ovvero l’abbattimento dei confini culturali di ogni stato membro per costruire insieme un linguaggio unico e comune che non discrimini nessuno»

Hanno collaborato a questo numero Pierluigi Adami, Nicoletta Bardi, Marco Bersani, Raffaella Bolini, Francesco Camuffo, Antonio Cannata, Circolo Arci Thomas Sankara, Luciana Di Mauro, Valentina La Terza, Gabriele Moroni, Paolo Patané, Alfredo Simone, Lorenzo Siviero, Franco Uda In redazione Andreina Albano, Maria Ortensia Ferrara, Carlo Testini

Cittadini come noi Transeuropa Festival

derivate. Sappiamo, dunque, che il primo nucleo di una rete solidale è nato. Come auspicio per tornare ad abitare e vivere la città, abbiamo voluto chiamare ‘stanze’ i luoghi di riunione delle donne, messi a disposizione dai gestori di bar, hotel, punti di ristoro che con grande fatica hanno riaperto i battenti nel centro storico. Le giornate aquilane si sono chiuse con un momento di ideale staffetta tra passato e presente: tra i canti del gruppo Resistenza musicale permanente, Giovanna Marturano, partigiana quasi centenaria, e Giulia Fabbri, giovanissima aquilana del comitato Terre Mutate, hanno salutato e commosso tutte e tutti, regalando uno sguardo che viene dal passato ma va verso il futuro. Info: www.laquiladonne.com

Editore Associazione Arci Redazione Roma, via dei Monti di Pietralata n.16 Registrazione Tribunale di Roma n. 13/2005 del 24 gennaio 2005

Arcireport è rilasciato nei termini della licenza Creative Commons Attribuzione -Non commerciale Condividi allo stesso modo 2.5 Italia

http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/

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specialecampagnaarci2011

Pubblichiamo il quarto dei cinque manifesti realizzati per la campagna istituzionale dell’Arci

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