Arcireport del 28 giugno 2011

Page 1

arcireport s e t t i m a n a l e

a

c u r a

d e l l ’ A r c i

anno IX - n. 25 28 giugno 2011

www.arci.it report@arci.it

Bufale, menzogne e manganelli

Tutti migranti!

+ Ormai è chiaro: l'unico scopo di questo governo è restare a galla in attesa che la pausa d'agosto dia un po' di respiro ai suoi timonieri in confusione mentale e crisi di consenso. Far finta di niente, ascoltare solo chi ti dice ciò che vuoi sentirti dire, rimuovere ogni traccia del pronunciamento popolare del 13 giugno, negare l'evidenza delle contraddizioni interne. E intanto nel Paese i problemi incombono e nessuno prova a risolverli. Incombono i rifiuti di Napoli, e sono una seria minaccia per la salute dei cittadini e per l'ordine pubblico. La prima cosa, semplice, che il governo dovrebbe fare è un decreto d'urgenza, in nome di una doverosa solidarietà nazionale, per liberare la città dai rifiuti. Ma non riescono a farlo per i ricatti della Lega. Continuano a sfornare dati ottimistici sull'economia, ma la realtà è che il lavoro non c'è, gli investimenti mancano e la ripresa tarda a venire perché la fine della crisi non può arrivare dal cielo se manca il coraggio delle scelte. L'unica cosa che decidono è una nuova manovra da 45 miliardi, e quindi ancora tagli agli enti locali e ai servizi per i cittadini. Continuano a non voler prendere in considerazione una seria politica redistributiva, a non voler tassare le grandi rendite, ma promettono una riforma fiscale che non faranno mai, perché la matematica non è un'opinione e le contraddizioni fra interesse nazionale ed egoismi localistici sono oggettivamente insanabili. Non ammettono gli errori perché rifiutano il confronto e confidano sulla propria impunità. Ciò che emerge dalla vicenda P4 è peggio di quanto potevamo immaginare: un sistema che si è alimentato di corruzione e clientelismo, inquinando gli apparati dello stato e le responsabilità pubbliche con la cultura dello scambio mafioso. Hanno già pronta un'altra legge bavaglio per metter tutto a tacere, ma non passerà, perché il paese si è svegliato dal torpore e dall'indifferenza, e pretende risposte. Fingono di non capire, ma il messaggio della primavera italiana è chiaro. Coi referendum i cittadini si sono espressi per un diverso modello di sviluppo fondato sui beni comuni e hanno detto che vogliono essere partecipi delle scelte che li riguardano. Il fatto che dopo pochi giorni, in Val di Susa, la risposta dello Stato siano ancora una volta i manganelli dimostra quant'è profonda la distanza fra la società e le stanze del potere. Dobbiamo essere in tanti a costruire il cambiamento se vogliamo sfrattarli da quelle stanze.

Un momento dello spettacolo teatrale e musicale Tutti migranti del gruppo Tatanka, durante la passeggiata inaugurale del Meeting Internazionale Antirazzista di Cecina - (foto: Giulia Parri)

Il corridoio della violenza stata davvero una brutta giornata per la democrazia. Le cronache sono agghiaccianti: dispiegamento di forze sproporzionato (2500 uomini fanno pensare più a Hebron che a Chiomonte), candelotti sparati ad altezza uomo, cittadini presi a manganellate in modo indiscriminato. Un'altra volta l'incapacità di dialogo della classe politica e l'irresponsabilità di chi ha voluto scegliere la soluzione di forza ci obbligano a contare i feriti. Solo la maturità del movimento No Tav, consolidata in vent'anni di lotta nonviolenta, ha impedito che succedesse il peggio. È inaccettabile che si tenti di imporre alla popolazione locale la realizzazione di un'opera costosa e inutile, che stravolgerebbe gli assetti del territorio. La vittoria ai referendum del 12 e 13 giugno ci dice che gli italiani vogliono essere protagonisti delle scelte che riguardano il loro futuro, a partire dalle decisioni che incidono

È

MEETING ANTIRAZZISTA I PAGINA 2 Intervista a Gianluca Mengozzi, nuovo presidente Arci Toscana

sulla qualità dell'ambiente. Quei Sì chiedono un diverso modello di sviluppo, fondato sulla tutela dei beni comuni, ma alludono anche alla necessità di una democratizzazione dei rapporti tra istituzioni e cittadini, che pretendono di essere partecipi delle decisioni. Questa istanza non può più essere ignorata, tanto meno messa a tacere con l'intervento violento delle forze dell'ordine. Già ieri sit-in di solidarietà sono stati convocati in tante città italiane e proteste ci sono state in tutta la bassa valle. Stasera ci sarà una fiaccolata 'contro l'aggressione alla Val di Susa' e probabilmente sarà convocata per domenica 3 luglio a Chiomonte una manifestazione nazionale. L'Arci è vicina ai manifestanti feriti, conferma il suo impegno a fianco della popolazione della Val di Susa e sarà presente alle mobilitazioni di solidarietà organizzate in queste ore.

IL VENTO DEL CAMBIAMENTO I PAGINA 4 Intervista a Hamouda Hsoubi, del Forum delle Alternative del Marocco


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.