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d e l l ’ A r c i
anno IX - n. 29 26 luglio 2011
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Lo spirito di Genova + «Insieme abbiamo ritrovato lo spirito di Genova». Era questo il commento di molti, domenica all’uscita dall’assemblea conclusiva del decennale del G8. Quello spirito positivo dell’ascolto e del dialogo fra diversi che dieci anni fa era stato capace di unire cattolici e comunisti, suore e disubbidienti nella denuncia del disastro di una globalizzazione sbagliata e nella domanda di giustizia e dignità per tutti gli esseri umani. Quello spirito si è respirato di nuovo nel clima determinato e sereno delle iniziative che hanno animato Genova nei giorni scorsi: mostre, proiezioni, convegni e spettacoli per ricordare ma soprattutto per guardare al futuro. Quello spirito era palpabile sabato, nella città invasa da un corteo colorato e festoso, esattamente come sarebbe stato dieci anni fa se una repressione insensata e feroce non lo avesse impedito. Fino a ieri l’incubo del luglio 2001 pesava ancora come un macigno sull’anima della città ferita e su quella del movimento, che pure di quelle violenze fu vittima e non complice. Anche stavolta hanno provato ad alimentare la tensione annunciando disastri. Ma il tabù andava sfatato, ed è stata una liberazione vedere la tensione svanire nella festa. Dopo dieci anni, siamo tornati a Genova per riprenderci pacificamente la zona rossa e le nostre sacrosante ragioni. Abbiamo fatto pace con la città, ma non col passato, perché aspettiamo ancora giustizia. Pian piano la verità giudiziaria si è fatta largo nei processi, ma ancora manca la verità politica sulle responsabilità di chi in quei giorni guidò le istituzioni. Sarebbe ora che lo Stato ricucisse questa ferita, e chiedesse scusa alle vittime della repressione. Nel frattempo, è stata la storia a darci ragione. La crisi del liberismo ha galoppato producendo il disastro economico, sociale e ambientale che abbiamo sotto gli occhi. Ma anche il movimento è cresciuto e ha prodotto i suoi frutti, la primavera araba sta lì a dimostrarlo. Li ha prodotti anche a casa nostra, nel grande movimento per l’acqua pubblica, nelle vertenze locali in difesa dell’ambiente, nelle lotte di studenti, precari, lavoratori, migranti, nell’urgenza di una nuova domanda di democrazia che tutte le unifica. È tempo che queste energie provino a convergere, nel rispetto di autonomie e diversità, verso un’agenda di azione comune. Perché oggi più che mai è necessario e anche possibile costruire l’alternativa di un’economia, di una società e di una democrazia fondate sui beni comuni.
foto di Giulia Parri
Genova 2011: la dichiarazione finale dell’assemblea internazionale oi, partecipanti a Genova 2011, riuniti nell’assemblea internazionale del 24 luglio, ci impegniamo a costruire insieme il percorso che ci porterà al Forum Sociale Mondiale del 2013 che si terrà in Maghreb. Per la prima volta i movimenti, gli attori sociali, gli attivisti e le comunità di tutto il mondo si riuniranno nella nostra comune regione mediterranea, ospiti delle rivoluzioni della dignità. Il Forum e il suo processo di costruzione ci offrono una straordinaria occasione di convergenza nazionale e internazionale per rafforzare il campo di forze e delle alleanze necessarie a una vera alternativa alla crisi globale, fondata sulla radicalizzazione della democrazia e dei diritti, su un altro modo di produrre, di vivere, di consumare, di convivere, capace di respingere le devastanti ricette anticrisi imposte dai poteri dominanti. Ci impegniamo a costruire insieme due importanti appuntamenti internazionali in Italia: - nei prossimi mesi, un seminario aperto per la ricostruzione di uno spazio europeo pubblico e partecipato dagli attori sociali che nel nostro continente fanno vivere le lotte, le vertenze, le alternative, le buone pratiche per
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una Europa diversa. - nel 2012, decennale del FSE di Firenze, un evento Forum mediterraneo, un grande incontro dei movimenti europei con i protagonisti e le protagoniste delle rivoluzioni della dignità nella riva sud. Organizzeremo la partecipazione alle manifestazioni contro il G20 a Nizza in novembre, per la giustizia climatica a Durban a dicembre e in Brasile in occasione della conferenza Onu sullo sviluppo sostenibile Rio+20, nel Forum Mondiale Alternativo per l’Acqua a marzo 2012 a Marsiglia. Ci mobiliteremo per la giornata di azione dei migranti il 18 dicembre del 2011. La ‘rete italiana verso il FSM’ sarà una rete orizzontale e partecipata, capace di socializzare e democratizzare al massimo le relazioni internazionali altermondialiste, e di assicurare la massima partecipazione degli attori sociali, delle comunità, dei territori. La rete si riunirà a Roma il 4 settembre per programmare il proprio lavoro. Sarà anche l’occasione per discutere le possibili convergenze di azione sul livello nazionale di mobilitazione, nell’autunno caldo di lotte e di resistenze che tutti e tutte stiamo preparando nel nostro paese.
Arcireport va in vacanza. Ci rivediamo a settembre