La gazzetta dello sport con edizioni locali 17 ottobre 2017

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Spareggi Mondiali Oggi scopriamo la rivale dell’Italia www.gazzetta.it

Foto: il c.t. Gian Piero Ventura, 69 LICARI A PAGINA 21

martedì 17 ottobre 2017 anno 121 - numero 245 euro 1,50

SARRI VS PEP

di ARRIGO SACCHI

CONTRO IL CITY BISOGNA ALZARE IL RITMO

«Loro i più forti di tutti Ci serve un po’ di follia»

M

anchester City­Napoli, la grande bellezza. Si confrontano due straordinari maestri, Pep Guardiola e Maurizio Sarri, che lavorano con ossessione alla ricerca dell’eccellenza.

Guardiola fa i complimenti al Napoli e al suo tecnico che a Manchester (diretta Canale 5) non ha paura: «Vorrei che gli palleggiassimo in faccia» BOLDRINI, CORDOLCINI, FROSIO, MALFITANO >PAGINE 6-7-8-9

COSÌ IN CHAMPIONS STASERA ALLE 20.45

12 DOMANI IN CAMPO

L’ANALISI

Pep Guardiola, 46 anni e Maurizio Sarri, 58 anni

DOMANI GRUPPO A BENFICA-MAN UTD CSKA-BASILEA

GRUPPO H APOEL-BORUSSIA D. REAL-TOTTENHAM

Allegri rilancia Cuadrado e Alex sulle fasce. Il capitano giallorosso: «Io folgorato da Antonio». Morata ci sarà BOLDRINI, CONTICELLO, DELLA VALLE, PUGLIESE >PAG. 12-13

PAGINA 23

GRUPPO F OGGI GRUPPO E GRUPPO G MARIBOR-LIVERPOOL FEYENOORD-SHAKHTAR MONACO-BESIKTAS MAN CITY-NAPOLI SPARTAK-SIVIGLIA LIPSIA-PORTO

Juve Pjanic torna in regia con lo Sporting Roma De Rossi rivede Conte

GRUPPO B ANDERLECHT-PSG BAYERN-CELTIC

GRUPPO C QARABAG-ATL. M. (18) CHELSEA-ROMA

GRUPPO D BARÇA-OLYMPIACOS JUVE-SPORTING L.

L’ARMA LETALE DELL’INTER FA GOL DA ALBUM DEI SOGNI

ICARDI

CHE FIGU!

Figurina M quest’anno.auro Icardi, 24 anni, 9 Milan. L’immQui segna il secondo gol Parola sui paagine si ispira a quel al Calciatori de cchetti delle raccoltela di lla Panini

In Europa nessuno spietato come lui: segna ogni 2,56 tiri e spesso contro le big. Bagni e la sfida primato di sabato: «Mauro inventa reti, il Napoli le costruisce»

2O17-18

Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano

NICITA, TAIDELLI >PAGINE 2-3-4

MAURO ICARDI

MILITO E IL SUO EREDE

«Mi ricorda Crespo Scudetto? E’ presto, ma...» GRAZIANO >PAGINA 3

14 LA CRISI ROSSONERA

MERCATO FLOP MILAN, SVOLTA O VAI AL DIAVOLO

9 771120 506000

71 0 1 7>

Da Bonucci a Kessie: i nuovi soffrono Montella avanti senza cambiare GOZZINI, PASOTTO >PAGINE 14-15

IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI Zaccheroni nuovo c.t. degli Emirati Arabi. Gli sceicchi: «Non lo paghiamo noi, hanno fatto una colletta i telespettatori italiani»

STORIE E PERSONAGGI DA NON PERDERE

SU EXTRATIME

RIECCO ZACCHERONI GUIDERÀ GLI EMIRATI ALL’INTERNO

Lo statuto del futuro

LEGA CALCIO RIFORMATA PIÙ MANAGERIALITÀ IARIA >PAGINA 19

Serie A: 1-0 al Benevento

GRAN GOL DI ROMULO VERONA, PRIMO SÌ CECERE >PAGINA 18


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Serie A R Dopo il tris nel derby milanese

La dura legge dello

In Europa nessuno letale come Icardi Killer incompreso che «morde» le big 1Segna(spessoaipiùforti)ogni2,56tirielavora

RAPPORTO PALLONI/GOL

20,33

1.

(Inter)

2.

FALCAO (Monaco)

21,83

3.

Luca Taidelli

MILANO @LucaTaidelli

P

are che Maurito Icar­ di abbia mollato il pallone del derby so­ lo per impugnare col­ tello e forchetta nella cena post trionfo con alcuni compagni di squadra. Una tri­ pletta nella gara più sentita non capita tutti i giorni e quel pallone chiude un cerchio con quello ­ pesante come una pal­ la medica ­ che Maurito fu «co­ stretto» a tenersi il 22 aprile scorso a Firenze. Quella notte, arrivata subito dopo il derby della beffa­Zapata, l’Inter di Pioli si consegnò con un surre­ ale 5­4 a una Fiorentina alla deriva ma comunque capace di segnare 4 reti in 16’ minuti per­ ché ai viola almeno l’orgoglio era rimasto. Gol vuoti quelli di allora (uno illusorio, due a buoi scappati), gol senza prez­ zo quelli di domenica. A cele­ brare la maturazione umana e tattica di Icardi, capace di lot­ tare e sradicare palloni ­ in quello scippato a Biglia c’è la foto del derby ­, ma soprattutto di essere un arma letale. Per certi versi illegale. UNICO IN EUROPA La tripletta in un derby surreale consacra Maurito da Rosario come l’ani­ male d’area più mortifero d’Eu­ ropa. Lo dicono le comparazio­ ni Opta sui migliori marcatori nei cinque più importanti cam­ pionati continentali. Icardi è primo per la media di palloni

nato con 24 tiri) e Uth dell’Hof­ fenheim a quota 2,40 (5 gol con 12 tiri). Messi, per citare un nome a caso tra i migliori bomber che giocano in Europa, segna ogni 58,36 tocchi e 5,18 tiri. Insomma, Mauro è un co­ bra che se ne sta buono nella cesta ma al primo morso ti col­

CAVANI (Psg)

25,25

4. Aubameyang (Borussia D.) 5. Immobile (Lazio)

27,5 28,73

9. Lewandowski (Bayern)

34

12. Morata (Chelsea)

35

13. Dzeko (Roma)

35,43

14. Aguero (Man. City)

35,83

16. Lukaku (Man. Utd)

38,29

17. Zaza (Valencia)

40,29

18. Gabriel Jesus (Man. City)

41,33

20. Balotelli (Nizza)

46,2

22. Kane (Tottenham)

48,5

23. Mertens (Napoli)

48,71

24. Dybala (Juventus)

50,7

26. Sterling (Man. City)

57

27. Messi (Barcellona)

58,36

31. Neymar (Psg)

I MIGLIORI IN EUROPA Le classifiche dei 5 migliori campionati europei a livello di uomini gol in relazione al rapporto con i palloni toccati e i tiri effettuati ogni segnatura

ITALIA

119

INGHILTERRA

SERIE A

SPAGNA

PREMIER LEAGUE

TIRI / GOL

ICARDI

ICARDI INTER

LEICESTER

LEICESTER

20,33

2,56

34,4

1. Icardi Inter 2. Immobile Lazio 3. Dzeko Roma 4. Mertens Napoli 5. Dybala Juventus

20,33 28,73 35,43 48,71 50,7

1. Icardi Inter 2. Thereau Fiorentina 3. Immobile Lazio 4. Dybala Juventus 5. Mertens Napoli

PALLONI / GOL

VARDY

2,56 2,6 3,55 4,3 4,57

1. Vardy 34,4 Leicester 2. Morata 35 Chelsea 3. Aguero 35,83 Man. City 4. Lukaku 38,29 Man. Utd 5. G. Jesus 41,33 Man. City

GERMANIA

LIGA

PALLONI / GOL

INTER

ma di Manolas e Fazio, è torna­ to al gol su azione a 50 giorni dall’impresa dell’Olimpico fa­ cendo di nuovo impazzire Bo­ nucci, ma pure Musacchio e Romagnoli. Nel mezzo, aveva esaltato (con tutto il rispetto) Ajeti­Ceccherini, Helander­ Gonzalez e Costa­Djimsiti non

Mauro Icardi, 24 anni, è all’Inter dal 2013-14. Il suo record di gol in A è 24 nel 2016-17 GETTY

ICARDI

ancheperlasquadra.Maqualcunoancoralocritica che gli basta toccare per segna­ re un gol: 20,33. E’ invece terzo se si passa al rapporto tiri/gol. Segna ogni 2,56 conclusioni provate, meglio di lui a oggi hanno fatto solo ­ ma in cam­ pionati meno tattici come Ligue1 e Bundesliga ­ Falcao del Monaco (12 reti in campio­

pisce. Curioso però che lo fac­ cia soprattutto contro i miglio­ ri. Il calcio è pieno di attaccanti che segnano alle piccole e la vedono poco con le grandi. Icardi invece da «ragazzino» in maglia Samp zittì lo Juve Sta­ dium e dopo le doppiette alla Fiorentina di Astori e alla Ro­

BUNDESLIGA

TIRI / GOL

PALLONI / GOL

TIRI / GOL

PALLONI / GOL

VARDY

SANABRIA

BAKAMBU

AUBAMEYANG BORUSSIA D.

HOFFENHEIM

2,8

30,6

2,57

27,5

2,4

1. Aubameyang 27,5 Borussia D. 2. Lewandowski 34 Bayern 3. Uth 44,6 Hoffenheim 4. Werner 46,8 Lipsia 5. Harnik 62 Hannover

1. Uth 2,4 Hoffenheim 2. Lewandowski 3,33 Bayern 3. Aubameyang 3,5 Borussia D. 4. Harnik 4 Hannover 5. Werner 4,2 Lipsia

1. Vardy Leicester 2. G. Jesus Man. City 3. Morata Chelsea 4. Sterling Man. City 5. Aguero Man. City

BETIS

2,8 3,17 3,5 3,67 3,83

1. Sanabria 30,6 Betis 2. Bakambu 32,14 Villarreal 3. Maxi Gomez 36,2 Celta Vigo 4. Zaza 40,29 Valencia 5. Moreno 53 Valencia

VILLARREAL

1. Bakambu Villarreal 2. Sanabria Betis 3. Zaza Valencia 4. Maxi Gomez Celta Vigo 5. Moreno Valencia

2,57 3 3,14 3,6 4,6

MARTEDÌ 17 OTTOBRE, 20:45

1.60 4.50 5.50

MANCHESTER CITY PAREGGIO NAPOLI

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18+

TIRI / GOL

UTH


MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Spietato del gol vedendo quasi mai la biglia contro Crotone, Bologna e Benevento. Una statistica spiegabile sia tatticamente - Mauro fatica a inventarsi un gol da solo contro squadre chiuse - sia con quella rabbia che dovrà trovare anche contro le «piccole» per fare il salto di qualità.

AMORE E ODIO Un altro paradosso riguarda l’empatia con parte del suo ambiente. Malgrado una condotta impeccabile - altro che disco e bevute, lui va a casa e cresce 5 figli di cui 3 non suoi -, il bomber non è amato (oltre che dai nemici che «morde» in campo) anche dalla sua Curva - benedetta autobiografia - e da una certa corrente che in patria segue Maradona nella campagna anti Mauro per l’amicizia con Maxi Lopez, ex di Wanda. Il problema è che più lo prendi di mira più il cobra Icardi te la fa pagare. Che a Napoli - dove poteva finire nel 2013 e dove avrebbero fatto carte false per prenderlo anche nel dopo Higuain - per sabato gli stiano studiando un’accoglienza festosa? © RIPRODUZIONE RISERVATA

FRANCIA

TIRI / GOL

FALCAO

FALCAO

21,83

2

MONACO

1. Falcao 21,83 Monaco 2. Cavani 25,25 Psg 3. N'Jie 32,4 Marsiglia 4. Mariano 34,14 Lione 5. Balotelli 46,2 Nizza

(Monaco)

2.

UTH (Hoffenheim)

2,4

3.

ICARDI (Inter)

2,56

9. Zaza (Valencia) 10. Gabriel Jesus (Man. City) 11. Lewandowski (Bayern) 12. Aubameyang (Borussia D.) 13. Morata (Chelsea) 14. Immobile (Lazio) 16. Sterling (Man. City) 17. Aguero (Man. City) 18. Cavani (Psg) 20. Neymar (Psg) 23. Dybala (Juventus) 24. Lukaku (Man. Utd) 25. Mertens (Napoli) 26. Balotelli (Nizza) 29. Messi (Barcellona)

3,14 3,17 3,33 3,5 3,5 3,55 3,67 3,83 3,88 4 4,3 4,57 4,57 4,6 5,18

2 3 3,88 4 4,14

gol fantastico. Una volta là in mezzo, il difensore non riesce di fatto quasi mai a capire o neutralizzare i movimenti di Mauro». Javier Zanetti sostiene che Mauro assomigli molto a Crespo. Lei che ne pensa? «E’ molto difficile fare paragoni, ogni grande attaccante ha qualcosa di unico, però sì, sono d’accordo con Zanetti: Icardi ha molto di Crespo, soprattutto a livello di movimenti dentro l’area. Come Hernan, infatti, Mauro compare dal nulla, attacca il primo palo con ferocia ed è poi molto forte anche di testa. Parliamo di specialisti, gente che trova il gol anche nella spazzatura».

FALCAO

Balotelli ha omaggiato Icardi: «Complimenti a questo ragazzo bravo davvero. Bomber vero, magari il Milan si sveglia e compra lui»

MONACO

1. Falcao Monaco 2. N'Jie Marsiglia 3. Cavani Psg 4. Neymar Psg 5. Fekir Lione

2

1.

BALO: «MILAN, COMPRALO»

LIGUE 1 PALLONI / GOL

RAPPORTO TIRI/GOL

3

Diego Milito e Javier Zanetti al Meazza domenica sera per il derby LIVERANI

Militosulsuoerede «E’comeCrespo Interpuoisognare»

1«Per lo scudetto è presto, la Juve è favorita e il

Napoli vola. Ma ci sono i presupposti per il titolo» Mirko Graziano MILANO

M

anca mezzoretta all’inizio del derby di Milano. E’ un attimo, sul maxi schermo del Meazza appare Diego Milito, immediatamente sale impressionante l’urlo del popolo nerazzurro. «Diego Milito facci un gol...». Roba da brividi, il Principe di Bernal quasi arrossisce in tribuna d’onore, nell’inquadratura entra pure Javier Zanetti, altro monumento della storia interista, oggi vicepresidente del club. Il Principe è

sempre stato così: timido, educato e semplicissimo fuori dal campo, uno spietato cecchino alla Tex Willer in area di rigore, soprattutto nelle serate in cui la posta era pesante. Sarà un caso, ma domenica sera Mauro Icardi l’ha buttata dentro tre volte contro il Milan, l’ultimo a riuscirci era stato proprio Milito, maggio 2012. Prima di loro, in casa Inter, triplette da derby solo per Amadei (1949), Nyers (1953) e in epoca pionieristica Giovanni Capra (1910). Diego Milito, l’Inter ha trovato il suo erede? «L’inter ha trovato un grandissimo attaccante, che migliora

gara dopo gara e che sembra avere ancora notevoli margini di crescita sotto tutti i punti di vista». Fin dove può arrivare? «Mi auguro che Icardi possa scrivere altre pagine storiche dell’Inter e magari anche dell’Argentina. Di sicuro ha tutto per poterci riuscire, poi dovrà essere bravo a concretizzare sul campo le sue enormi qualità». Che tipo di attaccante è Mauro Icardi? «E’ micidiale in area di rigore, mostra grande intelligenza nel capire dove colpire. Vede prima la giocata, ha un senso del

Come Milito! Cosa significa fare tre gol in un derby? «Una delle emozioni più forti provate nella mia vita da calciatore. Il derby è la gara che più amavo, sentivo e volevo giocare. Serate speciali nelle quali si andava oltre i propri limiti, sempre. Bravo Icardi, non è semplice timbrare in questo modo un derby». Corsa scudetto: chi c’è in prima fila? «La Juve resta la favorita, però quest’anno faticherà molto a confermarsi perché il Napoli ha raggiunto un livello altissimo: grande squadra, grande gioco, grande allenatore». E l’Inter? «Vedo un gruppo già solido, che oltretutto deve ancora esprimere gran parte delle sue reali potenzialità. La squadra crescerà molto, è allenata benissimo e ha calciatori importanti. Serve però pazienza, il nuovo percorso è agli inizi e bisogna mettere in conto anche qualche difficoltà. Detto questo, ci sono i presupposti per tornare a sognare». La sua Argentina ha intanto conquistato il Mondiale. «Che sofferenza! Sarebbe stato incredibile restare fuori con il miglior giocatore del mondo (Messi, ndr) e tutta una serie di talenti eccezionali in squadra». L’Italia deve invece soffrire ancora. «Forza azzurri! Non esiste un Mondiale senza Italia o Argentina. Ho sangue italiano e amo l’Italia: tifo azzurri, si deve andare tutti insieme in Russia». © RIPRODUZIONE RISERVATA

SODDISFAZIONE

Moratti: «Lo scudetto è un’illusione, lasciatecela» 1L’exproprietario:«Iocispero,malaJuve èfortissima».Gagliardini:«ANapoliper vincere».Candreva:«Èlastradagiusta» Matteo Brega MILANO

L’

ex presidente Massimo Moratti è intervenuto a Radio Rai. «Domenica mi sono sentito più tifoso che mai, la partita è stata trascinante ha commentato -. Tripletta di Icardi? Molto bello anche quando accadde con Milito. Il derby è una cosa speciale, la partita che i milanesi aspettano di più qualsiasi sia la classifica.

Il Napoli è fortissimo: sono concreti e piacevoli. E Sarri è fantastico. Allo stesso tempo l’Inter, che è partita in sordina, da domenica sera mi dà l’impressione che sia più squadra. Si può puntare allo scudetto, è un’illusione post-derby ma lasciatecela. La mia è una speranza, anche se la Juve è sempre fortissima. Ma se l’Inter va avanti con carattere, fortuna e con la voglia di arrivarci fino alla fine è lì. I bianconeri bisogna temerli sempre, poi è chiaro che vengo-

FANTASTICO SARRI, LA SUA SQUADRA È CONCRETA E PIACEVOLE MASSIMO MORATTI EX PROPRIETARIO INTER

no dalla delusione dalla finale di Champions persa: hanno carattere per reagire. Spalletti è bravissimo, ci mette tanto del suo dal punto di vista umano. Il fallo di Rodriguez? Rivedendola in tv mi è sembrato rigore e non lo dico da interista. Capitando al 90’, ovvio che crei polemiche. Penso che l’Inter avrebbe bisogno di ritocchi e se non fosse per il Fairplay finanziario, i proprietari avrebbero fatto lo sforzo. Ma comunque lo faranno. La Champions manca, soprattutto quando sei fuori dal giro martedì e mercoledì». GAGLIARDINI E CANDREVA Ieri ha parlato a Premium Sport Roberto Gagliardini, tornato ti-

tolare nell’Inter dopo un mese (ultima a Crotone, 16 settembre). «La vittoria nel derby è stata un’emozione fantastica ha raccontato -, allo stadio c’era un’atmosfera incredibile e aver conquistato questi tre punti fondamentali per noi e per la nostra gente è stato unico». E dopo una serata del genere, la notte sarà stata piacevole. «Ho dormito pochissimo per l’adrenalina - ha confermato -. La mossa decisiva per vincere? Siamo stati gruppo e abbiamo giocato da squadra. Non abbiamo mai mollato, anche dopo la loro rimonta siamo sempre riusciti ad avere equilibrio: penso che la vittoria sia meritata. Vincere aiuta a vincere, le vittorie

aumentano la fiducia e l’autostima e questi risultati ci aiuteranno per il futuro a partire dalla prossima gara che sarà importante e che cercheremo di vincere a Napoli». Ieri sera a «Che fuori tempo che fa» è intervenuto Antonio Candreva: «Abbiamo intrapreso una strada positiva, la strada giusta: con Spalletti lavoriamo molto bene. Aver vinto il derby è un’emozione unica, San Siro è sempre meraviglioso ma quello visto ieri sera è lo stadio più bello del mondo». Notizie dal campo: Joao Mario verrà valutato domani, per ora il massimo è la panchina. Aggiornamenti previsti anche per Brozovic. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Serie A R Dopo il tris nel derby milanese

MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

A TU PER TU CON...

CONTENUTO PREMIUM

Bagni

SALVATORE BAGNI 61 anni, oggi collabora con diversi club e col figlio Gianluca, agente Fifa, come consulente per calciatori stranieri. COPPA ITALIA ALL’INTER Dopo l’esordio in A nel 1977 col Perugia, passa all’Inter nell’81, vincendo la Coppa Italia 1982. SCUDETTO AL NAPOLI Nell’estate dell’84 il trasferimento al Napoli: vince nell’87 lo scudetto e un’altra Coppa Italia. In A 297 gare e 48 gol, con l’Italia 41/4.

«QUESTONAPOLI COSTRUISCEGOL ICARDILIINVENTA» «AZZURRI FAVORITI PER LO SCUDETTO E ANCHE CONTRO L’INTER SABATO MA GUAI A DARE PER SPACCIATA LA JUVE»

L’INTERVISTA di MAURIZIO NICITA

D

a trent’anni è innamorato di Napoli. Qui ha conquistato il suo unico scudetto e condiviso le imprese di Maradona. Ma aveva vinto prima all’Inter e da anni è un osservatore privilegiato del calcio internazionale. Chi meglio di Salvatore Bagni per avvicinarci alla sfida di sabato al San Paolo? Però prima c’è un appuntamento per palati fini, stasera. «City-Napoli oggi è il top. Per la qualità di gioco che esprimono le squadre e le condizioni di forma. Sarà un grandissimo spettacolo. E pensare che qualcuno dava per finito il tiqui taka...».

rebbe qualcuno dei titolari per puntare allo scudetto? «Il Napoli in questa stagione non può, deve vincerlo. Perché è con la Juve il favorito, e questa partenza importante con +5 sui bianconeri qualcosa significa. Lungi da me dare i bianconeri per spacciati: hanno rabbia, mentalità vincente e qualità per riprendersi in fretta. E senza i rigori sbagliati, che sono episodi, sarebbe a due punti». E l’Inter? «Starà lì, a giocarsela. Ha meno percorso di squadra di Juve e Napoli, ma ha Spalletti. Sul piano del gioco ancora non convince, ma Luciano – per esempio – nella

passata stagione è riuscito a mettere la sua Roma davanti a un Napoli già in gran crescita». E poi ha Icardi. «Fortissimo. Il derby lo ha vinto quasi da solo. Mauro i gol li inventa, mentre il Napoli li costruisce con tutta la squadra e non ha punti deboli. Per questo – nonostante la Champions, e l’Inter più riposata e sicuramente più accorta dietro – credo che al San Paolo vinceranno i padroni di casa. Faticheranno più i nerazzurri a inseguire gli avversari che terranno più la palla». Ma possibile che la capolista non abbia punti deboli?

«Uno potrebbe esserci. Perché quei tre davanti sono fortissimi ma al momento non hanno alternative. Bisogna tirare fino a gennaio e portare Inglese. Da questo punto di vista l’Inter, sfruttando la ricostruzione di Spalletti, in gennaio può rinforzare in maniera determinante la squadra». Ai suoi tempi, nell’era Maradona, il Milan vinse un solo scudetto. Secondo certa critica ieri il gioco di Sacchi come oggi quello di Sarri appare troppo dispendioso per vincere il campionato. «Non sono d’accordo. Il Napoli gioca molto corto, fa girare veloce la palla, non c’è grande dispendio. E fa sprecare fiato agli

© RIPRODUZIONE RISERVATA

NAPOLI INTER

Ritiene che oggi Sarri possa scrivere una pagina di storia? «Ci credo, perché il calcio del Napoli è esaltante. Giocano davvero in 11 le due fasi, Reina compreso. E poi mi piace questo pressing altissimo che parte dal tridente, capace di riprendersi in fretta la palla. Ecco, se un difetto si può trovare nel City è lì dietro. E siccome per mentalità non buttano mai via la palla, gli azzurri potranno rubare palloni davanti e far male agli inglesi. Sarà una partita intensa».

TOCCHI PALLA/MEDIA

907 724 RECUPERO PALLA/METRI

41,3 35,5 LUNGHEZZA SQUADRA/METRI

33,5 37,1

E Spalletti si sfrega le mani. «Sicuramente il Napoli, al di là di quelle fisiche, sprecherà tante energie mentali. E questo può favorire l’Inter. In questo ha ragione De Laurentiis. La partita più importante è sabato. Perché comunque gli azzurri il passaggio del girone di Champions se lo giocheranno con lo Shakhtar».

TIRI NELLO SPECCHIO/MEDIA

72

47

% REALIZZATIVA

22

Dunque anche lei oggi risparmie-

SUL TECNICO AZZURRO E IL SUO CALCIO

Potrebbe soffrire la pressione della piazza, la neocapolista? «Non credo. E conoscendo Napoli vi spiego il perché. Noi abbiamo scritto la storia nell’era Maradona e la gente veniva soprattutto per Diego. Il pubblico di oggi, grazie a Sarri, ha più cultura del bel calcio. La squadra si diverte e anche la gente al San Paolo viene per questo: vincere diventa la conseguenza. E allora mi sento di dire che Sarri è il nuovo Maradona: è cominciata la sua era».

IL CONFRONTO

Invece? «Guardiola ha saputo evolversi. Oggi il suo possesso è meno orizzontale e cerca la verticalità con una velocità impressionante. Ma il Napoli non è da meno».

AL SAN PAOLO È INIZIATA LA SUA ERA: SARRI COME MARADONA

altri perché vanifica il pressing: c’è sempre lo scarico dietro per il compagno e non ci sono più di due tocchi. Difficile inseguirli».

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MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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Champions League R Gruppo F - La 3a giornata

Man. City

Guardiola sincero «Guardo gli azzurri e dico “wow”...»

1«Le mie non sono parole di cortesia, li ammiro

Faranno turnover? Non credo. E io voglio vincere» Stefano Boldrini

INVIATO A MANCHESTER (ING)

S

ta del resto, non esiste ed è nei rari momenti in cui calerà l’in­ tensità del club inglese che il Napoli potrà cercare di piazza­ re le sue stoccate.

erviva Ophelia per oscu­ rare a Manchester la par­ tita del City contro il Na­ ELOGI A SARRI Il City ha accol­ poli. L’uragano ha devastato ie­ to la squadra di Sarri con tutti ri l’Irlanda e sfiorato la città in­ gli onori: un profondo rispetto, glese dove, stasera, andrà in a cominciare da Guardiola, che scena una delle sfide più recla­ nell’elogio dell’allenatore to­ mizzate della stagione euro­ scano ha scomodato i padri del­ pea. Il vento a velocità sostenu­ la patria calcistica italiana: «Il ta, con raffiche superiori agli football italiano ha avuto un ri­ 80 km orari, ha costretto le au­ voluzionario: Arrigo Sacchi. torità a rinviare alcuni eventi Anzi, il signor Arrigo Sacchi. all’aperto, ma non dovrebbe Ha cambiato la storia. Poi c’è turbare il match di oggi. Al­ stato Antonio Conte, con la sua l’Etihad si attende un tornado Juventus, che ha portato vento di altra natura: quello dei gol. Il nuovo in Italia. E ora c’è Sarri, Manchester City è una vera fab­ un uomo che sta segnando brica di segnature: 29 in cam­ un’epoca. Ha compiuto una pionato, media di 3,63 a gara, lunga gavetta ed è stato deter­ sfiorando il record assoluto di minante per la carriera di di­ 30 in 8 giornate stabilito dal­ versi giocatori. Sono convinto l’Everton nel 1894­95. Una pro­ che anche lui, come Sacchi, la­ iezione elaborata dal Times scerà un’impronta profonda nel porterebbe il totale a fine Pre­ calcio italiano, nei confronti mier a quota 138: una cifra da del quale nutro da sempre ri­ spetto e ammi­ Guinness dei razione: quat­ Primati. Un tro titoli mon­ trend, questo, diali non sono confermato dai uno scherzo». due match di Champions e AMMIRAZIOdal terzo turno NE Nelle parole di Coppa di Le­ di Guardiola, ga, che porta­ tanto per esse­ no il totale a 37. re chiari, c’è Ma c’è un altro PEP GUARDIOLA sincerità. Pep dato importan­ SUL TECNICO RIVALE non è il genere te per il City: le reti incassate. Cinque: 4 in Pre­ di allenatore che ricorre a gio­ mier e una nelle coppe. In chini come provocazioni o fal­ Champions, la porta di Ederson si elogi per mandare in confu­ sione l’avversario. C’è auten­ è ancora immacolata. tica ammirazione nei con­ SINFONIA La sfida contro il Na­ fronti del Napoli: «Mi piace poli arriva forse nel momento vederlo, mi piace il suo tipo migliore dei sedici mesi vissuti di calcio, mi piace la bellezza da Pep Guardiola a Manche­ dello spartito. Non dico que­ ster. Il 7­2 e la prestazione a ste cose perché sono una vec­ tratti spettacolare contro lo chia volpe come dichiarato Stoke hanno fatto dire al mana­ da De Laurentiis, ma perché ger catalano «è stata la nostra lo penso. Certe volte, seguen­ migliore esibizione da quando do le partite del Napoli di lavoro in questo Paese». Ieri fronte alla tv, mi scappa un Guardiola ha cercato di atte­ “woow” di ammirazione. Lo­ nuare i toni trionfalistici di sa­ ro giocano in modo diverso ri­ bato, con una precisazione qua­ spetto alla Premier e dovremo si fiscale: «È stata la migliore adattarci. Mi auguro che questa per continuità ad alti livelli al­ partita sia uno spot per il calcio. l’interno di una gara». Quasi Ho letto l’intervista rilasciata una contorsione verbale, ma il dal presidente del Napoli alla senso resta quello: il Manche­ Gazzetta, ma non gli credo: non ster City è una sinfonia quasi penso che la sua squadra farà perfetta. Quasi perché nel cal­ un turnover importante in vista cio la perfezione, come nella vi­ della gara di campionato con

MAURIZIO SARRI STA SEGNANDO UN’EPOCA, COME FECE SACCHI

Aguero è pronto, probabile panchina Ma se Pep rinuncia a Jesus o Sané... ● MANCHESTER (bold) La disponibilità di Aguero per la sfida di questa sera è stata annunciata da Pep Guardiola: «Si è allenato molto bene domenica ed è pronto — ha ammesso il tecnico nella conferenza di vigilia —. Nelle sedute precedenti la gara con lo Stoke non era ancora al massimo, ma adesso è davvero recuperato». Il ballottaggio Aguero-Jesus è uno dei temi della vigilia del Manchester City, anche se non sarà facile mandare in panchina il talento brasiliano, 13 reti in 17 presenze in Premier. In teoria potrebbe uscire Sané, giocatore importante per il calcio di Guardiola: decisione last minute.

MANCHESTER, ETIHAD STADIUM: ORE 20.45 MANCHESTER CITY EDERSON

WALKER

STONES

31

2

5

24 anni

27 anni

12

Presenze

Presenze Gol

OTAMENDI

23 anni

5 0

DELPH

29 anni

27 anni

30

18

COSÌ IN CAMPO 18. DELPH

31. EDERSON 30. OTAMENDI

9 3

Presenze Gol

5. STONES

DE BRUYNE 26 anni

17

21. D.SILVA

25. FERNANDINHO

2. WALKER

33. JESUS 17. DE BRUYNE

14. MERTENS

7. STERLING 37 0

Presenze Gol

Presenze Gol

7 0

Presenze Gol

25 5

FERNANDINHO

D. SILVA

STERLING

25

21

7

32 anni

l’Inter. Una cosa è certa: ammi­ ro il Napoli, ma voglio vincere». TATTICA Guardiola ha fatto studiare dai suoi collaboratori con molta attenzione la squa­ dra di Sarri. Ma alla fine saran­ no il suo intuito e le sue osser­ vazioni a orientare le scelte. Po­ trebbe giocare a specchio, ri­ proponendo il 4­3­3­. Oppure, potrebbe cercare di soffocare il centrocampo del Napoli con il 3­5­2. Esiste anche una terza possibilità: la conferma del 4­1­ 4­1 utilizzato contro lo Stoke. Guardiola può contare su mate­ riale di prima scelta. De Bruy­ ne, Jesus e Fernandinho sono i più in forma. Stasera tornerà però a disposizione Aguero, re­ cuperato dopo la frattura alla costola rimediata in un inci­ dente stradale il 29 settembre. In panchina può contare su un pirata come Touré. Una squa­ dra che può aprire un ciclo, nel segno più ricercato: la bellezza.

4-3-3

31 anni

24. INSIGNE 17. HAMSIK

22 anni

31. GHOULAM

Presenze Gol

66 7

Presenze Gol

JESUS

52 7

Presenze Gol

25 6

20 anni

21 anni

SANÉ

GUARDIOLA

33

19

ALLENATORE

46 anni

PANCHINA 1 Bravo, 3 Danilo, 15 Mangala, 8 Gundogan, 42 Yaya Touré, 20 B. Silva, 10 Aguero SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI nessuno INDISPONIBILI Mendy, Kompany I dati di presenze e gol nelle foto si riferiscono solo alla Champions League, preliminari e playoff esclusi

Presenze Gol

2 1

Presenze Gol

7 3

TV Canale 5 INTERNET www.gazzetta.it

Al City dal 2016

LE ULTIME 5 STAGIONI CAMPIONE FINALE SEMIFINALE QUARTI OTTAVI GIRONI PRELIMINARI

I PRECEDENTI

CL: Champions League EL: Europa League

PARTITE DISPUTATE

CL CL

CL

CL

2

2 0

CL 2012-13 2013-14 2014-15 2015-16 2016-17

GOL FATTI

VITTORIE MANCHESTER CITY

© RIPRODUZIONE RISERVATA

fL’ANALISI

IL CONFRONTO TRA MAESTRI

Pressing, possesso e tante idee in comune Ma Pep ha più soluzioni Alex Frosio @alexfrosio

P

arola al maestro: «Invito i tifosi a venire allo stadio, vedranno una partita fan­ tastica, due squadre con la stes­ sa idea: pressing alto, conquista della palla, passaggi corti e di­ namici davanti». Così Pep Guar­ diola ha parlato dopo il 7­2 allo Stoke, che ha evidenziato come forse mai prima d’ora il livello di eccellenza raggiunto dal suo City. Guardiola e Sarri uguali e diversi, inseguono lo stesso ide­ ale, quello di Michels, Cruijff, Sacchi, e da loro affinato secon­ do le necessità del calcio mo­ derno. LE ORIGINI A quell’ideale Pep e Maurizio ci sono arrivati da strade differenti. Guardiola è sempre stato l’«eletto»: campio­ ne da giocatore, promosso dal Barça B alla prima squadra e su­ bito Triplete, imponendo un calcio rivoluzionario. Che ha unito tecnica, velocità, tattica in un meccanismo calcistico come forse non si era mai visto. Sarri è arrivato in alto dal basso: anni tra le serie minori, esoneri, l’in­

capacità di far accettare le sue idee. Poi la svolta di Empoli, l’atteggiamento più disponibile ed estroverso nei confronti dei giocatori ed ecco che il trasferi­ mento dei concetti è diventato efficace. Due strade diverse, non una più difficile dell’altra: perché se è dura vincere qualco­ sa con la Sangiovannese, non è nemmeno semplice avere come unico obiettivo alzare la Cham­ pions e se arrivi in semifinale è un mezzo fallimento. MIGLIORARE IL SINGOLO Il tratto che li unisce è la maniaca­ lità nel lavoro sul campo, l’at­ tenzione ai particolari, la capa­ cità di migliorare i propri gioca­ tori. Pep ha cominciato con Bu­ squets, Pedro, Messi elevato al grado di divinità, Thiago, poi Lahm, Alaba, ora De Bruyne. A Sarri devono molto Saponara e gli empolesi, poi a Napoli Kouli­ baly, Ghoulam, Insigne, Hi­ guain (mai stato così prolifico come con lui) fino ad arrivare all’invenzione Mertens. Il risul­ tato, per entrambi, è un calcio di automatismi, costruito sulla figura geometrica dei triangoli. NAPOLI SINISTRO Il primo

Kevin De Bruyne, 26 anni, e Lorenzo Insigne, 26 anni GETTY


MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

4-3-3

NAPOLI ARBITRO Lahoz (Spa) GUARDALINEE Devís (Spa)Del Palomar (Spa) ADDIZIONALI Del Cerro (Spa)Hernandez (Spa) QUARTO UOMO Sobrino (Spa)

35 anni

REINA

23 anni

HYSAJ

ALBIOL

25

23

33

32 anni

19. SANÉ Presenze

65

5. ALLAN

Presenze Gol

KOULIBALY

GHOULAM 26 anni

26 anni

26

31

5

26 anni

7. CALLEJON

9 0

Presenze Gol

49 2

ALLAN

23. HYSAJ

8. JORGINHO Presenze Gol

33. ALBIOL 26. KOULIBALY

25. REINA

10 0

Presenze Gol

10 0

Presenze Gol

10 0

JORGINHO

HAMSIK

CALLEJON

8

17

7

25 anni

30 anni

30 anni

Napoli

Sarri a viso aperto «Sono più forti mettiamoci follia»

1«Chiedo di non avere paura, mi piacerebbe vedere undici teste di c... che gli palleggiano in faccia» Mimmo Malfitano

INVIATO A MANCHESTER

PANCHINA 22 Sepe, 11 Maggio, 19 Maksimovic, 30 Rog, 42 Diawara, 20 Zielinski, 37 Ounas SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Koulibaly INDISPONIBILI Milik

METEO molto nuvoloso, temperatura media 11 °C

Presenze Gol

5 0

Presenze Gol

22 4

Presenze Gol

25 11

MERTENS

INSIGNE 25 anni

58 anni

14

24

ALLENATORE

30 anni

Presenze Gol

16 6

Presenze Gol

SARRI

16 4

Al Napoli dal 2015

LE ULTIME 5 STAGIONI

1

1 3

VITTORIE NAPOLI

PAREGGI

CAMPIONE FINALE SEMIFINALE QUARTI OTTAVI SEDICESIMI PRELIMINARI

GOL FATTI

EL EL

CL

EL

EL CL

2012-13 2013-14 2014-15 2015-16 2016-17 GDS

7

È

la notte del confronto tra due scuole di pensiero calcistico simili. Maurizio Sarri abbozza qualche sorriso, seduto dietro al tavolo della sa­ la stampa dell’Etihad, insieme a Marek Hamsik. Sorride a qualche risposta del suo capi­ tano, ma diventa molto serio e severo quando arriva il suo tur­ no. Non lo rilassano nemmeno i complimenti che qualche ora prima gli aveva rivolto Pep Guardiola, l’allenatore più bra­ vo al mondo per sua stessa am­ missione. La sua polemica non è una novità , almeno per quel che riguarda la questione ca­ lendari: l’allenatore del Napoli ce l’ha con i vertici della Lega a proposito del fatto che nel giro di otto giorni il suo Napoli ha già affrontato la Roma, stasera il Manchester City e sabato è atteso dallo scontro diretto con

l’Inter, che potrebbe decidere il primo posto. Insomma, di ma­ teriale ne ha a disposizione, Sarri, per affondare il colpo. «In chiave qualificazione, pen­ so che questa sarà la gara me­ no importante. Il City è di un altro livello rispetto a tutte le altre, quindi potrebbe vincere tutte le partite, saranno deter­ minanti le altre sfide, ma è chiaro che se qualcuno strappa punti al City si mette in una si­ tuazione di vantaggio. Rappre­ senteremo l’Italia su un campo importante, ma ci hanno fatto giocare solo tre giorni fa con la Roma e poi subito con l’Inter. Anche per l’ultima giornata, quando affronteremo il Feye­ noord, che per noi potrebbe es­ sere decisiva, c’è Napoli­Ju­ ventus mentre loro probabil­ mente avranno già conquistato gli ottavi. Questo evidenzia quanto siano inadatti in Lega». Bum, il botto è scoppiato, ma non è la prima volta. Anche in altre occasio­ ni, il tecnico napoletano aveva attac­ cato le istitu­ zioni.

aggrediscono sempre il pallo­ ne con tanti uomini. Ho visto roba importante del City, non ne ho viste tante partite, per­ ché non mi volevo rovinare al­ tre serate. È nettamente la squadra più forte d’Europa», ha riconosciuto l’allenatore del Napoli.

UN SOGNO In parte è quello che si realizzerà all’Etihad, uno stadio che aveva visto sol­ tanto in tv e che stasera lo ve­ drà protagonista. «Se ci fosse stata una squadra inferiore sa­ rei stato comunque contento. La sensazione di forza del City non me l’ha data neanche il Real Madrid, che sapevo avremmo messo in difficoltà. Questi invece mi hanno dato un’impressione diversa. Se vo­ gliamo diventare grandi dob­ biamo però giocare queste ga­ re, senza accontentarci, ma puntare al risultato». Sul pia­ no tattico, Più che alla tattica, Sarri pensa all’atteggia­ mento: «Il Ci­ ty è l’espres­ sione dell’al­ lenatore più forte al mon­ GRANDI SFIdo, straordi­ DE L’interesse nario tecnica­ della super mente, con sfida con il Ci­ accelerazioni ty non può es­ MAURIZIO SARRI impressio­ sere messo in SUI DISCORSI TATTICI nanti e che discussione sta bene an­ da una simile vicenda. Dinan­ che di testa. Dobbiamo giocare zi a Guardiola, lui non ha al­ alla nostra maniera, sapendo cuna voglia di mal figurare, che può avere qualcosa più di l’evento è troppo importante e noi come velocità e tecnica. sarà seguitissimo, dunque Parlare di tattica è masturba­ brutte figure non saranno am­ zione mentale, sarà una serata messe. «Se noi vogliamo diven­ complicata perché non c’è tat­ tare forti dobbiamo giocare le tica per imbrigliare le grandi grandi partite, senza acconten­ squadre. Io vorrei morire da tarci di esserci, al mondo non vivo, non dopo un’agonia. c’è nulla di meglio della Cham­ Chiedo solo alla squadra di pions. Poi inconsciamente la non avere paura, ma il giusto testa può fare altro. Ma occa­ timore, mi piacerebbe vedere sioni del genere sono uniche», undici facce di c... con la con­ ha commentato Maurizio Sarri vinzione di poter palleggiare che ha poi spiegato come af­ sul viso del Manchester City. frontare la gara. «Non può ba­ Già sono più forti, se non con­ stare la sola applicazione. Loro tiamo su una sana follia resta­ vincono tutte le partite con al­ no più forti». La chiusura è per meno cinque gol. Era da agosto Guardiola: «I suoi complimen­ che non subivano una rete e so­ ti m’inorgogliscono. Trent’ an­ no forti anche in fase difensiva. ni fa il calcio fu segnato da Sac­ Sarà durissima, anche sulle ri­ chi, tra qualche anno ci rende­ conquiste hanno tanti giocato­ remo conto di quanto è stato ri in zona palla. Sembrano sbi­ fondamentale Guardiola». lanciati, ma non lo sono mai, © RIPRODUZIONE RISERVATA

NON C’È TATTICA PER IMBRIGLIARE LE GRANDI. VORREI MORIRE DA VIVO...

A sinistra, l’attacco del City a pieno regime, con De Bruyne a ispirare e 4 uomini in area. A destra, come il Napoli si muove in area: Callejon sul secondo palo, Insigne attacca il primo, Hamsik a rimorchio

principio è la costruzione dal basso. «Se non c’è una sequenza di 15 passaggi, è impossibile la transizione tra difesa e attac­ co». Lo ha detto Guardiola, po­ trebbe averlo detto Sarri. City e Napoli usano il possesso palla – a uno o due tocchi – per squili­ brare la squadra avversaria fino a trovare lo spazio in cui affon­ dare. Il Napoli lo fa principal­ mente, se non esclusivamente, a sinistra. Ghoulam, Hamsik e Insigne si alternano tra centro e fascia, usando anche Jorginho come perno arretrato e Mertens come sponda davanti (e se il belga arretra, uno tra Hamsik e Insigne si butta dentro): lo sfo­ go può essere sull’esterno per il cross, in verticale per l’inseri­ mento, in cambio gioco per Cal­ lejon. Persa palla, scatta l’im­ mediato pressing. È la «regola dei sei secondi» teorizzata da Pep, entro i quali deve arrivare il recupero palla.

CITY GUARDIOLESCO Ecco, il fatto di citare i princìpi di Pep significa che il City parte in leg­ gero vantaggio (anche se il Na­ poli è l’unica squadra a punteg­ gio pieno in Europa). Soprat­ tutto questo City che negli ulti­ mi mesi sembra aver assimilato le idee del tecnico catalano. La squadra è sbocciata, dopo una stagione in cui è sempre sem­ brata troppo «inglese» (tutti avanti, poche connessioni). Con Fernandinho «stopper di centrocampo» hanno comincia­ to a funzionare da mezze ali De Bruyne, salito vertiginosamen­ te di livello grazie all’innata ca­ pacità di servire i compagni sempre con i tempi perfetti, e David Silva: spesso vicini per triangolare a inizio­azione o in­ ventare a ridosso dell’area av­ versaria. Interni se ci sono spa­ zi, oppure larghi per trovarne, con l’aiuto dei terzini, spesso più stretti verso il centro del

1Entrambe perfette nell’occupazione

dell’area: il City può colpire ovunque con De Bruyne e David Silva ispiratori, il Napoli si affida a Insigne e alla sinistra

campo ma pronti a sganciarsi. Così, a differenza del Napoli, il City può colpire da entrambe le fasce, con triangolazioni che portano sul fondo e servono il «rimorchio». Infatti Silva è l’uo­ mo con più assist (6) ma De Bruyne quello con più occasioni create (26). Nel Napoli invece Insigne riassume i due primati (4 assist e 23 occasioni create): dovrà faticare per star dietro a Walker ma potrebbe approfitta­ re dello spazio alle spalle del terzino. Gabriel Jesus aggiunge l’abilità nell’inserimento verti­ cale tra i centrali avversari. Ma anche Mertens, in questo, non scherza. E forse i centrali inglesi sono meno impermeabili dei napoletani. IN AREA In comune, Napoli e City hanno anche la magistrale occupazione dell’area: uno at­ tacca il primo palo, uno il se­ condo, e un terzo arriva a copri­ re sul dischetto. Circa l’85% del­ le reti vengono segnate all’in­ terno dei 16 metri, nel loro caso anche di più: il Napoli è a 23 su 26, il City – che a volte arriva ad allineare davanti 5 uomini – 25 su 29. Sì, ci sarà da divertirsi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Esperimenti Maksimovic e Diawara Saranno 3.100 i tifosi azzurri ● MANCHESTER (mi.mal.) Ieri mattina il Napoli ha svolto la rifinitura a Castelvolturno, una consuetudine per le gare europee. L’allenatore ha provato Maksimovic in coppia con Koulibaly e Diawara al posto di Jorginho: lui stesso però ha lasciato intendere che giocheranno i soliti titolari. L’Etihad avrà il suo angolo azzurro, stasera: saranno 3.100 i tifosi che seguiranno il Napoli a Manchester. Tanti i biglietti venduti dalle rivendite cittadine, prese d’assalto nelle ultime ore. Alla sfida con il Manchester City assisterà anche Aurelio De Laurentiis che, ieri pomeriggio, ha viaggiato con la squadra, insieme con l’a.d. Andrea Chiavelli.


8

Champions League R Gruppo F - La 3a giornata

MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1«Non sarà

facile battere una squadra mostruosa ma non mi auguro altro risultato» INVIATO A MANCHESTER (INGHILTERRA)

R

NO AL PAREGGIO Manchester City e Napoli stanno dominando i rispettivi campionati, dimostrando una continuità ed una forza straripante. Potrebbe esserci il rischio che la super sfida dell’Etihad finisca anche con un pareggio. Ipotesi che Hamsik tende ad escludere in partenza. «Non me lo auguro, soprattutto per i tifosi. Le due squadre praticano un calcio bello e difficile. Il massimo per chi ama guardare il calcio spettacolare». Dopo dieci anni di Napoli, la bacheca del capitano conserva due coppe Italia e una Supercoppa di Lega. Manca qualcosa di ancora più importante, che il Napoli attuale sta provando a conquistare. Un argomento, quello dello scudetto, che l’ambiente napoletano eviterebbe volentieri, ma la curiosità intorno a questa squadra è davvero tanta. «Il mio obbiettivo? Giocare bene per vincere. Sappiamo che non sarà facile contro questa squadra mostruosa», ha spiegato il centrocampista deviando la questione del primato in Serie A e parlando della sfida al Manchester City. «Possiamo fare bene, è una partita che tutti vorrebbero giocare. Intanto, proviamo a fare punti e ad assicurarci il passaggio agli ottavi. Poi, vedremo il resto».

Il Feyenoord vuole lasciare quota zero 1Olandesi contro lo Shakhtar,

NON FACCIO GOL? PER ME SONO IMPORTANTI I PUNTI

Mimmo Malfitano

itrova l’Etihad, Marek Hamsik. Sei anni dopo il suo esordio in Champions League, avvenuto proprio contro il Manchester City, durante la gestione di Walter Mazzarri. Periodi diversi, così come sono diverse le due squadre che, stasera, si affronteranno per la terza giornata della fase a gironi. Entrambe si sono evolute, la crescita è stata costante, così come è stata continua l’evoluzione del capitano del Napoli. «Sono tutte partite importanti, quelle di Champions più belle, l’emozione è straordinaria, giocheremo contro una squadra di grande livello», ha risposto il centrocampista slovacco, che da questa Champions cerca la rivincita dopo la delusione provata per l’eliminazione della sua nazionale dal Mondiale russo.

L’ALTRA PARTITA

QUESTO NAPOLI HA GIOCATO MALE UNA SOLA VOLTA IN STAGIONE

unica squadra ad aver battuto il Napoli in questa in stagione

MAREK HAMSIK CAPITANO NAPOLI

Il danese Nicolai Jorgensen, 26 anni AFP

Hamsik senza paura «Noi e City spettacolo Altro che pareggio...» Primavera: Saurini via, in Youth L. c’è Perrella ● Sull’aereo che ha portato la Primavera del Napoli a Manchester, ieri, non c’era Maurizio Saurini. Il tecnico è stato esonerato dopo le recenti quattro sconfitte consecutive in campionato (ultima, il 5-0 in casa della Lazio), che lasciano il Napoli in zona retrocessione. Oggi, contro il City (ore 16, Premium Sport 2), sarà sostituito dal vice Gaetano Perrella. Nei prossimi giorni il d.s. Giuntoli prenderà una decisione sul successore: non è esclusa una pista interna, ma intanto tra le ipotesi che circolano c’è anche Salvatore Aronica (a Napoli dal 2008 al 2013). Prima però c’è da affrontare il City, a punteggio pieno nel Gruppo F. Domani in campo Juve (contro lo Sporting) e Roma (a Londra col Chelsea), oltre all’Inter, che giocherà a Kiev il ritorno del primo turno del cammino dei campioni, dopo il 2-2 di Milano. ● OGGI Gruppo E Spartak-Siviglia, MariborLiverpool. Classifica: Liverpool, Spartak, Siviglia, Maribor 3 p. Gruppo F Manchester City-Napoli, Feyenoord-Shakhtar. Classifica: Man. City 6; Napoli 4; Feyenoord 1; Shakhtar 0. Gruppo G Lipsia-Porto, Monaco-Besiktas. Classifica: Monaco 6; porto 3; Besiktas e Lipsia 1. Gruppo H Apoel-Dortmund, Real Madrid-Tottenham. Classifica: R. Madrid, Tottenham, Dortmund e Apoel 3.

NESSUNA OSSESSIONE In quest’avvio di stagione, il suo rendimento non è stato il massimo, molto lontano dal suo trend abituale. E se non bastasse, nel tabellino dei marcatori c’è andato una sola volta, contro il Cagliari. Una prodezza che gli è valso il record di reti realizzati nella storia del club da un giocatore. A quota 116, Hamsik s’è lasciato alle spalle Diego Maradona. Il gol gli manca, in ogni modo, anche se non è diventato un’ossessione. «Per me sono importanti il risultato e i punti da conquistare. Questo Napoli è bello da vedere, una sola volta ha giocato male in quest’avvio di stagione, a Karkiv, nella gara d’esordio della fase a gironi. Contro lo Shakhtar abbiamo giocato male, l’unica volta, perché poi abbiamo sempre vinto, alla grande», ha osservato Hamsik che sarà regolarmente in campo: il turnover, ammesso che ci sia, non lo riguarda. Sarri lo ritiene un giocatore inamovibile nei suoi schemi, quello in grado di poter garantire maggiore qualità al centrocampo. «Lo farei giocare anche col febbro-

Alec Cordolcini

L’

ne», disse qualche tempo fa l’allenatore. Ed in effetti il centrocampista slovacco è sempre stato tra i titolari, salvo poi essere sostituito nella ripresa. Una condizione che il giocatore non ha mai gradito, ma che ha sempre accettato: la polemica non gli è mai appartenuta, da giocatore e capitano responsabile ha sempre accettato le decisioni del tecnico, evitando di commentarle. DECISIVA Il Manchester City, dunque, un evento per questo Napoli che vorrebbe meravigliare anche in Europa, di fronte alla squadra del momento. Ma il San Paolo nelle prossime gare potrebbe essere determinante per raggiungere il passaggio agli ottavi. «City e Shakhtar dovranno venire a Fuorigrotta, e lì non è mai facile giocare per nessuna squadra, nemmeno per una big come quella di Guardiola. Se riusciremo a superare indenne questa gara, avremo fatto un grande passo avanti verso il nostro obbiettivo», ha concluso Marek Hamsik.

Olanda intera si aggrappa al Feyenoord, unico appiglio rimasto per non sprofondare definitivamente nel baratro. Salutato il Mondiale, nei bassifondi del ranking Uefa stagionale (34° posto, complice le precoci eliminazioni di Ajax e Psv), agli uomini di Van Bronckhorst viene chiesto almeno il terzo posto nel girone. Dopo le nette sconfitte con Manchester City e Napoli, quello di oggi al De Kuip contro lo Shakhtar è un autentico match sopravvivenza, che il Feyenoord si troverà però ad affrontare con tre quarti della difesa titolare in infermeria: i due centrali Botteghin e Van der Heijden, più l’ex Fiorentina Diks, ai quali si è aggiunto anche il peruviano Tapia, uscito malconcio sabato nel match casalingo contro il Pec Zwolle. Partita quest’ultima terminata con un deludente 0-0, ma che quantomeno ha permesso ai tifosi di rivedere in campo Nicolai Jorgensen, fermo da oltre un mese per un infortunio al ginocchio. Quanto incida il capocannoniere della Eredivisie 2016-17 sulle fortune del Feyenoord lo spiegano i numeri: con lui in campo titolare, 4 vittorie, un pareggio e 12 gol fatti per la squadra di Rotterdam; senza, 3 successi e 4 k.o. (inclusi i due in Champions), con appena 7 reti segnate. SHAKHTAR IN FORMA Contro lo Shakhtar ci sarà e non sarà facile visto che gli ucraini in Champions hanno battuto il Napoli (unica squadra a riuscirci in stagione) e nel loro campionato sono saldamente in testa con 7 punti di vantaggio sulla Dinamo Kiev che ha una partita in meno. Tornando al Feyenoord, Van Bronckhorst ha provato a scompaginare le carte a livello tattico, con il 5-3-2 contro il City e il 4-4-2 contro il Napoli. Risultato? Gol subito dopo pochi minuti in entrambi i casi e addio strategia di contenimento e ripartenza. Per la sfida cruciale di stasera si tornerà al canonico 4-3-3, per non destabilizzare ulteriormente una squadra che sta dimostrando di soffrire molto, specialmente a livello mentale, l’impatto con l’impegno europeo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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RISULTATI, CLASSIFICHE E CALENDARIO GRUPPO ARPARTITE GIOCATE

GRUPPO B RPARTITE GIOCATE

GRUPPO CRPARTITE GIOCATE

GRUPPO D RPARTITE GIOCATE

GRUPPO E RPARTITE GIOCATE

GRUPPO F RPARTITE GIOCATE

GRUPPO G RPARTITE GIOCATE

GRUPPO H RPARTITE GIOCATE

12 SETTEMBRE BENFICA - CSKA MOSCA MAN. UTD - BASILEA 27 SETTEMBRE BASILEA – BENFICA CSKA MOSCA – MAN. UTD

12 SETTEMBRE BAYERN MONACO - ANDERLECHT CELTIC - PSG 27 SETTEMBRE ANDERLECHT - CELTIC PSG - BAYERN MONACO

12 SETTEMBRE CHELSEA – QARABAG ROMA – ATLÉTICO M. 27 SETTEMBRE QARABAG - ROMA ATLETICO M. - CHELSEA

12 SETTEMBRE BARCELLONA – JUVENTUS OLYMPIACOS – SPORTING L. 27 SETTEMBRE JUVENTUS - OLYMPIACOS SPORTING L. - BARCELLONA

13 SETTEMBRE LIVERPOOL – SIVIGLIA 2-2 MARIBOR – SPARTAK MOSCA 1-1 26 SETTEMBRE SIVIGLIA - MARIBOR 3-0 SPARTAK MOSCA - LIVERPOOL 1-1

13 SETTEMBRE FEYENOORD – MAN. CITY SHAKHTAR– NAPOLI 26 SETTEMBRE MAN. CITY - SHAKHTAR NAPOLI - FEYENOORD

13 SETTEMBRE PORTO – BESIKTAS LIPSIA – MONACO 26 SETTEMBRE BESIKTAS - LIPSIA MONACO - PORTO

13 SETTEMBRE REAL MADRID – APOEL TOTTENHAM – B. DORTMUND 26 SETTEMBRE APOEL - TOTTENHAM B. DORTMUND - REAL MADRID

1-2 3-0 5-0 1-4

3-0 0-5 0-3 3-0

6-0 0-0 1-2 1-2

3-0 2-3 2-0 0-1

0-4 2-1 2-0 3-1

1-3 1-1 2-0 0-3

3-0 3-1 0-3 1-3

CLASSIFICA

PT G V N P GF GS

CLASSIFICA

PT G V N P GF GS

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PT G V N P GF GS

CLASSIFICA

PT G V N P GF GS

CLASSIFICA

PT G V N P GF GS

CLASSIFICA

PT G V N P GF GS

CLASSIFICA

PT G V N P GF GS

CLASSIFICA

PT G V N P GF GS

MAN. UTD

6 2 2 0 0 7 1

PSG

6 2 2 0 0 8 0

CHELSEA

6 2 2 0 0 8 1

BARCELLONA

6 2 2 0 0 4 0

SIVIGLIA

4 2 1 1 0 5 2

MAN. CITY

6 2 2 0 0 6 0

BESIKTAS

6 2 2 0 0 5 1

REAL MADRID

6 2 2 0 0 6 1

BASILEA

3 2 1 0 1 5 3

BAYERN MONACO 3 2 1 0 1 3 3

ROMA

4 2 1 1 0 2 1

SPORTING L.

3 2 1 0 1 3 3

LIVERPOOL

2 2 0 2 0 3 3

SHAKHTAR

3 2 1 0 1 2 3

PORTO

3 2 1 0 1 4 3

TOTTENHAM

6 2 2 0 0 6 1

CSKA MOSCA

3 2 1 0 1 3 5

CELTIC

3 2 1 0 1 3 5

ATLETICO M.

1 2 0 1 1 1 2

JUVENTUS

3 2 1 0 1 2 3

SPARTAK MOSCA 2 2 0 2 0 2 2

NAPOLI

3 2 1 0 1 4 3

LIPSIA

1 2 0 1 1 1 3

B. DORTMUND

0 2 0 0 2 2 6

BENFICA

0 2 0 0 2 1 7

ANDERLECHT

0 2 0 0 2 0 6

QARABAG

0 2 0 0 2 1 8

OLYMPIACOS

0 2 0 0 2 2 5

MARIBOR

FEYENOORD

0 2 0 0 2 1 7

MONACO

1 2 0 1 1 1 4

APOEL

0 2 0 0 2 0 6

1 2 0 1 1 1 4

RLE PROSSIME PARTITE

RLE PROSSIME PARTITE

RLE PROSSIME PARTITE

RLE PROSSIME PARTITE

RLE PROSSIME PARTITE

RLE PROSSIME PARTITE

RLE PROSSIME PARTITE

RLE PROSSIME PARTITE

DOMANI BENFICA – MAN. UTD CSKA MOSCA – BASILEA 31 OTTOBRE BASILEA – CSKA MOSCA MAN. UTD – BENFICA 22 NOVEMBRE CSKA MOSCA – BENFICA BASILEA – MAN. UTD 5 DICEMBRE BENFICA – BASILEA MAN. UTD – CSKA MOSCA

DOMANI ANDERLECHT - PSG BAYERN MONACO - CELTIC 31 OTTOBRE CELTIC - BAYERN MONACO PSG - ANDERLECHT 22 NOVEMBRE ANDERLECHT - BAYERN MONACO PSG - CELTIC 5 DICEMBRE BAYERN MONACO - PSG CELTIC - ANDERLECHT

DOMANI QARABAG - ATLETICO M. CHELSEA - ROMA 31 OTTOBRE ATLETICO M. - QARABAG ROMA - CHELSEA 22 NOVEMBRE QARABAG - CHELSEA ATLETICO M. - ROMA 5 DICEMBRE CHELSEA - ATLETICO M. ROMA - QARABAG

DOMANI BARCELLONA - OLYMPIACOS JUVENTUS - SPORTING L. 31 OTTOBRE OLYMPIACOS - BARCELLONA SPORTING L. - JUVENTUS 22 NOVEMBRE JUVENTUS - BARCELLONA SPORTING L. - OLYMPIACOS 5 DICEMBRE BARCELLONA - SPORTING L. OLYMPIACOS- JUVENTUS

OGGI MARIBOR - LIVERPOOL SPARTAK MOSCA - SIVIGLIA 1 NOVEMBRE LIVERPOOL - MARIBOR SIVIGLIA - SPARTAK MOSCA 21 NOVEMBRE SPARTAK MOSCA - MARIBOR SIVIGLIA - LIVERPOOL 6 DICEMBRE LIVERPOOL - SPARTAK MOSCA MARIBOR - SIVIGLIA

OGGI FEYENOORD - SHAKHTAR MAN. CITY - NAPOLI 1 NOVEMBRE NAPOLI - MAN. CITY SHAKHTAR - FEYENOORD 21 NOVEMBRE MAN. CITY - FEYENOORD NAPOLI - SHAKHTAR 6 DICEMBRE FEYENOORD - NAPOLI SHAKHTAR - MAN. CITY

OGGI MONACO - BESIKTAS LIPSIA - PORTO 1 NOVEMBRE BESIKTAS - MONACO PORTO - LIPSIA 21 NOVEMBRE BESIKTAS - PORTO MONACO - LIPSIA 6 DICEMBRE PORTO - MONACO LIPSIA - BESIKTAS

OGGI APOEL - B. DORTMUND REAL MADRID - TOTTENHAM 1 NOVEMBRE B. DORTMUND - APOEL TOTTENHAM - REAL MADRID 21 NOVEMBRE APOEL - REAL MADRID B. DORTMUND - TOTTENHAM 6 DICEMBRE REAL MADRID - B. DORTMUND TOTTENHAM - APOEL

REGOLAMENTO Le prime due agli ottavi; la terza in Europa League. In caso di parità decidono: a) scontri diretti; b) diff. reti scontri diretti; c) gol scontri diretti; d) gol in trasferta scontri diretti; e) diff. reti; f) gol segnati; g) gol in trasferta; h) vittorie; i) vittorie in trasferta; l) coefficiente disciplinare; m) coefficiente Uefa luglio 2017.


Champions League R Gruppo F - La 3a giornata fVISTI DA MANCHESTER

FERNANDINHO

«Insignefuoriclasse EilgiocodelNapoli ilpiùbellod’Europa» Stefano Boldrini

INVIATO A MANCHESTER (INGHILTERRA)

P

oche volte è capitato di vedere allo stadio le scene alle quali abbiamo assistito sabato dopo il gol di Fernandinho allo Stoke City. Una rete straordinaria: un destro da venti metri, fortissimo, con il pallone che si è infilato all’incrocio e ha quasi bucato la rete. Il popolo del Manchester City è impazzito. Tutta la squadra, tranne il portiere Ederson, troppo lontano, ha festeggiato il centrocampista brasiliano: ancora ieri, sull’inserto sportivo del Times, è stata riproposta la fotografia con i giocatori attorno al numero 25 del City. Ma il bello è avvenuto pochi istanti dopo: il tabellone ha riproposto cinque replay del capolavoro di Fernandinho e ogni volta che il pallone faceva sussultare la rete, i tifosi esultavano come se fosse una diretta e non una registrata. Sui social e su YouTube il gol di Fernandinho è già un cult. Il ragazzo di Londrina, 32 anni, al Manchester City dal 2013 dopo otto stagioni trascorse allo Shakhtar Donetsk sotto la regia di Mircea Lucescu, è stato uno degli ultimi a lasciare lo spogliatoio dopo il 7-2 sulla banda di Hughes. Sorriso largo, sguardo intelligente, dopo un’intervista con una tv brasi-

DEL NAPOLI ADORO I MOVIMENTI PALLA AL PIEDE E IL PRESSING ALTO IL BRASILE NON È SOLO NEYMAR: CI SONO TANTI ALTRI BUONI GIOCATORI FERNANDINHO CENTROCAMPISTA DEL CITY

liana ha parlato della gara di stasera. Il suo pensiero sul Napoli? «E’ la squadra che in questo momento sta giocando il miglior calcio in Europa. E’ una macchina da gol e da spettacolo. In Italia c’è molto equilibrio, ma mi sembra che il Napoli abbia davvero qualcosa in più. Vedere le sue partite mi diverte: quando un gruppo di giocatori raggiunge questi livelli, il tempo in poltrona passa in fretta». Uno degli slogan di questa vigilia è che Manchester City-Napoli rappresenta oggi il meglio del calcio europeo. «Sicuramente si tratta di due squadre capaci di rubare l’occhio, ma in Europa ci sono altre realtà di altissimo livello: Barcellona e Real Madrid, per dire, sono sempre al top. Diciamo che Manchester City e Napoli rappresentano la novità e,

forse, anche il futuro». Che cosa le piace del Napoli? «I quattro della linea avanzata sono straordinari. Mertens ha dimostrato di essere un grande centravanti e di avere il senso del gol. Hamsik e Callejon sono realtà consacrate. Mi piace molto anche l’italiano, Insigne. Ha i colpi del fuoriclasse. Ma il Napoli è bello anche a centrocampo e in difesa. I movimenti

palla al piede e il pressing alto sono di altissima qualità. Si vede la mano di un grande allenatore. Complimenti a Maurizio Sarri». E’ la partita più difficile della stagione del City? «E’ una sfida che ci costringerà ad usare molto la testa. La Champions League propone un calcio diverso rispetto alla Premier. E’ una gara impegna-

MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Fernandinho, 32 anni, al City dal 2013 GETTY

tiva, ma noi vogliamo vincerla». Il Manchester City è partito a razzo anche quest’anno. La scorsa stagione grande avvio, ma dopo la sconfitta con il Tottenham, cominciarono i problemi e la squadra si perse. C’è il rischio di ripetersi? «Credo che adesso ci sia maggiore solidità. La scorsa stagione erano cambiate diverse cose. La conoscenza e l’assimilazione delle idee dell’allenatore sono in uno stato decisamente più avanzato. Siamo più convinti e più padroni dei nostri mezzi». Il mondo sta scoprendo Jesus, 20 anni e 13 gol in 17 presenze in Premier. «Jesus è partito con il piede giusto in Inghilterra e mi pare la cosa più importante: ha cambiato paese, addirittura continente, adattandosi subito

9

ad un nuova realtà. Lo ha fatto con estrema naturalezza e questo significa che possiede davvero qualcosa in più». Il calcio sta invece riscoprendo il Brasile dopo il tonfo ai Mondiali 2014. «Tre anni fa si parlava di crisi irreversibile del nostro calcio, ma io non ho mai avuto dubbi sulla capacità di rigenerarsi. Il Brasile ha sempre prodotto talenti in quantità industriale. C’è una nuova generazione che potrà compiere grandi cose». Si parla di Neymar, poi di tutto il resto. «Neymar è la star, non si discute. Attorno a lui c’è però una vera squadra, con molti campioni. Penso a Jesus e allo stesso Paulinho. Il nuovo Brasile può arrivare lontano già al Mondiale del prossimo anno in Russia». © RIPRODUZIONE RISERVATA

1Il centrocampista del City:

«Dovremo usare la testa contro una macchina da spettacolo»


10

Champions League R 3ª giornata

Kane e Real Il Bernabeu fa l’esame all’inglese

1Lapuntadel Tottenhamènel mirinodelMadrid.E nel2017hasegnato piùdiRonaldo Filippo Maria Ricci

CORRISPONDENTE DA MADRID @filippomricci

L

ui è eccitato per il debutto al Bernabeu, loro sperano che possa diventare casa sua. Lui è Harry Kane, capocannoniere della Champions, 13 gol solo nel magico mese di settembre, l’uomo più in forma del Tottenham che stasera affronta il Real Madrid per provare sparigliare il Gruppo H: le due squadre hanno 6 punti, hanno segnato 6 gol e ne hanno incassato uno. Loro sono i tifosi del Madrid, che secondo quanto scritto a più riprese dalla stampa locale attendono Harry Kane come prossimo attaccante, nuovo acquisto galattico dopo tanti colpi misurati e contenuti per spesa di Florentino Perez, che stasera sarà probabilmente l’esaminatore più severo di Kane. RISPETTO E VOGLIA Harry al Bernabeu non ha mai giocato e viene dichiarato fan di Cristiano Ronaldo anche se aspira alla sua corona. Il portoghese ha vinto la classifica marcatori della Champions nelle ultime 5 stagioni e al momento è a una rete dall’inglese: 5 a 4 per Kane. I due hanno numeri simili anche nell’anno solare: 44 reti per Kane e 43 per Ronaldo tra club e nazionale. Però l’inglese le ha fatte in 38 partite e il portoghese in 46. Dopo il suo sesto hat-trick di questo magico 2017 Kane diceva al Telegraph che avrebbe chiesto lumi a Wayne Rooney su dove sistemare al meglio in casa palloni e trofei e professava grande umiltà al momento di parlare del Madrid: «Ha una delle migliori difese del mondo grazie a gente come Sergio Ramos e

Marcelo. Io voglio misurarmi con i più forti e non ci sono dubbi che loro siano stati i più forti negli ultimi anni. Sarà eccitante, anche perché non sono mai stato al Bernabeu». BESTIA NERA Chi il Madrid lo conosce bene è Mauricio Po c h et t i n o c h e c o n l’Espanyol da allenatore l’ha affrontato 6 volte e le ha sempre prese, non riuscendo nemmeno a fare un misero golletto ai rivali: 19-0 il tremendo parziale, al Bernabeu una manita e due 3-0. Da giocatore sempre con i catalani 5 successi su 16, contro Zidane una sola sfida, persa 4-2. Altri tempi, altre squadre. Oggi Tottenham e Madrid sono discretamente vicine: a Pochettino mancherà Dele Alli ma potrà contare sulla forma, la voglia e il desiderio di mettersi in mostra di Kane. Che dopo Bale e Modric nell’estate del 2018 potrebbe diventare il terzo protagonista di un’aspra trattativa tra Florentino Perez e Daniel Levy. HARRY KANE 24 anni, attaccante del Tottenham GETTY

(4-2-3-1)

SPARTAK

(4-2-3-1)

FEYENOORD

(4-3-3)

SIVIGLIA

(4-2-3-1)

SHAKHTAR

LIVERPOOL GRUPPO E OGGI ORE 20.45

GRUPPO E OGGI ORE 20.45

33 J. HANDANOVIC 22 26 3 28 MILEC RAJCEVIC BILLONG VILER 8 5 KABHA VHROVEC 6 PIHLER

7 AHMEDI

39 BOHAR

10 COUTINHO

9 FIRMINO

11 SALAH

23 CAN

14 HENDERSON

21 OXLADE CHAMBERLAIN

18 MORENO

6 LOVREN

32 MATIP

12 GOMEZ

© RIPRODUZIONE RISERVATA

12 LUIZ ADRIANO

MARIBOR PANCHINA 69 Obradovic, 29 Palcic, 21 Dervisevic, 10 Hotic, 20 Bajde, 97 Kramaric, 27 Mesanovic ALLENATORE Milanic SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI nessuno INDISPONIBILI Sme, Zahovic LIVERPOOL PANCHINA 22 Mignolet, 66 AlexanderArnold, 17 Klavan, 7 Milner, 14 Wijnaldum, 29 Solanke, 15 Sturridge ALLENATORE Klopp SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI nessuno INDISPONIBILI Mané, Clyne, Lallana, Flanagan, Ings ARBITRO Kassai (Ung) TV Premium Calcio 3

MONACO BESIKTAS

12 BEN YEDDER 19 GANSO

20 LOPES

8 BABEL

ARBITRO Rocchi (Ita) TV Premium Calcio 2

9 JORGENSEN

7 BOETIUS

7 STERLING

33 JESUS

19 SANÉ

24 INSIGNE

14 MERTENS

7 CALLEJON

17 HAMSIK

8 JORGINHO

5 ALLAN

19 FERREYRA 7 TAISON

34 PETRIAK 6 STEPANENKO 31 ISMAILY

44 RAKITSKY

PORTO

(4-3-3)

BORUSSIA D.

2 8 FABINHO MOUTINHO

27 LEMAR

7 SABITZER

77 GONUL

11 MARLOS 8 FRED

18 ORDETS

2 BUTKO

31 DEMME

28 BRUMA

9 POULSEN

9 ABOUBAKAR

11 MAREGA

20 PHILIPP

27 OLIVEIRA

22 D. PEREIRA

16 HERRERA

10 GOTZE

5 MARCANO

28 FELIPE

(4-2-3-1) (4-3-3)

99 WATERMAN 29 30 5 15 VOUROS MERKIS RUEDA ALEXANDROU 16 26 VINICIUS MORAIS 17 6 46 ZAHID EBECILIO ALONEFTIS

8 BRAHIMI

13 TELLES

31 26 GHOULAM KOULIBALY

2 R. PEREIRA

1 CASILLAS

33 ALBIOL

23 HYSAJ

MAN. CITY PANCHINA 1 Bravo, 3 Danilo, 15 Mangala, 8 Gundogan, 42 Yaya Touré, 20 B. Silva, 10 Aguero ALLENATORE Guardiola SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI nessuno INDISPONIBILI Mendy, Kompany NAPOLI PANCHINA 22 Sepe, 11 Maggio, 19 Maksimovic, 30 Rog, 42 Diawara, 20 Zielinski, 37 Ounas ALLENATORE Sarri SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Koulibaly INDISPONIBILI Milik ARBITRO Lahoz (Spa) TV Canale 5; Premium Sport, Premium Sport HD

REAL MADRID

(4-3-1-2)

TOTTENHAM

(3-4-1-2)

GRUPPO H OGGI ORE 20.45 1 KEYLOR NAVAS 6 5 4 12 NACHO VARANE SERGIO MARCELO RAMOS 19 14 8 MODRIC CASEMIRO KROOS

9 DE CAMARGO

9 BENZEMA

17 9 AUBAMEYANG YARMOLENKO

7 SON

33 WEIGL

21 D. SILVA

25 REINA

GRUPPO H OGGI ORE 20.45

32 GULACSI

18 DELPH

19 BERGHUIS

(4-2-3-1)

GRUPPO G OGGI ORE 20.45

30 OTAMENDI

17 25 DE BRUYNE FERNANDINHO

APOEL

5 PEPE

5 STONES

10 VILHENA

(4-4-2)

16 AUGUSTIN

2 WALKER

8 EL AHMADI

ARBITRO Undiano Mallenco (Spa) TV Premium Calcio 5

3 4 5 18 BERNARDO ORBAN UPAMECANO HALSTENBERG

6 TOSIC

5 HAPS

28 TOORNSTRA

LIPSIA

7 QUARESMA 13 HUTCHINSON

4 ST. JUSTE

SHAKHTAR PANCHINA 26 Shevchenko, 5 Khocholava, 66 Azevedo, 74 Kovalenko, 21 Patrick, 9 Dentinho, 10 Bernard ALLENATORE Fonseca SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI nessuno INDISPONIBILI Srna (sospeso per doping), Kryvtsov, Malyshev

6 JORGE

23 TOSUN 94 TALISCA

3 VAN BEEK

SIVIGLIA PANCHINA 13 Soria, 2 Corchia, 14 Pizarro, 11 Correa, 22 Vazquez, 20 Muriel, 24 Nolito ALLENATORE Berizzo SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI nessuno INDISPONIBILI N’Zonzi, Pareja, Carriço

14 KEITA

(4-3-3)

30 PYATOV

5 JEMERSON

9 FALCAO

NAPOLI 31 EDERSON

FEYENOORD PANCHINA 22 Bijlow, 17 Diks, 2 Nieuwkoop, 18 Nelom, 14 Basacikoglu, 11 Larsson, 34 Vente ALLENATORE Van Bronckhorst SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI nessuno INDISPONIBILI Botteghin, Tapia, Van der Heijden, Vermeer, Kramer

8 KEITA

(4-3-3)

GRUPPO F OGGI ORE 20.45

SPARTAK MOSCA PANCHINA 98 Maksimenko, 3 Petkovic, 16 Bocchetti, 25 Melgarejo, 29 Kutepov, 50 Pasalic, 77 Rocha Neves ALLENATORE Carrera SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI nessuno INDISPONIBILI Ananidze, Rebrov, Tigiev, Timofeev, Ze Luis, Zobnin

1 SUBASIC 25 GLIK

16 JESUS NAVAS 10 BANEGA 4 25 KJAER MERCADO

21 AMRABAT

(4-4-2)

GRUPPO G OGGI ORE 20.45

19 SIDIBÉ

71 POPOV

25 MELGAREJO

7 KROHN-DELHI 8 MONTOYA 18 5 ESCUDERO LENGLET

(4-2-3-1)

MAN. CITY

25 JONES

1 SERGIO RICO

1 FABRICIO

Finale «straniera» Dovrebbe cambiare qualcosa nella lista d’accesso, magari garantendo alla 5° del ranking 3 club diretti ai gruppi + 1 ai playoff (invece di 2+1 com’è adesso). Presto per parlare di sedi e orari, anche se da tempo esiste la fascinazione per partite (magari la finale) in un altro continente. Vedremo.

50 PASALIC

1 KARIUS

3 ADRIANO

in agenda almeno — rivoluzioni: ad alcuni club piacerebbe ridurre il numero delle partecipanti per aumentare il tasso tecnico. Ma per l’Uefa è fondamentale assicurare un minimo di partecipazione anche ai piccoli che, comunque, hanno perso qualcosa con la nuova formula 4x4 (4 club per le prime 4 nazioni del ranking).

19 SAMEDOV

(4-3-3)

GRUPPO F OGGI ORE 20.45

32 REBROV BOCCHETTI DZHIKIYA 5 38 16 14 23 TASCI ESCHENKO KOMBAROV

9 TAVARES

10 OZYAKUP

«Studiamosemprenovità permigliorarelaChampions»

2021-24 In effetti l’Uefa è già al lavoro, con club e leghe, per definire anche il format del triennio successivo (2021-24). Non sono previste — non sono

MARIBOR

© RIPRODUZIONE RISERVATA

IL VICEPRESIDENTE UEFA MICHELE UVA

● (f.li.) È appena cominciata l’edizione 2017-18 ma tra un anno avremo già la nuova Champions: nel triennio 2018-21 ci saranno quattro italiane direttamente ai gruppi (a patto di restare tra le prime 4 del ranking Uefa) e nuovi orari d’inizio delle gare (19 e 21). Ne ha parlato il d.g. federale Michele Uva, da poco vicepresidente Uefa, al Forum Sport e Business del Gruppo 24 Ore: «La Champions è il più bel prodotto al mondo sul calcio, ma fermarsi a quello che uno ha fatto finora è sempre un limite alla crescita. Per questo l’Uefa studia sempre nuove soluzioni per migliorare questo prodotto».

MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

23 KAGAWA

2 5 25 15 ZAGADOU BARTRA PAPASTATHOPOULOS TOLJAN

29 WINKS 5 VERTONGHEN

LIPSIA PANCHINA 28 Mvogo, 10 Forsberg, 11 Werner, 13 Ilsanker, 24 Kaiser, 27 Laimer, 44 Kampl ALLENATORE Hasenhuttl SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI nessuno INDISPONIBILI Klostermann

APOEL PANCHINA 1 Gudino, 3 Lago, 22 Antoniou, 25 Farias, 50 Carlao, 20 Sallai, 8 Pote ALLENATORE Donis SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI nessuno INDISPONIBILI Efrem

BESIKTAS PANCHINA 29 Zengin, 12 Medel, 88 Erkin, 2 Mitrovic, 17 Lens, 9 Negredo, 11 Pektemek, 18 Arslan ALLENATORE Günes SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Erkin INDISPONIBILI nessuno

PORTO PANCHINA 12 Jose Sa, 19 Layun, 7 Corona, 23 Reyes, 20 André André, 10 Torres, 25 Otavio ALLENATORE Conceiçao SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI nessuno INDISPONIBILI Soares

BORUSSIA DORTMUND PANCHINA 1 Weidenfeller, 36 Toprak, 19 Dahoud, 8 Sahin, 27 Castro, 22 Pulisic, 29 Schmelzer ALLENATORE Bosz SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI nessuno INDISPONIBILI Piszczek, Reus, Guerreiro, Durm, Rode, Schürrle

ARBITRO Mazic (Srb) TV Premium Calcio 6

ARBITRO Tagliavento (Ita) TV Premium Calcio 7

ARBITRO Kulbakov (Blr) TV Premium Calcio 4

7 RONALDO

10 KANE

17 SISSOKO

23 ERIKSEN 15 DIER

4 ALDERWEIRELD

38 BURKI

MONACO PANCHINA 16 Benaglio, 24 Raggi, 4 Kongolo, 38 Touré, 17 Tielemans, 15 Diakhaby, 26 Boschilia ALLENATORE Jardim SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Sidibé INDISPONIBILI Jovetic

22 ISCO

2 TRIPPIER 6 SANCHEZ

1 LLORIS

REAL MADRID PANCHINA 13 Casilla, 19 Achraf, 18 M. Llorente, 18 Ceballos, 17 L. Vazquez, 20 Asensio, 21 Mayoral ALLENATORE Zidane SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI nessuno INDISPONIBILI Theo, Kovacic, Carvajal, Bale TOTTENHAM PANCHINA 13 Vorm, 24 Aurier, 21 Foyth, 3 Rose, 19 Dembelé, 37 Walker-Peters, 18 Llorente ALLENATORE Pochettino SQUALIFICATI Alli DIFFIDATI nessuno INDISPONIBILI Davies, N’Koudou, Lamela, Wanyama ARBITRO Marciniak (Pol) TV Premium Calcio 1; Premium Calcio 1 HD

LE PARTITE DI DOMANI: L’ATLETICO MADRID ALLE 18, LE ALTRE ALLE 20.45 GRUPPO A BENFICA MANCHESTER UTD BENFICA (4-4-2) 12 Julio Cesar; 8 Douglas, 4 Luisao, 33 Jardel, 3 Grimaldo; 17 Zivkovic, 21 Pizzi, 5 Fejsa, 22 Cervi; 10 Jonas, 14 Seferovic. All. Rui Vitoria. MANCHESTER UNITED (4-2-3-1) 1 De Gea; 25 Valencia, 12 Smalling, 4 Jones, 36 Darmian; 21 Herrera, 31 Matic; 8 Mata, 22 Mkhitaryan, 19 Rashford; 9 Lukaku. All. Mourinho. ARBITRO Zwayer (Ger). CSKA MOSCA BASILEA CSKA MOSCA (3-5-2) 35 Akinfeev; 24 V. Berezutski, 4 Ignashevich, 14 Nabakin; 2 Fernandes, 66 Natcho, 3 Wernbloom, 17 Golovin, 42 Schennikov; 8 Milanov, 11 Vitinho. All. Goncharenko BASILEA (3-4-3) 1 Vaclik; 17 Suchy, 35 Pacheco, 36 Akanji; 5 Lang, 7 Zuffi, 34 Xhaka, 28 Petretta; 11 Steffen, 24 Elyounoussi, 19 Oberlin. All. Wicky ARBITRO Kuipers (Ola). GRUPPO B ANDERLECHT PSG ANDERLECHT (4-2-3-1) 23 Boeckx; 12 Appiah, 32 Dendoncker, 4 Mbodji,

3 Deschacht; 25 Trebel, 20 Kums; 8 Gerkens, 94 Hanni, 9 Onyekuru; 91 Teodorczyk. All. Vanhaezebrouck. PSG (4-3-3) 16 Areola; 32 Alves, 5 Marquinhos, 2 Silva, 17 Berchiche; 23 Draxler, 8 Motta, 25 Rabiot; 29 Mbappé, 9 Cavani, 19 Neymar. All. Emery. ARBITRO Kralovec (R. Ceca). BAYERN CELTIC BAYERN (4-2-3-1) 26 Ulreich; 32 Kimmich, 17 Boateng, 5 Hummels, 27 Alaba; 19 Rudy, 6 Thiago Alcantara; 10 Robben, 25 Müller, 29 Coman; 9 Lewandowski. All.: Heynckes. CELTIC (4-2-3-1) 1 Gordon; 23 Lustig, 20 Boyata, 5 Simunovic, 63 Tierney; 8 Brown, 21 N’tcham; 7 Roberts, 18 Rogic, 11 Sinclair; 9 Griffiths. All. Rodgers. ARBITRO Karasev (Rus). GRUPPO C QARABAG ATLETICO MADRID (ORE 18) QARABAG (4-2-3-1) 13 Sehic; 5 Medvedev, 55 Huseynov, 14 Sadyqov, 25 Agolli; 2 Garayev, 20 Richard Almeida; 10 Pedro Henrique, 8 Michel, 11 Madatov; 9 Ndlovu. All. Gurbanov.

ATLETICO MADRID (4-4-2) 13 Oblak; 20 Juanfran, 15 Savic, 19 Hernandez, 3 Filipe Luis; 6 Koke, 22 Partey, 17 Saul, 10 Carrasco; 7 Griezmann, 21 Gameiro. All. Simeone. ARBITRO Buquet (Fra).

Perotti. All. Di Francesco. ARBITRO Skomina (Svn).

CHELSEA ROMA CHELSEA (3-4-3) 13 Courtois; 28 Azplicueta, 30 David Luiz, 2 Rüdiger; 21 Zappacosta, 4 Fabregas, 14 Bakayoko, 3 Alonso; 11 Pedro, 9 Morata, 10 Hazard. All. Conte. ROMA (4-3-3) 1 Alisson; 25 Bruno Peres, 20 Fazio, 5 Juan Jesus, 11 Kolarov; 6 Strootman, 16 De Ross,; 4 Nainggolan; 24 Florenzi, 9 Dzeko, 8

BARCELLONA (4-3-3) 1 Ter Stegen; 2 Semedo, 3 Piqué, 23 Umtiti, 18 Jordi Alba; 4 Rakitic, 5 Busquets, 6 Denis Suarez; 16 Deulofeu, 10 Messi, 9 Luis Suarez. All. Valverde. OLYMPIAKOS (4-2-3-1) 24 Proto; 77 Figueiras, 40 Engels, 43 Nikolaou, 23 Koutris; 4 Romao, 8 Odjidja-Ofoe; 10 Marin, 7 Fortounis, 92 Seba; 29 Emenike. All. Lemonis. ARBITRO Collum (Sco).

Diego Pablo Simeone, 47 anni AFP

GRUPPO D BARCELLONA OLYMPIAKOS

JUVENTUS SPORTING JUVENTUS (4-2-3-1) 1 Buffon; 27 Sturaro, 24 Rugani, 3 Chiellini, 12 Alex Sandro; 5 Pjanic, 14 Matuidi; 7 Cuadrado, 10 Dybala, 17 Mandzukic; 9 Higuain. All. Allegri. SPORTING LISBONA (4-2-3-1) 1 Rui Patricio; 92 Piccini, 4 Coates, 22 Mathieu, 5 Coentrao; 14 Carvalho, 16 Battaglia; 77 Martins, 8 Fernandes, 9 Acuna; 28 Dost. Allenatore: Jorge Jesus. ARBITRO Oliver (Ing).


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Champions League R I bianconeri

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l’ansia di perdere palloni che possono diventare pericolosi. Così il rendimento è cresciuto e ha trovato quella continuità che a Roma gli hanno sempre rinfacciato: 6,92 la media voto Gazzetta in campionato, con un gol e quattro assist.

Miralem Pjanic, 27, in allenamento con Medhi Benatia, 30: hanno giocato insieme pure alla Roma GETTY

Juve, cura Pjanic Torna il regista per la Champions

1Il bosniaco è recuperato e Allegri sorride:

con Mire aumentano la media punti e i gol fatti Fabiana Della Valle @FabDellaValle

S

carpe rosse e piede già caldo, anche se non è quello che preferisce. Mi­ ralem Pjanic ha ufficializzato il suo ritorno tra gli arruolabili per il match di Champions con un sinistro nel sette della porta di Pinsoglio. «Sorry», ha scritto scherzosamente domenica su Instagram al terzo portiere bianconero, ma il sentimento dominante è inevitabilmente l’allegria, e non solo sua. Per­ ché dal momento in cui Pjanic si è messo a fare il tifoso in tri­ buna (colpa di una lesione mu­ scolare al quadricipite femora­ le della coscia destra) la Juven­

fLA STORIA

Filippo Conticello @filippocont

N

ella cameretta di Marti­ na è comparsa un’imma­ gine. Non è la foto di una teenager con l’idolo da poster, ma un momento di quiete che sana una ferita. Stampata in quel sorriso, c’è la vita che fa pace con se stessa. Martina Te­ aldi ha 11 anni, vive a Fossano, tra i castelli del Cuneese, e ha un cuore bianconero: il preferi­ to della compagnia si chiama Paulo Dybala, il fuoriclasse con la faccia da bimbo che indossa il mantello del supereroe. Da­ vanti alla tv ha sempre fantasti­ cato sul giorno in cui l’avrebbe incontrato, eppure negli ultimi due mesi ha avuto altro a cui pensare. Il 17 agosto era a Bar­

tus ha smesso di vincere, alme­ no in campionato: era andata ancora bene in Champions Lea­ gue, quando lui s’arrese al do­ lore solo nel riscaldamento, la­ sciando il posto a Bentancur, e i suoi compagni fecero due gol in casa all’Olympiacos. Meno bene a casa dell’Atalanta (2­2) e decisamente peggio nell’ulti­ ma contro la Lazio, con Pjanic inquadrato più volte in tribuna, in versione ultrà accanto ai compagni di infermeria De Sci­ glio e Howedes. IL CONFRONTO Senza Mire, Madama ha raccolto un punto in due partite, per questo il rientro del regista è atteso co­ me la pioggia durante la siccità. Prima dell’infortunio le aveva

giocate tutte (8) e tranne una (con la Fiorentina) era sempre stato titolare: 6 vittorie e 2 sconfitte (Supercoppa con la Lazio e Barcellona). Quando Pjanic c’è, aumenta la media gol fatti (da 1,7 a 2,5), diminui­ sce quella delle reti subite (da 1,3 a 1,1), crescono sensibil­ mente i punti a partita (da 1,3 a 2,3) e si alza pure la percentua­ le dei passaggi riusciti nella tre­ quarti avversaria (da 71% a 78,6%). Questo perché Mire con la nuova mise da regista si sente finalmente a proprio agio. Allegri lo predice da tem­ po: «In quel ruolo può diventa­ re uno dei più forti al mondo». Lui all’inizio era scettico, ora con Matuidi accanto si sente più protetto e non vive più con

TECNICA E CONTINUITÀ Si è fatto male nel suo momento migliore, torna quando la squa­ dra ha più che mai bisogno di lui. Nei momenti di difficoltà (e questo per la Juventus lo è) ser­ ve gente che sappia prendersi le responsabilità. Pjanic alla Ju­ ventus ha imparato a farlo, così come si è abituato a giocare le due fasi: prima pensava più ad attaccare che a difendere, a To­ rino è diventato più riflessivo. Più che al numero o alla giocata solitaria (anche se con la Fio­ rentina negli ultimi minuti ten­ tò un tiro da 50 metri, facendo infuriare Allegri), adesso pensa a portare avanti palloni puliti per Dybala e gli altri attaccanti. In più col destro sa far male an­ che con le punizioni. La scorsa stagione ne trasformò 3, in que­ sta è ancora a zero mentre lo specialista mancino Dybala, con cui si sfida spesso in allena­ mento, è già a 2. Alla Juventus ultima versione, intermittente e con poca fantasia, sono man­ cate idee e fluidità di gioco. Do­ mani con lo Sporting sarà ob­ bligatorio vincere, come ha ri­ cordato Sami Khedira a Sky e Mediaset: «Dobbiamo mante­ nere alta la concentrazione, specialmente contro le squadre di prima fascia, e dobbiamo es­ sere continui per 90 minuti. Questo è un problema che ab­ biamo da tutta la stagione e che è venuto fuori anche contro il Sassuolo e il Torino. Le prossi­ me due sfide con i portoghesi, specialmente quella in casa, sa­ ranno fondamentali per il pas­ saggio del turno». E per ritrova­ re fiducia e slancio anche per il campionato. © RIPRODUZIONE RISERVATA

6.92

● la media voto Gazzetta di Pjanic in campionato: ha giocato 6 partite su 8, di cui 5 da titolare (con la Fiorentina è entrato al 30’ della ripresa)

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● gli assist in campionato per il centrocampista bosniaco in Serie A, più un gol: in questa stagione ha segnato solo nel derby con il Torino

GLI ALTRI RIENTRI

Alex e Cuadrado Sprint in fascia per servire Pipita

Juan Cuadrado, 29 anni, insieme a Alex Sandro, 26 anni GETTY

1Out contro

la Lazio, in Coppa serviranno i precisi cross dei sudamericani

I

l jetlag ormai è un lon­ tano ricordo. Juan Cua­ drado e Alex Sandro hanno condiviso la panchi­ na dopo il viaggio intercon­ tinentale per gli impegni delle nazionali (Colombia uno, Brasile l’altro) e adesso sono pronti a riprendersi il posto. Tutti e due c’erano contro l’Olympiacos, nel­ l’unica vittoria in Coppa della stagione (Cuadrado era mezzo acciaccato ma strinse i denti dopo il forfeit di Pjanic) e per tutti e due fu l’ultima da titolare. La Ju­ ventus di campionato ha mostrato parecchie rughe anche sulle fasce: servono più cross e più palloni butta­ ti in area per aiutare Hi­ guain a tornare l’infallibile del passato. Alex Sandro la scorsa stagione ha prodotto 159 cross su azione (media di 3,70 a partita), quest’an­ no è già arrivato a quota 33, con una media più alta (4,71). Cuadrado ha fatto meglio come assist (3 con­ tro uno) e rispetto all’anno scorso è cresciuto come oc­ casioni create. Con loro in

campo la Juventus può allarga­ re il gioco come chiede Allegri e avere più scelta nelle soluzio­ ni offensive. ALTI E BASSI Alex Sandro deve ritrovare la verve della scorsa stagione, quando con presta­ zioni di altissimo livello con­ vinse il Chelsea a fare offerte folli (tutte rifiutate) alla Ju­ ventus. Finora ha alternato buone prestazioni e partite opache, ma è ancora lontano dai livelli d’eccellenza cui i tifo­ si ormai si erano abituati. Cua­ drado invece ha trovato nuove e più forti motivazioni nella concorrenza, tanto che Allegri lo considera ancora la prima scelta a destra, nonostante gli acquisti di Douglas Costa e Bernardeschi. Il colombiano non era in campo a Barcellona, quando la Juventus perse 3­0, domani Allegri potrebbe ripro­ porlo sulla destra, con Sturaro o Barzagli a coprirgli le spalle. Cuadrado garantisce impreve­ dibilità e tatticamente e molto più disciplinato di Douglas Co­ sta. In più in Champions Lea­ gue è già stato decisivo: è suc­ cesso l’anno scorso a Lione, quando pescò il jolly e regalò una preziosissima vittoria in trasferta ai bianconeri. Alex Sandro invece con la Juventus ha timbrato solo in Italia ma lo Sporting lo conosce bene, visti i suoi trascorsi nel campionato portoghese (con il Porto). f.d.v. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Dall’incubo Isis a una foto con l’idolo Dybala Così Martina è tornata a sorridere alla vita cellona con mamma Serena, papà Nadio e la sorella maggio­ re Asia: un viaggio di famiglia qualche giorno prima che la sua Juve arrivasse là a sfidare Messi. Erano sulla Rambla, a pochi metri dal furgone che ha seminato morte attorno: la fol­ la ha calpestato solo Martina, fratturandole una clavicola. Si è salvata per un soffio e sono ri­ masti intatti tutti i suoi sogni. OLTRE L’INCUBO Il destino sa accanirsi a volte: la famiglia Te­ aldi era arrivata in Catalogna in auto, per la prima volta sceglie­ va per le vacanze una meta di­ versa da Nizza. Lì, l’estate pre­ cedente, avevano «scampato» la strage sulla Promenade Des Anglais posticipando le ferie di una settimana. Stavolta no, erano nel posto sbagliato al

momento sbagliato: sulla Ram­ bla in direzione Plaça de Cata­ lunya, pochi attimi prima che il furgone si abbattesse a velocità assassina. Avevano prenotato una visita alla Sagrada Familia, ma prima una deviazione nel mercato della Boqueria. Uscen­ do da lì, gli spari, poi soltanto il caos: Asia che riesce a trovare riparo, la sorellina no, i genitori che provano a limitare i pestoni su di lei, poi la corsa in ospeda­ le. Il tutore alla spalla è stato tolto dopo un bel po’ e, per for­ tuna, non è servita una com­ plessa operazione chirurgica all’estero. Nei giorni più duri a

confortare Martina anche il tifo per la Juve e per Dybala, con la vecchia speranza di un auto­ grafo sullo sfondo. È servita qualche telefonata, poi Martina ha ricevuto una maglia del suo idolo. L’ha incontrato a Vinovo ieri, durante un allenamento aperto ad alcuni tifosi. Niente di organizzato, una foto e quat­ tro chiacchiere a sorpresa. NORMALITÀ Lontano dai rigori divorati e dalla mini­crisi in campo, la storia ha sciolto an­ che il cuore di Paulo, genuino e generoso con chi è meno fortu­ nato: una volta portò di perso­

1La bimba cuneese salva nell’attentato di Barcellona ha incontrato Paulo a Vinovo Il papà: «È stato meglio di uno psicologo»

Paulo Dybala, 23 anni LAPRESSE

na delle coperte a dei senzatet­ to, con la fondazione Sonrisa sparge buon umore ai bimbi di Laguna Larga, il paese mai scordato in Argentina. Questo caso, però, è diverso: qui c’è di mezzo una bimba «miracolata» e un attentato terroristico del­ l’Isis a due passi da noi. Alla fi­ ne i morti a Barcellona sono stati 16, centinaia i feriti. Un or­ rore lontanissimo dal prato di Vinovo domenica: «Meglio di una seduta psicologica, di mille psicofarmaci», ha raccontato papà Nadio. Ha preferito non diffondere il dolcissimo selfie perché adesso serve spegnere i riflettori: Martina, con una foto in più in camera, cerca la nor­ malità della sua vita da bambi­ na. E aspetta da Paulo i soliti gol, anch’essi normali. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Champions League R Domani a Stamford Bridge

Roma, De Rossi ritrova Conte «Folgorato da lui»

1Il capitano guiderà i giallorossi contro il Chelsea

«È un mostro, è stato bello essere un suo giocatore» Andrea Pugliese ROMA

«M

i ha folgorato, l’ho detto tante volte. Non è facile essere un suo giocatore, ma è bello esserlo». Come sempre, Daniele De Rossi non ha usato giri di parole per dire quello che pensa di Antonio Conte. Sarà perché è fatto così, perché questo è il suo stile. O, forse, perché anche Conte è uno di quelli diretti, che ti dicono le cose in faccia, senza peli sulla lingua. E forse si sono presi e si son piaciuti subito per questo, così tanto che quando l’attuale tecnico del Chelsea era alla guida dell’Italia decise di affidare parte delle sue fortune per Euro 2016 proprio a Daniele. Nonostante poi De Rossi non venisse da un momento super e nonostante qualche malalingua avesse già segnato il suo declino. «Conte mi chiamò e mi disse: “Se sei al cento per cento punto tutto su di te, altrimenti non ti convoco”. Amo le persone così, chi dice la verità. Tatticamente è un mostro, un animale da campo.

Daniele De Rossi, 34 anni, e Antonio Conte, 48: in Nazionale GETTY

RIl centrocampista:

«Con lui in azzurro capii di poter giocare ancora a certi livelli»

Se un giorno dovessi fare l’allenatore prenderei molto da lui, da Spalletti e da Luis Enrique». IL PERCORSO Dopo quell’Europeo Rossi e Conte si ritroveranno per la prima volta domani, da avversari. L’occasione è Chelsea-Roma, con entrambi che non stanno attraversando certo il loro miglior momento. Conte perché il Chelsea funzio-

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na ad intermittenza, De Rossi perché ha un ginocchio che lo fa tribolare e viene da una gara negativa come quella con il Napoli. Insieme, però, in azzurro hanno fatto tante cose belle, tanto che nelle 9 partite fatte da Daniele con Conte c.t. sono arrivate 8 vittorie e un pareggio (oltre a tre gol personali). «L’esperienza all’Europeo è stata forte, Conte mi ha fatto tornare a credere di poter fare il calciatore in una certa maniera, di potermi allenare a ritmi bestiali – ha detto ancora il centrocampista giallorosso –. Oltre all’affetto mi è rimasta questa controprova qui. Perché con lui o ti ammazzi di lavoro e tieni certi ritmi o non vai avanti». E avanti vuole andare anche la Roma, seppur sa che fare risultato a Londra non sarà proprio la cosa più semplice del mondo. VERSO LONDRA Per riuscirci, Di Francesco domani a Londra affiderà la regia ancora a lui. Nonostante quella ciste meniscale che gli produce spesso una fastidiosa infiammazione e che ne limita inevitabilmente la qualità della prestazione. Tra l’altro, Di Francesco ieri davanti ha recuperato Stephan El Shaarawy, anche se è stata invece confermata la lesione di primo grado muscolo-fasciale dell’adduttore lungo di sinistra a Manolas, infortunio che terrà fuori il difensore greco per 3-4 settimane. Daniele invece stringerà i denti. Anche perché davanti a sé avrà proprio Conte. Che, tra l’altro, avrebbe potuto essere il suo tecnico pure nella Roma, visto che alla fine del 2015 a Trigoria provarono più volte a convincerlo ad accettare la panchina giallorossa, prima di essere invece costretti a virare in corsa su Spalletti. Stavolta, però, non ci sarà spazio per i sentimentalismi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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GLI INGLESI

Riecco Morata Il Chelsea recupera gol e pericolosità 1La punta spagnola

ha risolto il problema muscolare Moses è ancora out Gioca Zappacosta Stefano Boldrini

CORRISPONDENTE DA LONDRA

M

issione compiuta dopo una corsa contro il tempo: Alvaro Morata giocherà contro la Roma. Il centravanti spagnolo è abile e arruolato: questo il verdetto dopo gli allenamenti di domenica e lunedì. Morata si era infortunato il 30 settembre contro il Manchester City e la sua prontezza di reazione dopo la fitta avvertita ai muscoli di una coscia è stata decisiva. L’ex attaccante di Juventus e Real Madrid chiese subito il cambio, evitando rischi inutili: se non si fosse fermato all’istante, avrebbe peggiorato la situazione. Morata ha sfruttato al meglio le due settimane di break per la sosta internazionale e, saltato il derby sul campo del Crystal Palace, si

presenterà in buone condizioni domani contro la Roma. NUOVO CULT Alvarito, 7 reti finora tra Premier e Champions, è diventato nel giro di tre mesi una figura centrale nel copione del Chelsea. La sua uscita stravolse il copione dei Blues nel match contro il Manchester City. Con il Crystal Palace, la banda di Conte ha sbattuto la testa contro il muro. Morata non è importante solo per il senso del gol, ma anche per la capacità di giocare per la squadra: è il prototipo del calciatore alla Conte. È la spalla ideale di Hazard, mentre condivide con Pedro la stessa cultura calcistica. In meno di cento giorni, Morata ha fatto dimenticare Diego Costa, uno che, per stile di gioco, era un cult del popolo del Chelsea. FORMAZIONE Il ritorno di Morata (foto GETTY) è la migliore notizia del momento per Conte. Kanté sarà disponibile solo fra c i n qu e s et t i m a n e , Drinkwater non è ancora pronto e Moses non sarà recuperabile: anche il nigeriano è stato fermato da una lesione muscolare. Al suo posto, dovrebbe remare Zappacosta, firma di una rete spettacolare in Champions col Qarabag. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Serie A R La crisi rossonera

UN MERCATO STELLARE ECCO COME STANNO ANDANDO IN CAMPIONATO LUCAS BIGLIA

LEONARDO BONUCCI

Costo

40

FABIO BORINI

17

milioni

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HAKAN CALHANOGLU

ANDREA CONTI

NIKOLA KALINIC

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23

25

Presenze

7

8

6

7

2

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Minuti giocati

559

720

419

375

158

0

0

0

0

0

Gol

362 2

Media voto

5,86

5,56

5,8

5,67

6,25

6

Milan, riparti o va tu Da Leo a Kessie Tra le facce nuove si salvano in pochi

1Ambientamento, tattica e condizione fisica:

la rivoluzione estiva per ora porta scarsi risultati Marco Pasotto MILANO

L

a casistica è varia e ampia. Si va dalle difficoltà di ambientamento agli equivoci tattici, da un utilizzo eccessivo a una condizione atletica non ottimale. Tutte cose, è bene sottolinearlo con l’evidenziatore, che nessuno può mettere oggettivamente in dubbio. Ma, altrettanto oggettivamente, c’è anche un altro concetto incontrovertibile: le reclute marciano a un passo più lento delle attese. Mentre il Milan si dibatte nel consueto dilemma – un giorno la parola d’ordine è fretta, quello dopo si imbocca la strada della pazienza, e mettere insieme i due parametri è impossibile –, davanti agli occhi spicca il coefficiente di efficacia e incisività dei nuovi: inferiore al previsto. Tanto? Poco? I

più severi giudicano improponibile la proporzione fra resa dei neo acquisti e costo dei cartellini. Ovvero circa 230 milioni. Sarebbe però riduttivo limitarsi all’equazione «prezzo alto uguale resa elevata», perché anche nel calcio non è una scienza esatta. Più saggio limitarsi al rendimento di campo, partendo dal presupposto che i dieci acquisti (per evidenti motivi teniamo fuori dal discorso Donnarumma senior) avrebbero dovuto aumentare il tasso tecnico della rosa. ALLARME Ecco, questo non si è visto. Comunque, non quando sarebbe servito davvero, e cioè contro le avversarie più forti. Vincere un set con lo Shkendija ha il sapore acre dell’illusione se poi crolli con Lazio e Samp. Se infatti analizziamo la stagione complessivamente ci sono diverse cose da salvare, ma in

campionato è dura sorridere. I numeri dei dieci nuovi – quattro difensori, tre centrocampisti e tre attaccanti – sono allarmanti: gli unici ad avere una media voto sufficiente (voti Gazzetta) sono Kalinic, André Silva (6 per entrambi) e Conti (6,25), che però fino alla primavera dovrà occuparsi del suo ginocchio sinistro. Il più basso è Bonucci (5,56), che peraltro è il più basso anche dell’intera rosa fra chi ha giocato almeno la metà delle partite. Mentre Rodriguez, che fino all’altro ieri aveva la valutazione migliore, è crollato dopo l’abbraccio a D’Ambrosio. I gol sono soltanto cinque: due per Kalinic e Kessie, uno per Rodriguez. QUALITÀ Le spiegazioni indubbiamente non mancano. Gestire dieci giocatori nuovi potenzialmente di buona qualità, significa anche schierarne parec-

chi insieme dal primo minuto. Nel derby erano sette, con la Roma nove (potrebbe essere un record), ed è evidente come occorra del tempo per farli parlare con lo stesso linguaggio. Blackout totali come il primo tempo con l’Inter, però, a questo punto della stagione non sono ammissibili. E in questi casi a prendere per mano la squadra dovrebbe essere chi è stato comprato per questo. Nel derby invece ha ruggito il vecchio Milan (Suso e Bonaventura), o i canterani (Cutrone). Degli ultimi arrivati l’unico a essersi messo in mostra è stato Borini, paradossalmente l’acquisto meno caro (6 milioIL NUMERO ni). E poi, come dicevamo, c’è il lungo elenco degli alibi. Veri e allo stesso tempo non ammissibili i milioni di costo per una squadra complessivo dei 7 com ambizioni da Champions. neoacquisti scesi C’è Bonucci che è in campo nel derby indietro fisica- dal primo minuto mente e senza i compari di un tempo dicono si senta smarrito; c’è Kessie che dopo il primo mese a ritmi marziani adesso arranca come Dorando Pietri sul traguardo; Biglia che si era sparato 25mila chilometri di trasferimenti aerei; Silva che non segna in campionato perché in Italia è dura; e Calhanoglu che va a singhiozzo perché era rimasto fermo quattro mesi per squalifica. Montella recentemente però ha detto che gli alibi stanno a zero: l’avviso vale per tutti. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’a.d. Marco Fassone, 53 anni, e il d.s. Massimiliano Mirabelli, 48 INSIDE

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fI PARERI DI TRE EX

LA SQUADRA NON È DA VERTICE, PER I MECCANISMI SERVE PAZIENZA DARIO SIMIC EX DIFENSORE MILAN

VINCENZO E BONUCCI PAGANO I CAMBIAMENTI COSÌ NON È FACILE DEMETRIO ALBERTINI EX CENTROCAMPISTA MILAN

«Troppi cambi I L’allenatore è uno che insegna Gli serve tempo»

1Per Simic, Albertini e Serena «il lavoro

condizionato dallo stravolgimento estivo»

MILANO

centrocampista e un ex centravanti sono concordi.

l dato è oggettivo: sette undicesimi della squadra che si è affacciata dall’inizio nel derby erano nuovi. Sulla necessità della rivoluzione hanno insistito i dirigenti e sul tempo altrettanto necessario ad assemblare tutti i pezzi insiste spesso Montella. Non deve essere un alibi, o una scusa facile, se anche chi osserva dall’esterno sottolinea questo aspetto. Vale per tutti i reparti, difesa, mediana e attacco, che insieme devono arrangiare una difesa solida e un attacco pungente. E un ex difensore, un ex

PARERI Dario Simic, rossonero dal 2002 al 2008: «Cambiare tanti giocatori tutti insieme e farli giocare bene è complicato, ci vuole tempo per ogni meccanismo, specie per quelli difensivi. O hai Maldini, Nesta e Costacurta oppure serve pazienza e lavoro. E tutte la squadra deve essere coinvolta. L’allenatore ha ovviamente delle responsabilità, ma meno degli altri. Io avrei fatto meno acquisti e costruito in maniera diversa il gruppo che non è da vertice. Chi ha fatto la squadra ha più colpe e io insisto nel dire che


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IL TECNICO FRANCK KESSIE

MATEO MUSACCHIO

RICARDO RODRIGUEZ

Ora Inzaghi punta l’Europa «Lazio tosta come sempre»

ANDRÉ SILVA

38

26

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15

8 676

6 540

2 5,75

8 720

299 1

0 5,67

4

0 5,94

6

utto al diavolo

GDS

I DUBBI TATTICI

Simone Inzaghi, 41 anni, tecnico della Lazio da aprile 2016 GETTY

Suso equivoco o uomo in più? Montella avanti senza cambiare

1«Ai giocatori

dico che in ogni partita devono dare tutto quello che hanno»

Stefano Cieri ROMA

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1La squadra sta trovando una sua identità e l’allenatore insisterà su questo sistema

Alessandra Gozzini MILANO

I

l documento di un giocato­ re riporta nome, cognome, ruolo e Jesus Suso è regi­ strato come esterno d’attacco. In un gruppo le caratteristiche del singolo possono però essere ritoccate in nome di un’altra identità, quella di squadra: conta che siano riconoscibili lo spirito e il gioco, e al Milan Montella è convinto che i tratti distintivi siano ormai ben indi­ viduabili. Perché i lineamenti fossero marcati l’allenatore ha prima disegnato un sistema, poi l’ha ripreso e corretto. Nella prima bozza Suso era esterno d’attacco del 4­3­3, poi la sua li­ nea d’azione è stata spostata in avanti dietro all’attaccante e in­

fine arretrata all’altezza dei cinque centrocampisti. IMPRONTA Così Montella ha esposto il Milan nel secondo tempo del derby e la squadra è sembrata assomigliare parec­ chio a una squadra con un’im­ pronta precisa. L’ingenuità di Rodriguez nel finale non deve cancellare tutta la rappresenta­ zione. Anche se vanno ancora perfezionati certi dettagli, per renderli più precisi. Che il Mi­ lan possa migliorare è una cer­ tezza, che anche domenica scorsa abbia fatto vedere di prendere sempre più forma lo è altrettanto. Certi indici sosten­ gono l’impianto: ventuno tiri verso la porta avversaria, il pos­ sesso palla che nella ripresa ha sfiorato il 70%, una percentua­ le di pericolosità altrettanto fa­

Suso, 23 anni, con il tecnico del Milan Vincenzo Montella, 43 LIVERANI

vorevole. Sulla carta il modulo era il 3­5­2, con un mediano (Kessie) in meno, una punta in più (Cutrone) e Suso mezzala destra. Non nel suo ruolo, ma lo stesso utile: muoversi secondo traiettorie predefinite è più fa­ cile. Dovrà imparare a farlo an­ che Calhanoglu, che in questo sistema ha ancora un contorno indefinito. Lo stesso Bonaven­ tura che nel 4­3­3 sentiva di avere un’influenza più netta o André Silva che Montella aveva inquadrato così: «E’ diventato meno bello e più pratico». Nel derby non l’ha dimostrato, ma è ora che si faccia notare di più. Non significa snaturare le pro­ prie caratteristiche ma adattar­ le alla squadra: l’obiettivo è fa­ re di Suso, Hakan e André non degli equivoci tattici ma delle particolarità su cui puntare.

AVANTI COSÌ Anche perché l’intenzione è quella di insistere su questo schieramento, senza tornare indietro e rimodificare l’impianto di base. Se l’identità comincia davvero a essere rico­ noscibile, non avrebbe senso ri­ toccarla o mascherarla di nuo­ vo. Ieri allenatore e squadra si sono ritrovati a Milanello ma l’allenamento è stato l’allena­ mento leggero del dopo partita. Giovedì con l’AEK non sono previsti stravolgimenti. La dife­ sa ritoccata da quattro a tre re­ sterà così. La mediana lo stesso, anche se è ovviamente nella di­ sponibilità dell’allenatore cam­ biare qualche interprete. E in attacco tornerà Kalinic, il cui la­ voro davanti sarà utile per pro­ vare a rendere gioco e spirito sempre più pronunciati. © RIPRODUZIONE RISERVATA

EUROPA LEAGUE nel club serve uno con la com­ petenza e la storia di Paolo Mal­ dini». Demetrio Albertini, 14 stagioni al Milan, si era espres­ so in mattinata a Forum Sport e Business del Gruppo 24 ore: «Montella è in discussione per i risultati, ma ha cambiato tan­ tissimi giocatori che vanno in­ seriti e valutati. Il suo è un com­ pito difficile. Bonucci ha perso i punti di riferimento sia nelle modalità di allenamento che nelle modalità di gioco e quindi spetterà a lui riuscire a percepi­ re questo cambiamento e adat­ tarsi con tutte le sue qualità e il suo carisma. Certo, tre sconfit­ te di fila pesano». Aldo Serena, 14 gol in 46 gare rossonere:

«Nel derby ho visto delle trame di gioco e il Milan è stato punito solo da degli errori individuali. Tutto fa parte della crescita, Montella è un allenatore didat­ tico e troverà una definizione ma mettere insieme tanti gioca­ tori specie se giovani e di altri campionati è difficile. Guarda­ te André Silva: una partita c’è e quando pensi di averlo trovato non c’è nella partita dopo. Ser­ ve tempo: in certi momenti è fa­ cile approfittarne per scaricare il barile su qualcun altro ma è proprio in questi casi che tutte le parti devono rimanere unite. La svolta arriverà davvero». a.g. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ritorna la Coppa In campo Lazio, Atalanta e Milan

CON I GIOVANI È COMPLICATO SILVA UNA GARA C’È E L’ALTRA NO ALDO SERENA EX ATTACCANTE MILAN

Giovedì torna l’Europa League. La Lazio di Inzaghi contro il Nizza si gioca il 1o posto nel girone (le due squadre sono appaiate a quota 6 punti). L’Atalanta ha l’occasione di allungare in vetta sfidando in casa l’Apollon. Il Milan, invece, ospita l’Aek Atene, secondo nel girone che i rossoneri comandano a punteggio pieno. GIOVEDÌ Nizza-LAZIO (ore 19, Sky Sport 1, Calcio 1 e Calcio 4 HD) ATALANTA-Apollon (ore 21.05, Tv8, Sky Sport 3 e Calcio 2 HD) MILAN-Aek Atene (ore 21.05, Sky Sport 1 e Calcio 1 HD)

opo l’Italia, l’Europa. Simone Inzaghi vuole tutto. Giusto così, ci mancherebbe. Del resto, quando le cose vanno bene, è normale fare di tutto per prolungare all'infinito il momento positivo. E così l’allenatore più in voga del momento chiede alla sua Lazio di continuare a pigia­ re sull’acceleratore anche in Europa League, dopo averla condotta fino al terzo posto in campionato. D’altro can­ to nella competizione euro­ pea la formazione biancoce­ leste è ugualmente partita con il piede giusto, con due vittorie nelle prime due par­ tite. Ora, però, arriva l'av­ versario più insidioso, il Nizza di Mario Balotelli. AMBIZIONI EUROPEE «È una squadra forte, ricca di elementi di grande qualità – osserva Inzaghi, intervista­ to da Uefa.com –. Non di­ mentichiamo che si era qua­ lificato per la Champions. Giovedì giocheremo nel lo­ ro stadio e poi nella gara successiva verranno loro a Roma. Facendo due buoni risultati per noi le cose si metterebbero in discesa. Dovremo essere bravi ad af­ frontare questi due match nel migliore dei modi». An­ che perché la sua Lazio vuo­ le andare lontano pure nella competizione continentale. «Gli impegni in Europa Lea­ gue sono molto dispendiosi, l’anno scorso con una sola partita a settimana poteva­ mo gestire meglio le nostre forze. Ma abbiamo voluto a tutti i costi partecipare a questa competizione e la onoreremo fino in fondo, cercando di andare il più lontano possibile». Un pas­ so alla volta, però. «Il primo traguardo – continua Inza­ ghi – è superare la fase a gi­

roni. Siamo partiti bene, con due vittorie nelle prime due gare, dobbiamo continuare co­ sì. Anche perché il nostro rag­ gruppamento non è per nulla facile. Nizza a parte, pure Vi­ tesse e Zulte non sono avversa­ ri facili. Li abbiamo battuti, ma abbiamo faticato». IMMOBILE E LAZIALITÀ Per vincere entrambe le gare è sta­ to fondamentale l’ingresso in campo di Ciro Immobile, che all’inizio era stato tenuto in panchina per questioni di tur­ nover. Dei suoi gol e del suo ca­ risma questa Lazio non può fa­ re a meno. «Quando l’anno scorso il d.s. Tare mi rivelò che c’era la possibilità di acquistar­ lo gli dissi di prenderlo subito. Sapevo che è un attaccante na­ to per fare i gol e che ci sarebbe stato utilissimo. Ma non sape­ vo che è anche un ragazzo umi­ le e disponibilissimo negli alle­ namenti. Si è calato benissimo nell’ambiente ed è diventato uno dei nostri trascinatori». Un ambiente che Inzaghi conosce come le sue tasche. «Sono qua­ si 19 anni che sono qui, ho due figli nati a Roma ed entrambi laziali. La lazialità è un senso di appartenenza molto forte. Io ho cercato di trasmetterlo alla squadra. Spiegando che il mo­ do migliore per dimostrarlo è uscire sempre dal campo dopo aver dato tutto. Per i nostri av­ versari dovrà essere sempre un problema affrontare la Lazio». Si chiamino Juventus o Nizza. Si giochi in Italia, oppure in Europa. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IMMOBILE È NATO PER FARE I GOL, MA È PURE UN GRANDE TRASCINATORE SIMONE INZAGHI ALLENATORE LAZIO


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MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT


Serie A R I personaggi

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Vecchietto a chi?

rentina sia in termini di punti che di ossigeno. Negli ultimi anni Thereau è andato con continuità in doppia cifra pur non essendo propriamente un cecchino da area di rigore. L’inizio di questa stagione, l’ottava in Serie A, è stato decisamente prolifico. Un gol in Coppa Italia e due in campionato con la maglia dell’Udinese. Altre tre marcature con quella della Fiorentina. E’ il capocannoniere della rosa, lo sarebbe anche senza le due messe a segno in bianconero prima di trasferirsi a Firenze.

dere il mio posto». Con lui sono cresciuti sia Verdi sia Di Francesco e ora all’appello manca solo Destro, ex intoccabile finito in panchina alle spalle dell’argentino. Il pubblico di Bologna ha il palato fine e si innamora dei giocatori di classe. Palacio sta ripercorrendo le orme dei vari Baggio, Signori e Di Vaio, è un esempio per i compagni non con le urla o le parole ma con i fatti. In ogni allenamento e in ogni partita.

Rodrigo Palacio, 35 anni, argentino, è in Italia dal 2009-10 LIVERANI

Palacio re di Bologna sulle tracce di Baggio

1IlTrenzacomeilCodino:modello pericompagniegiàidolodeitifosi Luca Aquino BOLOGNA

C

i ha impiegato due mesi a prendersi il Bologna, Rodrigo Palacio. Nella miglior partenza dei rossoblù dal 2000 a questa parte, c’è tanto del 35enne argentino. La classe del «Trenza» sta facendo sognare un Dall’Ara che lo ha applaudito nel derby vinto contro la Spal, nel quale gli è mancato solo il gol. Quello dell’ex attaccante dell’Inter con la nuova squadra è stato un impatto esaltante. Fra fuoriclasse

ci si riconosce al primo sguardo, alla prima palla toccata, e infatti il feeling fra Donadoni e Palacio è stato istantaneo. GRANDE MILAN Il tecnico del Bologna lo ha fortemente voluto, in attacco aveva bisogno di un giocatore esperto e di classe che potesse accendere anche il resto della squadra. «Avrebbe sicuramente potuto giocare nel mio grande Milan», ha detto recentemente Donadoni che dopo la prestazione di domenica con la Spal ha anche scherzato: «È un allenatore in campo? Se vuole può anche pren-

GLI ANNI NON CONTANO La carta d’identità, a fronte della professionalità e dell’approccio, diventa un dettaglio insignificante. Domenica, sul finire del primo tempo, ha sfiorato il gol dell’anno con una partenza da metà campo seminando un avversario dopo l’altro. A 5’ dalla fine, dopo essersi fermato un paio di volte a fare stretching per i crampi, ha perso palla ma ha rincorso per venti metri l’avversario riconquistandola. E meritandosi il boato di un pubblico mai insensibile a questo tipo di applicazione, a maggior ragione da parte di un campione con quel pedigree. Atteggiamento, ma anche fatti. Perché Palacio ha giocato 5 partite da titolare e in due è subentrato giocando una manciata di minuti. Il suo ruolino parla di due reti, due pali – quello a Firenze del potenziale 2-2 e domenica proprio all’ultimo secondo – e un assist con la Spal per l’1-0. Ci ha messo tanto del suo e con un trascinatore del genere i rossoblù sognano un campionato dagli orizzonti insperati. MBAYE K.O. Adesso, però, l’asticella si alza con un trittico (Atalanta, Lazio e Roma) complicato. Il Bologna lo affronterà senza Ibrahima Mbaye, che starà fermo un mesetto per una lesione al bicipite femorale della coscia destra. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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● i gol segnati da Rodrigo Palacio in Serie A: 35 col Genoa (2009-2012), 39 con l’Inter (2012-2017) e 2 con il Bologna (è arrivato l’estate scorsa)

Cyril Thereau, 34 anni, francese, gioca in Italia dal 2010-11 GETTY

Thereau chioccia dei ragazzi della Viola

1La Fiorentina si gode i 3 gol e l’esperienza del francese

Giovanni Sardelli FIRENZE

«E

sulthereau». Lo aveva annunciato ai quattro venti Cyril: a prescindere dal recente passato bianconero, in caso di gol all’Udinese sarebbe arrivata anche la consueta esultanza. Detto. Fatto. E ripetuto, visto che di reti Thereau ne ha fatte addirittura due. E come tradizione via con le tre dita da una parte, due dall’altra e spazio nel mezzo, in en-

CRISI CAGLIARI

Luca Bianchin Francesco Velluzzi

U

n’ultima notte di riflessione. E’ quel che ha pensato ieri Tommaso Giulini che questa mattina prenderà la decisione definitiva sulla guida tecnica del Cagliari. La ripresa degli allenamenti è fissata per questo pomeriggio. Di sicuro ieri sera il presidente con il direttore sportivo Giovanni Rossi ha cenato allo Zenzero di Milano, in zona Sempione, con Massimo Oddo. Pare che abbiano discusso anche di dettagli. Visi sorridenti all’uscita. Qualcuno parla già di firme preliminari da perfezionare oggi..

trambe le mani. «Significa libertà, sempre e comunque. È nato per gioco con gli amici, volevo trovare un modo di festeggiare i gol senza copiare nessuno. Allora in vacanza ci siamo inventati questo gesto», le parole della punta pubblicate ieri dai profili social di Serie A TIM. Gioia manifesta che deve essere piaciuta poco ai propri ex tifosi che, al momento della sostituzione nel finale di gara, gli hanno urlato tante cose. Nessuna carina. QUASI BOMBER Doppietta che invece ha dato molto alla Fio-

QUI UDINESE

Giulini, tre ore con Oddo Oggi il saluto a Rastelli? PERPLESSITÀ I crediti di Massimo Rastelli sono praticamente esauriti. La squadra, dopo la vittoria a Ferrara, ha avuto una netta involuzione. restando tre partite senza segnare e perdendo quattro volte di fila. Domenica sera Giulini, che su questa vicenda decide autonomamente, aveva pensato al cambio e ieri a Milano ha trascorso l’intera giornata a capire cosa fare, anche perché il rapporto che lo lega al tecnico campano è importante. Non solo: Rastelli ha firmato un contratto fino al 2019 e questo è il primo intoppo per la sostituzione. Proprio quest’estate è stato allargato dal club lo staff ma gli uomini di Rastelli sono solo il collaboratore storico Rossi e il prepa-

Massimo Rastelli, 48 anni ANSA

ratore dei portieri Dei. Altro elemento da non trascurare è che Rastelli non ha lo spogliatoio contro. Non c’è un amore viscerale (tipo Juric al Genoa), ma i malumori sono pochi. Altro alibi a favore del tecnico che è salito in A e nel torneo

#

passato è arrivato 11°: la squadra ha un solo terzino che regge il passo, Padoin. Non ha cambi di qualità in mezzo (Colombatto era pronto), solo Faragò è adattabile in fascia, e i nuovi acquisti hanno deluso. Manca un leader per un gruppo un po’ fragile.

Pozzo furiosi con la squadra Ancora ritiro

SOLUZIONI Il presidente Giulini, con l’aiuto del ds Giovanni Rossi, ha analizzato le alternative. Sogni come Guidolin o Paulo Sousa sono solo desideri. Costano. Per questo Oddo. Il suo gioco nella prima parte dello scorso torneo col Pescara piaceva. Iachini, Colantuono. Diego Lopez, Zenga, Reja, Mandorlini non hanno convinto. La proprietà che deve decidere forse prima del 25: Cagliari-Benevento. La gara che non si può sbagliare e che può ridare il sorriso a un ambiente tanto depresso e a una città che sui social mette esageratamente in discussione Rastelli da 2 anni.

● UDINE Ancora ritiro. Dopo la settimana di «clausura» tra la sconfitta con la Roma e la gara con la Samp vinta 4-0, i Pozzo hanno deciso di rimandare in ritiro l’Udinese da stasera in vista della Juve. Alla proprietà non è andato giù il modo in cui la squadra si è presentata in campo a Firenze: molle, atteggiamento completamente passivo. La squadra, quindi, al temine dell’allenamento di oggi, si trasferirà in un hotel cittadino. Per la Juve dovrebbero tornare sia Danilo (premiato ieri al Gala Aic a Vicenza) che Behrami. Potrebbe recuperare Larsen. Intanto per domenica si va verso il tutto esaurito con probabile record d’incasso. m.m.

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COME MANDZUKIC Chiaro che il futuro viola si chiami Simeone, Chiesa (speriamo, pensano da queste parti), Benassi ed altri giovani di talento assortiti. Nel presente però, l’esperienza del francese serve da matti. Non è un campione, ma un giocatore dall’utilità certificata. Ingrandita, se possibile, con il passare degli anni. Pioli lo conosceva benissimo avendolo allenato al Chievo. E soprattutto gli sta ritagliando un ruolo specifico e particolare. In alcune fasi del match fa l’attaccante esterno partendo da sinistra, ma deve essere pronto a farsi trovare in area di rigore (come nei due gol di domenica) dando una mano a Simeone ed aumentando il peso specifico dell’attacco viola. Pronto contemporaneamente a ripiegare in fase difensiva fin dentro la propria area. Permettendo infine un terzo aspetto, fondamentale: la possibilità di alzare il pallone quando non si trovano vie alternative. Nei contrasti di testa infatti, Thereau è un mago. In una squadra come la Fiorentina che viaggia a fisicità limitata e che ha pochi colpitori aerei, il suo è un valore aggiunto. In pratica una sorta di Mandzukic viola. Considerato quanto tutto lo staff stimi il croato della Juventus, davvero un bel complimento. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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● i gol segnati da Cyril Thereau in Serie A: 26 col Chievo (20102014), 35 con l’Udinese (dal 2014 fino al 30 agosto 2017), 3 con la Fiorentina (dal 1° settembre ‘17)

TACCUINO DONNE / 1

Sorteggio Champions (m.cal.) Sorteggi Champions. Per la Fiorentina negli ottavi c’è il Wolfsburg. Il Brescia sfiderà il Montpellier. Andata in casa per Fiorentina e Brescia l’8 e il 9 novembre, ritorno una settimana dopo.

DONNE / 2

Under 19 a valanga (m.cal.) L’Under 19 ne fa 8 alla Moldavia per le qualificazioni all’Europeo: giovedì le Far Oer.

CALCIO A 5

Convegno a Roma

(m.cal.) Oggi a Roma convegno di Divisione e Federbet contro la ludopatia e al match-fixing: presenti il presidente Montemurro, l’avv.Di Cintio e il Commissario Lega B, Balata.


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Serie A R Il posticipo dell’8a giornata

VERONA

1

BENEVENTO

0

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LE PAGELLE di NI.CE. CARACCIOLO PREZIOSO, KEAN VOLENTEROSO ANTEI, ROSSO DECISIVO. BRIGNOLI ESORDIO OK

PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Romulo al 30’ s.t. VERONA (4-3-3) Nicolas; Caceres, Caracciolo, Souprayen, Fares; Romulo, Fossati, Bessa (dal 40’ s.t. Buchel); Cerci (dal 25’ s.t. Verde), Pazzini, Valoti (dal 10’ s.t. Kean). PANCHINA Silvestri, Coppola, Laner, Zaccagni, Lee, Bearzotti, Heurtaux, Felicioli ALL. Pecchia. ESPULSI nessuno. AMMONITI Bessa, Fossati, Romulo, Kean per g.s. POSSESSO PALLA 53,7% BARIC. BASSO 50 M CAMBI SISTEMA 4-4-2 dal 12 s.t.

VERONA

1L’oriundo regala la prima vittoria all’Hellas. I giallorossi, in dieci

dal 37’, sprecano le chance per il pari: la situazione è pesantissima INVIATO A VERONA

P

rima gioia Verona, ottava delusione Benevento. La sfida fra le ultime della classe viene risolta da due pez­ zi di bravura raccolti in pochi istanti: il cross pennellato da Verde e la conclusione al volo, in corsa, di Romulo. Siamo al 75’, si capisce che è arrivata la mazzata da k.o. sul collo della squadra di Baroni, ridotta in dieci al 37’ da un eccesso ago­ nistico di Antei. Eppure i gial­ lorossi in un disperato, convul­ so finale sprecano le palle del pareggio. La prima capita sul piede di Iemmello a cinque me­ tri dalla linea bianca, la sua zampata sfiora il palo; la se­ conda, assai meno agevole,

tocca a Ciciretti, dal limite: si­ nistro precipitoso alle stelle. MOSSE E SPRECHI Pecchia ha azzeccato il cambio Cerci­Ver­ de. Il primo si era speso con qualche buona intuizione nel primo tempo e spento gradual­ mente nella ripresa: giusto im­ mettere forze fresche. In prece­ denza a lasciare era stato Valoti preferito in partenza a Kean per dare maggior equilibrio a una formazione che nel riscal­ damento aveva perso il centra­ le Heurtaux, rimpiazzato da Souprayen. Valoti si sarebbe dovuto sacrificare nel lavoro di copertura, e l’ha fatto, ma quando gli sono capitate le oc­ casionissime non ha avuto la lucidità e anche il sangue fred­ do per ricavarne dei gol. Al 33’ ha spedito fuori da quattro pas­

si, al 41’ ha fallito un facile stop e tiro. Se a questi due clamoro­ si errori aggiungiamo la traver­ sa piena colpita da Pazzini con una esecuzione volante di rara bellezza (suggerimento di Cer­ ci, piatto destro in corsa da set­ te­otto metri) ecco che lo 0­0 col quale si va al riposo è molto avaro per i padroni di casa. EQUILIBRIO Qui va però subito aggiunto che sul piano della manovra il Benevento è piaciu­ to di più. Squadra raccolta ma pronta a proporsi in velocità. E’ un bel vedere. Le carenze, so­ prattutto da parte dell’agile Pa­ rigini, arrivavano a ridosso dell’area, quando la rifinitura lasciava spesso a desiderare. Il citato Parigini, per dirne una, sprecava con un cross fuori lo­ gica un promettentissimo con­

tropiede 4 contro 3. A parte l’assenza di pericolosità, il Be­ nevento, insomma, ha lottato alla pari con i veneti. Certo, se Iemmello all’8’ fosse riuscito a far male invece di cavar fuori un diagonale lento e prevedibi­ le, per il Verona la sfida sareb­ be cominciata in salita. IL GIALLO E LA SVOLTA Non c’è dubbio che l’espulsione di An­ tei sia stata la svolta del match. Giocarsi con l’uomo in meno tanti minuti di uno spareggio ha obbligato Baroni a un atteg­ giamento di pura difesa dello 0­0. Prima dell’inizio l’allena­ tore ospite deve aver avuto un problema con Belec, non fisico ma di altra natura, perché tra i pali ha schierato il debuttante Brignoli. Che è stato decisivo in alcune uscite, ma ha poi rega­

ALBERTO BRIGNOLI

6,5

7

Romulo, 30 anni, esulta dopo aver messo a segno il gol decisivo, e Kean, 17, fa festa con lui LAPRESSE

6

IL MIGLIORE

ROMULO

Romulo tira su il Verona Benevento fermo a zero Nicola Cecere

BENEVENTO

IL MIGLIORE

BENEVENTO (4-3-3) Brignoli; Venuti, Antei, Djimsiti, Letizia; Chibsah (dal 40’ s.t. Armenteros), Cataldi, Memushaj; Lombardi (dal 31’ s.t. Ciciretti), Iemmello, Parigini (dal 1’ s.t. Gyamfi) PANCHINA Piscitelli, Del Pinto, Coda, Viola, Di Chiara, Kanoute, Puscas, Lazaar, Gravillon. ALL. Baroni. ESPULSI Antei al 37’ p.t. per gioco scorretto. AMMONITI Venuti, Chibsah per g. s., Brignoli c.n.r. POSSESSO PALLA 46,3% BARICENTRO BASSO 49 M CAMBI DI SISTEMA 4-4-1 dal 38’ p.t. ARBITRO Di Bello di Brindisi. NOTE paganti 4.754, incasso di euro 64.981,59; abbonati 11.528, quota di euro 130.950,00. Tiri in porta 2 (più una traversa)-2. Tiri fuori 4-7. Angoli 5-3. In fuorigioco 4-1. Recuperi 2’ p.t., 5’ s.t.

6,5

Estrae dal suo repertorio di centrocampista da corsa una conclusione volante di rara efficacia e regala un successo in A atteso dal maggio 2016

Questo esordio in A (non previsto) sarebbe stato da incorniciare: tre uscite, un paio di tuffi, tutto bene. Poi però è arrivato l’imparabile tiro di Romulo...

NICOLAS 6 I tiri più pericolosi vanno fuori bersaglio. CACERES 6 Difesa ordinata, poca spinta. Forse stanco dal viaggio aereo. CARACCIOLO 6,5 Risulta prezioso in un paio di interventi nel convulso finale. SOUPRAYEN 6,5 Chiamato in campo dopo il riscaldamento se la cava con sicurezza. FARES 6,5 Sulla sua fascia il Benevento spinge poco. Ne approfitta per avanzare. FOSSATI 6,5 Il duello col dirimpettaio Cataldi è tra le cose più interessanti della serata. BESSA 5,5 Molto al di sotto del suo standard. Impalpabile. (Buchel s.v.) CERCI 5,5 Agile e ispirato nella prima parte, però si spegne rapidamente. VERDE 6,5 Un cross geniale di rara precisione: guizzo e idea decisivi. PAZZINI 6,5 Onore e merito a quel piatto volante in corsa respinto dalla traversa. VALOTI 4,5 I due scarabocchi sotto porta stavano costando carissimo. KEAN 5,5 Tanta buona volontà ma con scarsi esiti. ALL. PECCHIA 6,5 Lucido nella gestione delle difficoltà e soprattutto dei cambi.

VENUTI 6 Comincia sulla fascia, poi deve spostarsi al centro causa espulsione: concede poco. ANTEI 4 Con un pizzico di calma in più avrebbe trovato il modo di evitare quel rosso. Decisivo. DJIMSITI 6 Lotta per due, con gran cuore e riflessi sempre al massimo. LETIZIA 6 In avvio Cerci lo fa ballare, poi prende le misure e lo sovrasta con la sua velocità. CHISBAH 6 Anche lui ci mette l’anima, va dappertutto, un motorino. (Armenteros s.v.) CATALDI 6 Un avvio autoritario e ordinato. Un bel duello con Fossati. Poi tanta fatica. MEMUSHAJ 6 Fa pure il terzino, nel finale del primo tempo. Grande disponibilità. LOMBARDI 6 Prima ala, poi centrocampista puro. Svanga palloni, esce stremato. CICIRETTI 5,5 Gli capita un buon pallone, lo spreca per foga e ansia. IEMMELLO 4,5 Avrebbe potuto regalare il primo punto, ma sbaglia il tocco. PARIGINI 5,5 Utile a portar su la palla, impreciso nella rifinitura. GYAMFI 5,5 Un ragazzo gettato nella mischia per disperazione a fare il terzino. ALL. BARONI 6 La sua squadra non sfigura mai. Però perde, accidenti.

6,5 PASSERI 6,5 BOTTEGONI 6,5

DI BELLO Decide per il rosso ad Antei senza Var e ha ragione. Con calma gestisce una partita potenzialmente esplosiva. I giocatori comunque lo aiutano.

lato il pallone a Valoti proprio con un colpo di testa fuori dai pali. Con la difesa sbilanciata, Antei si è buttato con foga a ta­ gliare la strada all’attaccante, finendo però col colpirlo quan­ do il pallone era già passato. Un intervento in netto ritardo, non cattivo ma nemmeno in­ nocuo, che ha spinto l’arbitro ad estrarre il rosso. Minuto 37. Non per caso la traversa di Paz­ zini e la palla gol gigante fallita da Valoti arriveranno dopo. Questa attesissima prima vitto­ ria consente al Verona di allon­ tanare i venti di crisi. Per quan­ to riguarda i sanniti la partita è stata giocata con logica e cuo­ re. Certo, adesso c’è un gap di cinque punti dalla linea della salvezza: la situazione è pesan­ te, però non ancora disperata. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL TECNICO GIALLOBLÙ

Pecchia: «Gran prestazione Vincere aiuta» ● VERONA (m.f.) La gioia di Fabio Pecchia, la delusione di Marco Baroni. Il tecnico del Verona dice: «Era una partita difficile. Non siamo stati fluidi in avvio, poi siamo cresciuti. Vittoria importante, grande prestazione: vincere aiuta». L’allenatore del Benevento osserva: «Abbiamo giocato bene anche con l’uomo in meno. L’espulsione di Antei? Un’ingenuità. Con la paura non puoi venirne fuori, è questo il messaggio che voglio dare ai ragazzi».

CLASSIFICA SQUADRE

PT

PARTITE G

NAPOLI INTER JUVENTUS LAZIO ROMA SAMPDORIA BOLOGNA TORINO CHIEVO MILAN FIORENTINA ATALANTA UDINESE CROTONE CAGLIARI VERONA GENOA SPAL SASSUOLO BENEVENTO

24 22 19 19 15 14 14 13 12 12 10 9 6 6 6 6 5 5 5 0

V

N

RETI P

F

S

8 8 0 0 26 5 8 7 1 0 17 5 8 6 1 1 21 7 8 6 1 1 21 10 7 5 0 2 14 5 7 4 2 1 11 9 8 4 2 2 8 8 8 3 4 1 14 13 8 3 3 2 9 9 8 4 0 4 12 13 8 3 1 4 12 11 8 2 3 3 13 13 8 2 0 6 13 15 8 1 3 4 6 14 8 2 0 6 6 14 8 1 3 4 4 16 8 1 2 5 8 13 8 1 2 5 7 14 8 1 2 5 4 15 8 0 0 8 2 19

CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

9 a GIORNATA

SABATO 21 OTTOBRE SAMPDORIA-CROTONE NAPOLI-INTER DOMENICA 22 OTTOBRE CHIEVO-VERONA ATALANTA-BOLOGNA BENEVENTO-FIORENTINA MILAN-GENOA SPAL-SASSUOLO TORINO-ROMA UDINESE-JUVENTUS LAZIO-CAGLIARI

MARCATORI

ore 18 ore 20.45 ore 15 ore 12.30

ore 18 ore 20.45

11 RETI Immobile (4, Lazio). 10 RETI Dybala (1, Juventus). 9 RETI Icardi (4, Inter). 7 RETI Mertens (3, Napoli); Dzeko (Roma). 5 RETI Thereau (1, Fiorentina; 2 con 1 rigore nell’Udinese). 4 RETI Callejon (Napoli); Quagliarella (1, Sampdoria). 3 RETI Cristante e Gomez (2, Atalanta); Joao Pedro (1, Cagliari); Perisic (Inter); Higuain (Juventus); Luis Alberto (Lazio); Suso (Milan); Insigne (Napoli); Zapata (Sampdoria); Belotti, Iago Falque e Ljajic (Torino).


Serie A R Il Palazzo

MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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LA STRUTTURA DELLA LEGA COM’ERA

COME SARÀ

ASSEMBLEA

CONSIGLIO

ASSEMBLEA

CONSIGLIO

rappresentanti di società

membri

rappresentanti di società

membri

20

11

20

1 presidente 10 rappresentanti società COMPETENZE: su tutte le materie

COMPETENZE: criteri stesura calendario e date della stagione poteri consultivi Direttore generale: org. sportiva

4 rappresentanti delle società (uno sarà il vicepresidente)

Si riunisce solo per deliberare su: elezioni organi interni commercializzazione diritti tv ripartizione proventi diritti tv approvazione bilancio

LE FIGURE-CHIAVE

7

1

1

Presidente

Amm. delegato

Rappresentanza istituzionale

Gestione strategica, ampie deleghe soprattutto di natura commerciale, autonomia nell’ambito del budget annuale

3 indipendenti Presidente Amministratore delegato Un terzo membro che può anche essere il direttore generale

POTERI RAFFORZATI: criteri stesura calendario e date stagione tutti i poteri di gestione ordinaria e strategica Direttore generale: organizzazione sportiva

GDS

Compromesso Tavecchio-società Nasce una Lega più manageriale Marco Iaria MILANO marcoiaria1

È

porrà d’ufficio quella modifica. «Abbiamo teso una mano alla Lega che è il motore del calcio italiano. Se però non si provvederà con le nomine in tempo ragionevole, quei benefici decadranno», ha detto Tavecchio il cui commissariamento, in scadenza il 31 ottobre, verrà prorogato fino al 30 novembre.

stato messo nero su bianco. Era ora. Dopo anni di promesse disattese, annunci strozzati dai veti, clamorosi ritardi, la Lega Serie A approva il nuovo statuto che la proietta in una dimensione eu- DIFFERENZE Tavecchio ha reso ropea perché ridisegna la go- merito agli estensori, il d.g. vernance in senso manageria- Marco Brunelli e il vice comle. È un peccato essere arrivati missario Paolo Nicoletti, il quadopo Premier, Bundesliga e Li- le ha definito il testo «uno struga, però meglio tardi che mai. mento molto moderno». L’azioOra il regolane riformatrice mento sarà sotha visto dappritoposto al vaglio ma protagoniste IL TESTO del consiglio fe- Più poteri al consiglio le sei grandi Juderale, già conve, Inter, Milan, vocato per oggi con tre indipendenti Napoli, Roma e (potrebbe anche L’a.d. sarà l’uomo Fiorentina, poi si prendersi qual- forte della Serie A sono affiancate che giorno di Entra il paracadute medio-piccole tempo), ma Car- per le retrocesse quali Bologna, lo Tavecchio, Samp, Torino, nella doppia veSassuolo, Caste di presidente della Figc e gliari, e alla fine, ieri, si è arricommissario della Serie A, ci vati all’unanimità (18 voti su ha messo il cappello e sono 18, assenti Chievo e Napoli). escluse sorprese. Anche perché Iter faticosissimo, il commissail numero 1 di via Allegri ha ac- riamento tavecchiano ha avuto cettato che, su richiesta dei il merito di svelenire il clima e club, restasse il quorum eletti- concretizzare l’opera. Ma cosa vo con la maggioranza qualifi- cambia effettivamente? Finora cata – anziché quella semplice la Lega è stata assoggettata al indicata dai principi ispiratori centralismo assembleare, dove – a patto che il rinnovo degli or- i 20 associati (un club un voto) gani avvenga entro il 30 no- finivano spesso per litigare covembre. Altrimenti arriverà il me in una qualsiasi riunione di commissario ad acta che im- condominio. Il presidente non

contava nulla, tutto passava dall’assemblea, fuorché i criteri di stesura del calendario e le date della stagione decisi da un consiglio allargato, formato dal presidente e da 10 rappresentanti di società, con uno stuolo sterminato di uditori (e i due consiglieri federali) senza diritto di voto. Con il nuovo statuto i rapporti di forza si ribaltano. L’assemblea rimane competente sulle elezioni degli organi interni, sull’iter di commercializzazione dei diritti tv, sulla ripartizione dei proventi e sul bilancio. I poteri del consiglio vengono rafforzati: a esso è demandata la gestione ordinaria e strategica. La riprova? Il consiglio si riunirà almeno una volta al mese, l’assemblea poche volte all’anno e con tempi regimentati: interventi di massimo 15 minuti con 5 di replica, anche per evitare i lunghi sermoni di Lotito... E sarà un consiglio ristretto e con una forte impronta manageriale: sette membri di cui quattro rappresentanti delle società (che nominano tra loro un vicepresidente) e tre indipendenti, cioè il presidente, l’amministratore delegato e un terzo consigliere che potrebbe anche essere il direttore generale (confermato Brunelli). Nessun uditore ammesso, nemmeno i due consiglieri federali che se vorranno avere voce in capitolo dovranno occupare i posti già spettanti ai club.

Carlo Tavecchio, 74 anni, presidente Figc dall’estate 2014, è il commissario della Lega da aprile RAMELLA

1Ok al nuovo statuto, la maggioranza qualificata

resta ma le nomine vanno fatte entro il 30 novembre

NOVITÀ Il «governo» della nuova Lega avrà due figure di riferimento: il presidente in qualità di rappresentante istituzionale e politico e l’a.d. che dovrà occuparsi dello sviluppo del prodotto. L’amministratore delegato (potrà avere un passato nei club ma sarà eleggibile dopo almeno un anno sabbatico) sarà il vero uomo forte della Lega, dotato di ampie deleghe e in grado di muoversi in autonomia all’interno del budget che verrà approvato annualmente: la sua mission principale sarà quella di sviluppare il segmento commerciale della Lega e della Serie A, anche se lo statuto chiarisce come le licenze - eccetto quelle au-

diovisive, per il main sponsor e per il pallone – siano in capo alle singole società e che l’a.d., se vorrà provare ad allargare la sfera collettiva, dovrà convincere l’assemblea presentando i relativi business plan. Le cariche seguono il quadriennio olimpico ma sono revocabili dall’assemblea. NOMINE Nel nuovo statuto entra il confermato paracadute per le retrocesse: 60 milioni il montepremi annuale, con possibilità di arrivare a 75 l’anno successivo in caso di residuo. Quanto alla ripartizione dei diritti tv, codificato un aumento della fetta in parti uguali e della componente meritocratica.

Questo è il testo. Ma poi servono le persone. Come spiega Eugenio Briguglio, avvocato dello studio Biscozzi Nobili rappresentante della Fiorentina: «La direzione intrapresa va nel senso della modernizzazione del sistema e del miglioramento del prodotto. Ora gli strumenti sono adeguati, si tratterà di individuare le figure giuste che facciano funzionare la macchina». La prossima settimana i club s’incontreranno per stilare una road map: per l’a.d. sarà utilizzato un cacciatore di teste? E quale stipendio verrà stabilito? Il totonomine è già scattato ma i tempi non sono ancora maturi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

GLI ALTRI TEMI

Nazionale, sì a quattro stage a partire da dicembre 1I club si sono schierati a sostegno

del c.t. Ventura. All’unanimità stanziati 100 mila euro per lo stadio di Lampedusa Matteo Brega MILANO

O

ggi l’Italia di Ventura scoprirà l’avversario da affrontare per staccare il biglietto per Russia 2018. «L’avversario ideale? Dipende dalla mano d’oro...» ha commentato Carlo Tavecchio, presidente della Figc e commissario della Lega Serie A. STAGE In attesa di conoscere

l’ultimo ostacolo, quello che ci divide dal prossimo Mondiale, ieri Tavecchio ha proposto e ottenuto il via libera dai venti club di A per quattro stage dedicati alla Nazionale. Un successo se si pensa al calendario intasato. Saranno quattro, a partire da dicembre (probabile martedì 5 e mercoledì 6), poi gennaio, febbraio e aprile. Ovviamente gli stage sono legati al superamento del playoff della Nazionale di Gian Piero Ventura perché in caso

Gigi Buffon, 39 anni GETTY

contrario cambierebbero le cose. Da questi stage i club hanno ottenuto che vengano esclusi i giocatori impegnati nelle coppe europee. Un punto di equilibrio tra le necessità di chi è impegnato in Europa e della Nazionale per prepararsi al prossimo Mondiale. La proposta di Tavecchio, accettata, segue il percorso dello spirito di collaborazione intrapreso da un po’ di tempo a questa parte. Gli stage saranno l’occasione per il c.t. Ventura di testare nuovi elementi mischiati con chi comunque ha già vestito l’azzurro. Si svolgeranno a blocchi di due giorni e ovviamente saranno a inizio settimana per non intralciare il la-

voro delle squadre in chiave campionato. LAMPEDUSA Non c’è stato solo lo statuto sul tavolo dell’assemblea di ieri. I venti club di Serie A, infatti, hanno deciso anche di stanziare 100 mila euro per lo stadio di Lampedusa. Su proposta di Tavecchio, le società all’unanimità hanno votato per lo stanziamento per dare un segnale di vicinanza alla popolazione dell’isola. Sulla piccola isola proseguono i lavori per la costruzione di un nuovo impianto sportivo che favorirà la formazione e l’aggregazione fra scuole calcio locali e gli immigrati ospiti al centro d’accoglienza. Un pro-

getto che è destinato a unire lo sport e la civiltà in maniera profonda. L’auspicio è che lo stadio possa diventare in futuro il principale centro di aggregazione dell’isola permettendo ai giovani delle squadre di calcio locali, agli studenti e ai ragazzi immigrati ospiti del centro di accoglienza di beneficiare di una serie di opportunità sportive, di percorsi formativi e integrazione. Il tutto aiutato dallo sport come veicolo di comunione. Lo stadio avrà un ruolo educativo e sociale. E gli isolani aspettano vedere presto la Nazionale esibirsi in questa struttura dal forte valore simbolico. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Mondiale 2018 R Sorteggio playoff A ZURIGO OGGI ALLE 14

Oggi a Zurigo sorteggio dei playoff europei tra le 8 migliori seconde (ore 14, diretta tv Sky Sport 1 e Premium Sport; sul web Gazzetta.it ) Le 4 di prima fascia (tra cui l’Italia) saranno accoppiate alle 4 di seconda

MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Anche la sede dell’andata e quella di ritorno saranno decise dal sorteggio: nessun vantaggio per le teste di serie

Russia 2018 si svolgerà dal 14 giugno al 15 luglio 2018 in 11 città e 12 stadi. Finale al Luzniki di Mosca

Queste le date delle due sfide: 9-10-11 novembre (andata), 12-13-14 novembre (ritorno)

In caso di qualificazione l’Italia dovrebbe allenarsi nel centro sportivo della Lokomotiv Mosca

IL BORSINO DELLE RIVALI LE FASCE DEL SORTEGGIO PRIMA FASCIA

SECONDA FASCIA

Svizzera

Irlanda

ITALIA

Svezia

Croazia

Grecia

Danimarca

N. Irlanda

CLIO CUP PRESS LEAGUE, SUCCESSO ASSICURATO

LE 23 QUALIFICATE AL MONDIALE Al Mondiale sono già qualificate 23 squadre su 32 1° fascia Russia, Germania, Brasile, Portogallo, Argentina, Belgio, Polonia, Francia

3° fascia Egitto, Iran

2° fascia Spagna, Inghilterra, Colombia, Messico, Uruguay

3°/4° fascia Serbia, Nigeria, Giappone

2°/3° fascia Islanda, Costa Rica

4° fascia Panama, Sud Corea, Arabia Saudita CENTIMETRI

Giampiero Ventura, 69 anni, è il c.t. azzurro da luglio 2016 ANSA

Italia,campagnadiRussia EvitiamoIrlandaeSvezia

1La Nazionale di Ventura testa di serie al sorteggio dei playoff per

andare al Mondiale: preferibili gli incroci con Grecia e Nord Irlanda Fabio Licari

M

camente dal ciclo italiano di Trapattoni. Nel 4-2-3-1 Hendrick è il «10» apprezzato in Francia, Brady e McClean non sono male. Meglio evitarla.

ondiale -1. Nel senso che per l’Italia c’è ancora un turno prima di staccare il biglietto per Russia SVEZIA SENZA IBRA Potendo, 2018. E niente è scontato in anche la Svezia sarebbe da tequeste qualificazioni: gran par- ner lontana: non c’è più Ibra, te dei gruppi europei s’è decisa quindi fa meno paura, però è all’ultima giorsolida nel suo nata e nel Nordaimmutabile 4merica sono stati LA CHIAVE 4-2 molto «fisieliminati gli Usa, Azzurri sulla carta co» nel quale sovera potenza calno da temere cistica. Gli azzur- superiori alle l’esterno d’attacri sono in prima quattro potenziali co Forsberg e fascia al sorteg- avversarie l’attaccante gio di oggi (ore Berg. Non per14, Fifa House di Sempre ballottaggio diamo con gli Zurigo) nel quasvedesi dal ‘98 e le possono incro- tra Milano e li abbiamo sconciare una tra Ir- Palermo per fitti a Euro 2016. landa, Svezia, la gara in casa Però hanno resiGrecia e Nord Irstito bene alla landa. Niente di impossibile. Francia, eliminando l’Olanda. Ma neanche gite turistiche. Sì, Grecia e Nord Irlanda sembrano preferibili. TESTE DI SERIE Al sorteggio partecipano le 8 migliori secon- NORD IRLANDA ‘58 Tecnicade dei 9 gruppi di qualificazio- mente la Grecia è inferiore agli ne: tra le inevitabili polemiche azzurri, ma è piena di «italiani» per una formula che scontenta (Manolas però a rischio, Papachi resta fuori, la «peggior» se- stathopoulos, Torosidis, Tachtconda è stata la Slovacchia di sidis...) per i quali non abbiamo Hamsik. Le 8 nazionali sono segreti. La stella è il centravanti state ordinate in base al Mitroglou, uno che la mette ranking Fifa di ottobre (quello che sarà usato anche per il sorteggio della fase finale). Teste di serie quelle obiettivamente più forti: Svizzera, Italia (risalito al 15° posto), Croazia e Danimarca. NO IRLANDA Delle quattro potenziali rivali di seconda fascia, la più complicata sembra l’Irlanda: ci ha sconfitti all’Euro 2016 (era l’Italia-B dopo la qualificazione anticipata), a Dublino vincere è sempre un’impresa e in tre delle ultime quattro partite non hanno subito gol da noi. Peggio: dopo 6 vittorie negli scontri diretti dal 1926 al 1992, nelle successive 8 partite abbiamo uno «score» negativo di 2 successi, 3 pari e 3 sconfitte. E ancora: il c.t. Martin O’Neill è uno dei più preparati d’Europa in una squadra dal Dna un po’ modificato geneti-

sempre dentro. Gioca col 4-23-1 e ha messo in riga la Bosnia più talentuosa ma fragile. Non segna tanto, non fa segnare. Un solo successo contro gli azzurri, come la Nord Irlanda: però questo precedente fa un po’ paura, perché risale allo spareggio con il quale i britannici impedirono agli azzurri di andare a Svezia 58. Giusto sessant’anni fa, unica mancata qualificazione sul campo. Molto difensiva, spesso gioca con 5 dietro, con l’ex Palermo Lafferty in attacco: non trascendentale, ma a Belfast non è uno scherzo. MILANO-PALERMO Per la sede italiana della doppia sfida è ancora tutto da decidere. Milano è favorita ma Palermo, più facile da riempire. meno da raggiungere per tifosi ospiti e con possibile clima caldo a novembre, sembra l’alternativa. A Zurigo non andrà il c.t. Ventura. Il d.g. federale Uva spera che «in vista del playoff, il calcio italiano possa mettere da parte ogni polemica». In futuro cambierà anche il ranking Fifa: le amichevoli conteranno molto meno. Ma dopo il Mondiale. Adesso ci sono i playoff. Russia o apocalisse? © RIPRODUZIONE RISERVATA

LE RIVALI IRLANDA

4-2-3-1 RANDOLPH

CHRISTIE

BRADY

CLARK

DUFFY

ARTER

MEYLER

HENDRICK

WARD

MCCLEAN

LONG

ALLENATORE MA. O’NEILL Un c.t. bravissimo, un po’ di Dna «italiano», Hendrick è da seguire SVEZIA

4-4-2 OLSEN

LINDELOF GRANQVIST LUSTIG

CLAESSON JOHANSSON LARSSON FORSBERG

BERG

TOIVONEN

ALLENATORE ANDERSSON Poca fantasia, tanta solidità scandinava, ma non c’è più Ibra GRECIA

4-2-3-1 KARNEZIS

PAPASTATHOPOULOS MANOLAS TZAVELLAS

TOROSIDIS ZECA MANTALOS

TZIOLIS

FORTOUNIS

STAFYLIDIS

MITROGLOU

IRLANDA DEL NORD

4-1-4-1

MCGOVERN MCLAUGHLIN MCAULEY J. EVANS

Inaugurato ieri ad Alba, alla presenza del d.g. federale Michele Uva, un nuovo Centro federale territoriale Figc nelle strutture messe a disposizione da Ferrero. Il nuovo polo è il 22° in Italia e il secondo in Piemonte; a novembre saranno 30 i Cft operativi

UNA STAGIONE STRAORDINARIA

AUGUSTINSSON

ALLENATORE SKIBBE Tanti italiani, Manolas è a rischio. In attacco occhio a Mitroglu

INAUGURATO NUOVO CFT AD ALBA

La Clio Cup Press League di Renault Italia ha proclamato i suoi campioni. Giunto alla sua seconda stagione, il trofeo riservato ai giornalisti che si disputa nel contesto della Clio Cup Italia, ha assegnato il titolo 2017 a Michele Faccin di Infomotori.com. Un titolo conquistato grazie allo straordinario secondo posto assoluto messo a segno nel primo round del Mugello, sotto il diluvio. Una manciata di punti sono quelli che gli hanno consentito di avere la meglio sul mai domito Emiliano Perucca Orfei, portacolori di Automoto.it e protagonista nell’ultimo appuntamento di Imola, a sua volta secondo in classifica davanti ad Alberto Bergamaschi di Autotecnica. La serie aperta alle RS 1.6 turbo della Casa d’oltralpe è andata in archivio, ma già si guarda al prossimo anno, come ha commentato Francesco Fontana Giusti, Direttore della Comunicazione di Renault Italia. “Con la Clio Cup Press League abbiamo voluto dimostrare, attraverso la passione dei giornalisti, che queste vetture che vendiamo in tutto il mondo costituiscono anche un prodotto perfetto per le competizioni, con un grande potenziale sportivo a fronte di un pacchetto estremamente accessibile. Nel 2016 ha vinto una donna (Alessandra Brena, ndr), mentre quest’anno il successo è andato a un ragazzo che viene proprio dalla F.Renault, categoria che ha creato diversi campioni di F.1; siamo quindi riusciti ad alzare il tiro, mettendo persino in difficoltà alcuni piloti abituali della Clio Cup Italia, e per il 2018 ci saranno tante sorprese”.

BRUNT

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C. EVANS MAGENNIS

DAVIS

NORWOOD

“La Clio Cup Press League cresce ancora. Quest’anno abbiamo introdotto una sessione iniziale per selezionare i giornalisti, dando loro nello stesso tempo la possibilità di provare tutta la gamma sportiva Renault. Il campionato è stato entusiasmante, pieno come al solito di colpi di scena. Grandissima novità è stata quella di una tappa all’estero, sulla pista di Brno, un circuito bellissimo ed affascinante”. Biagio Russo, Direttore Marketing di Renault Italia, si esprime con toni entusiastici. La conclusione è stata quella di una grande festa che, oltre ai primi tre classificati, ha visto salire sul palco anche Marco Della Monica (Motorsportrepublic), Mirco Magni (Autoblog.it), Giovanni Mancini (Elaborare), Francesco Neri (Panoramauto.it), Sergio Pastore (Megamodo) Francesco Pelizzari (Automobilismo), Sergio Remondino (Autosprint), Andrea Stassano (Quattroruote) e Alessandro Vai (Corriere dello Sport), tutti attori perfetti di un’annata indimenticabile.

DALLAS

LAFFERTY

ALLENATORE MI. O’NEILL Già qualificata all’Euro 2016, con l’ex Lafferty al centro dell’attacco

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a cura di RCS PUBBLICITÀ

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MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT


MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

OPINIONI

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Stasera in Champions a Manchester

NAPOLI, CON IL CITY DEVI ALZARE IL RITMO SOPRA LA PANCA di ARRIGO SACCHI

M

anchester CityNapoli, la grande bellezza. Si confrontano due straordinari maestri, Guardiola e Sarri, che lavorano con ossessione alla ricerca dell’eccellenza. Una vittoria senza merito per loro non è una vittoria, sono certi che il bel gioco migliori i singoli e la sinergia, sono allenatori propositivi che attraverso l’organizzazione cercano di dare ai propri ragazzi coraggio, spirito di collaborazione e conoscenze. Per riuscirci però hanno bisogno da parte dei calciatori di entusiasmo, generosità, volontà e intelligenza: fanno leva sulla squadra e sul gioco per migliorare il singolo attraverso la didattica collettiva, con simulazioni che permettano a ognuno di assimilare tutte le soluzioni ai problemi che l’avversario può creare. I sistemi di gioco più efficaci sono quelli che vengono interiorizzati, al punto da diventare così automatici da realizzare con comportamenti inconsci. Pep e Maurizio sono benemeriti che attraverso la loro genialità contribuiscono all’evoluzione di questo fantastico sport. Per loro il calcio non è soltanto agonismo, ma cultura, valori, emozioni, spettacolo e innovazione, e si nutre di entusiasmo, generosità, passione e coraggio, quel coraggio che rende liberi come le idee e la bellezza. Oggi i due si affronteranno senza paure e tatticismi, fieri dello straordinario lavoro compiuto e desiderosi di mostrarlo. Guardiola e Sarri sono consapevoli che il proprio gioco sarà il deterrente migliore per fermare gli avversari e il più grande propellente per migliorare i singoli.

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Gli azzurri di Sarri troveranno l’avversario più difficile e più in forma del momento, ma anche loro non scherzano. Guai se avessero timore e volessero fare i tattici, già nel secondo tempo contro la Roma hanno corso seri rischi. Il calcio del Napoli non conosce tentennamenti e opportunismi, non concede mezze misure. Purtroppo il campionato italiano è poco allenante: il ritmo è blando e il pressing praticamente inesistente, così non ci si abitua alle contromisure. Il City gioca ad andature infernali e con un pressing ultraoffensivo che toglie respiro, spazi e tempi. Inoltre gli uomini di Guardiola in fase offensiva praticano un possesso di grande movimento e velocità, quasi nessuno riceve la palla da fermo: tutti si spostano di continuo formando sempre triangoli e correndo negli spazi liberi. Fanno molte rotazioni a centrocampo e in fase offensiva sono velocissimi e attaccano la linea difensiva avversaria con tagli e in profondità. Sincronismi e tempistiche sono straordinari: il City è un gruppo organico, compatto, armonioso che copre il campo con collocamenti preventivi. Anche il Napoli lo è, ma con quantità e velocità inferiori. Mancheranno Kompany, Mendy, forse Aguero, ma nulla cambia. Il sistema di gioco potrebbe essere il 4-1-4-1, ma è talmente dinamico che è impossibile da ingabbiare: si difende e si attacca con sette o otto giocatori. Il possesso palla dei napoletani dovrà essere più veloce e con più movimenti senza palla per evitare il furore degli uomini di Guardiola. Sarà una partita dispendiosa, un altro esame per valutare il livello raggiunto da Insigne e compagni. Gli esami non finiscono mai, ma soltanto così si migliora e si aprono strade diverse dall’immobilismo del calcio italiano. Napoletani, il mondo calcistico vi guarda con curiosità: lo meritate, siate orgogliosi di ciò che fate e che farete. In bocca al lupo.

La vignetta di Carlo Baffi

Il momento bianconero

LE INCOGNITE JUVE? LA STORIA AIUTA... TEMPI SUPPLEMENTARI di ALBERTO CERRUTI email: acerruti@rcs.it

Twitter

RAFA NADAL Tennista spagnolo ● Sconvolto per quanto sta accadendo in Galizia, Asturie, e Portogallo. Orrore e impotenza. @RafaelNadal

Caro Cerruti, come dicono tutti, ci sono segnali negativi. Ma se analizziamo le partite, la Juve gioca meglio dello scorso anno, quando ha fatto un girone di andata mediocre dal punto di vista del gioco. Contro Lazio e Atalanta sono state due bellissime partite, ma si parla troppo di altre cose. Sabato Allegri, saggiamente, non ha fatto giocare chi arrivava dal Sudamerica e, se la palla di Higuain finita sulla traversa fosse entrata, saremmo qui a parlare d’altro. Quindi nessun dramma e tanta fiducia. Walter Agnello, Demonte (Cuneo)

LEWIS HAMILTON Pilota di F.1 ● A tutto gas sulla bestia!!!! @mvagustamotor #F4LH44 #MVAgusta #Superbike @LewisHamilton

TANIA CAGNOTTO Ex campionessa di tuffi ● Che madrina orgogliosa #battesimo #Alan #love quanto è bella la mia polpetta @TCagnotto

© RIPRODUZIONE RISERVATA

E

vviva gli ottimisti che vedono il bicchiere mezzo pieno. In effetti il tempo per recuperare c’è e, se i milanisti sperano ancora nel quarto posto per entrare in Champions, a maggior ragione possono sperare gli juventini, per il valore dei bianconeri e per i precedenti, che hanno fatto svoltare prima la squadra di Conte e poi quella di Allegri. La storia, infatti, ricorda alla concorrenza che nel 2013-14 dopo dieci giornate, due più di adesso, la prima Roma di Garcia era a punteggio pieno, a più 5 sull’ultima Juventus di Conte, che chiuse con il record di 102 punti, ben 17 sopra i giallorossi! Due anni fa, invece, guarda caso quando perse per l’ultima volta in casa contro l’Udinese, prima del k.o. contro la Lazio, la Juve alla decima giornata era a -11 dalla Roma capolista e anche allora, con Allegri, dopo una rimonta ancora più incredibile vinse il quinto scudetto consecutivo con 9 punti di vantaggio sul Napoli. Vista con occhi bianconeri, la classifica di oggi con la Juve terza, a -5 dal

Napoli, può suggerire il proverbio del «non c’è due senza tre». Ma siccome non sempre la storia si ripete, conviene esaminare i dati oggettivi. Ripensando agli ultimi due risultati, che hanno interrotto la serie di sei vittorie consecutive, è preoccupante il fatto che la Juve abbia sprecato due volte il vantaggio, passando dal 2-0 al 2-2 contro l’Atalanta e soprattutto dall’1-0 all’1-2 contro la Lazio. È vero che gli errori dal dischetto di Dybala hanno fatto svanire tre punti, ma il problema di fondo rimane. Calo di concentrazione, come ha sottolineato Allegri, ma anche calo dell’intero reparto difensivo. La partenza di Bonucci è stata sottovalutata, perché soltanto in extremis è arrivato l’ancora infortunato Howedes. Nemmeno Bonucci, però, sarebbe stato sufficiente perché, con o senza di lui, il meraviglioso Barzagli di qualche anno fa è soltanto un ricordo e l’ex campione del mondo, da grande professionista qual è, ha ammesso i suoi errori contro la Lazio. Senza scordare gli scricchiolii di Chiellini e Buffon, più l’immaturità di Rugani. Se la Juve non ha quasi mai convinto, anche quando ha battuto Chievo e Sassuolo, la colpa quindi non è soltanto della difesa, ma anche dei continui cambi di modulo e dei relativi interpreti scelti da Allegri. Dybala non può rimanere in panchina anche quando non gioca in nazionale, mentre Bentancur torna dal Sudamerica e va in campo. Così, viene il sospetto che l’arrivo di Douglas Costa e Bernardeschi, invece di regalare alternative in attacco, abbia tolto punti di riferimento a una squadra che giocava a memoria, minando le certezze di Allegri, che ha ricominciato a cambiare ruolo a Mandzukic, con l’indiretta rinuncia a turno di Higuain e Dybala. E allora proprio da qui dovrà ripartire Allegri, affidandosi a un’idea chiara. Perché la storia aiuta, ma non basta. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Negli Stati Uniti parte la Nba

GOLDEN STATE FAVORITA, MA IN FINALE VEDO HOUSTON-CLEVELAND IN CONTROPIEDE di DAN PETERSON

L’

Nba aprirà la sua 72a stagione con una certezza: i Golden State Warriors sono la squadra da battere. Perché no? Sono campioni della scorsa stagione e pure di tre stagioni fa. Se Draymond Green non si fosse fatto squalificare per una gara-chiave di finale due anni fa, con GSW in vantaggio 3-1,

avrebbero conquistato tre titoli in tre anni. Per di più, hanno Steph Curry, il mio Mvp, una macchina da punti, tiratore surreale, Kevin Durant, il giocatore più versatile, più Klay Thompson, col tiro più veloce (0,45 secondi), e il coach-genio Steve Kerr, creatore di un attacco-rebus per tutti. Ma non sarà una passeggiata per GSW. Già i San Antonio Spurs, se riescono a tenere tutti in buona salute, con un altro coach-genio, Gregg Popovich, sono lì, con l’MVP di molti, Kahwi Leonard, il Michael Jordan dei poveri. Poi, occhio agli Houston Rockets di Mike D’Antoni, che hanno aggiunto niente meno che Chris Paul, il playmaker più

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Pier Bergonzi pbergonzi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Andrea Di Caro adicaro@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it Testata di proprietà de “La Gazzetta dello Sport s.r.l.” - A. Bonacossa © 2017

PRESIDENTE E AMMINISTRATORE DELEGATO Urbano Cairo CONSIGLIERI Marilù Capparelli, Carlo Cimbri, Alessandra Dalmonte, Diego Della Valle, Veronica Gava, Gaetano Miccichè, Stefania Petruccioli, Marco Pompignoli, Stefano Simontacchi, Marco Tronchetti Provera DIRETTORE GENERALE LA GAZZETTA DELLO SPORT Francesco Carione

forte, uno che crea e che finisce in attacco, un leader-killer-vincente, nonché un altro Mvp per molti, James Harden, uno che fa punti a raffica, con un tiro rapido come Thompson nonché un palleggio-arresto-tiro devastante. La parte Est dell’Nba ha anche i suoi candidati per il titolo, ma perdonatemi se butto giù tutti meno due. Prima i Cleveland Cavaliers, che hanno perso Kyrie Irving, ma che hanno aggiunto Isaiah Thomas, piccolo-gigante immarcabile in entrata, in palleggio, in ricezione, una pallina di flipper con una rapidità della luce. Inoltre hanno sempre

5RCS MediaGroup S.p.A. Sede Legale: Via A. Rizzoli, 8 - Milano Responsabile del trattamento dati (D. Lgs. 196/2003): Andrea Monti privacy.gasport@rcs.it - fax 02.62051000 © 2017 COPYRIGHT RCS MEDIAGROUP S.P.A. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge DIREZIONE, REDAZIONE E TIPOGRAFIA MILANO 20132 - Via A. Rizzoli, 8 - Tel. 02.62821 ROMA 00187 - Via Campania, 59/C - Tel. 06.688281 DISTRIBUZIONE m-dis Distribuzione Media S.p.A. - Via Cazzaniga, 19 20132 Milano - Tel. 02.25821 - Fax 02.25825306 SERVIZIO CLIENTI Casella Postale 10601 - 20110 Milano CP Isola Tel. 02.63798511 - email: gazzetta.it@rcsdigital.it PUBBLICITÀ RCS MEDIAGROUP S.P.A. - DIR. PUBBLICITÀ Via A. Rizzoli, 8 20132 Milano - Tel. 02.25841 - Fax 02.25846848 www.rcspubblicita.it

LeBron James, alla sua 15a stagione Nba, un 204 cm x 125 kg di muscoli che è un giocatore multi-dimensionale, impossibile da marcare, sia tecnicamente che fisicamente, il Magic Johnson dei poveri, insomma. Una squadra da temere. Poi i Boston Celtics, con Brad Stevens, coach geniale, Danny Ainge, grande gm, e con la novità di Gordon Hayward, ala totale (una specie di Larry Bird), nonché Kyrie Irving, preso da Cleveland, uno capace di vincere una serie da solo. Qui elogio Boston ma ho qualche dubbio sulla qualità. Hayward e Irving, neo-arrivati, sono fuoriclasse. Ma gli altri? Fatemi il nome di un Celtic oltre loro due! Invece, Cleveland ha un roster di nomi, esperienza e pedigree. Finale? Houston-Cleveland.

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MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT


Serie B R Il posticipo della 9a giornata

MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Comanda l’Empoli ma quanti brividi Entella gagliarda

1Dopo 9’ toscani sul 2-0 con Simic e Donnarumma La Mantia e De Luca rimediano, poi decide Pasqual Nicola Binda

INVIATO A CHIAVARI (GE)

O

rmai l’abbiamo capito, è uno dei campionati più pazzi di sempre, quindi la nuova capolista solitaria non poteva salire sul trono in modo banale. Grande Empoli, capace di offrire un primo tempo sontuoso e concreto, e bravo ad andare a vincere una partita che si stava mettendo malissimo, quando l’Entella l’ha prima raddrizzata e poi è stata sul punto di vincerla. I meriti della squadra di Vivarini sono ingigantiti anche dalla prova degli avversari, che dopo aver deluso nel primo tempo, nella ripresa hanno rimesso in piedi il match con una prestazione di altissimo livello, fino al gol del 2-3 che per loro suona come una beffa. LE MOSSE La prima sfida in B tra Entella ed Empoli è stata giocata un tempo a testa. Perché nel primo Castorina ha tenuto i due esterni di difesa bassi, costringendo le due mezzali a ballare. Così l’Empoli ha preso il comando del campo, gasato anche dall’uno-due iniziale che avrebbe steso un bisonte. I riflettori erano tutti per Ciccio Caputo, il protagonista dell’ultimo mercato (è passato dall’Entella all’Empoli per 2,5 milioni più bonus) e capocannoniere della B. Ma la vetrina del gol l’ha presa Simic, autore dopo 91 secondi di un tiro dal limite che, sporcato da Pellizzer, ha sorpreso Iacobucci. Caputo s’è fatto vedere solo in qualche duetto con il gemello Donnarumma, che al 9’ è stato liberato in area e ha infilato con un perfetto diagonale. LA RISCOSSA L’Entella è stata

ENTELLA

2

EMPOLI

3

LE PAGELLE di NI.BIN. TROIANO LEADER, CECCARELLI INSUPERABILE PROVEDEL DECISIVO, CASTAGNETTI PERFETTO

PRIMO TEMPO 0-2 MARCATORI Simic (Em) al 2’, Donnarumma (Em) al 9’ p.t.; La Mantia (En) al 13’, De Luca (En) al 17’, Pasqual (Em) al 41’ s.t.

ENTELLA

ENTELLA (4-3-1-2) Iacobucci; Belli, Ceccarelli (dal 17’ s.t. Benedetti), Pellizzer, Brivio; Eramo (dal 9’ s.t. Luppi), Troiano, Crimi; Nizzetto; De Luca (dal 33’ s.t. Palermo), La Mantia. PANCHINA Paroni, De Santis, Ardizzone, Diaw, Di Paola, Mota Carvalho, Currarino, Baraye, Aramu. ALLENATORE Castorina.

A destra Manuel Pasqual, 35 anni, autore del gol del 3-2 KULTA

viva anche nel primo tempo, sfiorando il gol con una punizione di Nizzetto, un rimpallo di De Luca e una girata di La Mantia. Ma era chiara la superiorità dell’Empoli, diretto da un ottimo Castagnetti e con qualche sprazzo di un Ninkovic che poi si perderà nell’indolenza. La svolta nella ripresa, quando Castorina ha alzato i terzini e ha messo Luppi trequartista. La carica l’ha suonata La Mantia in mischia dopo il settimo corner, 4’ dopo De Luca ha bruciato la difesa firmando il 2-2. L’onda dell’Entella a quel punto s’è fatta impetuosa, il ri-

baltone sembrava sul punto di essere servito, Provedel è stato decisivo più volte. Ma Vivarini è stato bravo a cambiare per vincere mettendo Zajc e Bennacer, che non sono interditori. Così l’Empoli è tornato a farsi minaccioso e ha trovato un gol forse casuale, ma bellissimo di Pasqual: sinistro dal limite e portiere uccellato. Un colpo da big. Con brivido finale quando Giua ha annullato il 3-3 per una spinta di Pellizzer su Provedel. Le grandi squadre si vedono anche negli episodi. E l’Empoli lo è. © RIPRODUZIONE RISERVATA

EMPOLI PALERMO FROSINONE VENEZIA CARPI CREMONESE PESCARA PERUGIA BARI CITTADELLA AVELLINO NOVARA SALERNITANA ENTELLA PARMA TERNANA BRESCIA SPEZIA FOGGIA PRO VERCELLI ASCOLI CESENA

17 15 15 14 14 13 13 13 13 13 13 13 12 12 11 10 10 10 10 9 9 7

RETI

G

V

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9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9

5 3 4 3 4 3 3 4 4 4 4 4 2 3 3 2 2 3 2 2 2 2

2 2 20 14 6 0 10 6 3 2 12 9 5 1 11 7 2 3 7 8 4 2 13 9 4 2 17 14 1 4 17 14 1 4 15 12 1 4 13 10 1 4 18 17 1 4 9 9 6 1 13 11 3 3 14 14 2 4 7 10 4 3 16 19 4 3 7 10 1 5 6 11 4 3 14 21 3 4 15 15 3 4 9 12 1 6 7 18

S

SERIE A PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSIONI

10ª GIORNATA

VENERDÌ 20 OTTOBRE CREMONESE-BRESCIA (ore 19) BARI-CITTADELLA (ore 21) SABATO 21 OTTOBRE (ore 15) CESENA-FOGGIA PALERMO-NOVARA PARMA-ENTELLA PESCARA-AVELLINO PRO VERCELLI-CARPI SALERNITANA-FROSINONE SPEZIA-PERUGIA TERNANA-ASCOLI VENEZIA-EMPOLI

7,5 IL MIGLIORE

IVAN PROVEDEL

7

7

CLASSIFICA PARTITE

EMPOLI

GIUSEPPE DE LUCA

ARBITRO Giua di Olbia. AMMONITI Castagnetti (Em), Eramo (En), Zajc (Em) per gioco scorretto; De Luca (En) per c.n.r. NOTE paganti 1.635, incasso di 21.554,80 euro; abbonati 1.031, quota di 8.042,64 euro. Tiri in porta 9-5. Tiri fuori 1-3. In fuorigioco 4-0. Angoli 10-2. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 5’.

PT

7 IL MIGLIORE

EMPOLI (3-4-1-2) Provedel; Simic, Romagnoli, Veseli; Di Lorenzo (dal 40’ s.t. Piu), Lollo (dal 23’ s.t. Bennacer), Castagnetti, Pasqual; Ninkovic (dal 23’ s.t. Zajc); Donnarumma, Caputo. PANCHINA Terracciano, GIacomel, Seck, Luperto, Traore, Jakupovic, Polvani, Zappella, Untersee. ALLENATORE Vivarini.

SQUADRE

25

Contro tre armadi è dura, ma li mette in difficoltà con la velocità e anche di testa saltando in anticipo. Fa il 2-2 e prende il posto di Caputo nel cuore dei tifosi. (Palermo s.v.)

Incolpevole sui gol, nel momento più difficile della partita fa due parate decisive per evitare il tracollo: la vittoria nasce lì. Perfetto con i piedi.

IACOBUCCI 5,5 Ferma l’imbattibilità a 298 minuti e poi si fa sorprendere dal tiro di Pasqual. BELLI 5,5 È il meno incisivo dei suoi, troppo timido. CECCARELLI 6,5 È uno dei pochi che riesce a non far segnare Caputo: tante volte rivali, ha sempre vinto lui. Poi esce stirato. BENEDETTI 6 Prende il posto di Ceccarelli e fa il suo. PELLIZZER 6,5 Qualche incertezza iniziale, poi sicurezza crescente. BRIVIO 6,5 La sua spinta, nella ripresa, si fa sentire. ERAMO 5,5 L’altro ex della gara, avrebbe potuto fare qualcosa di più. LUPPI 6,5 Entra, fa il trequartista e il trascinatore. Chiude in attacco. TROIANO 7 Nel secondo tempo sale in cattedra e gioca mille palloni da vero leader. CRIMI 6 All’inizio sta basso, quando si alza la squadra ci guadagna. NIZZETTO 6 Da un fantasista ci si aspetta di più, perché non sfrutta il talento. LA MANTIA 6,5 Secondo gol di fila per questo toro, generoso e lottatore. ALL. CASTORINA 6,5 Con le mezzali basse nel primo tempo soffre, poi alza il centrocampo e azzecca i cambi trasformando la squadra.

SIMIC 6,5 Il croato della Samp segna il terzo gol stagionale, ma alla distanza cala. ROMAGNOLI 5,5 Assente sui due gol. VESELI 5,5 È il meno sicuro della difesa. DI LORENZO 6 Personalità e spinta, cala nella ripresa (Piu s.v.). LOLLO 6,5 Nel primo tempo è ovunque, poi sparisce ed esce. BENNACER 6,5 Il ragazzo non è male: l’Empoli punta molto su di lui. CASTAGNETTI 7 Instancabile regista, cerca spesso Ninkovic, poi avanza il baricentro e sbaglia poco. PASQUAL 7 Una prova di contenimento con esperienza e un gol pazzesco. NINKOVIC 5,5 Il serbo del Genoa ha talento, ma lo guasta con atteggiamenti sbagliati. ZAJC 6,5 Fa il trequartista e ha giocate interessanti. Non male. DONNARUMMA 6,5 Stavolta timbra lui, e sono 5: intesa perfetta con Caputo. CAPUTO 6 Era il personaggio più atteso, ma a parte l’assist per lo 0-2 non combina nulla: emozionato? ALL. VIVARINI 7 Decide di intervenire solo sul 2-2, quando i buoi sembravano fuggiti, invece azzecca le mosse e richiude il recinto.

GIUA Primo anno, quarta gara in B e prima vittoria in trasferta. Ha personalità e lascia giocare, a parte un paio di sviste non commette sbagli rilevanti. Cartellini sacrosanti. Coraggioso ad annullare il gol del 3-3 al 95’, promette una bella carriera. VILLA 6,5-C. ROSSI 6,5

6,5

IL TECNICO DELLA CAPOLISTA

Vivarini: «Zajc e Bennacer sono stati determinanti» ● CHIAVARI (Ge). (i.vall.) Le mosse dalla panchina per vincere. Marcello Vivarini, tecnico dell’Empoli, legge così il successo sull’Entella. E fa due nomi: «Zajc e Bennacer. Il loro ingresso è stato fondamentale. Era un momento difficile e loro ci hanno dato qualcosa in più».

L’Empoli nella ripresa ha sofferto: «Eravamo partiti bene. Poi nella ripresa c’è stato un calo, è vero. Però giocare contro l’Entella non è facile. È in salute». Sulla classifica Vivarini non si dilunga: «Dobbiamo crescere in molte cose, ad esempio la personalità. E non prendere gol evitabili come con l’Entella».

Serie C R Girone A: il posticipo della 9a giornata

Viterbese,l’exRazzitti faloscherzoalPiacenza

1L’attaccante

segna e sfida i suoi vecchi tifosi Nofri Onofri parte col botto Paolo Gentilotti PIACENZA

L

a vendetta dell’ex è micidiale: Andrea Razzitti segna un gol e offre l’assist per il rigore che potrebbe chiudere la gara già nel primo tempo. Fumagalli respinge la conclusione di Tortori dal dischetto, ma l’espulsione di Bertoncini è inevitabile. Poi Razzitti si fa espellere nel fi-

nale per fallo e parole di troppo. La Viterbese gioca un’ora con l’uomo in più, ma non chiude, il Piacenza ha una grande reazione e va vicinissimo al pari. Che avrebbe meritato. Nofri Onofri, debuttante tecnico ospite, si gode il tutto dalla tribuna (era squalificato). Razzitti segna al 19’ con un bel destro in diagonale poi corre verso la tribuna con le mani sulle orecchie e un’aria di sfida verso il suo vecchio pubblico. Dopo aver fallito su rigore il 2-0, la Viterbese va in affanno sulla pressione dei locali: Scaccabarozzi segna anche, ma è in fuorigioco dubbio, come Razzitti qualche minuto dopo. Poi Iannarilli salva tutto e condanna i generosi piacentini, prima del palo di Peverelli (38’) e delle espulsioni di Silva e Razzitti. © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIACENZA-VITERBESE 0-1

MARCATORE Razzitti al 19’ p.t. PIACENZA (3-5-2) Fumagalli 7,5; Bertoncini 6, Silva 6, Pergreffi 6; Mora 6,5 (dal 34’ s.t Di Cecco s.v.), Della Latta 6 (dal 34’ s.t. Nobile s.v.), Pederzoli 5,5 (dal 20’ s.t. Morosini 6), Scaccabarozzi 6,5 (42’ s.t. Ferri s.v.), Masciangelo 6; Zecca 6 (dal 1’ s.t Segre 6), Romero 6. (Criscione, Lanzano, Corazza, Bini, Carollo, Masullo, Castellana). All. Franzini 6,5. VITERBESE (4-4-2) Iannarilli 6,5; Celiento 5,5, Atanasov 6, Sini 6, Pacciardi 6,5; Vendeputte 6,5 (dal 34’ st. Peverelli s.v.), Baldassin 6,5, Cenciarelli 6,5, Tortori 6,5 (dal 42’ s.t Di Paolantonio s.v.); Bismark 5,5 (dal 20’ s.t. Kabaschi s.v.), Razzitti 7. (Pini, Musacci, Mendez, Micheli, Mbaye, Zenuni, Sanè). All. Mele 6,5 (Nofri Onofri squalificato). ARBITRO Proietti di Terni 5. NOTE paganti 1.072, abbonati 1.172, incasso non comunicato. Espulsi Bertoncini (P) al 7’ s.t., Silva (P) al 48’ s.t. e Razzitti (V) al 50’ s.t.; ammoniti Razzitti, Fumagalli e Bismark. Angoli 8-3.

LA SITUAZIONE Siena e Lecce primi da soli Pordenone e Samb in coppia

COPPA ITALIA

● Ecco la classifica nei tre gironi di

● Oggi torna la Coppa Italia con il turno di qualificazione (sfide secche, supplementari e rigori in caso di parità). OGGI, 20.30 Bisceglie-Francavilla: Valiante di Salerno. DOMANI AlbinoLeffe-Monza (ore 20), Ravenna-Reggiana (18), PisaPontedera (16.30) e GubbioSamb (18.30); ant. sedicesimi: Vicenza-Pordenone (18.30). SEDICEDIMI Mercoledì 22 novembre altri sedicesimi: Piacenza-Alessandria, vinc. AlbinoLeffe/Monza-Pro Piacenza, Renate-Giana, Bassano-Feralpi Salò, PadovaTriestina, vinc. Ravenna/ Reggiana-Prato, vinc. Pisa/ Pontedera-Lucchese, LivornoArezzo, Viterbese-Teramo, Casertana-vinc. Gubbio/Samb, Paganese-Juve Stabia, Leccevincente Bisceglie/Francavilla, Matera-Reggina, CataniaCosenza e Trapani-Siracusa.

Serie C dopo 8 giornate e il programma delle partite del prossimo turno: GIRONE A CLASSIFICA Siena p. 21; Livorno* 20; Viterbese 18; Olbia 17; Pisa 16; Monza 15; Carrarese*, Piacenza e Arzachena 13; Lucchese 12; Pistoiese* e Arezzo 10; Giana* e Cuneo 9; Alessandria* 8; Pro Piacenza* 6; Pontedera* e Prato* 5; Gavorrano* 1. (*una partita in meno). PROSSIMO TURNO Domenica, ore 14.30 Carrarese-Arzachena e Olbia-Cuneo; ore 16.30 GavorranoLucchese, Livorno-Giana, MonzaArezzo e Pro Piacenza-Prato; ore 20.30 Alessandria-Pisa e Viterbese-Siena; lunedì, ore 20.45 Pontedera-Pistoiese; riposa Piacenza. GIRONE B CLASSIFICA Pordenone e Sambenedettese 19; Bassano 18; Renate* 17; Padova* 16; Vicenza* e Mestre 15; AlbinoLeffe 14; Feralpi Salò 13; Fermana 12; Südtirol 11; Triestina* e Teramo* 10; Ravenna 9;

Reggiana* e Gubbio* 8; Fano* e Santarcangelo 4; Modena* (-1) -1. (*una partita in meno). PROSSIMO TURNO Venerdì, ore 20.45 Padova-Bassano; sabato, ore 14.30 Ravenna-AlbinoLeffe e RenateSüdtirol; ore 16.30 Feralpi SalòGubbio; ore 18.30 Fano-Modena, Pordenone-Mestre, ReggianaFermana e Santarcangelo-Teramo; lunedì, ore 20.30 Vicenza-Triestina; riposa Sambenedettese. GIRONE C CLASSIFICA Lecce p. 20; Catania* 19; Monopoli 18; Matera (-1) 16; Francavilla 15; Trapani* e Siracusa 14; Bisceglie* e Reggina 12; Rende* 11; Catanzaro* 10; Juve Stabia* e Akragas 9; Casertana* e Paganese 7; Sicula Leonzio** e Fidelis Andria* 6; Cosenza* e Racing Fondi 5. (**due gare in meno, *una in meno). PROSSIMO TURNO Sabato, ore 14.30 Akragas-Juve Stabia e RendePaganese; ore 16.30 CasertanaSiracusa, Cosenza-Bisceglie, Fidelis Andria-Racing Fondi e MonopoliReggina; ore 20.30 Catania-Sicula Leonzio e Matera-Lecce; lunedì, ore 20.45 Trapani-Catanzaro; riposa Francavilla.

C’è l’anticipo tra Bisceglie e Francavilla


Motomondiale R Dopo il GP Giappone

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CACCIA AL TITOLO PER TRE ASSI MARC MARQUEZ 24 anni, è l’attuale leader della classifica: ha 11 punti di vantaggio

244 ANDREA DOVIZIOSO 31 anni, 2° in classifica, ha vinto cinque GP nel 2017

PRIMA SI AGITAVA E LA TENSIONE SALIVA. GLI HO CHIESTO DI FIDARSI DI ME: ORA È MOLTO PIÙ RILASSATO E I RISULTATI SI VEDONO

233

203 MAVERICK VIÑALES 22 anni, insegue con una Yamaha ultimamente non al top

ALBERTO GIRIBUOLA «PIGIAMINO» INGEGNERE DUCATI

rivela sempre più meraviglio­ sa, Dovizioso cominciò a rac­ contarci dell’importanza che INVIATO A MOTEGI (GIAPPONE) la sua squadra sta avendo in e è vero che dietro a un questa avventura che lo ha grande uomo spesso si portato a salire già 5 volte sul nasconde una gran don­ gradino più alto del podio. «Io na, lo stesso vale per un pilota sono sempre stato abituato ad e la sua squadra. Soprattutto avere il controllo di quanto mi in uno sport dove uomo e mec­ accadeva intorno, non delega­ canica sono parimenti fonda­ vo nessuno e, fino a un anno mentali, da soli, per quanto fa, non pensavo che sarebbe uno possa essere bravo, talen­ stato necessario. Semplice­ mente ero cre­ tuoso e tenace, sciuto così e per non si vince. me non c’era Serve la moto, BACHECA motivo di cam­ sì, ma anche una biare. Ma quan­ squadra talen­ do ho comincia­ tuosa, unita, ef­ to a lavorare con ficace, capace. “Pigiamino”, mi Guardate i team si è aperto un di Valentino Le vittorie del 2017 mondo nuovo». Rossi, Marc Mar­ per Dovizioso: nelle quez, o Casey IL PIVELLO «Pi­ Stoner, tanto per precedenti nove giamino» sulla fare i nomi di al­ stagioni in MotoGP carta di identità cuni grandi di ne aveva ottenute 2 è Alberto Giri­ questi anni. Gruppi tecnici di lavoro estre­ buola, 34 anni di Torino, inge­ mamente professionali e com­ gnere laureato al Politecnico petitivi, ma anche un gruppo ed entrato in Ducati a fine di amici, pronti a sedersi a un 2008 fresco di diploma. «Il no­ tavolo per passare qualche ora me me lo affibbiò Piero Cagni, meccanico storico di Ducati, divertendosi. che lavorava con Casey. Ero CONTROLLO Lo stesso concetto così giovane che alla fine del vale per Andrea Dovizioso. Po­ primo giorno mi disse “stasera co tempo fa, parlando di que­ metti il pigiamino e vai a nan­ sta stagione che a ogni tappa si na presto”. E da allora mi porto

Paolo Ianieri

S

5

1IlpilotaDucatiraccontatoda

«Pigiamino»Giribuola,ilsuo ingegneredipista:«SoloRossidei tempid’orosapevaimporsicosì»

Dovinelbox

«Nessun altro sa gestire la gara come fa Andrea» dietro questo soprannome». FIDUCIA Tre anni più anziano di Dovizioso, i due lavorano assieme dall’inizio del 2016 e sin dal principio l’alchimia è stata totale. «Abbiamo instau­ rato subito un rapporto di fi­ ducia e, parlando, gli ho fatto capire che nel team c’è chi può avere anche idee diverse e con­ trastanti dalle tue, ma che ascoltandosi e confrontandosi si può tirare fuori il meglio da ognuno — racconta l’ingegne­ re di pista —. Gli ho chiesto di fidarsi di più e lui lo ha fatto. L’Andrea che vediamo oggi è una persona molto rilassata che vive la vita del box in modo tranquillo. C’erano momenti nei quali si agitava tanto, an­ che involontariamente, e di conseguenza la tensione nel team saliva. Abbiamo lavorato su quello, anche sorridere e fa­

IL DUELLO DI DOMENICA ERA UN FILM CHE AVEVA CHIARO IN TESTA ORA MARC SA CHE SE SULLA TABELLA LEGGE «DOVI» RISCHIA GROSSO SULLA SFIDA MONDIALE CON MARQUEZ

re battute aiuta a fare un risul­ tato in gara». CONSIGLIO Lottare con un mostro come Marquez e bat­ terlo al suo stesso gioco non è qualcosa che capita di vedere spesso, eppure a Dovizioso quest’anno è già riuscito in Au­ stria e in Giappone. Anche quando durante le prove lo spagnolo sembrava imbattibi­ le, Dovi non ha mai perso la tranquillità. «La tensione c’è, ma non per il titolo. Prima del­ la gara Andrea era nervoso perché la Michelin aveva im­ posto il cambio dalla gomma soffice alla media anteriore. Anche se sosteneva di essere tranquillo, ho visto che era un po’ agitato, gli ho detto di non preoccuparsi, che sarebbe an­ dato forte lo stesso e lui mi ha ascoltato. E poi, come sempre, sulla griglia gli ho dato l’ulti­

mo consiglio. Domenica è sta­ to: “Oggi frena il più forte pos­ sibile, solo così lo possiamo battere”. Negli ultimi due giri Marquez aveva un piccolo van­ taggio, ma Andrea non ha mol­ lato e si è ricordato quelle pa­ role alla staccata della curva 11. Direi che gli è venuta be­ ne». COME IL MIGLIORE Quelle ul­ time curve, l’attacco e poi la di­ fesa vincente su Marquez, me­ ritano di entrare a far parte della storia del motociclismo, ma la cosa più bella è stata la facilità con la quale Dovizioso ha mandato in scena una quasi replica del finale del gran pre­ mio di Zeltweg. «Era un film che aveva già visto nella sua te­ sta — continua Pigiamino —. Come in Austria, Andrea aveva preventivato la manovra di Marc e ha preparato tutto per


MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

I GRAN PREMI CHE VALGONO IL MONDIALE

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LA CRISI TECNICA

Yamaha senza bussola Vale: «Servono novità»

1Prima la gomma anteriore, poi il telaio, ora la posteriore: la AUSTRALIA 22 OTTOBRE A Philip Island, Dovizioso ha un podio in 9 gare in MotoGP (3° nel 2011 con la Honda), Marquez (2 ritiri e una squalifica) ci è arrivato in fondo solo una volta, nel 2015, e ha vinto

MALESIA 28 OTTOBRE Sepang è la pista di Dani Pedrosa, che ci ha vinto tre volte negli ultimi 5 anni, gli altri due successi sono stati proprio di Marquez, nel 2014, e di Dovizioso, l’anno scorso

VALENCIA 12 NOVEMBRE Marquez ci è arrivato 3 volte già campione (nel 2014 comunque ha vinto) e una fuori dai giochi. Dovi una volta sul podio (3° nel 2011). Si gira in senso antiorario, cosa molto gradita allo spagnolo

replicare. Io credo che, quanto a gestione di gara, forse soltanto Valentino del periodo d’oro sapeva imporsi come adesso sta facendo Andrea. Se fino a due anni fa il film mentale lo condizionava, adesso invece è qualcosa di propositivo». PENSIERI Con Marquez sarà una sfida che si spera possa durare fino all’ultimo giro dell’ultima gara, a Valencia. «Marc è molto sicuro di sé, si diverte a battagliare e non si fa

lista dei problemi si allunga, i piloti sono disorientati. E il 2018...

Massimo Brizzi

INVIATO A MOTEGI

M

entre su Motegi calano le prime ombre della sera, i volti di casa Yamaha si dipingono del buio della sconfitta. C’è solo smarrimento nelle facce di Maverick Viñales e Valentino Rossi dopo il k.o. del GP del Giappone, il peggiore dell’anno per la casa di Iwata con un modesto 8° posto di Zarco e pure il sorpasso della Ducati nei costruttori. CERCASI MOTO Non ci gira attorno lo spagnolo, che a -41 dalla vetta è quasi out dalla lotta iridata: «La moto non c’è più, le gomme crollano nel finale e abbiamo la solita mancanza di grip. Il titolo? Non dipende da me, ci proverò fino alla fine, ma se anche a Phillip Island dovesse piovere posso pure restare a dormire. I problemi sono gli stessi da inizio anno, ma non li abbiamo ancora risolti». Eppure con questa Yamaha lo spagnolo aveva vinto 3 delle prime 5 gare per poi inabissarsi in una

spirale di involuzione tecnica 2018 — l’appello di Valentino fra le rinnovate gomme Mi- —. La Yamaha di rivoluzioni chelin anteriori, arrivate dal non ne fa, però servono noviMugello, e un nuovo telaio, tà funzionanti. Stiamo lavofortemente voluto da Rossi e rando, ci impegniamo, do vincente al debutto con il pe- molte informazioni agli ingesarese ad Assen. «Peccato non gneri, che lavorano sodo anaverlo avuto prima — disse che dopo lo spostamento del Vale —, era dai test di Valen- d.t. Tsuji, e speriamo di crecia 2016 che dicevo che la scere già in queste gare finali. moto non curvava, ma hanno Tornare però indietro alla seguito Maverick che andava moto dell’anno scorso è davvero troppo for te. Se mi complicato». avessero ascoltato...». RITARDO A LT R I CRESCIUTI GraIL TELAIO E LA dualmente, VaGOMMA Quatlentino sposta il tro mesi dopo, mirino delle però, anche il problematiche nuovo telaio, I punti della casa sulle gomme, che Viñales era giapponese, terza dopo che fino libero di non alle qualifiche scegliere ma nella classifica osservava quanche in qualche costruttori dietro to fossero “frumodo ha patito Honda e Ducati stranti” le M1 forse per mancanza di esperienza e perso- Tech3 così forti sul bagnato. nalità, segna il passo di fronte «Qualcosa non quadra nel al problema gomme. «Non ho modo in cui tutte le Yamaha, più feeling: con la gomma an- anche quelle del 2016, gestiteriore nuova portata al Mu- scono le gomme. Deve essere gello non ho alcun problema però una cosa nostra, visto — dice Maverick —, è la po- che Honda e Ducati riescono steriore che non va». L’appel- ad andarci forte: è tutto mollo di Viñales non è un urlo nel to strano, abbiamo le nostre silenzio, anche Rossi procede idee ma dobbiamo confronin stereofonia. «La situazione tarle pure con la Michelin». è complicata anche per il Allora si torna alla moto, con

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un quesito irrisolto: come mai con la M1 a inizio anno Viñales volava? «Bella domanda — dice Vale —, per quanto mi riguarda anche ad agosto dicevo di non sentirmi in lotta per il titolo perché non eravamo abbastanza veloci. Maverick è stato bravo, ma gli altri sono cresciuti e noi siamo sempre in difficoltà...». LISTA LUNGA Insomma, prima la gomma anteriore, poi il telaio, adesso la posteriore e la mancanza di grip: la lista dei problemi in casa Yamaha si allunga con una sensazione di disorientamento che si riflette sui piloti. Per un Viñales che cerca disperatamente la sua moto — ce l’aveva, gliel’hanno cambiata e forse non ha avuto carisma sufficiente per imporsi e prendere una strada opposta a Rossi — c’è anche un Valentino che ci mette del suo, ma per raddrizzare la situazione commette azzardi, come quella slick sul bagnato della Q2, ed errori, come le due cadute frutto di insicurezza e poca lucidità. E se oltre alla linea tecnica fanno smarrire pure i piloti, per Iwata è davvero notte fonda. © RIPRODUZIONE RISERVATA

impressionare. Ma, da adesso in poi, quando leggerà il nome Dovi sulla tabella sa che ci sarà qualche possibilità in più di essere fregato. Secondo me, da qui alla fine potremo vedere due tipi di Marquez: o proverà il tutto per tutto per staccare Andrea, prendendosi però parecchi rischi, o cercherà di gestire le gare. Lui per primo sa che uno zero equivarrebbe a regalare il campionato e, chissà, magari deciderà di andare un po’ più piano». © RIPRODUZIONE RISERVATA

1In meno di due stagioni

il tecnico torinese è diventato l’alter ego del forlivese che ora dice: «Mi si è aperto un mondo»

In primo piano, Valentino Rossi, 38 anni. Dietro di lui Maverick Viñales, 22 anni. Per il duo Yamaha un periodo controverso MILAGRO

ALTRE NEWS SUPERSOFT AD AUSTIN

Pirelli benefica: pneumatici rosa contro il tumore

I P Zero Purple ultrasoft

● (ale.nic.) La F.1 arriva ad Austin e Pirelli studia una curiosa novità. Per il weekend statunitense i P Zero Purple ultrasoft saranno infatti di colore rosa per supportare la fondazione Susan G.Komen, che si batte per sensibilizzare le donne alla prevenzione del tumore al seno. Il responsabile Racing Pirelli Mario Isola spiega l’aspetto tecnico: «Per questo weekend abbiamo nominato mescole di uno step più morbido e potrebbe esserci un abbassamento dei tempi sul giro. I pneumatici P Zero ultrasoft esordiranno su questo circuito e solo per questa gara saranno rosa. Il circuito di Austin? È una gara difficile e anche la soft può rappresentare una valida alternativa in pista».

VERSO PHILLIP ISLAND

Tech3: Folger non ce la fa Correrà Parkes

Bernie Ecclestone, 86 anni, con Sebastian Vettel, 30 GETTY IMAGES

L’EX PATRON DELLA F.1

Ecclestone: «Hamilton fantastico, Vettel invece troppo prevedibile» ● (ale.nic.) L’ex numero uno della F.1 Bernie Ecclestone ha continuato a seguire il Mondiale in qualità di presidente onorario della competizione e ieri ha parlato dei due grandi protagonisti di questa stagione: «Hamilton è riuscito a portare questa disciplina fuori dagli schemi. È imprevedibile e questo lo rende ancor più fantastico. Vettel? Sono molto amico di Seb. Ma lui invece è meno sorprendente in quello che fa. Quest’anno sfortunatamente per lui ad essere imprevedibile è stata la sua stagione, purtroppo nell’accezione negativa del termine».

● (ale.nic.) Jonas Folger non ci sarà nemmeno al GP d’Australia. Dopo aver dato forfait per il GP giapponese, il 24enne pilota tedesco salterà anche Phillip Island per sottoporsi a dei controlli in patria visto che si teme possa aver contratto la mononucleosi. Il team Monster Yamaha Tech3, dopo aver puntato su Kohta Nozane a Motegi, ha scelto per sostituirlo Broc Parkes. Il pilota australiano tornerà in MotoGP davanti al suo pubblico, dopo aver già disputato un intero campionato nel 2014 e il gran premio di Valencia nel 2015. Un premio anche per i buoni risultati raggiunti in Superbike e Supersport in questi anni.

A VALENCIA

Cairoli su asfalto Oggi prova la Ktm MotoGP

Antonio Cairoli, 32 anni ● (f.d.) Tony Cairoli in pista, ma d’asfalto. Oggi a Valencia il nove volte campione del Mondo di cross proverà la Ktm RC16 di Bradley Smith e Pol Espargaro. Non è la prima volta che Cairoli si cimenta con una MotoGP: nel 2007 aveva provato la Yamaha M1 di Valentino Rossi.


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MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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Ciclismo R Programmi

MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

L’Italia La scelta rosa

o la Francia La scelta gialla

Dicembre 7-19 ritiro a Hvar (Cro Gennaio 21-28 Vuelta Sa azia) n Juan (Argentina) Febbraio Ritiro? Marzo 4 Gp Larciano 7-13 Tirreno-Adriatico 17 Milano-Sanremo Aprile Ritiro? 16-20 Tour of the Alps 22 Liegi-Bastogne-Liegi Maggio 4-27 101° Giro d’Italia

Dicembre 7-19 ritiro a Hvar (Cro Gennaio 21-28 Vuelta Sa azia) n Juan (Argen Febbraio 13-18 Tour of tina) Oman 21-25 AbuDhabi Tour? Marzo 4-11 Parigi-Niz za 17 Milano-Sanremo Aprile 2-7 Giro Paesi Baschi 15 Amstel Gold Race 18 Freccia Vallone 22 Liegi-Bastogne-Liegi Maggio Stacco/ritiro Giugno 3-10 Giro del Del Luglio 7-29 105° Tour finato de France

Paolo Slongo, 45 anni, e Vincenzo Nibali, 32, al Giro di quest’anno: lavorano insieme dal 2008 BETTINI

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«Vincenzo, ecco le due strade»

1L’allenatore Slongo e il bivio Giro-Tour per Nibali: «Tornerà alla Sanremo e farà la

Liegi per vincere, gli servono verso il Mondiale. Sì alla corsa rosa se sarà molto dura»

Luca Gialanella Ciro Scognamiglio

INVIATI A CIMETTA DI CODOGNÈ (TV)

U

n albergo dove si respira ciclismo, nella stanza 203 (mansardata) al secondo piano dell’hotel Calinferno è vissuto per un anno... una giovane promessa: Peter Sagan, appena arrivato in Veneto. E’ qui, a pochi chilometri da Conegliano, che nasce il 2018 di Vincenzo Nibali. Tutto è segnato in un fogliettino che Paolo Slongo, l’allenatore del campione siciliano della Bahrain-Merida, gira e rigira tra le mani. Piegato in quattro, ecco in esclusiva «quello che proporrò a Vincenzo una volta conosciuti i percorsi di Giro

«OLTRE I 2000 METRI, NIBALI È IL CORRIDORE PIÙ FORTE AL MONDO» SLONGO / 1 SULLE CARATTERISTICHE

(nascerà il 29 novembre, ndr) e partenza è sempre dalla Vuelta Tour (oggi a Parigi, ndr). E’ an- San Juan, in Argentina. cora tutto da decidere. C’è un «Sì, sia per un fatto scaramantisolo punto fisso per Nibali: il co, gli ha sempre portato fortuMondiale di Innsbruck, in Au- na nell’anno, sia perché questa stria, domenica 30 settembre. non è una corsa stressante, ha Prima, correrà la Vuelta, in fun- tanta pianura, è ideale per la zione di preparazione». Come preparazione, e nel 2018 avrà anche un giorfaranno tutti i I GRANDI GIRI DELLO SQUALO no di riposo». big, del resto. Giro

7

6 Tour

Nei due proPaolo Slongo, 2010 3º 2012 3º 2014 1º grammi ci soquali corse fa- 2011 2º no Sanremo e rà Nibali prima 2013 1º 2016 1º Liegi-Bastodella Vuelta 2017 3º gne-Liegi. (25 agosto-16 18 settembre)? «Sono un palpartecipazioni «Giro, Vuelta lino di Vine Mondiale, cenzo. In funoppure Tour, zione del Vuelta e Mon- Vuelta 5 Mondiale è diale. I miei ri- 2010 1º - 2013 2º - 2017 2º necessario faferimenti sore due corse no due. I dati del 2016, quando così lunghe, sono importanti. Vincenzo ha preparato l’Olim- Non dal punto di vista fisico, piade: ha vinto il Giro, è andato ma per abituarsi allo stress, per al Tour per prepararsi, a Rio era la tensione che c’è nel gruppo. fortissimo. E quelli del 2017: il E lo stesso vale quando si sceGiro, terzo, e poi la Vuelta, se- glie il Tour, e allora pensi a un condo, e siamo andati forti sino avvicinamento tutto francese, al Lombardia. Abbiamo tanta tipo Parigi-Nizza e Delfinato, esperienza per programmare e così ti abitui alle rotonde, alle sbagliare il meno possibile». strade francesi, scopri l’asfalto. La Liegi, poi, è l’obiettivo di Allora vediamo i due piani: la primavera: per prepararla, la

GAZZETTA.IT, 11.30

Oggi 105° Tour: pavé, Roubaix e Alpe d’Huez ● Prima le Alpi e poi i Pirenei, come nel 2014 quando vinse Nibali. Il ritorno dell’Alpe d’Huez. Qualche tratto di pavé della Roubaix (tra cui il Carrefour de l’Arbre?). E una crono vallonata alla vigilia della conclusione di Parigi, nella regione dei Paesi Baschi francesi. Il Tour de France n° 105 (7-29 luglio 2018) si svela stamattina al Palazzo dei Congressi di Parigi (Eurosport e Gazzetta.it 11.30), ma il gioco delle anticipazioni tiene banco da settimane. Atteso in sala, tra gli altri, Chris Froome, il campione in carica che l’anno prossimo andrà a caccia della quinta maglia gialla. La Grande Boucle scatterà sabato 7 luglio da Noirmoutier-enl’Ile (Vandea).

scelta del Giro dei Paesi Baschi prima delle Ardenne mi sembra migliore». Lei guarda sia i percorsi sia gli avversari? «Certo. Dumoulin è il rivale più pericoloso, mi piace tantissimo per come è cresciuto. E’ chiaro che se ci sono crono lunghe... L’olandese fa paura anche a Froome, non solo a Nibali. E poi Chaves, Aru, Yates, sta crescendo anche la nuova generazione. Perché sì al Giro? Se è duro duro lo faremo. Nibali è il corridore più forte al mondo su salite oltre i 2000 metri e su salite estreme, perché come fisiologia si adatta meglio. Soffre meno la pressione della quota: avendo una fase aerobica molto ampia, non va subito in acido lattico e riesce a resistere a ritmi più alti sotto la soglia. Ci sono avversari che, come Valverde, sopra i 2000 metri non vanno, mentre se ci sono due-tre tappe estreme e consecutive Vincenzo va sempre uguale, mentre gli altri calano. E le cronosquadre non ci fanno paura se possiamo schierare la squadra-top con Siutsou e gli Izagirre».

Nibali farà qualcosa di nuovo a livello di allenamenti? «Torneremo in pista a Montichiari, come avevamo fatto in passato». L’ultima domanda: mai Fiandre o Roubaix? «Sì, Vincenzo vuole toglierselo questo sfizio, ma verso fine carriera. Vi svelo un segreto: Prudhomme, il patron del Tour, ha chiamato il nostro manager Brent Copeland: “Voglio che Nibali venga a fare la Roubaix”. Avrebbero costruito un evento su di lui, un po’ come fatto con Wiggins qualche anno fa. Adesso, se Nibali cade, diventa troppo rischioso per i giri. Più avanti no, potremo cambiare strategia». © RIPRODUZIONE RISERVATA

«PRUDHOMME HA CHIAMATO: VUOLE CHE ENZO CORRA LA ROUBAIX» SLONGO / 2 SUL PATRON DEL TOUR

LA LEGGENDA DI PALÙ

Moser, incidente con il trattore «Sto bene, niente di grave» 1Lavorava nelle vigne del Maso: è andato

in ospedale, ma solo dolore a un polpaccio

U

n incidente «domestico», anche se non accaduto letteralmente tra le pareti di casa. Perché per Francesco Moser i campi del suo Maso Villa Warth sono «casa» a tutti gli effetti. Ieri mattina il grande Francesco era al lavoro con il trattore quando ha avuto un incidente che avrebbe potuto avere conseguenze peggiori, ma che fortunatamente si è risolto con pochi danni. France-

sco stava agganciando al trattore la martellante per segare l’erba, che però si è sganciata e dunque lui è rimasto incastrato, con una pressione su un polpaccio. Moser è andato al Pronto Soccorso dell’ospedale di Trento, dove non gli sono state riscontrate fratture. Nel pomeriggio aveva già fatto rientro a casa: dolore a un polpaccio e qualche giorno di riposo da osservare, ma niente

di più. Moser, classe 1951, in carriera ha vinto — tra l’altro — il Giro d’Italia (1984), tre Parigi-Roubaix, il Mondiale 1977 ed è stato primatista dell’ora. E’ stato lui stesso a rassicurare tutti: «Sto bene, niente di grave. Il polpaccio non è diventato neanche blu». FELICE Non si è trattato del primo incidente che ha coinvolto negli ultimi tempi un grande campione del passato. Domenica primo ottobre, Felice Gimondi era tra i partecipanti dell’Eroica, la Granfondo «vintage» più famosa al mondo che

da 21 anni si perpetua attraverso le crete senesi: un regalo che il grande bergamasco — uno dei 6 della storia ad avere vinto Giro, Tour e Vuelta — si era fatto per i suoi 75 anni. Ma una caduta lo aveva costretto a ritirarsi, a 6 chilometri dalla fine: per Felice, visitato una volta tornato a casa agli Ospedali Riuniti di Bergamo, una microfrattura alla spalla sinistra con rottura dei legamenti (con tutore da portare giorno e notte per almeno tre settimane), oltre a un trauma facciale. ci. sco. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Francesco Moser, 66 anni, instancabile mentre lavora nelle vigne MOSNA


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Basket R Serie A: 3a giornata, il posticipo

LE PAGELLE di V.D.S.

WALLER E CAIN CHE AFFIDABILITÀ PIACE TAMBONE SMITH È NULLO VARESE

95

CANTÙ

64

TOP DI GIORNATA

(20-16, 48-35; 70-45)

8

WELLS 6 Quando Caja lo richiama a sedere, Varese vola. Poi capisce che mettere in ritmo gli altri deve essere la sua priorità (5 assist). WALLER 8 Pistolero affidabile. A fine primo tempo decide il match con Okoye. Dispensa certezze offensive a un gruppo che non vanta munizioni pesanti. OKOYE 8,5 Il mastice della squadra: 6 rimbalzi nel primo quarto, poi è show: 22 punti, 18 rimbalzi, 35 di valutazione. FERRERO 7 Ottimo in avvicinamento a canestro e come impatto. Sta crescendo. CAIN 7,5 Potenzialità molto interessanti castrate da una tecnica piuttosto modesta. Comunque 11 rimbalzi e 4 assist. Dovesse migliorare al tiro... AVRAMOVIC 6 Non fa danni, ma è lontano dal suo teorico standard. PELLE 6 Stoppatona su Thomas, presenza difensiva. Con lui in campo, Varese scappa. NATALI 6 Otto minuti e 2 rimbalzi. HOLLIS 6 Fa a sportellate con Burns e questo basta a portare a casa la pagnotta. TAMBONE 7 Eccellente impatto nel primo quarto quando c’è da prendersi il match. ALL. CAJA 8,5 IL MIGLIORE Mischia continuamente le difese mandando gli avversari in tilt e non sbaglia una rotazione. I progressi visti con Milano esplodono in un derby da sogno.

CANTÙ

VARESE

MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

4

SMITH 3 La quintessenza del nulla: 1 solo assist in 30’ e forza tiri assurdi. CULPEPPER 4 In avvio litiga col canestro, poi ricuce il primo strappo varesino. Non fatevi ingannare dai numeri, non entra mai in partita. CHAPPELL 5 Partenza molto incoraggiante, pare il più lucido davanti, poi affoga nelle palle perse (6). Il secondo tempo, come la pietrata che tira ben oltre il canestro nel terzo quarto, è da incubo. BURNS 5 IL MIGLIORE Sì, va bene, alla fine 9 punti e 9 rimbalzi, verrebbe da dire il meno peggio perché siamo ben al di sotto della decenza. CROSARIOL 4 L’impatto non è neanche malvagio, sforna assist in post basso, poi esce velocemente dal match e Cain lo fa a fette. COURNOOH 4 Non fa mai la cosa giusta. QUALLS 4 Qualcosina a rimbalzo, davanti è un pianto. THOMAS 4 C’è ma non si vede. PARRILLO N.G. Tripla quando il match è già andato e 2 rimbalzi in 9’. Non colpevole. ALL. SODINI 4 Travolto da chi è più lungo ma è anche più squadra. Cremona forse ha illuso. La Cantù del derby nobile non ha nè capo nè coda.

OPENJOBMETIS VARESE: Wells 5 (1/5, 1/1), Waller 18 (3/6, 4/8), Okoye 22 (2/7, 4/8), Ferrero 17 (4/5, 2/5), Cain 10 (4/6); Avramovic 5 (2/3, 0/3), Pelle 4 (1/2), Natali (0/1 da 3), Tambone 9 (2/2, 1/6), Hollis 5 (2/6). N.e.: Bergamaschi, Ivanaj. All.: Caja. RED OCTOBER: Culpepper 16 (2/8, 2/6), Smith 7 (3/5, 0/4), Chappell 16 (3/6, 3/6), Burns 9 (4/9, 0/3), Crosariol 2 (1/3); Cournooh 9 (3/3, 1/2), Parrillo 3 (1/2 da 3), Qualls (0/2), Thomas 2 (1/7, 0/2). N.e.: Tassone, Maspero, Raucci. All.: Sodini. ARBITRI: Mazzoni, Vicino, Quarta. NOTE – T.l.: Var 17/20, Can 9/19. Rimb.: Var 51 (Okoye 18), Can 40 (Chappell 10). Ass.: Var 17 (Wells 5), Can 11 (Cournhooh e Crosariol 3). F. tec.: Culpepper 9’41” (19-16). F. ant.: Cournooh 32’24” (72-42) Usc. 5f.: Waller 33’33” (79-47). Progr.: 5’ 6-11, 15’ 25-24, 25’ 60-41, 35’ 81-52. Max vant.: Var 35 (9560), Can 6 (6-12). Spettatori 3.764, incasso di 58.074 euro.

PUNTI

34

1. Darius Johnson-Odom CREMONA

2. Alessandro Gentile BOLOGNA

3. Jaylen Bond PISTOIA

4. Stan Okoye VARESE

5. Julian Wright REGGIO EMILIA

Il nigeriano Stan Okoye, 26 anni, uno dei grandi protagonisti della gara di ieri sera CIAMILLO-CASTORIA

Okoye giganteggia e Varese vola: +31 Cantù disastrosa

1Cajanonsbagliaunamossa:«Siamostatiferoci

econungranritmo,sognavamotuttiunderbycosì» Vincenzo Di Schiavi INVIATO A VARESE

N

ulla, tantomeno questo ottobre tiepido e mite, faceva presagire al Grande Freddo. La Varese di un eccezionale Attilio Caja, per noi il migliore in campo, infioc­ chetta un derby da cofanetto ri­ cordo: Cantù, dopo una serata da incubo, chiude a ­31, peg­ gior k.o. della storia contro i cugini. L’Openjobmetis piazza quattro uomini in doppia cifra e due in doppia doppia (Okoye e Cain), ma è dal manico che sgorga l’impresa. Il coach pave­ se domina tatticamente e men­ talmente il match, offrendo una prospettiva intrigante a una piazza da troppo tempo or­ fana di emozioni. Non sarà par­ ticolarmente talentuosa ma questa Varese pare costruita bene: è lunga, fisicamente pre­ stante ed emotivamente dipen­ dente dal suo allenatore: «So­ gnavamo una serata così ma forse siamo andati anche oltre

– dice Caja –. Avevo chiesto a Pelle, Avramovic e Ferrero di spiegare agli altri cos’è il derby. Evidentemente lo hanno fatto perché dall’inzio ho visto la fac­ cia giusta. Siamo stati feroci, abbiamo trovato il nostro ritmo in difesa che ci ha portato flui­ dità in attacco». Dove tutti, o quasi, hanno partecipato alla festa. Su tutti Stanley Okoye, americano nato da genitori ni­ geriani, ripetutamente evocato da Caja nelle prime due giorna­ te contro Venezia e Milano: «È stato uno dei migliori in pre­ campionato – aveva detto il co­ ach di Varese –, arriverà». STRAPPO Lo ha fatto nella sfi­ da più sentita, con una doppia doppia già spiattellata dopo 18 minuti, vergando, insieme a Waller, lo strappo decisivo a pochi minuti dal riposo. «Ma anche la panchina – riflette Caja – ci ha dato una grossa mano, all’inizio, quando l’at­ tacco non girava». In effetti l’agonismo è quello di un der­ by, mentre l’impatto offensivo,

LA CLASSIFICA

Azerorestano Brindisi,Capo eReggioEmilia ● Classifica: Brescia, Milano, Venezia 6 punti; Avellino, Torino, Bologna, Pistoia, Sassari 4; Varese, Cantù, Pesaro, Trento, Cremona 2; Brindisi, Reggio Emilia, Capo d’Orlando 0. Pross. turno (domenica, 18.15): VeneziaCremona (sabato); PistoiaAvellino (12); R.EmiliaC.d’Orlando (17); TorinoPesaro (17); MilanoBrindisi; Cantù-Trento; Bologna-Sassari (20.45); Brescia-Varese (lunedì). ● COPPE Champions, 2a giornata, oggi: ChalonOrlandina (20.30); Venezia-Aek Atene (20.30, RaiSport) In Eurocup, 2a giornata: Torino-Andorra (20.30, Eurosport Player).

per 15 minuti, è un oltraggio all’acclamatissimo Bob Morse, tiratore divino, e spettatore, al­ meno in avvio, di sbiaditissimi epigoni. Il tiro al piccione col­ lettivo fa cadere le braccia, en­ trambe girano sotto il 35% e al­ lora la differenza la fanno alcu­ ni piccoli dettagli, tipo la difesa di varesina e le scelte di Caja. Fuori Wells, trottola confusio­ naria, dentro Tambone che, in­ sieme alle seconde linee, co­ struisce il 13­0 che spinge Vare­ se davanti (25­16), dopo un breve inseguimento. ZERO Anche Sodini non può certo lisciarsi il suo playmaker. Smith spara alla luna e così pu­ re Culpepper che, quantome­ no, ha il merito di reagire dopo un tecnico figlio della frustra­ zione per un sottomano sba­ gliato. È lui a ricucire (25­24), prima che la coppia Okoye­ Weller sforni tre minuti di fuo­ co, quelli che, a conti fatti, indi­ rizzano il match. Quattro triple (due a testa) diventano oro co­ lato e così Varese tocca il +15 (46­31) prima del the. Sodini va al riposo sconsolato, soprat­ tutto per quello «zero» della sua panchina, consapevole che, gare come queste, in cin­ que non si vincono. E infatti, nella ripresa, monta l’incubo, con Varese che tocca pure il +35. Stavolta hanno avuto ra­ gione gli assenti: solo 9 i tifosi canturini, imbucati chissà do­ ve. Gli altri sono sull’Aventino in conflitto con una proprietà che gocciola dubbi di sussisten­ za. Sodini ci mette la faccia: «Chiedo scusa a tutti, la colpa è mia. Vi assicuro che i giocatori si danno da fare, si allenano be­ ne, ma siamo un gruppo nuovo e, sotto pressione, sono venute fuori tutte le nostre lacune».

CREMONA

«Trauma cranico commotivo con ferite alla fronte e al labbro superiore»: questo il bollettino medico di Johnson-Odom che lunedì a Milano, nel tentativo di sventare uno scippo ai danni della moglie, ha subito una aggressione da due malviventi. Dopo essere stato colpito al volto e aver battuto la testa a terra (con cure presso il Policlinico di Milano) la guardia di Cremona venerdì ha avuto il via libera per giocare. Da mvp contro Pistoia: 34 punti, 40 di valutazione. Indistruttibile.

18

1. Cady Lalanne BRINDISI

1. Stan Okoye VARESE

3. Manuel Omogmo PESARO

4. Tyler Cain VARESE

5. Markus Kennedy PISTOIA

18 13 11 10

ASSIST

8

1. Luca Vitali BRESCIA

2. Manuchar Markoishvili REGGIO EMILIA

2. Ronald Moore PISTOIA

2. Toto Forray TRENTO

2. Jordan Theodore MILANO

6 6 6 6

RECUPERI

DARIUS JOHNSON-ODOM 28 ANNI

Darius l’invincibile

RIMBALZI

© RIPRODUZIONE RISERVATA

BRAVI&CATTIVI di MARIO CANFORA 8

27 23 22 19

7 KULBOKA C. D’ORLANDO Il club è noto per far esprimere talenti: stavolta sta crescendo questo lituano 19enne che il Bamberg, proprietario del cartellino, ha deciso in estate di spedire in Sicilia. Dovesse diventare una guardia pura, tra qualche anno lo vedremo titolare in Eurolega. Per ora, meglio Capo che la fredda Bamberg.

4 L’INIZIO DI REGGIO EMILIA Ok gli infortuni (grave quello di Cervi), va bene il rinnovamento, ma lo 0/3 della squadra di Menetti (foto) non lo ipotizzava nessuno. Ora, per supplire all’assenza di Cervi, c’è chi sogna Bargnani. Ma intanto sono stati avviati contatti con Ortner, tricolore con Venezia, oggi free agent. L’usato sicuro.

7,5 LEONESSA BRESCIA Nella scorsa stagione le vittorie fuori casa di Brescia furono 4. Dopo tre giornate, oggi la squadra di Diana (foto) non solo è capolista ma è già alla metà dell’opera in trasferta grazie ai blitz di Pesaro e Trento, quest’ultimo con una gara gestita alla grande. Da vera Leonessa, insomma.

4 A-2: V. ROMA E EUROBASKET Romane agitate: 0-3 la Virtus, 1-2 l’Eurobasket. E le panchine sono bollenti: Bonora, coach Eurobasket, sembra in uscita. Si è pensato a Capobianco, ma dovrebbe rinunciare alla guida dell’U18 azzurra: difficile che accada. Nella Virtus, invece, al posto di Corbani (foto) già si fanno i nomi di Ticchi o Pancotto.

5

1. Kelvin Martin CREMONA

2. Jordan Theodore MILANO

2. Alessandro Gentile BOLOGNA

4. Maurice Garrett TORINO

4. Lamar Patterson TORINO

4 4 3 3


Basket R Nba: via alla stagione CAVS-CELTICS E POI WARRIORS COI ROCKETS

La stagione Nba si apre stanotte con due partite, entrambe in diretta su Sky Sport 2. Alle ore 2 italiane i Cavs ospiteranno i Celtics dell’ex Kyrie Irving, A seguire (ore 4.30) scenderanno in campo i campioni di Golden State, in casa contro i Rockets di Mike D’Antoni che schiereranno per la prima volta in regular season la

MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

coppia James Harden-Chris Paul. Domani notte la prima di Marco Belinelli in maglia Hawks, con Atlanta che aprirà a Dallas. Giovedì sarà invece la volta di Danilo Gallinari al debutto coi Clippers, impegnati in casa dei Thunder (con Paul George e Carmelo Anthony accanto a Russell Westbrook).

FORMULA In attesa di una possibile nuova versione dei playoff, che secondo le intenzioni del commissioner Adam Silver qualificherebbe alla postseason le 16 migliori, senza distinzione di conference, saranno ancora le prime 8 dell’Est e le prime 8 dell’Ovest a qualificarsi.

Pronti per il tris

LE DATE La regular season terminerà l’11 aprile 2018, con i playoff che scatteranno tre giorni dopo, sempre al meglio delle 7 partite. Le finali per il titolo sono previste invece dal 31 maggio al 17 giugno (data limite per gara-7). La chiusura del mercato è fissata per l’8 febbraio 2018.

LeBron James, 32 anni, in entrata contro Kevin Durant, 29 AFP

31

ESTERO Tre le partite fuori dai confini statunitensi (e canadesi). Il 7 dicembre a Città del Messico si sfideranno Oklahoma City e Brooklyn. Due giorni dopo i Nets bisseranno contro i Miami Heat. L’11 gennaio a Londra sarà la volta di Boston Celtics contro Philadelphia 76ers.

IL NOSTRO RANKING 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30.

GOLDEN STATE CLEVELAND CAVS HOUSTON ROCKETS SAN ANTONIO SPURS BOSTON CELTICS OKLAHOMA CITY THUNDER WASHINGTON WIZARDS MINNESOTA TIMBERWOLVES L.A. CLIPPERS MILWAUKEE BUCKS TORONTO RAPTORS PORTLAND TRAILBLAZERS UTAH JAZZ MIAMI HEAT CHARLOTTE HORNETS PHILADELPHIA 76ERS NEW ORLEANS PELICANS DENVER NUGGETS MEMPHIS GRIZZLIES DETROIT PISTONS DALLAS MAVS ORLANDO MAGIC BROOKLYN NETS INDIANA PACERS NEW YORK KNICKS L.A. LAKERS PHOENIX SUNS SACRAMENTO KINGS ATLANTA HAWKS CHICAGO BULLS

DA TITOLO DA PLAYOFF OUTISIDER DA LOTTERIA

Warriors-Cavs, la sfida infinita Massimo Oriani

N

on vogliamo fare i guastafeste, come quelli che uscendo dal cinema commentano ad alta voce il film che voi state apprestandovi a vedere svelandovi l’assassino. Ma – suvvia, siamo sinceri – come andrà a finire la stagione Nba che parte stanotte con due big match, lo sanno già tutti... Golden State resta una spanna davanti alle altre, LeBron compreso.

1

Quindi Warriors imbattibili? Sì, inutile girarci attorno. Al netto di infortuni non c’è partita. Un quartetto di stelle così non ce l’ha nessuno. Durant, Curry, Thompson e Green formano l’«asse del bene», o del male se gli giochi contro. Futile sarà la resistenza delle altre tre squadre da corsa a Ovest. Houston, con Chris Paul arrivato a far coppia con James Harden, Oklahoma City, che ha inserito una coppia di All Star, Paul George e Carmelo Anthony, per dar man forte a Mr. Tripla Doppia, Russell Westbrook, e San Antonio, che ha cambiato poco ma resta sempre... San Antonio. A Est è lotta a due tra Cavs e Celtics, che, dopo essersi sfidate in finale di conference, si sono scambiate i play: Irving per Thomas (infortunato, rientrerà a inizio 2018). Cleveland resta davanti perché ha il miglior giocatore al mondo, LeBron James. Ma Boston col new look è intrigante, anche in prospettiva futura, avendo ancora scelte nel cassetto da poter tirar fuori a stagione in corso o la prossima estate. Attenti anche a Washington, che potrebbe emergere come terza forza

clic I BOOKMAKERS PUNTANO ANCORA SUI WARRIORS AL 66.7% BICAMPIONI ● Il campionato deve ancora cominciare che già è caldissimo il fronte delle scommesse sul numero di vittorie delle 30 squadre. Secondo i bookmakers di Las Vegas, saranno ancora i Golden State Warriors a prevalere (67.5), davanti agli Houston Rockets (55.5), ad un trio ex-aequo formato da Boston Celtics, Cleveland Cavs e San Antonio Spurs (54.5) e agli Oklahoma City Thunder (53.5). Ultimi i Bulls (22). Sempre i campioni in carica dei Warriors vengono dati per favoriti per la conquista del titolo 2018 al 66.7% davanti ai Cavs quotati solo al 10%. Kyrie Irving, 25 anni, play Celtics AFP

con John Wall e Bradley Beal e Otto Porter.

2

Mvp: LeBron o Durant? Calma, non ci sono solo loro. Kawhi Leonard è uno dei più papabili. Le cifre di Westbrook caleranno ora che ha accanto George e Melo. Idem per Harden con Paul. Sarà bello anche vedere se Steph Curry tornerà ai livelli del 2016 dopo aver fatto un passo indietro l’anno scorso per aiutare il processo d’integrazione di Durant.

3

Sarà l’anno dei rookie? Le premesse ci sono tutte. Markelle Fultz coi Sixers, Lonzo Ball coi Lakers, Jayson Tatum coi Celtics, ma anche Dennis Smith Jr. a Dallas o Josh Jackson ai Suns, sono tutti giocatori in grado di avere immediatamente un impatto importante. Occhio anche ai due europei chiamati tra i top 10: il finlandese Lauri Markkanen dei Bulls e il francese Frank Ntikilina dei Knicks. Ah, c’è pure Ben Simmons a Phila, prima scelta assoluta nel 2016 ma fermo per tutta la scorsa stagione perché infortunato e quindi ancora matricola.

4

Sixers e Wolves, è la volta buona? Ci sbilanciamo e diciamo di sì. I «trust the process» 76ers (fidatevi del progetto, cioè tanking spinto per accumulare scelte alte al draft) sembrano arrivati al punto giusto della maturazione per puntare ai playoff. A patto che Joel Embiid resti sano. Minnesota ha aggiunto Jimmy Butler, un All Star, al talento di Towns e Wiggins. E’ a Ovest, quindi ha la strada in salita, ma può diventare la quarta forza della conference.

5

Wade può ancora essere decisivo? Sì e no. Sì perché giocando coi Cavs avrà la chance di giocare minuti decisivi ma senza però arrivarci sfiancato come accadeva ultimamente a Miami. No perché non ha certo più l’esplosività dei tempi d’oro. Se centellinato, può essere una discreta arma in più.

6

E gli italiani? Marco Belinelli si trova in una squadra molto modesta, Atlanta, che non lotterà per i playoff. Saprà ritagliarsi il suo spazio e avrà anche la chance di mettere a referto cifre rilevanti che verranno buone per il prossimo contratto, visto che è in scadenza. Danilo Gallinari invece giocherà negli ambiziosi Clippers, orfani però di Chris Paul. Squadra non semplice da decifrare ma che non appare da corsa a Ovest, non da primissimi posti insomma.

7

Come è cambiato il calendario? Eliminate le 4 partite in 5 giorni che avevano spinto molti allenatori a lasciare a riposo le loro stelle, infuriando chi pagava il biglietto per vederle giocare scoprendo solo all’ultimo che se ne stavano in panchina in borghese. Per questo la lega multerà chi lo farà senza validi motivi di salute e ha incoraggiato le squadre che volessero regalare un turno di stop a una delle loro star a farlo nelle gare casalinghe.

8

Quale sarà la peggior squadra Nba? I Chicago Bulls sembrano destinati a chiudere all’ultimo posto. Non si capisce bene quale sia il piano di batta-

RIl giocatore in attività con più finali consecutive è LeBron James con 7 (3 vinte) RIl primo derby

italiano Gallinari vs Belinelli si giocherà il 22/11 ad Atlanta

RDomani notte

Detroit inaugurerà il suo nuovo impianto: la Little Caesars Arena

Chris Paul, 32 anni, play di Houston AFP

glia. Hanno perso Butler, Rondo e Wade, il quintetto dovrebbe essere formato da Dunn, Holiday, LaVine, Portis, Robin Lopez... Quo vadis?

9

Sarà l’ultimo anno di LeBron ai Cavs Tutto lascia intendere che si vada in quella direzione. Il rapporto col proprietario Gilbert si è di nuovo guastato, il titolo alla sua città lo ha portato, quindi potrà lasciare con l’animo più leggero. L.A. (sponda Lakers) chiama, è probabile che a luglio il Prescelto risponda.

10

Come andranno i Knicks nell’anno primo post Phil Jackson-Melo? Male. Ma almeno si sono liberati della soap opera quotidiana che i due alimentavano attraverso i media. Gli converrebbe perdere per puntare a una scelta alta nell’ultimo anno con l’attuale formato della lotteria, ma difficilmente accadrà, dura farlo al Madison. Nota a margine: curioso che la squadra della città che produce play a go-go, non ne abbia uno decente da secoli...

11

Un giocatore da tenere d’occhio? Non è un nome nuovo, ma Giannis Antetokounmpo è ormai il più spettacolare della lega. Il greco dei Bucks vale il prezzo del biglietto da solo.

12

Quanti europei ci saranno questa stagione nelle 30

squadre? Saranno 74, un record. Trent’anni fa erano 7, nel ‘97 eravamo saliti a 19, dieci anni fa a 66. © RIPRODUZIONE RISERVATA

1Golden State imbattibile, Cleveland favorita a Est: si va verso la stessa finale

degli ultimi due anni. Rockets, Thunder, Spurs e Celtics le altre di prima fascia


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Golf R I successi dell’Open d’Italia

MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

CHE NUMERI!

73

● mila gli spettatori che hanno affollato i 4 giorni di gara al Club Milano nel Parco di Monza, 28.000 nell’ultima giornata. Cifre record il golf italiano

7

● milioni di dollari il montepremi, circa 6 milioni di euro. Al vincitore, l’inglese Tyrrell Hatton, sono andati 990.398 euro.

50

● i Paesi del mondo che hanno visto l’Open d’Italia. Pubblico stimato: 436 milioni per le dirette e 393 milioni per gli highlights. Numeri enormi

Ovazioni e grande affetto su ogni buca e a ogni colpo per Francesco Molinari. (nella foto Ansa).Ma applausi per tutti

La Lombardia dei record stravince

1Nel 2018 il torneo a Milano o Monza, poi verso Roma 2022 si pensa a Toscana e Puglia Stefano Cazzetta

«M

ilano e la Lombardia sono importanti per il golf, un posto difficilmente sostituibile»: così il presidente federale Franco Chimenti, a Gr parlamento, ha risposto all’appello rivolto in due occasioni dal governatore Roberto Maroni di confermare l’Open d’Italia in Lombardia per i prossimi tre anni, a parità di contributo istituzionale, cioè 500.000 euro a edizione, aggiungendo: «Ci metto anche l’inflazione». Il senso delle sue parole è chiaro: il golf rappresenta un enorme volano per la promozione del territorio e per lo sviluppo del turismo. «Perché - spiega ancora Maroni - in Lombardia non ci sono solo fabbriche e tecnologia. Questa regione ospita ben 11 Siti Unesco, che significano Patrimonio dell’Umanità. Nessun’altra regione italiana può vantare un numero simile. Eventi di questo livello sono necessari per fare conoscere le nostre belle arti e il nostro patrimonio culturale». Maroni e Chimenti, ovviamente, si fanno forti dell’enorme successo della 74a

Franco Chimenti, presidente Fig

RChimenti risponde

a Maroni: «Vero, questi posti sono insostituibili»

edizione al Club Milano nel Parco di Monza, conclusasi con la vittoria dell’inglese Tyrrell Hatton, astro nascente, che ora occupa la 17 a posizione nel ranking mondiale (era 22°). RECORD Lo spettacolo di pubblico è stato straordinario: 73.000 presenze in 4 giorni. Un record. Una vera festa per appassionati e no: tantissime famiglie e soprattutto tanti bambini, tutti con cappellino d’ordinanza, instancabili nella caccia alla pallina, al guanto o all’autografo dei grandi campioni. Do-

po quello che si è visto, fa quasi tenerezza il ricordo di edizioni lontane nel tempo, in cui, nonostante la presenza di grandi campioni, non si andava oltre qualche centinaio di spettatori. Ma era un altro golf. Oggi la missione è aprire le porte, renderlo sport per tutti: senza distinzioni di sesso, età o ceto sociale. Alla stregua di realtà come l’America o i Paesi anglosassoni, ma anche più vicine a noi come la Spagna o la Francia. Il presidente Chimenti ha di fatto accolto l’invito: salvo sorprese, il 75° Open sarà ancora in Lombardia. La candidatura forte è quella del Castello di Tolcinasco, alle porte di Milano, che ha già ospitato 5 edizioni (tutte di buon successo) dal 2004 al 2008. Ma occhio a una nuova disponibilità da parte del Club Milano che ha il grosso vantaggio di essere inserito nel Parco Reale, caratteristica che favorisce la naturale contaminazione tra chi segue la gara per scelta e chi invece la scopre casualmente durante una gita in bici, un allenamento podistico o una semplice passeggiata. IL FUTURO Comunque, se diamo per buona la sede di Milano

Maroni presidente Lombardia

RLa Ryder a Parigi è già un successo: tutto esaurito per l’edizione 2018

per il 2018, è meglio non sbilanciarsi su quelle successive. L’Open d’Italia, torneo che grazie ai 7 milioni dollari di montepremi fa parte delle Rolex Series, è la tappa annuale più importante per l’avvicinamento alla Ryder Cup 2022 in programma al Marco Simone di Roma. Per questo evento è sceso in campo direttamente il governo centrale. Il ministro dello Sport Luca Lotti ha fermamente creduto nel progetto, investendo un bel po’ di denaro pubblico (60 milioni di contributo per 11 anni più garanzie per 97). In

cambio ha chiesto che la Road To Rome coinvolgesse quanto più possibile l’Italia intera. Ecco perché, per il futuro, sono fortemente in gioco, al momento, la Toscana e la Puglia. Milano è la piazza più «calda» ma la geopolitica golfistica ha le sue ragioni. I 90.000 tesserati del 2016 stridono con un progetto importante come la Ryder. Bisogna farli screscere assolutamente. RYDER 2018 Aspettando Roma 2022, entra nel vivo l’operazione Parigi 2018. A poco meno di un anno dalla sfida (28-30 settembre) ieri i due capitani, Jim Furyk per gli Stati Uniti e Thomas Bjorn per l’Europa, si sono ritrovati al National di Parigi, il campo che ospiterà la sfida 2018. In serata la cena ufficiale nella Reggia di Versailles. In programma anche il ricevimento dal parte del presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron. Alle cerimonie partecipa Gian Paolo Montali, direttore del progetto italiano. Appena arrivato gli hanno comunicato che i biglietti messi in vendita sabato sono esauriti. La Ryder 2018 è già sold out. La febbre sale. L’Italia non dovrà sfigurare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

RYDER 2018

Capitani di Europa e Usa nelle scuole

● Manca poco meno di un anno all’appuntamento con la Ryder Cup 2018, che si disputerà sui campi del Le Golf National a Guyancourt, nella regione di Parigi dal 28 al 30 settembre. Per ricordare la data, sono stati organizzati due giorni di celebrazioni che culmineranno oggi in una partita virtuale alla Tour Eiffel. Ieri i due capitani Thomas Bjorn per l’Europa e Jim Furyk per gli Usa sono stati ospiti di una scuola della cittadina che sta seguendo un programma ispirato al golf.

Sci R Verso il via della Coppa

Innerhofer contro la Vonn «Triste la sfida agli uomini» 1Acciacchi azzurri: la Brignone non ha sciolto la riserva per Soelden. Fill e il mal di schiena Marisa Poli

T

ra Vonn e infortuni, lo sci azzurro si prepara all’avvio di coppa del Mondo (il 28 e 29 ottobre con i giganti di Soelden). Solo a maggio si saprà se la Fis consentirà a Lindsey Vonn di partecipare alla discesa maschile di Lake Louise,

intanto Christof Innerhofer fa sapere il suo totale dissenso. L’azzurro, ha le idee chiare: «Lindsey Vonn vuole gareggiare contro gli uomini in una gara di coppa del Mondo? La trovo un’operazione di triste marketing. Non ha senso». Un’opinione espressa prima al Forum Sport e Business del Gruppo 24 Ore e poi ribadita all’evento che in via Manzoni, a Milano, ha riunito di due azzurri che la prossima stagione correranno con il marchio Falconeri sul casco (Innerhofer e Sofia Goggia, per un triennio). «Non c’è ragione perché gareggi con noi, perché su quella pista di Lake Louise già può scendere con le donne. Davvero vuole misurar-

si con gli uomini? Allora venga a Kitzbuehel. E in più il suo numero di pettorale potrebbe incidere sul risultato della gara, perché uno dovrebbe partire dopo. In più ora secondo me non è più nemmeno forte come qualche stagione fa. Credo sia più un modo per attirare sponsor e attenzioni». E la Goggia sull’argomento chiosa così: «Gareggiare con gli uomini? A be basterebbe battere tutte le donne. Mi sento bene in gigante, credo anche di essere molto migliorata in discesa. Mi avvicino a Soelden tranquilla, non sono più la Goggia che doveva rivelarsi, come un anno fa». INFERMERIA Innerhofer sarà

Sofia Goggia, Sandro Veronesi (presidente Calzedonia) e Innerhofer

di ritorno a Lake Louise dopo l’infortunio al ginocchio sinistro che l’ha tenuto fuori da Kitzbuehel in poi. «Ho lavorato molto bene in primavera, non è stato altrettanto buono il meteo in Sud America. Con i test sugli sci sono un po’ indietro. Ma sono soddisfatto del mio gruppo, del mio skiman Kalamar e di Raimund Plancker che lavora

con me e mi ha sempre seguito in questi mesi. Mi concentrerò sulla velocità, non ho potuto migliorare i miei punti in gigante e non posso quindi puntare su questa specialità — spiega —. L’obiettivo? Passo dopo passo vedremo, ma vorrei tornare a vincere». In casa Italia ci sono due questioni aperte. La più vicina, perché la prima gara che

la dovrebbe vedere al via è il gigante di Soelden del 28 ottobre, riguarda Federica Brignone. L’infiammazione che l’ha costretta ad anticipare il rientro dal Sud America non è guarita del tutto e ora dovrà decidere se partecipare o meno a Soelden. «Deciderà nei prossimi giorni — dice il presidente federale Flavio Roda — L’infiammazione c’è, ma sono convinto che Federica a Soelden ci sarà». La Brignone proverà a sciare domenica in Val Senales, dove sono radunate le compagne. E Peter Fill invece sta cercando di risolvere il mal di schiena che lo fa soffrire da quattro mesi. «Mi ha dato fastidio nella preparazione e ora sugli sci — spiega Fill, da oggi impegnato negli allenamenti allo Stelvio — . Non so bene da che cosa è provocato, se rimane così non è ottimale, ma ci stiamo lavorando. Di certo non mi ha lasciato fare quello che volevo». © RIPRODUZIONE RISERVATA


Pallavolo R L’intervista

MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Sylla 2.0

TENNIS:PERILMASTERS

Dentro Cilic e Dimitrov E sperano altri sette

«Ho avuto paura ma il doping è solo per i deboli»

M

ancano tre settimane di tornei al Masters di fine stagione a Londra (12-19 novembre) e si surriscalda la corsa ai quattro posti che ancora devono essere assegnati (già dentro Nadal, Federer, Sasha Zverev e Thiem). Salvo disastri improbabili, sono ormai certi del pass anche Cilic e Dimitrov, dunque la battaglia si concentra ancora su due posti, con Goffin e Carreno Busta al momento settimo e ottavo della race stagionale, ma con altri sette (fino a Del Potro, attualmente 18°) che possono sperare, considerando che il Masters 1000 di Bercy, con i suoi 1000 punti al vincitore, può stravolgere tutto soprattutto se Nadal e Federer non ci saranno, aprendo il ventaglio dei favoriti.

1La schiacciatrice in un mese dalla positività

all’assoluzione per intossicazione alimentare

Davide Romani

INVIATO A BERGAMO

I

l sorriso è tornato a brillare sulla faccia d’angelo che qualcuno in questo mese ha messo in discussione. Miriam Sylla da venerdì è stata riabilitata — era intossicazione alimentare — dopo la positività al Clenbuterolo (controllo il 6 agosto, esito il 4 settembre). Un sorriso da combattente: «Ogni mattina, in questo mese, ho ascoltato “Combattente” di Fiorella Mannoia. Una canzone che rappresentava al meglio il mio vissuto in questo periodo. Mi ha dato forza». Torniamo al 4 settembre... «Ho pensato che fosse uno scherzo quando il dottore mi ha comunicato la positività al clenbuterolo. Le mie certezze stavano crollando. Ho pensato: mi danno 4 anni, la mia carriera è finita». Quanto sono durati questi brutti pensieri? «Sono durati fino a quando hanno comunicato la positività della giocatrice serba (Antonijevic, ndr). Se ero da sola non avrei saputo come provare la mia innocenza. Da quel giorno invece ho capito che c’era qual-

MI HA FATTO MALE VEDERE IL MIO NOME ASSOCIATO A QUESTE COSE MIRIAM SYLLA SULLE ACCUSE

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Se dovesse ritornare in Cina con la Nazionale? «Avrei un po’ di paura. Di certo mi porterei una valigia con il cibo».

cosa a cui aggrapparmi. E il primo passo è stato fare il 6 settembre l’esame del capello».

Cosa le ha insegnato questa vicenda? «Ho capito che nelle difficoltà le persone che ti aiutano non sono tante rispetto a quelle che tu conosci. Credo che se non fossi stata a Bergamo ma in un club diverso forse mi avrebbero strappato il contratto in faccia. Qui non hanno avuto il minimo dubbio».

● i giorni trascorsi dal 4 settembre (la comunicazione della positività a Sylla) al 12 ottobre quando l’Fivb ha “riabilitato” l’atleta di Bergamo

Per lei cosa rappresenta la parola doping? «E’ una debolezza. Un atleta che non crede nei propri mezzi cerca un aiuto esterno per raggiungere i propri obiettivi. E io non mi sento debole». Cosa le ha fatto male di questa vicenda? «Mi ha fatto male vedere il mio nome associato al doping e sapere che i miei genitori potessero soffrire di questo. Ho anche pensato ai miei fratellini Kumba di 12 anni e Malik di 10. A come spiegargli tutto». E sui social si sono moltiplicati ogni tipo di commenti. «Li ho letti tutti. Qualcuno è andato pesante. Questa cosa di leggerli mi ha dato carica. Perché ho pensato: “io sono di più”. Voglio ringraziare quelli che mi hanno insultato perché mi hanno dato ancora più forza». La persona che le è stata più vicina? «A livello di pallavolo tante compagne mi sono state vicine. E tra i tanti amici, uno speciale è stato sempre presente (un giocatore della Caloni Bergamo che gioca in A-2, ndr)».

C’è qualcuno che l’ha delusa? «Una in particolare, da atleta pensavo che ragionasse e fosse in grado di scindere i vari casi. Ho capito invece che è una persona che non collega il cervello e parla a vanvera vomitando cattiverie. Questa persona ha capito poco dalla vita (il riferimento è alla beacher Greta Cicolari che su Facebook ha scritto «La faccia “d’angelo” non è sinonimo di onestà», ndr). Da questa persona voglio le scuse e anche in fretta». Si sente cambiata? «Sì, mi sento più matura. Riesco ad apprezzare le piccole cose. Come poter rimettere la felpa della mia società dopo un mese e mezzo in cui non potevo nemmeno metterla». Il primo sms dopo la notizia della positività? «Mi è arrivato dalle compagne di Nazionale: “Sei una bomber e supererai tutto da tale. Forza siamo con te, se ti serve ci siamo”. Mentre dopo la bella notizia i messaggi si sono moltiplicati. Sono saliti tutti sul carro

Miriam Sylla, 22 anni, schiacciatrice a Bergamo dal 2013 MARINI

del vincitore». Le azzurre durante l’Europeo le sono state molto vicine... «Sono state straordinarie (con la Georgia avevano scritto 5cuore13, riferito a Sylla e Malinov, ndr). Abbiamo fatto un grande lavoro quest’estate e l’Europeo racchiudeva tutto questo sforzo. Mi dispiace non aver potuto aiutare le mie compagne anche se in quell’Europeo io c’ero. Ero a casa ma era come se fossi in panchina». © RIPRODUZIONE RISERVATA

TORNARE IN CINA? CI ANDREI CON UNA VALIGIA PIENA DI CIBO MIRIAM SYLLA SULLA CARNE CINESE

LA GUIDA

Champions al via: Conegliano gioca in Ungheria su Fox Inizia in Ungheria il viaggio dell’Imoco Conegliano in Champions: oggi affrontano il Linamar Bekescsabai nell’andata del secondo turno preliminare. Diretta su Fox Sports HD (canale 204 Sky) ore 18. SOKOLOV (m.g.) Saranno valutate dallo staff medico della Lube oggi, a 48 ore dall’infortunio subito a Vibo, le condizioni della caviglia destra di Sokolov che ha riportato una distorsione. TROFEO GAZZETTA Uomini (1a) 6: Juantorena, Abdel-Aziz, Sabbi, Dzavoronok, Clevenot, Atanasijevic,Starovic, 5: Sander, Ngapeth, Finger, De Cecco, Giuliani, Lanza, Jaeschke, Donne 6: Egonu, Hill, Tomsia, Sorokaite, Mingardi, Haak, 5: Bartsch, Wolosz, Mitchem, Tirozzi, Degradi, Bianchini.

LA PRESENTAZIONE

Taiwan Excellence, Latina parla cinese Valeria Benedetti ROMA

F

ederazione, Lega (con tanto di presidente De Micheli), Coni. C’erano tutti alla presentazione della Taiwan Excellence Latina. Un evento in grande stile voluto a Roma (dove nel 1960 è arrivata la prima medaglia olimpica di taiwan) dal nuovo sponsor di Latina. Un abbinamento arrivato quasi per caso che ha rilanciato alla grande la società laziale.

GRAZIE PEI-HUNG Tutto nasce dal desiderio di giocare del palleggiatore taiwanese Pei-

James Huang riceve la maglia di Latina dal dirigente Gigi Goldner

33

Hung Huang, 27 anni, un’esperienza in Spagna e un Asiatico per Club vinto. Lo aiuta a cercare contatti Federico Rampazzo, allenatore, con esperienze anche in Russia, trasferito a Taipei dove è stato anche c.t. della nazionale femminile e ha messo su famiglia. Lui trova il contatto con Latina che è interessata ma deve trovare ancora uno sponsor. E lo sponsor si affaccia proprio da Taiwan, dove Huang è abbastanza popolare (la sua pagina Facebook ha 35000 follower): di fatto è la camera di commercio dell’isola che è interessata ad aprire una collaborazione italiana per i propri marchi (Asus, Acer, D-Link fra gli altri)

ENTUSIASMO Ieri al Foro Italico c’era il chairman dell’Ente per lo sviluppo del commercio estero di Taiwan James C.F. Huang (anche ex ministro degli esteri), che ha assistito alla gara di esordio di domenica: «A Taiwan erano in 122.000 di notte davanti alla tv per vedere questa partita» ha raccontato. Una sponsorizzazione quindi importante (un anno di impegno per ora, si parla di un milione di euro) che porta nuove risorse al volley italiano. E l’a.d. di Lega Massimo Righi ha subito lanciato l’idea dell’opening day del prossimo anno direttamente a Taiwan. L’entusiasmo ha contagiato tutti. © RIPRODUZIONE RISERVATA

I TORNEI Questa settimana si giocano tre tornei maschili. A Mosca (631.700 e, veloce indoor) Carreno prima testa di serie e campione in carica, dunque in posizione delicata e tre azzurri al via: Lorenzi (trova Djere), Fabbiano (Dzhumur) e Seppi (Vesely). A Anversa (589.185 e, veloce indoor) la prima testa di serie è l’idolo di casa Goffin, mentre Kyrgios cerca punti e riscatto. Si qualifica Travaglia, 3-6 6-3 6-4 al canadese Pospisil e adesso trova lo spagnolo Ferrer. A Stoccolma (589.185 e, veloce indoor) guida il seeding Dimitrov, Del Potro è campione uscente e deve vedersela indirettamente, in proiezione Masters, con Anderson e Sock. Al via Fognini, che trova Jaziri; Giannessi, opposto a Chardy e Bolelli, che si qualifica battendo l’ucraino Marchenko 6-3 1-6 7-6 (2). ri.cr. © RIPRODUZIONE RISERVATA

CLASSIFICHE Uomini: 1. Nadal (Spa) 10.465; 2 Federer (Svi) 8.505; 3 Murray (Gb) 5.290; 4. (5) Cilic (Cro) 4505; 5. (4) A. Zverev (Ger) 4400; 6. (7) Thiem (Aut) 3935; 7. (6) Djokovic (Ser) 3765; 8. (9) Dimitrov (Bul) 3590; 9. (8) Wawrinka (Svi) 3440; 10. Goffin (Bel) 2885. Italiani: 27. (28) Fognini 1695; 40. (39) Lorenzi 1155; 75. (76) Fabbiano 699; 88. (85) Seppi 626; 106. (107) Cecchinato 524; 120. (126) Berrettini 468; 131. (133) Travaglia 432. Donne: 1. Halep (Rom) 6.175; 2. Muguruza (Spa) 6.135; 3. Ka. Pliskova (Cec) 5.605; 4. Svitolina (Ucr) 5.465; 5. V. Williams (Usa) 4642; 6. Wozniacki (Dan) 4540; 7. Ostapenko (Let) 4510; 8. Kuznetsova (Rus) 3950; 9. Garcia (Fra) 3860; 10. Konta (Gb) 3795. Italiane: 77. (75) Giorgi 789; 84. ((2) Schiavone 745; 102. (99) Vinci 637; 140. (138) Paolini 411; 180. (280) Errani 311. Next Gen: 1. A. Zverev (Ger) 4490; 2. Rublev (Rus) 1219; 3. Khachanov (Rus) 1045; 4. Shapovalov (Can) 926; 5. (6) Donaldson (Usa) 890; 6. (5) Coric (Cro) 886; 7. (8) Hyeon Chung (S.Cor.) 740; 8. (7) Medvedev (Rus) 737. Italiani: 15. Berrettini 401; 54. Quinzi 138; 71. Caruana 87.

Marin Cilic, numero 4 Atp


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Atletica R Presentata la EA7 Milano Marathon 2018

MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

La maratona di Milano insegue altri record E fa da Trials

I TEMI

Obiettivo 20.000 E più attenzione all’universo donne

1Crono e presenze: che obiettivi Farà da selezione per gli Europei Andrea Buongiovanni MILANO

L

1«Vogliamo

percorso che, soprattutto nei primi km, diventerà ancora più veloce e scorrevole), al tetto dei 20.000 partecipanti complessi­ vi (sebbene la gestione organiz­ zativa dei quartetti, oltre una certa quota, si faccia sempre più complicata) e a un ulteriore incremento delle quote da de­ stinare in beneficienza. E il fat­ to che il 90% delle richieste sia già stato assegnato fa ben spe­ rare. Il tutto, in linea con quello che avviene nel mondo, pas­ sando da un coinvolgimento sempre più importante delle runners donne.

a più veloce, anche nel presentarsi. All’edizione numero 18 della naratona di Milano, per la seconda volta consecutiva griffata EA7 Em­ porio Armani, mancano ancora quasi sei mesi, visto che si di­ sputerà domenica 8 aprile. Ma la macchina organizzativa gira a pieno ritmo (un evento del genere richiede 365 giorni di lavoro all’anno) e le iniziative correlate pullulano. Con obiet­ tivi chiari, da in­ quadrare nel va­ SELEZIONE La sto panorama IL NUMERO prossima mara­ delle maratone tona, poi – signi­ nazionali e non ficativa novità – solo: migliorare i sarà strategica prestigiosi re­ anche in chiave cord già ritoccati azzurra. Come nella scorsa edi­ Quella dell’8 aprile annunciato dal zione. Tre su tut­ sarà l’edizione della vicepresidente ti. Quello «all­co­ Enzo Parrinello, mers» su suolo maggiore età: con il consiglio fede­ italiano, l’8 apri­ tanti prestigiosi rale, infatti, su le scorso centra­ primati da inseguire proposta del set­ to dopo otto anni tore tecnico gui­ dal 25enne keniano Edwin Ko­ data da Elio Locatelli e del­ ech, splendido vincitore in l’advisor per le prove di Endu­ 2h07’13”. Quello relativo al nu­ rance, Antonio La Torre, presto mero degli arrivati: 5302 sui ratificherà il fatto che la gara 42.195 km (con un incremento diventerà prova di selezione del 42.6% rispetto all’edizione per la composizione della Na­ 2016) e 10.048 in staffetta, per zionale maschile che affronterà un totale quindi di 15.350. E, gli Europei di Berlino 2018 (le l’ultimo, ma forse il più signifi­ maratone sono in programma cativo, quello legato al pro­ domenica 12 agosto, ultimo gramma Charity che, grazie al­ giorno della rassegna). La Fi­ le Onlus in gara, ha raccolto la dal, con Daniele Meucci cam­ roboante cifra di 1.5 milioni di pione uscente e di fatto già con­ euro. vocato d’ufficio, per gli altri (fi­ no a un massimo di sei atleti GLI OBIETTIVI La Milano Ma­ convocabili, visto che si correrà rathon diventa maggiorenne e anche per la Coppa Europa per può dunque permettersi di pen­ Nazioni, dove l’Italia sarà chia­ sare sempre più in grande. Ecco mata a migliorare la quarta allora il possibile attacco alle piazza di Zurigo 2014), porrà 2h07’00” (grazie anche a un due minimi. Uno per chi lo inse­

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Le nuove maglie indossate, agli estremi, da due testimonial. Poi, da sinistra, Andrea Trabuio, Anoushka Borghesi, Valerio Chiaronzi, Roberta Guaineri, Paolo Bellino e Andrea Monti LAPRESSE

super tempi – dice Paolo Bellino, dg di Rcs Sport – e ancora più fondi» Lino Garbellini MILANO

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L’arrivo di Edwin Koech, 25 anni, il 2 aprile scorso con il tempo ufficiale di 2h07’13”, record di maratona su suolo italiano LAPRESSE

CRONOLOGIA RECORD ALL-COMERS

La cronologia del record maschile «all-comers» in maratona su suolo italiano TEMPO 2h09’43” 2h08’23” 2h07’45” 2h07’18” 2h07’13”

NOME FABIAN RONCERO JOSEPH CHEBET SIMRETU ALEMAYEHU BENJAMIN KIPTOO EDWIN KOECH

guirà prima dell’8 aprile; un al­ tro, più accessibile. per chi in­ vece lo cercherà proprio sulle strade del capoluogo lombar­ do. Insomma: la Milano Mara­ thon sarà una sorta di Trials. A tutto vantaggio della qualità del cast. Lo stesso accadrà in campo femminile con quella di Roma (qui Valeria Straneo, se fornirà prove di ritrovata effi­ cienza, godrà dello status di Meucci). Col paradosso (me­ glio dire l’assurdità), che le due gare si disputeranno nuova­ mente nella stessa giornata.

NAZ. SPA KEN ETI KEN KEN

LUOGO CARPI TORINO TORINO ROMA MILANO

DATA 13/10/96 11/5/97 1/4/01 22/3/09 2/4/17

LA CITTÀ «Non ci si abitua alla maratona, la maratona si ama» ha detto ieri Andrea Monti, il direttore della Gazzetta, «sorel­ la e madre» della maratona, in riferimento al fatto che la gara viene salutata dalla cittadinan­ za con favore. Milano, è inne­ gabile, sta crescendo in tutto. Ma quella che fa sport, anche se strizza l’occhiolino all’Olimpia­ de invernale 2026, a partire da impianti e strutture, è rimasta indietro. La maratona dei re­ cord può aiutarla a crescere. © RIPRODUZIONE RISERVATA

a EA7 Milano Mara­ thon è alla prova della maturità. Quella del­ l’edizione n. 18 è una nuova sfida, ma il percorso fatto in questi anni e i continui mi­ glioramenti promettono be­ ne. «Sono contento che la maratona a Milano abbia trovato una sua stabilità, la citta cambia forma, la 42 km deve adeguarsi, ma in que­ sta fase ha trovato una sua identità», racconta Linus, il direttore artistico di Radio Deejay che ha seguito la ga­ ra dai suoi esordi. Dello stes­ so avviso è l’assessore allo Sport del Comune di Mila­ no, Roberta Guaineri: «È la gara di corsa che ha avuto il maggior sviluppo in Italia, fino al record di partecipan­ ti nel 2017». PROGETTO IN ROSA La valo­ rizzazione dei luoghi e un legame sempre più stretto con la città sono elementi importanti delle ultime edi­ zioni, a cui per il 2018 s’ag­ giunge un’attenzione parti­ colare all’universo femmini­ le: sono sempre di più le donne che corrono. Un pro­ getto di running al femmini­ le vedrà come protagoniste alcune «voci rosa» di Rds Radio, insieme ad altre testi­

monial, oltre a Io Donna come media partner. Presente per il secondo anno consecutivo lo sponsor tecnico EA7 Emporio Armani, svelate le nuove ma­ glie tecniche, arancione e blu. «Lo sport per noi è un mondo importante, così come lo sono i valori che trasmette» racconta Anoushka Borghesi, Global Head of Media and Pr. «Lo svi­ luppo dello sport a Milano va in parallelo a quello sociale ed economico – testimonia An­ drea Monti, direttore della Gaz­ zetta –. L’obiettivo per il 2018 dev’essere di 20.000 parteci­ panti. Il mondo del running cresce spaventosamente, quasi 40.000 podisti italiani hanno finito una maratona nel 2016». MIGLIORAMENTI Anticipata al sabato la Milano School Mara­ thon dei più giovani, spostata nel quartiere City Life. Il Mara­ thon Village rimarrà al MiCo LAB «con uno spazio espositivo di oltre 5000 mq per diventare sempre più ricco, dinamico e interattivo» sostiene il direttore di gara Andrea Trabuio. «Anche per i prossimi due anni – dice invece Valerio Chiaronzi, chief commercial officer di Europ As­ sistance Italia, title sponsor – forniremo il servizio di assi­ stenza sanitaria, uno degli ele­ menti di eccellenza». L’ambi­ zione è scendere stabilmente sotto le 2h07’. «Ci aspettiamo grandi risultati agonistici – di­ chiara Paolo Bellino, direttore generale di Rcs Sport – confer­ miamo un massimo di 3000 staffette, ma vogliamo crescere con la raccolta fondi». La sfida è lanciata: la città che ha nel suo stile di vita la velocità, è pronta a competere sulla lunga distan­ za e a cimentarsi con la prova di maturità. © RIPRODUZIONE RISERVATA


MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

TUTTENOTIZIE IPPICA

TwisterBi: noBreeders siaParigi ● Twister Bi, dopo lo splendido successo di sabato allo Yonkers di New York, impreziosito dal mondiale (1.10.7) sul doppio chilometro in pista da mezzo miglio, tornerà in Europa. Il suo entourage ha rifiutato l’invito per la Breeders Crown di fine ottobre a Hoosier Park, non lontano da Indianapolis. Jerry Riordan ha detto che il figlio di Varenne sta tornando in Svezia e preparerà il meeting parigino, con l’Amérique come grande obiettivo se tutto filerà per il verso giusto. «E’ uno dei migliori della sua generazione - ha detto il trainer americano -. Certo, ci fossero stati Bold Eagle e Nuncio ci sarebbe stata più lotta. Ora un po’ di riposo e poi l’inverno parigino. L’Amérique? Gli italiani sono un po’ supertiziosi, meglio non fare ragionamenti di lungo periodo...».

Twister Bi a New York FORNI

● (v.p.) Vertice su Napoli 2019 negli uffici del ministro dello sport Luca Lotti. Un focus a distanza di pochi giorni dall’incontro del Foro Italico sul tema delle Universiadi in cui era stato ufficializzato il rafforzamento del board con la presenza del segretario generale del Coni, Roberto Fabbricini, e il ruolo di Marco Tardelli per i rapporti con le federazioni sportive. Una nomina, quest’ultima, che aveva scatenato polemiche, soprattutto con la contrarietà di Patrizio Oliva, olimpionico della boxe, per una scelta non napoletana e non troppo «olimpica». Nella riunione, a quanto si sa, l’argomento Tardelli però non è stato praticamente affrontato, quindi non sembrano in vista passi indietro. Il vertice - con Malagò e Lotti c’erano il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, Fabbricini e il presidente del Cusi, Lorenzo Lentini, è servito per concordare una «sterzata» visti i ritardi per impianti e opere. Insomma, «non c’è più tempo da perdere»

BOXE/MASSIMIIRIDATI

Martina Batini, Arianna Errigo, Alice Volpi e Camilla Mancini BIZZI

D

ATLETICA ● A LISBONA (d.m.) Nella mezza di Lisbona vinta da Eunice Chumba, portacolori del Barhain, terza Rose Chelimo, connazionale iridata di maratona 2017. Uomini: 1. Nebebew (Eti) 1h02’02”; 2. Kifle (Eri) 1h02’14”. Donne: 1. E. Chumba (Bar) 1h08’48”; 2. Jepkesho (Ken) 1h09’34”; 3. R. Chelimo (Bar) 1h09’48”. ● MARATONE MONDO (d.m.) A Gyeongyu (S.Cor). Uomini: 1. F. Kiprotich (Ken) 2h06’54”; 2. B. Kipruto (Ken) 2h07’01”; 3. R. Kwambai (Ken) 2h08’14”. A Buenos Aires (Arg). Uomini: 1. B Kiptum (Ken) 2h09’42”.

BOXE

casione le campionesse del mondo in carica — oltre alla Errigo a Cancun sono salite in pedana Alice Volpi, Camilla Mancini e Martina Batini — sono state superate dalla Russia, sempre battuta invece nella scorsa stagione. Dopo il 45-33 sul Giappone nei quarti e il 4525 sul Canada in semifinale, la Errigo (già terza nella prova individuale) ha cominciato l’ultimo assalto della finale sul 4031 ma non è riuscita a chiudere e le russe hanno vinto 45-42. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Fioretto donne a squadre a Cancun. Finale: Russia b. Italia 45-42; 3° posto: Stati Uniti b. Canada 45-42. Semifinali: Italia b. Canada 45-25; Russia b. Stati Uniti 45-44. Quarti: Italia b. Giappone 45-33.

2,39, 2,89, 3,58 (32,54). Quinté: n.v.; quarté: 256,97; tris: 142,80. ● OGGI QUINTÉ A TARANTO Al Paolo Vi (inizio convegno alle 15.35) scegliamo Oddworld (5), Ross del Rio (16), Templier du Lac (2), Straip Ek (12), Oro Smile (3) e Roxiana d’Oro (10). Si corre anche. Trotto: Milano (15) e Trieste (15.30). Galoppo: Roma (14.30).

NUOTO ● DETTI A SCUOLA (al.f.) Gabriele Detti, che

ha ricevuto il premio Castagna d’Oro a Frabosa Sottana (Cn) assieme al fondista Federico Pellegrino, ieri è stato protagonista dell’incontro con gli studenti della 3a media dell’Istituto Comprensivo 1 Pescetti di Sesto Fiorentino assieme al suo allenatore e zio Stefano Morini nell’ambito del progetto sull’educazione sportiva.

● NEL LAZIO (r.g.) A Cave (Roma),

superpiuma: Magnesi (11) b. Tuvdenlagva (Fra, 6-7) p.8; Tagliola (6-2) b. Mantegna (2-63-2) 6 t.; massimi: Rizzo (5) b. Solito (1-11) abb. 4.; mediomassimi: Kraiem (3-61) b. Alberti (3-3) p.6.; superwelter: Sarchioto (3-1) b. Artino (1-1) p.6. ● DONNE (m.moro.) Da oggi sei azzurre Youth impegnate nel III torneo Balkan a Sofia (Bul): youth 51 Di Bari, 51 Marchese, 54 Tessari, 57 Sorrentino, 60 De Carlo, 64 Nicoli.

lamoroso a Cardiff dove sabato 28 ottobre è in programma per Anthony Joshua (19-0-0) la prima difesa del Mondiale dei massimi Ibf, Wba e Ibo conquistato nella memorabile sfida di aprile alla Wembley Arena contro Wladimir Klitschko. Ieri pomeriggio all’improvviso il combattimento sembrava cancellato, con grave perdita degli organizzatori che hanno venduto tutti i 70.000 biglietti disponibili per il Pricipality Stadium, perché lo sfidante bulgaro Kubrat Pulev ha dato forfeit a seguito di un infortunio occorsogli lunedì scorso ma tenuto nascosto nella speranza di una improbabile guarigione. Ieri, però, lo strappo alla spalla destra rimediata da Pulev in allenamento in Germania è risultata più grave del previsto e il suo clan ha comunicato a uno sbigottito Eddie Hearn la rinuncia che, con meno di due settimane di preavviso poteva risultare irrimediabile. Invece i britannici si sono messi in contatto con la famiglia Cherchi che cura gli interessi del francese Carlos Takam (35-3-1) e ieri sera è stato raggiunto l’accordo economico per la sostituzione. ITALIANO Sarà dunque il detentore del Mondialino Ibf, represidente con la famiglia, fra le quali un tour europeo pagato con denaro federale. Si parla anche di ipotesi di reato relative a tangenti per appalti (per lo smaltimento del letame equino) nel centro federale di Montelibretti.

PESI SCARANTINO ORO EUROPEO U.23 Mirco Scarantino vince l’oro agli Europe u.23 a Durazzo (Alb), Il siciliano, 22 anni, totalizza 3 trionfi: 115 kg di strappo, 143 kg di slancio per un totale di 258 kg. E’ la nona affermazione consecutiva in Europa, la 2a da u. 23, dopo aver vinto 2 titoli u. 17, 3 jrs e 2 sr. Argento per il turco Ciotoiu con 255 kg, bronzo per il georgiano Berdelidze con 246.

RUGBY ● FIGI ANTI ITALIA (i.m.) Il c.t. dell Figi,

PENTATHLON FELICITA, RISCHIA IL PROCESSO Ancora guai per l’ex presidente della Federpentathlon, Lucio Felicita. Che rischia di finire sotto processo dopo la chiusura dell’indagine del pm Mario Palazzi. Fra le accuse di appropriazione indebita contestate al dirigente, radiato dalla giustizia sportiva per «affiliazioni fittizie finalizzate ad acquisire voti», ci sono alcuni conti in cui sarebbero rientrate vacanze private dell’allora

McKee, ha annunciato i 31 giocatori per i test di novembre, debutto l’11 novembre a Catania con l’Italia. Ci sono tanti big (Nakarawa, Tuisova, Cavubati, Botia), Seniloli ex Treviso e quel Ben Volavola che con un drop allo scadere ha punito gli azzurri nel test di giugno (22-19). ● MONDIALE 2019 (i.m.) World Rugby annuncia che le date, gli stadi e gli orari dei match a gironi della Coppa del mondo saranno resi noti il 2 novembre. L’Italia è nella poule B con Nuova Zelanda, Sudafrica,

HOCKEY GHIACCIO ● ALPS (m.l.) Oggi (ore 19.30), anticipo

dell’11° turno, Lustenau-Gardena. Classifica: Jesenice* 24; Renon* 23; Ol. Lubiana**, Asiago*** 21; Zell Am See 20; Cortina 19; Vipiteno* 17; Bregenzerwald 15; Val Pusteria*, Fassa* 14; Feldkirch*** 13; Kitzbühel*** 11; Salisburgo B***, Gardena*, Lustenau*** 6; Egna* 1; Klagenfurt B 0 (**1 in più; *1 in meno; ***2 in meno).

HOCKEY PISTA ● SUPERCOPPA (g.l.) L’Oliveirense (Por)

vince a Viareggio la Supercoppa europea superando nella finale disputata al PalaBarsacchi di Viareggio i campioni d’Europa del Reus 7-4: i catalani avevano battuto i toscani 2-1.

IPPICA

Il ministro Lotti e Malagò

Sung il primo tedoforo sudcoreano dei Giochi invernali di PyeongChang 2018. La «staffetta» comincerà martedì prossimo, con l’accensione della fiaccola ad Olimpia, in Grecia. FOOTBALL

DreamTeamperde Pulevinfortunato dopo18mesi C’èTakam-Joshua C

UNIVERSIADI

Lotti-Malagò chiedono la «sterzata»

1PYEONGCHANG: CALCIATORE PRIMO TEDOFORO Sarà il 36enne ex calciatore Park Ji-

SCHERMA

opo un anno e sei mesi si interrompe la striscia di vittorie del Dream Team del fioretto femminile azzurro. L’Italia che l’anno scorso aveva vinto tutte e 5 le prove di coppa del Mondo, più l’oro agli Europei e pure quello ai Mondiali. Nella finale della prima prova di coppa del Mondo della stagione, a cancun, un parziale di 14-2 subito da Arianna Errigo nell’ultimo parziale costa il successo delle azzurre. Era dal 25 aprile 2016, dalla finale dei Mondiali di Rio disputati dalle due squadre fuori dal programma olimpico, che il Dream Team non veniva sconfitto. Come in quell’oc-

● IERI 4-7-1-12-5 A Windsor (m 1200): 1 Paddy Power (P. Hanagan); 2 Buccaneers Vault; 3 Bahamian Dollar; 4 Pastfact; 5 Bernardo O’Reilly; Tot.: 5,69;

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duce dalla netta vittoria del 17 giugno scorso a Saint Vincent contro il croato Ivica Bacurin, a combattere per il Mondiale in diretta tv su Fox Sports davanti a una platea televisiva italiana che avrà buoni motivi per tifare per lui. Il numero 3 dell’Ibf, già in lista di attesa per un Mondiale, era già in piena preparazione e quindi si presenterà in buone condizioni alla sfida che potrebbe cambiargli la carriera dopo i due passi falsi con Povetkin e Parker che hanno complicato le sue aspirazioni iridate. Il match è stato subito ufficializzato ed è comparso anche sul sito boxrec, per cui il conto alla rovescia è già cominciato. f.n. © RIPRODUZIONE RISERVATA

la qualificata dell’Africa e l’ultima ripescata. ● QUI GALLES (ro.pa.) Il Galles porta da 3 a 4 i giocatori che militano in campionati esteri convocabili in Nazionale. Secondo quella che è stata ribattezzata Gatland’s Law (dal nome del c.t.), i giocatori con oltre 60 caps non rientrano però nel limite. ● DUBBIO BARRETT (ro.pa.) Beauden Barrett in dubbio per la terza sfida stagionale tra All Blacks e Australia, sabato a Brisbane, appendice del Quattro Nazioni a cavallo dei rispettivi tour autunnali. L’apertura è a riposo dopo il colpo alla testa subito nel 1° tempo della vittoria sul Sudafrica a Città del Capo. Il c.t. Hansen ha convocato Richie Mo’unga, apertura dei Crusaders. Resta in gruppo la seconda linea Patrick Tuipolotu, complici le assenze di Brodie Retallick e Luke Romano, a casa per stare vicino alla moglie Hannah diventata mamma. ● APPIAH (i.m.) Il pilone azzurro Derrick Appiah in meta e 66’ in campo coi London Scottish nella vittoria 27-20 coi Dragons in British e Irish Cup. Npc: Otago-Southland 4319 (Furno/O dal 60’). ProD2: VannesMontauban 12-19 (Vosawai/V 70’ e un giallo.

SOFTBALL ● ULTIMI SCUDETTI (m.c.) Assegnati gli

ultimi 2 scudetti. Il Bollate, battendo in finale (13-5) il Bussolengo conquista il tricolore u.21, facendo il tris dopo Cadette e Ragazze. Nel baseball, invece, il titolo u.21 va al Nettuno Elite che supera Bollate e Ronchi.

SURF

BASEBALL: FINALI DI LEGA

Los Angeles batte ancora Chicago

(r.r.) Un fuoricampo da 3 punti di Justin Turner al 9°(contro Lackey) regala a Los Angeles la vittoria per 4-1 sui Chicago Cubs, detentori uscenti e ora sotto 0-2 nella serie al meglio di 7. I Dodgers, che hanno chiuso la stagione regolare col miglior bilancio (104-58) non hanno ancora perso una gara di post-season (eliminata Arizona 3-0 nelle Division Series, e 2-0 nella finale NL). Per il terza base Turner, 9 pbc in 5 partite compreso il primo di domenica al 5°; lanciatore vincente Jansen, perdente Duensing, fuoricampo Russell per Chicago. Stasera Yu Darvish contro Kyle Hendricks. Finali di Lega (su 7). American: NY Yankees-Houston 0-2 (1-2, 1-2); ieri

Carlos Takam, 26 anni BOZZANI

sera gara-4, stasera gara 5 a NY. National: LA Dodgers-Chicago Cubs 2-0 (5-2, 4-1); stasera gara-3 a Chicago. ● CONGRESSO MONDIALE (r.r.) Dopo la rielezione a presidente di Riccardo Fraccari, il Congresso Wbsc di Gaborone (Bot), ha approvato le modifiche statutarie unificando così le Divisioni di baseball e softball in vista del rientro olimpico 2020: «Questo è il giorno in cui siamo diventati una vera Federazione Internazionale dice Fraccari -, unita per il bene di baseball e softball, che non viaggeranno più a velocità diverse: obiettivo Giochi 2024 e 2028». Gianluca Magnani è stato premiato arbitro di softball del 2016.

● ITALIA D’ARGENTO (l.f.) L’Italia del surfing

è vicecampione d’Europa: a Bore Beach, Norvegia, le finali delle vari discipline dopo 10 giorni di competizioni. L’argento di Matteo Fabbri nel longboard il miglior risultato individuale, Genesio Ludovisi bronzo nel bodyboard. Il presidente FISW Luciano Serafica: «Successo storico che consacra il lavoro di questi primi mesi, complimenti ai ragazzi».

TRIATHLON ● IRONMAN HAWAII (al.f.) Il tedesco

Patrick Lange domina l’Ironman Hawaii in 8h01’40” diventando campione del mondo con il record della corsa; sul podio di Kona il canadese Sanders (8h04’07”) e il britannico McNamee (8h07’11”). Alessandro Degasperi è il migliore degli azzurri e chiude al 20° posto in 8h35’25”; 28° il debuttante Giulio Molinari (8h46’38”), ritirato Daniel Fontana. Daniela Ryf (Svi) vince il titolo femminile per il terzo anno consecutivo in 8h50’47” davanti alla britannica Charles (8h59’38”) e all’australiana Crowley (9h01’38”).

Tavecchio primoerrore Raidersk.o. Primo errore di Tavecchio dopo cinque partite senza macchia: il kicker milanese sbaglia incredibilmente la trasformazione da un punto del 17-14 dopo il td di Patterson a 7’51” dalla fine e praticamente condanna i Raiders, che finiranno appunto per perdere di uno contro i Chargers con un field goal di Novak allo scadere. Nello score dell’italiano un altro extra point e un field goal dalle 44 yard. Intanto non ci sono più imbattute dopo la sconfitta a domicilio dei Kansas City Chiefs contro gli Steelers (179 yard corse e un touchdown per Antonio Brown): a 5-1 ci sono anche gli Eagles dopo la vittoria di giovedì a Carolina in uno dei match clou della giornata. Sconfitta pesantissima per i Packers, che perdono probabilmente per il resto della stagione il quarterback Aaron Rodgers, fin qui il migliore del campionato, per una frattura alla clavicola destra nel secondo drive della partita dopo un sack neppure troppo violento del linebacker di Minnesota Anthony Barr. Risultati (sesta giornata): Carolina (4-2)-Philadelphia (51) 23-28; Minnesota (4-2)Green Bay (4-2) 23-10; Atlanta (3-2)-Miami (3-2) 17-20; New Orleans (3-2)-Detroit (3-3) 5238; NY Jets (3-3)-New England (4-2) 17-24; Washington (3-2)San Francisco (0-6) 26-24; Baltimore (3-3)-Chicago (2-4) 24-27 ot; Houston (3-3)Cleveland (0-6) 33-17; Arizona (3-3)-Tampa Bay (2-3) 38-33; Jacksonville (3-3)-LA Rams (42) 17-27; Kansas City (5-1)Pittsburgh (4-2) 13-19; Oakland (2-4)-LA Chargers (2-4) 16-17; Denver (3-2)-NY Giants (1-5) 10-23. Monday night: Tennessee (2-3)-Indianapolis (2-3).

CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO Servizio Tecnico Strumentale, Sicurezza sui Luoghi di Lavoro Struttura Prevenzione della corruzione e Trasparenza Via della Pisana, 1301 00163 ROMA BANDO DI GARA PER ESTRATTO Si rende noto che questa Stazione appaltante ha indetto una gara di appalto, con procedura aperta, suddivisa in 7 lotti, per l’affidamento di servizi giornalistici e informativi da parte di agenzie di stampa per il Consiglio regionale del Lazio. L’appalto ha un valore complessivo biennale pari ad Euro 975.000,00 (IVA esclusa), articolato in n. 7 Lotti: Lotto 1 - CIG 7199824AB6 - Notiziario generale e notiziario regionale del Lazio, importo a base d’asta: € 400.000,00 IVA esclusa; Lotto 2 - CIG 7199851101 - Notiziario generale, notiziario regionale del Lazio e notiziario specialistico, importo a base d’asta: € 300.000,00 IVA esclusa; Lotto 3 - CIG 7199872255 - Notiziario generale, importo a base d’asta: € 80.000,00 IVA esclusa; Lotto 4 - CIG 71998808ED, Notiziario generale, importo a base d’asta: € 60.000,00 IVA esclusa; Lotto 5 - CIG 71998922D6 - Notiziario generale, importo a base d’asta: € 40.000,00 IVA esclusa; Lotto 6 - CIG 71999090DE - Notiziario regionale del Lazio, importo a base d’asta: € 40.000,00 IVA esclusa; Lotto 7 - CIG 7199930232 - Servizi videogiornalistici sulle attività del Consiglio regionale del Lazio, importo a base d’asta: € 55.000,00 IVA esclusa. Durata dell’appalto per tutti i lotti: 24 mesi. L’aggiudicazione è disposta con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ex art. 95 d.lgs. 50/2016, qualità: massimo punti 80; prezzo: massimo punti 20. Il termine di scadenza per la presentazione delle domande e relativa documentazione è fissato al 10 novembre 2017, ore 12:00, al recapito dell’Amministrazione indicato nel disciplinare di gara. Tutta la documentazione di gara è gratuitamente scaricabile dal seguente indirizzo: http:// www.consiglio.regione.lazio.it, sezione bandi e avvisi. Le specifiche per l’ammissione e le valutazioni in sede di gara sono stabilite nel relativo bando, nel disciplinare e nella documentazione allegata o richiamata. Punti di contatto: R.U.P. Dott. Luigi Lupo, mail llupo@regione. lazio.it, Tel.: +39 0665937959. Il bando è pubblicato sulla GUUE del 10.10.2017 S194 n. 398420/2017e sulla GURI n. 120 del 16 ottobre 2017. Il Direttore della Struttura Prevenzione della corruzione e Trasparenza e R.U.P. (Dott. Luigi Lupo) Il Direttore del Servizio Tecnico Strumentale, Sicurezza sui luoghi di lavoro (Ing. Vincenzo Ialongo)

IRPINIAMBIENTE S.P.A. Bando di gara - CIG: 72286094DA Questo Ente indice procedura aperta, con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, per l’affidamento del servizio di prelievo, carico, trasporto, conferimento e smaltimento del rifiuto CER 19.07.03 (percolato di discarica) prodotto nella discarica di Savignano Irpino (AV). Importo compl.vo: € 2.400.000,00 oltre IVA, comprensivo di rinnovo. Durata: 12 mesi rinnovabile per ulteriori 12 mesi. Scadenza offerte: 27/11/2017 ore:12.00. Info sul sito: www.irpiniambiente.it. L’Amministratore Unico Avv. Nicola Boccalone


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MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT


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MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LE PRINCIPALI NOVITÀ GIOVANI

Decontribuzione per le assunzioni fino al 50% per tre anni, destinata al massimo ai 34enni nel 2018

STATALI

Stanziati 1,7 miliardi per un aumento di 85 euro destinato a 3,2 milioni di dipendenti statali

POVERTÀ

Confermati 600 milioni per finanziare il reddito di inclusione e la lotta alla povertà

UNIVERSITÀ

La manovra prevede l’assunzione di oltre 1500 ricercatori universitari

FIGLI A CARICO

Alzata la soglia di reddito per le detrazioni da 2840 a 4 mila euro l’anno

Il premier Paolo Gentiloni e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan dopo il Cdm

IL FATTO DEL GIORNO I CONTI PUBBLICI di GIORGIO DELL’ARTI gda@vespina.com

La legge di bilancio non è ancora scritta del tutto (anche se il decreto fiscale collegato è già in Gazzetta Ufficiale), ma intanto il consiglio dei ministri di ieri l’ha approvata e i giornalisti possono scriverne non più sulla base di anticipazioni, ma avendo ricevuto una risma di comunicati e ascoltato una conferenza stampa.

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Provvedimento principale? I 15 miliardi e 700 milioni stanziati per evitare l’aumento dell’Iva, altrimenti inevitabile per via degli accordi europei: abbiamo speso tanto negli anni passati promettendo che, se non avessimo trovato i denari previsti, avremmo aumentato l’Iva. Questa «clausola di salvaguardia» sarebbe scattata il prossimo

GDS

Maquestamanovra daventimiliardi riusciràasostenere giovanieimprese?

1Okdelconsigliodeiministriallaleggedibilancio

Bonusperneoassuntiunder35estopanuovetasse Noall’aumentodell’Iva.Contrattistatalirinnovati 1° gennaio e qualche tentazione di non correre ai ripari e lasciare che l’imposta crescesse in automatico c’è stata: sarebbe servita a stimolare l’inflazione - che resta ancora a livello zero - e i 15,7 miliardi si sarebbero potuti impiegare in altro modo. Ma chi avrebbe sentito, poi, le proteste dei commercianti? E gli attacchi da tutto lo schieramento politico «per aver aumentato le tasse»? Quindi per l’anno

NOTIZIE TASCABILI IERI LA SCADENZA: SETTE LE OFFERTE VINCOLANTI

prossimo, niente aumento dell’Iva. E siamo d’accordo col ministro Padoan: è il punto fondamentale della manovra, che vale 20 miliardi tondi.

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Se dai 20 miliardi togliamo 15,7 miliardi restano 4,3 miliardi. È poco? Una buona parte di questi 4,3 miliardi sarà impiegata per una specie di nuovo Jobs Act. Vale a dire: incentivi per assumere giovani. Nel 2018 le im-

LA CHIAVE

Entrano 1.500 ricercatori nelle Università, nessuna misura sul superticket Lotta alla povertà: 600 milioni l’anno per il reddito d’inclusione

PER ECCESSO DI DIFESA

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Sì? Si tratta di una serie misure, tra le quali l’istituzione di un fondo ad hoc destinato a tutelare la maternità delle atlete e altre misure di incentivazione di natura fiscale.

LA LEGGE DI BILANCIO NON SARÀ DI LACRIME E SANGUE UNA MANOVRA SNELLA E UTILE PER LA NOSTRA ECONOMIA PAOLO GENTILONI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

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E per i poveri? C’è il cosiddetto «reddito d’inclusione», al quale potranno accedere le famiglie con entrate non superiori ai seimila euro l’anno e un patrimonio immobiliare - esclusa la prima casa - non superiore ai 20 mila euro. Questo reddito d’inclusione, o Rei, entrerà in vigore dal prossimo 1° gennaio. La scorsa legge di bilancio aveva stanziato per questo 1,7 miliardi, la manovra di adesso aggiunge 600 milioni l’anno. A regime dovrebbero beneficiare del Rei 500 mila famiglie (di cui 420 mila con un minore) sotto la soglia della povertà. Il beneficio economico è erogato in dodici mensilità, con un importo che andrà da circa 190 euro mensili per una persona sola, fino a quasi 490 euro per un nucleo con 5 o più componenti.

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Il ticket? Resta tutto come prima. È importante però ricordare le norme sul c o s i d d et to «golden power»: il governo potrà intervenire su operazioni societarie di soggetti esteri che vogliano impadronirsi di aziende italiane con intenti «predatori». Questo complesso di norme, che il consiglio dei ministri esaminerà lunedì prossimo, dovrebbe permettere a Gentiloni di intervenire sullo spinoso caso Tim-Vivendi che ha per protagonista il francese Vincent Bolloré. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LE MOTIVAZIONI DELL’ERGASTOLO

Uccide il ladro in casa a Latina Ora è indagato

● Adesso è indagato per eccesso colposo di legittima difesa l’avvocato Francesco Palumbo, 47 anni, che domenica pomeriggio a Latina, dopo aver sorpreso due ladri a rubare in casa del padre, ha afferrato la sua pistola e ha sparato, uccidendone uno. «Palumbo sta vivendo malissimo, in una situazione drammatica», sono le parole del suo legale.

prese che assumeranno uomini o donne di età inferiore ai 35 anni potranno versare la metà dei contributi. L’eta dei 35 anni verrà abbassata nei due anni successivi e sarà di 29 anni nel 2020. Al Sud (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Abruzzo, Molise e Sardegna) lo sgravio non sarà del 50 ma del 100 per cento per un anno. Le imprese saranno aiutate con il mantenimento del cosiddetto superammortamento, cioè l’acquisto di certi beni potrà essere ammortizzato per un valore pari al 130% del costo d’acquisto (fino ad ora era del 140%, e dovrebbe restare del 140% per l’acquisto dei software). Per l’acquisto di macchinari e apparati funzionali destinati alla digitalizzazione dei processi produttivi questo superammortamento diventerà iper-ammortamento e sarà pari al 250%, una misura già esistente e che è stata confermata (mi domando se, a forza di super e iper ammortizzare, il bilancio di qualche azienda che in realtà guadagna non risulti alla fine in perdita!). Saranno stanziati 1,7 miliardi per il rinnovo del contratto degli statali, fermo da dieci anni e del valore, concordato con i sindacati, di 85 euro al mese. A questi si devono aggiungere 100-150 milioni necessari per evitare che l’aumento contrattuale assorba il bonus da 80 euro di Renzi, rendendolo inutile, e altri 100 milioni da destinare e forze di sicurezza e forze armate. Niente da fare invece per la revisione dell’età pensionabile (Padoan: «c’è una legge in vigore, rispetteremo la legge in vigore»). I sindacati avrebbero voluto che i meccanismi previsti dalla legge Fornero venissero ammorbiditi, ma Padoan ha detto di no. Solo, ci sarà qualche agevolazione per le madri lavoratrici (sconto di sei mesi per figlio per un massimo di due anni). Infine saranno assunti 1.500 ricercatori per l’università. Sa che per la prima volta esiste anche un «pacchetto sport»?

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Caso Yara, i giudici non hanno dubbi «Dna prova granitica contro Bossetti»

Yara Gambirasio aveva 13 anni

● La prova del Dna che incastra Massimo Bossetti come assassino di Yara Gambirasio è «granitica» e si unisce «a una serie di elementi» che non lasciano dubbi sulla responsabilità. Lo scrivono i giudici della Corte d’assise d’appello di Brescia nelle motivazioni del carcere a vita per il muratore. «Un’eventuale perizia, chiesta a gran voce dalla difesa e dall’imputato, consentirebbe un mero controllo tecnico sul materiale documentale e sull’operato del Ris», aggiungono i magistrati. Per i quali il decesso di Yara «è avvenuto nel campo di Chignolo» e il cadavere è «rimasto in quel campo nei tre mesi trascorsi tra la scomparsa e il rinvenimento». Si trattò di un «omicidio per avances sessuali respinte». Intanto, nell’inchiesta sulla pedopornografia online a Trento, spunta un dossier su Yara nel pc di un 53enne di Rimini.

LE RESTRIZIONI

SVOLTAINASTRONOMIA

Alitalia,sifaavantiLufthansa Licenzierebbe6milapersone

Smog,fuorilegge Scontro fra stelle 24cittàdelNord Così si formano Milano:stopdiesel l’oro e il platino

I FARMACI GENERICI

● Ieri era l’ultimo giorno per presentare offerte vincolanti per Alitalia. Ne sono arrivate sette. Lufthansa conferma di aver presentato una lettera di offerta, esprimendo l’interesse per la creazione di una «Nuova Alitalia». «Lufthansa - si legge in un comunicato - ha dichiarato interesse solo per il network globale e per il business dei voli point-to-point in Europa e in Italia». Il piano prevederebbe un’offerta da 500 milioni per la flotta, i piloti, gli assistenti di volo e gli slot ma anche il dimezzamento del personale, attualmente di circa 12 mila persone. Anche la britannica Easyjet ha presentato un’offerta per alcuni asset di Alitalia. Ora i commissari straordinari dovranno procedere alla valutazione delle proposte.

● «Bollino rosso» per la qualità dell’aria in 24 città di Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, «fuorilegge» per aver superato la soglia annuale dei 35 giorni totali di sforamento della media dei 50 microgrammi per metro cubo di polveri sottili. A Milano l’Area C (il centro) già vietata ai diesel, da domani stop ai motori Euro 4 anche a Torino.

● Per la prima volta nella storia dell’astronomia, un team internazionale di 3500 scienziati ha rilevato un’onda gravitazionale prodotta dalla fusione di due stelle di neutroni e captata, dalle onde radio fino ai raggi gamma, la radiazione elettromagnetica associata all’esplosione avvenuta durante la fusione. Si tratta anche della prima volta che un

● Anche il Cialis, concorrente del Viagra, avrà presto il suo generico low cost. Ma il noto farmaco contro la disfunzione erettile non sarà il solo. Entro l’anno 16 brevetti di farmaci scaduti (tra cui il Crestor e Pafinur) consentiranno ad aziende generiche di produrre farmaci equivalenti ma meno cari. Si stima un calo dei prezzi fino al 60%.

Sul tavolo anche una offerta di Lufthansa per rilevare Alitalia ANSA

Scadono i brevetti Entro l’anno arriva il Cialis low cost La ricostruzione dello «scontro» evento cosmico viene osservato sia dagli interferometri, sia con la radiazione elettromagnetica dai telescopi; scoprendo, tra l’altro, che durante quegli eventi si formano elementi chimici pesanti: oro, platino e piombo.


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MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Venti forti e roghi L’incubo Ophelia sconvolge l’Europa

1In Irlanda la violenta tempesta provoca tre morti Tra Spagna e Portogallo 39 le vittime degli incendi

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uffici. La tempesta si sta ora spostando in direzione nord-est, verso il Galles e la Scozia. E ieri, per effetto di Ophelia, il cielo di Londra e di parte dell’Inghilterra si è colorato di rosso. Secondo gli esperti meteo, dietro il fenomeno atmosferico ci sarebbe il pulviscolo del deserto del Sahara intercettato da Ophelia durante il suo tragitto, ma anche la cenere e i detriti polverizzati raccolti dall’uragano al passaggio sul Portogallo in fiamme.

AVEVA53ANNI

IL PRECEDENTE DEL 1839 L’uragano Ophelia, con le dovute proporzioni, agli irlandesi sta facendo rivivere la grande paura della «Notte del Grande Vento», in gaelico la Oíche na Gaoithe Móire, la devastante ondata di maltempo della notte tra il 6 e il 7 gennaio del 1839, quando l’isola conobbe la più devastante tempesta della sua storia. Il bilancio, in quella occasione, fu di almeno un centinaio di morti, con un quarto delle case di Dublino rase al suolo o danneggiate dalle raffiche di vento e una quarantina di navi distrutte. Ma non è stata l’unica tragedia: l’uragano Debbie, nel 1961, uccise 11 irlandesi.

L’auto dopo l’esplosione che ha ucciso la giornalista Daphne Caruana Galizia, 53 anni AFP

Cronista uccisa da un’autobomba Aveva accusato il governo maltese

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ul suo seguitissimo blog Running Commentary, da tempo, aveva accusato di corruzione il governo maltese, raccontando episodi di malaffare imbarazzanti per l’esecutivo dell’isola, facendo tremare l’establishment politico di Malta. Daphne Caruana Galizia, giornalista e blogger 53enne, è morta ieri nell’esplosione della sua automobile, una Peugeot presa a noleggio, saltata in aria pochi istanti dopo che la donna si era messa alla guida, nella cittadina maltese di Bidnija, a pochi chilometri da La Valletta.

IN FIAMME Le raffiche di vento provocate da Ophelia, che nella corsa verso l’Irlanda nei giorni 2 3 scorsi ha lambito le coste atlantiche dell’Europa, ha alimentato incendi devastanti. Bruciate ampie zone del Portogallo e della Spagna (nel nord, in Galizia), con le vittime che sono già salite a 36. La situazione più drammatica si registra in Portogallo, dove i morti per i roghi IL NUMERO sono stati 35. Domenica è stata la gior nat a più drammatica del 2017, con più di 1 Le coste dell’Irlanda sferzate dalle raffiche di vento di Ophelia 2 Il cielo rosso su Londra Secondo l’emittente 443 incendi. Nella parte nord del scatena la curiosità dei passanti 3 Il Portogallo ancora devastato dagli incendi AP/REUTERS/EPA irlandese Rte, Paese, tutte le reresta un incubo per l’Irlanda e due principali ae- il 10% degli irlandesi gioni sono in staPierluigi Spagnolo to di allerta rospunta su Galles e Scozia, dov’è roporti, a Dubli- rischia di restare no e Shannon. al buio per più giorni so. Dichiarato lo pronto un piano di emergenza. stato di calamità Danneggiata anno spettro si aggira per l’Europa. La devastante ALBERI CADUTI La tempesta che la tribuna dello stadio di naturale, una misura di emerenergia di Ophelia (l’ura- Ophelia sta colpendo da ieri le Cork. Tre, finora, le vittime ac- genza per attivare tutti i mezzi gano appena declassato a tem- contee dell’Irlanda, partendo certate: due uomini e una don- per contrastare le fiamme. Anpesta) fa tremare l’Irlanda, scos- dalla costa meridionale dell’iso- na, tutti rimasti schiacciati da che il premier portoghese, Antosa da potentissime raffiche di la, abbattendo alberi e linee alberi caduti per le raffiche di nio Costa, ha ammesso che «non vento, dove si contano già tre elettriche e provocando onde vento. Ophelia ha travolto l’Ir- ci sono abbastanza pompieri per vittime. E sconvolge Portogallo marine alte 10 metri. Oltre 360 landa ieri poco dopo le 10.40, far fronte agli incendi attivi»: 7 e Spagna, ferite dagli incendi mila utenti sono rimasti senza come ha certificato il servizio mila vigili del fuoco sul campo, alimentati dal caldo anomalo e elettricità. Secondo l’emittente meteorologico irlandese, con oltre un centinaio di incendi andalle fortissime folate di vento: i irlandese Rte, tra il 5% e il 10% venti fino a 190 chilometri orari. cora attivi. L’Italia ha inviato morti sono già 39 (35 in Porto- delle famiglie rischia di restare Le scuole, le fabbriche e i servizi due Canadair. L’Ue si è detta gallo, dove ci sono anche alcuni al buio per alcuni giorni. Quasi di trasporto pubblico sono stati pronta ad aiutare i Paesi colpiti. dispersi, e 4 in Spagna). Ophelia 170 voli sono stati annullati nei chiusi, così come i tribunali e gli © RIPRODUZIONE RISERVATA

10%

L’ULTIMO POST Poche ore prima di venire uccisa, la blogger aveva scritto un post («Criminali ovunque»), e solo due settimane fa aveva presentato una denuncia per le minacce di morte ricevute. È stato lo stesso premier maltese, Joseph Muscat, più volte oggetto delle inchieste della Galizia, ad affermare che ad uccidere la giornalista investigativa «è stata un’auto-bomba». «Questo è un attacco perfido a una cittadina e alla libertà di espressione. Non

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RISPOSTAENTROGIOVEDÌ

Ultimatum di Madrid E il giudice arresta due leader catalani Filippo Maria Ricci

CORRISPONDENTE DA MADRID

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pagna e Catalogna continuano a guardarsi in cagnesco e la tensione non scende nonostante l’attenzione generale del Paese si sia spostata in Galizia, la regione del premier Rajoy martoriata da centinaia d’incendi. Sull’asse Madrid-Barcellona la giornata di ieri si è aperta con l’attesissima lettera di Puigdemont a Rajoy e si è chiusa con un paio di colpi di scena nel processo per sedizione a Josep Lluis Trapero, responsabile dei Mossos d’Esquadra catalani ed eroe regionale dopo gli attentati terroristici di Barcellona. Il premier spagnolo aveva dato tempo fino a ieri al suo alter ego catalano: «Nel suo discorso di martedì scorso al Parlament catalano ha dichiarato o no l’indipendenza della Catalogna?».

I leader indipendentisti arrestati Jordi Cuixart e Jordi Sanchez

Puigdemont era stato volutamente ambiguo e ha mantenuto la posizione anche nella lettera a Rajoy, nella quale non ha risposto alla fatidica domanda, ha chiesto il dialogo e di limitare la repressione del popolo catalano. La lettera di risposta partita dalla Moncloa, sede del governo centrale, ha offerto una proroga a Puigdemont, invitato a rispon-

dere con chiarezza si o no al quesito entro giovedì, altrimenti da Madrid si minaccia con l’applicazione dell’Articolo 155 della Costituzione, quello che può revocare l’autonomia alla Catalogna. SENZA PASSAPORTO Ma nel pomeriggio di ieri c’è stata una nuova udienza del processo a Trapero, accusato di sedizione per la gestione del suo copro di polizia il 1° ottobre. Il pm ha chiesto l’ingresso in prigione senza cauzione, il giudice ha lasciato libero Trapero ma gli ha tolto il passaporto e gli ha imposto un obbligo di firma quindicinale. Un giudice spagnolo ha ordinato ieri l’arresto dei presidenti delle due grandi organizzazioni indipendentiste della società civile catalana Anc e Omnium, Jordi Sanchez e Jordi Cuixart, accusati di «sedizione» per le manifestazioni pacifiche di Barcellona del 20 e 21 settembre. Infine, da Madrid hanno fatto sapere che gli uomini della Policia Nacional e della Guardia Civil inviati in Catalogna non se ne andranno fino a che non si tornerà alla normalità. Per il momento si può arrivare fino a giovedì, data del nuovo ultimatum a Puigdemont. © RIPRODUZIONE RISERVATA

DIVERSAMENTE AFF-ABILE di FIAMMA SATTA

QUANDOPURELATVEMOZIONA ALLORAVIVALELACRIME QUELLEDIMARAELENOSTRE...

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e lacrime sono un mezzo di comunicazione potente, altro che emoticon, a duplice senso di marcia: da noi verso l’esterno perché esprimono quel che sentiamo e che non riusciamo (o non possiamo) dire, e dall’esterno dentro di noi, perché gli altri, vedendole, riescono a comprendere cosa proviamo nel profondo. Ho visto il video della giovane Rita Bellanza che ha cantato «Sally» di Vasco Rossi a X Factor e che mi è sembrata davvero molto brava e molto intensa. Il mio giudizio, lo confesso, è stato

mi fermerò finché non sarà fatta giustizia. Il Paese merita giustizia», ha commentato lo stesso capo del governo al centro delle accuse della giornalista. LE DENUNCE La Galizia aveva sostenuto che la compagnia Egrant di Panama fosse di proprietà di Michelle Muscat, la moglie del primo ministro maltese: le accuse di corruzione sul suo conto hanno portato il premier a indire a giugno le elezioni anticipate, che poi ha vinto. «Chiunque sa che Caruana Galizia era fortemente critica nei miei confronti, sia dal punto di vista politico che personale, ma nessuno può giustificare questo atto barbaro, in alcun modo», ha detto Muscat, che ha invitato all’unità nazionale e ha detto che «tutti hanno il diritto di scrivere e dire quello che vogliono in questo Paese». Galizia era diventata famosa dopo lo scandalo dei «Malta-files», inchiesta internazionale indipendente, secondo la quale, si legge, «lo Stato maltese fa da base pirata per l’evasione fiscale in Ue». Galizia era stata denominata «una donna Wikileaks» dal sito Politico.eu, che l’aveva inserita tra le 28 personalità che «stanno agitando l’Europa». influenzato anche dagli occhi commossi di Mara Maionchi, la durissima e competentissima giudice del talent. Al di là del marketing, dei lanci stampa, delle finzioni che spesso animano il mondo dello spettacolo, quelle lacrime rivelatrici parlavano la lingua universale dell’empatia, della partecipazione emotiva, dell’ammirazione di fronte al talento di una ragazza che ha saputo esprimere il suo dolore attraverso una canzone. È vero, è sacrosanto, dobbiamo saperlo anche nei momenti più duri e difficili “forse la vita non è stata tutta persa forse qualcosa si è salvato forse davvero non è stato poi tutto sbagliato forse era giusto così forse ma forse ma si”. Ma sì! Viva le lacrime della Maionchi e viva le nostre. © RIPRODUZIONE RISERVATA

FATTORE «SALLY» A X Factor Manuel Agnelli abbraccia Mara Maionchi, commossa durante l’esibizione di Rita Bellanza, la 20enne di Cetraro (Cosenza) che ha cantato «Sally» di Vasco Rossi

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NOVITÀ CINESE

La risposta di Huawei: col Mate 10 il telefono è sempre più intelligente 1Losmartphone

Bill Skarsgård, 27 anni, interpreta il clown Pennywise in una scena di «It», diretto da Andrés Muschietti

King al cinema Il clown di “It” re delle paure a tutte le età

1Da giovedì l’horror tratto dal bestseller

E a novembre il nuovo libro dello scrittore

Francesco Rizzo

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icono che la paura del buio passi, crescendo: la paura del mondo reale, in cui tocca diventare adulti, no. Anche per questo da Ste­ phen King si attinge sempre. Prossimo esempio, giovedì: al cinema arriva It, trasposizione del capolavoro del 1986, quel­ lo in cui un pugno di ragazzini in una cittadina della provincia Usa («il Club dei Perdenti», co­ me si sentono tanti adolescen­ ti) è alle prese con un mostro che assume la forma delle peg­ giori inquietudini di ciascuno. Perché, come spiegava lo scrit­ tore, «il terrore di ciò che è so­ prannaturale aiuta a riflettere su ciò che ci terrorizza nella re­ altà». Lo spaventoso clown simbolo del romanzo, forse più capace di inquietare l’immagi­ nario 30 anni fa, era già al cen­

tro di una miniserie, nel 1990, che i più appassionati, su You­ Tube, trovano in parte con­ frontata al film, scena per sce­ na. Ora il regista Andrés Mu­ schietti, già autore di un hor­

IN USCITA «Sleeping Beauties», di Stephen e Owen King, esce per Sperling&Kupfer il 21 novembre (672 pagine, prezzo 21,90 euro)

ror, ne trae un film ambientato negli Anni 80 (il romanzo co­ mincia tre decenni prima). «Perché sono cresciuto allora e volevo evocare il tipo di cose di cui avevamo paura all’epoca», spiega Muschietti, che nel film (314 milioni di dollari incassati negli Usa, più di qualunque film da King) si concentra sulla prima metà del romanzo, quando il «Club dei Perdenti» è ancora composto da bambini, prede del clown Pennywise, in­ terpretato da Bill Skarsgård. Ma si lavora già a un sequel, con i giovanissimi eroi diventa­ ti adulti. Come nel libro. DEBITI Nel cast compare Finn Wolfhard, che interpreta Mike, uno dei ragazzini a caccia, an­ che loro, di mostri (e anche lo­ ro in provincia, negli Anni 80) nella serie Stranger Things di Netflix, dal 27 ottobre online con la stagione 2. Serie che ha vari debiti con King. Ma It, for­ se più che un horror, è un rac­ conto di formazione, un film sulla crescita e l’amicizia in un mondo in cui gli adulti sanno essere più mostruosi dei mostri ed è pericoloso essere «diver­ si». Una tipica chiave di lettura che invita ­ a ogni età ­ a risco­ prire King. Scrittore che intan­ to non si esaurisce: il 21 no­ vembre esce Sleeping Beauties, il libro che ha scritto con il fi­ glio Owen. E che diventerà una serie televisiva. Mentre, dal 31 ottobre al 2 novembre, torna in sala Shining, che Stanley Ku­ brick trasse (molto liberamen­ te) da un romanzo dello scrit­ tore Usa. Penna fonte di infini­ te paure. Utili, però. © RIPRODUZIONE RISERVATA

21/3 - 20/4 ARIETE

21/4 - 20/5 TORO

21/5 - 21/6 GEMELLI

22/6 - 22/7 CANCRO

23/7 - 23/8 LEONE

24/8 - 22/9 VERGINE

La giornata non sa di niente. O quasi. Forse perché povera di guizzi. L’ormone, poi, sembra quasi sfiorire, voi siete sfigoumorali. Ussignùr.

La Luna porta fulgore, amore, ardore. Creatività, soldi e lavoro premiano, voi siete figosuini e ciò che avete in agenda lo sbrigate più che bene.

L’umore precipita un cicinìn. Casa e lavoro stressano, il sudombelico boccheggia. Passerà. But don’t scler and don’t sbott: ci rimettereste.

Luna idonea a quagliare, realizzare, raccogliere, grazie anche ai vostri tanti talenti (primo fra tutti la faccia di terga). Fulgore carnale, amore OK.

Potreste sentire voci sul vostro conto, non tutte lusinghiere. Ignoratele, siate pragmatici. Il lavoro è OK, il fuoco suino arde e voi fornicate tanto.

Potete varare, virare, concludere con successo. Un progetto privato riesce, voi lasciate in pace gli zebedei altrui e fate i suini magistrally. Viva!

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23/9 - 22/10 BILANCIA

23/10 - 22/11 SCORPIONE

23/11 - 21/12 SAGITTARIO

22/12 - 20/1 CAPRICORNO

21/1 - 19/2 ACQUARIO

20/2 - 20/3 PESCI

Certa gente vi fa ciondolare miseramente gli zebedei: fate da soli, ché fate bene. Pure se siete stanchi. L’amor è più platonico che fornicatorio.

A casa o al lavoro che siate, oggi rendete tanto. Il vigore cresce, spiragli d’ogni genere si aprono. E il sudombelico gongola (il còr meno)!

Indipendenza a rischio. Don’t scalpit, siate strateghi, nel lavoro e nel privato. L’amor intanto è scialbo. E c’è carestia suina. Per poco ancora.

Luna magica che vi fa dare il calcio d’inizio fortunato ai progetti e che vi manda in rete ovunque. Il vostro sadodispostismo cala, si fornica tanto.

Nel cielo del martedì aleggia il mood sfigocupo. Magari per cose di famiglia, di lavoro, di soldi o per un passo sbagliato. Pure suino. Occhio.

La Luna paventa qualche sclero, ma ve la cavate comunque bene. Occhio ai soldi, però. L’amor e la fornicazione stressano. O colonstimolano.

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GAZZA METEO

a cura di 3BMETEO.COM

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Elisabetta Esposito

INVIATA A MONACO (GERMANIA)

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ll’Olympiahalle, l’im­ pianto costruito per i Giochi di Monaco ‘72, la protagonista è la Cina. Qui Huawei ha presentato ieri la sua ultima creazione per la telefonia mobile, il Mate 10, a cui si aggiungo­ no le versioni Mate 10 Pro e Porsche Design. Appena en­ trati nella sala stracolma di giornalisti di tutto il mondo, un trailer dai tratti futuristi­ ci annuncia che questo «non è uno smartphone. È intelli­ genza artificiale, vede, pen­ sa, impara. Come noi e per noi». Sarà vero? Alla fine della conferenza gestita dal Ceo Richard Yu possiamo di­ re di sì. Merito soprattutto di un hardware innovativo, che si affida al nuovo chip AI (Artificial Intelligence) Ki­ rin 970 e che permette «ser­ vizi preziosi migliorando le prestazioni del prodotto». Senza evitare confronti espliciti con Apple e Sam­

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Il ceo di Huawei, Richard Yu presenta i nuovi Mate 10 a Monaco AFP

sung, si scopre dunque come lo schermo del Mate 10 (5.9 polli­ ci con display 16:9 e Hdr 10, che nella versione Pro diventa­ no 6 pollici e display 18:9 Oled) abbia più spazio per le immagi­ ni pur essendo più piccolo, co­ me la batteria sia più resistente (da 1 a 2 giorni) e svelto a rica­ ricarsi, come il sensore per l’im­ pronta digitale (presente an­ che sul retro del telefono) sia meno ingombrante, senza di­ menticare la velocità, migliora­ ta quasi in ogni prestazione. EVOLUZIONI Ma torniamo alla sbandierata intelligenza artifi­ ciale, partendo dalle foto. Con la nuova Dual Camera Leica si potranno realizzare scatti par­ ticolarmente riusciti perché il processore è in grado di capire se stiamo inquadrando del ci­ bo, un panorama, dei fiori, un cane, un gatto (sì, li distingue)

e vari altri elementi, per esal­ tarne i tratti. Quanto alle chia­ mate, riconosce la tua voce e esclude il rumore di fondo per rafforzarla, facendo sì che ti sentano anche se bisbigli. Ap­ plausi poi per la funzione che divide in due lo schermo (ad esempio, video da un lato e WhatsApp dall’altro), e per quella che permette al Mate 10 di collegarsi al pc tramite un semplice cavo e diventarne la tastiera o il touchpad. Insom­ ma lo smartphone alla prima vista sembra convincere e alli­ nearsi ad Apple, Samsung e Google. I prezzi restano ancora competitivi: in Italia a metà no­ vembre arriveranno solo le ver­ sioni Mate 10 Pro, con 6 GB di Ram e memoria da 128 GB a 849 euro, e l’extralusso Por­ sche Design (6 GB di Ram e 256 di memoria), a 1395 euro. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IN PERICOLO LA PRIVACY DI MILIONI DI PERSONE SU PC E SMARTPHONE

Falle nel wi-fi, a rischio i dati di chi si connette ● I dati di milioni di persone sono a rischio a causa di falle di sicurezza che interessano le connessioni wi-fi. Nel Wpa2, cioè l’algoritmo di crittografia del wi-fi, sono state trovate vulnerabilità che possono essere usate da cybercriminali per «rubare informazioni sensibili

CONSIGLI

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI 6-

analizzalascena eimpostalafoto migliore,sfida adiPhoneXeS8

FICARRA E PICONE

«NATI STANCHI» CHE PAURA FA... LAVORARE Una cittadina siciliana dei nostri tempi: due disoccupati sono fregati dalla pigrizia. Per salvare le apparenze bisogna almeno partecipare a concorsi e selezioni. Il modo di farsi bocciare lo si trova sempre. Ma cosa succede se finalmente vincono un concorso? I comici televisivi Ficarra & Picone al loro secondo film da attori e primo da sceneggiatori, uscito nel 2001. DA VEDERE STASERA SU RAI MOVIE ALLE 21.10

come carte di credito, password, chat, email», spiega l’università belga KU Leuven, che ha scoperto le falle. Il problema si chiama Krack («key reinstallation attacks») e non riguarda prodotti specifici, ma lo standard del wi-fi. Quindi, qualsiasi pc, smartphone e router è a rischio, perché ogni dispositivo prodotto dal 2006 in

poi supporta il Wpa2, che è l’algoritmo più consigliato e finora ritenuto sicuro. In pericolo ci sarebbero sia i dispositivi con sistema operativo Windows di Microsoft sia gli iPhone e i Mac di Apple ma soprattutto i dispositivi Android e Linux, su cui Krack è «eccezionalmente devastante».

LO SPORT IN TV CALCIO

FRANCIA-SPAGNA Mondiale Under 17 13.15 - EUROSPORT 2 SORTEGGIO MONDIALE 13.30 - SKY SPORT 1, EUROSPORT, RAI SPORT MANCHESTER CITYNAPOLI Youth League 15.55 - MP SPORT 2 INGHILTERRA-GIAPPONE Mondiale Under 17 16.15 - EUROSPORT 2 MANCHESTER CITYNAPOLI Champions League 20.40 - CANALE 5, MP SPORT REAL MADRIDTOTTENHAM Champions League 20.40 - MP CALCIO 1 SPARTAK MOSCASIVIGLIA Champions League 20.40 - MP CALCIO 2 MARIBOR-LIVERPOOL Champions League 20.40 - MP CALCIO 3 APOEL-BORUSSIA DORTMUND Champions League 20.40 - MP CALCIO 4 FEYENOORD-SHAKHTAR DONETSK Champions League 20.40 - MP CALCIO 5

MONACO-BESIKTAS Champions League 20.40 - MP CALCIO 6 LIPSIA-PORTO Champions League 20.45 - MP CALCIO 7

BASKET

UMANA REYER VENEZIAAEK ATENE Champions League 20.30 - RAI SPORT CLEVELAND CAVALIERSBOSTON CELTICS NBA 2.00 - SKY SPORT 2 GOLDEN STATE WARRIORS-HOUSTON ROCKETS NBA 4.30 - SKY SPORT 2

RUGBY

ARGENTINA-AUSTRALIA The Rugby Championship (replica) 11.30 - SKY SPORT 2 SUDAFRICA-ALL BLACKS The Rugby Championship (replica) 17.30 - SKY SPORT 2

TENNIS

NY YANKEES-HOUSTON MLB Playoff. Gara 4 23.00 - FOX SPORTS CHICAGO CUBSLA DODGERS MLB Playoff. Gara 3 3.00 - FOX SPORTS

ATP MOSCA 10.00 - SUPER TENNIS ATP MOSCA 12.00 - SUPER TENNIS WTA MOSCA 14.00 - SUPER TENNIS WTA MOSCA 16.00 - SUPER TENNIS ATP MOSCA 17.30 - SUPER TENNIS ATP STOCCOLMA 18.30 - SUPER TENNIS ATP STOCCOLMA 20.30 - SUPER TENNIS WTA MOSCA (differita) 22.30 - SUPER TENNIS

BILIARDO

VOLLEY

BASEBALL

OPEN DI INGHILTERRA 2ª giornata 14.30 - EUROSPORT OPEN DI INGHILTERRA 2ª giornata 20.00 - EUROSPORT

BEKESCSABAI ROPLABDA SPORTCONEGLIANO CEV Champions League Femminile 18.00 - FOX SPORTS


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MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT


E M I T A R EXT

INGHILTERRA

SPAGNA

Il Watford Marcelino ora sogna che bottino l’Europa Valencia secondo

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NIZZA

Parla il presidente: «Balo con noi è felice»

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Occhio Juve Quest’uomo sa come si vince (a Lisbona) 1 Il tecnico dello Sporting, rivale dei bianconeri

domani sera, è l’allenatore primatista di titoli in Portogallo 1 Però ha vinto tutto sulla sponda opposta, al Benfica 1«Il segreto? La passione» 1Tre anni fa fu vicino al Milan «ma con Galliani non avevamo le stesse idee» 1E ha detto: «Ancora mi manca di conquistare qualcosa». Sì, l’Europa

Settimanale di calcio internazionale Extratime@gazzetta.it - @etgazzetta Martedì 17 Ottobre 2017 Numero - 268

GIOVINCO ASIA

«Ma che devo fare Zaccheroni c.t. di più per tornare degli Emirati in nazionale?» «Sfida intrigante»

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EXTRATIME

PRIMO PIANO

LA PASSIONE DI

Juve, attenta È il tecnico più vincente in Portogallo Iacopo Iandiorio

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a un certo effetto sentir dire da uno che fa di cognome Jesus «l’allenatore è un creatore». An­ che se specifica: «creatore di fi­ losofia, idee, metodi e obiettivi di allenamento». Il «creatore» Jesus domani a Torino guiderà il suo Sporting, la squadra per cui tifava da piccolo e per cui divenne socio a 13 anni, il club per cui ha giocato da pro nel 1975, come suo padre negli An­ ni 40. Anche se Jesus è diventa­ to un grande del futebol lusita­ no con gli arcirivali del Benfica fra il 2009 e il 2015. Il «discorso

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sulla creazione» l’abbiamo ascoltato pochi mesi fa a Lisbo­ na, in un congresso, organizza­ to dallo Sporting, che prevede­ va una sessione sul coaching. Ma per Jesus non basta rein­ ventarsi di continuo, come ha fatto in oltre 25 anni in panchi­ na. Ciò che conta di più è «la passione. Solo con la passione otteniamo ogni giorno di lavo­ rare con impegno, come si deve da professionisti». Oltre alla passione e alla creatività poi, per Jesus, servono «organizza­ zione, rendere operativi gli al­ lenamenti, saper esser leader».

Triplete

Lui lo può ben dire. È l’allenato­ re più vincente in patria, 11 tro­ fei, di cui 10 col Benfica; che ne fanno il più titolato nella storia del più prestigioso club lusita­ no, superando mostri sacri co­ me il brasiliano Otto Gloria (10 titoli, 9 al Benfica) o Cosme Da­ mião (8 trofei e 18 anni in pan­

china). E col Benfica nel ’15 ha firmato la prima doppietta per tornei vinti di fila dopo 31 anni (1984), primo e unico porto­ ghese a farlo. Per 2 stagioni ha conseguito un triplete di trofei, mai successo prima al Benfica.

Figlio di Virgolino

Ma non sono state tutte rose e fiori per Jesus. Nato in casa nel luglio ’54 a Venda Nova, frazio­ ne di Amadora, nord­ovest di Lisbona, 2° figlio di Virgolino de Jesus, saldatore della Celcat (cavi elettrici), ex punta dello Sporting, e di Elisa, Jorge non cresce nella bambagia. Il padre antifascista finisce pure in gale­ ra: lo prende la Pide (la polizia politica di Salazar) mentre di­ stribuisce volantini davanti alla fabbrica. «Avevo 3 figli e neces­ sità di soldi, protestavo per un aumento salariale», ha raccon­ tato anni fa dom Virgolino. Poi pare che un amico dello Spor­ ting sia intercesso per farlo

● 1) Un fotomontaggio dei tifosi del Benfica con Jesus nel 2015 ● 2) Da centrocampista del Belenenses nel 1976-77 in prima serie (14 gare) ● 3) Allo Sporting nel 1975-76: 12 match e 1 rete

l’unica Coppa del Portogallo vinta, nel 2014. Perché in quel­ lo stesso Estadio Nacional Ja­ mor dove ha trionfato col Ben­ fica, nel luglio 1967 era spirato per infarto, al suo fianco, il pa­ pà di Virgolino, durante i sup­ plementari della finale di cop­ pa fra Vitoria Setubal e Acade­ mica, la «gara più lunga della storia portoghese», che durò 144 minuti… Lì e allora Jorge Scuola e lavoro Sempre papà Virgolino ha av­ giurò che avrebbe vinto almeno viato Jorge al calcio e al lavoro. una volta nella vita la coppa, Lo allenava a Venda Nova e lo per dedicarla al nonno. Per ar­ portava alla Celcat da appren­ rivarci ha fatto una lunga ga­ vetta: dal ’90 dista­saldato­ all’Amora fi­ re. In più Jor­ no al Bele­ ge frequenta­ nenses nel va la scuola ’06, passando serale al Liceu per una pro­ di Amadora. E mozione in B spesso a tarda e tre in A (con sera si addor­ 4 club), 2 re­ mentava sulla trocessioni e minestra. 2 esoneri. E Tanto che pa­ tanto lavoro e pà Virgolino a passione. 16 anni gli im­ «Però il club pose una scel­ i trofei vinti da Jesus finora in che mi ha for­ ta. «Voglio di­ panchina: 10 al Benfica, di cui mato da atle­ ventare cal­ 3 titoli, 1 coppa del Portogallo ciatore», ri­ e 5 di Liga, e 1 supercoppa; più ta e poi da tecnico e uo­ spose i l una supercoppa allo Sporting mo è l’Ama­ giovane Jor­ ge. Ma la carriera di Jesus da dora», disse 3 anni fa a Record. centrocampista non è stata al­ Ma è con la Belenenses che l’altezza di quella in panchina. sfonda nel 2006: è 5° e finalista Partito bene con le giovanili in Coppa (k.o. col «suo» Spor­ dello Sporting nel 1971, dove ting). Lì scopre pure l’Europa, guadagnava già più del padre, anche se per poco, eliminato poi all’Olhanense (5 gol), va in subito dal Bayern. Poi passa per prima squadra coi Leoni nel Braga e nel 2009 la grande tan­ ’75­76 (12 gare e 1 gol) e poi to desiderata, il Benfica. cambia 11 club in 15 anni, di­ sputando in totale 9 stagioni in Cambio di sponda Liga. Senza però vincere nulla. Come detto, vince tanto e vi re­ sta a lungo. In Portogallo è dav­ vero inusuale fermarsi 6 stagio­ Coppa del nonno In compenso, come detto, si è ni sulla stessa panchina. Anche rifatto da tecnico. E ha avuto se crea scalpore la decisione di modo di dedicare al nonno lasciarla nel giugno 2015 per uscire di cella dopo qualche giorno. Non era famoso come i Cinque Violini che nel 1944 vinsero il titolo e l’anno dopo la coppa; però era stato riserva in quello Sporting, aveva disputa­ to il Campionato di Lisbona e si era fatto ben volere. Poi aveva chiuso fra Vitoria Setubal e Sporting Linda­a­velha.

1L’allenatore dello Sporting, in panchina domani sera a Torino contro i bianconeri, è primatista di titoli in patria1«Ma ancora

mi manca di conquistare qualcosa», ha detto: una finale europea


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DECATREND Le doti di un tecnico «Avere molta passione e creatività di filosofia, idee, metodi di training; poi organizzazione, rendere operativi gli allenamenti e saper essere leader»

di Alessandro de Calò

Italiani allo Sporting

1Alberto

Aquilani, 33 anni, allo Sporting nel 2015-16: 31 gare e 5 gol in stagione

JESUS IDENTIKIT

fare 3 km e andare all’Alvalade, lo stadio dello Sporting. Si dice a Lisbona che il rapporto col presidente del Benfica Vieira fosse saturo. Che questi volesse fare mercato senza consultare Jesus. E che il boss ambisse a trionfare nelle coppe continentali, dove Jesus aveva raccolto nel ’13 e nel ’14 due finali perse di Europa League col Chelsea di Benitez (nel recupero) e il Siviglia di Emery (ai rigori).

Sogno Champions

Ci sta che Jesus invece ambisse da un po’ di tempo ad altro, ad andare all’estero. Proprio la finale di Torino 2014 aveva fatto parlare di interesse di club prestigiosi, quali il Milan e il Monaco, che però alla fine scelsero Inzaghi e Jardim. «Ma quando parlai con Galliani - disse nel 2014 - a Lisbona, mi accorsi che non avevamo le stesse idee». Così Jesus, pare convinto anche da un’offerta economica biancoverde più alta di quella del Benfica, torna al club del cuore. Quello di papà Virgolino, che ha fatto a tempo a vedere esaudito il suo desiderio, prima di morire a 92 anni ad aprile. Coraggio o pazzia? Si sono chiesti a Lisbona dopo il salto di panchina. Jesus è partito come sa, con passione. Vincendo nell’agosto ’15 la Supercoppa proprio contro il Benfica. Poi ha lasciato 2 Liga ai rivali. Quest’anno ha iniziato con 6 vittorie e 2 pari in campionato, è dietro al Porto ma davanti di 3 punti ai cugini. In Champions ha vinto al Pireo. Ci tiene tanto all’Europa. «Anche se un club portoghese oggi in Champions al massimo può arrivare ai quarti», ha detto in passato. «Perché i valori dei top club sono molto differenti. Perciò dico che in Portogallo ho vinto tutto, ma come tecnico ancora mi manca di conquistare qualcosa». Sì, l’Europa, che però passa anche sul Tago. Sponda Alvalade. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Jorge Jesus nato il 24-7-54. Ha allenato l’Amora nel 1990 (promozione in B). Nel 1995 col Felgueiras in Liga. Nel ’96 retrocede; poi União Madeira, Estr. Amadora, e 2 promozioni nel 2001 col V. Setubal e ’03 Amadora; poi V. Guimarães, Moreirense, União Leiria, Belenenses, Braga, Benfica e Sporting.

1Ivone De Sul Milan nel 2014 «Quando parlai con Galliani mi accorsi che non avevamo le stesse idee. E allora, siccome non avevo molta voglia di spostarmi, misi da parte questa possibilità»

IlfiorentinoPiccini: «Io,CristianoaLisbona»

1Parla il difensore

bianco-verde cresciuto nella Viola: «Il mio è un nome pesante qui. Venire a Torino però mi dà una carica in più» 1«Chi toglierei? Dybala» Andrea Giannattasio

C

he cosa vuol dire chiamarsi Cristiano, giocare in Portogallo e per giunta allo Sporting? «Un po’ di frecciatine: non nascondo che me le hanno tirate. È un nome pesante da queste parti però so bene che qui di Cristiano ce n’è uno solo. Ed è il più forte al mondo». Parola di Cristiano Piccini, terzino dello Sporting, che domani affronta la Juventus in Champions League. Palcoscenico fino a pochi mesi fa sognato dal difensore cresciuto nella Fiorentina, ma che ha trovato la consacrazione lontano dall’Italia. Che effetto le fa sentire la musica della Champions in campo? «Era un sogno che cullavo fin da bambino. E sono riuscito a coronarlo grazie al lavoro e ai miei sacrifici. Sono felice di essere arrivato a giocarmi quello che ritengo il più torneo più prestigioso. Sentire quell’inno

dal vivo per la prima volta mi ha emozionato». Da fiorentino che valore assume la partita con la Juventus? «La rivalità tra Fiorentina e Juve la conosco molto bene, visto che la Viola sarà sempre la mia squadra del cuore, e non solo perché lì sono cresciuto per 9 anni. Però ora sono allo Sporting e penso solo a fare bene qui. Poter tornare in Italia anche solo per una notte e rivedere allo stadio la mia famiglia non è da tutti i giorni: tutto ciò mi dà una carica in più». Ci saranno anche alcuni tifosi viola allo stadio, in virtù del gemellaggio con lo Sporting. «Conosco questo gemellaggio: quando sono arrivato è stato un argomento che ho toccato coi tifosi biancoverdi. Forse era destino che un viola come me, che per tanti motivi non è potuto restare a Firenze, sia poi andato a giocare con una squadra gemellata con la Fiorentina». In A è la Juve il club da battere? «È ancora la squadra più forte ma il Napoli sta giocando un calcio col quale riesce a unire spettacolo e cinismo. Sono certo che gli azzurri daranno del filo da torcere fino alla fine, ma occhio a Roma e Lazio, possibili outsider per lo scudetto». Quanto crede che abbia perso la Juve con l’addio di Bonucci? «Leo è uno dei migliori stopper in giro, con Chiellini e Barzagli aveva creato una grande intesa che forse in queste settimane è

venuta a mancare. Gli equilibri in un reparto come la difesa sono fondamentali». Se dovesse togliere un uomo alla Juve chi sceglierebbe? «Il più in forma è Dybala ma i bianconeri hanno tanti campioni: noi andremo a Torino per fare la nostra gara, orgogliosi di ciò che siamo e rappresentiamo in giro per l’Europa. Siamo una squadra molto forte, una famiglia umile e molto unita e tutto questo l’abbiamo dimostrato pure contro il Barcellona». Ha qualche rimpianto per aver deciso d’andare all’estero? «Quando ho scelto il Betis la decisione è stata solo mia, pur avendo richieste da club di Serie A. Sono felice di aver intrapreso questa via anche se il mio sogno di bambino era quello di potermi affermare con la Viola: questo è l’unico rimpianto che ho, per il resto rifarei la scelta di cambiare Paese: in Spagna sono cresciuto come uomo e calciatore». La sua maturazione è sotto gli occhi di tutti: adesso pensa alla Nazionale? «È ovvio che io abbia questo obiettivo, ogni giocatore che ha ambizione sogna di rappresentare la propria Nazione. Ora che gioco in Champions ammetto di averci iniziato a pensare ma non voglio che questo pensiero mi deconcentri. Anche se per i sogni c’è sempre spazio...». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Franceschi, classe 1974, in biancoverde nel 19992000: 30 partite e 3 reti

1L’allenatore

Giuseppe Materazzi è allo Sporting per 3 mesi nel ’99: esonerato a settembre

Cristiano Piccini, 25 anni, di Firenze, ex Betis, Livorno, Spezia, Carrarese e Fiorentina. Allo Sporting da luglio scorso (AFP)

L’ANTITESI DI MOURINHO E I TORMENTI DI ALLEGRI C’è qualche traccia in comune tra Jorge Jesus e Max Allegri, in mezzo alle tante vittorie importanti che hanno collezionato negli ultimi anni. Pur rimanendo qualche nota più in basso, anche il maestro portoghese ha permesso alla squadra che allenava – parliamo del Benfica – di ritornare ai vertici del calcio europeo, dopo molto tempo. Eppure Jesus, come il tecnico livornese, si è fermato per due volte sul traguardo, a un amen dalla gloria. Finalista in Europa League, nel 2013 e 2014, è stato sconfitto dal Chelsea di Rafa Benitez e dal Siviglia di Unai Emery, senza riuscire a mettere le mani sulla coppa. Naturalmente il Barça di Messi e il Real di Ronaldo, contro cui Allegri è andato a sbattere nelle due finali di Champions perse nelle ultime tre stagioni, sono squadre di altro livello. Ma il succo resta quello e ha un sapore amaro. Non c’è un lieto fine. Nessuno dei due è riuscito a rompere la tradizione negativa che pesa sulle aquile di Lisbona e – in misura minore – sui bianconeri come una cappa abbastanza pesante sulla loro storia europea. Dopo sei anni di Benfica, Jesus è andato a cercare fortuna nello Sporting, l’altro club della capitale portoghese, quello che ha cresciuto i Luis Figo e Cristiano Ronaldo. All’Alvalade, Jorge Jesus ha portato il suo calcio, pragmatico e idealista nel sistema di gioco. Lo Sporting di oggi somiglia al Benfica di ieri, gioca in velocità, ampiezza e verticalità. La tecnica è buona, le distanze tra i giocatori sono abbastanza compatte. Lui è un istrione del bordo campo, diciamo che ricorda più Conte che Allegri. In Portogallo a volte ridono per come parla, dicono che si inventa qualche parola, e in questo è piuttosto trapattoniano. Però le sue squadre, sul campo, guardano da un’altra parte: l’antitesi di Mourinho. All’inizio degli anni Novanta, Jesus si era innamorato della filosofia di Johan Cruijff ed era andato per un mese a Barcellona per studiare il Dream Team. C’è qualche seme di quel calcio, nello Sporting, che non ha mai perso finora in campionato. Jesus ha già fatto danni alla Juve (vedi semifinale di Euroleague nel 2014), ma stavolta i bianconeri dovranno stare attenti soprattutto a non farsi male da soli, dopo gli schiaffi rimediati in campionato con Atalanta e Lazio. Allegri ha superato momenti più difficili. Tocca alla squadra, adesso reagire, evitare altri blackout, tocca a Pjanic, a Dybala e al Pipita cambiare marcia. Molto deve ancora coagulare, Jesus può dirci a che punto è la notte.


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EXTRATIME

MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LA NIZZA DI BALO IL REPORTAGE

Rivère: «Qui ritrova il sorriso»

1Il presidente del team della Costa Azzurra: «Se hai talento

non lo perdi e so che sta lavorando duro per il Mondiale» 1«Non conosco Ventura, ma gli garantisco che è un bravo ragazzo e porta gioia. Favre poi è un tecnico ideale» 1Sul suo club: «Con i cinesi abbiamo un progetto di crescita prudente» Intervista di Alessandro Grandesso a Nizza

È

il mago del Nizza, società che rivendica di gestire per telefono, guadagnandoci e dando comunque priorità alla sua famiglia. Jean-Pierre Rivère, 60 anni in giacca e jeans, ex immobiliarista, ha portato un club in cui giocò da adolescente, dalla zona retrocessione ai vertici di Ligue 1. Il tutto attirando star come Balotelli e capitali stranieri. Giovedì sfida la Lazio con cui condivide il volo dell’aquila prima del fischio iniziale. È più soft del Napoli che vi ha eliminato ai playoff Champions? «Il Napoli era superiore ed è arrivato quando non eravamo né pronti né al completo. La Lazio è un gran club, ha più esperienza, ma ora stiamo meglio. Cercheremo di fare bene in casa». Quali obiettivi avete? «In Europa, i sedicesimi. Poi dipenderà dai sorteggi. In Ligue 1,

biamo ottenuto a 0, dopo una lunga trattativa e aver convinto Raiola a presentarmelo. Servono scaltrezza e fortuna, come con Ben Arfa, Dante, Sneijder».

Balotelli sembra rinato, ma non basta per convincere il c.t. «Quando ho conosciuto Mario, abbiamo parlato per 4 ore. L’ho convinto dicendogli che da noi avrebbe ritrovato l’essenza del calcio e il sorriso. Così è stato, ne sono felice. Se hai talento non lo perdi e so che lavora duro per il Mondiale. Non conosco Ventura, ma lo chiamerei per garantirgli che Mario è davvero un bravo ragazzo che porta gioia in spogliatoio. Di “balotellate” non ne abbiamo mai viste». Balotelli ha un anno in più in opzione. Rimarrà? «Presto per dirlo. A giugno mi disse che anche sua madre pensava che Nizza fosse il posto giusto. E Favre è tecnico ideale per farlo progredire. Ma per permetterci giocatori così, dobbiamo essere certi di giocare in Europa».

i primi 7. Non va dimenticato che abbiamo il 10° budget del campionato. Ai tifosi ricordo che siamo un’eccezione».

Negli ultimi 5 anni è emerso il Psg dell’emiro del Qatar che si compra Neymar per 222 milioni e è attaccato dalle big europee. «Il Psg spende i soldi che ha e permette alla Ligue 1 di crescere, pure in visibilità. Con Neymar e Mbappé è un concorrente per la Champions. È normale che chi sta in alto non veda di buon occhio il nuovo sfidante».

FRA NIZZA

È più frustrante per il Nizza finire 3° ma passare per i preliminari, quando l’Italia da quest’anno avrà 4 club in Champions. «È una riforma strana, fatta in un momento di vuoto di potere. Spero si possa riequilibrare in futuro. Intanto tentiamo di migliorare il nostro ranking Uefa». Pure il Nizza è in mano ai cinesi. «Sono azionisti che credono in un progetto di crescita prudente. In caso di contraccolpo, non tapperebbero buchi di bilancio. Daremmo priorità alle cessioni in una rosa che vale 200 mln». Avete venduto Dalbert all’Inter. «La sua cessione non era in programma. L’Inter partiva da cifre irrisorie, poi s’è trovato l’accordo, soldi che investiremo».

In 5 anni però il Nizza ha avuto un’ascesa folgorante. Quali sono gli ingredienti del successo? «Nel ’12 vendemmo 14 giocatori per 4 milioni, comprandone 11 per 650 mila, di cui uno da 450 mila. Cioè partimmo da zero seguendo 5 principi: risanare le finanze, puntare sulla formazione, offrire spettacolo in campo, mantenere un rapporto diretto coi tifosi, e dare visibilità, sfruttando la nomea della Costa Azzurra. I conti ora sono a posto, abbiamo giovani di talento in rosa, il fervore è sempre più forte, e con nuovo stadio, megastore in città e nuovo centro di allenamento e formazione, il Nizza ha un’immagine moderna». È nota per rilanciare giocatori «decaduti», alla Balotelli. «Per crescere i giovani devono confrontarsi con grandi giocatori. Non avendo grandi mezzi ci siamo adattati, cogliendo le occasioni. Balotelli era costato al Liverpool 26 milioni. Lo ab-

Lo stesso vale per Sneijder? «Ci serviva un trequartista, ma è arrivato fuori forma e si è infortunato. Poi la squadra ha cominciato a girare col 4-4-2. La stagione però è lunga, ci sarà modo di valorizzarlo».

Il Nizza è fissa clausole rescissorie, illegali in Francia. «Sono accordi legali di scrittura privata. Le clausole andrebbero legalizzate, danno certezze in un mercato che andrebbe chiuso prima dell’inizio del torneo». Il Marsiglia è di proprietà Usa, il Lilla lussemburghese, il Lione al 20% cinese. La Ligue 1 è destinata a finire in mani straniere? «Il torneo ha molto potenziale inespresso. Serve aprirsi per svilupparlo anche all’estero».

Qui Jean-Pierre Rivère, 60 anni, con Mario Balotelli, 27 (AFP)

Lei è azionista di minoranza, ma dirige il club. Rimarrà a lungo? «Mi considero un direttore d’orchestra e mi affido a uno staff competente. Lavoro molto per telefono. Rimango finché mi diverto. La famiglia è la priorità». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Mario: «Mai avrei pensato di stare così bene» 1L’italiano al magazine del club: «Qui sono sorpreso e felice»1E il compagno brasiliano Dante: «Si sta impegnando per tornare in Nazionale»1E poi dice:

«Noi contro la Lazio dobbiamo fare una gran partita e attenzione a Immobile» a.g. da Nizza

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a vinto tutto col Bayern, ora guida la difesa del Nizza. Un punto di vista privilegiato per seguire l’evoluzione di Balotelli: «Un ragazzo in gamba, sorridente, disponibile e molto forte». Una sorpresa per il centrale brasiliano Dante che lo scorso anno, come il resto della squadra, temeva di ritrovarsi in spogliatoio qualcuno d’ingestibile: «Peccato che la gente pensi an-

cora male di lui. Le cose che si raccontano non sono vere». Difficile trovare qualcuno a Nizza che sostenga il contrario. E pure il tecnico Favre, in principio scettico, si è convinto. Anche se poi Balo prende tutti in contropiede e al magazine del club confessa: «Se fossi il mio tecnico limiterei i complimenti e romperei di più le scatole: mi conosco, quando tutto va bene, c’è un problema». Favre fa proprio così, riprendendo l’italiano quando non segue le direttive. Sempre meno spesso in realtà. «Se qualcuno mi scassa aggiunge Balotelli -, mi inner-

Mario e Dante, 34 anni (AFP)

vosisco ma do di più. Ho bisogno che mi si parli più dei miei errori che di ciò che faccio bene: dagli errori si impara». E di errori in passato, Mario ne ha fatti. Soprattutto lontano dal campo. Acqua passata, a quanto pare: «Ormai è qui da più di un anno - certifica uno dei capi ultrà, Gregory Massabo - e di “balotellate” non ne abbiamo viste. Al limite si fa qualche serata come tutti i giocatori a Montecarlo, senza esagerare». Anzi, il 2 agosto Balotelli, allora infortunato, è stato intercettato alla Brasserie du Col, a Villefranche, poco distante da casa sua, per seguire in tv la partita dei compagni ad Amsterdam, con qualche tifoso. L’idillio si traduce allo stadio in cori in suo onore: «Quando cantiamo per lui - nota Massabo - ci saluta sempre. È una stella, ma sa di avere un ruolo importante per

squadra, città e tifosi».

Scherzi da Cardinale

«Sono rimasto - aggiunge Balo perché qui sto bene, con compagni, tifosi e allenatore. Quando firmai la prima volta, mai avrei immaginato di sentirmi così. Sono sorpreso e felice». Lo descrivono così in spogliatoio dove è sbocciato un feeling col portiere Cardinale: «Come me, Mario ha bisogno di non prendersi troppo sul serio e di scherzare. È qui da un anno ma sembra che sia con noi da 5 stagioni. A Nizza ha trovato le condizioni ideali: è la star, non è lontano dall’Italia e dai suoi figli, i tifosi lo adorano e gli vogliamo bene. Deve continuare qui». Balotelli sogna l’Italia, nel senso di Nazionale: «Per uno come lui - precisa Dante - è normale aspirare all’azzurro e al Mondiale. È molto concentrato

sul Nizza, ma si vede che ci pensa. Lavora duro per tornarci». Non può negarlo Favre diffidente un anno fa, ma che, come racconta Balo, ha fatto pressione sul presidente Rivere per farlo restare. E l’attaccante sta già ricambiando: 5 reti in 4 partite da titolare in campionato: «Soprattutto - aggiunge Vincent Menichini di Nice Matin - è sempre più leader. Non sparisce più dal gioco e difende pure». Il doppio appuntamento con la Lazio in Europa sarà una vetrina importante per Balotelli per attirare l’attenzione di c.t. Ventura. «Il Napoli ai playoff - dice Dante - è arrivato troppo presto. Con la Lazio dobbiamo fare una gran partita e attenzione a Immobile. Lo conosco dalla Bundesliga, ma in Italia è rinato ed è tornato in Nazionale». Tocca a Balo fare altrettanto. © RIPRODUZIONE RISERVATA


EXTRATIME

MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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EUROPA

Il Watford dei Pozzo adesso può sognare lo sbarco in Europa Stefano Boldrini corrispondente da Londra

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LONDRA

A destra l’esultanza di Tom Cleverley, 28 anni, al 92’ sabato contro l’Arsenal, dopo il suo gol del 2-1. Dietro a lui il brasiliano Richarlison, 20 anni (REUTERS)

Marcelino pane e bottino Il Valencia è 2°

l Watford in zona Champions è già una bella storia, ma c’è qualcosa di più: sabato, allo Stamford Bridge, la squadra di Marco Silva guarderà dall’alto in basso, al momento del calcio d’inizio, il Chelsea di Antonio Conte. Giorni di gloria, per la squadra della famiglia Pozzo, mai così in vetrina dal giorno del ritorno in Premier. La scoppola incassata con il Manchester City, lo 0-6 del 16 settembre sotto gli occhi di Elton John, avrebbe potuto lasciare segni profondi nella banda del portoghese Silva, ma il 2-1 sul campo dello Swansea, il 2-2 nella tana del West Bromwich Albion e il 2-1 sull’Arsenal ottenuto sabato scorso hanno riportato in alto gli Hornets. Quattro vittorie, tre pareggi, una sconfitta, tredici gol segnati ed altrettanti subiti: i numeri sono questi.

1Con una squadra fatta di prestiti e di ragazzi

delusi, il nuovo tecnico è dietro solo al Barcellona 1Kondogbia, Zaza, Guedes e Rodrigo sono rinati Filippo Maria Ricci corrispondente da Madrid

SPA MADRID

Febbre oltre 90

Il Watford non muore mai, ed è forse questo l’aspetto più interessante. Ha segnato quattro gol dal 90’ in poi: Britos al 93’ contro il Liverpool, Richarlison al 90’ contro lo Swansea e ancora il brasiliano al 95’ in casa del West Bromwich Albion, infine Cleverley al 92’ contro l’Arsenal. Segnali, questi, di carattere e di buona salute: quando gli avversari calano, gli Hornets hanno ancora birra in corpo. I metodi dell’allenatore portoghese stanno convincendo tutti. Viene definito «maniaco dei dettagli e della cura dei movimenti». Il suo staff portoghese, arricchito dal preparatore atletico italiano Gianni Brignardello, dal 2016 al servizio dell’Italia di Ventura, ha dato una scossa all’ambiente Watford.

L’ambizioso

Silva è ambizioso. Dopo una carriera da calciatore spesa nelle serie inferiori, il top l’Estoril, si è convertito in allenatore all’età di 34 anni, nello stesso Estoril. Silva salì al volo sull’autobus della panchina e ha già ottenuto successi decisamente superiori a quelli ottenuti da giocatore: «Ho fatto quello che ho potuto da calciatore e forse proprio grazie alla mia storia sono diventato il tecnico che sono oggi». Lo Sporting a Lisbona nel 2014 è stato il trampolino di lancio (una

1Dopo il disastroso 0-6 col City a metà settembre, il club di Marco Silva non si è abbattuto 1E, superando l’Arsenal, è salito al 4° posto 1I talenti: il bomber Richarlison e il francese Doucouré

coppa nazionale vinta). Silva è andato poi a cercare gloria in Grecia, all’Olympiacos e dal gennaio 2017 lavora in Inghilterra. Ha sfiorato l’impresa di salvare l’Hull e, in estate, gli è stato affidato il Watford, con un compito preciso: mantenere la categoria senza paure e avviare un processo di crescita per sbarcare in Europa.

La star brasiliana

Il quarto posto attuale non ha cambiato gli orizzonti del club. La batosta con il Manchester City ha lasciato il segno: si è capito che un calo di tensione può produrre disastri in Premier. Gli uomini in vista del Watford sono due: il talento brasiliano Richarlison e il centrocampista Doucouré. Il primo, accusato di aver simulato contro l’Arsenal per ottenere il rigore poi realizzato da Deeney, è stato scagionato ieri dalla Football Association: non si è tuffato. Richarlison, 20 anni, prelevato dal Fluminense e 10

La festa dei valenciani domenica sera a Siviglia dopo il 6-3 al Betis. Di schiena Guedes, si riconoscono al centro Zaza e a destra Kondogbia, autori di un gol a testa (AFP)

presenze con 3 reti nel Brasile Under 20, è stato una grande intuizione: è destinato a raggiungere palcoscenici prestigiosi. Chalobah, ex Napoli e Chelsea, è stato in vetrina fino all’infortunio. Si è svegliato persino Cleverley, che ha faticato negli ultimi anni a dimenticare i trascorsi con il Manchester United.

I lati oscuri

Poi, certo, ci sono anche i lati oscuri, come il confinamento ai margini di Stefano Okaka e il ridimensionamento di Janmaat: l’olandese potrebbe chiedere di cambiare aria a gennaio. Silva, va precisato, non concede sconti a nessuno: ha mandato in panchina un totem della tifoseria come Deeney. Ha scommesso su Gray, voluto a tutti i costi dal manager portoghese. L’attaccante per ora non ha inciso, ma Silva è convinto di vincere anche questa scommessa. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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oco meno di un anno fa Marcelino Garcia Toral è stato vicinissimo all’Inter. In estate è finito al Valencia e in questo inizio di stagione le due squadre hanno parecchie cose in comune. Il 2° posto nei rispettivi campionati, l’aver raddoppiato i punti rispetto a un anno fa, da 9 a 18 gli spagnoli, da 11 a 22 i nerazzurri, il fatto di non giocare le coppe che dà sempre una mano nei conti per il campionato: meno viaggi, più allenamenti, più tempo per sistemare squadre che hanno cambiato il tecnico e hanno così modo di assorbire più rapidamente il nuovo messaggio tattico.

La battuta

Marcelino ha 6 anni in meno di Luciano Spalletti ma come lui ha le idee molto chiare e la capacità di trasmetterle ai suoi. E, pur partendo da una base di timidezza, il piacere per la battuta: «Non sono più così giovane, sarà il caso che in futuro i ragazzi evitino di farmi spaventare tanto come col Betis…». Il riferimento è ai 5 minuti di black out sofferti dal Valencia nella seconda metà della ripresa al Villamarin, con i 3 gol del Betis che (dopo aver sbagliato un rigore quando perdeva 2-0) da 0-4 si è ritrovato vicinissimo al pari. Il Valencia aveva preso 7 gol nelle prime 7 giornate, ne ha presi 3 in quegli sciagurati 300 secondi. In compenso col 6-3 a Siviglia è arrivato a 21 reti segnate, 2° miglior attacco della Liga dietro al Barcellona e 10 in più rispetto a un anno fa, quando all’8ª giornata a Gijon (con una vittoria) accoglieva Cesare Prandelli come terzo allenatore di una stagione già tribolatissima.

Nuovi goleador

Al Betis hanno fatto gol 6 giocatori diversi del Valencia. Zaza è a 7 reti in 7 gare e mezza, già una in più di quelle segnate nelle 20 apparizioni del suo primo anno a Mestalla. È stato raggiunto da Bakambu del Villarreal ma mantiene la seconda posizione nel Pichichi, dietro a Messi. Sono numeri che al Valencia non si vedevano dai tempi di Villa. Rodrigo, uno che negli ultimi due anni sembrava timido, freddo, impacciato, non all’altezza, ha fatto gol in ognuna delle ultime 6 partite che ha giocato tra Valencia e la nazionale, che ha ritrovato miracolosamente dopo 3 anni di deserto. Nei suoi primi 3 anni a Mestalla aveva fatto 10 reti in 75 partite di Liga, ora è a 5 in 8.

Sorpresa francese

Un altro nome da citare è Geoffrey Kondogbia. A Valencia non riescono a capacitarsi di come l’Inter, sempre per tornare al parallelo iniziale, non abbia bisogno di uno così. Non sanno delle pene sofferte tanto dal giocatore come dai tifosi nei 2 anni del francese in nerazzurro, però capiamo la loro sorpresa: delle 6 gare giocate da Kondo col Valencia 5 sono state tra l’ottimo e lo strepitoso. E qui se volete arriviamo ai possibili problemi del Valencia: la squadra è stata costruita a colpi di prestiti nell’ultima settimana di mercato, quando sono arrivati Kondogbia e Murillo dall’Inter e Guedes dal Psg. Prima era stato chiuso con lo United il prestito di Pereira. Il Valencia è obbligato a incassare 50 milioni di plusvalenze entro il 30 giugno, e non sarà facile far cassa anche perché i giocatori di proprietà sono stati presi a cifre scellerate. Marcelino ha la panchina corta e a fine stagione ci saranno problemi economici. Per ora però si gode il suo Valencia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

NOTIZIE DALL’EUROPA

INGHILTERRA LONDRA

Mahrez salva il Leicester: 1-1 con il Wba

● Nel posticipo dell’8° turno di Premier 1-1 fra Leicester e Wba; in gol Chadli per gli ospiti al 18’ s.t. Pari dell’algerino Riyad Mahrez (1° gol in stagione) al 35’. CLASSIFICA Man. City 22; Manchester Utd 20 Tottenham 17; Watford 15; Chelsea, Arsenal, Burnley, Liverpool 13; Newcastle 11; Wba 10; Southampton, Huddersfield 9; Swansea, Brighton, West Ham Everton, Stoke 8; Leicester, 6; Bournemouth 4; Crystal P. 3

SPAGNA MADRID

Il Celta travolge il Las Palmas 5-2 Messi, terzo figlio

Il Las Palmas di Aquilani ieri nel posticipo di Liga col Celta ha perso 5-2 con gol di Mor, Hernandez e tripletta di Aspas (Vitolo e Remy per gli isolani). E Messi ha annunciato l’arrivo del 3° figlio. CLASSIFICA Barcellona 22; Valencia 18; Real M. 17; Atletico M., Siviglia 16; Leganes 14; Real Sociedad, Villarreal, Betis 13; Celta e Athletic 11; Levante 10; Espanyol 9; Getafe, Deportivo 8; Eibar 7; Girona, Las Palmas 6; Alaves 3; Malaga 1.

INGHILTERRA LONDRA

Il Newcastle è messo in vendita Interessa al Qatar

● Il Newcastle allenato da Rafa Benitez è ufficialmente in vendita. Il suo proprietario Mike Ashley, 53 anni, imprenditore nel mercato dei prodotti sportivi, lo ha annunciato ieri, con un comunicato pubblicato sul sito ufficiale. «Il Newcastle United richiede una direzione e un percorso chiari verso un futuro luminoso e di successo». Fra i possibili acquirenti la Bbc ha parlato di Amanda Staveley, 44 anni, legata ai fondi del Qatar.


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MONDO

Giovinco: «Che devo fare di più?»

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Sulla Mls «È vero che a livello tattico qui si gioca più semplice, ci sono più chance per le punte, ma a livello fisico è torneo molto impegnativo»

1Da due anni la stella di Toronto non va in Nazionale nemmeno per uno stage1Re dei goleador nel 2015, finalista Mls nel 2016, ora è primo in regular season 1«Io faccio il mio lavoro sempre al massimo e tiro avanti. Ma l’azzurro resta l’aspirazione massima»

Sul suo Toronto «In Serie A otterremmo una salvezza sicura, forse ci piazzeremmo pure a metà classifica. Senza i playoff avremmo già vinto questa Mls»

Massimo Lopes Pegna corrispondente da New York

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USA NEW YORK

ebastian Giovinco è appena rientrato in campo dopo un guaio muscolare a una coscia che lo ha costretto a saltare 4 match di Mls. Ha vinto il derby con Montreal domenica, ma ha sbagliato un rigore (palo). Il suo Toronto è mostruosamente primo, +12 su NY City, a un turno dalla fine della regular season. Nella sosta Seba ha osservato da lontano la Nazionale. L’azzurro è argomento che scotta, ma da grande professionista Seba non si lamenta. Nei giorni scorsi l’ha fatto il suo agente, Andrea D’Amico: «Trovo assurdo che Ventura non lo chiami. Giovinco sa segnare in tutti i modi, è un protagonista nella Mls». Su questo nessun dubbio: le sue cifre sono da top player. Da quando è arrivato 3 stagioni fa, a 27 anni, la Formica Atomica, anzi the Atomic Ant, nella Mls ha spadroneggiato. Nel primo torneo è stato capocannoniere con 22 gol e Mvp. In totale, ha segnato 58 gol in 92 gare, cui si aggiungono 37 assist. E se quest’anno i numeri sono più bassi è colpa di alcuni infortuni (15 gol e 6 assist in 24 match). Dopo aver perso la finale nel 2016, il suo Toronto, in cima alla classifica, va ai playoff da favorito. Iniziamo dall’Italia. L’ultima sua

gara è stata a Roma il 13-10-15: qualificazioni per l’Europeo ’16 con la Norvegia. Il c.t. era Conte, che poi la escluse dai 23 in Francia, dicendo: «La Mls non è allenante. Chi sceglie certe destinazioni, conosce le possibili conseguenze». Ventura s’è adeguato: non l’ha mai convocata. «Replico nello stesso modo di allora: è vero che a livello tattico qui si gioca più semplice e gli attaccanti hanno più possibilità di segnare, ma a livello fisico di sicuro è un torneo molto impegnativo. E comunque di semplice non c’è un bel niente». Ma possibile che il c.t. non l’abbia invitata per uno stage? «Sono considerazioni che non spettano a me. Io faccio il mio lavoro sempre al massimo, tiro avanti, senza farmi influenzare da quelle cose che sfuggono al mio potere». La Spagna con l’Italia ha chiamato il 35enne Villa. E un’altra ottantina di calciatori Mls giocano nelle rispettive nazionali. «Evidentemente ci sono criteri di valutazione diversi. Che cosa devo fare? Strapparmi i capelli. Neppure potrei, perché li ho cortissimi (ride, ndr)».

● 1) Esultanza di Sebastian Giovinco, 30 anni, dopo un gol. In Mls ne ha già siglati 58 (compresi i playoff) dal marzo 2015 in 91 gare, e 5 reti in 7 partite di Canadian Championship, la coppa canadese, vinta negli ultimi 2 anni. ● 2) Seba in nazionale in gol nel giugno 2013 col Giappone, in Confederations Cup, suo unico centro in azzurro in 23 gare. ● 3) Ancora una gioia con Toronto, il 27 agosto, l’ultima nel derby con Montreal

«Ciò che posso fare è continuare su questa strada: giocare bene nel mio club. Se dovessero chiamarmi sarei molto felice». Il suo allenatore, Vanney, dice che lei sia uno dei migliori mai arrivati in 21 anni di storia Mls. «È di parte anche lui. Mi fa piacere. Sì, ho avuto un impatto importante in questa Lega. Penso però a Villa e Kakà: se fossero venuti quando erano più giovani non ci sarebbe stata discussione». Ma per il modo in cui sta giocando, un po’ di nostalgia per una big d’Europa non le viene? «Stare qui mi piace e mi diverte: significa che sono sereno (ha uno stipendio di 7 milioni di dollari, ndr). Però quando vedo le partite di Champions o di Serie A ogni tanto un pensierino lo faccio». Magari si è pentito di non aver accettato la corte del Barça un anno fa, ora che ha perso Ney. «Con i se e con i ma non si va da nessuna parte».

Però qui dicono che batta le punizioni meglio di Messi. «Per favore, nessun tipo di paragone se no succede una catastrofe. Penso solo a calciarle, mi piace farlo, mi diverto e mi alleno. Sì, è una grande qualità che ho, non la rinnego».

«Non ci sono dubbi che sia cresciuta. Non è ancora sullo stesso piano dei tornei europei più nobili, ma dipende dalla voglia e dall’impegno che ci metti in campo. Ormai stanno arrivando nomi importanti e molti sudamericani di ottima qualità».

E ora c’è da vincere la Mls. L’anno del suo arrivo Toronto è andata per la prima volta ai playoff, nel 2016 in finale. In questo 2017? «Intanto abbiamo archiviato il Supporters’ Shield, cioè abbiamo fatto più punti di tutti in regular season. Se fossimo in un torneo europeo, avremmo vinto il campionato: invece ci sono i playoff. Dobbiamo conquistare il trofeo, anche per riscattare la brutta esperienza della stagione scorsa. Perché perdere la finale ai rigori (Seattle non fece neppure un tiro in porta, ndr), in casa davanti ai nostri tifosi, lascia un’amarezza doppia. Fu come andare a Roma e non vedere il Papa».

Nella Mls c’è la Var: funziona? «Per la Mls è un bene. Qui non c’erano gli assistenti di porta, per cui ora gli arbitri hanno un aiuto eccezionale. E poi nel Nord America c’è già una mentalità predisposta. La moviola esiste da anni nel basket e nel football. E si vive in modo più sereno e raramente si aprono polemiche come da noi».

In 3 anni la Mls è migliorata? 3

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(REUTERS, AP)

A proposito, se accende la tv sulla A si diverte a vedere chi? «Napoli e Atalanta, giocano molto bene. Specie il Napoli è attrezzato per poter lottare fino in fondo». La Juve è ancora la più forte? «In Italia sì. Credo che vincerà lo scudetto, ma Napoli, Roma e Inter potranno darle fastidio». Quali giocatori l’entusiasmano? «Scontato: Dybala e Mertens». Insigne è quello che le assomiglia di più? «Forse per la stazza fisica. Io sono un po’ più punta di lui. Ma lasciamo stare i paragoni».

Il suo agente però sul c.t. è entrato a gamba tesa. «Dai, lui è di parte. Però, è chiaro, per un calciatore vestire l’azzurro e vincere con quella maglia è l’aspirazione massima e sempre lo sarà».

Il suo Toronto come se la caverebbe nel nostro campionato? «Salvezza sicura, forse si piazzerebbe a metà classifica».

Ha perso le speranze?

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ASIA

Zaccheroni c.t. degli Emirati: «Un’esperienza intrigante» 1Il tecnico romagnolo chiamato a Dubai, che nel 2019 organizzerà la coppa d’Asia1 «Faremo una colonia di italiani, visto che Prandelli allena l’Al Nasr» Alessandra Bocci

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a Meldola al mondo, che non basta mai. Alberto Zaccheroni, 64 anni, nato in un piccolo comune vicino a Cesenatico, continua il suo viaggio in altri continenti dopo aver girato le metropoli del calcio italiano: ha allenato le due squadre di Milano, le due di Torino, più la Lazio. Non ha avuto paura in momenti diversi della carriera di lanciarsi nel poco conosciuto calcio giapponese e firme-

rà oggi il contratto che lo lega alla nazionale degli Emirati Arabi fino al gennaio 2019, col progetto di trovare una ribalta finora mai raggiunta. Zaccheroni, primo c.t. italiano a vincere un trofeo con una nazionale straniera, non è nuovo in Asia: ha portato il Giappone a essere la prima squadra qualificata al Mondiale 2014 e a vincere la coppa d’Asia ’11. Obiettivo che ora accarezzano negli Emirati: la squadra si trova al 72° posto del ranking e non è mai andata molto lontano negli ultimi 25 anni (a parte il 3° posto in coppa d’Asia 2015), ma organizzerà nel 2019 il torneo

continentale in casa e ha deciso di farlo con un c.t. di grande esperienza, che dovrà provare a migliorare il 2° posto ottenuto nel 1996, quando gli Emirati persero in finale contro i vicini dell’Arabia Saudita. Zac prenderà il posto dell’ex c.t dell’Argentina Bauza, che ha mantenuto l’incarico solo per pochi mesi e ha fallito la qualificazione a Russia 2018. Bauza è passato sulla panchina degli eterni rivali sauditi.

Dopo Pechino

Zac ha allenato le grandi italiane, ha stupito con l’Udinese, ha governato club in tutte le serie. L’ultima destinazione è stata Pechino, dove ha allenato 5 mesi il Guoan prima di essere esonerato

nel maggio 2016. Tornato in Italia, si è dedicato al ruolo di commentatore tv, da voce tecnica per le partite della Nazionale. Aveva detto di no, si dice, ai turchi dell’Antalyaspor, ma non ha saputo rinunciare alla proposta di tornare in con un’altra nazionale asiatica. Porta con sé i preparatori Maurizio Guido ed Eugenio Albarella, e il vice Stefano Agresti.

Ciao Giappone

Anche se sa che non sarà un lavoro facile Dopo il Mondiale 2014, col Giappone eliminato nei gironi, Zaccheroni aveva deciso di non rinnovare il contratto con la federcalcio giapponese. Secondo alcuni giocatori c’erano stati problemi di comunicazione piuttosto rilevanti, ma i dirigenti degli Emirati non si sono posti il problema. «È un’esperienza che mi intriga, raggiungere risultati con

una nazionale che non ha mai vinto nulla è una bella sfida. E faremo una colonia di italiani, visto che Prandelli allena l’Al Nasr», scherza il tecnico.

Tutti in patria

Una sfida vera, questa, ancora più difficile di quella accettata da Zac quando si è preso il Giappone quasi tutto da scoprire, provvisto però di qualche star che aveva familiarità col pallone europeo. Gli Emirati invece non esportano giocatori e Zac avrà il vantaggio di lavorare con gente che non deve rincorrere in giro per vari continenti, ma lo svantaggio di spiegare teorie e metodi di lavoro a calciatori che non sono cresciuti con l’enciclopedia della tattica. Dopo tante esperienze, un viaggio interessante, ma rilassante certo non sarà. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Zaccheroni sul sito degli Emirati


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LA PRIMA VOLTA

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LE DEBUTTANTI AL MONDIALE

Caro Panama, ti ricordi il Pistolero e l’inglesino? 1Anni 90: era un calcio dilettantistico e violento 1Poi c.t. Stempel pose le basi per l’impresa1Oggi

la vecchia guardia di 30enni ha centrato l’obiettivo Iacopo Iandiorio

La gioia dei panamensi dopo la vittoria con la Costa Rica (AFP)

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n principio fu Gary Stempel. Un inglese, neanche 40enne, figlio di un panamense e di una britannica. Dopo aver lavorato per un decennio coi giovani a Millwall, est di Londra, era tornato a casa a Panama, a metà Anni 90. E lì si era dedicato alla Liga. Torneo ancora di dilettanti. «Erano ragazzi di strada - ha raccontato al Daily Mail d’anni fa -. Chi orfano di padre, chi con la madre in prigione. E chi aveva due-tre lavoretti per portare dei soldi a casa». Stempel diviene tecnico prima al San Francisco di La Chorrera e poi del Panamá Viejo. Vince 4 titoli e attrae l’attenzione della federa-

zione che lo invita a guidare l’Under 20 e poi la preolimpica. Nel ’03 qualifica i piccoli al Mondiale U20, prima selezione del Canale a una coppa iridata. Nel 2008 è promosso coi grandi e l’anno dopo vince la coppa Centramericana.

nutrizione, carenze di acqua potabile ed energia. Non è facile fare calcio qui. Ma la «svolta Stempel» ha dato coraggio a Los Canaleros. Se a fine anni 90 Panama era n.143 del ranking Fifa oggi è al n.49. Se allora perdeva con Guatemala, Cuba ed El Salvador, oggi batte Costa Rica, Honduras e Giamaica che ai Mondiali ci sono già andati. Allora il Coco Henriquez, 92 gare in nazionale, guadagnava 2 mila sterline all’anno, ed era il più ricco del gruppo. Oggi il capitano Ramon Torres, autore del gol qualificazione coi costaricensi, vince la Mls a Seattle.

Davis con Marco Rossi

L’esperienza in tornei pro, fuori da casa, è stato l’altro volano della crescita. Oggi degli ultimi 23 convocati 17 giocano in tornei competitivi. Sei in Mls, il portiere Penedo alla Dinamo Bucarest, il difensore Erick Davis è allenato dall’italiano Marco Rossi al Dac in Slovacchia, 2 giocano in Colombia, 3 in Perù, 2 in Messico. E in molti sono invecchiati insieme in Seleccion. Nove dei 10 panamensi con più presenze di sempre sono nella nazionale che ha appena conquistato la Russia; 10 dei 23 dell’attuale c.t. Hernan Gomez, Bolillo del miracolo dell’Ecuador 2002, sono ultratrentenni (di cui 4 over 35), per una delle nazionali più vecchie al mondo, con 29,7 anni di media. In una nazione (3,7 milioni di abitanti) il cui 43% ha sotto i 24 anni! Questa era l’ultima chance di un’intera generazione. Gabi Gomez, Penedo, Blas Perez, Torres, Tejada, Baloy e soci ci erano già prima di Stempel. C’erano pure con l’ex cagliaritano Dely Valdes c.t., quando nel 2013 furono eliminati dagli Usa al 93’ dell’ultima gara di qualificazione 2014. Hanno deciso di continuare allora per un quadriennio. Per riprovarci. Finalmente ci sono riusciti. «Si compie il sogno di 5 generazioni», ha detto Blas Perez, 36 anni, bomber da 116 gare e 42 gol. Finalmente al Mondiale ci sarà la bandierina di Panama. Grazie anche a un inglese sognatore e al Pistolero. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Da 143 a 49

Ecco, se Panama per la prima volta nella storia si è qualificata a un Mondiale, superando in volata gli Usa, molto lo deve a Stempel. È lui che ha dato la svolta in un Paese malato di baseball, e poco di futbol. I nazionali del 2000 erano gente come José Luis Garces, il Pistolero, così detto per 6 mesi di carcere e un passato nelle gang. Panama sarà un paradiso fiscale, ma in realtà era ed è casa di bande di strada, minacce di morte, povertà e diseguaglianze. E mal-

i punti conquistati da Panama nell’Esagonale della zona Concacaf in 10 gare: 3° dietro a Messico e Costa Rica, miglior differenza reti con l’Honduras

Social e Pyry E l’Islanda ha rotto il ghiaccio

1La nazionale dei geyser deve il pass per la Russia anche a un finlandese sconosciuto1Oltre a valide politiche giovanili1Su Facebook è boom di tifosi Roberto Bordi

pa, di cui amiamo cultura, civiltà e storia che, nel nostro piccolo, raccontiamo in questo blog», dice Mattia Giodice, uno degli amministratori della pagina. Ma la vera esplosione di affetto sui social verso l’Islanda c’è stata il 6 ottobre, quando la principale rivale per il 1° posto del girone, la Croazia, si è fatta pareggiare al 90’ da un carneade finlandese, Pyry Soiri, compromettendo così il primato in classifica. Qualche minuto dopo, un ragazzo islandese ha creato su Facebook la pagina «Pyry Soiri Fan Club», dove il giocatore finnico-namibiano è stato sommerso dall’affetto di migliaia di persone. Gli iscritti al gruppo sono diventati così tanti da convincere la madre di Pyry - Iina Soiri - ad aderire scrivendo: «Brava Islanda, siamo molto orgogliosi di voi!».

Il dentista e CR7

Gl islandesi festeggiano dopo il successo col Kosovo (AFP)

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l circolo polare artico è a pochi km di distanza. A fine dicembre si sfiorano i -30 gradi e le ore di luce si riducono a tre. Facile farsi inghiottire dal gelo e dal crepuscolo. Ma c’è un Paese, un piccolo grande Paese del nord Europa, che ha reagito a queste proibitive condizioni climatiche realizzando un’impresa. È l’Islanda che, col 2-0 col Kosovo del 9 ottobre, ha staccato il biglietto per Russia 2018. E lo ha fatto da prima classificata nel suo girone, mettendosi alle spalle nazionali con una storia notevole: Croazia, Ucraina e Turchia, qualificandosi per la prima volta a un Mondiale do-

po l’esordio agli Europei 2016. Ma parlare di miracolo è riduttivo. Organizzazione, strutture, entusiasmo: ecco gli ingredienti della ricetta con cui «la terra del ghiaccio» - questo il significato della parola Islanda ha costruito la sua impresa, attirandosi la simpatia dei calciofili di ogni parte del mondo.

Ma com’è potuto avvenire tutto questo? Dalla fine degli anni 90, il governo islandese ha finanziato la realizzazione in tutto il Paese di campi da calcio riscaldati, pensati per combattere la tendenza dei giovani a «sfogarsi» nel fumo e nell’alcool. Un recente studio del governo islandese ha rivelato che, tra il 1998 e il 2016, la percentuale di alcolisti tra i giovani islandesi è scesa dal 42 al 5% e quella dei fumatori dal 23 al 3%. E poi ci sono le storie, dal c.t. dentista Heimir Hallgrimsson al capitano Aron Gunnarsson, il direttore d’orchestra chiamato a condurre l’ormai celebre «geyser dance». L’anno scorso, durante gli Europei di Francia, alla fine della partita contro il Portogallo Gunnarsson chiese la maglia a Cristiano Ronaldo, ma CR7 gliela rifiutò accusando l’Islanda di praticare un calcio troppo maschio e difensivo. Poco male. Qualche giorno dopo, fu il compagno Ragnar Sigurdsson a comprargliela in una bancarella di Nizza, «instagrammando» il momento dell’acquisto. Prezzo della t-shirt? 10 euro. L’anno prossimo, in Russia, Gunnarsson ne vorrà una vera. E a ogni costo. Cristiano Ronaldo è avvisato. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Social

Ad attestarlo i numeri delle varie pagine Facebook dedicate al calcio islandese. Quella della federazione calcistica (KSI), a breve, festeggerà i 100 mila mi piace: in pratica, un terzo degli abitanti dell’isola. Senza dimenticare «Calcio islandese e faroese», una pagina Facebook gestita da 5 ragazzi italiani. «L’abbiamo fondata nel 2013 per unire le nostre più grandi passioni: il calcio e il nord Euro-

i punti dell’Islanda nel gruppo I europeo in 10 partite: 7 vittorie, 1 pareggio e 2 k.o. È arrivata prima davanti a Croazia (20) e Ucraina (17)

NOTIZIE DAL MONDO OR D EM

E P RO GR

ESS O

BRASILE RIO DE JANEIRO

Corinthians k.o. Il San Paolo risale: Pratto e Maicosuel

● (m.can) A 10 turni dalla fine, il Brasileirão si riaccende. La capolista Corinthians (58 punti) perde col Bahia 2-0 e la vittoria del Grêmio (49) con un gol di Ramiro sul Coritiba rinnova le speranze del team dall’ex romanista Renato. Domani c’è il big match Corinthians-Grêmio. L’ex juventino Diego dà l’1-0 del Flamengo sulla Chapecoense. Il San Paolo di Hernanes fuori dalla zona retrocessione: batte l’Atletico Paranaense per 2-1 con reti dell’argentino Pratto, ex Genoa, e di Maicosuel, ex Udine.

ARGENTINA BUENOS AIRES

Il Boca scappa River rimontato Montero in crisi

● (seu) Veron rieletto presidente dell’Estudiantes per un altro triennio. Intanto il Boca è a punteggio pieno dopo 6 giornate: 2-0 al Patronato fuori casa, con le reti di Pavon e del capo cannoniere Benedetto (gol numero 6). Il River invece è stato bloccato 2-2 in casa dall’Atletico Tucuman dopo il doppio vantaggio di Casco e Borré; Millonarios a 12 punti, raggiunti da San Lorenzo, Colon e Lanus. Prosegue la crisi del Rosario di Montero (terzultimo), k.o. in casa con l’Argentinos Jrs (1-3).

SVEZIA STOCCOLMA

Titolo al Malmö con tre turni d’anticipo

● (adaglio) Vincendo 3-1 sul campo del Norrköping il Malmö si è laureato per la ventesima volta campione di Svezia con 3 turni d’anticipo. Tra i protagonisti del successo della squadra guidata in panchina dall’ex c.t. dell’Estonia Magnus Pehrsson e in campo dal capitano Markus Rosenberg (35 anni), c’è anche la meteora del Chievo Anders Christiansen, autore del gol che ha chiuso la partita. Per l’ex club di Ibrahimovic è il secondo titolo consecutivo e il quarto negli ultimi cinque anni.


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EXTRA FUN EXTRATIME

SPAGNA REAL MADRID L’agente di Makelele e la falsa aggressione

SMS

● (marchetti) Che l’agente di un giocatore provi in tutti i modi a convincere il club a cedere il suo assistito quando ha un’altra offerta fra le mani è il suo lavoro. Ma che arrivi a simulare un’aggressione dei tifosi per obbligare la società a cedere va ben oltre i suoi compiti (senza contare i possibili risvolti penali). Eppure è proprio questo che si vanta d’aver fatto Marc Roger quando nel 2000 orchestrò il

passaggio di Claude Makelele, che all’epoca rappresentava, dal Celta al Real Madrid. «Per forzare la mano al Celta, presentammo una denuncia alla polizia, sostenendo che dei tifosi avevano danneggiato l’auto di Makelele racconta l’agente francese nella sua biografia - ma in realtà ero stato io stesso a tirare un mattone contro i finestrini della macchina, ovviamente col consenso del calciatore».

Bernard Mendy ex di Psg e Bolton, ora giocatore di poker pro

Claude Makelele, 44 anni (AFP)

Roger,tumorebenigno Adriano vuol giocare

Sir Alex per Mandela

Lutto in Indonesia

● (mc) Il tumore al rene destro di Roger, 32 anni, del Botafogo, 10 gol in 20 gare nel Brasileirão, è benigno. Prevede di tornare agli allenamenti fra un mese.

● (sm) C’è pure Alex Ferguson fra i promotori della campagna per erigere a Glasgow una statua dedicata a Nelson Mandela, Nobel per la pace.

● Il portiere Choirul Huda, 38 anni, del Persela, è morto, dopo aver sbattuto contro un compagno per arresto cardiaco alcune ore dopo in ospedale.

● (mc) Adriano, ex Inter, 36 anni a febbraio, vuol ancora giocare. A gennaio riprende ad allenarsi. L’ultimo suo club è stato nel 2016 il Miami United, in Npsl (Usa).

BIANCA LA MISS DELLA SETTIMANA

● (eb) Robert Lewandowski ce l’ha fatta. Dopo 10 anni ha finito gli studi presso l’università dello Sport di Varsavia. Titolo della tesi: «RL9, il cammino verso la gloria», in cui racconta la sua carriera, da quando era un bambino fino ai giorni nostri. I membri della commissione si erano vestiti di bianco e rosso per festeggiare la qualificazione al Mondiale ottenuta il giorno prima. La tesi era prevista prima del match col Montenegro, ma è stata spostata.

le attese estenuanti. Per un Messi che, piccoletto, fu accolto e «salvato» dal Barcellona, c’è una marea umana che non ce la fa e, magari, è costretta a vivere di stenti, senza dimenticare il giro di scommesse illegali che si alimenta nei tornei minori. Scacchi cita l’organizzazione francese Foot solidaire, secondo cui «sarebbero circa 10-15 mila i giovani africani che ogni anno passano il Mediterraneo per tentare la fortuna in Europa». Insomma, l’impatto sociale non è affatto da sottovalutare. Il lavoro investigativo del libro è accompagnato dalla storia esemplare di Momo, un ragazzo senegalese che arriva in Italia sperando di fare il portiere professionista, si illude all’inizio quando fa un periodo di prova con il Catania e, disperato, a un certo punto arriva a dormire sulla panchina di un parco.

● (m.iar.) Ci sono i migranti che attraversano il deserto e il Mediterraneo per scappare da guerre, persecuzioni, fame. E ci sono ragazzi che sognano di diventare calciatori. Non è un esodo clamoroso, questo. Le loro storie si sviluppano sottotraccia perché semplicemente non fanno notizia. Ecco perché è duplice il valore del libro di Stefano Scacchi «Materie prime. La tratta dei baby calciatori» (Edizioni dell’asino, 12 euro, 168 GIOVEDÌ 19 OTTOBRE SU SKY EUROPA LEAGUE CON 3 ITALIANE Nizza-Lazio (SS1, 19), Stella RossaArsenal (SS3, 19), Zenit-Rosenborg (Sky Calcio3, 19). Milan-Aek (SS1, 21.05), Atalanta-Apollon (SS3, 21.05), Everton-Lione (Sky Calcio3, 21.05).

VENERDÌ 20 E SABATO 21 10 OTTOBRE SU SKY E FOX CONTE CONTRO I POZZO, IN SERATA IL BARÇA Venerdì: Schalke-Mainz (FS, 20.30), West Ham-Brighton (SS3, 21). Sabato: Chelsea-Watford (SS3, 13.30, Conte nella FOTO), Huddersfield-Man. United (SS3, 16). Diretta Gol Bundesliga (FS, 15.30), Amburgo-Bayern (FS, 18.30). Liga: Valencia-Siviglia (FSP, 18.30), Barcellona-Malaga (FS, 20.45)

IL LIBRO La tratta dei baby che sognano Messi

Supplemento di calcio internazionale a cura di Iacopo Iandiorio

Eriksson ha vinto il risarcimento col «falso sceicco»

Lewandowski si laurea in Sport «su se stesso»

pagine). L’autore, che scrive su Repubblica, Avvenire, Guerin Sportivo e Tuttosport, compie un’inchiesta giornalistica rigorosa per mettere in luce un fenomeno globale che resiste, nonostante le norme più restrittive varate dalla Fifa. Di fatto l’articolo 19 del regolamento sui trasferimenti dei calciatori vieta, con alcune eccezioni, l’acquisto di minorenni da un Paese all’altro ma le scappatoie sono possibili. Fatto sta che i ragazzi a caccia di un sogno, desiderosi di affrancarsi dalle zone più disagiate dell’Africa, dell’America Latina, dell’Asia, finiscono per diventare vittima di un business senza scrupoli condotto da pseudo-intermediari o da fondi d’investimento. I provini in fantomatiche accademie, le promesse del tesseramento in un club europeo, i viaggi della speranza,

UN FENOMENO GLOBALE

INGHILTERRA LONDRA

POLONIA VARSAVIA

● (sellitti) Il drink in casa Gascoigne pare una tradizione tramandata da padre in figlio. Anzi figlia, la 30enne Bianca, che non si reggeva in piedi, sere fa, fuori da un hotel londinese dopo la presentazione di una rivista, con altre stelline della tv inglese. Scatti finiti sui tabloid, con l’erede dell’ex di Tottenham e Lazio - che lotta da anni contro l’alcolismo -, che è abituata a prendersi le cover da tempo, da quando anni fa era stata fotografata senza intimo. Non è passata sottotraccia l’apertura di uno strip club, avvenuta l’anno scorso, dove si pagava fino a 15 mila euro a notte. Di recente Bianca ha fatto parlare per la storia col lottatore CJ Meeeks, che avrebbe tradito durante una delle edizioni di The Big Brother, dove si aggirava in costumini succinti.

EXTRATIME

La frase della settimana «Il poker è come il calcio: concorrenza, attenzione e adrenalina. È un combattimento con psicologia. Amo tutto questo»

Marc Roger, 54 anni

L’erede di Gazza è come papà alcol e gossip

TV

MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LIBERIA MONROVIA

Elezioni, Weah va al ballottaggio Il figlio Tim fa tris ● George Weah, 51 anni, il 7 novembre va al ballottaggio nelle elezioni presidenziali. Al 1° turno ha preso il 39% dei voti; contro Joseph Boakai, col 29%. Intanto con l’U17 Usa il figlio Timothy ieri ha fatto 3 gol al Paraguay (5-0). DOMENICA 22 OTTOBRE SKY E FOX OLANDA: BIG MATCH, POI MADRID Feyenoord-Ajax (FS, 14.30). EvertonArsenal (SS3, 14.30), TottenhamLiverpool (SS3, 17). WolfsburgHoffenheim (FS, 18.15). Celta-Atletico M (FS, 16.30), Real M.-Eibar (FS, 20.45).

● (s.m) Alla fine ha vinto la sua battaglia, anche se ha perso la guerra. Questo il senso del risarcimento ottenuto da Sven Goran Eriksson per la storia del falso sceicco - impersonato dal giornalista del News of the World Mazher Mahmood, condannato un anno fa a 15 mesi di reclusione per intralcio alla giustizia - che nel 2006 gli costò la panchina dell’Inghilterra. «Ho vinto la causa civile - ha detto lo svedese - ma ho perso il miglior lavoro che si possa avere».

GERMANIA SINSHEIM

Nagelsmann e l’App che sorveglia i suoi calciatori ● (el.ber) Julian Nagelsmann, 30 anni, tecnico dell’Hoffenheim si mostra sempre più innovativo: ora sorveglia i giocatori attraverso una App, attraverso la quale la mattina sa già quali sono le condizioni dei suoi giocatori. Ogni calciatore deve infatti rispondere a 5 domande. Ha detto Nagelsmann: «Analizziamo i dati che ci arrivano per capire se un giocatore è al limite del sovraccarico o se invece è in buone condizioni. Inoltre mi aiutano anche a decidere la formazione: sono uno strumento per capire chi ha bisogno di una pausa». Le domande, che né Nagelsmann né i giocatori per ora hanno svelato, sono invasive. Le risposte devono essere approfondite e sono paragonate poi ai dati che emergono dagli allenamenti. Se un giocatore in allenamento ci mette meno intensità, ma ha affermato di essere al top della forma, deve fornire delle spiegazioni».

WEEKEND SU PREMIUM DOMENICA IL PSG A MARSIGLIA Venerdì: St. Etienne-Montpellier (PS, 20.45). Sabato: Monaco-Caen (PS, 17), Nantes-Guingamp (PS2, 20). Domenica: Nizza-Strasburgo (PS2, differita 17), Marsiglia-Psg (PS2, 21).


MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2017

La carica brasiliana

Roma-Londra in mani sicure Così cresce il nuovo Alisson

1Alimentazione mediterranea e lavoro

su uscite e gioco con i piedi: ora è al top

Il portiere Alisson Becker, 25 anni, è il titolare della Seleçao LAPRESSE

Chiara Zucchelli ROMA

Q

uando intorno a te non ci sono dibattiti, ma si discute soltanto su se e quando giocherà la tua riserva, significa che le certezze le dai a te stesso, ma anche e soprattutto al tuo allenatore. La storia di Alisson, nella Roma come nel Brasile, è simile: Di Francesco si affida a lui in Champions e in campionato, e a Skorupski lascerà solo la Coppa Italia, il c.t. del Brasile Tite parla di chi dovrà guadagnarsi gli altri due posti per il Mondiale e senten-

LA MEDIA TRA I PALI

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le reti incassate da Alisson in nove presenze tra campionato e Coppe. Nella scorsa stagione in 15 gare, 19 gol subiti

zia: «Dietro Alisson c’è abbondanza, ma lui è la nostra sicurezza».

DODICI MESI DOPO Lo è talmente tanto che anche quando nella Roma giocava poco, il posto nella Seleçao non è mai stato in discussione. Lo sarebbe diventato, se anche quest’anno non avesse fatto il titolare, e per questo pensava di andar via, ma Sabatini prima e Monchi poi hanno puntato su di lui e la storia è nota. Dei gol incassati in questa stagione – 6 in 9 partite – Alisson non è praticamente mai stato colpevole (solo sui gol di Icardi contro l’Inter non è sembrato perfetto) e, anzi, sono più le parate che hanno tenuto a galla la Roma nei momenti di difficoltà, soprattutto contro l’Atletico. INTOCCABILE Domani, a Londra, affronterà la partita più difficile da quando è titolare, di fronte avrà un signor giocatore come Courtois, suo coetaneo, che la Champions la conosce benissimo. Alisson meno, ma insieme a Dzeko e Kolarov, che in Inghilterra sono di casa, è uno dei tre intoccabili a cui Di Francesco non rinuncia mai. «In Europa è cresciuto tanto», ha detto ancora Tite, evidentemente consapevole del lavoro specifico (tecnico, in palestra e anche dal nutrizionista), che il portiere sta facendo ormai da qualche mese. Pallotta, scherzando, ha detto di averlo visto dimagrito con l’Atletico, un’alimentazione più mediterranea e meno sudamericana lo sta aiutando, il «lavoro» di papà della piccola Helena pure, così come il rapporto col preparatore Savorani, che ha saputo convincerlo a modificare qualcosa delle sue abitudini senza però snaturarne le caratteristiche. Anzi, esaltandole: alla crescita nell’impostazione dell’azione ha aggiunto una maggiore agilità nelle uscite. Ecco perché domani, in casa della squadra che ha vinto l’ultima Premier, la Roma si metterà nelle sue mani. Le sicurezze di cui parlava Tite sono fondamentali anche per Di Francesco. © RIPRODUZIONE RISERVATA

QUI TRIGORIA

1Con Inzaghi è rinato e ormai ha fatto dimenticare Biglia: «Qui per vincere»

Lucas Leiva, 30 anni, è arrivato a luglio dal Liverpool GETTY

Nicola Berardino ROMA

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el cuore della Lazio tra due vittorie contro la Juventus. Lucas Leiva sempre più al volante della squadra di Inzaghi nel percorso tra le due sfide contro i bianconeri. Nella sfida in Supercoppa del 13 agosto era al suo debutto con la maglia biancoceleste. Sabato, è stato tra i protagonisti del colpaccio all’Allianz Stadium. Due successi in altrettanti incontri ravvicinati contro la Juventus.

NUOVO PILASTRO

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presenze in campionato. Out alla prima giornata, poi sempre titolare. In panchina, per turnover, in Europa League

IL RUOLO La prova di sabato ha esaltato il suo spessore tattico nei congegni del centrocampo di Inzaghi. «Contro la Juventus abbiamo giocato di nuovo con una linea a 3. La squadra gioca in maniera uniforme in questo assetto tattico. Su di me funziona molto: sono stato in grado di accelerare i passaggi e servire da collegamento tra difesa e attacco. È un ruolo in cui mi trovo bene. Continuerò a lavorare duro affinché le mie nuove prestazioni siano oggetto di complimenti e ricevano applausi». In Italia è rinato e ora Leiva, come ha dichiarato anche la scorsa settimana a Goal.com, ha riannodato un suo sogno, quello di tornare in nazionale per il Mondiale in Russia. «La Seleção non ha mai smesso di essere un obiettivo nella mia carriera e lo è ancora. Ma è ciò che fai nel club che ti porta in nazionale, quindi per me è una sfida che continua. Ho pensato anche a questo nel momento in cui ho firmato per la Lazio: giocare di più per mettermi in mostra e avere una nuova opportunità». © RIPRODUZIONE RISERVATA

QUI FORMELLO

La mossa anti infortuni: niente rifinitura a Londra Davide Stoppini ROMA

S

e gli infortuni «preoccupano», come dice anche il d.g. Mauro Baldissoni, allora è giusto ricorrere a tutte le accortezze possibili. Anche a costo di rinunciare alla rifinitura sul campo del Chelsea. Di Francesco ha infatti deciso di far svolgere l’allenamento stamattina a Trigoria – via alle 10.30 – per poi partire in direzione Londra. Il motivo? Una normale seduta a Stamford Bridge sarebbe arrivata dopo un viaggio aereo e un’ora e mezza buona di trasferimento in bus

Instancabile eaffidabile Leiva,unaffare perlaLazio

Una doppietta che potrebbe attribuire al mediano arrivato per sostituire Biglia anche uno strepitoso rapporto personale con la buona sorte. Che sarebbe comunque gradito, ma offuscherebbe i meriti acquisiti sul campo dal brasiliano, corazzato pure da dieci stagioni in Premier con Liverpool. É un bel momento per Lucas Leiva che si è catapultato nell’esperienza laziale con contagioso entusiasmo sin dal primo giorno. «Sono in una buona fase di fiducia, caratterizzata da tranquillità fuori e dentro al campo e, soprattutto, da molta motivazione - ha dichiarato ai microfoni di Lance! -. Credo che il buon momento della squadra aiuti a crescere tutti i giocatori individualmente. Abbiamo un modello ben definito di gioco, imponiamo il nostro stile. Indipendentemente da dove si giochi, ci comportiamo allo stesso modo, cercando sempre la vittoria e usando le nostre armi più letali».

Stephan El Shaarawy, 24 anni, attaccante della Roma GETTY

dall’aeroporto di Stansted fino all’impianto del Chelsea. Troppo rischioso per i muscoli della squadra di Di Francesco, che ha visto confermati i timori su Ma-

nolas (lesione di primo grado all’adduttore) ma almeno può consolarsi col recupero di El Shaarawy: il Faraone si è allenato e volerà oggi a Londra. Ad aspettare lui e la Roma tutta il presidente James Pallotta, che assisterà al match al fianco del presidente del Coni Giovanni Malagò. «Non vediamo l’ora di giocare – ancora Baldissoni –. La sconfitta dell’Atletico nel turno precedente ci dà una possibilità di qualificazione, sarà importante lo scontro diretto ma prima vediamo di fare punti col Chelsea. Col Napoli avremmo potuto non perdere, ma la Roma non ha ancora raggiunto il suo potenziale. In ogni caso, nessun rimpianto per Spalletti. Gli infortuni? Quando si cambia metodo di lavoro c’è il rischio che aumentino, anche se molti di questi sono casuali». © RIPRODUZIONE RISERVATA

La fiducia di Strakosha «Faremo grandi cose» ROMA

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ppuntamento oggi pomeriggio a Formello: inizia ufficialmente l’operazione Nizza. Dopo la giornata di riposo concessa ieri da Inzaghi, la Lazio torna oggi ad allenarsi in vista del match di Europa League in programma giovedì in Francia. Da verificare la situazione degli infortunati, anche se è escluso che qualcuno possa farcela per la partita di Nizza. Si nutriva qualche speranza per Lukaku e Wallace, ma per entrambi si aspetterà ancora

Thomas Strakosha, 22 anni, portiere della Lazio LAPRESSE

per non correre rischi: potrebbero rientrare domenica col Cagliari. Ancora troppo presto, invece, per gli altri due infortunati Basta e Anderson.

TURNOVER? Inzaghi pare intenzionato ad operare un sostanzioso turnover, anche se visto il valore dell’avversario non è escluso che alla fine cambi idea e mandi in campo una formazione il più vicina possibile a quella titolare. Tra i pali, in ogni caso, ci sarà Strakosha. Che ancora gioisce per la grande serata di Torino. «Non posso spiegare le emozioni che ho vissuto. Parare il rigore negli ultimi secondi è stata una cosa fantastica, ancor di più perché abbiamo vinto. Da chi sono arrivati i primi complimenti? Dalla mia famiglia. Mio padre (anche lui portiere, ndr) mi aveva detto di stare fermo per non dare punti di riferimento a Dybala. Una volta che l’ho ascoltato è andata bene». Sulla Lazio: «Siamo un ottimo gruppo e possiamo fare grandi cose». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Primo piano R L’intervista

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MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

i lavori nei prossimi due anni: partiranno nella seconda metà del 2018. In questi mesi è stato un miracolo tenerlo aperto. Ora ci siamo intestati le utenze, perché le squadre non pagavano».

STADIO DELLA ROMA «DELIBERA CORRETTA» 1

E sotto la vela di Calatrava a Tor Vergata che succederà? «I 60 milioni di spesa previsti nell’era Veltroni oggi diventati 660. Ne mancano 400. Cerchiamo una soluzione insieme con Università, Governo, Regione. Ora c’è una proposta interessante fra sport e spettacolo».

Una delle esperienze simbolo dello sport nella periferia di Roma: il campo del Calciosociale al «serpentone» di Corviale ANSA

fPARLA L’ASSESSORE

DANIELE FRONGIA

«Lavori al Palazzetto Svolta per il Flaminio e tanto sport sociale» Valerio Piccioni

D

alle periferie alla maratona, dal Flaminio a Tor di Valle. Con l’assessore allo sport Daniele Frongia, ex «velocista mediocre» (parole sue) in pista, viaggiamo nella Roma dello sport. Partendo da dove? «Dalle ricadute sociali di questo mondo. Il grosso dei 93 progetti finanziati grazie all’ultimo bando comunale, si concentra su periferie, famiglie con fragilità, ragazzi con disabilità». Ma il Progetto Filippide, grande esperienza di sport fra i ragazzi autistici, è messo in qualche modo a rischio dalla vostra decisione di passare dal finanziamento al bando. «Abbiamo fatto una manifestazione di pubblico interesse aperta a tutti, e quindi tutti potranno partecipare, che prevede un finanziamento ai progetti vincitori uguale agli anni precedenti». Che cosa avete fatto prima di

tutto in questi mesi per lo sport a Roma? «Abbiamo riordinato i conti, prima totalmente fuori controllo, con il 70 per cento di morosità dei gestori. Ed è fondamentale il nuovo regolamento dei 162 impianti sportivi cittadini. Il precedente era del 2002, il codice di appalti lo rendeva inapplicabile. Ci siamo confrontati con tutti: prima di Natale, il regolamento sarà realtà». Ma la delibera “ponte” è saltata. Non è che si ferma tutto? «Le proroghe non sono possibili, lo dicono le leggi e i pareri dall’Anac. Sono previste delle norme transitorie. Guardate che il cuore dell’indagine “Mondo di mezzo” stava proprio nell’affidamento diretto. Quando siamo arrivati, negli uffici non c’era nessuno in grado di redigere bandi». A proposito di bandi, ce n’è uno per la maratona? «Diversi soggetti imprenditoriali, italiani e stranieri, ci hanno contattato: “quando esce il

bando della maratona?”. Evidentemente per ambire a organizzarla. Ma attualmente non c’è nessun bando e nessuna direttiva in questo senso. Studiamo un riordino e una valorizzazione degli eventi su strada, in primis con la Fidal».

CHI È

ASSESSORE

DANIELE FRONGIA Nato a Roma 44 anni fa, cresciuto all’Appio Latino, ricercatore dell’Istat, è laureato in Statistica. Nella giunta guidata da Virginia Raggi, è assessore allo sport, politiche giovanili e grandi eventi di Roma Capitale.

Dal «fuori» della maratona al «dentro» del Flaminio. I 150 mila euro della fondazione Getty servono per fotografare l’esistente, ma la ristrutturazione è un’altra cosa. «Si studia un piano propedeutico a lavori di rifacimento. Abbiamo respinto proposte di megaparcheggi, copertura, maxi centri commerciali. Con Coni e Federugby sarà organizzato un incontro la prossima settimana, su indicazione del presidente Malagò, insieme con le università “Tor Vergata” e “La Sapienza”, e la Pier Luigi Nervi project. L’alternativa è un progetto, non invasivo, di una multinazionale». Pure il palazzetto di viale Tiziano se la passa male. «Ci sono tre milioni di euro per

NOTIZIE TASCABILI

● (g.l.g.) Festa grande, domenica scorsa, nello splendido scenario di Piazza Navona di Roma per «Atletica Insieme». Si è trattato di una giornata, organizzata da Fiamme Gialle, Roma Capitale e Fidal Lazio dedicata all’atletica leggera, con un programma che ha visto correre le mamme con i figli, staffette, corse individuali per ragazzi e cadetti, poi una serie di iniziative in cui tutti quelli che hanno voluto provare l’atletica hanno corso, saltato, lanciato e scavalcato ostacoli, sotto il controllo di tecnici specializzate e con i «consigli» degli azzurri della formazione della Guardia di Finanza, permettendo di vivere emozioni indimenticabili. Alla manifestazione che ha visto un numeroso pubblico, c’erano tutti i campioni azzurri, dall’unica

Ma quel no brucia. Oggi chi organizza i Giochi ha più forza rispetto al Cio, costretto addirittura alla doppia assegnazione...Perché non studiare la questione? «Siamo arrivati a ridosso della scelta, questo non ha facilitato il confronto. Ma abbiamo studiato: soprattutto i conti di Roma e quelli delle città città olimpiche, penso ad Atene». Quell’epoca, però, è finita, lo stesso Cio ha abbassato l’asticella, dicendo basta con il gigantismo. «Ma l’epoca di Roma indebitata non è finita! Per non parlare di tanti impianti incompiuti di cui ci chiedono conto i cittadini». Ora, però, ce n’è uno da compiere: lo stadio della Roma. «Ne approfitto: non c’è nessun buco nella delibera, le cubature sono quelle e quelle restano». Ma c’è la questione viabilità. Chi paga il ponte di Traiano? «È una questione al di fuori del nostro perimetro. So che ci sono interlocuzioni a livello governativo e di Cipe». Da uno stadio all’altro. Al «Paolo Rosi» la pista casca a pezzi, i soldi per rifarla ci sono, eppure... «Per rifare una pista non servono solo i soldi, ma un inserimento nel piano di investimenti del Comune. Facciamo la nostra parte. Lo stadio diventerà la casa dell’atletica romana: ci vuole soltanto un po’ di pazienza in più».

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© RIPRODUZIONE RISERVAT

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1. Sulla maratona di Roma (JPEG) l’assessore precisa «Nessun bando ,ma un piano di riordino e valorizzazione degli eventi su strada, in primis con la Fidal». 2. Palazzetto, lavori urgenti: «Partiranno nella seconda metà del 2018». 3. Il futuro stadio della Roma (ANSA): per Frongia non ci sono buchi nella delibera e le cubature saranno quelle già annunciate. Quanto al Ponte di Traiano, ci sono «interlocuzioni» con il Governo

1«La priorità? Le

periferie, le famiglie con fragilità, i ragazzi con disabilità. Le Olimpiadi? Il no era frutto di uno studio E poi ora con il Coni lavoriamo insieme»

L’APPUNTAMENTO

Lazio Pianeta sci Giovedì a Roma Festa della neve gli sport di lotta al Foro Italico contro il bullismo

ATLETICA

Le Fiamme Gialle a Piazza Navona un vero spettacolo

Intanto avete ricominciato a parlare con il Coni. Dalla copertura del centrale del Foro alla gestione sportiva di piazza di Siena. Un dialogo solo tecnico o anche politico? «La frattura è durata cinque giorni dopo il no alla candidatura. Poi si è ricominciato a lavorare insieme. Ho avuto diversi incontri istituzionali con Malagò: siamo due enti pubblici, c’è una forte convergenza di intenti».

Un clic della festa dell’atletica a piazza Navona medagliata dei mondiali Antonella Palmisano, bronzo nella marcia, al campione europeo junior della velocità Filippo Tortu, a Giammarco Tamberi e poi Nicola Vizzoni capitano per anni della nazionale e argento olimpico nel martello, fino alla giovanissima romana,Carolina Visca, argento nel giavellotto agli europei junior di Grosseto qualche mese fa. Una giornata che ha fatto capire come l’atletica resti una disciplina amata ed appassionante per i giovanissimi. Era presente tutta la dirigenza del Gruppo Sportivo delle Fiamme Gialle, in testa il generale Romano, con il presidente della Fidal Lazio Fabio Martelli e l’assessore allo sport del comune, Daniele Frongia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

● (an.ma.) La Sala Congressi della Piscina del Foro Italico ha ospitato «Lazio Pianeta Sci», la festa dello sci laziale. La manifestazione, organizzata dal CLS della FISI, ha avuto come ospiti d’onore il presidente della FISI Flavio Roda e il presidente del CONI Lazio Riccardo Viola. Il presidente del CLS Nicola Tropea ha premiato i vincitori dei Campionati Regionali, Interprovinciali, dei trofei a squadre e anche gli atleti che si sono messi in particolare evidenza. Non c’era il sublacense Riccardo Allegrini appena passato nel GS Carabinieri ed entrato nella squadra di interesse nazionale, così la stessa è stato il giovanissimo Edoardo Lallini (Livata), vincitore dell’Uovo d’Oro e del Pinocchio Nazionale.

● (m.v.c.) L’Hung Mun Studio di Roma il 19 ottobre in Campidoglio per gli Sport Values Award col progetto «Lottiamo contro il bullismo, la violenza e la prevaricazione». Fabio Ciolli, d.t. dell’Hung Mun di Roma e della nazionale di Mixed Martial Arts presenterà con la sua squadra un importante progetto che nasce dalla volontà di valorizzare lo sport della lotta e degli sport da combattimento con lo scopo di educare alla socialità e alla convivenza civile i ragazzi e gli adolescenti intervenendo nelle aule scolastiche. L’Italian Values Awards è un riconoscimento che viene conferito a personaggi del mondo dello sport, della cultura, dello spettacolo e della società civile che si sono contraddistinti attraverso un traguardo che rappresenta un valore umano.

CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO Servizio Tecnico Strumentale, Sicurezza sui Luoghi di Lavoro Struttura Prevenzione della corruzione e Trasparenza Via della Pisana, 1301 00163 ROMA BANDO DI GARA PER ESTRATTO Si rende noto che questa Stazione appaltante ha indetto una gara di appalto, con procedura aperta, suddivisa in 7 lotti, per l’affidamento di servizi giornalistici e informativi da parte di agenzie di stampa per il Consiglio regionale del Lazio. L’appalto ha un valore complessivo biennale pari ad Euro 975.000,00 (IVA esclusa), articolato in n. 7 Lotti: Lotto 1 - CIG 7199824AB6 - Notiziario generale e notiziario regionale del Lazio, importo a base d’asta: € 400.000,00 IVA esclusa; Lotto 2 - CIG 7199851101 - Notiziario generale, notiziario regionale del Lazio e notiziario specialistico, importo a base d’asta: € 300.000,00 IVA esclusa; Lotto 3 - CIG 7199872255 - Notiziario generale, importo a base d’asta: € 80.000,00 IVA esclusa; Lotto 4 - CIG 71998808ED, Notiziario generale, importo a base d’asta: € 60.000,00 IVA esclusa; Lotto 5 - CIG 71998922D6 - Notiziario generale, importo a base d’asta: € 40.000,00 IVA esclusa; Lotto 6 - CIG 71999090DE - Notiziario regionale del Lazio, importo a base d’asta: € 40.000,00 IVA esclusa; Lotto 7 - CIG 7199930232 - Servizi videogiornalistici sulle attività del Consiglio regionale del Lazio, importo a base d’asta: € 55.000,00 IVA esclusa. Durata dell’appalto per tutti i lotti: 24 mesi. L’aggiudicazione è disposta con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ex art. 95 d.lgs. 50/2016, qualità: massimo punti 80; prezzo: massimo punti 20. Il termine di scadenza per la presentazione delle domande e relativa documentazione è fissato al 10 novembre 2017, ore 12:00, al recapito dell’Amministrazione indicato nel disciplinare di gara. Tutta la documentazione di gara è gratuitamente scaricabile dal seguente indirizzo: http:// www.consiglio.regione.lazio.it, sezione bandi e avvisi. Le specifiche per l’ammissione e le valutazioni in sede di gara sono stabilite nel relativo bando, nel disciplinare e nella documentazione allegata o richiamata. Punti di contatto: R.U.P. Dott. Luigi Lupo, mail llupo@regione. lazio.it, Tel.: +39 0665937959. Il bando è pubblicato sulla GUUE del 10.10.2017 S194 n. 398420/2017e sulla GURI n. 120 del 16 ottobre 2017. Il Direttore della Struttura Prevenzione della corruzione e Trasparenza e R.U.P. (Dott. Luigi Lupo) Il Direttore del Servizio Tecnico Strumentale, Sicurezza sui luoghi di lavoro (Ing. Vincenzo Ialongo)


MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2017

SPORT & POP di GABRIELLA MANCINI

MARCELLA: «GALLIANI SA TUTTI I MIEI PEZZI»

T

i ricordi montagne verdi? E chi non le ricorda? L’eclettica Marcella Bella, nata a Catania, continua il suo cammino con «Metà amore metà dolore», prodotto da Mario Biondi con il testo che dà il titolo all’album firmato Mogol. «È una canzone dedicata alle coppie che hanno vissuto un grande amore, poi cominciano i dolori: non riescono a vivere insieme, ma nemmeno l’uno lontano dall’altra. Succede spesso. Mi sa che anche Brad Pitt e Angelina Jolie sono sulla stessa strada».

Matteo Piano, 27 anni, con il tecnico di Milano Andrea Giani, 47. A destra la Revivre festeggia: all’esordio ha vinto in casa di Trento, finalista scudetto

«Emozioni e opportunità»: il Piano di Milano per volare

1Il centrale della Revivre si racconta dopo il successo a Trento nella prima giornata. «Giovani e in costruzione, ma ho buone sensazioni» Gian Luca Pasini

I

l giorno dopo si è fermato a Trento per passare un po’ di tempo con gli amici e re­ gistrare un’altra puntata di Brodo di Becchi, il suo pro­ gramma per la web radio che cura e conduce assieme al «col­ lega» Luca Vettori, uno dei gio­ catori che ha battuto il giorno prima con la maglia di Milano. «È stata un’emozione partico­ lare questa partita — racconta Matteo Piano, prima stagione alla Revivre e subito è arrivata la prima vittoria al tiebreak in casa dei vice campioni d’Italia —. A Trento ho ritrovato per­ sone che hanno condiviso con me un lungo periodo questa estate o negli anni passati, sia in campo con la maglia della Nazionale, sia nello staff. Gen­ te della quale ho stima e un rapporto che va oltre il campo. È stato davvero un momento intenso, lo dicevo ai ragazzi prima della partita che — per noi — aveva un valore impor­ tante...».

PROGETTO «Quel palazzetto di Trento è un posto speciale. An­ che camminando per la città si percepisce che la pallavolo ha un posto speciale. E in casa lo scorso anno, mi pare, abbiano perso solo una partita (nella fi­ nale scudetto contro Civitano­ va, ndr). Insomma non era per nulla facile. Ma io avevo buone sensazioni lo avevo detto an­ che ai miei compagni nella vi­ gilia. Certo, non mi aspettavo di andare a vincere 3­0, ma mi aspettavo di riuscire a fare una bella partita, intensa. Come nella realtà è stata. Abbiamo lottato anche nei set persi. E dalla battuta sono uscite cose importanti: Abdel Aziz è un personaggio...». SVILUPPO «Siamo un gruppo nuovo, abbastanza giovane, ci dobbiamo ancora conoscere. Io sono reduce da un’estate ab­ bastanza lunga in Nazionale con alti e bassi e molte emozio­ ni». Emozioni che dopo il tra­ sferimento in Lombardia Mat­ teo, cuore profondo della pal­ lavolo italiana, lascia defluire

più facilmente all’esterno (al­ meno per ora). «Non mi sono posto dei tempi per l’ambienta­ mento. Sto scoprendo una re­ altà nuova. Vivo a Busto Arsi­ zio che sto iniziando a cono­ scere come città. Milano l’ho frequentata solo qualche volta. Sul risultato sportivo sento la voglia di fare qualcosa di posi­ tivo dopo stagioni che sono state complicate. Ma onesta­ mente non mi sento addosso il peso di arrivare a un risultato. Lo vivo come una opportunità. È più la voglia e l’entusiasmo di essere parte di un progetto nuovo in una realtà che cono­ sce la pallavolo. E noi dobbia­ mo conquistarci il nostro spa­ zio, magari a cominciare an­ che dalla partita di domenica prossima quando avremo il derby con Monza. Giani? Con­ fermo quello che dissi qualche settimana fa: penso che sia la persona giusta nella società giusta. Mi pare che abbia un bell’approccio anche nei nostri confronti». Milano vuole conti­ nuare a raccontare...

● I tifosi milanisti delusi dai risultati del presente possono tornare a sognare con le grandi vittorie rossonere del passato: a Cinisello Balsamo, all’interno del centro culturale Il Pertini (piazza Confalonieri), è stata inaugurata la mostra «I grandi successi del Milan», un viaggio alla scoperta dei mitici anni ’80 e ’90 quando il Diavolo ha vinto scudetti e Coppe, in Italia, in Europa e nel mondo. La mostra è stata realizzata su proposta di un cittadino che ha collezionato le prime pagine della Gazzetta dello Sport: copertine mitiche che negli anni hanno scandito, accompagnato e raccontato le imprese calcistiche del Milan. Insieme alle pagine della rosea sono esposti anche alcuni cimeli che sono stati prestati da Casa Milan. L’esposizione sarà visitabile fino al 22 ottobre nella biblioteca del centro di Cinisello. All’inaugurazione, insieme all’assessore allo Sport del Comune di Cinisello Luca Ghezzi, era presente anche Filippo Galli, ex giocatore e oggi responsabile del settore giovanile rossonero. Andrea Guerra

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A CINISELLO BALSAMO

Una mostra sul Milan con le pagine della Gazza

Ha presentato il cd in Galleria a Milano, ormai la sua seconda città… «Vivo nel cuore di Milano, appena posso infilo un paio di scarpe da tennis e passeggio. Ha ricevuto una spinta enorme dall’Expo: la moda continua a tirare, sono tornati i turisti stranieri, mi affascinano i nuovi grattacieli, ma anche i romantici Navigli». Qual è il suo tragitto? «Parto dal Duomo e mi perdo volentieri tra le vie del centro». È tifosa? «Sì, ho sempre seguito il Milan, speriamo che si riprenda e risalga la classifica». Come vive questo periodo? «Mi fa un po’ effetto vedere in tribuna dirigenti con gli occhi a mandorla. Per me è doloroso, figuriamoci per Berlusconi!». Ha conosciuto qualche calciatore? «Molti, da Pirlo a Totti, ma tra tanti rossoneri ed ex non potrò mai dimenticare le cene con Adriano Galliani e i suoi amici a Ibiza. Tra una portata e l’altra cliccava sul telefono le mie canzoni e me le faceva ascoltare. “Montagne verdi”, “Nell’aria”, “Rio de Janeiro”… le sapeva tutte e me le canticchiava. “Le conosci?”, continuava a dirmi, erano serate davvero simpatiche». È mai stata a San Siro? «No, perché mi fa paura la grande folla». Un incontro particolare a Milano? «Con Mogol, anche lui un grande sportivo, a casa sua, in via Palestrina negli anni Ottanta». Un consiglio che le diede? «“Fai la sexy!”, mi disse». E scoppia a ridere. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Golf R Dopo l’Open a Monza

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MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Scalise: «Sogno di disegnare uno dei grandi campi da golf»

1Il dilettante è cresciuto al Club Milano

«A maggio mi laureo in Design negli Usa»

Giulio Masperi

U

na giornata in famiglia ieri per Lorenzo Scalise, il dilettante brianzolo che ha chiuso al 58o posto il 74o Open d’Italia al Golf Club Mila­ no. Un buon risultato per una delle promesse azzurre del fu­ turo. Scalise, cresciuto sporti­ vamente sulle 18 buche del cir­ colo nel Parco di Monza di cui è socio, ieri era di nuovo in cam­ po. Questa volta sul vicino Gc Brianza di Usmate (Mb) dove l’amateur è solito confrontarsi con mamma e zii nel (poco) tempo libero in Italia. Nato nel 1995, da ormai tre anni, infat­ ti, vive negli Stati Uniti, fre­ quenta il corso di Design del­ l’Ambiente all’Università del Tennessee e, nel frattempo, si dedica al golf a tempo pieno. «Contento dell’Open? Diciamo di sì, passare il taglio era il mio primo obiettivo, ma tra sabato e domenica avrei potuto fare

un po’ meglio — analizza Sca­ lise, che ha chiuso il torneo più importante d’Italia a ­ 5, giran­ do nei primi tre giorni in 69 colpi e domenica in 72, su un campo par 71 —. Nell’ultima giornata ho fatto due bogey (un colpo in più del par, ndr) nelle prime 9 buche, poi con un bell’eagle (due in meno, ndr) alla 14 dove mi sono ripreso, sbagliando però il putt all’ulti­ ma buca. Nel complesso ho avuto un po’ di sfortuna sui green e in due occasioni non ho letto bene le linee». SOTTO ESAME Un ottimo tor­ neo per Scalise, che nel 2015 si classificò 11° sempre al circolo Milano, conquistando la mi­ glior performance di sempre di un amateur all’Open d’Italia. Oggi il brianzolo è già in volo verso gli Stati Uniti, dove gio­ vedì è atteso da un esame uni­ versitario. «Storia americana, studierò in volo — scherza —. A fine mese ho l’ultima gara di

Agenda e risultati R ATLETICA

Lorenzo Scalise, 22 anni, tra il vincitore dell’Open Tyrrell Hatton, il presidente del Coni Giovanni Malagò e Francesco Molinari ANSA

college in Carolina del Sud che chiuderà la stagione. In arrivo il mio ultimo anno di studi, a maggio 2018 mi laureerò e di­ venterò pro’». Mesi caldi per Scalise che si pone più obietti­ vi. «Entro maggio vincere al­ meno una gara di college come dilettante, quindi da pro’ avere la carta dell’European Tour (il circuito dell’Open d’Italia, ndr) oppure del Web.com in Ameri­ ca». Per il 22enne, unico dilet­ tante (con il milanese Stefano Mazzoli, out prima del taglio) del 74° Open d’Italia, mesi fon­ damentali. «Vivere in America mi ha insegnato a gestire me­ glio il tempo tra studio e sport, e a livello golfistico la qualità del lavoro è aumentata di mol­ to, a partire dall’opportunità di allenarmi con coach e struttu­ re di qualità assoluta — dice Scalise —. Il mio futuro? Di­ ventare pro’ e vincere, e da grande disegnare il layout dei migliori campi da golf». © RIPRODUZIONE RISERVATA

LE PROPOSTE

Zenga, Weah e Bertocchi per l’Ambrogino ● (f.cuo.) Tra le 134 proposte per l’assegnazione degli Ambrogini d’oro 2017 ci sono anche Walter Zenga, George Weah ed Elena Bertocchi. Per l’ex interista e portiere della Nazionale la richiesta è arrivata dal consigliere comunale Gianluca Comazzi (Forza Italia), mentre per l’ex attaccante del Milan e candidato alla presidenza della Liberia è arrivata da Basilio Rizzo (Milano in Comune). Infine è stato il Municipio 3 a chiedere l’onorificenza per la tuffatrice Elena Bertocchi. Tra un mese la decisione definitiva arriverà dalla presidenza del consiglio comunale.

Lo sponsor? I valori dello sport

1La Cap, società pubblica delle acque,

supporta 7 club lombardi con 130mila euro

P

er il secondo anno conse­ cutivo sei società sporti­ ve, a cui si aggiunge l’Olimpia Milano basket, saran­ no sostenute e sponsorizzate da Cap, società pubblica che gestisce il servizio idrico nel­ l’area di Città metropolitana di Milano. Per il 2018 il progetto «Valori in campo» destinerà circa 130mila euro a borse di sport, manifestazioni, camp, progetti nelle scuole, tornei e attività di carattere educativo e sociale per Giana, Rugby Para­ biago, Villa Cortese Volley, Rugby Saints Abbiategrasso,

Nuoto Club Milano, Rugby Cernusco e Olimpia. Saranno 10mila le persone coinvolte; non solo tutte queste squadre, e in particolare i loro settori giovanili, ma anche allenatori e famiglie e potranno condivi­ dere momenti di sport e com­ petizione ma anche di diverti­ mento e aggregazione. IL PROGETTO «La bellezza di questo progetto sta nel fatto che si parla dei valori dello sport e non solo di vincere — ha sottolineato Oreste Perri, presidente di Coni Lombardia — e certamente questo non è il caso di uno sponsor che cerca visibilità attraverso maglie e

CICLISMO

● PUPPI A CARDANO (gi.ro.)

IL PROGETTO

Francesca Cuomo

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Le società ieri al Coni Milano

palloni. Qui c’è un progetto di condivisione di certi valori che superano quelli sportivi e di­ ventano percorso sociale». Co­ me nel 2017, anche nel 2018 queste squadre potranno uti­ lizzare i fondi messi a disposi­ zione dall’azienda pubblica per dare sostegno alle loro iniziati­ ve. «Per noi si tratta di seguire un percorso educativo in cui chiediamo anche una certa do­

*Promozione valida su un capo a scelta della nuova collezione in uno degli oltre 50 punti vendita. Escluso accessori. Non cumulabile con altre iniziative in corso. Valido fino al 31 ottobre 2017. #A33

se di fatica sul campo — ha spiegato Alessandro Russo, presidente del gruppo Cap — e anche fuori. E con questi ragaz­ zi intendiamo condividere vit­ torie e sconfitte come abbiamo fatto lo scorso anno». Alle so­ cietà viene chiesto di sottoscri­ vere la Carta dei valori e su questo si basa anche l’insegna­ mento alla base del progetto che non è solo quello del suc­ cesso. Che lo sport sia nella sto­ ria e nella tradizione milanese lo ha dimostrato con i numeri anche l’ex sciatrice Claudia Giordani, delegato provinciale Coni Milano: «A Milano ci sono 2600 società sportive che rap­ presentano il 30 per cento di quelle della Lombardia. Queste società sono alla base del lavo­ ro educativo che si fa sui bam­ bini e sui campioni di domani».

Francesco Puppi (Val Brembana) ha dominato il 5o Memorial Laura Prati a Cardano al Campo (Va), a cui hanno partecipato circa 200 atleti, chiudendo i 10 km in 31’30 davanti ad Andrea Soffientini (Azzurra Garbagnate), 31’59. Fra le donne successo di Simona Morelli (Sangiorgese) in 38’38 su Anna Frigerio (Lecco Costruzioni), 39’47. ● GARDA MARATHON (gi.ro.) Oltre 300 atleti alla 11a Lake Garda Marathon a Malcesine, vittoria di Marco Pajusco (New Food) in 2h39’22 davanti a Pietro Colnaghi (Runners Valseriana) 2h40’46. Discreto il crono di Chiara Milanesi (Runners Bergamo), prima fra le donne con 2h59’52, staccando di quasi 11 minuti la britannica Beth Skelton (3h12’13). ● VERTICAL ROVA (s.s.) Vittoria di Antonio Toninelli nella 5a 521 Vertical, dai 362 di Rova ai 1362 metri di Monte Poieto (Bg). Il portacolori della Recastello Radici ha concluso in 37’16” davanti al compagno di squadra Pietro Lenzi, e il bergamasco Fabio Bazzana. Fra le donne si è imposta Samantha Galassi in 46’22” su Silvia Cuminetti e Lisa Buzzoni.

● ARZUFFI CROSS (d.vig.) Sesta la

brianzola Alice Arzuffi nella seconda prova del Superprestige a Zonhoven (Bel) vinta dall’olandese Maud Kaptheijns, dopo il 9o posto sabato a Kruibeke nel Poldercross vinto dell’americana Compton. ● LOMBARDI CROSS (d.vig.) A Cles (Trento) nella prima prova Smp Master Cross vittoria per i giovani lombardi Jakob Dorigoni e Alessandra Grillo, della Selle Italia Guerciotti, Lucia Bramati, Eros Cancedda e Gioele Solenne del Team Bramati di Vaprio d’Adda, Martina Recalcati (Lissone Mtb), Milo Marcolli (Polisportiva Besanese) e Valentina Corvi (Melavì Focus Bike).

HOCKEY GHIACCIO ● LOMBARDE IHL (gi.pr.) Nella 6a

giornata di Ihl quarta vittoria per i Varese Bandits, 4-2 al Feltre 4-2 (doppietta di P. Borghi), confermandosi al sesto posto nella classifica guidata dal Milano Rossoblù. Secondo successo per il Como: il 6-0 all’Alleghe (shut-out di Armand Pilon) vale l’ottava piazza. Ancora a secco il Chiavenna, 1-8 in casa dal Merano.

TENNIS

BOCCE ● SERIE A (d.d.) L’Alto Verbano

Varese è in testa al campionato dopo aver battuto 3-0 i campani dell’Enrico Millo. Turno da dimenticare per i campioni d’Italia dell’Mp Filtri Caccialanza Milano, sconfitti per 0-1 a Montegranaro. Classifica: Alto Verbano, Cvm Utensiltecnica 6, Boville, E. Millo, Fashion Cattel, Mp Filtri Caccialanza, Montegranaro, Cdm Vallefoglia, Gs Rinascita Modena, Nova Inox 3, L’Aquila, Termosolar Cagliari 0.

● NEI TORNEI (ga.ri.) Il bresciano

Davide Pontoglio accede al tabellone del Futures di Santa Margherita di Pula (Cagliari, 25 mila dollari): 6-4 6-1 all’ultimo turno delle qualificazioni sullo spagnolo Fornell-Mestres. K.o. il brianzolo Andrea Borroni, 6-7 6-1 6-3 dal siciliano Grazioso. Sempre in Sardegna, fuori la comasca Francesca Rumi (6-2 6-1 dalla russa Solovyeva), al rientro da uno stop di due anni e mezzo. Wild card alla 16enne sondriese Federica Rossi, che all’esordio nel circuito Pro Itf sfiderà l’olandese Burger.

le vostre foto AMATORI CALCIO DI MAGENTA E «TUTTI PER FABIO» PER SENSIBILIZZARE SULL’USO DEI DEFIBRILLATORI

● L’Amatori Calcio di Magenta sostiene «Tutti per Fabio», associazione di volontariato, senza scopo di lucro, che ha come obiettivo sensibilizzare sull’importanza della defibrillazione precoce e della cultura di primo soccorso cardiopolmonare come strumenti imprescindibili per

combattere morti causate da arresto cardiaco improvviso. Mandate le vostre foto con un breve testo di spiegazione a milombardia@gazzetta.it. Ogni giorno ne pubblichiamo almeno una e una volta alla settimana vi dedichiamo una pagina. E prima della pubblicazione vi avvisiamo via email.

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MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

tuttoSicilia

Palermo 1

Giuseppe Bagnati

3

I

l Palermo supera la prova del nove e rimane imbattuto nelle prime 9 giornate del campionato di serie B. Non era mai successo nelle nove promozioni in A fin qui ottenute dalla squadra rosanero. La storia e le cifre di questi successi raccontano che il Palermo ha costruito in difesa il salto in A. E’ successo 5 volte su 9: nei campionati 1947-48, 1958.59, 1967-68, 1971-72, 2013-14 ha incassato meno gol di tutti. Altra chiave promozione è perdere poco. Per sei volte la squadra rosanero è la meno battuta del campionato: nel 1931-32, 1947-48 , 1955-56 (appena 4 sconfitte, record assoluto), 1960-61, 1967-68, 2013-14. COME NEL 1960-61 La stagione 1960-61 è quella che presenta maggiori analogie con l’attuale. Anche allora il Palermo proveniva da una retrocessione. Molto simile l’avvio di campionato. Nelle prime 9 giornate solo una vittoria, 7 pareggi (di cui quattro 0-0) e una sconfitta. Il Palermo conquista il terzo posto utile per la A dietro Venezia e Mantova con due primati: minor numero di sconfitte (5) e maggior numero di pareggi (20). E’ una stagione molto travagliata dal punto di vista tecnico. Fioravante Baldi allena a singhiozzo: dopo 6 giornate è sostituito da Morisco, che resiste 3 giornate. Poi ancora Baldi fino alla ventiduesima, quindi nuovo esonero e squadra a Lodi per 4 partite, infine Baldi termina la stagione. Di soldi se ne vedono pochi. Anzolin e De Bellis assicurano solidità alla difesa. Il portiere nella stagione successiva passa alla Juventus. LA PRIMA VOLTA E’ la stagione 1931-32 e il Palermo centra per la prima volta la promozione in A che aveva sfiorato l’anno precedente, finendo al terzo posto a 2 punti da Fiorentina e Bari. Cargnelli in panchina resiste tre giornate, poi tocca all’ungherese Gyula Feldmann condurre i rosanero al successo. Decisivi i 28 gol di Carlo Radice. E’ un Palermo record: maggior numero di vittorie (21),

2

1 Il Palermo 1967-68. Da sinistra in piedi: Giubertoni, Benetti, Veneranda, Landri, Landoni, Nova. In basso: Lancini Perucconi,De Bellis, Ferretti, Costantini 2 Francesco Guidolin in trionfo nel 2004 OMEGA 3 Beppe Iachini esulta dopo l’ultimo salto in A nel 2014 LAPRESSE

Palermo, promozioni in A Mai imbattuto come ora

1Nelle 9 volte in cui i rosanero sono saliti in A la squadra dopo

9 giornate di campionato aveva sempre subito qualche sconfitta

minor numero di sconfitte (5), miglior attacco (80 gol), Sarà l’unico campionato conclusosi con la promozione in cui il Palermo segna più di tutti. PRIMO: NON PRENDERLE Due promozioni del Palermo sono state costruite soprattutto in difesa. Sono quelle del 1955-56 e del 1958-59. Nel primo caso il Palermo di Rigotti conquista la A piazzandosi secondo. Non segna molto (miglior marcatore è

RIl torneo 1960-61

presenta analogie con l’attuale, la squadra era retrocessa

Maselli, 7 gol), pareggia più delle altre (13 volte come il Modena), ma perde pochissimo: 4 sconfitte, record nella storia delle promozioni rosanero in A. Nel 1958-59 il Palermo di Vycpalek ha la miglior difesa del torneo (28 gol) ma ha Ghito Vernazza capocannoniere della B con 19 gol e il record di vittorie (18 come l’Atalanta, l’altra promossa). IL TERREMOTO Di Bella firma la

3

● le promozioni in A di De Bellis: nel 1958-59, 1960-61 e 1967-68. È al terzo posto come presenze nel Palermo (258) dietro Biffi e Benedetti

COSÌ I ROSANERO IN B NEL PASSATO

Dopo 9 giornate nei campionati della promozione Anno

Vittorie

Pareggi

Sconfitte

Gol fatti

Gol subiti

1931-32

4

2

3

18

11

1947-48

5

3

1

24

7

1955-56

7

1

1

12

8

1958-59

4

3

2

10

10

1960-61

1

7

1

10

9

1967-68

4

4

1

5

3

1971-72

4

4

1

12

5

2003-04

5

3

1

10

6

2013-14

4

2

3

12

6

2017-18

3

6

0

10

6

promozione nel 1967-68. E’ l’anno del terremoto del Belice, che nella notte tra il 14 e il 15 gennaio del ‘68 distrusse diversi paesi ed ebbe ripercussioni anche a Palermo. Allenarsi in quel clima di paura non fu facile, una partita venne rinviata perché le scosse continuarono anche nei giorni successivi. Il Palermo chiude al primo posto col maggior numero di vittorie (40), il minor numero di sconfitte (6) e la migliore difesa. La rivelazione è Romeo Benetti. CASA DOLCE CASA Non è un gran Palermo quello dell’ultima promozione in A prima dell’era Zamparini. De Grandi ha il merito di guidare una squadra che centra l’obiettivo all’ultima giornata. La chiave si chiama Favorita. Quel Palermo in casa non perde mai e ottiene 15 vittorie e 4 pareggi. Avrà anche la miglior difesa del campionato. TRENTADUE ANNI DOPO Il Palermo torna in serie A nel 2004 dopo un’assenza di 32 anni. La squadra è giù costruita per la A con Toni, Corini, Grosso e Zauli. L’allenatore Silvio Baldini viene esonerato dopo una sconfitta in casa con la Salernitana alla prima giornata del girone di ritorno. In panchina arriva Francesco Guidolin e le cose cambiano. Decisivi i 30 gol di Toni, che diventa l’attaccante più prolifico del Palermo in una sola stagione. I rosanero hanno il secondo attacco e la seconda difesa del campionato. L’ANNO DEI RECORD Immediato il ritorno in A nel 2013-14. Il Palermo di Iachini fa collezione di primati: maggior numero di vittorie (25), il maggior numero di vittorie in casa (12), il maggior numero di vittorie in trasferta (13), il minor numero di sconfitte (6), il secondo attacco (62 gol fatti, 65 per il Modena), la miglior difesa (28 gol subiti). I 14 gol di Hernandez, l’estro di Dybala, la solidità di Munoz decisivi per la promozione. La stagione era iniziata male. Gattuso resiste in panchina solo 6 giornate: 3 sconfitte, 2 vittorie e un pareggio sono il suo score. Troppo poco. Arriva Iachini e cambia tutto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

UN PRIMO BILANCIO

Zamparini: «Bravo Tedino! E voleremo»

1Il patron assegna i voti: «Per ora alla squadra do 7 ma diventerà 8 o 8,5. In A sale chi subisce meno gol» rini al sito ufficiale del Palermo –. La prestazione, però, è stata buona, il lavoro di Tedino si vePALERMO de, miglioriamo sempre di più l big match di Frosinone ha e prendendo concretezza arridetto che il Palermo è soli- verà il filotto delle vittorie». do e, ai punti, avrebbe me- Certo, quel gol annullato, ritato la vittoria sul campo di avrebbe consegnato i tre punti una diretta concorrente per la al Palermo. «La rete di Rispoli avrebbe campromozione. biato le sorti Maurizio Zamparini n’è «Prima o dopo, della gara, a minuti certo e sottoliarriverà il filotto di due dalla fine la nea anche la bontà del lavittorie. Peccato, vittoria sarebnostra. A voro svolto se a Frosinone quel be volte, serve dal tecnico fortuna e noi Bruno Tedino. gol di Rispoli...» non l’abbiamo D’altra parte, avuta». alla fine sarebbe bastata un po’ di buona sorte. «Avremmo meritato PROMOSSO Il patron è ampiaqualcosa in più, se la fortuna ci mente sodisfatto. D’altronde, il fosse stata vicina, con quel pal- Palermo, dopo nove giornate, lone che il guardalinee ha visto resta ancora l’unica squadra uscire dalla linea di fondo sul imbattuta del campionato. I rocorner di Coronado (sul gol di sanero, per quanto fatto finora, Rispoli, ndr) – ha detto Zampa- si meritano un bel voto. «Dopo

Fabrizio Vitale

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Da sinistra, il presidente Maurizio Zamparini, il d.s. Fabio Lupo e l’allenatore Bruno Tedino GETTY IMAGES

nove giornate, assegno un 7 al Palermo, diventerà 8-8,5 quando il lavoro di Tedino sarà completo». Imbattuto e con la migliore difesa del torneo. «Guardando le statistiche della Serie A degli ultimi 10 anni – ha aggiunto Zamparini – 9 volte su 10, chi ha vinto è stata la formazione che ha subito meno reti, non quella che ha segnato di più. E’ l’augurio che faccio al Palermo per questa stagione». OCCHIO AL NOVARA Sabato c’è lo scontro con il Novara di Eugenio Corini, reduce delle vittorie su Frosinone e Brescia. Una formazione in salute di cui Zamparini non si fida. «Tutti gli avversari in Serie B non vanno sottovalutati – ha concluso –, lo vediamo dai risultati delle partite. Anche squadre forti come Empoli e Frosinone vanno in difficoltà con squadre che si reputano deboli. La critica sportiva di Sicilia, a inizio anno, diceva che era facile vincere con lo Spezia o giocare a Brescia. Sono tutte squadre forti e la classifica così corta lo dimostra. Penso, però, che la qualità del Palermo verrà fuori e faremo l’allungo in classifica». © RIPRODUZIONE RISERVATA


MARTEDÌ 17 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

TUTTENOTIZIE SICILIA & CALABRIA

1In Serie A, nonostante la delusione per la vittoria

sfumata con il Torino, il difensore Ajeti, ex granata, esalta la crescita e lo spirito di gruppo del Crotone

SERIE A

Ajeti mette in salvo il Crotone

1Il difensore indica la strada ai rossoblù: «Peccato, per il gol subìto nel recupero contro il Torino. Continuando così, però, la permanenza è a portata di mano»

duto ma l’impressione è che questo Crotone sia cresciuto e continui a farlo.

Luigi Saporito CROTONE

Nella partita contro il Torino Arlind Ajeti, 24 anni, affronta l’attaccante M’Baye Niang GETTY IMAGES

R«Considerate le

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prestazioni contro Verona, Inter ed i granata, ci manca qualche punto»

prio all’ultimo minuto, ci ha le­ vato il piacere dei 3 punti».

Ajeti, in prestito dal Torino GETTY

DUE TRASFERTE DI FILA Messa da parte la delusione per la mancata vittoria, il Crotone si è già tuffato nel lavoro in vista della gara di sabato prossimo a Genova. «Prima la Sampdoria, poi la Roma in pochi giorni – fa notare Ajeti –. Per noi cambia poco, perché non ci sono parti­ te più facili o più difficili. L’im­ pegno dovrà essere sempre al

SERIE C Giovanni Finocchiaro CATANIA

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ei vittorie di fila, alcu­ ne delle quali sudate. Oppure conquistate con l’opportunismo tipico di chi è forte ed è destinato a lottare al vertice. Il Catania secondo in classifica si è im­ posto tre volte fuori casa e in altrettante occasioni tra le mura amiche. Un percorso netto che ha proiettato i ros­ sazzurri al secondo posto in classifica. SOFFERENZA VOLUTA In Terza Serie la società è stata trascinata dagli errori del proprietario, Antonino Pul­ virenti, che adesso sta cer­ cando di rimediare, risa­ nando i conti e permettendo all’a.d. Lo Monaco di gestire una squadra costruita in un certo modo: per vincere. L’impressione è che il Cata­ nia di oggi è un gruppo che in Serie B farebbe meno fati­ ca imporsi. La difesa a tre rocciosa, con personalità, colpita solo due volte fino a oggi. Un attacco che funzio­ na anche se Curiale e Ripa devono riallinearsi al grup­ po dopo gli infortuni che hanno curato di recente. FUORICLASSE Il centrocam­ po si avvale di tre firme ec­ cellenti. Marchese, avanza­ to sulla linea mediana, ha giocato in Serie A per anni, l’ultima tappa prima di Ca­ tania è stata al Genoa. Bia­

massimo e provare a portare a casa almeno il minimo indi­ spensabile». L’albanese lo scor­ so anno era al Torino ma in questa stagione sta contri­ buendo al processo di matura­ zione della squadra. «Si vede ad occhio nudo che la squadra sta crescendo, che c’è armonia in campo e ognuno di noi aiuta il compagno se c’è bisogno. Dando un’occhiata alla classi­ fica, probabilmente ci manca qualcosa, viste le prestazioni contro Verona, Inter e Torino. Il calcio è questo: magari pren­ di un gol o fai un gol nei minuti finali, però l’importante è fare punti e muovere la classifica, così come abbiamo fatto nelle ultime tre giornate. Se conti­ nuiamo così, la salvezza è a portata di mano» © RIPRODUZIONE RISERVATA

SERIE D / LA LITE

Lodi, ciak d’autore «Il Catania merita grandi palcoscenici»

che se sono napoletano di na­ scita, mi sento etneo d’adozio­ ne. In questa città ho la fami­ glia, ho molti amici e mi fanno sentire importante. Quando av­ verto la fiducia dell’ambiente, riesco a rendere al massimo. C’è l’organizzazione di una so­ cietà che merita altri palcosce­ nici e un centro sportivo da Champions League, nel quale ci alleniamo tutti i giorni».

Francesco Lodi, 33 anni, è l’uomo guida del Catania di Lucarelli ANSA

gianti è stato lanciato dal Cata­ nia in Serie A e da due stagioni è tornato per riconquistare la categoria. Il regista del gruppo è Francesco Lodi, che per un anno ha giocato poco o nulla nell’Udinese, poi ha deciso di seguire il suo cuore: «Ho sposa­ to la causa Catania perché an­

AGelaschiaffi fraMendola evicesindaco

EFFETTO MASSIMINO Umili ma anche determinati. E segui­ ti dall’intera città che, anche in questo caso, riempie il Massi­ mino con 10­12 mila spettatori, una media da Serie B quanto meno. Per la partita di sabato (ore 20,30) è già cominciata la prevendita con buoni numeri. Si va verso il record stagionale di presenze. La società spera che si arrivi a 15 mila spettato­ ri: ci sarà anche una nutrita rappresentanza ospite.

● GELA Volano schiaffi tra uno dei fratelli Mendola, dirigenti del Gela calcio, e il vice sindaco Simone Siciliano. E’ accaduto prima della gara contro l’Ebolitana. L’episodio, avvenuto lontano dallo stadio, avrebbe come causa il mancato rispetto da parte del vicesindaco di alcune promesse fatte in estate, al momento dell’acquisizione del Gela. Siciliano dice di essere stato preso a schiaffi da Emanuele Mendola, il fratello minore del presidente Angelo, davanti ad una rosticceria. L’uno e l’altro hanno fatto ricorso al pronto soccorso. Siciliano ha sporto denuncia ai Carabinieri. «Noi – ha detto Siciliano– non abbiamo fatto alcuna promessa. Se i Mendola non sono in grado di gestire la società ne prendano atto». Diversa la versione del presidente. «Ci avevano promesso la sistemazione dello stadio e non hanno fatto nulla. In bilancio hanno messo 5 mila euro. Ci sentiamo traditi». Il presidente Mendola ha tirato fuori una fattura di 140 mila euro per la sponsorizzazione mai formalizzata da parte della società che gestisce per conto del Comune la raccolta dei rifiuti non onorata. Nega il vice sindaco: «Non sappiamo nulla». Rocco Cerro

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DIFFERENZE Lodi ha anche cambiato modo di giocare: «In Serie A ragionavi di più, anche in B. In Terza Serie devi già ca­ pire dove indirizzare la palla prima che ti arrivi. C’è una pressione generale che non ti permette di respirare. Me ne sono accorto in Coppa Italia nel match con la Sicula Leonzio. Per un tempo non ho capito molto, poi mi sono adattato al ritmo grazie all’aiuto dei com­ pagni. Adesso incontriamo di nuovo la Sicula in una partita di campionato e sarà tutto molto diverso. Dovremo fare atten­ zione e restare umili».

RIl regista sempre più protagonista in rossazzurro: «Qui ho la famiglia e rendo al massimo»

REGGINA INFERMERIA AFFOLLATA RECUPERABILE GARUFI (l.v.) Archiviata la vittoria con l’Andria, da stamattina Maurizi inizierà a preparare la delicata e complicata trasferta di Monopoli terza forza del campionato. Oggi il medico sociale Favasuli valuterà l’entità degli infortunati Mezavilla, Sciamanna, Garufi e De Francesco. Tuttavia il solo Garufi potrebbe avere meno chance di essere della sfida al «Vito Simone Veneziani».

TRAPANI

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nche se l’urlo della SECONDE LINEE Con un attac­ vittoria contro il To­ co decimato e con Budimir an­ rino è rimasto in gola cora in panca, i rossoblù hanno per la rete segnata da De segnato due gol grazie alle in­ Silvestri a tempo scaduto, il tuizioni vincenti di Rohdén Crotone fa comunque il pie­ (secondo centro stagionale) e no di complimenti per come a Martella, primo difensore del la squadra è riuscita a con­ Crotone ad andare in gol in trapporsi all’ambiziosa questo campionato e primo gol squadra granata. Due volte per lui nella massima catego­ in fuga e due volte raggiun­ ria. La difesa, guidata da Cec­ cherini, ha to, il Cro­ retto bene tone sem­ l’impatto con­ bra davve­ IL NUMERO tro un attacco ro lonta­ che, tranne nissimo da nel derby con quello vi­ la Juventus, sto lo scor­ ha sempre so anno a trovato la via inizio di del gol. stagione. presenze di Ajeti in A; 16 «Quella gio­ È sparito col Frosinone, 4 con con cata domeni­ quel tre­ ca contro la more tipi­ il Torino e 6 col Crotone mia ex squa­ co delle Due le reti: una col piccole al Frosinone, l’altra col Toro dra è stata una gara in­ cospetto dei più importanti squadro­ tensa e bene interpretata – ni del massimo campionato spiega il difensore Arlind Ajeti (lo aveva dimostrato anche – e anche se il possesso palla contro l’Inter) e ora la for­ del Torino è stato di gran lunga mazione di Nicola scende in maggiore del nostro, siamo campo per giocarsi alla pari stati davvero bravi e abili nello ogni partita. Poi può anche sfruttare le due occasioni che succedere che l’Inter la vin­ ci hanno regalato per ben due ca nei minuti finali o che il volte il vantaggio. Peccato, poi, Toro l’acciuffi a tempo sca­ alla fine perché quel gol, pro­

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A RAPPORTO DA CALORI «MAI PIÙ COME A FONDI» (f.t.) Malcontento dei tifosi granata per la sconfitta di Fondi. «Peccato, era una grande occasione - ha commentato il tecnico Calori e mi assumo la responsabilità di ciò che è accaduto. Parlerò con i miei giocatori, non si dovrà ripetere una prestazione del genere». La ripresa è fissata per questo pomeriggio e il Trapani inizierà a preparare la prossima gara interna contro il Catanzaro, fissata per lunedì 23 (ore 20,45, in diretta su Raisport).

CATANZARO SPIGHI RESTA IN DUBBIO CUNZI VERSO IL RIENTRO (a.c.m.) Stamattina, sul campo di Giovino, la ripresa degli allenamenti. Il tecnico Dionigi deve pensare alla trasferta di Trapani (lunedì, 20.45) e a come incidere su un gruppo che ha incassato dal Matera il secondo k.o. consecutivo in campionato (il primo per l’allenatore subentrato all’esonerato Erra). In dubbio Spighi (problemi muscolari), sempre fuori causa Maita, Van Ransbeeck e Icardi. Potrebbe rientrare in gruppo solo Cunzi.

AKRAGAS «BASTA ESILIO»: CORTEO DEI TIFOSI PER GIOVEDI (s.m.) Il pareggio di Lecce moltiplica le forze di un Akragas al quale manca e tanto il suo pubblico. I tifosi non ci stanno e dopo aver simbolicamente illuminato l’Esseneto con gli smartphone tornano alla carica. «Basta esilio» è il titolo della nuova protesta. Gli organizzatori invitano i tifosi a dare vita ad un corteo fissato per le ore 18,30 di giovedì: si snoderà tra la prefettura e il comune di Agrigento.

SIRACUSA RESTI DELL’ETÀ ROMANICA SCOPERTI SOTTO LA CURVA (f.g.) Sono ripresi ieri pomeriggio allo stadio «De Simone» gli allenamenti per la trasferta di Caserta. Lavoro in palestra per Catania, mentre il centrocampista Palermo ha svolto solo un po’ di corsa lungo il terreno di gioco. Al termine della seduta spazio ad una partitella a campo ridotto. Oggi prevista una doppia seduta di allenamento. Intanto all’interno della curva ospiti durante i lavori di posa di un serbatoio sono stati ritrovati resti archeologici di un pavimento che dovrebbero risale al periodo romano. È intervenuta la Soprintendenza di Siracusa.

SICULA LEONZIO RIGOLI PARLA AI SUOI SI PREPARA IL DERBY (f.g.) La squadra ieri pomeriggio è tornata ad allenarsi al “Nobile”. Prima dell’inizio della seduta Rigoli si è soffermato con i giocatori analizzando gli errori commessi con la Juve Stabia. C’è da preparare il derby con il Catania di sabato al Massimino. L’allenatore bianconero oltre a Tavares, D’Amico e Bonfiglio non potrà contare su Davì per un infortunio alla coscia.


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tuttoPuglia

Bari

E’ il Bari di Galano Segnasologold’autore Efalastoriadelclub

E ancora, il gol di testa a Trapani (3­4), le due punizioni nel 3­0 alla Juve Stabia, l’1­0 al Crotone nel primo playoff. Ma soprattut­ to la splendida semirovesciata su assist di Nadarevic che regala al Bari il temporaneo 2­0 sul­ l’Empoli (3­0 finale) e diventa il gol più bello della B 2013­14.

LUI E IMPROTA

1Quinta doppietta per l’esterno d’attacco foggiano

NUOVO CORSO La stagione 2014­15, la prima con Paparesta al vertice, pare iniziare com’è fi­ nita. Il 2­0 all’Entella al debutto in campionato con tiro a giro di sinistro assai simile a quello di la scena e strappa gli applausi, sabato a Vercelli entra nella si­ per la prima volta, ai più cele­ gla di 90° minuto Serie B. Poi pe­ brati Caputo e Bellomo. Sull’1­1 rò la squadra stenta. E anche supera Pomini con un si­ Galano: chiude con 4 reti (com­ nistro che si adagia in rete prese quelle al Livorno e al Lan­ al culmine di una irresisti­ ciano) in 34 gare. Peccato per la bile discesa centrale. E sul doppietta negatagli dal guarda­ 2­2 riporta avanti i suoi con linee che non vede il gol su pu­ un sinistro di nizione col Vare­ rara potenza se: dentro la met­ scagliato poco te Sabelli. Di Cri­ LA CLASSIFICA dentro l’area che Tra i cadetti al top stian è solo il 3­0 s’infila sotto la finale. c’è Caputo con 46 traversa. gol, poi Spinesi (43), RITORNO Dopo un anno e mezzo RECORD Quella Scategni (41), a Vicenza, Gala­ passata alla sto­ Santoruvo (39) no torna in Pu­ ria come la Mera­ e Bretti (32) glia ed è subito vigliosa stagione protagonista. fallimentare è so­ lo «meravigliosa» per Galano. Sette gol. Da incorniciare la Sul campo è la stella di una doppietta nell’illusorio 4­3 di squadra fermata solo dagli arbi­ Benevento e il «tocco sotto» bel­ tri nel doppio playoff col Latina. lo e inutile di Ferrara (2­1). I Proprio ai pontini, con la com­ due gol al Parma in Coppa con plicità dell’estremo Iacobucci, rovesciata volante e il 2­0 al Ce­ segna l’ultimo dei suoi 13 gol: il sena (3­0) al culmine di più «banale», oltre che inutile. un’azione degna del miglior tiki Da ricordare, in quella splendi­ taka, preludono al 2­1 su rigore da dozzina, il sinistro con cui fa con l’Avellino e alla quinta dop­ centro a Palermo (2­1) ed Em­ pietta in biancorosso (raggiunti poli con l’aiuto del palo (1­1), il Penzo e Joao Paulo) contro la primo dei due gol alla Ternana Pro: la 300a nella storia del Bari. (2 dicembre) con un sinistro im­ Che grazie a lui insegue la A. prendibile all’incrocio dei pali. © RIPRODUZIONE RISERVATA

che con 31 reti è ora sesto tra i bomber biancorossi in B Massimiliano Ancona

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e non sono belli, non sono suoi. E già, perché Cri­ stian Galano da Fog­ gia, 26 anni, cresciuto nel vi­ vaio biancorosso, sceglie sempre la via migliore per far centro. Ed entrare nel cuore dei tifosi e nella storia del club. Ora con 31 reti è sesto insieme a Bot­ taro, tra i bomber del Bari in B dopo Caputo (46), Spinesi (43), Scategni (41), Santoruvo (39) e Bretti (32). È il 6 aprile 2012. E c’è Torrente in panchina, con un sinistro a giro «alla Del Piero» (che però era destro) supera Viotti, portiere del Grosseto, e regala al Bari l’1­1 inseguito per quasi 50’. È l’unico acuto di quel­ la stagione in 15 gare.

POKER Il torneo seguente di B è quello che lo porta alla ribalta. Con quei piedi così educati abbi­ nati a un cervello fino segna quattro gol, uno più bello dell’al­ tro. Col sinistro sigla il 3­1 al Del Duca di Ascoli, Si ripete con freddezza nell’1­1 interno col Brescia. E nel 3­3 del San Nicola contro il Sassuolo di Di France­ sco, poi promosso in A, si prende

Cristian Galano, 26 anni, dopo il rigore contro l’Avellino. Con 31 gol in campionato è 19° tra i bomber del Bari di tutti i tempi insieme a Bottaro LAPRESSE

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● I gol di Galano con la maglia del Bari: 31 in B, due nei playoff del 2013-14 a Crotone e a Latina, tre in Coppa Italia al Savona e doppietta al Parma 1

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● 1 Il primo gol col Bari contro il Grosseto: è il 6 aprile 2012 ARCIERI ● 2 Il 3-2 di sinistro al Sassuolo TODAY ● 3 Splendido gol in rovesciata all’Empoli ARCIERI ● 4 Il 2-0 a Chiavari contro l’Entella PEGASO ● 5 Il 2-0 al Cesena del 28 agosto su azione manovrata ARCIERI ● 6 Il 2-1 di sabato scorso sul campo della Pro Vercelli LAPRESSE

LE ULTIME

Che sollievo per Tello Con il Cittadella ci sarà ● BARI Sospiro di sollievo per Andres Tello. Il centrocampista colombiano, che sul sintetico di Vercelli aveva rimediato una lieve distorsione al ginocchio destro, è già sulla via del recupero in vista dell’anticipo con il Cittadella, venerdì alle 20.30 al San Nicola. Ieri si è diviso tra palestra e terapie per tornare al più presto a disposizione di Grosso. Agli ordini del tecnico e del suo staff, la squadra ha lavorato in due gruppi curando la parte atletica e tecnico-tattica. Solo riatletizzazione sul campo per Tonucci, che sta smaltendo uno stiramento al flessore. o.d.

IL SETTORE GIOVANILE

Ora sì che è di nuovo Primavera Onofrio Dellino BARI

È

di nuovo Primavera in ca­ sa biancorossa. Il 3­1 di Perugia ha proiettato la squadra di De Angelis in vetta al girone B della seconda serie. Nove punti in 5 giornate, nessu­ na sconfitta e il migliore attac­ co del torneo: 10 gol. Da tre an­ ni il Bari baby non partiva così forte: Urbano, nel primo anno

della gestione Paparesta, era a quota 12 con un gruppo che si spinse fino ai quarti con la Fio­ rentina. Non fissa obiettivi il nuovo allenatore, concentrato com’è nel trasmettere ai ragaz­ zi le idee vincenti già sperimen­ tate l’anno scorso in Lega Pro a Cosenza. Intanto si gode un cal­ cio frizzante in cui è apparso trasformato anche Raphael Martinho, fuori lista con la pri­ ma squadra e decisivo sabato. Anche il mancino brasiliano si è

esaltato nel 4­3­3 che ha schiantato gli umbri, vittoriosi nelle prime 4 gare stagionali.

Riccardo Improta, 23: sei gol col Bari LAPRESSE

Cristian&Riccardo coppiadasogno EGrossoselagode Franco Cirici BARI

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edi giocare Cristian Galano, ammiri le sue prodezze, e ti chiedi come mai uno così forte non sia ancora arrivato nel Paradiso del calcio. Tanto di guadagnato per il Bari che, nello scorso gennaio, ha avuto la felice intuizione di riportarlo a casa dal Vi­ cenza. «La serie A? Mi è sempre sfuggita – ha confidato Galano qualche giorno fa –. Ma non mollo. A 26 anni posso, devo ancora in­ seguirla. Cercherò di conquistarla con il Bari, con questi colori e con questi tifosi». Chi lo conosce bene, piuttosto, dice che non ha an­ cora fatto il salto di qualità perché è un ragaz­ zo troppo bravo. Se avesse avuto un carattere più forte… MEDIA RECORD C’è un Galano 1 e un Galano 2. Il primo ha giocato in biancorosso fino a un paio di anni fa (era approdato nel settore gio­ vanile del Bari a soli 12 anni), alternando an­ nate di gloria a campionati meno brillanti. Pareva pronto a spiccare il volo dopo i 13 gol realizzati nel 2013­14, durante la «meravi­ gliosa stagione fallimentare», invece l’anno dopo restò con le gomme a terra (appena quattro sigilli vincenti). Quel che conta, c’è soprattutto un Galano 2. Quello tornato nel Bari 9 mesi fa, con l’argento vivo addosso. «Ho visto subito che era più maturo, comple­ to – rileva Giovanni Loseto, collaboratore di campo di Fabio Grosso, che ha visto nascere e crescere Galano –. La lontananza dall’am­ biente familiare e dagli amici di sempre gli ha fatto capire tante cose. Ha una forza esplosi­ va non comune e un sinistro fulminante». FASTIDI E pensare che il suo avvio di stagio­ ne non è stato certo fortunato. Pronti via e, alla prima di campionato, il suo ex compagno Crimi (allora nel Cesena, poi è passato all’En­ tella) ha rischiato di mandargli in frantumi la caviglia sinistra. Galano ha subito un forte trauma distorsivo, con la complicazione di un edema all’osso. Ha dovuto saltare cinque tur­ ni, si è rivisto sul finire del match di La Spezia dove ha subito sfiorato il gol del pari: per por­ tarsi il pallone dal destro al piede preferito, ha perso l’attimo fuggente. Non è ancora lui, condizionato com’è da persistenti fastidi alla caviglia. Eppure, contro l’Avellino, ha voluto calciare e ha trasformato il rigore della vitto­ ria biancorossa. A Vercelli è andato oltre. Do­ po un primo tempo da dimenticare, è salito in cattedra.

UNDER In campo solo l’Under 17, battuta 5­1 a Trigoria dalla Roma (del laterale Pierno il gol della bandiera). Per Raffaele Longo la quarta sconfitta di fila è maturata contro la corazzata di Francesco Baldini, compa­ gno di squadra nel Napoli dal 1995 al 1998.

BOMBER DI FASCIA Nessuno sa dove potrà arrivare il Bari, ma Grosso può contare su un tandem che fa invidia all’intera Serie B: Im­ prota e Galano. La città del pallone li ha ribat­ tezzati i «bomber tascabili». È pur vero, però, che i due esterni offensivi stanno facendo i giganti: sei gol il ragazzo di Pozzuoli, quattro l’attaccante foggiano. Solo la coppia Caputo – Donnarumma ha fatto meglio finora, ma c’è tutto il tempo per rivedere i conti. E se si sbloccassero Floro Flores e Nenè, a Bari ci sa­ rebbe sempre un festival del gol.

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TUTTENOTIZIE PUGLIA & BASILICATA

1Mazzeo carica il Foggia dopo il primo successo

casalingo in campionato. In C, si avvicina la grande sfida di Matera, che ospiterà il Lecce capolista

SERIE B

COPPA ITALIA DI C

OraguidaMazzeo «DaiFoggia,prova adaccelerare»

1Ilbomberspiega:«ColPerugiaèstatalasvolta

Laclassificaècorta,dobbiamoprenderepiùpunti»

Emanuele Losapio FOGGIA

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abio Mazzeo c’è e crede nella risalita del Foggia. Il bomber salernitano ha ripreso a segnare con gli stessi ritmi della scorsa stagione e non ha alcuna intenzione di fermarsi. Contro il Perugia è arrivato il terzo gol consecutivo, il quinto nelle prime nove giornate di campionato. Così Mazzeo ha messo a tacere tutte le polemiche sul fatto di non essere un attaccante adatto alla Serie B. Il bomber, prima dell’esperienza di Foggia, è sempre tornato in terza serie, dopo aver vinto tre degli ultimi quattro campionati di C. «Alcune valutazioni fatte in passato da altre società non le ho trovate giu-

ste e non le ho condivise, alcune scelte sbagliate poi sono state mie – esordisce Mazzeo –. Sicuramente quella di Foggia la rifarei altre cento volte, quando arrivi qui ti cambia la vita. Questa piazza ti entra dentro, vedi che c’è passione dietro. I gol? Sono felice che stiano arrivando, spero di togliermi altre soddisfazioni con tutta la squadra in questa stagione». GOL DELL’EX Un gol d’autore contro il Perugia: verticalizzazione di Vacca, pallonetto per eludere Rosati e poi la palla depositata in rete. «Una grande gioia. Antonio ha fatto una bella giocata in verticale e sono riuscito a non finire in fuorigioco. Ho esultato? Avrei mancato di rispetto ai miei tifosi, gioco a Foggia e sono felice di stare qui. Per me ad ogni gol si deve esultare, forse l’unica squadra con-

Fabio Mazzeo, 34 anni, è alla seconda stagione col Foggia LAPRESSE

tro cui non lo farei è la Salerni- SVOLTA Quello che sperano i titana, perché è la squadra della fosi è che contro il Perugia sia mia città». La firma col Perugia arrivata la svolta per il Foggia. ha mostrato quanto sia in for- «La fortuna va cercata e devi ma Mazzeo in questa fase del crederci sempre, perché nel campionato: «Sto benissimo, calcio non ti regala niente nesmi sento alla grande, speriamo suno. Sono felice perché ho viche venerdì sia sto una squadra arrivata la svolcattiva e concenta. Rivedendo le trata fino alla fiIL BOMBER immagini delle ne. Può essere la partite, abbiamo Già a segno 5 volte nostra svolta, capito che pos- in campionato: «Qui perché è arrivata siamo fare molto sto benissimo e sono al momento giudi più». Cos’è sto». I tre punti mancato ai ros- felice. Speriamo sono serviti al soneri nell’avvio di toglierci tante Foggia anche per lento nel cam- soddisfazioni» abbandonare pionato di B? l’ultimo posto in «Forse in alcune classifica e avere la “cazzimma” giusta, un po’ di più serenità. «C’è grande equiliesperienza in altre – spiega brio, la classifica è cortissima. Mazzeo –. Venerdì ho visto una In Serie B le squadre provano a squadra con la cattiveria giu- giocare sempre. Ci siamo accorsta, prima l’avevamo solo per ti che quando perdi palla in 20 minuti a partita». uscita rischi sempre di prende-

re gol perché c’è tanta qualità». RIPRESA Intanto, la squadra di Giovanni Stroppa ha ripreso gli allenamenti in vista della sfida di sabato (ore 15) al Manuzzi. «Contro il Cesena sarà una partita molto difficile – conclude Mazzeo –. Affronteremo una squadra tosta, con un allenatore esperto della categoria. Noi dobbiamo andare a giocarcela sempre, pensando di dare continuità ai risultati positivi per provare a lasciare le zone basse della classifica. La prossima sarà una settimana tosta per via delle tre sfide in otto giorno (Cesena, Parma in casa e Vercelli, ndr), però giocheranno anche le nostre avversarie. Per ora i punti sono pochi e la classifica è corta, noi dobbiamo cercare di conquistarne quanti più possibile». © RIPRODUZIONE RISERVATA

SERIE C

Columella chiama i tifosi «Matera, riempi lo stadio» 1Il patron lucano e la sfida con la capolista: «Saremo all’altezza Egidio Ingrosso, 46 anni, ex difensore del Lecce LIVERANI

Riccardi, senti Ingrosso «Tranquillo all’esordio Lecce, sarà il tuo anno» Marco Errico LECCE

È

la settimana più lunga per Davide Riccardi. Il giovane difensore di Monfalcone, ancora non utilizzato in questo campionato, potrebbe fare il suo debutto sabato a Matera, in una sfida delicatissima. Roba da far tremare le gambe. Ma un incoraggiamento speciale arriva da Egidio Ingrosso, che il 17 gennaio del 1990 fece il suo debutto da professionista in giallorosso contro l’Inter di Trapattoni, cancellando praticamente dal campo Jurgen Klinsmann. «Una giornata che non dimenticherò mai – ricorda Ingrosso, 46 anni -. La mattina della partita Mazzone mi chiamò da parte e mi disse: “Allora, te la senti di marcare il biondo?” Quasi non mi sembrava vero, perché si stava realizzando il mio sogno da bambino. Nelle ore prima della gara cercai la massima con-

centrazione. Andò benissimo, perché giocai una grande partita e fermammo sullo 0-0 l’Inter che aveva appena vinto lo scudetto. Sono convinto che se Riccardi dovesse debuttare a Matera, farebbe bene. È un altro calcio, un contesto e avversari diversi rispetto alla mia esperienza. Ma con la massima attenzione e l’aiuto dei compagni, giocherebbe anche lui un’ottima gara. E per Liverani sarebbe un’altra preziosa alternativa anche per il prosieguo del campionato». PROMOZIONE Ingrosso continua a seguire da tifoso le sorti della formazione giallorossa. «Spero che sia l’anno buono per la promozione – dice l’ex difensore, oggi responsabile tecnico della scuola calcio Giannotti di Maglie -. In attacco la squadra ha una forza d’urto devastante. Se riuscirà a migliorare nella fase di non possesso palla avrà ottime possibilità, perché per vincere i campionati è fondamentale subire pochi gol». © RIPRODUZIONE RISERVATA

perché ci sentiamo forti. E il pubblico ci darà una mano...» Franco Toritto MATERA

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l Matera è nuovamente sulla rampa di lancio, alla luce di quattro vittorie consecutive ottenute nell’ultimo mese. Dodici punti che hanno rilanciato nelle zone elitarie della classifica la squadra di Gaetano Auteri. L’ultimo sigillo, quello di Catanzaro, dove i lucani, pur con gli uomini contati, hanno dettato i tempi della superiorità portando a casa un altro successo con un gol per tempo (Casoli e Battista). Una vittoria che è un chiaro messaggio agli avversari. Adesso i lucani sono quarti, in solitudine, a quattro punti dalla capolista Lecce, prossimo avversario. In definitiva è quello attuale un mese da ricordare. Ma sul particolare, il patron Saverio Columella non si lascia andare scegliendo il classico profilo basso. «Quattro vittorie di fila non hanno cambiato assolutamente la nostra storia. Di sicuro – sottolinea l’imprenditore di Altamura – il poker di successi rappresenta un valido motivo per prendere spunto per il prosieguo della stagione. In noi c’è la consapevolezza di poter infastidire qualsiasi avversario con le nostre pre-

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L’imprenditore Saverio Columella, patron del Matera

stazioni di qualità». BIG MATCH E adesso arriva la capolista Lecce con qualche rimpianto per il punto di penalizzazione. «La penalizzazione appartiene ormai al passato e fa parte del sistema calcio – dice ancora Columella –. Per quanto riguarda il Lecce ritengo che sia alle porte una gran bella gara: da parte nostra non mancheranno cautela, spirito giusto oltre al miglior approccio possibile al banco di prova. I ragazzi sapranno, grazie al nostro tecnico, come giocare in mezzo al campo. Indubbiamente questa partita ha molto appeal. Il nome del Lecce la dice tutta. I nostri, perciò, dovranno cercare e trovare motivazioni.

Abbiamo una rosa molto giovane che saprà reagire alle pressioni. Auteri, poi, è un maestro per gestire il gruppo. Certo, il pubblico sarà determinante». Guardando la classifica, che è decisamente migliorata, quale potrebbe rivelarsi il traguardo da tagliare? «Sbaglieremmo se ne parlassimo. La nostra è una realtà che si conferma e che sta crescendo continuamente. Di sicuro è ancora presto per stabilire un punto di arrivo». Il Matera sinora ha dovuto convivere con numerosi infortuni che in qualche modo ne hanno rallentato il percorso. Ma sul particolare Columella va oltre. «Non crediamo che queste situazioni possano pregiudicare il cammino. Il nostro è un gruppo valido. Non ci piangiamo addosso». APPELLO Columella si attendeva di più dal Matera. «Onestamente no. Non ho nulla da rimproverare ai ragazzi. Sono soddisfatto. I ragazzi non soffrono di pressioni e, più passa il tempo, e più il gruppo si assembla. Quanto alla partita con il Lecce, sottolineo l’importanza dei tifosi. Ci vuole una grande cornice di pubblico. La città di Matera adesso deve svoltare riempiendo lo stadio. In caso contrario significherebbe non volere il calcio nella città dei Sassi». © RIPRODUZIONE RISERVATA

BISCEGLIE-FRANCAVILLA GRAN DERBY AL VENTURA (g.a.-p.d.b.)Derby di Coppa Italia stasera (ore 20.30) per il Bisceglie che al Ventura ospiterà la Virtus Francavilla in gara secca. In palio i 16esimi di finale, con la vincente che affronterà il Lecce in trasferta, mercoledì 22 novembre. «Ci teniamo ad avanzare in Coppa – dice il capitano Andrea Petta – anche se, avendo tre partite in settimana, il mister cercherà di dosare le forze al meglio». Zavettieri ricorrerà al turnover schierando i giocatori meno utilizzati. Diallo (squalificato in campionato), Raucci, D’Ancora, Boljat, Toskic, Gabrielloni e Delic potrebbero trovare spazio nello schieramento di partenza. Il tecnico degli ospiti, D’Agostino, dovrebbe optare per un turnover importante: debutterà dal 1’ in partita ufficiale Battaiola in porta; in mediana è pronto Monaco, con Biason in panchina. Il tecnico, però, non sottovaluta l’impegno: «Vogliamo vincere anche quando facciamo le partitelle d’allenamento, figuratevi in Coppa Italia. Al Ventura abbiamo perso in campionato e vogliamo rifarci da quella sconfitta, nonostante sia stata salutare. Qualcuno dei titolari riposerà, per dare spazio ad altri. In questo momento tutta la rosa sta bene».

CALCIO A 5 SERIE A DONNE: STATTE OK K.O. FASANO E SALINIS (g.d.f.) Quinta giornata col solo Italcave Real Statte che sorride alla luce del 5-1 casalingo contro il Falconara che conferma le rossoblù in seconda posizione a quota 10. Sconfitte esterne per Ston Five Fasano, 2-5 a Frosinone contro il Bellator Ferentum e Real Salinis, 5-3 a Pescara con le rosanero daune e le biancazzurre della Selva che restano in condominio a 4 punti. Prossimo turno con Kick Off Milano-Statte, FasanoBreganze e Salinis-Locri.

CICLISMO TARGA CROCIFISSO AL BRESCIANO MARENGO (a.gat.) Umberto Marengo (Delio Gallina Brescia) vince a Polignano a Mare la 68a Targa Crocifisso su strada (140 km), ultimo appuntamento in calendario della stagione per dilettanti under 23 ed elite. Sul secondo gradino del podio Ivan Grodzicki (Palazzago Bergamo) davanti a Alessio Brugna (Delio Gallina). Ad Alessandro Greco (Team Stipa San Severo) la maglia di campione regionale under 23.

PALLAVOLO A-2, RISCATTO PUGLIESE STOP SOLO PER ALESSANO (a.gal.) Pronto riscatto per le pugliesi di A-2. Nel 5° turno, nel girone bianco risalta la prima vittoria della Materdomini: 3-0 alla ex capolista Catania con ricezione e muro (9) perfetti. In vantaggio di due set, invece, Alessano perde al tiebreak ad Aversa e vede svanire il secondo posto. Nel girone blu impresa di Gioia (23 Joventino): vince 3-1 a Mondovì e vola al 3° posto con 11. Risale al 7° (con 7) Taviano col 3-0 inflitto al Club Italia.

TENNIS A-1, MAGLIE CORSARO A GENOVA PER 4-2 (p.m.) Colpo grosso del Ct Maglie all’esordio nel campionato di A1 a squadre sul campo del TC Genova 1893. La squadra salentina del presidente De Iaco, unica a rappresentare la Puglia, si è imposta quasi a sorpresa per 4-2 sui liguri. Ed ora, per i magliesi, scatta il conto alla rovescia per il debutto casalingo di domenica prossima contro Palermo Due.


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